Tanta sofferenza ma anche spettacolo al Banca Macerata Forum, dove i biancorossi strappano tre punti pesanti per la classifica, superando un avversario che si conferma sempre temibile. Brutta partenza della Med Store Tunit che nel primo set subisce la determinazione e la pericolosità in battuta di Portomaggiore, gli ospiti prendono il largo e chiudono il set con ampio vantaggio. Risposta immediata di Macerata che si scuote e al ritorno in campo è un'altra squadra, gli ospiti subiscono e i biancorossi pareggiano i set grazie ad un netto 25-13.
La Ribalta la Med Store Tunit in un terzo set combattuto, decisiva la serie in battuta di Scita che manda avanti i biancorossi bravi poi a reggere l'urto quando Portomaggiore prova il recupero nel finale. Finale al cardiopalma con la Med Store Tunit che deve rincorre per tutto il quarto set e ribalta ancora, ai vantaggi, prendendosi una vittoria fondamentale in vista del derby contro Grottazzolina in programma domenica prossima.
LA CRONACA – Un cambio per Di Pinto con Ferri che ritrova una maglia da titolare, con lui Giannotti e Margutti, i centrali Pasquali e Sanfilippo, in regia Longo e come libero Gabbanelli. Coach Marzola sceglie Dordei, Pinali e Dahl, al centro Aprile e Ferrari, il palleggiatore è Leoni e il libero Brunetti. Buon inizio di Portomaggiore grazie ad un super Dahl e Macerata è costretta ad inseguire; quando il numero 14 ospite trova il diagonale vincente del 4-8, coach Di Pinto richiama i suoi con il primo time out della gara. Lo stop non spezza il buon momento della squadra ospite, i biancorossi accorciano ma solo per un attimo, il videocheck vede un'invasione e il punto è per Portomaggiore, 5-10, in difficoltà la Med Store Tunit. Funziona però la combinazione al centro Longo-Pasquali e Macerata prova di nuovo ad avvicinarsi, la squadra ospite riesce però a tenere il vantaggio e con l'ace di Dordei va sull'8-15. Lo schiacciatore di Portomaggiore continua a mettere in difficoltà la Med Store Tunit in battuta e coach Di Pinto è costretto di nuovo a giocarsi il secondo time out. Prova a scuotersi Macerata anche con qualche cambio, Gabbanelli salva una palla difficile, Scita trova il colpo piazzato che supera la difesa ospite, 11-17; controlla Portomaggiore, Giannotti trova il muro a fermare il suo attacco, 12-20, si riscatta però l'opposto padovano risolvendo poco dopo un lungo scambio, 14-22. Set ormai compromesso, lo chiudono i due centrali ospiti, 15-25.
Reazione Med Store Tunit, avanti subito 3-1 in apertura di secondo set, e con l'invasione degli avversari riesce ad allungare 6-3. Si avvicina Portomaggiore ma Ferrari sbaglia la battuta e regala il nuovo +2 ai biancorossi, che trovano poi l'11-8 a muro costringendo stavolta coach Marzola al time out. Salva Dahl sulla battuta di Giannotti ma sul contrattacco Scita trova il diagonale vincente, 14-9; partita ribaltata rispetto al primo set, ora è la Med Store Tunit che spinge e Portomaggiore fatica a trovare contromisure. Gli ospiti cambiano buona parte del sestetto ma sono ancora i biancorossi a colpire con Margutti per il 19-10. Pasquali si conferma un'arma efficace in casa Med Store Tunit e al centro trova il punto del 21-12; finale in discesa per Macerata che chiude il set con il diagonale di Margutti, 25-13.
La gara riparte equilibrata, le squadre giocano punto a punto: Margutti salva tutto in difesa e Giannotti trova un piazzato che sorprende gli ospiti, 5-5. Dahl torna in cattedra e con un colpo lungo linea porta i suoi sul 6-8, risponde Macertata poi scambio infinito: Portomaggiore difende benissimo tre attacchi e rova il punto con Ferrari, 7-9. La Med Store Tunit insegue e trova il pareggio con Ferri, 10-10, fase combattuta e spettacolo al Banca Macerata Forum. Arriva anche il vantaggio per i biancorossi grazie ai colpi di Giannotti e Sanfilippo sulla serie positiva in battuta di Scita, quando arriva il 16-11 gli ospiti si rifugiano ancora nel time out; in difficoltà Portomaggiore, gli attacchi sono imprecisi e Macerata allunga 18-11. Giannotti di forza, piega le mani della difesa ospite, 22-15, Portomaggiore non si arrende e accorcia nel finale con l'ace di Dahl, 23-19; ci pensa Margutti a chiudere il set e regalare il vantaggio alla Med Store Tunit.
Nuovo inizio combattuto, avanti Portomaggiore con Scita che sbatte contro il muro, 3-5. Macerata trova il pareggio e si porta in vantaggio con il muro di Sanfilippo, 7-6; Portomaggiore si aggrappa a Dahl e lo schiacciatore danese riesce a tenere a galla i suoi, le squadre nel frattempo si inseguono. Dordei e il muro su Giannotti ribaltano il risultato e anche se l'opposto biancorosso si riscatta subito, sono gli ospiti a guidare, 9-10; qualche errore di troppo per la Med Store Tunit e sull'11-14 coach Di Pinto si gioca il time out. Si ritrova man mano Macerata e con pazienza costruisce il pareggio che arriva con l'ace di Scrollavezza, 16-16, poi fase combattuta con i biancorossi costretti di nuovo ad inseguire ma capacit di riagganciare ancora Portomaggiore, stavolta con Giannotti, 19-19, finale aperto: risponde colpo su colpo Macerata e col muro di Pasquali si porta avanti, 24-23, time out per coach Marzola; pareggia Dordei, si decide tutto ai vantaggi. Ci crede la Med Store Tunit, muro si Dahl e diagonale vincente di Giannotti, 26-24.
Il tabellino:
MED STORE TUNIT MACERATA 3
SA.MA. PORTOMAGGIORE 1
PARZIALI: 15-25, 25-13, 25-21, 26-24.
Durata set: 26’, 22’, 29’, 34’. Totale: 111’.
MED STORE TUNIT MACERATA: Pasquali 12, Longo 1, Giannotti 17, Scita 5, Paolucci, Margutti 7, Ferri 2, Sanfilippo 12, Scrollavezza 1, Gabbanelli. NE: Lazzaretto, Facchi, Ravellino, Robbiati. Allenatore: Di Pinto.
SA.MA. PORTOMAGGIORE: Aprile 8, Rossi, Masotti, Dordei 9, Govoni, Pinali 11, Pahor 3, Brunetti, Ferrari 12, Leoni 1, Dahl 28. NE: Gabrielli, Grottoli. Allenatore: Marzola.
ARBITRI: Proietti e Polenta.
Secondo la norma già in vigore dal dall'8 gennaio 2022 (e che scadrà a giugno), da martedì 15 febbraio scatterà l'obbligo per tutti gli over 50 di presentarsi a lavoro muniti di green pass.
Per entrare negli uffici, nelle fabbriche e nei negozi bisognerà infatti dimostrare di aver effettuato almeno la prima dose di vaccino (il richiamo o il booster). I datori di lavoro, inoltre, dovranno effettuare i dovuti controlli all'ingresso, anche a campione.
Chi verrà trovato sprovvisto della certificazione verde rischia la sospensione dal alvoro senza retribuzione e multe che vanno dai 600 ai 1500 euro. Somma che verrà raddoppiata in caso di reiterata violazione. Per i titolari dei luoghi di lavoro, invece, il mancato controllo del personale può costare dai 400 ai 1000 euro.
L'ordinanza del Ministero della Salute specifica che «dal 15 febbraio 2022, i soggetti ai quali si applica l’obbligo vaccinale per l’accesso ai luoghi di lavoro nell’ambito del territorio nazionale, devono possedere e sono tenuti a esibire una delle certificazioni verdi Covid-19 di vaccinazione o di guarigione».
Il provvedimento interessa ufficialmente gli ultracinquantenni già dal 1° febbraio, accompagnato dalla sanzione di 100 euro processata direttamente dall'Agenzia delle Entrate.
Nell'ultima giornata è proseguito ulteriormente il calo dell'incidenza di casi Covid ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore registrati 2.153 positivi che porta l'incidenza a 1.161, 58 (ieri 1.185,95). È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
Tra gli ultimi positivi 451 persone presentano sintomi; i casi comprendono anche 750 contatti stretti di positivi, 617 contatti domestici, 2 in ambiente scolastico/formativo, 1 in ambiente lavorativo, 3 in ambiente di vita/socialità, 2 in ambito sanitario e 1 in quello assistenziale; su altri 318 sono in corso un approfondimento epidemiologico.
In 24 ore sono stati analizzati 7.925 tamponi (6.010 nel percorso diagnostico, con il 35,8% di positivi, e 1.915 nel percorso guariti). Tra le fasce d'età il numero più alto di casi ha riguardato quella tra 25 e 44 anni (601); seguono 45-59 anni con 473 casi e 6-10 anni (200).
A livello provinciale Ancona registra 556 positivi in un giorno; poi Macerata (512), Pesaro Urbino (376), Ascoli Piceno (352), Fermo (271); 86 i casi da fuori regione.
Nelle ultime 24 ore sono dimunuiti a 343 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-1 rispetto a ieri), dei quali 44 in Terapia intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore) e 299 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 65 (-1 rispetto a ieri) e quelli in reparti non intensivi 234 (+2 rispetto a ieri) mentre 31 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche sei decessi correlato al Covid: tre uomini della provincia di Ancona (rispettivamente di 76, 61 e 78 anni), una donna di Grottammare (89 anni), una 84enne di Potenza Picena e una 79enne di Mondavio. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse
Parapiglia in uno studio medico di Macerata: paziente fa irruzione e pretende l'esenzione dal vaccino. "E' una situazione insostenibile. Non deve passare il messaggio che con la prepotenza si possa intimorire i medici e ottenere di tutto, togliendo anche tempo a persone che hanno veramente bisogno di cure e assistenza".
Lo testimonia all'Ansa Laura Sarnari, medico di medicina generale di Macerata, 32 anni ancora da compiere, che pochi giorni fa ha subito l'irruzione in ambulatorio in via Merelli di una paziente che ha messo a soqquadro lo studio, ha scaraventato a terra un pc portatile e il monitor, e l'ha insultata perché non ha acconsentito a esentarla dal vaccino anti-Covid, senza alcuna documentazione.
Il fatto, anticipato dal Resto del Carlino, è avvenuto giovedì verso le 13:30. La paziente, molto agitata, aveva aperto con prepotenza la porta dello studio mentre c'era un'altra persona a colloquio con la dottoressa: urla e rumori avevano richiamato i presenti tra cui un informatore medico-scientifico, consigliando di chiedere l'intervento dei carabinieri per ricondurre la donna a più miti consigli.
Poi, riferisce la dottoressa, la paziente si sarebbe scusata con lei per il tramite dei militari. La dottoressa sta comunque valutando se sporgere denuncia: "L'evento in sé ha creato scompiglio ma fortunatamente non ero sola in quel momento e la donna non era 'imponente' ma bisogna parlarne per dare un segnale: non si possono ottenere le cose con prepotenza, si può chiedere qualsiasi cosa con tranquillità".
Il responsabile della sezione atletica del Cus Macerata, Diego Cacchiarelli, l’aveva promesso a fine anno: anche i maschietti avrebbero contribuito al già ricco bottino di medaglie nelle competizioni nazionali. E così è stato. Ad Ancona Alessandro Tanoni ha conquistato il terzo posto al Campionato Italiano indoor Under23 nella 5 chilometri di marcia.
Per lui, che ha costruito questo risultato passo dopo passo nel corso degli anni, una grande soddisfazione e benzina nuova per alimentare il motore della passione e della voglia di arrivare a grandi risultati. Non solo, ad incrementare il valore della medaglia di bronzo, va aggiunto il fatto che il talento di Villa Potenza è marciatore appena 20enne e quindi al primo di categoria.
La gara è stata difficile nonché spigolosa, tanto che la giuria ne ha condizionato l’andamento. A livello cronometrico niente di particolare ma Alessandro da questo punto di vista avrà presto l’occasione per puntare al tempo. A fine mese al Pala indoor di Ancona si svolgeranno infatti i Campionati Italiani assoluti (ci sarà anche Marcel Jacobs).
Insomma dopo l’oro della Marini e la doppietta Miconi-Giulioni di bronzo lo scorso anno, la marcia continua a mietere grandi gioie al Cus. Solo a gennaio infatti avevamo festeggiato un altro terzo posto da parte della Giulioni.
La Polizia sale in cattedra. Docenti d’eccezione, per due lezioni, sono stati il dirigente della Squadra Mobile della Questura Matteo Luconi e la vice sovrintendente Giuseppina Pinna, della sezione antidroga.
La Questura di Macerata, infatti, nell’ambito dell’iniziativa “scuole sicure”, ha organizzato due incontri presso le scuole secondarie di primo grado “San Giuseppe” e “Convitto” di Macerata, per far conoscere a studenti ed insegnanti i pericoli connessi all’utilizzo di droghe.
Agli studenti, 121 alunni dell’Istituto “Convitto” e 40 alunni dell’Istituto San Giuseppe, sono state illustrate le tecniche di contrasto ai reati inerenti spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, nonché le conseguenze sia sotto il profilo penale che amministrativo a cui va incontro sia il semplice consumatore, sia chi spaccia sostanze stupefacenti, anche se minorenne.
Gli incontri, che hanno suscitato l'interesse dei giovani studenti ma anche degli insegnanti, hanno avuto anche lo scopo di far sviluppare nei ragazzi una capacità critica sulle conseguenze del consumo delle sostanze stupefacenti.
Obiettivo primario delle Forze di Polizia è, infatti, quello di offrire un’informazione corretta e autorevole sulla pericolosità delle sostanze stupefacenti e sulle conseguenze riconducibili al loro utilizzo.
Soddisfazione per l’iniziativa, che proseguirà con ulteriori incontri presso altre scuole della provincia, è stata espressa dai Dirigenti scolastici Maria Ortenzi (Istituto San Giuseppe) e Moira Marconi (Convitto), che hanno auspicato per il futuro il ripetersi di tali iniziative.
Sale la tensione tra Russia e Ucraina. Maurizio Petrocchi, storico ed esperto in violenza politica, conflitti e terrorismo dell'Università di Macerata ha cercato di fare un po’ di chiarezza su cosa sta succedendo.
Di seguito l'analisi integrale redatta dal professor Petrocchi:
La situazione critica nelle relazioni tra Russia e Ucraina, accentuatasi negli ultimi mesi, dimostra preliminarmente come l'Ucraina, per la sua collocazione, riveste un ruolo di rilievo sullo scacchiere geopolitico mondiale, tanto da spingere la Russia ad influenzarne in maniera decisiva ogni prospettiva.
L’Ucraina è stata, per quasi settant’anni, una pietra angolare negli equilibri di costruzione e sviluppo dell’Unione Sovietica, di cui rappresentava la seconda forza dopo la Russia per numero di abitanti e rendimento economico, e di cui era punto di riferimento per gran parte della produzione agricola e dell’industria militare.
In più, l’Ucraina era sede della base della flotta sovietica del Mar Nero (Sebastopoli) e custodiva numerose testate nucleari. A seguito della dissoluzione dell’URSS, il Paese in questi decenni di indipendenza ha ripetutamente cercato di realizzare un progetto di avvicinamento alle istituzioni europee e alla NATO, entrambe interessate a inglobare Kiev nella propria sfera di influenza.
I tentativi sono però rimasti sempre frustrati e hanno contribuito, in maniera drammatica, a un conflitto interno nel quale si sono contrapposte due idee antitetiche di Ucraina: da un lato i nazionalisti, europeisti, delle regioni ad Ovest del Paese, promotori di uno Stato definitivamente integrato nell’Occidente; dall’altro la comunità di lingua russa, prevalente nelle regioni orientali e in Crimea, decisa a sostenere la necessità di un legame più forte con Mosca.
In questo contesto, nel 2014, la Russia ha perseguito i propri interessi nazionali, annettendo unilateralmente al territorio russo la Crimea, una regione a maggioranza etnica e linguistica russa. Mosca ha fornito poi un continuo sostegno ai gruppi separatisti del Donbass, che ha scatenato un conflitto armato contro l’esercito ucraino ancora irrisolto, che ha provocato migliaia di morti.
La storia complicata dei rapporti tra la potenza russa e l'Ucraina si è ulteriormente aggravata a causa delle ulteriori, recenti fibrillazioni i cui contraccolpi si rivelano particolarmente delicati in ordine alla questione energetica che ha assunto un peso centrale negli ultimi mesi in Europa.
La mancata autorizzazione della Germania al gasdotto Nord Stream 2, il combinato disposto tra il blocco delle forniture e un’escalation militare in Ucraina potrebbero comportare un ulteriore peggioramento della situazione, che risulterebbe rovinosa anche e soprattutto per l’Italia, che deve a Mosca oltre il 40 per cento delle importazioni.
Nel quadro della peggior crisi energetica degli ultimi decenni, risulta evidente che la Russia possa sfruttare questo tema per esercitare pressioni sull’UE, usando le forniture di gas come strumento di tensione e di guerra asimmetrica.
In particolare, l'Europa rischia di essere la principale vittima di questa sorta di guerra fredda del gas, andando incontro a ripercussioni sia di ordine politico-militare - poiché il malaugurato scenario di un conflitto sul confine orientale farebbe depositare sul vecchio Continente le scorie dell'ostilità russo-americana - sia di ordine economico a causa dell'incidenza che riveste il gas.
L'aggressività russa, sostenuta dalla Bielorussia, nei confronti dell'Ucraina e sul fianco orientale dell'Alleanza è certamente condannabile ma permane forte per l'Europa l'esigenza di mantenere aperti canali di dialogo diplomatico. Vale la pena segnalare l'imminente referendum confermativo di una nuova Costituzione bielorussa che non prevede più la neutralità internazionale del Paese.
L'escalation delle ultime settimane ha visto protagonisti la Russia - che certamente persegue anche l'obiettivo di una rinegoziazione degli accordi di Minsk - e gli Stati Uniti; in tale contesto, è opportuno che l'Europa riesca a partecipare attivamente alla ricerca di una stabilità strategica, sedendosi al tavolo delle trattative e giocando il suo ruolo su temi essenziali quali il controllo degli armamenti convenzionali, la contro proliferazione nucleare e tutte le attività che hanno a che fare con le minacce ibride.
Il possibile intervento militare russo potrebbe concretizzarsi in maniera drammatica con evidenti effetti destabilizzanti e ricadute negative soprattutto sul settore energetico, per quanto riguarda l'approvvigionamento del gas e l'ulteriore aumento dei prezzi dell'energia.
Gli ultimi sviluppi della crisi ucraina hanno visto il posizionamento di un consistente contingente russo lungo il confine, anche se un attacco in larga scala sia ritenuto dagli analisti di intelligence poco probabile, l’aumento di incidenti fanno temere un aumento del rischio e l’innesco di reazioni.
In ogni caso, la possibilità di attacchi di natura ibrida impone di mantenere alto il livello di attenzione, nella piena consapevolezza che l'Italia può e deve svolgere un ruolo di rilievo, di intesa con i partner Ue e Nato.
Intanto sono cominciate in Bielorussia le esercitazioni militari congiunte con le truppe di Mosca. Lo ha confermato il ministero della Difesa russo secondo cui le manovre denominate ‘Union Resolve 2022’, in programma fino al 20 febbraio, si concentreranno sulla “soppressione e il respingimento di aggressioni esterne”.
La diplomazia occidentale è affannosamente alla ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi lungo la frontiera ucraina, l’inizio delle esercitazioni alimenta speculazioni e tensioni in vista di un possibile attacco russo all’Ucraina.
Le immagini provenienti dai satelliti mostrano che la maggior parte delle truppe in Bielorussia è stata dispiegata vicino al confine con l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito le operazioni una strategia di “pressione psicologica” ma ha avvertito Mosca che oggi “abbiamo abbastanza forze per difendere con onore il nostro paese”.
Intanto il premier Johnson in un incontro con il segretario Nato Jens Stoltenberg ha ribadito il sostegno di Londra alla Polonia, e Mosca in queste ore ha annunciato che ha iniziato il ritiro del personale diplomatico non essenziale dall’ambasciata di Kiev.
Sono i suoi occhi a presentare il conto per la prima richiesta di attenzione. Occhi pieni di voglia di vivere, occhi che raccontano frammenti di dolore di vite passate. Occhi blu come il mare quelli di Mattia De Minicis. E questa è la storia di nonna Pierina e di un nipote che, attraverso la musica, cerca di aiutarla per combattere l'avanzamento dell'Alzheimer.
Mattia lo abbiamo conosciuto tra le vie dei negozi di Civitanova, dove con nonna Pierina seduta in auto alle sue spalle cerca di regalare un po' di sorrisi a passanti e amici che incontra lungo la sua avventura. "Da quando è scoppiata la pandemia, con il blocco dei concerti, ho deciso di tornare alla strada. Qui mi sento vivo e cerco di regalare emozioni, in attesa di tornare alla normalità".
Fa questa vita da 12 anni, Mattia, figlio d'arte proprio nel mondo della musica: il papà Stefano è stato il fondatore del Festival "Jazz non solo jazz" di Fermo. Ritmo che gli scorre nelle vene e che traduce in melodie attraverso soprattutto ukulele, clarinetto e flauto da naso. Ritmo che gli ha permesso di essere notato da artisti attenti al sociale come Roy Paci e Tonino Carotone.
"Da quando nel 2009 abbiamo scoperto la malattia di mia nonna, ho cercato di starle vicino in tutti i modi. Grazie alla musica riusciamo a farla interagire e cerchiamo di farla restare presente e tra noi anche con la mente. E quando i segnali di avanzamento della malattia diventano più visibili, noi suoniamo insieme", racconta Mattia.
Questa è la storia di un ragazzo che non ha mai smesso di credere nei propri sogni, questa è la storia di una nonna che grazie a suo nipote continua a vivere.
A seguito dell'ultimo confronto avvenuto fra il Ministero della Salute e i rappresentanti delle regioni, è arrivata la conferma: le Marche resteranno in zona arancione per due settimane. Nonostante il graduale calo dei contagi - giunti a 400 unità in meno rispetto a giovedì 10 febbraio - la scelta sembra essere giustificata dal valore temporale dell'ultima ordinanza, che vuole tener conto dell'anamento dei parametri legati al Covid nell'arco di 14 giorni.
"Oggi, giorno di valutazione per le fasce di colore, il ministro Speranza mi ha confermato che le ordinanze valgono per due settimane - ha commentato sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione, Francesco Acquaroli - e che per uscire dalla zona arancione serve avere due rilevazioni rientranti nei parametri sotto la soglia. Già in questa settimana questi parametri sono rientrati: infatti il tasso di occupazione nelle terapie intensive è sceso al 18,5%, mentre in area medica al 29,3%".
"Questo provvedimento appare fuori dalla fase che stiamo vivendo, e purtroppo sembra di vivere una situazione paradossale, con l’utilizzo di un metodo che era stato ideato in una fase di assoluta emergenza, ma che adesso sembra del tutto sproporzionato" conclude Acquaroli.
Il programma studiato dal Governo per un graduale ritorno alla normalità post pandemia si arricchisce di un nuovo provvedimento. Dal 10 marzo, infatti, sarà previsto il rispristino delle visite parentali presso le strutture ospedaliere. Ma per non più di 45 minuti al giorno.
A reintrodurre il permesso è l’emendamento approvato nelle ultime ore dalla Commissione Affari Sociali, con una riformulazione del decreto governativo antecedente - in scadenza il 22 febbraio - e presentato da Annamaria Parente e Davide Faraone, parlamentari di Italia Viva
“Era necessaria una norma che facesse chiarezza e ristabilisse uniformità – ha dichiarato Parente – e l’iter per l’approvazione finale di Camera e Senato non dovrebbe comportare problemi. Con questo emendamento abbiamo colto le istanze di tante associazioni e persone singole, testimoniando le forti difficoltà e sofferenze nel non poter far visita ai propri parenti ricoverati gravemente in ospedale. Il nostro obbiettivo è dare dar tempo ai direttori sanitari di tutte le strutture per potersi organizzare”
A causa dell’ultimo picco dei contagi – oltre che della situazione generale da due anni a questa parte – ai familiari è stato consentito finora solamente di sostare in sala d’attesa con orari molto brevi.
In virtù del termine dello stato di emergenza (31 marzo), l’accesso presso le Rsa potrà avvenire secondo il rispetto delle norme anti Covid: mascherina Ffp2, e certificato di completamento del ciclo di vaccinazione primario più guarigione (con tampone) oppure con dose booster (senza tampone).
A Dubai le Marche si promuoveranno come “terra dell’eccellenza”. Lo ha anticipato il vicepresidente della Giunta regionale Mirco Carloni, in occasione della conferenza stampa promossa, a Cagli (PU), da Townet. La start up ha partecipato, con successo, al Gitex Future Stars Dubai: l'evento tecnologico più grande e importante nell'area Medio Oriente, Africa e Sud Asia (Mena), che attrae pubblico specializzato proveniente da tutto il mondo.
Vincitrice del bando emanato dalla Regione e dalla Camera di commercio delle Marche, l’azienda riproporrà anche a Expo Dubai 2020 la propria Smart box: un sistema integrato per l’alimentazione e il controllo di impianti di video sorveglianza e telecomunicazioni.
“L’esperienza vissuta da Townet rappresenta un esempio di come la chiave di lettura del sistema produttivo marchigiano debba essere raffigurata all’innovazione – ha dichiarato Carloni – Non a caso, durante la settimana delle Marche che vivremo a Expo Dubai 2020, dal 21 al 26 febbraio, proporremo la nostra come una regione dell’eccellenza, perché è questo l’unico denominatore comune che abbiamo e che dobbiamo valorizzare.
Il nostro sistema produttivo - ha aggiunto il vicepresidente - non deve cadere nel controterzismo e nella globalizzazione sfrenata, se non vogliamo rischiare di perdere la grande cultura del saper fare che ci contraddistingue. E il controterzismo si combatte con progetti che costruiscono l'identità innovativa delle Marche come quello di Townet, che consentono di imporci sui mercati ad alto valore aggiunto. Lo spazio va cercato guardano al futuro, prendendo dal passato ciò che è funzionale per essere proiettato nella società del domani”.
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A volte capita che la distanza fra cittadino e forze dell'ordine si riduca all’interno di una comunità, quando la divisa riesce a diventare punto di riferimento nei momenti di maggiore difficoltà. Con il Luogotenente Junio Faiazza siamo andati alla scoperta dell’uomo che per quasi trent’anni ha rappresentato per la zona di Camerino una figura importante, degna di fiducia.
Lui nell’Arma dei Carabinieri ci è entrato ufficialmente nel 1995, motivato dalla passione e la voglia di dare un contributo attivo alla società. E da allora ha portato avanti il suo percorso, arricchito anche dal conseguimento di ben quattro lauree. Ma soprattutto, segnato profondamente dai terremoti del 1997 e del 2016 e dalle varie esperienze vissute all’estero in rappresentanza delle Marche e dell’Italia.
Il 14 febbraio 2022, Junio Faiazza lascerà il comando della Stazione di Camerino dove ha passato gli ultimi 6 anni della sua carriera e della sua vita, per essere trasferito a Grottammare. E proprio passeggiando per le strade di una città ancora vuota e silenziosa, ferita dal sisma, abbiamo ripercorso insieme lui le tappe più importanti di questa avventura.
Che momento è adesso per lei con questo trasferimento? È un cambiamento quasi drastico, perché ho passato più tempo in questa zona delle Marche che non nella mia terra d’origine. Una scelta difficile, ma era giunto il momento di cambiare.
Com’è cominciata la sua esperienza in divisa? Ero affascinato da due figure fondamentali dell’Arma dei Carabinieri: il comandante di Stazione e l’operatore R.O.S., per le operazioni speciali. Mi sono fatto conoscere e ho iniziato con le prime esperienze, fino al giorno in cui ho deciso di diventare Luogotenente.
E da allora la sua passione è rimasta immutata? Assolutamente sì. Il comandante di Stazione per me resta una figura inossidabile, la colonna portante dell’Arma dei Carabinieri. Questo ruolo mi stimola ancora oggi ad andare avanti.
Lei è riuscito a costruire un legame di fiducia con la comunità? Per me è la base di questo lavoro, se viene meno la fiducia del cittadino sento di aver fallito.
Qual è stata la prima tappa fondamentale del suo percorso? Diventare vice-comandante a Serravalle di Chienti, nel 1997. Purtroppo a pochi mesi dal mio arrivo ci fu il terremoto, nella frazione di Cesi. Fare i conti con quell’evento è stato un durissimo battesimo: fra le macerie, la disperazione e la voglia di ricostruire, il compito mio e dei miei colleghi era continuare a trasmettere sicurezza.
E dopo Serravalle di Chienti? Sono stato chiamato al R.O.S. di Roma, dove ho avuto la fortuna di collaborare direttamente con il famoso capitano Sergio De Caprio, detto “Ultimo” - alla ricerca dei latitanti mafiosi. Ma poi ho scelto di tornare come comandante alla stazione di Serravalle.
L’esperienza dell’antimafia cosa le ha trasmesso? Molto, ma lì devi essere invisibile: non sei “nessuno”. Come comandante a Serravalle invece cercavo il contatto diretto con le persone.
Nel 1997 il terremoto di Serravalle. Nel 2016 quello Camerino. Un’altra esperienza forte. Un evento così disastroso che nessuno si aspettava in cosi poco tempo, nello stesso territorio.
Come si è sentito in quelle occasioni? Di fronte a un evento del genere come un terremoto sisma ci si sente impotenti. Tutte le certezze svaniscono insieme al crollo della tua casa. E l’unica cosa che puoi fare è continuare a fare il tuo lavoro meglio che puoi: proteggere e assistere nella disperazione.
Qual è la cosa peggiore e quella migliore che si è sentito dire nella sua carriera? La migliore: “Grazie per quello che fate”. La peggiore: “Avete fallito”.
Dal 1995 nell’Arma, sono passati 27 anni. Ci sono state anche altre missioni fuori dall’Italia. Ho passato otto mesi in Palestina (2007), sei mesi in Bosnia (2009) e altri otto mesi in Afghanistan (2010-2011). Al tempo fui scelto perché sapevo parlare bene due lingue – inglese e spagnolo – e avevo la giusta predisposizione psicologica. Non sono missioni che può intraprendere chiunque.
Cosa ha trovato in quelle zone? Era tutto surreale: qualsiasi racconto non regge il confronto con la realtà. In Palestina a Hebron – città occupata - lo scopo della missione era aiutare rimanendo imparziali.
E oggi lasciare questa Camerino fantasma cosa significa? Anche questo è surreale, ma parto sereno: so di aver fatto tutto quello che potevo.
Domani che giorno sarà per Junio Faiazza? Mi aspetto di tutto, senza programmi. Per me si tratta di una nuova sfida, da vivere giorno per giorno. Sicuramente oggi ho con qualche buon valore in più da mettere al servizio della comunità.
Il Comune di Macerata al fianco della 33esima edizione di Musicultura. La Giunta comunale ha deliberato la riconversione delle risorse non ancora utilizzate relative all’intervento ITI In-Nova per dare continuità alla stretta sinergia con il Festival della canzone popolare e d’autore che andrà in scena, questa estate, nella cornice dello Sferisterio con le serate finali.
Oltre al contributo di circa 160mila euro, il Comune ha destinato ulteriori 30mila euro a Musicultura. La riconversione ha l’obiettivo di potenziare le finalità promozionali dell’offerta turistica della città attraverso il potenziale comunicativo del festival e, allo stesso tempo, essere vicini alla manifestazione che è arrivata, quest’anno, alla sua 33esima edizione con un totale di 1086 domande. La Giunta ha quindi approvato la riprogrammazione degli interventi relativi all’Azione 4 di ITI In-Nova, “Sviluppo e promo commercializzazione dei prodotti turistici e culturali”, destinando circa 30mila euro alle attività promozionali di Musicultura.
«L’Amministrazione e la città tutta, anche quest’anno, sostengono con convinzione e orgoglio Musicultura, festival che porta il nome dello Sferisterio, della musica e di Macerata ad alti livelli grazie alla qualità dell’offerta proposta» ha detto il sindaco Sandro Parcaroli.
«Come avvenuto già lo scorso anno, abbiamo messo in atto un’operazione virtuosa utilizzando i fondi ITI per la promozione e la valorizzazione di un festival di richiamo nazionale come Musicultura – ha aggiunto l’assessore agli Eventi Riccardo Sacchi -. In questo modo riusciamo ad ottenere contemporaneamente due risultati: ricorso a risorse inutilizzate e risparmio di quelle proprie dell’ente, mantenendo al contempo il forte e convinto supporto dell’Amministrazione a una manifestazione di prestigio e dal forte carattere promozionale dell’immagine della nostra identità territoriale».
Mentre gli italiani si preparano a una nuova riapertura post pandemia – da oggi stop alle mascherine all’aperto e riapertura delle discoteche – il termine dello stato di emergenza fermo al 31 marzo 2022 ha cominciato a sollevare i primi dubbi su quello che sarà il destino del lavoro e, in particolare, dello “smart working”.
Rispetto al periodo più critico della pandemia – che ha portato dall’inizio del 2020 circa 6 milioni di italiani a lavorare da casa – aziende e sindacati prevedono di procedere a una nuova serie di accordi che, rispetto a quanto già realizzato dal 15 ottobre scorso (orari flessibili e turnazioni consone per evitare assembramenti) dovrebbe puntare a una soluzione più “ibrida”. Il lavoro in presenza dovrebbe essere, dunque, bilanciato con quello da remoto.
Secondo i dati della Cgil gli accordi aziendali sullo smart working sono circa 200, ma solo tredici contratti nazionali di categoria ad oggi hanno normato il lavoro agile.
Questa transizione – disciplinata dalla legge 81/2017 – richiede la necessità di un protocollo che regoli i rapporti fra lavoratori e imprese, visto che ad oggi gli orari di lavoro restano immutati, mancano gli incentivi e le misure atte a promuovere la sostenibilità e le pari opportunità. Sono questi gli argomenti principali che infatti i sindacati dovranno presentare entro la fine dello stato d'emergenza sui tavoli delle aziende.
Inoltre, nelle ultime settimane gli stessi rappresentanti dei sindacati hanno criticato fortemente le posizioni del Ministro Renato Brunetta, fermo sostenitore del “lavoro in presenza” al 100%: "Piuttosto che chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working è meglio puntare su vaccini, vaccini, vaccini e presenza, con una migliore organizzazione del lavoro".
Il discorso verte in particolar modo sulla Pubblica Amministrazione, dove il telelavoro ha segnato un graduale calo di impiego (dall’11% nel 2020 al 6,6% del 2021). In questo senso, la proposta maggiormente avanzata dalle parti sociali è proprio quella di alimentare la digitalizzazione del lavoro.
“Il pensiero del Ministro Brunetta – ha commentato Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil -screditano lo sforzo di tutti coloro che, durante l’emergenza sanitaria, sono riusciti nonostante le grosse difficoltà a garantire la continuità di servizi essenziali al cittadino. Innovazione e rinnovo dei contratti: è questo l’unico modo per dare il giusto valore alle professionalità e favorire un’adeguata ripartenza”.
Juan Ignacio Battezzati in biancorosso. Piccolo e Andreucci salutano la Rata. Arriva la comunicazione ufficiale da parte della Maceratese ancora attiva sul mercato per conquistare più punti possibili in questa seconda parte di stagione.
Il neo acquisto argentino, classe 2003, aumenta il tasso tecnico e qualitativo della rosa. Battezzati ha già esordito, infatti, allo “Stanghetta” di Marina Palmense risultando subito decisivo conquistando il rigore del pareggio pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. In uscita Piccolo al Monterotondo (Promozione Toscana) e Andreucci alla Filottranese”.
Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali presso il Centro di Salute Mentale – I° piano della Palazzina Ex Scuola Infermieri adiacente all’Ospedale di Macerata – alla presenza del personale medico, i rappresentanti della Fondazione "Girolamo Colonna", la vicesindaco Francesca D’Alessandro, gli assessori Anna Menghi, Filippo Saltamartini e la direttrice di Area Vasta 3 Daniela Corsi.
Cinque spazi restaurati e arredati grazie al contributo d’investimento della famiglia Colonna, in collaborazione con Giessegi Industria Mobili Spa, Cimar e Ariro Srl. L’azione vuole assicurare maggiore assistenza e comfort ai pazienti in carico e quelli futuri, in virtù di patologie psichiatriche in costante aumento insieme all’utilizzo – più frequente soprattutto fra i giovani – degli psicofarmaci.
“Si tratta un intervento importante – ha dichiarato Stefano Nassini, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Area Vasta 3 – perché il nostro obbiettivo è quello di migliorare ancora di più l’offerta riabilitativa per i nostri utenti. La nostra equipe di medici, psicologi, educatori e tecnici lavora in maniera presente e costante, anche se il Covid ci ha molto rallentato. Sono convinto che saper intervenire per tempo sulla salute mentale delle persone sia il segnale di una società che funziona”.
“Quando le istituzioni lavorano in sinergia i risultati ci sono – ha aggiunto D’Alessandro, che ha anticipato il taglio del nastro ringraziando assieme all’assessore Menghi tutte le parti che hanno collaborato alla rigenerazione del reparto.
Un pensiero rinnovato anche dalla direttrice Corsi, che promette “continuerò ad impegnarmi per ascoltare le esigenze di tutte le strutture sanitarie. La collaborazione fra gli addetti ai lavori è diventata fondamentale, ora che ci prepariamo a ripartire”.
“Il nostro contributo in quanto fondazione privata – ha sottolineato il vicepresidente Nicola Colonna, accompagnato dagli avvocati Francesco Ciotti e Manuel Seri – vuole dare un segnale preciso a tutti gli operatori sanitari: non siete soli. Voi fate il grosso del lavoro, ma noi vogliamo continuare ad assistervi nel miglior modo possibile”.
Ad intervenire per ultimo è stato l’assessore regionale alla Sanità Saltamartini, che ha voluto anticipare anche i futuri interventi legati al PNRR. “L’eccezionalità di questa inaugurazione ci ricorda quanto sia importante nel nostro mestiere la solidarietà. Molti operatori del CSM hanno contribuito direttamente in questi due anni alla campagna di vaccinazione, vista soprattutto la forte carenza di personale. E visto che in generale saper curare significa prevenire tutta una serie di conseguenze a livello sociale, le istituzioni, l'amministrazione pubblica e gli operatori devono ridurre gli attriti fra loro e collaborare per il bene delle Marche.
Il nostro Piano per il PNRR è pronto - ha concluso l'assessore - e prevede l’investimento di 15,7 milioni di euro per l’apertura di case e ospedali di comunità – in particolare, a Camerino, Recanati, San Severino, Macerata, Civitanova, Corridonia, Treia e Tolentino, che dovranno rispettare anche le norme sismiche che oggi mancano in molte strutture. Purtroppo il turnover dei medici rimane ad oggi un’incognita: molti andranno in pensione a breve, ma sostituirli non sarà facile. Servono fondi da investire nella formazione dei giovani, contratti di lavoro dignitosi, maggiori assunzioni nei reparti del 118. Sarà un percorso lungo e complicato. Ma oggi dobbiamo dare alle nostre famiglie un segnale positivo di fiducia e speranza”.
La Giunta comunale ieri ha deliberato la riqualificazione dunque l’avvio dei lavori, che saranno eseguiti in compartecipazione tra Comune e Associazione Tennis di Macerata, del circolo tennis di via dei Velini. Gli interventi riguarderanno lavori di manutenzione straordinaria necessari a risolvere problematiche inerenti la sicurezza e lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche al fine di rendere maggiormente fruibile la struttura.
Gli interventi a carico dell’Associazione Tennis di Macerata, per un costo di circa 300mila euro, riguardano la demolizione e la ricostruzione degli spogliatoi (eseguiti con l’incentivo del Superbonus 110%) in una nuova struttura adiacente l’edificio principale; la realizzazione di due campi da padel; la realizzazione di un nuovo campo da tennis in terra rossa e l’omologazione del campo da tennis esistente per le gare nazionali.
Il Comune, per un costo di circa 330mila euro, si occuperà degli interventi relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche con la realizzazione di alcune rampe di accesso che collegheranno il parcheggio alla struttura principale e agli spogliatoi e dei lavori di riqualificazione della struttura principale con la realizzazione di un’infermeria e due spogliatoi per gli arbitri dislocati al piano seminterrato e al piano terra della struttura principale.
«Si tratta di un altro investimento sul patrimonio della città, un’altra buona notizia per i maceratesi, un’altra promessa mantenuta – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Andrea Marchiori -. La rigenerazione strutturale del complesso sportivo e il rinnovato interesse per il tennis farà di Macerata un autentico capoluogo per offerta di impianti sia in numero che in qualità; in questo modo continuiamo a dotare la città di strutture nuove, moderne e funzionali anche per le persone diversamente abili».
«In poco più di un anno di Amministrazione abbiamo già avviato consistenti e rilevanti interventi che riguardano gli impianti sportivi, con grande attenzione in particolare al padel e al tennis, due discipline in forte espansione – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. L’Associazione Tennis Macerata, una delle più longeve e importanti della città, da decenni opera e forma sportivi, con grande attenzione ai giovani, e gli interventi in questione, oltre a modernizzare e valorizzare impianti di proprietà comunale, consentiranno di implementare la struttura diversificando le dotazioni sportive offerte ai cittadini».
Musicultura si prepara a riaprire al pubblico le porte del Teatro Lauro Rossi di Macerata per le audizioni live della XXXIII edizione del Festival. Da giovedì 24 febbraio a domenica 6 marzo, ogni sera (con esclusione di lunedì 28 febbraio) gli spettatori avranno la chance di scoprire sei belle “primizie”, 60 complessivamente, della nuova canzone italiana, selezionate dalla direzione artistica a partire dal numero record di 1086 proposte iniziali.
Una maratona musicale, un emozionante viaggio tra le variegate realtà musicali del paese che finalmente potrà tornare ad essere condiviso col pubblico e gustato in presenza dagli spettatori. "L'anno scorso, in piena zona rossa, Macerata ha saputo comunque accogliere in sicurezza i 250 giovani artisti convocati alle Audizioni, che si sono svolte regolarmente, salvo un ma grande come una casa: mancava il pubblico" ha affermato il Direttore Artistico di Musicultura Ezio Nannipieri.
"Il ritorno in teatro degli spettatori è il valore aggiunto delle Audizioni 2022 - evidenzia Nannipieri -. Soprattutto dal punto di vista di chi si esibirà sul palco, ragazze e ragazzi che in questi due anni di pandemia hanno continuato ad amare le canzoni e coltivare le loro passioni e che ora, con un po' di ansia e parecchia emozione chiedono che la loro musica, le loro parole e le loro voci arrivino fino all’ultima fila”.
Le Audizioni live di Musicultura riaccendono i riflettori nazionali sulla città di Macerata e la trasformano in una vera e propria Città della Canzone. Oltre 400 persone, tra artisti in gara e musicisti al seguito provenienti da tutta Italia, accompagnatori e maestranze si preparano a convergere nel capoluogo marchigiano, con ricadute economiche che si sommano all’impatto comunicativo ed alla valenza promozionale per il territorio.
Dopo oltre tre mesi di ascolti, la direzione artistica di Musicultura sta in questi giorni ultimando la composizione della lista delle 60 proposte che si cimenteranno dal vivo al Teatro Lauro Rossi. In attesa di conoscere i nomi degli artisti e delle artiste che vedremo sul palco, fervono i preparativi per l’allestimento di quella che ormai è diventata una delle fasi del Festival più seguite dal pubblico regionale e in particolare di Macerata.
La macchina organizzativa coinvolge attivamente anche tantissimi studenti, sono infatti complessivamente oltre 100 gli studenti delle Università di Macerata, dell’Università di Camerino e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che danno il loro contributo partecipando a laboratori, stage e percorsi professionali.
Anche gli spettatori saranno parte attiva dello spettacolo, ogni sera saranno infatti chiamati ad esprimere le proprie preferenze col voto. Gli spettacoli avranno inizio alle 21, salvo la domenica, quando si andrà in scena alle 17. L’ingresso sarà gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.musicultura.it. Sarà richiesto il super green pass e l’utilizzo della mascherina Ffp2.
Presto sarà operativa la nuova piattaforma del digitale terrestre di ultima generazione: migliore qualità del segnale, programmi in alta definizione e rilascio delle frequenze in banda 694-790 MHz, la cosiddetta “banda 700”, per i servizi mobili 5G.
Le Marche passeranno alla nuova televisione digitale tra il primo marzo e il 15 maggio 2022. Per arrivare preparati allo switch off, occorre procedere alla verifica della compatibilità del proprio televisore con il nuovo standard sintonizzandosi sui canali in alta definizione 501 (Raiuno Hd), 505 (Canale 5 Hd) e 507 (La7 Hd). Se tali canali sono visibili non sarà necessario cambiare apparecchio o dotarsi di un decoder, ma sarà sufficiente effettuare una semplice risintonizzazione.
Da gennaio 2023 quando si passerà ufficialmente al sistema DVB-T2, e cioè quando la transizione al nuovo digitale terrestre sarà definitiva e i vecchi canali saranno oscurati, per compiere tale verifica di compatibilità è invece necessario sintonizzarsi sui canali 100 (Rai) e 200 (Mediaset): se compare una schermata con la scritta “Test HEVC Main10” vuol dire che la televisione è totalmente compatibile con il nuovo digitale.
Potrà tuttavia accadere che si verifichino problemi nel visualizzare la schermata legati a cause di carattere temporaneo; pertanto, prima di acquistare un nuovo decoder o una nuova TV, è sempre consigliabile procedere a una risintonizzazione dei canali. A tal fine si ricorda che è possibile usufruire delle agevolazioni sull’acquisto di TV e decoder fino al 31 dicembre 2022. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito tematico sulla Nuova Tv digitale del Ministero dello Sviluppo Economico al link: https://nuovatvdigitale.mise.gov.it