Nella tarda serata di ieri un 40enne peruviano residente a Tolentino, in transito in via Trento qui a Macerata, mentre era alla guida di una BMW, per sottrarsi al controllo tentava la fuga non fermandosi all’alt imposto dai Carabinieri della Sezione Radiomobile in servizio di perlustrazione.
L’uomo ha dapprima rallentato dando poi gas puntando l’autovettura nella direzione del militare selettore che veniva tra l’altro colpito dallo specchietto sul lato destro del corpo, subendo un trauma giudicato guaribile con prognosi di 10 giorni.. Lo stesso, subito inseguito da un’altra pattuglia della Sezione Operativa che si trovava nelle vicinanze, veniva bloccato in una strada adiacente risultando completamente ubriaco.
Sentito il magistrato di turno della Procura delle Repubblica di Macerata, lo straniero veniva dichiarato in stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza e tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa dell’udienza di convalida fissata per domani 16 maggio. Contestualmente è stato anche sanzionato per l’inosservanza delle norme sul contrasto alla diffusione del COVID-19.
Una tragica notizia ha questa mattina scosso l'intera città di Macerata
Stroncata da un aneurisma cerebrale, dopo un giorno di coma farmacologico, si è spenta all'Ospedale Civile di Macerata, Selina Fulli, conosciuta da tutti per il suo impiego all'Asur.
Una parte di lei continuerà comunque a vivere e a fare del bene al prossimo in quanto i suoi organi verranno donati a chi ne ha bisogno.
Domani mattina la salma sarà trasportata al Centro Funerario in via Velini che dalle 14 la camera ardente sarà aperta al pubblico.
Mentre raggi di sole illuminano l'uscita dalla quarantena, un riflettore illumina la vita di un fortunato del Lotto
Un anonimo giocatore ha centrato ieri, grazie ad una quaterna, la vincita più alta del gioco Lotto Più.
Grazie ai quattro numeri giocati, lo scommettitore è riuscito a centrare in tutto ben quattro terni e sei ambi sulla ruota di Milano
La magica combinazione, giocata con una semplice schedina da 5 euro, ha permesso al fortunato vincitore di portare a casa ben 50.596 euro, la vincita più alta di tutto il concorso.
Indubbiamente un ottimo inizio dopo un lungo periodo di quarantena
Controlli ancora puntuali e costanti quelli messi in atto dalla polstrada, coordinati dal Dirigente Provinciale Dott. Tommaso VECCHIO, per i servizi di contenimento del contagio COVID 19
Nella giornata del 13 maggio scorso, nel corso del servizio di vigilanza per verificare la legittimità degli spostamenti dei cittadini, una pattuglia ha notato un uomo camminare lungo la Superstrada in direzione mare.
Al momento del controllo l'uomo mostrava una fotocopia di un passaporto pakistano da cui gli agenti riuscivano ad accertare come il soggetto, classe 1992, fosse senza fissa dimora e sprovvisto del permesso di soggiorno.
Attraverso impegnative indagini svolte con la preziosa collaborazione del personale del Commissariato di P.S. di Civitanova Marche e con il successivo supporto della Squadra di polizia giudiziaria della locale Sezione della Polizia Stradale, si è riusciti a trovare informazioni piu dettagliate sull'uomo.
Molteplici pregiudizi di rilevanza penale gravanti sul pakistano, tra cui Furto,Violenza e Minaccia a Pubblico Ufficiale, Resistenza a Pubblico Ufficiale,False attestazioni sulla propria identità, Rifiuto di indicazione sulla propria identità ed inosservanza dei Provvedimenti dell’Autorità di Pubblica Sicurezza attinenti la propria presenza sul territorio nazionale.
E' risultato anche che lo stesso era destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere in relazione alla commissione ripetuta del reato di STALKING
L'uomo non aveva inoltre ottemperato ad una recente misura di espulsione dal territorio dello Stato emessa a proprio carico
L’ extracomunitario, in esecuzione dei provvedimenti a suo carico, è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Montacuto (AN)
Gli operatori hanno provveduto ad effettuare la perquisizione personale del soggetto, che ha consentito di rinvenire nr. 3 carte di credito/debito, nr. 2 documenti intestati ad un cittadino macedone ed un telefono cellulare di provenienza illecita
Lo stesso è stato, inoltre, sanzionato per la violazione di norme relative al contenimento del contagio COVID-19.
Il Club Lions Sferisterio di Macerata, presieduto dall' Ing. Marco Orazi, ha servito la comunità tramite la donazione di trenta pacchi di generi alimentari che oggi sono stati ritirati dalla protezione civile e verranno distribuiti con l'ausilio dei servizi sociali di Macerata alle famiglie bisognose.
I lions,la più grande associazione di club service al mondo con 1.300.000 soci in 207 paesi sono da sempre presenti dove c'è un bisogno, come dimostra il motto è "we serve", noi serviamo.
Il presidente del club ed i soci ringraziano tutti coloro che hanno contribuito a questo service, attraverso il quale hanno potuto dimostrare la loro vicinanza alla comunità e a fianco delle istituzioni, infatti i lions italiani hanno raccolto 5.000.000 di euro per lo acquisto di dispositivi di protezione e macchinari medicali e ora la loro attenzione è rivolta all'acquisto distribuzione di derrate alimentari, per oltre un milione di euro.
Un’idea che ad entrambi i titolari dei locali di ristorazione HAB e LORD BIO, Paolo Perini e Raffaele Delle Fave, è venuta in mente in tempi non sospetti, li ha portati a chiedersi: perché non metterla in pratica a maggior ragione adesso? La Caritas della Diocesi di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia, impegnata da sempre nel sostegno alle famiglie più bisognose, ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e con la collaborazione e la sinergia di tutti, da Lunedi 18 Maggio inizieranno le consegne a domicilio dei pasti gratuiti. A livello operativo, le consegne avverranno alle 12.30 con le seguenti modalità: 7 pasti saranno prelevati dai ragazzi del Servizio Civile Diocesano e 2 dai volontari del CISOM, il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta, del gruppo di Macerata.
“Basta un sorriso” è nato per fare la differenza in un momento in cui in tanti hanno bisogno di sostegno. Si inizia con la distribuzione in due giornate a settimana, il Lunedì ed il Venerdì, sperando che l’iniziativa venga accolta anche da altri locali che potranno aggregarsi, al fine di coprire l’intera settimana con un sostegno continuo.
I due ideatori sono pronti con le loro strutture: cuochi e camerieri si sono detti entusiasti e a completa disposizione. Il fine è quello di essere “ripagati” con un sorriso, bypassando le difficoltà economiche, la burocrazia, spada di Damocle sulla nostra società, e il momento storico attuale. Siamo tutti nella stessa barca e i commercianti per primi sono in enorme difficoltà, ma regalare un pasto non peggiorerà la situazione, anzi, sicuramente fa del bene e sottolinea l’importanza della collaborazione tra noi cittadini allo scopo di donare quel po’ di tranquillità che al momento manca completamente.
Il pasto a tavola deve rimanere un diritto di tutti, e laddove non viene garantito, c’è la buona volontà di fare ciascuno la propria parte, unendosi quando serve.
L'editoria italiana, in crisi profonda dal 2008, mostrava negli ultimi tempi qualche timido segnale di ripresa, prima di essere investita dalla tempesta Coronavirus
A distanza di pochi mesi dall’inizio del lockdown che ha rivoluzionato il panorama italiano e internazionale, a intervenire sul futuro e sui progetti di rilancio dell'editoria regionale è intervenuto Mauro Garbuglia, presidente di Èdi.Marca-Associazione Editori Marchigiani
Editori e libri nello scenario apocalittico del covid19. Quali sono stati i danni maggiori che avete registrato?
“Per l’editoria l’impatto del Covid19 è stato terribile. In un mercato del libro tradizionalmente dominato dai grandi gruppi che gestiscono produzione, distribuzione, vendita con le loro catene librarie, la soluzione per il piccolo editore indipendente è quella della promozione diretta, attraverso eventi di carattere fieristico o incontri promozionali come le presentazioni di libri e autori. È anche importante il rapporto fiduciario con librerie indipendenti e, in alcuni casi la vendita on line.
Sulla base di questa valutazione è nato un progetto Èdi.Marca, che ha visto l’approvazione della Regione Marche attraverso un finanziamento mirato al lancio dell’editoria marchigiana con la partecipazione in forma collettiva a tutti gli eventi fieristici del libro in territorio nazionale e per la creazione di un Portale Web come strumento di promozione del mondo editoriale regionale.
Proprio quando tutto questo doveva partire, arriva la tegola del Covid19, che, oltre agli spaventosi problemi sanitari, di fatto annulla tutti gli eventi fieristici, tutti gli incontri con gli autori, chiude le librerie, e infine blocca le vendite on line di libri"
Tutto questo crea un vuoto di entrate totale che per un piccolo editore significa impedimento completo della normale attività imprenditoriale”
Quel è stato l’impatto economico della crisi che si avvertiva già prima?
"Èdi.Marca è nata per fronteggiare la crisi che da anni affligge il settore editoriale, in particolare le piccole case editrici, caratteristiche della nostra regione. Le Marche hanno avuto l’aggravante effetto del sisma del 2016, che ha provocato la chiusura di molte attività editoriali. I dati delle imprese editoriali nella Regione Marche sono circa 200, ma quelle effettivamente attive (prima del Covid19), non superano le 40.
Davanti a questo brutale ridimensionamento del settore e alle enormi difficoltà di chi è sopravvissuto, la nostra risposta è stata: uniamo le forze. Solo così si possono ottimizzare gli interventi utili a ciascuna casa editrice per ottenere la visibilità necessaria alla propria proposta editoriale. Mettersi insieme ha significato stimolare ognuno a migliorare il proprio lavoro, ad essere più imprenditori, a immaginare un futuro che prima di Èdi.Marca non era pensabile. Ora il Covid19 rimescola di nuovo le carte. Siamo in una fase di cambiamenti epocali per l’economia del pianeta, e ancora una volta è solo unendo le forze, mettendosi in rete, che si otterranno le possibilità di sopravvivenza prima e di sviluppo poi"
Quali sono stati gli aiuti in vostro favore?
"In data 20 marzo, abbiamo subito lanciato l’allarme alla Regione Marche a fronte di una crisi senza precedenti del settore editoriale, chiedendo di aprire un capitolo specifico per le piccole imprese editoriali e creative. La risposta della Regione Marche è stata, in quel momento, di una presa d’atto della nostra proposta, ma di una necessaria cautela poiché l’emergenza sanitaria era la prima da supportare finanziariamente, e bisognava quantificare le reali risorse disponibili.
E’ notizia fresca di stampa, di una manovra della Regione per 200 milioni per le Imprese. Ci auguriamo che siano tenute in doverosa considerazioni anche le proposte da noi indicate, specifiche per il settore. Obiettivo fondamentale è dare liquidità alle imprese velocemente, perché c’è il rischio di superare una linea di non ritorno per molte case editrici.
In campo nazionale Èdi.Marca si è mossa in rete con ADEI, Associazione nazionale Degli Editori Indipendenti, e con altre 7 associazioni regionali editori, dal cui confronto è nata una proposta nazionale di 9 punti messa all’attenzione del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Economia in data 7 aprile con un dossier allegato, e supportata da Federculture. Anche qui vale il discorso che solo insieme si possono affrontare le difficoltà, con una rete nazionale di supporto alle Istituzioni per la comprensione dei vari settori economici.
Fino al Decreto di aprile, le risposte alle nostre esigenze sono state ampiamente insufficienti. Il Bonus di 600 € doveva essere un aiuto immediato, è arrivato con enormi difficoltà e neanche a tutti. La garanzia dello Stato per Mutui di 25.000 €, che doveva apportare la liquidità immediata alle piccole imprese, ha visto enormi difficoltà alla sua erogazione dagli istituti bancari, accentuata dal vincolo che l’importo ricevuto deve corrispondere al 25% del fatturato d’impresa.
Insomma finora non ci sono stati aiuti effettivi. Aspettiamo il nuovo decreto governativo di maggio per trovare le risposte alle nostre difficoltà"
Le librerie sono state fra le prime attività a riaprire. Da quel momento, qualcosa è cambiato?
"No. Innanzitutto la riapertura delle attività economiche non è sinonimo di ripresa di vendita. Esiste una diffusa paura generale per cui il cliente si muove con enorme cautela e solo per esigenze fondamentali. In Italia la lettura è un fenomeno di nicchia, da decenni siamo ancorati intorno al 40% di lettori di almeno un libro all’anno, al penultimo posto dei paesi europei. La promozione della lettura è uno compiti fondamentali per Èdi.Marca, supportata dalla sensibilità che la Regione Marche e il Consiglio Regionale Marche pongono su questo argomento. Non a caso le Marche sono la prima regione italiana a creare una legge sulla promozione della Lettura, approvata proprio durante il lockdown, molto importante per i prossimi anni, a cui noi daremo il massimo supporto.
Il lavoro con le librerie indipendenti fino a ieri era legato ad eventi di promozione diretta degli autori e dei libri. Prima di una reale ripresa di questo rapporto, probabilmente passeranno mesi. Le librerie indipendenti vanno salvaguardate e ci auguriamo che gli interventi del Governo a loro favore, siano di reale aiuto per la loro sopravvivenza"
Come hanno reagito gli editori marchigiani?
Gli Editori aderenti ad Èdi.Marca, si sono subito mobilitati per creare proposte e strategie da proporre in rete alle Istituzioni regionali e nazionali. Singolarmente la sopravvivenza è legata ad una resilienza di base, caratteristica dello spirito marchigiano, che però è inevitabilmente debole e passiva. Immaginare il futuro è possibile solo con uno sforzo cooperativo di gruppo.
Quale scenario futuro si prospetta davanti ai nostri occhi per l’editoria marchigiana?
"Il futuro, come detto, va creato. Il cambiamento è occasione di crescita e sviluppo, se lo si affronta con le dovute maniere. L’Editoria Marchigiana ha un futuro solo se si compatta. Èdi.Marca è lo strumento per crescere"
Grande successo di pubblico ed interventi numerosi per “Qual è la vera giustizia?”, primo appuntamento de I Figli di Tiresia tenutosi mercoledì scorso sul tema della giustizia riparativa con la partecipazione di Giorgio Berti, docente dell’Università di Urbino, e con la moderazione di Serena Montecchiari del Laboratorio Macerata Teatro.
Nell’appuntamento di domani, venerdì 15 maggio 2020 alle ore 19 in diretta sui profili social della CTR, ci sarà come relatore Marcello La Matina, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università di Macerata. Tema centrale del dibattito - dal titolo Limiti, confini e potenza - sarà la tensione dell’essere umano contemporaneo verso il superamento dei propri limiti in paradossale contrapposizione al senso di impotenza che lo caratterizza.
La rassegna di incontri-dibattito I Figli di Tiresia è nata come parte integrante del festival di teatro transmediale Tiresia, organizzato dalla compagnia teatrale CTR in collaborazione con il Laboratorio Macerata Teatro Unimc. Il festival si sarebbe dovuto svolgere lo scorso marzo, ma a causa dell’emergenza sanitaria è stato posticipato a fine anno; per questo motivo I Figli di Tiresia si è spostato sui social.
I prossimi incontri previsti in calendario sono:
- mercoledì 20 maggio, 25 anni di “monologhi” con Ninfa Contigiani, UNIMC
- venerdì 22 maggio, In viaggio. Verso il nulla? con Andrea Ferroni, Scuola Popolare di Filosofia;
- mercoledì 27 maggio, Reductio ad Hitlerum con Angelo Ventrone, UNIMC.
E’ nato Carlo. Ieri presso l’U.O. Ostetricia dell’ospedale di Macerata una nuova vita è venuta alla luce. Quale migliore occasione, se non nel mese dedicato alle mamme, per sancire la forza di una giovane donna che, con coraggio, ha vinto la malattia.
Marta, colpita da una neoplasia al seno all’età di 29 anni, mentre allattava il primo figlio, ha trovato la forza per affrontare percorsi complessi non privi di dolore fisico ed interiore, non arrendendosi ma dimostrando quanto l’amore materno sia tenace e vince su tutto.
Questa storia ha avuto inizio quando il primo bambino era poco più che neonato. Allattando Marta si accorge di una tumefazione al seno che le appare anomala spingendola a contattare il suo medico di fiducia per fare chiarezza. Da lì la terribile diagnosi.
Il percorso è iniziato con la chemioterapia e successivamente l’intervento al seno, seguendo un iter che riguarda migliaia di donne ogni anno che vengono colpite da questa malattia.
Terapie stancanti e dolorose sia a livello fisico che psicologico, a maggior ragione in una giovane mamma. Marta non si è persa d’animo, ha curato il suo bimbo e la sua malattia e piano piano la routine familiare è tornata a fare capolino.
Terminati i controlli è riemerso fortissimo il desiderio di una nuova maternità e cosicché, fatti i dovuti accertamenti, è ripartita una nuova gravidanza. La gravidanza è stata portata avanti serenamente con la sua grande forza d’animo.
“Era un mio grande desiderio e non ho voluto fermarmi di fronte alla malattia, fiduciosa in chi mi è stato accanto” ha confidato Marta.
“La gravidanza si è instaurata ed ha presentato un decorso regolare - precisa il dott. Pelagalli -, caratterizzato da controlli ultraspecialistici ai quali abbiamo sottoposto Marta” .
Il parto è avvenuto nel modo più spontaneo e sereno, assistita dall’equipe dell’U.O. Coordinatrice Ost. Cirilli: "Grazie alla serenità data durante il percorso della gravidanza, nonostante i serrati controlli necessari, si è concluso portando un buon inizio di vita a Carlo”.
Questo evento, che Marta e il marito Giorgio vogliono condividere con tutti, dimostra come sia possibile riappropriarsi della propria vita quando la forza d’animo di una mamma, la sua tenacia ed un pizzico di fortuna fanno da cornice al momento più importante di una donna.
Un messaggio di incoraggiamento alle migliaia di donne che, in giovane età, vengono colpite da questa malattia e - se non adeguatamente supportate - possono perdere la visione ottimistica della vita sul loro futuro di donne e di madri.
È fondamentale, quindi, fornire alla pazienti un supporto medico, scientifico, sociale e assistenziale fatto da professionisti adeguatamente preparati e umanamente disposti a dedicarsi totalmente all’intera famiglia.
A Carlo, Marta e Giorgio i migliori auguri da parte del Direttore dell’Area Vasta Alessandro Maccioni e dell’equipe Ostetrico Neonatologica del Dipartimento Materno Infantile dell’AV3.
Nella giornata di ieri si è svolto un incontro tra i rappresentanti SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) Segretario Generale Regionale Andreucci Paolo e Segretario Generale Provinciale di Macerata Damiano Cioppettini ed il Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni "Marche" la dottoresssa Cinzia Grucci. Nodo del confronto è stata la grave carenza di personale che investe la Sezione della Polizia Postale di Macerata.
I dati nazionali relativi al 2019 indicano che sono state 52 le vittime di cyberbullismo di età inferiore ai 9 anni (nel 2018 erano state 18), 99 le vittime di età compresa ta 10 e 13 anni e 309 di età tra i 14 ed i 17 anni. Delle 460 vittime totali in Italia di cyberbullismo nel 2019, 18 erano per stalking, 114 per diffamazione online, 141 per ingiurie o minacce, 87 per furto di identità, 81 per diffusione di materiale pedo online ed 19 per sextortion (ricatto a sfondo sessuale). Sono giunte 196.000 segnalazioni di truffe on-line, che hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati 3.620 persone. Nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online sono state indagate 650 persone. Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 soggetti.
“Questo ci fa comprendere l’importanza della Polizia Postale sul territorio e della delicatezza dei compiti a cui gli operatori sono impegnati ad affrontare ogni giorno. Attività che a livello provinciale si concretizza attraverso indagini di Polizia Giudiziaria d’iniziativa, indagini delegate dalla Procura della Repubblica, ricezione denunce, perquisizioni e sequestri, per non dimenticare gli importanti e continui incontri educativi nelle scuole”, spiega Damiano Cioppettini segretario provinciale del Siulp. “Tutto questo – prosegue - viene svolto dell’esiguo organico della Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Macerata, quattro poliziotti. I dipendenti in uscita non sono mai stati rimpiazzati e quel che è più grave, tra qualche mese ne rimarranno in servizio solo tre perché uno di loro sarà posto in quiescenza.
La dottoressa Grucci ha speso significative parole di stima e gratitudine verso gli operatori di Piazza Gramsci, ma la situazione resta grave. Le conseguenze causate da un numero così esiguo di dipendenti si ripercuotono inevitabilmente sugli operatori esponendoli a rischi professionali inaccettabili. Non dimentichiamoci che nella Provincia di Fermo non esiste una Sezione di Polizia Postale ed i residenti, in caso di necessità, hanno gli Uffici di Macerata come punto di riferimento. Un bacino d’utenza di 400.000 abitanti circa per quattro poliziotti, uno ogni 100.000 abitanti.
Quello che più ci lascia sgomenti è che la Polizia Postale sta vivendo un importante processo di rinnovamento Nazionale. Rinnovamento e potenziamento, ma non per Macerata. Altre sezioni sparse su tutto il Territorio Nazionale stanno godendo di un ampliamento d’organico, anche grazie all’innesto di agenti di nuova nomina.
Alla luce di quanto sopra denunciato, considerato che la Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Macerata vive un’insostenibile situazione di criticità, serve un tempestivo ed autorevole intervento in merito, mirato a potenziare adeguatamente gli uomini ed i mezzi disponibili per garantire ai poliziotti una migliore qualità della vita e del lavoro ed una migliore sicurezza ai cittadini”.
E’ stato inaugurato oggi all’ospedale di Macerata il nuovo reparto di terapia intensiva. “Una struttura nuova, bella, tecnologica, avanzata – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - che risponde al desiderio di riqualificazione nato 13 anni fa, poi tre anni fa l’impegno di realizzarla e dopo solo un anno di lavori, interrotti tra l’altro da un periodo di fermo a causa del Covid, è nata questa nuova terapia intensiva. Segno che la Regione ci crede molto, in questi anni ha investito tanto nelle strutture, ed abbiamo tenuto fede a questo impegno”.
"Questo reparto - ha aggiunto il presidente nel corso dell’inaugurazione a cui hanno preso parte tra gli altri anche l’assessore Angelo Sciapichetti, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il primario Giuseppe Tappatà e il consigliere Francesco Micucci - è un investimento di qualità, con otto posti letto, di cui uno a camera isolata, qualificato, moderno, pronto anche per le prossime necessità ed emergenze. La spinta è quella di continuare negli investimenti”.
“Chi ha lottato tanti anni per ottenere il risultato ora ha la soddisfazione di vedere una cosa realizzata e l’ha vista in un momento in cui sembrava impossibile - ha aggiunto il presidente -. L’intero sistema si muove verso orizzonti che migliorano i nostri servizi. Ecco perché vogliamo ripartire con tanti spazi disponibili che servono per tutti. Vi rivolgo un ringraziamento grandissimo”.
Il nuovo reparto è all’avanguardia per qualità di finiture e tecnologie impiantistiche. Tutte le attrezzature elettromedicali e i letti sono di nuova generazione. I lavori di ristrutturazione sono iniziati a luglio del 2019 accorpando gli spazi dell’ex UTIC con quelli della vecchia Rianimazione.
Il reparto si struttura in due parti, una destinata ai servizi, dove sono accolti gli studi medici, la sala riunioni, gli spogliatoi per il personale e i depositi materiali, l’altra predisposta ad accogliere i pazienti. E’ costituita da un’ampia sala che ospita sette posti letto con ricambio di aria ogni due ore e una stanza a pressione negativa predisposta per i pazienti infetti e immunodepressi.
Il personale medico per il servizio di anestesia e rianimazione in organico è di 20 medici a cui si aggiunge il Primario, mentre attualmente in servizio sono 18 medici oltre al Primario. Sette medici si occupano della Rianimazione, mentre 11 si occupano dell’attività di anestesia.
“Giù la maschera” è la nuova iniziativa editoriale del quotidiano online Picchio News - Il giornale tra la gente e per la gente.
La speaker radiofonica Morena Oro e il consulente in comunicazione Maurizio Lombardi, condurranno le dirette web dedicate a tematiche di stretta attualità, ospitando imprenditori, professionisti, rappresentanti di enti e istituzioni, per ascoltare, in tempo reale, le “voci dal distanziamento”, opinioni, suggerimenti e soluzioni per uscire in fretta dall’emergenza sanitaria ed economica.
Sarà sufficiente collegarsi al profilo Facebook di Picchio News, ove sarà possibile per chiunque interagire in diretta, formulando domande agli ospiti e commentare in tempo reale durante tutta la durata delle trasmissioni e anche successivamente.
“Giù la maschera” vuole parlare direttamente alla gente e della gente, senza ipocrisia, ma con un linguaggio semplice, mostrando il volto più autentico delle persone e delle loro storie, delle loro idee e dei problemi che si trovano ad affrontare in questo difficile momento.
La prima puntata della nuova trasmissione andrà in onda, sulla pagina Facebook di Picchio News, venerdì 15 maggio alle ore 21:15 (che come argomento tratterà l'asporto) e indagherà sulle difficoltà che le attività commerciali del settore food stanno affrontando nella fase 2 dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus.
Per partecipare in diretta o suggerire argomenti sarà possibile contattare la Redazione di “Giù la maschera” all’indirizzo email “redazionepicchio@gmail.com” o inviare un messaggio Whatsapp al numero 3355476206.
“Così tanta attenzione per le piccole e piccolissime imprese non si era mai vista”. Questo il commento a caldo del Direttore di CNA Macerata Luciano Ramadori sui contenuti del nuovo Decreto “Rilancio”.
Il Direttore CNA si dice soddisfatto per una presa d’atto tanto attesa: “Finalmente si è capito il ruolo cardine delle PMI nel nostro Paese. Questa attenzione particolare è dovuta e ci segnala anche la grave situazione in cui versa il sistema produttivo italiano, costituito per il 92% da piccole realtà. Un po’ di amaro resta, perché se ci fosse stata questa accortezza per le PMI anche negli anni precedenti probabilmente non saremmo arrivati a questo punto così allarmante, ma tant’è…prendiamo per buono ciò che abbiamo e guardiamo alle tante cose da fare”.
Questi gli interventi che, se confermati anche dal Parlamento, riguarderanno da vicino le piccole e medie imprese: “Sono tutte misure che come CNA chiediamo da tempo ai vari governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, per ora sono circoscritte all’emergenza ma potrebbero essere messe a sistema anche successivamente. Innanzitutto ci piace il metodo che tiene conto della grandezza dell’impresa. Apprezziamo particolarmente le tre soglie di aiuti a fondo perduto previste, con un indennizzo proporzionale sia alle perdite subite che alla grandezza dell’azienda, con aiuti maggiori per i più piccoli. Stesso metro di applicazione usato anche sul doppio livello d'intervento per i sostegni pubblici destinati alla ricapitalizzazione delle imprese, con una distinzione tra quelle sopra e quelle sotto i 50 milioni di euro”.
Nella versione che circola del nuovo Decreto l’aggettivo “piccole” associato alla parola “imprese” è presente ben 16 volte: “Per le nostre associate di dimensioni ridotte – commenta Ramadori - sono previste bollette più leggere, uno stop della rata Irap e il rinvio delle tasse a settembre. Molto utili saranno gli interventi in favore del settore turistico e del commercio con il bonus vacanze e con il previsto annullamento della tassa sull’occupazione suolo pubblico e dell’IMU per gli alberghi”.
Non tutto il testo del Decreto però ottiene il plauso dell’Associazione di categoria: “La nota dolente è lo sconto in fattura. Le micro e piccole imprese non possono pagare il conto del potenziamento di eco bonus e sismabonus. Lo sconto in fattura penalizza e soffoca imprese già allo stremo per la crisi economica provocata dal Covid-19. È positivo elevare fino al 110% le detrazioni per i lavori di efficientamento energetico e per il miglioramento delle classi di rischio sismico dei fabbricati, che tra l'altro ridà slancio alla ricostruzione post sisma, ma è inaccettabile che il rafforzamento degli incentivi si trasformi in nuovi e pesanti oneri a carico delle piccole imprese che dovrebbero anticipare ai clienti l'intero ammontare del beneficio fiscale riconosciuto dallo Stato, tanto più in una fase di straordinaria emergenza. Sul meccanismo dello sconto in fattura anche l'Autorità Antitrust si è espressa in più occasioni sottolineando che rappresenta uno strumento distorsivo della concorrenza. Chiederemo con forza che lo sconto in fattura possa esser stralciato nei prossimi passaggi parlamentari che attendono il documento.
La tanto attesa Fase 2 è ormai iniziata e qualche esercizio commerciale ha già tirato su la serranda per riprendere, con tutte le dovute misure di sicurezza, la normale quotidianità professionale che ne caratterizzava le giornate prima dello stop forzato.
Ai nastri di partenza sembrano finalmente esserci anche gli acconciatori ed i centri estetici che si stanno già organizzando per rispettare tutte le linee guida rese note dall’Inail e che sono state messe a punto con la collaborazione dei ricercatori dell’Istituto superiore di sanità e del comitato tecnico scientifico.
Stando alle ultime disposizioni regionali, le riaperture avverranno a partire da lunedì 18 maggio.
"Ci stiamo organizzando per il meglio - annuncia con entusiasmo Cristian, il titolare di "Di Andrea Parruchieri" a Macerata -. Abbiamo allestito il salone in modo da riuscire a lavorare in sicurezza e anche con le collaboratrici stiamo programmando una turnazione ad hoc per cercare di avere una totale copertura dell'orario di apertura, che - spiega - sarà più ampio in modo da riuscire a soddisfare le tante richieste che avremo nella fase iniziale, considerando che siamo rimasti chiusi due mesi".
Proprio in questi giorni tanti acconciatori stanno lavorando alla disinfezione dei propri locali: "Con alcool o altre soluzioni a base di cloro, stiamo disinfettando tutte le superfici del locale e questa operazione verrà ripetuta anche tra un cliente e l'altro - illustra Cristian - l'ingresso sarà solo su appuntamento e poi ci sono tutta una serie di vincoli riguardo al numero delle persone che possono stare all'interno del salone".
"La distanza tra un cliente e l'altro deve essere minimo di 1,80 metri e tutti i posti di lavoro dovranno essere circoscritti con lo scotch bicolore - precisa -. I clienti dovranno certificare di non avere una temperatura corporea superiore ai 37,5° e all'interno del salone avranno l'obbligo di indossare mascherine e guanti".
"Ancora non si è capito se saranno necessari i copri scarpe - dichiara Cristian -, comunque stiamo cercando di ottemperare a tutti gli obblighi previsti dal protocollo di sicurezza stilato dagli enti di categoria che lo hanno già testato venerdì scorso, durante la simulazione avvenuta ad Ancona".
Ora manca solo il via libera ufficiale per tirare su la serranda e iniziare con la normale giornata di lavoro che prima dello stop forzato era la quotidianità: "Il punto, però, è che ancora siamo nel campo delle ipotesi e l'Inail presenterà la richiesta di riaprire il 18 non prima di venerdì, cioè a distanza di soli due giorni rispetto all'apertura prevista. - riferisce il titolare di "Di Andrea Parruchieri" -. Questa è la realtà di oggi, ma sembra che la Regione sia ben decisa a farci riaprire e noi siamo senza dubbio siamo prontissimi a farlo".
Dello stesso umore, e non potrebbe essere altrimenti, i centri estetici come ci hanno testimoniato Pamela, Stefania e Samanta Eustacchi, titolari di "Beauty Routine" a Villa Potenza, anche loro alle prese con i lavori di messa in sicurezza del locale: "Già da tempo ci stiamo organizzando con presidi di sicurezza e quant'altro, soprattutto presumendo quella che potrebbe essere una ipotetica data di riapertura perché la certezza ad oggi non c'è - ci raccontano -. Le linee guida che ci ha comunicato l'Inail rimandano in gran parte a quelle della Regione, quindi stiamo ancora aspettando l'ufficialità anche di questo, oltre che conoscere quando riaprire".
Le serrande sono comunque tirate su, ma per ricondizionare tutta la loro attività in modo da garantire distanziamento e sicurezza: "Abbiamo riorganizzato il locale in maniera differente - spiegano -. Fortunatamente disponiamo di diverse cabine e quindi abbiamo allestito il tutto in modo da essere tutte divise nel momento in cui si lavora, evitando qualunque tipo di assembramento".
"Per quanto riguarda il materiale igienizzante, ad eccezione delle pedane che abbiamo dovuto ricomprare, già eravamo fornite di tutto in quanto già in uso nei centri estetici - aggiungono -. Ne abbiamo, comunque, ordinato dell'altro considerando che al momento la domanda è 10 volte maggiore rispetto a prima e comunque ci sono dei ritardi con le consegne".
"Noi siamo pronte per ripartire - sottolineano -, ma se non ritorna la merce ci si deve fermare di nuovo perché se non si hanno determinati dispositivi si può incorrere in sanzioni penali".
Per quanto, invece, riguarda la loro attività professionale hanno dichiarato: "Tutte noi all'interno del locale saremo dotate di mascherine, guanti e visiere. In più per la postazione mani abbiamo anche ordinato dei para fiati per essere appunto più lontano possibile dalla cliente. L'unica cosa che non cambierà, sarà ricevere su appuntamento le persone in quanto, anche prima, abbiamo sempre fatto così. Nel centro c'è un buon ricircolo d'aria e in più disponiamo di due ingressi, quindi avremo la possibilità di accogliere il doppio dei clienti considerata la possibilità di farli entrare da due parti differenti nello stesso orario, ma per due trattamenti differenti"
"Stiamo andando verso la stagione estiva e per noi questo è periodo in genere molto intenso lavorativamente parlando - concludono le titolari del Beauty Routine - . Detto ciò, siamo pronte a riaprire e a far ripartire tutte le nostre attività".
Furgone resta impantanato lungo l'argine del fiume Chienti. È quanto avvenuto nella serata di ieri, attorno alle ore 21:30, in via Primo Maggio, a Macerata.
Sul posto è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco, con tre mezzi: il furgone è stato trainato in zona sicura con un verricello applicato ad uno dei veicoli dei pompieri.
Non si registrano feriti.
Nel pomeriggio di oggi è stata trovata dalla Polizia della Questura di Macerata in preda ai fumi dell'alcool, nei pressi dei giardini, l'ex compagna di Innocent Oseghale, Michela Pettinari.
La ragazza, alla vista degli agenti, che gli si erano avvicinati per effettuare l'identificazione, ha dato in escandescenze tentando di aggredirli, ma poi è stata bloccata e condotta in Questura.
Nella colluttazione che ne è scaturita uno degli agenti è rimasto ferito ad un braccio ed ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Macerata.
Un comunicato congiunto di oltre 150 tifoserie di tutta Europa e non solo del momdo del calcio, ma anche quello del basket, è stato diffuso nelle ultime ore e, tramite il messaggio “No Football Without Fans” (“niente calcio senza tifosi“), richiama ancora una volta ad uno stop definitivo dei campionati. Molte società non risultano comunque tra quelle ad aver firmato il comunicato, ma va segnalato come nelle ultime settimane abbiano chiaramente fatto capire quale sia la loro posizione: contro una ripartenza.
Il mondo è ancora nella morsa del Covid-19 e i gruppi organizzati firmatari del comunicato chiedono che il calcio non riparta senza i tifosi, il “cuore pulsante” che anima le singole partite. Nel firmare questa nota si annoverano gruppi ultrà della provincia di Macerata come: la Curva Just della Maceratese, i "Soli contro Tutti" di Civitanova Marche e gli Sconvolts '88 di Tolentino.
“L’Europa è nella morsa del Coronavirus – esordisce il comunicato – e i governi hanno dichiarato il lockdown totale tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo: la salute pubblica, primo obiettivo per tutti. Per questo riteniamo più che ragionevole pensare ad uno stop assoluto del calcio europeo.
Chi gestisce quest’ultimo, invece, ha fin da subito espresso un solo ed unico obiettivo: ripartire. Siamo fermamente convinti che a scendere in campo sarebbero solo ed esclusivamente gli interessi economici e questo viene confermato dal fatto che il campionato dovrebbe ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo “sport popolare”: i tifosi.
Ci è piu che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana. Pertanto, chiediamo fermamente agli organi competenti di mantenere il fermo delle competizioni calcistiche finché riempire gli stadi non tornerà ad essere un’abitudine priva di rischi per la salute collettiva.
Se il sistema calcio si trova in una situazione di tanta difficoltà, la colpa va attribuita alla mala gestione degli ultimi decenni. Una mala gestione che abbiamo sempre messo in evidenza con il solo ed unico fine di tutelare e salvaguardare lo sport più bello del mondo.
Oggi il calcio è considerato più come “un’industria” che come uno sport; dove le pay-tvtengono sotto scacco le società, alimentandole con i propri diritti televisivi, permettendo così alle società stesse di poter pagare stipendi spropositati ai calciatori e alimentando a loro volta la sete di denaro di procuratori squali, il cui unico obiettivo è quello di gonfiarsi il portafoglio. Un sistema basato solo ed esclusivamente su business ed interessi personali che se non verrà ridimensionato quanto prima porterà ad un solo e unico fine: la morte del calcio stesso.
Teniamo a sottolineare che se gli Ultras avessero una minima intenzione di lucrare su quella che è la propria passione, come abbiamo potuto leggere dai media in questi giorni, spingeremmo per una ripartenza dei campionati anziché lottare affinché questo non avvenga, andando contro tutto il sistema calcio ed a chi lavora per esso, scrivendo assurdità di ogni tipo.
Tutto questo deve cambiare. Siamo pronti a confrontarci con chi di dovere per riportare il calcio ai suoi albori, per tornare a vivere la nostra più grande passione in prima persona, per far in modo che questo torni ad essere uno sport popolare".
Da sabato 16 maggio il numero verde di #Maceratavicina, il progetto di solidarietà e sostegno messo in campo dal Comune di Macerata in collaborazione con l'Azienda Pubblica Servizi alla Persona IRCR, per assistere anziani, persone sole e in difficoltà nei giorni di isolamento a seguito delle misure anticontagio Covid-19, verrà disattivato.
Proseguiranno invece le attività di consegna della spesa, dei farmaci e dei sacchetti per la raccolta differenziata. I cittadini, infatti, a partire da lunedì 18 maggio, potranno chiedere informazioni allo sportello Informanziani al numero telefonico 0733-263026 dal lunedì al venerdì, attivo dalle 9 alle 13, e martedì e giovedì anche dalle 15 alle 18.
“Mai come in questa emergenza siamo grati a tutti i volontari e agli operatori impegnati nel progetto di solidarietà #Maceratavicina. Il mio ringraziamento personale - afferma l’assessore ai Servizi sociali Marika Marcolini - e di tutta l’Amministrazione comunale, unito alla stima e alla riconoscenza, va a tutti coloro che con entusiasmo e competenza hanno svolto un lavoro prezioso che si è rivelato, in un momento così delicato, indispensabile e fondamentale per la parte più fragile della nostra comunità. La capacità di fare rete, di impegnarci insieme, ancora una volta si è dimostrato uno strumento efficace e soprattutto in grado di dare risposte concrete ai bisogni di chi si è trovato in difficoltà".
Dal 17 marzo a oggi #Maceratavicina, che si avvale della preziosa collaborazione di 15 associazioni del territorio e di operatori appositamente selezionati e formati tra cui alcuni giovani del Servizio civile, attraverso il numero verde ha ricevuto 1.135 chiamate di cui 369 per la spesa, 138 per i farmaci, 202 per i sacchetti della raccolta differenziata, e 426 per altro genere di necessità mentre quelle in uscita, relative anche ai buoni spesa e al turismo sociale con le iniziative Camminando e il trasporto per raggiungere le terme, sono state 2.093.
I servizi di #Maceratavicina hanno riguardato, oltre al coordinamento tra gli enti coinvolti, le associazioni, gli operatori e i volontari del centralino, anche la distribuzione di 14.295 mascherine, 1.550 paia di guanti, 264 copriscarpe, 1400 cuffie e 36 paia di occhialini
Con l’avvio della Fase 2 e l’incremento delle attività produttive, è stato costituito in Prefettura un Organismo provinciale di Prevenzione e Controllo per la pianificazione della vigilanza sull’attuazione delle norme di sicurezza e dei protocolli condivisi di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra Governo e parti sociali. Tale organismo, composto da componenti dei Carabinieri per la tutela del lavoro, dell’Ispettorato del Lavoro, del Dipartimento di prevenzione ASUR Marche AV3, dei Vigili del Fuoco e, per specifiche materie, della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri anche Forestali, della Guardia di Finanza, ha avviato la programmazione dei controlli, secondo criteri di priorità che terranno conto anche dei settori più a rischio. Per evitare duplicazioni ed in un’ottica di snellimento delle procedure le verifiche saranno effettuate da nuclei a composizione mista tra i componenti del suddetto organismo.
L’ASUR Marche AV3 UOC Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro – PSAL ha attivato il numero telefonico 0733 2572068 operativo dalle ore 8.30-14.30 e la E-mail spsal.av3@sanita.marche.it, al fine di fornire risposte agli utenti sui quesiti inerenti la prevenzione del contagio. In Prefettura è costituita una cabina di regia per la valutazione dei controlli svolti e degli esiti degli stessi in modo da assicurare il rispetto di adeguati livelli di protezione dei lavoratori e di quanti accedono nelle aziende secondo le linee indicate nei protocolli di regolamentazione condivisi da Governo e parti sociali.
Non sembra essere stata accolta con molta partecipazione la scelta dell'amministrazione comunale di Macerata di concedere l'area sosta adiacente all'elisuperficie "Marco Esposito" (leggi qui), in contrada Vallebona, a disposizione gratuita degli operatori sanitari che prestano servizio all'ospedale cittadino.
La garanzia di un'ulteriore area sosta a servizio di medici, infermieri e operatori socio-sanitari era stato richiesta dal sindacato Fp Cigl, vista la riduzione dei posti presenti nel parcheggio dipendenti, a seguito della trasformazione della palazzina ex malattie infettive in reparto destinato ad accogliere i pazienti Covid.
Una situazione che aveva costretto molti di loro a pagare il ticket del parcheggio, per tutto il tempo della loro permanenza in turno (leggi qui).
La scelta dell'area, però, non ha generato molto entusiasmo tra il personale sanitario. Chi ogni giorno si trova impegnato in prima linea nell'emergenza epidemiologica da Covid 19, dopo aver trascorso un duro turno in corsia carico di stress, dovrebbe sottoporsi a un'ulteriore camminata di circa dieci minuti prima di raggiungere la propria auto e dirigersi verso casa.
Uno sforzo extra, che alcuni di loro - per il momento - non si sentono in grado di affrontare, preferendo continuare a parcheggiare negli stalli a pagamento più vicini alla struttura ospedaliera.
L'area, infatti, nella mattinata odierna si presentava desolata, con soltanto due auto presenti.