“Basta con inutili proclami, ormai vogliamo i fatti”. Sono le parole del Segretario Generale Regionale della Federazione Sindacale di Polizia, Manrico Martini, il quale chiede, nuovamente, che vengano effettuati tamponi alle Forze dell’ordine.
Il Governatore Luca Ceriscoli, attraverso canali non istituzionali - spiega Martini - aveva fatto trapelare che i Poliziotti sarebbero stati i primi destinatari, insieme al personale Sanitario, dei Tamponi preventivi. Ad oggi, 28 Aprile, siamo ancora ad attendere la sua risposta ufficiale alla nostra richiesta datata 18 marzo 2020.
“Lo spirito di sacrificio e devozione del personale delle Forze dell’ordine – continua il segretario - non deve essere sempre anteposto ad ogni cosa. La salute è un diritto che va garantito, compresa quella delle nostre famiglie che devono essere tutelate. Ogni giorno, il personale in divisa per adempiere al proprio dovere, rischia sempre più la propria vita, ed in questo momento storico, rischia di mettere a repentaglio anche l’incolumità dei rispettivi figli, coniugi, genitori, nonni e familiari in genere, tutto questo è inaccettabile.
Dopo aver appreso che la Regione Veneto dalle promesse del Governatore Zaia è passata ai fatti con un protocollo che prevede un test sierologico che verrà eseguito agli appartenenti delle Forze dell'ordine., e che in caso di positività riscontrata culminerà con un test con tampone, parliamo di un vero e proprio screening offerto dalla Regione a tutti gli operatori della sicurezza pubblica.
Vogliamo sentire la vicinanza delle Istituzioni, le promesse vanno rispettate”.
“Il sindaco Carancini non confonda il takeaway con il drive-in e si decida una buona volta a dare risposte come la Lega chiede dall’inizio: totale apertura della ZTL con sosta temporanea gratuita su strisce blu da estendere alle mura perché ne beneficino anche Corso Cairoli e Corso Cavour. Dal 18 maggio, data prevista per la riapertura dei musei, ingresso gratuito oppure ad offerta fino al 31 agosto per i musei e le raccolte cittadini: vanno considerati uno dei volani per la ripresa che si annuncia durissima”.
I consiglieri leghisti Andrea Marchiori e Francesco Luciani criticano l’operato del sindaco, definendo l’apertura parziale della ZTL fino al 31 maggio un goffo tentativo di tacitare le critiche mossegli dal suo PD.
“Abbiamo proposto sin dai primi giorni dell’emergenza virus l’apertura della ZTL per la sopravvivenza del centro storico di Macerata, ma Carancini resta sordo e partorisce un'ordinanza monca in zona Cesarini, valida solo fino al 31 maggio – spiega Marchiori – Solo provvedimenti tampone, privi di effetti concreti e senza prospettiva persino ora che tutte le attività sono alla canna del gas. Non solo: sono state scelte fasce orarie che, nei fatti, penalizzano l’attività di bar, pasticcerie, pizzerie e gelaterie, meta principe, nella bella e nella brutta stagione, diquelle piazze e strade che il sindaco vorrebbe rivedere piene”.
“Perché è stato aperto per la prima volta l’ingresso di via Mozzi, ma non quello di via Garibaldi? domanda Luciani. E perché non è consentita una sosta di 30 minuti in centro e fuori le mura urbiche sulle strisce blu in modo che tutte le attività possano beneficiarne? Perché resta il problema della sosta per chi deve recarsi alle poste? – aggiunge il consigliere Luciani – Signor sindaco, non servono provvedimenti ad ostacoli per chi di ostacoli ne ha già a bizzeffe e non deleghi alla polizia municipale il compito di fronteggiare al posto suo le criticità”.
Si è svolta ieri la conferenza stampa di presentazione del proposta progettuale denominata “Basta un sorriso”. La proposta, ideata dai titolari dei locali del centro storico Lord Bio e HAB rispettivamente, Raffaele Delle Fave e Paolo Perini, consiste nella disponibilità a distribuire pasti a persone e famiglie bisognose indicate dal Comune.
“L’iniziativa - ha detto l’avvocato Delle Fave - è stata maturata insieme ad un confronto con Perini, che aveva già in mente di offrire un servizio di questo genere. È nata ben prima dello scoppio della crisi epidemica e vuole essere un progetto strutturato, capace di sopravvivere anche quando questo brutto periodo sarà finito".
Perini di HAB ha aggiunto che “è necessario, per la buona riuscita del progetto, la collaborazione del Comune, a cui abbiamo inviato la proposta, e degli altri commercianti che sono invitati a partecipare a questa iniziativa. I due locali offrono al Comune la possibilità di distribuire, attraverso il volontariato, pasti alle persone che ne hanno bisogno. La proposta è estesa anche agli altri commercianti ed a tutti i coloro che operano nel settore alimentare affinché donino cibo per fini benefici che altrimenti andrebbe sprecato”.
Visto l’impatto che il Covid-19 continua ad avere sull’economia del nostro Paese e del resto del mondo, sono tante le proposte che vengono avanzate dal governo per far sì che si possa ripartire nel migliore dei modi e che le imprese non subiscano troppe perdite. Particolarmente delicata sarà, in particolare, la ripartenza nel settore turistico, uno dei più colpiti dalla pandemia.
Quali sono, a questo proposito, le principali proposte per incentivare il turismo estivo in condizioni di sicurezza e quali conseguenze potrebbero esserci a livello finanziario e di investimenti?
Fonte: Pixabay
I possibili benefici della ripartenza
Come anticipato, la ripartenza del settore turistico rappresenta una delle fasi più delicate che il governo sarà chiamato ad affrontare nel cosiddetto periodo post Coronavirus. Come dichiarato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, il Covid-19 avrebbe infatti provocato nel settore una crisi della stessa portata di quella seguita agli attacchi terroristici del 2001, causando grosse perdite per le compagnie aree, gli hotel e per tutti coloro impiegati in quest’ambito, con gravi conseguenze anche sui titoli in Borsa.
Far ripartire il turismo, allora, non significherebbe solo dare al settore la possibilità di rialzarsi in piedi dopo un periodo di arresto forzato, ma anche fare in modo che gli investitori ricomincino a comprare azioni dei colossi del settore. Pur ripartendo con cautela, a poter beneficiare di una graduale riapertura potrebbero essere i servizi di ristorazione per chi viaggia, come la multinazionale Autogrill, che starebbe in questo periodo riuscendo a mantenere un andamento tutto sommato positivo, pur avendo subito un brusco calo da fine febbraio ad oggi, passando da una quotazione del valore di 9,18 euro il 20 febbraio all’attuale valore di 4,43 euro.
Le proposte del governo
Per quanto riguarda quanto proposto dal governo, invece, ciò di cui si è parlato di recente è la possibilità di mettere a disposizione delle famiglie un bonus vacanze, in particolare per tutti coloro con figli a carico e un reddito medio basso. Secondo il ministro Franceschini, il voucher potrebbe avere un valore di circa 500 euro ed essere impiegabile in stabilimenti e hotel italiani, proprio al fine di incentivare il turismo locale.
Se questa proposta è stata accolta con piacere anche da Maria Elena Boschi e da Elena Bonetti, ad esprimersi positivamente sarebbe stato anche il CNA Macerata, che avrebbe sottolineato come l’introduzione di un simile bonus potrebbe rappresentare un primo importante punto di svolta per far ripartire il turismo a livello regionale. In alternativa, non manca la possibilità che si scelga di introdurre una tax credit, un meccanismo basato sulla detrazione fiscale delle spese dell’anno per tutti coloro che sceglieranno di trascorrere almeno tre notti in una struttura turistica italiana, con un limite di 325 euro.
Si tratta ancora di sole proposte, ma che potrebbero dare un enorme contributo alla crisi che il settore turistico sta vivendo in questo momento. Come previsto, infatti, se tutti gli italiani scegliessero di trascorrere le vacanze estive all’interno del Paese, il settore turistico potrebbe compensare almeno il 30% delle perdite derivanti dall’assenza di turisti dall’estero.
“Dopo l’annuncio di ieri del Presidente del Consiglio dei Ministri, in merito alla tanto attesa fase due, rimango estremamente deluso, amareggiato ed alquanto preoccupato per le sorti e per l’avvenire del nostro Paese e per la mancanza di una vera politica progettuale”. Ad affermarlo, in una nota, è Mattia Orioli, coordinatore provinciale maceratese dell’N.Cdu, il quale espone tutte le sue perplessità riguardo la fase 2 contenuta nel nuovo decreto.
“Fino ad oggi, continua Orioli - ho ritenuto opportuno e doveroso mantener un atteggiamento silenzioso ma operoso, volto al sostegno della prima fase emergenziale alla quale il Paese tutto si è unito con profondo spirito di forza, dignità e solidarietà nazionale, dalla quale poter sancire un grande orgoglio per l'Italia. Tuttavia, dal punto di vista politico condivido quanto espresso dalle varie forze nazionali del centro destra, le quali, pur con atteggiamento collaborativo, hanno ben evidenziato preoccupazioni e perplessità sulla gestione di questa crisi.
A seguito dell’annuncio di ieri voglio esprimere alcune mie considerazioni, in modo particolare, ritengo evidente, come in questo Paese si sia passati da una cultura politica del pensare, confrontare, progettare e pianificare, quindi guardare al futuro, con piena responsabilità e capacità politica, ad una politica o meglio falsa politica, la quale si dimostra sempre più legata alla logica dell’emergenza permanente oltre la quale non si sa ne progettare, ne pianificare verso il futuro, sapendo contemperare tutti gli interessi e valori in campo, e garantendo una strategia di lotta chiara contro le varie problematiche che si presentano, una chiara differenza con la politica della prima repubblica, la quale, se pur con dei difetti, seppe comunque garantire al paese nel secondo dopoguerra, un’uscita dalla crisi ed una posizione di quinta potenza economica nel mondo”.
Di questo Orioli si dice preoccupato “non possiamo permettere che l’emergenza diventi una modalità, ad uso politico, per incapacità della stessa o per accettazione della stessa, questo paese ha diritto ad una vera politica, che guardi al domani e non solo all’immediato, e l’esempio del terremoto ne dimostra come un paese sismico come il nostro, in questi anni pur sapendo di tale pericolo, ha sempre vissuto il tutto non preparando un vero e proprio piano per l’emergenza nè realizzando un piano strategico per la ricostruzione post – sismica”.
“Per questo motivo – spiega Orioli - non posso sostenere che ancora dopo circa tre mesi e più, dalle notizia del coronavirus, questo governo non abbia ancora preparato una vera fase due, o meglio un piano organico che possa far ripartire tutti i cittadini dopo il 4 maggio, affinché possano malgrado tutto poter tornare al proprio lavoro, per vivere, se pur con le dovute misure di sicurezza; con questo non intendo affatto sminuire la gravità della situazione, tutt’altro, suggerisco che la stessa crisi non si acutizzi e diventi cronica con l’aggravarsi della crisi economica che si sta affacciando oltre a quella sanitaria già in atto.
Infatti, grazie al grande sacrificio dei medici d’ospedale, di base, infermieri e di persone che con gesti eroici hanno dato la vita per salvarne delle altre, e di tutti coloro che hanno operato in vari lavori per garantire il necessario, il Paese ha retto la cosiddetta fase immediata e critica dell’emergenza ed a mio avviso solo grazie a queste persone il sistema nazionale sanitario ed economico di base è rimasto in piedi, colmando la grave fragilità di una struttura sempre più indebolita per via dei gravi tagli, alla sanità e ai vari a settori essenziali fatti in questi ultimi anni.
Per questo, non vorrei che in futuro le curve del virus, se purtroppo dovessero risalire, come purtroppo pronosticato anche da alcuni, diventi condizione forzosa per una ulteriore chiusura del Paese a scapito dei cittadini, ma vorrei invece una politica in grado di evitare questo problema non solo “chiudendo il Paese” fatto che è stato plausibile nell’immediato della crisi acuta di emergenza, dal quale però invece occorre superare mettendo in campo una strategia reale di contenimento in grado di contemperare in maniera progettuale l’aspetto sanitario insieme a quello economico e non l’uno forzatamente a discapito dell’altro, facendo superare la fase acuta della prima chiusura per dar spazio ad una vera seconda fase in grado di sostenere e contenere il virus per poterci convivere sino alla sua sconfitta, per questo vorrei che si investisse fortemente sulla sanità, per tutelare le nostre vite e di chi ci cura con strumenti adeguati subito, ed allo stesso tempo aprire il 4 maggio affinché si possa far tornare tutti al proprio lavoro, pur con distanziamenti , precauzioni e regole severe volte a tutelare il contenimento del virus e garantire sicurezza, salvaguardando quindi tutti i nostri valori fondamentali insiti nella nostra costituzione”.
"Non si possono far morire intere fasce economiche – prosegue il coordinatore provinciale del N.Cdu - le imprese non hanno avuto ancora la liquidità necessaria per compensare il sacrificio sostenuto, e di fatto sono a grave rischio chiusura con annessi posti di lavoro, così come tanti altri cittadini in grave difficoltà economica e sociale, basti pesare al settore del turismo, e via dicendo, per questo, la crisi pandemica non deve assolutamente acutizzarsi anche in quella economica, perché se la salute, e quindi la vita è una priorità indiscutibile, essa, va vista però nel suo reale complesso, in tutte le sue forme e sostanze; infatti la salute è anche lavorare per mangiare, e salute è anche quella immateriale, sia essa spirituale che intellettuale, la quale non può essere assolutamente sospesa più del dovuto, e quindi del necessario, e su questo mi riferisco anche alla possibilità di poter tornare a messa nelle nostre amate chiese.
Pertanto l’emergenza non può essere la risposta politica ma una fase imprevista, la quale deve essere il prima possibile contenuta, e superata, dando spazio ad una vera politica, in grado di assumersi delle responsabilità e non di lasciarle sulle spalle degli italiani l’ammortizzazione degli effetti di questa grave crisi, ed anche delegando a vari comitati, diversi dal luogo sancito dalla costituzione, il parlamento, decisioni fondamentali sulle sorti di un intero paese e popolo.
Per questo mi auspico – conclude Orioli - che questo governo nell’immediato si ravveda e si renda conto che da soli non si può sconfiggere il virus e le relative conseguenze, di cui quelle economiche, e per questo mi auspico vivamente che si relazioni subito con le opposizioni in parlamento, e non si chiuda in se stesso, affinché insieme si possa pianificare una vera fase due per il 4 maggio, o meglio un vero piano strategico – progettuale di ripartenza per tutti i cittadini, in grado di farci convivere con questo maledetto virus, sino alla sua definitiva sconfitta”.
Nel perdurare della situazione di emergenza covid19 e alla luce delle nuove disposizioni del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, DPCM del 26 aprile, l’Amministrazione comunale ha deciso di modificare le fasce orarie per l’accesso delle auto al centro storico.
Da domani, martedì 28 aprile, fino al 31 maggio il semaforo d’accesso al centro storico sarà verde dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 tutti i giorni, feriali e festivi.
La progressiva riapertura degli esercizi commerciali, a partire attualmente dalle librerie, e la possibilità per ristoranti e locali di offrire servizi di asporto e take away, consentita dalle nuove indicazioni, richiede una particolare attenzione alla mobilità in sicurezza.
Il provvedimento, preso con Ordinanza del Comandante della Polizia Locale, prevede quindi l’accesso libero al centro storico delle auto tutti i giorni, feriali e festivi, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22.
Propone di favorire con urgenza le nuove attività consentite oltre che dal DPCM del 26 aprile, anche dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 126 del 26 aprile 2020, il quale a far data dal 27 aprile 2020 stabilisce:
1. Si consente la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte delle attività anche artigianali quali a titolo esemplificativo: rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato e/o interdetto l’accesso;
2. La vendita per asporto sarà effettuata esclusivamente previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamento, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti, all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce e nel rispetto delle misure del Dpcm.
3. Allo stesso modo è consentito l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo;
4. Resta sospesa per gli esercizi ogni forma di consumo sul posto.
Nella fascia ZTL dalle 22 alle 10 e dalle 14 alle 18 si conferma che è consentito l’accesso per consegna a domicilio dietro apposito permesso rilasciato dal Comando della Polizia Locale da richiedere inviando una mail a ztl@comune.macerata.it.
Restano autorizzati, su richiesta, tutti i permessi per l’accesso al centro storico necessari per motivi di lavoro o residenza.
Giovanni Ferretti, filosofo e storico della filosofia italiano, professore ordinario di filosofia teoretica dal 1976, e direttore del Dipartimento di filosofia e scienze umane dell’Università degli studi di Macerata dal 1999, puntualizza il suo punto di vista a fronte delle polemiche sulla riapertura delle chiese.
Sono in molti, anche dal mondo clericale, a lamentare che non sia stata prevista l'apertura delle chiese per le celebrazioni dopo più di un mese di quarantena, prese di posizione che hanno diviso il mondo cattolico, tanto da far vacillare anche la ferrea posizione della CEI che impone la sospensione delle celebrazioni pubbliche.
In questo panorama don Giovanni Ferretti, che dal 1979 al 1985 è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università degli Studi di Macerata; dal 1985 al 1991 ne è stato Rettore e che dal 1995 al 1998 ne è stato Presidente del Nucleo di valutazione, dice la sua.
"La Chiesa non ha uno statuto privilegiato nello stato democratico, che le dia il diritto di sottrarsi alle norme del vivere civile. Soprattutto, come oggi in mezzo alla pandemia, quando ne va della vita delle persone". La netta presa di posizione, affidata ai colleghi de "La Stampa", fa parte di un lungo ed articolato pensiero sulle attuali situazioni della chiesa in tempo di Covid dove il Prof. Ferretti commenta anche il comportamento dei Vescovi : "Il disaccordo dei vescovi è uno sbaglio politico. Siamo in mezzo a una pandemia, bisogna tutelare la vita delle persone".
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 6127 casi positivi al coronavirus sui 35.671 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2439 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino (11 più di ieri), 1799 in provincia di Ancona (3 in più di ieri), 999 in provincia di Macerata (1 in più di ieri), 423 in provincia di Fermo (numero stabile), 279 in provincia di Ascoli Piceno (numero stabile, 188 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1912 ai 1924 di oggi (+12). I contagiati ancora in isolamento domiciliare sono 2.582.
Rimane stabile il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 727 di ieri ai 726 di oggi), così come il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 58: 11 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (5 a Civitanova Marche, 6 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Ingresso contingentato, divieto assoluto di assembramento e rispetto della distanza di sicurezza. Con queste fondamentali restrizioni sono di nuovo accessibili da oggi, lunedì 27 aprile, gli orti sociali comunali di Fontezucca e di santa Croce.
Una nuova ordinanza del sindaco, datata 24 aprile, stabilisce che l’accesso per la coltivazione dell’orto assegnato è tassativamente consentito ai soli assegnatari ed è contingentato secondo uno schema predisposto dal dirigente del servizio Welfare e Cultura.
Il calendario degli accessi è stato affisso al cancello di ingresso degli appezzamenti di terreno e può essere anche richiesto all’ Auser (l’associazione incaricata della gestione degli orti sociali) al numero telefonico 0733/234886 o agli uffici del servizio sociale al numero 0733/256345.
Vige all’interno dell’area il divieto assoluto di assembramento ed è richiesto il rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
Nessuna novità per quanto riguarda il civico Cimitero la cui riapertura, sempre con le dovute limitazioni e il rispetto delle misure di contenimento che saranno a breve rese note, rimane fissata al 4 maggio
Questa mattina alle ore 8.25, in Contrada Morica a Macerata, sono intervenuti i Vigili del Fuoco per soccorrere una donna che aveva perso il controllo della propria auto finendo contro un albero sul della carreggiata.
Sul posto sono giunti anche il 118 che ha prestato le prime cure alla signora che è stata poi trasportata in codice giallo all'Ospedale Civile di Macerata.
Ancora tutta da ricostruire la dinamica dell'incidente sulla quale stanno lavorando gli uomini della squadra dei Vigili del Fuoco di Macerata che dopo essere arrivata con un'autobotte ha successivamente messo in sicurezza l' intera zona dell'intervento.
Si chiama “Fai tornare i sorrisi a Macerata”, ed è una campagna di crowdfunding lanciata, sulla piattaforma Eppela, da tre locali che hanno sede nella città di Macerata. Sono un cocktail bar, un ristorante ed un albergo.
Tre locali caratteristici, ognuno con le sue peculiarità, che hanno scelto un’iniziativa davvero originale per cercare di superare questo momento di crisi causata dall’emergenza Covid-19. Il virus infatti, oltre ai morti e alla pausa, sta portando con sé l’impossibilità di stare insieme, di condividere momenti di socializzazione e di allegria.
In alcuni territori, poi, l’impatto del Coronavirus è ancora più forte, come ad esempio nei luoghi colpiti dal sisma del 2016. Macerata è tra queste città, ma continua a non arrendersi, anche grazie all’intraprendenza degli operatori economici che ne formano il tessuto economico, proprio come queste tre attività, che si rimboccano le maniche ed offrono ai clienti la possibilità di acquistare oggi le loro specialità, per poterne godere quando sarà di nuovo possibile stare insieme.
Ecco quindi che, insieme, hanno creato un “pacchetto” speciale per un breve soggiorno nel capoluogo di Provincia marchigiano dove prenotare le specialità e i servizi dei tre locali sono famosi in città.
Spritz&Chips è un piccolo cocktail bar dove poter degustare fantastici spritz, originali o rivisitati in chiave moderna, accompagnati da appetizer gourmet. Osteria Agnese è un ristorante della tradizione, che propone ai clienti menù con piatti tipici che hanno fatto la storia della città. Hotel Lauri è il simbolo dell’accoglienza, situato proprio nel centro storico, il luogo ideale da sfruttare se si vuole visitare la città e le bellezze del territorio.
Tre locali dove l’obiettivo principale è la soddisfazione del cliente, la socialità e il sorriso, proprio quello che cercano di far tornare con la campagna di crowdfunding, a cui è possibile accedere da questo indirizzo:
https://www.eppela.com/it/projects/27680-fai-tornare-i-sorrisi
Tutti possono partecipare, acquistando un drink oggi per poi consumarlo quando l’emergenza sarà finita, grazie al buono che sarà inviato via mail.
Macerata ha molto da offrire: bellezze paesaggistiche, musei e luoghi di cultura, lo Sferisterio, la storica Università, le eccellenze enogastronomiche e le persone che ci vivono, con la loro ospitalità, di cui questi tre locali sono il simbolo e l’essenza. Macerata vi aspetta, facciamo tornare insieme i sorrisi!
Sono state molte le persone fermate sul litorale dai carabinieri, in provincia di Macerata, nella giornata del 25 aprile (leggi qui). Diverse altre sono state controllate nell’entroterra e alcune non hanno saputo giustificare il loro spostamento, oppure hanno tentato invano di accampare delle scuse, immediatamente verificate e risultate non veritiere o non compatibili con la norma in vigore per il contenimento del coronavirus.
Qualcuno ha improvvisato esigenze di lavoro con l’azienda chiusa, qualcuno è uscito per far visita ad amici, mentre una pattuglia della Stazione dei carabinieri di Mogliano ha multato un 77enne di Macerata, controllato a Petriolo alla guida della propria autovettura, che ha dichiarato di trovarsi in quella zona perché intenzionato ad acquistare la famosa porchetta del luogo, ovviamente la rinomata macelleria era chiusa per la festività del 25 aprile.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 6111 casi positivi al coronavirus sui 35.107 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2428 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino (17 più di ieri), 1796 in provincia di Ancona, 998 in provincia di Macerata (13 in più di ieri), 423 in provincia di Fermo, 279 in provincia di Ascoli Piceno, 187 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1912 ai 1924 di oggi (+12). I contagiati ancora in isolamento domiciliare sono 2.582.
Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati 747 di ieri ai 726 di oggi), mentre rimane stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 58: 11 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (5 a Civitanova Marche, 6 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
La sanificazione degli ambienti e delle superfici che ci circondano ogni giorno, è essenziale per contrastare efficacemente gli agenti patogeni, innalzare in modo significativo il livello di igiene e ridurre, di conseguenza, i rischi di contagio e contaminazione del Covid-19.
Eliminare gli agenti patogeni dagli ambienti è un’operazione essenziale. Con gli specialisti Global Service, l’intervento di sanificazione è semplice, professionale, efficace.
DOVE INTERVIENE GLOBAL SERVICE
La Global Service effettua i suoi interventi di sanificazione ambientale e delle superfici in qualunque tipo di edificio civile e industriale: uffici, luoghi di rappresentanza, abitazioni, residenze, istituti scolastici, hotel e strutture ricettive, mense, ristoranti, case di riposo, condomini ecc.
COS'È LA SANIFICAZIONE E COME FUNZIONA
Il processo comprende la riduzione al minimo della carica offensiva dei microorganismi, compresi quelli potenzialmente patogeni, ma anche tutte le azioni necessarie a rendere uno spazio salubre per le persone.
A seconda degli ambienti da sanificare, Global Service opera utilizzando i più evoluti prodotti con presidio medico chirurgico e le attrezzature più performanti, in modalità e quantità tali da non nuocere in alcun modo alla salute di chi soggiornerà negli spazi. Procederemo alla sanificazione degli ambienti tramite applicazione di prodotti battericidi, virucidi e germicidi formulati per ridurre la carica batterica a livello di superfici e oggetti, seguendo le procedure indicate nel decreto ministeriale per la gestione dell’emergenza coronavirus.
Dotati di tutti i dispositivi di protezione necessari a svolgere l’intervento in sicurezza procediamo alla sanificazione ambientale secondo le modalità più adeguate.
COME VIENE EFFETTUATA LA SANIFICAZIONE DA GLOBAL SERVICE
La sanificazione può avvenire tramite generatore di OZONO o tramite trattamento diretto delle superfici. L’OZONO si rivela efficiente, in particolar modo in ambienti in cui il rischio di sviluppare patologie è molto alto.
L’alto potere sanificante del trattamento all’OZONO si rivela indicato anche per mezzi di trasporto in genere. La Global Service è specializzata nella sanificazione degli am- bienti attraverso l’impiego delle tecniche più evolute e queste vengono scelte in fun- zione dell’ambiente da trattare. Tutte le misure di prevenzione operate dal nostro team tecnico abbattono il rischio di moltiplicazione degli agenti patogeni e garantiscono ambienti a massima salubrità.
Speciale attrezzatura denominata ATOMIZZATORE - L’ATOMIZZATORE KSANEX è un apparecchio destinato alla nebulizzazione in ambienti chiusi di prodotti sanificanti. L’erogazione dei prodotti garantisce una permanenza prolungata e diffusa degli stessi nell’aria in modo tale da raggiungere e sanificare tutte le superfici presenti. Con KSANEX si può eseguire anche la sanifica- zione senza danneggiare di impianti di condizionamento ed autoveicoli.
La bassa pressione dell’erogazione evita il rischio di danneggiamenti meccanici che potrebbero insorgere con l’immissione di getti violenti di aria compressa. KSANEX è in grado di produrre particelle di dimensioni molto piccole, circa 8 micron di diametro (contro i 3 micron delle particelle del fumo di sigaretta).
(Articolo publi-redazionale)
Questa mattina a Macerata si è svolta la celebrazione del 75° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, con la deposizione di una corona d'alloro presso il Monumento alla Resistenza di Via Cioci.
La cerimonia, che si è tenuta come in ogni Comune in forma ristretta, è iniziata sulle note dell'Inno di Mameli cantato dai presenti. Tutto nella norma se non fosse che dopo qualche istante le casse hanno smesso di funzionare lasciando così il Sindaco Romano Carancini a portare a termine, con un improvvisato assolo, la parte mancante dell'inno nazionale.
L'evento poi è continuato con la deposizione della corona d'alloro con annessa banda tricolore e il saluto finale delle istituzioni presenti che hanno chiuso la giornata intonando la canzone Bella Ciao sempre senza casse, oramai fuori uso.
Anche il settore dell’abbigliamento accusa una crisi enorme a causa del Coronavirus. I dubbi dei negozianti riguardano le modalità di riapertura, le norme da tenere e la possibilità di commerciare online. Servirà disinfettare i capi una volta provati dai clienti?
“Se dovessimo sanificare i capi ad ogni prova dei clienti, il lavoro ci sarebbe reso impossibile – dice Francesco Patrassi, titolare di Bulli e Pupe sport in corso Cavour -. Per ora stiamo allestendo la vendita online, dove tutto il settore dell’abbigliamento si sta spostando, ma le procedure sono lunghe e i costi elevati. Senza contare le spese che abbiamo tra affitto e tasse, dovremo pagare le forniture e, con due mesi di chiusura, non sarà semplice. Il Coronavirus, inevitabilmente, toglierà lavoro”.
“Chiusi da Marzo, dal periodo di Pasqua abbiamo deciso di provare a vendere online, mettendo foto dei capi in vendita, ma l’operazione ha avuto scarsi risultati. Abbiamo praticamente perso due mesi - dice Stefania Fratini, titolare di Nautilus, in via Trento -. Non abbiamo avuto richieste anche perché credo tantissimi lavorino da casa, spesso anche con una tuta. Manca lo stimolo a vestirsi ed uscire. Tornerà con la bella stagione? Chi può dirlo? Vedo difficile la ripartenza, siamo titubanti. Per ora abbiamo ricevuto misure che impongono la distanza di un metro e mezzo, oltre alle mascherine e i prodotti per disinfettare le mani. Sarà dura”.
“Innanzitutto bisogna capire quando si potrà riaprire. Probabilmente serviranno macchinari appositi per disinfettare i capi, la questione è problematica – dice Carlo Gasparetti, titolare di Cream in piazza Vittorio Veneto -. Salteranno almeno due stagioni. Il paese aveva un’economia già malata, con il virus è divenuta comatosa. Vendere tramite internet è difficilissimo e i costi raggiungono migliaia e migliaia di euro”.
L’Accademia Pugilistica Maceratese non lascia sole le ragazze del corso di Autodifesa. Nel gennaio 2020 Luca Pucci, allenatore di pugilato, dà il via ad un corso di autodifesa al femminile ‘sperimentale’ ed innovativo, operando una sintesi tra due mondi in genere non comunicanti, quale quello del pugilato e quello delle arti marziali cinesi ed avvalendosi della collaborazione di un Istruttore esperto e qualificato di tai chi e kung fu, Massimiliano Pallotti dell’ASD Wuxing Traditional Kung fu School.
Capacità di prevenire, reagire e soprattutto di agire con equilibrio e consapevolezza di sé, dei propri limiti e dei propri punti forza, questa l’idea di fondo del corso sviluppata già nelle prime lezioni, lavorando sulle tecniche base e sull’ascolto di sé attraverso il movimento. L’emergenza Covid-19, invece di arrestare il cammino di questo progetto, gli ha fornito nuova energia ed una nuova prospettiva da cui leggere il tema dell’autodifesa, che è soprattutto crescita personale ed emotiva e capacità di confrontarsi con il nuovo e l’inaspettato. “Da terra conviene progettare la rotta, se si riesce a farlo destramente, ma quando si è per mare bisogna correre col vento che c'è” così si legge in un post della pagina facebook dedicata al Corso. Gli Istruttori e le allieve hanno deciso così di non interrompere la rotta e di spiegare le vele, continuando i loro incontri su Skype e Zoom, per ripassare e soprattutto per muoversi e continuare a socializzare.
Dopo aver trascorso un duro pomeriggio di lavoro in corsia, soprattutto in questo periodo, essere costretti a pagare il parcheggio dell'auto in uno spazio che ti dovrebbe essere quantomeno garantito non è certamente una piacevole sensazione.
Sono infatti state diverse le segnalazioni fatte degli operatori sanitari dell'Ospedale Civile di Macerata che, dopo la riduzione dei posti del parcheggio dipendenti in quanto la palazzina ex malattie infettive è stata adibita ai pazienti Covid, ora per raggiungere il posto di lavoro sono anche obbligati a pagare il ticket per poter parcheggiare la propria auto.
Non proprio un trattamento da "eroi" quindi, come tanto vengono definiti ultimamente, anzi oltre all'onere del duro lavoro, per i sanitari maceratesi si aggiunge anche quello pecuniario. Una situazione disagevole ma anche una dura realtà che fa venire qualche dubbio sulla reale considerazione che i vertici dell'azienda ospedaliera maceratese hanno per i propri dipendenti.
Il Reparto Dialisi dell'Ospedale Civile di Macerata ha accolto con piacere la solidarietà della ditta Cover di Treia che nella giornata di ieri ha donato al personale sanitario delle mascherine.
Un gesto importante, soprattutto in un momento così difficile dovuto all'emergenza Covid-19, dove tutti i reparti sono chiamati ad un grande sforzo sia fisico che mentale e questi dispositivi di protezione individuale sono quantomai fondamentali nel sostenerli a compiere il loro lavoro.
Nel corso di questi quasi due mesi di quarantena, diversi tra gli atleti biancorossi sono rimasti in città per affrontare in sicurezza l’emergenza coronavirus. Lontani dai solo parenti, hanno fatto squadra restando uniti anche se a distanza e proseguendo a mantenersi in attività, nel rispetto delle norme emanate dal Governo. Ora che il campionato è stato ufficialmente chiuso e in Italia la situazione sta lentamente migliorando, i giocatori stanno tornando a casa.
Tra questi Andrea Nasari. Lo schiacciatore piemontese ha vissuto una stagione da protagonista con la maglia della Menghi Pallavolo Macerata, fino a quando si è giocato. “Dispiace per la sospensione, visto il campionato che stavamo disputando e il duro lavoro svolto durante l’anno, ma è stata una decisione saggia”, commenta Nasari. “Prima di tutto andava tutelata la salute, proseguendo a giocare si sarebbe potuto creare il rischio, durante i play-off, di giocare con squadre del nord dove la situazione è più complicata che altrove”. Come tanti altri atleti della Menghi Pallavolo Macerata, hai passato in città questa quarantena, come l’hai vissuta? “Dopo l’ultima partita di campionato giocata è arrivato il blocco delle attività e abbiamo cominciato ad allenarci in casa. In queste settimane siamo sempre rimasti in contatto con lo staff tecnico e l’allenatore per programmare gli allenamenti a distanza. Continueremo ad allenarci anche ora che il campionato è stato sospeso per farci trovare in forma nel momento in cui si riuscirà a riprendere”. Cosa porterai con te di questa stagione così particolare? “Il rammarico per come è finita, avevamo trovato continuità nelle ultime gare disputate e saremmo andari a giocarci i play-off pronti a giocarcela fino alla fine. Questo secondo anno a Macerata ha rappresentato una conferma del buon lavoro svolto. Ci siamo tolti delle soddisfazioni e ho potuto giocare con un gruppo speciale, affiatato sia dentro che fuori dal campo”.