Sciacallaggio sulla vicenda del piccolo Simone.Non bastano il dramma e le difficoltà che tutti i giorni la famiglia del bambino di cinque anni di Macerata rimasto gravemente ustionato a seguito di un incidente domestico deve passare quotidianamente. Ora ci si mettono anche ambigui personaggi che vorrebbero sfruttare Simone a scopi commerciali.A darne notizia è stata la mamma, Tiziana, che ha raccontato come "dopo il servizio delle Iene tante sono state le persone che vogliono aiutarci. Ma oggi ho ricevuto una telefonata che mi ha lasciato molto schifata. Mi chiama un tipo dicendo 'Signora ho visto il servizio e volevo proporvi una cosa. Organizzo sfilate di moda per bambini'. E fin qui ci siamo. Poi. però, aggiunge 'vorrei fare partecipare suo figlio a una sfilata con la maschera, sarebbe una novità.Vi rendete conto? Voleva usare la sofferenza di Simone per i suoi interessi. Non ho parole, che tristezza".Inutile aggiungere altro alle parole di mamma Tiziana, se non che siamo veramente arrivati a un punto in cui la vergogna non ha più confine.
Lunedì 1° febbraio alle 10.30 all’Auditorium San Paolo ci sarà la Presidente della Camera Laura Boldrini, ospite dell’Università di Macerata per un incontro con gli studenti e la cittadinanza sul tema “Costruire l’Europa dei cittadini”.L’onorevole Boldrini terrà il suo intervento dopo i saluti del rettore Luigi Lacchè e l’introduzione del professor Roberto Mancini.
Una delegazione in rappresentanza delle istituzioni maceratesi si trova in queste ore in Cina.La nuova frontiera dell’economia che cresce ha attirato il Sindaco di Macerata Romano Carancini, l’Assessora alla Cultura Stefania Monteverde e l’Assessore allo Sport Alferio Canesin, insieme ai rappresentanti della Camera di Commercio e delle associazioni degli industriali locali.Si tratta di un viaggio di interesse culturale, sportivo e commerciale, che ha l’obiettivo di promuovere i prodotti delle colline marchigiane e delle sue industrie, il famoso Made in Italy. Risulta, infatti, sempre più urgente dare sbocco alla produzione locale che fatica a resistere ai colpi della crisi. Se l’export dei prodotti delle delle industrie marchigiane fino a poco tempo fa trovava il suo sbocco naturale verso Europa dell’Est e la Russia, con l’introduzione delle sanzioni europee verso Putin e il raffreddamento dei rapporti, si è verificato un drastico calo dell’export tradizionale.Nella città in cui sono in visita i rappresentanti maceratesi sta sorgendo un outlet di grandi dimensioni, aprendo così la possibilità di commercializzare i prodotti locali delle colline maceratesi.
Attacco degli hacker al sito dell'Apm di Macerata. Sul portale della municipalizzata questa sera intorno alle 20 è improvvisamente comparsa una scritta che recita:"No Wars, No Religions, no Financial Power for a Better WorldWE ARE LEGION WE DON'T FORGET WE DON'T FORGIVE EXPECT US!ANONYMOUS"Tradotto:"No guerre, No Religioni, No Potere finanziario per un mondo miglioreNoi siamo una legione Non dimentichiamo Non perdoniamo Aspettateci"I tecnici dell'Apm si sono subito messi in moto per ripristinare la situazione e rendere nuovamente il sito fruibile agli utenti. Non è chiaro chi abbia avuto interesse ad hackerare il sito della municipalizzata maceratese, ma sembra che più di un attacco del famoso ANONYMOUS possa trattarsi più semplicemente di un dispetto messo a segno da qualche hacker dilettante.
Nell’auditorium della Biblioteca Filelfica a Tolentino, affollatissimo per l’occasione, si è tenuto l’incontro pubblico “La forza dei bambini: le risposte Montessori” organizzato dai genitori del Comitato Montessori di Tolentino.Ospiti e relatori sono stati la dottoressa Agata Turchetti, dirigente scolastico in quiescenza, membro del Consiglio direttivo Fondazione Montessori di Chiaravalle, coordinatrice della rete di scuole ad indirizzo montessoriano della provincia di Macerata, alcune insegnanti che lavorano presso le suddette scuole e il professor Raniero Regni, vicedirettore del Dipartimento di Scienze Umane e docente ordinario di pedagogia sociale all’ Università LUMSA di Roma, raffinatissimo divulgatore scientifico e sostenitore del Metodo Montessori.La dottoressa Turchetti ha chiarito le principali tappe che hanno portato molte scuole pubbliche della nostra regione e della nostra provincia all’istituzione di percorsi didattici montessoriani, esplicitando le difficoltà incontrate ma anche l’entusiasmo delle famiglie, i risultati raggiunti e le opportunità future. Ha fatto riferimento alla normativa della Regione Marche che giustamente sollecita alla valorizzazione del pensiero e dell’opera di Maria Montessori prevedendo finanziamenti dedicati a ciò. Con il suo intervento il professor Regni ha guidato i presenti in una suggestiva e profonda analisi dell’infanzia, del suo significato, delle sue caratteristiche agganciandovi rimandi alla storia, ai temi ricorrenti della pedagogia del Novecento e alle domande attualissime, sia pure senza tempo, circa il destino dell’uomo e dell’ intera umanità.Per spiegare il funzionamento della potente mente del bambino e per far comprendere l’importanza di sostenerla, senza deviarne lo sviluppo, Regni si è avvalso degli assunti delle neuroscienze come pure dei risultati delle ricerche di economia politica. Ha chiarito come Maria Montessori, scienziata a livello mondiale, prima donna medico di Italia, appassionata studiosa della mente del bambino e ideatrice di un rigoroso metodo educativo rispettoso dei suoi tempi e delle sue caratteristiche, abbia anticipato molte delle più recenti scoperte scientifiche e abbia intuito l’importanza di un percorso educativo volto a creare competenze, responsabilità e libertà nella singola persona e, su scala collettiva e mondiale, pace e armonia sottolineando come non si possa assolutamente evitare di prendere coscienza della necessità di un’educazione che tuteli l’umanità.All’incontro erano presenti le autorità civili locali, molti insegnanti e genitori, provenienti anche da molto lontano, come pure i dirigenti delle istituzioni scolastiche di Civitanova Marche, Macerata e Tolentino dove sono attive classi ad indirizzo montessoriano.
Il 23 e 24 gennaio al 7° Orsello Cup pista “Sagittario” a Campo Felice (AQ), sono stati quattro gli atleti dello Sci Club Sarnano JAST che hanno raggiunto il podio. La prima vittoria della stagione arriva grazie alla montecassianese Anastasia Patrassi, che nello slalom gigante di sabato, sbaraglia tutte le avversarie della categoria Allievi con un distacco di sessanta centesimi alla seconda. Doppio podio per il piccolo lorese Filippo Maria Calzetti, classe 2009, che pur costretto a gareggiare con gli atleti del 2008, riesce a piazzarsi 2° nel gigante di sabato e 3° nel gigante di domenica. Doppio podio anche per il sarnanese Andrea Rossi, 2° e 3° nei due giganti di domenica nella categoria Cuccioli e 3° posto per Nicola Mandozzi nella categoria Ragazzi il sabato. Sfiora il podio il maceratese Leonardo Carducci, classe 2006: 4° e 5° posto per lui la domenica. Buone prestazioni anche per gli altri atleti JAST Luca Settimi, Aleksey Polucci, Andrea Simonelli, Alessandro Piergentili, Gian Marco Coicchio e Massimiliano Merelli.
Domani mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceverà una delegazione dell'Unione delle Province d'Italia guidata dal Presidente Achille Variati, e composta da quindici Presidenti delle Province Nella delegazione ci sarà anche Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata, in qualità di Presidente dell'UPI Marche .“E’ un'occasione importante - ha dichiarato Pettinari - per discutere dello stato di attuazione della riforma Del Rio e delle problematiche ad essa connesse sia sotto il profilo istituzionale che finanziario”.
Dall'avvocato Massimo Nascimbeni, legale della S.S. Maceratese riceviamoIn relazione alle dichiarazioni pronunciate nel corso della trasmissione "Lo Sai Che?", andata in onda il 22 gennaio scorso sull'emittente televisiva "Sportitalia", dal giornalista Michele Criscitiello nei confronti della S.S. Maceratese - definita "una Società miracolata dal Signore", con un Direttore Sportivo non all'altezza della Lega Pro, una Presidentessa che ha costruito la squadra "con tre peperoni, due fagioli e quattro piselli", una squadra fatta dall'allenatore Cristian Bucchi da solo e senza spendere un soldo, una società ed una proprietà che non hanno nessun merito per i risultati ottenuti ed hanno fatto un mercato di gennaio "con il braccino", di "mezzi investimenti", tra cui quello per il calciatore "Togni che non gioca da tre anni" -, la Società Sportiva Maceratese, per il tramite del sottoscritto suo legale, avvocato Massimo Nascimbeni, intende stigmatizzare tali offensive affermazioni, in quanto non rispondenti al vero e gravemente lesive della dignità, dell'onore e della reputazione della Società, della squadra, dello staff dirigenziale e tecnico tutto ed in particolare della Presidente Maria Francesca Tardella, del Direttore Sportivo Giulio Spadoni e del calciatore Romulo Eugenio Togni.https://www.youtube.com/watch?v=ATfI-lEPlq8Tali gratuite e disinvolte illazioni, pronunciate con enfasi e con tono inspiegabilmente astioso travalicando i limiti del diritto di critica, risultano ancor più odiose ed ingiustificabili, poiché reiterano analoghe espressioni sconvenienti ed offensive che lo stesso recidivo giornalista aveva già immotivatamente rivolto nei confronti della S.S. Maceratese in un editoriale a sua firma pubblicato in data 19 ottobre 2015 sul sito tuttomercatoweb.com, definendola anche in quell'occasione "una squadra costruita dal Mister fatta con due peperoni, senza dirigenza e con una proprietà anomala".Le suddette false e volgari affermazioni denigrano l'impegno economico della Società e la professionalità di tutti i suoi componenti, svilendo il valore della squadra, offendendo il nome e la storia sportiva quasi centenaria della S.S Maceratese e mortificando un'intera città e la sua tifoseria che in essa orgogliosamente si riconoscono.Si informa il signor Criscitiello, per sua doverosa conoscenza, che la SS Maceratese è una società seria, con una proprietà rispettabile ed una dirigenza competente, attenta a coniugare esigenze sportive e di bilancio in un budget sobrio e sostenibile, con una Presidente autorevole e stimata, recentemente entrata a far parte del Consiglio Direttivo di Lega Pro, ed una squadra di valore composta da calciatori di categoria, sapientemente costruita dal bravo DS Giulio Spadoni di concerto con il mister Cristian Bucchi, allenatore fortemente voluto dalla Società, che lo ha scelto credendo nelle sue capacità.Si ricorda, inoltre, al signor Criscitiello che in questi quattro anni e mezzo di Presidenza della Dottoressa Tardella la S.S. Maceratese è salita dall'Eccellenza fino alla vetta della Lega Pro, vincendo due campionati ed entrando due volte nei play-off; ha vinto, in particolare, lo scorso campionato di serie D da imbattuta, unica squadra in Europa a riuscire in tale impresa, entrando a pieno titolo nella storia del calcio; quest'anno, infine, da neopromossa, con un allenatore nuovo e una squadra completamente rivoluzionata rispetto a quella della scorsa trionfale stagione, è attualmente terza in classifica in Lega Pro, in piena corsa per i play-off.Con un minimo di onestà intellettuale, qualche merito per questi brillanti risultati sportivi, compreso quello della corrente stagione, andrebbe, dunque, riconosciuto anche alla Società, al di là di quelli innegabili ed indiscussi da attribuire agli allenatori ed ai calciatori che hanno conquistato tali successi sul campo.Si informa, ancora, il signor Criscitiello che, diversamente da quanto da lui affermato offendendo la storia calcistica e la professionalità del calciatore Romulo Eugenio Togni, lo stesso non è affatto fermo da tre stagioni, avendo collezionato ben 30 presenze nello scorso campionato di Lega Pro con la maglia della Spal ed avendo disputato senza soluzione di continuità le ultime 13 stagioni sportive mettendo insieme la bellezza di quasi 300 presenze da professionista tra serie A, serie B e serie C o Lega Pro.La S.S. Maceratese, esprimendo tutto il proprio disappunto e riservandosi ogni più opportuna azione nelle sedi giudiziarie competenti a tutela del buon nome e dell'immagine della Società e dei tesserati ingiustamente offesi, invita, pertanto, il signor Criscitiello a dare immediata smentita, con lo stesso mezzo televisivo, nel corso della prossima puntata della trasmissione in questione, alle false e diffamatorie affermazioni surriferite ed a porgere le proprie scuse pubbliche alla S.S. Maceratese, ai suoi tifosi ed ai suoi tesserati, in particolare alla Presidente Maria Francesca Tardella, al DS Giulio Spadoni ed al calciatore Romulo Eugenio Togni.
Una banale distrazione è costata cara ad un maceratese che ha lasciato il tablet nella sua auto parcheggiata in via Nazionale a Pollenza.E' successo nel weekend appena trascorso, quando in assenza del proprietario, alcuni malviventi hanno prelevato all'interno dell'autovettura parcheggiata in strada e rimasta aperta, un tablet lasciato sul sedile anteriore della macchina.Il bottino complessivo ammonta a circa 600 euro. Non appena essersi accorto dell'accaduto, l'uomo ha avvertito immdiatamente le forze dell'ordine che indagano sul caso.
Ricarica Poste pay e telefono, poi se ne va dicendo di aver dimenticato il portafogli.Un fatto bizzarro è accaduto nei giorni scorsi in un'edicola di Macerata visto che il truffatore ha lasciato nel negozio la fotocopia del suo reale documento come "simbolo" di fiducia.E' successo nei giorni scorsi, quando un uomo di 48 anni ben vestito e dalle buone maniere, si è presentato all'interno dell'esercizio commerciale.L'uomo, con precedenti penali e già noto alle autorità, ha chiesto alla dipendente dell'edicola una ricarica Postepay per un importo di circa 190 euro e una ricarica telefonica di 10 euro. Successivamente, dopo aver effettuato entrambe le ricariche, il 48enne, improvvisamente ha detto di essersi dimenticato i soldi a casa e che sarebbe passato prima della chiusura del negozio a saldare il conto, lasciando addirittura la fotocopia dei suoi documenti. L'uomo però, non è più ripassato nè la sera del giorno stesso, nè nei giorni seguenti.Così, all'esercente non è restato altro da fare che rivolgersi alle autorità competenti per denunciare il fatto.
Se è vero che “ciò che non si nomina non esiste”, come diceva Alma Sabatini, saggista, linguista e insegnante italiana, nonché attivista femminista, allora per esistere le donne hanno bisogno di esserci anche con le parole. Tanti termini che per anni non hanno avuto, e spesso tuttora non hanno, la versione femminile come “assessore” o “sindaco”, oggi esistono nelle versioni, spesso osteggiate e non totalmente accettate di “assessora e sindaca”.Non è solo una questione di forma, le parole riflettono la realtà e la condizionano più di quanto ognuno possa rendersene conto. Un esempio sono le associazioni mentali che richiamano le due versioni, maschile e femminile, di “segretario” e “segretaria”: la prima fa subito pensare a “segretario di partito”, la seconda alla “segretaria di un ufficio”. Si tratta di due figure consolidate nella società, nella mente e nel linguaggio comune che rispecchiano due ruoli: il primo di prestigio, il secondo un po’ meno.Ebbene, uno degli strumenti per scardinare questo sistema “maschiocentrico” è sicuramente la nuova campagna social lanciata dall'Osservatorio di Genere di Macerata che apre una riflessione su un altro aspetto del rapporto tra linguaggio e discriminazione femminile, spesso trascurato.“Le vie e le piazze che ogni giorno nominiamo, leggiamo e attraverso cui passiamo o dove viviamo e lavoriamo - è scritto nella nota dell’evento Facebook #leviedelledonnemarchigiane - sono intitolate a personaggi illustri, che si sono distinti per merito, hanno lasciato un indelebile segno nella storia, anche solo della propria zona, oppure hanno contribuito in qualche modo alla crescita e al prestigio del luogo che gli ha attribuito onore.Nella stragrande maggioranza dei casi la toponomastica italiana, e dunque anche marchigiana, ha da sempre messo in luce personaggi maschili.”Dal mese di dicembre è partito l'appello, tramite social network: scrivere nei propri profili facebook o twitter il nome della donna marchigiana a cui ognuno vorrebbe intitolare una via o una piazza, seguito dall'hashtag #leviedelledonnemarchigiane, unitamente alla città di provenienza.L’iniziativa di raccolta di nomi che renderanno onore alle nuove vie delle città marchigiane si concluderà il 31 gennaio.Fino ad ora sono state votate diverse donne marchigiane : viventi e non, sante, letterate, partigiane, giornaliste, attrici, vittime di femminicidio, pittrici, politiche, avvocate, poete, insegnanti di danza.Tra le donne scelte dagli utenti di Facebook compaiono: Alessandra Nibbi, classe 1923, archeologa ed egittologa portosangiorgese; Maria Montessori, di Chiaravalle, educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana; l’urbinate Monica Crinelli, infermiera stroncata da una grave malattia, distintasi per la sua solarità, per la tutela dei bisogni dell’anziani e delle persone fragili; Anita Cerquetti, famosa soprano nata a Montecosaro.E ancora: Mimma Baldoni Di Cola e Alda Renzi, le "sartine" di Ancona che nel settembre del '43 salvarono decine di nostri soldati dalla deportazione; Egidia Coccia, detta “la Postina”, perché recapitava documenti, partigiana ascolana che a 19 anni abbracciò la lotta armata, di notte trasportava con i somari le armi per rifornire i partigiani fuggitivi tra il monte Ascensione e l’area di Castignano.E, infine, anche l’anconetana Virna Lisi, di cui sui social scrivono: “bellezza,modestia e serietà, rappresenta a pieno la nostra regione tanto bella quanto poco appariscente e laboriosa!”Nomi e volti di una regione che, come tante altre in Italia, non ha mai pensato di dedicare le proprie vie e strade alle donne che si sono distinte nella Penisola e nel mondo.L’Osservatorio di Genere stilerà poi una classifica, in base alle “nomine” ricevute, dei personaggi femminili scelti e presenterà l'iniziativa alle amministrazioni comunali.Le parole non sono mai solo segno, in esse ci sono precisi significati, che veicolano messaggi. I nomi delle donne, che in passato erano nascosti o addirittura scomparivano dietro ai cognomi dei propri mariti, possono tornare a essere bandiere delle loro personalità e anche segni di una lotta, quella per il riconoscimento dell’identità propria e unica del cosiddetto “genere debole”.
Da gennaio “il bambino mascherato" sta utilizzando la sua pomata “speciale” senza che la famiglia debba pagare ogni mese 1400 euro. Costa più di uno stipendio l’unguento che ogni giorno il piccolo Simone Storani, bambino di Macerata utilizza per curarsi. Aveva riportato ustioni gravi a causa di un incidente domestico subìto quando aveva due anni e mezzo.Simone è stato ribattezzato il “bambino mascherato” nella trasmissione de “Le Iene” di ieri sera, che racconta la visita a casa del piccolo dello scorso novembre del giornalista della trasmissione televisiva Filippo Romano.Le spese della pomata che Simone utilizza per anni sono state a carico della famiglia, che doveva pagare una somma, incredibile per qualsiasi malato non miliardario, in quanto riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale come un cosmetico e non come un medicinale.Da gennaio, grazie alla denuncia de “Le Iene”, il Direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur di Macerata, Alessandro Maccioni, si è attivato per liberare la famiglia di Simone del peso di una spesa così onerosa che si aggiunge alle numerose operazioni di trapianti di pelle e ricoveri a cui il bambino deve periodicamente sottoporsi. Fino ad oggi la madre di Simone racconta di aver già speso solo per gli interventi chirurgici 58 mila euro. Grazie all’associazione “Il cuore di Dio” molte persone dal cuore buono negli anni hanno aiutato la famiglia di Simone, ma la solidarietà non può essere infinita, “la gente non ci può donare a vita”, dice la signora Tiziana Bardi, mamma di Simone.La storia di Simone si è conclusa così a lieto fine, grazie all’intervento della famosa trasmissione televisiva che ha “costretto” il Servizio Sanitario Nazionale a riconoscere i bisogni di questo bambino come necessità e non come un lusso estetico.
"Mai avevamo perso con due reti di scarto e mai avevamo subito più di due gol". Mister Cristian Bucchi non da' i numeri nel post Savona, ma individua simbolicamente la cifra di una sconfitta che deve far riflettere. Il 4-2 incassato al "Valerio Bacigalupo" è la certificazione di aver smarrito le peculiarità psicofisiche basilari alla continuità messa in mostra nella prima parte di campionato. Un solo punto in tre giornate non potrebbe essere più eloquente, per dirla alla Bucchi. Il tecnico romano della Rata non accampa scuse né fornisce alibi: "Potrebbe essere comodo dire che ci sono fasi della stagione durante le quali è difficile raccogliere ciò per cui si lavora in settimana. La verità è che è stata una brutta sconfitta: solitamente siamo attenti anche ai dettagli e difficili da violare. Questa volta, invece, il Savona ha concretizzato al massimo le occasioni avute senza trovare sulla sua strada troppi ostacoli. Dispiace, poiché, a ben vedere, abbiamo concesso quattro reti senza soffrire eccessivamente e creando comunque le nostre palle gol". La cura per una Maceratese che non sa più vincere passa per l'archiviazione immediata del capitolo Savona e per l'intensificazione del lavoro sulla testa dei giocatori. Così Bucchi sull'immediata reazione da spendere quotidianamente in campo e all'interno dello spogliatoio: "Anche con il morale basso per gli ultimi risultati, bisogna subito ripartire. È fondamentale ritrovare quella determinazione e quell'umiltà che ci hanno permesso di fare un grande girone d'andata e mettere nel carniere parecchie vittorie. Facciamo un passo indietro e torniamo a pensare a quella salvezza dimenticata negli ultimi tempi e obiettivo prioritario per una neopromossa. Poi, una volta raggiunta, penseremo ad altro. Per farlo serve, innanzitutto, equilibrio a livello psicologico che ci permetta di superare le fragilità emerse a Savona e di ritrovare la voglia di prevalere sull'avversario".Stessi concetti espressi dalle differenti parole dell'amministratore delegato biancorosso Marco Nacciarriti. "Dobbiamo guardarci tutti negli occhi, leccarci le ferite e vedere in che maniera ripartire insieme con il mister e tutto il gruppo. A Savona, i padroni di casa hanno meritato, mettendo sul campo molta concretezza e facendo anche un buon possesso palla. Peccato che gli sono stati concessi due gol facili in avvio di primo e secondo tempo. Lo stesso cinismo non lo abbiamo avuto anche noi sulle nostre numerose occasioni. Sono situazioni che possono indirizzare l'intero match. Ora, analizziamo il brutto periodo di forma e di prestazioni, ma rimaniamo ottimisti e consapevoli della nostra forza. Dopotutto, siamo pur sempre una neopromossa, una matricola terribile che staziona al terzo posto in classifica". Le gare della 19a giornata di Lega Pro girone B Santarcangelo - Carrarese 2-0; Spal - Rimini 1-0; Tuttocuoio - Pontedera 0-2; Pisa - Teramo 1-2; Ancona - Prato 3-2; Lupa Roma - Lucchese 0-2; L'Aquila - Arezzo 1-1; Savona - Maceratese 4-2; Robur Siena - Pistoiese 1-1.La classificaSpal 41; Pisa (-1) 35; Maceratese 31; Carrarese 30; Ancona 30; Pontedera 29; Robur Siena 27; Tuttocuoio 24; Lucchese 24; L'Aquila (-1) 24; Arezzo 24; Santarcangelo 22; Teramo (-6) 22; Prato 20; Pistoiese 19; Rimini 17; Lupa Roma 11; Savona (-12) 8.
La Roana CBF fa il colpaccio nell'ultima partita del girone di andata vincendo 3 a 1 contro la capolista Libertas Volley Forlì. Una prova corale delle ragazze di Giganti che dopo aver perso il primo set, pur giocando bene rientrano in campo per vendere cara la pelle.In un set giocato sempre stando un passo avanti alle forlinesi, Capitan Giorgi, in grande spolvero, e compagne resistono alle bordate delle avversarie e ricostruiscono con grandi giocate e chiudono 25 a 20.Si gioca senza paura, ogni break conquistato dalle maceratesi sembra non bastare per sentirsi tranquilli, dall’altra parte della rete, le giovani ragazze della Libertas sbagliano poco o nulla e per conquistare il punto ci vuole tanto impegno. Un set, ma in generale tutta la partita, fatto di belli scambi e pochi errori punto, solo il fondamentale della battuta ha registrato un alto numero di errori, dato dal fatto che per entrambe le formazioni era importante rischiare in battuta per rendere la vita difficile all’avversario.Il terzo set si gioca punto su punto fino al 23 pari con la Libertas Forlì che arriva prima ai tempi tecnici (8-7 e 16-15), è un contrasto vincente di Peretti che conquista la parità, poi la Roana CBF gioca la carta Grizzo e un muro di Recine e un attacco della stessa Grizzo chiude il parziale.Le maceratesi non si accontentano del punto conquistato e nel quarto set è ancora guerra, di nuovo fino al 23 pari, un errore in attacco della Libertas regala il ventiquattresimo punto, poi un magico tocco di seconda di nuovo di Peretti mette fine ad una partita da incorniciare.Grandi emozioni durante tutto il match e una grande soddisfazione per tutto lo staff tecnico e la società maceratese, che, con l’obiettivo salvezza, sta regalandosi gioie inaspettate. Si torna a giocare il 6 febbraio al palazzetto Fontescodella di Macerata, contro Torre San Patrizio, con tanta voglia di riscattare la brutta performance della prima di campionato, potendo contare ora di una consapevolezza differente dei propri mezzi.
"Il Presidente Ceriscioli nomini subito un assessore regionale con il compito di occuparsi del Servizio Sanitario Regionale, eviterà di rimediare ancora brutte figure": la richiesta arriva da Remigio Ceroni, senatore di Forza Italia, che chiede al presidente della Regione un cambio di marcia immediato sulla sanità."Un presidente di Regione notoriamente fa molta rappresentanza e non ha il tempo sufficiente per occuparsi di un settore così importante e delicato.Ci rendiamo conto che chi vuole gestire il potere non può farsi sfuggire di mano il controllo della sanità che da sola vale 80% del bilancio.Tuttavia essendo la salute un bene prezioso la gestione deve essere affidata a persone disponibili a tempo pieno e competenti nella materia. Non è materia di gabinetto.Dal suo insediamento la minoritaria Giunta Regionale delle Marche sta svolgendo il suo mandato in maniera molto deludente.Nella sanità in particolare la contestazione rispetto alle poche scelte operate ha fatto sollevare le proteste di cittadini, sindaci, operatori e organizzazioni sindacali.I sindacati hanno duramente contestato la scelta effettuata senza condividerne i profili con le parti sociali di togliere ai direttori di A.V la contrattazione decentrata con una normaimprecisa e contraddittoria inserita a sorpresa nella legge di stabilità e la decisione è stata momentaneamente sospesa perché eventualmente avrà decorrenza 1/1/2017.Con 4 determine adottate dal D.G. ASUR il 24 dicembre 2015, sperando passassero inosservate, causa le festività natalizie, senza consultare nessuno si è proceduto alla riorganizzazione dei Punti Nascita e dei Punti di Primo Intervento con l'obiettivo dichiarato di risparmiare risorse.Ad un mese esatto dal l'adozione del piano, il piano è al punto zero.Per quanto riguarda i Punti Nascita tutto è sub iudice essendo aperti contenziosi che non sono stati ancora decisi nel merito dal TAR Marche ed il cui esito non è scontato posto che la riforma non tiene conto delle specificità, compresi i profili di disagio dell’utenza determinati da aspetti prettamente legati alle caratteristiche del territorio. Aberrante l’idea che il pacchetto assistenziale da garantire alle mamme in attesa dell’entroterra debba includere la verifica delle condizioni meteorologiche e della viabilità stradale.Il profilo riformatore invocato da Ceriscioli a sottendere un cambiamento così denso di opportunità secondo le dichiarazioni recentemente rese, pare avere preso la piega del dietro front perché per quanto riguarda i punti di primo intervento sembrerebbe che dopo le proteste dei Sindaci del territorio e la denuncia alla Procura della Repubblica, del primo cittadino di Cagli, vi sia stato un ripensamento e l'Area Vasta 1 (Pesaro Urbino) sia stata autorizzata ad assumere personale medico a tempo pieno per oltre 10 unità, attingendo da tutte le graduatorie dell’ASUR., così smentendo anche il fatto che oggi non sia possibile fare nuove assunzioni in difetto del riassetto organizzativo tanto caldeggiato.Intanto il direttore di A.V.1 è stato costretto a smentire se stesso e a sguarnire di nuovo l'Ospedale di Urbino del personale medico assegnato dopo l'applicazione delle disposizioni previste dalla riforma.La rivolta dei sindaci del pesarese ha fatto cambiare idea al Presidente Ceriscioli.Le proteste dei sindaci delle altre aree vaste gli faranno cambiare il resto.Al Presidente Ceriscioli avevamo rivolto l'invito a ritirare tutte le determine, a consultare i territori e a ponderare meglio le scelte perché è evidente che il suo piano è sbagliato, inopportuno, non migliorerà la qualità del servizio e aumenterà i costi".
E’ stata una domenica particolare per l’Anffas di Macerata. Una giornata all’insegna del Aikido, l’arte marziale giapponese portatrice di “armonia”, “congiungimento” e “unione”, i tre significati che sono racchiusi in quest’unica parola.Questa mattina dalle 9 e 30 alle 12 e 30 i praticanti di quest’arte orientale, provenienti da molte scuole d’Italia, erano presenti all’iniziativa “L’Aikido per l’Anffas Macerata”, svoltasi presso il Palavirtus della città.Erano presenti, tra le altre, le sezioni del Sef Stamura Ancona., l’Aikido Dojo San Paolo di Civitanova Marche e la sezione UISP con l' Aikido del Centro Studi Arti Marziali Monte Urano.L’evento ha avuto come obiettivo quello di supportare e promuovere le iniziative dell’Anffas Macerata, non solo per mezzo di donazioni, ma soprattutto attraverso il riconoscimento dell'impegno e della valenza sociale dell'attività promossa dalla struttura cittadina.“Il maestro Ueshiba, chiamato O' Sensei , prima di morire disse ‘vi lascio l' Aikido per pacificare il Mondo’ – scrivono in una nota gli organizzatori - quindi dalle parole del fondatore si evince che questa arte marziale nasce per sviluppare un uomo migliore e gli uomini migliori sono quelli che con gesti, anche di piccola spessore, costruiscono ed aiutano chi lavora come l'Anffas per un mondo migliore.”https://www.youtube.com/watch?v=IhxaRqVJGOE
Prosegue il 2016 nero della Maceratese, piegata 4-2 in casa dell'ultima in classifica. Al "Valerio Bacigalupo" di Savona, gara godibile in avvio e ritmi bassi nella parte centrale. Poi, alla fine, girandola di emozioni, con tre gol in venti minuti, di cui due rigori. Rata propositiva ma sciupona che incassa la seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Di Buonaiuto e Kouko, su penalty, le marcature biancorosse.Mister Bucchi lascia Emanuele D'Anna a riposare in panchina, mentre lancia dal primo minuto il più significativo acquisto di gennaio Romulo Eugenio Togni. Il centrocampista brasiliano si inserisce al centro della mediana del 4-4-2 biancorosso, facendo defilare sulla corsia di destra Fabio Foglia. Rientra Riccardo Fissore al centro della difesa, confermato titolare l'altro neo arrivato Matteo Colombi, tutto intento a spalleggiare Kouko in attacco. Lo squalificato mister ligure Giancarlo Riolfo, con la mediazione dell'allenatore in seconda Marco Dessi, oppone un 5-3-2 con un rodato Antonelli e un Vannucci non al meglio in difesa, il metronomo Taddei e Gagliardi sulla mediana e Cocuzza-Virdis consueto tandem d'attacco. Tra i nuovi, parte dal primo minuto il centrocampista centrale Luca Lulli. Neanche 5 minuti di studio e i padroni di casa, quest'oggi in maglia rossa, passano in vantaggio. Cross rasoterra dalla sinistra di Cocuzza, a centro area Fissore anticipa la battuta di Virdis, ma sorprende Forte che non riesce a togliere dal sacco la palla deviata dal suo difensore. 1-0 Savona e partita subito in salita per la Rata. La reazione è però immediata con un tentativo di Colombi in tap-in di sinistro da distanza ravvicinata, ottimamente respinto dall'estremo di casa Falcone, e con una discesa velleitaria di Kouko. Antipasto del pareggio maceratese che arriva puntuale al 16': il brasiliano Togni pennella un assist in verticale a saltare tutta la difesa savonese, Falcone esce per tentare di chiudere, ma Buonaiuto è il più lesto in anticipo. Il numero 11 biancorosso prolunga la traiettoria con un altrettanto elegante pallonetto ristabilendo l'equilibrio al Valerio Bacigalupo di Savona. Per i ragazzi di Bucchi non è sufficiente: al 21' altra ghiotta occasione per l'ivoriano Kouko, che riesce a raccogliere soltanto con lo stinco un traversone lungo di Karkalis. L'impatto, in corsa, non è però dei più fortunati e il cuoio ballonzola a lato. Si tratta dell'ultima opportunità da ambo le parti prima dell'intervallo, con la gara che si dipana tra macchinose manovre di centrocampo. Degno di nota soltanto il passaggio di modulo savonese dal 5-3-2 al 4-3-1-2, con lo spostamento di Rondanini sull'out di sinistra e l'ingresso di Dell'Agnello in luogo di Gagliardi a sostegno delle punte.Seconda frazione di gioco che parte senza ulteriori sostituzioni, ma non c'è neanche tempo di fare la conta che il Savona torna in vantaggio. Virdis ci impiega nemmeno 120 secondi a spedire in rete un favoloso diagonale al volo su pregevole imbeccata di Cocuzza. Tutto da rifare per la Rata. Riparte con buona lena Kouko che ci prova dal limite con una botta di destro: troppo centrale per impensierire un Falcone deviante in corner. "Vorrei ma non riesco" è il tema tattico biancorosso in questa fase. Un paio di occasioni per Buonaiuto con una punizione telefonata dal limite e un tiro di destro da appena dentro l'area, ma niente da fare. Nel mezzo, l'ingresso in campo di Orlando per un Togni in netto calo. Bucchi in modalità "spregiudicato on" mette il neo entrato sulla destra, privandosi di un uomo al centro. Primi riscontri al 65', quando Colombi si divora un gol a porta spalancata schiacciando troppo di testa un ottimo traversone di Imparato dalla corsia di destra. Bucchi, per l'occasione, si strappa i capelli che non ha. Passa a divorarsi le mani al 70' per il rocambolesco 3-1 ligure di Cocuzza. Virdis spedisce un pallone molle in mezzo all'area sul quale si avventa il numero 9 savonese che, sul filo del fuorigioco, anticipa tutti e rimpingua il bottino dei padroni di casa. Furibonda la reazione degli avanti maceratesi che, con una mezza rovesciata sottomisura di Colombi, vanno vicinissimi ad accorciare le distanze. L'ottima girata del panzer biancorosso si infrange però contro il muro Negro, che sventa sulla linea di porta. Altra determinante folata maceratese a cinque minuti dalla fine: Kouko in anticipo sull'estremo savonese Falcone che, in collaborazione con Negro, lo stende in aera. Rigore e ivoriano che si incarica della trasformazione: seconda marcatura biancorossa, palla al centro e partita potenzialmente riaperta. Avverbio d'obbligo poiché all'89' arriva la beffa che chiude il discorso: Virdis prende palla sulla trequarti sinistra e si propone in area avversaria. Buonaiuto, vistosi superato, allunga la gamba e affossa il centravanti savonese. Anche in questo caso, massima punizione ineccepibile e realizzazione senza incertezze di Dell'Agnello. A questo punto, rimangono a disposizione degli uomini di Cristian Bucchi soltanto i quattro minuti di recupero concessi. Pochi per colmare una differenza reti ormai troppo ampia.Doveva essere l'occasione per tenere il passo della Spal e approfittare della sconfitta del Pisa. Il rovescio di Savona, invece, consiglia di individuare come priorità il ritrovamento della serenità di qualche tempo fa. Un pizzico di fortuna e precisione in più, un'infermeria meno affollata e la Maceratese vista oggi potrà sicuramente invertire la tendenza. Il tabellinoSAVONA (5-3-2): Falcone; Antonelli (82' Steffè); Vannucci; Cabeccia; Negro; Rondanini; Lulli; Taddei; Cocuzza (87' Lebran); Gagliardi (36' Dell'Agnello); Virdis. A disposizione: Cincilla; Pinton; Romney; Clematis; Boggian; Corticchia; Lomonno; Bonavia. All. Marco Dessi.MACERATESE (4-4-2): Forte; Imparato; Karkalis (73' Sabato); Carotti; Fissore; Faisca; Foglia; Togni (60' Orlando); Colombi; Kouko; Buonaiuto. A disposizione: Cantarini; Clemente; Altobelli; Giuffrida; D'Anna; Massei. All. Cristian Bucchi.ARBITRO: Giacomo Camplone di Pescara, assistito da Fabrizio Lombardo di Sesto San Giovanni e Antonio Vono di Soverato.RETI: 5' Fissore (aut.); 16' Buonaiuto; 47' Virdis; 70' Cocuzza; 85' Kouko (rig.); 90' Dell'Agnello (rig.).NOTE: ammoniti Cabeccia (42'); Taddei (45'); Fissore (76'); Buonaiuto (89'). Angoli 2-2. Recupero +2 e +4
Lunedì alle 17, nell’Aula A del Dipartimento di Studi Umanistici, la conferenza Maestre e maestri nell’educare, a cura del professor Roberto Mancini, docente di Filosofia Teoretica dell’Università di Macerata, nell’ambito del progetto La mia scuola per la pace aprirà il ciclo di incontri Ciascuno cresce solo se sognato - forme di educazione creativa a un mondo nonviolento.L’iniziativa realizzata con il contributo dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Macerata, è a cura di Teatro Rebis e vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Macerata, dell’Università della Pace della Regione Marche e del Centro per lo sviluppo creativo ‘Danilo Dolci’ di Palermo.L’incontro sarà introdotto dall’assessore alle Politiche Giovanili Federica Curzi che si dice “penamente soddisfatta per l’evoluzione di un progetto, La mia scuola per la pace, che negli anni è diventato fonte di ispirazione per i ragazzi e la loro crescita, per i docenti le il loro compito così centrale per lo sviluppo delle nuove generazioni”.Nell’Italia repubblicana si confrontano da sempre due tendenze in materia di educazione: una riduttiva e autoritaria, un’altra che invece emerge dalle grandi figure di educatrici e educatori. Si tratta di persone appassionate nell’opera di far crescere in umanità le nuove generazioni e, spesso, gli adulti stessi. La relazione richiamerà alcune di queste figure: Maria Montessori, Lorenzo Milani, Mario Lodi, Danilo Dolci. Dalla loro testimonianza si può cogliere quanto la loro eredità sia attuale e feconda ancora oggi.Occorre perciò svilupparla originalmente nella nostra situazione rimotivando genitori e insegnanti e sconfiggendo la deriva che, invece di consentire ai giovani di rinnovare la vita di tutti, cerca di spegnerne la creatività per adattarli a un modello di società completamente sbagliato.Seguirà, alla sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, un incontro al mese fino a maggio, con maestri ed educatori eredi di esperienze tanto coraggiose e visionarie: Cesare Moreno, fondatore del progetto Chance di Napoli, insieme a Giuseppe Barone, biografo di Danilo Dolci; Emily Mignanelli, fondatrice di Serendipità, scuola libertaria con sede ad Osimo; Don Achille Rossi, direttore della rivista ‘L’altrapagina’ e animatore dell’esperienza ispirata a Don Milani del doposcuola di Riosecco, a Città di Castello; infine, Franco Lorenzoni, insegnante di scuola primaria di Giove, in Umbria, e responsabile dell’associazione Cenci Casa Laboratorio, autore de I bambini pensano grande. Ogni incontro sarà introdotto da un docente dell’Università degli Studi di Macerata e rivolto non solo a docenti e studenti, ma a tutta la comunità civile.
In silenzio per un’ora, delle 3 alle 4 di oggi pomeriggio, a due metri di distanza uno dall’altro in Piazza della Libertà a Macerata. La direzione in cui si sono posizionati è la stessa per tutti. Non hanno segni di riconoscimento. Niente bandiere. L’unico oggetto che li identifica è un libro, in mano, che leggono in silenzio.Sono le Sentinelle in Piedi che si sono riunite nella piazza principale della città per dire no all’estensione dei diritti alle persone Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), come prevede il recente Ddl Cirinnà. Circa quaranta persone hanno partecipato al sit in per dire no a unioni civili, adozioni di bambini da parte di persone gay e pratiche di “maternità surrogata”, come il meglio noto “utero in affitto”.Le Sentinelle in Piedi oggi sono scese in una cinquantina di piazze italiane contro il Ddl Cirinnà, a favore del quale ieri invece più di cento piazze delle penisola si sono riempite di persone favorevoli alla legge che estende i diritti alle persone che si amano e sono dello stesso sesso.Una piccola rappresentanza del popolo del Sì era presente anche oggi pomeriggio su un lato della piazza in cui manifestavano le Sentinelle. Alcuni cittadini maceratesi hanno deciso di essere presenti per ricordare che la libertà di manifestare esiste, ma che i diritti delle persone sono inviolabili.https://youtu.be/NCbcSOw2DLE(Foto Si.Sa.)
Nei giorni caldi della discussione pubblica sul Ddl Cirinnà, che estende i diritti delle coppie etero alle coppie omosessuali, anche una foto diventa oggetto di polemica.Due uomini, non reali, ma personaggi di un cartone animato, si baciano. Nulla di strano, ma l’immagine compare tra le foto della pagina Facebook di Macerata Opera Festival, l’evento che ogni anno organizza l’associazione di musica lirica locale “Sferisterio”.Con la scritta pubblicata sopra la foto: “Perché l'amore è sempre una favola.#svegliaitalia”, l’associazione ha così aderito idealmente alle manifestazioni che ieri hanno invaso l’Italia con le tante iniziative in più di cento città per dire sì alle unioni civili e alla legge che approderà a fine mese in Senato.La scelta dell’istituzione di prendere posizione non è piaciuta a più di un maceratese, a partire dalla consigliera comunale Anna Menghi che, sempre sul social network, ha pubblicato un post aprendo la discussione.“Ho trovato questa foto sulla pagina Fb di Macerata Opera Festival e non sono affatto d'accordo perché è una chiara strumentalizzazione politica! - scrive Menghi - L’associazione Sferisterio si deve occupare di Opera e tutto ciò che ne concerne e qui mi pare siamo andati oltre! Siete d'accordo? Buona domenica!”In molti rispondono riconoscendo nella foto una strumentalizzazione politica. C’è chi parla di “opera mediatica, dove mettono immagini o video omosessuali….”, chi aggiunge che si tratterebbe di “ostentazioni fuori luogo”.Per Anna Menghi è importante “sancire un principio: che le istituzioni rimangano fuori dal dibattito politico! Sono luoghi di tutti!”Dunque non sarebbe in discussione la questione se si è favorevoli o contrari alle unioni civili, quando il principio di imparzialità delle istituzioni di fronte a temi che stanno dividendo il paese.Eppure c’è anche chi si dice completamente in disaccordo.“Se in un dibattito si dicesse che gli ebrei devono essere discriminati o che le donne non devono avere gli stessi diritti degli uomini queste non sarebbero considerate opinioni diverse ma (giustamente) idee retrograde. - scrive un utente Facebook - Dovremmo capire che la stessa mancanza di rispetto umano la si ha quando si considerano i cittadini omosessuali come cittadini di serie B.”La questione, soprattutto su un social come Facebook che alimenta discussioni infinite, resta aperta e continuerà a far discutere nei giorni dello scontro tra pro e contro Ddl Cirinnà.