“I percorsi culturali del Consiglio d'Europa: promozione di reti locali e identità territoriale nelle Marche”: questo l’elaborato con cui Annapia Ferrara, laureata dell’Università di Macerata in International Tourism and Destination Management, ha promosso dalla Fondazione Aristide Merloni e rivolto a tesi di laurea che affrontano temi di sviluppo e internazionalizzazione delle economie regionali.
Avendo individuato un gran potenziale nella risorsa vinicola, sotto la guida del professor Alessio Cavicchi, Annapia Ferrara ha analizzato il ruolo dell’Università nella costruzione di progetti di sviluppo regionale, evidenziando la possibilità di una strada del vino privata in collaborazione a livello regionale con l’Associazione Marchigianamente e a livello europeo con gli Itinerari Culturali d’Europa. L’iniziativa, legata al progetto proposto, verrà lanciata entro la fine di luglio.
Attualmente iscritta al Dottorato in “Formazione, Patrimonio Culturale e Territori" dell’Unimc. Annapia Ferrara è originaria della provincia di Salerno e si è trasferita a Macerata per seguire il corso magistrale in “International Tourism and Destination Management”. Durante uno scambio in Spagna, ha percorso il Cammino di Santiago e ha scoperto che è stata la prima iniziativa a ricevere la menzione di "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa". Visto l'interesse sviluppato per tale tema, ha accettato uno stage al Directorate General of Democracy - sezione "Accordo Parziale Allargato sugli Itinerari Culturali", con sede in Lussemburgo, dedicandosi allo studio degli stessi itinerari e alla valorizzazione delle risorse delle Marche, per disegnarne una specifica iniziativa turistica.
È il momento dei saluti con 6 protagonisti dello splendido campionato 2019/2020 disputato dalla Serie B Paoloni Macerata; si dividono le strade con l’head coach Francesco Bernetti, con il regista Tommaso Larizza già annunciato dai prossimi rivali della Bontempi Casa Netoip, con lo schiacciatore Matteo Ciccarelli destinato in A3, con il centrale Michele Orazi che giocherà con la BlueItaly Pineto Volley in A3, con l’opposto Demis Aguzzi che ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore ed infine con il libero Elia Montecchiari che si iscriverà all’Università degli Studi di Padova, città nella quale disputerà il Campionato Regionale di Serie C. "La società non può far altro che ringraziare i nostri sei eroi per la splendida cavalcata intrapresa nell’ultimo torneo di Serie B - si legge in una nota - augurando loro un futuro pieno di soddisfazioni; chissà che le strade non possano nuovamente incontrarsi".
Durante la presentazione del suo libro (nutrito il pubblico in piazza Battisti) , "Filigrane-Canzoniere apocrifo", uscito per l’editore Affinità elettive di Valentina Conti, c’è stato un lungo dibattito tra l’autore, Guido Garufi. Il pubblico ha fatto molte domande, alcune dettagliate e singolari. Garufi ha sostenuto che questo suo primo libro in prosa, non è un romanzo in senso classico. Gli autori di riferimento sono Borges e Coleridge, ma rimanendo in Italia ha fatto riferimento alla fantasmaticità di Tommaso Landolfi e alla Cognizione del dolore di Gadda. La filigrana serve per vedere con la memoria “attiva” il passato ed il presente, in contemporanea, ha citato la sequenza filmica della sua prosa, ma, soprattutto- ha detto- il recupero di quanto la poesia, che è il suo cavallo di battaglia, gli ha lasciato nella prosa: la cura del ritmo, la melodia delle parole, la scelta non casuale. In questa direzione, vivi e morti sono un “insieme”, passato e presente convergono, ha sostenuto, Dio non è in alto o in basso.
Dio è immanente alla natura, ha detto citando Spinoza e Bruno. I vari passi-passaggi del libro apparentemente autobiografico tentano la strada difficile ed elegante- ha sostenuto Garufi- del “frammentismo” primonovecentesco. Entrano nel testo i grandi archetipi, dall’Acqua al simbolismo della Notte, il nostro paesaggio, il verde adriatico, le mura della nostra città. Segnale della ripetizione e della usura, ma anche, ha detto, della protezione. Salutando il pubblico ha aggiunto:” ho fatto leggere le bozze da alcuni amici, mi hanno riferito che si sono proiettati nel testo , pur avendo essi una biografia diversa da quella di Guido”
Garufi ha concluso che se un libro “funziona” ed è scritto bene, deve creare proiezione e movimento emotivo, partecipazione totale e immedesimazione. L’arte, concludendo, e ridendo, ha detto Garufi è più rivoluzionaria della politica. L’arte è povera ed essenziale.
Sandro Parcaroli? No, non ci voleva proprio.
I maceratesi si erano già “rassegnati” a votare Narciso Ricotta, mettendosi magari la coscienza a posto siglando l’altra “X” sulla fiamma di Fratelli d’Italia per spedire il maceratese Francesco Acquaroli alla guida di una Regione da sempre in mano a pesaresi e anconetani.
E invece arriva questo individuo, a tutt’oggi nei sondaggi da bar sport dato come “perdente di successo”.
Si presenta questo imprenditore “illuminato”, come dicono quelli di sinistra che amano gli imprenditori solo per le loro sponsorizzazioni sportive e culturali.
Irrompe questo “uomo nuovo” che ha messo d’accordo le anime del centrodestra, da sempre con-dannate (alla sconfitta a tavolino).
Ecco, quindi, Sandro Parcaroli, che prima ancora di dirci una riga di programma per Macerata, è riuscito a scompigliare in poche ore tutti i piani del “vincente facile” di turno di un PD sempre più sottosopra, tra la deglutizione atipica delle smarronate dei 5 stelle a Roma, e i rigurgiti acidosi di possibili alleanze con i grillini sui territori.
No, Sandro Parcaroli, non ci voleva proprio.
Per un semplice motivo: perché è un uomo di successo.
In una società come la nostra, “conservatrice” - nel senso gattopardesco del termine - e “provincialotta” - nel senso maceratese del termine - il successo non può essere frutto di sacrifici misti a talento, né tanto meno un “dono divino”, bensì una colpa da espiare, un merito da occultare, una sorta di condanna a “fare del bene e non farlo sapere”.
Una certa cultura presente da anni nel nostro Paese, che mette d’accordo vecchi intellettuali snob da salotto e giovani dei centri sociali, cova un forte scetticismo nei confronti degli uomini di successo, arrivando persino a godere per le loro sciagure economiche e personali.
E’ quella cultura anti-industriale che ogni tanto emerge intorno a noi, si alimenta del supporto popolare degli eterni “protetti”, rappresentati plasticamente dai “bidelli in smart working”, coloro i quali durante il lockdown hanno trascorso il tempo ad annaffiare i fiori in terrazzo e guardare la TV a spese dello Stato, mentre commercianti, professionisti, Partite Iva e imprese (loro dipendenti compresi) lottavano per pagare e farsi pagare, sorbendosi fiumi di DPCM caotici e lunghi monologhi di Commissari e Ministri che spiegavano quante risme di carta utilizzare per avere i 600 euro o la CIG.
No, Sandro Parcaroli, questo uomo di successo, questo ribelle dalla bianca chioma, non ci voleva proprio.
Questo imprenditore che ama la sua città, sponsorizza cultura e sport, non potrebbe più farlo senza - dicono quelli di cui sopra - “esercitare una sorta di conflitto di interessi”; ma se poi smettesse di farlo - dicono sempre gli stessi in un insanabile conflitto interiore - chi curerebbe poi gli “interessi” dei cittadini maceratesi affamati di lirica e sport?
Dove lo trovano un altro imprenditore-bancomat disposto ad investire in una città che alcuni, non troppi per fortuna, vorrebbero “addormentata”, prona nel suo coma farmacologico perenne, che solo efferatissimi fatti di cronaca nera hanno fatto schizzare nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo?
No, Sandro Parcaroli, non ci voleva proprio.
In molti iniziano a credere che può essere quel “Cavaliere Bianco” che possa sconfiggere il male oscuro che penetra ben oltre le mascherine dei maceratesi: quel fascino subdolo del declino, che ha sempre pervaso questa città, oramai da anni in preda alla “kebabizzazione” delle sue mura più antiche, un processo erosivo più rapido della desertificazione di un’autentica vita comunitaria.
Quella “vita comunitaria” - nella migliore delle ipotesi condannata come “movida” universitaria (che Dio benedica l’Università!) - che vetrine di negozi chiusi tappezzati di colorati “Affittasi” e “Vendesi”, stanno impietosamente a ricordarci, quasi fossero autentici sepolcri non più imbiancati, che ci troviamo in una piccola necropoli moderna, tramortita dai Centri Commerciali e da una classe dirigente conservatrice e poco coraggiosa.
No, Sandro Parcaroli, non ci voleva proprio.
Chi glielo fa fare a lottare per questo distillato dell’Italia “fuori dall’autostrada”, una città sorta dai ruderi di Helvia Recina, eppure da essi mai affrancatasi?
E’ vero, nei secoli quelle pietre informi sono diventate mura, palazzi, teatri ed edifici, ma i ruderi più resistenti sono sempre lì; o meglio le loro polveri sottilissime sono entrate nei polmoni dei maceratesi e si sono solidificate via via ogni giorno di più.
Quei ruderi “dentro” hanno alimentato questo tifo masochistico per un imminente declino, un clima da fine impero per chi si sente ancora cittadino di un capoluogo che non attira a sé neanche le sue popolose frazioni e che fortunatamente sopravvive grazie soprattutto al dinamismo di un’Università che svolge un ruolo strategico chiave per il suo sviluppo.
Macerata è una città dove impera la povertà intellettuale di chi, sentendosi inferiore (ma forse non lo è), snobba nel senso più autentico del termine la novità, il talento, l’essere non normale, ribelle.
E già, perché la classe dirigente di Macerata, custode di una polverosa normalità, ha sempre schiacciato le novità, soffocato gli slanci coraggiosi e anche temerari, privilegiato la conservazione dei ruderi rispetto al pericoloso rinnovamento, non aprendo mai seriamente ai giovani ma tentando di inglobarli nella finta cultura “sociale” delle “cooperative”, veri e propri bacini “elettorali”.
No, Sandro Parcaroli, non ci voleva proprio.
Dovrà fare i conti con una Macerata che, nel breve volgere di un ventennio, si è trovata orfana di tutto ciò che fa di una città un vero capoluogo: le caserme dell’esercito e dell’aeronautica, la Cassa di Risparmio, Bankitalia, la Lube, le piscine, la Maceratese, le discoteche, i luoghi ideati per le giovani generazioni dei Millennials.
E non si cada nell’errore di dare la colpa all’ultimo Sindaco di turno e di puntare alla “discontinuità” e al “cambiamento”: il prossimo Sindaco non dovrà essere più quello a cui il Sindaco successivo dovrà addossare tutte le colpe dell’ulteriore declino di Macerata.
No, Sandro Parcaroli, non ci voleva proprio.
Un ribelle a Macerata? Uno che è abituato a guardare sempre al futuro e fare i conti col presente, come fa ogni imprenditore che rischia per sé ogni giorno? E chi glielo racconta adesso a quelli già pronti a votare la “discontinuità” e il “cambiamento”?
Sabato 11 luglio con inizio alle ore 18.00 si aprirà sul diamante di via Cioci il campionato nazionale di A2 softball.
Le ragazze guidate da Marta Gambella, coadiuvata da Federica Gianferro e Romolo Malerba, affronterà l' ABC Massa nella prima di campionato.
La stagione agonistica 2020 sarà caratterizzata da un campionato breve che prevederà una doppia promozione nella massima categoria.
Il Macerata softball che farà parte del girone B del campionato cadetto affronterà oltre al Massa, la Castiglionese, il Ronchi dei Legionari, il Rovigo, il Taurus Parma e le White Tigers. A rinforzare le fila delle maceratesi si sono aggiunte per questa stagione tre nuove giocatrici; la lanciatrice chietina Anna Salvatore, la ricevitrice proveniente dalle Blue Girls Chiara Mengoli e l'interno Arianna Mazzanti proveniente dal New Bologna.
il coach Gambella potrà contare sulla seguente formazione:
Marica Guglielmi, Gioia Tittarelli, Elena Rogante, Ilaria Colepio, Giorgia Cacciamani, Matilde Migliorelli, Michela Serrani, Emma Fagioli, Chiara Severini, Camilla Bruzzesi, Cecilia Bruzzesi, Benedetta Di Donato, Marta Lisandroni, Chiara Mengoli, Arianna Mazzanti, Anna Salvatore.
E’ ripresa, con una vasta partecipazione di persone, l’iniziativa “Salute in cammino Macerata” che si svolge ogni martedì e venerdì.
Si tratta di un progetto organizzato dall’U.S. Acli Marche, dall’U.S. Acli provinciale di Macerata, dalla Scuola italiana di camminata sportiva e dall’Asd Green Nordic Walking col patrocinio dell’amministrazione comunale, e realizzato grazie ad un contributo di Coop Alleanza 3.0.
Venerdì 10 luglio la camminata serale, della durata di circa un’ora, prenderà il via dal piazzale del Conad di Collevario.
La finalità del progetto è quello di adottare stili di vita corretti e di incrementare le opportunità di movimento e di socializzazione per i cittadini, con evidenti benefici sullo stato di salute degli stessi.
Gli appuntamenti successivi sono fissati per martedì 14 luglio con partenza dal piazzale della chiesa di Piediripa, venerdì 17 luglio dal piazzale dietro la chiesa del quartiere Vergini, martedì 21 luglio dal piazzale della chiesa di Villa Potenza, venerdì 24 luglio da Sasso d’Italia, martedì 28 luglio dal parcheggio Oasi zona Cappuccini e venerdì 31 dalla rotonda dei Giardini Diaz.
La drammatica emergenza epidemiologica, ancora in atto, ha messo in luce tutte le potenzialità e al contempo i principali limiti dello smart working oggi, ai tempi del Covid-19, chiamato a rivestire il ruolo di principale strumento di tutela della salute pubblica in ambito professionale.
"Nelle maglie dei numerosi provvedimenti adottati per fare fronte all’epidemia, è invero oggi necessaria una bilanciata combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione per renderlo –non solo- in questa circostanza straordinaria, uno strumento operativo funzionale a garantire l’erogazione di servizi svolgendo, necessariamente da casa, le stesse attività precedentemente svolte in presenza. Si tratta di una esperienza della quale fare tesoro e che deve costituire la base di partenza dalla quale rilanciare un lavoro agile realmente rispondente agli obiettivi di “incremento della competitività e agevolazione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” scolpiti nella legge 81/2017. Occorre ripensarne globalmente le modalità applicative agendo su due leve: il miglioramento delle condizioni normo-economiche applicabili ai lavoratori in modalità agile e la promozione di un nuovo paradigma organizzativo che consenta al lavoratore maggiore autonomia e flessibilità, a fronte di una diversa responsabilizzazione sui risultati.
L’introduzione di stabili e più ampie percentuali di accesso al lavoro agile richiede un coinvolgimento partecipativo nelle scelte organizzative che ne conseguiranno, a partire dall’esigenza che i criteri di accesso al lavoro agile siano oggetto di partecipazione sindacale ed esercitabile e alla luce dei bisogni di conciliazione vita – lavoro dei singoli lavoratori.
L’obiettivo comune di superare la sperimentalità dello smart working implica una modifica della disciplina attuale affinché la legge riconosca il contratto collettivo quale esclusiva fonte di disciplina dello smart working evitando il rischio di una polarizzazione delle tutele normo-economiche in capo datoriale come ad esempio “l’assenza di precisi vincoli di orario o di luogo” e la conseguente facoltà di cadenzare autonomamente l’esecuzione della propria prestazione lavorativa, conciliando il tempo di vita e il tempo di lavoro.
Inoltre, al fine di evitare il passaggio da una cultura della presenza fisica a una cultura della disponibilità permanente, è altresì opportuno affrontare più compiutamente, sottraendolo alla discrezionalità delle parti, l’esercizio del diritto alla disconnessione.
Non da ultimo, alla luce delle carenze delle dotazioni informatiche delle amministrazioni pubbliche, emerse in questa fase emergenziale, rilancia l’esigenza di promuovere l’utilizzo delle tecnologie digitali a supporto della prestazione lavorativa per il consolidamento di una struttura amministrativa basata sulle reti informatiche tecnologicamente avanzate, anche attraverso una più ampia diffusione di applicazioni gestionali accessibili da remoto".
Quanto sopra è la sintesi della missiva che la Cisl Fp Macerata ha recapitata ieri agli Enti del comparto Funzioni Locali del Territorio maceratese al fine di mobilitare ulteriormente il confronto con gli Amministratori Locali.
Gli spazi ex Upim, tre piani, centinaia di metri quadrati con ingresso in via Matteotti e vetrine in Galleria del Commercio, a Macerata, hanno trovato finalmente un compratore. Un giovane imprenditore tolentinate. Trattativa segretissima, conclusa appena in queste ore. Riservata anche l'entità della cifra che ha concluso l'affare. Impossibile superare il muro di riserbo innalzato dal mediatore, un'importante agenzia immobiliare maceratese che ha portato avanti la difficile trattativa.
Ma si sussurra che il prezzo di vendita dell'immobile é stato raggiunto sulla base di quello di un appartamento. Importante, ma sempre appartamento. Una cifra dunque non a sei zeri. Se così è, si sarebbe trattato di un ottimo acquisto da parte dell'imprenditore di Tolentino, appartenente al settore dell'edilizia.
E si tratterebbe di una 'svendita' di un pezzo importante del patrimonio edilizio nel centro storico: l'immobile, a mezzo passo da piazza Libertà, sorge su una volumetria in gran parte riadattata nel dopoguerra, di un antico palazzo nobiliare. Un centro sempre più vuoto e 'in vendita' così come lo sono i tre splendidi palazzi a cento metri di distanza dell'ex Upim lungo la stessa via Matteotti.
Vuoti da quando non sono più la sede della Banca d'Italia. In uno dei tre si trova ancora l'appartamento di un funzionario di prima nomina che sarebbe diventato Presidente della Repubblica: Carlo Azeglio Ciampi, rimasto sempre affezionato al ricordo di quegli anni maceratesi.
Ed intanto registriamo la parola 'fine' alla telenovela lunga e sofferta legata al caso ex Upim. Dalla chiusura dei primi grandi Magazzini in città, prima lungo corso della Repubblica poi in via Matteotti (ai quali Guido Picchio ha dedicato un libro: struggente amarcord della vecchia, cara Macerata) l'immobile a tre piani dopo il terremoto del Centritalia, ha conosciuto un travagliato iter. "Senza l'università, il Centro sarebbe un non luogo" scrissero i commercianti per protestare contro lo stallo e poi il fallimento di quella che era sembrata subito la soluzione ideale per l'ex Upim: sede dell'ateneo destinata alla didattica e allo smart working.
Ma il progetto venne a sorpresa bocciato dall'ufficio tecnico per una questione illuminotecnica a riguardo del piano intermedio. La querelle portò ad un irrigidimento dei rapporti tra il sindaco Carancini e il rettore Adornato che, succeduto un mese prima al prof. Lacchè, aveva pensato all'immobile vuoto di via Matteotti per tamponare i gravi problemi di agibilità degli spazi che il rovinoso sisma aveva provocato al patrimonio edilizio universitario.
Tuttavia non ci fu nulla da fare e l'ex Upim rimase tristemente vuota, e neppure più transitoria sede (per necessità di restauro) di mostre, rassegne e sede della Fiera dell'editoria by 'Macerata Racconta', come accaduto in un paio d'occasioni precedenti.
Poi la speranza di una nuova collocazione si era accesa con l'interesse, nel 2018, di due imprenditori (ramo abbigliamento) poi dissuasi dalla prescrizione ad attività non monomarca, e di recente con una terza proposta d'acquisto non arrivata anche questa in porto. Tanto che il costo milionario fissato all'inizio, era stato forzatamente e fortemente ridotto. Ed oggi finalmente la attesa fumata bianca.
Crisi del commercio e centro storico. Più che una 'Tazza d'oro', lo storico bar di via Lauri, è una 'tazza bollente'. Carmela 'la bomba' (macché 'Bambola', non sono solo canzonette!) ne ha per tutti. Abruzzese verace, è stata l'unica maceratese ai microfoni dell'inviata de La 7, Leyla ben Salah, a rompere la cortina dei silenzi imbarazzati dopo i casi Pamela e Traini.
E qualche anno fa diventò 'amica per la pelle' con Alba Parietti che apprezzò la ruvida sincerita' di Carmela Santone. Che, in albergo a Macerata ospite di Musicultura, aveva protestato con Carmela per aver mancato nella sua colazione portata a 'domicilio' dal bar di mettere la prediletta marmellata di fragole. 'Scusi, signora, lei protesta per così poco ma non pensa a tutti i poveri e ai bambini che muoiono di fame?! ".
Per Alba fu una folgorazione: una maceratese piccola' via di Damasco'. Comprese e di Carmela volle diventare subito amica. Diventando in quei suoi giorni in città, la diva, cliente fissa de La Tazza d'oro.
"Qui ho avuto pure Alessandro Preziosi" sospira Carmela. Che teme tuttavia di non poter far breccia nel 'cuore' del Palazzo: "Chiudo a settembre e vado altrove. A Macerata si e' voluto uccidere per quanto mi riguarda via Lauri, una volta pulsante arteria di collegamento al centro storico. Ma l'ascensore in via Crescimbeni ormai ha polarizzato quel poco movimento che resta in tutt'altra direzione. E noi commercianti di quest'area non siamo nelle grazie degli dei, forse perché architettonicamente distanti dal Palazzo".
Solo questione di un lift?
"Siamo morti anche di covid a parte la smobilitazione della Camera di commercio. Il bonus di 600 euro per due mesi è stato davvero insufficiente a ripagarci del disastro economico subito. A Macerata è saltato tutto, la primavera è ricca di frutti. A cominciare dagli Aperitivi europei, sagre, rassegne enogastronomuche, Macerata Racconta, Musicultura e per finire, l'estate con lo Sferisterio. Invece nulla e le ultime due grandi manifestazioni andranno in scena ridottissime. Basta, a settembre chiudo! Mi dispiace tanto e pensare che proprio ieri ho celebrato undici anni di attività con La Tazza d'oro. E c'e' inoltre un motivo piu' grande".
Quale?
"La gente e' ancora impaurita per un tam tam terrorizzante. Che non accenna a diminuire almeno un pochino nonostante che ormai 10 regioni siano covid free. Anzi si prevedono scenari ancora più foschi tocco ferro, se permette. Previdenti sì, choccati no"
Ma non aspetta il voto?
"Qui non cambia niente, non ci hanno mai ascoltato. Almeno a noi commercianti di via Lauri e dintorni. E non solo".
Centinaia di manifesti funebri sono stati affissi dai militanti di CasaPound Italia davanti alle sedi INPS in decine di città italiane. Ogni manifesto porta il nome di una delle tante vittime che si sono tolte la vita per l'enorme disagio economico in cui si sono trovati a causa della quarantena.
L'intento è infatti denunciare la morte dell’economia italiana e di migliaia di piccoli e piccolissimi imprenditori, messi in ginocchio dalle politiche governative e “giustiziati” dai disservizi, dai ritardi e dall’incapacità di gestire i pochi aiuti statali da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
“L’INPS - spiega in una nota alla stampa CasaPound - dovrebbe essere l’ente pubblico di maggior sostegno ai lavoratori e agli imprenditori in questo momento di profonda recessione. E invece non soltanto si è fatta trovare impreparata a fronteggiare l’emergenza ma addirittura ha aggravato una situazione già critica. Da un lato con i disservizi telematici, dall’altro con la lentezza nella lavorazione delle pratiche che non ha ancora consentito a centinaia di migliaia di cittadini di riscuotere la cassa integrazione e i vari bonus di sostegno al reddito”.
“Non ci sono stati soltanto ritardi ingiustificabili nell’erogazione dei soldi - prosegue Cpi - ma addirittura le imprese che hanno anticipato la cassa integrazione sono ancora in attesa della necessaria autorizzazione per compensare quanto già pagato con i contributi da versare. Insomma, l’INPS, non contenta di essere in ritardo nei pagamenti, ha addirittura messo i bastoni tra le ruote anche a coloro che, per venire incontro ai propri dipendenti, hanno messo di tasca propria quanto avrebbe dovuto corrispondere lo Stato”.
“L’Istituto di Previdenza - conclude la nota di CasaPound - come qualsiasi pubblica amministrazione che si rispetti, dovrebbe essere la cinghia di trasmissione delle decisioni politiche, e invece si è contraddistinto soltanto per le sortite inopportune del suo Presidente, Tridico, che ha definito 'pigri e opportunisti' gli imprenditori che, dopo il lockdown, facevano fatica a riaprire la propria attività. Per questi motivi abbiamo deciso di protestare davanti a un Istituto che per oltre cento anni ha assicurato serenità agli italiani e che, negli ultimi tempi, si sta trasformando in un baraccone indecente”.
“In merito alla questione A14, Confartigianato ha avuto rassicurazioni da parte della Società Autostrade per l’Italia, nella persona del Direttore del VII tronco A14 Ing. Perna, che ha garantito tempi molto brevi per i lavori nei tratti interessati dal dissequestro dei due viadotti". A dirlo è il Segretario generale di Confartigianato, Giorgio Menichelli.
"Si riuscirebbe a sostituire le barriere new jersey velocemente e consegnare le due corsie dei due viadotti già entro la fine della prossima settimana - sottolinea Menichelli -, così come i lavori su alcune gallerie, fonte di grande disagio, che saranno conclusi entro il 21 luglio. Se i tempi previsti saranno rispettati potremmo, nel breve periodo, consegnare alla comunità una viabilità pressoché normale e garantire finalmente regolari flussi di traffico".
"Non c’è più tempo da perdere - evidenzia Menichelli -, il danno alle imprese del settore dei Trasporti, a tutte le attività commerciali, ai turisti e i cittadini stessi, è decisamente ingente e sta aggravando ancora di più una situazione di per sé critica dovuta al lockdown. La nostra Associazione ha messo in agenda tutti gli impegni presi dalle varie parti e presidierà le effettive previsioni di fine lavori affinché si possa mettere un punto a questo calvario. Certo è che, se da parte di Società Autostrade c’è il massimo impegno a procedere come stabilito, occorrerà comunque capire i tempi tecnici del Tribunale per il dissequestro e quelli del Ministero dei Trasporti, al quale abbiamo più volte sollecitato massima celerità per risolvere questa situazione logorante”.
Nella giornata politicamente convulsa di ieri, su proposta del ministro dell’Interno, il Consiglio dei ministri ha anche deliberato movimenti e nomine di prefetti, uno dei quali coinvolge la città di Macerata.
Dopo aver assunto la carica di prefetto nel luglio del 2018, Iolanda Rolli lascerà la nostra provincia per trasferirsi a Reggio Emilia dove prenderà il posto del prefetto Maria Forte che, a sua volta, assumerà le funzioni di prefetto di Siena.
In sostituzione della dottoressa Rolli, subentrerà il dott. Flavio Ferdani, 62 anni e originario di Villafranca in Lunigiana (provincia di Massa-Carrara). Ferdani proviene dalla prefettura di Pavia.
Il Cus Macerata preparerà la domanda di ripescaggio per ottenere l'iscrizione al campionato regionale di C1 2020-2021 di calcio a 5 maschile.
Ormai è certo, l’Ente di via Salvatore Valerio, una istituzione nel futsal specie a livello giovanile e massima realtà nel capoluogo, si giocherà questa carta provando a sfruttare il secondo posto nel girone B al momento dello stop. Conferme e ulteriori delucidazioni arrivano dal tecnico della prima squadra e responsabile del settore giovanile Michele Zampolini.
“Ho parlato con il presidente Antonio De Introna – afferma- e posso garantire che presenteremo la domanda di ripescaggio. D'altronde crediamo che sia una cosa giusta da fare, ci può stare da parte nostra dato che eravamo secondi in classifica a pochi punti da uno squadrone fuori categoria quale era il Potenza Picena. I miei ragazzi meritano questo tentativo da parte del Cus. Nella graduatoria andranno vari fattori e punteggi legati non solo alla classifica di C2, ma anche al settore giovanile, al fair play, allo storico della società eccetera… in base a tutto ciò siamo speranzosi, per non dire ottimisti, nell’esito positivo”.
Tutto pronto per il gran giorno delle “Luci di Piazza”. Domani, infatti, mercoledì 8 luglio, alle 21.30, dopo il rinvio della scorsa settimana a causa del maltempo, verrà svelata l’illuminazione che darà un nuovo volto artistico a piazza della Libertà, Palazzo del Municipio, Loggia dei Mercanti, Palazzo del Governo, chiesa di san Paolo, Piaggia dell’Università, Teatro Lauro Rossi, Torre civica, Palazzo Amici e Palazzo Rotale.
Il progetto artistico di light design, firmato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata nell’ambito del Piano Light Design Strategy, realizzato con 222 apparecchi illuminanti, rappresenta un importante tassello del programma di riqualificazione dei beni culturali storico – architettonici della città e allo stesso tempo anche del percorso di efficientamento energetico intresi dall’Amministrazione comunale di Macerata..
Per quanto riguarda la cerimonia inaugurale della nuova illuminazione, che riserverà anche delle sorprese grazie a piccoli momenti di spettacolo curati dall’Associazione Sferisterio, l’accesso a piazza della Libertà avverrà attraverso gli ingressi di piaggia della Torre, piaggia dell’Università, via Don Minzoni, corso Matteotti e corso della Repubblica.
L'evento è aperto alla cittadinanza che potrà partecipare accedendo alla piazza fino ad esaurimento del numero dei posti disponibili. Naturalmente sarà obbligatorio indossare la mascherina.
Macerata in questi giorni ha festeggiato i cento anni di due nonnine residenti in città, nate il 6 luglio del 1920, che hanno ricevuto gli auguri dell’Amministrazione comunale e della città intera.
A portarli a Eneida Frisciotti, nata a Macerata dove tutt’ora vive, è stato l’assessore Mario Iesari. Eneida, vedova da diversi anni e senza figli, gode di ottima salute e trascorre le sue giornate accudita dalla sua badante mentre è il nipote, Massimiliano Principi, ad assisterla nelle varie incombenze quotidiane. Abbandonata dal padre quando era ancora piccola insieme alla mamma e ai suoi due fratelli Oberdan ed Emeria, non si è mai persa d’animo e da giovane ha lavorato come sarta, professione poi abbondonata per fare la casalinga. Eneida riceve quotidianamente la visita dei vicini che le sono molto affezionati e nel weekend si trasferisce a casa della sorella Emeria che di anni ne ha 96.
Gli auguri a Vera Migliorini, invece, li ha portati l’assessore Alferio Canesin. Nata a Siena, Vera si è trasferita a Macerata, dove risiede, per amore. Vedova e madre di una figlia, morta da qualche anno, è assistita da una badante e dal genero e per via della sua cecità trascorre le giornate seduta in poltrona ascoltando la tv con l’ausilio di cuffiette.
Alle due centenarie è stato donato da parte del Comune di Macerata un mazzo di fiori.
Si è tenuta questa mattina nella splendida cornice de palazzo cinquecentesco Floriani-Carradori, presso la sala esterna del ristorante “Vere Italie”, la conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto sportivo della Pallavolo Macerata che il prossimo anno sarà impegnata ad affrontare il campionato di serie A3 con al fianco Med Store. L’azienda con sede a Macerata della famiglia Parcaroli che dal prossimo campionato darà il nome al team di coach Di Pinto e si chiamerà appunto “Med Store Macerata”.
Ad aprire l’evento è stato il vice presidente Gianluca Tittarelli che ha ripercorso l’iter che ha condotto la sua realtà sportiva ad incontrarsi con quella di Med Store: “Siamo reduci da un periodo non facile in tutti i sensi e noi come società durante il lockdown ci siamo confrontati più volte sulla programmazione del futuro e la scelta è stata quella di proseguire – dichiara - abbiamo 36 anni di storia caratterizzati da un attività che parte da quella giovanile ma soprattutto abbiamo un rapporto avviato sia con la città che con tante realtà associative del territorio sulle quali noi abbiamo sempre puntato – e per questo ci ha tenuto a precisare - tutti questi fattori ci hanno spinto a fare la scelta di continuare con il nostro progetto adattandoci ovviamente all’attuale situazione economica e sociale”.
Dalla volontà di andare avanti è nata così una vera e propria “perla” e cioè l’accordo con Med Store: “La cosa più lieta che raccontiamo oggi è questo binomio che unirà la Pallavolo Macerata alla Med Store della famiglia Parcaroli – chiosa Tittarelli - parliamo di un nuova collaborazione che sicuramente porterà i suoi frutti ma questo è un main sponsor che non si limiterà semplicemente ad apporre il nome su una maglia – sottolinea - Si tratta anche di voler bene ad una società e di costruire insieme ai suoi dirigenti un processo che possa portare verso sviluppi positivi per tutti. Sono convito che abbiamo trovato le persone giuste per intraprendere un progetto comune che non riguarderà solamente la prima squadra ma anche tutte le attività legate ai campionati giovanili a alle Academy, senza dimenticare le scuole – e conclude - sicuramente una realtà come Med Store non può che essere un valore aggiunto in tutto questo; quindi oggi è con vero piacere che comunichiamo il cambio di nome della nostra squadra che ci permetterà di proiettarci con rinnovato entusiasmo verso il futuro”.
La parola poi è passata al CEO di Med Store Stefano Parcaroli che ha illustrato con gli occhi della sua azienda l’appena nata collaborazione con la Pallavolo Macerata: “Dopo un anno conoscitivo dove abbiamo constatato la serietà di questa società ora ci sentiamo pronti a consacrare quanto fatto in precedenza – ha esordito Parcaroli - siamo orgogliosi di essere il main sponsor di una realtà così importante e questo passo l’abbiamo compiuto perché uno dei nostri obbiettivi è quello di riportare a Macerata il grande volley – un sport che ha sempre giocato un ruolo importante nel capoluogo di provincia - ci piacerebbe riaccendere quell’amore per una squadra cittadina che forse un po’ si è perso negli ultimi anni”.
Stefano Parcaroli ha poi illustrato come da anni Med Store da anni investe molto nei settori di scuola e didattica “riponiamo particolare attenzione verso i giovani e ora vogliamo continuarlo a fare insieme alla Pallavolo Macerata, costruendo un realtà non solo capace di valorizzare Macerata ma anche di rappresentare i maceratesi in tutta Italia”.
La palla poi è passata a suo padre Sandro Parcaroli, che oramai da 40 anni vive Macerata non solo dl punto di visto economico ma anche sportivo in quanto durante la conferenza ha raccontato la sua esperienza da giocatore di volley : “Un’azienda come la nostra che è fortemente radicata a Macerata decide di intraprendere un percorso di sponsorizzazione sia per raggiungere nuovi mercati e far conoscere le sue competenza ma una lo fa in gran parte per una questione di cuore – ha spiegato -Siamo una realtà con negozi sparsi in tutta Italia ma che ha investito a Macerata e continuerà a farlo perché il nostro cuore è qui – e aggiunge - questa città ha bisogno di molte cose è una di queste è lo sport soprattutto in merito alle attività giovanile perché ha il potere di togliere i ragazzi dalla strada evitandogli spiacevoli incontri e mettendoli quindi sulla retta via.
Parcaroli ha poi raccontato qualche aneddoto sul suo passato da pallavolista: “In gioventù giocavo a pallavolo con il Cus Camerino e quindi quando mi hanno proposto questa collaborazione ne sono stato molto contento – ha illustrato - il volley non è uno sport individuale ma di squadra, quindi se questo elemento c’è andiamo avanti e vinciamo ma se viene a mancare diventa tutto più difficile – prosegue -Funziona così nella nostra azienda dove io non sono il titolare ma faccio parte di un gruppo e questo discorso vale anche in tutte le situazioni della vita”.
Dopo gli interventi del nuovo management biancorosso è stato poi il momento di dare voce alla parte tecnica introdotta dal Direttore Generale Francesco Gabrielli della oramai “ex” Pallavolo Macerata: “Grazie alla collaborazione con la Med Store si è aperto un mondo per noi e per questo sono felice di intraprendere un percorso di crescita fatto di nuovi stimoli che coinvolgerà tutta la città di Macerata”. Un pensiero condiviso anche dallo staff che per l’occasione era rappresentato dal direttore sportivo Riccardo Modica e il coach Adriano di Pinto che hanno così commentato le scelte fatte in fase di allestimento del roster: “Nonostante le difficoltà derivanti dal siamo molto soddisfatti di quello che siamo risusciti a costruire – hanno dichiarato - abbiamo una gruppo formato da quattro elementi di alto livello più altrettanti che sono delle vere e proprie scommesse quindi il nostro obiettivo è quello di far crescere questa squadra giorno per giorno e arrivare il giorno della partita pronti per battere tutti gli avversari che affronteremo”.
La conferenza è terminata con un brindisi finale tra tutti i presenti e con l’auspicio “Riempiamo il Palazzetto dello Sport”. Un obiettivo chiaro quello della rinnovata società biancorossa che si candida a diventare un proprio un punto di riferimento per Macerata non solo sotto l’aspetto sportivo ma soprattutto a livello sociale.
Rimanendo in tema di annunci importanti durante l’evento è arrivato anche quello di Sandro Percaroli che ha dichiarato che sabato ufficializzerà la sua candidatura a Sindaco di Macerata (Leggi qui l’articolo).
"Mi hanno implorato. Non potevo dire di no. Non potevo chiudere le porte in faccia alla mia amata Macerata. E' stata una scelta di cuore. E di servizio. Non lo faccio certo per soldi...come può capire benissimo ognuno. Avevo deciso di accettare la candidatura per le regionali poi e' emersa questa esigenza. E sabato dirò di Sì ufficialmente in conferenza stampa. So già che mi emozionero' perché sono un maceratese che ama il proprio territorio senza andare a vedere se ' mi conviene'. E se eletto, non chiudero' le porte all'opposizione ma anzi cercherò di cogliere il meglio venuto dalle amministrazioni Carancini e in Regione, di Ceriscioli".
Parole, a sorpresa (dato il riserbo) ma mica tanto (dato le nostre puntuali anticipazioni) di Sandro Parcaroli, patron di Medstore, ora ufficialmente candidato sindaco di Macerata designato dalla Lega alla guida della coalizione di Centro destra.
Si riparte. Nonostante la sosta forzata per quanto riguarda tutti i campionati a causa del Covid-19, l’attività dirigenziale non si è mai fermata ed è proseguita senza interruzioni cercando di programmare al meglio la nuova stagione.E questa nuova avventura per la Paoloni Macerata parte subito col botto, ossia con la conferma della Serie B in collaborazione con l’Appignano Volley.Sebbene la congiuntura economica, per colpa del Covid-19, non sia al momento favorevole gli sponsor hanno voluto premiare fortemente il lavoro svolto dai due sodalizi che, incessantemente, valorizzano al meglio sia i giovani del territorio che la prima squadra ed hanno voluto legare nuovamente la loro immagine a queste realtà.Il Volley Macerata, inoltre, vedrà partecipare le sue squadre ad ogni campionato giovanile con la novità che nella prossima stagione i tornei saranno in “formato dispari” per dare la possibilità a chi non ha potuto concludere il campionato nell’ultima stagione di poter ritentare la propria avventura dal prossimo mese di Settembre, sempre Covid-19 permettendo; i biancorossi saranno quindi ai nastri di partenza dei campionati Under 19, Under 17, Under 15, Under 13 (sia 3×3 che 6×6) e, naturalmente, continuerà anche il lavoro per quanto riguarda il settore del Minivolley. Nel caso la Consulta Regionale decida di organizzare anche il torneo Under 14 allora la società presieduta dal presidente Mario Picchio si iscriverà sicuramente anche a questa categoria.Nei prossimi giorni scopriremo pian piano le carte svelando le novità e le conferme riguardanti la prima squadra, la Serie B, che sarà ancora denominata Paoloni Macerata.
Nella cornice di uno dei polmoni verdi di Macerata, i secolari Giardini Diaz, si è svolta ieri sera, un'assemblea propositiva, capeggiata e indetta dall'imprenditore Gabriele Micarelli, che ha visto la partecipazione attiva dei commercianti del centro storico maceratese. I
l titolare di alcuni famosi locali: il Caffe Verde, il Fine Corso e il Club Vela di Civitanova Marche, ha chiarito alla moltitudine dei cittadini, partecipanti alla riunione, la sua estraneità alle liste politiche cittadine ma ha voluto affermare con vigore, il suo impegno costruttivo e progettuale per la città di Macerata.
La realtà del Paese post attacco Covid 19, ha inginocchiato i nostri commercianti, che non possono affidare il presente della loro attività e il salario delle famiglie dei propri lavoratori, agli interventi statali con i loro iter burocratici e consequenziali limitazioni.
Il nostro tessuto economico richiede nella persona del portavoce ed organizzatore Micarelli, di essere ascoltato e di poter partecipare attivamente alle tavolate di concertazione, con le autorità dell'amministrazione comunale. Nessuno meglio di un commerciante conosce la realtà economica della propria cittadina e desidera, si prodiga per il suo sviluppo.
Se Macerata si risveglierà e tornerà a vivere uin periodo di floridezza e serenità economiche, sarà proprio grazie all'impegno costante dei commercianti e della professionalità, passione, coraggio, cuore, con cui affrontano giornalmente la sfida più ardua. Molti di loro infatti, gravati dai debiti e da una situazione economica prossima al collasso, rischiano di chiudere, un lutto personale certo, ma una perdita ancora più rilevante per l'intera cittadina.
Del resto le 171 attività equivalgono a circa 3000 voti, chiosa l'imprenditore ed è "ora che noi tutti ci rendiamo conto che possiamo e dobbiamo decidere per il nostro presente e il presente di Macerata ".
"Sono rimasto allibito dal fatto che in una diretta streaming con i consiglieri comunali - dice Micarelli -, proprio quando si stavano toccando i temi più scottanti, quelli che necessitano un pronto intervento, allo scoccare delle 20:00, un partecipante abbia deciso che fosse giunta l'ora di terminare i lavori e che nessuno degli altri interlocutori abbia manifestato l'eventuale disaccordo e la volontà di continuare nel dibattimento. Io, se una persona mi ordina una sola birra a mezzanotte o anche più tardi, non chiudo certo le saracinesche nè penso di doverlo mandare via perchè il mio guadagno è esiguo. Se una persona si assume un impegno con la collettività, non può decidere di abbandonare una riunione perchè vuole cenare".
"Non ci interessano i monopattini, questo è il momento di risolvere problemi annosi - aggiunge Micarelli -, che richiedono una presa d'incarico immediato. Parlo del centro storico e la sua apertura. Chiediamo che venga deciso di offrire la possibilità di parcheggiare gratis per un lasso di tempo minimo di almeno 2 ore".
All'assemblea costituente dei cittadini è intervenuta anche il direttore artistico della stagione lirica di Macerata Opera Festival, Barbara Minghetti accompagnata dal Sopraintendente della Notte all'Opera Luciano Messi.
Barbara Minghetti ha stretto con la città un sodalizio di mutua collaborazione, ascoltando attivamente gli esercenti, e potendo contare sul loro contributo per il rilancio della stagione lirtica anche in vista dei festeggiamenti del prossimo anno per i 100 anni dello Sferisterio, quando l'intera cittadina si vestirà a festa. Quest'anno l'incanto e la magia degli abiti di scena, indossati dai più famosi tenori e dalle soprano di fama internazionale, emozioneranno gli avventori dei locali maceratesi e chi, incuriosito, si avvicinerà alle vetrine della città.
Verranno infatti esposti e contribuiranno ad evocare le atmosfere del passato fulgido e glorioso del festival che nonostante la criticità del periodo, siamo sicuri tornerà a portare i melomani e gli appassionati di tutto il mondo, nelle Marche, terra di arte, cultura e bellezza inusitate, cangianti e mutevoli.
Sono poi intervenuti alcuni politici che hanno voluto animare il dibattito e hanno colto l'occasione per affermare il piano di iniezione di liquidità e fiducia del partito da loro rappresentato.
Dall'intervento del consigliere comunale Andrea Marchiori: "Se i commercianti si sono così unitamente compattati, se avanzano in modo talmente incalzante la loro legittima richiesta, d'essere ascoltati e tenuti in considerazione nelle tavolate ove la pubblica amministrazione discute e decide sulle questioni che direttamente li coinvolgono, se addirittura rivendicano il primato rispetto i politici che hanno governato ad oggi Macerata, bene tutto ha un preciso significato. Vuol dire esattamente che l'elitè al potere da oltre 20 anni ha completamente fallito e che fallimentari sono state tutte le strategie messe in atto finora".
"Citerò una per tutte: il nuovo centro commerciale di Piediripa, pronto a svuotare definitivamente il centro storico e lo stesso capoluogo - prosegue Marchiori -. La lega già da tempo, tramite i propri amministratori pubblici ha invece attuato in altre città una strategia vincente a favore del commercio e quindi dello sviluppo e del progresso socioeconomico delle comunità. Abbiamo istituito un fondo reale di 100.000 e 200.000 euro, soldi veri e non chiacchiere, in veste di contributi ed aiuti concreti, erogati previa valutazione dei singoli progetti, a tutti coloro che intenderanno aprire nuovi esercizi, promuovendo un vero risveglio dei centri storici, capace di apportare nuova linfa, una rinascita economica.
"E non mi riferisco ai vari Comproro, stuzzicherie varie, centri di gioco d'azzardo con le slot machine, ma negozi con almeno un dipendente, capaci di presiedere il territorio per l'intero arco della giornata lavorativa, non solo per qualche ora, in modo da favorire il flusso costante delle persone - conclude Marchiori -. Abbiamo previsto per i centri storici strategie mirate ad ampio respiro, aldilà dell'intervento di pronto soccorso concernente i parcheggi a tempo, pur necessario per concedere respiro ad un'area agonizzante che rappresenta l'anima antica della comunità e che non può e non deve rimanere alla mercè, full time della movida che a volte procura disturbo della quiete pubblica e tafferugli sedati prontamente dalle forze dell'ordine".
L'investimento si è verificato, intorno alle 11, a Piediripa di Macerata in via Cluentina, nei pressi del negozio Trony .
Per cause in corso di accertamento, un veicolo - Fiat Fiorino - ha travolto un'anziana 88enne che stava attraversando sulle striscie pedonali, con una stampella.
Immediatamente sono giunti sul posto i mezzi di soccorso del 118. Gli operatori dell'emergenza, prestate le prime cure del caso alla donna, hanno subito allertato l'eliambulanza. L'elicottero del soccorso, atterrato nei pressi del luogo dell'investimento, ha disposto il trasferimento dell'anziana all'ospedale dorico di Torrette. I rilievi del caso sono spettati alla Polizia Locale.