Il consiglio delle donne e ‘le molteplici forme di violenza’: dialogo per conoscerle. La presidente Sabrina De Padova ha proposto, tramite l’assise maceratese, un convegno incentrato sulla violenza linguistica, l'evoluzione storica della condizione della donna nel parto e i modelli di violenza femminili.
L’evento si terrà al Palazzo del Mutilato, mercoledì 18 maggio, a partire dalle 18. "Si analizzerà come il linguaggio rappresenti lo specchio della società, delle regole che la governano, dei rapporti e d’altra parte, si può sostenere che le modalità di espressione contribuiscono a caratterizzare e a forgiare le idee e i modelli di riferimento della società stessa", spiega De Padova.
“Spesso si accetta l’uso di espressioni sessiste, solo perché esse sono ormai considerate ‘comuni’- evidenzia la presidente del consiglio delle donne -. Saranno presenti relatori provenienti da Roma e da Ancona”.
In preparazione la dodicesima edizione di Overtime Festival, ancora una volta in collaborazione con l’Università di Macerata. L’Associazione Culturale Pindaro, organizzatrice dell’evento, insieme all’Ateneo propongono un laboratorio dedicato agli studenti Unimc sul tema del racconto e dell’etica sportiva.
Le attività del Laboratorio Overtime inizieranno a luglio per terminare a ottobre, per un totale di 120 ore tra incontri di formazione a distanza, organizzazione, gestione online delle attività e presenza durante il Festival.
A tutti gli studenti potranno essere riconosciuti crediti formativi e sarà attribuito un Open Badge, la nuova modalità digitale adottata dall’Ateneo per certificare le competenze acquisite all’interno del proprio curriculum.
I partecipanti potranno vivere da protagonisti un evento di portata nazionale, seguendone e imparare sul campo le fasi di organizzazione e realizzazione, compreso il concorso per operatori di social network e siti specializzati sullo sport, Overtime Web Festival, la rassegna Overtime Wine Festival, dedicata a sportivi ed ex atleti che hanno investito nella cultura del vino e dell’enogastronomia, e Overtime Film Festival, rassegna di cortometraggi e documentari sociali.
Nei mesi in avvicinamento alla manifestazione sarà possibile anche fare esperienza di redazione con la testata giornalistica on-line “Storie all’Overtime”. Gli studenti interessati possono partecipare inviando un’email all’indirizzo orientamento.attivitaculturali@unimc.it entro il 12 luglio indicando nome, cognome, matricola, corso di studio, Dipartimento di appartenenza.
Michele Spagnuolo, direttore e fondatore della kermesse di etica sportiva, afferma: "E' un onore per la nostra manifestazione poter contare sul supporto dell'Università di Macerata. L'obiettivo del Laboratorio Overtime sarà far percorrere, a quanti interverranno, i passi fondamentali per la realizzazione di un evento: dall'ideazione e dalla definizione del concept alla sua esecuzione, passando per lo sviluppo dell'idea, l'individuazione delle prestazioni accessorie, l'analisi della fattibilità e la pianificazione delle attività".
"Da questa edizione sarà possibile inoltre vivere un'esperienza di redazione collaborando con la testata giornalistica on-line Storie all'Overtime. Una nuova opportunità per coloro che vorranno intraprendere percorsi lavorativi nel mondo della comunicazione e del giornalismo", conclude Spagnuolo.
EDITORIALE. C’è una città in Italia nella quale esiste un sindaco che governa a sua insaputa. Un sindaco che non si cura minimamente degli effetti che alcune cadute di stile di esponenti politici a lui vicini possono produrre: che si chiami ieri fascismo e oggi omofobia. Oggi, nella Giornata internazionale contro l’omotransfobia. Quel sindaco si chiama Sandro Parcaroli ed è il primo cittadino di Macerata.
Sandro Parcaroli è un sindaco a sua insaputa, forse rapito dai troppi incarichi ricoperti, come quello da presidente della Provincia di Macerata assunto lo scorso 19 dicembre, oltre a quello di sindaco della città e quindi - in teoria - di rappresentante di tutta la popolazione.
Quanto accaduto a Macerata è non solo disdicevole ma anche vergognoso. E il fatto che a quasi 24 ore di distanza un sindaco ligio al dovere come Sandro Parcaroli non abbia sentito l’esigenza di dissociarsi da quelle dichiarazioni, lo è ancora di più. Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo quanto accaduto.
Il 30 marzo scorso il consigliere di maggioranza in quota Lega in Consiglio comunale, Roberto Fabiani, diffondeva a mezzo social un post nel quale definiva ritardati coloro i quali avrebbero festeggiato l’anniversario del 25 aprile, giorno della Liberazione dai nazifascisti. Un post per il quale Fabiani fu costretto a scusarsi e la Lega di Macerata ad emettere un comunicato nel quale condannava il gesto dello stesso consigliere.
In occasione della querelle che vide Fabiani protagonista, il sindaco Parcaroli decise di trincerarsi dietro un “No comment” per l’accaduto. “La Lega farà uscire un comunicato di scuse e si chiude qui” le uniche parole che Parcaroli sentì di esprimere. Nessuna di vicinanza, invece, per le parti offese dalle dichiarazioni di Fabiani, ANPI compresa.
Arriviamo al 16 maggio. La redazione di Picchio News riceve un comunicato stampa firmato da Fratelli d’Italia Macerata. Nel comunicato si condanna la circolare del Ministero dell’Istruzione che invita le scuole di ogni ordine e grado ad organizzare per questa giornata iniziative contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
Per Fratelli d’Italia è troppo: “No alla giornata contro l’omotransfobia: nelle scuole pubbliche non possono trovare posto insegnamenti su tematiche così delicate, che riguardano posizioni particolari. La natura istituzionale della scuola non consente di affrontare questi delicatissimi argomenti”, scrive la sezione FdI di Macerata cui fa eco a poche ore di distanza l’assessore all’Istruzione della Regione Marche, Giorgia Latini.
"Il timore fondato di tante famiglie, condiviso dalla Lega e dal Sottosegretario Rossano Sasso, è che dietro la lotta contro le discriminazioni si nasconda in realtà la volontà di propagandare la teoria gender tra bambini e ragazzi”, scrive la Latini, che non perde occasione per esporre le proprie idee solo se in netto contrasto col Governo: gestione Covid e insegnanti dissidenti docet.
Il messaggio che filtra è che il Governo ci vorrebbe far diventare tutti froci. Non gay: proprio froci. Un messaggio di inclusione sociale - quello della lotta alla discriminazione per genere e sesso - che rappresenta uno dei fondamenti dell’istituzione scolastica nel nostro Paese. Ma che secondo la Latini e Fratelli d’Italia Macerata, non va bene.
Fa specie pensare che proprio a Macerata, nella Giunta Parcaroli, sia vicesindaca in quota FdI Francesca D’Alessandro, insegnante in aspettativa di Italiano, Storia, Geografia al liceo classico e linguistico della città. E’ strano non abbia sentito l’esigenza di smarcarsi da simili posizioni. Proprio lei che nella vita fa l’insegnante.
Paolo Renna è l’altro esponente della Giunta Parcaroli in quota Fratelli d’Italia con il ruolo di assessore alla Sicurezza e al decoro. Se non fossero trascorsi 100 anni dalla Marcia su Roma, potremmo forse rispolverare l’albo fotografico del Minculpop. Ma perché il sindaco Sandro Parcaroli non si è dissociato da Fabiani? E perché non si dissocia adesso da Fratelli d’Italia? Lui, che dovrebbe essere il sindaco di tutti, si è già dimenticato cosa significhi essere primo cittadino di Macerata?
O forse è più interessato agli equilibri politici interni alla sua maggioranza o a quella della Provincia? La lotta contro le discriminazioni sociali è roba seria: da inizio anno sono già stati 15 gli episodi denunciati, quindi molti di più quelli realmente accaduti - e registrati dal sito omofobia.org - che hanno condotto a molestie, minacce o alla morte di uomini e donne gay in Italia. Di cos’altro ha bisogno il sindaco Parcaroli per dissociarsi da tutto questo?
Nove patenti ritirate ed altrettante denunce, oltre a 10 multe: è il risultato del fine settimana denso di controlli dei Carabinieri del comando provinciale di Macerata.
A Sarnano, i militari hanno deferito, in stato di libertà, un 55enne di San Ginesio, poiché, controllato alla guida della propria autovettura, in evidente stato di alterazione alcoolica, si è rifiutato di sottoporsi al controllo alcolemico.
La condotta di guida dell’uomo aveva insospettito i Carabinieri visto che aveva percorso contromano lunghi tratti stradali della provinciale 78, in località Pian di Pieca. Al sopraggiungere delle forze dell’ordine, il conducente ha tentato di raggiungere la propria abitazione con l’intento di sottrarsi al controllo, senza successo: è stato disposto il ritiro della patente e il sequestro del mezzo.
A San Severino Marche, i Carabinieri della locale stazione hanno sanzionato un automobilista, al quale hanno anche ritirato la patente, per aver sorpassato tutte le auto che erano in attesa del passaggio del treno, in prossimità del passaggio a livello di viale Eustachio, percorrendo tutto il tratto di strada contromano fino all’incrocio per immettersi in viale Europa.
A Civitanova Marche, invece, i carabinieri hanno denunciato un 21enne italiano, residente nella provincia dorica, risultato positivo all’accertamento etilometrico. Anche al giovane dorico è stata ritirata la patente di guida. Stessa infrazione anche a Castelraimondo, dove i Carabinieri della stazione di Visso hanno deferito un commerciante di origini romane, ma, residente nel camerte. Per l’uomo è scattato il ritiro della patente di guida.
A Camerino e Matelica, i militari hanno denunciato due uomini, di 51 e 36 anni, operai del luogo ed una donna, 36enne, di Civitanova Marche. I tre sono rimasti coinvolti, in circostanze diverse, in incidenti stradali con feriti.
Sottoposti all’alcol-test sono risultati tutti positivi. Ai tre automobilisti è stata ritirata la patente di guida per la successiva sospensione e sequestrato il mezzo per la confisca. Teatro dei sinistri stradali la strada provinciale 256 e la superstrada, in direzione Muccia – Serravalle di Chienti.
Ritiro della patente e denuncia anche per un 48enne, barista del capoluogo, e un 25enne, parrucchiere di Monte San Giusto: entrambi sono risultati positivi all’accertamento etilometrico alla guida, rispettivamente di uno scooter e di un’autovettura, svolto a Macerata dagli uomini dell’aliquota radiomobile. Sempre i Carabinieri di Macerata, nel corso dell’ultima settimana, hanno elevato 10 contravvenzioni al codice della strada ad altrettanti giovani ventenni.
“Che vi piaccia o no l’istruzione pubblica esiste e lavora in autonomia scolastica e libertà d’insegnamento intorno ai pilastri fondamentali che arrivano dalla normativa nazionale proprio perché la comunità educante ha il compito di portare la riflessione un gradino più avanti rispetto a quello del senso comune”.
A dichiararlo è Serena Cavalletti, referente di Sinistra Italiana Macerata, nel replicare commenti di Fratelli d'Italia Macerata (leggi qui) e Giorgia Latini (leggi qui) sulla circolare del Miur del 17 maggio.
“La scuola non è e non sarà mai sede per un catechismo delle destre, la scuola è il luogo in cui la società diventa comunità e riflette su sé stessa per ciò che è, sui suoi cambiamenti e sulle sue verità, sulla libertà di ciascuno e ciascuna di essere, rivelarsi e crescere, sui nuovi modelli di famiglia che sono tanti e hanno il diritto di vivere serenamente e liberamente", aggiunge Cavalletti.
“Molto grave è trasmettere la sfiducia verso gli insegnanti e le insegnanti che a loro dire non sarebbero formati – precisa l'esponente di Sinistra Italiana -: la formazione è un obbligo di servizio e se un docente o una docente decide di trattare un tema non lo fa certamente avendo frequentato l’università della strada”.
“L’educazione al rispetto delle differenze non si mette in campo una volta l’anno, è una di quelle categorie attraverso le quali i saperi vengono trasmessi, così come l’educazione alla legalità, alla parità di genere, al rispetto della casa comune” conclude Cavalletti.
“Ogni tempo ha la sua sfida. In una una società ostile la battaglia da condurre è a livello culturale e istituzionale, servendosi di tutti gli strumenti che il presente offre”. Sono idee lucide e concrete quelle di Luca Perilli, frutto di un ininterrotto percorso di consapevolezza iniziato nel 1994. Proprio in quell’anno, Luca decide di fare coming out e comunicare a genitori e amici di essere omosessuale.
Nella “Giornata Internazionale contro l’omotransfobia” – istituita ufficialmente il 17 maggio del 2004 – associazioni come l’Agedo tornano protagoniste per testimoniare la volontà (e la necessità) di offrire sostegno a genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Questo a fronte di una società come quella italiana ancora troppo refrattaria al tema dei diritti umani e vittima di una cultura inquinata da svariate strumentalizzazioni politiche e ideologiche.
Dislocata oggi sul territorio nazionale con più di 30 sedi, l’Agedo nasce ufficalmente il 18 marzo 1993, ad opera di Paola Dall’Orto, madre di Giovanni - storico e giornalista - che nel 1976 divenne tra i primi gay italiani a uscire allo scoperto e a storicizzare il movimento italiano e internazionale di liberazione della comunità LGBTQIA+. Nella Marche, la prima e – attualmente - unica sede è stata invece costituita a Pesaro il 12 novembre del 2015, da parte della seigalliese Maria Rosario Pace, mamma di Duccio – uno dei primissimi gay dichiarati della regione.
“Nel 2022 c’è ancora chi da noi considera l‘omosessualità una deviazione, una malattia da curare” – ci dice Luca con un sorriso dolce amaro. Oggi ha 55 anni, è vicepresidente di Agedo Marche e gestisce una sua azienda di comunicazione. Attraverso anche la sua storia abbiamo provato a fotografare la realtà culturale della regione e dell’Italia tutta, segnata ancora da forti discriminazioni.
Quando hai deciso di fare coming out che reazioni ci sono state nella tua famiglia? Avevo 27 anni, piuttosto tardi rispetto ai ragazzi di oggi. A me è andata bene: mia madre non ebbe grossi problemi ad accettare la cosa, mio padre invece ci mise un po’ di più. Ma da quel momento non ero più un semplice figlio, piuttosto un adulto con il quale confrontarsi da pari a pari. A molti miei conoscenti è andata peggio.
Quali sono i problemi della società che hai compreso quel giorno? Se ci pensi bene, le Marche sono geograficamente la sintesi dell’Italia, con tutte le differenze culturali del caso tra Nord, Centro e Sud. Condividere le proprie idee nei grossi centri abitati è più semplice rispetto ai piccoli, dove la mentalità è generalmente molto chiusa. Trovo molto calzante quel vecchio slogan “Le Marche: l’Italia in una regione”.
Con Agedo quindi cercate di aiutare chi ha paura ad uscire allo scoperto? Invitiamo il più possibile le persone a farlo, anche se molti preferiscono tacere. Il coming out – a differenza dell’outing – è frutto di un percorso di consapevolezza che può richiedere anni. Per un genitore, poi, un simile evento può essere difficile da elaborare: serve tempo. Qualcuno però mi ha confessato, commosso, che è stato “come mettere al mondo una seconda volta il proprio figlio”.
Nell’ultimo anno, in quanti della provincia maceratese si sono rivolti a voi? Forse una o due persone. In generale ci sono molti adolescenti che ci contattano, perché in famiglia non trovano sostegno. Ricordo una mamma di Civitanova fermamente convinta che il figlio “doveva essere curato perché – secondo lei – era malato”.
Qual è il caso più “delicato” che vi è capitato di affrontare? Erano i primi anni 2000: si trattava di una 16enne lesbica di Fermo, sottoposta dai genitori a continui esorcismi. Abbiamo dovuto rivolgerci all’ufficio Nuovi Diritti della Cgil e all’Arcigay di Pesaro per entrare in contatto con il sacerdote coinvolto e fargli capire che dovevano smettere con simili pratiche.
Com’è possibile che ancora oggi l’omosessualità venga considerata una sorta di malattia? La colpa è delle strumentalizzazioni politiche, del conservatorismo di certi leader e dei gruppi pro-life che insistono nel loro concetto di “famiglia normale”. Persino una legge bipartisan come il Ddl Zan viene ostacolata. Nel frattempo, però, aumentano i casi di violenza fisica e verbale, e non essendoci un'aggravante penale per l'omofobia, i carnefici se la cavano con una querela di poco conto. Il che spinge sempre più le vittime a non denunciare, per paura di ritorsioni.
Cosa ti fa arrabbiare oggi? La mancanza di sensibilità da parte delle istituzioni, la tendenza a considerare “normali” certi atteggiamenti di intolleranza nei confronti di tutte le minoranze, il fatto che nelle scuole non venga affrontata un’adeguata educazione sessuale. Con Agedo Marche stiamo cercando di entrare in contatto con associazioni locali che condividano le nostre idee, in modo da poter offrire maggiore sostegno culturale e psicologico a genitori e figli del territorio. Ma nuotiamo ancora in un mare magnum.
E ti spaventa tutto questo? Pardossalmente no: oggi sono più comprensivo e ottimista di un tempo, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni che utilizzano i social per aiutarsi a vicenda e far sentire la loro voce.
Tu sei sposato? Vorresti avere figli? Sono fidanzato da 8 anni con Andrea. Un tempo mettere su famiglia per me era un sogno, ma con il clima che c’è intorno oggi mi chiedo che futuro lascerei a un figlio, in uno Stato che non ti tuela e che è sempre in ritardo sulle questioni sociali. Non saprei nemmeno giustificargli una cosa assurda come la “stepchild adoption” o il fatto che una donna guadagni il 20% in meno rispetto a un uomo.
Sei un tipo religioso? Mi professo agnostico, continuo a condurre la mia ricerca spirtuale e progressista grazie anche a persone a me vicine. Fra queste c’è anche il teologo Alberto Maggi, che mi ha aiutato a maturare una visione delle cose più ampia e onesta. Oltretutto, abbiamo la fortuna di possedere a Montefano il Centro di Studi Biblici più scientifico e rigoroso al mondo, secondo solo all’ l’École biblique et archéologique di Gerusalemme.
Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare? Prima di fare coming out ero il peggior nemico di me stesso: ero convinto di essere sbagliato e che dovessi cambiare oppure togliermi di mezzo. Quando appartieni a una qualsiasi minoranza, devi essere forte e pretendere di essere riconosciuto per ciò che sei veramente. Io su me stesso sono riuscito ad impormi con grande fatica, ma alla fine ce l’ho fatta e ho trovato la mia serenità.
Tutto pronto per la decima tappa del Giro d’Italia 2022 che transiterà anche per la provincia di Macerata. La tratta Pescara - Jesi (196 km) di martedì 17 maggio vedrà infatti la carovana rosa attraversare le frazioni di Civitanova, Morrovalle, Montecosaro, Recanati e Montelupone.
Risale all’anno scorso l’ultima volta che il maceratese si è reso protagonista della “corsa per la maglia rosa”: il 13 maggio 2021 (tappa Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno) i campioni in gara passarono per Matelica, Castelraimondo, Camerino, Muccia, Pieve Torina, Valfornace, Visso, Ussita e Castel Sant’Angelo sul Nera.
Bisogna poi compiere un salto indietro di 6 anni per vedere la provincia nuovamente al centro delle cronache sportive, precisamente nella 200 km da Civitanova a Forlì del 19 maggio 2015, che valse la vittoria al sandonatese Nicola Boem. Ma sono molteplici le occasioni nelle quali il Maceratese è stato protagoniste del Giro d'Italia.
Bisogna fare un salto nel tempo per ricostruire una cronistoria del Giro. Nella prima tappa che vede coinvolto il capoluogo, nel 1920, nella Chieti - Macerata è Leopoldo Torricelli ad aggiudicarsi la maglia rosa. Seguono nel corso degli anni Alfredo Binda (1931, Ravenna - Macerata), Antonio Folco (1935, Riccione - Porto Civitanova), Aldo Bini (1937, Pescara - Ancona che attraversò anche Porto Civitanova e Macerata).
Il Maceratese protagonista nei passaggi della maglia rosa in ben 25 occasioni tra il 1951 e il 1995. Nel Giro d'Italia 1974 Macerata è stata per la prima volta arrivo e partenza di tappa (vinta dall'italiano Franco Bitossi). Poi un salto al 1981,con la provincia protagonista con arrivo e partenza di tappa a Recanati, (vinta da Giuseppe Saronni).
Nel giro 1995 è la volta della partenza di tappa da Porto Recanati (vinta da Filippo Casagrande). Tre anni dopo Macerata è ancora arrivo e partenza di tappa, con vincitore l’italiano Mario Cipollini nel Giro d’Italia poi vinto dall’indimenticata Marco Pantani negli anni d'oro del ciclismo italiano nel mondo.
Nel 2006 partenza da Civitanova Marche e arrivo a Passolanciano vinto da Ivan Basso, che poi si aggiudicherà anche l’89esima edizione del Giro. Quattro anni dopo arrivo ancora a Porto Recanati vinto da Filippo Pozzato. Nel 2012 partenza ancora da Recanati e arrivo a Rocca di Cambio vinta da Paolo Tiralongo, per una corsa in rosa che, nei passaggi dal Maceratese ha sempre visto ciclisti italiani protagonisti.
Il liceo scientifico "G.Galilei" di Macerata ha presentato agli studenti il progetto "Tutti All’opera", curato dalla professoressa Serenella Pagnanini e organizzato in collaborazione con l’associazione 'Amici dello Sferisterio'. Si tratta di tre incontri preparatori per gli studenti che a luglio e agosto parteciperanno ad una delle anteprime delle opere in cartellone per la stagione operistica dello Sferisterio di Macerata.
Gli allievi hanno inteso avvicinarsi al melodramma e hanno assistito già a due appuntamenti, il primo dedicato a Rossini e al Barbiere di Siviglia, con l’esperta Roberta Pedrotti, mentre il secondo, intitolato “Qualcosa di nuovo, anzi d’antico. Musica, spettacolo e cultura in Italia fra Otto e Novecento”, ha visto la partecipazione del professor Piero Mioli.
L'incontro clou avverrà martedì 17 maggio, quando - in via del tutto eccezionale - al "Galilei" sarà ospite il direttore artistico di Macerata Opera Festival, Paolo Pinamonti. Tutti gli studenti, anche i non iscritti al progetto, potranno presenziare. Le anteprime degli spettacoli si svolgeranno nelle seguenti date: Tosca, 20 luglio; Pagliacci, 3 agosto; Il Barbiere Di Siviglia, 10 agosto.
“La memoria come strumento di resilienza, come esercizio per radicare ancor più il desiderio di rimanere nel nostro paese, in questa terra che ci appartiene e a cui apparteniamo. Il progetto Lo.Gus.Ti ci ha fornito un ulteriore strumento, quello della fotografia, per fermare il tempo e testimoniare lo spirito di comunità della nostra gente. Sono fiero di questi scatti realizzati da Claudio Colotti e della partecipazione dei cittadini. Questa mostra rimarrà nella storia: più di trecento persone immortalate insieme nella piazza del paese significano un grande desiderio di futuro”.
Presenta così il sindaco Alessandro Gentilucci l’inaugurazione della mostra fotografica “Multivision – Narrazioni trasversali”, organizzata dall’associazione Effetto Ghergo e tenutasi ieri mattina davanti all’area Sae di Pieve Torina. Una dozzina di gigantografie che hanno colto momenti di vita quotidiana, storie d’amicizia e di famiglia, lo spirito di un popolo provato ma determinato a giocare sino in fondo le sue carte per affermare il desiderio di rimanere e costruire un futuro insieme. “Il senso del riscatto” sostiene Colotti “passa attraverso la volontà di vivere il presente con dignità, lasciando da parte quella retorica dell’Appennino che si spopola per fare in modo che non sia una profezia che si autoavvera perché evocata”.
"Sandro e Giulia, due dei pievetorinesi immortalati nelle foto, sono un esempio di come si vive qui con dignità e si commuovono nell’ascoltare le parole di Fabio Bonso, di Ruvido Teatro, altro partner del progetto Lo.Gus.Ti: “è vita anche ritrovarsi solo per una foto di comunità, e rivedere volti e sorrisi quasi dimenticati. È vita mettersi sul fondale della città ferita, ed entrare in una foto per credere che anche questo serve a rimettere in moto le menti ed il corpo”.
Le fotografie rimarranno esposte ancora per qualche giorno mentre prosegue il lavoro di digitalizzazione degli archivi fotografici delle famiglie di Pieve Torina. Il progetto Lo.Gus.Ti è frutto di un lavoro collettivo che ha visto come capofila Arci Macerata, e tra i partner Associazione Culturale MusiCamDo, Associazione Fotografica Effetto Ghergo, Associazione RuvidoTeatro, CityNetGroup Marketing Industriale, Distilleria Varnelli Spa, ImaginaComunicazione e Movimondo Agenzia di Viaggi e Turismo.
Finanziato grazie al Por Marche Fesr 2014‐2020 – asse 8 – os 23 – azione 23.1 Intervento 23.1.2 ha l’obiettivo di contribuire alla creazione di nuove partnership commerciali ed imprenditoriali fra aziende e portare sul territorio marchigiano buyer e influencer per offrire loro un’esperienza unica, all’insegna dei valori di longevità, gusto e tipicità.
Le Eum, edizioni Università di Macerata, partecipano al Salone Internazionale del Libro di Torino, che si svolgerà nei padiglioni di Lingotto Fiere dal 19 al 23 maggio 2022. La casa editrice maceratese condividerà lo stand con le altre realtà che aderiscono all’Associazione delle University Press Italiane e sarà presente anche nello spazio riservato alla Regione Marche.
In Sala Avorio giovedì 19 maggio alle 17.15 saranno presentati i primi tre volumi della collana “Prolusioni”: “Anni memorabili” di Winston Churchill, “Come un pedone sulla scacchiera” di Alexander Fleming e “Un bene per l’umanità” di Marie Curie. All’incontro, moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Gianna Fregonara, interverranno il presidente delle Eum Luca De Benedictis, le docenti Unimc Benedetta Barbisan, diritto pubblico comparato, e Raffaela Merlini, lingua e traduzione inglese, insieme con il professore emerito di neurofisiologia all'Università di Torino Piergiorgio Strata.
La collana “Prolusioni” porta alla luce un tesoro rimasto sinora racchiuso negli archivi delle università italiane e straniere e lo offre a un pubblico più vasto di quello davanti al quale questi discorsi furono tenuti in occasione di solenni cerimonie di inaugurazione o chiusura dell’anno accademico o per il conferimento di titoli honoris causa.
Le prolusioni contenute in questi volumi, talvolta dimenticate o mai proposte prima alla lettura, lasciano così i luoghi originari in cui furono pronunciate e danno voce a idee tuttora capaci di insegnamento e ispirazione. La sezione Echi, di cui è arricchito ciascun volume, offre al lettore ulteriori evocative risonanze, che scaturiscono anche da riflessioni di interesse traduttivo.
La partita valida per la 30° giornata di campionato fra Chiesanuova e Maceratese porta con sé degli strascichi poco piacevoli: un brutto fallo al 30' di Dieme ai danni del giovane Alessandro Pierantonelli ha costretto il classe 2001 biancorosso ad abbandonare prematuramente la gara.
Infortunio che, raggiunto il Pronto Soccorso di Macerata, si è rivelato più grave del previsto: frattura scomposta al perone con interessamento dei legamenti della caviglia che costerà a Pierantonelli la fine anticipata del campionato.
"La società sta valutando se difendere il giocatore per vie legali - commenta un dirigente -. Il signor Ubaldi della sezione di Fermo non è stato all'altezza di una gara così importante, quello era un fallo da rosso diretto. Un errore che ci è costato anche il match, è stato proprio Dieme a cercare e trasformare il rigore decisivo".
++ IN AGGIORNAMENTO ++
Così la SS Maceratese in replica alle notizie sulle condizioni di Pierantonelli: "La SS Maceratese tutta, apprese le condizioni del giovane calciatore del Chiesanuova Alessandro Pierantonelli, porge i migliori auguri di pronta guarigione. Un infortunio capitato a seguito di un normale scontro di gioco con il nostro Diemé, atleta e uomo che si contraddistingue per la sua correttezza dentro e fuori dal campo. Comportamento che lo ha caratterizzato in tutta la sua carriera agonistica"
I Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo della Compagnia di Macerata, hanno tratto in arresto un 24enne indiziato per il reato di spaccio di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella tarda mattinata di sabato, i militari della Sezione Operativa, in località Piediripa di Macerata, hanno sorpreso un giovane, di origini nigeriane, cedere sostanza stupefacente a un italiano e a un cittadino indiano.
A seguito di ciò, i Carabinieri sono intervenuti bloccando lo spacciatore e gli acquirenti, rinvenendo su uno di questi ultimi una dose di eroina appena ceduta. Avendo i militari notato che l’uomo aveva prelevato le dosi dalla propria bocca, per poi cederle in cambio del corrispettivo in denaro è emersa la necessità di accertare la presenza di corpi estranei nel corpo del sospettato.
Gli accertamenti di polizia giudiziaria sono stati effettuati anche presso il nosocomio di Macerata dove il 24enne - piantonato dai Carabinieri e sopposto agli esami diagnostici del caso - è risultato celare nel proprio intestino alcuni ovuli contenenti eroina
Gli accertamenti presso l’ospedale di Macerata sono tuttora in corso e si protrarranno sino a quando gli esami diagnostici non accerteranno l’assenza di involucri di eroina nell’intestino dell’indiziato. È prevista per la tarda mattinata di oggi l’udienza di convalida dell’arresto del 24enne pusher.
Gara 2 di finale se la aggiudica Mondovì 3-1 al termine di una partita combattuta su ogni pallone. La Cbf Balducci Hr Macerata non riesce ad espugnara il PalaManera contro delle avversarie agguerritissime. Un ritorno che smentisce il 3 a 2 di domenica scorsa e rimanda a Gara 3 la speranza di promozione in Serie A.
Primo set serratissimo con Macerata agguerrita e decisa a conquistare la vittoria. Ma Mondovì concede poco e rimane lucida (6-6). Le biancorosse continuano a spingere e riescono anche ad allungare (15-17). Vantaggio che si protrae sul botta e risposta fino al 22-23, quando le padrone di casa trovano il break e riescono a portare a casa il parziale.
Secondo set che vede Mondovì imporsi da subito, galvanizzata dal successo precedente (9-7). Le ospiti provano a reagire ma non riescono ad imbastire la difesa, permettendo alle avversarie di aumentare il distacco (22-16). Taborelli chiude il set con una diagonale fulminante e porta la squadra al match point.
Nel terzo set il vento sembra cambiare e Macerata riesce a portarsi subito avanti con una bella serie di attacchi (4-8). Distacco mantenuto stabilmente per tutta la terza frazione (14-18) e le ragazze di Paniconi conquistano 6 set point (19-24). È Ghezzi a mettere la firma sul punto del 2-1 (21-25).
Quarto set combattutissimo, Malik e Fiesoli danno spettacolo ma Mondovì è determinata a raggiungere Gara 3. Le padrone di casa partono bene e si portano subito in vantaggio (7-4). L’attacco di Hardeman è letale per le maceratesi che sono costrette ad inseguire per tutto il set (24-20). La Cbf prova a recuperare sul finale, ma l’errore di Malik costa la partita (25-22)
Il fatto è avvenuto all'altezza della rotonda in via Goffredo Mameli, intorno alle ore 17.22: un 17enne stava attraversando la strada, quando è sopraggiunta un'automobile che lo ha investito. Nell'impatto, il ragazzo ha riportato diversi traumi per i quali è stato necessario l'intervento del 118. Dopo i primi accertamenti, i medici hanno proceduto al trasporto del malcapitato presso l'Ospedale di Macerata in codice rosso.
Una volta eseguiti gli ulteriori esami, il giovane non è risultato in pericolo di vita, rimanendo comunque sotto osservazione per ricevere le opportune cure. Sul luogo dell'incidente, sono sopraggiunte anche le forze della Polizia Locale per effettuare le indagini di rito e ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
La Maceratese riesce nell’impresa e batte la capolista fra le mura del 'Sandro Ultimi': Dieme la decide su rigore nella ripresa. Cade il Chiesanuiva, perdendo l’imbattibilità casalinga, in un match combattutissimo contro la diretta inseguitrice che riapre le sorti del campionato, che sembravano segnate da tempo: ora i ragazzi di Trillini accorciano a -4 dalla vetta e possono iniziare a sognare un ribaltone dell’ultima giornata.
Primo squillo per Ripa che a neanche 5 giri di orologio costringe Carnevali ad intervenire. Partenza aggressiva dei biancorossi che innervosisce i padroni di casa portando a qualche intervento duro di troppo. Niane e Mongiello i due grandi protagonisti di un primo tempo maschio e nervoso, terminato a reti bianche.
Secondo tempo che prosegue sui toni accesi del primo. La tensione sale fin dalle prime battute e arriva anche un rosso per la panchina del Chiesanuova. Dopo quasi 10’dal fischio Dieme (54’) trasforma impeccabilmente dagli undici metri il penalty da lui stesso conquistato e sblocca il risultato. Girandola di cambi di mister Trillini volta a potenziare la fase d’attacco, ma il risultato rimane congelato sul singolo vantaggio. Al 40’ brivido per gli ospiti con Mongiello che per poco non trova il pareggio sugli sviluppi di un corner. Al termine dei 5’ di recupero il triplice fischio sancisce la definitiva vittoria della Maceratese e la realizzazione del primo passo verso il sogno del titolo.
(Crediti foto: Alessandro Vallese)
Anche Luca Traini – autore della sparatoria compiuta nel 2018 a Macerata verso gli immigrati – è risultato fra gli idoli che hanno ispirato il 18enne Payton Gendron nel mettere in atto la strage di ieri pomeriggio presso un supermercato di Buffalo, New YorK. Il ragazzo originario di Conklin avrebbe fatto irruzione munito di fucile m14 – secondo lo slogan neonazista delle 14 parole -, elmetto, la scritta “nigger” addosso e una videocamera per trasmettere il tutto in livestreaming su Twitch. Dieci le persone uccise in tutto: undici dei bersagli premeditati erano neri.
Secondo le indagini tuttora in corso, il giovane è risultato collegato a un manifesto di 180 pagine postato online, nel quale – dichiarandosi fascista, suprematista bianco e antisemita – affermava di aver programmato l’assalto lo scorso gennaio perché preoccupato dalla “diminuzione della popolazione bianca”. Fra i modelli d’ispirazione - oltre alla teoria cospirazionista del 'Great Replacement' - anche Breton Tarrant, il killer che nel 2019 a Christchurch (Nuova Zelanda) uccise 50 persone attaccando una moschea e un centro islamico. La matrice dell’eccidio, ancora una volta, fu di derivazione razzista.
Macerata finalmente è tornata a vivere e a respirare aria fresca e giovane con la settimana all'insegna della cultura della Comunità Europea, che dal 9 al 14 maggio ha visto le sue strade colme di gente curiosa e partecipativa. Una città così colorata e così viva, che non si vedeva dai tempi precedenti l'arrivo della pandemia, quest'anno ha potuto nuovamente ospitare uno degli eventi più attesi: gli Aperitivi Europei.
Una full immersion nella tradizione e nella cultura culinaria dai paesi di tutto il continente, con piatti e bevande tipici da gustare negli oltre 60 locali che hanno aderito all'iniziativa e che hanno intrattenuto turisti e cittadini con musica e dj set durante le notti. Il programma di questa edizione è stato ampio e variegato: tanti gli eventi per le nuove generazioni, da “Orienta-Menti: Ability Experience”, un percorso di orientamento dedicato a coloro che vogliono tracciare la propria strada scolastica e lavorativa, alla tavola rotonda “Presente-Futuro Giovane: un ritratto dei giovani maceratesi”.
Appuntamenti per bambini in Piazza della Libertà, presso lo stand 'Casa Europa' e in varie librerie della città, che in occasione della festa hanno organizzato giochi inerenti il tema della Comunità Europea. Momenti più dinamici sono stati il flash mob con cori e scuole di musica maceratesi, la 'parata' degli sbandieratori della Contrada Pila di Fermo e la Festa dello Sport del 14 maggio ai Giardini Diaz, dove le associazioni sportive di Macerata hanno organizzato attività motorie gratuite per tutti, da basket a calcio, da karate a danza.
Anche l'Università di Macerata è stata presente con un dibattito pubblico condotto da suoi ricercatori su argomenti dell'UE come la pace, l'integrazione, il dialogo interculturale. Ci sono state anche occasioni di conoscenza e ascolto di lingue straniere con i ragazzi di ESN Macerata, che durante lo Speak Easy hanno svolto attività in inglese, francese e spagnolo insieme a studenti e tirocinanti internazionali, e con la proiezione in lingua spagnola del film “Competencia Oficial” al Cinema Italia.
Per tutta la durata della festa era aperto il contest “L'Europa per me” ai ragazzi di età compresa tra 11 e 19 anni, per rappresentare in modo personale e creativo la propria idea di Europa. Inoltre, l'ultimo giorno della settimana europea ha coinciso con La notte dei musei: sabato sera è stato possibile far visita fino alle 23.00 a Palazzo Buonaccorsi e allo Sferisterio e ammirare i paesaggi di Macerata al tramonto dalla Torre Civica alle 21.30.
Sfersterio o Steristerio? E' questo il dilemma. Anche qui si parla di cultura, ma poco ha a che fare con la celebre citazione dell'Amleto di William Shakespeare. Il più grande poeta e drammaturgo inglese di tutti i tempi si sarebbe piuttosto rivoltato nella tomba di fronte a simili strafalcioni "venduti" per spazi culturali.
E' con questi errori grossolani diffusi attraverso la cartellonistica presente in città che Macerata si è risvegliata dal sonno della cultura in attesa dell'inizio della nuova stagione dello Sferisterio e dell'edizione 2022 del Macerata Opera Festival ad opera del nuovo direttore artistico, Paolo Pinamonti.
Poche responsabilità per Toquinho e la compagnia di danza Fuego: il reparto comunicazione e marketing dell'Arena Sferisterio avrebbe combinato un bel pasticcio. Un grande punto interrogativo anche la mancata supervisione dei manifesti da parte dell'ufficio del Soprintendente Luciano Messi.
Una mancata supervisione che avrebbe creato non pochi imbarazzi tra tutti i membri dell'Associazione Arena Sferisterio, con delle scuse che sarebbero già arrivate in privato da parte di Messi. Cda che si riunirà nei prossimi giorni anche per discutere la gestione dell'intero reparto di comunicazione e marketing dello Sferisterio, solo in seguito dovrebbero pervenire delle scuse pubbliche da parte dell'associazione per una simile caduta di stile e mediocrità comunicativa.
Il tutto in attesa di far luce anche sul bando pubblicato lo scorso febbraio e poi scomparso dal sito dell'Associazione, con una nuova pubblicazione risalente allo scorso 24 marzo e improntato a una "manifestazione di interesse per i servizi di marketing e raccolta fondi dell'Associazione Arena Sferisterio".
Nel frattempo, tra social e chiacchiere da bar, sono decine i maceratesi che hanno manifestato pubblicamente il proprio disappunto per "una gestione quantomeno mediocre" del marketing intorno allo Sferisterio: "Questa arena ce la invidiano nel mondo e noi pubblicizziamo così la nostra cultura? E' una vergogna", il commento più diffuso a mezzo Facebook.
Macerata di nuovo protagonista su "Striscia la Notizia". Il capoluogo è stato oggetto di un divertente servizio dell'inviata Chiara Squaglia all'interno della nuova puntata della sua rubrica "EnigmArte", in onda nella trasmissione pre-serale di Canale 5 ogni sabato.
Il focus è stato posto sull'opera in ferro, posta all'esterno dell'Arena Sferisterio, nel piazzale antistante Porta Mercato. La Squaglia, che ha registrato il servizio lo scorso 13 aprile dopo aver intervistato il sindaco - nonché presidente provinciale - Sandro Parcaroli sulla situazione dei licei tolentinati (leggi qui), ha chiesto ai cittadini maceratesi cosa rappresentasse, per loro, l'opera, raccogliendo pareri contrastanti. La terra? O un pallone?
A sciogliere i dubbi ci ha pensato il critico d'arte Luca Nannipieri, che ne ha ricordato l'autore Umberto Peschi e la sua intenzione: tributare l'omaggio a un pallone, nel ricordo del gioco col bracciale per cui l'Arena Sferisterio è stata originariamente pensata. Ad essere citata dalla Squaglia anche la poesia dialettale di Goffredo Giachini dedicata proprio all'opera. Clicca qui per rivedere il servizio andato in onda su Striscia la Notizia.
Erba alta lasciata crescere incolta e un campo da calcetto in costruzione che sorgerà vicino a un’area sgambamento per cani. Monta la protesta degli abitanti di via Metauro a Piediripa, frazione di Macerata. “La situazione sta diventando insostenibile", afferma Gigliola Marcelletti, una delle residenti delle palazzine prospicienti l’area in questione.
“Oltre al fatto che la manutenzione del verde è venuta meno da parte del Comune, è davvero inconcepibile che un campo da calcio a 5 venga costruito attaccato ad un’area cani. Si potrebbe creare una situazione non sicura sia per i ragazzi che usufruiranno dell’area da gioco, che per gli animali", aggiunge Gigliola.
"Non c’è sensibilità per il mondo animale - le fa eco la signora Lucia, residente del quartiere -. Il fatto che il campo da calcetto sorga attaccato all’area cani può comportare una situazione di stress anche per gli stessi quadrupedi. Noi non siamo contrari alla sua costruzione, ma chiediamo che venga ubicato altrove. A dividere le due aree - dicono - verrà costruita una rete metallica”.
“Ci auguriamo almeno che sia sufficientemente alta da renderla sicura, ma la situazione rimane paradossale - denunciano i residenti -. Poi l’erba, anche per via dei lavori, è sempre incolta e ciò porta al problema degli insetti, che con il caldo a breve potrebbero arrivare. Anche in questo caso è una situazione che non fa onore al nostro quartiere e che rappresenta un pericolo per i tanti bambini che vivono in questa zona”.
Sono state diverse fino a questo momento le segnalazioni dei cittadini all’amministrazione: “Siamo andati più volte a segnalare questo stato di cose, sia personalmente che via telefono - ci rivelano -. Ma la risposta è sempre la stessa, ossia che ci sono degli interventi programmati che devono essere seguiti. L’assessore alla sicurezza e al decoro, Paolo Renna, ci aveva assicurato mesi fa che il campetto sarebbe stato costruito più distante rispetto all’area sgambamento, ma così non è stato".
"I cittadini di questo quartiere pagano le tasse come tutti gli altri e quindi devono essere rispettati esattamente come quelli del centro”, concludono Gigliola e Anna.