A meno di improbabili colpi di scena dell’ultimo minuto, cala definitivamente la tela sul cementificio di Castelraimondo. Tra qualche giorno settantuno dipendenti non avranno più un lavoro, né un reddito per campare le loro famiglie. Un’altra realtà produttiva e fonte di sostentamento per molti che chiude e lascia il territorio montano sempre più povero e spoglio.Eppure si tratta di un epilogo previsto in tempo utile per potervi porre, eventualmente rimedio. Un finale annunciato probabilmente ad orecchi sordi o che, come minimo, non hanno prestato ascolto alle numerose grida di allarme che si levavano da ogni parte. Un caso di lassismo e di trascuratezza da manuale. Ciò nonostante le condizioni per approfondire il dossier c’erano tutte. Le informazioni frammentarie e parziali che trapelavano, avrebbero richiesto un contatto serrato con la proprietà. Con le diverse proprietà che nel corso di questo ultimo anno si sono avvicendate. Le organizzazioni sindacali, con i rappresentanti locali dei lavoratori, in verità, lo hanno richiesto - inascoltati - sin da subito. Ma il loro unico interlocutore istituzionale, ossia la giunta regionale ha fatto orecchi da mercante. Il presidente Ceriscioli ha scelto di non metterci la faccia. Negli ultimi due incontri era altrove. Impegni inderogabili. Mentre gli uomini della Cementir di Caltagirone negavano ai sindacalisti sbalorditi, ogni possibile, ragionevole apertura, lui non c’era. Deliberatamente sceglieva di non stare accanto alle maestranze che in quell’attimo perdevano lavoro e salario. Al suo posto inviava la sua assessora ed un funzionario regionale. Sono sicuro che lui, uomo di sinistra (almeno a parole), che disertava tutti i tavoli di confronto, non deve aver fatto una buona impressione ai lavoratori.Per la verità, lo avevamo visto decisamente più a suo agio alle prese con olive e aperitivi nel party estivo organizzato dalla figlia di quello stesso Caltagirone, Azzurra. Allora la razza padrona chiudeva, tra gli applausi ed i complimenti degli astanti, una testata giornalistica e la signora in questione ebbe a dire che quelli che venivano licenziati non erano giornalisti. Che, casomai, l’impertinente intervistatrice si informasse meglio. Ceriscioli lì, quel giorno c’era, eccome! Sorrideva soddisfatto alle telecamere, tra uno Spritz ed un Martini e la sua unica preoccupazione era come togliersi un fastidiosissimo pezzetto di prezzemolo tra i denti.Della disperazione rabbiosa dei lavoratori, quindi il governatore Ceriscioli non sa. Come non sa del profondo senso di impotenza e frustrazione che pervade quel corpo intermedio che si chiama sindacato, che tante volte ha assorbito anche pesanti conflitti. Non sa nemmeno che oltre al lavoro, questi disoccupati qui hanno perso ogni residuo di fiducia nelle istituzioni. Che si sono sentiti carne da macello. Merce di scambio di quart’ordine. Infatti non ci vuole uno scienziato per capire che uno non compra uno stabilimento perché progetta di non riaprirlo mai. Casomai lo compra per cambiargli destinazione d’uso. E se lo fa è solo perché qualcuno gli ha dato delle solide ed affidabili garanzie. Il tutto sulla pelle di settantuno, ignare famiglie.In realtà le colpe vanno distribuite equamente e non tutte addossate al presidente della giunta regionale. Il locale Partito Democratico, mentre i lavoratori sfilavano in piazza, sotto gli occhi tra l’annoiato ed il rassegnato dei presenti, si guardava compiaciuto e soddisfatto l’ombelico. Il loro dibattito verteva tra il post- Pettinari ed il referendum costituzionale. Incontri a tal proposito si susseguivano incessanti e partecipati. Dentro i salottini, sotto i neon e al fresco dell’aria condizionata si dibatteva dei massimi sistemi. Fuori, per le strade montava la rabbia di quelli che tra pochi giorni non avranno più soldi nemmeno per mangiare. Credo che la distanza tra una classe dirigente ed i suoi concittadini si misuri tutta, qui ed oggi, in questa desolante, ma veritiera rappresentazione. Dopodiché si arriva all’ormai famoso “mangino brioches” di Maria Antonietta, preludio alla rivoluzione.Se è vero che “si muore soprattutto quando in nome della salvezza dell’economia si giustificano scelte che calpestano la dignità delle persone e si negano a queste diritti fondamentali,” come ha saggiamente scritto Mons. Nunzio Galantino, allora noi siamo già morti da tempo e non ce ne siamo nemmeno accorti. Tanto eravamo presi a discutere d’altro…
“Grazie, grazie Ceriscioli!”. C'è tanto amaro in bocca nelle parole dei lavoratori del cementificio ex Sacci di Castelraimondo, che questa mattina hanno protestato contro l'imminente chiusura dello stabilimento. Si sono ritrovati di fronte al piazzale che fino ad oltre un anno fa raggiungevano per andare a lavorare ma invece sono partiti, a piedi, fino a raggiungere il centro abitato di Castelraimondo, dove si è tenuta una conferenza stampa. Hanno rivolto il loro tristemente sarcastico ringraziamento al governatore Luca Ceriscioli, che come hanno affermato i sindacalisti ed i rappresentanti dei lavoratori, non ha mai preso in mano la situazione e per un anno ha evitato di incontrarli e di incontrare, come più volte chiesto, i vertici della nuova proprietà dello stabilimento, la società CementirSacci, che fa capo al gruppo Caltagirone.“La Regione Marche non ha voluto prendersi la sua responsabilità politica – hanno detto in conferenza stampa – stentiamo a credere alla totale disattenzione con la quale politici e funzionari hanno gestito la situazione fin dall'inizio, perché sarebbe gravissimo pensare che è così che trattano i problemi della Regione che sono pagati per amministrare. La Regione in questa vertenza aveva tutte le possibilità per poter sovvertire le sorti del cementificio di Castelraimondo ma ci ha praticamente ignorato, lasciandoci al nostro destino”. L'incontro con la nuova proprietà, dopo mesi di attesa, era fissato per venerdì scorso, il 16 settembre.Ma Ceriscioli lo ha rimandato di un'altra settimana in quanto impegnato a Rieti con il commissario Errani. “Non c'è più tempo – continuano i sindacalisti – come tutti sanno la cassa integrazione scade il 30 settembre e dal primo ottobre saremo tutti licenziati. In tutti questi mesi la Regione dov'è stata? Forse ha altri piani in mente? Qui non si parla solo del futuro di 70 dipendenti, ma di un indotto di oltre 150 persone, dell'economia intera di un territorio che è già stato martoriato dalla crisi. E mentre la posizione di Cementir è sempre stata chiara, tanto da dichiarare di aver comprato al netto della forza lavoro, la Regione poteva fare la differenza, e anche se mancano ancora soltanto 10 giorni, può farla ancora. Quindi oggi facciamo un appello accorato a non lasciare che fra dieci giorni 70 persone stiano a casa senza lavoro sperando che questa volta la Regione faccia ciò che è chiamata a fare”. Hanno partecipato alla protesta insieme ai lavoratori dell'impianto di Castelraimondo anche le OO.SS. Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil. Un duro attacco alla Regione è venuto anche da parte dei sindaci di Castelraimondo e Gagliole Renzo Marinelli e Mauro Riccioni. “La Regione ci ha portato in giro per tutto questo tempo – hanno affermato – ci siamo fidati, come è giusto che sia, e abbiamo sopportato ogni rinvio, ogni silenzio ingiustificato, ma evidentemente ad oggi possiamo dire che sbagliavamo. Siamo preoccupati per il nostro futuro”.Nei prossimi giorni i sindacalisti incontreranno il Prefetto per tentare ancora una volta di mobilitare i vertici regionali ma il 30 settembre, come hanno più volte ripetuto, è dietro l'angolo.
Prosegue il tour di presentazioni nelle Marche dello scrittore Gino Marchitelli arrivato alla 237^ presentazione dei suoi libri in giro per l'Italia negli ultimi tre anni.Il 16 settembre a Gagliole, con l'autore, il Sindaco e l'amministrazione si parla di "Sangue nel Redefossi" con l'incredibile correlazione a attualità tra l'inchiesta dell'Espresso e quanto è raccontato nel romanzo.Ricordiamo che tra i suoi romanzi, Il pittore è stato pluripremiato nel 2013 e 2014 come una delle migliori opere - all'epoca - inedite in Italia e che solo un mese fa è stato lanciato in formato elettronico e-book in tutti i paesi di lingua Inglese, dagli USA all'AustraliaIl barbiere zoppo - 1969 Una ragazza e la scoperta della Resistenza, pubblicato meno di un anno fa, ha recentemente ottenuto il premio internazionale IL MOLINELLO come una delle migliori opere EDITE nel nostro Paese nel corso del 2015. In questo caso l'autore narra la storia di una giovane ragazza Carovignese di 25 anni che, nel 1969, viene spinta a un viaggio dalla Puglia alle Marche per incontrare un vecchio sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald e proprio attraverso la "formazione" personale che riceverà dalle esperienze che vivrà in una remota fraziona collinare della provincia di Macerata, Braccano, incontrando l'anziano, i giovani capelloni e leggendo un diario scritto da una ragazzina che ha vissuto sotto il fascismo scoprirà il valore della lotta di Liberazione Partigiana nel nostro Paese.La prefazione del libro è stata curata dalla partigiana, giornalista, ex senatrice e pacifista Lidia Menapace. Nel prossimo autunno sono preannunciate le uscite di altri nuovi lavori dell'autore Carovignese.Dal 16 settembre l'autore proseguirà il tour di presentazioni nelle Marche
Gita all'aperto per gli anziani ospiti delle case di riposo di Castelraimondo, Gagliole e Matelica. L'uscita si è tenuta nei giorni scorsi grazie alla collaborazione tra le tre strutture: destinazione il Laghetto di Sefro. Così, accompagnati da alcune operatrici, coordinatrici e animatori, nonché dal vicesindaco del comune di Castelraimondo Esperia Gregori, gli ospiti hanno passato una bella giornata all'aria aperta, potendo gustare la tranquillità e la quiete tipica delle nostre zone, tra giochi, balli e animazione.“Queste iniziative fanno bene agli ospiti – ha detto il vicesindaco Esperia Gregori, assessore alle Politiche Sociali – spezzano la routine e fanno vivere loro una giornata in compagnia e all'aperto e alla scoperta delle belle località del nostro territorio. Questa è stata la prima di una serie di iniziative “fuori porta” che sono in programmazione e per le quali ringrazio tutti i collaboratori delle strutture. In programma nei prossimi giorni, organizzate a Matelica, ci saranno le Olimpiadi per gli Anziani, una serie di iniziative e di giochi dedicati a loro per favorire il movimento, la concentrazione e le attività di gruppo. Sarebbe un vero peccato non usufruire delle nostre peculiarità e delle bellezze che il nostro territorio ci riserva”.
Il sindaco di Gagliole Mauro Riccioni difende il “sesso libero in spiaggia”: con un post su Facebook si mette dalla parte della coppia colta in flagranza mentre consumava un rapporto sessuale in spiaggia dai carabinieri, tra Porto Recanati e Porto Potenza Picena.Riccioni ha invitato a cercare i ladri e i balordi e non le coppie che si appartano, puntando il dito contro chi probabilmente ha una mentalità un po’ più retrò: “Stavolta però ai bigotti potrebbe andare male perchè dal 7 febbraio il reato è stato depenalizzato....! Ma pensate a perseguire ladri e balordi di ogni tipo che è meglio.... in questa spiaggia da almeno trenta anni succede quotidianamente 'sta roba qui in quanto isolata e difficile da raggiungere... e non ci vanno di certo ragazzini a vedere... ma probabilmente, per dirla con De Andrè, sicuramente ci sarà andata qualcuna mai stata moglie senza più voglie o qualche attempato signore che per invidia ha urlato al lupo al lupo...”.Purtroppo però per la coppia la depenalizzazione del reato “atti osceni” (art. 527 codice penale) non comporta la sua cancellazione, ma cambia nella natura giuridica, diventando un illecito amministrativo. Ciò non significa che è possibile intrattenere rapporti sessuali ovunque, ma che la pena è differente. Mentre prima era prevista la reclusione ora è prevista una sanzione pecuniaria molto elevata, da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 50.000.Probabilmente il consiglio giusto da dare, non è quello di correre dietro i ladri ma di dire alla coppia che di alberghi ce ne sono molti e potrebbero costare molto meno rispetto alla multa a cui sono andati o andranno incontro.
E per fortuna che le provincie erano state abolite e non contavano più niente... Spettacolo puro stamattina di fronte all'ufficio del segretario della provincia di Macerata, Silvano Marchegiani, per la presentazione delle liste e delle candidature alla presidenza dell'ente. Ma partiamo dalla cronaca spicciola e dai numeri: i candidati alla presidenza sono due, il sindaco di Colmurano Ornella Formica e il presidente uscente Antonio Pettinari. Le liste presentate, invece, sono quattro: una di riferimento al Partito Democratico in appoggio alla Formica, una di riferimento all'Udc in appoggio ad Antonio Pettinari, una bipartisan dei sindaci dell'Alto Maceratese e una "identitaria" che fa riferimento ad amministratori del centrodestra.Lista "Sindaci Insieme"Capolista Pasqui Gianluca (sindaco di Camerino), Baroni Mario (Muccia), Castelletti Claudio (Fiastra), Cecoli Pietro (Monte Cavallo), Citracca Massimo (Fiordimonte), Falcucci Mauro (Castelsantangelo Sul Nera), Gentili Cristina (Bolognola), Gentilucci Alessandro (Pieve Torina), Luciani Sandro (Pievebovigliana), Pazzaglini Giuliano (Visso), Ricottini Giancarlo (Acquacanina), Santamarianova Gabriele (Serravalle del Chienti).Lista "Per la nostra terra delle armonie"Antognozzi Tarcisio (San Severino), Ceresani Francesco (Tolentino), Ghezzi Valeriano (Monte San Martino), Elisei Giordano (Montecassiano), Lippi Leonardo (Cingoli), Marinelli Renzo (Castelraimondo), Massi Gentiloni Silverj Alessandro (Tolentino), Tacconi Ivano (Macerata), Torresi Giovanni Battista (Pioraco), Ubaldi Rosalba (Porto Recanati).Lista "Territori Maceratesi"Catena Leonardo (Montecassiano), Iezzi Lidia (Civitanova), Micozzi Paolo (Macerata), Marcolini Enrico (Macerata), Acquaroli Francesco (Morrovalle), Montesi Massimo (Matelica), Tamburrini Stefania (Corridonia), Scorcelli Mirco (Recanati).Lista "Civica di centrodestra"Zura Flavio (Mogliano), Bracaccini Francesco (Montefano), Brugnola Debora (Esanatoglia), Farina Giulio (Montecassiano), Leoni Giampiero (Mogliano), Renna Paolo (Macerata), Zura Puntaroni Luigi (San Severino). Ma cosa è successo fra le 11.55 e le 12.30 di oggi negli uffici della provincia? Pare che, ma la cosa sarebbe praticamente certa, in ballo ci fosse una quinta lista capitanata dal sindaco di Treia Franco Capponi. Che però - che sfiga - non sarebbe stata presentata in tempo. Anzi, non sarebbe stata presentata affatto perchè chi doveva portarla entro le dodici in provincia sarebbe arrivato in ritardo. Una lista "fantasma" dunque? Neanche troppo, perchè sembra che a farne parte erano Capponi Franco (Treia), Castellani Edi (Treia), Savi Alessia (Treia), Spolentini Adriano (Treia), Palmieri Fernando (Treia), Roselli Leonardo (Camporotondo). Sei candidati. Il numero minimo per presentare una lista. Al che sorge una domanda: ma perchè la lista di riferimento al Partito Democratico è composta da soli otto nomi? Ma lasciamo gli interrogativi alla fine. Si racconta, per i corridoi della provincia tramutati nel castello di Canterville, che aleggi ancora la presenza di questa fantomatica lista di cui tutti sanno ma nessuno parla. Nessuno, a parte i cavalieri, novelli ghostbusters, dell'Udc. Sì, perchè si mormora neanche troppo a bassa voce, che alle 11.59 nel corridoio antistante l'ufficio del segretario, si sia materializzato il senatore Mario Morgoni (Pd) il quale avrebbe, con una busta in mano, fatto capolino alla porta di Marchegiani come a dire "guarda che sono qua...". Malignità. Senza dubbio. Ma lasciamo il racconto, nella sua versione, all'assessore provinciale Leonardo Lippi."Noi abbiamo presentato la lista abbondantemente nei termini previsti. A quel punto, siamo rimasti per salutare i componenti delle altre liste. In fondo, è una competizione elettorale dove non ci sono nemici ma avversari. Sono arrivati i presentatori della lista di centrodestra, poi la lista dei sindaci della montagna e infine quella del Pd. Alle 12 meno un minuto, la funzionaria della provincia ha chiesto se fossero presenti altre persone che dovevano presentare delle liste, in quanto avrebbe fatto fede l'orario in cui il segretario avesse verificato la loro presenza all'interno della provincia. Alla porta ha bussato il senatore Morgoni chiedendo non so cosa al segretario ed è uscito con una busta in mano. Poi si è messo in un ufficio adiacente quello del segretario con altre due persone che conosco personalmente: l'assessore di Treia Davide Buschittari e il dipendente del Comune di Treia Francesco Foglia che sono arrivati intorno alle 12.10 circa (trafelati, ndr). Nel mentre, il consigliere comunale del Pd di Macerata, Alessia Scoccianti, faceva avanti e indietro dall'ufficio del segretario a quello in cui si trovavano Morgoni e i due treiesi. Posso affermare, anche perchè a sostengo c'è una documentazione fotografica difficilmente confutabile, che all'interno della stanza si stesse facendo attività burocratica come timbrare fogli e mettere firme. Insieme a lei c'era anche il nostro capogruppo Massimo Montesi. Poi è arrivato l'architetto Montalboddi della direzione provinciale del Pd. A un certo punto, la delegata presentatrice dell'Udc, Rosalba Ubaldi, ha fatto protocollare una lettera-esposto al segretario e alla Questura, nella quale si faceva presente che essendo trascorso il termine per la presentazione delle liste, qualsiasi altra presentazione sarebbe arrivata fuori tempo massimo e che non c'era nessuno titolato a presentarne altre. Devo sottolineare che il senatore Morgoni, non essendo consigliere comunale nè tantomeno sindaco, non avrebbe avuto alcun titolo a presentare nessuna lista. Una volta che la Ubaldi ha protocollato il suo esposto, l'assessore Buschittari ha bussato alla porta del segretario chiedendo se poteva presentare la lista, ma essendo trascorsi i termini e non essendoci nessuno prima di mezzogiorno, il segretario non poteva far altro che rispondere che avrebbe accolto la presentazione della lista che, però, poi sarebbe stata inevitabilmente non ammessa essendo decorsi i termini. E' evidente che questa lista faceva capo a Franco Capponi, altrimenti non si spiegherebbe la presenza dell'assessore Buschittari che, fra l'altro, è un iscritto Udc. Saranno loro, non certo io, a dover spiegare cosa sia successo. Però, vedendo che il Pd ha otto candidati, forse viene da pensare che quattordici dentro una lista da dodici non ci sarebbero entrati, quindi era meglio spacchettarla in due... Adesso bisognerà vedere quali teste di serie sono rimaste fuori".Ovviamente, ben diversa la versione del senatore Mario Morgoni, uscito dalle sale della provincia dopo le 13.30. Prima, lo stesso Morgoni era stato protagonista di un vivace faccia a faccia con Lippi che gli chiedeva conto della sua presenza negli uffici della provincia, chiedendo che la porta restasse aperta e arrivando ad invitare il senatore ad uscire, chiedendo l'intervento della Polizia Provinciale. "Io non devo rendere conto a nessuno. Stavo discutendo con delle persone nel rispetto delle regole, mentre qualcuno pretende di sapere quali erano i motivi e l'oggetto dell'incontro aprendo le porte e addirittura chiedendomi di uscire. Finchè si scherza va bene, ma non bisogna superare certi limiti. Io mi sono dato da fare e messo in prima linea per sostenere la lista del Pd e la candidatura alla presidenza dell'area vasta. Non devo spiegare niente: io mi confronto con tutti dal funzionario del Comune di Treia al segretario di Civitanova. Se un senatore della Repubblica del Pd non può parlare con un assessore dell'Udc è una nuova regola. Io non ho messo nè firme nè timbri. La candidatura di Ornella Formica alla guida dell'area vista, insieme alla lista guidata da un sindaco come Leonardo Catena rappresentativo del territorio, esprime il senso più profondo di questa realtà fatta di piccoli Comuni, di questo cambiamento importante che c'è stato dalla provincia all'area vasta. Meno politica e più rappresentazione diretta degli interessi dei territori: noi abbiamo cercato di farlo con le candidature. Ornella Formica, sindaco di Colmurano, capace di portare quelle problematiche che in provincia di Macerata sono le più importanti, diffuse e anche molto serie, è l'emblema di quella che è la nostra idea di area vasta: costruire dentro questo nuovo organismo una collaborazione che sia anche più ampia di quelli che sono i confini di partito. Chi tende ad esasperare la questione sotto l'aspetto politico, ignora che questo cambiamento normativo ha ridimensionato fortemente la connotazione politica della provincia e ha dato invece alla nuova area vasta una configurazione di carattere amministrativo-istituzionale. Ragionare in termini di una realtà che non c'è più, potrebbe essere molto dannoso per il nostro territorio. Bisogna lavorare in termini di collaborazione sui problemi, al di là di quella che è la dialettica politica".
Appuntamento imperdibile per gli amanti del soul domani sera, 28 luglio, a Gagliole. Ad esibirsi James & Black, un duo che continua ad infiammare gli animi del pubblico ad ogni loro esibizione. Dalle 21:30, il concerto all'interno della Rocca G. Varano.Dopo il travolgente rock blues dei Nine Below Zero arriva nella cittadina del maceratese, dagli Stati Uniti, il soul in bianco e nero di James & Black. Bruce James, pianista e cantante, è un artista immerso nel meglio della tradizione musicale popolare afroamericana: la sua voce può ricordare Dr. John, Otis Redding, Joe Cocker, Van Morrison o Tom Waits, pur rimanendo fedele a se stesso. Bella Black con la sua voce potente e profonda, strappata al gospel, e il suo eclettico mix di generi musicali tra cui R&B e soul, ti spiazza con la sua classe e la sua passionalità. Il duo si è formato ad Austin, le loro radici musicali affondano nel gospel e nel southern soul del Texas, di New Orleans e di Memphis, ma senza nostalgie del passato, anzi con lo sguardo rivolto anche all’elettronica e al moderno hip hop, tant’è che autodefiniscono la loro musica “Guerrilla Soul”.L’album di debutto “Dirt for the Flowers” esce nel 2012 negli USA, nello stesso anno si stabiliscono in Europa dove tengono, da allora, 150 concerti l’anno soprattutto in Belgio, Olanda, Germania, Italia, Spagna e Francia, anche aprendo eventi e festival con artisti del calibro di Candy Dulfer, Gregory Porter, New Yorkers, The Slackers, Sister Sledge, Bobby Rush, Lennie Williams. Nel 2015 è uscito l’album "How Long is Now". James & Black sono un originale e affascinante mix di soul, New Orleans, rhythm’n’blues, jazz al servizio di due voci straordinarie.Ingresso 10euro, con biglietti disponibili solo alla cassa del concerto. Info tel 339.6733590 | pagina facebook/sanseverinoblues | www.sanseverinoblues.com
San Severino Blues celebra il 25° anniversario dell’edizione summer con grandi nomi della musica afroamericana: Nine Below Zero, Lurrie Bell e Nora Jean Bruso sono gli artisti che oggi rappresentano al meglio la storia della musica blues, dalla tradizione di Chicago a quella del British Blues. Al trio Moreland & Arbuckle è affidato il compito di rappresentare l’attuale musica blues garage e roots.Completano il cartellone i talenti americani James & Black, con il loro originale soul, Demian Dominguez, il chitarrista rock blues argentino, i talenti italiani Daniele Tenca e Eliana Cargnelutti. In programma otto concerti che dal 9 luglio al 15 agosto si tengono in 7 città percorrendo e raccontando le tappe della musica blues dal Novecento ai giorni nostri, con originalità ed innovazione.Il debutto, affidato alla leggenda del Chicago Blues Lurrie Bell sulla piazza di Pollenza il 9 luglio, è stato un grande successo: il figlio di Carey Bell, lo storico armonicista di Muddy Waters, ha confermato essere fra gli artisti più ricercati dai festival di tutto il mondo per il carisma, la spontaneità e l’autenticità blues della sua musica e dei suoi concerti.Il 20 luglio il festival è nuovamente sulla piazza di Pollenza a proporre il bravissimo Daniele Tenca, il cantautore milanese rock blues che ha già al suo attivo quattro dischi, l’ultimo dei quali prodotto con Guy Davis. Moreland & Arbuckle, il trio roots rock del Kansas, dopo il successo di due anni fa, torna al festival il 21 luglio sulla piazza di Matelica con il nuovo album “Promise Land Or Bust” per la Festa del Verdicchio di Matelica.Appuntamento imperdibile in Piazza del Popolo a San Severino Marche il 27 luglio con i Nine Below Zero: è il grande evento del festival perché la cult band londinese sarà in città in Esclusiva Nazionale con il suo mix esplosivo di blues, rock e rhythm and blues, che ha segnato un pezzo di storia del blues in Europa. Gagliole è il paese dove il 28 luglio risuoneranno le straordinarie voci soul di Austin di James & Black, lui eccezionale pianista e cantante che ricorda Dr.John, Otis Redding, Joe Cocker e Van Morrison, lei voce potente e profonda strappata al gospel e al R&B.Il 3 agosto il tour del festival approda sulla piazza di Treia per presentare la brava chitarrista rock blues Eliana Cargnelutti, in arte Miss Eliana, l’Ana Popovic italiana che sta emergendo anche all’estero. Un altro chitarrista rock blues, l’argentino Demian Dominguez, è il protagonista del concerto in piazza a Cupramontana sabato 13 agosto: apprezzato in Europa e negli USA, grazie ai suoi dischi e alle collaborazioni con Jimmi Vaughan, Roy Rogers, Los Lobos, Eric Sardinas. Il finale il 15 agosto sulla piazza di Cingoli è affidato Nora Jean Bruso, straordinaria e potente voce di Chicago in concerto con il più internazionale dei chitarristi italiani, Luca Giordano, e la sua eccezionale band. Un finale che riporta il festival al suo debutto con Lurrie Bell, nella grande tradizione del Chicago Blues.
Una nuova ondata di furti si è registrata praticamente in tutta la provincia fra la notte di venerdì e la mattinata di sabato.Il colpo più cospicuo è stato messo a segno a Monte San Giusto in una abitazione dove vive una donna di 64 anni. La signora è uscita di casa al mattino e quando intorno a mezzogiorno è rientrata si è accorta che i ladri avevano fatto razzia: rubati contanti, oro e monili per un bottino complessivo di circa 20mila euro.A Mogliano invece è stata presa di mira la pizzeria Fantasy. I malviventi nella notte fra venerdì e sabato hanno forzato la porta d’ingresso e hanno rubato contanti e sigarette per un bottino complessivo di circa duemila euro. I titolari della pizzeria si sono accorti dell'accaduto sabato mattina, al momento di riaprire l'esercizio commerciale, e hanno denunciato il fatto ai carabinieri.Sempre nella notte fra venerdì e sabato, a Gagliole i ladri sono entrati in casa di una 66enne mentre la donna stava dormendo e hanno rubato oro e monili per un valore di 2000 euro.Anche a Macerata i malviventi sono penetrati in una abitazione di via Spalato nottetempo: la proprietaria dell'appartamento si è accorta della presenza di qualcuno in casa e ha finto di dormire. Quando i ladri sono arrivati nella camera se li è trovati a pochi centimetri di distanza, ma ha mantenuto il sangue freddo per continuare a fingere di dormire, fin quando i malviventi se ne sono andati con un bottino fatto di contanti e della chiave dell'auto della donna, parcheggiata sotto casa, con la quale poi sono scappati.Infine, a Recanati i ladri sono entrati dalla finestra di una casa intorno a mezzogiorno di ieri, ma si sono trovati di fronte la proprietaria, una donna di 66 anni, che alla vista dei delinquenti ha cominciato a urlare chiedendo aiuto. I ladri, almeno due, sono fuggiti precipitosamente sfondando il portone di ingresso.Di tutti questi fatti si stanno occupando i carabinieri del Comando provinciale di Macerata.