“Oggi abbiamo avuto un'altra donazione di 47 mascherine categoria FFp2 e FFp3. Stamani i vigili hanno ritirato il prezioso pacco che si aggiunge ad altre 100 donate nei giorni scorsi con cui abbiamo potuto far fronte all'emergenza”. Ad annunciarlo, via social, è il vicesindaco di Cingoli Filippo Saltamartini che ne approfitta per ringraziare coloro che generosamente hanno fatto donazioni al Comune che sta affrontando l’emergenza, per via del focolaio di Coronavirus che ha coinvolto la Casa di riposo. le mascherine in questione, infatti, saranno destinate al personale della struttura per anziani.
“Al termine – prosegue Saltamartini nel post - faremo un'iniziativa per informare sulla generosità delle persone e delle Aziende che ci stanno aiutando.
Infatti, né dalla protezione civile regionale-nazionale, né dall'Asur abbiamo potuto recuperare nulla. Non ne sono in possesso e dal quel che risulta, scarseggiano pesantemente anche negli ospedali.
Due giorni fa, alcune tute di quelle pesanti che non lasciano trapassare nulla, sono state consegnate al personale della Casa di riposo.
Ieri, 4 tute, sempre di questo tipo, sono state donate da una ditta e consegnate agli operai del Comune chiamati a fare le tumulazioni dei nostri morti.
Abbiamo anche recuperato 100 calzari e 4 tute bianche, anche queste di plastica che possono essere utilizzate per questa missione.
Stiamo cercando di prevenire la possibile carenza di ossigeno per i prossimi giorni e settimane.
A Brescia e Bergamo hanno detto ai tg che non hanno l'ossigeno. Stiamo vedendo come rifornirci per noi a Cingoli”.
“Il Comune – spiega Saltamartini - persegue ancora l'idea di poter acquistare dei respiratori, gli unici strumenti capaci di far vivere le persone con polmonite interstiziale bilaterale ( entrambi i polmoni ammalati) perché negli ospedali mancano.
Il grossista di nazionalità svizzera ha detto che la prossima settimana potrebbe avere qualche disponibilità.
Infine, e non per ultimo stiamo seguendo la partita delle mascherine per tutta la popolazione.
Il sindaco Vittori ne ha ordinate oltre 10.000 per ogni abitante. Anche per le mascherine se ne riparla la prossima settimana, conclude il vicesindaco di Cingoli”.
La città di Cingoli piange il dottor Francesco Foltrani, medico di famiglia, scomparso ieri all'ospedale di Jesi: aveva 67 anni ed era affetto da Covid-19.
Il vicesindaco Filippo Saltamartini ha voluto ricordarlo attraverso una nota ufficiale, esprimendo il proprio dolore per la perdita di quello che definisce "un amico, un consigliere prezioso".
"Siamo veramente sgomenti per una notizia che mai avremmo potuto immaginare - scrive Saltamartini -. Il killer Covid-19 ci ha privati di un nostro angelo custode, di uno che ci ha difeso dall'infezione. Non ci sono parole per descrivere il dolore che ci attanaglia. Siamo sicuri però che da lassù starà dicendo di restare a casa e di essere vigili e attenti, perchè molti nella negligenza dei comportamenti procurano ingiusti pericoli di vita agli altri. È caduto da eroe".
Saltamartini ha anche aggiornato i propri concittadini sulla situazione relativa alla casa di riposo. "La Marina militare ha mandato i suoi Angeli. Un medico con 2 infermieri che affiancheranno il dottor Luigi Ippoliti che da giorni curava insieme a un'infermiera dell'Ospedale i nostri pensionati. Abbiamo avuto anche il piacere di apprezzare le prestazioni di un'infettivologa inviata dall'Asur".
"Le previsioni metereologiche preannunciano qualche problema nei prossimi giorni. Ma anche per ragioni di sicurezza, abbiamo predisposto una tenda, davanti alla Casa di riposo all'interno della quale il personale potrà vestirsi con le tute asettiche necessarie in un ambiente contaminato dal Covid-19 - ha proseguito il vicesindaco -. Un lavoro fatto dai Volontari del gruppo comunale di protezione civile che con poco tempo e grande professionalità oltrechè altruismo, hanno predisposto e montato il tutto".
Il vice-sindaco Saltamartini è anche intervenuto questa mattina, in collegamento telefonico, alla trasmissione "Agorà" su Rai 3 (clicca qui).
Non c'é pace per la casa di riposo di Cingoli. Dopo che il premier Conte quest'oggi ha inviato due medici Ufficiali della Marina Militare nella struttura, su sollecitazione dell'amministrazione comunale cingolana e successivamente del senatore Matteo Salvini, la situazione resta ancora drammatica.
Come affermato dallo stesso sindaco Michele Vittori in vari appelli televisivi, infatti, i contagiati al momento sono 34, con due operatrici sanitarie malate. Due purtroppo le persone decedute tra gli anziani ospiti della struttura.
Nel frattempo il Procuratore di Macerata , Giovanni Giorgio, ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo aggravato da lesioni personali. Al momento non ci sono indagati, ma spetterà ai carabinieri svolgere accertamenti per verificare ciò che sia avvenuto all'interno della casa di riposo e verificare se ci siano ipotesi di reato.
“Questo pomeriggio, abbiamo avuto il grande piacere di ricevere due Ufficiali medici della Marina Militare.
Domani, sapremo quale sarà il contributo in termini di risorse umane fornito dalla Marina Militare. Abbiamo così la forte speranza che tutti i nostri ammalati potranno essere curati in modo professionale e continuativo”. Lo comunicano, via social, il sindaco di Cingoli Michele Vittori e il vicesindaco Filippo Saltamartini in merito alla drammatica vicenda della casa di riposo, dove sono giunti questo pomeriggio due medici militari, come richiesto nei giorni scorsi dalla stessa Amministrazione comunale.(LEGGI QUI) Il premier Giuseppe Conte, infatti, ha inoltrato la richiesta alla Protezione Civile, che oggi ha sbloccato la situazione inviando i primi due rinforzi presso la struttura.
“Quando abbiamo constatato che il servizio sanitario nazionale Asur non era in grado di affrontare l'epidemia all'interno della casa di riposo – afferma Saltamartini nel post - abbiamo subito pensato agli angeli con la divisa, ed abbiamo chiesto l'intervento dell'Esercito.
Lo abbiamo chiesto alla Prefettura, al Governo, al Ministero dell'Interno, ma senza avere risposte.
Ieri l'intervento di Salvini ha sbloccato la situazione che rischiava di impantanarsi tra polemiche dei responsabili della sanità marchigiana chiamati a rispondere del loro operato”.
“Ringraziamo Salvini, per averci aiutati”, prosegue Saltamartini. Ma anche i volontari della Croce rossa e soprattutto il personale della cooperativa e gli infermieri dell'Asur che da ieri mattina lavorano all'interno di una struttura che ha 34 malati di coronavirus. Non per ultimi ma per primi tutti i medici di ogni disciplina e grado. Quando sei di fronte al rischio della vita, comprendi bene chi sono e che cosa fanno.Grazie, questa è l'Italia che ci piace, pur nelle avversità dell'epidemia", ha concluso il vicesindaco di Cingoli.
(Foto tratta dal post facebook del vicesindaco Filippo Saltamartini)
"Situazione drammatica, stiamo vivendo un incubo. Su 41 ospiti iniziali, ne abbiamo 34 positivi al coronavirus e 2 purtroppo sono morti. Viviamo in una grande difficoltà". Torna a ribadirlo il sindaco di Cingoli Michele Vittori in collegamento con la trasmissione di La7 "Tagadà", nel pomeriggio di oggi.
"I familiari degli anziani ospiti sono tutti preoccupati e lo sono anche io come loro, come se fossero miei nonni - prosegue il sindaco -. Abbiamo bisogno del supporto del Sistema sanitario nazionale per poterli assistere. Ad ora l'emergenza è gestita solamente dal personale della cooperativa, ma non è sufficiente in quanto si tratta di personale non formato per questo tipo di situazioni. Abbiamo richiesto l'invio del personale medico/infermieristico dell'Esercito. Ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta".
"Dei 34 anziani positivi, sono 5 o 6 le situazioni più gravi e 10 le situazioni meno gravi. Ciò che mi preoccupa di più è il personale che sta operando senza dispositivi di sicurezza individuale adeguati: il mio timore è che possano veicolare il virus verso l'esterno. Siamo riusciti a fornire agli operatori una quantità pari a circa un centinaio di mascherine che ci sono state donate da un'azienda locale, ma non basta" conclude nel suo appello il sindaco.
Il vicesindaco del Comune di Cingoli, Filippo Saltamartini, è intervenuto nella mattinata odierna alla trasmissione "Mi Manda Rai 3" per chiedere assistenza ospedaliera per gli anziani ospiti della casa di riposo, divenuta un focolaio di coronavirus.
A chiarire come il Covid-19 si sia diffuso all'interno della struttura è lo stesso Saltamartini: "Dieci giorni fa una delle signore che si trovava nella casa di riposo si è sentita male ed è stata portata in ospedale. Quando è tornata, ha contratto il virus. Il giorno seguente ha avuto la febbre, ed è stata portata in una struttura ospedaliera. Siccome gli altri ospiti non avevano la febbre, non è stata adottata nessun'altra misura. Dopo 3 giorni si sono ammalati altri 5 ospiti, e quindi a quel punto abbiamo chiesto che fossero trasferiti da quella struttura. La prescrizione che c'è stata data è stata quella di isolarli: da quel momento si sono infettati tutti quanti. Purtroppo, sinora, abbiamo anche avuto 2 decessi".
"Il problema è gravissimo, perché non si vuole riconoscere la casa di riposo come un ospedale - prosegue Saltamartini - e quindi noi stiamo implorando il Servizio sanitario nazionale di organizzare un servizio medico con infermieri e sanitari affinché queste persone siano curate. Non possono essere abbandonate. Da alcuni giorni questo servizio viene svolto da un medico di famiglia: il dottor Ippoliti. Abbiamo chiesto l'invio dei medici militari, nel caso in cui il Servizio sanitario nazionale non possa occuparsi di queste persone".
"Ci troviamo costretti a replicare alle inesattezze comunicate dal sindaco di Cingoli Michele Vittori e dal vice-sindaco Filippo Saltamartini in merito ai gravi fatti che stanno avvenendo alla casa di riposo di Cingoli". Così il direttore dell'Av3 Alessandro Maccioni in una conferenza stampa convocata d'urgenza presso la sede dell'Area Vasta 3 di Piediripa, alla presenza dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, del direttore dell'Av2 Giovanni Guidi e della dottoressa Gabriella Beccaceci, direttrice del distretto di Jesi.
"Bisogna ristabilire la verità e la correttezza - sottolinea Maccioni -. La gestione della struttura è esclusivamente a carico del Comune di Cingoli, che l'ha affidata all'Asp (Azienda pubblica servizi alla persona, ndr) Ambito 9 diretta da Franco Pesaresi. La stessa Asp ha subappaltato alcuni servizi della casa di riposo ad una cooperativa. Da parte nostra consegniamo al Comune 33,51 euro al giorno per l'assistenza sanitaria di ciascun paziente: si tratta di soldi pubblici. Siamo venuti a conoscenza della presenza nella struttura di soli 4 operatori a fronte di 39 ospiti. Una situazione incresciosa, ma sottolineiamo come non spetti alle Aree Vaste il compito di integrare il servizio e trovare nuovi operatori: si tratta di un onere a carico dell'Asp Ambito 9 o della cooperativa che gestisce il servizio".
"Nonostante ciò, quando c'è stato richiesto un aiuto abbiamo immediatamente provveduto a rifornire il personale della casa di riposo con le nostre mascherine - prosegue Maccioni -. Non saremmo stati noi dell'Asur a doverlo fare, ma l'abbiamo fatto lo stesso. Non accetto che si getti fango, con menzogne e strumentalizzazioni politiche, su chi sta facendo di tutto per dare una mano. Bisogna collaborare in situazioni come queste, non dire fesserie. Il sindaco non ha fatto nulla per risolvere il problema, dovrebbe studiare di più".
"Non è vero che a Cingoli non è venuto nessuno - tuona l'assessore regionale Angelo Sciapichetti - Non si può dare colpe alla Regione per tutto, mistificando la realtà. È il Comune il primo responsabile dalla vicenda. Sono stati fatti comunicati senza senso, in cui si chiede addirittura l'intervento dell'Esercito (leggi qui). Cerchiamo, piuttosto, di dare risposta ai pazienti".
Non manca anche una stoccata a Matteo Salvini, che nel pomeriggio ha dedicato alla vicenda un post sulla propria pagina Facebook (leggi qui): "È un professionista dello sciacallaggio politico, commenti senza senso - ha affermato Sciapichetti -. Noi siamo disposti a collaborare con tutti per risolvere il problema, ma speriamo che le polemiche finiscano qui altrimenti saremo costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica".
"Peraltro sono in grado di confermare che, entro il 30 marzo, all'ospedale di Cingoli verranno re-integrati 20 posti letto, come da impegno preso precedentemente all'emergenza coronavirus" ha aggiunto Sciapichetti nel suo intervento.
"Dal 9 marzo, data in cui è arrivata una segnalazione al nostro dipartimento di prevenzione - sottolinea il direttore dell'Av 2 Giovanni Guidi -, ci siamo mossi come da protocollo e in maniera tempestiva. Sono state fornite indicazioni specifiche a tutti gli operatori presenti, oltre all'invio nella casa di riposo di infettivologi e medici di medicina generale per le valutazioni del caso. Si è deciso di isolare i pazienti positivi sintomatici e quelli positivi asintomatici all'interno della struttura. Il supporto medico è stato garantito sin da subito".
La decisione di non trasferire i pazienti dalla casa di riposo in altre strutture è stata spiegata dalla dottoressa Gabriella Beccaceci: "Si tratta di pazienti che, in base ai sintomi sinora riscontrati, non possiedono i requisiti per essere ricoverati, specie in una situazione come quella attuale negli ospedali marchigiani: abbiamo pazienti nelle ambulanze che si trovano in attesa di un posto. Non si possono trasferire 29 pazienti col 118 in una sola volta. Peraltro un trasferimento procurerebbe disagi agli stessi ospiti".
"A seguito dell'allontanamento degli operatori risultati positivi al coronavirus, nella struttura restano soltanto 4 Oss e una infermiera, che si trovano a gestire 39 anziani. A mancare sono proprio gli infermieri" ha confermato la dottoressa Beccaceci.
Pochi minuti fa si è appreso del terzo decesso nella casa di riposo di Cingoli, dove risultano 33 le persone positive al coronavirus. Si tratta di una 94enne anziana ospite della struttura.
Maggiori dettagli su quali interventi saranno presi all'interno della casa di riposo verranno comunicati in una conferenza stampa in cui presenzieranno il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, l'assessore provinciale Angelo Sciapichetti e il direttore dell'Area Vasta 2 il dottor Giovanni Guidi.
CLICCA QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO SULLA CONFERENZA STAMPA
"Aiutiamo i nostri cari nelle case di riposo". Anche il leader della Lega Matteo Salvini interviene in merito alla drammatica vicenda della casa di riposo di Cingoli e lo fa attraverso facebook.
"Abbiamo segnalazioni preoccupanti di case di riposo, come quella di Cingoli in provincia di Macerata, dove tutti i 40 ospiti hanno contratto il Coronavirus - scrive Salvini in un post - ma mancano medici, mascherine, guanti e altri presidi per evitare ulteriori contagi. Ci risulta - ne ho parlato personalmente con il vicesindaco Filippo Saltamartini -, che sia stato chiesto aiuto da giovedì scorso ma né dalla regione Marche, né dalla Protezione civile sono arrivate risposte concrete.Bisogna intervenire subito a tutela di tutti i nostri cari che sono più fragili e indifesi. Servono medici, anche militari, e invio immediato delle protezioni contro il contagio. Scriverò anche al presidente del Consiglio per sensibilizzarlo sulla questione", conclude il leader del Carroccio.
"Stiamo vivendo un incubo da giorni perché nella nostra casa di riposo abbiamo accertato 33 casi di positività al coronavirus, tra ospiti e operatori. Il mio appello è che questa struttura non venga più trattata come casa di riposo, ma è necessario un intervento dell'Azienda Sanitaria Regionale in modo che venga trattata come ospedale". Così il sindaco di Cingoli, Michele VIttori, è intervenuto in collegamento alla trasmissione di La7 "L'Aria che Tira" per segnalare l'emergenza presente nella casa di riposo comunale, per cui denuncia di non aver ancora ricevuto alcuna risposta.
"Ci sono stati purtroppo due morti - prosegue il sindaco -, tra cui la signora di 88 anni che è stata la prima contagiata. Molto probabilmente il virus è stato preso da un ospedale regionale, in quanto la signora è stata trasferita in ospedale a seguito di uno svenimento".
Una delle principali problematiche riguarda le condizioni in cui si trovano a lavorare gli operatori della casa di riposo: "Il personale affronta questa emergenza senza le protezioni adeguate, la mia più grande preoccupazione è che si possano infettare tutti gli operatori e che ci sia un veicolo di contagio per tutta la popolazione".
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"Sono molto preoccupato per il destino dei miei concittadini più fragili" ha concluso il sindaco. Ecco il video del suo intervento a La7:
Si registra il primo decesso tra gli anziani della casa di riposo di Cingoli, dove sono 29 gli ospiti che hanno contratto il coronavirus. Si tratta di un'anziana. La situazione, all'interno della struttura, è emergenziale: mancano infermieri e operatori, come sottolineato dal sindaco Michele Vittori (leggi qui).
Il primo cittadino, nella giornata odierna, ha deciso di adottare nuove misure di contenimento, valide sino al 15 gennaio in tutto il territorio comunale:
1) tutte le persone che a qualsiasi titolo sono entrate all’interno dei locali della Casa di riposo, dal giorno 20 febbraio 2020, sono tenute a comunicare al C.O.C. comunale – 3316906665- la data dell’avvenuta visita e ad osservare un periodo di isolamento volontario presso la propria abitazione di 15 giorni, dalla predetta data. E’ escluso dall’osservanza di questo obbligo il personale sanitario e quello dipendente dalla società gestrice della struttura, i fornitori di materiali e di generi alimentari e medicinali;
2) tutte le persone che a qualsiasi titolo dovranno far ritorno nella propria abitazione, domicilio o dimora ubicata nel territorio del Comune di Cingoli, provenienti da altre Regioni, dovranno preventivamente informare il C.O.C. comunale – 3356906665- per l’eventuale osservanza, disposto dall’Autorità comunale, di un periodo di isolamento volontario presso la propria abitazione di 15 giorni. L’obbligo dell’avviso del rientro ha efficacia dalla data odierna, 16 marzo.
È, inoltre, disposto tramite apposita ordinanza sindacale:
1) l’accesso ai negozi per la vendita di alimentari e alle farmacie è consentito per un numero di clienti pari ai dipendenti in servizio all’interno ed i restanti avventori dovranno permanere all’esterno ad una distanza superiore a 2 metri;
2) è richiesto per l’accesso, possibilmente, l’uso di guanti, di mascherine e occhiali di protezione. I titolari dei predetti esercizi sono responsabili dell’adempimento della presente norma e in caso di disponibilità, sono tenuti anche alla fornitura dei presidi necessari a chi ne fosse sprovvisto.
3)le disposizioni di cui al punti 1) e 2), si applicano, in quanto compatibili, con gli spazi pubblici in cui si svolgono attività di mercato.
4) si consiglia che il denaro con cui si paga la merce dovrà essere a cura degli acquirenti successivamente sterilizzato con normali prodotti a base di alcool, per evitare che le transazioni possano costituire veicolo del contagio;
5) si consiglia al ritorno presso la propria abitazione ed in caso di disponibilità di sgomberi, garage e simili, di lasciare scarpe e vestiti custoditi all’interno degli stessi locali al fine di non introdurli all’interno della dimora domestica ove vivono altri familiari;
6) l’Amministrazione comunale avvierà un programma di disinfestazione delle principali strade che sarà curato dalla Società partecipata COSMARI, che richiede, per quanti ne hanno la possibilità, di parcheggiare le auto in garage, pertinenze private e comunque in modo da non ostacolare la predetta disinfestazione.
Vista la grave situazione sanitaria in cui versa il Paese ad oggi, si comunica che la 23^ edizione della "9 Fossi" Gran Fondo di Mountain Bike di Cingoli, con tutte le sue manifestazioni collaterali non si terrà in data 26 aprile come era stato previsto.
Si aspetta l'evolversi della situazione almeno fino al 3 aprile per decidere se l'evento verrà annullato definitivamente per il 2020 oppure posticipato a dopo l'estate se ci sarà un miglioramento della situazione ed una disponibilità di date, personale, permessi e infrastrutture.
Ai numerosi iscritti e abbonati, in accordo anche con i CO dei circuiti, saranno comunicate le modalità di recupero delle quote versate.
Il Presidente Primo Ciattaglia: "La 9 Fossi è da anni una vera festa dello sport ed un momento di aggregazione, che a quanto pare in questo momento il maledetto virus ci vuole togliere. Ma dobbiamo guardare fiduciosi al futuro perchè è solo una questione di tempo il ritorno in sella alle nostre beneamate bici. Viva l'Italia e viva la bici!"
"La drammatica situazione che stiamo vivendo con il contagio presso la Casa di riposo sta facendo toccare con mano anche a Cingoli, quello che gli esperti ci chiedono la settimane: occorre evitare la diffusione del virus rimanendo a casa". Questo il messaggio che il sindaco Michele Vittori rivolge alla cittadinanza.
Ben 29 dei circa 40 anziani ospiti della casa di riposo sono risultati positivi al coronavirus: "L'Asur non è stata in grado di portarli in Ospedale - sottolinea il sindaco -. E intanto aumenta il contagio. Ieri e oggi, i malati sono stati visitati dai medici di famiglia. Non si registrano i sintomi (polmonite- febbre e apnea polmonare) che possono portare al ricovero ospedaliero - ci hanno detto. Non riusciamo a trovare nuovi operatori e infermieri per la casa di riposo, dove i pensionati devono anche essere accuditi, ristorati e curati".
"Il nostro Ospedale depredato di risorse da giugno (medici, infermieri e OS) non è in grado di aiutare a spegnere questo vero e proprio focolaio. Se avessimo avuto un vero Ospedale, come avremmo diritto - prosegue Vittori -, le cose sarebbero diverse e non come oggi. Da giorni siamo in contatto con Prefettura, Regione, Asur e Protezione civile nazionale e regionale. Ma non c'è ancora nulla".
"Stamani abbiamo chiesto al Governo, Ministero dell'Interno, Regione e Asur che se non sono in grado di mandare medici e infermieri presso l'Ospedale di Cingoli e la Casa di riposo, che è diventata una vera struttura di malati da Corona Virus, si faccia almeno ricorso alla sanità militare. Da Autorità sanitaria locale il sindaco ha chiesto l'invio di medici militari. Ma sembra che la situazione possa essere sfuggita di mano. Nessuno è più in grado di dare risposte". Questa l'amara constatazione del sindaco.
"Il Comune si è pure attivato per reperire mascherine da distribuire ai cittadini. Anche questa operazione è ferma - aggiunge Vittori -, perchè la fornitura è bloccata a Fiumicino aereoporto in attesa di un visto dell'Istituto superiore di sanità che tarda ad arrivare. Dobbiamo davver o stringerci a coorte. Non è vero che questa è una semplice influenza, ma è una vera pestilenza che già ha provocato nel nord centinaia di morti".
Una grave emergenza riguarda la carenza di personale all'interno della casa di riposo: "Dobbiamo adesso cercare di proteggere anche i pochi medici e infermieri che abbiamo. Alcuni di essi si sono ammalati (un medico e una infermiera). Anche loro lamentano la carenza delle mascherine protettive e di tutto ciò che deve essere buttato dopo il contatto con un paziente affetto da covid-19. Per le operatrici della Casa di riposo stiamo disperatamente cercando, insieme alla cooperativa che gestisce la struttura, di rimediarne alcune. Abbiamo chiesto anche ai pensionati, ma all'appello nessuno si è presentato. Se c'è qualcuno si faccia avanti e chiami il COC comunale 331 6906665".
"E' necessario che chi ha sintomi, chiami il 118 e il proprio medico. Chi ha la febbre, deve tassativamente rimanere a casa. E possibilmente, devono rimanere a casa, tutti coloro che non hanno una ragione superiore per circolare. Non è solo un obbligo della legge, ma un preciso valore morale: non spargere l'infezione. Vi chiedo di essere solidali e uniti e solo in questo modo possiamo farcela" conclude il sindaco facendo appello al buon senso dei suoi concittadini.
Con una comunicazione pervenuta alle ore 12:06 odierne, l’Asur ha comunicato che 29 ospiti della Casa di riposo sono risultati positivi al Virus.
"Il tampone per questi ultimi è stato eseguito nella giornata di ieri - evidenzia il sindaco Michele Vittori - ed i risultati sono arrivati oggi, mentre altri 5 casi, sono risultati positivi, nei giorni scorsi".
I familiari, che avevano segnalato alla nostra redazione di non avere più notizia dei loro cari da giorni (leggi qui), possono rivolgersi per le informazioni che riguardano gli anziani risultati positivi - in stretta aderenza alla riservatezza delle informazioni personali - all’Assessore Martina Coppari, al sindaco Michele Vittori e al vice-sindaco Filippo Saltamartini (clicca qui per visualizzare i numeri da chiamare).
"Ognuno di noi ha un caro all'interno della casa di riposo, ci sono i nostri nonni. Cingoli è un paese spettrale, vogliamo sapere come muoverci e se quanto sta avvenendo poteva essere evitato. Magari, mettendo in atto misure preventive maggiormente tempestive". Un gruppo di cittadini cingolani, preoccupati per la salute della propria comunità, chiede maggiori chiarimenti su quanto si sta verificando nella locale casa di riposo.
All'interno della struttura, sinora, sono stati confermati sette casi di positività al coronavirus: cinque ospiti e due operatori.
Dall'8 marzo, a seguito del primo tampone effettuato su un'anziana ospite di 89 anni, il sindaco di Cingoli Michele Vittori - con apposita ordinanza - ha disposto la chiusura della struttura agli ospiti esterni (parenti, amici, volontari). L'accesso ai locali della casa di riposo, sino al 18 marzo, è consentito ai soli addetti.
Una disposizione che i cittadini considerano tardiva. Secondo alcune testimonianze dirette, la cooperativa sociale che ha in gestione il servizio della casa di riposo (la Cooperativa KCS Caregiver, ndr) aveva già sollecitato, circa 14 giorni prima dell'ordinanza del sindaco, un intervento da parte dell'Asp (Azienda pubblica servizi alla persona, ndr) Ambito 9, per via dei sintomi presentati da alcuni degli anziani ospitati, riconducibili all'infezione da Covid-19. Proprio all'Asp Ambito 9, infatti, il Comune di Cingoli ha conferito il servizio della casa di riposo.
Alcuni familiari dei cinque anziani contagiati riferiscono persino di non ricevere da giorni notizie né informazioni sullo stato di salute dei loro cari. "Nessuno risponde alle nostre chiamate" raccontano.
"Ci piacerebbe avere qualche risposta in più dall'amministrazione comunale - ci riferiscono ancora i cittadini -. Ad esempio: come devono comportarsi le persone che sono andate a trovare i propri cari nella casa di riposo nei giorni precedenti l'8 marzo, quando il virus presumibilmente già circolava nella struttura? Sono state prese tutte le precauzioni per il personale interno?".
Nella mattinata di oggi - secondo quanto riferito dagli operatori della struttura al sindacato - tutti gli ospiti e il personale in servizio sono stati sottoposti a tampone.
Alle preoccupazioni della cittadinanza si aggiungono, infatti, quelle del sindacato che ha presentato alla cooperativa KCS Caregiver che ha in gestione la struttura, al sindaco di Cingoli e all'Asp di Jesi, le seguenti richieste:
- l'immediato trasferimento degli ospiti positivi in strutture sanitarie adeguate poichè la casa di riposo non è in alcun modo adatta per gestire il contenimento della diffusione e la gestione dell’emergenza;
- l’attivazione di tutti i protocolli sanitari previsti;
- la sanificazione degli ambienti della struttura;
- la messa a disposizione del personale dipendente di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale che assicurino, ai sensi della normativa vigente, la massima prevenzione e protezione dal contagio.
La stessa Cooperativa KCS Caregiver ha confermato le preoccupazioni in merito alla permanenza dei cinque anziani malati nella casa di riposo, seppur isolati dal resto degli utenti in un ambiente apposito. Già nella giornata di ieri la cooperativa ha tentato di trasferirli in altre strutture, senza successo.
++ AGGIORNAMENTO 15 MARZO ORE 15:00 ++
IL SINDACO: "ALTRI 29 ANZIANI CONTAGIATI NELLA CASA DI RIPOSO"
Neanche il Coronavirus ferma l’Istituto Alberghiero “Varnelli” di Cingoli .
Con la chiusura "obbligata" delle scuole, infatti, si scopre un nuovo modo di intendere la didattica che proietta, per certi versi, il mondo dell'istruzione in avanti. Quanto profetizzato fino a poco tempo fa, con il Dpcm del Governo Conte dello scorso 4 marzo, di fatto si materializza anche se per causa di forza maggiore. Se pur per un lasso di tempo "emergenziale", la scuola italiana scopre dunque un nuovo approccio con la didattica a distanza che va al di là delle comunicazioni scuola-famiglia-docenti-alunni attraverso il Registro elettronico.
Anche a Cingoli l’IPSEOA “Varnelli” si è attivato per tenere lezioni a distanza.
La dirigente professoressa Maria Rosella Bitti ha infatti fin dai primi giorni emanato una circolare interna dando opportune indicazioni ai docenti e agli studenti.
È stata attivata una piattaforma on-line attraverso il registro elettronico, ogni docente potrà utilizzare la piattaforma del registro elettronico per condividere con gli studenti nuovi contenuti di studio o per ripetere parte del programma già svolto e può correggere i compiti in tempo reale. L’area virtuale è divisa per classi, il materiale digitale può essere visualizzato o scaricato dal singolo studente, e l’accesso all’area didattica virtuale consente anche la fruizione di webinar in streaming. L’accesso da parte di ciascun studente è così garantito anche da smartphone o da qualsiasi altro device, in modo da rendere particolarmente agevole la fruizione.
I ragazzi sono tenuti a prendere visione e svolgere i compiti assegnati. In tal modo l ‘Ipseoa “Varnelli” conta di assicurare all’utenza un’attività didattica ricca e regolare, anche al di fuori delle aule, che non disperda il rapporto diretto fra docenti e alunni costruito con mesi ed anni di frequentazione quotidiana e rinsaldi lo spirito dell’intera comunità educante in tempi di emergenza.
“Naturalmente la didattica a distanza permette di proseguire le lezioni ma ovviamente non sostituisce il rapporto che esiste tra docente e alunno di persona. Trovandoci in una situazione di emergenza,” sottolinea la Dirigente, “il metodo usato ora è quello che permette di tenere desta l'attenzione degli alunni e di proseguire comunque il programma. I nostri studenti, costretti a restare a casa, potranno continuare a seguire i propri docenti e a studiare attraverso le aule virtuali. Materiali didattici personalizzati on line sono invece stati predisposti anche per gli studenti con disabilità, con il coordinamento dei docenti di sostegno, con la possibilità di confronto via mail o telefonicamente con le famiglie. Inoltre nella nostra scuola le regole di tutela della salute e quelle previste per l’Hccp tese a garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti, ma anche le norme più elementari imposte nei laboratori di enogastronomia per l’utilizzo di divise appropriate, cappelli e guanti monouso sono sempre state la primo posto pertanto questa emergenza non ci ha trovato certamente impreparati. In questo momento però sono aumentate tutte le misure precauzionali grazie al lavoro dei collaboratori scolastici che si sono prodigati nel disinfettare tutte le aule, il convitto, e i laboratori, infine sono stati collocati all’ interno dell’ istituto molti dispenser con il disinfettante.
Ancora una volta l’Ipseoa “Varnelli” è in prima linea e non si ferma davanti a nulla, anzi, come scuola sta approfittando di questa occasione per potenziare la didattica a distanza, sfruttando la rete, condividendo, azioni formative diversificate per non interrompere le attività di studio e condividendo l’obiettivo di tutte le scuole: superare insieme al più presto questa fase emergenziale per ritrovarci tra qualche giorno in classe pronti a ripartire”.
Tragedia a Cingoli. Un uomo di 40 anni, disoccupato, è stato trovato impiccato nella sua abitazione in località Marcianello intorno alle 18:30. A scoprire l'accaduto la moglie che ha subito chiamato i soccorsi.
Sul posto i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo mentre i Carabinieri di Cingoli tentano di ricostruire la dinanica dell'accaduto.
Ancora oscure le ragioni che hanno portato l'uomo a compiere l'estremo gesto.
Nuove disposizioni e per il culto e le attività pastorali nelle diocesi di Macerata dopo l'ordinanza regionale del 3 febbraio, che ha sospeso le attività didattiche e le manifestazioni.
Il vescovo Nazareno Marconi ha diffuso nuove indicazioni ai fedeli per non mettere a rischio la propria salute e quella degli altri.
La prima disposizione è quella di interrompere la Visita Pastorale che era partita a Tolentino e che doveva continuare fino al 15 marzo, la quale verrà spostata a nuova data indicata in seguito.
“È bene non smettere di pregare, ma facendolo con prudenza ed evitando al massimo i rischi di contagio. Alcuni vescovi, che rispetto e stimo, hanno ritenuto saggio per la situazione delle loro Diocesi sospendere la partecipazione dei fedeli a tutte le Sante Messe”, afferma il vescovo Marconi in una nota.
Con altre Diocesi ritengo, almeno per ora, che si debbano seguire queste indicazioni:
Finché resteranno chiuse le scuole si interrompano il catechismo e le riunioni formative e di preghiera delle varie età e di vario tipo.
Le Chiese restino aperte per la preghiera personale.
I sacerdoti, anche da soli, celebrino le S. Messe di orario, perché i fedeli da casa possano unirsi spiritualmente alla preghiera della Chiesa.
Gli anziani, gli ammalati e i bambini restino a casa, pregando personalmente per non mettere in pericolo sé stessi e gli altri.
I fedeli che vogliono seguire le Sante Messe in chiesa lo facciano con grande responsabilità, tenendo una distanza di sicurezza gli uni dagli altri, evitando ogni contatto.
Si confermano tutte le indicazioni già date per le celebrazioni liturgiche".
Già pronto il percorso e definita la logistica del 27° Rally Adriatico, seconda prova del Campionato italiano Rally Terra e terza “tricolore” anche per le vetture storiche, che tornano dopo la positiva esperienza dell’anno passato
Poco oltre due mesi al sempre atteso Rally Adriatico, ma già alla fine di febbraio PRS Group conferma di aver definito percorso e logistica, per l’appuntamento in programma l’1 e 2 maggio con quartier generale sempre a Cingoli.
Sarà un doppio appuntamento tricolore, come lo scorso anno: sarà al via il 27° Rally Adriatico, la parte “moderna” della competizione, seconda prova del Campionato Italiano Rally Terra (CIRT) ed il 2° Rally Storico del Medio Adriatico, terzo atto del Campionato Italiano Rally Terra storici (CIRTS).
Viene dunque riproposto il doppio impegno sulle strade marchigiane dopo la interessante prova dello scorso anno, in un contesto che ha fatto la storia delle gare su strada bianca. Quel contesto che verrà nuovamente messo in scena con un percorso che rispecchia la tradizione, con 80 chilometri suddivisi in 9 prove speciali per la parte “moderna” e di 65 (per 7 prove speciali) per la parte “historic”.
Logistica pressochè invariata rispetto al passato, essendo sempre stata funzionale e in linea con le necessità dei piloti e le prescrizioni Federali.
Programma provvisorio:
Mercoledì 1 Aprile Apertura iscrizioni
Mercoledì 22 Aprile Chiusura iscrizioni
Giovedì 30 Aprile Distribuzione Road-Book ore 08,30/10,00 c/o Segreteria, Ricognizioni autorizzate (3 passaggi totali) 09,30/12,30 - 14,00/18,00, Briefing con Direttore di Gara ore 19,00 c/o Sala Consiliare del Municipio di Cingoli (Mc)
Venerdì 1 Maggio
08,30/12,00 Verifiche Sportive presso Jesi 1 - Parco Assistenza
09,00/12,30 Verifiche Tecniche presso Jesi 1 - Parco Assistenza
13,00/17,00 Shakedown
19,01 Cerimonia di Partenza – Cingoli, P.zza Vittorio Emanuele II
19,10 Ingresso Riordino Notturno – Cingoli, Viale Valentini
Sabato 2 Maggio
08,01 Uscita Riordino Notturno
19,00 Arrivo – Cingoli, P.zza Vittorio Emanuele II
È stato avviato con successo il progetto “3 S – Scuola, Sport, Salute”, organizzato dalla Polisportiva Cingoli, dall’Avis locale e dall’Istituto Comprensivo “Enrico Mestica”.
L’iniziativa mira a sensibilizzare i giovani della Scuola Secondaria di I°grado sull’importanza di tenere stili di vita adeguati, praticando attività sportive, dedicando tempo allo studio e facendo attenzione la prevenzione dalle malattie.
Venerdì 21 febbraio la due giorni del progetto è iniziata con il Torneo delle Classi di pallamano presso il Palasport “Luigino Quaresima”. È stato un pomeriggio all’insegna del divertimento, anche se i ragazzi hanno dato il 100 % per vincere la Coppa messa in palio dall’Avis comunale. Il Torneo prevedeva un girone all’italiana tra le classi prime, seconde e terze della Secondaria di I° grado. Per quanto riguarda la 1^ media, ha vinto la classe C. Tra le seconde, hanno primeggiato i ragazzi della C. Nelle classi terze ha vinto la 3^A. Alle premiazioni hanno partecipato il presidente della Polisportiva Cingoli, Simone Ciattaglia, la vice-presidente dell’Avis Cingoli, Floriana Crescimbeni, e la dirigente scolastica dell’IC Mestica, Emanuela Tarascio. L’Avis ha offerto a tutti i partecipanti una speciale maglietta celebrativa e delle pettorine, oltre ad aver fornito alla Polisportiva il materiale sportivo di palloni e porte.
Nella giornata di sabato 22 febbraio presso la scuola media E. Mestica di Cingoli il progetto è proseguito con l’incontro formativo rivolto ai ragazzi della 3^ media. All’incontro hanno partecipato la dottoressa Daniela Cimini, medico dell’Area Vasta 2 del comparto Prevenzione Malattie Infettive, la dottoressa Patrizia Sacchi, medico dietologo e nutrizionista, e la Dottoressa Yada Orazi, Psicologa e Psicoterapeuta.
La Dottoressa Cimini ha parlato dell’importanza delle vaccinazioni, definita come una delle più grandi scoperte mediche mai fatte dall’uomo. “ Prevenire è meglio che curare” , e i vaccini sono una tra le armi di prevenzione più efficaci, a disposizione della sanità pubblica. L’intervento ha evidenziato l’importanza delle vaccinazioni, come prevenzione di malattie infettive molto pericolose, per le quali non esiste una terapia o questa non è sempre efficace. Si è parlato anche dell’importanza nel rispettare il calendario vaccinale, per garantire la salute dei ragazzi, ma anche per contribuire al controllo a livello locale o mondiale di alcune malattie.
La dottoressa Patrizia Sacchi ha parlato invece dell’importanza dell’attività motoria, come elemento fondamentale della crescita psicofisica dei ragazzi, e di come sia uno strumento primario per la tutela della salute e un’arma per combattere il rischio di obesità e sovrappeso.
È stato anche evidenziato, come l’alimentazione sia un fattore determinante nella prestazione dei giovani sportivi, ed è essenziale anche per assicurare un regolare accrescimento fisico e mentale. Per questo motivo sin da piccoli, è importante far sapere ai ragazzi cosa, quanto e come mangiare prima, durante e dopo l’attività fisica.
È stato trattato anche l’importante argomento della distribuzione ottimale dei nutrienti nella giornata, e l’importanza di assumere alimenti il più possibile sani e soprattutto rispettandone la stagionalità. La Dottoressa ha messo in evidenza inoltre, l’importanza dell’alimentazione in questa fase di vita dei ragazzi ,e di come sia un fattore cruciale, non solo per garantire buoni risultati sul campo, ma anche e soprattutto per una buona crescita e un buon rendimento nelle attività scolastiche. Un’alimentazione errata, per eccesso o difetto, per qualità e quantità, non soltanto può pregiudicare la prestazione atletica, ma può portare a problemi nell’accrescimento, che a loro volta, potranno essere causa di problemi ancora più seri nell’età adulta.
L’incontro si è concluso con l’intervento della dottoressa Yada Orazi la quale ha evidenziato come la psicologia e lo sport siano intrinsecamente legati: lo sport ha un effetto salutare sull’equilibrio psicologico dei ragazzi, li allena all’iniziativa, alla responsabilità, li spinge alla socializzazione e alla cooperazione, insegna a pensare, valutare e proporre.
Il progetto vedrà in futuro ulteriori iniziative, come per esempio un seminario con un testimonial dello sport.