''Non ci sono le condizioni per la consegna, manca il collaudo finale dell'Erap sulle aree esterne e sulla funzionalità di arredi e impianti di riscaldamento: io così le casette non le consegno''.
Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci si aggiunge all'elenco dei colleghi che hanno protestato per le carenze nei lavori di finitura dell'urbanizzazione delle aree destinate alle casette dei terremotati e per i difetti delle stesse Sae. Per questo, annuncia all'ANSA, rinvierà a data da destinarsi la consegna alle famiglie delle 12 casette della frazione di Nocria, che era prevista prima di Capodanno. ''Ho scritto alla Regione Marche e all'Erap, l'ente preposto al collaudo finale, e aspetto una risposta. A 16 mesi dal terremoto a Castelsantangelo siamo fermi a 11 casette abitate''. Oltre alle 12 di Norcia il paese ne attende altre 40: ''ma con neve e pioggia chissà quando saranno pronte''.
(Fonte Ansa)
Questa mattina una delegazione del “Comitato per la lotta contro la fame nel mondo – ONLUS di Forli” composta da Sergio, Roberto e Michele ha consegnato una Terna meccanica New Holland B100C per la movimentazione terra.
Dopo il 24 agosto 2016 il Comitato di Forlì è stato vicino alla comunità di Castelsantangelo sul Nera, rapporto che si è consolidato dopo gli eventi catastrofici del 26 e 30 ottobre 2016.
"Proprio nel gennaio 2017, nel pieno dell’emergenza neve, la delegazione - racconta il sindaco Falcucci - venne a Castelsantangelo sul Nera e, ironia della sorte, era presente quando un incidente meccanico, durante la pulizia delle strade dalla neve, distrusse l’unica vecchia Terna che era adibita anche a spazzaneve. Durante il convegno dell’11 novembre 2017 sul tema “Sisma un anno dopo – Analisi, valutazioni e prospettive” tenutosi a Castelsantangelo sul Nera, al quale ha partecipato una delegazione del predetto Comitato di Forlì, Sergio ha annunciato che erano riusciti a raccogliere i fondi per donarci una nuova Terna in sostituzione di quella andata distrutta".
Il sindaco già in quell’occasione manifestò profonda gratitudine per la sorpresa e sottolineò quanto è grande il cuore degli italiani che non ha confini di sorta ed è sempre pronto ad aiutare nei momenti di bisogno. Oggi il mezzo annunciato è arrivato e sarà estremamente utile per le attività di supporto alla rimozione delle macerie specialmente all’interno delle Frazioni. Mauro Falcucci ha consegnano un attestato e un crest del comune quale segno di amicizia verso un Comitato ed una Comunità che con la solidarietà, l’impegno nel sociale e nello specifico per la lotta contro la fame nel mondo, rappresentano un esempio di altruismo senza eguali.
Continuano le azioni positive a favore delle popolazioni terremotate.
Mercoledì mattina, una delegazione della ditta SDF Group, guidata dagli Area Manager Raffaele Bruno e Massimo Gubbiotti, e della ditta SAI s.a.s., nelle persone dei titolari Ilari Fabrizio e Sergolini Loris e del meccanico Giancarlo Senzacqua, hanno consegnato un trattore SAME Explorer 105.4 DT MD LS al Sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci.
La Ditta SDF, come segno di vicinanza e supporto in favore del Comune di Castelsantangelo sul Nera dopo le devastanti e distruttive scosse del 2016, aveva difatti espresso l’intenzione di voler donare un mezzo per garantire l'apertura delle strade dalla neve durante il periodo invernale considerato che un pari mezzo nel gennaio 2016 andò, per un imprevisto meccanico, completamente a fuoco.
Grazie poi a successivi colloqui con il responsabile di zona della ditta SAME, nonché con il titolare della concessionaria SAME di Montegiorgio, si è giunti alla definizione del mezzo più idoneo, data la particolare conformazione del territorio comunale.
Il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, sempre pronta e attenta ad aiutare i piccoli Comuni, ha consentito di aumentarne la potenza da 80 a 110 CV necessari per la viabilità in montagna e il Comitato Fiera San Luigi e dal Comune di Ossana (TN) ha acquistato la lama spazzaneve, relative catene e una zavorra posteriore.
Una sinergia tra privato e pubblico che ha permesso di donare un mezzo moderno e idoneo per far fronte alle consuete e copiose nevicate che si verificano a Castelsantangelo sul Nera.
Mauro Falcucci ha espresso, anche a nome della Comunità, profonda gratitudine alla SAME Italia, alla Presidente della Fondazione Carima Rosaria del Balzo Ruiti, al Sindaco Luciano Dell’Eva del Comune di Ossana (TN) e al Comitato Fiera San Luigi.
Ai presenti il Sindaco ha consegnato lo stemma del Comune e un Crest raffigurante Castelsantangelo sul Nera come era prima degli eventi sismici dello scorso anno.
E’ stato altresì sottolineato che il Volontariato e il grande cuore delle tante persone che si dimostrano vicine ad altre comunità in momenti di grande difficoltà, sono espressioni di un popolazione che ha valori invidiabili, perché sempre pronti a manifestare concreta solidarietà, vicinanza e affetto
Un bacino d'acqua con una portata da 20 mila metri cubi a 1.765 metri di quota a Castelsantangelo sul Nera per abbeverare il bestiame degli allevamenti, per l'innevamento artificiale e come presidio antincendio.
Lo studio di fattibilità del progetto funzionale al rilancio dell'Alto Nera, colpito duramente dal terremoto del 2016, è stato presentato in Regione. L'iniziativa, che potrebbe costare un milione di euro tra impermeabilizzazione del bacino e servizi, è fortemente voluta da Cia e Copagri Marche, dal sindaco Mauro Falcucci e appoggiata dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti.
"Lo studio di fattibilità - ha spiegato l'arch. Andrea Prosperi, uno dei tecnici che vi hanno lavorato - mostra che il progetto non ha impatto ambientale e sfrutta una fonte situata 30 metri al di sopra del bacino, con l'acqua che lo alimenterebbe in caduta".
FONTE ANSA
Vento di cambiamento alla Nerea. C'è infatto un cambio di guardia al vertice del consiglio di amministrazione della famosa ditta di Acqua minerale Naturale dei Monti Sibillini di Castelsantangelo sul Nera. Dal 1 gennaio 2018 alla guida dell'azienda subentrerà a Resparambia il signor Tommaso Rossi, originario di Fermo, ma residente da anni a Senigallia, che dovrà gestire il potenziamento, lo sviluppo e le altre iniziative che vedranno in prima fila l’azienda.
Un anno difficilissimo, a causa del sisma, che l’azienda che sulle proprie bottiglie porta il marchio del Parco del Sibillini, ha chiuso con un aumento di produzione (ben 84 milioni di bottiglie) ed anche di fatturato a dimostrazione che i momenti più neri possono comunque portare cose buone. La ditta aveva subito infatti danni strutturali ma ha continuato a lavorare con grande sacrifici da parte dei dipendenti che sono stati costretti ad emigrare lungo la costa con le proprie famiglie.
Ora la decisione del cambio ai vertici: l’imprenditore Carlo Resparambia, dopo 4 anni, all'inizio del nuovo anno passerà il testimone al neo socio e presidente Tommaso Rossi. Nell’assemblea ordinaria, tenutasi al ristorante La Locanda del Re di Pieve Torina è stato fatto il punto della situazione e dell’attività commerciale dopo l’uscita dal concordato del 4 ottobre scorso e sono state rinnovate le cariche sociali. L’azienda ha dimostrato un forte attaccamento al territorio insieme a tutti i suoi operai, ben 23 dipendenti, ed i sacrifici sono stati ripagati.
Mercoledì scorso, nella sede della Provincia di Macerata, hanno avuto luogo tre Conferenze di Servizi che avevano all'ordine del giorno l'esame dei progetti per la sistemazione ed il ripristino di quattro strade provinciali danneggiate dal terremoto; tra questi, l'intervento più significativo riguarda la Pian Perduto che collega, come noto, Castel Sant'angelo con il Monte Prata e Castelluccio.
Va ricordato che la Pian Perduto, tutt'ora chiusa nella parte superiore dal sisma 2016, riveste un'importanza strategica non solo per i residenti ma anche per l'intero comprensorio anche ai fini turistici e sportivi.
Il progetto, già vagliato nell'estate scorsa, prevede lavori per oltre 16 milioni di euro e, dopo la sua modifica, è stato di nuovo sottoposto all'apposita Conferenza; nei giorni prossimi, come ha assicurato l'ing. Soccodato sentito al termine dei lavori dal Presidente Pettinari, verrà avviata la procedura per l'appalto.
Sono stati inoltre esaminati ed approvati nella stessa giornata altri tre progetti sempre inerenti la viabilità delle zone terremotate. Gli interventi analizzati, oltre alla strada Pian Perduto, riguardano la messa in sicurezza e ripristino di un tratto della Falerense – Ginesina in località San Ginesio, della Sarnano – Sassotetto – Bolognola e della provinciale Sefro - Agolla. I progetti relativi alla strada per Bolognola e per Sefro ammontano complessivamente ad un milione e mezzo mentre per la Falerense - Ginesina sono previste opere per 295 mila euro.
I pareri necessari all'iter progettuale per la sistemazione delle quattro strade erano in parte già stati acquisiti dagli Enti interessati e questo ha consentito di concludere positivamente l'esame dei progetti.
Le Conferenze dei Servizi sono state presiedute, su delega del Soggetto Attuatore, dall'ingegnere Angela Maria Carbone; ad esse hanno partecipato in rappresentanza degli Enti interessati, la Provincia di Macerata con i geometri Bonfigli, Amici Abbati ed il Dirigente ing. Mecozzi, il Comune di Castelsant'Angelo con l'Architetto Guardascione e lo stesso Sindaco Falcucci nonché il tecnico del Comune di Sefro. Alla Conferenza è intervenuta anche la Regione Marche rappresentata dall'ing. Stefano Babini; presenti per l'ANAS gli ingegneri De Franciscis, Turione e Fidenzi unitamente ai progettisti degli interventi in questione.
“Inutile ribadire – precisa Pettinari che ha seguito le fasi conclusive dei lavori della Conferenza – quanto sia importante per il territorio ripristinare i collegamenti devastati dal sisma non solo per i cittadini residenti ma anche per le attività economiche della zona. E' chiaro che senza collegamenti non c'è nessuna speranza di rinascita”.
Finalmente c'è uno spiraglio positivo e una concreta prospettiva per una delle strade più importanti dell'intero comprensorio della Valnerina e del Parco dei Sibillini.
“Per il 7 dicembre prossimo – annuncia il Presidente – è stata convocata un'altra Conferenza dei Servizi presso la sede della Provincia. In tale circostanza verranno vagliati i progetti di ripristino stabilizzazione e messa in sicurezza con istallazione di reti paramassi sulle provinciali 135 Frontignano – Castelsant'Angelo ed Ussita – Casali ancora interrotte dopo il sisma 2016.“
A Monte Prata ieri la neve è scesa copiosa. E c'è già chi lamenta di non poter usufruire di quella che, stando ai fatti attuali, si prospetta come una stagione ottima.
"Oggi sta nevicando - scrivono sulla pagina Sci Club Monte Prata - e nevicherà per tutta la settimana. Le previsioni parlano di oltre un metro di neve".
E allora il messaggio è chiaro: la neve c'è ma non basta, infatti gli impianti restano chiusi.
"I signori dell'Anas - continua il post - e chi lo permette ci hanno fottuto la stagione e anche il futuro. Sì, anche il futuro. Stare fermi in una stagione che si presenta ottima e che sarebbe stata un volano eccezionale per la rinascita dei luoghi non è un peccato: è un delitto mostruoso contro le popolazioni colpite dal terremoto".
Quasi 12 mila euro raccolti dalle associazioni venatorie e piscatorie delle Marche sono stati destinati all'acquisto di 5 Lim (Lavagne Interattive Multimediali) per le scuole di altrettanti centri colpiti dal terremoto: Amandola, Venarotta, Caldarola, Pieve Torina e per la scuola di Visso frequentata anche dai bimbi di Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Le Lim sono già state consegnate.
"E' un'iniziativa concreta di solidarietà avviata un anno fa da cacciatori e pescatori sportivi" ha detto l'assessore regionale Moreno Pieroni, che ha lanciato un'altra raccolta fondi per il prossimo anno. Oggi associazioni (Federcaccia, Arcicaccia e Enalcaccia e Enalpescae enti locali si sono incontrati per la consegna di un simbolico attestato di consegna ai Comuni beneficiari. (Ansa)
Un progetto accolto con grande favore, quello firmato Contram, da tutti i comuni terremotati e dagli attori dell'entroterra maceratese.
L'azienda di trasporti di Camerino ha realizzato i suoi nuovi bus con delle immagini delle aree terremotate prima che il terremoto le devastasse.
"L'azienda Contram nasce in questi territori - commenta il presidente Stefano Belardinelli - Vorremmo ancora far girare le immagini e la vita di questo territorio come lo abbiamo conosciuto nei momenti più belli".
E difatti queste foto, che ritraggono non solo beni ambientali ma anche culturali, gireranno per tutta l'Italia e l'Europa per promuovere il paesaggio maceratese.
"La Contram ha colto la dimenticanza di questi luoghi - dichiara il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Falcucci - Chiediamo con forza il lavoro in queste aree. Senza il lavoro non può ripartire la montagna. Servono i giovani perchè serve che la montagna sia viva".
L'Ufficio della ricostruzione della Regione Marche ha dato il via libera alle prime perimetrazioni dei comuni maggiormente colpiti dal sisma. La prima firma è per il Comune di Castelsantangelo sul Nera (Macerata), che ha individuato 8 aree: Castelsantangelo capoluogo e sette fra località e frazioni. "In settimana - spiega il presidente delle Marche Luca Ceriscioli - verranno adottati anche i decreti per le perimetrazioni del Comune di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).
Operazioni propedeutiche alla ricostruzione, per avere un piano sovraordinato, uno strumento di progettazione e di controllo per ridisegnare le aree interne e i comuni più devastati dal sisma". ''Abbiamo lavorato più in fretta possibile per stare nei tempi che ci hanno imposto. Questo è un primo passo per capire se, dove, come e quando ricostruire Castelsantangelo" ha detto Falcucci. (Ansa)
Il Tg5 fa un passo indietro e, dopo il servizio di inizio settimana che puntava il dito contro il Consorzio Stabile Arcale, responsabile secondo l'assessore alla Protezione Civile Sciapichetti addirittura di non trovare gli operai da mandare nei cantieri, nell'edizione delle 20 di ieri ha indicato come causa dei ritardi le regioni e la protezione civile, responsabili di aver rallentato i provvedimenti.
Lunedì è prevista la prima neve e per tante, troppe persone che hanno perso qualsiasi cosa nel terremoto dello scorso anno, questo sarà il secondo inverno senza un vero tetto sopra la testa. Non quello della propria abitazione (per quelle case chissà quanto ci vorrà per ricostruirle) ma almeno quello di un prefabbricato, quelle soluzioni abitative d'emergenza che chiamiamo "SAE". Visto che di emergenza si tratta, ci si aspetterebbe di vederle pronte in tempi brevissimi, cosa che invece non sta accadendo.
Le SAE montate avrebbero dovuto essere 3702, ma nella realtà ne sono state consegnate solo 1103. Questo significa che solo una famiglia su tre affronterà il secondo inverno disponendo di una casa sufficientemente protetta, seppure di emergenza. Purtroppo in alcuni comuni la situazione è ancora più difficile: a Ussita, zero casette su 87 previste, a Visso, zero su 238, a Castelsantangelo sul Nera, 11 su 63 e a Pieve Torina, 40 su 208. Nonostante ciò, la protezione civile si dimostra ottimista e garantisce che per per dicembre si dovrebbe arrivare a consegnare l'80% delle case previste.
''Mi tenga aggiornato, se ha bisogno ci sono". Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, che gli ha mostrato la zona rossa del borgo maceratese devastato dal terremoto dell'ottobre 2016.
"Gli ho fatto vedere il paese - racconta il sindaco -, e abbiamo chiesto che ci diano risposte tecniche, sulla microzonazione sismica e sul rischio idrogeologico. Dobbiamo dire la verità ai cittadini: se possiamo ricostruire qui oppure no". Falcucci, che si è dichiarato "onorato per la visita del Capo dello Stato, che ha mantenuto la promessa fatta un anno fa", chiede di "differenziare tra i comuni del cratere, attuando interventi mirati commisurati all'entità del danno". Il presidente, riferisce, ha annuito, e ha chiesto di essere tenuto aggiornato. Intanto il 16 novembre i sindaci sono stati convocati a Roma per un incontro tecnico sulla microzonazione di terzo livello.
(FONTE ANSA)
Oggi, 7 novembre 2017, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornata a visitare il cratere maceratese.
Questa volta la prima tappa è stata a Pieve Torina. Dopo una breve visita presso il centro del paese il Presidente della Repubblica si è intrattenuto a parlare con gli abitanti in primis con Fernanda una signora di 93 anni la quale ha ringraziato il presidente di essere venuto e gli ha presentato la sua pro nipotina Greta, figlia di sua nipote Maria Francesca. Al capo dello Stato ha fatto molto piacere avere in braccio la bambina per qualche minuto.
Subito dopo il Presidente della Repubblica ha fatto un giro per le SAE e si è trattenuto presso una coppia di anziani Raffaele e Giuseppina prendendo un caffè e ha chiesto alla coppia come si trovavano nella casetta. Molto contente le persone presenti che hanno detto a Mattarella: "È un piacere averla qui" e quest'ultimo ha risposto "Sono molto contento di vedervi".
Salutando le persone ed i bambini delle scuole, Mattarella ha ricevuto in regalo un libro fotografico da parte di Don Candido Pelosi, uno dei parroci di Pieve Torina e il sacerdote ha dichiarato di essere molto felice per questa giornata così importante. Finita la visita a Piev Torina, Sergio Mattarella è partito alla volta di Castelsantangelo sul Nera e Visso.
Soddisfatto il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci ha detto "La visita del Presidente della Repubblica è un motivo di orgoglio per Pieve Torina e sono grato al Capo dello Stato di aver scelto questo territorio in modo da rendersi conto le criticità che stiamo vivendo e che deve affrontare la popolazione. Mattarella si è fatto portatore delle richieste che ho rivolto in funzione di una ripartenza per evitare che le zone montane si desertificano, sulla scorta di questo una grande accoglienza da parte della popolazione con la sobrietà e la dignità da parte chi ha perso tutto".
La questione delle SAE per i terremotati lunedì era finita sui tg nazionali. Una sorta di scandalo nazionale, condito da diverse spiegazioni, non ultima quella che le ditte responsabili della posa delle casette non avrebbero personale a sufficienza per montarle.
Il consorzio fiorentino Arcale, affidatario di una fetta del maxi appalto Consip, è finito sul banco degli imputati. A fronte delle 1521 casette da consegnare, ad oggi ne sarebbero state fornite solamente poco più di 250. E a dire questo a Il Giornale è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti: "il Consorzio Stabile Arcale ci ha detto che non trova operai da mandare quì". Su 1500 SAE, in tutta la regione ne sono state consegnate 260. E mentre è già partito lo scontro a suon di carte bollate tra l'amministrazione regionale e le ditte, per la prima volta il presidente del Consorzio Stabile Arcale Giorgio Gervasi, spiega la sua versione dei fatti. Che non collima affatto con quella della Regione.
Lo abbiamo incontrato all'Hotel Cosmopolitan di Civitanova, dove ha accettato di raccontarci la versione di Arcale, mostrandoci anche tutti i documenti in suo possesso.
"Siamo vittime di una strumentalizzazione politica, non posso pensare a niente di diverso. Arcale è l'ultima ruota del carro ed è facile che diventi il capro espiatorio di tutta la vicenda": esordisce così Gervasi che poi inizia a snocciolare numeri.
"Sono state consegnate 537 Sae al primo novembre. In cinque giorni ne sono state consegnate altre settanta. Abbiamo al lavoro nei cantieri circa 500 persone: non abbiamo mai dichiarato di non avere operai sufficienti per portare avanti il lavoro. Nel mese di novembre contiamo di consegnare fra 350 e 400 Sae".
Da cosa dipendono i ritardi allora? "I ritardi dipendono dai tempi di urbanizzazione delle aree, dalla scelta delle aree e dalla burocrazia che deve rispettare dei passaggi formali. Le urbanizzazioni, infatti, vengono realizzate con il Codice degli appalti in regime ordinario e non di emergenza. E' stata una scelta politica: noi avevamo segnalato fin dall'inizio che avrebbe potuto comportare gravi problemi. E i problemi sono arrivati.
Devo precisare che le urbanizzazioni fanno capo alla Regione. Il Comune pensa solo alla scelta delle aree. Da lì in poi fa tutto capo alla Regione. Noi dal momento in cui ci vengono consegnate le aree, abbiamo sessanta giorni per consegnare a nostra volta le Sae. A questo punto, la Regione deve completare la parte finale delle urbanizzazioni di secondo livello prima che i cittadini possano prendere possesso della casetta. Se non ci consegnano le aree, come fanno a dire che la colpa dei ritardi è la nostra?".
Nello specifico, Gervasi spiega, ad esempio la situazione di San Severino. "A San Severino il 19 giugno inizia l'urbanizzazione. Per il 4 settembre doveva essere consegnata tutta l'area per permettere il montaggio delle oltre 100 Sae previste. Invece, il 4 settembre ci viene consegnato un primo pezzo di area per 29 Sae; il 18 settembre un secondo pezzo per circa altre 40 Sae e, infine il 9 ottobre l'ultima area. Ci è voluto il tempo dal 4 settembre al 9 ottobre per prendere possesso dell'intera area. Il primo lotto di Sae è stato consegnato il 3 novembre, un secondo sarà consegnato il 17 novembre. Il terzo e ultimo sarà consegnato per l'8 dicembre. A quel punto, dipenderà dal tempo necessario a completare le urbanizzazioni di secondo livello. Per quanto ci riguarda, cercheremo di accontentare il sindaco che ci ha chiesto di poter consegnare il terzo lotto con qualche giorno di anticipo per consentire a tutti i suoi concittadini di poter entrare nelle casette prima di Natale. Ce la metteremo tutta".
Altra nota dolente: la questione Visso, dove il sindaco ha più volte detto di voler portare in giudizio Arcale per i ritardi. "Porto l'esempio dell'area Visso Cesare Battisti. Il progetto esecutivo è stato approvato il 19 maggio. L'urbanizzazione è iniziata il 13 luglio e l'area è stata consegnata ad Arcale il 30 ottobre. Come ribadisco, noi a quel punto abbiamo 60 giorni per consegnare le Sae e successivamente sono necessarie le opere di urbanizzazione secondaria. E' responsabilità di Arcale se le casette non arriveranno per Natale? Per farci entrare nell'area sono passati novanta giorni. Del ritardo dal 2 agosto al 30 ottobre, chi ne risponde? Questi che vi dico sono dati ufficiali della Protezione Civile, non di Arcale".
La Regione dice che applicherà delle penali. Si è vociferato anche di una possibile revoca dell'incarico ad Arcale. "Sì, ci hanno applicato delle penali che ritengo illegittime per ritardi di 5, massimo 10 giorni e le abbiamo contestate. Spesso, per accelerare i lavori consentiamo alle imprese delle urbanizzazioni di entrare nelle aree mentre noi stiamo lavorando, con comprensibili disagi per i nostri operai. Vedremo se la Regione vorrà trovare una soluzione bonaria, ma noi siamo pronti ad andare davanti a un giudice. La questione della revoca, invece, è assolutamente improponibile. Qualora venisse percorsa questa strada, ci si troverebbe di fronte al blocco totale delle Sae per mesi e mesi. Comunque, appare evidente che il problema non sono i dieci giorni di ritardo di Arcale, ma i tre mesi per la consegna delle aree".
In questo quadro, ora va considerata anche la possibilità che arrivino pioggia e neve a rallentare ulteriormente i lavori e di conseguenza la consegna delle casette. E il rischio concreto di aspettare ancora per diversi mesi la consegna delle Sae.
"Che la visita di domani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si concretizzi in stimoli per la ricostruzione, per la zona franca e tutto il resto. Mattarella conosce benissimo i problemi, lo consideriamo uno di noi, un cittadino come noi, un terremotato anche lui, perché è italiano, e tutti viviamo il terremoto''.
Lo dice il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, che domani incontrerà il Capo dello Stato, di nuovo in visita nelle zone del sisma. Falcucci spera che ''la vicinanza che il Presidente continua a dimostrarci, e di cui lo ringraziamo, si traduca in una risposta, in fatti a favore della popolazione''.
Dal Governo ''servono risposte diversificate, i comuni non possono essere considerati tutti uguali. Più delle parole, domani, parleranno le immagini. Il Presidente vedrà con i suoi occhi. E se dopo un anno è ancora tutto così, è evidente che qualcosa non ha funzionato". (Ansa)
Si terrà l'11 novembre presso la Struttura Polivalente sede provvisoria del comune di Castelsantangelo sul Nera il convegno “Sisma un anno dopo – Analisi valutazioni prospettive. Durante l'incontro verrà fatto un punto della situazione grazie all'intervento di più personalità. Si inizierà alle ore 10 con i saluti del sindaco Mauro Falcucci, dopo di che cominceranno i lavori.
Durante la mattinata, interverranno Alessandro Amato, geologo e sismologo, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Analisi della sequenza sismica che ha coinvolto il centro Italia nel 2016, Emanuele Tondi, Professore Associato di Geologia Strutturale Sezione di Geologia, Scuola di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Camerino, Cesare Spuri, direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016, il Maggiore Carmelo Grasso, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Marche-Abruzzo, Angelo Sciapichetti, Assessore alla Protezione civile della Regione Marche e Luca Ceriscioli, Presidente della Regione Marche.Si riprenderà alle 14:30, dopo il lunch break offerto dalla Norcineria Alto Nera, con "Il futuro dei Monti Sibillini: tavoli di lavoro tecnici e laboratori di idee per la rinascita". A parlare saranno l'ingegnere Silvio Screpanti, dottore di ricerca in strutture geotecniche, professore a contratto Dip. di Ingegneria Civile e Informatica Università degli studi di Roma Tor Vergata e l'architetto Vittorio Lanciani, nonchè Presidente dell'Ordine degli Architetti di Macerata. Seguiranno l'intervento di Amate l'architettura Movimento per l'architettura contemporanea, la proiezione del video reportage e presentazione del dossier a cura di Raffaella Matocci e di Monja Zoppi e l'archeologo Luca Natali, ricercatore e archeologo Istituto Italiano Paleontologia Umana Roma.
Non mancheranno i momenti toccanti con i "Racconti di terremoto", attraverso le letture di :Peppe Barbera, Patrizia Petetta, Futura Foresi, Judy Silvestrini, Erika Giommarini,Vinicio Amurri. Per poi concludere con domande, la programmazione dei tavoli di confronto e la proiezione del video con voli drone sul territorio dell'Alto Nera, un progetto a cura di Videovolare di Moreno Desideri e Marcello Pannelli.
Il presidente della Repubblica Segio Mattarella torna di nuovo tra i terremotati del Maceratese.
Il presidente arriverà mercoledì 8 novembre per il suo ennesimo tour nell’entroterra. Due i Comuni che saranno visitati dal Capo dello Stato: Pieve Torina e Castelsantangelo sul Nera.
La visita partirà da Pieve Torina per poi proseguire fino a Castelsantangelo sul Nera. Mattarella l'anno scorso era già stato a Camerino e a Porto Recanati, dove aveva salutato gli sfollati ospiti dei camping.
Il premier Paolo Gentiloni sarà lunedì 6 novembre a Camerino, per l'inaugurazione del 682/o Anno accademico dell'Università, che ha ripreso le proprie attività già all'indomani delle scosse dell'ottobre 2016.
La visita però sarà breve, per altri impegni istituzionali del presidente del Consiglio, e il sindaco Gianluca Pasqui, responsabile di Anci terremoto, chiederà a Gentiloni di tornare ''presto'' per incontrare una decina di sindaci dei comuni maceratesi più danneggiati. L'esigenza di un colloquio con il capo del Governo era stata prospettata dal sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci. ''L'idea - dice Pasqui all'ANSA - era anche la mia, ma i tempi stretti della visita non rendono praticabile la richiesta, che avanzerò formalmente per un'altra occasione''. L'inaugurazione del nuovo anno di Unicam, sottolinea, è ''una festa non solo per Camerino ma per tutto il territorio di cui l'ateneo è al servizio'', e Falcucci ''ringrazia l'Università''.
(fonte Ansa)
Un anno fa i cittadini italiani si svegliarono con questa ennesima terribile notizia: "Una nuova e devastante scossa di terremoto ha colpito il Centro Italia alle 7.40 del 30 ottobre 2016. Il sisma, di magnitudo 6.5 Richter, è stato distintamente avvertito in molte altre Regioni Italiane, dalla Puglia al Trentino Alto Adige. Si tratta della scossa più forte in Italia dal terremoto dell'Irpinia nel 1980. L'epicentro del terremoto è stato localizzato tra Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Preci (al confine tra Umbria, Marche e Lazio) ad una profondità di nove chilometri".
Crolli, paura, devastazione, molti feriti, migliaia di sfollati e alcuni luoghi simbolo della nostra fede e della storia italiana come la cattedrale di San Benedetto a Norcia feriti gravemente. Gli stessi luoghi, come molti altri del centro Italia erano già stati colpiti duramente dal sisma del 24 agosto.
"Una serie di eventi terribili che ha sconvolto la vita di migliaia di persone - ha dichiarato Marcello Fiori, responsabile enti locali di Forza Italia - provocato circa 300 vittime, danni per decine di miliardi, spezzato la vita di comunità bellissime e uniche. A oltre un anno di distanza quale è la situazione? Come è stata affrontata l'emergenza più grave che ha colpito il cuore d'Italia?
Purtroppo aldilà dello sforzo straordinario per umanità ed efficienza compiuto dal sistema di protezione civile che nel primo periodo ha salvato decine di vite e messo al sicuro migliaia di persone, dobbiamo registrare un vero e proprio fallimento del modello di intervento sin qui realizzato dai Governi che si sono succeduti. Abbiamo sempre avuto un atteggiamento responsabile e collaborativo, sia in Parlamento che con i nostri Sindaci, perché siamo convinti che di fronte a una tragedia nel Paese devono prevalere le ragioni dell'unità e della solidarietà. Ma un Paese altrettanto serio ha bisogno di verità per correggere ciò che non funziona. La nomina quasi immediata di un Commissario alla ricostruzione, fortemente caratterizzato politicamente, ha creato confusione di ruoli e sovrapposizioni amministrative e procedurali. Inoltre la scelta di affidare alle Regioni, attraverso la nomina dei Presidenti come Vice Commissari, compiti operativi si è dimostrata del tutto inadeguata introducendo un ulteriore appesantimento burocratico. La nostra non è affatto una posizione pregiudiziale ma fondata sui dati di quello che è stato e soprattutto di quello che non è stato fatto.
Ad esempio ecco il bilancio disastroso di quanto non è stato fatto nella Regione Marche: siamo nella paradossale situazione che il numero degli sfollati è addirittura aumentato: si è passati dai 26 mila del 30 ottobre scorso agli oltre 33 mila attuali.
Sono state richieste dai Comuni marchigiani circa 2000 casette per l'emergenza abitativa e ne sono state consegnate 231 (alla data del 25 ottobre) cioè poco più del 10 per cento. Non sono state nemmeno completate le verifiche di agibilità degli edifici: ne mancano ancora oltre 3 mila sempre nelle Marche. Le scuole danneggiate sono 170 (di cui 40 in modo molto grave) e risultano finanziati soltanto 50 interventi.
Si stima che nelle 4 Regioni siano presenti a seguito dei terremoti che si sono succeduti, oltre 2.660.000 tonnellate di macerie e ne siano state rimosse (sino a fine agosto) appena 237.000. Nello specifico: nel Lazio presenti 1.280.000 tonnellate, rimosse circa 100.000; in Umbria presenti 100.000 e rimosse circa 10.000; in Abruzzo presenti 160.000 tonnellate e rimosse nessuna tonnellata; nelle Marche presenti 1.120.000 tonnellate e rimosse 117.000 tonnellate. Quindi dopo circa un anno è stato rimosso meno del 9% delle macerie.
Il costo delle spese per l'autonoma sistemazione dei cittadini che hanno provveduto da soli a cercarsi una casa (sino al mese di luglio 2017) per lo Stato ammonta a circa 200 milioni di euro. Sono oltre 1000 le persone ospitate nei container (prevalentemente si tratta di agricoltori che sono rimasti a presidio della propria attività).
Centinaia di imprese produttive, aziende agricole e manifatturiere, esercizi commerciali e turistici, laboratori artigiani e studi professionali hanno perso la loro possibilità di produrre lavoro e ricchezza, moltissimi l'hanno vista drasticamente ridotta. E senza imprese non può esserci alcuna possibilità di futuro e di ricostruzione. Eppure le risorse economiche non mancano: grazie all'impegno straordinario del Presidente del Parlamento Europeo, on. Antonio Tajani l'Unione Europea ha già reso disponibili oltre un miliardo e 200 milioni per le aree colpite dal sisma e tali fondi potranno raggiungere complessivamente circa i 2 miliardi utilizzando al meglio anche i Fondi ordinari.
L'ufficio del Commissario e le Regioni, in questo anno, non solo non hanno dato un impulso in termini di efficienza e rapidità, ma hanno riempito le popolazioni colpite dal terremoto, di migliaia di pagine di carte e di norme burocratiche assurde come quella volta a trasformare i privati cittadini in vere e proprie stazioni appaltanti per effettuare i lavori di ricostruzione della propria abitazione.
In molti di questi comuni regna oggi solo il silenzio e l'abbandono. Ogni giorno che passa aumenta il rischio concreto dello spopolamento dei borghi di montagna e dei centri storici: senza una abitazione sicura, strade accessibili, un lavoro, una ripresa pur minima delle attività economiche migliaia di cittadini saranno costretti a immaginare di costruire il proprio futuro altrove, lontani dalla casa e dalla terra di origine. Questa è la responsabilità più grave di chi con ritardi, inefficienze e burocrazie sta gestendo questa emergenza.
E' di fatto già arrivato l'inverno e le condizioni climatiche renderanno difficilissimo poter lavorare. Siamo ancora in piena emergenza e di ricostruzione si parla nei convegni e nei comunicati stampa. I dati parlano drammaticamente chiaro e sono impietosi: questo Governo e questi Presidenti delle Regioni hanno dimostrato di non essere in grado di affrontare e risolvere l'emergenza.
Siamo vicini ai cittadini delle Marche, dell'Umbria, del Lazio e dell'Abruzzo che stanno vivendo un periodo terribile della loro vita, in cui in pochi attimi, tutto è stato sconvolto e le certezze di una vita sono state spazzate via. Siamo vicini a loro e non li lasceremo mai soli. Con loro e partendo da loro, dalle loro esigenze e dai loro sogni, vogliamo ricostruire il futuro. Noi sappiamo come fare. Noi lo abbiamo già fatto".
C'è silenzio. Lassù a mille metri di altezza c'è silenzio e fa freddo. Fa freddo anche in una mattina di ottobre dove il cielo è terso e le nuvole non esistono. Qui, a Gualdo di Castelsantangelo sul Nera, c'è ancora gente. Ma ci sono ancora, apparentemente indelebili, i segni del terremoto che ha devastato oltre un anno fa questa piccola frazione.
Difficile trovare una casa rimasta in piedi. Anzi, è praticamente impossibile. Risalendo la strada da Castelsantangelo, incontri solo macerie. Zone rosse e macerie. Tutto com'era oltre un anno fa. Esattamente com'era un anno fa. A parte undici casette di legno, dove hanno trovato riparo una manciata di cittadini.
Abbiamo provato a chiedere loro come vanno le cose. Nessuno ha voglia di parlare. Un'anziana signora ci dice "noi siamo stati fortunati... laggiù c'è gente ancora in mezzo a una strada". Lo stesso ribadisce un'altra signora che esce dalla sua casetta: "Non c'è niente da dire... c'è chi dorme ancora nelle roulotte...". Le casette sono quasi un quartiere nuovo, tre in basso e otto un po' più in alto. Manca ancora un'area di aggregazione, dove poter trascorrere qualche momento insieme per una partita a carte e per fare quattro chiacchiere. "Ci hanno promesso che presto sarà completata anche quella" ci dicono.
Difficile non pensare a quando, fra pochi giorni, qui farà buio alle 4 del pomeriggio. Quando le temperature scenderanno a picco e il freddo si farà pungente. Ma qui il freddo, quel freddo che ti entra dentro, fino all'anima ed è difficile da combattere e scacciare non arriva con l'inverno. CI siamo chiesti quante difficoltà incontra questa gente per andare a fare la spesa, per comprare un giornale o un pacchetto di sigarette... Non siamo riusciti a darci risposte. Qui c'è una intera comunità a rischio.
Nel tempo che siamo rimasti, abbiamo incontrato appena 4-5 persone e 3 militari che si sono fermati al ristorante dell'Erborista, unico luogo di aggregazione rimasto, una tappa che bisognerebbe fare non foss'altro per dare un segnale di vicinanza a queste persone. Perchè oggi niente rompe un silenzio che fa più rumore di una folla urlante. Non sappiamo se esistano ricette o bacchette magiche per trovare una soluzione per questa gente. Ma sappiamo che non si può perdere altro tempo.