Castelraimondo

Il dolore del fratello di Marco Tanda: "Ora è il momento del silenzio"

Il dolore del fratello di Marco Tanda: "Ora è il momento del silenzio"

Marco Tanda, il pilota 25enne della Ryanair originario di Gagliole (Macerata) e la fidanzata Jessica Tinari, di Lanciano, sono fra le vittime della slavina di Rigopiano. Il corpo di Marco è stato riconosciuto ieri sera dal fratello Gianluca: ''ora che Marco non c'è più - le sue uniche parole - è il momento del silenzio''. I due fidanzati sono stati ritrovati senza vita nella sala tv dell'albergo distrutto. Tanda era cresciuto a Castelraimondo, ma si era poi trasferito a Roma con la famiglia. Oggi il sindaco Renzo Marinelli dà voce al dolore della comunità di Castelraimondo: ''una notizia terribile, che ha lasciato tutti sgomenti. Marco era un ragazzo perbene, aveva quasi l'età di mia figlia, si era costruito un bell'avvenire, che è stato stroncato. Eravamo già stati duramente colpiti dal terremoto, questo evento ci ha sconvolti''. I funerali del pilota dovrebbero tenersi a Roma, dove vive la madre Elma. (Ansa)

26/01/2017 10:14
Castelraimondo, iniziata la demolizione dell'edificio in Viale Europa

Castelraimondo, iniziata la demolizione dell'edificio in Viale Europa

È iniziata ieri, martedì 24 gennaio, e si concluderà nelle prossime ore la demolizione di un palazzo fortemente danneggiato dalle scosse di ottobre situato in Viale Europa, al civico 128. L’edificio ha subito degli importanti danni strutturali che hanno costretto sull’immediato l’evacuazione delle strutture circostanti per le quali costituiva pericolo alla pubblica incolumità. Dopo tutte le dovute verifiche si è deciso quindi per la demolizione, e l’incarico è stato affidato alla ditta Edilasfalti di Camerino. Con l’abbattimento della struttura torneranno agibili 4 unità immobiliari ed un’attività commerciale. Grazie a questo intervento la circolazione su Viale Europa sarà riaperta, per il momento, a senso unico, con direzione in uscita dal paese, ma si stanno valutando altri interventi di messa in sicurezza delle strutture circostanti al fine di poter arrivare alla riapertura completa al traffico di Viale Europa in entrambi i sensi di marcia. Al termine dell’intervento di demolizione, che dovrebbe concludersi entro poche ore, le macerie dell’edificio resteranno in loco e non potranno essere prelevate e deferite fino a che la Regione non avrà stabilito le corrette procedure per lo smaltimento delle stesse; si attende una risposta in tempi brevi. Nel frattempo l’Ufficio Tecnico ha avviato la procedura di gara per l’affidamento della messa in sicurezza del Campanile della Chiesa di San Biagio e per quello della Torre angolata che dà sulle mura e che oggi determina la chiusura di Via del sottopassaggio. Inoltre si stanno definendo anche le messe in sicurezza della Chiesa Maria Auxilium Christianorum di Crispiero e del campanile della Chiesa della frazione di Collina, i cui progetti sono stati redatti dall’Ufficio Tecnico Comunale.    

25/01/2017 15:33
I Cinque Stelle di San Severino ribadiscono un secco no alla riapertura del cementificio di Castelraimondo

I Cinque Stelle di San Severino ribadiscono un secco no alla riapertura del cementificio di Castelraimondo

Da Mauro Bompadre, portavoce del Movimento Cinque Stelle San Severino, riceviamo IL M5S di San Severino Marche chiede conto al governo regionale (Pd - Udc), nelle persone del presidente Ceriscioli, dell'assessore Bravi, dell'assessore Sciapichetti, ai tecnici Mariani e Piccinini sull'eventualità che il 26 gennaio venga concessa l'autorizzazione alla Cementir-Sacci SRL della famiglia Caltagirone per riaprire la Cementeria di Castelraimondo.   A tale proposito contestiamo con forza la legittimità di  qualsiasi decisione che vada in questo senso per le seguenti motivazioni: -La mancata presenza del comune di San Severino alla Conferenza dei Servizi che decide su questa materia. -Il mancato adeguamento alle attuali normative sulle emissioni B.A.T. (Best Available Technology), e alle nuove normative che prossimamente verranno emanate. -La discussione per l'autorizzazione ad un'attività inquinante in assenza di un piano industriale da parte dell'azienda -Il mancato recepimento delle sentenze che il Tar ha emesso su questo procedimento.   Ribadiamo dunque la nostra netta opposizione all'apertura dell'impianto poiché già la nostra città ha subito sulla propria pelle, per decenni, emissioni fortemente inquinanti di questa obsoleta struttura (una delle più inquinanti d'Europa!) e i dati rilevati dall’Istituto Superiore della Sanità,confermati poi dall'ARPAM, dimostrano che a San Severino, come anche a Castelraimondo a Gagliole ed a Matelica, le percentuali di mortalità e di ospedalizzazioni per malattie legate all’incenerimento sono altissime e di molto superiori alla media regionale! Ci attiveremo di conseguenza in tutte le sedi, comprese quelle legali, per difendere il nostro diritto alla salute. 

22/01/2017 12:48
Ricostruire le comunità: esperienze e prospettive per i territori colpiti dal sisma

Ricostruire le comunità: esperienze e prospettive per i territori colpiti dal sisma

  Domani, Venerdì 20 gennaio, dalle 15 alle 18.30 a Castelraimondo, presso l’Hotel Borgo Lanciano, confronto su esperienze  e prospettive per ricostruire le comunità dei territori colpiti dal sisma. All'evento,  promosso dalla Cisl di Macerata e di Tolentino, saranno raccolte le testimonianze, coordinate da Rocco Gravina, segretario della Fim Cisl Marche,  di chi è stato colpito dal sisma come  Roberto Mocci, dipendente della Nerea, Luciana Salvucci, dirigente scolastica,  Maurizio Sabbatini, allevatore locale, Paolo Isabettini dell'associazione Daje Marche e Francesca Basha, studentessa UniCam.  Ai lavori, inoltre, interverranno i rappresentanti delle istituzioni regionali,  provinciali, territoriali  e il   Rettore dell'Università di Camerino Flavio Corradini.   L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Castelraimondo, sarà introdotta dal sindaco Renzo Marinelli e dalla responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci e conclusa con l'intervento di Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche.      

19/01/2017 13:12
Marco Cavallaro del PD : sosteniamo a Castelraimondo progetti comuni con Camerino e Pioraco

Marco Cavallaro del PD : sosteniamo a Castelraimondo progetti comuni con Camerino e Pioraco

Anche per la nostra Castelraimondo il 2017 sarà un anno di sfide e di scelte irripetibili. - così esordisce in un comunicato stampa il coordinatore del locale circolo del PD, Marco Cavallaro - Il terremoto ha causato ingenti danni a diverse strutture pubbliche e a molti edifici privati, ma la città, pur ferita, non è stata fiaccata ed anzi ha a disposizione più di una freccia al proprio arco, soprattutto se tutti insieme cercheremo di farle assumere un ruolo centrale nella ricostruzione del territorio montano. È prioritario, a nostro avviso, lanciare e sostenere progetti espansivi nell’area di Torre del Parco, baricentrica rispetto ai comuni di Castelraimondo, Camerino e Pioraco, per costituire un nuovo centro di sviluppo in termini abitativi ed economici, in forza sia della riconversione di aree già urbanizzate (quali, ad esempio, le Casermette), sia delle possibilità edificatorie ancora non sfruttate delle aree limitrofe, sia mediante il rilancio della zona industriale di Lanciano. Ciò - continua il giovane avvocato - potrebbe rappresentare pure il presupposto su cui valutare le ipotesi di nuove aggregazioni amministrative, come la fusione fra più comuni, per integrare le rispettive risorse, affiancando all’attività economica della cultura, dell’ambiente e dell’enogastronomia, la produttività artigiana ed imprenditoriale tipica del nostro comune. Alcune sfide, di cui da tempo inascoltati avevamo segnalato l’importanza, ora sono da accettare con urgenza: la trasformazione del complesso edilizio dell’ex consorzio agrario provinciale, il recupero del centro cittadino e dell’urbanizzazione a sostegno dell’accessibilità e della viabilità, la riqualificazione del fabbricato adibito a consorzio agrario e da tempo inutilizzato nel quartiere Feggiani, la ridestinazione dell’area ora occupata dal deposito di carburanti Capam. Non c’è più tempo da attendere per garantire l’uso pubblico e privato immediato e la fruibilità di queste grandi risorse, che al momento sono un peso per la comunità e delle brutture per il paese. Occorre accelerare al massimo il superamento dell’emergenza; bisogna fare il possibile e l’impossibile per consentire ai privati e alle attività economiche, mediante opere di messa in sicurezza o, se necessario, scelte drastiche di ricostruzione, di ricollocarsi negli immobili agibili e anche in quelli che possono divenirlo con facilità. Il territorio di Castelraimondo, per la sua natura e composizione, può offrire alla ricostruzione aree idonee all’edificazione con nuove tecniche costruttive e nuovi materiali, anche per le realtà limitrofe maggiormente segnate dal sisma; pure da qui riparte la difesa della comunità, già prima fiaccata da numerose crisi occupazionali e lavorative su cui non possiamo né dobbiamo far scendere l’oblio. La vertenza SACCI - prosegue ancora la nota - va riaperta con forza e al massimo livello, con l’intervento della Regione e del Governo; non è pensabile che decine di posti di lavoro manchino in un settore che ora ha anche importanza strategica per la ricostruzione. Siamo convinti che sia necessaria unità di intenti e i consiglieri comunali del gruppo Castelraimondo Identità & Futuro hanno interpretato appieno lo spirito di fattiva collaborazione civica, impegnandosi nei momenti dell’emergenza ma anche pronti a fornire idee e suggestioni per il futuro. Ringraziamo per quanto hanno fatto gli infaticabili Vigili del Fuoco, gli encomiabili volontari, i laboriosi dipendenti comunali. Ma non possiamo accontentarci della gestione dell’emergenza e non ci sembra emergano chiare e decise dall’amministrazione comunale le linee guida della ricostruzione e i progetti per il futuro che sono invece indispensabili. Alcuni problemi sono drammaticamente urgenti da risolvere: pensiamo, su tutti, alla condizione del Palazzo Comunale, per l’ennesima volta ed ancor più gravemente lesionato dal sisma ed alla cronica indisponibilità di luoghi di aggregazione pubblica, aggravata dall’inagibilità dei Teatri e della biblioteca comunali. Non ci interessano sterili questioni formalistiche o personalistiche chiunque le avanzi, perché per noi fare opposizione non è opporsi per principio o farsi notare, ma presentare proposte e progetti e svolgere critiche costruttive. Per discutere di tutto questo - conclude la nota - invitiamo i concittadini lunedì 16 gennaio alle ore 21 presso il Bar il Pendolino per discutere della ricostruzione con l’Assessore Regionale Angelo Sciapichetti, il Segretario Regionale del Partito Democratico Francesco Comi, il Consigliere Provinciale Massimo Montesi e l’Arch. Stefano Siroti: sarà un’occasione per esaminare ed approfondire le problematiche della ricostruzione e per ragionare sul futuro della nostra comunità. Tuttavia, viste le avverse condizioni climatiche l'incontro previsto per questa sera è rinviato a data da destinarsi e sarà nostra premura informarvi sulla nuova data.    

15/01/2017 17:30
emergenza sisma a Castelraimondo, amministrazione incontra la cittadinanza

emergenza sisma a Castelraimondo, amministrazione incontra la cittadinanza

Si è svolto ieri pomeriggio al Palazzetto dello Sport l’incontro voluto dall’amministrazione comunale di Castelraimondo per informare e confrontarsi con la cittadinanza a seguito della prima fase critica dell’emergenza terremoto. All’incontro, oltre all’amministrazione comunale ed i funzionari dell’ufficio tecnico era presente il direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione post sisma della Regione Marche, Cesare Spuri. Diverse centinaia i cittadini che hanno voluto essere presenti all’incontro informativo, al quale in particolare erano stati invitati oltre ai cittadini che hanno ricevuto un’ordinanza di inagibilità della casa, coloro che hanno case disponibili e intendono metterle a disposizione e gli imprenditori edili ed i professionisti del settore. Il sindaco Renzo Marinelli ha salutato tutti gli intervenuti ringraziando la cittadinanza, i volontari, gli addetti ai lavori e dipendenti comunali per il grande lavoro di collaborazione ed il prezioso apporto nella gestione della prima emergenza del terremoto. I tecnici comunali hanno poi elencato i numeri di questo sisma per Castelraimondo. Ad oggi, sono 298 le richieste del contributo per l’autonoma sistemazione, corrispondenti a 671 persone, a cui se si vanno ad aggiungere le 58 persone alloggiate nelle strutture convenzionate si raggiunge la cifra di 729 sfollati nell’intero territorio comunale. Sono 1347 le richieste di sopralluogo presentate, delle quali sono state evase 696 di cui 529 sono risultate di inagibilità. Corposo l’intervento dell’ingegner Spuri, che ha ripercorso questi due mesi e mezzo di emergenza descrivendo la situazione e la realtà estremamente eterogenea che gli eventi sismici hanno lasciato dietro di essi. Spuri in particolare ha descritto la normativa e spiegato alla cittadinanza i diversi iter che seguiranno questa prima fase, ed invitando anche i professionisti presenti alla collaborazione massima per l’ultimazione delle verifiche nel più breve tempo possibile. “Cercare una soluzione abitativa stabile – ha aggiunto Spuri – per chi in questo momento si trova fuori dalla propria abitazione deve essere la priorità. Invito pertanto tutti a mettere a disposizione le proprie abitazioni non ancora occupate o affittate o se ancora non invendute per sopperire come possibile a questa necessità. Si penserà alle casette di legno per chi non ha avuto la possibilità di trovare soluzioni alternative. In questo momento è importante comprendere la necessità di fronte alla quale ci troviamo e soprattutto stringere tutti insieme le forze e aiutarci gli uni con gli altri. Posso assicurarvi che in questo Comune la situazione è stata gestita nel migliore dei modi, intervenendo dove era necessario nella salvaguardia delle persone e con la prontezza richiesta agli organi amministrativi durante un’emergenza di tale portata”, ha concluso.

11/01/2017 17:56
CNA Macerata: nuovo spazio di coworking a Camerino

CNA Macerata: nuovo spazio di coworking a Camerino

La CNA di Macerata apre un nuovo spazio di coworking. “Un’ulteriore azione messa in campo dalla nostra associazione – spiega il Direttore Provinciale Luciano Ramadori –  per andare incontro alle imprese che si sono trovate in difficoltà a seguito dei recenti eventi sismici. CNA ha creato uno spazio di corworking a Camerino, che è a disposizione anche di professionisti, imprese e start up che operano in quella zona”.  Si tratta di locali ad uso ufficio di diverse metrature, dotate di servizi aggiuntivi quali telefono e fax, rete wi-fi, stampante, sala d’attesa, sala riunioni, ascensore, parcheggio gratuito. Gli uffici si trovano in un moderno centro direzionale, in località Torre del Parco di Camerino, a pochi minuti da Camerino, Castelraimondo, Matelica e altri centri della zona. “Confidiamo – aggiunge Ramadori – di offrire in questo modo a chi ne avesse necessità l’opportunità di ripartire con la propria attività e condividere un progetto di ricostruzione“. Per maggiori informazioni è possibile contattare Graziano Cingolani (347/3931068) oppure l’ufficio della Cna Provinciale di Macerata 0733/279536 – sviluppo@mc.cna.it.

11/01/2017 11:08
Parte male l'anno nuovo: la politica è già in difficoltà

Parte male l'anno nuovo: la politica è già in difficoltà

Speravamo tutti che l’arrivo della prima neve fosse uno sfoggio di celerità ed efficienza. Una medaglia al merito da appuntare sul petto da ostentare in ogni dove a dimostrazione delle capacità organizzative della locale classe politica. Gelo e neve erano annunciati da lungo tempo. Prevedibili ed infatti previsti da tutti i meteorologi dell’orbe, sono puntualmente arrivati. Immaginavamo spazzaneve già revisionati che scalpitavano e pronti per la partenza. Depositi di sacchi di sale sparpagliati per tutto il territorio. I mezzi del soccorso alpino, con al seguito troupe televisive, pronte a documentare il trasporto di foraggio in stalle provvisorie per alimentare il bestiame degli allevatori, messo al sicuro in ricoveri di fortuna. Fatti e non parole, pensavo fosse pure lo slogan di tanta operosità. Invece niente. È stata la solita debacle. Una Caporetto politica prima che organizzativa. Gli spazzaneve dell’ANAS (almeno dalle mie parti) non sono passati. O se sono passati lo hanno fatto veramente male. Non ricordo a mia memoria una performance peggiore. Eppure stavamo parlando di zone terremotate. Dell’epicentro o a due passi da esso. Quello che in televisione e sui giornali chiamano il “cratere”.   Quando c’era la Provincia da Pettinari assessore ai lavori pubblici (praticamente preistoria) a Pettinari presidente (l’altro ieri) se c’era un ritardo di anche solo un’ora, partivano telefonate a raffica anche in piena notte, per lamentarsi direttamente col presidente di turno. Poi però, in giro per le strade, c’erano più spazzaneve che automobili. E di notte viaggiavano camion con sale e breccia. Il risultato del passaggio all’ANAS è sotto gli occhi di tutti. Un condensato di ritardi, inefficienze, lavori svolti male, oppure neanche fatti. In un territorio, lo ripeto, che avrebbe dovuto essere particolarmente tenuto in considerazione in questo post terremoto. Ringraziamo il ministro Del Rio e la sua riforma - aborto. Se non fosse stato per lui e quelli che gli sono andati appresso, oggi avremmo strade pulite e una viabilità normale e non da terzo mondo come ci hanno ampiamente dimostrato. Nelle zone di montagna il sisma ha fatto i suoi gravi danni sin dal 24 agosto. Quattro mesi. Ebbene in centotrenta giorni, questi governanti qui – tra commissari straordinari, vice, capi della protezione civile, sono una dozzina di persone - non sono stati capaci di portare sui pascoli e sugli alpeggi una cinquantina di stalle prefabbricate. Dieci, venti pannelli per stalla da caricare su di un camion e da far montare ai militari. Oppure un semplice tendone, ma che oggi chiamano pomposamente tensostruttura. Invece niente. Bastava un mese lavorandoci con tutta calma. In quattro mesi non hanno combinato niente. Non hanno messo in piedi nemmeno una capanna. Eppure i sindaci sono mesi e mesi che si sgolano a chiederle. Il freddo e la prima neve in montagna era caduta già a metà novembre. Non hanno letteralmente mosso una paglia. Ed oggi il bestiame, grazie alla loro incapacità, sta a due cifre sottozero. La verità è che sono solo capaci di produrre burocrazia: ordinanze, decreti, regolamenti, prezziari, tabelle. O al massimo nominare dirigenti i loro compagni e sodali. I quali a loro volta dovrebbero essere quelli che risolvono concretamente i problemi. Ma siccome pure loro non ne sono all’altezza eccoci qui con questo risultato: un assoluto disastro su tutti i fronti. Sarebbe bastato prendere a modello il sisma del ’97 e valorizzare gli uomini che governavano allora. Invece che rottamarli sdegnosamente manco fossero indegni. Per fare un Mario Conti (il segretario generale delle giunte D’Ambrosio e Spacca) non basta tutto il battaglione di dirigenti della Regione Marche messi assieme. In questo squallido e penoso quadro chi ci rimette in ultima istanza è il cittadino. Dopo aver avuto contro le forze della natura, oggi si trova pure contro chi, viceversa, dovrebbe sostenerlo ed aiutarlo, per dovere istituzionale. Guardate che così non funziona. Non si va da nessuna parte. Il presidente della Repubblica, Mattarella, sul terremoto ci ha messo la propria faccia. Piuttosto che lodarlo ad ogni parola che dice, sarebbe meglio per tutti che ciascuno facesse il proprio mestiere. Possibilmente bene, o almeno facendo ogni sforzo possibile.  Tra l’altro i politici, per arrivare al governo e dare prova di efficienza, hanno sgomitato parecchio. E non glielo ha ordinato il medico.   E soprattutto non pensino di poter sfruttare l’occasione del terremoto solo per poter appaltare i lavori più facili e redditizi alle cooperative pesaresi o ravennati e lasciare quelli più improbi e difficili alle ditte locali. A buon intenditor poche parole...          

07/01/2017 20:25
Castelraimondo, martedì incontro pubblico "Sisma, aggiornamenti e provvedimenti"

Castelraimondo, martedì incontro pubblico "Sisma, aggiornamenti e provvedimenti"

L’amministrazione comunale di Castelraimondo organizza, per martedì 10 gennaio alle ore 18 presso il Palazzetto dello Sport in località Feggiani, un incontro pubblico con la cittadinanza dal titolo “Sisma, aggiornamenti e provvedimenti”. L’invito a partecipare è rivolto in particolare ai cittadini che hanno ricevuto un’ordinanza di inagibilità della casa, a coloro che hanno case disponibili e intendono metterle a disposizione, agli imprenditori edili e alla cittadinanza tutta. 

07/01/2017 16:54
Il sindaco di Monte Cavallo regala a Papa Francesco il calendario di Picchio News - VIDEO

Il sindaco di Monte Cavallo regala a Papa Francesco il calendario di Picchio News - VIDEO

E' stata una giornata particolare, sicuramente emozionante. Sono arrivati in tanti e da tutte le zone del centro Italia, colpite dalle forti scosse di terremoto di agosto e ottobre. Papa Francesco ha ricevuto tutti nell’aula Paolo VI, in Vaticano. "Una parola che è stata usata come un ritornello è ricostruire. Ricostruire i cuori ancor prima delle case": così Bergoglio durante l’udienza con le popolazioni giunte da Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. E poi ha aggiunto: "Il vostro è un dolore grande". L'udienza straordinaria di Papa Francesco è stata anche l'occasione per consegnargli una copia del calendario 2017 realizzato da Picchio News con le immagini dei luoghi del sisma. E' stato il sindaco di Monte Cavallo, Pietro Cecoli, a regalare al Pontefice il calendario di Picchio News, mostrato al Papa anche dal rettore di Unicam, Flavio Corradini. 

06/01/2017 16:01
I Sindaci del terremoto in udienza straordinaria dal Papa - VIDEO - FOTO

I Sindaci del terremoto in udienza straordinaria dal Papa - VIDEO - FOTO

"Ricostruire, ricominciare, ricominciare da capo, ma anche ricominciare senza perdere la capacità di sognare, sognare, avere il coraggio di sognare una volta di più". Lo ha detto il Papa a migliaia di terremotati del centro Italia - dalle diocesi di Rieti, Spoleto-Norcia, Macerata e Ascoli Piceno, accompagnati dai loro vescovi - ricevuti in aula Paolo VI, dopo aver ascoltato le testimonianze di due di loro.    Bergoglio si è quindi detto orgoglioso dei suoi parroci "che non hanno lasciato la terra, è buono avere pastori che se vedono il lupo non corrono". Ricordando di aver già ringraziato sia autorità che vigili del fuoco che volontari, il Pontefice ha, infine, rivolto un grazie anche a "tutti quelli che si sono immischiati in questo dolore vostro perché quando uno fa la lista sempre si vede chi non ha detto, no, a tutti". (Ansa) Nota del Comune di Castelraimondo Il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, accompagnato dall’assessore Elisabetta Torregiani e da una delegazione di cittadini ha partecipato oggi all’udienza speciale per i terremotati di Papa Francesco, che si è svolta questa mattina in Vaticano. Il sindaco ha portato in dono al Pontefice una copia del libro che narra la storia dei 700 anni dalla fondazione di Castelraimondo, consegnato nelle sue mani al momento del saluto. Con grande sorpresa, il Santo Padre ha subito ricordato di aver conosciuto, quando si trovava in Argentina, un padre cappuccino originario proprio di Castelraimondo. Si tratta di Padre Giuseppe Gaggiotti, uomo di chiesa nonché storico della cittadina, autore del primo libro su Castelraimondo la cui prima edizione fu scritta a metà degli anni Settanta. “Una forte emozione – ha affermato il sindaco Marinelli – e una inaspettata sorpresa la lucidità con cui il Santo Padre ha immediatamente ricordato il nostro concittadino, conosciuto quando entrambi si trovavano in Argentina, un incontro che secondo alcune memorie deve essere avvenuto verso la fine degli anni Ottanta”. 

05/01/2017 14:37
I beni culturali del maceratese rimangono nel maceratese

I beni culturali del maceratese rimangono nel maceratese

Non ci sarà una ''spoliazione'' dei beni culturali dai centri terremotati delle Marche a favore di un unico deposito temporaneo in attesa della ricostruzione, ma le opere ''resteranno nei territori, in tre-quattro o forse più depositi, adeguatamente sicuri, in modo che possano essere conservate, restaurate e possibilmente fruite dai residenti e dai turisti''. E' il punto di mediazione raggiunto oggi in un incontro a Macerata fra i sindaci, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, il dirigente generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. La sintesi di quanto emerso da un confronto definito ''schietto, ma anche molto costruttivo'' la fa il sindaco di Macerata Romano Carancini, primo firmatario del 'manifesto' dei primi cittadini contro l'ipotesi che dipinti, sculture, arredi salvati dal sisma nelle chiese e nei palazzi storici delle province più colpite venissero trasferiti tutti ad Ancona. (Fonte Ansa)

05/01/2017 11:10
L'odissea delle utenze per i terremotati: disagi e scarsa chiarezza nelle spese per allacci e chiusure

L'odissea delle utenze per i terremotati: disagi e scarsa chiarezza nelle spese per allacci e chiusure

Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.  

03/01/2017 12:54
Furbi, furbetti e furbastri: a caccia del biglietto del treno gratis anche chi non ha casa inagibile

Furbi, furbetti e furbastri: a caccia del biglietto del treno gratis anche chi non ha casa inagibile

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di vibrante protesta inviataci da una nostra lettrice, Letizia AnticoIn seguito alla possibilità offerta da Trenitalia agli “sfollati” (così si legge sul sito) di ottenere biglietti gratuiti, e avendo io casa inagibile (rientrando quindi, ahimè, nella categoria “sfollati”), mi sono recata alla Stazione di Macerata per usufruire di questa possibilità e prendermi il biglietto per andare a Milano, dove studio e dove devo tornare per dare gli esami.Si parlava già da giorni di file interminabili alla biglietteria, di lamentele da parte delle persone che dovevano attendere anche sette ore per un biglietto, del fatto che ci fosse un solo operatore attivo, ecc… lamentele più che lecite, certo, se quelle persone avessero avuto una reale necessità di ottenere i biglietti!Infatti, fattami coraggio, una volta arrivata in biglietteria ho iniziato a fare qualche domanda; cosa scopro?Delle trenta persone in coda, solo io e un’altra ragazza avevamo l’abitazione inagibile; il resto stava approfittando della situazione per… prenotarsi le vacanze!! Alla faccia dell’ “emergenza sismica”!Ciò è stato loro possibile, perché Trenitalia ha dichiarato che il biglietto si poteva ottenere “mediante la sola esibizione di un valido documento in cui si attesti la residenza” in uno dei Comuni colpiti, facendo così cadere il requisito di “sfollato”.Il biglietto sarebbe stato da concedere soltanto a chi presentava il documento che attestasse l’inagibilità della propria struttura abitativa, rilasciato dalla Protezione Civile dopo i vari controlli; invece è bastata una semplice carta d’identità. E così, il maceratese medio, fregandosene di chi non ha più una casa e di chi aveva più bisogno di quei biglietti, si è messo in fila alle biglietterie, intasandole.Ora, la maggior parte delle famiglie sfollate ha cose ben più importanti a cui pensare che sprecare sette ore della propria vita in coda a una biglietteria ferroviaria, quindi molti, come me e mio fratello, hanno dovuto rinunciare. Benché sfollati, dopo tutte le noie burocratiche, economiche e “psicologiche” che uno deve subirsi in queste situazioni, nemmeno la soddisfazione di viaggiare almeno una volta gratuitamente per raggiungere la propria sede universitaria o di lavoro, o semplicemente dei familiari; insomma, dopo il danno... la beffa.Trenitalia ha certamente sbagliato; forse si è sbagliato anche a non dare nessun comunicato alle biglietterie ferroviarie affinché si creasse un “ordine di priorità”, permettendo a chi aveva il foglio di inagibilità di saltare la coda. Meno d’accordo con le lamentale sulla “biglietteria unica”, sufficiente per completare le pratiche delle sole famiglie sfollate (di numero certamente più contenuto) quelle per le quali il biglietto gratuito doveva essere elargito e sulle spalle delle quali gli altri hanno vergognosamente mangiato.Infatti se fosse stato dato SOLO agli sfollati, non ci sarebbero state tante persone (ognuna delle quali faceva il biglietto per tutta la famiglia!) e in dieci minuti io avrei ottenuto il mio biglietto.Ho scritto a voi perché nei giorni scorsi si è parlato tanto di disorganizzazione, ma nessuno ha messo l’accento sull’ignominia di certa gente che si è fatta le vacanze sulle spalle dell’ “emergenza sismica”, senza alcun pudore. Perché se il servizio offerto è stato deprecabile, l’umanità delle persone avrebbe potuto far qualcosa per sanare l’errore, invece ne ha approfittato. Altro che solidarietà! “La Marca è la più ignorante ed incolta provincia dell’Italia, qui tutto è insensataggine e stupidità” scriveva Leopardi. E mi viene da pensare che le cose non siano cambiate poi molto da quel “secol superbo e sciocco”.E’ andata così, il biglietto me lo sono pagata, come sempre, dignitosamente. Invece la vostra, di dignità, è rimasta nell’atrio della Stazione di Macerata, in fila alla biglietteria.Letizia Antico

31/12/2016 13:34
Sciapichetti: "Basta allarmismi, i soldi per il CAS ci sono"

Sciapichetti: "Basta allarmismi, i soldi per il CAS ci sono"

Continuano le polemiche intorno al contributo di autonoma sistemazione, destinato a tutte quelle persone che, rimaste senza casa a causa dei tragici eventi sismici, si sono trovati costretti a trovare una nuova sistemazione. Per fare chiarezza abbiamo chiesto delucidazioni sull'argomento all'assessore regionale Angelo Sciapichetti, anche a seguito delle recenti esternazioni di alcuni primi cittadini che lamentavano l'assenza della Regione e la mancanza di liquidità."Ci tengo a chiarire - dice Sciapichetti - che da agosto al 20 dicembre la Regione Marche ha liquidato 15.770.332,77 di euro ripartiti tra contributo di autonoma sistemazione (circa 4 milioni) strutture alberghiere e ricettive (oltre 3 milioni), interventi in emergenza, pagamenti agli enti locali per lavori di somma urgenza, pagamenti a ditte private e anticipazioni agli enti locali (circa 7 milioni). Questi soldi sono stati già liquidati a chi ne ha fatto richiesta nella maniera opportuna. Va chiarito infatti che la pubblica amministrazione non può pagare a prescindere e i Comuni che fanno richiesta per quel che riguarda il CAS devono prima rendicontare: se si sono verificati dei ritardi è solo perché la Regione per liquidare deve verificare che tutto sia in regola da parte dell'ente richiedente"."In Regione - continua Sciapichetti - c'è un ufficio preposto che si è occupato finora di ricevere le richieste e, laddove fosse tutto in regola, liquidare i pagamenti. Ci sono delle regole che impediscono alla pubblica amministrazione di pagare quando le pratiche non sono complete o inesatte. Voglio però rassicurare sul fatto che i soldi ci sono e che è nostro preciso impegno continuare a liquidare secondo le necessità". A seguire una tabella con i pagamenti effettuati dalla Regione Marche alla data del 20 dicembre 2016.Euro 15.770.332,77 così ripartiti: - Pagamento Contributo Autonoma Sistemazione (rendicontato dai Comuni da agosto fino al 19 dicembre 2016): EURO 3.900.967,35 -pagamento alberghi,agriturismi,campeggi ecc: EURO 3.125.984,16 - Pagamento agli Enti Locali per lavori di somma urgenza: Euro 978.852,22 - pagamento interventi in emergenza Euro 503.072,03 - pagamento lavori somma urgenza ditte private: Euro 287.388 - Anticipazioni 30% agli Enti Locali per lavori di somma urgenzaEURO 6.907.069.00 TOTALE PAGAMENTI EFFETTUATI FINO AL 20 DICEMRE 2016 EURO 15.770.332,77POPOLAZIONE ASSISTITA - palestre,scuole,palazzetti dello sport, centri sociali,tensostrutture MC 1.160 - FM 168 - AP 212 - AN 0 = Totale 1.540 . autonoma sistemazione CAS MC 11.663 - FM 1.324 -AP 2.676 - AN 533 = Totale 16.196 - alberghi,campeggi,agriturismi ecc MC 5.037 - FM 124 - AP 752 - AN 205 = Totale 4.388 TOTALE POPOLAZIONE ASSISTITA NELLA REGIONE n. 29.304 

28/12/2016 16:43
Sisma, Realacci: "Ricostruire presto e bene"

Sisma, Realacci: "Ricostruire presto e bene"

"Nei territori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo colpiti dal terremoto batte forte il cuore dell'Italia e il futuro di queste zone è il futuro dell'Italia. Occorre superare prima possibile la fase dell'emergenza e ricostruire presto e bene, nella legalità e nella trasparenza. Prioritario anche l'obiettivo di sostenere le attività economiche per ripartire con maggiore forza".Lo scrive Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul suo profilo facebook. "Siamo pronti come Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici a continuare fare la nostra parte anche nel 2017, valutando le esigenze che si presenteranno. Ritengo molto importate concentrarsi sin d'ora non solo sulla ricostruzione ma anche sulla ripresa del tessuto produttivo. Credo che una delle priorità debba essere un massiccio investimento sulla banda larga. La ripartenza dell'economia nelle zone colpite dal sisma è un elemento fondamentale per il futuro delle comunità" (ANSA).

28/12/2016 13:04
Anziano perde il controllo dell'auto e muore sul colpo

Anziano perde il controllo dell'auto e muore sul colpo

Tragico incidente stradale ieri sera poco prima delle 22 in località Collepere, sulla strada tra Matelica e Castelraimondo. Un uomo di 81, Umberto Ciambotti, di San Severino, si trovava alla guida di una Volkswagen Passat che è andata a schiantarsi contro un albero: il mezzo si è ribaltato e l'uomo è morto sul colpo.Sono subito scattati i soccorsi e sul posto sono intervenuti gli operatori dell’emergenza sanitaria del 118 i quali non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso dell'anziano. Sul luogo dell’incidente per i rilievi di legge i carabinieri della compagnia di Camerino. La procura ha disposto l’ispezione cadaverica.    

27/12/2016 10:34
Fino a Natale svolte quasi 45mila verifiche FAST sugli edifici privati

Fino a Natale svolte quasi 45mila verifiche FAST sugli edifici privati

Sono 44.598 le verifiche effettuate su edifici privati dalle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo il terremoto in centro Italia. In base ai dati aggiornati al 23 dicembre - rendo noto il Dipartimento di Protezione civile - i controlli sono stati 20.699 nelle Marche, 14.182 in Umbria, 8.273 in Abruzzo e 1.444 nel Lazio.Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 20.030, mentre sono 13.290 gli esiti di "non utilizzabilità" per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un 1.252 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 10.026 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi. (Ansa)

25/12/2016 23:29
"Caro Babbo Natale, non voglio più il regalo per me. Porta il Cas ai miei genitori"

"Caro Babbo Natale, non voglio più il regalo per me. Porta il Cas ai miei genitori"

Caro Babbo Natale, sono ancora io. Ti ricordi di me? Ti avevo scritto un po' di tempo fa per chiederti la stazione di polizia dei Lego per regalo. Te lo giuro: ho fatto ancora il buono e faccio sempre i compiti. Ma devo chiederti un favore grande: non voglio più la stazione di polizia dei Lego. Vorrei tanto un'altra cosa.Lo so che è tardissimo e so anche che forse ti arrabbierai... ma se hai un minuto da dedicarmi posso spiegarti tutto.Non sono un bambino capriccioso, ma invece del gioco che ti avevo chiesto vorrei tanto che tu potessi portare ai miei genitori il Cas (Contributo Autonoma Sistemazione, ndr). Non so cosa sia e spero tanto che non sia una parolaccia, ma te lo chiedo con tutto il cuore... porta il Cas ai miei genitori e lascia stare la stazione di polizia. Sai, dopo che ti avevo scritto la prima letterina, sono cambiate tante cose dentro casa mia. Anzi, dentro quest'altra casa dove mi hanno portato senza neanche chiedermi niente i miei genitori qualche giorno dopo che c'è stato il terremoto. Non stiamo male qui, veramente. Ma mi manca tanto casa mia... E come ti dicevo prima, dopo che siamo arrivati in questa nuova casa sono cambiate tante cose. Io sono piccolo, ma li sento i miei genitori parlare. E vedo anche che sono tanto tristi e preoccupati. Sento papà che dice sempre che ha dovuto spendere un sacco di soldi per venire ad abitare qui e che un po' ha dovuto anche farseli prestare da un amico, perchè la banca non glieli dava... Lui lavora tanto ma non ha uno stipendio fisso e anche quando è stato male non gli hanno riconosciuto neanche un centesimo perchè non ha, come la chiama lui, "la busta paga". E anche la mia mamma prima lavorava un po' di più, ma adesso, con i tempi che corrono la chiamano sempre meno e guadagna pochi soldini.L'altra sera li sentivo mentre parlavano fra di loro e dicevano sempre che aspettano questo Cas per poter respirare un po' di più. Erano sicuri che almeno per Natale qualcuno avrebbe portato loro questo Cas per trascorrere delle festività più tranquille e magari poter fare anche qualche pensiero. Dicevano anche che comunque a me non avrebbero fatto mancare niente, ma erano tanto tristi. Papà diceva anche che qualcuno gli aveva detto che non avrebbe dovuto pagare le bollette per qualche tempo e che invece la mattina stessa erano arrivate in banca e aveva dovuto pagarle... Loro hanno fatto tanti sacrifici per comprarsi la casa dove vivevamo, ma il terremoto ce l'ha rovinata e adesso per stare in quest'altra casa dobbiamo pagare: ti pare giusto Babbo Natale? Perchè non c'è nessuno che regala ai miei genitori il Cas? Ho capito che è una cosa che gli devono dare per forza ma che se non arriva fra poco non sapremo neanche come fare la spesa... Sono anche un po' arrabbiati perchè li ho sentiti che dicevano che a qualcuno qui intorno forse un altro Babbo Natale come te il Cas lo ha portato, ma a noi che siamo fuori casa da fine ottobre non lo porta mai nessuno... Ti prego Babbo Natale, ti prego con tutto il cuore: non mi importa più della stazione di polizia dei Lego, ma porta il Cas a papà e mamma perchè non posso più vederli così tristi. A me penserai l'anno prossimo. Grazie Babbo Natale, ti voglio tanto bene.P.S.: l'anno prossimo non sbagliare casa, mi raccomando! Spero tanto che saremo di nuovo a casetta nostra!

22/12/2016 20:42
Post sisma, dalle abitazioni alle attività produttive: un’ordinanza per riavviare il sistema economico

Post sisma, dalle abitazioni alle attività produttive: un’ordinanza per riavviare il sistema economico

L’ordinanza n. 9 del 14 dicembre 2016 del Commissario per la ricostruzione interviene dopo che la n. 7 e la n. 6 hanno disciplinato il finanziamento della ricostruzione degli edifici e traccia il quadro sulla “Delocalizzazione immediata e temporanea delle attività economiche danneggiate dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016”. Il provvedimento trae origine dalla “ necessità di impartire ulteriori disposizioni per determinare un quadro generale e complessivo delle misure volte all’immediato avvio degli interventi di delocalizzazione temporanea delle attività produttive, industriali e artigianali aventi sede nei territori colpiti dagli eventi sismici e che erano ubicate in edifici risultati distrutti o gravemente danneggiati per effetto degli eventi medesimi, con danni non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale” e “dalla constatazione che analoga necessità si pone per gli edifici di proprietà o in disponibilità dei comuni interessati, adibiti a magazzini, depositi od officine a servizio di attività economiche dei comuni medesimi, i quali del pari siano stati distrutti o abbiano riportato gravi danni, non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale”. Ciò premesso, l’articolo 1 dell’ordinanza delinea innanzitutto l’ “Ambito di applicazione” della disciplina alle “imprese industriali, artigianali o commerciali, di servizi, turistiche ed agrituristiche con sede operativa nei comuni di cui all’articolo 1 del citato decreto legge n. 189 del 2016, nonché nei comuni di cui all’elenco aggiuntivo approvato con l’ordinanza del Commissario straordinario n. 3 del 15 novembre 2016, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 283 del 3 dicembre 2016, emessa ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge n. 205 del 2016, nonché attività economiche comunali ubicate in edifici distrutti o che hanno subito danni gravissimi, non riparabili con interventi di rafforzamento locale”. La delocalizzazione riguarda le attività economiche in essere alla data degli eventi sismici suindicati ubicate in edifici che risultano oggetto di ordinanza di sgombero totale a seguito di verifica di agibilità tramite schede AeDES o GL-AeDES. E  lo spostamento è possibile: a) in altro edificio agibile sito nello stesso comune; b) all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti; c) all’interno di una struttura unitaria all’uopo predisposta in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016 ; d) all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione interessata, in qualità di Vice Commissario. L’ordinanza chiarisce che la misura della delocalizzazione è soltanto temporanea e che “gli impianti e le strutture temporanee delocalizzati a norma della presente ordinanza sono finalizzati esclusivamente ad assicurare l’immediata ripresa delle attività economiche e la continuità produttiva per il tempo strettamente necessario alla realizzazione dei lavori di ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione dell’edificio gravemente danneggiato o distrutto”. Quanto alle modalità operative: La delocalizzazione in altro edificio agibile sito nello stesso comune (lett. a) è attuata tramite l’affitto di altro edificio esistente agibile, non abusivo, equivalente per caratteristiche tipologiche e dimensionali a quello preesistente, ubicato nello stesso comune in area ritenuta idonea ad ospitare l’attività produttiva come attestato con perizia asseverata dal tecnico incaricato. Agli effetti della presente ordinanza, sono considerati equivalenti gli edifici aventi eguale dimensione per pianta ed altezza, con margine di tolleranza del 20%; all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti (lett. b) avviene tramite la realizzazione, direttamente ad opera del titolare dell’attività economica interessata ed anche in deroga alle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali, di una struttura provvisoria realizzata all’interno del lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti all’insediamento danneggiato, della quale sia dimostrata la disponibilità con apposita perizia asseverata. In caso di documentata impossibilità di delocalizzazione sul lotto di pertinenza o in area immediatamente adiacente determinata dalla presenza di strade o corsi d’acqua, la delocalizzazione può essere autorizzata, acquisito il parere favorevole del comune, su altra area in disponibilità del richiedente purché sita a una distanza non superiore a ml 100 dall’edificio o insediamento distrutto o danneggiato; Per questi due tipi di delocalizzazione (1 e 2) , i soggetti legittimati possono provvedere alla stipula dei contratti di locazione, al relativo trasloco e/o alla fornitura ed installazione delle strutture provvisorie, previa autorizzazione e  percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9. all’interno di una struttura unitaria all’uopo predisposta in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016 (lett. c) è attuata come stabilito dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408/2016; Per tale delocalizzazione temporanea i soggetti legittimati possono provvedere al trasloco presso la struttura predisposta dalla Regione, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9. all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione interessata, in qualità di Vice Commissario (lett. d) è attuata tramite la predisposizione a cura della Regione di un’area pubblica attrezzata, all’interno della quale i singoli operatori aventi diritto possono realizzare una struttura temporanea. Per questa forma di delocalizzazione temporanea i soggetti legittimati possono provvedere alla realizzazione a proprie spese della struttura provvisoria ed al relativo trasloco, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9. In casi eccezionali la delocalizzazione può essere autorizzata su area sita in territorio di comune confinante, sentito il parere anche di quest’ultimo. Questo però soltanto laddove il richiedente documenti che la delocalizzazione della propria attività nell’ambito del medesimo comune è eccessivamente onerosa, in modo da rendere l’intervento oggettivamente antieconomico rispetto alle esigenze di continuità e salvaguardia dell’attività, I soggetti legittimati (art. 3)  agli interventi di delocalizzazione sono: soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, che risultino titolari di imprese industriali, artigianali o commerciali, di servizi, turistiche ed agrituristiche in essere alla data degli eventi sismici di cui all’articolo 1, i quali avessero sede a tale data in edifici, detenuti a qualsiasi titolo, che siano risultati danneggiati o distrutti; i comuni in relazione a edifici in loro proprietà o disponibilità, adibiti a depositi, magazzini od officine a servizio di attività economiche gestite dall’amministrazione comunale, che si trovino nelle condizioni di cui al precedente comma 1, in modo da rendere necessario il trasferimento di macchinari e attrezzature in essi contenuti in altro immobile sito nello stesso comune. I titolari di attività economiche site all’interno di edifici ubicati in aree classificate come “zone rosse” dall’autorità di protezione civile e interdette all’accesso, per i quali pertanto non si è proceduto a classificazione AeDES. soggetti legittimati che abbiano proceduto a delocalizzazione di attività economiche prima dell’entrata in vigore della presente ordinanza. Gli edifici presi in locazione dai comuni potranno essere impiegati anche per il deposito temporaneo di mobili e suppellettili di soggetti privati sgomberati dalle proprie abitazioni, secondo le modalità e procedure che saranno stabilite con successiva ordinanza del Commissario straordinario. Quanto alla procedura per l’autorizzazione di delocalizzazione (art. 5) la richiesta è presentata all’Ufficio speciale per la ricostruzione competente entro quindici giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. La richiesta può essere presentata a condizione che sia stata emessa ordinanza di inagibilità totale, a seguito di verifica con scheda AeDES, integrata da apposita perizia giurata. Fino all’istituzione dei predetti Uffici speciali, le comunicazioni sono depositate presso gli uffici regionali provvisoriamente individuati dai Presidenti delle Regioni, in qualità di Vice Commissari. La domanda è presentata dai soggetti legittimati ai Presidenti delle Regioni  nel termine di trenta giorni decorrenti o dalla stipula del contratto di locazione o nelle altre ipotesi, dalla conclusione degli interventi di delocalizzazione. Alla domanda devono essere allegati l’elenco delle attività svolte con il computo delle eventuali lavorazioni resesi necessarie per la funzionalità del nuovo edificio e delle spese effettivamente sostenute, nonché le fatture, anche non quietanzate, degli acquisti o noleggi di attrezzature nonché dei lavori, delle forniture e delle spese tecniche. L’Ufficio che riceve la comunicazione a norma del comma 1 ne informa il Comune territorialmente competente. L’autorizzazione è rilasciata previa sommaria istruttoria dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, sentito il comune, in ordine alla compatibilità urbanistica dell’intervento di delocalizzazione ovvero all’autorizzabilità della deroga eventualmente richiesta agli strumenti urbanistici richiesti, nonché all’autorizzabilità dell’intervento richiesto sotto il profilo ambientale e sanitario. Ottenuta l’autorizzazione si può provvedere immediatamente a svolgere gli adempimenti necessari per la locazione del nuovo edificio e l’acquisto o il noleggio dei macchinari e delle attrezzature indispensabili per la ripresa dell’attività produttiva, secondo le prescrizioni indicate nel medesimo provvedimento autorizzativo. In termini economici,  il rimborso mensile massimo ammissibile per la delocalizzazione, per la durata della locazione fino al ripristino o ricostruzione dell’edificio preesistente, è pari al canone medio di locazione determinato nella perizia asseverata, tenendo conto delle valutazioni di mercato. Per gli interventi di delocalizzazione di cui all’articolo 2, commi 2 e 4: il rimborso massimo ammissibile per la realizzazione della struttura temporanea sul lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti ovvero nelle aree attrezzate poste a disposizione dalla Regione è pari al minor importo tra il costo dell’intervento quale ricavabile dal computo metrico estimativo di cui all’articolo 5, comma 4, lettera b), ed il costo convenzionale determinato in misura di euro 280/mq. per una superficie equivalente a quella dell’edificio gravemente danneggiato o distrutto, come indicata nella perizia asseverata. L’ordinanza pone dei limiti al rimborso, prevedendo che “In tutti i casi di delocalizzazione di cui all’articolo 2, inoltre: a) per gli interventi su macchinari, attrezzature ed impianti, volti a ripristinare la piena funzionalità dell’impresa, il rimborso è pari all’80% del costo indicato nella perizia asseverata; b) per il ripristino delle scorte il rimborso è pari al 60% del valore di quelle distrutte o danneggiate, come attestato nella perizia asseverata. In tutte le ipotesi di delocalizzazione, le spese sostenute per il trasloco di macchinari e attrezzature sono rimborsate nel limite dell’80% dei costi documentati. Le spese tecniche documentate sono in ogni caso rimborsate nel limite del 5% del costo delle opere eseguite. Il rimborso è in ogni caso determinato al netto dell’eventuale indennizzo assicurativo già percepito dal richiedente o in corso di determinazione”. Il rimborso viene successivamente  erogato, previa verifica dell’esecuzione degli interventi e della documentazione presentata in conformità all’autorizzazione regionale mediante accredito sul conto corrente indicato nella domanda.

19/12/2016 16:54
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.