Giovedì 7 giugno alle ore 12, presso la sala giunta della Prefettura, verranno sottoscritti dal Prefetto di Macerata e dai Sindaci di Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Montelupone, Ripe San Ginesio, Sarnano e Valfornace, i “Patti per l’attuazione della sicurezza urbana”.
Si tratta di importanti strumenti per la promozione della sicurezza urbana e per la realizzazione di forme sempre più incisive ed efficaci di monitoraggio delle aree e delle attività a rischio di illegalità e di degrado.
La sottoscrizione di tali Accordi permetterà infatti agli Enti locali firmatari di concorrere a livello nazionale per la concessione di un finanziamento finalizzato all’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle aree più sensibili, individuate di comune accordo tra Prefettura e Comuni. I finanziamenti sono stati previsti dal Decreto legge n. 14/2017 convertito con la Legge n. 48/2018 per il triennio 2017-2019.
Il testo del Protocollo è stato predisposto dal Ministero dell’Interno d’intesa con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e alla sottoscrizione dovrà fare seguito la presentazione del relativo progetto tecnico, che una volta approvato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sarà esaminato da parte della Commissione di nomina ministeriale.
Questo organismo valuterà le domande di concessione dei finanziamenti ed i contenuti di ogni progetto, assegnando un punteggio derivante dall’applicazione di criteri stabiliti nel Decreto del Ministero dell’Interno del 31 gennaio 2018.
L’ammissione al finanziamento avverrà in base ad una graduatoria nazionale, predisposta al termine della fase valutativa, fino all’esaurimento delle risorse stanziate.
Cristiana del Vecchio e Leide Riccardi come coordinatrici e poi Silvia, Simona, Tania, Giannina, Severino, Nadia, Marisa, Franca, Tiziana, Delia, Gabriella, Sofia, Franco, Matteo, Vincenzo, Silvio, Denise, Sabrina, Ilaria, Marianna, Aurora, per un lungo mese sono stati impegnati tutte le sere a preparare le basi per l’infiorata artisticain occasione della festa religiosa del Corpus Domini di domenica 3 giugno.
La notte tra sabato e domenica, le vie e le piazze del centro storico si sono popolate da tanti cittadini e non solo di Camporotondo. Hanno partecipato, infatti, anche 18 studenti e professori provenienti da diverse Università della Virginia, Kentucky, Pennsylvania, California, Tennessee, Michigan, North Carolina e Ohio, in USA, ospiti del Comune per una Scuola Estiva di Geologia, in collaborazione con Unicam e lo spin off Geomore.
Una partecipazione coinvolgente e gioiosa, a cui hanno contribuito anche le mamme e i bambini dell’Associazione “Camporotondo il Paese Rotondo”, che ha permesso di far vivere agli ospiti stranieri una esperienza diretta della tradizione popolare italiana che ricorderanno con entusiasmo per tutta la loro vita.
Grande soddisfazione da parte del Parroco Antonio Votta e del Sindaco Emanuele Tondi e di tutta l’Amministrazione comunale, che ringraziano di cuore tutti coloro che hanno permesso di vivere questo momento incantato, dove la tradizione popolare, la fede, l’arte e la natura s’incontrano piacevolmente disegnando pitture con i fiori nelle strade e le piazze del Paese.
Nella frana di un costone roccioso lungo la falesia del Monte Conero, crollato nei pressi della spiaggia del Frate tra Sirolo e Numana, il rispetto dei divieti di transito, di balneazione e di ormeggio in aree già da tempo interdette con apposite ordinanze della Capitaneria di porto di Ancona e delle Amministrazioni Comunali di Ancona, Sirolo e Numana, "ha fatto sì che l'evento non portasse a più gravi conseguenze". Lo rileva in una nota la Guardia costiera a proposito dell'evento che domenica ha creato molto spavento tra i bagnanti. Sempre più spesso - si legge - situazioni di pericolo sono causate da "condotte incaute o imprudenti di bagnanti e diportisti", a volte anche "inconsapevolmente". Il mare "è vita, da vivere con la giusta prudenza e con il necessario rispetto".
Ma cosa ne pensano gli esperti? E soprattutto c'è una correlazione tra gli eventi sismici e questo tipo di accadimento?
"I crolli - spiega il geologo Emanuele Tondi - rappresentano un'evoluzione naturale delle falesie, per altro in quel tratto se ne erano verificati anche in passato. I terremoti possono sollecitare, favorire il loro innesco, ma data la distanza e il tempo intercorso dal terremoto del 2016, questo può far pensare ad un'evoluzione naturale non connessa agli eventi del 2016 nell'appennino centrale".
A Tondi fa eco Domenico Aringoli, geomorfologo della sezione di geologia di Unicam che spiega che "dove è avvenuta la frana il materiale è poco consistente e molto fratturato, per quetso la struttura è fragile e molto predisposto all'instabilità".
"Di norma - spiega ancora - data la natura franosa gli eventi atmosferici o sismici potrebbero peggiorare una situazione giù problematica ma non si può dimostrare una diretta correlazione tra le pioggie degli scorsi giorni, e quindi la saturazione dei materiali, o addirittura del sisma avvenuto diverso tempo fa. Anche se non strumentalmente la zona è sempre monitorata e nella maggior parte dei casi l'evoluzione di questo tipo di fenomeni può essere tenuta sotto controllo".
Da stamattina e per tutto il mese di giugno un gruppo di diciotto studenti americani accompagnati da due docenti della George Mason University, in Virginia, saranno ospiti dI Unicam presso la struttura convenzionata Crifat - Centro di Ricerca e Formazione Ambiente e Territorio a Camporotondo di Fiastrone.
Grazie alla collaborazione con la Sezione di Geologia, infatti, la George Mason University offre un programma intensivo della durata di 5 settimane per acquisire specifiche competenze in diversi campi delle Scienze Geologiche. Al “Geology Field Camp”, organizzato in collaborazione con lo spinoff Unicam Geomore (www.geomore.it), quest’anno partecipano 18 studenti provenienti da diverse Università della Virginia, Kentucky, Pennsylvania, California, Tennessee, Michigan, North Carolina e Ohio, in Usa.
Durante questo mese gli studenti acquisiranno competenze geologiche di base, sia in laboratorio, presso le strutture Unicam a Camerino, che sul terreno. Tali competenze sono essenziali per intraprendere la carriera di ricercatori sia nell’ambito del settore privato industriale che in quello accademico e riguardano la cartografia geologica, le risorse e i rischi geologici, quali quello sismico e idrogeologico. Gli studenti avranno l’opportunità di raccogliere i dati direttamente sul campo con escursioni mirate, ed impareranno ad interpretare i dati geologici, a creare mappe geologiche e a scrivere un lavoro scientifico in quel laboratorio naturale che sono i Monti Sibillini e tutto il territorio intorno a Camerino.
Alla sua seconda edizione, il benvenuto agli studenti e professori americani è stato dato da Emanuele Tondi, Responsabile della Sezione di Geologia di Unicam e Sindaco di Camporotondo di Fiastrone, anche a nome e per conto del Rettore di Unicam Claudio Pettinari.
Grande soddisfazione per l’ideatore, il dott. Alan Pitts, il quale dopo aver conseguito la laurea magistrale Unicam in “Geoenvironmental Resources and Risks”, sta seguendo il dottorato di ricerca in Geologia sempre presso Unicam. Alan Pitts coordina il Field Camp insieme ai professori Unicam Claudio DI Celma ed Emanuele Tondi e i professori Giuseppina Kysar Mattietti a Randy McBride per la George Mason University.
Controllare lo stato d'avanzamento del proprio progetto di ricostruzione e non solo consultando direttamente il web, da un computer o dal proprio smartphone. Da oggi i cittadini potranno accedere in tempo reale alla propria pratica di ricostruzione a seguito dei danni subiti dal sisma. Cliccando il link http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Terremoto-Marche/Dati -sul-sisma/Pratiche-presentate-USR ognuno verificherà lo stato di avanzamento del progetto che il tecnico incaricato dal privato ha inserito nella piattaforma (MUDE).
Con il sistema Domus, spiega la Regione, l'utente potrà individuare lo stadio in cui si trova la pratica al momento della consultazione, il soggetto incaricato del procedimento e i tempi di pagamento. Il sistema è la piattaforma Domus che mette in rete tutte le parti coinvolte nell'iter autorizzativo. E si possono trovare i recapiti degli istruttori dell'ufficio speciale. "Domus - dichiara il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - è un impianto che semplifica l'azione di tutti i soggetti, pubblici e privati, e consente di monitorare i passaggi per la ricostruzione privata".
(fonte Ansa)
La ricostruzione sta partendo e per qualcuno rischia di diventare un'occasione per spendere troppo e male i soldi pubblici. Sembra esserne convinta la commissaria straordinaria alla ricostruzione, Paola De Micheli, che, però, dice di non voler abbassare l'attenzione su temi come il controllo amministrativo e le rendicontazioni.
"Mi arrivano segnali inequivocabili di un aumento della spesa. Teniamo il fronte. Temo che ci siamo segnali che denotano un'idea della ricostruzione collegata al business. Io lo so, sono un'imprenditrice, non sono Alice nel Paese delle Meraviglie ma non bisogna esagerare. La ricostruzione deve continuare a mantenere un filone etico senza il quale diventa un'altra cosa che non è quello che è immaginato". A lanciare l'allarme è stato il commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016 Paola De Micheli spiegando che "siamo nella fase della ricostruzione perché i cantieri sono aperti e siamo nel tempo della decisione finale. Abbiamo messo delle regole, alcune sono migliorabili ma altre sono dei presidi su come le risorse pubbliche devono essere utilizzate perché possono esserci appetiti illegali. Mi arrivano richieste di abbassare queste difese ma se devo abbassare le difese adesso che sono a un miglio dall'aumento dei cantieri io non sono disponibile".
(fonte Ansa)
L’impressione è che ci sia molto poco da stare tranquilli e a lanciare l’allarme, più o meno timidamente, sono stati gli stessi professionisti. Quegli ingegneri o architetti che, effettuando simulazioni nel sistema di calcolo per stabilire l’ammontare del contributo per la ricostruzione, hanno scoperto che sarà pressochè impossibile effettuare lavori senza accollo. Senza, cioè, che quanti hanno avuto la loro casa lesionata dal sisma di agosto o di ottobre non metteranno mano al proprio portafogli e ai propri risparmi per poter tornare ad abitarla.
Il paradosso, poi, è che se il sistema di calcolo non sarà cambiato, i proprietari di abitazioni piccole non riusciranno a coprire l’importo dei lavori con il contributo ricevuto, mentre i proprietari di abitazioni grandi non riuscirebbero a spenderlo tutto.
Il famigerato file di calcolo è stato messo online dal commissario straordinario per la Ricostruzione alcuni giorni fa, dopo un incontro avuto a Camerino tra i professionisti privati e i funzionari dell’ufficio ricostruzione. “Io – racconta l'architetto Loredana Camacci Menichelli - ho iniziato a fare delle prove inserendo i contributi che avevo stimato con un mio foglio di calcolo e pur inserendo importi che secondo le mie stime erano interamente coperti da contributo in realtà andavo sempre in accollo. Di certo nei condomini o per edifici con più proprietari, quando le unità sono di dimensioni diverse, le più piccole finiscono in accollo e quelle più grandi non possono utilizzare il loro contributo totale. Nel ‘97 per intervenire sulle strutture e sulle finiture connesse la procedura era diversa. Oggi, nel file di calcolo, per ogni unità immobiliare stimano il peso in rapporto ai mq e fanno il confronto fra parametrico e quanto previsto nel computo, poi scelgono la somma minore e aggiungono cassa professionisti e iva, e fanno di nuovo il confronto. A questo punto si finisce con l’andare sempre in accollo perché, facendo il confronto con somme maggiorate dall'iva, in proporzione hanno importi che superano il limite. Questo confronto fatto con le somme lorde è quantomeno discutibile in quanto la legge dice che cassa e iva sono in aggiunta”.
Della questione sono già stati interessati gli addetti ai lavori e, stando a quanto è dato sapere, non sono mancate frizioni tra funzionari della Regione Marche e funzionari della struttura commissariale che hanno messo a punto questo sistema di calcolo. “Mi è stato detto – prosegue l'architetto Camacci Menichelli - che l'ingegner Spuri si è battuto molto per renderlo pubblico, mentre da Roma volevano giocare a briscola coperta e ruba mazzo contemporaneamente”.
Tra l’altro, sembrerebbe che il programma presenta non pochi problemi, che si blocchi molto facilmente e che sia compatibile solo con determinati software.
“Se non siamo sicuri al 100% di come calcolano e interpretano il calcolo scopriremo solo al momento del decreto quanto contributo abbiamo perso e buttato al vento – conclude l’architetto che ha scoperto la falla - magari dopo aver detto ai clienti che la somma prevista nel nostro progetto era interamente coperta dal contributo. Noi tecnici rischiamo di dover spiegare alle riunioni di condominio che più o meno tutti andranno in accollo, ma non per aver fatto interventi necessari che vanno oltre il costo parametrico massimo e magari perchè le somme parametriche sono basse e non coprono gli interventi necessari, ma perchè il meccanismo di calcolo che hanno impiantato non consente l'utilizzo dell'intero contributo che, se fosse spalmato su tutto l'edificio potrebbe e dovrebbe essere usato per tutti e per coprire tutti gli interventi strutturali e per le finiture connesse necessari”.
Superano i cento milioni di euro le risorse disponibili per il rilancio economico e produttivo delle imprese delle aree terremotate. Le Marche hanno beneficiato di un contributo aggiuntivo dall’Unione europea di 248 milioni, di questi al rilancio produttivo sono stati destinati 100,5 milioni.
Parte di queste risorse potranno essere utilizzate anche da 48 comuni della provincia di Macerata ricadenti nel cratere sismico. Uno specifico asse della programmazione regionale dei fondi Ue (il n. 8), è dedicato a "Prevenzione sismica e idrogeologica, miglioramento dell’efficienza energetica e sostegno alla ripresa socioeconomica delle aree colpite dal sisma".
Le Marche per il periodo 2014 – 2020, hanno ora a disposizione risorse superiori a 585 milioni di euro, rispetto ai 337 iniziali. "I 100 milioni aggiuntivi per l’area del cratere, vanno a sommarsi ai 192 già stanziati dal programma ordinario, andando a comporre un monte risorse regionale per il sistema delle imprese pari a 292 milioni, cioè più di quanto il Fesr 2007/13 aveva nel suo complesso per tutti gli interventi previsti. In pratica ora per le imprese ci sono molte più chance di vedere finanziati i propri progetti d’investimento e per quelle localizzate nei comuni compresi nel cratere ce ne saranno ancor di più", commenta l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora. Molto importante è utilizzare subito queste risorse, secondo il presidente Luca Ceriscioli, "per far marciare la ricostruzione materiale dei luoghi con quella produttiva, parallelamente alle previsioni del Piano strategico che punta al rilancio delle zone terremotate attraverso l’innovazione e il sostegno agli investimenti produttivi".
Infatti tre nuovi bandi usciranno entro giugno e promuoveranno con sei milioni, le attività imprenditoriali a sostegno delle istituzioni pubbliche che operano a favore delle fasce più deboli e disagiate della popolazione. Con dieci milioni la competitività delle aree colpite dal sisma e con 15 milioni le filiere del Made in Italy presenti nelle zone terremotate. Per quanto riguarda lo scorrimento di graduatorie su bandi che hanno ottenuto un grande interesse da parte delle imprese del cratere, vengono confermati stanziamenti aggiuntivi di 8 milioni per l’innovazione e aggregazione in filiere delle Pmi culturali e creative, della manifattura e del turismo. Confermati altri 8 milioni per quello che finanzia il miglioramento della qualità e sostenibilità, efficienza energetica e innovazione tecnologica delle strutture ricettive e di 5 milioni per scorrere i progetti presentati sul bando Aree di crisi del Piceno. Rilevante anche l’innovativo sostegno delle imprese sociali, così come lo stanziamento di 9 milioni per favorire l’accesso al credito nell’ambito dell’aggregazione dei Confidi, capace di movimentare fino a 300 milioni di investimenti.COMUNI NEL CRATERE SISMICOApiro - Cingoli - Poggio san vicino - Appignano - Colmurano - Corridonia - Loro piceno - Macerata - Mogliano - Montecassiano - Petriolo - Pollenza - San severino marche - Treia - Urbisaglia - Acquacanina - Bolognola - Camerino - Castelraimondo - Esanatoglia - Fiastra - Fiordimonte - Fiuminata - Gagliole - Matelica - Muccia - Pievebovigliana - Pioraco - Sefro - Serravalle di Chienti - Monte san martino - Penna san giovanni - Belforte del Chienti - Caldarola - Camporotondo di fiastrone - Cessapalombo - Gualdo - Ripe san ginesio - San ginesio - Sant'angelo in pontano - Sarnano - Serrapetrona - Tolentino - Castelsantangelo sul nera - Monte cavallo - Pieve torina - Ussita - Visso
Rete scatenata sulla magnitudo del terremoto di questa mattina alle 10.49 con epicentro fra Muccia e Pieve Torina. La magnitudo ufficiale diffusa da Ingv è stata prima di 3.8, poi corretta al rialzo con un 3.9. L'istituto Emsc, invece, aveva fornito nell'immediato una magnitudo di 4.1, con epicentro spostato di qualche chilometro, per poi ribassare a 4.0.
Nel frattempo, ad Amatrice è stata registrata alle 14.38 una nuova scossa di magnitudo 3.4.
Per chiarire come mai sulla magnitudo dei terremoti i dati non siano sempre concordi abbiamo chiesto lumi al professor Emanuele Tondi, geologo, che con la sua consueta disponibilità chiarisce i motivi delle discrepanze.
Professor Tondi, ancora una volta si discute molto sulla magnitudo del sisma. Quello di questa mattina è stato calcolato da Ingv prima come 3.8 e poi corretto in 3.9. Eppure, la sensazione fra i cittadini è che la scossa sia stata più intensa. C'è una spiegazione scientifica?
La prima magnitudo pubblicata da Ingv è la Ml “magnitudo locale”, calcolata rapidamente utilizzando l’ampiezza media dei sismogrammi registrati dalla rete sismica. Successivamente" spiega il professor Tondi "mediante calcoli più complessi e lunghi, viene calcolata la Mw “magnitudo momento”, che prende in considerazione anche altri parametri, come per esempio la lunghezza del sismogramma. Questo è il motivo della variazione del dato, il più esatto è sempre l’ultimo valore comunicato.
Per quanto riguarda la magnitudo “percepita”, che in realtà si chiama intensità, questa può essere molto diversa da terremoto a terremoto e da luogo a luogo. L’Intensità di un terremoto dipende, oltre che dalla magnitudo e dalla distanza dall’epicentro, anche dalla direttività delle onde sismiche e dall’amplificazione legata alle caratteristiche geologiche locali. Per esempio, un terremoto di magnitudo 3,9 con epicentro a Muccia può avere una intensità diversa a Camerino a seconda se la direttività delle onde sismiche (per quel terremoto specifico) è verso nord o verso sud. Oppure se ci si trova in una zona con amplificazione locale oppure no. Inoltre, la direttività influenza anche la distanza a cui viene “sentito” il terremoto. Se la direttività è verso nord, il terremoto viene “sentito” anche a grandi distanze a nord dell’epicentro, rispetto, per esempio, ad un altro con direttività verso sud.
Questi fenomeni possono far variare la magnitudo “percepita” anche di un valore di mezzo grado (indicativamente). Quindi, in una ipotetica discussione tra chi questa mattina ipotizzava un 3,8 o un 4,3… hanno ragione tutti e due. Ma la magnitudo del terremoto delle 10:49 a Muccia è Mw=3,9, e senza possibilità di discussione".
Commozione e gioia per il trionfo del "nostro" Cesare Bocci a "Ballando con le stelle". L’attore e la sua insegnante Alessandra Tripoli hanno battuto Francisco Porcella e Anastasia Kuzmina al televoto finale della competizione, dimostrando un grandissimo impegno, ma anche abnegazione e fatica.
Ma il momento più emozionante della serata è stata la sorpresa che gli autori del programma hanno fatto a Cesare Bocci: bendato, si è trovato davanti la moglie Daniela insieme alla quale ha ballato un valzer d'amore che ha commosso tutti.
Quando l’attore ha visto la moglie l’emozione è stata grande: i due hanno iniziato a ridere e si sono abbracciati. Un lungo sguardo, qualche parola e via alle danze. Vederli ballare insieme è stato un momento molto intenso sia per il pubblico, che gli ha dedicato una standing ovation, che per i giudici.
Un valzer sulle note di “Non andare via“ per la coppia che ha alle spalle una storia difficile, un passato che forse è riuscito nell’intento di legarli di più. “Cesare è un uomo fantastico, fondamentale” ha detto Daniela raccontando con emozione il loro rapporto e ricordando la disabilità che l’ha colpita 18 anni fa, quando ne aveva solamente 36, a seguito di un’embolia post partum. (a questo link il video).
“Praticamente l’abbiamo vissuta insieme la mia malattia – ha aggiunto durante l’intervista -. Ogni cosa che non potevo fare ero io che non potevo farla, però anche Cesare. Non ci siamo chiusi nel nostro dolore, anzi abbiamo fatto di tutto per uscirne fuori”.
Cesare Bocci, nato il 13 settembre del 1957, all’anagrafe Cesare Adolfo Bocci, è ormai famosissimo soprattutto per la sua interpretazione del personaggio femminaro Mimì Augello all’interno della serie italiana il Commissario Montalbano.
Fra i messaggi di congratulazioni, quello di Unicam: "Complimenti da tutta Unicam al bravissimo attore Cesare Bocci, nonché nostro laureato, che ieri sera ha vinto l'edizione 2018 di Ballando con le stelle. Tra gli studenti è ancora vivo l'entusiasmo della sua ultima visita a Camerino: lo aspettiamo nuovamente, questa volta per festeggiare insieme!". E un'eco arriva dal sindaco di Camporotondo Emanuele Tondi, "collega" di Bocci: "Grandeeee, Cesare!!!! Cesare Bocci è nato a Camporotondo di Fiastrone e si è laureato in Geologia all'Università di Camerino".
A questo link, il video dell'acclamazione dei vincitori.
Nel testo semidefinitivo del Contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle c'é una parola che non ricorre mai. Quella parola, purtroppo, é terremoto. E la mancanza non è sfuggita a chi del terremoto proprio non riesce a dimenticarsi, ossia a chi tutti i giorni fa i conti con la devastazione e le incertezze che ha lasciato da quel maledetto ottobre 20016. Il Contratto di Governo, il cui testo é disponibile qui, tocca questioni di interesse nazionale e, evidentemente, la gestione dell'emergenza e della ricostruzione non lo sono.
"Se servisse una conferma ulteriore - scrivono amareggiati dal comitato Terre In Moto - del fatto che il disinteresse per i terremotati, ed in generale per le sorti del territorio colpito dal sisma, fosse una scelta che tocca tutte le forze partitiche l'abbiamo avuta.Nel cosiddetto contratto di governo, quella sorta di programma che dovrebbe regolare le attività del nuovo esecutivo Lega / M5s, non c'è un singolo punto sul terremoto e la ricostruzione.È un fatto chiaramente di una gravità assoluta e francamente inaccettabile e lo è ancora di più dopo i vari selfie della campagna elettorale e le comparsate che hanno caratterizzato il periodo del voto.Naturalmente anche qualora fosse stato inserito a livello contenutistico non avremmo avuto nessun tipo di garanzia e non saremmo stati sicuramente tranquilli, ma l'assenza totale la dice lunga sul fatto che siamo passati da "non vi lasceremo soli" (che comunque abbiamo visto dove ci ha portato) a 'non vi pensiamo proprio'.In un documento in cui la cosiddetta sicurezza viene declinata in ogni sua forma dal punto di vista del controllo e della repressione non si è trovato il tempo di declinarla nella sua accezione base, la sicurezza di una casa e del territorio che la accoglie. Andiamo a grandi passi verso i due anni di emergenza, e questo è un nuovo tassello, un macigno, da aggiungere alla storia".
Oggi, stando a quanto é dato sapere, matteo Salvini e Luigi Di Maio avranno un nuofo faccia a faccia per limare ed integrare il testo del Contratto di Governo. La speranza, da parte di quattro regioni messe in ginocchio dal sisma, é che sia anche l'occasione per riportare al centro una tematica, quella del sisma e della ricostruzione, che deve stare tra le priorità del nuovo Governo.
Spari nella notte in campagna, tra San Ginesio e Camporotondo. Le grida e il rumore degli spari hanno allarmato i vicini che subito hanno avvertito i Carabinieri.
Secondo le testimonianze raccolte, gli spari, indirizzati verso l'alto, sono stati esplosi per allontanare dei malintenzionati che si erano introdotti in una proprietà privata.
Spari nella notte anche la sera prima, sempre nelle campagne fra San Ginesio e Camporotondo, attribuibili in questo caso, molto probabilmente a cacciatori di frodo.
Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri.
Ha scatenato numerosissime reazioni l'articolo pubblicato dal geosifico Enzo Boschi, professore ordinario di Sismologia all'Università di Bologna, nella sezione Scienza di Agi (qui), in cui viene criticato aspramente il presidente di Ingv Doglioni e più in generale il metodo di lavoro di tutto l'istituto.
Il professor Emanuele Tondi, geologo e responsabile della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell'Università di Camerino, non ci sta e spiega i motivi di tanta acrimonia da parte di Boschi verso i suoi ex colleghi.
"Il professor Boschi (ex Presidente Ingv) è in conflitto con il prof. Doglioni (attuale Presidente Ingv), proprio a causa degli eventi del 2009 a L'Aquila, come chiaramente emerge dalla sua intervista.
Quello che dispiace" afferma il professor Tondi "è che per motivi puramente personali, cercando di vendicarsi su Doglioni, non si fa scrupoli nè della "paura" delle persone, già duramente provate, nè di screditare un importante ed eccellente ente nazionale che lui stesso ha contribuito a creare.
L'Ingv non rassicura nessuno, come non lo faccio io. Con le sue note spiega semplicemente come stanno le cose, suggerendo sempre la stessa cosa: prevenzione.
Se leggete il mio post del 4 Aprile (qui), che è simile alla nota Ingv pubblicata poi il 6 aprile (qui), potrete leggere come quello che afferma oggi Boschi c'è già tutto. Ci sono i terremoti storici avvenuti tra il 1700 e il 1800 a nord di Muccia (tra Camerino e Cagli), messi per altro in relazione con gli eventi avvenuti nel 1703 più a sud. Questo però non significa che gli attuali eventi non siano comunque da considerarsi aftershocks associati ai forti terremoti di fine ottobre 2016. Poi, il prof. Boschi forse non sa che, a differenza de L'Aquila, a Muccia non sono note grandi faglie in grado di generare forti terremoti (come quelli di fine ottobre 2016).
Fossi in lui mi preoccuperei di più della zona di Tredozio in provincia di Forlì e Cesena, più vicina a Bologna, dove abita. La zona è ad alta pericolosità sismica e l'ultimo forte terremoto di magnitudo stimata pari a 6,1 è avvenuto nel lontano 1561".
(foto della Sezione CAI di Ascoli Piceno)
Auto danneggiata nello scontro con un istrice, il Giudice di Pace le dà ragione: la Regione condannata a pagare.
La vicenda risale al 16 gennaio 2015. La signora P.A. stava percorrendo a bordo della sua Peugeot 307 la SS 77 Val di Chienti, nel tratto di strada che da Tolentino conduce a Belforte del Chienti.All'altezza del km 66+300, la carreggiata stradale era stata invasa da un istrice, proveniente dall'argine sinistro, rispetto al senso di marcia tenuto dal veicolo, finendo contro la parte anteriore dell'automobile. Per l'animale non c'era stato niente da fare e la vetttura aveva riportato diversi danni: impossibile per la conducente evitare l'impatto. La donna, tramite l'avvocato Marco Belli, aveva avviato le procedure legali per veder riconosciuto il risarcimento dei danni.
Il Giudice di Pace di Macerata, avvocato Maria Giuseppina Vita, ha condannato la Regione Marche al pagamento di 1.950, euro, in favore dell'automobilista, a titolo di risarcimento danni, oltre al pagamento degli interessi legali dal sinistro fino al saldo effettivo. Ha condannato inoltre la stessa Regione Marche al pagamento delle spese del Giudizio in favore della stessa P.A.
Mercoledì 25 Aprile a Camporotondo si è svolta la tradizionale festa del Patrono, San Marco. La giornata di festa è iniziata Insieme ai tanti amici provenienti da Casalmaiocco, in provincia di Lodi, per inaugurare i giardini comunali e i giochi per bambini, ripristinati dopo l’utilizzo per la fase di emergenza dovuta al sisma. Questo è stato possibile grazie anche alla donazione che il Comune ha ricevuto dall’associazione “Operazione Ricominciamo” di Vanes Moro, dagli Alpini e dal Gruppo Agesci sempre di Casalmaiocco in Provincia di Lodi. Nel pomeriggio, dopo la benedizione dei mezzi agricoli, i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria hanno trasformato la piazza del paese in un laboratorio didattico a cielo aperto, realizzando un vero e proprio “viaggio” artistico, scientifico, manipolativo-creativo alla scoperta dei prodotti locali e di una sana e consapevole alimentazione. A salutare una piazza gremita di persone e bimbi festosi erano presenti la dirigente scolastica Fabiola Scagnetti, il sindaco Emanuele Tondi e l’insegnante Matilde Rinaldi, che dopo i consueti ringraziamenti hanno consegnato ad alcuni alunni della scuola primaria “la Costituzione Italiana” in una versione adattata, per commemorare il 70° anniversario della nostra Carta Costituzionale e la Festa della Liberazione d’Italia.La parola è passata, poi, ai bambini, che hanno presentato il progetto “Dall’orto alla Tavola”. Progetto realizzato nell’ambito del percorso formativo “Orto in Condotta” dell’Istituto Comprensivo Simone de Magistris, anche con la collaborazione di Valentino Lampa e Silvano Pieroni “volontari” dell’orto scolastico del Doposcuola “Arti e Mestieri” organizzato dall’Amministrazione comunale.Nel laboratorio “Mangiare ad arte”, alunni e maestre hanno dato vita a vere e proprie creazioni artistiche fatte con frutta, verdura ed altri cibi: lo scopo era di avvicinare in modo giocoso al consumo consapevole di alimenti spesso poco amati dai bambini, ma importantissimi per la salute del nostro corpo. Nel laboratorio “Ecosistema orto” gli alunni hanno illustrato il percorso scientifico-matematico fatto a scuola, col quale hanno progettato la riduzione in scala e la realizzazione di un plastico dell’orto scolastico; hanno mostrato un terrario, cioè un piccolo ecosistema autosufficiente, e infine hanno dato vita ad un laboratorio scientifico con esperimenti sul suolo e sulle caratteristiche del terreno. Nel laboratorio “Frutta e verdura in gioco” i bambini della scuola dell’infanzia hanno svolto attività manipolative con la pasta di sale e creato pitture artistiche utilizzando stampi a base di verdure.Contemporaneamente è stata allestita un’esposizione di cartelloni didattici e uno stand di prodotti realizzati a scuola dai bambini con le insegnanti e con la collaborazione di genitori e nonni: biscotti fatti dagli alunni dell’infanzia, vasetti di prezzemolo e basilico seminati e fatti germogliare a scuola, tagliatelle prodotte con la collaborazione di due splendide nonne – Anna e Ida – e confezionate dagli alunni della scuola primaria, che hanno realizzato anche l’etichetta con logo, nome, ingredienti e fasi di preparazione.Alla fine dei laboratori, i bambini si sono esibiti in uno spettacolo ritmico-musicale, diretti dall’insegnante Chiara Cirilli, consigliera comunale e “volontaria” del Doposcuola “Arti & Mestieri”.È stata una giornata emozionante, tra tradizione, solidarietà e momenti istituzionali, nella quale la scuola ha potuto mostrare un modo di fare didattica attivo e coinvolgente, sia per i bambini che per gli adulti.
Un movimento nato dal basso per rilanciare la microeconomia delle Marche colpite dal sisma, mostrare la propria vicinanza alle popolazioni dell’alto maceratese colpite dal sisma e far conoscere la bellezza e le ferite del nostro fragile entroterra al resto d'Italia.
“L’idea è nata a Marzo dello scorso anno da una telefonata con l’amica Roberta Grifantini di Camerino che ha subito accolto con entusiasmo la proposta di organizzare un cammino per la sua città, così come i miei fedeli compagni di cammino, Andrea Donzelli, Eraldo Bevilacqua e Luciano Grilli che mi hanno aiutata a concretizzarla” ci racconta Francesca Pucci, ideatrice dell’evento.
La prima edizione ha visto la partecipazione di oltre 130 camminatori provenienti da tutta Italia.
La stessa Roberta alla fine del cammino dello scorso anno ha lanciato un appello a nome di tutta la popolazione camerte: “Grazie al cammino abbiamo avuto con noi l’Italia più bella, quella della gente, aiutateci a mantenere alta l'attenzione, avremo bisogno della vostra presenza negli anni affinché l’Italia non dimentichi ciò che sta vivendo questo angolo di paradiso".
Queste parole ci hanno spinto ad organizzare la seconda edizione per tornare a camminare insieme, vivere questi meravigliosi paesaggi a passo lento, ascoltare chi li abita, riscoprire la bellezza ed il valore dei rapporti umani.
Tre giorni di cammino all'insegna della condivisione e della solidarietà per essere vicini alle popolazioni e sostenere in maniera concreta la micro economia dei paesi colpiti dal sisma attraverso il pernottamento nelle strutture ricettive, l'acquisto dei prodotti dell’enogastronomia locale offerti dagli esercenti di bar, ristoranti e locali presenti lungo tutto il percorso, ma anche quelli disponibili alla 12° edizione di ‘Cortili in fiore’, la celebre festa di primavera di Camerino alla quale i camminatori prenderanno parte domenica 29 Aprile.
Si tratta di un percorso ad anello di 65 km che partirà sabato 28 alle ore 9 da San Severino Marche e toccherà i paesi di Serrapetrona, Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Caldarola, Pievefavera e Camerino per andare alla riscoperta di luoghi ricchi di suggestione a contatto diretto con realtà ambientali e naturalistiche di pregio e interesse.
L’iniziativa sembra proprio aver preso “piede”, in sole tre settimane dalla creazione dell’evento su Facebook sono state chiuse le iscrizioni con oltre 150 partecipanti provenienti anche queste volta da tutta Italia (Alessandria , Belluno, Bergamo, Como, Ferrara, Foligno, Milano, Perugia, Sassuolo, Ravenna, Roma, Reggio Emilia, Termoli, Treviso, Vicenza, Udine, sono solo alcune delle città di provenienza oltre alle tante città marchigiane). Da nord a sud, un’Italia unita sotto il segno della solidarietà. In Cammino per Camerino 2018, organizzato dall’associazione “Qui ed Ora” di Osimo, ha il patrocinio di Comune di Camerino, Comune di Camporotondo di Fiastrone, Comune di San Severino Marche, Comune di Serrapetrona, Comune di Osimo, Università di Camerino.
Collaborano all’evento: Cortili in Fiore, IoNonCrollo, Cooperativa Risorse, Federtrek, Movimento Tellurico, Sezione CAI di Camerino e San Severino Marche.
Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione IoNonCrollo (nata a Camerino a seguito dei devastanti eventi sismici di ottobre 2016 per contribuire alla ricostruzione fisica, morale e sociale dell’intero territorio camerte attraverso la realizzazione di un quartiere delle associazioni https://www.iononcrollo.org/ ) e ai commercianti del centro storico che malgrado tutto hanno deciso di non mollare, scegliendo la strada più difficile per poter dare alla propria comunità un piccolo spaccato di normalità creando il ‘Camerino City Park’, una tensostruttura di 2000 mq che ospita 50 attività commerciali della zona rossa. Un parco commerciale e vitale, punto di incontro per tutti coloro che vivono la Città.
Ancora di notte, questa volta alle 3,08. Una violenta scossa - di magnituto 3,6 secondo le prime stime - ha riportato la gente in strada su tutto l'Alto Maceratese. Il boato e poi pochi istanti che sono sembrati infiniti e che hanno risvegliato inevitabilmente una paura mai sopita in una popolazione che ormai da due anni fa i conti con il dramma del sisma. Al momento non si hanno notizie di feriti e nemmeno di danni. Secondo i dati forniti dal sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la scossa di questa notte ha avuto ancora una volta per epicentro la cittadina di Muccia (7 km di profondità).
Di seguito il testo della lettera aperta al sindaco di Camporotondo, professor Emanuele Tondi, a firma di Leo Marucci, consigliere comunale di maggioranza di Camerino
Caro sindaco, io purtroppo la penso diversamente.Credo che non sia questo il momento del buonismo a tutti i costi, anche in una famiglia ci sono momenti di screzio, non siamo alla Mulino Bianco.Mentre un sindaco, congiuntamente alla sua (ex) Unione Montana, cerca di aiutare non solo il territorio che rappresenta, ma tutti gli altri comuni che sono nelle sue stesse condizioni, un altro sindaco mette in bocca di altri parole mai dette. Ecco già questo è un primo fattore discriminante grave.Non riesco più ad essere buono: non possiamo più mettere tutto in un unico calderone, non passato un anno e mezzo e nelle condizioni in cui siamo.
Quando si parla di far tornare le persone nelle proprie case SIAMO TUTTI UGUALI, nessuno vuole fare distinzioni di nessun genere.Quando si parla di AIUTARE TERRITORI TERREMOTATI non siamo tutti uguali!Vantaggi fiscali, aiuti per la socialità e l'economia, lavori pubblici, etc, non possono seguire gli stessi criteri per tutta l'area del cratere. Sarebbe condannare a morte un territorio vastissimo. Se ho gli stessi vantaggi ad investire in un comune appenninico e a Tolentino, spiegatemi chi sceglierà il primo sito al secondo?
Qua non ci sono piazze per ritrovarsi, non si hanno negozi per i commercianti la vita è dura.Si può e si deve lavorare UNITI, ma solo quando avremo la piena consapevolezza e conoscenza gli uni degli altri, senza secondi fini politico elettorali.
Leo Marucci, consigliere comunale Camerino
La questione relativa a una possibile divisione in fasce dei Comuni del cratere del terremoto ha aperto una aspra polemica fra i sindaci di Camerino e Tolentino. Gianluca Pasqui e Giuseppe Pezzanesi non se le sono certo mandate a dire e lo scontro è finito anche sul personale.
A fare da "paciere" arriva il sindaco di Camporotondo di Fiastrone, il geologo Emanuele Tondi, che lancia un appello ad entrambi alla distensione.
"Cari Amici Sindaci Gianluca e Peppe e, per conoscenza, cara collega Rosa Piermattei" scrive Tondi "dispiace veramente molto leggere lo scambio di comunicati che vi siete inviati tramite la stampa e i social in questi giorni. Non tanto per l’oggetto del “contendere”, si possono avere idee diverse, ci mancherebbe, ma per i toni utilizzati, che rischiano di precludere ogni futura e quanto mai necessaria collaborazione.
Nei Vostri Comuni c’è l’Università, ci sono gli Ospedali, gli Istituti d’Istruzione superiore, la Contram, le Società di Servizio e tante altre cose VITALI per tutto il NOSTRO territorio. Noi (Piccoli Comuni) guardiamo a Voi con gli stessi occhi con cui i figli guardano i propri genitori.
Vi prego, fermatevi!!!
In questo periodo fare il Sindaco di un Comune come il vostro è veramente difficile, la solidarietà, credetemi, è incondizionata e totale. Ma incontratevi, discutete, e cercate di togliervi quei sassolini dalle scarpe che fanno male e camminare lentamente. Poi convocateci, per discutere insieme su come risolvere i tanti problemi del nostro territorio e delle nostre comunità. Ci sono tante battaglie da fare e opportunità da cogliere… fatelo (facciamolo) insieme;) #insiemeglielafamo".
Il sisma ha distrutto vite, case, luoghi di lavoro. E per molti, tutto quello che resta del “prima”, purtroppo, è il mutuo. Si può sospendere, non si può sospendere, conviene o meno sospenderlo, ci sono o non ci sono le condizioni per sospenderlo? Insomma: la fumosità, in una logica tutta italiana, la fa da padrona. E per tanti, troppi, l’ipoteca su un cumulo di macerie pesa come una spada di Damocle nel futuro di chi si trova, già di suo, costretto a riscrivere la sua vita.
E, come spesso accade, gli istituti di credito si trovano nella posizione privilegiata di distinguere cliente da cliente, interpretando secondo convenienza, anche a seconda degli istituti di riferimento, una norma che sembra scritta in funzione di tutti, tranne che dei terremotati.
E così, molti clienti, si sono trovati a fare i conti con le situazioni più assurde. Di seguito, si riportano alcune delle più eclatanti “interpretazioni” di Istituti Bancari del Territorio.
- Sospensione concessa solo se il proprietario di “Prima Casa” è anche il mutuatario; quindi, chi non rientra in questa “condizione” continua a pagare il mutuo pur avendo l’abitazione inagibile e in zona rossa;
- diversi titolari di mutui sono stati segnalati al CRIF come cattivi pagatori a causa della tardiva regolamentazione della sospensione da parte delle Banche;
- alcune Banche hanno intimorito i propri clienti comunicandogli che – se avessero sospeso il mutuo – molto difficilmente avrebbero potuto richiedere altri finanziamenti / mutui in futuro;
- per i mutui sospesi delle attività produttive, la Banca già ha comunicato che dal 2019 il mutuo riprenderà con il pagamento di una doppia rata mensile;
- una Banca di Amatrice - ad ogni sospensione - ha fatto firmare un nuovo piano di ammortamento calcolando, nello stesso, gli interessi per il periodo di sospensione.
A raccogliere le testimonianze di quei clienti che si trovano a fare i conti con queste situazioni è stato il Comitato Mutui Sulle Macerie, nato proprio per fare fronte comune e combattere la “disinformazione”.
“La Legge che prevede la Sospensione dei mutui sino al 31 Dicembre 2020 – scrivono in una nota diffusa nei giorni scorsi - sembra essere stata oggetto delle più ‘attente’ e ‘singolari’ interpretazioni da parte degli Istituti Bancari. Premesso che, all’Art. 21 dell’allegato alla Legge n. 172/2017 così si legge: ‘[…] Con riguardo alle attività economiche nonché per i soggetti privati per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta, localizzate in una 'zona rossa' [...] il termine di sospensione dei pagamenti […] è fissato al 31 dicembre 2020’.
Pertanto, la Legge sembrerebbe prevedere la sospensione fino al 2020 delle rate dei mutui qualora ci siano i seguenti requisiti: immobili “prima casa” e attività produttive, inagibili o distrutte, inserite nelle zone rosse dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto del 2016. Ne consegue che, nulla da interpretare per le Banche, anzi, i mutuatari non dovevano far altro che presentare l’attestazione che l’immobile era sito in Zona Rossa. Nel caso di specie, molte persone, invece, si sono trovate a iniziare una vera e propria battaglia (persa) contro le Banche, pur avendo tutti i requisiti per rientrare nella sospensione delle rate dei mutui”.
Quanto alle “interpretazioni” degli Istituti di credito, il Comitato Mutui Sulle Macerie aggiunge: “I casi riportati sono tutti stati vissuti e raccontati da persone che non hanno alcun motivo di inventarsi ‘storie’, anzi, purtroppo, non hanno alcuna voce in capitolo. Ti trovi una ‘Banca’ che vuole toglierti anche quello che non hai più! E noi abbiamo diritto ad una soluzione, una possibilità per andare avanti, per continuare a lavorare… non per le Banche ma per la nostra vita! Una vita che ha il consenso di essere ‘devastata’ dalla Natura, ma non da uomini a cui non interessa cercare una soluzione per chi ha perso tutto. SE LA CARA IPOTECA ORA È UN CUMULO DI MACERIE ALLE BANCHE, ALLO STATO, NON INTERESSA”.