Continua la significativa collaborazione tra l’Università di Camerino e la Toyo University di Tokio giunta alla quarta edizione di un summer camp che vede impegnati sul territorio camerte 37 studenti di cinque facoltà dell’ateneo nipponico e dai loro professori.
Il programma, che si snoda da venerdì 1 settembre a martedì 5 settembre, ha per oggetto lo studio di territori colpiti da disastri naturali e l’impatto della crisi economica conseguente alla pandemia.
L’Università Toyo è, infatti, specializzata in processi di ricostruzione e di rivitalizzazione economica dedicandosi, in particolare, alle aree interne. Il programma beneficia della collaborazione con il Comune di Camerino che offrirà nella giornata di domenica una visita guidata del centro storico e che organizzerà per lunedì pomeriggio incontri e interviste con titolari di attività commerciali ora delocalizzate presso il Sottocorte Village e nel quartiere di Vallicelle permettendo al gruppo di ricerca giapponese una visione concreta delle problematiche, ma anche un’analisi di nuove possibili direttrici di sviluppo.
La giornata di apertura dell’incontro si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 1 settembre presso il CHIP, struttura di eccellenza dell’ateneo camerte, ove sono state presentate in una session poster le ricerche condotte nella Scuola di Dottorato in materia di rivitalizzazione post-sisma.
A dare il benvenuto il professor Graziano Leoni, prorettore vicario, il professor Renato De Leone, delegato del rettore per l’internazionalizzazione, il professor Riccardo Pettinari, responsabile del CHIP e la professoressa Lucia Ruggeri, che ha curato il programma di collaborazione. Al termine i partecipanti hanno assistito ad uno spettacolo realizzato grazie alle associazioni Corsa alla Spada e Soavi Allegrezze per far conoscere i tratti salienti della rievocazione storica.
Sabato 2 settembre, grazie alla collaborazione con i Comuni di Fiastra e di Bolognola, il gruppo ha potuto ammirare le bellezze naturalistiche e le opportunità di sviluppo turistico su cui puntano queste comunità, mentre lunedì 4 settembre si è spostato a Pioraco dove ha visitato la cartiera ed il museo della carta ed incontrato le autorità comunali.
L’Università Toyo di Tokyo illustrerà in un apposito workshop in programma presso la Scuola di Giurisprudenza il prossimo 5 settembre alle ore 15, i risultati delle attività svolte presentando idee e proposte per la rivitalizzazione dei territori visitati. Grazie alla disponibilità del professor Roberto Bellini della Scuola di Architettura gli studenti della Toyo potranno fruire di una speciale visita guidata all’interno della Città del Vaticano resa possibile dalla Fabbrica di San Pietro.
I risultati delle ricerche svolte a Camerino verranno pubblicati dalla Toyo University in un apposito libro che costituisce un importante strumento di promozione della conoscenza del contesto socio-economico delle zone colpite dal sisma del 2016.
Un medico odontoiatra dell’entroterra maceratese non ha accettato che una sua paziente pagasse la visita con il POS. Sanzionato dai finanzieri della Tenenza di Camerino.
Terminata la visita una signora ha chiesto al proprio medico dentista di poter pagare attraverso l’utilizzo del POS la prestazione professionale.
Di fronte al diniego del professionista, la donna non si è persa d’animo e per far valere i propri diritti ha effettuato una telefonata al numero di pubblica utilità “117” della guardia di finanza, segnalando l’accaduto.
È stata quindi attivata una pattuglia della competente Tenenza di Camerino che si è recata presso lo studio medico, contestando la mancata accettazione del pagamento e constatando, tra l’altro, la mancata installazione del POS.
Come ricordano le stesse Fiamme Gialle, “a partire dal 1° luglio 2022, sono entrate in vigore le nuove disposizioni legislative che prevedono sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo, già previsto da anni, di accettare pagamenti elettronici, indipendentemente dagli importi".
"La norma prevede, nei casi di mancata accettazione o rifiuto, da parte degli esercenti e professionisti, del pagamento da parte del cliente, anche per pochi euro, mediante moneta elettronica digitale (carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici che consentano la tracciabilità dell’incasso), una sanzione di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione elettronica rifiutata”.
Importanti novità per il corso di laurea in Farmacia dell’Università di Camerino, che consentirà alla fine del percorso di ottenere l’abilitazione alla professione senza sostenere l’esame di Stato.
La farmacia, infatti, diventa sempre di più un presidio sanitario territoriale di riferimento per i cittadini: cambia ed evolve il suo ruolo così come cambiano ed evolvono le nuove competenze legate alla professione del farmacista e dunque alla sua formazione.
L’Università di Camerino, quindi, per l’imminente inizio del nuovo anno accademico 2023/24, attiverà il nuovo percorso di laurea in Farmacia e Farmacia industriale (LM-13), con una serie di novità, tra le quali spicca la cosiddetta Laurea abilitante, un percorso che immetterà direttamente i giovani laureati nel mondo del lavoro una volta conseguito il titolo, senza passare per l’Esame di Stato.
“Abbiamo cercato di rispondere in maniera molto rapida e precisa – dichiara il professor Gianni Sagratini, direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam – alle esigenze che il mondo della professione del farmacista richiedeva, in accordo con il Decreto Ministeriale n.1147 del 2022 e con la Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI). Il nuovo Corso di Laurea che abbiamo progettato e che il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) ha approvato prevede l’inserimento di nuove attività formative nell’ambito del management e dell’organizzazione dei servizi sanitari-farmaceutici, nell’ambito della farmacia dei servizi con attività specifiche sui test diagnostici di autocontrollo (glicemia, colesterolo, pressione arteriosa ecc.), sulla telemedicina, sull’educazione sanitaria”.
“Alle varie attività laboratoriali che ruotano intorno al mondo del farmaco e dei prodotti della salute (alimenti, integratori, cosmetici) previste nel corso – aggiunge la prof.ssa Giulia Bonacucina, responsabile del Corso di Laurea in Farmacia – abbiamo aggiunto delle esercitazioni che verranno svolte nella nuova farmacia didattica, che verrà inaugurata a breve e rappresenterà uno spazio fisico che simulerà una vera e propria farmacia in cui verranno organizzate attività pratico laboratoriali e seminari in stretta connessione con l’Ordine dei Farmacisti e con Federfarma Marche”.
“La classe di laurea LM-13, oltre al curriculum in Farmacia, prevede anche quello in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) – aggiunge il prof. Riccardo Pettinari responsabile del Corso di Laurea in CTF – un percorso che ha come obiettivo la formazione e la preparazione di professionisti destinati al mondo dell’industria e della ricerca nel settore farmaceutico e dei prodotti della salute, ma che è anche abilitante alla professione del farmacista al pari del curriculum in Farmacia”.
Grande apprezzamento è stato espresso anche dal mondo delle professioni. “Il mondo della sanità ancor più in questo delicato momento - dichiara il dottor Luciano Diomedi presidente dell’ordine dei Farmacisti della provincia di Macerata- ha urgente bisogno di giovani preparati e formati. La professione si sta evolvendo in maniera esponenziale attraverso una crescita costante delle competenze e della professionalità del farmacista. Una trasformazione che è nata nel lontano 2009 con la farmacia dei servizi ma che recentemente ha avuto una importante accelerazione. Il connubio tra il mondo accademico e quello del lavoro grazie all’Ordine dei Farmacisti è lo strumento vincente per formare e adeguare velocemente le competenze del giovane laureato pronto per nuove sfide”.
Anche Federfarma Marche, come associazione dei titolari delle farmacie marchigiane, per voce del presidente Marco Meconi plaude al nuovo traguardo raggiunto dall' Università di Camerino. Sottolinea che "proprio in questi mesi nelle Marche stiamo sperimentando la farmacia dei servizi che rappresenta un autentico salto di mentalità per rafforzare il ruolo ed il rapporto della farmacia con i cittadini sulla strada della salute. In tale ottica abbiamo bisogno - conclude Meconi- di una Università che intercetti le nuove esigenze dando risposte rapide e formando professionisti sempre più proiettati alle esigenze della popolazione".
“Come sarà strutturata una lezione universitaria? Riuscirò a seguirla?”: è per rispondere a domande come queste che potrebbero porsi in questo periodo le nuove studentesse ed i nuovi studenti, che Unicam organizza per il prossimo 12 settembre nella Sala Convegni del rettorato l’iniziativa “A lezione con…”, nel corso della quale docenti di alcuni corsi di laurea attivati dalle Scuole di Ateneo terranno una breve lezione e saranno poi a disposizione per rispondere ad eventuali domande o per chiarire dubbi.
Gli studenti e le studentesse avranno così la possibilità di fare una "prova generale" delle lezioni grazie ad una "staffetta" che vedrà alcuni docenti passarsi il testimone: si inizierà alle ore 10 con i professori Claudio Pettinari e Alessandro Delpriori del corso di laurea in “Tecnologie e diagnostica per i beni culturali”; seguiranno Dennis Fiorini e Gianni Sagratini per “Scienze gastronomiche”; sarà poi la volta di Serena Gabrielli e Enrico Marcantoni per “Scienza dei materiali”; chiuderanno la mattinata i professori Maria Paola Mantovani e Federico Siotto per “Scienze giuridiche per l’innovazione organizzativa e la coesione sociale”.
“L’Università di Camerino – ha sottolineato il rettore Claudio Pettinari – è pronta ad accogliere le studentesse e gli studenti che ci hanno scelto per la loro formazione universitaria ed ha sempre messo un campo numerose iniziative affinché possano seguire il percorso nel migliore dei modi, fin dai primi giorni".
"Questa è una di quelle attività ed invito pertanto caldamente tutti gli interessati a partecipare. Sarà sicuramente un momento molto importante per le ragazze ed i ragazzi che potrebbero aver già avuto modo di visitare il nostro Ateneo in precedenti occasioni, ma hanno ancora dei dubbi da sciogliere sull’organizzazione quotidiana delle lezioni e delle attività didattiche. Sarà anche un’occasione per conoscere colleghi di studio e scambiarsi consigli”.
La Corsa alla Spada e Palio dà il proprio contributo nell’accoglienza degli studenti e dei docenti della Toyo University di Tokyo, impegnati in un programma di collaborazione con l'Università di Camerino.
Venerdì primo settembre, alle ore 18 nel pronao della Basilica di San Venanzio, un gruppo di figuranti e i danzatori delle Soavi allegrezze dei Da Varano proporranno un piccolo spettacolo per il ospiti della professoressa Lucia Ruggeri di Unicam, responsabile del programma di collaborazione Unicam– Toyo “From Disaster Reconstruction toward Sustainable Cities and Regions in post Covid-19 Era”, che prevede giorni intensi di visite e incontri sul territorio.
La Corsa alla Spada, che durante l’estate è stata ospite nelle varie rievocazioni storiche che si sono svolte nelle Marche e nella vicina Umbria, sarà protagonista della “Caccia ai Tesori Arancioni” del TCI, che si terrà l’8 ottobre a Camerino, comune Bandiera Arancione dal 2009, proponendo nelle varie tappe previste dal gioco le sue bellezze e tante curiosità.
La prof.ssa Alessandra Gavazza, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, è stata nominata dal Ministero della Salute componente della Commissione di revisione dell’attuale “Linea guida per l’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario”.La Commissione avrà appunto il compito di revisionare, alla luce delle nuove disposizioni regolamentari europee, l’Accordo del 17 dicembre 2015, con il quale è stata approvata dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano la “Linea guida per l'esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario".La prof.ssa Gavazza, docente di Clinica Medica Veterinaria, è Responsabile del Laboratorio di Patologia Clinica e Centro Emotrasfusionale Veterinario dell’Università di Camerino e ricopre anche il ruolo di Vicepresidente di AIMVET, l’Associazione Italiana Medicina Trasfusionale Veterinaria.“Sono estremamente soddisfatta – ha dichiarata la prof.ssa Gavazza – per questa nomina, che credo rappresenti non soltanto una bella gratificazione personale, ma anche un importante riconoscimento per l’eccellenza non solo delle attività di ricerca ma anche per il servizio al territorio che svolge il Centro Trasfusionale attivo presso l’Ospedale Veterinario Universitario Didattico dell’Ateneo, operativo nella sede di Matelica”.
Attraverso un volantino affisso nel supermercato che ha accolto l’iniziativa, il Comitato di Camerino della CRI ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno aderito alla raccolta alimentare del 12 agosto.
Grazie alla generosità dei concittadini e soprattutto al lavoro svolto dai volontari del locale Comitato, sono stati raccolti circa 411 kg di alimenti di prima necessità (pasta, riso, olio, farina, legumi, tonno in scatola ecc.) che verranno donati a persone indigenti del territorio.
L’attività rientra nella tradizionale funzione di “Supporto ai bisogni primari” dell’Area Sociale della Croce Rossa Italiana. Lo scopo del “Supporto di prima necessità” è quello di rispondere ai bisogni primari delle fasce più deboli distribuendo beni di prima necessità, come i viveri.
Viva soddisfazione per il risultato ottenuto è stato espressa dal presidente Gianfranco Broglia, dalla delegata all’area 2 “sociale” Mirella Buccolini, che si occupa dei vari aspetti dell’organizzazione, e da tutti i volontari della CRI di Camerino.
“Desideriamo ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno scelto di dare il loro contributo – si legge nel volantino – e il supermercato Superconti di Camerino per il loro aiuto e la loro ospitalità”.
Anche l'Università di Camerino tra i partner del progetto della Regione Marche denominato "Bussola Digitale: OrientiAMO LE MARCHE verso nuove competenze digitali", nato su iniziativa del Ministero per la Transizione e volto all'educazione ai servizi informatici e digitali interattivi per abilitare la popolazione all'utilizzo delle tecnologie Ict, accrescendone le competenze e favorendo l'inclusione digitale.
Le sedi Unicam di Camerino, Matelica, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sono infatti tra i 74 punti di facilitazione digitale avviati su tutto il territorio regionale, nei quali i cittadini, il personale dell’Università, le studentesse e gli studenti, potranno beneficiare di assistenza e formazione sui temi dell’e-government, dell’accesso alle piattaforme e ai servizi digitali pubblici e privati. Referente Unicam per il progetto è il professor Andrea Polini, docente della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie.
A Camerino lo sportello è attivo presso la Scuola di Giurisprudenza al Campus universitario il martedì ed il mercoledì dalle ore 8 alle ore 12.30 e dalle ore 13 alle ore 16.30; a San Benedetto del Tronto presso il Polo didattico Unicam in via Lungomare Scipioni il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18; a Matelica presso il Polo di Medicina Veterinaria in via Circonvallazione il lunedì dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 17; ad Ascoli Piceno presso il Polo Sant’Angelo Magno il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Nei centri di facilitazione, al servizio degli utenti ci sarà un ‘facilitatore digitale’, non un semplice assistente ma un abilitatore in grado di rendere i cittadini autonomi nell’impiego delle tecnologie. A Camerino e Matelica ci sarà la dottoressa Ilaria Ruggeri, ad Ascoli Piceno la dottoressa Antonella Troiani e a San Benedetto del Tronto la dottoressa Valentina Parlato.
Il servizio è completamente gratuito e fruibile liberamente dai cittadini. Tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo https://bussoladigitale.regione.marche.it dove è anche possibile prenotare l’appuntamento.
“Torniamo ad occuparci di foreste e benessere, ma in un’ottica diversa, legata alla gestione delle risorse forestali e, più in generale, ai vari temi dell’ingegneria naturalistica, con un occhio particolare per gli interventi di sistemazione idrogeologica”. È il presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, ad annunciare i nuovi seminari organizzati nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne Alto Maceratese, di cui l’Unione è soggetto capofila, che prenderanno il via il prossimo 23 settembre.
“Dopo il forest bathing, che ha fatto registrare una grande partecipazione, proponiamo un nuovo percorso formativo rivolto in particolare a figure tecniche, ingegneri, architetti, esperti di pianificazione naturalistica e ambientale, per acquisire e implementare competenze che possano tornare utili a chi opera per una qualificazione dei contesti naturali in linea con gli standard più elevati di prevenzione del rischio idraulico, di frane e del climate change”. L’intervento, che gode del patrocinio dell’associazione italiana per l’ingegneria naturalistica (AIPIN) e che prevede l’assegnazione di crediti formativi professionali agli iscritti all’ordine degli architetti, si svilupperà in otto incontri che si concluderanno a metà ottobre. “Si tratta di una ulteriore opportunità che la SNAI offre su temi fondamentali per i nostri territori, in cui le peculiarità idrogeologiche e di gestione forestale rivestono un ruolo di primo piano”. Per informazioni e iscrizioni: www.seminariinformativi.it.
Incidente coinvolge tre auto: arriva l'elisoccorso. È quanto avvenuto nella serata di domenica, intorno alle ore 22:00, lungo la strada provinciale 132 Camerino-Sfercia. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica del sinistro, i cui rilievi spettano ai carabinieri della Compagnia di Camerino.
All'interno dei veicoli coinvolti vi erano un totale di dieci persone, due delle quali hanno riportato gravi traumi per cui è stata necessaria l'attivazione dell'eliambulanza. Entrambe sono state trasferite d'urgenza all'ospedale regionale di Torrette di Ancona, in codice rosso: un 70enne in elicottero e un 29enne con l'automedica di Matelica.
All'ospedale di Camerino sono, invece, state trasferite due donne, una 29enne e una 72enne. Sul posto presente anche una squadra dei vigili del fuoco che ha collaborato con il personale del 118 per il soccorso dei feriti e ha provveduto alla messa in sicurezza del tratto.
Lunedì 14 agosto 2023 si è conclusa la 37^ edizione del Camerino Festival, rassegna ricca di pubblico e di eventi tutti di grande qualità grazie alla presenza di artisti di fama nazionale e internazionale per la cui presenza possiamo ringraziare i tre direttori artistici: il M° Vincenzo Correnti dell’associazione Adesso Musica, Daniele Massimi di Musicamdo Jazz e il prof. Francesco Rosati della Gioventù Musicale. Il concerto finale ha visto protagonista l'Orchestra di Fiati Città di Camerino diretta dal M° Vincenzo Correnti che torna al Camerino Festival dopo il successo della passata edizione con un nuovo progetto dedicato alla canzone italiana. L'orchestra è formata da circa 65 elementi tra cui molti giovani studenti dell'Istituto musicale Nelio Biondi e si è esibita in diverse occasioni importanti e location di prestigio quali il Senato della Repubblica e lo Sferisterio di Macerata accompagnando artisti come Andrea Bocelli e Giovanni Caccamo.
Nella suggestiva cornice offerta dalla Rocca Borgesca il suono dei fiati ci ha guidato attraverso il passato e il presente della musica italiana, partendo dalla musica napoletana, che iniziò a diffondersi al di fuori della Campania solo dopo l’Unità d’Italia, in una "Rapsodia" che raccoglie le melodie popolari più tipiche e celebri, molto orecchiabili, da cantare a voce spiegata, su testi spesso di argomento amoroso o sentimentale, caratteristiche tipiche della canzone melodica o “all'italiana”. Il viaggio è proseguito con motivi celebri degli anni '30, legati alle trasmissioni radiofoniche e alla nascita del cinema sonoro; tra questi "Parlami d'amore Mariù", composta per la voce di Vittorio De Sica ed inserita nel film "Gli uomini, che mascalzoni…" poi "Lucciole vagabonde", "Violino tzigano" e "Mamma", raccolte in "Canta Italia" da Fernando Francia.
Un doveroso omaggio è stato dedicato a Domenico Modugno, eseguendo la famosissima melodia "Volare" in versione jazz, che ha coinvolto tutto il pubblico; a Lucio Dalla di cui l'orchestra ha suonato "Caruso" e a De André, I Nomadi, Zucchero, Battisti e Renato Zero attraverso dei medley che raccolgono i loro migliori lavori. Il concerto si è concluso con " C'era un ragazzo che come me" durante il quale all'orchestra si è unito il pubblico che ha cantato e saltato a ritmo di musica dimostrando così il proprio entusiasmo.
Il guasto di una centralina elettrica, seppur ovviamente non previsto, ha permesso di creare un'atmosfera molto intima e magica, grazie al lavoro dei tecnici di "DPM Service di Giuseppe Di Paola" e dei giovani volontari sempre presenti in tutti i concerti, dimostrandoci ancora una volta che nulla può fermare la musica.
Si sono appena concluse le Universiadi in Cina con un grandissimo risultato per l’Italia. Record assoluto rispetto a tutte le passate edizioni con l’Italia che, rappresentata da FederCUSI e da tutte le Università di provenienza degli atleti, batte ogni record conquistando 56 medaglie.
Quarto Paese assoluto nel medagliere davanti a Polonia, Germania, Francia, Stati Uniti ecc. e dietro solo a Cina, Giappone e Corea.
Grandi risultati per l’Università di Camerino con l’argento tutto marchigiano nel fioretto della studentessa Unicam Elena Tangherlini di Jesi che ha vinto anche l’argento a squadre sempre nel fioretto (in foto Elena Tangherlini e il Presidente del CUS Camerino Stefano Belardinelli).
Importantissima medaglia d’oro nella pallavolo maschile con una significativa rappresentanza di studenti dell’Università di Camerino (in foto Lorenzo Sala). Uno straordinario momento per lo sport universitario italiano che con la dual career, con investimenti negli impianti sportivi sta crescendo sempre di più.
In tale contesto, si distingue molto positivamente l’Università di Camerino che con un vasto programma portato avanti dal rettore, Claudio Pettinari, dalla sua governance, dagli uffici tecnici dell’Università e dal CUS Camerino sta raggiungendo dei risultati eccezionali con servizi sportivi agli studenti di altissima qualità e offerta di discipline sportive, coniugando gli aspetti dell’aggregazione giovanile, dell’inclusione attraverso lo sport di alto livello.
Disavventura martedì sera per Gaetano Maccari. Intorno alle 14:30 il fondatore e pastaio de 'La Pasta di Camerino', 60 anni, rientrava a casa in zona Borgo Belvederi da Torre del Parco dove ha sede l’azienda di famiglia, e un’auto condotta da un anziano di Camerino non ha rispettato la precedenza urtando la moto condotta dallo stesso Maccari che è finito a terra.
Soccorso dall’ambulanza del 118 e trasferito all’Ospedale di Camerino, gli è stata riscontrata la lussazione della spalla destra e alcune escoriazioni. Immediatamente raggiunto dalla moglie Mara Mogliani e dai figli Federico, Lorenzo e Miriam, Gaetano Maccari ha chiesto di tornare a casa dove ha passato la notte.
Se la spalla non sta benissimo la tempra del fondatore non è stata minimante scalfita e, nel vedere i familiari ha chiesto: "Chi mi accompagna domattina al pastificio che con la spalla immobilizzata non posso guidare?".
La rinascita del borgo di Camerino passa da un grande progetto di rigenerazione urbana, che prevede la creazione del primo Polo di eccellenza per il restauro delle opere d’arte danneggiate dal sisma nella Regione Marche, oltre che spazi museali, laboratori didattici e residenze universitarie.
Sono questi i contenuti dell’accordo di collaborazione istituzionale siglato oggi dal Commissario Straordinario per il Sisma 2016, l’Agenzia del Demanio, la Direzione Regionale Musei Marche, l’Università degli Studi di Camerino, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e il Comune di Camerino.
L’intesa è finalizzata all’attuazione del progetto di valorizzazione dei beni demaniali Ex Casermette di Torre del Parco, Chiesa di San Francesco, Ex Carcere Giudiziario ed Ex Caserma dei Carabinieri, per contribuire alla ripresa e al rilancio del territorio duramente colpito dal sisma, in un’ottica di crescita economica e sociale.
I fondi per la ricostruzione sono quelli previsti dal Commissario Straordinario di Governo, circa 10,4 milioni di euro, a cui si aggiungono quasi 30 milioni di euro stanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
La progettazione e la realizzazione degli interventi sono impostati secondo il modello innovativo di ricostruzione pubblica, promosso dall'Agenzia del Demanio, in grado di rigenerare il tessuto sociale ed economico del territorio ispirandosi ai principi di sostenibilità, trasformazione digitale, accessibilità e connettività.
Il concept alla base del progetto di rigenerazione urbana è di creare una connessione tra i diversi complessi immobiliari situati in zona periferica e nel centro storico. In particolare, il progetto di valorizzazione e rifunzionalizzazione delle Ex Casermette di Torre del Parco prevede la realizzazione di un polo d’eccellenza per il restauro dei beni culturali, quale elemento di rilancio socio-economico e culturale della città di Camerino, al fine promuovere l’offerta turistica, attrarre investimenti e creare occupazione.
Il primo intervento su 8 fabbricati, inaugurato oggi, prevede un finanziamento di circa 10 milioni di euro con fondi del Pnc (Piano nazionale complementare al Pnrr per le aree del sisma 2009 e 2016), mentre il secondo lotto riguarda 18 immobili con un finanziamento con fondi Pnrr di circa 20 milioni di euro.
Gli edifici verranno adeguati sismicamente e tutta l’area rifunzionalizzata per creare un Recovery Art, il primo centro di ricovero e recupero di beni artistici e culturali danneggiati dalle calamità nella Regione Marche.
Ci saranno anche aree didattiche, in coerenza con l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Camerino, e aree espositive per accogliere temporaneamente le opere restaurate di maggior prestigio, prima di essere riportate alla destinazione originaria.
Il nuovo Polo diventerà quindi un centro di interesse per il personale del Ministero della Cultura, per gli esperti di restauro, per i professori universitari, per gli studenti, per i cittadini e turisti amanti delle opere d’arte. Questa grande iniziativa di rigenerazione urbana costituirà un motore di rilancio per la città di Camerino, coinvolgendola attivamente nel progetto di Recovery Art, quale punto di riferimento e fruizione per la cittadinanza e per lo sviluppo del turismo museale della zona.
L'intervento sulla Chiesa di San Francesco, l'Ex Carcere Giudiziario e l'Ex Caserma dei Carabinieri, tutti situati in pieno centro storico, prevede un finanziamento complessivo di 10,4 milioni di euro, stanziato con ordinanza speciale numero 27 del 14 ottobre 2021 del Commissario Straordinario di Governo per il Sisma 2016.
Il concept progettuale si basa sulla realizzazione di un Polo culturale scientifico e museale da destinare a aree espositive, laboratori didattici e aule in linea con l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Camerino, foresterie per gli addetti ai lavori e residenze universitarie.
L’intento è quello di riportare la Pinacoteca Civica all’interno della Chiesa di San Francesco e realizzare il Museo di eccellenza nell’ambito dell’arte contemporanea, determinando il rilancio sociale, economico, culturale e turistico del Borgo, generando opportunità per i giovani e lo sviluppo di nuovi flussi turistici per la zona.
L’accordo attuativo potrà essere ampliato ad altri immobili di proprietà dello Stato, di proprietà comunale o di altre amministrazioni pubbliche e si affianca ad ulteriori iniziative già in corso che vedono l’impegno dello Stato per la realizzazione delle nuove Caserme dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri.
"Da deposito di armi a laboratorio di recupero e rinascita per le opere danneggiate dal sisma: la rifunzionalizzazione delle ex Casermette di Camerino è un esempio di rigenerazione urbana nel cratere del 2016 - dichiara il Commissario alla Riparazione Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli - Valorizziamo edifici che dall’originaria funzione militare potranno essere adeguati all’esigenza di custodia e recupero dei quasi 30.000 beni culturali che son stati prelevati dalle chiese e dai palazzi danneggiati dal sisma".
"Vogliamo accompagnare nel difficile percorso di ricostruzione e riparazione la comunità di Camerino, che ha affrontato le avversità di questi anni con coraggio e grande dignità. Dopo la recente ordinanza speciale approvata, che programma la cantierizzazione del centro storico di Camerino, questo è un altro passo in avanti sostanziale per la città ducale", aggiunge Castelli.
"Oggi è una giornata importate per Camerino, il suo centro storico e il progetto delle Casermette, ma la nostra azione non è singola va inserita in un contesto complessivo che tocca il cratere, le aree interne e lo sviluppo generale di tutta la regione - dichiara Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche -. L'azione complessiva che mettiamo in campo è il senso compiuto dello Stato, presente anche oggi qui con l’intera filiera istituzionale, che fa squadra per dare risposte efficaci e rapide comprendendo le difficolta della comunità camerte e delle comunità colpite che da sette anni sono fuori casa e ancora".
“È davvero una giornata importante e molto attesa per la nostra comunità - ha dichiarato il sindaco del Comune di Camerino, Roberto Lucarelli - La nuova destinazione delle ex Casermette e la loro valorizzazione impreziosiscono la nostra città, a cui aggiungono valore rendendolo un polo di riferimento per il ricovero e il recupero dei beni artistici per la nostra Regione. Ringrazio tutti i protagonisti di questo risultato, a partire dal Commissario Guido Castelli, dal Presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli, dal Vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e dal Direttore Alessandra dal Verme. Adesso l'auspicio è vedere i lavori procedere il più rapidamente possibile per dotare Camerino di questa nuova realtà. Contestualmente, l'accordo consente di avviare la valorizzazione del Complesso immobiliare del San Francesco, altro sito di particolare importanza. Tutto questo sta a dimostrare la forte attenzione e l'impegno delle istituzioni nei nostri confronti”.
La 37^ edizione del Camerino Festival si appresta alla conclusione snocciolando, l’uno dopo l’altro, gli ultimi appuntamenti in cartellone. Il mese di agosto si apre lunedì 7 agosto alle 21:30 all’Accademia della Musica di Camerino ABF "F. Corelli" con il Barbican String Quartet, quartetto d'archi di grande successo con all’attivo numerosi premi e un tour mondiale, composto da quattro musicisti di nazionalità diverse che si sono conosciuti alla Guildhall School of Music and Drama di Londra.
I componenti del Barbican Quartet si sono conosciuti alla Guildhall School of Music and Drama di Londra; nel 2022 hanno vinto il 1° Premio al prestigioso Concorso Internazionale ARD di Monaco, che vedeva tra i giurati il Quatuor Ébène.
La stagione 2023/2024 del Barbican sarà caratterizzata dalla registrazione del loro primo CD e da un tour in Europa, Canada e Stati Uniti. Il quartetto presenterà a Camerino alcuni capolavori della letteratura cameristica di ogni tempo: il Quartetto n. 32 “Sonnenquartette” di Haydn, il Quartetto in la maggiore op. 41 n. 3 di Schumann e il Quartetto n. 2 “Lettere intime” di Janáček.
Verrà proposto inoltre, della giovane compositrice Joy Lisney, il quartetto "C’est L’Extasé". Il successo del Barbican Quartet, formazione valorizzata tra gli altri dalla Gioventù Musicale d’Italia, dimostra che le differenze individuali possono essere valorizzate e amalgamate per creare qualcosa di bello.
A precedere il concerto del Barbican Quartet, venerdì 4 a Sarnano e sabato 5 all’Accademia della Musica ABF “Franco Corelli” di Camerino, il doppio concerto di fine percorso formativo degli allievi del Master di Canto Lirico a cura della Andrea Bocelli Foundation e in collaborazione con i docenti dell’Accademia di Alto Perfezionamento dell’Opera Carlo Felice di Genova diretta dal tenore Francesco Meli.
Dal Deserto di Ica, lungo la costa meridionale del Perù, riaffiorano i resti fossilizzati di uno straordinario animale risalente a quasi 40 milioni di anni fa: un antenato delle balene e dei delfini caratterizzato da ossa grandissime e pesantissime che fanno pensare a un mostro marino dalle proporzioni titaniche.
Un articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature presenta una prima analisi di questo eccezionale cetaceo, a cui è stato dato il nome di Perucetus colossus in onore del paese sudamericano in cui è stato rinvenuto ed in riferimento alla sua taglia letteralmente colossale.
Il gruppo internazionale di scienziati autori della ricerca vede in primo piano i paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa: il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca, il dottorando Marco Merella e il ricercatore Alberto Collareta. Allo studio hanno partecipato anche altri geologi e paleontologi italiani provenienti dalle università di Camerino (i professori Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni), di Milano-Bicocca (la ricercatrice Giulia Bosio e la professoressa Elisa Malinverno) affiancati da ricercatori peruviani e di diverse nazionalità europee.
Le ossa fossili di questo cetaceo primitivo sono state recuperate in successive campagne di scavo e sono ora conservate presso il Museo di Storia Naturale di Lima. Consistono di tredici vertebre, quattro costole e parte del bacino, quest’ultimo a indicare che Perucetus era ancora provvisto di piccole zampe posteriori, una condizione riscontrata anche negli altri Basilosauridi, il gruppo di cetacei arcaici a cui è stato riferito questo nuovo mostro marino.
"Sebbene lo scheletro da noi studiato non sia completo, stime rigorose basate sulla misurazione delle ossa conservate e sulla comparazione con un ampio database di organismi attuali e fossili – spiega Giovanni Bianucci – indicano che la massa scheletrica di Perucetus era di circa 5-8 tonnellate, un valore perlomeno doppio rispetto alla massa scheletrica del più grande animale vivente, la balenottera azzurra. Il pesantissimo scheletro di Perucetus, che in vita avrebbe raggiunto i 20 metri di lunghezza, suggerisce che la massa corporea di questo antico cetaceo potesse raggiungere le 340 tonnellate, quasi il doppio della più grande balenottera azzurra e oltre quattro volte quanto stimato per l’Argentinosauro, uno dei più grandi dinosauri mai rinvenuti".
Perucetus rappresenta dunque un ottimo candidato al ruolo di animale più pesante di tutti i tempi, un record da cui verrebbe scalzata proprio la balenottera azzurra. Le implicazioni paleobiologiche di una simile scoperta sono di estrema importanza. "L’enorme massa corporea di Perucetus - prosegue Bianucci - indica che i cetacei sono stati protagonisti di fenomeni di gigantismo in almeno due fasi: in tempi relativamente recenti, con l’evoluzione delle grandi balene e balenottere che popolano gli oceani moderni, e circa 40 milioni di anni fa, con la radiazione dei Basilosauridi di cui Perucetus è il rappresentante più straordinario".
Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni della sezione di Geologia dell'Università di Camerino hanno realizzato lo studio geologico-stratigrafico dell’area in cui è stato scoperto Perucetus colossus. "Attraverso lo studio delle rocce sedimentarie che lo contenevano - spiega Claudio Di Celma - abbiamo contribuito alla ricostruzione dell’ambiente in cui questo antico mammifero marino ha vissuto. Dove oggi c’è un deserto che si estende per centinaia di chilometri lungo la costa del Perù meridionale, in passato si trovava un ampio bacino marino, il Bacino di Pisco, caratterizzato da una notevole abbondanza di nutrienti e una ricca biodiversità".
Lo studio di un simile ‘peso massimo’ è stato certamente eccitante ma non privo di difficoltà: "Ciascuna delle vertebre di Perucetus è talmente pesante (la più leggera pesa oltre 100 kg) da richiedere diverse persone robuste per ogni minimo spostamento - racconta Marco Merella -. Oltre a rendere più difficili le fasi di scavo e preparazione, ciò ha complicato fortemente l’analisi osteoanatomica dei reperti".
"Ci siamo quindi rivolti alle innovative metodologie della paleontologia virtuale e in particolare alla scansione a luce strutturata, per acquisire ed elaborare modelli tridimensionali di dettaglio di tutte le ossa raccolte - aggiunge Merella -. Questi modelli ci hanno poi permesso di proseguire lo studio una volta ritornati a Pisa; infatti, è proprio grazie alla scansione a luce strutturata che è stato possibile stimare in maniera rigorosa il volume dello scheletro, fornendo così un supporto quantitativo alla ricostruzione della forma del corpo e del modo di vita di questo eccezionale cetaceo estinto”.
“La taglia titanica delle ossa di Perucetus rappresenta certamente il tratto più appariscente di questa nuova specie - afferma Alberto Collareta - ma l’enorme massa ricostruita per l’intero scheletro riflette anche l’alto peso specifico della tipologia di tessuto osseo di cui esso si compone. Tutte le ossa di Perucetus, infatti, sono costituite da osso estremamente denso e compatto, simile a quello che si rinviene, anche se in maniera decisamente meno marcata, nei sireni attuali. Questi mammiferi abitano in acque costiere poco profonde, dove uno scheletro particolarmente pesante funziona da ‘zavorra’, facilitando così l’alimentazione al fondale ed aumentando l’inerzia all’azione delle onde. L’ispessimento e appesantimento dello scheletro, in termini tecnici pachiosteosclerosi, che accomuna Perucetus ai sireni non si rinviene in nessun cetaceo attuale. Dunque, benché sia difficile fornire un’interpretazione paleoecologica di questo straordinario adattamento, è probabile che esso fornisse a Perucetus la stabilità necessaria per abitare acque agitate prossime alla linea di costa. Perucetus si alimentava probabilmente presso il fondale, forse privilegiando la ricerca di carogne di altri vertebrati marini come fanno oggi alcuni grandi squali".
Gli studi presso l’Università di Milano-Bicocca si sono concentrati sulla ricostruzione della stratigrafia e sulla datazione dell’antico antenato delle balene. “Sulla base di studi micropaleontologici di specie planctoniche e di una datazione radiometrica di una cenere vulcanica trovata nelle vicinanze del reperto – aggiungono Elisa Malinverno e Giulia Bosio– abbiamo potuto stimare un’età compresa tra 39.8 e 37.84 milioni di anni per questo fossile. Perucetus colossus viveva quindi nell’epoca denominata Eocene, quando gli antenati dei cetacei attuali stavano abbandonando lo stile di vita terrestre a favore di quello marino”.
Per quanto la scoperta di Perucetus sia stata inaspettata, non lo sono il luogo e le modalità con cui essa è avvenuta. "Il ritrovamento delle prime ossa di Perucetus risale a tredici anni fa ed è merito di Mario Urbina, ricercatore di campo e vera e propria leggenda vivente della paleontologia peruviana - spiega Bianucci - ed è solo grazie alla perseveranza di Mario che lo scavo pluriennale di questo straordinario (e pesantissimo) fossile è stato possibile. È stato proprio Mario a realizzare che il Deserto di Ica - una delle aree più aride del pianeta - è sede di uno dei più grandi giacimenti di vertebrati fossili del mondo".
Presentato il quinto report di Discovery, la banca dati di Talents Venture pensata per formare la governance degli atenei italiani, dal titolo “Parità di genere. Dai corsi di laurea alla governance degli atenei”: in questa occasione sono stati resi noti i dati elaborati dall’ Osservatorio Talents Venture su dati MUR e c’è un nuovo risultato positivo per Unicam, questa volta in materia di Parità di Genere.
Nello specifico dai dati elaborati, l’Università di Camerino si piazza al primo posto per la parità di genere tra laureate e laureati con un equilibrio perfetto tra uomini e donne, mentre analizzando i dati disaggregati per dimensione, con il maggiore e minore Indice Globale di Parità di Genere (IGPG), Camerino si colloca al terzo posto tra i piccoli atenei. Con il punteggio IGPG di 84 su 100 complessivamente si posiziona al quinto posto nazionale, alle spalle delle Università di Messina, Napoli Pathenope, Roma Foro Italico e Teramo.
L’Indice Globale di Parità di Genere (IGPG), è una misura sintetica pensata per valutare il bilanciamento di genere complessivo di ciascun ateneo, calcolato sulla base delle quote di donne e uomini nelle quattro categorie analizzate (laureati, dottori di ricerca, personale docente e personale tecnico/amministrativo).
"È un dato che ci rende orgogliosi e fieri e che premia il lavoro svolto da tutta la Governance Unicam su un tema a me molto caro, quello della parità di genere, per il quale indicai un percorso ben chiaro sin dall’inizio del mio mandato rettorale – afferma il rettore professor Claudio Pettinari – Nel corso degli anni abbiamo infatti realizzato, al nostro interno, iniziative ed azioni su questa tematica, redigendo il Bilancio di Genere, o le linee guida per l’utilizzo del linguaggio di genere nei documenti amministrativi, solo per citare due dei molti documenti prodotti, nell’ambito delle azioni volte alla tutela e garanzia della persona. La parità di genere dunque, ha assunto un ruolo centrale in tutte le politiche di Unicam, anche con la nomina di una Pro Rettrice con deleghe specifiche alle Pari Opportunità, Tutela e Garanzia della Persona che potesse lavorare in stretta sinergia con il CUG – Comitato Unico di Garanzia. Mettere al centro la persona e tutelarla è da sempre la mission più importante del nostro Ateneo”.
In linea generale dai dati emerge che, sebbene le donne rappresentino la maggioranza di chi ottiene la laurea, la loro presenza è ancora eccessivamente contenuta nei corsi che formano competenze STEM malgrado offrano migliori prospettive occupazionali. Allo stesso tempo, seppur le donne rappresentino la maggioranza dei laureati, è interessante sottolineare che, nell’ingresso nel mercato del lavoro, queste sono penalizzate in termini salariali a prescindere dalla materia in cui conseguono il titolo.
Un'auto si schianta contro uno scooterone e il conducente, 69 anni, viene trasportato a Torrette in codice rosso. Il fatto si è verificato lungo la Statale poco prima delle 19 in località Sfercia, a Camerino, con dinamiche ancora in fase di chiarimento da parte delle forze dell'ordine.
Il conducente del ciclomotore è stato sbalzato sull'asfalto riportando ferite gravi. Prontamente sono intervenuti i carabinieri e gli operatori sanitari del 118, i quali hanno disposto il trasferimento ad Ancona in eliambulanza date le gravi condizioni del ferito.
Oggi si è tenuta l'inaugurazione del laboratorio Marlic (Marche Applied Research Laboratory for Innovative Composites), risultato del lungo lavoro condotto nell’ambito della piattaforma collaborativa co-finanziata dalla Regione Marche e dedicata alla manifattura sostenibile e all'eco sostenibilità dei prodotti e dei processi per i nuovi materiali e la manifattura. Un progetto che ha visto la partecipazione di 26 partner tra università, centri di ricerca e aziende.
Il Laboratorio Marlic, realizzato nella struttura messa a disposizione dal Rotary Distretto 2090, dal Rotary Club di Camerino e dal Comune della cittadina marchigiana, nasce con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento regionale per lo sviluppo di nuovi materiali, con particolare attenzione all'utilizzo di materiali bio e all'approccio circolare nell'uso e nel riutilizzo delle materie prime. La struttura si propone di diventare un polo di ricerca e innovazione di eccellenza a livello nazionale e internazionale, creando legami solidi tra gli attori coinvolti e fornendo servizi di ricerca applicata a tutti gli stakeholder impegnati nella transizione ecologica.
All'evento di inaugurazione hanno preso parte importanti personalità del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale come il senatore Guido Castelli, commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016, il professor Claudio Pettinari, rettore dell'Università di Camerino e il professor Stefano Lenci, in rappresentanza del rettore dell'Università Politecnica delle Marche.
"Sono davvero orgoglioso - ha sottolineato con entusiasmo il rettore Unicam Pettinari - che sia giunta questa giornata, in cui il taglio del nastro non è solo formale. Il Laboratorio Marlic rappresenta un importantissimo successo non solo per tutti i membri della piattaforma, di cui Unicam è partner, ma per l'intero territorio. Abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze scientifiche e amministrative per raggiungere questo importante obiettivo che rappresenta di certo un volano per lo sviluppo del territorio montano e che assume una particolare rilevanza strategica in questo particolare momento".
L'assessore alle attività produttive della regione Marche, Andrea Maria Antonini, nel suo discorso ha condiviso il proprio sostegno al progetto: "Si tratta di un’infrastruttura strategica per la crescita economica e lo sviluppo ecosostenibile dei nostri territori colpiti dal sisma, che contribuirà significativamente al trasferimento delle conoscenze innovative e alla valorizzazione industriale dei risultati della ricerca in contesti aziendali anche di piccole dimensioni grazie alla cooperazione tra imprese, università e centri di ricerca".
"Una realtà di assoluta eccellenza per rafforzare la sinergia tra filiere produttive e promuovere nuove opportunità di business, attrarre nuovi investimenti e occupazione qualificata. Sarà un importante riferimento per i nostri giovani talenti che avranno l’occasione di intraprendere percorsi formativi innovativi e sviluppare nuove idee imprenditoriali. La green e circular economy rappresenta la mission che dobbiamo perseguire per garantire un futuro alle prossime generazioni", conclude Antonini.
Sono stati presentati quindi una serie di contributi da parte dei responsabili del progetto e dei partner coinvolti, introdotti dal professor Roberto Frassine, presidente Assocompositi ed EuCIA (European Composites Industry Association) che ha affrontato, tra l’altro, l’argomento dei materiali compositi all’interno dell’economia circolare: "Il progetto Marlic è un ottimo esempio di come un distretto industriale ad alta vocazione all’innovazione si prepara con professionalità e lungimiranza ad affrontare le sfide del futuro. La sostenibilità e la circolarità dei prodotti, declinate nelle loro diverse forme, saranno i trend dei prossimi anni per quali la politica e la società esigeranno delle risposte. È evidente che la regione Marche ne è consapevole e si prepara a dare il suo contributo".
Il professor Enrico Marcantoni di Unicam, responsabile scientifico del progetto, ha sottolineato l’importanza del percorso compiuto: "Ringrazio tutti i colleghi docenti e il personale amministrativo che hanno lavorato con impegno e serietà nel mettere in sinergia importanti realtà imprenditoriali ed enti di ricerca, che lavoreranno a Camerino e daranno non solo soluzioni innovative per le aziende, ma anche importanti opportunità lavorative, di formazione e di crescita per i giovani, con conseguenti positive ricadute per lo sviluppo del nostro territorio".
E infine l’intervento da parte dell’ingegner Vincenzo Castorani, Hp Composites, capofila del progetto, che ha sottolineato l’importanza di una struttura come il Marlic a servizio dello sviluppo sostenibile e della competitività delle imprese: "Il Marlic offrirà un ambiente in cui ricercatori ed esperti industriali potranno lavorare insieme mettendo in comune competenze e conoscenze trasversali e complementari. Questa sinergia virtuosa tra Accademia e Industria permetterà di affrontare con coraggio e perseveranza le sfide dei mercati globali consentendo alle imprese di tradurre le scoperte scientifiche in prodotti e processi commercializzabili".
"Il laboratorio Marlic sarà una risorsa preziosa per il territorio marchigiano, stimolando innovazione e competitività diventerà presto un riferimento nazionale e internazionale per i materiali compositi sostenibili e contribuirà a rafforzare l'immagine della regione Marche come regione di eccellenza nel campo dell’innovazione e della responsabilità sociale", conclude Castorani.
La Cabina di coordinamento sisma, presieduta dal commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, ha raggiunto l’intesa sull’Ordinanza speciale in deroga che regolerà la cantierizzazione del centro storico di Camerino, nelle Marche.
L’Ordinanza, molto attesa per sbloccare la ricostruzione di uno dei centri storici più pregiati e danneggiati del cratere sismico, fa riferimento al Piano straordinario di ricostruzione approvato dal Comune e prevede l’istituzione dello specifico Ufficio di coordinamento cantierizzazioni. Quest’ultimo dovrà garantire il rispetto delle tempistiche e il buon avanzamento dei complessi lavori di ricostruzione del centro cittadino che sarà, nei fatti, gestito come un unico grande cantiere.
“Solo attraverso un coordinamento sinergico tra Struttura commissariale, Regione Marche, Ufficio speciale per la ricostruzione e Comune, possiamo dire oggi di avere dato una risposta concreta per superare la fase di stallo nella ricostruzione di Camerino, superando una situazione che ledeva tutta la comunità - dichiara il commissario Castelli -. Parliamo di una realtà di particolare valenza in virtù, anche ma non solo, della bellezza del suo centro storico e della presenza di una delle più antiche università d'Italia".
Questa ordinanza è un provvedimento innovativo e coraggioso, nato dalla volontà di ascoltare quotidianamente i problemi concreti della ricostruzione che ha visto il presidente Acquaroli dare un contributo decisivo. Non possiamo più permetterci rallentamenti o incertezze nel restituire vitalità e dignità a uno dei punti di riferimento del nostro Appennino centrale. Camerino è stata concepita come un unico, grande, cantiere perché il suo centro rappresenta un valore che vogliamo far tornare a far pulsare”.
Il quadro dei danni - Camerino ha subito 1,2 miliardi di danni a causa nelle scosse del 26 e 30 ottobre 2016, di cui 896 milioni di euro riferibili alla sola edilizia privata. Relativamente ai lavori necessari da realizzare, Camerino è il secondo comune più danneggiato dell’intero cratere e il primo delle Marche.
Il centro storico - La zona rossa del centro storico, prima di alcuni interventi di messa in sicurezza che ne hanno ridotto l’estensione, era la più ampia dell’intero cratere sismico. Si fa riferimento, infatti, a una superficie di oltre 163mila metri quadri, edificata per oltre la metà. Nel centro storico della città ducale ci sono 371 edifici, di cui solo 41 ancora agibili mentre i restanti registrano quasi tutti danni gravi. Relativamente all'edilizia pubblica, sono presenti gli edifici del Comune, della Provincia, dell’Arcidiocesi, dell’Università, mentre la maggior percentuale degli edifici (circa il 62%) sono di privati.
Il problema della viabilità - Il centro storico di Camerino ha un impianto medievale, con due sole possibilità di accesso a mezzi di grandi dimensioni. Le vie sono dunque per lo più strette e vi sono poche aree disponibili per stoccare i materiali dei cantieri. Inoltre, gli edifici, nonostante i gravi danni all’interno, hanno fatto registrare un numero ridotto di crolli e gli interventi di demolizione e ricostruzione vanno quindi impostati tenendo conto dell’ampiezza limitata della viabilità e del progredire, nel tempo, degli altri lavori nei palazzi vicini. Una complessità di cantierizzazione inedita e di difficile soluzione che aveva determinato una situazione di semi-stallo della ricostruzione, fatta eccezione per pochissimi interventi.
La soluzione dell’Ordinanza speciale - L'Ordinanza ha definito gli strumenti e l'operatività per l'attuazione del Psr, frutto dell'accurato, meticoloso, lavoro svolto dal Comune, che per la sua definizione si è confrontato anche con i cittadini del centro storico. In particolare, l’Ordinanza indica nel Comune il Coordinatore della ricostruzione del centro storico: sarà quindi l’amministrazione a costituire l’Ufficio di coordinamento cantierizzazioni, composto da personale comunale e da eventuali esperti individuati dalla Struttura Commissariale e dall’USR Marche. Il Comune potrà inoltre esercitare il potere sostitutivo nel caso di inerzia da parte dei privati. In questo modo si eviterà che, all’interno del centro storico, alcuni edifici non vengano ricostruiti.
Nessun ritardo per chi vuole presentare i progetti - Il centro storico sarà gestito come un unico grande cantiere, in modo da installare in modo ragionato i mezzi e le aree di stoccaggio. Questo comporterà la partenza a scaglioni delle varie aree, secondo un cronoprogramma a cura del Comune ma che in ogni caso non impedirà ai proprietari delle case di presentare il proprio progetto di ricostruzione. Il fatto di avere casa in un’area del centro piuttosto che in un’altra non dovrà dunque limitare la redazione e la presentazione dei progetti.
L’ordinanza per l’Hotel Roma e Vallicelle - La Cabina di coordinamento ha anche assegnato ulteriori 3,8 milioni di euro per due interventi di particolare rilevanza per la comunità. Il primo, nel centro storico, riguarda la demolizione con indagine archeologica dell’Hotel Roma, finalizzata a valutare i successivi piani di ricostruzione alla luce degli esiti degli scavi. L’Ordinanza imposta anche la soluzione per la ricostruzione di Vallicelle, il quartiere più popoloso di Camerino prima del sisma.
Fino a oggi non si era potuto procedere con progettazioni e lavori a causa dei problemi dovuti alla presenza dell’elettrodotto Terna. Viene ora invece finanziato l’interramento dell’elettrodotto, il che consentirà a cento famiglie, che al momento vivono nelle Sae o in affitto grazie al Contributo di autonoma sistemazione, di avviare le progettazioni per la ricostruzione. I lavori potranno avvenire nelle more della tempistica necessaria per l’interramento.