Mario Adinolfi, co-fondatore con Simone Di Stefano di Alternativa per l’Italia, ha comunicato il deposito delle liste che concorreranno alle elezioni del 25 settembre. "Stiamo completando in queste ore in tutte le Corti d’Appello delle varie regioni la consegna delle liste di Alternativa per l’Italia per le prossime elezioni politiche", ha annunciato.
"Simone ed io abbiamo scelto di presidiare Roma, io come capolista e candidato al Senato, Di Stefano come capolista e candidato alla Camera. Ma siamo entrambi orgogliosi della squadra di seicento cittadini liberi che si sono candidati con Alternativa per l’Italia in tutto il Paese, pagando anche prezzi per questa loro scelta politica difforme dai diktat del mainstream" aggiunge Adinolfi.
Nelle Marche, al Senato, capolista è Cristiana Di Stefano, "disabile che rifiuta la campagna per la mattanza di Stato dei disabili chiamata suicidio assistito o eutanasia, chiedendo piuttosto un’attenzione sociale tutta diversa per i portatori di handicap gravi - conclude Adinolfi -. Per la Camera nelle Marche in testa alla lista c’è il dirigente del Popolo della Famiglia, Fabio Sebastianelli".
"Abbiamo consegnato ieri mattina le liste - aggiunge lo stesso Sebastianelli -. Raccogliere più di 800 firme in soli 20 giorni è stato un lavoro faticoso ma ci siamo riusciti rinunciando a ferie e sonno, solo per dare ai cittadini, che ancora credono nella libertà e nella democrazia, una valida Alternativa ai soliti (partiti) noti".
Questa è la lista dei candidati marchigiani. Plurinominale Camera: Fabio Sebastianelli, Clara Ferranti, Oscar Piergallini, Lorena Narcisi. Uninominale Camera per le province di Ascoli /Fermo, Oscar Piergallini; Macerata, Clara Ferranti; Ancona, Fabio Sebastianelli; Pesaro, Lorena Narcisi. Plurinominale Senato: Cristiana Di Stefano, Gabriele Cinti, Rita Boccia, Domenico Gallo. Uninominale Senato: per la provincia di Macerata/Ascoli/Fermo, Cristiana Di Stefano; Ancona/Pesaro, Gabriele Cinti.
Depositate oggi in Corte d'Appello le candidature ufficiali di Fratelli d'Italia per le imminenti elezioni politiche, che si terranno il 25 settembre prossimo. Il partito di Giorgia Meloni si è aggiudicato la candidatura in due dei sei collegi uninominali previsti per entrambe le camere nella Regione Marche: alla Camera sarà Stefano Maria Benvenuti Gostoli a competere nel collegio uninominale di Ancona, mentre al Senato Elena Leonardi sarà la candidata per il Collegio di Ascoli Piceno, comprendente anche le province di Macerata e Fermo.
In quota proporzionale, il listino alla Camera vede come capolista Lucia Albano, onorevole uscente, seguita da Antonio Baldelli, Rachele Silvestri (anche lei onorevole uscente) e Andrea Balestrieri; al Senato invece la lista vede come primo nome quello di Guido Castelli, poi Romina Gualtieri e Pasquale Ricchiuti.
"Una squadra che dimostra come le Marche siano un effettivo modello per tutta l'Italia, con amministratori locali che hanno svolto incarichi determinanti con serietà e passione uniti a personalità politiche e pubbliche fedeli agli ideali e al programma di Fratelli d'Italia. Siamo pronti a risollevare l'Italia partendo dalla Regione Marche", ha dichiarato il coordinatore regionale di FdI Elena Leonardi.
Il coordinatore regionale Giorgio Fede ha depositato domenica le liste del Movimento 5 Stelle delle Marche contenente i nomi che correranno per l’uninominale e per il plurinominale.
Confermati i nomi del collegio plurinominale di Camera e Senato. Nel primo caso, capolista è Giorgio Fede, a seguire figurano il sottosegretario uscente Rossella Accoto, l’ex sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli e la deputata uscente Mirella Emiliozzi.
Al Senato correrà come capolista il deputato uscente Roberto Cataldi, con l'attivista Veruschka D'Ascenzo e il senatore uscente Sergio Romagnoli. I nomi dell’uninominale alla Camera corrispondono a quelli della lista plurinominale: per le province di Ascoli Piceno e Fermo, Giorgio Fede, per Macerata, Mirella Emiliozzi, per Ancona, Gabriele Santarelli e per Pesaro e Urbino, Rossella Accoto.
Per i collegi uninominali del Senato invece figurano il capolista al plurinominale Roberto Cataldi per Marche sud e l'avvocato e attivista M5S, con precedenti esperienze amministrative a livello locale, Samuela Melini per Marche nord.
“In questi ultimi giorni - afferma il coordinatore regionale, Giorgio Fede - il lavoro per depositare le liste è stato intensissimo, anche perché avendo fatto partecipare i nostri iscritti all'individuazione dei candidati attraverso le parlamentarie - unica forza politica ad aver coinvolto veramente i propri iscritti - i tempi di preparazione delle liste sono stati poi ridottissimi".
"Ora possiamo partire con la campagna elettorale, sicuri di avere una squadra completamente marchigiana, senza paracadutati che di certo non avrebbero alcun interesse ad occuparsi del nostro territorio. Da domani ci concentreremo sul nostro programma, sui nostri temi che si pongono come obiettivo unicamente l’interesse dei cittadini" conclude Fede.
A presentare la propria lista è stata anche "Italia Sovrana e Popolare". "Una coalizione composta dalle forze dell’antagonismo sociale e politico nazionale" la definisce Fabio Pasquinelli, avvocato osimano candidato come capolista per il Collegio plurinominale al Senato. Dietro di lui la tolentinate Paola Raponi e Luciano Meconi.
Al Collegio plurinominale della Camera la lista "Italia Sovrana e Popolare" propone, invece, come capolista Marco Rizzo, leader del Partito Comunista. Al secondo posto la civitanovese Marianella Fioravanti, poi Stefano Rosati e Catia Jachetti. Sempre alla Camera, candidati all'uninominale sono Catia Jachetti, Alessandra Perugini, Andrea Grilli e Cvejic Dalibor. Per l'uninominale del Senato correranno Filippo Pannella e Paola Raponi.
Due giorni per riaccendere il tema cruciale dei giovani, i quali rappresentano il futuro e una priorità urgente su cui occorre non abbassare mai la guardia. Secondo il parere dei prestigiosi tecnici che hanno preso parte al tavolo dei lavori, per l’educazione dei giovani, scuola e famiglia, rappresentano le realtà da cui è necessario ripartire. Ecco in breve quanto emerge dai due appuntamenti, tenutisi a Porto San Giorgio e a San Benedetto, conclusisi oggi 20 agosto, sul tema “I disagi giovanili. Politici e tecnici a confronto: nel fermano e nell’ascolano si fa il punto con Forza Italia” organizzati dal Dipartimento Politiche Sociali Forza Italia Marche, coordinato dalla dott.ssa Alessandra Di Emidio. Si è trattato dei primi due eventi di una serie di appuntamenti che si avranno luogo in tutta la regione.
Al centro del dibattito i problemi dei ragazzi: dal bullismo al cyberbullismo e ai rischi del web, dalla dispersione scolastica alla microcriminalità. Appuntamenti utili per sensibilizzare ai problemi più urgenti del territorio nell’ambito delle politiche sociali, ma anche per produrre soluzioni concrete. Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali in diretta streaming del sen. Francesco Battistoni, Coordinatore Forza Italia Marche e dell’on. Catia Polidori, membro Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e Coordinatrice nazionale Azzurro Donna. Di fronte a una platea di politici comunali e regionali, il dibattito è stato animato da un gruppo selezionato di esperti, che si confrontati su dati, statistiche, progetti e iniziative.
Fra gli interventi tecnici in programma quello del Prof. Pierfrancesco Castiglioni, Dirigente scolastico, che ha presentato dati aggiornati in fatto di dispersione scolastica, argomento che è stato poi approfondito anche dal Dott. Riccardo Sollini, Direttore generale Comunità di Capodarco, attraverso la presentazione dell’interessante esperienza 'The Tube, dall’utopia alla pratica': "l’adolescenza non è certo una malattia – ha spiegato il direttore Sollini - ma il periodo più bello della vita di ognuno di noi e i ragazzi, che rappresentano il nostro futuro, hanno bisogno di attenzioni e della relazione, che occorre recuperare all’interno di una società adultocentrica”.
E ancora: Il bullismo, il fenomeno e le strategie d’intervento ha costituito l’argomento affrontato dalla Dott.sa Silvia Serroni, Pedagogista, il Dott. Nicola Principi, dell’'Associazione 7 Febbraio' ha presentato l’intervento dal titolo Cyberbullismo e i rischi della rete la Dott.ssa Laura Carlomé, psicologa scolastica e psicoterapeuta portato all’attenzione dei presenti il problema della dipendenza e abuso da social, mettendo in evidenza il ruolo cruciale rappresentato dalla famiglia e della scuola nel momento della crescita dei ragazzi. A San Benedetto anche il contributo di altri due relatori: il Sig. Nicola Farinelli, Presidente “Associazione Centro Famiglia” che ha parlato del ruolo del consultorio di ispirazione cristiana oggi e infine il Dott. Roberto Rotili, giornalista Corriere Adriatico, intervenuto sul tema della microminalità.
“Pensare al sociale partendo dai giovani – ha dichiarato la dott.ssa Alessandra Di Emidio, Responsabile Dipartimento Politiche Sociali FI Marche - vuol dire innanzitutto porsi in un atteggiamento di ascolto e osservazione del territorio, di fronte a un tema cruciale per la comunità. I giovani rappresentano il nostro futuro per questo occorre fermarci a riflettere per trovare delle soluzioni concrete a loro sostegno. Risiede anche in questo l’importanza dell’appuntamento che abbiamo organizzato: i tecnici e gli esperti di settore coinvolti in una collaborazione sinergica con la politica in vista di soluzioni concrete per i disagi giovanile”. L’evento verrà riproposto, il 30 agosto 2022, alla Sala Consiliare del Comune di Pesaro.
Esclusi dai collegi uninominali nelle Marche per il gioco di incastri nella coalizione di centrosinistra, Sinistra Italiana e Europa Verde schierano sette candidati per il proporzionale alla Camera e al Senato.
Capolista alla Camera è Luisa Serroni (Sinistra Italiana), seguita dall'ex consigliere regionale Sandro Bisonni, ex M5s passato ai Verdi. L'alternanza prosegue con Gioia Santarelli (Si) e Pier Francesco Corvino (Verdi).
Capolista per il Senato è Caterina Di Bitonto, storica esponente dei Verdi, seguita da Michele Verolo (Si); e Maria Rosa Conti (Europa Verde). Ieri tappa ad Ancona del Nuove Energie Tour, che toccherà le località balneari per presentare il programma del raggruppamento: patrimoniale, salario minimo, impegno sulle rinnovabili e trasporto pubblico locale gratuito.
(Fonte Ansa)
Bilancio più che positivo per il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) a tre anni dalla sua istituzione: 11.715 animali recuperati tra mammiferi, uccelli e rettili che equivale ad un incremento dei recuperi sul territorio pari al 79,9% con una media nei tre anni del 40% di specie protette. Più in particolare recuperati 1369 animali selvatici nel 2019, 3401 nel 2020 e 6944 nel 2021.
Numeri che se da una parte fanno capire l’utilità di questa struttura che si occupa appunto del recupero e della gestione delle specie tutelate rinvenute sul territorio regionale o detenute irregolarmente da privati cittadini e affidate dagli organi di polizia, dall’altra inducono a riflettere su diversi aspetti dal momento che le cause dei recuperi sono per lo più relative a traumi da investimento stradale o impatto con strutture antropiche; aggressione predatoria; immaturità fisica (pulli e cuccioli); intossicazione/avvelenamento; debilitazione conseguente a patologie infettive e/o parassitarie; atti di bracconaggio(trappole o colpi di armi da fuoco).
Solo nell’anno (2021) i fondi destinati per le attività del Centro da parte dell’assessorato regionale alle Politiche faunistico venatorie e ittiche, guidato dal vicepresidente della regione, ammontano a oltre 340 mila euro con un incremento di più di 100 mila euro rispetto agli anni scorsi.
Il Cras opera su 5 sedi dislocate sul territorio regionale (Urbino, Jesi, Fermo, Sassoferrato e Gola della Rossa) e sono prossime all'istituzione anche le sedi di Macerata e Ascoli Piceno. Una rete strutturata e diffusa sul territorio che garantisce, per le diverse migliaia di animali appartenenti alla fauna selvatica omeoterma italiana, interventi di recupero e primo soccorso; assistenza e cura di soggetti giovani (pulli e cuccioli) e adulti con interventi medico-chirurgici nei confronti delle patologie diagnosticate; degenza e riabilitazione fino al conseguimento del recupero anatomo-funzionale per la reimmissione in natura.
E proprio in questi giorni, nel fine settimana, saranno reinseriti nell’habitat naturale alcuni esemplari curati e assistiti, tra i quali un tasso, un riccio ed alcuni volatili. Il Centro si avvale della collaborazione di diverse associazioni, strutture veterinarie private, il servizio Veterinario della Regione Marche, ospedali veterinari, oltre che di centri di ricerca universitari e istituti di ricerca nazionali e carabinieri forestali e tutte le forze dell’ordine.
Ma il Cras ha anche un altro importante compito affidatogli dopo i primi casi riscontrati di Peste Suina Africana: è incaricato, infatti, del recupero delle carcasse di cinghiali sul territorio, potenziali fonti di contagio e si sta attivamente occupando anche della sorveglianza sanitaria, organizzando i prelievi con le strutture sanitarie locali Asur e i veterinari ufficiali.
"Dopo essersi sbloccata nel 2020, la ricostruzione nel centro Italia dopo i terremoti del 2016-2017 è entrata in una fase matura. Negli ultimi due anni ha fatto registrare un avanzamento importante, con l’apertura di 10 mila cantieri dell’edilizia privata, ed un’accelerazione molto significativa degli interventi pubblici, con 365 opere terminate e altre 315 oggi in fase di completamento".
“Risultati che solo un difficilissimo contesto esterno, segnato dalla pandemia, dall’esplosione dei prezzi, dalla saturazione del mercato edilizio, dalle conseguenze della guerra, ha impedito fossero ancora più consistenti”. Questo quanto si legge nel rapporto 2022 sulla ricostruzione nel centro Italia, presentato oggi dal commissario straordinario Giovanni Legnini.
Il rapporto fa il punto sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata, di quella pubblica e della riparazione delle chiese e degli edifici di culto, proponendo per la prima volta anche un quadro completo del danno causato dal sisma di sei anni fa, pari nel complesso a 26,5 miliardi di euro, anche a livello dei singoli comuni. Amatrice è il comune con i maggiori danni, per oltre 1,3 miliardi di euro, seguita da Camerino con 1,2 miliardi di danni, e da Norcia, con 1,1 miliardi.
Per la ricostruzione privata, nel complesso, si registravano a fine giugno scorso 22.700 richieste di contributo per 7,6 miliardi di euro, delle quali 14.234 approvate con 4,3 miliardi di contributi concessi. Le domande di contributo già avviate rappresentano il 45% di quelle attese in termini numerici ed il 39% in valore. Negli ultimi due anni le richieste sono raddoppiate e i contributi concessi triplicati.
I cantieri privati completati sono 7.256, con la riconsegna alle famiglie di 16.520 singole unità immobiliari, il 92% di tipo residenziale e l’8% a carattere produttivo. I cantieri autorizzati oggi sono circa 7 mila. Anche gli interventi pubblici, nonostante le difficoltà generali, registrano passi avanti importanti. La spesa effettiva, grazie anche alle procedure veloci delle Ordinanze speciali per i comuni più colpiti, è arrivata a luglio a 768 milioni di euro, rispetto ai 559 di fine 2021 e i 265 milioni di fine 2020.
Nel giro di un anno, considerando anche i lavori sulle chiese, il numero dei cantieri pubblici chiusi è salito da 151 a 365. Quello dei cantieri aperti, 316, è raddoppiato, ed è destinato a crescere sensibilmente entro la fine del 2022, sia per l’avanzamento della programmazione, che oggi vede quasi un miliardo di interventi in fase di progettazione e sempre più vicini alla cantierizzazione, sia per l’avvio concreto, entro dicembre, dei 525 interventi previsti nel cratere da NextAppennino, il Fondo complementare al Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016.
“Non è irrealistico immaginare che, compatibilmente con le condizioni di mercato, che oggi restano difficili, si possano vedere all’opera entro sei mesi un migliaio di cantieri pubblici, e che si possa riprendere un ritmo di maggior crescita dei cantieri privati anche grazie al ritorno di interesse delle imprese e dei tecnici, di cui si vedono i primi segnali, che attualmente operano in numero insufficiente alla ricostruzione”, ha affermato Legnini.
“Il lavoro che resta da fare è ancora enorme. Si attendono altre 28 mila richieste di contributo da parte dei privati, occorre realizzare 4.300 interventi pubblici ed impostarne quasi altri 2 mila nuovi. Le nuove procedure e le semplificazioni introdotte garantiscono oggi un buon funzionamento della macchina della ricostruzione, come riconoscono anche le istituzioni internazionali che forniscono la provvista finanziaria alla ricostruzione e la stessa Corte dei Conti, e un ulteriore passo avanti per consolidare e rendere più efficiente e veloce questo difficilissimo processo, potrà arrivare dal Testo Unico della ricostruzione privata, atteso ad ottobre, e dalla nuova piattaforma telematica per la gestione delle pratiche, che da gennaio 2023 sostituirà quella attuale, ormai obsoleta”.
“Oggi – ha proseguito- le risorse garantite da NextAppennino, 1 miliardo e 780 milioni, dei quali 700 sotto forma di incentivi ai nuovi investimenti delle imprese, possono rappresentare un ulteriore volano alla crescita e allo sviluppo dell'Appennino Centrale, oltre la ricostruzione materiale degli enormi danni causati dai terremoti”.
Commissario straordinario che in vista delle elezioni politiche del 25 settembre ha aggiunto: "Nessuno mi ha chiesto di candidarmi e comunque in maniera preventiva avevo già chiaramente manifestato la mia intenzione di non essere in nessun modo coinvolto nella tornata elettorale”. "Non era assolutamente di mio interesse una eventuale candidatura, non sarebbe stata rispettosa del lavoro che tutti insieme stiamo facendo".
"Il ruolo che sto svolgendo l'ho sempre interpretato con alto senso delle istituzioni e libero da vincoli di partiti e così intendo portarlo avanti fino alla scadenza del mio mandato", ha concluso Legnini.
(Foto Ansa)
“Ancora una volta la democrazia partecipata del Movimento 5 Stelle si è rivelata una scelta apprezzata. La partecipazione degli attivisti è stata elevata, molto più del 2018, e questo significa che la comunità del Movimento 5 Stelle è viva, attiva e apprezza la partecipazione che solo noi, ormai, consentiamo ai nostri iscritti”. Così il senatore Giorgio Fede, coordinatore regionale per le Marche, dopo i risultati delle parlamentarie usciti nella notte.
Fra le autocandidature al collegio plurinominale della Camera Fede è risultato il più votato con 588 preferenze. A seguire figurano: la sottosegretaria, Rossella Accoto con 564 voti, la deputata Mirella Emiliozzi (477) e l’ex sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli (188). Questi invece gli esiti delle autocandidature al collegio plurinominale del Senato: Roberto Cataldi (671 voti), Sergio Romagnoli (646), Veruschka D’Ascenzo (437).
Di conseguenza la lista per la Camera sarà così composta, tenuto conto dell’obbligo di legge di rispettare l’alternanza uomo-donna: capolista Giorgio Fede, a seguire Rossella Accoto, Gabriele Santarelli e Mirella Emiliozzi. I candidati supplenti sono Sergio Foria, Angelica Palumbo, Luca Bastianelli e Stefania Pancioni. La lista per il Senato sarà invece così formata: capolista Roberto Cataldi, Veruschka D'Ascenzo, Sergio Romagnoli. I candidati supplenti al momento sono: Andrea Serafini e Francesco Prosperi. A causa dell’assenza di una seconda figura femminile, nei prossimi giorni nel M5S Marche si lavorerà per individuare una soluzione.
“Sono felice - afferma Fede - che queste consultazioni abbiano raccolto una tale partecipazione. Noi portavoce uscenti abbiamo voluto metterci nuovamente a disposizione con l’obiettivo di portare avanti il lavoro avviato in questi quattro difficili anni, in particolare per i nostri territori. Tutti gli autocandidati comunque hanno dimostrato un forte senso di responsabilità mettendosi a disposizione degli italiani. Proprio da qui, dalla responsabilità e dall’attaccamento ai principi e ai valori del Movimento 5 Stelle che dobbiamo ripartire, con una selezione attenta dei nostri rappresentanti. Ringrazio uno per uno gli attivisti che si sono autocandidati e soprattutto tutti quelli che hanno partecipato alle consultazioni”.
“Quanto a me, sono orgoglioso innanzitutto di far parte dell’unico partito che consente la partecipazione della propria base e ovviamente di aver raccolto la fiducia di tantissimo attivisti. In questi quattro anni non è passato giorno che non mi dedicassi anche al lavoro per il mio territorio in ogni sua declinazione. Grazie ai mie colleghi Rossella Accoto, Mirella Emiliozzi, Roberto Cataldi e Sergio Romagnoli, il loro valore e la stima è confermata dai loro alti consensi e non saranno pochi voti di scarto tra noi a definire il migliore. Il nostro è un sistema democratico di scelta diverso dal testa o croce o dall'appartenenza ad una corrente dominante e al servilismo di partito”.
“Grazie poi - prosegue - al nostro ex sindaco Gabriele Santarelli, disponibile a riporre la sua esperienza per una nuova sfida e alla nostra attivista, Veruschka d’Ascenzo. La sua è la dimostrazione che anche chi non ha ruoli da noi può partecipare e mettersi in gioco semplicemente con la propria competenza. E infine ci sono io".
"Non mi sono autoproposto come 'il segretario di partito', ma ho lavorato per la nostra comunità senza secondi fini, senza favoritismi per nessuno. Ora - conclude Fede - dopo aver dimostrato (se mai ce ne fosse stato bisogno) che il Movimento 5 Stelle non è morto come invece vorrebbe l’intero sistema, ci metteremo subito a lavoro per far conoscere agli italiani il lavoro fatto e le nostre proposte per il futuro”.
La Commissione medica dell'Azienda sanitaria unica regionale delle Marche ha dato il via libera per il farmaco da somministrare ad Antonio per il suicidio medicalmente assistito. Antonio, 44enne, marchigiano tetraplegico dal 2014, ha iniziato da tempo la battaglia per l'aiuto al suicidio affiancato dall'Associazione Luca Coscioni.
Dopo il riconoscimento dei requisiti per 'applicare' la sentenza Costituzionale Cappato-Antoniani (Dj Fabo) mancava il parere sul farmaco. Si era creata una situazione di stallo che aveva portato il 44enne a valutare il trasferimento in Svizzera per attuare la procedura che ora si è di fatto sbloccata'.
"Stavo per riprendere i contatti con la struttura Svizzera che avevo contattato prima di questo percorso ma oggi, alla notizia della conferma del farmaco e delle modalità che potrò seguire, sono felice di poter avere vicino i miei cari qui con me, a casa mia fino all'ultimo momento", ha detto il 44enne marchigiano, tetraplegico dal 2014. "Inizio ora a predisporre ogni cosa - aggiunge "Antonio" - al fine di procedere in tempi brevi con il suicidio assistito".
Antonio è la seconda persona in Italia che accede al suicidio medicalmente assistito dopo Federico Carboni. Si ricordi che la procedura in Italia è legale solo alla presenza delle quattro condizioni indicate dalla Corte costituzionale nella cosiddetta sentenza di incostituzionalità “Cappato\Antoniani”, e cioè: "proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente".
Temporali sparsi, anche di forte intensità, sono attesi per giovedì 18 agosto sulle Marche. È quanto prevede il bollettino meteo della Protezione Civile che, proprio in vista dell'arrivo delle piogge, ha diramato un'allerta meteo di livello giallo.
Il transito di una saccatura, tra giovedì e venerdì, determinerà infatti su tutto il territorio regionale un peggioramento delle condizioni metereologiche con rovesci e temporali, a cui si aggiungerà un generale calo delle temperature per l'ingresso di aria più fredda dal nord Atlantico.
Per quanto riguarda il 18 agosto, il cielo sarà inizialmente sereno o poco nuvoloso con aumento delle nubi nel corso della mattinata e rapido sviluppo di cumuli nel pomeriggio per l'arrivo di sistemi temporaleschi originatisi nel versante tirrenico.
Dalla tarda mattinata sono attesi, infatti, brevi piovaschi sulle zone appenniniche, che assumeranno nel corso del pomeriggio/sera carattere temporalesco anche di forte intensità interessando tutta la regione. Vento previsto in rinforzo a partire dalla serata.
Isolati rovesci sono previsti anche nella giornata seguente, venerdì 19 agosto. Anche in questo caso le precipitazioni diverranno più diffuse nel pomeriggio, in particolare sulla fascia collinare della regione. Temperature in diminuzione con massime che, in provincia di Macerata, non andranno oltre i 27 gradi.
E' cresciuto il numero di degenti con Covid-19 nell'ultima giornata nelle Marche: ora sono 137 (+2) di cui cinque in Terapia intensiva (invariato), 4 in Semintensiva (-1) e 128 in reparti non intensivi (+3). Lo comunica la Regione nel consueto bollettino.
In un giorno rilevati 348 positivi (il dato di consueto è basso dopo il weekend) sulla base di 1.048 tamponi mentre il totale settimanale di positivi è 5.419; l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti scende da 437,83 a 360,31. Due i deceduti e il totale regionale di vittime, con Covid, da inizio pandemia sale a 4.072. Nelle Marche ci sono anche 13 (ieri erano 14) persone in osservazione nei pronto soccorso.
La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all’Urbanistica Stefano Aguzzi, ha approvato lo schema di proposta di legge di proroga di due anni del termine di scadenza della Legge Regionale 22 del 2009, il cosiddetto Piano Casa (all’articolo 9 comma 2).
Una dilazione dei termini, dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2024, per consentire che gli effetti della legge producano una spinta economica del settore edilizio anche nel periodo post pandemico.
La Legge n.22 ‘Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile’, modificata l'anno scorso, consente di incentivare gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e il riavvio socio-economico delle imprese del territorio marchigiano nel rispetto dei principi di tutela ambientale.
La proroga si è resa necessaria per dare certezza delle procedure autorizzatorie fino al 2024 riconducendo così gli interventi di ristrutturazione edilizia agli interventi che beneficiano degli incentivi economici e fiscali legati all'adeguamento sismico, all'efficientamento tecnologico ed energetico e all'accessibilità.
La proposta di legge verrà sottoposta, subito dopo la pausa estiva, all’esame dell'Assemblea legislativa per essere discussa e approvata urgentemente, in attesa dell'approvazione della nuova legge sul governo del territorio.
Incidente coinvolge due auto lungo l'A14: necessario l'intervento dell'eliambulanza. È quanto avvenuto nelle prime ore della mattinata di ferragosto, intorno alle 7, all’interno della Galleria Croci di San Benedetto del Tronto, in direzione sud. Ancora in corso di accertamento le cause del sinistro, al vaglio della polizia autostradale di Porto San Giorgio.
Secondo le prime ricostruzioni, l'improvviso scoppio di uno pneumatico avrebbe portato il conducente di un veicolo a scendere dalla propria auto. Una volta sceso è, però, stato investito da una vettura che stava sopraggiungendo.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118. Per l'uomo, a seguito dei traumi riportati, è stato richiesto il trasporto d'urgenza all'ospedale regionale di Torrette con l'eliambulanza. Altri due feriti sono stati trasportati al nosocomio di San Benedetto del Tronto.
A provvedere alla messa in sicurezza dell'area dell'incidente e dei mezzi coinvolti sono stati i vigili del fuoco e il personale di Autostrade per l'Italia. Il sinistro ha provato la formazione di code sino a 4 chilometri con traffico bloccato per oltre due ore.
Persiste il trend in discesa per i ricoverati da Covid-19 nelle Marche. Nelle ultime 24 ore, stando all'Osservatorio Epidemiologico, restano invariati i numeri per i degenti in terapia intensiva (5) e semi intensiva (5) mentre quelli in reparti non intensivi scendono da 125 a 124.
In calo anche le persone in osservazione nei pronto soccorso, sono 16, contro i 17 di ieri. Calano i nuovi positivi, 780 (-151 rispetto a ieri). Sostanzialmente stabile ma in lieve risalita il tasso di incidenza su 100mila abitanti pari a 432,45 (ieri 452,33).
Registrati nelle ultime 24 ore 3 decessi (+1 su ieri). Si riduce il numero delle persone in quarantena o isolamento domiciliare, 13.463 con soli 51 sintomatici.
Sarà un Ferragosto contrassegnato dal tempo instabile sulle Marche. La sala operativa della Protezione Civile regionale ha emesso un'allerta meteo di livello giallo per temporali valida da mezzogiorno alla mezzanotte di lunedì 15 agosto. Non la migliore delle prospettive possibili per la giornata festiva, dunque.
Stando al bollettino meteo, è prevista la possibilità di locali rovesci o temporali nella seconda parte della giornata, in formazione nelle zone interne e in successivo spostamento verso la costa.
I fenomeni potranno risultare più probabili nel settore centro-settentrionale delle Marche, sebbene l'allerta sia valida per l'intero territorio regionale. Le temperature saranno comunque in aumento nei valori minimi, mentre i venti moderati sud-occidentali con mare poco mosso.
Vanno a casa sua, ad Ascoli Piceno, per notificargli gli arresti domiciliari nel reparto di Psichiatria ma l'uomo, marocchino, reagisce con violenza aggredendo i carabinieri. L'episodio risale a venerdì mattina ma la notizia è stata diffusa solo oggi.
Lo straniero prima ha colpito i militari della stazione di Ascoli, supportati dai colleghi del Norm, colpendoli con calci e pugni poi, estraendo un coltello, ha sferrato ripetuti fendenti che hanno raggiunto i carabinieri sul giubbino antiproiettile, precauzionalmente indossato prima dell'intervento.
La resistenza e la violenza dell'uomo ha reso necessario l'utilizzo della pistola taser, un dispositivo classificato come arma non letale che fa uso di impulsi elettrici per impedire i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli, da poco entrato in uso anche nella provincia ascolana.
L'uomo è caduto a terra ed è stato immobilizzato. Poi è stato arrestato e, su disposizione della Procura di Ascoli Piceno che ha già chiesto la convalida dell'arresto per tentato omicidio, resistenza e lesioni, è stato condotto in una struttura sanitaria psichiatrica.
I militari erano andati a casa sua, una abitazione in centro, per dare esecuzione ad una misura emessa dal tribunale, relativa alla sostituzione dell'obbligo di dimora nel comune di Ascoli Piceno, con quella degli arresti domiciliari nel reparto ospedaliero.
Prosegue il trend settimanale in discesa dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: -4 nell'ultima giornata e -50 da inizio settimana. Giù ulteriormente anche l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti da 465,36 a 452,33; Sono 931 i positivi registrati in un giorno nella regione (3.238 i tamponi eseguiti) e il totale settimanale scende a 6.803.
L'aggiornamento pubblicato dalla Regione dà conto anche di due deceduti; il numero vittime correlate alla pandemia sale a 4.067. Per quanto riguarda i ricoveri, ce ne sono cinque in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 5 in semintensiva (invariato) e 125 in reparti non intensivi (-5). In calo anche le persone in osservazione nei pronto soccorso (da 24 a 17).
“Giorgia Meloni sta cercando di incipriarsi”, il commento durante un’intervista occorsa mercoledì mattina del segretario Pd Enrico Letta, in riferimento alla ’nuova’ condotta della leader di FdI sulla politica estera. “Meloni sta cercando di cambiare immagine, ma a me sembra una posizione molto delicata, se i punti di riferimento sono Orban e il decalogo di Vox. Suggerirei che non si faccia un discorso in Spagna per il pubblico spagnolo e uno in Italia per gli italiani: ognuno di noi ha una faccia sola”.
Un’osservazione senz’altro rilevante quella del coordinatore dem, penalizzata ‘ahinoi’ da quell’uscita infelice che Meloni non ha perso tempo – come servita su un piatto d’argento – a bollare come 'misogina'. E aggiungendo - rivolta all’intero comparto del PD - “le vostre contraddizioni non le coprite neanche con lo stucco”.
Uno a uno, palla al centro. Nulla di strano in realtà: normali bisticci da campagna elettorale per dimostrare chi ha meno o maggiore credibilità rispetto all’avversario. Fintanto che non si cominci a parlare dei rispettivi programmi in termini comprensibili: non solo per quanto riguarda ovviamente le emergenze economico-energetiche dell’Italia, ma anche – se non soprattutto – in merito alle problematiche sociali che pongono inevitabilmente sotto i riflettori il tema dei diritti civili.
Se per l’aspirante presidente del Consiglio i valori della famiglia vengono prima di ogni cosa, diventa doveroso per i cittadini italiani tener presente una serie di aspetti pratici - oltre che morali ed etici - che riducono sensibilmente il confine tra onestà e ipocrisia della stessa. “Diventare genitori è aprirsi al futuro”, il che significa, innanzitutto, tener conto di quel 73% di donne occupate senza figli e di quel 53,9% con progenie al di sotto dei 6 anni (dati Istat).
La proposta di FdI qui richiama ad “asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici, con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo per le madri lavoratrici”. Spunto lodevole, ma che richiederebbe un incremento del numero di strutture, e al momento l’Italia è ferma al 26,9% (al Sud e Isole circa il 15%). Non solo: i criteri di selezione delle domande da parte dei vari comuni per accedere agli asili pubblici tendono già di per sé a favorire le famiglie in cui lavorano entrambi i genitori (sacrificando dunque le madri e i single).
Inoltre, FdI promette di coprire l’80% del congedo parentale, ma che a fronte delle disparità di stipendio fra uomini e donne rischia di penalizzare ulteriormente le seconde, per le quali la quota di abbandono della professione dopo la nascita dei figli ha già raggiunto il 25%. Bisogna capire se gli incentivi alle aziende per assunzione di neomamme e le varie deducibilità – come quella del costo ed eliminazione dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia – sono in grado di fare sufficientemente da ammortizzatori.
Difficile poi non considerare un altro dato. L’immagine della famiglia tradizionale promossa da Meloni e soci che non risponde più a quella che è la realtà effettiva, considerando che le coppie con figli e le famiglie composte da una sola persona nel nostro paese si equivalgono, in termini numerici: 33% (dati Istat).
In ultimo, il “sostegno alla vita e alla famigia naturale” che avanza la leader di FdI fa capo alla difesa della prima parte della legge 194 (in favore unicamente delle madri che non vogliono abortire), della libertà educativa a dispetto della cosidetta ‘teoria gender’, e alla battaglia strenua contro l’utero in affitto (velocizzando le adozioni).
Una serie di provvedimenti che nel programma sono rintracciabili sotto la voce - più volte ripetuta - 'libertà'. Ma ovviamente, con delle eccezioni. Della serie “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri” (G. Orwell, La fattoria degli animali, 1945).
Pari opportunità, diritti civili: la battaglia per le politiche del 25 settembre rischia di mettere in seria discussione il ruolo della donna all’interno della società italiana. Il PD di Enrico Letta questo lo sa bene, e stavolta per convincere la platea di elettori che il centrosinistra non è un bluff servirà uno sforzo diverso, che non sia semplicemente quello trito di contrastare l’avanzata delle destre a colpi di talk e tweet. Gli argomenti, del resto, sono sempre gli stessi, ma a mancare sono ancora concretezza e lungimiranza.
Compiti sotto l’ombrellone: studiare gli “Appunti per un programma conservatore” (FdI) e sottolineare tutti quei passaggi che, secondo il proprio grado di consapevolezza, sottendono pericolosi passi indietro in termini di evoluzione sociale. Sul fronte opposto, tenere sotto controllo i movimenti convulsi di PD e coalizione tutta, allo scopo di rintracciare un nostalgico senso di credibilità.
Infine, provare a capire se - una volta tanto - i cittadini italiani non saranno chiamati alle urne ancora una volta guidati dalla pura e semplice logica del 'meno peggio'. Pena per la politica: l’astensionismo.
La Regione, a firma dell’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, e su mandato del presidente della Giunta, ha inoltrato al dipartimento nazionale di Protezione civile la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza per l’intero territorio regionale a seguito della crisi idrica che sta colpendo le Marche, anche in previsione di un rapido peggioramento della situazione per la scarsità di precipitazioni attese nelle prossime settimane.
Trova così compimento una procedura che era stata avviata già luglio e comunicata alla Protezione civile nazionale con nota ufficiale dell’8 luglio scorso. La richiesta è accompagnata da tutta la documentazione redatta dalla direzione ambiente e risorse idriche e dalla direzione Protezione civile e Sicurezza del territorio regionali che recepisce anche le relazioni richieste da parte dei Comuni e degli ATO sulle effettive criticità presenti sul territorio.
In particolare, sia i Comuni che gli ATO hanno evidenziato le spese e gli interventi messi in campo per fronteggiare la crisi idrica. Si parla di circa 700 mila euro di spese straordinarie da parte dei Comuni e di circa 5,5 mln di euro da parte degli ATO, oltre a circa 10 mln di euro, sempre da parte di questi ultimi, da destinarsi a interventi strutturali in prospettiva.
Le situazioni più difficili si registrano nella provincia di Pesaro Urbino ed in quella di Ascoli Piceno per l’approvvigionamento di acqua idropotabile. La provincia di Macerata è toccata da una serie di situazioni di disagio nelle aree di montagna, legato soprattutto all'approvvigionamento idrico per gli animali. In queste zone la Regione, tramite la Protezione civile regionale, sta provvedendo regolarmente mettendo a disposizione dei Comuni interessati due autobotti.
Minori disagi si registrano per le province di Ancona e Fermo. Tuttavia la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza copre l’intero territorio regionale, evidenziando gli interventi più urgenti da sostenere. La raccomandazione da parte dell’organo regionale a tutta la cittadinanza resta quella di limitare il consumo di acqua, evitando gli sprechi.
Corrispondono a 44 mln di euro i fondi assegnati alle Marche dal ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano Scuola 4.0. Si tratta di un provvedimento sostenuto dalla Lega e frutto dell’importante impegno del sottosegretario Sasso. Il piano prevede la trasformazione di classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e la creazione di laboratori per le professioni del futuro, e ciascuna scuola potrà decidere in autonomia come utilizzare le risorse.
I dirigenti scolastici, in collaborazione con l'animatore digitale e il team per l'innovazione, potranno inoltre costituire un gruppo di progettazione insieme a docenti e studenti per pianificare gli interventi. A disposizione di ogni istituto ci saranno strumenti di accompagnamento, come il Gruppo di supporto al PNRR, costituito al ministero dell'Istruzione e negli Uffici scolastici regionali, oltre che la Task force scuole, gestita in collaborazione con l'Agenzia per la coesione territoriale.
Nel dettaglio: arriveranno risorse sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria per un complessivo di 13 mln di euro per la provincia di Ancona, di 10,5 mln di euro per la provincia di Ascoli Piceno, di 9,6 mln euro per la provincia di Macerata e di 10 mln di euro per la provincia di Pesaro Urbino.
“La Lega lavora per i cittadini – ha dichiarato il coordinatore regionale Riccardo Augusto Marchetti - e per dare risposte concrete alle richieste che arrivano dai territori di tutta Italia, a partire dalle nostre Marche. Un passo in più per una scuola rinnovata e innovativa, capace di tutelare i ragazzi, le famiglie e i docenti”