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Caro bollette, l’autunno nero di famiglie e imprese. Nelle Marche rincaro del 296% in sette mesi

Caro bollette, l’autunno nero di famiglie e imprese. Nelle Marche rincaro del 296% in sette mesi

1 miliardo e 238 milioni di euro. E’ quanto hanno dovuto spendere i marchigiani per il consumo di energia elettrica nel periodo compreso fra gennaio e luglio 2022, a fronte dei 313 milioni di euro del 2021 (stesso periodo). Un aumento più che considerevole, se si calcola la differenza minima di richiesta di elettricità da parte di famiglie e imprese: 4.237 Mwh (2021) contro i 4.349 Mwh (2022). Con quest’ultimo dato si parla di un plus della domanda di appena il 2,7% in sette mesi, che normalmente non potrebbe giustificare un rincaro di 925 milioni (296%).

E anche sul fronte gas le cose non vanno meglio. Come già individuato nei mesi scorsi, e recentemente confermato dagli ultimi studi del CNA Marche, il comparto imprenditoriale maggiormente colpito dalla crisi risulta il manifatturiero, seguito a ruota da commercio, trasporti, alberghi, ristoranti e bar. Qui, nello specifico, si parla di costi per l’energia più che quadruplicati.

Per scendere ancora più nel dettaglio, ricorriamo anche degli ultimi dati forniti da Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) che sottolinea come “per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell'anno in corso (compreso tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022) sarà di circa 1.071 euro, +91% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1° ottobre 2020 - 30 settembre 2021). Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.696 euro, con una variazione del +70,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente”.

Insomma, il rischio per l’imminente autunno è quello per i marchigiani (e gli italiani) di subire incrementi per luce e gas superiori al 100% rispetto allo scorso trimestre. Questo, però, dipenderà dai futuri accordi internazionali, estremamente vincolati dagli sviluppi della guerra fra Ucraina e Russia, e - di conseguenza - dal destino che il Cremlino vorrà riservare all’Europa delle sanzioni, che passa necessariamente per i gasdotti Nord Stream 1 e 2. Nel frattempo, i livelli delle quotazioni del gas si sono raddoppiati, andando a incidere sempre più sulla volatilità dei prezzi nei mercati delle materie prime energetiche (petrolio, carbone e gas naturale).

Nel corso dell’anno, il governo Draghi - forte del proprio sostegno a Bruxelles circa il costante invio di armi alla resistenza ucraina - è intervenuto più volte con azioni di contenimento alla variazione dei prezzi, senza esorcizzare però del tutto lo spauracchio di un ulteriore incremento delle tariffe a partire dal prossimo ottobre. Allo stato attuale, dunque, l’unico appiglio utile alla sopravvivenza di famiglie e imprese rimane il decreto "Aiuti bis" (D.l. n. 115 del 9 agosto 2022).

Fra gli aspetti più interessanti, spicca il Bonus bollette 2022, che punta a un rafforzamento del bonus sociale energia elettrica e gas per gli utenti domestici che vertono in condizioni economicamente svantaggiate o in gravi condizioni di salute; alla riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali di sistema sulle bollette del gas metano per utenze domestiche e non domestiche; al pagamento rateizzato delle bollette senza interessi; azzeramento degli oneri generali di sistema per le forniture elettriche domestiche e non domestiche, in bassa tensione per altri usi, con potenza fino a 16,5 kW.

A fare da èco ci sono i Bonus sociali luce e gas, potenziati dal governo grazie all'innalzamento del livello limite ISEE per l'accesso (passato da 8.265 euro a 12.000 euro, 20.000 euro se famiglie con più di 3 figli). Le famiglie beneficiarie sono così diventate oltre 3 milioni per il bonus elettrico e oltre 2 milioni per il bonus gas. Chiaramente, per potervi accedere occorre possedere i seguenti requisiti: avere indicatore ISEE non superiore a 12.000,00 euro; avere almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa con valore ISEE massimo 20.000 euro); essere titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza; utenti con patologie gravi e certificate che necessitano di apparecchi elettrici di tipo medico.

Ancora, il decreto prevede: la sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas, e l’istituzione di un organo giuridico che permetta al fornitore di variare a sua discrezione le condizioni anche economiche del contratto; prezzi agevolati a partire al 1° gennaio 2023 per le categorie vulnerabili (redditi bassi, persone con disabilità, titolari di utenze in isole minori o in strutture abitative di emergenza dopo eventi calamitosi, persone over 75); eventuali contributi in busta paga da parte delle aziende per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Un prospetto significativo, ma che dovrà fare i conti con il prossimo cambio di governo in Italia e, di conseguenza, anche dei rapporti internazionali dentro e fuori l’Unione Europea. Le uniche certezze passano, al momento, per i consigli pratici da parte di esperti e addetti ai lavori, su come incassare al meglio i prossimi rincari: 2 gradi in meno da segnare sui riscaldamenti (limite 19°), lume di candela preferibile a qualche lampadina e imparare a cucinarsi la pasta a fuoco spento.

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