MONTE SAN GIUSTO – Gigliola Bordoni annuncia la candidatura come consigliere regionale nella lista civica “I Marchigiani per Acquaroli”, esprimendo un forte desiderio di contribuire al bene del paese.
“Una decisione che nasce dall’ascolto e dall’esperienza sul territorio, a contatto con i cittadini, con l’obiettivo di restituire voce a Monte San Giusto in Regione – dice Gigliola Bordoni –. Intendo la politica come servizio per la comunità. Per il dialogo e per i ponti costruiti. Anche quando le opinioni divergono, ma contribuiscono a stimolare un confronto serio. Una politica che non strilla e promette, ma lavora pancia a terra per traguardi possibili. Che crea occasioni di partecipazione e affonda le radici nel civismo, il civismo vero. Cui non ho mai rinunciato. E sarà così anche stavolta, nel progetto cui ho aderito con entusiasmo. Non corrisponde infatti al vero la ricostruzione per la quale la mia candidatura sarebbe figlia di un risentimento dopo la chiusura di un certo percorso amministrativo. Tutt’altro. Al contrario è quell’opportunità che manca da troppo tempo a piccoli borghi come il nostro per ritrovare rappresentanza. Basta campanilismi, non servono approcci ideologici. Serve proseguire con pragmatismo, in continuità con il lavoro svolto dal presidente Francesco Acquaroli e la sua squadra, affrontando le sfide aperte e completando le opere avviate. Ci metto la faccia nella lista civica ‘I Marchigiani per Acquaroli’, composta da amministratori locali, professionisti, civici e rappresentanti del terzo settore. Una ‘casa’ ideale dove ripartire. Mi impegno per un territorio che torna protagonista”.
Le priorità per Bordoni: “La rete di sostegno sociale per famiglie in difficoltà e cittadini fragili; la promozione dei diritti fondamentali, con attenzione all’inclusione, alla libertà e alla protezione degli individui; la valorizzazione del territorio, sostenendo imprese locali, agricoltura, turismo e attività commerciali; il recupero del patrimonio immobiliare esistente per affrontare la crisi abitativa; la difesa della sanità pubblica con servizi efficienti, di prossimità e qualità; gli investimenti per i giovani, nella formazione e nelle opportunità di lavoro; la tutela dell’ambiente con scelte responsabili e sostenibili; una politica trasparente e partecipata, vicina ai cittadini”.
Si chiama “Dissezione Endoscopica Sottomucosa” (ESD) la tecnica innovativa e mini-invasiva che permette di rimuovere lesioni precoci, quindi in stadio non avanzato, del tratto gastrointestinale introdotta alla Clinica di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva d’urgenza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. L’intervento ha riguardato un paziente con una lesione displastica dello stomaco.
La tecnica ESD, importata dal Giappone, prevede l'utilizzo di uno strumento endoscopico flessibile, introdotto per via naturale che consente di accedere alla mucosa gastrointestinale. Dopo aver sollevato delicatamente la lesione con una soluzione iniettata sotto di essa, lo specialista procede a una dissezione precisa e completa, rimuovendola per intero.
La tecnica ESD evita incisioni chirurgiche esterne, riduce al minimo i rischi, consente, nella maggior parte dei casi, una dimissione in giornata, permette l’asportazione integrale della lesione che consente una lettura istologica più approfondita e quindi permette di stabilire l’adeguatezza del trattamento terapeutico.
Spiega il Prof. Antonio Benedetti – Direttore della Clinica di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva d’urgenza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche: “Rimuovere lesioni displastiche o tumorali in fase iniziale è fondamentale per prevenire l’evoluzione verso forme più gravi, evitando la necessità di ricorrere a interventi chirurgici maggiori. La diagnosi e il trattamento precoce consentono un approccio terapeutico più mirato, con migliori risultati clinici e minori complicanze. L’introduzione di tecnologie avanzate rappresenta un passaggio chiave verso una sanità moderna, centrata sulla prevenzione e sul benessere del paziente”.
L’intervento è stato eseguito con successo dal Dr. Michele Montori - Ricercatore della Clinica di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva d’urgenza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche - con il supporto di un’équipe multidisciplinare altamente qualificata.
Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche , Armando Marco Gozzini, dichiara: “questa prima esecuzione dell’ESD alla Clinica di Gastroenterologia apre nuove possibilità terapeutiche tempestive, efficaci e meno invasive per i cittadini della regione. Come sempre l’unione di competenze specialistiche e l’innovazione tecnologica consentono oggi di affrontare patologie anche complesse nella loro fase iniziale, con trattamenti risolutivi e maggiore attenzione alla qualità di vita del paziente”.
Una ragazza di appena 17 anni, di nazionalità tedesca, ha perso la vita nella tarda mattinata di oggi in un tragico incidente stradale avvenuto in contrada Fontepezzana, tra San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena, in provincia di Ascoli Piceno.
Il dramma si è consumato intorno alle 11:30, durante un violento temporale. La giovane era alla guida di uno scooter quando ha perso il controllo del mezzo a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia. Dopo essere caduta, è stata travolta da un'auto in transito, finendo sotto il veicolo.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, che hanno sollevato l’auto con l’ausilio di cuscini pneumatici per liberare la ragazza. Una volta estratta, è stata affidata al personale del 118, che purtroppo non ha potuto fare altro che constatarne il decesso, viste le gravissime lesioni riportate.
Presenti anche la polizia stradale e i carabinieri, che si stanno occupando dei rilievi e della ricostruzione della dinamica. L’identità della giovane non è stata ancora resa nota.
La lista Avanti, nata dalla convergenza tra un progetto civico e una visione riformista, ha espresso attraverso una nota congiunta la propria solidarietà piena e unanime a Matteo Ricci, candidato alla guida della Regione Marche, oggi al centro di una vicenda giudiziaria che ha sollevato numerose polemiche.
Il sostegno arriva da un’area politica composta da movimenti e partiti dell’area riformista e civica: +Europa, Movimento Socialista Liberale, Partito Repubblicano Italiano, Partito Socialista Italiano, Riformisti Marche (iscritti e simpatizzanti di Azione), Volt e Marche Civiche.
In un documento unitario, gli appartenenti alla lista Avanti parlano senza mezzi termini di “giustizia ad orologeria” e di un “teorema infondato” che punta a inquinare la volontà popolare attraverso accuse considerate inconsistenti, già smentite – secondo i firmatari – dalle stesse motivazioni contenute nell’avviso di garanzia.
Secondo Avanti, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di strumentalizzare l’azione politica e screditare chi “si impegna ogni giorno per cambiare davvero lo status quo”.
“Dopo il ‘non poteva non sapere’, è stato inventato il teorema del ‘vantaggio politico del consenso’ – si legge nella nota – ma la politica vive di consenso, e questo è semmai un tema etico, non giudiziario”.
I promotori del progetto Avanti rivendicano una posizione garantista, ma anche coerente con i valori della propria coalizione. “Per fortuna il nostro Paese ha superato – almeno in parte – quella stagione buia in cui un avviso di garanzia equivaleva a una condanna”, affermano. “Oggi si può e si deve difendersi, e casi come questo rischiano di generare l’effetto contrario rispetto a quello auspicato da chi attacca”.
Infine, un messaggio diretto a Ricci: “Caro Matteo, continua a impegnarti – come solo tu sai fare – per una regione più giusta, per dare voce a chi è rimasto indietro e portare Avanti il cambiamento che le Marche attendono. Noi, riformisti e civici, saremo al tuo fianco. Senza se e senza ma".
Dopo le intense giornate iniziali di IncantoMarche, il festival musicale nato dall’esperienza di RisorgiMarche, il weekend del 26 e 27 luglio propone un doppio appuntamento che unisce talento, originalità e bellezza paesaggistica in due luoghi simbolo della nostra Regione. Sabato 26 luglio, ore 18 – Forca di Presta, Arquata del Tronto (AP)
Simone Zanchini – Tra Romagna e Jazz
Fisarmonicista eclettico e instancabile sperimentatore, Simone Zanchini ci condurrà in un viaggio musicale che spazia dal jazz contemporaneo alle sonorità popolari della sua terra. Una performance di grande virtuosismo tecnico e libertà creativa, capace di fondere ironia, improvvisazione e radici. Uno spettacolo sorprendente, incastonato nel paesaggio straordinario dei Monti Sibillini. In caso di condizioni climatiche avverse il concerto si terrà presso la sala polivalente Don Francesco Armandi di Pretare di Arquata del Tronto sempre con inizio alle ore 18:00. Seguite le informazioni in tempo reale sui social!
Domenica 27 luglio, ore 18 – Parco Fluviale Santa Croce, Mogliano (MC). Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo – Il dominio della luce
Un raffinato concerto acustico per chitarra, violino e voci, che mette al centro la complicità musicale tra due protagonisti della scena italiana. “Il dominio della luce” è un progetto sospeso tra canzone d’autore, musica da camera e atmosfere cinematiche, capace di evocare paesaggi interiori, sogni lucidi e visioni notturne. Angelini e D’Erasmo intrecciano con maestria linguaggi sonori diversi, costruendo un racconto musicale che attraversa mondi sonori e poetici, tra delicate armonie, improvvisazioni vibranti e sussurri emotivi. Un’esperienza artistica profonda e immersiva, nel cuore verde delle vallate marchigiane, che invita il pubblico ad abbandonarsi al flusso della musica e della luce, in uno spazio fuori dal tempo.
Entrambi i concerti si inseriscono nel format unico di IncantoMarche: esperienze immersive, a piedi, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali. Non palchi, ma spazi naturali. I biglietti sono disponibili https://www.ciaotickets.com/it/incantomarche con possibilità di acquistarli anche presso la biglietteria dell’area concerto.
«IncantoMarche rappresenta un’evoluzione naturale del percorso avviato con RisorgiMarche. Un festival che oggi è molto più di una proposta culturale: è un laboratorio collettivo di bellezza, inclusione e sostenibilità. Grazie al legame profondo con realtà come Anffas Sibillini, Frolla e Birracca, stiamo costruendo – concerto dopo concerto – una rete di relazioni solidali che dà voce a chi lavora ogni giorno per costruire comunità», affermano gli organizzatori Neri Marcorè e Giambattista Tofoni.
Sulle indagini in corso a carico di Matteo Ricci, il Movimento 5 Stelle mantiene una posizione prudente e improntata alla coerenza con i propri valori. A intervenire è il deputato Giorgio Fede, coordinatore regionale del M5S nelle Marche, che in una nota ufficiale ha espresso l’orientamento del Movimento: “Faremo tutte le valutazioni del caso – ha dichiarato Fede –. Auguriamo a Ricci di chiarire tutto nel più breve tempo possibile, rispetto alle contestazioni che gli vengono mosse”.
Il parlamentare ha poi ribadito come la linea del Movimento sia da sempre dettata da una precisa direzione etica: “Per il Movimento 5 Stelle c’è sempre una sola stella polare, che ci guida ormai da oltre quindici anni: quella dei nostri valori e dei nostri principi. Alla luce di questo, ci riserviamo di analizzare con attenzione ogni aspetto delle indagini e dei rilievi giudiziari per capire se esistano o meno elementi di compatibilità con il nostro sistema valoriale, anche in vista di una serena prosecuzione della campagna elettorale”.
La posizione del M5S nelle Marche è quindi improntata a cautela, ma anche alla fermezza su eventuali conseguenze politiche, qualora emergano elementi che entrino in conflitto con le regole interne al Movimento.
L’ex sindaco di Pesaro ed attuale candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche, Matteo Ricci, ha ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’indagine che riguarda presunte irregolarità negli affidamenti pubblici effettuati dal Comune di Pesaro durante la sua passata amministrazione.
A renderlo noto è lo stesso Ricci, che ha pubblicato un video sui propri canali social per comunicare in modo diretto la notizia. Nel messaggio, l’ex primo cittadino si dice “sorpreso” e “amareggiato”, ma al tempo stesso “sereno” e “totalmente estraneo” ai fatti contestati.
“Non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici – ha dichiarato Ricci nel video –. Mi sono sempre fidato ciecamente dei tecnici del Comune e delle procedure amministrative”.
Secondo quanto riferito dallo stesso Ricci, l’accusa della Procura non riguarderebbe vantaggi economici personali, ma il presunto ottenimento di consenso politico derivante dalle modalità di assegnazione di determinati lavori pubblici.
Ricci ha ribadito la propria fiducia nella giustizia e ha assicurato massima trasparenza: “Non ho nulla da temere. Continuerò la mia campagna elettorale con la coscienza pulita, certo che i fatti verranno chiariti”.
Le Cento Città, rivista di promozione culturale e valorizzazione del territorio marchigiano, è una pubblicazione trimestrale fondata nel 1995 dall’omonima Associazione, con cui condivide finalità e visione. A trent’anni dalla nascita, continua a raccontare il patrimonio artistico, storico e ambientale della Regione con lo stesso entusiasmo e rigore di sempre. A parlarne a Picchio News sono stati il presidente dell’Associazione Paolo Menichelli e il vicepresidente e direttore editoriale Maurizio Cinelli, protagonisti di un progetto editoriale che nel tempo si è trasformato in un punto di riferimento per studiosi, appassionati e istituzioni del territorio.
Nata con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze culturali, storiche, ambientali e imprenditoriali della Regione Marche, Le Cento Città si è affermata negli anni come uno dei principali strumenti di diffusione e approfondimento delle molteplici identità che compongono il territorio marchigiano. La rivista si propone come luogo di confronto e riflessione sui temi della cultura e dello sviluppo locale, offrendo spazio a contributi di studiosi, professionisti e appassionati, soci e non, che condividono l’impegno per la promozione del patrimonio marchigiano.
Dotata di una solida struttura editoriale composta da Direzione, Redazione, Comitato scientifico e Direzione editoriale, Le Cento Città ha mantenuto negli anni una tiratura media tra le 800 e le 1.000 copie. Dal 2023 è pubblicata dalla casa editrice Seri di Macerata, distribuita nelle librerie storiche della regione e disponibile in abbonamento su tutto il territorio nazionale e all’estero. È inoltre in programma la diffusione digitale attraverso un apposito sito web, con l’obiettivo di raggiungere anche i marchigiani fuori regione o residenti all’estero.
Tra gli obiettivi prioritari della rivista, condivisi con l’Associazione promotrice, vi è la volontà di tenere viva l’attenzione sull’immenso patrimonio storico-artistico danneggiato dal sisma del 2016, in particolare nei piccoli borghi del cratere. L’intento è quello di contribuire, attraverso la cultura, alla ricostruzione del tessuto sociale e alla rinascita delle comunità locali.
Un’altra iniziativa significativa è quella legata al caso della statua bronzea attribuita a Lisippo, rinvenuta nelle acque antistanti Fano e oggi al centro di un complesso contenzioso internazionale con il Getty Museum di Los Angeles. La rivista, insieme all’Associazione, sostiene da anni il rientro dell’opera in Italia, anche attraverso azioni legali che finora hanno avuto esiti favorevoli.
Le Cento Città collabora stabilmente con università, fondazioni, accademie e istituzioni locali, pubblicando ogni anno i resoconti di iniziative come “Freschi di Accademia” – dedicata ai progetti degli studenti delle Accademie di Belle Arti marchigiane – e “Freschi di stampa”, una vetrina di nuove pubblicazioni di autori marchigiani o su temi regionali.
Riconosciuta come bene culturale di interesse storico dal Ministero della Cultura, la rivista è stata presentata ufficialmente al Salone Internazionale del Libro di Torino lo scorso 12 maggio 2024 per conto della Regione Marche, a conferma del suo ruolo di presidio culturale di rilievo nazionale.
Sostenuta esclusivamente dalle quote associative dei suoi membri, Le Cento Città si apre oggi a nuove forme di collaborazione e sponsorizzazione, nella prospettiva di rafforzare ulteriormente la propria azione di promozione culturale e di continuare a raccontare le Marche con la competenza, la passione e la cura che da trent’anni la contraddistinguono.
Apprensione questa mattina sul Monte Sibilla, dove un’escursionista si è infortunata durante una camminata a quota elevata, in un punto impervio del percorso situato a circa due ore di marcia dal rifugio. L’allarme è scattato intorno alle 10:00 alla Sala operativa del Comando dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno, che ha immediatamente attivato i soccorsi.
Una squadra da terra è stata inviata verso il punto segnalato, ma vista la complessità dell’intervento e la distanza dal rifugio, si è reso necessario anche il supporto aereo. È quindi intervenuto l’elicottero Drago del Reparto volo dei Vigili del Fuoco di Pescara, specializzato in operazioni di recupero in alta quota.
L’escursionista, una volta individuata, è stata issata a bordo con il verricello dal personale del Drago e trasportata in volo fino alla piazzola di atterraggio della caserma di via del Commercio ad Ascoli, dove ad attenderla c’erano i sanitari del 118 con un’ambulanza pronta al trasferimento in ospedale.
Scrolla. Scorri. Swipe a destra, a sinistra, di nuovo in alto. E cosa trovi? Spiagge perfette, cocktail colorati, corpi abbronzati (a volte abbronzatissimi), pose “casuali” da rivista di moda sotto l’ombrellone. Benvenuti nell’estate social: le stories sono bollenti. Il contenuto? Boh. Perché sì: tra una spruzzata di crema solare e un tuffo, la testa sembra l’unica parte che nessuno mostra (e forse accende).
Estate: più pelle, meno pensiero
Nei mesi freddi ci riempiamo di post motivazionali, frasi profonde, caroselli di consigli e opinioni. Appena arriva giugno? Tutto evapora come una granita lasciata al sole. Resta solo: Dove sei in vacanza, con chi sei in vacanza, quanti aperitivi hai fatto in vacanza.
Cervelli spenti o contenuti leggeri?
Non è una colpa divertirsi — anzi. Non è un crimine condividere un tramonto, un mojito, un bikini nuovo. Ma se il feed diventa solo questo, il rischio è sempre lo stesso: “Siamo davvero così o ci siamo spenti?”
Un feed pieno di niente
Sotto il sole sembriamo tutti più belli, più sorridenti, più sereni. Un po’ come con l’abbronzatura. Ma se spegni l’audio delle stories e leggi le caption… quante dicono qualcosa di interessante?
Dove sono finite le idee? Le riflessioni? Le battute intelligenti?
Forse siamo solo in pausa. O forse ci siamo convinti che l’estate vada raccontata in superficie. Come la pelle.
Come riaccendere il cervello (anche in costume)
Basta poco: Metti una frase vera sotto una foto da spiaggia. Racconta un aneddoto buffo, non solo un #vibes. Condividi un pensiero, una domanda, anche leggera — purché tua.
Non serve diventare filosofi da sdraio.
Ma ogni tanto, un contenuto che faccia pensare, anche tra uno spritz e un selfie, è un bel colpo di scena. E tu? Sei team “stories bollenti” o “contenuti con testa”?Raccontamelo nei commenti, con cervello acceso — e crema solare. Nel prossimo episodio di Chic & Social parliamo di un effetto collaterale estivo:
“La sindrome da like estivo". Selfie, insicurezze e voglia di conferme: è solo vanità… o fragilità che non vogliamo chiamare per nome? Ne parliamo insieme, senza filtri.
Calgary (Canada) – Si è spento all’età di 77 anni Francesco Bellini, noto scienziato e imprenditore farmaceutico, già presidente dell’Ascoli Calcio. Bellini era stato colpito da un grave malore due giorni fa ed era stato ricoverato d’urgenza in ospedale a Calgary, in Canada, dove risiedeva. Purtroppo, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate fino al decesso avvenuto nella tarda mattinata canadese.
A dare l’annuncio della sua scomparsa è stata la stessa società Ascoli Calcio, profondamente colpita dalla notizia.«Un terribile lutto ha scosso improvvisamente l’Ascoli Calcio e tutto l’ambiente bianconero – si legge in una nota ufficiale –ieri sera (in tarda mattinata in Canada) si è spento, a 77 anni, a Calgary, l’ex presidente bianconero Francesco Bellini».
Bellini, Cavaliere del Lavoro e figura di rilievo nel mondo dell’industria farmaceutica, aveva acquisito l’Ascoli Calcio il 6 febbraio 2014. Durante la stagione 2014/2015 riportò il club in Serie B, mantenendone la presidenza fino al 2018. In quegli anni ricoprì anche il ruolo di Amministratore Unico, guidando la società con impegno e grande attaccamento.
«Se ne va una persona dalla grande umanità e semplicità – scrive ancora la società – che ha sempre anteposto ai risultati sportivi i propri ideali, fondati su correttezza, legalità e trasparenza».
Il presidente dell’Ascoli Calcio, Bernardino Passeri, insieme alla dirigenza e a tutti i dipendenti del club, ha espresso il proprio cordoglio alla moglie Marisa, ai figli Roberto e Carlo, ai nipoti e a tutta la famiglia Bellini, manifestando «le più sincere e sentite condoglianze per la gravissima perdita».
«Picchia! Accoltella! Massacra, non ti far intimidire». Non lasciava spazio a esitazioni il boss 50enne di origini calabresi che guidava con violenza e terrore un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. Un ordine secco, feroce, rivolto sia agli affiliati che osavano mettere in discussione la sua autorità, sia ai clienti che non pagavano la “roba” consegnata.
Questa mattina, all’alba, è scattata l’operazione “Grandsons 2”, condotta dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno, con il supporto del SISCO di Ancona e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Il bilancio è pesante: 14 misure cautelari, di cui 12 in carcere e 2 ai domiciliari. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, fino al possesso illegale di armi.
Al vertice del gruppo criminale c’era un uomo già noto alle forze dell’ordine, ex affiliato alla potente cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura della ’ndrangheta. A lui tutti si rivolgevano come “lo zio”. Le indagini hanno svelato che disponeva di un vero e proprio arsenale: pistole, fucili e persino una bomba a mano. Armi usate per minacciare, per esercitare il controllo, per imporre un clima di terrore.
La base logistica dell'organizzazione era una casa abusiva a Porto d’Ascoli, trasformata in un bunker. Decorazioni sfarzose con leoni e mosaici – simboli di potere – facevano da sfondo a un traffico di cocaina, hashish ed eroina che si stima ammontasse a circa 3 chili al mese, per un giro d’affari da decine di migliaia di euro.
A rendere ancora più inquietante il quadro, il coinvolgimento di minori e donne. I giovani venivano impiegati come corrieri, per trasportare e consegnare la droga, mentre alcune donne partecipavano attivamente al taglio, al confezionamento e alla distribuzione delle sostanze.
“È una struttura pervasiva e senza scrupoli – ha dichiarato la procuratrice della Repubblica di Ancona, Monica Garulli – che ricalca in pieno il modello delle 'ndrine calabresi. Hanno replicato modalità mafiose, con uso della forza, intimidazioni e simboli del potere”.
Uno degli aspetti più gravi emersi dalle indagini è la capacità del sodalizio di continuare a operare anche con alcuni membri già detenuti. Tramite telefoni cellulari illeciti e “pizzini”, i boss davano direttive dall’interno del carcere. «Questo è un elemento altamente preoccupante – ha aggiunto la Garulli – perché dimostra un'organizzazione stabile, radicata e capace di adattarsi anche alla detenzione».
Il gruppo era composto da soggetti di origine calabrese e albanese, un’alleanza pericolosa che ha esteso la sua influenza tra Marche e Abruzzo, dimostrando come anche territori apparentemente lontani dalle storiche aree mafiose siano ormai esposti a infiltrazioni organizzate.
Le indagini, durate mesi, sono partite proprio grazie al lavoro sul territorio della Polizia di Stato, che ha monitorato movimenti sospetti, intercettato comunicazioni e ricostruito l’intera catena del traffico. Le misure cautelari sono state eseguite contemporaneamente in diverse città, colpendo il cuore operativo dell’organizzazione.
"I marchigiani premiano il buongoverno del centrodestra e, in particolare, del presidente Francesco Acquaroli”. Così Simone Livi, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale delle Marche, commenta con soddisfazione i risultati del Governance Poll 2025 pubblicato da Il Sole 24 Ore, che vede il governatore marchigiano tra i più apprezzati d’Italia.
Con un indice di gradimento pari al 50,5%, Acquaroli non solo mantiene il consenso ottenuto alle elezioni regionali del 2020, ma lo migliora di 1,4 punti percentuali. Ancora più marcato l’aumento rispetto all’anno precedente: +7,5% rispetto al 2024. “Numeri chiari – sottolinea Livi – che certificano come le scelte di questa amministrazione regionale, dalla sanità alla ricostruzione, dallo sviluppo economico alla valorizzazione del territorio, siano state riconosciute e apprezzate dai cittadini”.
Per il capogruppo di FdI, il dato politico che emerge dal sondaggio è inequivocabile: “Le Marche hanno voltato pagina nel 2020 e non hanno alcuna intenzione di tornare indietro. Il governo di Acquaroli si fonda su competenza, concretezza e ascolto, ben distante dai vecchi metodi e dalle vecchie facce della sinistra”.
Infine, un passaggio sul centrosinistra e sul candidato presidente Matteo Ricci: “Non possiamo che notare il nervosismo del loro candidato, che tra una polemica e l’altra continua a farsi notare più per le sue reazioni infastidite che per proposte serie. Del resto – conclude Livi – dopo il caso Affidopoli a Pesaro, capiamo che preferisca cambiare discorso”.
Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, è il primo cittadino più apprezzato d’Italia secondo il Governance Poll 2025, l’indagine annuale condotta dall’istituto demoscopico Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore. Con un consenso del 70%, Fioravanti – riconfermato lo scorso anno alla guida di una coalizione di centrodestra – conquista il vertice della classifica, scalzando dal primo posto Michele Guerra, sindaco di Parma (centrosinistra), che si ferma quest’anno al 65%, ma resta comunque in seconda posizione.
I sindaci marchigiani: gradimento alto, ma non mancano i segnali di flessione
Tra i sindaci delle Marche, spicca anche Paolo Calcinaro, primo cittadino civico di Fermo, che con un consenso del 60% si colloca al quinto posto nazionale, a pari merito con Mattia Palazzi (Mantova), Mario Conte (Treviso) e Pierluigi Biondi (L’Aquila). Tuttavia, per Calcinaro si registra un netto calo rispetto all’anno precedente: -11,4%.
Segue Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata (centrodestra), che ottiene un gradimento del 55%, in crescita di 2,2 punti rispetto al 2024. Al 34° posto, troviamo anche Andrea Biancani, sindaco di Pesaro (centrosinistra), con lo stesso dato di Parcaroli (55%), ma in calo di 5,6 punti. Più in basso in classifica Daniele Silvetti, sindaco di Ancona (centrodestra), che si piazza al 69° posto con il 51,7% di gradimento, dato sostanzialmente stabile.
Gli altri sindaci in classifica
Al terzo posto, ex aequo con il 61%, si trovano i sindaci di Bari (Vito Leccese) e Napoli (Gaetano Manfredi), entrambi espressione del centrosinistra. Numerosi i primi cittadini appaiati nella nona posizione con il 59%: tra questi Clemente Mastella (Benevento), Jamil Sadegholva (Rimini), Valeria Cittadini (Rovigo), Chiara Frontini (Viterbo), Alan Fabbri (Ferrara), Beppe Sala (Milano) e Massimo Mezzetti (Modena).
Tra i sindaci delle grandi città, Matteo Lepore (Bologna) ottiene il 58° posto con il 53,5%, Stefano Lo Russo (Torino) è 72° con il 50,5%, Sara Funaro (Firenze) è 34ª con il 55%, mentre Roberto Gualtieri (Roma) è 89° con il 47%, in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno.
Governatori: Fedriga ancora al top. Acquaroli 12° con il 50,5%
Tra i presidenti di Regione, svetta ancora Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, centrodestra), che si conferma al primo posto con il 66,5%. Al secondo Luca Zaia (Veneto, centrodestra) con il 66%, mentre chiude il podio Alberto Cirio (Piemonte, 59%), anche lui centrodestra.
Il primo esponente del centrosinistra è Eugenio Giani (Toscana), al quarto posto con il 58%, seguito da un terzetto di presidenti meridionali: Roberto Occhiuto (Calabria), Renato Schifani (Sicilia) e Vincenzo De Luca (Campania). Completano la top ten Michele De Pascale (Emilia-Romagna), Stefania Proietti (Umbria) e Attilio Fontana (Lombardia). Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche (centrodestra), si posiziona dodicesimo con un gradimento del 50,5% (in crescita rispetto al 2024 quando era ventesimo)
«Il trend generale è in calo rispetto al consenso elettorale – ha spiegato Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi – e anche chi si colloca in cima alla classifica spesso registra flessioni. Il Governance Poll non misura l’intenzione di voto ma il gradimento sull’operato degli amministratori locali, indipendentemente dal colore politico».
Il Governance Poll 2025 ha analizzato 97 capoluoghi di provincia e tutte le Regioni con elezione diretta, escludendo i comuni andati al voto nel 2025 o con sindaci decaduti. Le interviste si sono svolte tra aprile e giugno 2025 su un campione rappresentativo di 600 elettori per comune e 1.000 per regione.
Azione chiarisce la sua posizione in vista delle elezioni regionali nelle Marche e lo fa con parole dure nei confronti del candidato del centrosinistra, Matteo Ricci. In un comunicato ufficiale, il partito guidato da Carlo Calenda accusa Ricci di "trasformismo politico" e "opportunismo", motivando così la scelta di non appoggiarlo nella corsa alla presidenza della Regione.
"Il candidato della sinistra populista Ricci ci accusa di alto tradimento per non averlo sostenuto – si legge nella nota – ma Ricci ha iniziato la sua campagna dicendo che le Marche non hanno bisogno di un termovalorizzatore, per ingraziarsi i 5 Stelle, mentre a Roma sosteneva l’opposto per compiacere Gualtieri".
Azione critica anche l’operato dell’eurodeputato negli anni passati, accusandolo di incoerenza: "È stato bersaniano, renziano, zingarettiano, lettiano e schleiniano: ha sempre scambiato le sue posizioni politiche con una poltrona. Manca della tempra morale e dello spessore politico necessari per guidare le Marche", si legge ancora.
Secondo il partito centrista, Ricci rappresenterebbe una linea troppo accondiscendente verso le forze di sinistra radicale e il Movimento 5 Stelle. "Il rischio concreto è eleggere una banderuola sempre all'inseguimento di AVS e 5S", prosegue la nota.
Infine, Azione ribadisce che non parteciperà alla competizione elettorale regionale, malgrado, sottolinea, "i tentativi di Ricci di spingerci verso il sostegno ad Acquaroli", attuale presidente della Regione e candidato del centrodestra. Gli iscritti al partito saranno liberi, dunque, di candidarsi nelle varie liste civiche.
È Claudio Bolletta, 68 anni, imprenditore nel settore della sicurezza, il terzo candidato a presidente della Regione Marche presentato questa mattina (venerdì 4 luglio ndr) all'aula didattica della Mole Vanvitelliana. Al suo fianco il coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare, Marco Rizzo.
"Siamo l'unica alternativa oltre la destra e la sinistra che sono due facce della stessa medaglia. Vogliamo ricostruire una sanità per tutti, togliendola dalle mani dei politici regionali che mettono i loro amici come dirigenti o finanziano la sanità privata con la mano destra o con quella sinistra dipende da chi li candida. Noi vogliamo restituirla ai cittadini renderla di nuovo universale. Vogliamo inoltre lavorare ad unire e rappresentare davvero le istanze della società marchigiana contro chi le ha ignorate e mortificate per anni. Oggi, visti i voti pro riarmo, quelli dell' europarlamentare piddino Ricci come quelli degli amici di Acquaroli chi è in lista d'attesa rischia di vedersi superare da un carro armato". Ha detto Rizzo.
Battagliero è parso l'aspirante governatore. “Ho accettato di essere candidato a governatore delle Marche per DSP - ha spiegato Bolletta - innanzitutto perché ritengo la proposta politica di Marco Rizzo e Francesco Toscano di Democrazia Sovrana e Popolare l’unica in grado di superare e sconfiggere il partito unico della servitù a Roma e a Bruxelles. Nelle Marche questo immenso cartello di potere non è ancora stato sconfitto".
"Si sono alternati gli interpreti, ma suonano lo stesso spartito. Centrodestra e centrosinistra sono due facce della stessa medaglia. Con entrambe al governo, senza soluzione di continuità, i marchigiani hanno subito e subiscono lo smantellamento della sanità pubblica, con oltre 350 milioni di euro ogni anno deviati, già nel tempo delle giunte di centrosinistra, a favore di quella privata, la desertificazione produttiva dei territori e la chiusura delle nostre eccellenze industriali, il fallimento della Banca delle Marche con conseguenze tragiche per i risparmiatori".
"Il nostro obiettivo è restituire ai marchigiani tutto quello che è stato tolto loro. E per quest’opera di restituzione non possono andar bene i ladri di futuro che hanno avuto il potere sino ad oggi. Occorre essere sovrani e non sudditi di organizzazioni partitiche strumentali, impegnate a fingere di dividersi mentre rispondono signorsì ai loro effettivi padroni. Sul fronte esterno essi seguono i diktat dell’Unione Europea e della Nato con una folle e pericolosa corsa al riarmo che erode lo stato sociale, l’assistenza, la spesa produttiva, la ricerca per ingrassare i profitti dei mercanti d’armi".
"Sul fronte interno, UE e BCE hanno dettato i voleri dei grandi monopolisti tramite tutti i partiti di governo degli ultimi decenni, anche al livello degli enti locali. Questi ultimi, sottoposti all’imposizione del pareggio di bilancio e legittimati da un’interpretazione estensiva del principio di sussidiarietà, entrambi inseriti in Costituzione con riforme bipartisan, hanno proceduto a privatizzare i settori economici pubblici, ad inasprire la competizione al ribasso, con effetti disastrosi su salari in diminuzione, a creare un mercato selvaggio dei servizi essenziali di fatto rendendo il diritto di cura un privilegio di pochissimi. Noi riapriremo e potenzieremo le strutture sanitarie territoriali tagliate da destra e sinistra, ridurremo il costo delle prestazioni erogate, impediremo che i primari e i manager del settore siano scelti in base alle amicizie con i politici al potere. Riaffideremo ai marchigiani le chiavi di casa togliendole dalle mani delle due coorti di giullari, di destra e di sinistra, al servizio dello stesso euro-sovrano”.
A partire da sabato 5 luglio 2025, anche nelle Marche scattano ufficialmente i saldi estivi, in linea con il calendario nazionale. Un appuntamento atteso da consumatori e commercianti, in particolare nel comparto moda, che punta a rilanciare i consumi e sostenere il commercio al dettaglio.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia italiana spenderà in media 203 euro per l’acquisto di articoli scontati, pari a circa 92 euro a persona, per un totale stimato di 3,3 miliardi di euro a livello nazionale. Nelle Marche, oltre 300.000 famiglie sono pronte a fare acquisti per un valore complessivo stimato di 60 milioni di euro, distribuiti tra abbigliamento, calzature, accessori e altri settori del commercio.
“Sono un’occasione importante per consumatori e commercianti – afferma Giacomo Bramucci, presidente regionale di Federazione Moda Italia – Confcommercio Marche –. Acquistare nei negozi di prossimità significa sostenere l’economia locale e mantenere vive le identità delle nostre città. Speriamo che anche grazie alla presenza di tanti turisti, l’estate 2025 possa rappresentare un vero momento di rilancio per il settore moda”.
Con l’arrivo previsto di oltre 19 milioni di turisti stranieri in Italia, anche la nostra regione potrà beneficiare di un flusso crescente di visitatori attratti da cultura, mare ed enogastronomia. Un’occasione preziosa anche per il commercio, che potrà sfruttare l’aumento della domanda per rafforzare i propri margini e fidelizzare nuovi clienti.
“I saldi – continua Bramucci – sono utili per smaltire le rimanenze e pianificare con più tranquillità la prossima collezione primavera/estate 2026”. Secondo il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco, l’impatto dei saldi va ben oltre il comparto moda. “Si tratta di un momento strategico anche per tutto il commercio di vicinato, ancora in sofferenza in molti territori. È un’occasione di liquidità e di consolidamento del rapporto con i clienti. Acquistare nei negozi di città e quartiere è anche un atto di responsabilità sociale”.
Secondo il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco, l’impatto dei saldi va ben oltre il comparto moda. “Si tratta di un momento strategico anche per tutto il commercio di vicinato, ancora in sofferenza in molti territori. È un’occasione di liquidità e di consolidamento del rapporto con i clienti. Acquistare nei negozi di città e quartiere è anche un atto di responsabilità sociale”.
Federazione Moda Italia – Confcommercio ricorda ai consumatori alcune regole essenziali: Cambi: a discrezione del negoziante, tranne in caso di difetti. Prova dei capi: non obbligatoria. Pagamenti: le carte devono essere accettate, promossi i metodi digitali. Articoli in saldo: devono essere di carattere stagionale o soggetti a deprezzamento rapido. Prezzi: va indicato il prezzo iniziale, lo sconto e il prezzo finale, oltre al prezzo più basso degli ultimi 30 giorni, come previsto dalla Direttiva Omnibus (D.lgs. 26/2023).
“Incoraggiamo i cittadini marchigiani a comprare nei negozi del territorio – conclude Bramucci –. Oltre al risparmio, ogni acquisto rappresenta un investimento nel lavoro, nell’impresa e nella vitalità delle nostre città”.
Da stasera e fino al 31 agosto 2025, nelle giornate in cui il rischio climatico alto è segnalato (tra le 12:00 e le 20:00), entra in vigore un’importante ordinanza regionale rivolta ai lavoratori esposti al sole.
Il presidente Francesco Acquaroli, d’intesa con sindacati e associazioni datoriali, ha vietato lavori all’aperto e sotto irraggiamento diretto dalla 12:30 alle 16:00 nei settori agricolo, florovivaistico, della logistica e nei cantieri edili e stradali. Il provvedimento si applica nelle aree segnalate come a rischio alto dalla mappa Worklimate (riferita alle ore 12:00) .“Serve proteggere la salute dei lavoratori dallo stress termico e prevenire conseguenze gravi. La sicurezza è una priorità”, ha dichiarato Acquaroli .
La Regione ha lavorato “sulla scia dell’ordinanza dello scorso anno” e ha migliorato la formulazione grazie ai contributi delle parti sociali, come ha spiegato l’assessore Aguzzi . L’atto si basa sul «Protocollo quadro nazionale per i rischi climatici», condiviso tra Governo, sindacati e datori di lavoro
Eccezioni previste. Non rientrano nel divieto: interventi urgenti di pubblica utilità o protezione civile, anche se eseguiti da amministrazioni pubbliche o appaltatori — purché vengano applicate misure di sicurezza adeguate.
L’ordinanza è diretta a Prefetture, comuni, Province, Anci, Upi, Uncem, sanitari, Inail, sindacati e università affinché sia conosciuta su tutto il territorio regionale .
Con questa ordinanza, la Regione Marche garantisce la tutela dei lavoratori nei picchi di calore, legandola a misure sistematiche da implementare ogni estate per fronteggiare le sfide climatiche del futuro.
L'Ascoli Calcio comunica di aver formalizzato il contratto con il nuovo allenatore Francesco Tomei, che ha siglato un accordo fino al 30 giugno 2026 con opzione.
Nato a Pescara il 10 aprile 1972, è stato vice e collaboratore storico di Eusebio Di Francesco a Pescara, Lecce, Sassuolo, Roma ed Hellas Verona. Ha iniziato la carriera da primo allenatore nella s.s. 2023/24 col Monopoli. Nell’ultima stagione ha guidato il Picerno fino all’ottavo posto e alla disputa del primo turno playoff.
"L’Amministratore Unico Bernardino Passeri e la Società Ascoli Calcio tutta accolgono con un caloroso benvenuto il neo tecnico, augurandogli di raggiungere i migliori traguardi sportivi sulla panchina bianconera". Si legge nella nota ufficiale diffusa dalla società.
Con una lettera agli organi di informazione i tesserati di Azione sfiduciano il segretario Tommaso Fagioli: "Riteniamo che la scelta dell'orientamento da tenere alle prossime elezioni regionali sia un passaggio fondamentale per il futuro del nostro partito, del suo progetto politico e della Regione Marche. Constatiamo con preoccupazione che la procedura proposta dalla segreteria regionale rischia di trasformarsi in un odioso regolamento di conti, destinato ad avallare una decisione già di fatto assunta da pochi, senza un reale confronto democratico tra gli iscritti e senza rispettare la decisione della Segreteria Nazionale".
Continua poi la lettera: "Crediamo che la volontà degli iscritti debba essere non solo ascoltata, ma rispettata e valorizzata come fondamento della nostra azione politica. Ogni voto espresso deve riflettere la pluralità e la ricchezza delle posizioni presenti nel partito, non il semplice consolidamento di un orientamento già precostituito. Vista la volontà della Segreteria, abbiamo, nel rispetto delle energie, delle idee e della volontà della maggioranza degli iscritti, raccolto le firme a favore dell'appoggio al candidato del Centrosinistra Matteo Ricci, per dimostrare la differenza tra il progetto politico in cui crede la maggioranza del partito e l'interesse di alcuni".
"Questa lettera è stata sottoscritta da 150 tesserati, circa 65 si sono astenuti o hanno espresso la volontà di partecipare alle elezioni soltanto se in presenza del simbolo e da soli, equidistanti da entrambi gli schieramenti. I rimanenti circa 80 sono per appoggiare il candidato del centrodestra.- concludono - La maggioranza degli iscritti, esprimendosi in modo diverso dal Direttivo, ha, di fatto, sfiduciato il segretario regionale, Tommaso Fagioli".