Dalle 12 di domenica 30 maggio, i cittadini marchigiani – senza limiti di età (comunque non inferiore a 16 anni) con specifiche patologie e senza elevato grado di rischio (comorbidità) potranno prenotarsi per la vaccinazione tramite il portale di Poste Italiane (https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it) o tramite il Numero Verde 800.00.99.66.
"Un modo per velocizzare le prenotazioni e la vaccinazione di questa categoria voluto in modo da superare le difficoltà che sono emerse con la prenotazione e la vaccinazione degli estremamente vulnerabili e caregiver. Rientrano nella categoria ‘comorbidità’ le persone che abbiano un codice di esenzione tiket con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete/altre endocrinopatie, HIV, insufficienza renale/patologia renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni, immunodeficienze primitive, malattia epatica, malattie cerebrovascolari, patologia oncologica" ricorda l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini.
Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria, del codice fiscale, del codice di esenzione della patologia e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa.
Si ricorda inoltre che Poste Italiane ha attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti.
I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947. Entro 48-72 ore verranno ricontattati dal servizio clienti di Poste Italiane per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e non presenta costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti per l’invio di un semplice SMS dall’operatore telefonico di appartenenza.
Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione.
Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo.
"Una buona notizia. L'EMA, l'Agenzia Europea per i Medicinali ha appena autorizzato l'utilizzo del vaccino Pfizer dai 12 anni di età. Ora sarà possibile estendere la campagna di vaccinazione anche ai più giovani. È una novità importante, pensando anche alla riapertura delle scuole a settembre". A scriverlo, tramite Facebook, è il ministro della Salute Roberto Speranza.
"Se continuiamo ad avere cautela, con il quadro epidemiologico che mostra segnali incoraggianti, possiamo guardare al futuro con più fiducia" ha aggiunto il ministro.
Intanto- come comunica Ansa - dal 3 giugno le Regioni potranno somministrare dosi a tutte le fasce di età vaccinabili, ricorrendo a tutte le potenziali risorse, comprese le strutture aziendali.
Nelle scorse settimane oltre 700 aziende (tra cui quelle di Confindustria Macerata, leggi la notizia) avevano dato la propria disponibiltà ad effettuare vaccinazioni non appena il Piano lo avesse disposto. Ma il possibile impiego di queste strutture sarà deciso dai territori in base ai diversi piani regionali, nell'applicazione dello specifico protocollo previsto.
Dal 3 giugno sarà inoltre possibile somministrare vaccini a tutta la popolazione fino ai 16 anni, senza più dover rispettare il criterio delle fasce di età. È quanto annuncerà una circolare della struttura Commissariale per l'Emergenza di Francesco Figliuolo, secondo le indiscrezioni diffuse da Ansa.
“La sanità fermana ha bisogno di una guida di alto profilo”, lo sostiene il comitato spontaneo dei cittadini del fermano per la sanità, guidato da Bruno Nepi, che avanza alcune richieste poste all’attenzione del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro in relazione alla scelta del nuovo direttore generale dell’Area Vasta 4.
“Richiediamo un medico ospedaliero che sarà anche competente per integrare il nuovo ospedale con il vecchio visto che la maggiore risorsa per la sanità fermana attualmente e per il prossimo futuro è e sarà il nuovo ospedale di Fermo a Campiglione” – scrivono in una nota i componenti del comitato - .
“Un medico chirurgo di alto profilo professionale che sappia gestire l’organizzazione del blocco operatorio considerato che la tecnologia più importante, più costosa, che sarà inserita nel nuovo ospedale è sicuramente quella inerente al robot chirurgico.
Richiediamo una figura appartenente al nostro territorio che dovrà essere collegata alla politica loco-regionale, quindi dovrà avere indiscussa esperienza per sapere come muoversi anche politicamente".
“Una figura che abbia la capacità di fare sinergia, come l’esempio modello di marca fermana, per mettere in relazione all’ospedale provinciale con gli altri presidi ospedalieri di Montegiorgio, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio e Amandola".
“Richiediamo un professionista che abbia già ricoperto ruoli di rilievo all’interno dell’Ordine dei Medici, che sia stato responsabile di Commissioni Nazionali di Medici, di società scientifiche e che attesti una veduta globale sulle varie figure mediche poiché dovrà saper integrare la giusta connessione tra ospedale e territorio, coordinando altresì i medici di medicina generale”.
“Richiediamo che sia uno specialista anche di sanità pubblica, che abbia esperienza di qualità nell’assistenza sanitaria in modo oggettivo”.
“Desideriamo – continuano nella nota - che sia esperto anche di rapporti sindacali fra le diverse parti poiché dovrà mettere in relazione tutto il personale sanitario sapendo mediare".
“Richiediamo una figura che dovrà essere aperta ai confronti diretti e continui con i cittadini di cui noi rappresentiamo gli interessi prioritari ossia quelli inerenti la sanità.
“Una persona che oltre all’alta professionalità tecnico-scientifico-medico-ospedaliera aggiunga una spiccata sensibilità umana verso i cittadini ma soprattutto verso i pazienti, per cui deve possedere certificazioni reali e verificabili di attestati di stima, benemerenza e di Onlus costituite dagli stessi pazienti”.
“Siamo certi – concludono - che la politica, sensibilizzata dalle richieste dei cittadini che desiderano essere partecipi delle scelte che li coinvolgono e li coinvolgeranno per quello che hanno di più caro, ovverosia la loro e l’altrui salute, svolga la funzione principale per cui esiste: soddisfare i bisogni della cittadinanza che ha scelto i suoi rappresentanti in modo trasparente e democratico”.
“Se la figura scelta coincidesse anche con un politico – continuano - sarebbe comunque un bene, potrebbe cioè rivelarsi occasione di proficua collaborazione fra parti con diversi punti di vista”.
Il comitato propone, infine, il nome del primario chirurgo Gianbattista Catalini, come figura di alto profilo professionale che corrisponderebbe, in base al suo curriculum, alle richieste avanzate dai cittadini per il nuovo direttore dell'Area Vasta 4.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3324 tamponi: 1686 nel percorso nuove diagnosi (di cui 401 nello screening con percorso Antigenico) e 1638 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 6,1%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 103 (14 in provincia di Macerata, 26 in provincia di Ancona, 45 in provincia di Pesaro-Urbino, 5 in provincia di Fermo, 6 in provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (25 casi rilevati), contatti in setting domestico (21 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (34 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (3 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (9 casi rilevati). Per altri 8 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 401 test e sono stati riscontrati 10 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 2%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 6,1% oggi, rispetto all' 8,2% di ieri.
In diminuzione di 8 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (158), di cui 30 in terapia intensiva (-4 rispetto a ieri). Sono, invece, 13 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 20 pazienti, tutti accolti al Covid Hospital di Civitanova mentre la palazzina dell'ex Malattie Infettive dell'ospedale di Macerata è ritornata da ieri Covid Free. Nel nosocomio maceratese restanto soltanto due pazienti Covid, presenti presso il pronto soccorso.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato, inoltre, che nelle ultime 24 ore non si sono verificati decessi.
Via libera anche nelle Marche alla terapia CAR-T-cell per la cura specializzata del Linfoma non Hodgkin nel reparto di Ematologia della Clinica Universitaria dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
La buona notizia è stata presentata ieri in conferenza stampa dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, e la dirigente del servizio Salute, Lucia Di Furia, insieme ad Attilio Olivieri, primario di Ematologia Ospedali Riuniti, Guido Gini, specialista in Ematologia, Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti e Amalia Dusmet Farinelli, presidente Fondazione Lorenzo Farinelli.
La terapia CAR-T rappresenta la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin. Agisce contro il cancro curandolo e aumentando le aspettative di vita. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per ulteriori indicazioni terapeutiche. Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia.
Un grande passo in avanti che vedrà sviluppi importanti in futuro: È l’alba di una nuova terapia che permette di aumentare le probabilità di guarigione di oltre il 50 per cento” hanno commentato Attilio Olivieri e Guido Gini.
"Alla clinica universitaria di Torrette, Ospedali Riuniti, al reparto di Ematologia, grazie all’interessamento della Regione Marche, ora tutto ciò è possibile”, ha sottolineato l’assessore Saltamartini. “Siamo una delle prime Regioni in Italia a curare con metodi innovativi questa patologia oncologica che fino a qualche anno fa si poteva curare solo negli Stati Uniti. Sono risultati fondamentali che si ottengono grazie alla cooperazione tra associazioni private, la ricerca scientifica universitaria e l’altissima caratura professionale dei nostri medici”. Per quanto riguarda il piano socio sanitario che partirà nei prossimi mesi, Saltamartini ha aggiunto: “è evidente che essendo le neoplasie la prima causa di morte dei cittadini abbiamo focalizzato questo tema in cima alle nostre priorità e oggi è uno dei primi esempi”. Ricordo, ha aggiunto l’assessore “che siamo tra le prime Regioni ad aver introdotto la cura Covid con gli anticorpi monoclonali, e siamo una delle prime per efficienza nelle vaccinazioni: questi sono primati oggettivi che dicono che il sistema di professionisti regionale, la cooperazione tra università e ospedali e la caratura dei nostri medici e ricercatori è così alta da permetterci qualunque traguardo”.
“Stiamo andando sulla vetta dell’alta specializzazione grazie alla ricerca applicata che ha portato prodotti un tempo insperati – ha aggiunto il direttore generale Michele Caporossi - Lavoriamo fortemente perché le barriere di tipo diagnostico e della compatibilità economica possano trovare soluzione. Ospedali Riuniti ha chiesto immediatamente accreditamento per la terapia CAR-T-cell e lo ha ottenuto, divenendo punto di riferimento nazionale e interregionale. Grazie all’impegno congiunto dell’Ospedale e dell’Università si stanno aprendo tante nuove frontiere. Fondamentale è l’atto di solidarietà della famiglia Farinelli Dusmet che ancora ci commuove: dopo che Lorenzo se ne è andato, ha lasciato un grande segno che sarà nelle persone che riusciremo a salvare”.
La Fondazione Lorenzo Farinelli che segue da due anni questa battaglia, nelle parole della presidente Amalia Dusmet Farinelli, nel ringraziare l’assessore e fare i complimenti al Reparto di Ematologia di Torrette, ha definito questo "un passo importante verso la sconfitta dei tumori, anche se la ricerca scientifica non deve mai fermarsi: ”Oggi la possibilità di curare attraverso le Car-T ci viene data, viene data ad Ancona, nella clinica di Ematologia dove mio figlio è stato curato con professionalità e amore. La Fondazione è vicina alla clinica e si allargherà ad altre che chiedono la nostra presenza. Il primo atto della Fondazione è stato quello di dare una borsa di studio per la ricerca. La nostra speranza è che tutti coloro che incappano in questa terribile malattia possano avere speranza”.
Ieri, mercoledì 26 maggio, presso la sede generale della IBL Banca a Roma, alle ore 15:30, ha avuto luogo, anche in diretta Zoom, la presentazione del libro "La strada dei sogni" di Fabrizio Romozzi e Maurizio Verdenelli, edito dalla casa editrice Eurolink.
Il testo ripercorre tutti i passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto "Quadrilatero".
Hanno presenziato, tra gli altri, Fabrizio Romozzi, architetto e autore del libro, Mario Baldassari, ideatore e artefice del progetto insieme all'architetto Romozzi, a Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova e Alessia Pupo, figlia di Ermanno Pupo, uno degli ideatori del progetto venuto a mancare nel 2016.
Introduce l'argomento il Professor Mario Baldassarri: "Vorrei dare al titolo un senso personalizzato: ero bambino nel 1954 e andavo al mare con mio padre a Civitanova Marche. Una volta decidemmo di fare una gita a Foligno, 2 adulti e 4 bambini con una Topolino, ci mettemmo 2 ore. Io osservai che due ore per andare e due per tornare per prendere un caffè a Foligno fosse troppo tempo, mio padre rispose che quando fossi diventato grande avrei costruito io una strada larga e più veloce".
"Nel 2001 sono stato nominato viceministro dell'economia e, durante la campagna elettorale, posi come primo argomento la costruzione di un asse Civitanova - Foligno, una grande superstrada a 4 corsie - aggiunge Baldassarri -. L'allora giunta regionale marchigiana fu inizialmente molto contraria all'ipotesi, mi accusarono di voler favorire la provincia di Macerata e sfavorire la provincia di Ancona con l'asse Ancona - Perugia. Allora rilanciai subito chiamando il progetto Quadrilatero: è il collegamento fra il mar Adriatico e il mar Tirreno. Ma il successo del quadrilatero è solo un primo tassello. E' la strada dei sogni ma i sogni non devono finire mai, realizzato uno bisogna realizzarne altri"
Molti gli interventi tecnici legati all'archeologia, alla finanza e alla politica, poi il Sindaco Ciarapica: "Mi ricordo bene il Senatore Baldassarri, all'epoca del suo mandato siamo stati in tante occasioni insieme a Civitanova e ho visto questo suo sogno diventare realtà. Il mio territorio ed in particolare la mia città sono stati i maggiori beneficiari di questo collegamento stradale che ha posto fine al dannoso isolamento delle Marche e della provincia di Macerata. Lo sviluppo dei territori passa necessariamente dai collegamenti, questa via di collegamento ha regalato alla nostra regione una seconda vita dopo anni di penalizzazioni. La Civitanova - Foligno rappresenta, sopratutto per la mia città, una grande occasione di crescita economica e sviluppo turistico. La grande capacità e l'obbiettivo mai perso di vista del bene comune del professor Baldassarri che ha lavorato incessantemente affinchè questa opera poderosa potesse avere finlamente compimento, insieme all'instancabile architetto Romozzi hanno consentito a questo progetto di realizzarsi. Non finirò mai di ringraziarli per questo."
Alessia Pupo ricorda l'opera del padre: "Papà parlava della Quadrilatero con grande orgoglio e con un sorriso stampato sulle labbra, fin dall'inizio avevano voluto veicolare il messaggio che il Quadrilatero era, ed è, un grande patrimonio per le regioni di riferimento, non deve essere considerata semplicemente come un asse viario ma come un grande complesso infrastrutturale utile per il rilancio di due regioni che fin da allora erano già state colpite fortemente dal terremoto, la speranza per le nuove generazioni. Furono anche anni difficili, data la complessità dell'opera ed alcuni attacchi politici e personali; mio padre ha sempre affrontato tutto con estrema serenità e ironia, convinto della bontà dell'opera e delle ragioni del Quadrilatero".
"Voglio ricordarlo con due episodi - dice Alessia -: lui teneva in studio due foto vicine, una dell'amato nipote Jacopo e una dei quattro della Quadrilatero che alzano la mano in segno di vittoria all'inaugurazione del tratto Bavareto-Colfiorito, quella strada dei sogni rappresentava il futuro per le nuove generazioni; l'altro episodio è di quando papà, che aveva già dei problemi, era voluto intervenire assolutamente all'inagurazione della 77 e della 318 nel luglio 2016 e nel raggiungere il suo posto ricevette molti applausi dalle maestranze ed i vari dirigenti che si erano voluti fare la foto con lui, in quell'occasione l'ho visto non solo sorridere ma anche con gli occhi lucidi. Quello è il profondo significato del quadrilatero: sono stati definiti anche pazzi visionari, venditori di tappeti, ma in realtà era una grandissima squadra di professionisti dalla grande umanità accompagnati dalla buona politica."
Infine parla Romozzi: "Il libro narra di una storia umana e professionale. All'inzio mi venne data un interinale, l'ufficio era uno spazio vuoto che arredai con mobili dell'Iri, sembrava un arlecchino ma era molto funzionale. Il modello fu una mia intuizione, molto avanti per l'epoca, ma l'intuizione è un conto, fare la struttura ne è un altro. Le persone erano molto motivate, eravamo 68 di cui 48 solo dell'alta sorveglianza che hanno gestito due miliardi e centocinquasei milioni di euro. Quello che desidero è che questo modello venga replicato. Il libro l'ho voluto fare sopratutto per ricordare due persone importanti: l'ingegnere Pieralisi che mi ha insegnato l'ABC e mi considerava uno dei suoi direttori generali, mi riceveva il sabato dopo tutti e con lui rimanevo a pranzo; l'altro è il dottor Pupo che è stato per me come un fratello maggiore, ha sempre condiviso le mie follie; ma sopratutto lo dedico ai miei due figli, Luca e Lucia, e mia sorella Donatella."
Concludiamo consigliando l'acquisto del libro, frutto di un grande sforzo che va premiato.
In arrivo nuovi criteri per le assegnazioni delle case popolari. Li prevede la proposta di legge approvata dalla Commissione Governo del territorio presieduta da Andrea Maria Antonini che, andando a intervenire sulla normativa vigente riguardante il sistema regionale delle politiche abitative, introduce modifiche ai parametri soggettivi per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica agevolata e sovvenzionata.
L’articolato legislativo fa riferimento alla pdl, scelta come testo base, a iniziativa della Lega (primo firmatario lo stesso Antonini) a cui è stata abbinata un’altra proposta presentata dal gruppo Fratelli d’Italia, con Nicola Baiocchi primo sottoscrittore.
Novità per quanto riguarda i requisiti del richiedente per entrare nelle graduatorie dei bandi. Particolare attenzione ai giovani con agevolazioni per i nuclei familiari composti da soggetti under 35 anni; alle famiglie monoparentali con uno o più figli a carico e alle Forze dell’ordine e al Corpo dei Vigili del fuoco che godranno di alcuni benefici. Introdotte, inoltre, modifiche alle cause di decadenza delle assegnazioni, con particolare riferimento ai soggetti che hanno subìto alcuni tipi di condanne.
Il testo approvato dalla Commissione (relatori Andrea Maria Antonini per la maggioranza e Anna Casini, del Pd, per l’opposizione) è stato trasmesso al Cal e al Crel per i pareri di competenza prima di poter approdare il Aula per il via libera definitivo da parte dell’Assemblea legislativa.
Nel proseguimento dei lavori la Commissione ha svolto alcune audizioni in materia edilizia e di riqualificazione urbana sostenibile. Ascoltati i rappresentanti dell’Ance, dell’Ordine degli Architetti e di quello dei Geometri delle Marche.
La Regione Marche spinge l’acceleratore sulle vaccinazioni. L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, questa mattina, a margine di una conferenza stampa, ha annunciato che l’obiettivo, del tutto raggiungibile, è quello di un milione di vaccinati entro giugno.
“Lo avevamo annunciato a gennaio tra molti increduli – ha sottolineato – e oggi possiamo dire che se il volume di vaccini previsti ci sarà consegnato nei tempi stabiliti, il nostro sistema sanitario regionale è pronto entro la fine del mese prossimo a portare le Marche a un milione di prime dosi e quindi all’immunizzazione di massa. Merito dei medici e di tutti gli operatori che lavorano senza sosta e merito anche dei marchigiani che sono andati diligentemente a vaccinarsi evitandoci di dover organizzare i Vaccin Day come da altre parti ".
"Al momento - ha proseguito Saltamartini - sono aperti gli slot di prenotazione per la fascia dai 40 anni in su, stiamo approntando un nuovo sistema con slot dedicato tramite Poste per accelerare le vaccinazioni delle persone con comorbidità e ci stiamo organizzando per la vaccinazione nelle aziende e nel settore del turismo. In questo senso ci sono numerose richieste di sindaci a cui intendiamo dare risposta. Sono infatti convinto che per impedire la diffusione del virus sia necessario immunizzare oltre alle categorie fragili, i soggetti con elevata mobilità sociale".
" La nostra Regione per efficienza di vaccinazione è tra le prime a livello nazionale e ci stiamo impegnando al massimo per essere anche tra quelle che ripartiranno per prime”, ha evidenziato l'assessore Saltamartini.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3572 tamponi: 1879 nel percorso nuove diagnosi (di cui 410 nello screening con percorso Antigenico) e 1693 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'8,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 154: 40 in provincia di Macerata, 21 in provincia di Ancona, 40 in provincia di Pesaro-Urbino, 21 in provincia di Fermo, 21 in provincia di Ascoli Piceno e 11 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (34 casi rilevati), contatti in ambito domestico (33 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (41 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (5 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (12 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 27 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 410 test e sono stati riscontrati 8 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 2%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'8,2% oggi, rispetto al 6,6% di ieri.
In diminuzione di 8 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (166), di cui 34 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 14 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 26 pazienti: 5 all'ospedale di Macerata e 21 al Covid Hospital di Civitanova.
Il Servizio Sanità delle Marche ha, inoltre, comunicato che nelle ultime 24 ore si è purtroppo verificato un decesso correlato al Covid-19.
La vittima è una 91enne di Francavilla D'ete, che si è spenta all'ospedale "Murri" di Fermo.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3012 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (977), mentre sono 508 quelle totali nella provincia di Macerata.
"Ieri ho richiesto un ulteriore incontro alla Società Autostrade con oggetto i lavori che si stanno svolgendo sulla A14 nel tratto da Porto Sant'Elpidio a San Benedetto del Tronto. Comprendo che per ripristinare le condizioni di sicurezza i lavori debbano essere effettuati, ma è inaccettabile che da oltre tre anni la viabilità della nostra A14 subisca pesanti condizionamenti con ripercussioni e ricadute negative sul nostro territorio, su cittadini e turisti, lavoratori e imprese". A scriverlo su Facebook è il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli che, nella giornata di ieri, ha inviato una lettera all’amministratore delegato di Società Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi per richiedere un incontro sui lavori estivi del tratto marchigiano della A14 al fine di ridurre i disagi alla mobilità.
"Bisogna velocizzare i lavori e trovare il sistema per limitare i disagi che ci condizionano ormai da troppo tempo - aggiunge il governatore -. Confido nella leale collaborazione istituzionale e nella comprensione del livello di criticità che nel periodo estivo rischia di diventare ancora più pesante. Questo deve essere assolutamente evitato".
In uno stralcio della missiva scritta da Acquaroli all'ad di Società Autostrade si legge: “Porto alla Sua attenzione la grave criticità del flusso veicolare che interessa il tratto A14 nel Sud delle Marche, tra Porto Sant’Elpidio e Fermo-Porto San Giorgio e tra Pedaso e Grottammare, in conseguenza dei lavori in corso. Pur consapevoli che la criticità è collegata alle improrogabili attività di consolidamento delle gallerie, conseguenti alle verifiche pianificate con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, si chiede un incontro al fine di valutare le modalità e le misure più efficaci da intraprendere per ridurre al minimo i disagi nella mobilità di cittadini e turisti, lavoratori e imprese. Il tratto interessato, infatti, è percorso quotidianamente da pendolari e lavoratori di imprese. I disagi interessano anche le aree limitrofe dei Comuni lungo la fascia costiera, dove si riversano i veicoli in cerca di vie alternative, con evidenti situazioni di congestione. I lavori rischiano di impattare negativamente anche sul settore turistico, sul quale stiamo puntando per il rilancio economico nell’attuale fase di ripresa post pandemia”.
L’incontro sarà anche occasione per monitorare il rispetto dei tempi previsti dal cronoprogramma dei lavori.
I comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio si distaccano dalle Marche ed entrano in Emilia-Romagna.
Con 166 sì, l'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al ddl per il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e la loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna. I no sono stati 41 e gli astenuti 12.
Il referendum nei due Comuni per il distacco dalle Marche si svolse nel giugno 2007. La Regione Emilia Romagna ha dato parere favorevole all'aggregazione il 17 aprile 2012, mentre la Regione Marche ha espresso parere negativo il 16 aprile 2016, affermando che il referendum svoltosi 12 anni prima fosse da considerare "non più attuale". Questa posizione è stata fatta propria dal Pd che ha votato contro il distacco dalle Marche, mentre tutti gli altri gruppi hanno votato a favore, pur con singoli voti in dissenso. Già nel 2009 altri comuni appartenenti all'Alta Valmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello) erano stati distaccati dalle Marche e aggregati alla regione Emilia-Romagna con un'altra legge.
(Fonte: Ansa)
Bentornati a questa nuova puntata decisamente piena di ottimismo. La situazione continua a migliorare con la velocità della scorsa settimana. Si registra un calo generalizzato dei contagi pari al 30%.
Anche per i ricoveri nelle strutture ospedaliere e i decessi la tendenza è quella di un calo, che sta accelerando in parallelo a come variavano i contagi nelle scorse settimane.
Notiamo come il miglioramento sia diffuso in tutto il Paese, con le regioni tutte tornate in zona gialla e con un meno 20% di posti in terapia intensiva occupati. Per le Marche, nel caso in cui si profilasse un'altra settimana simile alla scorsa, potremmo candidarci alla 'zona bianca' addirittura dall'inizio del mese di giugno, con un anticipo di una settimana rispetto a quanto predetto nella scorsa puntata della mia rubrica (leggi qui).
Ricordiamo, poi, che raggiunti i 71 casi medi giornalieri per milione di abitanti occorre rimanere sotto questa soglia per 3tresettimane consecutive. Attualmente le regioni che sono in candidatura per la zona bianca sono 8.
Questa settimana voglio inoltre focalizzarmi sui motivi della discesa dei contagi. Per molte persone sembra assurdo che aperture sensate portino a un miglioramento maggiore di una chiusura fatta male, oramai si stanno moltiplicando gli studi di come sia estremamente difficile contagiarsi all'aria aperta.
In Irlanda il Ministero della Salute ha analizzato che meno dello 0.1% dei casi possa essere imputabile a contagi in spazi aperti.
I vaccini certamente hanno un ruolo nel calo dei contagi, anche se a livello attuale non credo sia troppo incisivo. Mi spiego meglio, certamente avendo vaccinato anziani e persone fragili il vaccino ha avuto un'enorme incidenza nel calo dei casi gravi, dei decessi e dei ricoveri, ma a livello di diffusione incidono attualmente solo la vaccinazione del personale sanitario. In genere il virus è maggiormente portato da persone che escono, lavorano e vanno a scuola, ovvero da chi incontra molte persone. Queste fasce di età e categorie ancora non hanno ricevuto dosi di vaccino (ad eccezione di personale sanitario, militari, insegnanti) quindi a mio avviso il miglioramento nei contagi attualmente non può essere imputato unicamente ai vaccini.
“Arriva l’estate ed iniziano le code chilometriche in A14. Una situazione paradossale che crea notevoli disagi soprattutto agli autotrasportatori. In questi giorni, tra l’altro, il tratto tra Pedaso e Grottammare è chiuso per quattro notti, con la conseguenza che il traffico viene dirottato su tratti alternativi, congestionando i centri abitati con appesantimento della viabilità ordinaria dei luoghi costieri”. Così, in una nota, gli onorevoli della Lega Tullio Patassini e Antonio Zennaro, i quali hanno depositato un’interrogazione sul tema al Ministro delle Infrastrutture Giovannini.
“Tra Porto Sant’Elpidio e Val di Sangro – proseguono gli esponenti del Carroccio - la strada è costellata per 156 km da numerosi restringimenti di carreggiata con conseguente blocco della viabilità nelle ore di punta. Ricordiamo, inoltre, che lungo il percorso marchigiano dopo il casello di porto Sant'Elpidio l’autostrada è a sole due corsie, non più sufficienti a sopportare la mole di traffico ordinaria, come fa notare anche Confindustria. Oltre ai maggiori rischi per gli automobilisti, risulta paradossale che si debba pagare l’intera tariffa nonostante il raddoppio dei tempi. In un’interrogazione al Ministero recentemente depositata a prima firma Patassini e Zennaro abbiamo sottolineato come l’Adriatica sia uno dei due assi viari fondamentali per i collegamenti nord-sud della nostra penisola e non siano quindi più accettabili difficoltà di viabilità, in particolare nelle Marche ed in Abruzzo. Sono tangibili i grandi danni per l'ambiente e la salute dei residenti nei comuni costieri per l'aumento dei livelli di inquinamento a causa delle soste forzate dei mezzi. In un momento in cui il paese inizia ad uscire dalla crisi pandemica è fondamentale favorire lo sviluppo economico e commerciale delle regioni che si affacciano sull'adriatico. È dunque necessario intervenire presso il concessionario per sollecitare una veloce chiusura dei cantieri permettendo una adeguata viabilità nei mesi estivi. “Si avvii finalmente – proseguono - la progettazione e cantierizzazione della terza corsia nel tratto sopra indicato o, in alternativa, la realizzazione di uno studio di fattibilità̀ per l'arretramento della stessa, trasformando l'esistente tracciato come tangenziale del mare a servizio di una migliore mobilità territoriale”.
Di nuovo al via i concorsi di bellezza con la selezione ufficiale di 'Miss Principessa d’Europa' in programma domenica 23 maggio a Longiano, presso l’ampio parco del ristorante Le Felloniche.
L’ultima sfilata era stata proprio il 23 ottobre nella stessa location ma in versione invernale, prima dello stop forzato.
Organizzatore dell’evento e presentatore al microfono, Carmelo Tornatore, di Cesena, titolare della Top Miss Agency e Direttore Nazionale del Contest Miss Principessa d’Europa.
Erano 17 le ragazze arrivate dalla Romagna e dalle Marche, alcune alla prima esperienza in passerella, come Sofia Focacci 16enne di Forlì che alla prima sfilata si è aggiudicata la coroncina e il titolo di Finalista Nazionale, risultando la più votata dalla giuria.
Sono state premiate con le fasce da Finalista Regionale invece Elena Sofia Foiera, Margherita Citeroni, Jasmine Costa, Venera Vaskavtsova, Stella Sozzoni, Beatrice Bazzocchi, Aurora Vita, Teodora Saramet e Giulia Saccinto.
Alcune di loro durante questi 7 mesi lontano dalle passerelle avevano partecipato anche al contest on-line. La manifestazione si è svolta per la prima volta in orario diurno subito dopo pranzo.
La Giuria era composta tra gli altri dal giornalista Gerardo Muollo, dal fotografo Renato Rivalta, da Paolo Cassetta di CaLunga, Alberto Travisani, Cristian Bortolotto, quota rosa garantita da Azzurra Ingrosso e Martina Camporesi, ex Miss del concorso. Marisa Martini di MMparrucchieri si è occupata delle splendide acconciature delle Miss.
Dietro le macchine fotografiche Fabrizio Ruberti, Alessandro Piscaglia e Alfredo Moglianesi Lorenzatti. Musiche a cura di Andrea Lucchi.
Mercoledì 26 maggio a Roma presso la sede generale dell’IBL Banca in Via Flavia, 15 alle ore 15:30, avrà luogo la presentazione del libro intitolato “La strada dei sogni”; narra di un’importante esperienza professionale ed umana sulla realizzazione di un progetto di rete integrato e di un piano di sviluppo, unico nel suo genere in Italia, denominato ‘Quadrilatero’; un sistema di reti stradali che collega trasversalmente il Centro Italia, ancora oggi considerato un modello innovativo nell’ambito delle politiche infrastrutturali del nostro Paese. “È stata un’esperienza esaltante– sottolinea l’Architetto Romozzi, ideatore e artefice del progetto insieme al Professor Mario Baldassarri, all’epoca Vice Ministro dell’Economia –. Un modello di partenariato pubblico privato che dovrebbe essere seguito da tutti i soggetti decisori per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, dalle strade agli ospedali. Dall’idea progettuale, al finanziamento fino alla realizzazione”: un sistema infrastrutturale integrato con un piano di sviluppo, tutto questo è Quadrilatero, un modello capace di portare alla realizzazione della SS 77 con un investimento pari a 1.4 MLD euro in meno di dieci anni (2009 inizio lavori-2015/2016 fine lavori e apertura al traffico), un vero e proprio record per l’Italia”.
La novità che fa di “Quadrilatero” un perfetto esempio di best practice è dunque l’aver inventato, attraverso il meccanismo della cosiddetta “Cattura di Valore”, una procedura di finanziamento molto interessante che prima d’ora esisteva solo in alcuni paesi stranieri ma che nessuno aveva mai pensato di provare in ItaliaAggiunge l’Architetto Romozzi: “Merito questo del Prof. Mario Baldassari, teorico e proponente del sistema innovativo, dell’Ingegnere Pietro Lunardi, già Ministro delle infrastrutture che inserì la ‘Quadrilatero’ nei programmi del Governo e dell’Ingegnere Ercole Incalza, esperto di trasporti e infrastrutture strategiche, loro insieme hanno reso possibile la realizzazione di un’opera che ha liberato l’area del centro Italia dal suo secolare isolamento”.
La presentazione del libro, edito da Eurilink University Press, è anche l’occasione per riflettere su un tema di grande attualità: come finanziare in momenti difficili opere necessarie e utili allo sviluppo socioeconomico di un territorio.
Saluti Franco Masera - Presidente IBL Banca Intervengono: Mario Baldassarri - Economista, già Viceministro dell'Economia e delle Finanze Giuseppe Giuffré - Avvocato, esperto di diritto amministrativo; Ercole Incalza - Ingegnere, esperto di Trasporti e Infrastrutture Strategiche; Pietro Lunardi - Ingegnere civile, già Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Marina Mattei - Archeologa e Storica dell’arte antica; Giuseppe Scanni - Giornalista, saggista, docente; Vincenzo Scotti - Politico, Fondatore della Link Campus University; Lanfranco Senn - Economista, Professore Emerito di Economia Regionale, Università Bocconi; Maria Fernanda Stagno d’Alcontres - Architetto, esperta di Valutazione d’Impatto Ambientale .Modera l’incontro il giornalista e Direttore del quotidiano il Denaro, Alfonso Ruffo.
Sono previsti anche interventi a distanza grazie alla piattaforma di zoom via web. Per partecipare all’evento online cliccare sul link indicato di seguito: https://zoom.us/j/93680353860?pwd=bDFjMzFqMU1ObTdsQkRQSjJBWW9EUT09 ID riunione: 936 8035 3860 - Passcode: 12345
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si è verificato un decesso.
La vittima è un 71enne di Falerone che è spirato al "Murri" di Fermo.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3010 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (976), mentre sono 508 quelle totali nella provincia di Macerata.
Il vino passito è un vino zuccherino prodotto dalla vinificazione dell’uva vendemmiata tardi e fatta appassire. In questo processo, naturale o artificiale, l’acqua nei grappoli evapora mentre aumenta la concentrazione di zucchero nell’acino.
È naturale quando i grappoli vengono lasciati sulla vite, ritardando il momento della raccolta di circa 80 giorni; è artificiale quando i grappoli vengono vendemmiati e lasciati essiccare al sole o in locali a temperatura controllata. Solitamente il vino passito si ricava da uve a bacca bianca ma non mancano da uve a bacca rossa. Fra i vitigni: Moscati e Malvasie ma si possono utilizzare anche uve poco aromatiche come Chardonnay, Riesling, Merlot e Pinot nero.
Le origini del vino passito si perdono nella notte dei tempi. Omero lo chiamava “perla dell’antichità”. Civiltà come quella greca, egizia, etrusca e romana erano infatti già solite fare appassire l’uva per aumentarne la durata di conservazione. Il processo avveniva direttamente sulle viti, al sole o in luoghi dedicati. Una curiosità: in età imperiale il vino passito e i vini dolci erano gli unici che le donne greche e romane potevano bere poiché si credeva che bere vino fosse sinonimo di frivolezza.
Ancora oggi il vino passito riscuote un grande successo, soprattutto per merito dei profumi avvolgenti e del sapore dolce, complesso e corposo. Il gusto vellutato e zuccherino lo rende ideale per esaltare formaggi molto sapidi e stagionati o, se si è golosi, è perfetto anche per accompagnare i dessert.Se comunque si è nel dubbio e non si riesce a decidere a cosa abbinarlo, niente paura il vino passito è ottimo anche da solo.
Per servirlo alla meglio il consiglio è un calice piccolo a stelo lungo, poiché, data la sua dolcezza, occorre gustarlo in quantità minime per apprezzarne fino in fondo aromi e profumi. La temperatura ideale 10 e 12 °C il bianco, 14 e 16 °C il rosso.
Se leggendo vi è venuta voglia di provare questo nettare delizioso, lasciatevi inebriare dalla notevole selezione di vini passiti su Destination Gusto, lo shop online tutto italiano per gli appassionati del buon bere e mangiare. È qui che troverai la soluzione perfetta per accompagnare taglieri di formaggi, torte, crostate o semplicemente per rilassarti sorseggiando un eccellente vino passito con gusto!
Fonte
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Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 2946 tamponi: 1349 nel percorso nuove diagnosi (di cui 394 nello screening con percorso Antigenico) e 1597 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 5,7%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 77: 4 in provincia di Macerata, 8 in provincia di Ancona, 22 in provincia di Pesaro-Urbino, 4 in provincia di Fermo, 31 in provincia di Ascoli Piceno e 8 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (21 casi rilevati), contatti in ambito domestico (17 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (10 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (6 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (2 casi rilevati).
Per altri 20 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 394 test e sono stati riscontrati 16 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare) per un rapporto positivi/testati pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un notevole decremento rispetto alla giornata precedente (condizionata dal weekend): incidenza al 5,7% oggi, rispetto al 12,8% di ieri.
In diminuzione di 18 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (187), di cui 36 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 24 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 35 pazienti (-6 rispetto a ieri): 12 all'ospedale di Macerata e 23 al Covid Hospital di Civitanova.
Per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro la Regione Marche amplia l’offerta formativa: la Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, ha approvato gli indirizzi operativi per la redazione di un Avviso Pubblico per la realizzazione di 10 percorsi formativi di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
I progetti, che si svolgeranno in tutta la regione, sono relativi all’annualità 2021/2022. Le risorse che la Regione Marche investe nell’attuazione dell’IFTS ammontano a 1.120.000 euro del POR Marche FSE 2014/2020.
“Come assessorato, vogliamo ampliare e migliorare le opportunità di occupazione dei disoccupati e offrire opportunità di riqualificazione agli occupati– spiega Aguzzi – Con questa offerta formativa si intende sostenere il tessuto produttivo regionale attraverso la diffusione e l’innalzamento del livello tecnologico delle competenze da acquisire per concorrere al mantenimento della competitività delle nostre imprese sia a livello nazionale che internazionale”.
Inoltre “nel percorso formativo sono coinvolti docenti provenienti direttamente dal mondo del lavoro proprio per offrire una formazione rispondente alle richieste del sistema imprenditoriale” aggiunge l’assessore.
I fabbisogni formativi del tessuto imprenditoriale della regione Marche sono stati rilevati grazie al confronto con tutti i componenti del Comitato regionale per l’IFTS: le necessità di formazione riguardano i settori della Meccanica, delle Tecnologie informatiche, dell’Edilizia, dei Servizi amministrativi/commerciali e del Turismo, declinati nello specifico delle esigenze delle imprese del territorio. I 10 percorsi formativi, 2 per provincia, prevedono un monte ore pari a 800 ore, da svolgersi entro un anno, di cui una buona parte in stage, da un minimo del 30% del monte ore corso (240 ore) ad un massimo del 40% (320 ore dell’intero monte ore corso).
I destinatari dei progetti IFTS sono disoccupati, inoccupati e occupati, residenti o domiciliati nelle Marche. A breve sarà pubblicato il bando cui potranno partecipare enti formativi e istituzioni scolastiche accreditati
Un giocatore sa quanto sia difficile, al giorno d’oggi, scegliere il giusto casino online. Questo perché si è venuto a creare un vero e proprio boom specialmente dopo la pandemia. Il perché? Perché per contrastare la diffusione del virus, i governi hanno dovuto provvedere a delle chiusure di tutte le sale da gioco e i casino. Ciò ha spinto in maniera ancor più consistente i giocatori sull’online.
D’altronde, chi era solito recarsi nelle sale da gioco fisiche, non ha potuto fare altro che dedicarsi al gioco in rete. Aumentando la richiesta, ovviamente anche l’offerta ha dovuto adeguarsi: si è registrato, quindi, non soltanto un aumento del numero di siti di questo tipo, ma anche un aumento esponenziale di registrazioni (si parla di oltre il 40% rispetto all’anno precedente).
Ma cosa bisogna fare per scegliere il miglior casino online? Sicuramente può risultare utile consultare il sito casinoeslot.it, leggi qui per avere maggiori informazioni. Qui e dove vengono sviscerati tutti i segreti dietro i siti di gioco online. Ma ci sono anche una serie di fattori che non possono essere trascurati. Vediamo nel dettaglio.
Montepremi a disposizione
Qual è il fine ultimo di un giocatore? Quello di cercare di vincere qualcosa. Ecco perché tra le prime cose su cui basarsi c’è sicuramente il montepremi, il jackpot. Questo può variare a seconda dei vari giochi a disposizione: ovviamente, più sarà elevato, maggiori saranno le possibilità di attirare potenziali clienti.
Bonus di benvenuto: di cosa si tratta?
Avete mai sentito parlare di bonus di benvenuto? Sicuramente sì. Che cos’è? Non è altro che un bonus in denaro virtuale, generalmente, ma che può essere assegnato anche sottoforma di giri di slot gratis o altro, e che viene assegnato dopo la registrazione al sito. In alcuni casi viene rilasciato dopo un determinato deposito, in altri casi semplicemente una volta registrati. In tal caso c’è una sorta di “lotta” tra i vari casino online che cercano di proporre i migliori bonus rispetto ai loro competitor.
Giochi disponibili
Ma i giocatori sono sicuramente più invogliati a scegliere un sito che metta a disposizione più giochi rispetto ad un altro. Questo perché è difficile, salvo rari casi, che un utente si dedichi esclusivamente ad un gioco, ma sarà orientato a giocare a diversi giochi, quali slot machines, roulette e poker, per esempio. Più giochi sono disponibili su un sito, sicuramente più utenti attirerà.
Altri fattori
Ci sono, poi, un’altra serie di fattori che può sicuramente influenzare la scelta del giocatore. Uno di questi è legato all’aspetto grafico e estetico dei vari giochi. Può sembrare strano, ma è fondamentale che un gioco offra una esperienza virtuale e grafica di tutto rispetto. Se così non fosse, risulterebbe respingente e quindi anziché attirare gli utenti, li allontanerebbe. Non parliamo solo di una grafica accattivante, ma anche di una musica che non alieni e che non infastidisca. Oltre a questo, va detto che un casino online dovrebbe essere giocabile facilmente su tutti i device, dagli smartphone ai tablet: ecco che va preso in considerazione il discorso del sito responsive.