Asur Marche nella bufera. Il pm di Ancona Andrea Laurino ha aperto un fascicolo volto ad accertare appalti e spese dell'ente pubblico, a seguito delle indagini portate avanti dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Tra i vari avvisi di garanzia già partiti spicca il nome del direttore generale dell'azienda sanitaria unica regionale, Alessandro Marini. Le fiamme gialle nei giorni scorsi hanno ispezionato abitazione e luogo di lavoro di Marini, oltre che gli uffici Asur di via Oberdan ad Ancona, al fine di effetturare sequestri relativi all'acquisizione di fascicoli cartacei e supporti informatici utili alle indagini.
I reati contestati, ancora tutti da dimostrare vista la fase embrionale dell'inchiesta, vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta. Numerosi sarebbero gli imprenditori coinvolti, che avrebbero beneficiato di appalti pilotati.
Per quanto concerne nello specifico l'Area vasta 3 di Macerata nel mirino sarebbe finito un affidamento fatto da Marini per il lavo-nolo, in modo da favorire due società "amiche". Secondo l'accusa tale affidamento sarebbe stato effettuato senza contratto e provvedimento relativo.
Si è svolta lunedì 15 luglio, l’Assemblea dei Comuni Soci della Cosmari srl che ha deliberato i principali atti societari: l’approvazione del Bilancio 2018 e il Bilancio di previsione 2019. Presenti 25 comuni su 56 con una quota percentuale del pacchetto azionario superiore al 51%.
In apertura di seduta, il Presidente Ciurlanti ha illustrato il raggiungimento degli obiettivi con un utile di esercizio pari ad €183.120,17.
"I risultati in termini economico-finanziari sono stati raggiunti grazie a una corretta gestione dell’intero ciclo integrato dei rifiuti, compreso il trattamento delle macerie del sisma 2016 - ha affermato il Presidente -. Due emendamenti al bilancio sono stati posti a votazione dell’Assise: l’erogazione degli eco indennizzi, accantonati ma sospesi dal 2016 ed il riconoscimento del contributo destinato alla ristrutturazione della piccola chiesa di Santa Maria della Cona, nel territorio di Castelsantangelo sul Nera, come supporto alla rinascita ambientale e socio culturale di uno dei Comuni più martoriati dal sisma.
Il Presidente Marco Graziano Ciurlanti ha sottolineato inoltre che "il 2019 rappresenta l’anno più importante per porre le basi del futuro societario. Verranno affrontate le complesse dinamiche organizzative relative alla governance interna e all’analisi dei processi sulle economie di gestione - ha affermato Ciurlanti - . Molte dinamiche saranno collegate alla stesura del Piano d’Ambito e relativi investimenti, nonché alla determinazione degli assetti di politica gestionale riguardo la nuova discarica, o ad accordi di smaltimento su altri ambiti. Anche l’analisi degli investimenti industriali avrà un ruolo fondamentale per l’Azienda e sarà preceduta da valutazioni strategiche, tecniche, finanziarie e di mercato. In ultima battuta, ma non per importanza, la definizione del ruolo di Cosmari nella gestione “post macerie pubbliche”, argomento che vuole essere affrontato con tutti gli interlocutori del sistema produttivo del territorio".
"Questi temi – ha continuato Ciurlanti - sono oggi indilazionabili e vanno gestiti con la massima determinazione. Il Piano d’Ambito Provinciale, quindi dovrà contenere, sia il Piano degli Investimenti a medio - lungo termine, sia l’evoluzione economico/finanziaria con contestuale adeguamento tariffario, ragguagliato alle direttive nazionali, quest’ultimo darà la possibilità all’Azienda di sostenere i necessari macro investimenti, migliorando la performance industriale, anche alla luce di un positivo sviluppo degli attuali livelli occupazionali. Analizzando i diversi prospetti presentati all’Assemblea, emerge un notevole minor introito per i materiali da recupero, circa 800/900 mila euro in meno rispetto alle medie storiche, dovuto a più fattori, tra i più incisivi, il calo dei prezzi di mercato e la riduzione della domanda internazionale di materie prime/seconde (come ad esempio la plastica) e la maggiore incidenza degli ammortamenti, dovuti agli importanti investimenti effettuati negli ultimi esercizi soprattutto sulla discarica di Cingoli. Peraltro, effettuando una semplice comparazione quantitativa tra l’anno di previsione 2019 ed il 2014, inizio dell’esercizio concessorio, emerge che l’azienda è riuscita non solo a mantenere ma addirittura a recuperare efficienza, ovviamente non riuscendo a coprire per intero i maggiori costi per gli investimenti non previsti."
"Da considerare inoltre gli effetti inflattivi sul maggior fattore di produzione aziendale, cioè il costo del personale, che negli ultimi 6 anni è pari al 40,2% del costi di produzione con una crescita costante. Ingente, altresì, l’investimento pluriennale per l’ammodernamento della flotta veicoli di raccolta, del controllo satellitare e delle certificazioni per la sicurezza - ha concluso Ciurlanti -. Infine, è opportuno evidenziare che, rispetto al 2015, oggi la Società presenta un netto miglioramento del rating (da 8 a 3) e valutazione di affidabilità dell’impresa (Fonte ICCREA). Ciò indica, oltre l’evidente miglioramento della capacità creditizia dall’inizio dell’attuale governance ad oggi, anche l’evoluzione di ulteriori parametri fondamentali alla crescita di un’Azienda sana."
Alla spiegazione del Presidente ha fatto seguito l'intervento del Direttore Generale Giuseppe Giampaoli, che ha sottolineato "come la proposta del previsionale 2019 rappresenti fedelmente lo stato dell’azienda, proiettata verso un futuro da grande azienda, con circa 550 unità lavorative e ricavi per oltre 50 milioni di euro. Una crescita esponenziale - ha continuato Giampaoli - destinata a proseguire nell’anno 2019, anche grazie al pieno affidamento in house del servizio d’igiene urbana e dei centri di raccolta comunali da parte di tutti i Comuni soci. Sarà anche l’anno del definitivo superamento dei postumi dell’incendio del 2015, con la completa ricostruzione dell’impianto interamente finanziato dal rimborso assicurativo, e del completamento dell’ultimo stralcio della discarica di Cingoli dove sono iniziate le prime operazioni di chiusura".
Tra i progetti presentati da Giampaoli: il nuovo impianto di selezione distrutto dall’incendio del 2015, gli interventi sull’impianto di trattamento della frazione organica e di valorizzazione energetica della FORSU, l’avvio delle opere previste dall’ AIA, prima la nuova viabilità. In cantiere anche l’analisi di due nuovi impianti, quello di recupero materiali provenienti da pannolini e pannoloni, e l’altro sul trattamento dei residui della spazzatura stradale. In questa ottica assume particolare importanza la previsione AIA di smantellamento della vecchia linea di incenerimento.
"Si confermano anche gli interventi per rilanciare e riqualificare i centri di raccolta comunali e la cultura del riuso attraverso azioni tese alla qualificazione del loro ruolo, nell’ambito della riduzione dei rifiuti. Nel settore della raccolta differenziata si attueranno progetti innovativi che punteranno ad una decisiva riqualificazione della qualità del servizio attraverso l’introduzione della tariffa puntuale - spiegano i vertici dell'azienda - . La sperimentazione ha già preso il via a Monte San Giusto e Castelraimondo, con l’attivazione di collaborazioni con aziende specializzate, nonché riqualificando la raccolta differenziata con l’introduzione di punti di raccolta informatizzata (Green Point)".
La nostra generazione è sicuramente abituata ai cambiamenti. In un mondo sempre più virtuale, i beni fisici stanno perdendo d’importanza a favore di quelli digitali. Siano essi i cd, i dvd, le fotografie, si tende sempre più a conservare i propri beni sotto forma digitale piuttosto che concreta.
Anche la finanza si è adattata al trend, passando dai pagamenti in contanti a quelli tramite carta di credito. Il passaggio al denaro virtuale ha portato a molti passi in avanti nella sicurezza e nella gestione delle proprie finanze. Si può ora girare in tranquillità con una carta protetta da PIN, senza aver bisogno di contanti ingombranti e facili prede dei malintenzionati. Riusciamo adesso a spostare denaro a centinaia di chilometri in pochi giorni tramite dei semplici bonifici.
Tutte queste innovazioni sono state adottate solo negli ultimi anni, e sarebbe impossibile pensare di tornare indietro ora che sono alla base della nostra vita quotidiana.
Ad oggi, il sistema comunemente adottato per le funzioni finanziarie potrebbe trovarsi a un nuovo bivio. Siamo sicuri che la tecnologia che utilizziamo sia la più efficiente e sicura?
L’avvento delle criptovalute, il cui exploit si è avuto ormai due anni fa, nel 2017, ha dimostrato tante cose, ma una in particolare: è tempo di cambiamento. Abituati al nostro sistema, ci è difficile comprendere perché si abbia bisogno di passare a uno nuovo. Viviamo sicuri delle certezze dateci da una tecnologia che per anni non sembra averci deluso. Nel nostro mondo finanziario, sebbene la tecnologia sia un punto importante della sicurezza dei nostri beni, facciamo riferimento sempre a un sistema centralizzato. La nostra banca ha accesso a tutte le nostre transazioni, a tutti i nostri dati e a tutti i nostri soldi.
L’ascesa di Bitcoin e affini nel mondo finanziario non è avvenuta solamente per una corsa cieca alla speculazione, ma perché qualcuno ci ha visto, e continua a vederci, il futuro della finanza.
Perché le criptovalute potrebbero essere il futuro.
Quando Satoshi Nakamoto nel 2009 rilasciava il protocollo Bitcoin pubblicamente, non rivelava al mondo solamente la prima criptovaluta ma anche il primo esempio di tecnologia Blockchain. Ma spieghiamo prima in breve cosa sono le criptovalute e come funziona il sistema. La Blockchain è un libro mastro, disponibile pubblicamente, di tutte le transazioni avvenute all’interno di un sistema. Se andassimo a visitare la Blockchain di Bitcoin, disponibile online, potremmo vedere lo storico di tutte le transazioni mai avvenute, sin dal blocco genesi. I blocchi sono insiemi di transazioni in attesa di essere validati per essere aggiunti alla Blockchain. Affinché la transazione all’interno del blocco sia confermata, tutti i partecipanti del network devono acconsentire. Per dare l’ok si andrà prima sulla Blockchain a controllare che il conto che vuole inviare le criptovalute ne abbia ancora abbastanza a bilancio. Questo è possibile ripercorrendo tutte le transazioni in ingresso e in uscita da parte del conto in questione sulla Blockchain.
Dove sta la sicurezza in tutto ciò? Pensiamo a come funziona una transazione standard nel nostro sistema finanziario. Se volessi inviare dei soldi a un altro conto, potrei accedere al mio portale di online banking e richiedere un bonifico verso tale iban. Il mio provider bancario osserverebbe la mia situazione contabile per confermarla in breve, nel caso la mia situazione contabile fosse corretta.
La differenza sostanziale è qui: l’intermediario.
Bitcoin è solo di chi lo possiede.
I soldi che abbiamo sui nostri conti in banca sono accessibili non solo a noi, ma anche a quest’ultima. L’esempio di Cipro del 2013, quando la Banca centrale dovette utilizzare i soldi dei risparmiatori per finanziarsi ed evitare il collasso, ci fa capire come sia necessaria una buona dose di fiducia nelle istituzioni per prendere parte al mondo finanziario.
Non essendo gestito da un’istituzione centrale, Bitcoin (come qualunque moneta nel mercato criptovalute) non può essere sottratto in alcuna maniera dal portafogli del proprietario. Questo implica non solo una maggiore sicurezza, ma anche una maggiore liquidità del sistema. I pagamenti infatti non posso essere ritirati indietro. Una truffa comune nella vendita di prodotti è quella del compratore che, dopo aver effettuato il pagamento e richiesto il prodotto, può chiamare la banca e annullare la transazione. Questo non può accadere con Bitcoin. Persino le aziende che forniscono servizi di portafogli non hanno in alcun modo accesso ai dati del cliente. Una volta scelto un provider di cui potersi fidare, come Kriptomat che eccelle in sicurezza, si avrà la certezza di essere gli unici in grado di accedere ai propri beni.
Transazioni in pochi minuti, ovunque
Siamo abituati ad attendere quantomeno un giorno perché una transazione avvenga dopo un bonifico, il tempo medio perché una transazione Bitcoin sia effettuata è di soli 10 minuti. Altre criptovalute hanno portato questo tempo a questione di secondi.
Inoltre, queste transazioni possono essere effettuate da qualsiasi parte del mondo il che è un gran vantaggio quando ci si trova in paesi in cui il sistema bancario non è efficiente come potrebbe esserlo il nostro o in cui politiche instabili mettono a rischio i risparmi dei cittadini.
A che punto siamo?
I tempi di adozione di questa nuova tecnologia non potranno essere brevi, se ci sono voluti più di dieci anni affinché i commercianti si fidassero delle carte di credito forse sarà ancora più difficile per l’opinione pubblica fidarsi di un protocollo che non è rappresentato da nessuno. I successi sono però sotto l’occhio di tutti, la blockchain sta trovando svariate applicazioni in diversi campi data la sua elevata affidabilità e sicurezza. La sfiducia nelle istituzioni che caratterizza la nostra società sin dall’inizio di questa crisi economica potrebbe però essere un catalizzatore importante per cambiare il modo in cui conserviamo e spendiamo i nostri soldi.
Era stato arrestato il giorno prima a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Dopo essere stato preso era stato scarcerato e se l'era cavata con una denuncia a piede libero. Una denuncia che però non gli ha impedito di seminare caos e scompiglio, il giorno dopo, tra Porto San Giorgio e Lido di Fermo.
Protagonista un 19enne del Mali richiedente asilo. Il giovane, nella giornata di ieri, in viale Cavallotti a Porto San Giorgio, armato di un bastone, ha iniziato a colpire le auto in sosta e gli arredi urbani, distruggendoli. Immediato l'arrivo sul posto della Polizia che ha iniziato a inseguire il 19enne, che ha tentato di darsi alla fuga.
Il ragazzo è stato individuato dagli agenti sui binari della ferrovia e non ne voleva sapere di arrestare la sua corsa. I poliziotti l'hanno invitato più volte a fermarsi ma il giovane ha iniziato a minacciare gli uomini in divisa brandendo il bastone che aveva con sé.
Gli agenti hanno quindi inseguito a piedi il ragazzo fino a Lido di Fermo. Il giovane è stato raggiunto dal capo pattuglia della Polizia e da qui è iniziata una collutazione tra i due: durante lo scontro il poliziotto è rimasto ferito.
Il 19enne è stato tratto in arresto e, dopo la convalida, è stato accompagnato presso la Casa di reclusione di Fermo.
“12 anni per degradarsi, 1 minuto per degradare la spiaggia.” Recita così il messaggio della campagna di comunicazione #spiaggesenzafiltro presentata oggi in Regione e promossa dall’assessorato regionale all’Ambiente, ANCI e ARPAM, con la collaborazione di Marche Tourism-Fondazione Marche Cultura, per sensibilizzare la cittadinanza a non abbandonare sulle spiagge i filtri di sigaretta. Ci vogliono infatti dai 5 ai 12 anni perché un mozzicone (acetato di cellulosa) si distrugga, costituendo una fonte di inquinamento per il suolo, oltre che per l’acqua e per i pesci, a causa della fuoriuscita di nicotina e catrame rimasti all’interno del filtro. In Italia, ogni anno sono 20 mila le tonnellate di mozziconi lasciati dai 13 milioni di fumatori italiani , poche rispetto ai quasi 35 milioni di tonnellate dei rifiuti solidi urbani, ma moltissime se si pensa al potenziale inquinante di tali mozziconi, dispersi dovunque.
“ Serviva un’iniziativa forte e convincente, proprio in questo periodo in cui abbiamo assistito sulla nostra pelle a cosa può comportare il cambiamento climatico – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti in conferenza stampa – e a tutti chiediamo di conservare e tutelare la bellezza delle nostre spiagge e dei nostri territori. È una delle tante iniziative che stiamo conducendo nell’ottica di un’educazione ambientale rivolta a costruire una coscienza ambientale, a cominciare dai più giovani, ma chiediamo a tutti che si impegnino nella salvaguardia della bellezza. L’impegno da parte delle istituzioni regionali, ma anche dei Comuni, c’è ed è forte e proprio il prossimo 30 luglio sarà esaminata in Consiglio regionale una proposta di legge che contiamo di approvare sulla cosiddetta “plastic free” , contro l’utilizzo delle confezioni di plastica monouso. Saremo la prima Regione italiana che adotta con legge una normativa europea.”
Dal punto di vista numerico, i mozziconi di sigaretta sono il rifiuto singolo più abbondante sulla Terra: su scala globale, ogni giorno, ne vengono dispersi nell’ambiente più di 10 miliardi.
“#spiaggesenzafiltro è una campagna che ARPAM - afferma il Direttore Generale di ARPAM Marche, Giancarlo Marchetti - sostiene con convinzione nella consapevolezza di come essa rappresenti un ulteriore passo in direzione della tutela della risorsa mare. E sempre a proposito di “mare” il Direttore Generale di ARPAM Marche ha illustrato la nuova app realizzata dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche che fornirà ai turisti e ai cittadini i dati della balneabilità in tempo reale e il meteo e potrà essere implementata con altre informazioni come i dati sulla qualità dell’aria. “
Ci sono già molte amministrazioni comunali che hanno adottato piani per la tutela del mare e delle spiagge prevedendo il divieto di fumo e con tale campagna si intende far conoscere le conseguenze ambientali dell’abbandono dei mozziconi sulle spiagge delle coste marchigiane. “Fin da subito l’ANCI Marche ha creduto in questa iniziativa – ha sottolineato il presidente Maurizio Mangialardi – perché sosteniamo con convinzione e da sempre i progetti di ecosostenibilità. Sembra paradossale che vi sia ancora la necessità di educare a tutelare l’ambiente, quando dovrebbe essere naturale adottare un comportamento che in fondo è di autodifesa, eppure ce n’è ancora bisogno. Per questo siamo tra i promotori di questa campagna che crediamo utilissima e da diffondere con ogni strumento.”
A questo ci penserà anche Marche Tourism che fa capo alla Fondazione Marche Cultura, presente oggi il direttore Stefania Benatti che, con i suoi 30 profili gestiti in diverse lingue sui maggiori social network e 300 mila followers solo sulla pagina italiana di Facebook, diffonderà il messaggio. “Il contenitore digitale #spiaggesenza filtro – ha spiegato Sandro Giorgetti, social media manager del team regionale – sarà il contenitore digitale di una serie di iniziative che proporremo ai nostri utenti, in primis di testimoniare la loro attività in favore di questa campagna e potremo monitorarli appunto attraverso l’# , dedicando album fotografici e copertine di attività e immagini dedicate da veicolare sui profili social. Ma già esiste una bella sensibilità dei nostri utenti su questi temi, avendo iniziato da giugno a divulgare e condividere attività che hanno come tema il turismo sostenibile."
Si intitola Gambe ed è nato da un’idea di Marco Scarponi, fratello di Michele. Scritto, diretto e prodotto da Subwaylab, in collaborazione con la Fondazione Michele Scarponi, il film sarà veicolato nelle scuole italiane e diventerà la testimonianza cinematografica di tante storie di violenza stradale.
"Il film vuole essere un contributo della Fondazione alla causa della sicurezza stradale - commenta Marco Scarponi – un documentario, che racconta il dramma, le vite spezzate, il dolore dei familiari, attraverso proposte concrete di riscatto e condivisione, per un futuro migliore. Dal sacrificio e dalla perdita di persone care, nasce dunque una proposta di mobilità a misura di persona in chiave positiva. La strada oggi è dominata dalle auto, e in strada si muore più di 3000 volte l’anno – prosegue Scarponi - Gambe racconta come può diventare anche dei disabili, dei bambini, dei pedoni e dei ciclisti. Perché la strada è di tutti".
Il film racconta gli eventi avvenuti ad un anno dalla morte di Michele fino ad arrivare alla nascita della Fondazione a lui dedicata. Le emozioni di chi gli è vissuto accanto, del territorio che lo ha visto crescere, di chi ha condiviso con lui le strade di tutta Italia. Ma va oltre il ricordo di una vittima della violenza stradale. Le testimonianze di chi ha subito la stessa violenza, familiari delle vittime stradali, e la voce di chi propone le alternative per diminuire i massacri delle nostre strade, che nel 2018 hanno visto morire più di 3000 persone. Il film mette insieme la memoria commossa di un territorio (e con lui l’Italia intera) che ha perso una delle sue bandiere - un vero e proprio eroe moderno - e la proposta di una mobilità a misura degli utenti fragili della strada: i disabili, i bambini, i pedoni e i ciclisti. Una visione della strada come “spazio di tutti”, un mondo che metta al centro la persona, la vita.
Nel corso del racconto ci sono le testimonianze di Peter Sagan (tre volte campione del mondo e grande amico anche lui del nostro Michele), Roberto Mancini (CT della nazionale di Calcio) Dario Cataldo, Enrico Gasparotto, Giacomo Nizzolo, Luca Paolini, Luis Maté, Simone Stortoni (ciclisti professionisti), il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani, il giornalista Marino Bartoletti, Alessandra De Stefano (giornalista Rai), esponenti della Polizia di Stato e familiari di vittime della violenza stradale come Stefano e Stefania Guarnieri (associazione Lorenzo Guarnieri Onlus), Marco Cavorso (rappresentante ACCPI), Vittorio Saccinto (Associazione “Rose Bianche sull’asfalto), Giulietta Pagliaccio (Fiab), Matteo Dondé (architetto Bikenomist) Paolo Pinzuti(Bikenomist), Marco Mazzei (ciclista urbano di Milano), i bambini e i genitori della scuola Trecastelli di Milano che partecipano al progetto “Massa Marmocchi” a scuola in bicicletta, e tanti altri: Astana Pro Team, Giuseppe Martinelli DS Astana Pro Team,Filippo J Cauz di Bidon, Manuel Massimo giornalista Bike Italia, Enzo Vicennati Giornalista Bici Sport, Bike to School Roma, Marina Romoli ex ciclista, Luca Panichi ex ciclista, Gianni Bugno ex ciclista professionaista, Daniel Oss ciclista professionista, Andrea Colombo ex Assessore alla Mobilità di Bologna, Cristian Salvato Presidente ACCPI, Enrico Pagliari Area Tecnica ACI. Musiche originali di Marco Santini e Marco Scarponi.
La proiezione, in anteprima, si terrà giovedì 18 luglio alle ore 21:00 presso il Lazzaretto Cinema, alla Mole Vanvitelliana ad Ancona.
Questo fine settimana il numero di morti per tragici incidenti stradali ha occupato la cronaca nazionale. Un argomento molto sensibile, raramente approfondito nelle sue criticità e inquadrato nei soli episodi in cui la tematica è quella delle stragi del sabato sera e dei pirati della strada. L'Associazione Cittadini in Cammino di Corridonia, con a capo il Professor Flavio Corradini, ha voluto proporre una riflessione sulla sicurezza stradale proprio in virtù di quanto accaduto in questo week-end.
"In Italia gli incidenti avvengono più il venerdì e per quanto le morti sono leggermente più alte il sabato e la domenica, non giustifica che l’unico tema di dibattito possa essere circoscritto a questi pur gravi episodi - spiega l'Associazione -. Per migliorare la sicurezza stradale è necessario dare risalto a tutti i fattori di rischio sui quali è possibile intervenire, iniziando dal riequilibrare i temi su cui verte il dibattito pubblico. L’incidentalità dal 2001 si è molto ridotta grazie alla maggior sicurezza dall’abitacolo del veicolo, alle norme sul Codice della strada (soprattutto l’introduzione della patente a punti) e alll’efficacia dei controlli. Dopo il 2010, anche se la mortalità è continuata a scendere del 18%, le politiche pubbliche, malgrado il continuo inasprimento normativo, negli ultimi quattro anni sembrano aver esaurito i loro effetti. Questa dovrebbe essere una buona ragione per cambiare approccio, piuttosto che l’aspetto sanzionatorio o il concentrare l’agenda di dibattito sui media ai soli incidenti del sabato sera."
"È necessario passare da un approccio indifferenziato ad uno focalizzato dove si concentrano i rischi e da un approccio sanzionatorio a misure di prevenzione che informino in modo efficace sulla pericolosità di determinate strade - prosegue l'Associazione -. Il primo limite che si incontra per attuare queste politiche è la mancanza di dati, proprio in tempi in cui viene dato per scontato il possesso e si magnificano i Big data. In Italia non esiste ancora un archivio informativo che ha la funzione di catasto stradale sistematico e armonizzato, in cui poter trattare ed elaborare i grafi stradali raccolti e archiviati per singolo comune, provincia e regione. Questa carenza limita ogni ulteriore attività che si voglia precisa sia sulla prevenzione che di definizione delle priorità negli interventi infrastrutturali. Ed è sintomatico di quanto la Pubblica Amministrazione sia ancora in ritardo nella produzione di servizi utili al cittadino oltre che refrattaria ad adottare l’innovazione digitale. Dai dati attualmente disponibili infatti, ha poco senso sostenere che i due singoli casi di gravi incidenti dello scorso fine settimana siano ricaduti proprio in aree provinciali in cui il rischio è almeno superiore a tre volte la media in riferimento al tipo di strada. autostrada per quello di Genova e strade provinciali, regionali e statali fuori dall’abitato per quello di jesolo."
"L’Istat sta cercando di rimediare a questo ritardo e ha iniziato a mettere in relazione i dati sugli incidenti alle mappe stradali di Open Street Map, creando così degli indicatori di incidentalità localizzati lungo i kilometri della specifica strada. Ancora troppo poco per stimare i rischi di incidentalità che caratterizzano le nostre strade. Un obiettivo che sarà possibile solo quando l’istituto disporrà dei dati sui reali flussi di traffico (veicoli/Km) della intera rete viaria nazionale - spiega il Professor Corradini -. Produrre questi dati più raffinati sarebbe il primo passo per avviare politiche di prevenzione su più livelli: dalla concentrazione di risorse su specifiche infrastrutture pericolose fino a misure di allertamento diretto ai guidatori che trascorrono quel percorso stradale rischioso, rendendole fruibili con applicazione digitali da ricevere dallo smartphone attraverso segnalazioni sonore di allerta, simili a quelle che scattano in mancanza della cintura di sicurezza. Ricordo le campagne di comunicazione shock del Regno Unito sui rischi di incidentalità quando ancora le potenzialità di utilizzo dei dati erano fuori portata. In quel periodo potevano usare solo la creatività, non c’erano le potenzialità delle Information & communication technology: dove morivano le persone si inserivano cartelli di pubblicità sociale con foto sconvolgenti per impatto deterrente. Attualmente ha raggiunto il traguardo di essere il secondo paese d’Europa per sicurezza stradali, con un tasso di mortalità di 27,1 morti per milione di abitanti, di poco staccato dalla Svezia con un tasso di 25,3. L’Italia è ancora al doppio del tasso, il 55,8."
"Proprio i giovani, più esposti al rischio, con un tasso di 77,2 morti per milione di abitanti risponderebbero meglio e sarebbero raggiunti di sicuro in modo migliore da una App segnaletica sulla sicurezza che rispetto i telegiornali della domenica mattina. E lo smartphone non sarà solo un elemento di distrazione quale è ora ma anche un supporto decisionale, forse anche molto più efficace di qualsiasi tipo di segnaletica stradale, soprattutto nello ore notturne, durante le quali si è assonnati e si concentrano la maggior parte degli incidenti mortali" conclude l'Associazione Cittadini in Cammino.
“Occorre concedere l’acconto sulla progettazione quando i progetti sono stati effettivamente consegnati, ovvero attuare quanto già previsto dalla legge n.130 del 16/11/2018”, un buon punto di partenza, quello segnalato dagli ingegneri dorici in merito alla ricostruzione post sisma, che però non sembra vedere al momento l’orizzonte. La proposta di concessione dell’acconto avanzata dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona vuole portare un contributo concreto alla ripresa effettiva del territorio incluso nel cratere, ma insieme fotografa una realtà che per i professionisti impegnati nelle aree del terremoto si sta facendo di giorno in giorno sempre più allarmante: molti studi stanno seriamente pensando di rinunciare a lavorare.
“In questi ultimi mesi abbiamo concesso tempo al Commissario Straordinario Farabollini, consapevoli della complessità della situazione, ora chiediamo però una decisa accelerazione nello sblocco dei vincoli decisionali che impediscono l’attività degli ingegneri impegnati nel cratere”, dice il Presidente Alberto Romagnoli. I professionisti spiegano che occorrerebbe affrontare in modo massiccio i progetti per poter ammortizzare i costi gestionali diluendoli su una più ampia quota di realizzazioni, poiché per gli studi è particolarmente improbo affrontare i costi per un numero troppo limitato di lavori. “Le tariffe coprono a mala pena le spese, e le ordinanze sono innumerevoli e corpose e si susseguono costantemente. Leggerle e studiarle tutte ed applicarle in modo integrato tra di loro è un problema arduo da risolvere”, dice Romagnoli che a dimostrazione delle difficoltà in cui si trovano a lavorare gli ingegneri, cita una lettera a lui pervenuta da parte di un iscritto, “e non è l’unica. Le proteste sono molte e iniziano a farsi anche ufficiali. La lettera –prosegue Romagnoli riportandone solo uno stralcio – dice testualmente:
‘Il problema è che non può continuare per un altro anno a sfornare progetti che poi non vengono esaminati e che restano al palo. Così facendo si inceppa il meccanismo, si blocca l’orologio interno dello studio. Quanti progetti può affrontare uno studio senza ipotizzare nemmeno una previsione di esame e poi di incasso di almeno un parte di essi, almeno per ristorare le spese?
È corretto dal punto di vista gestionale destinare ai progetti del sisma del Centro Italia i proventi di altre attività progettuali portate avanti dallo studio? In che misura? E allora ecco che si profila l’ipotesi di smettere, o quanto meno di rallentare fortemente l’attività professionale da dedicare al sisma del centro Italia’.
Del resto – prosegue Romagnoli - consentire ai professionisti di svolgere adeguatamente le proprie attività, significa offrire garanzie maggiori alla ricostruzione complessiva e quindi alla cittadinanza, preoccupata che i progetti che la riguardano restino chiusi a lungo nei cassetti degli uffici”.
Le strutture ricettive della provincia di Macerata possono presentare fin da subito le domande per ottenere il marchio di qualità “Ospitalità italiana – Regione Marche” per l’edizione 2019 (validità 2020) del bando.
Come è noto la Regione Marche conferisce ogni anno agli alberghi, alle residenze turistiche alberghiere, alle attività ricettive rurali (country house) e ai campeggi che hanno i requisiti previsti dal bando, il marchio di qualità denominato “Ospitalità italiana – Regione Marche” come elemento distintivo e selettivo di qualità dell’offerta dei servizi di ricettività.
L’idea si inserisce in un’ottica di miglioramento continuo dell’ospitalità nelle località turistiche, per rispondere sempre meglio alle aspettative e ai bisogni dei clienti italiani e internazionali, garantendo alcuni standard qualitativi omogenei a livello nazionale che gli esercizi devono possedere e mantenere nel tempo.
Le domande delle aziende interessate dovranno essere presentate entro il 30 luglio 2019.
Previste agevolazioni per la messa in sicurezza delle imprese situate nel territorio del centro Itala colpito dal sisma del 2016-17.
Dal 15 luglio, infatti, le imprese non direttamente danneggiate dal sisma, possono presentare al Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione Piero Farabollini le manifestazioni di interesse per i contributi del bando Inail, per mettere in sicurezza gli immobili e gli impianti a uso produttivo.
Da quanto prevede il Dl 189/2016, le agevolazioni si aggirano intorno ai 30 milioni di euro, che dovranno essere impiegati per assicurare la ripresa e lo sviluppo delle attività economiche.
L'ultima data utile per presentare la domanda è fissata per il 30 settembre 2019. Entro quella data, tutte le aziende che vorranno accedere ai fondi, attraverso una piattaforma informatica predisposta da Invitalia, possono inviare al Commissario Straordinario la manifestazione di interesse a presentare la richiesta per il contributo.
Sulla base del numero di manifestazioni di interesse che perverranno, il Commissario Straordinario emanerà un'apposita Ordinanza che fisserà le percentuali di contribuzione sulla spesa ammissibile e gli importi massimi finanziabili.
Le tragedie portano con sé ricordi indelebili che mai si cancelleranno, mai si dimenticheranno. Un evento naturale come quello di un terremoto ricorda quanto in questa terra l’umano è un ospite più che abitante.
Una frazione di secondo può demolire tutto quello che di bello è stato costruito. Lo sanno bene i tanti marchigiani travolti, feriti e segnati da quel terribile sisma che dalla notte del 24 agosto 2016 non ha abbandonato la loro terra per più di un anno.
Numerose e frequenti le scosse verificatisi in quel lasso di tempo: una scia, un ripetuto e continuo succedersi di movimenti sussultori che hanno purtroppo sbalzato via ogni cosa che appartenesse a quel territorio e a quella gente.
La storia di un popolo ridotto in macerie
Tante, troppe vittime innocenti, sotto quell’accumulo di calcinacci. Una tragedia nella tragedia, perché un evento catastrofico non fa che innescare altre numerose, piccole ma profonde catastrofi; a pezzi cascano non solo le mura di una casa, ma i pilastri dell’economia di una fiorente regione.
Nelle rovine di una città rasa al suolo sono custoditi i sacrifici di una intera generazione andati ormai perduti, le lezioni di vita rinchiuse tra le quattro mura di una scuola andata in frantumi. Sotto quella nube di rovine c’è il peso di una adolescenza che porta il peso di un qualcosa che ha reso questa giovinezza meno spensierata, meno giovane; il peso di un ricordo che nessuno vorrebbe mai poter raccontare.
E che ne sarà di questi ragazzi?
Molti hanno preferito trasferirsi e iniziare altrove, forse per dimenticare e per ricominciare. Le scuole fanno fatica a ripartire perché i numeri degli iscritti non sono abbastanza: ad Amandola, un istituto alberghiero nuovo di zecca, forse non aprirà mai.
Da una tragedia ci si può rialzare
Il dolce paesaggio marchigiano, bagnato ad est dal mare ed incorniciato da verdi e rigogliosi territori montuosi, ha tutte le possibilità di farcela, di sopravvivere.
E a sopravvivere sono tutte le attività economiche della regione, impegnata nell’agricoltura, nella pesca, nell’industria e nel turismo: questo enorme potenziale che sta mano mano riprendendo a carburare può spingere i giovani a non abbandonare questi luoghi da cartolina che possono ancora loro garantire un futuro.
Se è vero che un evento naturale sconvolge quella che è la natura non solo dei luoghi, ma anche e soprattutto della sua gente e della sua ricchezza, una tragedia deve essere in grado di ricolorare tutto quel nero…
Da chi bisogna ripartire?
Dalle generazioni che vengono e che verranno, che decidono e decideranno di non abbandonare la loro regione. E se tutto va in frantumi, se le scuole hanno difficoltà ad ingranare la marcia, una valida alternativa è data loro dallo strumento della formazione a distanza: atenei come l’Università telematica Cusano offrono la possibilità di frequentare corsi di laurea online e consentono, quindi, ai giovani marchigiani di ripartire esattamente lì dove tutto è andato perso.
Se, allora, ancora ci vuole del tempo per ricostruire scuole ed università, le generazioni del domani non possono perdere questa splendida occasione per ridipingere a colori il loro futuro.
Le etichette adesive possono rivelarsi utili se non addirittura indispensabili in moltissimi ambiti: dall’organizzazione dei documenti in ufficio al packaging di prodotti destinati alla vendita. Per poter commercializzare gli alimenti è proprio obbligatorio apporre un’etichetta professionale, che riporti tutti i dettagli in merito ad ingredienti, produttore e via dicendo. In questi casi rivolgersi ad una tipografia per la progettazione e la stampa può rivelarsi davvero molto costoso ma fortunatamente oggi possiamo fare tutto in autonomia. Vediamo cosa occorre e come procedere per ottenere risultati professionali senza spendere più del dovuto.
La progettazione delle etichette
La progettazione è la parte più complessa, perché non ci possiamo limitare ad inserire il testo in modo disordinato ma dobbiamo anche prestare una certa attenzione al layout. Per l’organizzazione dell’ufficio le cose sono decisamente più semplici, ma se abbiamo bisogno di stampare delle etichette che andranno poi apposte su flaconi o barattoli per la vendita di alimenti diventa tutto più complicato. Fortunatamente oggi esistono dei software gratuiti che ci permettono di impaginare alla perfezione le nostre etichette quindi basta utilizzare uno di questi programmi per non avere problemi ed ottenere un risultato professionale.
La scelta delle etichette adatte
Al giorno d’oggi acquistare un foglio o un rotolo etichette online conviene nettamente perché i prezzi in internet sono molto più vantaggiosi rispetto che in negozio. Ci sono portali specializzati in prodotti per l’ufficio che hanno una scelta ampissima di etichette quindi vale la pena senza dubbio acquistarle online perché il risparmio è assicurato. Naturalmente però dobbiamo anche capire quale tipologia sia la più adatta ai nostri scopi e per farlo dobbiamo prima di tutto fare riferimento alla stampante che abbiamo a disposizione. Se è tradizionale dovremo acquistare delle etichette in fogli, se invece è apposita per bobine possiamo ordinare degli adesivi in rotolo che sono anche più economici. Controlliamo anche il materiale: per alimenti o prodotti liquidi conviene sempre optare per delle etichette in poliestere, che sono resistenti alle temperature e anche all’umidità.
La stampa delle etichette
Una volta che abbiamo progettato il layout e abbiamo acquistato le etichette adesive, non ci rimane che procedere alla stampa. I prodotti delle migliori marche come Avery forniscono gratuitamente dei software gratuiti online che permettono non solo di progettare l’etichetta ma anche di inviarla in stampa. Anche per questo motivo conviene sempre optare per i marchi più famosi: non solo garantiscono una qualità superiore e di conseguenza una lunga tenuta dell’adesivo ma offrono una serie di servizi utilissimi per chi intende stampare le etichette in autonomia.
In assenza di software, comunque, è sufficiente aprire il file con il layout ed inviarlo in stampa come si fa per qualsiasi altro documento. Nelle stampanti classiche ad inchiostro bisogna fare attenzione e controllare che il foglio sia stato posizionato nell’alloggiamento giusto, dopodiché il gioco è fatto. Chi ha bisogno di stampare un gran numero di etichette in serie è sicuramente avvantaggiato ad utilizzare un’etichettatrice perché molto più rapida e comoda. Avere delle etichette in bobina permette di dimezzare i tempi di applicazione quindi vale la pena prendere in considerazione questa possibilità.
Parte oggi, lunedì 15 luglio, il divieto di fumare sulla battigia e in acqua sulle spiagge di Pesaro. I cartelli sono stati collocati e allestiti gli ombrelloni con i posacenere. Sarà vietato fumare sulla battigia delle spiagge, nell’intero territorio comunale, e negli specchi d’acqua fino ad una distanza di 200 metri dalla riva. Sarà anche vietato gettare rifiuti connessi ai prodotti di fumo nelle acque marine e negli arenili.
"L'ordinanza non rappresenta un intervento sporadico – sottolinea l’assessore all’ambiente Heidi Morotti - piuttosto il primo passaggio di un percorso civile e morale che un'amministrazione moderna deve iniziare, in piena coerenza con le politiche ambientali europee ed internazionali. Il divieto antifumo non risolverà immediatamente tutti i problemi ambientali e sanitari connessi, tuttavia è l'avvio di una sensibilizzazione civica che da adesso in poi intendiamo rafforzare sempre più."
Il divieto è per tutti i cittadini residenti o presenti a qualsiasi titolo nel Comune di Pesaro. Sono previste sanzioni amministrative tra i 25 e i 500 euro. L’obiettivo è, con l’intento di salvaguardia della salute pubblica, ridurre i rifiuti derivanti dal fumo delle sigarette perché sono materiale non biodegradabile e contengono componenti nocive per l’ambiente.
E' stato creato anche un hashtag dedicato alla Pesaro libera dal fumo in spiaggia che è #smokefreebeach.
Dopo un intervento in toracoscopia all’altezza del polmone sinistro, avvenuto lo scorso 9 luglio, con il quale si è provveduto a rimuovere un riversamento di sangue, è stato dimesso stamattina dal Reparto di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Civile “Umberto I” di Torrette – Ancona, il Brigadiere Capo Mario Iadonato, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Montegranaro.
Il militare, la sera del 30 giugno scorso, era rimasto ferito nel corso del servizio di pattuglia svolto assieme ad un commilitone, da una coltellata alla schiena, immotivatamente sferrata da un uomo di 46 anni di origine magrebina, residente da diverso tempo a Montegranaro, allontanato da un esercizio pubblico a causa del suo stato di ubriachezza molesta.
Una volta giunto nei pressi della sua abitazione però, il malvivente, armatosi di un grosso coltello da cucina, aggredì alle spalle Iadonato, che - subito soccorso e trasportato all’Ospedale Civile “Augusto Murri” di Fermo - è rimasto ricoverato per diversi giorni in prognosi riservata, per essere poi trasferito al nosocomio di Ancona per il delicato intervento in toracoscopia.
Oggi, domenica 14 luglio, il Brigadiere Capo Iadonato ha fatto finalmente rientro a casa, dove ad attenderlo c'era la sua famiglia e dove trascorrerà la sua convalescenza, prima di rientrare in servizio.
Seppure ancora dolorante, nel complesso, le condizioni di salute del militare sono buone, ma certamente sarà necessario un congruo periodo di riposo per risolvere i postumi dell’aggressione.
Con l’accusa di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di arma, dopo l’udienza di convalida, è tuttora in carcere il responsabile dell’insano gesto.
Ad annunciarlo è il deputato della Lega, l'onorevole Luca Rodolfo Paolini. "Il comparto sicurezza delle Marche, grazie all'azione del Governo del Ministro Salvini e del sottosegretario Morrone, si rafforza con l'assegnazione di 35 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria - spiega Paolini - ripartiti tra i principali istituti di pena del territorio. 16 andranno in Ancona, (12 alla Casa Circondariale e 4 alla Casa di Reclusione Barcaglione) 7 ad Ascoli, 4 a Fermo e 8 a Pesaro: (5 alla Casa di Reclusione di Fossombrone e 3 alla Casa Circondariale di Pesaro ). Nuovo personale significa turni meno massacranti, meno stress, più tranquillità per la Polizia Penitenziaria nel lavoro di vigilanza e attuazione della esecuzione pene nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e dei diritti dei reclusi, lavoro che è molto più difficile, complesso e articolato di quanto si creda. È un ulteriore passo nella direzione di una complessiva riforma della Giustizia e della Esecuzione che è tra le priorità del Governo" conclude l'onorevole della Lega.
I carabinieri della stazione di Montecosaro, al termine di accertamenti supportati dalle analisi del traffico telematico dei flussi di pagamento e dei tabulati telefonici, hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di violazione carte di credito/pagamento e documenti che abilitano al prelievo di denaro contante, un cittadino rumeno 30enne.
In base dagli accertamenti fatti dopo un'attenta indagine svolta dai militari dell'Arma, è risultato che l'uomo aveva fraudolentemente effettuato operazioni di pagamento per un importo di circa 600 euro utilizzando, dopo averle indebitamente acquisite, le credenziali del servizio on-line “paypal” collegato alla carta di credito di un abitante di Montecosaro. La vittima della frode si era accorta del denaro mancante dal conto e aveva denunciato il fatto ai Carabinieri, che sono riusciti a risalire al colpevole.
Tali truffe sono molto frequenti e per tale ragione i militari dell'Arma hanno stilato un vademecum per tentare di evitarle.
“Per prima cosa è sempre bene controllare se il sito internet è sicuro: normalmente le piattaforme “serie” utilizzano il protocollo HTTPS, il quale assicura che la trasmissione dei dati (come la carta di credito) non sia intercettata. Un indizio che dovrebbe insospettirci – e di non poco – è se una persona ci invia un’email proponendoci un affare vantaggioso. Da evitare come la peste: dietro si nasconde certamente una truffa."
"Non inviate documenti personali, come la carta di identità e i dati della carta di credito, a persone che vi hanno contattato tramite posta elettronica - spiegano i militari dell'Arma -. Non aprite link contenuti in email arrivate da fonti sconosciute, si rischia di essere indirizzati su siti truffa. Importante poi diffidare dai venditori che pretendono forme di pagamento alternative a quelle previste dal negozio online in cui è stato pubblicato l’annuncio di vendita. Attenzione alle piattaforme di vendita online. Non sotto tutte uguali. Prima di perfezionare un acquisto assicuratevi che il sito sia attendibile. Fate una ricerca in rete, confrontatevi con le esperienze di altri utenti, leggete i commenti. Verificate poi se il negozio abbia una sede legale e un numero di telefono. Utilizzate i siti ufficiali del prodotto che avete intenzione di acquistare: eviterete di ricevere a casa della merce contraffatta."
"Se avete scelto una di quelle piattaforme che ospitano gli annunci di molti privati, è meglio non pagare tramite carta di credito, ma è preferibile utilizzare il contrassegno - concludono i Carabinieri -. Siamo in estate, aprite gli occhi. Anche qui: è bene effettuare le prenotazioni attraverso siti attendibili. Diffidate, ad esempio, da chi vi propone un’offerta allettante in una delle località di mare più esclusive ad agosto. Meglio preferire le agenzie di viaggio. E soprattutto, per i vostri acquisti online, non usate una normale carta di credito. Utilizzate una di quelle carte prepagate e lasciateci solo i soldi necessari per perfezionare l’acquisto. In caso di truffa, limitereste i danni”.
Ha riferito di essere stata violentata da un coetaneo, di origine italiana, sulla spiaggia del Passetto ad Ancona. Vittima una minore di 15 anni. Il fatto sarebbe avvenuto ieri sera nella località dorica. Gli agenti della Polizia e i militi della Croce Gialla, subito arrivati sul posto, hanno trasportato la 15enne in Ospedale.
Su quanto accaduto stanno ora indagando la squadra mobile di Ancona e la Procura dei minori del capoluogo marchigiano.
Nella mattinata odierna, intorno alle 7, si è consumato un dramma. Un giovane ragazzo di 25 anni (A.G.), residente a Monte Urano, subito dopo aver imboccato l'autostrada ha fermato la sua Fiat Punto all'altezza del cavalcavia che si trova sopra la strada Fermana, gettandosi nel vuoto. L'allarme è scattato immediato grazie agli automobilisti che si trovavano a transitare in quel tratto, che congiunge Fermo con Porto San Giorgio, proprio nell'istante del tragico fatto ed hanno assistito esterrefatti alla scena.
Sul posto sono accorsi i sanitari della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, ma per il giovane non c'è stato nulla da fare. La carreggiata è stata temporaneamente chiusa al transito veicolare su entrambi i sensi di marcia dai Vigili del Fuoco, per consentire le disperate operazioni di soccorso. Presenti anche polizia stradale, polizia municipale e carabinieri.
Oggi conservare i propri risparmi su un classico conto corrente non è particolarmente utile; questi conti infatti consentono di gestire, spendere e spostare il proprio denaro, ma non riconoscono alcun tipo di interesse. Se vuoi ottenere del guadagno dai tuoi risparmi valuta tra i migliori conti deposito quelli che offrono condizioni contrattuali più interessanti; in questo modo avrai la massima praticità e anche degli ottimi interessi alla fine dell’anno.
Cos’è un conto deposito
Tutti oggi possiedono un conto corrente, sul quale si appoggiano le proprie carte, di credito e di debito, e su cui in genere si versa anche lo stipendio, oltre ad utilizzare i fondi disponibili per pagare bollette e spese di vario genere. Il conto deposito è un prodotto diverso, sul quale possiamo versare i fondi che abbiamo a disposizione, oppure spostarli su un conto d’appoggio. Con un conto di questo genere non si può fare altro, ma con il passare dei mesi l’istituto di credito ti riconoscerà una quota prefissata di interessi. In pratica con uno tra i migliori conti deposito oggi disponibili in Italia potrai conservare i tuoi soldi al sicuro, contemporaneamente potrai anche guadagnare, senza alcun tipo di rischio. L’interesse riconosciuto è infatti prefissato a inizio anno e viene calcolato e versato periodicamente; alcuni conti deposito versano gli interessi solo a fine anno, altri lo fanno a scadenze più brevi, ad esempio ogni trimestre.
Quanto si guadagna con un conto deposito
I guadagni con un conto deposito non sono di certo quelli che si possono ottenere investendo in azioni o in altre speculazioni più remunerative. La scelta di versare il proprio capitale su uno dei migliori conti deposito dipende dal fatto che si tratta di un tipo di investimento del tutto sicuro, il rischio è in pratica pari a zero, contrariamente a quanto avviene con altri tipi di speculazione. Il contratto che si firma al momento dell’apertura del conto deposito obbliga la banca a versarti una certa percentuale di interesse sul capitale che manterrai sul conto, secondo regole che dipendono dal prodotto scelto, indipendentemente dall’andamento dell’economia e dei mercati. Solitamente si tratta di percentuali minime, che però possono essere aumentate scegliendo un conto deposito vincolato.
Il conto deposito vincolato
I fondi versati su un conto deposito tradizionale non sono in alcun modo vincolati; potrai quindi spostarli sul conto d’appoggio ogni volta che lo riterrai necessario, per utilizzarli poi come meglio credi. Questo ti porterà a perdere gli interessi che avresti maturato nel corso dei mesi futuri. Esiste però la possibilità di vincolare il proprio capitale, per un periodo che va in genere dai 12 mesi fino a un massimo di 5-7 anni. La cifra da te scelta dovrà essere mantenuta sul conto deposito per il periodo di tempo pattuito con la banca, questo ti farà guadagnare in modo molto più sostanzioso per ogni anno del vincolo. Spostando i fondi da un conto vincolato si perde non solo l’interesse futuro, ma anche quello maturato fino al giorno dello spostamento, visto che si rompe il vincolo stabilito per contratto.
Articolo publi-redazionale
Da ormai alcuni mesi in Italia vige l’obbligo di utilizzo della fattura elettronica in tutte le attività economiche e commerciali, non solo quando ci si rapporta con la Pubblica Amministrazione. Per chi opera in questo campo è necessario, oggi più che mai, avere a disposizione il miglior software di fatturazione per professionisti, che permetta di approfittare di tutti i vantaggi correlati all’utilizzo delle fatture elettroniche senza subire alcun tipo di ritardo o problematica e di offrire ai propri clienti un’assistenza costante e affidabile per quanto riguarda l’emissione e la gestione delle fatture.
Cosa fa un software di fatturazione per professionisti
Ciò che ha introdotto l’uso della fatturazione elettronica è un nuovo metodo di gestione di questo tipo di documenti. Fino ad alcuni mesi fa chi doveva produrre una fattura poteva utilizzare il metodo che preferiva, al limite poteva addirittura decidere di compilare tale documento completamente a mano. Le cose sono oggi assai diverse, in quanto le fatture elettroniche devono essere compilate secondo uno specifico formato, le si deve inviare al cliente attraverso il sistema di interscambio e devono poi essere opportunamente conservate. Un buon software di fatturazione per professionisti oggi svolge tutti questi compiti, rendendo il flusso di lavoro più semplice ed immediato da gestire, non solo per il singolo studio, ma anche per tutte le aziende che lo studio segue e a cui offre il proprio servizio.
I compiti di un software per la fatturazione
Questi strumenti sono programmi evoluti, che non solo permettono di compilare e inviare le fatture, ma anche di organizzare le attività che riguardano questi documenti all’interno di un più complesso sistema gestionale. Le fatture prodotte possono essere compilate in modo più veloce e sicuro, integrando il database dei clienti dell’azienda; inoltre i nuovi software consentono di controllare i documenti e monitorare quelli ancora da consegnare o di cui non risulta effettuato il pagamento. L’acquisizione può avvenire in modo automatico da parte del sistema di interscambio, in modo che la consegna al cliente finale avvenga nel minor tempo possibile. Insieme alle fatture emesse, i software di fatturazione per professionisti permettono anche di importare le fatture di acquisto, per avere un unico database in cui gestire tutte le fatture che si producono e arrivano in azienda.
I rapporti con la clientela
Per un professionista che si occupa della gestione della fatturazione del proprio studio, ma anche dei vari clienti, poter contare su un buon software è oggi ancora più essenziale. Predisporre una fattura per altri e utilizzare i nuovi metodi di scambio non è così immediato, conviene quindi sfruttare ottimi programmi, che consentano di svolgere tutte le attività in modo rapido ed efficiente, per poter poi condividere direttamente i dati e le informazioni con il cliente. Questo rafforza il proprio rapporto con la clientela, rendendola conscia del processo di produzione e gestione delle fatture elettroniche. Si tratta quindi di proporre un servizio rapido e sicuro ad ogni singolo cliente, con un completo controllo del flusso di fatturazione da parte del professionista.
Articolo publi-redazionale