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Come tenere al sicuro i propri risparmi

Come tenere al sicuro i propri risparmi

La nostra generazione è sicuramente abituata ai cambiamenti. In un mondo sempre più virtuale, i beni fisici stanno perdendo d’importanza a favore di quelli digitali. Siano essi i cd, i dvd, le fotografie, si tende sempre più a conservare i propri beni sotto forma digitale piuttosto che concreta.

Anche la finanza si è adattata al trend, passando dai pagamenti in contanti a quelli tramite carta di credito. Il passaggio al denaro virtuale ha portato a molti passi in avanti nella sicurezza e nella gestione delle proprie finanze. Si può ora girare in tranquillità con una carta protetta da PIN, senza aver bisogno di contanti ingombranti e facili prede dei malintenzionati. Riusciamo adesso a spostare denaro a centinaia di chilometri in pochi giorni tramite dei semplici bonifici.

Tutte queste innovazioni sono state adottate solo negli ultimi anni, e sarebbe impossibile pensare di tornare indietro ora che sono alla base della nostra vita quotidiana.

Ad oggi, il sistema comunemente adottato per le funzioni finanziarie potrebbe trovarsi a un nuovo bivio. Siamo sicuri che la tecnologia che utilizziamo sia la più efficiente e sicura?

L’avvento delle criptovalute, il cui exploit si è avuto ormai due anni fa, nel 2017, ha dimostrato tante cose, ma una in particolare: è tempo di cambiamento. Abituati al nostro sistema, ci è difficile comprendere perché si abbia bisogno di passare a uno nuovo. Viviamo sicuri delle certezze dateci da una tecnologia che per anni non sembra averci deluso. Nel nostro mondo finanziario, sebbene la tecnologia sia un punto importante della sicurezza dei nostri beni, facciamo riferimento sempre a un sistema centralizzato. La nostra banca ha accesso a tutte le nostre transazioni, a tutti i nostri dati e a tutti i nostri soldi.

L’ascesa di Bitcoin e affini nel mondo finanziario non è avvenuta solamente per una corsa cieca alla speculazione, ma perché qualcuno ci ha visto, e continua a vederci, il futuro della finanza.

Perché le criptovalute potrebbero essere il futuro.

Quando Satoshi Nakamoto nel 2009 rilasciava il protocollo Bitcoin pubblicamente, non rivelava al mondo solamente la prima criptovaluta ma anche il primo esempio di tecnologia Blockchain. Ma spieghiamo prima in breve cosa sono le criptovalute e come funziona il sistema. La Blockchain è un libro mastro, disponibile pubblicamente, di tutte le transazioni avvenute all’interno di un sistema. Se andassimo a visitare la Blockchain di Bitcoin, disponibile online, potremmo vedere lo storico di tutte le transazioni mai avvenute, sin dal blocco genesi. I blocchi sono insiemi di transazioni in attesa di essere validati per essere aggiunti alla Blockchain. Affinché la transazione all’interno del blocco sia confermata, tutti i partecipanti del network devono acconsentire. Per dare l’ok si andrà prima sulla Blockchain a controllare che il conto che vuole inviare le criptovalute ne abbia ancora abbastanza a bilancio. Questo è possibile ripercorrendo tutte le transazioni in ingresso e in uscita da parte del conto in questione sulla Blockchain.

Dove sta la sicurezza in tutto ciò? Pensiamo a come funziona una transazione standard nel nostro sistema finanziario. Se volessi inviare dei soldi a un altro conto, potrei accedere al mio portale di online banking e richiedere un bonifico verso tale iban. Il mio provider bancario osserverebbe la mia situazione contabile per confermarla in breve, nel caso la mia situazione contabile fosse corretta.

La differenza sostanziale è qui: l’intermediario.

Bitcoin è solo di chi lo possiede.

I soldi che abbiamo sui nostri conti in banca sono accessibili non solo a noi, ma anche a quest’ultima. L’esempio di Cipro del 2013, quando la Banca centrale dovette utilizzare i soldi dei risparmiatori per finanziarsi ed evitare il collasso, ci fa capire come sia necessaria una buona dose di fiducia nelle istituzioni per prendere parte al mondo finanziario.

Non essendo gestito da un’istituzione centrale, Bitcoin (come qualunque moneta nel mercato criptovalute) non può essere sottratto in alcuna maniera dal portafogli del proprietario. Questo implica non solo una maggiore sicurezza, ma anche una maggiore liquidità del sistema. I pagamenti infatti non posso essere ritirati indietro. Una truffa comune nella vendita di prodotti è quella del compratore che, dopo aver effettuato il pagamento e richiesto il prodotto, può chiamare la banca e annullare la transazione. Questo non può accadere con Bitcoin. Persino le aziende che forniscono servizi di portafogli non hanno in alcun modo accesso ai dati del cliente. Una volta scelto un provider di cui potersi fidare, come Kriptomat che eccelle in sicurezza, si avrà la certezza di essere gli unici in grado di accedere ai propri beni.

Transazioni in pochi minuti, ovunque

Siamo abituati ad attendere quantomeno un giorno perché una transazione avvenga dopo un bonifico, il tempo medio perché una transazione Bitcoin sia effettuata è di soli 10 minuti. Altre criptovalute hanno portato questo tempo a questione di secondi.

Inoltre, queste transazioni possono essere effettuate da qualsiasi parte del mondo il che è un gran vantaggio quando ci si trova in paesi in cui il sistema bancario non è efficiente come potrebbe esserlo il nostro o in cui politiche instabili mettono a rischio i risparmi dei cittadini.

A che punto siamo?

I tempi di adozione di questa nuova tecnologia non potranno essere brevi, se ci sono voluti più di dieci anni affinché i commercianti si fidassero delle carte di credito forse sarà ancora più difficile per l’opinione pubblica fidarsi di un protocollo che non è rappresentato da nessuno. I successi sono però sotto l’occhio di tutti, la blockchain sta trovando svariate applicazioni in diversi campi data la sua elevata affidabilità e sicurezza. La sfiducia nelle istituzioni che caratterizza la nostra società sin dall’inizio di questa crisi economica potrebbe però essere un catalizzatore importante per cambiare il modo in cui conserviamo e spendiamo i nostri soldi.

 

 

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