In Italia la terra torna a tremare. E la Russia offre nuova assistenza. Il Ministero russo delle Situazioni di Emergenza ha messo a disposizione il proprio aiuto per far fronte alle conseguenze delle ultime terribili scosse che hanno colpito il Centro Italia. Lo ha riferito il ministro, Vladimir Puchkov, così come riporta l’agenzia Tass.
“Abbiamo comunicato la nostra proposta ai colleghi italiani – ha detto Puchkov -. Stanno portando avanti un’operazione di salvataggio di alto livello e, nel caso lo richiedano, siamo disposti a inviare soccorritori e specialisti”.
Il ministro ha quindi ricordato che già durante il terremoto dell’estate scorsa Mosca aveva inviato i propri uomini nelle zone colpite dalla catastrofe, collaborando alla ricerca di soluzioni per la ricostruzione delle scuole e di altri edifici pubblici, tra cui, ha spiegato Puchkov, un ponte “che era stato costruito oltre 500 anni fa”.
Il 18 gennaio diverse scosse di terremoto hanno nuovamente fatto tremare il Centro Italia, causando una slavina a Farindola, in provincia di Pescara, alle pendici del Gran Sasso, che ha travolto un hotel. Al momento della valanga all'interno della struttura si trovavano trenta persone, fra cui dei bambini. Il maltempo sta complicando l’intervento dei soccorritori, che al momento hanno recuperato tre morti.
Tra l’Umbria e le Marche, nel corso del pomeriggio è stata riaperta la strada statale 77 “della Val di Chienti” in entrambe le direzioni. È quindi interamente percorribile l’intero tracciato tra Foligno (PG) e Civitanova Marche (MC).
Si continua a lavorare per riaprire la strada statale 4 “Salaria” in provincia di Ascoli Piceno, dove stanno operando due turbine e dieci mezzi sgombraneve intervenuti in supporto anche dalle regioni limitrofe per ripristinare la transitabilità in serata.
Sempre in provincia di Ascoli Piceno è stata riaperta anche la strada statale 81 “Piceno Aprutina”.
In Abruzzo è stata riaperta la strada statale 81 “Piceno Aprutina” in provincia di Teramo, dove si transita solo con catene montate. Personale e mezzi Anas stanno ancora lavorando incessantemente per liberare dalla spessa coltre di neve la strada statale 80 “del Gran Sasso d’Italia” tra le province di Teramo e L’Aquila.
In provincia dell’Aquila è stata riaperta ai veicoli con catene montate la strada statale 696 “del Parco Regionale Sirente-Velino” tra Rocca di Mezzo e Celano, mentre è ancora chiusa tra Tornimparte e Rocca di Mezzo (AQ).
Chiusa anche la strada statale 5 “Tiburtina Valeria” tra Collarmele e Castelvecchio Subequo, in provincia dell’Aquila.
Anas sconsiglia di mettersi in viaggio in direzione delle regioni del centro interessate dalle forti nevicate se non risulta assolutamente necessario.
Sul nuovo portale www.stradeanas.it è possibile accedere alla pagina dedicata all’emergenza neve per consultare in tempo reale la situazione viabilità sui tratti stradali e autostradali in gestione diretta Anas (link diretto:http://www.stradeanas.it/it/viabilit%C3%A0-invernale-il-piano-neve-anas).
La sequenza sismica continua con un numero complessivo di scosse superiore alle 47.000 dal 24 agosto 2016. Alle ore 11.00 di oggi, 19 gennaio, sono circa 960 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 57 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 9 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5, localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Nella mappa sotto l’evoluzione della sequenza dal 24 agosto 2016 ad oggi. I terremoti delle ultime 72 ore sono evidenziati con un colore diverso dal blu.
Da ieri, 18 gennaio, la sequenza è molto attiva tra le province dell’Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice) e in quella zona l’INGV ha localizzato complessivamente circa 500 eventi sismici: circa 55 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 7 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5.
L’area della sequenza in Italia centrale che si è attivata ieri con i quattro eventi di magnitudo maggiore di 5.0 (le stelle bianche) tra Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno e Amatrice.
Le abbondanti nevicate delle ultime 24-48 ore, associate al vento forte, insieme a quelle previste nelle prossime 24 ore, stanno determinando in tutte le aree montane dell'Appennino centrale (Marche, Abruzzo, Lazio e Molise), un aumento sempre più significativo del pericolo valanghe attualmente sul grado 'forte' 4 in aumento (il massimo è 'Molto forte' 5).
Le scosse di terremoto in corso nelle aree determinano una ulteriore probabilità di provocare il distacco di valanghe. Lo indica il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri. (Ansa)
C'è una relazione fra la sequenza sismica che sta interessando l'Italia centrale e quella del 1703? Il Grande Terremoto non fu un unico evento, bensì una serie eventi sismici verificatisi nelle zone che attualmente corrispondono alle province dell’Aquila e di parte di quella di Rieti.
Questo fu il terremoto del 1703.
Tre scosse in questo stesso periodo dell’anno: 14 gennaio, 16 gennaio e 2 febbraio: 6.8. 6.2 e 6.6 le magnitudo momento di ognuna.
La sequenza sismica era in realtà già precedentemente iniziata: infatti già sul finire del Seicento alcune violente scosse cominciarono ad interessare la città dell’Aquila.
Nell’ottobre del 1639 ci fu un terremoto tra Amatrice ed Accumoli di intensità pari a quella avutasi il 24 agosto 2016; nell'aprile 1646 ci fu un sisma di intensità stimata nel settimo grado della scala Mercalli e un altro nel giugno 1672, entrambi avvenuti nell'area tra Amatrice e Montereale.
Lo sciame sismico in questione cominciò invece, con ogni probabilità, all'inizio del 1702 con il movimento della faglia del Monte Vettore.
All'inizio si verificarono, probabilmente, scosse di lieve intensità. Il primo grande evento si ebbe il 18 ottobre 1702 in un'area vicino l'abitato di Norcia con una magnitudo momento di 5.1. L’evento venne avvertito in tutto il centro Italia, Roma compresa.
Un'altra scossa con la stessa intensità ci fu il 14 novembre 1702 con epicentro a Spello.
Dopo alcune settimane di tregua, il 14 gennaio 1703 venne registrato un nuovo violentissimo terremoto nella zona tra Amatrice e Montereale.
Il sisma fu generato dal movimento delle tre faglie appartenenti al sistema di faglie di Norcia.
Il 16 gennaio, la faglia di Montereale, attivatasi dopo la prima scossa, ne provocò un altro.
Il terzo terremoto, quello del 2 febbraio fu generato invece dalla faglia del Monte Marine.
A distanza di tre anni, il 3 novembre 1706 ci fu un altro grande evento sismico : quello della Maiella.
Al riguardo può essere utile consultare il Catalogo Parametrico dei Terremoti
http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/
Secondo una prima analisi da parte degli studiosi, le scosse di ieri mattina sembrerebbero ancora direttamente connesse con il sistema responsabile dei sismi di agosto, piuttosto che con la struttura che nel 1703 causò la distruzione di Pizzoli. Ma è ancora presto per poterne essere certi. Il terremoto storico più prossimo alla zona è quello del 2 febbraio 1703 di magnitudo Mw 6.7, ma i dati geologici disponibili indicano che questo evento sarebbe avvenuto sulle faglie più occidentali (es. Pizzoli, Monte Marine).
Secondo Ingv "Non si può escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di mercoledì mattina". Di certo, c'è una struttura che da oltre tre secoli appare dormiente e a quella bisogna prestare la massima attenzione.
Il Prefetto della Provincia di Macerata ha appena emanato un decreto in materia di circolazione dei mezzi pesanti sui tratti della Strada Statale n.16.
Il provvedimento prevede il divieto di circolazione dei mezzi di massa complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate in direzione da nord a sud sui tratti della Strada Statale Adriatica a decorrere dalle 14.00 di oggi alle 14.00 di domani mercoledì 18 gennaio.
Sono esclusi dal divieto i mezzi di soccorso, quelli appartenenti alle forze di polizia, alle forze armate, al trasporto pubblico, nonchè quelli adibiti a servizi di pubblica utilità.
Continua a nevicare nelle Marche, dove l'attenzione della Protezione civile è rivolta soprattutto alle zone terremotate dell'Ascolano e del Maceratese. Numerosi i disagi, con neve alta, con cumuli fino a un metro e mezzo. Particolari criticità sono segnalate a Pieve Torina, Acquasanta Terme, Visso e Bolognola dove è arrivata la turbina della Protezione civile regionale per la pulizia delle strade. Chiesta la presenza dell'Esercito, già operativo a Pieve Torina.
Problemi anche in provincia di Fermo. Al momento 12mila utenze sono senza luce di cui 800 circa nel Maceratese e le restanti nell'Ascolano. La viabilità, a parte le difficoltà dovute alle piante cadute e alle auto intraversate, non presenta interruzioni significative. Nel corso della giornata si valuteranno eventuali provvedimenti per la circolazione dei mezzi pesanti in autostrada.
Sono 300 i tecnici e operai di e-distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, coadiuvati dalle imprese appaltatrici, in campo già da questa notte per fronteggiare i danni sulla rete elettrica causati dalla forte ondata di maltempo che sta interessando anche le Marche e, in particolare, le aree collinari e montane della provincia di Ascoli Piceno dove si registrano i maggiori disagi per la clientela.
Le squadre, supportate da 45 mezzi speciali e 35 gruppi elettrogeni, stanno intervenendo, in molti casi in condizioni impervie e difficili, per riparare i guasti alla rete elettrica causati principalmente dalla formazione di manicotti di ghiaccio intorno ai conduttori e dalla caduta di alberi ad alto fusto situati al di fuori della fascia di rispetto della distanza dalla linea elettrica. E-distribuzione sta operando in collaborazione con la Protezione civile e con tutte le autorità locali: i lavori sono coordinati dal Centro operativo Enel di Ancona che monitora la rete elettrica 24 ore su 24, gestisce le segnalazioni dei guasti e coordina gli interventi di rialimentazione a distanza. L'intervento del personale di e-distribuzione proseguirà senza sosta fino al ripristino delle forniture e al rientro dell'emergenza meteo. (Ansa)
Evidentemente è destino che questo debba essere un anno scolastico a singhiozzo per gli studenti della provincia di Macerata. Diversi i Comuni, infatti, dove le scuole resteranno chiuse martedì 17 gennaio a causa del maltempo.
Visti il perdurare del maltempo e l’abbondante nevicata che sta interessando la città, il sindaco Romano Carancini ha firmato un’ordinanza che prevede per la giornata di domani (17 gennaio) la sospensione delle lezioni in tutte scuole di ogni ordine e grado compresi gli asili nido comunali. Scuole chiuse anche a Recanati, Belforte del Chienti, Camporotondo (fino a mercoledì), Sarnano, San Ginesio, Camerino, Corridonia, Treia, Appignano, Mogliano, Urbisaglia, Sant'Angelo in Pontano, Petriolo, Penna San Giovanni, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Colmurano. Scuole chiuse fino a mercoledì anche a Serrapetrona e Cessapalombo.
Alle ore 20.40 è stata ufficializzata anche la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a Tolentino
Alle 21.50 è stata ufficializzata la chiusura delle scuole anche a Cingoli.
Ore 23.50: scuole chiuse martedì anche a San Severino Marche: "Il provvedimento d’urgenza si è reso necessario per salvaguardare la sicurezza dei trasporti e l’incolumità degli studenti".
Il presidente della Jesina, Marco Polita (foto), ha preannunciato ricorso per la presenza in campo del giocatore Mario Titone nella partita con il Matelica di domenica scorsa, vinta dalla squadra allenata da Antonio Mecomonaco per 3 a 1.
“Titone era reduce da due giornate di squalifica con la maglia del Piacenza – afferma l’avvocato Polita - Una l’aveva scontata il 4 dicembre. L’altra, a nostro giudizio, mai visto che domenica scorsa il Matelica non ha giocato e considerato che la risoluzione del rapporto tra il Piacenza e Titone è avvenuto il 5 dicembre. Vogliamo sapere dal giudice sportivo se la posizione del giocatore è regolare”.
Il Matelica ha vinto per 3 a 1 allo stadio “Carotti” di Jesi grazie alle reti di Evacuo, Titone e Pera. La partita fra la Jesina e il Matelica era valida per la seconda giornata del girone di ritorno del campionato di serie D girone F.
Luca Ceriscioli è 12mo nella classifica dei presidenti di Regione più amati. Così la classifica dell'Istituto Ipr Marketing per il Sole 24 Ore, pubblicata oggi. Fra i sindaci dei 5 capoluoghi delle Marche è Paolo Calcinaro, primo cittadino di Fermo, eletto con una civica, il più apprezzato: su scala nazionale è quarto, ma ha lasciato per strada ben 9,9 punti rispetto al giorno delle elezioni. In caduta anche gli altri 4 sindaci. Al 15mo posto c'è Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro, con il 58% dei consensi (-2,5), in 26ma posizione troviamo il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli (Forza Italia), con il 56% (-2,9 punti), e la sindaca Pd di Ancona Valeria Mancinelli, che perde 6,6 punti rispetto al giorno delle elezioni. Solo 43mo il sindaco Dem di Macerata Romano Carancini, al 54,5%, e 4,6 punti in meno.
La Governance Poll è stata realizzata con interviste telefoniche e telematiche su campioni significativi di cittadini (600 elettori per ogni Comune capoluogo e mille elettori in ogni Regione), fra il 10 novembre e il 22 dicembre scorsi. Agli interpellati è stato chiesto un giudizio complessivo sull'operato del proprio sindaco o del presidente della Regione nell'arco del 2016, e se li voterebbero ancora nel caso domani ci fossero le elezioni. L'anno che si è appena chiuso non è stato un anno qualsiasi per le Marche, sconvolte dai due devastanti terremoti di agosto e ottobre: resta da capire se e quanto gli effetti della catastrofe, e la difficile ripresa abbiano influito sul 'sentiment' degli elettori intervistati. (Ansa)
Meno 36% di turisti stranieri a ottobre, stop alla narrazione del 'Marcheshire'. Se i dati elaborati dalla Coldiretti su statistiche della Banca d'Italia saranno confermati, il terremoto del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre scorsi ha inferto un colpo micidiale al turismo straniero nelle Marche. ''I miei clienti sono per lo più inglesi'' racconta Maccario Aureli, titolare di un agriturismo con azienda agricola biologica a Valfornace, comune nel cuore del Parco dei Sibillini. ''Vengono qui in cerca di relax. Una settimana-dieci giorni, li vedi seduti lì fuori sulla panca, leggono molto, fanno passeggiate. Chissà se tornano''. Delle 15 camere della struttura ''5 sono inagibili. Dopo la 'botta' di agosto le prenotazioni erano riprese, per il ponte di Ognissanti c'era il tutto esaurito, poi solo disdette''. L'assessore regionale Moreno Pieroni intanto ha lanciato una campagna di comunicazione massiccia per rilanciare il brand Marche.
(Ansa)
Con l’Ordinanza n. 11 del 9 gennaio 2017 è stato istituito il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della Struttura del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016.
Il CTS sarà di fondamentale importanza, in quanto ha il compito di supportare e consigliare il Commissario straordinario Errani nella “definizione dei criteri di indirizzo, vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel processo di ricostruzione, per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione con adeguamento sismico degli edifici distrutti e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici danneggiati, in modo da rendere compatibili gli interventi strutturali con la tutela degli aspetti architettonici, storici e ambientali, anche mediante specifiche indicazioni dirette ad assicurare una architettura ecosostenibile e l’efficientamento energetico. “ In funzione di ciò, vengono nominati i componenti sulla base “dell’elevata professionalità posseduta, nonché della manifesta e specifica esperienza maturata in materia giuridica, di urbanistica, di ingegneria sismica, di tutela e valorizzazione dei beni culturali, con particolare riguardo ai territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.”
Bene, non viene citata la Geologia e i due Geologi presenti, Barchi dell’Università di Perugia e Guzzetti del CNR, non si capisce quale elevata professionalità dovrebbero avere. Inoltre, a differenza di altre materie, la Geologia ha diverse professionalità, tutte fondamentali per una ricostruzione sicura, efficiente e compatibile con il paesaggio, inteso come insieme degli aspetti naturali (geologici appunto) e storico-culturali. Le caratteristiche e i processi geologici di un territorio sono peculiari e per la ricostruzione si impone la presenza di professionalità con profonde e comprovate conoscenze dei territori coinvolti, come per altro cita l’ordinanza. Di conseguenza non si comprende come possa essere esclusa la Geologia di Unicam, che da più di mezzo secolo lavora e fa ricerca nei territori del cratere sismico. Le decine e decine di professionisti provenienti da tutta Italia e dall’estero che nei mesi successivi agli eventi sismici hanno svolto i rilievi nelle zone colpite utilizzavano, come fossero cartine stradali, le mappe geologiche, delle faglie, delle frane e idrogeologiche prodotte proprio dai Geologi di Unicam. Il terremoto è un fenomeno fisico generato da un processo geologico, solo conoscendo il processo ci si può difendere meglio la prossima volta, perché i terremoti si verificano sempre negli stessi posti e con le stesse caratteristiche.
E' evidente che con queste premesse, i cittadini e le istituzioni locali si augurano che il Commissario Errani e il suo Vice e Presidente della Regione Marche Ceriscioli si facciano partecipi di tale preoccupazione includendo nel CTS i Geologi di Unicam, profondi conoscitori del territorio del cratere sismico, dei suoi rischi e delle sue risorse, nonché del fenomeno terremoto nei suoi vari aspetti. Questo è possibile, in quanto il Decreto consente al Commissario Straordinario con apposita ordinanza adottata ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2, di nominare componenti del Comitato Tecnico – Scientifico ulteriori e diversi da quelli individuati, non prevedendo, peraltro, impegni di spesa in quanto la nomina è totalmente gratuita.
Una nuova allerta meteo è stata diffusa questa mattina dalla Protezione Civile delle Marche. L'allerta riguarda la neve ed è valida dalle 6 di domenica mattina alla mezzanotte di lunedì.
Dalla mattinata di domenica 15 gennaio sono attese deboli nevicate sulla fascia appenninica e alto-collinare con limite della neve attorno ai 500/600 metri. Dal pomeriggio di domenica fenomeni in intensificazione e graduale calo della quota neve fino a 200 metri ed occasionalmente a quote di pianura, a fine giornata le cumulate nevose saranno moderate nella fascia appenninica e deboli sulla fascia collinare e costiera. Per lunedì 16 sono previste nevicate fino a 100/200 metri ed occasionalmente a livello del mare con cumulate tra deboli e moderate.
La scorsa settimana ho scritto delle gravi responsabilità della giunta regionale, sui ritardi nel posizionare i ricoveri prefabbricati per il bestiame, a sostituzione delle stalle ormai inagibili, e mi sono arrivate numerose lagnanze. Facciamo una volta per tutte che ciascuno fa il suo mestiere: chi governa si concentra nel fare cose concrete (non c’è che l’imbarazzo della scelta…), chi scrive controlla e giudica l’operato di chi governa. Funziona, o almeno dovrebbe funzionare così. D’altra parte occorre rilevare che in questo caso, tutta la stampa è stata unanime e concorde nel denunciare i palesi ritardi del governo regionale. Non a caso, mentre il ministro dell’Agricoltura, Martina – visibilmente irritato per le inefficienze – presiedeva un incontro in Regione, in Parlamento il vicepresidente della Camera, Simone Baldelli, con un suo intervento in aula sollecitava il governo a intervenire con rapidità al riguardo. Sono seguite, inoltre le interpellanze della parlamentare di SEL, Lara Ricciatti. Praticamente l’intero arco costituzionale si dice basito e sgomento a fronte di tanta lentezza e incapacità di agire della Regione Marche. A Norcia, per dire, sono arrivate le prime casette di legno, mentre a Castelsantangelo sul Nera, dove le aspettano dal lontano 24 agosto, non si vede ancora niente.
L’ho scritto in altre circostanze e qui ribadisco la mia sensazione: è la prova provata che alla stragrande maggioranza del governo regionale del terremoto e dell’immediato post sisma non interessa più di tanto.
Qualcuno ha mai visto in giro per i paesi disastrati, a parte il presidente Ceriscioli e l’assessore Sciapichetti, gli altri componenti della giunta?? Lo sapete che la vice presidente Anna Casini (PD) è la titolare dell’assessorato all’agricoltura? E che, detto per inciso, è la responsabile in prima persona del disastro della mancata costruzione delle stalle prefabbricate? Qualcuno se la ricorda in giro tra i pascoli e gli allevatori? Oppure vogliamo parlare dell’assessora alle attività produttive Manuela Bora (ancora PD)? Glielo hanno detto che nella sua regione ci sono stati tre o quattro spaventosi terremoti che hanno distrutto sia grandi fabbriche che piccoli opifici? Che le attività di allevamento e pascolo sono l’unica fonte di ricchezza di interi piccoli centri? C’è mai stata a visitare una stalla distrutta, oppure ha avuto paura della puzza di bestiame e fieno che esse emanano? Ma vogliamo parlare dell’assessore Moreno Pieroni (Uniti per le Marche) che si occupa di cultura? Ha letto sui giornali dei gravissimi danni a tutto il patrimonio artistico e in generale a tutti i beni culturali? Anche lui, qualcuno lo ha mai visto da queste parti? E Loretta Bravi (Popolari-UDC) ha la delega alle professioni e alle università. Dovrebbe girare come una trottola, visto che Camerino ha l’Ateneo distrutto. Invece niente. Nessuno, a momenti, la smuove dal suo ufficio. E su Fabrizio Cesetti (PD) due parole non le vogliamo spendere? Assessore al bilancio, ai servizi pubblici locali e al demanio (praticamente il cuore pulsante dell’apparato amministrativo) quasi non si è mai mosso dalla sua postazione e non ha detto una parola.
Beninteso, non è necessario e indispensabile stare sul posto, però visto che anche il Presidente della Repubblica ogni tanto capita da queste parti, sarebbe auspicabile una maggiore presenza di chi questi territori li governa in prima persona. Insomma è un fatto di sensibilità e di cortesia istituzionale, che questi figuri hanno dimostrato sicuramente di non possedere.
In verità si tratta di un’umanità varia che è un mix di vecchi volponi della politica e di dilettanti allo sbaraglio che però ha ben chiara in mente la strategia da perseguire: fregarsene del terremoto! Anzi, possibilmente approfittarne in un secondo momento, per ricavarne benefici in termini di consenso, ma scaricare oggi tutte le responsabilità sulle spalle dell’assessore Angelo Sciapichetti. Il quale essendo pure maceratese, quindi del collegio quasi interamente terremotato, diventa doppiamente interessato e responsabile. Praticamente un gioco da ragazzi, visto che il buon Angelo piuttosto che rispondere: “a brigante, brigante e mezzo”, offre evangelicamente l’altra guancia. Infatti su Facebook, nel silenzio generale dei suoi colleghi di giunta, si è assunto tutte le responsabilità. Anche quelle che sue palesemente non sono: come quella dei ritardi sulla costruzione delle stalle prefabbricate.
Quindi a fronte di un’assessora (con funzioni di vice presidente) all’Agricoltura che non ha combinato niente, c’è un assessore alla Protezione Civile ( come dice la parola stessa non del bestiame) che oltre a correre giorno e notte ininterrottamente dal 24 di agosto, si deve beccare pure maledizioni e insulti che suoi non sono.
Decisamente un bell’ambientino questo qui della Giunta Regionale. Personalmente, ma anche molto sommessamente, dico che così non può funzionare, anche perché, oggettivamente, non si riescono a fare gli interessi dei marchigiani. I quali, tuttavia, se ne sono accorti e a tempo debito li cacceranno come meritano - cioè malamente – dal governo della Regione.
Lieve malore per il premier Paolo Gentiloni al rientro da Parigi. Il presidente del Consiglio, si apprende, si è recato al Policlinico Gemelli dove è emersa la necessità di un piccolo intervento di angioplastica ad un vaso periferico perfettamente riuscito. Gentiloni sta bene ed è vigile.
Il decorso post operatorio del premier prosegue senza problemi. Gentiloni, sbarcato dal volo che da Parigi aveva fatto rientro a Roma, aveva normalmente fatto rientro a Palazzo Chigi dove, avvertendo un leggero malessere, aveva deciso di farsi controllare in ospedale. Il presidente del Consiglio, sempre lucido ed in piedi, si è recato in auto al Gemelli avvertendo il suo staff che non si sentiva bene: "Mi vado a far vedere - aveva detto - non mi sento bene".
Non è previsto al momento, secondo quanto si è appreso, nessun bollettino medico sulle sue condizioni. Il premier è stato ricoverato nella Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) del Policlinico Gemelli guidata dal professor Antonio Rebuzzi.
(Fonte: ANSA)
Arriverà a febbraio la prima tranche degli interventi per aiuti diretti per le aree dell'Italia centrale colpite dal sisma: ''11 milioni di euro agli allevatori danneggiati dal terremoto, che completano e irrobustiscono una strategia che abbiamo messo in campo dal 24 agosto, quando abbiamo anticipato le risorse della Pac per dare liquidità alle aziende agricole''. Lo ha annunciato il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, a margine di un incontro presso la sede della Regione Marche, presenti il governatore Luca Ceriscioli, Vasco Errani e Fabrizio Curcio.
''Credo che ci sia da parte di tutti la consapevolezza che siamo di fronte ad un'emergenza molto complessa che casca in un periodo complicato dal punto di vista climatico e ambientale, che le innovazioni degli strumenti messi a punto con la protezione civile e il commissario sono innovazioni per tutti e quindi vanno conosciute, capite e interpretate da tutti''. Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che ad Ancona ha fatto il punto nella sede della Regione Marche sulla situazione nelle aree del sisma, e i ritardi lamentati dagli allevatori nella fornitura di stalle mobili. ''Il raggio di azione degli strumenti messi a fuoco per l'emergenza terremoto - ha aggiunto - è assolutamente nuovo, è molto più forte e radicale degli interventi impostati per emergenze precedenti''. (Ansa)
Nevica, soprattutto sulla zona costiera adriatica, e temperature che restano decisamente basse. Ma la situazione non appare destinata a migliorare. Secondo le previsioni di meteogiornale.it, infatti, da qui a una settimana dovremo affrontare nuove nevicate.
Sarebbe in arrivo una nuova irruzione artica che entrerà nel vivo a partire da sabato prossimo e che potrebbe intrattenersi per circa una settimana, con clou presumibilmente a cavallo tra il 16 e il 18 gennaio.
La previsione indicante entità e distribuzione delle nevicate - dal 10 al 17 gennaio - conferma quantità importanti su alcune regioni e soprattutto certifica l'interessamento di gran parte d'Italia. In pole position, ancora una volta, le Adriatiche e il Sud. Tra Marche, Abruzzo, Molise, rilievi della Calabria e della Sicilia nordorientale potrebbero cadere da 50 a 1 metro di neve (non parliamo di accumuli al suolo, ma di quantità di neve prevista).
A seguito del difficile momento che il centro Italia sta attraversando a causa dei recenti terremoti, MAP Communication, agenzia di comunicazione marchigiana attiva nel marketing, advertising, PR e e-business, si è unita al WHITE, il principale Salone Italiano Moda Donna leader internazionale per la ricerca, in un progetto a favore delle imprese presenti nelle aree colpite dal sisma.
Nella prossima edizione del WHITE che si terrà dal 14 al 16 gennaio e in quella seguente di febbraio, il salone metterà a disposizione gratuitamente i propri spazi per realizzare tre aree food & wine, dove saranno proposti prodotti tipici di alcune aziende che hanno sede nei territori colpiti dal sisma.
L’agenzia MAP, fortemente radicata nel territorio del centro Italia, in cui opera da 40 anni, si è fatta promotrice di questa iniziativa con grande entusiasmo, per dare un forte segnale di sostegno e vicinanza a quelle piccole e medie imprese che fanno delle loro tipicità e identità enogastronomiche la propria ricchezza.
Questo progetto permette di promuovere la regione Marche e le sue particolarità del settore food and wine attraverso un canale alternativo che mette in contatto le aziende ed i propri brand con tanti visitatori e aziende provenienti da ogni parte del mondo.
Infatti, parallelamente all’inserimento dei prodotti nelle aree ristorazione, gli ospiti del WHITE avranno anche la possibilità di acquistare alcuni di questi prodotti tipici.
In via del tutto eccezionale, il ricavato delle vendite sarà interamente di proprietà delle realtà partecipanti e non sarà devoluta nessuna percentuale degli incassi al salone ospitante.
Protagoniste delle tre aree Food & Wine (padiglione Tortona 27) saranno tante realtà che hanno sede vicino ai Monti Sibillini: in primis Muoversi Con Gusto, società con sede ad Acquasanta Terme (AP), la cui mission è la promozione e la valorizzazione dei prodotti del territorio piceno e maceratese. Verranno servite tante proposte di menu specifiche per i diversi momenti della giornata, idee street food e abbinamenti con prestigiosi vini made in Marche.
Questo progetto è stato fortemente voluto insieme a WHITE da MAP Communication, la cui sede operativa è nelle Marche, a poca distanza dalle zone terremotate: un progetto di responsabilità sociale che rispecchia non solo il legame con il proprio territorio ma soprattutto la volontà di promuovere lo sviluppo in una regione ad alto contenuto e valore commerciale ed economico. MAP Communication, oltre ad essere promotrice del progetto, si occuperà del coordinamento delle attività di comunicazione e promozione dello stesso.
Fare il punto sull’avanzamento dei lavori di costruzione delle strutture temporanee per il ricovero degli animali e rafforzare unitariamente con istituzioni e organizzazioni agricole gli interventi semplificati per gestire l’emergenza degli allevatori colpiti dal sisma che, in questi giorni, stanno affrontando anche i disagi portati da neve, vento e temperature molto basse. Con particolare attenzione allo strumento, già operativo da fine novembre grazie a una ordinanza del Commissario straordinario del governo per la ricostruzione, dell'indennizzo al 100% dei costi sostenuti dai privati per garantire la continuità produttiva e velocizzare così al massimo gli interventi.
Questi sono stati gli obiettivi di due riunioni, svoltesi oggi presso la sede del Dipartimento della Protezione civile, alla quale hanno preso parte, oltre al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, al Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio e al Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, Presidenti, Assessori e rappresentanti delle quattro Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, del Ministero della Salute e delle associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza italiana delle cooperative e Confederazione Italiana Agricoltori.
In particolare, è stato ribadito che le ordinanze del Capo del Dipartimento e del Commissario già da fine novembre prevedono la massima semplificazione delle procedure e la copertura totale dei costi affrontati dai privati per garantire la continuità delle produzioni.
Per la prima volta in questo tipo di emergenze, infatti, è prevista dal 28 novembre la possibilità per il singolo allevatore che abbia certificato un danno alle strutture di ricevere rimborso integrale per tutte le spese necessarie, compresa la predisposizione delle aree e all’allestimento delle stalle provvisorie o all’acquisto di macchinari.
A più di un mese dall'emanazione dell'ordinanza, però, l’utilizzo di questi strumenti non è ancora stato soddisfacente. Allo stesso tempo sono in corso i lavori previsti dalle Regioni, a seguito delle necessarie procedure di gara definite a partire dal primo terremoto del 24 agosto, per garantire l’allestimento di stalle provvisorie e di moduli abitativi provvisori rurali di emergenza (MAPRE).
Quindi, se sul fronte normativo non sono emerse richieste aggiuntive, le associazioni di categoria si sono ulteriormente impegnate ad affiancare le Regioni in un preciso cronoprogramma di incontri con gli allevatori per spiegare gli strumenti a disposizione per rispondere all’emergenza. Gli incontri previsti nei prossimi giorni saranno finalizzati a chiarire le procedure esistenti, ad accelerare quanto più possibile l’installazione e l’allestimento di moduli e strutture necessarie e a fronteggiare criticità puntuali che dovessero successivamente emergere.
Dal capogruppo di Forza Italia in Regione, Jessica Marcozzi, riceviamo
La nostra Regione sta crollando sotto i colpi della disoccupazione e l’Amministrazione regionale non prevede alcun fondo o stanziamento per favorire il lavoro, soprattutto giovanile e femminile. Nessun piano o programmazione ma solo contributi a pioggia a associazioni varie quando, invece, i nostri conterranei si ritrovano ad avere serie difficoltà ad arrivare a fine mese per mancanza di un lavoro. E’ ora che la politica di Centrosinistra la smetta di occuparsi solo dei suoi interessi in barba alle difficoltà della collettività.
Nelle Marche insistono, infatti, circa 68 mila disoccupati. I dati Istat rielaborati dalla Regione Marche sul terzo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo 2015 forniscono un quadro drammatico in merito all'occupazione nella nostra Regione con un calo del 6,5% di assunzioni (pari a circa 114 mila persone) rispetto al 2015. E, purtroppo, fatto gravissimo, l’Amministrazione non sta facendo nulla per sostenere e favorire l’occupazione, la crescita economica e il rilancio del tessuto aziendale marchigiano. Nel bilancio non figurano stanziamenti per l’occupazione o sostegni alle aziende. Un atteggiamento inaccettabile. Per questo motivo chiederò spiegazioni all’Amministrazione con un’interrogazione consiliare.