Giovedì 26 ottobre, nella sede della Regione Marche, è stato presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2017.
27esima edizione di un il lavoro che è frutto della collaborazione di vari enti e organizzazioni, dal dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio, all’Unar Ufficio antirazzismo, alle Chiese valdese e metodista, all’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo e ai curatori della ricerca: la rivista Confronti e il centro studi IDOS.
Il Dossier raccoglie e commenta i dati disponibili sul fenomeno migratorio con lo scopo di fornire un’informazione corretta e quanto possibile completa. Quest’anno ha impegnato più di 130 autori del mondo accademico, sociale, associativo e istituzionale con il supporto dei dati statistici più aggiornati sui molteplici e complessi aspetti che riguardano gli immigrati in Italia.
Per quanto riguarda le Marche continua a diminuire la presenza degli stranieri nel territorio marchigiano. Alla fine del 2016 erano 136.199, scendendo sotto il 9% per la prima volta dal 2011 (media nazionale 8,3%). Il numero è sceso anche per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di oltre 8mila persone. Anche le nascite dei bambini stranieri sono in calo. Al contrario del luogo comune che dipinge l'immigrato come africano nero e musulmano, gli stranieri presenti sono, per ben oltre la metà, europei (romeni soprattutto e albanesi in leggero calo), seguiti dagli asiatici (specie cinesi). Gli africani sono meno del 20%, marocchini in maggioranza e gli americani a poco più del 7%. Gli stranieri titolari di permesso di soggiorno sono ugualmente in maggioranza europei. Anche questa parte della popolazione ha risentito del calo dell'occupazione, specie nei settori costruzioni, servizi ricettivi e commercio. Se diminuiscono i dipendenti, aumentano gli imprenditori stranieri, soprattutto nel maceratese. Nel 2016, rifugiati e richiedenti asilo sono stati nelle Marche 4.683 (3 ogni mille abitanti della regione).
Il Dossier presenta un contesto fluido che si modifica continuamente e dove gli immigrati e i loro figli assumono una rilevanza sempre maggiore dal punto di vista demografico, economico, occupazionale e socio-culturale. L'invito è di guardare all’immigrazione come a uno dei fattori chiave dello sviluppo umano, sociale, demografico ed economico non solo dei Paesi del Sud del mondo ma anche per i Paesi di destinazione.
Un breve video realizzato da Rai News 24 ha riassunto i principali dati italiani.
Lo scorso anno è stato un anno di cambiamento per quanto concerne la diffusione dello smartphone in Italia e nel mondo. Secondo i dati di Strategy Analytics, il 2016 è stato l’anno dei record: si parla di più di 1,5 miliardi di device venduti in tutto il globo, con una crescita pari al +3,3% rispetto al 2015. In sintesi, ogni anno che passa gli smartphone aumentano la loro penetrazione sul mercato. Da un punto di vista di brand, è la Samsung che domina questo settore con oltre 300 milioni di unità vendute. A seguire si trova la Apple con circa 215 milioni di vendite nel 2016. In forte ascesa, invece, la Huawei: il noto marchio asiatico, nel 2016, ha venduto circa 140 milioni di unità. Chiude la new entry Oppo, con 80 milioni di smartphone venduti nei passati dodici mesi.
Smartphone con contratto: conviene o no?
Non sono poche le vendite di smartphone legate ai piani tariffari proposti dagli operatori telefonici. Una moda – quella del telefono “a rate” – che da anni ha molti appassionati in Italia. Ma il mercato di oggi ha cambiato le prospettive: dunque conviene ancora fare questa scelta, oppure esistono delle alternative migliori? Partiamo dai vantaggi: lo smartphone incluso ha un impatto minimo sul budget mensile, perché consente di spalmare la spesa. A differenza dell’acquisto a rate, qui non si pagano né il TAEG né il TAN, allo 0%. Inoltre, spesso il prezzo viene ulteriormente abbattuto dalle promozioni. Ma esistono anche degli svantaggi: ci si lega ad un operatore telefonico per tanti mesi. E nel caso si volesse cambiare rescindendo il contratto, si è obbligati a versare tutte le rate in un’unica soluzione. E vi è anche l’obbligo di restituire i soldi risparmiati grazie a sconti e promozioni: paradossalmente, il costo potrebbe diventare superiore. Ovviamente è impossibile dare un giudizio finale, perché tutto dipende dalle esigenze e da un mix di questi fattori.
È un mercato che cambia: i nuovi operatori virtuali
Il mercato odierno dei provider telefonici è cambiato, per via della nascita degli operatori virtuali: provider a basso costo che hanno anche influenzato la scelta relativa agli smartphone in bundle con i piani tariffari. Se un tempo lo smartphone incluso era un vantaggio, oggi il risparmio economico aumenta scegliendo questa nuova soluzione. Esistono infatti diverse offerte di piani tariffari molto economici come quelli di Kenamobile: un operatore virtuale che propone anche dei pacchetti da 1.99 euro al mese. Il vero risparmio quindi si ottiene sulle tariffe: un risparmio che consente di investire sull’acquisto di uno smartphone a parte, guadagnandoci comunque. Ma come mai questi virtual provider riescono a proporre dei prezzi così low cost? Perché non hanno alcun costo legato alle infrastrutture di rete, che invece appartengono alle grandi compagnie. Di fatto, prendono in locazione le suddette senza spendere per questo fattore. Il risultato? Possono promuovere prezzi davvero vantaggiosi.
Il discorso che abbiamo affrontato oggi cambia le scelte. L’acquisto di un piano tariffario con smartphone incluso, alla luce delle novità, potrebbe non essere più la soluzione più conveniente.
I prodotti tipici del territorio terremotato vanno in trasferta in Val d'Aosta per un weekend. La Coldiretti di Macerata sabato 28 ottobre porterà una serie di tipicità delle zone colpite dal sisma a Chatillon (Aosta) nell'ambito della XIV Sagra del Miele.
Dai salumi alla Vernaccia di Serrapetrona, dalla visciola alla crescia, dal miele ai formaggi, fino al vino cotto: queste le proposte in degustazione di specialità salvate nonostante il terremoto, che ha creato gravissimi danni all'attività agricola.
L'iniziativa vedrà anche la presenza del comune di Valfornace e del Consorzio apistico maceratese. La "trasferta" valdostana si inserisce nelle iniziative di solidarietà che hanno visto un italiano su 3 (36%) acquistare prodotti tipici delle zone terremotate. (Ansa)
Sabato 28 ottobre al via anche nelle Marche la mobilitazione nazionale promossa dalla FAI-CISL a sostegno di un'agenda di riforme su previdenza, occupazione, retribuzioni e contrasto allo sfruttamento nei settori agroalimentari e ambientali. Ad Ancona a partire dalle ore 9:30 ci sarà il presidio per raccogliere le firme - che verranno raccolte fino a fine 2017 - davanti alla Prefettura in piazza del Papa per sostenere le proposte di riforma avanzate dal sindacato.
Le proposte "mirano ad abbassare l'età pensionabile dei lavoratori agricoli, degli addetti imbarcati della pesca, degli operai alimentaristi del comparto forestale e della bonifica, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante". Condizione che permetterebbe di andare oltre la Legge Fornero, "consentendo il pensionamento con 35 anni di contributi".
«Scendiamo in piazza ad Ancona, come in tutta Italia, per dare una svolta ai temi del lavoro e mettere in campo un percorso di riforme concrete per chi lavora in un settore come quello agricolo e dell’industria agroalimentare, dove le basse retribuzioni, il lavoro nero ma anche quello grigio, prestato cioè da chi è già in pensione e disponibile ad accettare qualsiasi condizione retributiva, sono all’ordine del giorno – sottolinea Giuseppe Giorgetti, Segretario Generale Fai Cisl Marche, che sabato sarà in piazza del Papa ad Ancona con i lavoratori - Criticità che stanno sempre più allontanando i giovani dal lavoro agricolo. I dati parlano chiaro, nella nostra regione le aziende agricole registrano un calo, che va in controtendenza con una crescita nazionale dell’1,3%.- spiega Giorgetti - Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una diminuzione di oltre 2500 addetti, tra coltivatori diretti e dipendenti, passando da un totale di 16.858 del 2016 ai 14.285 del 2017. Il popolo dei lavoratori agricoli, che in Italia raggiunge quasi i 2 milioni di persone vede ancora oggi negato, ad esempio, il riconoscimento del lavoro usurante – conclude – Per questo, come Fai Cisl, siamo impegnati in prima linea affinché sia dato, finalmente, un riconoscimento dignitoso al lavoro agricolo. E’ una questione di giustizia sociale».
Tra le priorità della Fai Cisl anche "ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali, anche per le aziende sotto i quindici dipendenti, con il riconoscimento della disoccupazione agricola anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato e il consolidamento della durata e dell’importo della Naspi, senza decalage".
Sotto il profilo contrattuale, la Fai Cisl invoca inoltre "l’innalzamento delle retribuzioni per i contratti agricoli di prestazione occasionale al livello della media dei contratti provinciali e la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con maggiori affidamenti bilaterali per il buon governo del mercato del lavoro agricolo".
Centrale, nei comparti ambientali, "la realizzazione di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e di una legge per rilanciare il patrimonio forestale e ambientale italiano che individui anche una solida controparte pubblica per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori forestali, atteso ormai da cinque lunghi anni".
Loredana Lipperini lo chiama in causa sul suo blog, Francesco Pastorella risponde. Questo il testo:
"In risposta alla signora Loredana Lipperini (La Repubblica) che si è scomodata ad accusarmi di essere politicizzato (qui)....
Leggo che mi chiama in causa e resto allibito dal contesto .... premettendo che queste polemiche servono soltanto a chi ci sta riducendo in queste condizioni , il quale è il vero colpevole di tutto e che dovrebbe essere, da tutti noi, condannato e pressato affinché le cose vengano fatte nel migliore dei modi, non comprendo come una giornalista come lei, posso affermare con tanta sicurezza che io sia politicizzato.
Son certo che conosca bene il significato di tale parola ed anche che sia un’accusa grave nel contesto in cui ci troviamo.
Altro errore che commette è quello di parlare di singolari affinità con FDI. Premettendo che ho il diritto di pensare e votare per chi mi pare(o no?), non faccio parte di alcun partito, non sono MAI stato candidato nemmeno in circoscrizione (adesso municipio) per alcun partito e la mia colpa sarebbe solo quella di aver coordinato nel lontano 2013 l’area social di FDI , proponendo in un congresso di fare in modo che i social venissero supportati adeguatamente come strumento di comunicazione e citando il presidente Obama come esempio . Sarebbe questa la mia più grave colpa? Beh mi sembra poco .
Ciò che più mi colpisce, perché viene da lei , non dai cialtroni che, incapaci di far nulla di meglio che ululare alla luna ed applaudire i “governanti” ad ogni inaugurazione di 10 casette , è la superficialità con la quale si associa una persona ad un partito (per lei demoniaco, magari per altri no, ma siamo ancora in democrazia credo) senza per nulla andare ad analizzare cosa questa persona abbia fatto nell’ultimo anno e quali azioni abbia messo in piedi per cercare (sbagliando anche, ci mancherebbe) di aiutare .
Leggo che sta criticando anche gli amici di estrema sinistra con i quali lavoro da un anno e con i quali vado d’accordo su molti più temi di quanto io stesso avessi potuto immaginare , perché se ci si toglie questo stupido cappello politico , la bandiera dei terremotati non può che suggerire le medesime azioni a prescindere dalle ideologie politiche .
Non si può chiamare in causa la politica quando sono state consegnate soltanto il 26% di Sae, quando le macerie sono tutte lì , si registrano morti per depressione e suicidi, la viabilità non è stata ripristinata e soprattutto non è stato fatto nulla per evitare la perdita di posti di lavoro e la chiusura delle aziende!
Non ho visto agitarsi la gente su questi temi , soprattutto sull’ultimo che dovrebbe essere di sinistra ma che è stato tirato fuori da questo orco di destra .
Aggiungo che il sottoscritto ha scoperchiato il 28 giugno l’assurda distribuzione degli sms solidali da parte della Regione Marche. La invito ad informarsi su questa vicenda che lei stessa ha trattato verso la metà di luglio, epoca in cui commentava così una mia affermazione : “parole santissime”.
Smettiamola con questi assurdi preconcetti. Chi sta quotidianamente lavorando con me , ha potuto constatare con mano quanto siano prioritarie le esigenze dei terremotati rispetto alle ideologie politiche che, sinceramente, hanno deluso da un bel pezzo le mie aspettative.
Per chiudere , con la speranza che un giorno anche lei possa ravvedersi e magari ammettere di aver sbagliato su di me, non ho alcuna intenzione di candidarmi ad alcuna elezione, ho già rifiutato delle candidature perché voglio mantenere la possibilità di mandare a quel paese chiunque . E quando dico chiunque, dico chiunque.
Scenda dal pulpito e venga insieme a noi tra i terremotati, comprenderà meglio che parlare di politica, di Stalin o Mussolini, di buoni e cattivi, non è proprio il caso...
Ps nelle chat i ragazzi delle brigate di solidarietà attiva mi chiamano il compagno P. .....
Beh , sapendo come la pensano, per me è un onore.
Cordialmente
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Elena Leonardi, capogruppo regionale di Fratelli d'Italia.
"La sconvolgente vicenda della bambina tredicenne stuprata ad Ascoli è allucinante e merita la totale attenzione da parte delle istituzioni, quelle regionali comprese. Ad intervenire è la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, la quale chiede un intervento unitario al fine di premere affinché i tempi sul riconoscimento dello status di rifugiato non diventino un alibi ma siano veloci e permettano rapide espulsioni.
Purtroppo le Marche non sono un'isola felice, lo stupro della tredicenne da parte di due immigrati ospiti di una struttura di accoglienza fa seguito ai già noti stupri di Rimini messi in atto da giovani extracomunitari residenti nel pesarese, uno dei quali è proprio un richiedente asilo.
I dati sono allarmanti: ogni giorno 11 stupri in Italia, quelli denunciati, e in quattro casi su 10 sono stranieri, oltre 2300 casi sino all'inizio di settembre. Se si pensa che gli stranieri sono l'8% della popolazione questo vuol dire che stiamo accogliendo soggetti anche molto pericolosi che, stando ai dati del Viminale, hanno "una propensione allo stupro 10 volte superiore" a quella degli italiani.
Siamo arrivati al limite della sopportazione, per crimini di tale brutalità che segnano le vite di tutte le vittime serve non solo una condanna unanime ma un'azione più forte che parte dallo Stato.
E' ora che chi governa, sia a livello nazionale sia a livello regionale, inizi a trattare il problema per quello che è: un vero e proprio allarme sicurezza per l'aumento delle violenze.
Una riflessione andrebbe fatta anche in merito all'istituto, tutto italiano, della cosiddetta "protezione umanitaria" che consente un permesso di soggiorno di ben due anni al momento del diniego dello status di rifugiato per assenza di requisiti riconosciuti a livello internazionale dalla Convenzione di Ginevra e alle protezioni sussidiarie stabilite a livello europeo.
La componente delle azioni criminose compiute da extracomunitari è anch'essa in aumento, e non è solo una percezione ma ogni giorno fatti di cronaca lo testimoniano.
E' ora che si intervenga perché chi delinque in Italia non solo deve pagare la pena a seguito di condanna ma va ad esso negata qualsiasi possibilità, di rimanere sul suolo italiano facendo decadere ogni beneficio di accoglienza".
L'attesa per le soluzioni abitative di emergenza appare eterna, così Terre in Moto Marche ha messo in piedi una singolare protesta: alcune casette di carone sono state posizionate ad Ancona sotto la sede della Regione.
"Visto e considerato che quelle che da un anno dovrebbero sorgere nei paesi colpiti dal terremoto ancora non si vedono, come rete Terre In Moto, abbiamo voluto consegnare alla Regione le nostre SAE, che con l’occasione ribattezziamo “Soluzioni abitative in attesa eterna”. Dopo un anno continuare a chiamarle con il loro nome (Strutture abitative in emergenza) sembra una gigantesca presa per i fondelli. Per rendersi conto del punto della situazione basta confrontare i tempi che la Regione aveva previsto a maggio 2017 con lo stato attuale delle cose.
Queste strutture" spiegano i referenti di Terre in Moto "rappresentano chiaramente solo una delle criticità ancora presenti e con le quali ci confrontiamo ogni giorno ma sotto l’aspetto simbolico sono fondamentali perché nel ritardo della loro consegna è racchiuso tutto il senso della strategia dell’abbandono di cui parliamo da mesi.
Aggiungiamo inoltre che è gravissimo quanto emerso in queste settimane, già previsto e prevedibile, in merito alle condizioni degli operai che lavorano alla costruzione e posa delle SAE. Costretti a turni di lavoro massacranti e con qualsiasi condizione meteo (su richiesta esplicita della Regione stessa) si ritrovano a scontare ritardi e responsabilità che sicuramente non sono di loro competenza. Ancora una volta a pagare sono i più deboli.
Le nostre casette sono anche un messaggio rispetto alle tanto vituperate “casette abusive”, contro le quali ci si è mossi con tanto rigore. Di fronte ai ritardi ancora presenti se ci sono stati degli abusi sono stati sicuramente quelli commessi dalla politica e non quelli di chi, con tutte le differenze e i distinguo del caso, hanno pagato di tasca propria l’unico modo per resistere. Politica che se da un lato mostra tutta la sua incapacità dall’altro ha iniziato a “far calare” gli sciacalli in vista di una campagna elettorale che nel cratere si appresta ad essere devastante. Ma chi ha perso casa e lavoro, se non i propri cari, non è carne da macello e non accetta la guerra tra poveri che si vorrebbe imporre.
Ad un anno delle scosse che più hanno colpito i nostri territori, lasciamo quindi queste casette abusive sotto a palazzo Raffaello, sede della Regione Marche e invitiamo tutti alla Marcia del Ritorno che abbiamo organizzato per domenica 29 ottobre alle ore 10.00 da Maddalena di Muccia a Pieve Torina. Torneremo in strada nel cratere per riprendere parola tutti insieme, terremotati e non, e per gridare la nostra volontà di tornare, resistere e ricostruire".
Il 30 ottobre il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine dei Geologi delle Marche organizzano una giornata di studio per trarre un bilancio un anno dopo la scossa più forte che ha interessato l’Italia Centrale e per fare il punto sulla ricostruzione post-terremoto.
Il 30 ottobre 2016 alle ore 07:40 l’Italia Centrale è stata colpita da un intenso sisma di magnitudo 6,5 con epicentro tra i comuni di Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Preci (al confine tra Umbria, Marche e Lazio). Viene classificata come la scossa più forte in Italia dal terremoto che rase al suolo l’Irpinia nel 1980 ed è uno dei quattro principali eventi sismici che hanno interessato l’Italia centrale tra il 2016 e il 2017.
Per non dimenticare, per trarre un bilancio di ciò che è stato fatto (e non) un anno dopo il sisma, e per fare il punto sulla ricostruzione post-terremoto, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine dei Geologi delle Marche organizzano una giornata di studio dal titolo: “30 ottobre 2016, magnitudo 6.5: il punto dei geologi a un anno dal sisma” che avrà luogo lunedì 30 ottobre 2017 dalle ore 09:30 alle 17:30 presso l’Auditorium Mons. Silvano Montevecchi di Ascoli Piceno (Viale delle Rimembranze, 34).
Al convegno parteciperanno esperti del settore: Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi; Piero Farabollini, Presidente dell’Ordine Geologi della Regione Marche; Raffaele Nardone, Tesoriere CNG; Adriana Cavaglià, Consigliere CNG; Carlo Doglioni, Presidente INGV; Alfiero Moretti, Dirigente Reggente Ufficio Speciale Ricostruzione Sisma 2016 Regione Umbria; Italo Giulivo, Direttore Ufficio Attività tecnico-scientifiche per la previsione e la prevenzione dei rischi – Dipartimento della Protezione Civile; Fabrizio Galluzzo dell’ISPRA; Gilberto Pambianchi, Presidente Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia; Floriana Pergalani, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale presso il Politecnico di Milano e componente del Centro per la Microzonazione Sismica e le sue Applicazioni; Cesare Spuri, Direttore Ufficio Speciale Ricostruzione post sisma 2016 della Regione Marche. Presenti numerose personalità politiche: Luca Ceriscioli, Presidente Regione Marche; Guido Castelli, Sindaco Ascoli Piceno; Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica. Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata dalla giornalista del TG1 Barbara Capponi, nella quale interverranno anche Daniele Mercuri, Vice Presidente Ordine dei Geologi Regione Marche; Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Nicola Tullo, Presidente Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo; Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi della Regione Lazio e Filippo Guidobaldi, Presidente Ordine dei Geologi della Regione Umbria.
L’incontro sarà un’occasione importante per dibattere, insieme a numerosi esperti e a personalità istituzionali, sulla necessità di un’adeguata pianificazione territoriale e urbanistica che si basi sui concetti della prevenzione dei rischi geologici e della convivenza con questi ultimi. L’evento sismico ha, infatti, ancora una volta, messo in evidenza come le caratteristiche geologiche e geomorfologiche, oltre alla tipologia edilizia, che nell’area del cratere derivano da una stratificazione urbanistica iniziata dall’epoca medioevale, siano stati fattori determinati dell’elevato grado di danneggiamento. Nel corso della giornata saranno consegnati gli attestati di merito ai geologi che hanno partecipato alle attività di supporto al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per la gestione e il superamento dell’emergenza sismica del Centro Italia 2016 – 2017.
"Dobbiamo ricostruire i muri, certamente. Ma soprattutto dobbiamo ricostruire le comunità, fatte di bambini e di scuole, di cittadini che lavorano e di un ambiente che non verrà deturpato". Questo è ciò che ha detto il Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli, durante il suo intervento alla presentazione del calendario che l'Associazione nazionale funzionari di polizia ha realizzato con l'obiettivo di raccogliere fondi per i bambini orfani del terremoto.
"Ci sono ferite profondissime che restano anche a distanza di tempo - ha aggiunto De Micheli - e altre ferite che possono essere rimarginate, come quelle sull'integrità della comunità. Il nostro compito, che è molto complicato, è costruire il futuro nel senso pieno del termine, affrontando la ricostruzione nella sua pienezza. Non possiamo perdere di vista l'insieme del progetto". De Micheli ha poi ribadito che è fondamentale "coniugare la velocità nel fare le cose col farle bene".]Ce la stiamo mettendo tutta - ha concluso - e continueremo a farlo".
FONTE ANSA
Da Giuseppe Zito, coordinatore regionale di Forza Nuova, riceviamo
"Ha solo 13 anni la vittima di violenza sessuale da parte di due giovani profughi, ospiti della struttura Oasi Carpineto. Un nuovo caso di stupro razziale che si aggiunge a quelli già noti e che conferma senza dubbi il fallimento del teorema dell'accoglienza, della solidarietà e dell’integrazione. Il messaggio criminale dell'uguaglianza fra popoli unitamente all'invasione migratoria, in buona parte composta di giovani maschi, crea uno squilibrio che non può che risultare in una escalation di stupri e di violenza, dalla quale nessuna delle nostre donne può ritenersi indenne, fino a quando il morbo della bontà universale non verrà spazzato via: perché in questo caos di popoli, la nostra gente è la prima vittima della barbarie straniera, l'agnello sacrificale scelto non semplicemente come obiettivo di sfogo, ma in ragione del suo essere bianco.".
Pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto 11 agosto 2017 del Ministero dello Sviluppo Economico contenente criteri, modalità e procedure per l'erogazione dei contributi relativi al ristoro del cd. Danno Indiretto prodotto alle imprese dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.
Una misura frutto del lavoro parlamentare svolto nei mesi scorsi dai parlamentari del Pd, in sede di conversione dei decreti legge relativi al sisma, e che ha previsto la complessiva assegnazione di 33 milioni di euro per l'anno 2017 e 13 milioni per il 2018 per favorire la ripresa produttiva delle imprese del settore turistico, dei pubblici esercizi, del commercio e artigianato, nonché quelle che svolgono attività agrituristica, insediate da almeno sei mesi antecedenti al sisma nelle aree del cratere sismico.
"Finalmente giunge a compimento un provvedimento a lungo atteso - commenta la parlamentare marchigiana del Pd Irene Manzi - ottenuto grazie anche agli emendamenti presentati, in sede parlamentare, insieme ai colleghi Pd delle regioni colpite dal sisma che riconosce anche il danno indiretto subito dalle imprese colpite dal sisma, offrendo contributi concreti a sostegno della loro attività. Una misura introdotta grazie anche al costante lavoro di confronto con le categorie produttive svolto in questi mesi, che - aggiunge l'on. Manzi - assegna alla nostra regione, la più colpita dal sisma, quasi il 61% delle risorse complessivamente stanziate pari a più di 20 milioni di euro per il 2017 e 7 milioni e 900mila euro per il 2018".
"Nei prossimi giorni" l'Italia riceverà il versamento di 1,2 miliardi di euro dal Fondo europeo di solidarietà per aiutare la ricostruzione nelle zone del centro Italia colpite dalle scosse di terremoto del 2016 e 2017.Lo ha annunciato in una nota la Commissione Ue, che a giugno aveva proposto lo stanziamento, il più elevato da quando esiste il Fondo di solidarietà.
Una volta ultimate le procedure tecniche necessarie, i soldi saranno nella disponibilità delle autorità italiane per supportare la ripresa delle attività economiche, coprire i costi dell'emergenza e di protezione del patrimonio culturale. "Con questo stanziamento noi manteniamo la nostra promessa di stare accanto all'Italia durante il processo di ricostruzione", ha dichiarato la commissaria Ue alla Politica regionale, Corina Cretu.
(Fonte Ansa)
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Nel 2016 si sono verificati nelle Marche 5.185 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 100 persone e il ferimento di 7.406. Emerge dai dati Istat. Rispetto al 2015 diminuiscono sia gli incidenti (-2,8%) che i feriti (-2,6%), in controtendenza rispetto al dato nazionale (+0,7% e +0,9%); il numero di vittime della strada invece aumenta del 7,5% a fronte della diminuzione rilevata nella media nazionale (-4,2%).
Nel periodo 2010-2016 la mortalità stradale ha avuto un andamento alterno e, a causa dell'incremento dell'ultimo anno, la riduzione complessiva del numero dei morti scende all'8,3% nella regione a fronte del 20,2% dell'Italia.
Sempre fra 2010 e 2016 l'indice di mortalità nelle Mache è aumentato da 1,6 a 1,9 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale è rimasto inalterato (1,9). Anche nel 2016, l'incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), deceduti in un incidente stradale nelle Marche resta al di sopra della media nazionale (49,0% contro 46,1%). (Ansa)
Le Organizzazioni Sindacali di categoria delle Marche Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, facendo seguito a quanto precedentemente dichiarato sia verbalmente che per iscritto, ritengono il DDG 1044 emanato dall’USR Marche in data 01/09/2017 e il successivo DDG 1253 del 19/10/2017 inadeguati e inaccettabili.
Infatti l’integrazione della dotazione organica per l’anno scolastico 2017/2018 di 59 posti di personale ATA, in essi contenuta, risulta assolutamente insufficiente rispetto alle richieste discendenti dalle reali ed oggettive necessità espresse dalle Istituzioni Scolastiche mediante le due rilevazioni promosse “motu proprio” dall’Amministrazione Scolastica Regionale.
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal Marche individuano a questo proposito due importanti criticità:
la prima concerne l’incongruenza con la quale nel mese di settembre si è proceduto all’autorizzazione di soli 59 posti in deroga senza una reale verifica del fabbisogno e solo successivamente si è provveduto, mediante un puntuale monitoraggio, ad individuare le inderogabili necessità delle scuole al fine di garantire la tutela della sicurezza degli alunni (Comunicazione 0016221 del 20-09-2017 “Rilevazione delle necessità per la richiesta di posti di personale Ata in deroga per la sicurezza degli alunni”);
la seconda riguarda la totale sottovalutazione delle criticità emerse, infatti dalla rilevazione che l’Usr Marche ha effettuato risulta la richiesta documentata da parte dei Dirigenti Scolastici di ben 558 posti aggiuntivi. Quindi i 59 posti in più autorizzati rappresentano solo il 10% del fabbisogno necessario a garantire la sicurezza, l’incolumità degli alunni e il normale funzionamento dei servizi scolastici. Vista la mancanza da parte del Direttore Generale di una risposta coerente con i bisogni rilevati e acquisiti agli atti della stessa Direzione Regionale, le organizzazioni sindacali dichiarano da oggi lo stato di agitazione dei lavoratori della categoria.
Nei prossimi giorni, se non verrà autorizzato un ulteriore contingente di posti per garantire la sicurezza e il regolare funzionamento delle scuole in analogia a quanto sta accedendo in altre regioni, si procederà con iniziative unitarie di mobilitazione che non escludono, in ultima istanza, il ricorso allo sciopero generale regionale della categoria.
Una presa di posizione che non mancherà di scatenare ulteriori polemiche e discussioni.
Dopo la nota vicenda di domenica scorsa, quando alcuni tifosi della Lazio hanno mostrato delle figurine con Anna Frank con la maglia della Roma, su tutti i campi di gioco della serie A sarà letto un brano del 'Diario di Anna Frank' prima dell'inizio delle partite con un minuto di riflessione. La decisione è stata della Federcalcio d'intesa con l'Ucei, disponendo che i capitani delle squadre regalino una copia del libro, insieme a quella di 'Se questo è un uomo' di Primo Levi ai bambini che tradizionalmente li accompagnano sul terreno di gioco.
In serie B sarà comunque osservato un minuto di riflessione sulla memoria della Shoah.
Ma gli Ultras 1898 dell'Ascoli Picchio non saranno allo stadio quando sarà osservato il minuto di riflessione. "Non si pensa ai terremotati e agli anziani e si strumentalizzano una decina di adesivi" si legge in un post sulla pagina Facebook del gruppo di tifosi.
Il post completo recita: "Questa sera gli ultras della Curva Sud entreranno nel settore dopo il minuto di riflessione deciso dalla Lega. Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale che dimentica i terremotati e i nostri anziani ma è invece sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi".
Nell'ambito del progetto di integrazione delle banche acquisite nel mese di maggio 2017, Ubi ha concluso ''con successo'' le migrazioni di Banca Adriatica (ex Nuova Banca delle Marche) e della sua controllata Carilo (Cassa di Risparmio di Loreto) sul sistema informativo di Ubi Banca.
Lo rende noto un comunicato dell'istituto. Le migrazioni hanno riguardato un totale di 285 filiali e punti operativi, 2.673.213 anagrafiche di clientela, 579.224 conti correnti, 137.257 depositi titoli e hanno coinvolto circa 2.600 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione.
''E' stata garantita sin dal primo giorno di attività, la piena operatività di tutte le filiali migrate, senza alcun disagio di rilievo per la clientela'' dice la nota.
FONTE ANSA
Si è tenuto domenica a Serrapetrona un convegno sull'Avioturismo di rete che fa seguito al progetto dell'Unione Montana dei Monti Azzurri di un idroscalo sul lago di Caccamo. Un'idea che si sta concretizzando ogni giorno di più e che entra ora in rete con le aviosuperfici di Lovere e Gallipoli: una vera e propria porta dell'Europa.
Sabato c'era stata invece la presentazione del progetto alla Camera di Commercio di Ascoli.
Al convegno erano presenti i sindaci di Serrapetrona e Caldarola, Silvia Pinzi e Luca Giuseppetti, e il presidente del consiglio comunale di Tolentino Fausto Pezzanesi.
I lavori sono stati introdotti da Giampiero Feliciotti, Presidente Unione Montana dei Monti Azzurri. A seguire hanno preso la parola Orazio Frigino, presidente dell'Aviazione Marittima Italiana; Margherita Bonanni, dirigente scolastico dell'Itis Montani di Fermo; Gianni Bonafini dell'idro/avio-superficie di Lovere; Nicola Macario, vicesindaco di Lovere, e Cesare Rossi, presidente del distretto turistico "Le colline dei Monti Azzurri".
Dal 18 al 21 aprile, le tre idro/avio superfici parteciperanno a una fiera in Germania e una delegazione di aerei di ogni lago, da Loreto porterà la Madonna in processione come protettrice dell'aviazione, con il consenso del sindaco di Loreto e del Vescovo che hanno approvato l'iniziativa.
Al via anche nelle Marche la mobilitazione nazionale promossa dalla Fai Cisl a sostegno di un'agenda di riforme su previdenza, occupazione, retribuzioni e contrasto allo sfruttamento nei settori agroalimentari e ambientali.
Sabato 28 ottobre presidio regionale e raccolta firme davanti alla Prefettura di Ancona, in piazza del Papa a partire dalle ore 9,30.
Una raccolta firme, che parte il 28 ottobre e si protrarrà per tutto il 2017, a sostegno delle proposte di riforma avanzate dalla Fai Cisl che "mirano ad abbassare l'età pensionabile dei lavoratori agricoli, degli addetti imbarcati della pesca, degli operai alimentaristi del comparto forestale e della bonifica, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante". Condizione che permetterebbe di andare oltre la Legge Fornero, "consentendo il pensionamento con 35 anni di contributi".
Tra le priorità della Fai Cisl anche "ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali, anche per le aziende sotto i quindici dipendenti, con il riconoscimento della disoccupazione agricola anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato e il consolidamento della durata e dell’importo della Naspi, senza decalage".
Sotto il profilo contrattuale, la Fai Cisl invoca inoltre "l’innalzamento delle retribuzioni per i contratti agricoli di prestazione occasionale al livello della media dei contratti provinciali e la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con maggiori affidamenti bilaterali per il buon governo del mercato del lavoro agricolo".
Centrale, nei comparti ambientali, "la realizzazione di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e di una legge per rilanciare il patrimonio forestale e ambientale italiano che individui anche una solida controparte pubblica per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori forestali, atteso ormai da cinque lunghi anni".
"Scendiamo in piazza ad Ancona, come in tutta Italia, per dare una svolta ai temi del lavoro e mettere in campo un percorso di riforme concrete per chi lavora in un settore come quello agricolo e dell’industria agroalimentare, dove le basse retribuzioni, il lavoro nero ma anche quello grigio, prestato cioè da chi è già in pensione e disponibile ad accettare qualsiasi condizione retributiva, sono all’ordine del giorno . – sottolinea Giuseppe Giorgetti, Segretario Generale Fai Cisl Marche, che sabato sarà in piazza del Papa ad Ancona con i lavoratori - Criticità che stanno sempre più allontanando i giovani dal lavoro agricolo. I dati parlano chiaro, nella nostra regione le aziende agricole registrano un calo, che va in controtendenza con una crescita nazionale dell’1,3%.- spiega Giorgetti - Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una diminuzione di oltre 2500 addetti, tra coltivatori diretti e dipendenti, passando da un totale di 16.858 del 2016 ai 14.285 del 2017. Il popolo dei lavoratori agricoli, che in Italia raggiunge quasi i 2 milioni di persone vede ancora oggi negato, ad esempio, il riconoscimento del lavoro usurante – conclude – Per questo, come Fai Cisl, siamo impegnati in prima linea affinché sia dato, finalmente, un riconoscimento dignitoso al lavoro agricolo. E’ una questione di giustizia sociale".
Una serata non basterà per raccontare l’anno più difficile per le montagne del Centro Italia: ad un giorno dall’anniversario delle scosse di ottobre del terremoto, l’emittente E’tv Marche (canale 12 del digitale terrestre) con la trasmissione “Sibilla, le voci della ricostruzione”, sarà in diretta il 25 ottobre, a partire dalle 21:30. Dallo studio centrale di Ancona sarà presente l’assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, il quale sarà collegato con quello allestito a Camerino, presso la sede Contram, che fin dalle prime ore del sisma è stata operativa durante un’emergenza senza precedenti. Hanno dato adesione diversi sindaci del “cratere” e le porte restano aperte alla cittadinanza. Per chi seguirà da casa, anche on line tramite il profilo Fb dell’emittente, ci sarà la possibilità di intervenire in diretta tramite sms e whatsapp al 3493918169 #sibillatv.
Quella di mercoledì sarà una puntata speciale del programma a cura della redazione giornalistica dell’emittente. Partito lo scorso 27 settembre, intende, almeno per un altro inverno e una nuova primavera, seguire passo passo il percorso verso la ricostruzione che interesserà le Marche, la regione più colpita tra le quattro provate dagli eventi sismici del 2016. Ogni settimana “Sibilla, le voci della ricostruzione” aggiorna sull’arrivo delle Sae, mette in luce le difficoltà, pone a confronto cittadini e istituzioni, evitando populismi ma cercando di stare “alle calcagna” della cronaca, tentando di fare la propria parte di quella “scorta mediatica per illuminare quelle realtà che rischiano di essere oscurate fino a che non riprende la vita sulle aree del sisma”, auspicata recentemente anche dal presidente della Fnsi Giulietti in un incontro a Foligno sulla futura ricostruzione.