L'operazione "Scombrus" ha dato i suoi frutti. Si tratta di un'attività su scala regionale, intrapresa dalla Guardia Costiera, la quale ha intensificato i controlli su tutta la filiera ittica, dal mare ai principali mercati ittici delle Marche, fino ad arrivare sulle tavole dei consumatori. Un'azione volta a contrastare il consumo dei prodotti ittici pescati e commercializzati in maniera illegale.
Ventotto sanzioni amministrative per un importo complessivo di 40mila euro, per la commercializzazione di prodotti ittici o con errata etichettatura e rintracciabilità, nonché pescati in zone vietate per mezzo di attrezzi non autorizzati. 252,5 chilogrammi di prodotto sequestrato e per di più anche 9 sequestri amministrativi.
FONTE ANSA
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
“Lo scorso 24 ottobre, un servizio del Tgr delle Marche fece il punto con tanto di cifre piuttosto eloquenti e dati elaborati nel dettaglio sulla rimozione delle macerie nei comuni del cratere sismico. In seguito a quel servizio, con un’interrogazione parlamentare, insieme ai colleghi marchigiani Agostinelli e Cecconi, chiesi al governo di fornirci un cronoprogramma particolareggiato a stretto giro su tutta l’opera non solo di rimozione, ma anche di smaltimento delle centinaia di migliaia di tonnellate presenti su quei territori.
Purtroppo è passato quasi un mese, e constatiamo ancora un silenzio tombale da parte dell’esecutivo e delle strutture da esso preposte per occuparsi della faccenda. Non sappiamo neanche se Cosmari, che ad ottobre smistava intorno alle 700 tonnellate al giorno, sia rimasta o meno su quegli standard oppure no. E’ chiaro che ci aspettiamo che a Palazzo Chigi qualcuno batta un colpo.
Inoltre ci piacerebbe sapere se il governo abbia già un piano alternativo per lo stoccaggio, visto che si stanno palesando problemi di spazio, e nel caso dell'esistenza ci fosse, se sarà garantita la sicurezza degli stoccaggi, visto anche il contenuto di amianto presente nelle macerie difficilmente rimovibile. Anche su questo fronte chiediamo precise garanzie: ci manca soltanto che dopo tutti i disagi e le manchevolezze di questi mesi, i terremotati si ritrovino paesi inquinati e insalubri. Per la rimozione delle macerie si è persa una quantità di tempo abnorme, ma ora che la frittata è fatta è giusto procedere spediti, ma senza tralasciare la sicurezza ambientale”.
"Su Aerdorica l'Autorità giudiziaria dovrebbe velocemente individuare coloro che hanno determinato questa disastrosa situazione e punirli in maniera esemplare". È quanto sostiene il senatore marchigiano Remigio Ceroni (Fi) intervistato dalla Dire sul futuro dell'aeroporto di Falconara. Ceroni, che e' il coordinatore regionale dei berlusconiani, teme che per Aerdorica, su cui pende la scure di un'istanza fallimentare del Tribunale di Ancona, sia ormai troppo tardi.
"L'amministrazione regionale sta portando l'aeroporto di Falconara verso il fallimento che, purtroppo, temo sia ormai un fatto ineludibile- spiega Ceroni-. Sono gravi e inequivocabili le responsabilità dei vari direttori generali e dei cda nominati dalle giunte regionali in questi anni. Intervenga l'Autorità giudiziaria per determinare le responsabilità. Mi meraviglio che in passato non siano stati fatti arresti che avrebbero riportato l'aeroporto ad una gestione più corretta evitando le governance dissennate di questi anni".
Sulla società di gestione dell'aeroporto di Falconara al momento gravano oltre 38 milioni di euro di debito consolidato negli anni passati. Il 14 dicembre è prevista una nuova udienza della procedura fallimentare. Il referendum tra i lavoratori sul Piano di risanamento è stato bocciato qualche settimana fa e adesso si temono una trentina di esuberi su un centinaio di addetti.
"A mio avviso l'attuale governatore Luca Ceriscioli e il predecessore Gian Mario Spacca sono responsabili in solido - continua Ceroni- . Bisogna intervenire subito per evitare di continuare a spolpare l'importante infrastruttura, per evitare di perdere posti di lavoro e di danneggiare lo sviluppo della nostra regione. Perchè un aeroporto è uno strumento fondamentale per lo sviluppo di una comunità. Per le Marche, considerando anche i ritardi su strade e treni, l'aeroporto è una grande risorsa. Dopodichè se ci fossero state scelte oculate in passato oggi non saremmo in questa condizione".
Il 21 dicembre scadono i termini per la presentazione di manifestazioni di interesse per rilevare le quote della Regione Marche dentro Aerdorica. "Bisogna abbassare le pretese e affidarsi a qualche proposta seria per fare entrare il privato, perchè altrimenti non c'è piu' tempo per fare nulla - conclude Ceroni-. La fine è prossima e non c'è più tempo".
Approvate a larga maggioranza le modifiche al testo unico del turismo della Regione, con l’astensione del gruppo del Movimento 5 Stelle. «Racchiudere in un solo documento un settore economico complesso, fondamentale ed in continua trasformazione come quello del turismo non era facile, ma commissione e Giunta sono riuscite ad elaborare un testo organico ed adeguato ai tempi, ampliando la ricettività turistica del territorio» commenta il presidente del gruppo Pd Marche in Consiglio regionale, Fabio Urbinati.
Tra gli elementi di maggiore novità, l’introduzione dei Condhotel e dei Marina Resort (esercizi ricettivi organizzati per la sosta ed il pernottamento di turisti all’interno delle proprie unità da diporto, ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato, ndr) nel novero delle opportunità ricettive. «Il nuovo testo unico è un ottimo punto da cui partire per dettagliare ancora norme e regolamenti di settore – riprende Urbinati –. È un importante passo avanti, ad esempio, l’istituzione dei Marina Resort, per i quali la Giunta dovrà comunque dotarsi di regolamento regionale come per i camping, come anche l’introduzione dei Cea. A dimostrazione che questo non sarà un testo chiuso, annuncio sin da ora la pdl che presenteremo su pesca turismo e ittiturismo. Il turismo – continua il capogruppo – è uno dei maggiori motori dell’economia delle Marche ed è rimasto tale nonostante le difficoltà causate dagli eventi sismici dello scorso anno ed anzi, proprio a seguito del terremoto, è un fattore di sviluppo che non può essere trascurato e deve essere incrementato. A dimostrazione di questo, ricordo che – aggiunge ancora Urbinati – il settore del turismo, ed in particolare quello della somministrazione ha assorbito il maggior numero di disoccupati rispetto altri settori dopo la crisi del 2011. Per questo, constato con rammarico, ma senza polemica – conclude Urbinati – l’astensione del Movimento 5 Stelle su questo tema. Anche in questo caso si evidenzia la differenza tra un movimento ed un partito. Un partito ha un'idea di territorio, non a caso le maggiori forze politiche presenti in questa aula hanno appoggiato la legge, non così un movimento più attento allo stare dietro ai populismi che ad un progetto di Paese».
Il Tribunale di Milano con decisione dell’8.11.2017 ha accertato che deve essere UBi Banca quale acquirente di Nuova Banca Marche a risarcire gli azionisti che si sono visti azzerare il valore delle loro azioni. Questa decisione, che segue quella identica di pochi giorni fa pronunciata dal Tribunale di Ferrara, è di fondamentale importanza perché proviene dal Tribunale di Milano la cui autorità in materia è riconosciuta. Secondo il Tribunale di Milano Nuova Banca Marche (poi Banca Adriatica e ora UBi Banca) è legittimata passiva nel ricevere le richieste di risarcimento del danno da parte degli azionisti. Alla luce di questa sentenza è quindi possibile fare causa direttamente alla Banca evitando di procedere contro gli ex amministratori che, purtroppo, non sono solvibili viste l’importanza delle cifre in gioco.
L'Adiconsum Marche già da due anni ha attivato il percorso del risarcimento civile nei confronti di Nuova Banca Marche e ora di UBI Banca.
Sino ad oggi l’Adiconsum Marche è l’unica associazione che ha portato avanti il contenzioso dinnanzi ai Tribunali civili, credendo fermamente che questa sia la via migliore per tutelare gli interessi dei risparmiatori. Ora la decisione del Tribunale di Milano ha ulteriormente avvalorato questa strategia.
Si invitano gli azionisti Banca Marche a recarsi nella sede Adiconsum con la documentazione attestante gli acquisti delle azioni ove potranno essere loro spiegate le modalità per intraprendere la causa civile di risarcimento del danno nei confronti di UBI Banca.
Con un’interrogazione al Ministro delle Finanze l’on. Piergiorgio Carrescia riporta sotto i riflettori il tema della sottovalutazione dei crediti di Banca Marche in sede di risoluzione bancaria nel 2015.
Il parlamentare, dopo aver ricordato che “il 23 ottobre 2017 si è conclusa l’esperienza di Banca Marche che è stata acquisita da UBI Banca dopo la Risoluzione del 21 novembre 2015, preceduta da un lungo ed inefficace commissariamento disposto da Banca d’Italia e seguita dallo scorporo e cessione dei crediti in sofferenza a REV spa e, per quelli di difficile esigibilità, al Fondo Atlante”, evidenzia che dai recenti documenti di UBI emerge che la Banca di Bergamo dall’operazione di acquisizione otterrà importanti benefici per la diversa valutazione data ai crediti delle tre Banche.
In particolare dall’ “Aggiornamento del Business Plan di UBI per includere le tre Bridge Banks acquisite (Nuova Carichieti, Nuova Banca Etruria, Nuova Banca Marche)” emerge un aumento dell’indice di solidità patrimoniale applicando i modelli di rischio di UBI alle Bridge Banks. Le c.d. RWA totali (le attività ponderate per il rischio) del gruppo UBI, dopo l’applicazione dei modelli interni dell’acquirente alle Bridge Banks, subiranno una riduzione di circa 2,3 miliardi di euro. In altre parole l’applicazione degli oculati indici UBI di copertura dei crediti delle good banks comporterà per il gruppo bancario una riduzione di circa il 20 per cento rispetto al valore degli accantonamenti così come erano stati imputati alle Banche in risoluzione. L’UBI, insomma, ha stimato quei rischi in misura decisamente minore per cui i maggiori accantonamenti allora imposti alla Banca marchigiana possono oggi essere stimati in circa 1,4 miliardi di euro, somma che copre ampiamente la perdita patrimoniale indotta con il decreto di risoluzione. La serietà e l’oculata gestione di UBI pone interrogativi sulla precedente valutazione dei crediti delle tre Banche.
L’on. Carrescia nell’Interrogazione richiama anche i suoi due Ordini del Giorno (dicembre 2015 e giugno 2016) con i quali si impegnava il Governo a valutare l’opportunità d’intraprendere iniziative per favorire da parte degli istituti di credito che avrebbero acquisito le nuove banche-ponte condizioni di particolare favore per i piccoli risparmiatori delle banche in risoluzione e agevolate per l’acquisto di azioni e/o la sottoscrizione di obbligazioni a favore dei risparmiatori, istituzionali e privati, che avevano subito perdite dalla risoluzione del novembre 2015.
Il parlamentare con l’atto ispettivo chiede al Governo di quali elementi disponga in relazione al quadro di rischio sulla base del quale è stata posta in risoluzione Banca Marche alla luce dei dati sopra riportati.
L’Interrogazione, comunica l’on. Carrescia, è stata trasmessa ai parlamentari del Partito Democratico della Commissione d’Inchiesta sulle Banche.
“Ritengo che sia indispensabile comprendere le ragioni di una così rilevante discrasia nella valutazione dei crediti e questa interrogazione, mi auguro possa essere un utile atto per stimolare un approfondimento sulle responsabilità di quanto accaduto ed anche per sensibilizzare il mondo bancario locale ad una maggiore attenzione verso i risparmiatori dell’ex Banca Marche.”
Sicurezza sulle strade, si fa presto a dire educazione e prevenzione... Questa mattina la Polizia Locale di Potenza Picena ha dato davvero un pessimo esempio a tutti gli automobilisti che percorrevano la strada Regina.
Infatti, una pattuglia si è letteralmente imboscata in una stradina secondaria, al riparo degli alberi e di “occhi indiscreti”, piazzando un autovelox sul ciglio della strada, visibile praticamente solo all’ultimo momento. Diverse le segnalazioni e le proteste dei lettori arrivate in redazione.
A onor del vero, lungo la strada sono affissi qua e là cartelli che indicano il monitoraggio della velocità con apparecchiature elettroniche, ma questo non giustifica un tale comportamento, volto evidentemente più a far cassa che a “imporre” la guida a velocità di codice.
Comunque, se l’autovelox vi ha “beccato” per la guida oltre i limiti di velocità e non avevate visto la pattuglia, perché nascosta dietro un albero, la multa è nulla. A decidere a favore dell’automobilista multato su un ricorso basato su questa motivazione è stata la Corte di Cassazione con sentenza n.25392/2017.
Il principio di base è che il conducente che supera i limiti di velocità deve comunque essere messo nelle condizioni di sapere con anticipo se più avanti è possibile incontrare una volante della polizia con autovelox. Questo principio comporta due obblighi: in capo all’amministrazione titolare della strada quello di mettere in allerta gli automobilisti del rischio di controllo elettronico della velocità con un cartello posizionato ad una distanza minima congrua (in modo da essere leggibile tenendo conto delle caratteristiche della strada) comunque non superiore a 4 km; per la pattuglia al posto di blocco quello di posizionarsi in modo da essere visibile e non, come nel caso specifico, nascosta tra i cespugli o dietro una fila di alberi.
Si tratta di una sentenza che interesserà molti automobilisti che non sono riusciti ad evitare l’autovelox proprio perché la macchina della polizia non era visibile neanche a distanza ravvicinata perché coperta da colonne, ponti, alberi, cespugli o da un’altra automobile privata (la cd auto civetta).
In pratica, come dimostrano le foto, quanto successo stamattina lungo la Regina.
Disco verde, a larga maggioranza, da parte della commissione Sanità, presieduta da Fabrizio Volpini (Pd), ad alcune modifiche della normativa regionale su animali da affezione e prevenzione del randagismo. Al centro dell'attenzione la definizione di allevamento a scopo commerciale.
“Abbiamo recepito passivamente – sottolinea il relatore di maggioranza, Federico Talè (Pd), primo firmatario della Pdl - quanto previsto dall'accordo Stato-Regioni, precisando che sono allevamenti a scopo commerciale esclusivamente quelli che detengono fattrici e producono almeno 30 cuccioli l'anno”.
Positivo anche il giudizio della relatrice di opposizione, la vicepresidente della commissione Elena Leonardi (FdI). “Ci siamo soffermati sulla proposta di legge per diverse sedute, approfondendone i contenuti, migliorandoli fino ad arrivare a un testo legislativo in gran parte condiviso. Tra le novità, l'adozione da parte della Giunta regionale, sentiti Comuni, Unione montane e Asur, e con la collaborazione delle associazioni di protezione animale, di uno specifico protocollo per favorire l'adozione dei cani ospitati nei canili”.
Dai consiglieri comunali Cinque Stelle di Tolentino, San Severino Marche, Matelica, Civitanova Marche, Recanati, Porto Recanati, Potenza Picena e dai simpatizzanti di Pollenza, Corridonia, Morrovalle, Montecosaro, Camerino, Urbisaglia, Colmurano, Caldarola, Belforte del Chienti, riceviamo
Ci inseriamo come Movimento 5 Stelle presente in provincia di Macerata, con vari consiglieri nei comuni e con gruppi di cittadini, nella milionesima puntata della fiction “Chi salva l'ospedale”. Sanità e politica, da qualche decennio sono due mondi interdipendenti l’uno all’altro: basti pensare alla vicenda degli ospedali di Tolentino, San Severino Marche, Recanati, Matelica e in maniera più generale della Provincia di Macerata tutta.
Come è noto, la storia iniziò circa due anni fa, quando la Regione, applicando una norma nazionale, volle riconvertire i piccoli ospedali di zona in Ospedali di Comunità. La maggior parte dei Sindaci allora, si stracciarono le vesti pubblicamente, per non perdere la faccia con i loro cittadini, ma leggendo i verbali delle conferenze dei Sindaci, che si sono tenute ripetutamente e a porte chiuse o almeno solo per gli addetti ai lavori, si scoprì che in realtà tennero posizioni molto più morbide di quelle dimostrate. Risultò evidente che era molto più importante la loro posizione nel partito (PD) che la salvaguardia della salute dei propri cittadini.
I sindaci del PD interessati dalla rivoluzione sanitaria, per la cronaca, erano: Fiordomo di Recanati, Martini di San Severino, Delpriori di Matelica. Questo balletto di trattative tra i sindaci e la Regione Marche, anch’essa a guida Pd, si è conclusa con una serie di promesse solenni, firme, foto con tanto di stretta di mano fra il Presidente Ceriscioli ed i rispettivi Sindaci dei territori, i quali, come i polli di Renzo, credevano di aver ottenuto più degli altri, ma puntualmente sono caduti tutti i veli e le promesse fatte non sono state mantenute. Il fare della giunta della Regione Marche a guida PD, ha dimostrato che la tutela della salute è contrattabile nonostante l’articolo 32 della Costituzione reciti in altra maniera: "La salute è un diritto fondamentale dell’uomo". Non viene mai menzionata l’appartenenza politica.
Una nota degna di merito è la vicenda degli Ospedali di Tolentino, San Severino e Recanati che negli anni, da Ospedali di riferimento per le vallate del Chienti e Potenza sono stati smembrati dalla politica locale, scomparendo di fatto grazie agli ultimi eventi sismici del 2016. In questa vicenda la politica ha dato il meglio di sè: il Sindaco di Tolentino, Pezzanesi, nasce DC poi evolve PDL poi sguscia in Nuovo Centro Destra ora si confonde in Tolentino nel Cuore e, probabilmente è e resterà l’unico Sindaco al mondo che in fase emergenziale, nei primi mesi che hanno seguito il sisma, fu in grado di lasciar sostituire un’ambulanza infermieristica del proprio territorio, con un’ambulanza di volontari.
Pezzanesi, eletto nelle fila del centro destra è stato per lungo tempo l’acerrimo nemico di Comi, ex presidente della quinta commissione sanità, attualmente segretario regionale del PD. Poi, improvvisamente, agli inizi del 2017, in aria di elezioni amministrative a Tolentino, Comi e Pezzanesi, congiuntamente, presentano un piano per realizzare l’Ospedale unico provinciale in un’area di Tolentino. Furono scattate foto memorabili, abbracci, strette di mano, il compromesso storico sembrava fatto, sembrava che i cittadini avrebbero realmente beneficiato di una struttura ottimale. Purtroppo solo nelle favole c’è sempre il lieto fine, in questa storia la fame dei partiti ha bruciato la favola.
Comi, mentre presentava il progetto insieme a Pezzanesi a Tolentino e, pur essendo a conoscenza del piano che aveva precedentemente prodotto Carancini, Sindaco di Macerata, per la costruzione dell’ospedale unico, stringeva accordi a Tolentino, con l’appoggio di San Severino. Il risultato di tutto questo, tra PD, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia è stato che i partiti sono rimasti sulle poltrone comunali e regionali mentre i cittadini sono in condizioni seriamente discutibili.
Il Movimento 5 Stelle, non governa la Regione, ne è presente in provincia, ma vuole assolutamente tutelare la salute, come recita la Costituzione e a tal proposito ha proposte e soluzioni facilmente applicabili su tutto il territorio in breve tempo senza far aumentare la spesa sanitaria e che possono garantire un servizio migliore ai cittadini. E' legittimo ridurre gli sprechi ed ottimizzare i servizi, ma crediamo altresì che i territori non debbano essere abbandonati in favore della cieca centralizzazione. Riteniamo che l’ospedale provinciale debba concentrare i reparti per pazienti affetti da malattie che necessitano di un'alta intensità di cure, mentre le altre strutture ospedaliere già presenti sul territorio, dovranno essere riconvertite per la gestione dei pazienti a bassissima intensità di cura e delle patologie croniche.
Ogni presidio dovrà essere gestito dai medici di famiglia e dagli infermieri presenti nella struttura. Tale struttura sarà dotata di un gabinetto radiologico per la diagnosi per immagini ad uso della struttura e per la popolazione, un punto di raccolta prelievi, un elaboratore per minimi esami di laboratorio, un punto di primo intervento a gestione mista tra medici dell’emergenza, di famiglia e guardie mediche per la gestione dei codici bianchi e verdi. Le strutture ospiteranno un numero congruo di posti letto per i ricovero dei pazienti sub acuti. Disponiamo della professionalità, degli strumenti e della tecnologia per fare radiografie, ecografie, elettrocardiogrammi, esami ematochimici e spirometrici a casa, basta solo volerlo. Noi sappiamo come fare, in un momento difficile come questo è necessario agire, è necessario riscrivere le norme dello Stato, è necessario far tornare in primo piano i diritti dei cittadini e non gli appetiti dei partiti. Datecene la possibilità, noi sappiamo come fare.
Una passeggiata all'interno delle Gole dell'Infernaccio il 2 dicembre alle 10: è l'iniziativa, aperta a tutti, per inaugurare la fine dei lavori del sentiero che conduce all'Eremo di San Leonardo e alle Sorgenti del Tenna, passando per il Laghetto della Sibilla.
Saranno presenti il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni e il direttore del Consorzio Tennacola spa Sergio Paolucci. E' stata liberata la via d'accesso alle gole dai massi del sisma e sono stati ripristinati 3 ponticelli (uno prima della gola, e gli altri due prima e dentro la galleria) ed una passerella.
L'investimento finanziario complessivo è stato di circa 150 mila euro, il progetto gestito dalla Protezione Civile è stato affidato al Consorzio Idrico del Tennacola spa.
(Fonte Ansa)
Domenica 26 novembre si svolgerà l'escursione "Il Ritorno nel Borgo Isolato" (Macereto-Casali di Ussita), ad opera delle guide AIGAE - Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche - de Il Camoscio dei Sibillini-Escursioni e Trekking, in collaborazione con i gestori del Rifugio Casali, Luca Ballesi e con l'intervento del pastore di Casali (unico che ancora "vive" per la sua attività in questa frazione isolata da oltre un anno).II programma prevede il ritrovo alle ore 10:30 nella piazza di Ussita (Bar Due Monti) e si rientrerà intorno alle ore 14:30-15:00.Una facile escursione a piedi fra l'Altopiano di Macereto e la Frazione isolata Casali di Ussita.L'evento è a offerta libera (serviranno per l'assicurazione dei clienti e l'attività di visita guidata) e servirà anche per dare una mano alle attività commerciali riaperte a Ussita da poco come Bar Due Monti Ussita, Alimentari di Ussita, La Mezza Luna Club.
La prenotazione è obbligatoria entro le 19 di sabato 25 novembre. Scrivere a info@camosciosibillini.it o chiamare il 328 2864307.
Link Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/432832947111672/
Link Evento Sito Web: http://www.camosciosibillini.it/26-novembre-il-ritorno-nel-borgo-isolato-macereto-casali-di-ussita/
E' stato presentato questa mattina nella sala della Giunta comunale il tradizionale Concerto di Gala “Virgo Fidelis”, che per l'anno 2017 si terrà a Montecosaro sabato 25 novembre 2017, alle ore 21.15, presso il CineModerno Montecosaro Scalo. Per l'occasione si esibirà l’Orchestra Sinfonietta Gigli di Recanati, con la partecipazione della corale Corazon alegre di Morrovalle, diretti dal M° Lorenzo Perugini.
L'evento dedicato alla Patrona dell'Arma dei Carabinieri, che nel 2016 si è svolto a Civitanova e prima a Morrovalle, è organizzato dalle sezioni ANC diCivitanova, Montecosaro e Morrovalle in collaborazione con i rispettivi Enti e con il contributo personale delle famiglie Luigi e Giuseppe Lucentini e Fabrizio Peroni.
In occasione del provvedimento che ha reso ufficiale l’inno nazionale scelto nel 1946 come provvisorio, ma mai reso definitivo con apposita legge, al concerto sarà eseguito l’inno nazionale in versione integrale (durata 4 minuti e trenta). “Per la circostanza - ha riferito Roberto Ciccola Presidente sez. Anc Civitanova, è stato realizzato un particolare programma di sala che riporta il testo dell’inno scritto a mano, che verrà proiettato in diretta al concerto”.
Domenica 26 novembre 2017, alle ore 12.00 alla Chiesa di Cristo Re di Civitanova Marche sarà celebrata la Santa Messa in onore della “Virgo Fidelis” alla presenza di autorità civili e militari, mentre ieri a Loreto l'assessore Giuseppe Cognigni ha rappresentato il Comune al raduno interregionale dell'Anc.
“Coltiviamo tutte le iniziative che ci permettono di far sentire gli Italiani un popolo – ha commentato il sindaco Malaisi – in questo momento di grande sfaldamento dei tessuto locale e nazionale. L'Inno integrale è poco conosciuto e siamo orgogliosi di proporlo sabato a questo bel concerto dell'Arma”.
Il maggiore Enzo Marinelli, ringraziando le Amministrazioni e l'Anc per le iniziative organizzate in questi anni, ha ricordato la ricorrenza della Giornata dell'Orfano, con riferimento alle iniziative che da sempre l’Arma intraprende in favore dei figli dei propri militari caduti in guerra o in servizio, sostenendoli negli studi e in altre attività.
Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica ha invece sottolineato l'importanza di coinvolgere i giovani e le scuole a tutte le iniziative istituzionali per trasmettere i valori legati all'identità nazionale e alla comunità, nella speranza di una maggiore partecipazione delle nuove generazioni alla vita pubblica.
A condurre la serata ci saranno Roberto Ciccola e Lara Silla
Un terzo delle Marche è oggi ricoperto da boschi, con la superficie forestale che cresce ancora attestandosi a quota 311mila ettari su 937mila totali, quasi il doppio rispetto a 50 anni fa (160mila ettari). Emerge da un'analisi della Coldiretti, diffusa alla vigilia della Giornata nazionale degli alberi, sulla base sui dati del Terzo inventario nazionale del Corpo Forestale dello Stato.
In totale, ci sono circa 350 alberi a testa e le Marche sono la terza regione in Italia per numero di piante rispetto alla superficie. La provincia con il maggior numero di boschi è quella di Pesaro Urbino, davanti a Macerata, Ascoli Piceno e Fermo e Ancona. I boschi, evidenzia la Coldiretti, sono un patrimonio di biodiversità poiché ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali, ma anche da una grande varietà di vegetali.
Il Villa Musone esce sonfitto dalla trasferta di Marzocca. I padroni di casa si impongono per 3-0 sui villans, bravi a reggere per un tempo ad una compagine che è attualmente la seconda forza del torneo. Purtroppo la buona volontà non è bastata per arginare la squadra di mister Giuliani, cinica più che mai sotto porta ed abile a sfruttare le occasioni da gol che gli sono capitate.
Mercoledì altro impegno in Coppa, mentre sabato prossimo arriva al "Tubaldi" il Gradara, altra compagine tosta. Sarà importante metabolizzare questo stop, un pò come accadde contro la Filottranese, e trasformare la delusione in energie positive per il futuro. Pronti via e i locali passano in vantaggio dopo 9 minuti: punizione di Pianelli che trova il pertugio giusto alle spalle di Cingolani. I gialloblu, nonostante lo svantaggio, cercano di rimettersi in carreggiata ma Nucci fa sempre buona guardia, mentre Pigini, Pianelli e Gresta creano apprensione alla difesa ospite.
Si va al riposo lungo sull'1-0 per i locali. Ancora una volta è fatale l'avvio di gara: minuto 52, Nacciarriti con un tiro potente trova il raddoppio. Il doppio svantaggio complica ulteriormente le cose per i ragazzi di mister Strappini, che comunque non cedono e provano a riaprire i giochi. Tuttavia i biancocelesti sfiorano il tris con Moschini, che centra il palo. Tris che arriva al 74' con lo stesso Moschini che questa volta è lucido e freddo davanti a Cingolani. Il match sostanzialmente si chiude qui con i villans che incappano nel secondo stop consecutivo. "Dobbiamo prendere atto che stiamo pagando un pò di sforzi mentali - commenta mister Marco Strappini - e quindi in campo anche le cose più semplici diventano più difficili e l'attenzione sugli episodi viene meno. Perciò prendiamo atto di questo momento, senza fare drammi, e cerchiamo di recuperare più in fretta possibile le energie mentali che poi ci danno più lucidità e tranquilità in mezzo al campo, per essere sempre in partita e per le situazioni importanti durante la gara."
OLIMPIA MARZOCCA – VILLA MUSONE 3-0 (1-0 pt)
OLIMPIA: Nucci, Asoli, Canapini, Tomba, Montanari, Nacciarriti (92' Stefanaku), Pigini (86' Santarelli), Gresta (88' Tomassini), Moschini (77' Mandolini), Pianelli, Terrè (82' Costantini) A disp. Marin, Binetti. All. Giuliani
VILLA MUSONE: Cingolani, Bellucci, Zagaglia (66' Liguori), Colletta, Ortolani, Pucci, Camilletti (80' Diallo), Marchetti, Tonuzi, Mascambruni (52' Recanatini), Menghini A disp. Piccione, Piccinini, Moglie, Falzone All. Strappini
Reti: 9’ Pianelli, 52' Nacciarriti, 74' Moschini
Arbitro: Boiani di Pesaro
Note: Ammoniti Marchetti, Pucci, Pigini, Asoli, Nacciarriti
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa sull'ospedale unico a firma di Stefano Di Pietro Segretario circolo Pd Macerata
"In merito all'ospedale unico provinciale non è corretto sostenere che la scelta sia stata effettuata da un algoritmo e che la politica non abbia avuto il coraggio di scegliere. Semmai è vero il contrario, in quanto la politica (plenum dei sindaci del territorio) ha avuto l’acutezza di individuare i parametri condivisi che, successivamente, l’algoritmo avrebbe utilizzato per selezionare (sulla base dei parametri forniti) la località baricentrica rispetto al territorio provinciale ove far sorgere l’ospedale unico. Potremmo dire che prima dell’algoritmo è intervenuto il buon senso politico a disciplinare una situazione che, altrimenti, lasciata in preda di spinte campaniliste, rischiava di divenire ingestibile.
La creazione di una struttura come l’ospedale unico di area vasta implica una serie di conseguenze di tipo socio economico che non possono non essere affrontate con serietà. In primis, la zona prescelta diverrà luogo di lavoro, degenza o, comunque, ove recarsi per circa 5.000 persone al giorno. Trattasi di un impatto che difficilmente può essere assorbito da centri urbani di modeste dimensioni e che, per converso, può essere affrontato con maggiori possibilità da quelli più popolosi ed attrezzati. Inoltre va ricordato che già esiste una previsione per un ospedale unico anche a Campiglione, ovvero a pochi minuti dalla zona indicata per la realizzazione a Montecosaro.
Pertanto una scelta seria e responsabile non poteva non essere orientata verso i centri maggiori della provincia, ossia Macerata e Civitanova. Tra le due opzioni, utilizzando il buon senso – prima ancora dell’algoritmo – è ovvio che Macerata sia in posizione più baricentrica e si presti meglio a fungere da raccordo logistico dell’intero territorio provinciale. Il recente sblocco da parte del CIPE del finanziamento per la bretella via Mattei – la Pieve, in funzione servente del nuovo ospedale, nonché, la promessa realizzazione del nuovo casello autostradale di Potenza Picena, creano anche i presupposti logistici perché quella centralità rispetto al territorio provinciale non rimanga solo su carta, ma sia effettiva.
"Stiamo realizzando una centrale unica del 112 interregionale per la gestione delle emergenze di Umbria e Marche ed entrerà in funzione nel 2018": lo ha annunciato l'assessore regionale umbro alla Sanità, nel corso del convegno sul tema "Il terremoto e l'appennino umbro-marchigiano dal sisma '97 allo sviluppo", stamani a Colfiorito, frazione montana di Foligno che 20 anni fa era stata danneggiata dal terremoto.
"Il 112 sarà un numero cui si potrà fare riferimento per ogni tipo di emergenza, da quella sanitaria a quella legata alla sicurezza", ha spiegato Barberini, annunciando anche l'ampliamento del servizio di elisoccorso in convenzione tra Umbria e Marche. "Presto introdurremo anche il volo notturno e cercheremo di ampliare i servizi soprattutto in questi luoghi dove è presenta una comunità con un'età media alta, anche per evitare lo spopolamento della montagna".
(Fonte Ansa)
Anas ha pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale cinque bandi di gara in regime di accordo quadro di durata quadriennale per l’esecuzione di servizi di progettazione definitiva ed esecutiva e per prestazioni di progettazione di fattibilità tecnico-economica, con un unico operatore per ciascuno dei lotti in gara, per un totale complessivo di 196,3 milioni di euro.
Nell'ambito di tutti i singoli lotti, compresi nei cinque accordi quadro, saranno attivati servizi di progettazione sulle strade gestite da Anas per strutture o parti di strutture in cemento armato, muratura, legno, metallo, gallerie, opere sotterranee e subacquee, fondazioni speciali, impianti elettrici, illuminazione, bonifiche ed irrigazioni a deflusso naturale, opere relative alla sistemazione di aree naturali protette, a verde sia su piccola che su grande scala, di riqualificazione e risanamento di ambiti naturali.
In particolare, il primo bando riguarda la progettazione definitiva ed esecutiva, per un importo complessivo di 20,4 milioni di euro. Il secondo bando interessa la progettazione definitiva ed esecutiva, per un valore complessivo di 36 milioni di euro. Il terzo bando riguarda la progettazione definitiva ed esecutiva, per un importo complessivo di 82 milioni di euro, ed è suddiviso in 9 lotti, di cui 11,2 milioni per l’Umbria e le Marche. Il quarto bando riguarda la progettazione definitiva ed esecutiva per opere da progettare di importo superiore a 100 milioni di euro per singolo contratto attuativo e ha un importo complessivo di 50,4 milioni ed è suddiviso in 5 lotti, compresi gli 11,2 milioni di euro per l’area Centro Toscana, Umbria, Marche. Infine, è stato pubblicato un quinto bando per un importo complessivo di 7,5 milioni di euro, riguardante l’esecuzione di prestazioni di progettazione di fattibilità tecnico-economica di euro e suddiviso in 3 lotti.
Le procedure di appalto sono state attivate mediante Accordo Quadro (art.54 comma 3 del D.Lgs. n.50/2016), che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare ogni volta una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo, maggiore efficienza e qualità.
Tutte le offerte digitali dovranno pervenire sul Portale Acquisti di ANAS https://acquisti.stradeanas.it, pena esclusione, entro le ore 12.00 del giorno 22 dicembre 2017.
Sostegno all’attività del Governo Regionale con aggiornamento dell’agenda esaminando criticità e avanzando nuovi progetti. Collaborare per costruire una coalizione più larga possibile in vista delle Politiche del 2018, contribuendo alla stesura del programma elettorale. Scegliere i candidati in modo partecipato coinvolgendo i territori.
Sono questi, in estrema sintesi, i temi affrontati durante la riunione dell’Esecutivo Regionale del Partito Democratico svoltasi a partire dalle 17:30 di ieri, 17 novembre, nella sede del Partito in piazza Stamira in Ancona.
Tre i temi posti all’ordine del giorno: sostegno all’azione del Governo Regionale e aggiornamento dell’agenda istituzionale e politica; la piena adesione del territorio all’appello del Segretario nazionale, Matteo Renzi, per la costruzione di una coalizione la più ampia possibile in vista delle Politiche del 2018 e il coinvolgimento dei territori e incarico all’on. Marchetti.
«Per quel che riguarda il primo punto – dichiara il Segretario Regionale del Pd, Francesco Comi – il nostro compito principale è rappresentato dal sostegno all’azione del Presidente Luca Ceriscioli. Per questo, nel mese di novembre, il Pd regionale sarà impegnato in una serie fitta di incontri istituzionali e politici per contribuire ad aggiornare l’agenda del Governo regionale, esaminando le criticità emerse e individuando nuove proposte di metodo e di merito».
In quest’ottica, sono stati già calendarizzati per la prossima settimana incontri con i componenti del Governo regionale e il Gruppo consiliare del Partito Democratico. Entro fine novembre, gli incontri proseguiranno con le forze politiche che sostengono la maggioranza: Popolari Marche – Unione di Centro e Uniti per le Marche. Per concludere con le organizzazioni datoriali e sindacali.
«Un’agenda fitta di incontri per esaminare gli impegni e le priorità, affrontare le criticità e aggiornare e rafforzare l’attività di governo della Regione Marche», ha evidenziato Comi.
Il secondo punto all’odg della riunione dell’Esecutivo Regionale del Pd ha riguardato l’appello del Segretario Renzi durante l’ultima Direzione nazionale. «Matteo Renzi è stato chiaro e noi abbiamo fatto nostro il suo appello per costruire una coalizione di centrosinistra la più ampia possibile, senza abiure, e a collaborare nella stesura del programma elettorale politico. Per quest’ultimo punto – prosegue il Segretario Regionale, Francesco Comi – coinvolgeremo i Parlamentari e i territori. Le nostre priorità sono chiare: Ricostruzione post-sisma del Centro Italia e emergenza Lavoro. Per la costruzione della coalizione, si è deciso di dar vita a una serie di incontri, partendo da MDP e AP, passando per i Centristi per l’Europa. Quindi, tutte le forze civiche che si richiamano al centrosinistra».
Per quel che riguarda, infine, il terzo punto, il Segretario Comi ha deciso di delegare all’on. Marco Marchetti «il compito di costruire - coinvolgendo i territori e con il metodo più partecipativo possibile - le candidature per le Politiche del 2018».
E’ stata inaugurata stamattina al Fermo forum la terza edizione di “Riabita, il salone dell’abitare”, cui hanno aderito circa 150 aziende del settore, provenienti da tredici regioni d’Italia. Ha tagliato il nastro il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, affiancato da Marco Crescenzi per la Service Promotion, la società che organizza la rassegna; da Norbert Lantschner, presidente della Climabita Foundation, partner tecnico dell’evento; dal pro rettore dell’Università di Camerino, Graziano Leoni, e dall’assessore ai Lavori pubblici del Comune fermano, Ingrid Luciani.
“I temi che propone Riabita erano attuali fin dalla prima edizione – ha detto il sindaco Calcinaro – figuriamoci ora che siamo alle prese con la progettazione della ricostruzione post terremoto. Non possiamo più nascondere nulla sotto al tappeto, come magari si faceva prima. Oggi bisogna ragionare bene su dove e come costruire”.
E i fili conduttori della “tre giorni” fermana – che prosegue domani (sabato) e domenica (19 novembre) – sono proprio quelli del “ripensare” e del “riqualificare” nel momento in cui si mette mano alla ristrutturazione di edifici o alla loro nuova realizzazione. Molto importante, in tal senso, è stato l’intervento del presidente di Climabita Foundation, Norbert Lantschner, che ha messo l’accento su quella che lui stesso ha definito “la sfida di questo secolo per l’intero pianeta”: il risparmio energetico. “La ricostruzione è un’opportunità per cambiare rotta su questo aspetto – sono state le sue parole – perché è una necessità: il clima sta mutando, le Nazioni unite chiedono a tutti di intervenire; l’Europa ha deciso che dal 1° gennaio 2019 gli edifici pubblici devono essere a consumo quasi zero, dal 1° gennaio 2021 la stessa sorte toccherà agli edifici privati. Gli studi dicono che, se si procede di questo passo, il 40% dell’Italia centro-meridionale sarà a rischio desertificazione. Occorre fare una battaglia culturale, solo così si vince la sfida, perché a livello tecnico, come si può vedere anche qui a Riabita le soluzioni ci sono per minimizzare i consumi energetici e massimizzare le prestazioni. Bisogna però crederci e farlo: l’Italia invece è solo al 26esimo posto fra i Paesi del mondo in linea con la direzione da seguire”.
Altri nodi legati in particolare proprio alla ricostruzione sono stati messi in evidenza, poi, nella tavola rotonda inaugurale promossa in collaborazione con l’Università di Camerino e dedicata alle comunità locali, impegnate, appunto nel processo di rinascita post terremoto. In questo contesto, il sindaco di Treia, Franco Capponi, rappresentando l’Anci regionale, ha ricordato che finora nelle Marche sono stati presentati circa 1.100 progetti e, di questi, soltanto poco più di cento risultano già finanziati e cantierabili.
Ma un ulteriore approfondimento dei temi collegati al sisma è previsto per domani (sabato), alle ore 16, durante il seminario organizzato dalla Regione e dagli Ordini professionali su “Ricostruzione: le possibili semplificazioni; proposte e discussione”, al quale partecipano Cesare Spuri, direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, Giovanni Ripani, Antonio Zamponi e Tiziano Capaldi, rispettivamente presidenti degli Architetti, degli Ingegneri e dei Geometri della provincia di Fermo. Modera l’incontro l’architetto Danilo Colletti di “Climabita”.
Da Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati, riceviamo
“La legge 6 ottobre 2017 n. 158, nata dalla crasi tra un testo di legge a mia firma e un altro formulato dal collega del Pd Ermete Realacci, da oggi entra ufficialmente in vigore. E’ un sogno che si realizza: soltanto nella passata legislatura pareva impensabile trovare anche solo pochi migliaia di euro da destinare ai tanti meravigliosi borghi sparsi qua e là per lo Stivale.
Dopo quasi quattro anni di duro lavoro, invece, ce l’abbiamo fatta. Nelle ultime settimane ho sentito più di un mugugno da parecchi sindaci dei centri sotto i 5 mila abitanti, che rappresentano più dei due terzi del totale dei comuni italiani e in regioni come le Marche coprono la stragrande maggioranza del territorio.
Certo, 100 milioni di euro non sono una cifra troppo cospicua, ma consentiranno a tante realtà di avere un piccolo grande aiutino per ciò che riguarda i servizi essenziali, la riqualificazione di edifici in stato di abbandono, la promozione di itinerari turistici, il sostegno a particolari attività produttive legate al territorio, fino alla promozione di misure volte a favorire la promozione della banda larga. Con la speranza, magari, che negli anni a venire la somma venga rimpinguata: dare il via a un progetto virtuoso del genere rappresenta già un decisivo passo avanti.
Nella regione Marche, tanti piccoli centri hanno difficoltà ulteriori a causa delle devastazioni prodotte dalle scosse di terremoto dello scorso anno. Un contributo in più, seppur non ingente, può aiutare a mettere in atto misure che evitino il totale spopolamento di quei borghi. L’Italia è piena di piccoli centri meravigliosi: questa legge mira a valorizzarli. E si tratta sicuramente di un punto di partenza, non di arrivo”.