"È l'unico diplomatico italiano rimasto a Kabul, impegnato da giorni nelle operazioni di evacuazione dalla capitale afghana. Desidero rivolgere al console Tommaso Claudi, originario di Camerino, il grazie dell'intera comunità marchigiana che sta rendendo orgogliosa agli occhi del mondo": a scriverlo sulla propria pagina Facebook è il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli, aggiungendo al post la foto in cui il console sta aiutando un bambino a oltrepassare un muro nei pressi dell'aeroporto di Kabul.
Il secondo Segretario Commerciale Tommaso Claudi ( facente funzione di console) è rimasto a Kabul per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina e gestire tutte le operazioni di rientro in loco.
Finalmente, complice la campagna vaccinale che ha raggiunto non poche persone, la pandemia sta facendo respirare l’economia italiana, compreso il settore della ristorazione. Capace di reinventarsi con le consegne a domicilio, certo, ma che con le riaperture può davvero tornare a pieno ritmo. Un mercato dove per essere competitivi è indispensabile avere a disposizione le giuste attrezzature ristorazione che fanno la differenza sia nel gusto delle preparazioni culinarie sia per risultare in regola dal punto di vista delle norme igienico-sanitarie.
Chi sta quotidianamente ai fornelli lo sa, c’è un materiale che non delude mai: l’acciaio inossidabile. Una certezza su cui poter fare affidamento per chi si trova a lavorare costantemente sotto pressione.
I vantaggi dell’acciaio
L’acciaio inox è un materiale perfetto per tutti i mobili che si trovano in cucina. I motivi sono diversi e nello specifico l’acciaio si caratterizza in quanto:
- Resistente agli urti. In cucina può capitare di urtare a seguito di un movimento veloce o di appoggiare in tutta fretta delle preparazioni.
- Facilmente igienizzabile e allo stesso tempo resistente all’azione corrosiva dei prodotti utilizzati per la pulizia.
- Non trasferisce gli odori né sapori agli alimenti.
- Resiste al logorio degli altri attrezzi utilizzati in cucina ma anche alle temperature importanti di alcune preparazioni sia calde sia fredde.
- È bello da vedere da un punto di vista estetico e permette quindi di lavorare in un ambiente armonico.
L’acciaio, possiamo dire in sintesi, è un materiale ideale per le attrezzature della ristorazione essendo resistente, pratico per la pulizia, ideale per i sapori e gli odori della preparazione e gradevole alla vista.
Presenta anche alcuni svantaggi, inutile negarlo, ma decisamente si tratta di elementi poco rilevanti rispetto ai suoi benefici. Ovvero: non è particolarmente isolante e, per quanto riguarda teglie e pentole, non è naturalmente antiaderente. Si tratta, comunque, di peculiarità che poco influiscono sulla scelta dell’attrezzatura da cucina.
Perché scegliere, ad esempio, un lavello in acciaio
Abbiamo visto i motivi per cui la maggior parte delle attività di ristorazione preferiscono l’acciaio inossidabile per le loro attrezzature. Facciamo a questo punto un esempio concreto: quello del lavello, un mobile da cucina che spesso anche nelle abitazioni si trova in acciaio.
Il lavello in acciaio piace innanzitutto per la sua eleganza intrinseca che lo rende un complemento d’arredo ideale grazie a un’estetica minimal. A questo unisce funzionalità: si tratta di un mobile pratico che in ristorazione è concepito con una o due vasche e la presenza, sempre, di piani d’appoggio e di sportelli scorrevoli.
Un lavello in acciaio è leggero, lo dimostra la facilità con cui si aprono e chiudono le ante, non a caso del resto l’acciaio è utilizzato anche per mensole ripiegabili. Come abbiamo già detto si pulisce benissimo e resiste bene, ad esempio all’acqua bollente che si ha quando si scola la pasta o a una pentola calda che necessita di intervento.
Il lavello è un mobile centrale per l’intero andamento della cucina: per questo è bene che sia organizzato alla perfezione. L’acciaio è indubbiamente la scelta migliore essendo quella che dà le maggiori sicurezze.
È atteso, in serata, l’arrivo, nelle Marche, da Fiumicino, di venti profughi afghani, che si sottoporranno alla quarantena di dieci giorni presso il Covid Hotel di Gabicce Mare. Provenienti da Kabul, sono civili che hanno collaborato con le strutture italiane e portati in salvo per il pericolo di morte, dopo la caduta della città a opera dei Talebani.
“In una situazione di emergenza, come quella che si sta verificando in Afghanistan, la Regione Marche non si tira indietro nel cercare di aiutare i cittadini di questo Paese che stanno vivendo un indicibile dramma. Auspichiamo che la situazione si possa risolvere nel Paese d’origine”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi. Due giorni fa, la Regione Marche, attraverso il Servizio di Protezione Civile, è stata allertata dal Dipartimento nazionale per l’arrivo di profughi dall’Afghanistan, per i quali è stata chiesta la disponibilità per il periodo di quarantena di 10 giorni. Tutti i civili ospitati sono stati sottoposti a un primo tampone che è risultato negativo. Giungeranno nelle Marche attraverso la Croce Rossa Italiana, mentre l’accoglienza è curata dalla Protezione civile regionale. I profughi utilizzeranno parte del Covid Hotel, attualmente in funzione, situato a Gabicce Mare (PU), che ha una disponibilità di 40 camere: 15 sono già occupate per ospitare i casi di positivi marchigiani al Covid, mentre gli afghani verranno distribuiti, in base ai nuclei familiari, in alcune stanze ancora libere. “Ritengo doveroso e opportuno questo tipo di accoglienza, che potrebbe anche ampliarsi nel prossimo periodo”, ha concluso Aguzzi.
“Venerdì pomeriggio ad Arquata del Tronto, insieme al Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini e al presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra, abbiamo firmato un Protocollo di intesa con l’obiettivo di indirizzare la ricostruzione pubblica e privata nei territori compresi nei Parchi attuando la semplificazione prevista dall’ordinanza 114”. A parlare è Andrea Spaterna, presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il Protocollo intende semplificare le procedure autorizzatorie da parte dei Parchi per la ricostruzione degli edifici conformi al preesistente snellendo ulteriormente le procedure per l’avvio degli interventi attraverso la deroga al rilascio del nulla osta.
Autorizzazioni e valutazioni restano necessarie per quelle opere edilizie che prevedono nuove costruzioni, determinano un aumento delle superfici o delle volumetrie degli edifici o comportano una trasformazione urbanistico-edilizia permanente del territorio.
“Abbiamo previsto anche altri ambiti di collaborazione – prosegue Spaterna - ad esempio il recupero di strutture di fruizione del parco al momento non agibili e la costituzione di un tavolo di coordinamento atto a individuare azioni specifiche per il riutilizzo delle strutture temporanee che, mano a mano, non saranno più in uso”.
A corollario del protocollo anche la firma della Carta della Rinascita, un documento che individua principi di indirizzo per una ricostruzione e uno sviluppo economico dei territori ricadenti nei Parchi all’insegna della valorizzazione ambientale, della tutela della biodiversità e della transizione ecologica ed energetica, “segno che”, conclude Spaterna “quando le istituzioni dialogano e fanno sistema come in questo caso, il territorio intero non può che giovarsene”.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2683 tamponi: 1499 nel percorso nuove diagnosi (di cui 623 nello screening con percorso Antigenico, con 19 positivi rilevati) e 1184 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 13,8%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 140 di cui 37 nella provincia di Macerata, 33 nella provincia di Ancona, 31 nella provincia di Pesaro-Urbino, 14 in quella di Ascoli Piceno, 15 in quella di Fermo e 10 fuori regione.
Diminuisce di tre unità il numero di ricoveri Covid-19 nelle Marche: sono 55 tra i quali 10 in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 37 in reparti non intensivi, e 8 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato al Covid è stato segnalato nelle ultime 24 ore.
Vi sono inoltre 23 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone), mentre nei pronto soccorso degli ospedali regionali sono ricoverati 21 pazienti Covid positivi (8 a Macerata, 8 a Civitanova, 1 a Camerino, 2 a Jesi, 1 a Fabriano e 1 a Fermo).
Un aumento dei ricoveri nei pronto soccorso delle strutture sanitarie maceratesi che ha portato alla decisione di riaprire l'ex reparto di Malattie Infettive all'ospedale di Macerata per accoglierli, a partire da lunedì 23 agosto (leggi qui).
I vigili del fuoco sono intervenuti attorno alle ore 13:15 circa in Via Sbrozzola, ad Osimo, nei pressi del parco commerciale cittadino per l’incendio di un negozio di abbigliamento.
La squadra di Osimo è intervenuta sul posto con due autobotti e un mezzo 4x4, coadiuvata dall’autobotte proveniente dalla Centrale di Ancona. I pompieri hanno immediatamente provveduto a spegnere l’incendio e ha mettere in sicurezza l’area dell’intervento.
Le fiamme che si sono sviluppate all’interno del negozio, hanno creato dei danni all’impianto elettrico, causando la chiusura di altri quattro locali.
L'intervento dei vigili del fuoco è ancora in atto, ma fortunatamente non si segnalano nè feriti nè intossicati.
È stata appena rilasciata dalla Protezione Civile un'allerta gialla per temporali valida per tutta la giornata di lunedì 23 agosto sull'intero territorio della Regione Marche. Il transito verso est, sopra l'arco alpino, di un vortice depressionario determinerà sul medio versante adriatico un probabile marcato aumento dell'instabilità.
LE PREVISIONI - Per la seconda parte della giornata di domani sono previsti rovesci o temporali sparsi, con fenomeni che localmente risulteranno intensi. Venti occidentali di brezza tesa sono previsti sui settori interni, mentre quelli settentrionali di vento moderato interesseranno la fascia costiera. Nel corso del pomeriggio la loro intensità sarà in attenuazione.
Le temperature minime saranno stazionarie o in lieve aumento, mentre le massime saranno in calo.
Anche per la giornata di martedì 24 agosto il cielo sarà irregolarmente nuvoloso con brevi rovesci sparsi, localmente a carattere temporalesco, sui settori centro-meridionali. Fenomeni occasionali altrove.
In ogni caso, a parte una lieve e residua locale instabilità durante la giornata di mercoledì, il resto della settimana tornerà ad essere caratterizzato da condizioni di stabilità.
Il ritorno violento al potere dei talebani in Afghanistan ha creato una vera e propria crisi umanitaria.
Ci arrivano immagini strazianti negli ulitmi giorni da Kabul di uomini e donne che in ogni modo cercano di salvare la propria vita e quella dei loro figli anche lanciandoli nelle braccia dei militari in partenza.
Donne che dopo tanti sforzi per giungere all’emancipazione vedono in imminente pericolo la loro libertà e dignità di esseri umani per la stretta applicazione della legge islamica, la sharia, che in arabo significa “ retta via”. Un insieme di precetti etici e morali che per i musulmani sono immutabili.
Le donne non potranno più uscire di casa, andare a scuola, vestirsi all'occidentale. Nessun dirittto al lavoro, alla parola.
Mentre i Talebani dicono, burlandosi del mondo per ottenere l’accettazione dell’opinione pubblica, che le donne vivranno normalmente anche sotto di loro, la realtà a Kabul è già insostenibile.
"Donne medico, giornaliste, attiviste, artiste, sono in grave pericolo. Sono in corso rastrellamenti porta a porta, bisogna fare subito”. Riferisce in un’intervista Simona Cataldi, rappresentante del Cisda (Coordinamento italiano a sostegno delle donne afghane) con sede a Milano.
Due giornaliste afghane hanno già denunciato di essere state respinte in ufficio: i Talebani hanno nominato un nuovo direttore della Radio Televisione Afghana ed è stato loro impedito di entare a lavoro.
Donne senza futuro, su di loro incombe il divieto di lavorare di studiare di uscire di casa, come fare quindi a fuggire?
Se già l’Afghanistan era tra i peggiori luogi al mondo da vivere per una donna (secondo Human Rights Watch l’87% delle donne afgane ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita), oggi la situazione sta precipiando. La sharia le vuole segregate, rinchiuse, ignoranti, invisibili nel loro burqua di cui il regime impone l’obbligo.
Divieto di guidare, di utilizzare cosmetici (ci sono stati casi di donne a cui sono state amputate le dita per averlo fatto), gioielli, di entrare in contatto con qualsiasi uomo che non sia il marito o un parente. Ed ancora altre regole che le donne afghane temono siano loro nuovamente imposte:
Coprirsi il volto in pubblico
Essere accompagnate da un uomo se vogliono uscire di casa
Non possono ridere in pubblico
Non possono mostrare le caviglie
Non possono apparire in nessun media
Non possono fare sport
Scrive su Twitter la fotografa afghana Rada Akbar: “Le città collassano, i corpi umani collassano, la storia e il futuro collassa, la vita e la bellezza collassa, il nostro mondo collassa. Vi prego, qualcuno fermi tutto questo”.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al “Green Pass” e specificamente al suo utilizzo in caso di sua falsificazione per assenza dei requisiti richiesti. Ecco l’analisi dell’avvocato Oberdan Pantana.
Il Green pass o certificazione verde Covid è un documento che è stato pensato dalle autorità per semplificare la circolazione delle persone all'interno del territorio europeo durante la pandemia da Covid-19. Esso attesta l'avvenuta guarigione dalla malattia, l'avvenuta vaccinazione contro il virus o il risultato negativo del test.
Il Green Pass può essere richiesto sia in formato digitale che cartaceo, però non serve solo a circolare liberamente tra i vari Stati dell'Unone Europea; di recente infatti in Italia è stato emanato il decreto n. 105/2021, che all'articolo 3 elenca i casi in cui è richiesto il possesso della certificazione verde.
In base a questo articolo, in zona bianca, chi è in possesso della certificazione verde può accedere ai seguenti servizi e attività;
- servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso;
- spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;
- musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
- piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all'interno di strutture ricettive;
- sagre e fiere, convegni e congressi;
- centri termali, parchi tematici e di divertimento;
- centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l'infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;
- attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casino';
- concorsi pubblici.
Non hanno l'obbligo della certificazione verde solo "i soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute."
Da quanto appena accennato è chiaro che il Green pass, a parte i casi di esonero appena visti, viene rilasciato in presenza di determinate condizioni, che attestano l'adozione da parte del titolare delle accortezze sanitarie necessarie e richieste per scongiurare il contagio.
Un dovere civico che molti italiani hanno accettato e adempiuto, ma che per alcuni evidentemente è un onere troppo pesante da sostenere; lo dimostra quanto accaduto nei giorni scorsi. Su Telegram si è infatti realizzato un illecito che ha a che fare proprio con il Green pass.
Agli utenti di Telegram è stato recapitato un messaggio in cui si prometteva il rilascio del Green pass da parte di una dottoressa, in cambio dei dati necessari alla compilazione della certificazione verde. Operazione in cambio della quale venivano richieste criptovalute o buoni acquisto per piattaforme online d'importo compreso tra i 150 e i 500 euro. Una vera e propria truffa, punita ai sensi dell'articolo 640 del codice penale, che al comma 1 infatti così dispone: "Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032".
La truffa messa in atto per mezzo di Telegram presuppone, come anticipato, la falsificazione della certificazione verde; il tutto in barba alla sicurezza del Green pass garantita dal Governo, che alla Faq: "E' possibile falsificare o manomettere una certificazione verde Covid?" risponde: "No, la Certificazione non è falsificabile e non può essere contraffatta o manomessa. Ogni Certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata dall'ente che rilascia la Certificazione (in Italia il Ministero della Salute). Le chiavi private assicurano l'autenticità delle Certificazioni, e vengono custodite in sistemi di massima sicurezza. Le corrispondenti chiavi pubbliche vengono poi utilizzate per verificare le Certificazioni attraverso le app di verifica (in Italia VerificaC19)".
Una risposta di cui è lecito dubitare, visto che c'è chi ha già trovato il modo di fare soldi falsificando il Green pass. Il reato di falso del resto non è certo una novità per il nostro ordinamento, che ne contempla di vario tipo. Nel caso di Telegram però la falsificazione messa in atto rientra nello schema dell'art. 482, che punisce colui che con la sua condotta compromette la fiducia dei privati e precisamente, “Se alcuno dei fatti preveduti dagli artt. 476 (Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici), 477 (Falsità material commessa dal pubblico ufficiale in certificate o autorizzazioni amministrative) e 478 (Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in copie autentiche di atti pubblici o privati e in attestati del contenuto di atti) è commesso da un privato, ovvero da un pubblico ufficiale (c.p.357) fuori dell`esercizio delle sue funzioni si applicano rispettivamente le pene stabilite nei detti articoli ridotte di un terzo, circostanze che comportano, pertanto, importanti sanzioni di reclusione".
Mentre, riguardo al reato di sostituzione di persona, previsto e sanzionato penalmente dal nostro codice penale all'art. 494, dispone come "chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno", appare piuttosto evidente che tale reato "potenzialmente" configurabile, dopo la previsione del doppio controllo del Green pass e del documento identificativo, è molto più difficile da realizzare. Vero infatti che il Green pass non contiene la foto, ma la verifica della rispondenza dei dati anagrafici del certificato e della carta d'identità, rappresenta una forma di controllo in grado di scongiurare questo tipo di reato.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"Accolgo l'idea del dialogo 'distensivo' con i talebani suggerito da Giuseppe Conte. E in nome dei valori cristiani, da domani, a partire dalle 18:00, su disposizione del sindaco, cioè mia, le donne di Sutri dovranno circolare con il velo secondo il costume della tradizione cristiana". Questa la provocazione di Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri, nel viterbese, che vuole così richiamare - informa una nota - l'attenzione dei media sulla restaurazione del regime talebano che colpisce non solo usi e costumi, ma le più elementari libertà delle persone, soprattutto delle donne afghane.
"Non sarebbe infatti lecito - spiega Sgarbi - dimostrare minor fede nel nostro Dio che in Allah. I mariti delle donne di Sutri sono pregati di fare osservare queste misure. Il sindaco ha informato il Presidente Draghi e il ministro Speranza, che avevano già provveduto attraverso le mascherine a diffondere l'uso del burka. Il velo ne è una naturale conseguenza". Sgarbi, che si proclama "mullah Vittorio", avverte anche l'opposizione: "Potrei applicare la legge della Sharia".
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2751 tamponi: 1439 nel percorso nuove diagnosi (di cui 500 nello screening con percorso Antigenico, con 19 positivi rilevati) e 1312 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 13,8%). Il tasso di incidenza del virus, ad oggi, è di 73,03 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (ieri era al 73,13).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 198 di cui 71 nella provincia di Macerata, 47 nella provincia di Ancona, 24 nella provincia di Pesaro-Urbino, 9 in quella di Ascoli Piceno, 28 in quella di Fermo e 19 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (30 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (48 casi rilevati), contatti in ambito domestico (69 casi rilevati), contatti in ambiente di vita e socialità (3), contatti extra regione (3), contatti in ambito lavorativo (2). Altri 43 casi sono ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,8% oggi, rispetto al 12,2% registrato ieri.
Resta invariato il numero di ricoveri Covid-19 nelle Marche: sono 58 tra i quali 9 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri), 42 in reparti non intensivi, e 7 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Si registra, purtroppo, anche un decesso correlato al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di una 95enne di Porto Sant'Elpidio spirata presso la Residenza Valdaso.
Vi sono inoltre 21 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone), mentre nei pronto soccorso degli ospedali regionali sono ricoverati 17 pazienti Covid positivi (8 a Macerata, 4 a Civitanova, 1 a Camerino, 1 a Jesi, 2 a Fabriano e 1 a Fermo). Un aumento dei ricoveri nei pronto soccorso delle strutture sanitarie maceratesi che ha portato alla decisione di riaprire l'ex reparto di Malattie Infettive all'ospedale di Macerata per accoglierli, a partire da lunedì 23 agosto (leggi qui).
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2576 tamponi: 1282 nel percorso nuove diagnosi (di cui 440 nello screening con percorso Antigenico, con 21 positivi rilevati) e 1294 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 12,2%). Il tasso di incidenza del virus, ad oggi, è di 73,13 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (ieri era al 74,13).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 156 di cui 29 nella provincia di Macerata, 41 nella provincia di Ancona, 35 nella provincia di Pesaro-Urbino, 10 in quella di Ascoli Piceno, 30 in quella di Fermo e 11 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (29 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (38 casi rilevati), contatti in ambito domestico (47 casi rilevati), contatti in ambiente di vita e socialità (3), contatti extra regione (2), contatti in ambito lavorativo (4). Altri 33 casi sono ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 12,2% oggi, rispetto al 16,2% registrato ieri.
Aumenta di quattro unità rispetto a ieri il numero di ricoveri Covid-19 nelle Marche: sono 58 tra i quali 9 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri), 43 in reparti non intensivi, e 6 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Si registra, purtroppo, anche un decesso correlato al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di un 65enne di Offida spirato all'ospedale di Pesaro.
Vi sono inoltre 18 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone), mentre nei pronto soccorso degli ospedali regionali sono ricoverati 17 pazienti Covid positivi (5 a Macerata, 5 a Civitanova, 1 a Camerino, 1 a Jesi, 1 a Fabriano e 1 a Urbino).
Sono otto i nuovi dirigenti scolastici di ruolo nominati nelle Marche dalle graduatorie dell’ultimo concorso nazionale.
Di seguito l’elenco dei nuovi capi d’istituto nominati dall’Ufficio scolastico regionale con le relative sedi scolastiche loro assegnate:
Due nuovi dirigenti sono marchigiani (Giorgi e Calzetti), mentre altri due provengono rispettivamente da Lazio (Cappelli e Tomassi) e Umbria (Ambrogi e Rustici). Completano il panorama un’abruzzese (Mazzocchi) e un campano (Mauriello). Prenderanno tutti servizio il prossimo 1° settembre.
Tre i nuovi dirigenti in provincia di Macerata: all'Istituto Comprensivo via Regina Varano di Civitanova Marche prenderà servizio Pamela Tomassi, all'I.I.S "Costanza Varano" di Camerino Antonio Cappelli e all'Istituto Comprensivo "Dante Alighieri" di Macerata Milco Calzetti.
Nel frattempo, l’Ufficio scolastico regionale ha pubblicato l’avviso per gli incarichi aggiuntivi di reggenza per le scuole sottodimensionate, alle quali non può essere preposto in via esclusiva né un dirigente scolastico, né un direttore dei servizi generale e amministrativi, per quelle normodimensionate per il solo 2021/22 non coperte da dirigenti o affidate a capi d’istituto in posizione di comando o accantonate per contenziosi in atto, in modo da assicurare, all’avvio del prossimo anno scolastico, la copertura di tutte le sedi scolastiche.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2378 tamponi: 1283 nel percorso nuove diagnosi (di cui 380 nello screening con percorso Antigenico, con 17 positivi rilevati) e 1095 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 16,2%). Il tasso di incidenza del virus, ad oggi, è di 74,13 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti.
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 208 di cui 74 nella provincia di Macerata, 44 nella provincia di Ancona, 14 nella provincia di Pesaro-Urbino, 28 in quella di Ascoli Piceno, 35 in quella di Fermo e 13 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (39 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (71 casi rilevati), contatti in ambito domestico (51 casi rilevati), contatti in ambiente di vita e socialità (3), contatti extra regione (3), contatti in ambito lavorativo (2). Altri 39 casi sono ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 16,2% oggi, rispetto all'14,5% registrato ieri.
Aumenta di un'unità rispetto a ieri il numero di ricoveri Covid-19 nelle Marche: sono 54 tra i quali 9 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri), 40 in reparti non intensivi, e 65pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Non si registra, invece, nessun decesso correlato al Covid nelle ultime 24 ore.
Vi sono inoltre 20 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone), mentre nei pronto soccorso degli ospedali regionali sono ricoverati 14 pazienti Covid positivi (5 a Macerata, 6 a Civitanova, 2 a Camerino e 1 a Urbino).
Sono stati ripartiti, con un decreto del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, i 350 milioni di euro stanziati dal decreto sostegni bis per garantire l’avvio dell’anno 2021/2022 in sicurezza. Per le Marche in arrivo 9.707.737,15 milioni di euro.
Si tratta di risorse che i dirigenti scolastici potranno utilizzare per l’acquisto di dispositivi di protezione e di materiale per l’igiene individuale o degli ambienti, ma anche per interventi a favore della didattica per le studentesse e gli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento e altri bisogni educativi speciali, per potenziare gli strumenti digitali, per favorire l’inclusione e contrastare la dispersione scolastica attraverso il potenziamento dell’offerta formativa.
I fondi si potranno utilizzare anche per adattare gli spazi interni ed esterni degli istituti per garantire lo svolgimento delle lezioni in sicurezza o per l’acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l’assistenza medico-sanitaria e psicologica.
Si potranno acquistare strumenti per l’aerazione e quanto ritenuto utile per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno degli Istituti.
Con il decreto firmato, ora al vaglio degli organi di controllo, viene resa nota la somma a disposizione di ciascuna scuola. L’assegnazione dei fondi avverrà nei prossimi giorni insieme all’invio di una apposita nota che il Ministero dell’Istruzione fornirà alle scuole con le istruzioni operative per l’utilizzo delle risorse. Sarà previsto un supporto attraverso l’help desk per l’emergenza.
Più di 10 mila domande di contributo approvate su 20 mila presentate, 3.300 delle quali nel solo primo semestre 2021, con la concessione di 2,7 miliardi di euro per la riparazione e la ricostruzione degli edifici danneggiati. Cinquemila edifici riparati con la consegna di oltre 12 mila abitazioni ed il rientro a casa di altrettante famiglie, con una forte accelerazione nell’ultimo anno, che ha segnato anche l’avvio concreto, sia in termini di avanzamento dei lavori che della spesa erogata, delle oltre 2.600 opere pubbliche finanziate dalle Ordinanze.
Questi alcuni dei dati del Terzo Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-2017 aggiornato alla fine dello scorso mese di giugno, che sarà presentato il prossimo 23 agosto, in una conferenza stampa a Rieti, dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.
Un Rapporto, scrive il Commissario nell’introduzione, che “ci consegna numeri positivi, segno di un’attività che assume finalmente un passo più adeguato alle aspettative dei cittadini colpiti dal sisma, ma anche l’evidenza della necessità di continuare con grandissimo impegno il lavoro intrapreso. Gran parte della ricostruzione deve ancora essere realizzata e le condizioni di sofferenza dei cittadini persistono, ma abbiamo la storica opportunità di una ricostruzione sicura e sostenibile e di nuovi strumenti per il rilancio economico del Centro Italia”, aggiunge Legnini, che trascorrerà questa settimana, con molti suoi collaboratori, passeggiando tra paesi e montagne dell’Appennino ferito dal sisma, e firmerà venerdì 20 ad Arquata del Tronto il Protocollo di collaborazione con i Parchi Nazionali dei Sibillini e del Gran Sasso-Laga.
Il Rapporto, che segue quello di dicembre 2020, fa il punto a metà anno sulla ricostruzione privata e su quella pubblica, con focus su scuole, chiese, sms solidali, macerie, sulle nuove Ordinanze Speciali e su quelle approvate nel corso degli ultimi sei mesi.
Grazie alla progressiva implementazione della nuova piattaforma elettronica della ricostruzione, destinata a sostituire il sistema Mude, e al miglioramento della qualità dei dati, il Rapporto contiene anche una prima analisi sull’attività delle 2.659 imprese capofila e dei poco più di 7 mila tecnici impegnati in Centro Italia, così come una stima del numero di unità residenziali interessate: 52 mila quelle per le quali è stata presentata richiesta di contributo, 12 mila riparate, 13 mila circa attualmente in cantiere.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2883 tamponi: 1417 nel percorso nuove diagnosi (di cui 407 nello screening con percorso Antigenico, con 15 positivi rilevati) e 1466 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 14,5%). Il tasso di incidenza del virus, ad oggi, è di 76,72 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (ieri era al 75,19).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 205 di cui 56 nella provincia di Macerata, 36 nella provincia di Ancona, 36 nella provincia di Pesaro-Urbino, 32 in quella di Ascoli Piceno, 29 in quella di Fermo e 16 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (33 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (61 casi rilevati), contatti in ambito domestico (53 casi rilevati), contatti in ambiente di vita e socialità (9), contatti extra regione (3), contatti in ambito lavorativo (5). Altri 40 casi sono ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 14,5% oggi, rispetto all'9,5% registrato ieri.
Aumenta di 6 unità rispetto a ieri il numero di ricoveri Covid-19 nelle Marche: sono 53 tra i quali 9 in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 38 in reparti non intensivi, e 6 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Non si registra, invece, nessun decesso correlato al Covid nelle ultime 24 ore.
Vi sono inoltre 20 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone), mentre nei pronto soccorso degli ospedali regionali sono ricoverati 19 pazienti Covid positivi (4 a Macerata, 8 a Civitanova, 1 a Camerino, 1 a Jesi, 1 a Fabriano, 3 a Fermo, 2 a Urbino).
Erano 34.481 le unità di personale scolastico che risultavano vaccinate con almeno la prima dose di siero alla data del 9 agosto scorso al Servizio Sanità della Regione Marche, il 95,75% del target previsto (36.012 tra docenti e personale ATA). Particolarmente confortante il fatto che di questi 31.615, l’87,79% del totale, avessero ricevuto, alla stessa data, anche la seconda dose.
Diversa la situazione per gli studenti, che alla data del 16 agosto, giorno da cui per i ragazzi sotto i 19 anni è possibile accedere ai centri vaccinali senza prenotazione, avevano ricevuto la somministrazione di almeno la prima dose in 22.043 per la fascia di età dei 12-15enni (il 39,8% del totale della popolazione) e in 36.496 per la fascia dai 16 ai 19 anni (il 66,6% del totale).
Di questi solo il 16,6% dei 12-15enni avevano ricevuto anche la seconda dose mentre più confortante è in questo caso la percentuale dei ragazzi più grandi (46,5%). Mancano in sostanza all’appello anche della prima dose 51.569 giovani in età scolare, pari al 46,8% della popolazione scolastica complessiva (110.108).
Se si guarda i dati relativi alla provincia di Macerata il 27,9% della fascia di età dei 12-15enni ha ricevuto la prima dose, con la percentuale di adesione che scende al 7,06% per quanto riguarda la seconda dose. In entrambi i casi siamo sotto la media regionale. Per quanto riguarda, invece, la classe di età 16-19 anni hanno aderito alla prima dose di vaccino il 56,8% degli studenti, mentre la seconda dose è stata ricevuta dal 34,6% di loro. Anche qui i dati sono inferiori a quelli che si riscontrano in tutte le altre province marchigiane.
Non tutti sono a conoscenza del fatto che esistono due tipi di rum. Si tratta del rum agricolo e di quello industriale. Ma che differenza c’è fra l’una e l’altra tipologia? La differenza principale consiste nel metodo di produzione. Infatti il rum industriale si ottiene dalla distillazione della melassa. Il rum agricolo, invece, si ottiene dal succo della canna da zucchero. È molto importante conoscere la differenza fra questi due tipi di bevande alcoliche, perché così si può apprezzare ancora di più il loro gusto. Per chi si intende poco di liquori, abbiamo deciso di specificarne delle informazioni in più.
La storia del rum agricolo
I rum agricoli, la cui produzione risale agli inizi del XX secolo, corrispondono a dei liquori molto pregiati e di grande gusto. Si iniziò a mettere a punto questi prodotti direttamente dal succo puro della canna da zucchero, in un periodo molto particolare, quando si attraversò un momento di crollo del prezzo dello zucchero, che diede un certo spazio allo sviluppo dello zucchero di barbabietola.
Il rum agricolo, a differenza di quello industriale, è possibile ottenerlo soltanto nel periodo della raccolta della canna da zucchero. Quindi si ha a disposizione soltanto nei mesi che vanno da gennaio a luglio.
Una delle differenze principali rispetto a quello di carattere industriale consiste nel fatto che è un prodotto più ricco dal punto di vista aromatico e della quantità di zuccheri, quindi possiamo dire che il suo gusto in definitiva è piuttosto fruttato, con essenze profumate.
Tra l’altro, se si fa invecchiare particolarmente a lungo, può diventare ancora più forte, quindi è da abbinare sicuramente ai piatti che non lasciano indifferenti dal punto di vista del gusto.
Qualche informazione in più sul rum industriale
I rum industriali corrispondono ad una produzione il cui inizio si fa risalire alla fine dell’Ottocento. Possono essere definiti come dei succhi a lunga conservazione, infatti la loro produzione è costante nel tempo, perché non è necessario interrompere la distillazione in certi periodi nel corso dell’anno.
Per capirne di più sulle origini di questo rum industriale ricavato dalla melassa, bisogna risalire al periodo di Cristoforo Colombo, quando, in seguito alla scoperta dell’America, la canna da zucchero ebbe la possibilità di arrivare in Europa.
Il luogo ideale per la produzione di questo prodotto sicuramente fu ritrovato in altri luoghi dell’America, come i Caraibi e il Brasile. Soltanto nella metà del Seicento le potenze europee si impegnarono attivamente perché questo prodotto non fosse raffinato soltanto nelle colonie. Infatti si è proceduto all’introduzione di un nuovo procedimento che permetteva di ricavare un sottoprodotto della raffinazione dello zucchero, che consiste proprio nella melassa.
Il rum industriale si ottiene dai fusti della canna da zucchero, che danno origine ad un succo molto denso, fortemente ricco di zuccheri. Poi questo succo viene lasciato riposare in modo che arrivi a cristallizzarsi. Nella produzione dei rum industriali non si fa altro che aggiungere acqua e lieviti e lasciar fermentare ancora di più la melassa, per un periodo che va dalle 24 ore ai 15 giorni. Si ottiene così un liquore molto delicato dalla gradazione leggera.
È molto interessante conoscere le differenze tra rum agricolo e rum industriale, anche perché chi se ne intende in maniera specifica sa bene che quello agricolo è sicuramente più forte, mentre quello industriale si propone come un liquore più delicato.
È da specificare però che, poiché si basa su una purezza del processo di produzione, il rum agricolo è l’unico prodotto a cui è possibile attribuire la denominazione di origine controllata. In ogni caso quello industriale mantiene delle proprietà che certo non possono essere sottovalutate anche per l’abbinamento a piatti specifici.
Bentrovati cari lettori nel terzo appuntamento agostano della mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Dall'analisi degli ultimi dati possiamo vedere che nella nostra regione i contagi questa settimana sono stati stabili, mentre quelli nazionali registrano una crescita di circa il 4%.
Per le ospedalizzazioni e le terapie intensive gli indicatori sono ancora in crescita, ma - se si stabilizzano i contagi - tanto più lo dovranno fare i ricoveri.
Guardando la tabella delle regioni, si nota come quelle più turistiche siano quelle più in difficoltà, mentre la Lombardia risulta fra le regioni con minori contagi. Questi valori hanno però un difetto alla base: i positivi si calcolano sul numero di residenti in una regione, è chiaro che ad agosto la popolazione presente in Sicilia e Sardegna sarà ben più alta di quella residente e certamente molto più bassa quella presente in Lombardia rispetto a quella residente. Comunque Sicilia e Sardegna sono in bilico per il passaggio in zona gialla.
Vi riporto per concludere alcuni tipici problemi che si presentano nella verifica del green pass. La cosa migliore è scaricare il QR code dall'app IO o dal sito del ministero tramite i codici che arrivano con l'sms e salvare il file su cellulare. Se lo stampate , meglio se lo fate facendo sì che il QR sia largo almeno un 5cm. Evitate di tenere sul cellulare una foto del QR cartaceo, è difficile per la app di verifica leggere il codice.
Il QR che vi danno al centro vaccinale attesta l'avvenuta vaccinazione, ma non è il green pass e non si può verificare in automatico con la app. Non penso che nessuno vi manderà via se mostrate il certificato di vaccinazione, ma in quel caso occorrerà richiedee una verifica manuale. Per fare il controllo rapidamente consiglio caldamente di scaricare il green pass e salvare il file sul telefono.
Se avete preso il pass dopo la prima dose quel Qr smetterà di essere valido il giorno della seconda dose, quindi effettuata la seconda dose dovrete riscaricarlo.
Ricordiamo che dopo la prima dose il pass è attivo in 15 giorni mentre dopo la seconda dose è attivo in 2 giorni.