I ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza hanno illustrato - tramite una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi- le nuove misure del Dpcm sull'emergenza epidemiologica da Covid-19.
"Dpcm frutto di un confronto importante con il Parlamento, con le Regioni e con il Comitato Tecnico Scientifico - così esordisce il ministro Speranza -. Siamo convinti che per far ripartire il Paese si debba vincere la battaglia sanitaria. La curva dà segnali piuttosto robusti di risalita e facciamo i conti con la presenza di alcune varianti temibili del virus, in particolare quella inglese".
Il provvedimento entrerà in vigore dal 6 marzo e rimarrà valido sino al 6 aprile, comprendendo tutto il periodo delle festività pasquali.
Si mantiene l'impianto delle misure essenziali attualmente vigenti, attraverso la conferma della divisione in colori delle Regioni. "L'innovazione più rilevante riguarda le scuole, in zona rossa gli istituti di ogni ordine e grado avranno la didattica a distanza. Stesso dicasi per le zone che raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti".
"Non è un dpcm last minute, si è fortemente voluto un cambio di passo nei tempi e nel metodo. La bozza del dpcm era già pronta dallo scorso venerdì" ha puntualizzato il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.
"L'eventuale cambio di fascia avverrà non nel weekend, ma dal lunedì per salvaguardare le attività economiche, come quelle inerenti la ristorazione - aggiunge Gelmini -. È stata accolta anche la richiesta delle Regioni di costituire un tavolo tecnico per valutare i 21 criteri di assegnazione delle fasce. Inoltre dal 27 marzo sarà possibile tornare, a fronte di prenotazione online, a frequentare i luoghi della cultura. Non possiamo annunciare l'apertura delle attività economiche chiuse da tempo perché le varianti colpiscono pesantemente, ma nel decreto sostegno abbiamo previsto risorse per 200 milioni di euro per il supporto alle famiglie sul tema dei congedi parentali".
All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.
Brusaferro ha sottolineato come la "trasmissibilità del virus è aumentata del 35 al 40% con le varianti inglesi, che hanno una prevalenza del 54% rispetto ai casi totali. È la variante dominante del quadro epidemiologico italiano. Nel nostro territorio c'è anche la presenza in alcune Regioni della variante brasiliana, che ha il 4,3% dell'incidenza totale. È particolarmente diffusa in Umbria, Lazio, Toscana e Marche: la sfida in questo caso è il contenimento, servono chiusure rapide e circoscritte. Un dato particolarmente preoccupante perchè queste variabili sono nuove e non garantiscono la stessa copertura immunitaria. Ci sono anche alcuni segnali della variante sudafricana, che si stima attorno alle 0.4%, ma si tratta di casi facilmente tracciabili".
"Abbiamo anche noi evidenze chiare sul fatto che la variante inglese è più trasmissibile nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni" nelle quali "vi è un aumento del numero di casi infetti come Sars-Covid 2. Questo maggiore potere infettante o contagiante non si associa a patologia più grave". Lo dice il presidente del Css Franco Locatelli.
"I bambini, per dare un messaggio molto chiaro, restano fortunatamente risparmiati dalle forme più gravi" ha ancora spiegato Locatelli.
Zona rossa per tutta la provincia di Ancona. È quanto prevede una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli fino al prossimo 5 marzo, in quanto dal 6 marzo entrerà in vigore il nuovo Dpcm emanato dal Governo, valevole fino alle festività pasquali.
"Da domani mattina, mercoledì 3 marzo, dalle ore 8, la provincia di Ancona passerà in zona rossa - lo comunica Acquaroli tramite un post pubblicato sui social -. Il provvedimento sarà valido fino al giorno di scadenza dell’attuale Dpcm ancora in vigore, e cioè venerdì 5 marzo. Per il periodo successivo emaneremo un nuovo provvedimento, non appena sarà noto il testo definitivo del nuovo Dpcm che entrerà in vigore da sabato 6 marzo".
"La situazione è in continuo divenire ed è monitorata costantemente e l’analisi settimanale dei dati, effettuata ieri, ha evidenziato la necessità di intervenire con un ulteriore provvedimento sulla provincia di Ancona - aggiunge il governatore -. Restano sempre attenzionati tutti gli altri territori con particolare riguardo all’andamento epidemiologico in crescita sulla provincia di Macerata".
"A tutti raccomando il massimo rispetto delle disposizioni contenute nei provvedimenti regionali e nei Dpcm. È fondamentale frenare quanto prima la diffusione del virus. È il momento della massima responsabilità di ciascuno di noi" conclude Acquaroli.
Secondo quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 14 gennaio nelle zone rosse è vietato "ogni spostamento fatto salvo per il rientro presso la propria abitazione, per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o salute".
Per bar e ristoranti è consentito solo l'asporto e la consegna a domicilio fino alle ore 22, fatti salvi gli esercizi con codici ateco 56.3 e 47.25 dove l'asporto è previsto fino alle ore 18:00. Chiuse anche tutte le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione i beni di prima necessità. Aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie.
Lo svolgimento della didattica in presenza è previsto nei limiti consentiti (nel comune di ancona tutte le scuole sono chiuse fino al 5 marzo), ma nell'ordinanza si raccomanda fortemente "lo svolgimento dell'attività didattica con modalità a distanza in tutti gli istituti scolastici in cui si registra un aumento dei casi di contagio da virus Sars-Cov-2".
Occorrerà sempre far uso dell'autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento e nel territorio regionale è fortemente raccomandato di rispettare rigorosamente il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, all’interno e nelle adiacenze di qualsiasi tipologia di attività e nelle aree pubbliche e private ad uso pubblico.
Leggi QUI il testo integrale dell'ordinanza
Si è svolto l'incontro tra Governo e Regioni sul nuovo Dpcm. Vi hanno preso parte il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini e della Salute Roberto Speranza, il titolare dell'Istruzione Patrizio Bianchi.
All'incontro partecipano anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.
Scuole chiuse in zona rossa e facoltà nelle altre regioni di chiudere gli istituti se, a livello locale, si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti. E' la linea decisa nella cabina di regia a Palazzo Chigi in vista del nuovo dpcm Covid, a quanto si apprende da diverse fonti di governo. Questa soluzione recepisce in sostanza le indicazioni del Cts sulle scuole e porta alla chiusura anche delle elementari e delle medie, con il ritorno alla didattica a distanza, nelle aree rosse e ad alto contagio.
Gli esponenti del Comitato tecnico scientifico hanno illustrato alle Regioni il parere del comitato relativo alla situazione epidemiologica delle scuole. Il parere era stato chiesto espressamente dei presidenti nella riunione con il governo della settimana scorsa e i ministri degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e dell'Istruzione Patrizio Bianchi hanno portato la richiesta all'attenzione del governo nel corso della cabina di regia.
(Fonte: ANSA)
Teneva illegalmente un cinghiale dentro un capanno: denunciato cacciatore
I carabinieri forestali di Fermo hanno sorpreso una persona che deteneva illegalmente un esemplare della specie cinghiale (Sus scrofa L.) all'interno di una stalla in località rurale del Comune di Campofilone. La detenzione di animali di quella specie, se non espressamente autorizzata, costituisce violazione di legge, contravvenendo alla normativa sulla detenzione di animali selvatici pericolosi.
L'esemplare era stato prelevato in natura dalla persona, un cacciatore, all'età presumibile di pochi mesi, lo scorso settembre. L'uomo, privo di autorizzazione, è stato denunciato per la violazione della legge n. 15 del 1992, che regolamenta la detenzione di animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica. Il responsabile dell'accaduto rischia pene che prevedono l'arresto fino a sei mesi o l'ammenda da 15mila a 300mila euro. L'animale è stato sequestrato penalmente: sarà trasferito in una struttura idonea alla sua custodia.
La normativa punisce in ogni caso chi detiene specie di mammiferi e uccelli prelevati in natura, prevedendo pene particolarmente severe quando si tratta degli animali elencati nel Decreto del Ministero dell'Ambiente del 19 aprile 1996, ovvero le specie che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica, tra cui anche volpi, istrici, caprioli, daini e appunto cinghiali. Non è infrequente che esemplari di queste specie, sottratte al normale sviluppo comportamentale che avviene in natura, possano divenire aggressive nei confronti dell'uomo.
(Fonte Ansa)
Il gioco d’azzardo è la grande passione degli italiani. Si farebbe fatica ad ammetterlo ma i dati sono incontestabili su questo. Scommesse sportive ma anche casinò online, poker room, slot machine online. Insomma, un mondo variegato che ha saputo far fronte anche all’emergenza Coronavirus, attualmente ancora in atto. Secondo i dati riportati dal sito Top Bonus Italia, il settore del gambling toccherà entro il 2024 un valore totale di 88,7 miliardi di euro. Gli italiani continuano a giocare, pandemia o non pandemia. Lo conferma anche una ricerca dell’istituto mUp Research, in collaborazione con Norstat. Su un campione di italiani, l’8,8% ha risposto dicendo che la priorità nelle spese superflue ma irrinunciabili va al gioco d’azzardo. Un campione di 3.9 milioni di italiani la pensa così. Percentuali che non si avvicinano ai dieci milioni che scelgono i viaggi, o al 18,9% che dà preferenza allo shopping o ai 9,6 milioni che optano per strumenti tecnologici. Il gioco non è una priorità ma resta sempre sotto la lente d’ingrandimento dei giocatori italiani, come ben sanno le casse del Fisco. Chi sono gli attori di questo boom? In prima fila si trovano le scommesse sportive, da sempre passatempo numero uno per gli appassionati di sport. Spiccano anche però le slot machine, il poker online, i casinò. Successo che non manca di certo nemmeno per le Videolottery, le VLT, macchinette da gioco ad alta volatilità che presentano grosse possibilità di vincita. Il gioco vince, anche contro gli ostracismi che da tempo ci si rivoltano contro. Non ultimo quello recente del governo Conte I, nel 2018. Il Decreto Dignità a suo tempo non riuscì a fermare la spesa, arrivata a 106,8 miliardi a fine 2018. Con un trend sempre più in crescita. Sei anni fa, nel 2015, la spesa era di 88 miliardi. Diventati poi 96 nel 2016, 102 l’anno successivo. Di questa grossa porzione di cifre astronomiche molti vengono spesi in VLT e Slot machine (48,6 miliardi); 19,7 invece vanno ai giochi di carte, mentre le scommesse sportive si collocano sul podio con 10,9 miliardi. Di converso crollano Lotterie e Lotto, rispettivamente con 9,2 e 8 miliardi. Si sta assistendo ad una mutazione di scenari. Cifre importanti che però preoccupano in ambito medico, in particolare nell’ambito sanitario e di dipendenza. Chi ha vissuto lunghi periodi di lockdown è stato più soggetto a certe oscillazioni. In Italia invece si è scelta la linea del rigore, con l’inserimento obbligatorio della tessera sanitaria per giocare. Difatti resta la regolamentazione l’unica strada agibile per far sì che miliardi spesi dai giocatori non finiscano nelle casse della criminalità organizzata.
Per i bimbi la cameretta rappresenta un vero e proprio rifugio dove giocare, studiare ed esprimere la propria personalità. Per renderla accogliente e confortevole è importante creare un perfetto equilibrio tra design, funzionalità e svago, magari coinvolgendo il diretto interessato nella progettazione, per essere certi di soddisfare ogni sua esigenza.
Oltre a essere il luogo deputato allo studio, al gioco e al riposo, negli ultimi tempi la cameretta dei bambini ha assunto la funzione di spazio adibito all'insegnamento per via della didattica a distanza. Essendo l’ambiente dove ragazzi e adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo, è fondamentale che ogni elemento sia funzionale alle loro specifiche esigenze, suscitando emozioni piacevoli e positive.
Pressa l'importanza di una progettazione mirata e personalizzata che tenga conto anche dello spazio disponibile e delle inclinazioni del bambino, oggi vi proponiamo alcune idee di arredamento che vi permetteranno di creare un ambiente confortevole e accogliente a costo quasi zero.
Alcune raccomandazioni prima di cominciare
A differenza della camera da letto dei genitori, quella dei bambini richiede accorgimenti specifici in fatto di design e stile per favorire lo sviluppo psicofisico, la creatività e la voglia di apprendere. Prima, però, di correre in negozio alla ricerca delle migliori soluzioni d'arredo per una cameretta a misura di bimbo, ci sono alcune accortezze da seguire in fase progettuale per essere certi di prendere le giuste decisioni.
Innanzitutto, bisogna tenere presente che le pareti delle camerette sono maggiormente esposte allo sporco e ai graffi, quindi sarebbe opportuno applicare una vernice protettiva che aumenti la resistenza del rivestimento a macchie, urti e sbalzi di temperatura. Allo stesso modo, anche la pavimentazione andrebbe protetta da potenziali lesioni e danneggiamenti, magari posizionando un tappeto antiscivolo nei punti nevralgici della stanza per permettere al bimbo di giocare in sicurezza e salvaguardare, al contempo, la superficie sottostante da ogni possibile disastro.
Infine, dal momento che i bambini crescono a vista d'occhio, è buona norma scegliere complementi d'arredo “trasformabili” che guardino al futuro e seguano le varie fasi di crescita del piccolo, modificando la loro destinazione d'uso a seconda dell'età.
Organizzare al meglio gli spazi
Come facile intuire, le parole chiave per arredare una cameretta destinata ai bambini sono resistenza, funzionalità e sicurezza. Per quanto riguarda la scelta dei mobili è sempre meglio abbracciare la filosofia del "less is more" per evitare di rendere l’ambiente troppo opprimente e disagevole.
A tal proposito un lettino, una scrivania con delle sedie, un armadio e un contenitore per i giochi saranno più che sufficienti per rendere la stanza funzionale e accogliente. Quanto alle finiture, è opportuno preferire rivestimenti idrorepellenti o laccati per garantirsi una maggiore durata nel tempo e semplificare le successive operazioni di pulizia in caso di sporco e macchie.
Se la stanza designata presenta metrature particolarmente ridotte, si possono adottare soluzioni salvaspazio molto ingegnose che permettono di sfruttare al meglio lo spazio disponibile, come i letti soppalcati o a castello, gli armadi a ponte e i pouf contenitori.
Altro elemento da non sottovalutare è la sicurezza, preferendo complementi trattati con vernici atossiche e realizzati con materiali testati secondo i rigorosi standard qualitativi previsti dalle normative vigenti. Infine, verificate che non ci siano spigoli vivi e bordi taglienti potenzialmente pericolosi, così che possiate dormire sempre sonni tranquilli.
Illuminazione e colori
Per stimolare la fantasia e la creatività dei bambini è fondamentale anche scegliere i giusti colori in modo da cerare un'atmosfera confortevole e rilassante. Per farli sentire a loro agio è sempre buona norma coinvolgerli nella scelta dell'impronta stilistica da dare alla cameretta, optando per un tema (giungla, mondo marino, principesse, supereroi e così via) che rispecchi i gusti e le inclinazioni dei diretti interessati.
Oltre a scegliere insieme le tonalità delle pareti e le varie decorazioni per abbellire la stanza, è importante anche predisporre un sistema di illuminazione adeguato per donare un tocco allegro e divertente all'ambiente. Una bella lampada da soffitto dalle forme giocose e colori vivaci renderà l'atmosfera più calda e accogliente, mentre un applique da parete a tema animali o cartoni animati si rivelerà utile come luce notturna per vincere la paura del buio.
Un occhio anche al comfort
Quando si tratta di arredare la cameretta di un bambino è necessario valutare attentamente anche il livello di salubrità dell'ambiente. Partendo dalla temperatura, dal momento che il range ideale dovrebbe aggirarsi tra 19 e 22°C, è opportuno posizionare un termometro da ambiente per tenere sempre sotto controllo la situazione e intervenire sugli impianti termici quando necessario.
Se non è possibile installare un climatizzatore si può ricorrere a un modello portatile o un raffrescatore evaporativo (come quelli recensiti in questo articolo) per rendere l'aria, non solo più fresca quando fa caldo, ma anche più salubre. Infine, è importante arieggiare regolarmente la stanza spalancando porte e finestre per non più di dieci minuti al giorno, così da favorire il ricambio dell'aria e abbassare il tasso di umidità responsabile della formazione di muffe e cattivi odori.
L'inverno è la stagione dell'anno in cui gli impianti termici delle abitazioni lavorano a pieno regime con conseguente aumento dei consumi energetici. Ecco alcune semplici accortezze da seguire per gestire il riscaldamento domestico in modo responsabile e risparmiare sulla bolletta
Secondo gli ultimi dati Enea (Agenzia nazionale efficienza energetica), circa l’80% delle spese annuali di una famiglia è determinato dai costi del riscaldamento domestico, a cui si aggiungono anche quelli relativi alla manutenzione delle varie apparecchiature.
A dispetto di quanto si possa immaginare, per ottimizzare i consumi e tendere una mano sia all'ambiente sia alle proprie finanze è sufficiente adottare alcuni comportamenti virtuosi che permettano di gestire gli impianti termici della propria abitazione in maniera attenta e consapevole.
Attenzione alle dispersioni termiche
La prima regola per mantenere un buon livello di comfort in casa e alleggerire contestualmente il peso delle bollette è evitare che il calore prodotto dai sistemi di riscaldamento si disperda rapidamente a causa di un isolamento termico non adeguato. Innanzitutto, per fare in modo che la temperatura interna sia sempre costante è importante controllare con una certa frequenza lo stato delle guarnizioni di porte e finestre, sostituendole quando sono consumate in modo da ridurre l'incursione di spifferi che potrebbero disperdere buona parte del calore dagli ambienti.
Inoltre, grazie all'Ecobonus previsto dalla Legge di Bilancio 2021 si potrà usufruire di un maxi incentivo del 110% per tutte le opere edilizie volte all'efficientamento energetico dell'abitazione, tra cui anche la sostituzione dei vecchi infissi qualora venga effettuata in concorso con uno degli interventi di ristrutturazione previsti dalla normativa.
Un'altra strategia utile per gestire il riscaldamento domestico in maniera oculata e senza inutili dispersioni termiche è evitare di posizionare mobili e complementi ingombranti davanti a caloriferi e stufe per consentire una buona diffusione del calore in tutta la stanza. Se avete la necessità di arieggiare i locali per favorire il ricircolo dell'aria, vi consigliamo di non lasciare porte e finestre aperte per molto tempo in modo da non raffreddare gli ambienti e ridurre, al tempo stesso, le dispersioni termiche.
Impostare la giusta temperatura
Anche se la maggior parte delle persone non ci fa caso, un'eccessiva differenza tra la temperatura esterna e quella interna, oltre a costringere gli impianti di riscaldamento a lavorare senza sosta, mette a repentaglio la nostra salute esponendoci a un maggior rischio di influenze e malanni stagionali. Dal momento che il range ideale per mantenere un livello di comfort ottimale in casa si aggira tra 18 e 20°C, basterà impostare gli impianti di riscaldamento su questi valori per ottenere una buona resa termica e limitare contestualmente i consumi.
Per gestire al meglio il calore interno senza essere costretti a intervenire di continuo su caloriferi e caldaie, una buona idea potrebbe essere quella di installare un timer centralizzato o un cronotermostato wifi (per chi volesse acquistarne uno ecco una classifica dei migliori modelli) che regoli automaticamente la temperatura di servizio in base alle condizioni ambientali e spenga l'impianto al raggiungimento del livello impostato.
Infine, un'altra accortezza utile per migliorare il benessere abitativo consiste nel mantenere il giusto il tasso di umidità all'interno delle stanze. È risaputo, infatti, che un ambiente troppo umido o troppo secco, oltre a favorire la proliferazione di muffe e cattivi odori, rischia di alterare la percezione del caldo in estate e del freddo nei mesi invernali, costringendoci di conseguenza ad alzare o diminuire il riscaldamento domestico per rendere il clima interno più confortevole.
Se volete misurare con precisione la percentuale di umidità presente in un ambiente potete utilizzare un igrometro digitale o da parete, così da monitorare costantemente la situazione e mantenere l'umidità interna tra il 40 e il 50%, che è il range ideale a garantire il giusto comfort termico in casa.
La manutenzione degli impianti
Ai fini di un'assennata gestione del riscaldamento domestico è fondamentale anche provvedere a una regolare manutenzione degli impianti per aumentarne l'efficienza energetica e contenere il più possibile gli importi in bolletta.
Oltre a rivolgersi a una ditta specializzata per verificare il corretto funzionamento dei sistemi di riscaldamento e il buon rendimento degli stessi, è opportuno effettuare dei controlli periodici in autonomia per individuare eventuali anomalie o malfunzionamenti che potrebbero comportare un calo significativo di prestazioni con conseguente aumento delle spese.
Infine, per rallentare il processo di usura dei materiali e prolungare la vita utile di caldaie, stufe e caloriferi è importante anche eseguire un’adeguata pulizia dei terminali e lo spurgo periodico dei termosifoni in modo da aumentare la resa termica impiantistica e rendere più salubre l'aria che si respira in casa.
Bentornati cari lettori ad una nuova puntata di questa rubrica che sto curando da quasi un anno.
Avevo anticipato la scorsa settimana che le previsioni erano di zona arancione e così purtroppo è stato; la provincia di Ancona è la quarta in Italia con più contagi rapportati alla popolazione e questa settimana abbiamo avuto il peggior rialzo di casi su base nazionale: ovvero +52% di casi. La situazione sta andando fuori controllo e il calcolo per il cambio di colore è effettuato il Venerdì; se lo avessero fatto ieri probabilmente saremmo finiti in zona rossa.
Uno scenario non assurdo che accada la prossima settimana; al momento il minimo sarebbe inserire i comuni anconetani più colpiti dal virus nella zona rossa.Poco da commentare su questo grafico. L'unico dato rilevante certifica che lo screening ancora sta tenendo e quindi si registra una lievissima diminuzione della proporzione di sintomatici rispetto ai casi totali.Il rialzo dei casi di positività è comunque generalizzato a livello nazionale anche se la nostra regione è stata la peggiore ma notiamo una cosa interessante: i decessi sembrano ancora scollegati dall'andamento dei contagi.
Certo che con l'aumento dei casi registrato in questi giorni anche il numero delle vittime sarà destinato a rialzarsi, ma sarà molto interessante esaminare di quanto. Se si conferma la tendenza di diminuzione di letalità certamente sarà un buon segnale e non credo dovuto alle vaccinazioni che ancora per la popolazione over 80 siamo ben lontani da avere una copertura minimamente sufficiente.
La notizia positiva è che la Sardegna è la prima regione ad entrare nella zona bianca in quanto essendo un'isola, gode certamente di un maggiore isolamento e può facilmente tracciare gli ingressi nel suo territorio. Come detto questa volta abbiamo la maglia nera per incremento dei contagi che ci pone fra le peggiori regioni d'Italia anche se per ora le terapie intensive non sono troppo sotto pressione considerando che anche in Umbria,dopo alcune settimane, sembra che la situazione sia in miglioramento.Oltre le considerazioni fatte, ancora qualcosa sta sfuggendo di come regioni con scarsa densità abitativa come Marche ed Umbria possano essere messe peggio di regioni che hanno grandi città come Lazio, Lombardia e Campania è evidente che qualcosa nella gestione dell'emergenza non stia funzionando.La campagna di vaccinazione a livello nazionale procede al ritmo di circa 100.000 dosi giornaliere, non si capisce perchè non si segua l'esempio inglese dove anche agli over 65 stanno somministrando il vaccino Oxford e non solo il Pfizer/Moderna, dove è uscito uno studio scozzese dove mostra che il vaccino Oxford sia addirittura più efficace dei 2 vaccini mRNA nel prevenire i casi gravi.Nel frattempo negli USA è stato approvato il vaccino Johnson & Johnson che è il primo monodose che potrà certamente dare una grossa spinta ai piani di vaccinazione.Il paese che è più avanti nelle vaccinazioni è Gibilterra, notiamo che se ad inizio gennaio ha avuto un gigantesco picco di 120 contagi in un giorno (contando 33mila abitanti) ora il virus sembra quasi completamente sparito con un numero di casi giornalieri che si conta sulla dita di una mano.
Educatori e assistenti sociali assegnati a disabili e anziani: categorie professionali a contatto con persone fragili che devono essere vaccinate in fretta, per Simona Lupini (Movimento 5 Stelle)
Mentre si accende il dibattito sulla strategia vaccinale regionale, Simona Lupini (Movimento 5 Stelle marche) punta i riflettori su una categoria di lavoratori a rischio, che rischia di restare indietro nella corsa al vaccino anti-Covid.
“Ho già presentato un’interrogazione tempo fa sui lavoratori del settore assistenza sociale: parliamo di soggetti che, a scuola, a casa o nelle strutture di servizio, lavorano tutto il giorno a contatto con disabili, malati cronici e anziani, tutti soggetti a grave rischio Covid.
Molti di loro, però, dipendono dagli Ambiti o dalle scuole, non dalle ASUR, e per questo non sono stati vaccinati nella prima tornata di vaccinazioni, riservate al personale socio-sanitario-.
La fase 2 delle vaccinazioni anti-Covid è iniziata, ma da più parti mi segnalano che gli educatori scolastici e domiciliari, gli assistenti sociali degli ambiti e gli assistenti domiciliari per gli anziani non sono praticamente stati coinvolti nella vaccinazione” spiega la consigliera pentastellata, da sempre in prima linea nella tutela del sociale, della sanità pubblica e delle fragilità.
“La somministrazione del vaccino anti-Covid non può diventare una gara tra categorie, tanto più quando i produttori tagliano gli approvvigionamenti: ma non si possono creare discriminazioni tra lavoratori dello stesso settore, il socio-sanitario, solo in base a chi eroga la busta paga. Se non vaccineremo rapidamente gli operatori sociali, chiederemo alle famiglie dei disabili, dei malati gravi o degli anziani che non sono chiusi in una RSA, di scegliere tra rischiare la salute dei loro cari, oppure rinunciare all’assistenza” denuncia la consigliera Lupini, che annuncia una nuova interrogazione in Consiglio “E questo è inaccettabile”.
Con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, sono stati indicati i Comuni che riceveranno il contributo destinato ad investimenti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Nelle Marche i comuni che beneficeranno dei contributi economici sono 9 nella provincia di Ascoli Piceno, 16 nella provincia di Ancona, 8 nella provincia di Fermo, 18 nella provincia di Macerata e 26 nella provincia di Pesaro Urbino” Lo dichiara in una nota la facilitatrice regionale del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi.
“Dal Governo - sottolinea Emiliozzi - arriva un segnale di grande attenzione per il territorio. Si tratta di risorse che i comuni potranno utilizzare per opere di messa in sicurezza e di prevenzione del rischio idrogeologico, ivi inclusi strade, ponti, viadotti, per l'efficientamento energetico degli edifici, con precedenza per quelli ad uso scolastico. In particolare, per questi ultimi il finanziamento copre il miglioramento antisismico, l’adeguamento impiantistico e antincendio, l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'efficientamento energetico”.
“Il MoVimento 5 Stelle- conclude Emiliozzi - sarà sempre vigile e continuerà, anche con il nuovo governo, a lottare per portare nelle Marche risorse adeguate ai propri bisogni”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7094 tamponi: 5040 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2985 nello screening con percorso Antigenico) e 2054 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'8,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 415 (76 in provincia di Macerata, 194 in provincia di Ancona, 67 in provincia di Pesaro-Urbino, 14 in provincia di Fermo, 43 in provincia di Ascoli Piceno e 21 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (58 casi rilevati), contatti in setting domestico (73 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (173 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (6 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (7 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 87 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2985 test e sono stati riscontrati 230 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un notevole decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'8,23% oggi, rispetto al 24,54% di ieri.
In diminuzione di una unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 648, di cui 78 in terapia intensiva (+4 rispetto a ieri). Sono, invece, 42 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 121 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 33 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Ipotesi zona rossa per la Province di Ancona e Macerata. Il presidente regionale, Francesco Acquaroli, dopo aver valutato i dati sui contagi nella giornata di ieri,sembra orientato a firmare una nuova ordinanza che porterà ad un'ulteriore stretta.
L’avanzata del virus non sembra volersi assestare e con l’aumento del 50% dei contagi, si prevede un’altra ondata di ricoveri negli ospedali marchigiani, già al limite (in particolare nell’Anconetano). La riunione di ieri dello stesso Acquaroli con l’assessore alla Sanità Saltamartini e vari tecnici ha messo ancor più in evidenza la situazione.
Nelle prossime ore si farà chiarezza, dunque, sui prossimi provvedimenti: molto probabile che la provincia di Ancona e quella di Macerata diventino zona rossa. La Regione sperava di ottenere qualche risultato dai precedenti provvedimenti restrittivi, ma così non è stato. Verranno esaminati oggi i nuovi dati, poi si procederà con l’ordinanza.
"Da domani martedi 2 marzo, fino a domenica 14, sono sospese le attività didattiche in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado nel Comune di Ancona"
Ad annunciarolo è stata il primo cittadino del Capoluogo di Regione Valeria Mancinelli: "Il provvedimento è urgente e necessario - ha dichiarato- I ragazzi diversamente abili che hanno l'insegnante di sostegno possono frequentare la scuola, che si organizza per garantire il servizio. Fino a sabato l'Asur regionale raccomandava chiusure puntuali ma i dati di ieri e quelli di oggi sono peggiorati e siamo ben oltre il limite che il Comitato Tecnico Scientifico nazionale indica nelle nuove linee guida e nei diversi criteri resi noti ieri sera, per la chiusura totale delle scuole"."Tutti gli indici ci dicono che il virus nella città corre velocemente, che ancora più velocemente corre nelle fasce d'età giovani, che la variante inglese è ampiamente diffusa - sottolinea il Sindaco Mancinelli - La situazione è difficile in tutta la provincia ma, in assenza di provvedimenti per tutto il territorio, mi assumo la responsabilità di agire per la tutela della salute pubblica nella mia città""Sono consapevole dei disagi che si creano per le famiglie ma guadagnare tempo, in questo caso, significa salvaguardare la salute e, a volte, la vita di tutti". Ha concluso
Un successo il bando per accedere al contributo a favore di Comuni e Province destinato all’installazione nelle aule scolastiche di impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC): in sole 3 ore, il sistema informativo della Regione ha ricevuto 93 domande, cifra destinata a crescere ulteriormente nei prossimi giorni.
Soddisfatto l’Assessore con delega all’Edilizia Scolastica Francesco Baldelli: “Abbiamo attivato l’iter per i contributi in tempi record. In meno di 40 giorni, dall’annuncio siamo passati ai fatti, con la predisposizione del bando all’interno della piattaforma digitale della Regione Marche e anticipando la comunicazione a Sindaci e Presidenti delle Province affinché si preparassero per inviare le richieste a partire, per l’appunto, dalle ore 10 di lunedì 1 marzo”. Le 93 domande pervenute, 92 presentate dai Comuni ed una dalla Provincia di Macerata, coprono l’intero territorio regionale – 24 da Macerata, 22 quelle di Ancona, 19 di Pesaro-Urbino, 16 di Fermo e 12 di Ascoli Piceno – e riguardano l’acquisto e l’installazione di impianti di ventilazione meccanica finalizzati al ricambio d’aria ed a migliorare la qualità e degli ambienti che ospitano gli studenti marchigiani.
“La Regione Marche – continua Baldelli – è stata la prima in Italia a proporre in maniera organica questa particolare tecnologia, stanziando un primo finanziamento da 2 milioni di euro. Abbiamo colto le concrete esigenze di province e comuni, che hanno aderito numerosi non essendo finora stata data loro risposta a livello centrale. Velocità e concretezza sono le qualità alla base del successo di questa iniziativa, e la risposta in massa delle amministrazioni locali ci ha dato ragione sulla scelta di puntare su questi impianti che offrono soluzioni strutturali all’esigenza di avere scuole più sicure per i nostri ragazzi - Nei prossimi giorni – conclude Baldelli - accelereremo i tempi di istruttoria per verificare quante delle domande pervenute rispondano ai requisiti richiesti e quali potranno essere immediatamente finanziate in base alla graduatoria e ai parametri scelti, consentendo un idoneo equilibrio territoriale tra piccoli e grandi comuni. In questa fase è fondamentale dare risposte efficaci e farlo in tempi rapidi facendo ricadere sui territori risorse e progetti concreti nel più breve tempo possibile. È questa l'efficienza della pubblica amministrazione che ci piace e che abbiamo portato in Regione”.
"Dopo l'ordinanza dello scorso venerdì, per riportare in didattica a distanza le fasce d’età dove si è riscontrato un aumento dei contagi, e quella del Ministro Speranza, che riporta tutta la nostra regione in fascia arancione, oggi è arrivata la comunicazione che l’ordinanza regionale sulla DAD è stata impugnata al Tar delle Marche".
E' quanto annunciato dal Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli a seguito del ricorso fatto da 7 cittadini della provincia di Ancona in merito all'ordinanza regionale emanata la scorsa settimana: "Proprio mentre mi giungeva questa notizia, molti sindaci e assessori mi chiamavano preoccupati per valutare ulteriori provvedimenti restrittivi, in modo particolare anche sulle scuole. Una situazione paradossale".
"Da un lato c’è la volontà di gestire al meglio un riacutizzarsi della curva pandemica, che come avete visto negli ultimi giorni ha registrato una preoccupante ripresa - ha sottolineato - Dall'altra parte invece, viene contestata l'ordinanza, emessa con una relazione molto chiara del servizio Salute che indicava un importante aumento dei contagi e la necessità di adottare un provvedimento".
"Francamente credo che in un contesto come questo, se qualcosa deve essere evitato sono proprio il caos e la confusione, perché purtroppo la situazione è già molto complicata e in continua evoluzione - ha dhicarato il Presidente della Regione -Se da un lato infatti non è possibile avere certezze assolute, dall’altro è sicuro che ci stiamo tutti impegnando per scongiurare scenari ancora peggiori per la nostra regione".
"Il mio auspicio, a questo punto, è che il TAR si esprima quanto prima, al fine di fare definitivamente chiarezza rispetto all'atto impugnato - ha chiosato Acquaroli - Un atto adottato a tutela della salute e della sicurezza pubblica che in questo momento dovrebbe essere la priorità per ciascuno di noi".
Di fronte al peggiorare della situazione sanitaria in regione, il gruppo assembleare del Partito Democratico chiede ufficialmente al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini, la convocazione di un consiglio straordinario per discutere le azioni più efficaci volte a frenare i contagi e a tutelare la sicurezza dei cittadini.
“Il quadro sanitario della nostra regione – affermano i consiglieri dem – ha subìto nelle ultime settimane un sensibile aggravamento per quanto riguarda la crescita esponenziale della curva dei contagi, in particolare nelle province di Ancona e Macerata. Non vogliamo parlare di epidemia fuori controllo, ma non possiamo neppure ignorare gli effetti di una crisi che, invece di attenuarsi, sembra spingere sull’acceleratore, con pesanti ricadute sociali ed economiche sulle attività produttive e commerciali”.
“Purtroppo – spiega il gruppo del Pd – i fatti hanno confermato gli errori e l’inefficacia delle decisioni prese dalla giunta regionale. Ovviamente siamo molto rammaricati dal fatto che la maggioranza abbia più volte rigettato per pregiudizio le nostre proposte, come per esempio quella di riaprire le scuole in sicurezza attraverso l’esecuzione di uno screening mirato che avrebbe permesso di tracciare e isolare i contagi. Tuttavia, crediamo che il momento richieda da parte di tutti massima responsabilità e capacità di dialogo per mettere in campo azioni capaci di farci uscire insieme e più forti da questo incubo, a partire da una più efficiente pianificazione della campagna vaccinale, che sconta a oggi pesanti ritardi, soprattutto per quanto concernei soggetti più fragili e i residenti nelle aree interne. Per questo abbiamo formalmente chiesto al presidente Latini la convocazione di un consiglio straordinario aperto che preveda interventi da parte di esponenti del mondo della sanità e di quello istituzionale, rappresentato dall’Anci e dall’Upi. L’obiettivo è fare il punto della situazione e trovare soluzioni condivise per invertire in fretta questa drammatica tendenza”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3020 tamponi: 1817 nel percorso nuove diagnosi (di cui 189 nello screening con percorso Antigenico) e 1203 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 24,5%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 446 (77 in provincia di Macerata, 295 in provincia di Ancona, 7 in provincia di Pesaro-Urbino, 46 in provincia di Fermo, 14 in provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (61 casi rilevati), contatti in setting domestico (89 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (157 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (8 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 107 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 189 test e sono stati riscontrati 25 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 13%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 24,54% oggi, rispetto al 22,82% di ieri.
In diminuzione di 5 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 649, di cui 74 in terapia intensiva (+2 rispetto a ieri). Sono, invece, 41 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 122 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 25 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 7 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata presso il Covid Center di Civitanova Marche: si tratta di una 76enne civitanovese. Tre, invece, le persone spirate all'ospedale di Pesaro: un 80enne di Castelfidardo, una 79enne di Gabicce Mare e un 68enne di Jesi.
Due i decessi segnalati anche al nosocomio di Jesi: sono un 80enne di Fabriano e un 85enne di Cingoli.
Nell'Anconetano si è avuta un'altra vittima all'Inrca, un 82enne jesino.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19, 2259 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (847), mentre sono 382 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Nella serata venerdì 26 febbraio l’assemblea regionale di Sinistra Italiana Marche ha eletto a larghissima maggioranza Giorgio Santarelli nuovo segretario regionale.
Già assistente al Gruppo Consiliare Regionale di Sinistra Ecologia Libertà prima e di Sinistra Italiana poi, nonché coordinatore del circolo intercomunale Jesi Vallesina e coordinatore uscente del circolo provinciale di Ancona, Giorgio Santarelli ha proposto un piano di lavoro articolato che preveda la formazione di commissioni, tavoli tematici aperti alle forze politiche e ai movimenti dell'area di sinistra e un'organizzazione che preveda il coinvolgimento attivo di iscritti e simpatizzanti.
"Sinistra Italiana Marche è un partito che sta ritrovando unità e forza nel convinto sostegno al documento congressuale nazionale e alla recente decisione di Nicola Fratoianni di non votare la fiducia al governo Draghi pur rimanendo nell'asse LEU, PD, M5S. I circoli di ogni città e provincia augurano al nuovo Segretario e a tutta l'assemblea neoincaricata buon lavoro" sottolineano Serena Cavalletti e Michele Verolo, rappresentanti del circolo provinciale di Macerata.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4336 tamponi: 2576 nel percorso nuove diagnosi (di cui 643 nello screening con percorso Antigenico) e 1760 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 22,8%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 588 (126 in provincia di Macerata, 264 in provincia di Ancona, 104 in provincia di Pesaro-Urbino, 37 in provincia di Fermo, 46 in provincia di Ascoli Piceno e 11 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (64 casi rilevati), contatti in setting domestico (139 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (184 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (10 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (5 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (27 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato).Per altri 154 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 643 test e sono stati riscontrati 28 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 22,82% oggi, rispetto al 13,29% di ieri.
In aumento di 6 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 654, di cui 72 in terapia intensiva (-5 rispetto a ieri). Sono, invece, 41 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 123 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 22 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche: