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Infortunio sul lavoro del dipendente: quando l’azienda è responsabile?

Infortunio sul lavoro del dipendente: quando l’azienda è responsabile?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante l’infortunio sul lavoro del dipendente e la responsabilità di tale evento. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Morrovalle che chiede: “In caso di infortunio sul lavoro del dipendente quando l’azienda risulta responsabile?" Bisogna innanzitutto far chiarezza sul fatto che, la vittima di un infortunio sul lavoro risulta esclusivamente responsabile solamente in una circostanza, ovvero, quando abbia tenuto un “contegno abnorme, inopinabile ed esorbitante rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive ricevute” (così, tra le altre, Cass. Civ. Sentenza n. 19494 del 10/09/2009), secondo il principio che il datore di lavoro risponde dei rischi professionali propri (vale a dire insiti nello svolgimento dell’attività lavorativa) e di quelli impropri (cioè derivanti da attività connesse a quella lavorativa), ma non di quelli totalmente scollegati dalla prestazione che il lavoratore rende in quanto tale (cd. rischio elettivo). Perché sussista il rischio elettivo, dunque, occorrono tre elementi concorrenti: 1) un atto del lavoratore volontario ed arbitrario, ossia illogico ed estraneo alle finalità produttive; 2) la direzione di tale atto alla soddisfazione di impulsi meramente personali; 3) la mancanza di nesso di derivazione con lo svolgimento dell’attività lavorativa. Difatti, la norma di riferimento è evidentemente l’art. 1227, comma 1, del codice civile, secondo la quale, “Se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate”, che peraltro va bilanciata, in ambito giuslavoristico, con il potere di direzione e controllo del datore di lavoro, unitamente al dovere di salvaguardare l’incolumità dei lavoratori. Conseguentemente, anche in ipotesi di condotta imprudente del lavoratore va escluso il concorso di colpa a carico dello stesso in tre ipotesi: a) se l’infortunio sia stato causato dalla puntuale esecuzione degli ordini ricevuti dal datore di lavoro (in questo caso l’imprudenza del lavoratore degrada a mera “occasione” dell’infortunio); b) se l’infortunio sia avvenuto a causa della organizzazione stessa del ciclo lavorativo, impostata con modalità contrarie alle norme finalizzate alla prevenzione degli infortuni, o comunque contraria ad elementari regole di prudenza; c) se l’infortunio sia avvenuto a causa di una carenza di formazione od informazione del lavoratore, ascrivibile al datore di lavoro. Pertanto, in risposta alla domanda della nostra lettrice si può affermare che, “Nel caso di infortunio sul lavoro, è responsabile l’azienda, tanto da escludersi la sussistenza di un concorso di colpa della vittima, ai sensi dell’art 1227, comma 1, c.c., quando risulti che il datore di lavoro abbia mancato di adottare le prescritte misure di sicurezza; oppure abbia egli stesso impartito l’ordine, nell’esecuzione puntuale del quale si sia verificato l’infortunio; o ancora abbia trascurato di fornire al lavoratore infortunato una adeguata formazione ed informazione sui rischi lavorativi, ricorrendo, in tali ipotesi, l’eventuale condotta imprudente della vittima degradata a mera occasione dell’infortunio, ed è perciò giuridicamente irrilevante (Cass. Civ., Sez. VI, ordinanza n. 8988/20; depositata il 15 maggio).   Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                         

28/02/2021 10:00
In una società in cui regnano conflitto e competizione: prevenire gli episodi di violenza è possibile?

In una società in cui regnano conflitto e competizione: prevenire gli episodi di violenza è possibile?

Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.  In una società in cui siamo abituati al conflitto, alla competizione, la capacità di empatia diventa un’ esperienza da coltivare, fermandoci di tanto in tanto, per arrivare a quella “calma centratura emotiva” che è l’unica strada percorribile per porci in ascolto dell’ altro. Questo il senso di una delle considerazioni condivise la settimana scorsa dal dottor Andrea Grosso, psicoterapeuta e mental coach, in una diretta facebook molto interessante sulla pagina @IPAMacerataFermo, organizzata e condotta dal Presidente I.P.A. International Police Association Macerata- Fermo, Tommaso Galeone. L’incontro online dal titolo  “ Intervento da parte delle Forze dell’Ordine. Come allenare la nostra mente”, indirizzato appunto alle Forze dell’Ordine  che sono chiamate a gestire i primi momenti di grande tensione quando si verifica un fatto costituente reato, è risultato denso di preziosi spunti di riflessione anche per la quotidianità di ciascuno di noi. Empatia è la capacità di sentire cosa prova l’altro. Richiede la capacità di mettersi in ascolto ponendosi “non in conflitto” e  “non in competizione”. Rifletto sul senso di queste parole: è di tutta evidenza che  in una situazione conflittuale già degenerata, come può essere quella di una quotidianità domestica in cui vengono perpetrati  abusi di ogni tipo, ciò non significa subire passivamente qualsiasi forma di violenza psicologica o fisica.  Quando la tensione ha già raggiunto livelli ingestibili, l’unico modo per salvarsi è denunciare agli organi competenti ogni forma di aggressione. E saranno proprio le Forze dell’Ordine, con la loro esperienza e con l’addestramento ricevuto ad interventire in situazioni altamente conflittuali, ad occuparsi dell’autore del reato e della vittima. Dobbiamo però necessariamente ricordare che ci sono dei segnali da cogliere ed interpretare che arrivano dal nostro interlocutore, che ci possono far presagire con ampio anticipo rispetto alla “tragedia annunciata” che il soggetto non ha quella “calma centratura emotiva” di cui sopra.  E’ raro che la violenza si fermi ad un solo atto; essa innesca una serie di comportamenti sempre più aggressivi. Per poter prevenire prima che sia troppo tardi, cosa possiamo fare? Ritengo che un suggerimento utile potrebbe essere proprio quello di metterci in “ascolto” dell’altro, del suo linguaggio verbale e non verbale. Ma per fare questo, anche la potenziale vittima deve possedere una  “calma centratura emotiva”.  Ed allora? Parlando della violenza di genere nei confronti della donna, assistiamo troppo spesso a donne che “si ritrovano” avvolte nella spirale della violenza e non si ribellano per l’incapacità  di immaginare  la propria autonomia, psicologica o economica, dal partner. Questo continuo subire vessazioni dal proprio partner, come in un circolo vizioso, non fa altro che andare a minare il senso del proprio “sè” della donna, la sua identità. E più viene compromessa la sua identità tanto più si sentirà incapace di poter sopravvivere senza quel patologico “legame” economico e psicologico con il proprio partner. Ecco che in questi casi “mettersi in ascolto” dell’altro, prima che sia troppo tardi, significa prima ancora saper mettersi in ascolto di sè stessa. Significa dedicare 5 minuti di tempo per connettersi con la propria calma interiore, che non è assopimento, passività, ma attenzione vigile a ciò che accade prima dentro di noi e poi intorno a noi. Raggiunta quella consapevolezza del proprio “sè”, diventerà un’attitudine naturale, che già fa parte dell’ animo femminile, quella di saper riconoscere i primi segnali della manipolazione relazionale: perchè non c’è violenza fisica  che a monte  non abbia una o più forme di violenza psicologica.  Ci avviciniamo alla data dell’ 8 marzo, giornata della donna, ma finchè una donna viene malmenata fisicamente o minacciata sia pure verbalmente, è controllata costantemente ed in maniera soffocante dal proprio partner, non ha accesso alle sue risorse economiche, è oggetto di violenza psicologica, cioè è oggetto della violazione dei diritti umani, questa non è una festa da celebrare con leggerezza ma con la consapevolezza che la violenza sulle donne è un fenomeno sociale da combattere con ogni mezzo.    

28/02/2021 08:55
Depurare il fegato ingrossato: dal sintomo alla cura naturale

Depurare il fegato ingrossato: dal sintomo alla cura naturale

L'epatomegalia, il nome medico di quello che comunemente viene chiamato fegato ingrossato o grasso, è un fenomeno piuttosto comune che porta a un ingrossamento del fegato oltre le sue dimensioni normali. Spesso silente per molto tempo, può essere individuata in seguito a semplici esami di routine eseguiti per comprendere l’origine di un dolore sordo avvertito nella zona del fianco destro che si acuisce in caso di palpazione locale. La condizione può interessare individui di età e sesso differente e perciò necessita di opportune valutazioni mediche individuali. Cos'è l'epatomegalia? Il fegato è una ghiandola essenziale nel corpo perché svolge un alto numero di funzioni: -   Produce la bile che consente all'intestino il corretto assorbimento dei grassi; -   Produce il glucosio, indispensabile per nutrire il corpo umano; -   Sintetizza il colesterolo; -   Elimina le sostanze tossiche o inutili per l'organismo. In condizioni normali il fegato pesa circa 1 chilogrammo ed è lungo circa 25 centimetri; in tutte quelle circostanze in cui il suo volume eccede le dimensioni consuete, si parla di fegato ingrossato. L'epatomegalia non è, dunque, una patologia del fegato, ma è, piuttosto, un sintomo di una possibile alterazione sottostante che potrebbe acutizzarsi o cronicizzarsi nel tempo. Fegato ingrossato: sintomi Il fegato grosso può rimanere asintomatico nel tempo oppure, all’improvviso, possono manifestarsi dolori diffusi al fianco destro, nausea, dolori muscolari e stanchezza diffusi e, soprattutto, un dolore acuto quando la zona viene palpata. Se, in generale, tutti questi sintomi possono essere riferiti anche ad altri disturbi, il presentarsi di ittero lancia un messaggio inconfutabile di problematiche al fegato. L'itterizia si manifesta con una tipica colorazione giallastra della pelle e della sclera dell’occhio, talvolta accompagnata da urina scura e feci piuttosto chiare ed è riconducibile a un eccesso di bilirubina nel sangue, che evidenza una chiara sofferenza epatica. A questo punto non si potranno più sottovalutare i sintomi che il corpo sta lanciando per parlare del proprio malessere. Già da una prima palpazione del fegato, il medico di base sarà in grado di riscontrare un’eventuale ingrossamento da approfondire con specifici esami, come un’ecografia all'addome, una Tac o una risonanza magnetica. Esami del sangue potranno, invece, valutare quali enzimi sono stati rilasciati nel sangue e se è presente il virus dell’epatite. Questo iter diagnostico, anche in assenza di sintomi gravi, è indispensabile per stabilire le cause che danno origine al fegato grasso e per stabilire le terapie da seguire. Fegato ingrossato: cause Nella maggior parte dei casi, il fegato ingrossato è causato da fattori di natura patologica e si presenta come sintomo di sofferenza non solo epatica, ma di tutto il sistema organico. Patologie come cirrosi, epatite ed eccessivo accumulo di grasso nel fegato in seguito a una dieta altamente insana (steatosi epatica, anche nota come fegato grasso), sono le principali cause di ingrossamento, seguite da malattie virali come mononucleosi, toxoplasmosi, brucellosi, rickettsiosi e leishmaniosi. Ovviamente, anche tumori al fegato daranno questo sintomo, così come altre patologie a carico delle vie biliari o un abuso di farmaci quali il paracetamolo (contenuto nella famosa Tachipirina). A carico del sistema circolatorio, patologie come insufficienza cardiaca e pericardite, ridurranno l’afflusso di sangue al fegato, portandolo a soffrire ed ingrossarsi. Patologie che invece intaccano il sangue, come leucemia e linfomi, sono correlate al problema. Poiché l'ingrossamento del fegato va considerato come una spia di altre patologie e non una malattia vera e propria, è bene precisare l'importanza di intervenire direttamente sulle affezioni che lo hanno determinato. Soltanto la cura alle cause potrà influire positivamente sull'epatomegalia. Oltre alle patologie note, esistono molti comportamenti e abusi che possono aggredire l'apparato epatico nel corso del tempo: -   L'alcol può indurre un danno cronico estremamente significativo poiché può favorire l'accumulo di grasso sul fegato e può indurre fenomeni di flogosi che possono evolvere in cirrosi; -   L'alimentazione scorretta con abuso di cibi grassi, fritti e ricchi di zucchero può danneggiare irreparabilmente l'organo non portandolo più a funzionare correttamente; - L'abuso di farmaci (anche associati a sostanze alcoliche) può compromettere l'azione epatica. Questi comportamenti appaiono particolarmente pericolosi se si considera che i dolori capaci di avvertire di un problema non sono da dare per scontati, visto che la sofferenza epatica può restare silenziosa per molto tempo. Non avvertendo dolore si è portati a pensare che non vi siano problemi, fino a scoprirne, però, qualcuno, quando è già in stato avanzato e problematico. È in questa situazione che l’avviso di mantenere uno stile di vita sano e attivo, senza abuso di alcol e nicotina, assume una particolare valenza preventiva ai disturbi del fegato. Non vanno sottovalutate nemmeno le possibilità di contrarre infezioni e malattie veneree come l’epatite. Come disintossicare il nostro fegato? Molte scienze naturali vengono in soccorso al lavoro epatico, fornendo principi attivi di supporto alle azioni depurative, disintossicanti, digestive e ormonali. La medicina ayurvedica, per esempio, ha individuato nella curcuma una spezia indispensabile per lenire i processi infiammatori a carico del fegato e della cistifellea. Molto potenti sono anche le erbe amare come il tarassaco (sotto forma di tisana o infuso) che stimola la rigenerazione delle cellule epatiche, e la bardana, la cui radice essiccata aiuta a diminuire il tasso di colesterolo dell'organismo. Utilissimo anche acquistare integratori alimentari online: completi e spesso multiformula, si presentano in compresse o gocce da poter assumere con semplicità e regolarità, anche fuori casa, come le compresse di cardo mariano, che favorisce l’escrezione della bile ed è un valido anti-infiammatorio.Alimenti come il carciofo, disponibile anche in tintura madre e l’erba d’orzo (una polvere che va sciolta in abbondante acqua tiepida e ingerita a stomaco vuoto) riescono invece a depurare il fegato e a produrre meno bile, quando occorre. Dieta per evitare fegato grasso Considerate le funzioni vitali del fegato, abbiamo effettivamente le possibilità (e l’obbligo) di supportarne l’efficienza. Vista, per esempio, la funzione detossinante che ha il fegato, è ottima l’idea di seguire una dieta idonea, così come quella di seguire giornate detox o di assumere spesso bibite detox. Alimenti ricchi di fibre e vitamine sono perfetti perché non tossici per il fegato, a differenza di alimenti molto elaborati e fritti. Il fegato, poi, non ha alcuna difficoltà con i carboidrati e le proteine animali, meglio se carni bianche, da condire, al massimo, con 3 cucchiai di olio al giorno. Non occorre vietarsi gli zuccheri, ma meglio quelli semplici e della frutta, abbandonando, invece, i grassi saturi contenuti nei formaggi e negli insaccati.Importantissimo anche l’apporto di liquidi al corpo, con l’assunzione di almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno e di frullati e centrifugati di frutta (detox) che sono ricchi di potassio, utile non solo per il fegato, ma per l’intero apparato cardiovascolare (contro colesterolo e ipertensione). Un frullato di carota, cetriolo e barbabietola, invece, sarà un ottimo alleato nella depurazione epatica. Infine, un buon consiglio che non impegna molto è anche quello di bere al mattino un bicchiere di acqua tiepida con un poco di limone, per aiutare il fegato nella sua funzione di smaltimento delle tossine.

27/02/2021 20:04
thinkMarche si presenta, un ponte tra gli Stati Uniti e l'Europa per lo sviluppo del territorio (VIDEO e FOTO)

thinkMarche si presenta, un ponte tra gli Stati Uniti e l'Europa per lo sviluppo del territorio (VIDEO e FOTO)

Si è tenuta nel pomeriggio di ieri 27 febbraio, nella suggestiva cornice delle Busche di Montecarotto in provincia di Ancona, la prima presentazione di thinkMarche: un nuovo “contenitore” di idee e progetti volti alla crescita della nostra regione. Il focus del webinar, trasmesso in diretta streaming e organizzato in collaborazione con Marchedmc di Hesis, è “USA & Europa. Crescita e sviluppo, scenari economici a confronto”. L'obiettivo prefissato è infatti quello di promuovere e sviluppare un’accurata analisi e una riflessione pubblica su tematiche fondamentali quali l'innovazione culturale ed economica e la formazione di una nuova classe dirigenziale sempre più competitiva e connessa con il territorio.  Salvatore Piscitelli e Barbara Cacciolari, rispettivamente Presidente e Vice presidente di thinkMarche, hanno moderato l’incontro e raccontato quali sono le loro aspettative nei confronti di questo nuovo progetto alla presenza di: Doriano Marchetti, Presidente "Terre Cortesi Moncaro", prestigiosa azienda vinicola, Riccardo Strano, Presidente Marchedmc e Vice Presidente di thinkMarche, Aroldo Curzi Mattei, Presidente della Fondazione Enrico Mattei, Vice Presidente e segretario generale di thinkMarche, Mirko Bilò, consigliere regionale Marche. L’attuale crisi economica del mercato europeo, aggravata dalla pandemia di Covid-19, va combattuta e può essere sconfitta con strategie industriali e socio politiche che devono essere necessariamente diverse da quelle attuate fino ad ora. Questo cambio di passo può avvenire soltanto ristabilendo un dialogo diretto e produttivo con gli Stati Uniti, come ha sottolineato il consigliere regionale Bilò: “le relazioni tra Stati Uniti ed Unione Europea sono storicamente solidissime, con uno scambio commerciale in beni e in servizi che ammonta a 1,3 miliardi di euro annui; nella sfida futura volta a ricreare uno sviluppo post-Covid, l'Unione Europea e gli Stati Uniti devono continuare a privilegiarsi reciprocamente come partners commerciali". Secondo Simone Crolla, consigliere delegato di American Chamber of Commerce in Italy intervenuto via conference call, grazie al recente cambio di amministrazione alla Casa Bianca e quindi con l'insediamento di Biden “si ritornerà ad un dialogo e ad un approccio più comprensivo e strategico con l'alleato storico europeo e soprattutto italiano." Toccata anche la delicata tematica sui vaccini anti-Covid: Glauco Maggi, scrittore e giornalista inviato a New York per La Stampa, pone l'accento sulle differenze che contraddistinguono la somministrazione del vaccino nelle due potenze mondiali: " i dati europei, purtroppo, non sono minimamente paragonabili a quelli statunitensi. Ad oggi, i cittadini vaccinati nel suolo statunitense ammontano al 20% della popolazione; viceversa, solamente il 5% dei residenti in Unione Europea ha già ricevuto la prima dose di vaccino". Chiude l'incontro con una riflessione sulla situazione attuale della nostra regione l'assessore Regionale al Bilancio, Credito e Ricostruzione post-sisma, Guido Castelli: "i gravosi problemi economici della nostra regione partono dal lontano 2007, anno in cui è avvenuta una recessione mondiale che ha distrutto quelli che per decadi sono stati il fulcro dell'economia marchigiana: il settore manifatturiero e la piccola impresa. Siamo poi passati al fallimento di Banca Marche, istituto di credito di riferimento per migliaia di persone, fino ad arrivare al Covid-19. Credo che oggi più che mai sia necessario creare e individuare una governance capace di risollevare le sorti della nostra regione, perché i dati che ci prospetta l'immediato futuro sono tutt'altro che rassicuranti."  

27/02/2021 18:32
Coronavirus, oggi 12 decessi nelle Marche: una vittima all'ospedale di Macerata

Coronavirus, oggi 12 decessi nelle Marche: una vittima all'ospedale di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19. Una vittima è stata registrata presso l'ospedale di Macerata: si tratta di una 66enne di Montecassiano. Tre, invece, le persone spirate all'ospedale di Jesi: una 84enne di Filottrano, una 82enne di Jesi e un 83enne di Osimo. Tre i decessi segnalati anche all'Inrca di Ancona: sono una 82enne di Loreto, un 98enne di Cingoli e una 82enne di Osimo.  Nell'Anconetano si è avuta un'altra vittima all'ospedale Torrette, una 98enne del luogo.  Una 85enne originaria di Cupramarittima e una 48enne sambenedettese si sono spente presso il nosocomio di San Benedetto del Tronto, mentre una 88enne di Filottrano e una 76enne di Montecalvo in Foglia sono morte presso l'ospedale di Pesaro.   Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19, 2252 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (846), mentre sono 380 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.

27/02/2021 18:01
Vaccini personale scolastico, arriva l'ok anche per gli under 64: Unimc procederà in autonomia

Vaccini personale scolastico, arriva l'ok anche per gli under 64: Unimc procederà in autonomia

Da questa mattina si sono aperte le prenotazioni per il personale scolastico della Regione Marche: alle ore 15 raggiunte le 20 mila prenotazioni. La somministrazione delle dosi vaccinali inizia lunedì 1 marzo. La novità dell'ultima ora è che può prenotarsi anche il personale della fascia d'età 55 - 64 anni (nati nel 1957). Il Ministero infatti ha trasmesso nella serata di ieri, venerdì 26 febbraio, alla Regione Marche gli elenchi del personale scolastico docente e non docente nella fascia d'età 55 - 64 anni che sono stati subito caricati nella piattaforma di prenotazione. È possibile dunque anche per questa categoria procedere alla prenotazione del vaccino anti-Covid19 nelle stesse modalità comunicate. Inoltre, in seguito ad accordi intervenuti questa mattina con la Regione Marche, anche l’Università di Macerata (così come Unicam) procederà in autonomia alla somministrazione dei vaccini ai propri dipendenti (docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario) senza limiti di età. Lo spin off di ateneo For.Med.Lab si occuperà dell’inoculazione. In tempi brevi l'ateneo comunicherà al proprio personale i dettagli operativi, le modalità di prenotazione e la procedura per partecipare all’operazione ‘vaccini università’.  Il personale dei due atenei universitari siti in provincia di Macerata non dovrà procedere, dunque, alla prenotazione del vaccino. Per quanto riguarda gli educatori delle scuole comunali, la Regione sta ancora ricevendo gli elenchi con i nominativi da parte dei Comuni che, a breve, saranno caricati nel sistema di prenotazione. COME PRENOTARSI - Si può prenotare tramite il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it e il numero verde 800.009966 (attivo eccezionalmente questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28, e poi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18). Per la prenotazione del vaccino sono a disposizione anche i 242 ATM Postamat (sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti in modo semplice e veloce e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione) e anche la rete dei portalettere (il postino attraverso l’apposita funzione “prenotazione vaccini” sviluppata per il dispositivo palmare, verificherà le disponibilità in base al CAP).Al momento della vaccinazione, insieme al personale sanitario, saranno compilati alcuni moduli (scheda anamnestica, modulo di consenso e trattamento dei dati personali e nota informativa) che si possono scaricare e stampare dal sito dell’Asur Marche (https://www.asur.marche.it/web/portal/modulistica1) o sul portale di prenotazione di Poste Italiane. I moduli sono comunque disponibili nei punti vaccinali. Al momento della prima vaccinazione, sarà comunicato il giorno per la somministrazione della seconda dose.

27/02/2021 16:34
"Ristoranti aperti a cena in zona gialla e cambio di passo sui vaccini": le richieste di Acquaroli a Draghi

"Ristoranti aperti a cena in zona gialla e cambio di passo sui vaccini": le richieste di Acquaroli a Draghi

"Questa mattina abbiamo trasmesso le nostre osservazioni per il nuovo Dpcm. Abbiamo chiesto un cambio di passo e un’accelerazione nell'acquisizione e nella fornitura alle Regioni delle dosi per la campagna vaccinale, al fine di garantire quanto prima la sicurezza delle fasce più deboli e di tutta la popolazione, anche coinvolgendo le tante imprese private che si sono rese disponibili". È quanto comunica in una nota stampa diffusa via social il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.  Il governatore ha inoltre invocato "una revisione dei criteri di valutazione della situazione epidemiologica, che siano chiari e sensati, oggettivi e più semplici, affinché si possano adottare soluzioni tempestive anche a livello sub-regionale". "Dato che il Dpcm sarà in vigore fino a dopo Pasqua, abbiamo richiesto di prevedere, per le zone gialle e quando ci sono le condizioni, anche la possibilità per i ristoranti e le attività di somministrazione di aprire anche all’ora di cena, così come serve un programma di riaperture, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza e con ingressi contingentati, per le palestre, le piscine, anche per lo sport di base e amatoriale" ha aggiunto Acquaroli. "Abbiamo chiesto di affrontare con chiarezza la situazione del settore delle cerimonie, di parchi e centri commerciali, cinema, teatri, musei e impianti sciistici. E in generale, la necessità urgente di ristori che siano immediati e totali. Spero che il Presidente Draghi e il nuovo Governo raccolgano queste nostre richieste, che sono di estremo buonsenso" ha concluso il presidente della Regione Marche.

27/02/2021 15:55
Cade con la mountain bike mentre tenta di raggiungere Frasassi: trasferito a Torrette

Cade con la mountain bike mentre tenta di raggiungere Frasassi: trasferito a Torrette

Cade con la Mountain Bike in prossimità di un cantiere stradale, presso la Gola della Rossa di Frasassi: cinquantanovenne soccorso in eliambulanza.  L'uomo proveniente da Moie e diretto a Frasassi, si è trovato ad affrontare una barriera artificiale che presentava un tratto scosceso. Tentando di scenderlo a piedi, è purtroppo scivolato rovinando sul terreno sottostante e procurandosi diversi traumi. Riuscendo a mettersi in contatto con alcuni amici ciclisti, con i quali avrebbe dovuto incontrasi di lì a breve, ha fatto in modo che potessero contattare per lui la centrale 118, che successivamente ha attivato l'eliambulanza con base a Fabriano. La squadra della Stazione del Soccorso Alpino e Speleologico Marche di Ancona, è arrivata velocemente in supporto con un tecnico sanitario e due operatori che hanno aiutato il medico e il tecnico di elisoccorso ad imbarellare l'infortunato che successivamente è stato imbarcato e trasportato all'ospedale Torrette di Ancona. L’intervento si è concluso poco prima delle 11:00 di questa mattina.

27/02/2021 14:44
Teatri, palestre e ristoranti, le misure previste nel nuovo Dpcm: ecco la bozza inviata alle Regioni

Teatri, palestre e ristoranti, le misure previste nel nuovo Dpcm: ecco la bozza inviata alle Regioni

Il nuovo Dpcm, che scatterà il 6 marzo, potrebbe essere valido per un mese: secondo una bozza del test i divieti e le restrizioni resteranno in vigore anche per Pasqua e Pasquetta, le seconde dell'era Covid, scadendo il 6 aprile. Sono anche previste riaperture, anche se non da subito: dal 27 marzo riapriranno - nel rispetto di specifici protocolli - cinema e teatri mentre sarà possibile andare al museo anche nei week end. Il testo del decreto ministeriale dovrà essere approvato dagli enti locali, poi sarà emanato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il tutto dovrebbe avvenire entro il week-end.  A differenza di quanto successo in precedenza con Conte, il premier Draghi non parlerà dopo l'approvazione del nuovo Dpcm. Queste dovrebbero essere le misure contenute nel nuovo provvedimento.  BARBIERI E PARRUCCHIERI CHIUSI (ZONA ROSSA): in questa fascia sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell'allegato 24, dove - a differenza del precedente provvedimento - non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.  IN CASA POSSONO ENTRARE ANCHE I NON CONVIVENTI (ZONA GIALLA), MA FESTE VIETATE: In questa fascia viene cancellata dal bozza del nuovo dpcm la misura - citata nel precedente documento, secondo cui - "con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza". Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque "vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose". CINEMA E TEATRI APRONO DAL 27/3, MUSEI ANCHE NEL WEEK END (ZONA GIALLA): A decorrere dal 27 marzo 2021 - i zona gialla - gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, spiega la bozza del Dpcm. Il ministro Franceschini ha annunciato anche l'accesso ai musei su prenotazione anche nel weekend (questi ultimi per ora aperti in questa stessa fascia solo nei giorni infrasettimanali). VIAGGI VIETATI, STOP SPOSTAMENTI TRA LE REGIONI: Il divieto di spostamento tra le Regioni è valido fino al 27 marzo ma assieme al prossimo Dpcm, che disciplinerà le misure fino al 6 aprile, Pasqua compresa, potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto. Come sempre è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione così come gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni. SECONDE CASE: E' consentito recarsi nelle seconde in zona gialla o arancione (anche se si trovano fuori regione) solo al nucleo familiare e soltanto se la casa è disabitata. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Non è possibile invece - a meno di urgenti e necessari motivi - se le abitazioni sono in zone rosse o arancione scuro. Sono vietati i viaggi per turismo. SHOPPING: Negozi chiusi solo in zona rossa dove sono garantiti esclusivamente gli esercizi commerciali di prodotti essenziali: farmacie, alimentari, ferramenta, cura della persona, parrucchieri. In zona gialla e arancione tutti i negozi sono aperti. Nei week end continuano ad essere chiusi i centri commerciali. Negli esercizi sono valide le solite misure di sicurezza: distanziamento, mascherina, ingressi contingentati. CONTINUA LA SERRATA DI PISCINE E PALESTRE: Ancora lontana la possibilità di andare in palestra o in piscina. Vietati gli sport di contatto e di squadra. Consentita invece l'attività motoria individuale all'aperto come la camminata, la bici e la corsa. Al momento il Cts visto l'andamento dei contagi non ritiene opportuno allentare le restrizioni in questo settore. Se le cose dovessero migliorare si potrebbe pensare almeno a lezioni individuali o su prenotazioni. Agli agonisti è permesso di allenarsi. LA SERA NIENTE RISTORANTE Niente cene al ristorante. Nonostante l'asse Salvini-Bonaccini al ristorante e bar in zona gialla si potrà andare solo di giorno. Si temono gli assembramenti fuori dai locali, che puntualmente avvengono anche a locali chiusi anche nel fine settimana. Dunque le regole per i ristoranti restano quelle in vigore: in zona gialla aperti fino alle 18 e fino alle 22 consentito l'asporto. A domicilio è consentito ad ogni ora. Asporto e domicilio sono consentiti nelle zone arancio e rosse. Eccezione fanno gli autogrill, oltre le 18 in zona gialla, le mense e i ristoranti negli alberghi. SCUOLA: La scuola resta in presenza per gli alunni dell'infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza "almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%". E' quanto prevede la bozza del Dpcm. Nel testo si introduce un'ulteriore misure: "al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa". Nelle prossime ore - sulla base del quadro epidemiologico delle nuove varianti del Covid che sarà esaminato dai tecnici - non si esclude che possano arrivare dal Governo ulteriori provvedimenti restrittivi sulla didattica in presenza, in particolare nelle zone arancioni, e sull'utilizzo delle mascherine da parte dei bimbi tra i 6 e 11 anni. In alcuni casi i governatori hanno già applicato misure più restrittive come ad esempio nelle Marche, in Campania e Puglia.    (Fonte Ansa)  

27/02/2021 10:21
Marche, dal primo marzo il via ai vaccini per il personale scolastico e universitario under 55

Marche, dal primo marzo il via ai vaccini per il personale scolastico e universitario under 55

Da domani, sabato 27 febbraio, dalle ore 8, sarà possibile prenotare nelle Marche il vaccino anti-Covid19 per il personale scolastico delle scuole pubbliche e delle università, docente e non docente, con un’età fino a 55 anni non compiuti. Le vaccinazioni inizieranno lunedì 1 marzo. "Per il personale scolastico docente e non docente con un’età superiore a 55 anni, si attiveranno le prenotazioni non appena il Ministero trasferirà alla Regione le liste con i nominativi". A comunicarlo è l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.  Le modalità di prenotazione sono le stesse già avviate, quindi tramite portale di Poste Italiane, https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it e il numero verde 800.009966 (attivo eccezionalmente questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28, e poi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18). Per la prenotazione del vaccino sono a disposizione anche i 242 ATM Postamat (sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti in modo semplice e veloce e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione) e anche la rete dei portalettere (il postino attraverso l’apposita funzione “prenotazione vaccini” sviluppata per il dispositivo palmare, verificherà le disponibilità in base al CAP). Al momento della vaccinazione, insieme al personale sanitario, saranno compilati alcuni moduli (scheda anamnestica, modulo di consenso e trattamento dei dati personali e nota informativa) che si possono scaricare e stampare dal sito dell’Asur Marche (https://www.asur.marche.it/web/portal/modulistica1) o sul portale di prenotazione di Poste Italiane. I moduli sono comunque disponibili nei punti vaccinali. Al momento della prima vaccinazione, sarà comunicato il giorno per la somministrazione della seconda dose. L’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Camerino procederanno alla vaccinazione autonomamente presso le loro sedi, avendo a disposizione proprio personale sanitario: una messa a disposizione degli atenei per alleggerire il sistema regionale. Il personale rispettivo dunque non dovrà procedere alla prenotazione.    

26/02/2021 18:25
Coronavirus, 16 vittime oggi nelle Marche: quattro provengono dalla provincia di Macerata

Coronavirus, 16 vittime oggi nelle Marche: quattro provengono dalla provincia di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi correlati al Covid-19. Due le vittime registrate nel Maceratese: si tratta di un 59enne di Mogliano e di un 85enne di Recanati spirate al Covid Center di Civitanova Marche.  Cinque i decessi segnalati all'ospedale Torrette di Ancona: sono una 92enne di Camerano, un 67enne di Montefiore dell'Aso, una 70enne di Chiaravalle, una 81enne di Osimo e un 82enne di Ancona.  Nell'Anconetano si sono avute anche altre quattro vittime: una 95enne è deceduta all'Inrca, mentre una 83enne di Jesi ha perso la vita nel nosocomio locale. Un altro cittadino jesino, di 87 anni se n'è andato all'ospedale di Senigallia, inoltre a Villa Serena si è spento un 95enne di Cerreto d'Esi.  Tre, invece, le persone spirate nel Fermano: un 74enne di Servigliano e un 80enne di Porto Sant'Elpidio al Murri, un 86enne di Potenza Picena alla Residenza Valdaso.  Una 92enne originaria di Montecosaro e si è spenta presso l'Rsa Galantara di Pesaro mentre una 89enne di Monte Roberto è morta presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto.  Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2240 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (845), mentre sono 379 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.

26/02/2021 18:05
Scuole chiuse, Mangialardi attacca: "La nuova ordinanza di Acquaroli certifica la sua debacle"

Scuole chiuse, Mangialardi attacca: "La nuova ordinanza di Acquaroli certifica la sua debacle"

“La nuova ordinanza del presidente Acquaroli certifica la sua completa debacle. Purtroppo, con buona pace anche di Giorgia Meloni, che continua senza pudore a lodare come esempio virtuoso la modalità della riapertura delle scuole marchigiane, siamo di fronte a un risultato che ci attendevamo, vista la confusione, l’approssimazione e persino l’irresponsabilità con cui presidente e giunta hanno gestito il ritorno in classe dei ragazzi. Così il capogruppo regionale del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi, commenta l’ordinanza  per la chiusura fino al 5 marzo delle scuole superiori nella regione e delle classi seconde e terze delle scuole medie nelle province di Ancona e Macerata. "La verità è che per ripicca e insipienza, non si sono volute ascoltare le proposte avanzate fin da dicembre dal Partito Democratico, che avrebbero permesso la ripresa delle lezioni in totale sicurezza, attraverso serie costanti di tamponi per tracciare i contagi - accusa Mangialardi -. Pur di non collaborare con l’opposizione, invece, Acquaroli e i suoi hanno preferito intestardirsi in un inutile e fallimentare screening di massa, che di massa poi non è stato, lasciando inutilizzati decine di migliaia di tamponi che avrebbero potuto essere impiegati proprio per studenti, insegnanti e personale scolastico”. “Acquaroli – continua Mangialardi – dice che l’ordinanza serve a evitare scenari peggiori, ma la verità è che questa drammatica situazione ha contribuito a crearla anche lui, da ultimo con due provvedimenti assolutamente privi di senso. Prima quello per perimetrare di arancione la provincia di Ancona, trasformandola in uno spazio dove non si poteva né entrare né uscire ma dove al suo interno tutto o quasi era permesso, e poi quello ancora più illogico per l’istituzione di zone arancioni nel medesimo territorio che, come è evidente a tutti, non solo non hanno avuto alcuna efficacia, ma hanno contribuito all’incremento dei contagi con gravi ripercussioni sulla salute pubblica”. “Tutto questo accade  – conclude il capogruppo dem – mentre in altre regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Campania e il Lazio, la campagna vaccinale procede a passo sostenuto e, dopo il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli over 80 e le persone disabili, si è già iniziato a somministrare il vaccino anche ai lavoratori della scuola. Esattamente il contrario di quanto accade nelle Marche, dove si naviga a vista, senza strategia e a ritmi di una lentezza estenuante”.   

26/02/2021 15:23
Marche, Morgoni (Pd): "Giunta Acquaroli proponga soluzioni e lasci stare il conflitto ideologico"

Marche, Morgoni (Pd): "Giunta Acquaroli proponga soluzioni e lasci stare il conflitto ideologico"

La Regione Marche è  governata dal mese di settembre dello scorso anno da una coalizione di centrodestra che si è presentata ed è stata premiata dagli elettori sulla proposta di un azzeramento delle scelte dei precedenti governi del centro sinistra e con la promessa di una nuova stagione di rinascita e sviluppo capace di far risorgere le Marche dalle ceneri del passato . Per questo è inevitabile chiedersi come mai le forze politiche che oggi governano la Regione, anziché avviare con provvedimenti concreti questo nuovo rinascimento marchigiano abbiano  spostato l’asse della loro iniziativa sul piano del conflitto ideologico". È  quanto scrive, in una nota, il deputato del PD, Mario Morgoni che ricorda le ultime "uscite" del centrodestra: Dalla pillola abortiva alla sostituzione etnica "fino al ruolo della donna come strumento di procreazione e servizievole custode del focolare domestico", fa presente Morgoni riferendosi all'ultima del consigliere regionale di Fratelli d'Italia. "Nulla - aggiunge Morgoni - che parli di concreti provvedimenti per migliorare la vita dei marchigiani o per dare soluzione a qualche problema tra i tanti e drammatici che li affliggono .  Tra l’altro è quasi incredibile  che si tratti di quelle stesse forze politiche che hanno sempre inveito contro gli avversari accusati di non preoccuparsi della vita quotidiana dei cittadini e che oggi agitano temi del tutto estranei alle preoccupazioni della comunità marchigiana". Ma, secondo il parlamentare potentino "c’è qualche spiegazione : quando si fanno  promesse mirabolanti e alla prova dei fatti si stenta assai anche solo a garantire l’ ordinaria amministrazione , la soluzione più semplice e’ quella di svicolare e di deviare l’attenzione dai problemi reali . E il gioco funziona meglio se si fa appello alle proprie radici ideologico-culturali , se si impugnano le bandiere dell’appartenenza e dell’identità , se si scommette sul fanatismo anziché sull’intelligenza delle persone". È necessario,  scrive ancora Morgoni "che tutti i cittadini marchigiani , ma in particolare coloro che hanno dato fiducia al nuovo governo regionale si chiedano  seriamente se è utile per le Marche del 2021 combattere laceranti guerre ideologiche e se veramente si può pensare di affrontare le sfide del presente , di costruire il futuro della nostra Regione, di migliorare la qualità delle nostre relazioni richiamandosi al passato, a modelli risalenti più che al secolo scorso a quello precedente , all’ 800 più che al 900. Combattere il passato prossimo e’ legittimo, farlo in nome del passato remoto è un imbroglio. La destra - conclude - ha il diritto di governare ma ha il dovere di proporre soluzioni e non di ipnotizzare con operazioni nostalgiche il popolo marchigiano".   (Foto di archivio) 

26/02/2021 13:46
Marche, ufficiale: chiuse superiori  anche seconda e terza media in provincia di Ancona e Macerata

Marche, ufficiale: chiuse superiori anche seconda e terza media in provincia di Ancona e Macerata

Da sabato 27 febbraio a venerdì 5 marzo (scadenza dell'attuale Dpcm), vanno in DAD al 100% tutte le scuole superiori delle Marche, e la seconda e la terza classe delle scuole medie della provincia di Ancona e della provincia di Macerata (la prima classe resta in presenza). Resta garantita la possibilità di svolgere la presenza per i laboratori, gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, ha posto la firma sull’ordinanza, annunciata già nella serata di ieri, in seguito alle analisi sull'andamento epidemiologico effettuate dai servizi regionali della sanità. "L’incidenza è maggiore nella provincia di Ancona e Macerata, specie nelle classi di età 11-13 anni e 14-18 anni. Tuttavia si segnala anche nelle restanti province un deciso incremento dei contagi nella classe 14-18 anni. Da questo si è reputato necessario l’intervento su tutto il territorio regionale", spiega il presidente. Nel provvedimento viene disposta anche la proroga fino al 5 marzo, a scadenza dell’attuale Dpcm, delle ordinanze già in vigore, che dispongono i limiti di spostamento in entrata e in uscita nel territorio provinciale di Ancona e le restrizioni per i 20 comuni in zona arancione dell’Anconetano". È attesa, inoltre, per oggi la nuova classificazione delle regioni dopo il tavolo tecnico col Governo:forte rischio fascia arancione per le Marche.   Leggi Qui il testo completo dell'ordinanza regionale 

26/02/2021 12:49
Morani contro Acquaroli: "decide per la didattica a distanza ma niente tamponi agli studenti"

Morani contro Acquaroli: "decide per la didattica a distanza ma niente tamponi agli studenti"

"L'amministrazione regionale delle Marche rifiuta di effettuare i tamponi agli studenti ma decide di applicare la didattica a distanza per le scuole superiori al 100% per la prima settimana di marzo. Una scelta irragionevole e irresponsabile con cui la giunta di destra colpisce i nostri ragazzi".  A denunciarlo è Alessia Morani, deputata del Pd, che già nei giorni scorsi aveva chiesto conto del perché non venisse effettuato uno screening generalizzato nelle scuole.  "Nel tavolo regionale di confronto di oggi - spiega Morani - l'assessore Saltamartini ha comunicato che 'a causa del diffondersi di varianti e in preparazione della vaccinazione del personale scolastico la Regione Marche pubblicherà un'ordinanza per cui da sabato 27 febbraio le scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione e quelle di primo grado solo nella provincia di Ancona applicheranno la DAD al 100% per la prima settimana di marzo. A seguito anche del numeroso aumento dei contagi nella provincia di Ancona in cui sono già state disposte chiusure limitrofe, per arginare la situazione si disporrà la chiusura anche per le province adiacenti'. Insomma, a scontare l'incapacità dell'amministrazione di far fronte all'emergenza sono i nostri giovani, a cui viene negata la possibilità di frequentare la scuola in presenza, con tutte le conseguenze negative sul piano della didattica e della socializzazione". "Tra l'altro - sottolinea Morani - questo comporta anche un grande spreco di denaro pubblico, dato che la Regione ha già acquistato migliaia di kit per tamponi rapidi. La situazione dei contagi nella nostra regione consiglierebbe proprio un monitoraggio costante degli studenti a tutela della loro salute, degli insegnanti, del personale ATA e delle loro famiglie. Perché la giunta Acquaroli non lo fa? Purtroppo nessuno ci ha risposto".

25/02/2021 18:21
Coronavirus Marche, 5 decessi nelle ultime 24 ore: 3 vittime sono del Maceratese

Coronavirus Marche, 5 decessi nelle ultime 24 ore: 3 vittime sono del Maceratese

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 5 decessi correlati al Covid-19. In provincia di Macerata è sono stati registrati tre decessi di cui due al Covid Center dove si sono spenti un 62enne di Macerata e una 70enne di Civitanova Marche mentre all'Ospedale Civile di Macerata è spirata una 97enne di Tolentino Due le vittime registrate invece al nosocomio dorico di Torrette: si tratta di 96enne di Ancona e una 79enne originaria di Ascoli Piceno. Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2224 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (845), mentre sono 375 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni. Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati da Servizio Sanità delle Marche:

25/02/2021 17:53
Assegnazione case popolari, Lega propone nuovi criteri: "residenza 5 anni nelle Marche e 2 nel comune"

Assegnazione case popolari, Lega propone nuovi criteri: "residenza 5 anni nelle Marche e 2 nel comune"

Depositata oggi dalla Lega la Proposta di Legge per modificare la normativa regionale che disciplina l’assegnazione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Lo annunciano il commissario regionale Riccardo Marchetti, il consigliere regionale Andrea Maria Antonini, primo firmatario e presidente della 3a Commissione Ambiente e il presidente del gruppo in consiliare regionale Renzo Marinelli.  “Modificare la normativa regionale che regola l’assegnazione delle case popolari era tra i  principali obiettivi programmatici e nel titolo della PdL è insita la finalità dell’azione Lega: dare risposte improntate ad una visione di prospettiva che non solo all’esistente. - dichiarano il parlamentare Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale della Lega, e i consiglieri proponenti - Per questo tra i requisiti per entrare nelle graduatorie di assegnazione abbiamo inserito per il richiedente quello di residenza da almeno due anni nel comune che emana il bando e da cinque anni nelle Marche. Vogliamo sostenere progetti di vita difronte al disagio economico-sociale che incombe più pesante all’orizzonte post-pandemia, riqualificare centri storici e periferie in un’ottica di ricostituzione di quelle relazioni di comunità che si traducono in tessuto sociale fertile per la crescita armonica degli individui. A questo proposito teniamo particolarmente sottolineare – evidenziano Marchetti, Antonini e Marinelli – che tra le cause di decadenza dell’assegnazione prevediamo la condanna, anche in via non definitiva, per reati consumati o tentati in materia di violenza familiare”. La PdL, muovendo dalla volontà di rispondere alle mutate esigenze sociali, prevede una quota pari all’8% degli alloggi disponibili riservata ai nuclei familiari composti da soggetti che non abbiano compiuto il 35mo anno di età alla data di pubblicazione del bando e una medesima quota ai nuclei familiari monoparentali, con uno o più figli a carico. Innalzata dal 25 al 30% la percentuale per l’eventuale riserva annuale di alloggi da assegnare a categorie speciali. “Non manca l’attenzione alla legalità fatta di tutela, presidio e supporto alle famiglie di chi li esercita – concludono il commissario Marchetti ed i consiglieri leghisti – Il 10% degli alloggi disponibili sarà riservato agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che prestano servizio in regione. Inoltre, chiunque faccia richiesta di accedere agli alloggi non dovrà aver riportato, negli ultimi dieci anni, una condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede una pena detentiva non inferiore nel massimo edittale a due anni”.

25/02/2021 15:25
Dispersione di energia nell’impianto elettrico: come individuarla

Dispersione di energia nell’impianto elettrico: come individuarla

Una delle principali preoccupazioni di chi vive in un appartamento sono i consumi. Senza ombra di dubbio, quelli che vanno tenuti maggiormente sotto controllo sono quelli elettrici. Proprio per questo motivo, moltissime persone si dedicano alla ricerca di eventuali dispersioni di corrente. Queste possono far lievitare in maniera molto significativa i costi della bolletta della luce. Quando avviene una dispersione di corrente, difatti, l’inefficienza dell’impianto elettrico non è sufficiente e si verificano delle perdite di elettricità. La dispersione di energia elettrica è causata generalmente da un isolamento energetico non performante. Vediamo nel dettaglio come possiamo individuarla ed evitarla. Che cos’è la dispersione elettrica    Per prima cosa, cerchiamo di capire a fondo cosa si intende con dispersione elettrica. Con questa espressione si indicala perdita della carica elettrica da parte di un conduttore carico isolato: le dispersioni elettriche sono dovute a un isolamento imperfetto, come già anticipato, e hanno come effetto principale l’aumento dell’inefficienza dell’impianto elettrico. Questo genera non solo il trasferimento di potenza elettrica, e quindi l’aumento dei consumi, ma persino rischi per la salute,si può rischiare persino la folgorazione. Come accorgersi delle dispersioni elettriche Come ci accorgiamo di eventuali dispersioni elettriche in casa? Per prima cosa, suggeriamo sempre di armarci di uno strumento diagnostico come il multimetro. Questo è particolarmente utile per misurare corrente alternata, tensione continua ed eventuali dispersioni. Sicuramente, uno dei segnali molto evidenti può essere il fatto che scatti spesso il salvavita in casa. Questo può essere una prova di eventuali dispersioni o comunque di un guasto elettrico. Non sempre però scatta il salvavita quando ci sono dispersioni. Accorgimenti utili, molto semplici da attuare, sono sicuramente quelli di controllare il contatore della luce e tutti gli elettrodomestici. Nel primo caso, basta leggere il display per accorgersi se sia in atto una dispersione di energia elettrica nella nostra abitazione. Spesso può comparire il messaggiodi massima potenza superata, con una percentuale indicata.Se non sono in uso elettrodomestici, allora vuol dire che qualcuno sta utilizzando l’energia elettrica per conto nostro o ci sono dispersioni elettriche. Se il contatore non riporta alcun messaggio, allora, possiamo controllare tutti gli elettrodomestici di casa. proviamo a staccare tutti gli elettrodomestici e poi attivare gradualmente tutti i dispositivi: così facendo potremo capire quale sia quello che ha determinato la dispersione elettrica. Si può verificare che il salvavita scatti nell’istante immediato del collegamento di uno di questi e allora potremo individuarne la causa. Non per forza, comunque sia, la soluzione può essere trovata con questi due metodi. Sicuramente il multimetro può essere un aiuto ancora più determinante. Ricordiamo, comunque sia, che il funzionamento dell’impianto elettrico domestico è basilare per il risparmio e la sicurezza. Prevenire le dispersioni elettriche Ma si può fare in modo da prevenire le dispersioni elettriche? In un certo senso sì. Ricordiamo che per legge, tutti gli impianti devono essere dotati di un sistema di protezione elettrico, noto come interruttore differenziale o salvavita. Si tratta di un dispositivo assolutamente importantissimo che ha il compito di interrompere l’erogazione del flusso di corrente elettrica quando viene rilevata una dispersione di corrente di entità superiore alla soglia prestabilita. È importantissimo non solo per evitare eventuali dispersioni che gravano sulla bolletta, ma soprattutto per evitare rischi di folgorazione. La sua presenza, comunque, non evita in maniera totale che si verifichi una dispersione elettrica. Se la dispersione di energia elettrica è costante e non supera la soglia preimpostata, il dispendio elettrico continua a gravare sul contatore ma noninnesca l’interruzione della corrente. L’ideale sarebbe quello di regolare la sensibilità del salvavita in base agli ambienti in cui viene posizionato.

25/02/2021 14:55
Il Partito Comunista scende in piazza contro il Governo Draghi: tappa anche nelle Marche

Il Partito Comunista scende in piazza contro il Governo Draghi: tappa anche nelle Marche

"ll 27 Febbraio in tutta Italia chi vive del proprio lavoro scenderà in piazza per gridare forte il proprio No al governo Draghi, espressione diretta delle banche, della finanza e delle multinazionali". Così il Partito Comunista presenta la manifestazione che si terrà in molte piazza italiane il prossimo sabato 27 febbraio, alle ore 15:00, di cui è primo promotore.  L'appuntamento marchigiano sarà quello di Piazza Roma, ad Ancona.  La manifestazione viene presentata dagli organizzatori come "dal forte spirito unitario, vede aderire diverse organizzazioni, ma anche tanti singoli lavoratori, artisti e sportivi. La recente crisi sanitaria ha messo a nudo l'inefficienza e la brutalità del sistema capitalista, che prima ha distrutto la sanità pubblica e poi ha dimostrato che il profitto e gli interessi delle classi dominanti sono sempre più importanti della sicurezza delle masse popolari, che sono state abbandonate a loro stesse". "Operai e lavoratori costretti a rischiare la salute per non fermare la produzione, licenziamenti, cassa integrazione non pagata, chiusure di decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali e artigianali: una massa enorme di situazioni di povertà assoluta o di grande difficoltà. E la politica del Governo, supino ai monopoli capitalistici italiani e stranieri, è quella di far pagare i costi della crisi del sistema capitalistico globalizzato ai lavoratori e ai ceti popolari" sottolineano ancora dal Partito Comunista. "La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, vogliamo combattere questa ulteriore aggressione contro i diritti dei lavoratori, salariati o autonomi, che vogliamo rendere protagonisti – spiega il segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo - Chi produce la ricchezza del Paese deve essere al centro delle decisioni. Serve il cambio del modello di società e occorre rompere al più presto la gabbia europea. Il Partito Comunista rilancia l'unità di tutti i lavoratori e ribadisce l’alleanza strategica sociale, l’unica necessaria, chiamando nelle piazze di ogni regione i militanti, i simpatizzanti e tutti coloro che, sono contro il governo Draghi e che hanno bisogno di gridare che questo modello di società ha fallito".

25/02/2021 10:51
Coronavirus, oggi 732 nuovi casi nelle Marche: 139 quelli in provincia di Macerata

Coronavirus, oggi 732 nuovi casi nelle Marche: 139 quelli in provincia di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7870 tamponi: 5625 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2892 nello screening con percorso Antigenico) e 2245 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 732: 139 in provincia di Macerata, 307 in provincia di Ancona, 83 in provincia di Pesaro-Urbino, 76 in provincia di Fermo, 105 in provincia di Ascoli Piceno e 22 fuori regione Questi casi comprendono soggetti sintomatici (82 casi rilevati), contatti in ambito domestico (149 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (266 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (16 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (32 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 173 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2892 test e sono stati riscontrati 230 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,01% oggi, rispetto al 17,72% di ieri. In aumento di 4 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 643, di cui 84 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 33 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 121 pazienti: 48 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 12 persone sono accolte nei Pronto Soccorso (7 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, 1 a Camerino).   

25/02/2021 10:33
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