“Occorre concedere l’acconto sulla progettazione quando i progetti sono stati effettivamente consegnati, ovvero attuare quanto già previsto dalla legge n.130 del 16/11/2018”, un buon punto di partenza, quello segnalato dagli ingegneri dorici in merito alla ricostruzione post sisma, che però non sembra vedere al momento l’orizzonte. La proposta di concessione dell’acconto avanzata dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona vuole portare un contributo concreto alla ripresa effettiva del territorio incluso nel cratere, ma insieme fotografa una realtà che per i professionisti impegnati nelle aree del terremoto si sta facendo di giorno in giorno sempre più allarmante: molti studi stanno seriamente pensando di rinunciare a lavorare.
“In questi ultimi mesi abbiamo concesso tempo al Commissario Straordinario Farabollini, consapevoli della complessità della situazione, ora chiediamo però una decisa accelerazione nello sblocco dei vincoli decisionali che impediscono l’attività degli ingegneri impegnati nel cratere”, dice il Presidente Alberto Romagnoli. I professionisti spiegano che occorrerebbe affrontare in modo massiccio i progetti per poter ammortizzare i costi gestionali diluendoli su una più ampia quota di realizzazioni, poiché per gli studi è particolarmente improbo affrontare i costi per un numero troppo limitato di lavori. “Le tariffe coprono a mala pena le spese, e le ordinanze sono innumerevoli e corpose e si susseguono costantemente. Leggerle e studiarle tutte ed applicarle in modo integrato tra di loro è un problema arduo da risolvere”, dice Romagnoli che a dimostrazione delle difficoltà in cui si trovano a lavorare gli ingegneri, cita una lettera a lui pervenuta da parte di un iscritto, “e non è l’unica. Le proteste sono molte e iniziano a farsi anche ufficiali. La lettera –prosegue Romagnoli riportandone solo uno stralcio – dice testualmente:
‘Il problema è che non può continuare per un altro anno a sfornare progetti che poi non vengono esaminati e che restano al palo. Così facendo si inceppa il meccanismo, si blocca l’orologio interno dello studio. Quanti progetti può affrontare uno studio senza ipotizzare nemmeno una previsione di esame e poi di incasso di almeno un parte di essi, almeno per ristorare le spese?
È corretto dal punto di vista gestionale destinare ai progetti del sisma del Centro Italia i proventi di altre attività progettuali portate avanti dallo studio? In che misura? E allora ecco che si profila l’ipotesi di smettere, o quanto meno di rallentare fortemente l’attività professionale da dedicare al sisma del centro Italia’.
Del resto – prosegue Romagnoli - consentire ai professionisti di svolgere adeguatamente le proprie attività, significa offrire garanzie maggiori alla ricostruzione complessiva e quindi alla cittadinanza, preoccupata che i progetti che la riguardano restino chiusi a lungo nei cassetti degli uffici”.
Le strutture ricettive della provincia di Macerata possono presentare fin da subito le domande per ottenere il marchio di qualità “Ospitalità italiana – Regione Marche” per l’edizione 2019 (validità 2020) del bando.
Come è noto la Regione Marche conferisce ogni anno agli alberghi, alle residenze turistiche alberghiere, alle attività ricettive rurali (country house) e ai campeggi che hanno i requisiti previsti dal bando, il marchio di qualità denominato “Ospitalità italiana – Regione Marche” come elemento distintivo e selettivo di qualità dell’offerta dei servizi di ricettività.
L’idea si inserisce in un’ottica di miglioramento continuo dell’ospitalità nelle località turistiche, per rispondere sempre meglio alle aspettative e ai bisogni dei clienti italiani e internazionali, garantendo alcuni standard qualitativi omogenei a livello nazionale che gli esercizi devono possedere e mantenere nel tempo.
Le domande delle aziende interessate dovranno essere presentate entro il 30 luglio 2019.
Previste agevolazioni per la messa in sicurezza delle imprese situate nel territorio del centro Itala colpito dal sisma del 2016-17.
Dal 15 luglio, infatti, le imprese non direttamente danneggiate dal sisma, possono presentare al Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione Piero Farabollini le manifestazioni di interesse per i contributi del bando Inail, per mettere in sicurezza gli immobili e gli impianti a uso produttivo.
Da quanto prevede il Dl 189/2016, le agevolazioni si aggirano intorno ai 30 milioni di euro, che dovranno essere impiegati per assicurare la ripresa e lo sviluppo delle attività economiche.
L'ultima data utile per presentare la domanda è fissata per il 30 settembre 2019. Entro quella data, tutte le aziende che vorranno accedere ai fondi, attraverso una piattaforma informatica predisposta da Invitalia, possono inviare al Commissario Straordinario la manifestazione di interesse a presentare la richiesta per il contributo.
Sulla base del numero di manifestazioni di interesse che perverranno, il Commissario Straordinario emanerà un'apposita Ordinanza che fisserà le percentuali di contribuzione sulla spesa ammissibile e gli importi massimi finanziabili.
Le tragedie portano con sé ricordi indelebili che mai si cancelleranno, mai si dimenticheranno. Un evento naturale come quello di un terremoto ricorda quanto in questa terra l’umano è un ospite più che abitante.
Una frazione di secondo può demolire tutto quello che di bello è stato costruito. Lo sanno bene i tanti marchigiani travolti, feriti e segnati da quel terribile sisma che dalla notte del 24 agosto 2016 non ha abbandonato la loro terra per più di un anno.
Numerose e frequenti le scosse verificatisi in quel lasso di tempo: una scia, un ripetuto e continuo succedersi di movimenti sussultori che hanno purtroppo sbalzato via ogni cosa che appartenesse a quel territorio e a quella gente.
La storia di un popolo ridotto in macerie
Tante, troppe vittime innocenti, sotto quell’accumulo di calcinacci. Una tragedia nella tragedia, perché un evento catastrofico non fa che innescare altre numerose, piccole ma profonde catastrofi; a pezzi cascano non solo le mura di una casa, ma i pilastri dell’economia di una fiorente regione.
Nelle rovine di una città rasa al suolo sono custoditi i sacrifici di una intera generazione andati ormai perduti, le lezioni di vita rinchiuse tra le quattro mura di una scuola andata in frantumi. Sotto quella nube di rovine c’è il peso di una adolescenza che porta il peso di un qualcosa che ha reso questa giovinezza meno spensierata, meno giovane; il peso di un ricordo che nessuno vorrebbe mai poter raccontare.
E che ne sarà di questi ragazzi?
Molti hanno preferito trasferirsi e iniziare altrove, forse per dimenticare e per ricominciare. Le scuole fanno fatica a ripartire perché i numeri degli iscritti non sono abbastanza: ad Amandola, un istituto alberghiero nuovo di zecca, forse non aprirà mai.
Da una tragedia ci si può rialzare
Il dolce paesaggio marchigiano, bagnato ad est dal mare ed incorniciato da verdi e rigogliosi territori montuosi, ha tutte le possibilità di farcela, di sopravvivere.
E a sopravvivere sono tutte le attività economiche della regione, impegnata nell’agricoltura, nella pesca, nell’industria e nel turismo: questo enorme potenziale che sta mano mano riprendendo a carburare può spingere i giovani a non abbandonare questi luoghi da cartolina che possono ancora loro garantire un futuro.
Se è vero che un evento naturale sconvolge quella che è la natura non solo dei luoghi, ma anche e soprattutto della sua gente e della sua ricchezza, una tragedia deve essere in grado di ricolorare tutto quel nero…
Da chi bisogna ripartire?
Dalle generazioni che vengono e che verranno, che decidono e decideranno di non abbandonare la loro regione. E se tutto va in frantumi, se le scuole hanno difficoltà ad ingranare la marcia, una valida alternativa è data loro dallo strumento della formazione a distanza: atenei come l’Università telematica Cusano offrono la possibilità di frequentare corsi di laurea online e consentono, quindi, ai giovani marchigiani di ripartire esattamente lì dove tutto è andato perso.
Se, allora, ancora ci vuole del tempo per ricostruire scuole ed università, le generazioni del domani non possono perdere questa splendida occasione per ridipingere a colori il loro futuro.
Le etichette adesive possono rivelarsi utili se non addirittura indispensabili in moltissimi ambiti: dall’organizzazione dei documenti in ufficio al packaging di prodotti destinati alla vendita. Per poter commercializzare gli alimenti è proprio obbligatorio apporre un’etichetta professionale, che riporti tutti i dettagli in merito ad ingredienti, produttore e via dicendo. In questi casi rivolgersi ad una tipografia per la progettazione e la stampa può rivelarsi davvero molto costoso ma fortunatamente oggi possiamo fare tutto in autonomia. Vediamo cosa occorre e come procedere per ottenere risultati professionali senza spendere più del dovuto.
La progettazione delle etichette
La progettazione è la parte più complessa, perché non ci possiamo limitare ad inserire il testo in modo disordinato ma dobbiamo anche prestare una certa attenzione al layout. Per l’organizzazione dell’ufficio le cose sono decisamente più semplici, ma se abbiamo bisogno di stampare delle etichette che andranno poi apposte su flaconi o barattoli per la vendita di alimenti diventa tutto più complicato. Fortunatamente oggi esistono dei software gratuiti che ci permettono di impaginare alla perfezione le nostre etichette quindi basta utilizzare uno di questi programmi per non avere problemi ed ottenere un risultato professionale.
La scelta delle etichette adatte
Al giorno d’oggi acquistare un foglio o un rotolo etichette online conviene nettamente perché i prezzi in internet sono molto più vantaggiosi rispetto che in negozio. Ci sono portali specializzati in prodotti per l’ufficio che hanno una scelta ampissima di etichette quindi vale la pena senza dubbio acquistarle online perché il risparmio è assicurato. Naturalmente però dobbiamo anche capire quale tipologia sia la più adatta ai nostri scopi e per farlo dobbiamo prima di tutto fare riferimento alla stampante che abbiamo a disposizione. Se è tradizionale dovremo acquistare delle etichette in fogli, se invece è apposita per bobine possiamo ordinare degli adesivi in rotolo che sono anche più economici. Controlliamo anche il materiale: per alimenti o prodotti liquidi conviene sempre optare per delle etichette in poliestere, che sono resistenti alle temperature e anche all’umidità.
La stampa delle etichette
Una volta che abbiamo progettato il layout e abbiamo acquistato le etichette adesive, non ci rimane che procedere alla stampa. I prodotti delle migliori marche come Avery forniscono gratuitamente dei software gratuiti online che permettono non solo di progettare l’etichetta ma anche di inviarla in stampa. Anche per questo motivo conviene sempre optare per i marchi più famosi: non solo garantiscono una qualità superiore e di conseguenza una lunga tenuta dell’adesivo ma offrono una serie di servizi utilissimi per chi intende stampare le etichette in autonomia.
In assenza di software, comunque, è sufficiente aprire il file con il layout ed inviarlo in stampa come si fa per qualsiasi altro documento. Nelle stampanti classiche ad inchiostro bisogna fare attenzione e controllare che il foglio sia stato posizionato nell’alloggiamento giusto, dopodiché il gioco è fatto. Chi ha bisogno di stampare un gran numero di etichette in serie è sicuramente avvantaggiato ad utilizzare un’etichettatrice perché molto più rapida e comoda. Avere delle etichette in bobina permette di dimezzare i tempi di applicazione quindi vale la pena prendere in considerazione questa possibilità.
Parte oggi, lunedì 15 luglio, il divieto di fumare sulla battigia e in acqua sulle spiagge di Pesaro. I cartelli sono stati collocati e allestiti gli ombrelloni con i posacenere. Sarà vietato fumare sulla battigia delle spiagge, nell’intero territorio comunale, e negli specchi d’acqua fino ad una distanza di 200 metri dalla riva. Sarà anche vietato gettare rifiuti connessi ai prodotti di fumo nelle acque marine e negli arenili.
"L'ordinanza non rappresenta un intervento sporadico – sottolinea l’assessore all’ambiente Heidi Morotti - piuttosto il primo passaggio di un percorso civile e morale che un'amministrazione moderna deve iniziare, in piena coerenza con le politiche ambientali europee ed internazionali. Il divieto antifumo non risolverà immediatamente tutti i problemi ambientali e sanitari connessi, tuttavia è l'avvio di una sensibilizzazione civica che da adesso in poi intendiamo rafforzare sempre più."
Il divieto è per tutti i cittadini residenti o presenti a qualsiasi titolo nel Comune di Pesaro. Sono previste sanzioni amministrative tra i 25 e i 500 euro. L’obiettivo è, con l’intento di salvaguardia della salute pubblica, ridurre i rifiuti derivanti dal fumo delle sigarette perché sono materiale non biodegradabile e contengono componenti nocive per l’ambiente.
E' stato creato anche un hashtag dedicato alla Pesaro libera dal fumo in spiaggia che è #smokefreebeach.
Dopo un intervento in toracoscopia all’altezza del polmone sinistro, avvenuto lo scorso 9 luglio, con il quale si è provveduto a rimuovere un riversamento di sangue, è stato dimesso stamattina dal Reparto di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Civile “Umberto I” di Torrette – Ancona, il Brigadiere Capo Mario Iadonato, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Montegranaro.
Il militare, la sera del 30 giugno scorso, era rimasto ferito nel corso del servizio di pattuglia svolto assieme ad un commilitone, da una coltellata alla schiena, immotivatamente sferrata da un uomo di 46 anni di origine magrebina, residente da diverso tempo a Montegranaro, allontanato da un esercizio pubblico a causa del suo stato di ubriachezza molesta.
Una volta giunto nei pressi della sua abitazione però, il malvivente, armatosi di un grosso coltello da cucina, aggredì alle spalle Iadonato, che - subito soccorso e trasportato all’Ospedale Civile “Augusto Murri” di Fermo - è rimasto ricoverato per diversi giorni in prognosi riservata, per essere poi trasferito al nosocomio di Ancona per il delicato intervento in toracoscopia.
Oggi, domenica 14 luglio, il Brigadiere Capo Iadonato ha fatto finalmente rientro a casa, dove ad attenderlo c'era la sua famiglia e dove trascorrerà la sua convalescenza, prima di rientrare in servizio.
Seppure ancora dolorante, nel complesso, le condizioni di salute del militare sono buone, ma certamente sarà necessario un congruo periodo di riposo per risolvere i postumi dell’aggressione.
Con l’accusa di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di arma, dopo l’udienza di convalida, è tuttora in carcere il responsabile dell’insano gesto.
Ad annunciarlo è il deputato della Lega, l'onorevole Luca Rodolfo Paolini. "Il comparto sicurezza delle Marche, grazie all'azione del Governo del Ministro Salvini e del sottosegretario Morrone, si rafforza con l'assegnazione di 35 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria - spiega Paolini - ripartiti tra i principali istituti di pena del territorio. 16 andranno in Ancona, (12 alla Casa Circondariale e 4 alla Casa di Reclusione Barcaglione) 7 ad Ascoli, 4 a Fermo e 8 a Pesaro: (5 alla Casa di Reclusione di Fossombrone e 3 alla Casa Circondariale di Pesaro ). Nuovo personale significa turni meno massacranti, meno stress, più tranquillità per la Polizia Penitenziaria nel lavoro di vigilanza e attuazione della esecuzione pene nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e dei diritti dei reclusi, lavoro che è molto più difficile, complesso e articolato di quanto si creda. È un ulteriore passo nella direzione di una complessiva riforma della Giustizia e della Esecuzione che è tra le priorità del Governo" conclude l'onorevole della Lega.
I carabinieri della stazione di Montecosaro, al termine di accertamenti supportati dalle analisi del traffico telematico dei flussi di pagamento e dei tabulati telefonici, hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di violazione carte di credito/pagamento e documenti che abilitano al prelievo di denaro contante, un cittadino rumeno 30enne.
In base dagli accertamenti fatti dopo un'attenta indagine svolta dai militari dell'Arma, è risultato che l'uomo aveva fraudolentemente effettuato operazioni di pagamento per un importo di circa 600 euro utilizzando, dopo averle indebitamente acquisite, le credenziali del servizio on-line “paypal” collegato alla carta di credito di un abitante di Montecosaro. La vittima della frode si era accorta del denaro mancante dal conto e aveva denunciato il fatto ai Carabinieri, che sono riusciti a risalire al colpevole.
Tali truffe sono molto frequenti e per tale ragione i militari dell'Arma hanno stilato un vademecum per tentare di evitarle.
“Per prima cosa è sempre bene controllare se il sito internet è sicuro: normalmente le piattaforme “serie” utilizzano il protocollo HTTPS, il quale assicura che la trasmissione dei dati (come la carta di credito) non sia intercettata. Un indizio che dovrebbe insospettirci – e di non poco – è se una persona ci invia un’email proponendoci un affare vantaggioso. Da evitare come la peste: dietro si nasconde certamente una truffa."
"Non inviate documenti personali, come la carta di identità e i dati della carta di credito, a persone che vi hanno contattato tramite posta elettronica - spiegano i militari dell'Arma -. Non aprite link contenuti in email arrivate da fonti sconosciute, si rischia di essere indirizzati su siti truffa. Importante poi diffidare dai venditori che pretendono forme di pagamento alternative a quelle previste dal negozio online in cui è stato pubblicato l’annuncio di vendita. Attenzione alle piattaforme di vendita online. Non sotto tutte uguali. Prima di perfezionare un acquisto assicuratevi che il sito sia attendibile. Fate una ricerca in rete, confrontatevi con le esperienze di altri utenti, leggete i commenti. Verificate poi se il negozio abbia una sede legale e un numero di telefono. Utilizzate i siti ufficiali del prodotto che avete intenzione di acquistare: eviterete di ricevere a casa della merce contraffatta."
"Se avete scelto una di quelle piattaforme che ospitano gli annunci di molti privati, è meglio non pagare tramite carta di credito, ma è preferibile utilizzare il contrassegno - concludono i Carabinieri -. Siamo in estate, aprite gli occhi. Anche qui: è bene effettuare le prenotazioni attraverso siti attendibili. Diffidate, ad esempio, da chi vi propone un’offerta allettante in una delle località di mare più esclusive ad agosto. Meglio preferire le agenzie di viaggio. E soprattutto, per i vostri acquisti online, non usate una normale carta di credito. Utilizzate una di quelle carte prepagate e lasciateci solo i soldi necessari per perfezionare l’acquisto. In caso di truffa, limitereste i danni”.
Ha riferito di essere stata violentata da un coetaneo, di origine italiana, sulla spiaggia del Passetto ad Ancona. Vittima una minore di 15 anni. Il fatto sarebbe avvenuto ieri sera nella località dorica. Gli agenti della Polizia e i militi della Croce Gialla, subito arrivati sul posto, hanno trasportato la 15enne in Ospedale.
Su quanto accaduto stanno ora indagando la squadra mobile di Ancona e la Procura dei minori del capoluogo marchigiano.
Nella mattinata odierna, intorno alle 7, si è consumato un dramma. Un giovane ragazzo di 25 anni (A.G.), residente a Monte Urano, subito dopo aver imboccato l'autostrada ha fermato la sua Fiat Punto all'altezza del cavalcavia che si trova sopra la strada Fermana, gettandosi nel vuoto. L'allarme è scattato immediato grazie agli automobilisti che si trovavano a transitare in quel tratto, che congiunge Fermo con Porto San Giorgio, proprio nell'istante del tragico fatto ed hanno assistito esterrefatti alla scena.
Sul posto sono accorsi i sanitari della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, ma per il giovane non c'è stato nulla da fare. La carreggiata è stata temporaneamente chiusa al transito veicolare su entrambi i sensi di marcia dai Vigili del Fuoco, per consentire le disperate operazioni di soccorso. Presenti anche polizia stradale, polizia municipale e carabinieri.
Oggi conservare i propri risparmi su un classico conto corrente non è particolarmente utile; questi conti infatti consentono di gestire, spendere e spostare il proprio denaro, ma non riconoscono alcun tipo di interesse. Se vuoi ottenere del guadagno dai tuoi risparmi valuta tra i migliori conti deposito quelli che offrono condizioni contrattuali più interessanti; in questo modo avrai la massima praticità e anche degli ottimi interessi alla fine dell’anno.
Cos’è un conto deposito
Tutti oggi possiedono un conto corrente, sul quale si appoggiano le proprie carte, di credito e di debito, e su cui in genere si versa anche lo stipendio, oltre ad utilizzare i fondi disponibili per pagare bollette e spese di vario genere. Il conto deposito è un prodotto diverso, sul quale possiamo versare i fondi che abbiamo a disposizione, oppure spostarli su un conto d’appoggio. Con un conto di questo genere non si può fare altro, ma con il passare dei mesi l’istituto di credito ti riconoscerà una quota prefissata di interessi. In pratica con uno tra i migliori conti deposito oggi disponibili in Italia potrai conservare i tuoi soldi al sicuro, contemporaneamente potrai anche guadagnare, senza alcun tipo di rischio. L’interesse riconosciuto è infatti prefissato a inizio anno e viene calcolato e versato periodicamente; alcuni conti deposito versano gli interessi solo a fine anno, altri lo fanno a scadenze più brevi, ad esempio ogni trimestre.
Quanto si guadagna con un conto deposito
I guadagni con un conto deposito non sono di certo quelli che si possono ottenere investendo in azioni o in altre speculazioni più remunerative. La scelta di versare il proprio capitale su uno dei migliori conti deposito dipende dal fatto che si tratta di un tipo di investimento del tutto sicuro, il rischio è in pratica pari a zero, contrariamente a quanto avviene con altri tipi di speculazione. Il contratto che si firma al momento dell’apertura del conto deposito obbliga la banca a versarti una certa percentuale di interesse sul capitale che manterrai sul conto, secondo regole che dipendono dal prodotto scelto, indipendentemente dall’andamento dell’economia e dei mercati. Solitamente si tratta di percentuali minime, che però possono essere aumentate scegliendo un conto deposito vincolato.
Il conto deposito vincolato
I fondi versati su un conto deposito tradizionale non sono in alcun modo vincolati; potrai quindi spostarli sul conto d’appoggio ogni volta che lo riterrai necessario, per utilizzarli poi come meglio credi. Questo ti porterà a perdere gli interessi che avresti maturato nel corso dei mesi futuri. Esiste però la possibilità di vincolare il proprio capitale, per un periodo che va in genere dai 12 mesi fino a un massimo di 5-7 anni. La cifra da te scelta dovrà essere mantenuta sul conto deposito per il periodo di tempo pattuito con la banca, questo ti farà guadagnare in modo molto più sostanzioso per ogni anno del vincolo. Spostando i fondi da un conto vincolato si perde non solo l’interesse futuro, ma anche quello maturato fino al giorno dello spostamento, visto che si rompe il vincolo stabilito per contratto.
Articolo publi-redazionale
Da ormai alcuni mesi in Italia vige l’obbligo di utilizzo della fattura elettronica in tutte le attività economiche e commerciali, non solo quando ci si rapporta con la Pubblica Amministrazione. Per chi opera in questo campo è necessario, oggi più che mai, avere a disposizione il miglior software di fatturazione per professionisti, che permetta di approfittare di tutti i vantaggi correlati all’utilizzo delle fatture elettroniche senza subire alcun tipo di ritardo o problematica e di offrire ai propri clienti un’assistenza costante e affidabile per quanto riguarda l’emissione e la gestione delle fatture.
Cosa fa un software di fatturazione per professionisti
Ciò che ha introdotto l’uso della fatturazione elettronica è un nuovo metodo di gestione di questo tipo di documenti. Fino ad alcuni mesi fa chi doveva produrre una fattura poteva utilizzare il metodo che preferiva, al limite poteva addirittura decidere di compilare tale documento completamente a mano. Le cose sono oggi assai diverse, in quanto le fatture elettroniche devono essere compilate secondo uno specifico formato, le si deve inviare al cliente attraverso il sistema di interscambio e devono poi essere opportunamente conservate. Un buon software di fatturazione per professionisti oggi svolge tutti questi compiti, rendendo il flusso di lavoro più semplice ed immediato da gestire, non solo per il singolo studio, ma anche per tutte le aziende che lo studio segue e a cui offre il proprio servizio.
I compiti di un software per la fatturazione
Questi strumenti sono programmi evoluti, che non solo permettono di compilare e inviare le fatture, ma anche di organizzare le attività che riguardano questi documenti all’interno di un più complesso sistema gestionale. Le fatture prodotte possono essere compilate in modo più veloce e sicuro, integrando il database dei clienti dell’azienda; inoltre i nuovi software consentono di controllare i documenti e monitorare quelli ancora da consegnare o di cui non risulta effettuato il pagamento. L’acquisizione può avvenire in modo automatico da parte del sistema di interscambio, in modo che la consegna al cliente finale avvenga nel minor tempo possibile. Insieme alle fatture emesse, i software di fatturazione per professionisti permettono anche di importare le fatture di acquisto, per avere un unico database in cui gestire tutte le fatture che si producono e arrivano in azienda.
I rapporti con la clientela
Per un professionista che si occupa della gestione della fatturazione del proprio studio, ma anche dei vari clienti, poter contare su un buon software è oggi ancora più essenziale. Predisporre una fattura per altri e utilizzare i nuovi metodi di scambio non è così immediato, conviene quindi sfruttare ottimi programmi, che consentano di svolgere tutte le attività in modo rapido ed efficiente, per poter poi condividere direttamente i dati e le informazioni con il cliente. Questo rafforza il proprio rapporto con la clientela, rendendola conscia del processo di produzione e gestione delle fatture elettroniche. Si tratta quindi di proporre un servizio rapido e sicuro ad ogni singolo cliente, con un completo controllo del flusso di fatturazione da parte del professionista.
Articolo publi-redazionale
Nuove risorse per l’edilizia scolastica e stanziamenti ad hoc per le aree terremotate. È disponibile da oggi, infatti, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la graduatoria dei 323 Enti locali ammessi al finanziamento per la progettazione di interventi di edilizia scolastica. Una delle novità previste dal ‘decreto Genova’, che ha stanziato fondi specifici per la progettazione, da sempre richiesti dai territori. Pubblicato anche l’Avviso per destinare 120 milioni di euro a Comuni e Province nelle Regioni del Centro Italia colpite dal sisma del 2016 e del 2017.
“Altre due promesse mantenute sul fronte dell’edilizia scolastica - dichiara il Ministro Marco Bussetti -. Con la pubblicazione delle graduatorie diamo una risposta concreta ai primi 323 Enti locali che riceveranno subito un contributo per la progettazione finalizzata alla messa in sicurezza delle scuole del proprio territorio. Le tante richieste pervenute dimostrano che finalmente ci stiamo muovendo nella giusta direzione per venire incontro alle esigenze di risorse specifiche più volte manifestate, anche per le attività di progettazione, dove non si era mai investito prima”.
Inoltre, spiega il Ministro, la pubblicazione dell’Avviso per l’assegnazione dei 120 milioni nelle quattro Regioni colpite dal sisma del 2016 e del 2017 “è un ulteriore segnale di impegno concreto verso comunità in cui le scuole costituiscono il vero presidio sul territorio. La loro ricostruzione è tra le priorità per una vera rinascita delle aree più fragili del nostro Paese. Entrambe le azioni dimostrano che sull’edilizia stiamo continuando ad agire con tempestività e con la giusta determinazione per garantire la sicurezza dei nostri studenti e di tutto il personale scolastico”, ha concluso il Ministro.
Gli Enti locali beneficiari del finanziamento della progettazione potranno già chiedere un’anticipazione pari fino al 20% delle risorse. Mentre gli Enti locali che intendono partecipare all’Avviso per le zone interessate dal sisma avranno tempo fino al 10 settembre 2019 per candidarsi e chiedere contributi per i lavori.
I criteri di valutazione delle candidature sono essenzialmente la vetustà degli edifici scolastici, la sismicità della zona in cui sono situati, la mancanza dell’agibilità, eventuali provvedimenti oppure ordinanze di chiusura degli edifici stessi ed eventuali quote di cofinanziamento.
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L’eccezionale ondata di maltempo che nei gironi scorsi ha prodotto notevolissimi danni in gran parte del territorio regionale, in particolare nella Riviera del Conero e in tutta la fascia costiera a sud del Conero, è una fatalità molto grave.
“Siamo al fianco della Regione Marche che, dopo la ricognizione effettuata dal Presidente Ceriscioli con il capo del Dipartimento della Protezione Civile Piccinini, chiederà lo stato di emergenza” – ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche.
“Si è trattato di un evento eccezionalmente violento che ha prodotto notevolissimi danni nel volgere di un tempo limitato – ha aggiunto - che per fortuna non ha mietuto vittime o feriti particolarmente gravi”.
“A nome di tutti i sindaci – ha aggiunto Mangialardi – ringrazio tutte le forze dell’ordine e la protezione civile che si sono adoperati con tempestività per assistere la cittadinanza e ripristinare la viabilità. A titolo personale ringrazio a mia volta tutti i sindaci dei comuni colpiti che, ancora una volta, hanno svolto un eccezionale lavoro di raccordo a sostegno dei propri cittadini e per coordinare gli interventi e gli aiuti”.
“La dichiarazione di emergenza stanzierà i fondi necessari a risarcire i danneggiati” – ha concluso Mangialardi.
Sono arrivate oggi le motivazioni della sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, pronunciatasi lo scorso 30 maggio, sulla cannabis light.
Una lotta, quella al contrasto dei negozi di cannabis light, che il Questore di Macerata, Antonio Pignataro, ha portato avanti sin dal suo insediamento.
Il Tribunale del Riesame di Ancona aveva revocato il sequestro preventivo disposto dal G.i.p. del Tribunale dorico nell'ottobre del 2018, in un negozio di Ancona, di 13 chili di foglie ed inflorescenze di cannabis nell'ambito del procedimento penale a carico del titolare dell'attività, originario di Civitanova Marche, per il reato di cui all'art. 73, comma 1, 2, 4 e 80, comma 2, d. P. R. n. 309/1990.
Il ricorso ai giudici del "Palazzaccio" era stato presentato dalla Procura di Ancona.
"La commercializzazione al pubblico di cannabis sativa e, in particolare, di foglie, infiorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicabilità della legge 242 del 2016, che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà ammesse e iscritte al catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, ai sensi dell’art. 17 della direttiva 2002/ 53/ Ce del Consiglio, del 13 giugno 2002, e che elenca tassativamente i derivati di predetta coltivazione che possono essere commercializzati, sicché la cessione, la vendita e in genere, la commercializzazione al pubblico dei derivati della coltivazione di cannabis sativa, quali foglie, infiorescenze, olio, resina, sono condotte che integrano il reato di cui all’art. 73 dpr 309/90 anche a fronte di un contenuto inferiore di Thc ai valori indicati dall’art. 4, commi 5 e 7, legge 242 del 2016, salvo che tali derivati siano, in concreto, privi di ogni efficacia drogante o psicotropa, secondo il principio di offensività". Queste le motivazioni conclusive della sentenza degli "ermellini".
"La tromba d'aria che si è scagliata ieri sulla nostra Regione ha colpito numerose località della costa ma anche dell'entroterra e la conta dei danni è solo all'inizio. Tremende le immagini che sono arrivate ieri dall'anconetano e dal maceratese, intento a fronteggiare un maltempo anomalo che ha colpito nel pieno della stagione turistica. Una catastrofe sfiorata, con piante cadute, strade chiuse, negozi allagati, stabilimenti balneari spazzati via e non pochi disagi alle persone, alcune rimaste bloccate in macchina o ferite. Il peggio è stato evitato grazie anche alla possente macchina dei soccorsi che si è attivata immediatamente e che è riuscita ad affrontare le numerose criticità". Lo afferma in una nota stampa la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi.
"Per questo le istituzioni non possono stare a guardare - continua la Leonardi - e, di concerto all'accorato appello mosso questa mattina alla Camera dei Deputati dall'onorevole Francesco Acquaroli, che ha chiesto al Governo di sostenere e ripristinare la situazione anche tramite la Regione, Fratelli d'Italia chiede alla Regione Marche un intervento concreto a supporto di tutte quelle realtà che hanno subito dei danni, a partire dai Comuni ma anche le attività economiche e turistiche colpite. Un provvedimento che possa essere la richiesta dello stato di calamità oppure l'attivarsi con un'iniziativa propria di sostegno economico o di indennizzo dei danni subiti dagli enti e da tutte le realtà che hanno dovuto fronteggiare l'ondata di maltempo e che hanno avuto ripercussioni. Ma soprattutto che sia preso con convinzione e rapidità, per garantire in tempi stretti la ripresa della stagione balneare che è fonte essenziale di sviluppo regionale e di molte famiglie che scelgono di investire sul turismo e sulle attività legate a questo genere di economia".
Un’industria che continua a crescere generando numeri da capogiro con enorme soddisfazione per gli operatori del settore oltre che per le casse dello Stato, che ci guadagnano in tassazione. Una tradizione che è molto diffusa in Italia con un sottobosco fatto di giochi classici ed altre soluzioni meno note. Su questo scenario ha, da qualche anno, fatto irruzione in modo fragoroso la modalità online con il web a rappresentare una strada differente di giocare rispetto a quella tradizionale. Soluzione che sembra essere stata apprezzata notevolmente dagli utenti. Lo dimostrano i dati, in costante crescita, riferiti al gioco d’azzardo ma con particolare riguardo alla modalità online. Pensiamo alla possibilità di poter giocare dal pc o anche direttamente da mobile: proprio la modalità da smartphone è quella che sta registrando la crescita più importante. Si parla soprattutto del mobile casinò, molto apprezzato nella sua versione live, e delle lottery online. Sono queste le novità principali se si parla di gioco d’azzardo; e se ci si focalizza esclusivamente sulla modalità da mobile è al mondo delle slot che si deve necessariamente guardare. Le slot da mobile stanno riscuotendo un successo evidente grazie a tanti fattori: già si è detto della comodità di poter giocare in qualsiasi momento della giornata e da qualunque luogo si sia connessi. A ciò va poi aggiunto il grande passo in avanti che la tecnologia ha effettuato potendo garantire, oggi come oggi, una modalità di gioco in tutto e per tutto simile all’approccio tradizionale, quello fisico. In sostanza le slot online di ultima generazione sono oggi quasi del tutto identiche a quelle che si trovano in un casinò, ma con alcuni punti di forza: si pensi ai tanti bonus di benvenuto ed offerte che si trovano in rete, alla possibilità di iniziare a giocare senza deposito. Un approccio totalmente innovativo che va ad offrire al cliente un’esperienza innovativa, unica, ormai iper realistica. Il tutto da fruire ovviamente soltanto tramite siti di gioco online che siano autorizzati dai Monopoli di Stato e che abbiano quindi riportata l’autorizzazione Aams in bella vista. Grazie a questi elementi ed alle tante novità che periodicamente vengono lanciate sul mercato, il gioco online sta diventando una pratica sempre più diffusa su tutto il territorio; un fattore che lascia pensare che, prima o poi, si assisterà al sorpasso dell’online a discapito della modalità tradizionale.
Tra i tanti danni provocati dalla tromba d’aria che si è abbattuta sulla costa adriatica martedì pomeriggio, emerge il dramma della spiaggia di Numana dove cinque stabilimenti e mezzo sono stati devastati dalla furia del fenomeno. La cifra ‘cinque e mezzo’ può sembrare approssimativa ma non è così perché, e la cosa è veramente incredibile, il tifone ha diviso a metà lo stabilimento Bellariva: una parte è stata devastata mentre una parte è rimasta pressoché intatta a dimostrare quanto sia stata chirurgica l’azione dell’uragano. E prima di quella metà salva di stabilimento, danni e distruzione si sono registrati negli stabilimenti da Marino al Cavalluccio fino al Bellariva.
Una prima ricognizione dei danni è stata fatta direttamente dal Direttore Confcommercio Marche, il Professor Massimiliano Polacco ,che nella prima mattinata di oggi si è recato a Numana per verificare di persona l’entità del disastro incontrando gli operatori: “Ho trovato una situazione incredibile – le parole di Polacco –, la tromba d’aria ha distrutto cinque stabilimenti e mezzo e ho condiviso con gli operatori di Numana la drammaticità del momento. Mi ha impressionato molto la forza di volontà di questi imprenditori che sono stati colpiti molto duramente ma che non si arrendono e anzi vogliono ripartire subito e rimettere in piedi le loro attività. Mi sto muovendo con tutti gli strumenti possibili per cercare di rispondere prontamente a quanto successo e anche come delegato al Turismo della Camera di Commercio delle Marche sono in costante contatto telefonico con il presidente Gino Sabatini con il quale stiamo cercando soluzioni per reperire dei fondi utili a far ripartire le attività danneggiate dal tifone di martedì pomeriggio”.
Confcommercio Marche ha anche effettuato una serie di ricognizioni ad Ancona, a Senigallia, a Portonovo, a Falconara, a Porto Recanati, a Civitanova, a Porto San Giorgio e a Porto Sant’Elpidio che fortunatamente non hanno rilevato danni seri come quelli di Numana. Tutto quanto registrato nel corso delle ricognizioni di Confcommercio Marche sarà riportato nell’incontro che il Direttore Confcommercio Marche Polacco avrà nella tarda mattinata di oggi in Regione con l’assessore regionale Moreno Pieroni: “Faremo il punto della situazione – ha detto Polacco –, su quanto successo martedì pomeriggio e chiederemo che siano trovate soluzioni da attuare il prima possibile per rispondere all’emergenza”.
Il passaggio dalle tradizionali fatture cartacee alla versione elettronica rende possibile l’archiviazione di questi documenti con minore spreco di spazio. Per quanto riguarda le fatture elettroniche pa, esse sono obbligatorie ormai da lungo tempo, sono infatti disponibili dei programmi che ne permettono la gestione in ogni fase: dalla produzione fino alla conservazione. I software conservazione fatture elettroniche pa quindi in genere svolgono varie funzioni, tra cui anche quella di mantenere una copia di ogni fattura emessa e ricevuta nei rapporti con la pubblica amministrazione.
La legislazione in merito
Da sempre chi emette e riceve una fattura ha l’obbligo di mantenerne una copia per almeno 10 anni. Tale copia deve essere conforme a quanto previsto dalla legge, in modo che le fatture siano conservate in una versione non modificata né modificabile, quindi identica a quella ricevuta o inviata. Visto che oggi le fatture per i rapporti con la Pa devono essere in formato elettronico, c’è chi ritiene che sia sufficiente averne a disposizione una copia per seguire quanto previsto dalla legge. Per la conservazione fatture elettroniche pa è necessario invece avere a disposizione appositi software, visto che i documenti conservati devono contenere riferimenti che riguardano l’indice delle fatture e una marca temporale rilasciata da un ente certificato. Solo in questo modo la fattura elettronica conservata in un archivio, in azienda o sul cloud, ha il medesimo valore di un documento cartaceo con le apposite firme e marche da bollo, se necessarie.
Snellire il processo
Partiamo da un concetto di base: poter gestire le fatture completamente in versione elettronica è un importante vantaggio per le aziende. I documenti infatti non devono più essere stampati e conservati in ampi archivi: in alcune aziende di dimensioni da medie a grandi si è resa necessaria la creazione di archivi di dimensioni imponenti, che andranno via via a scomparire. La conservazione delle fatture elettroniche PA consente infatti di snellire ampiamente il processo, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da un punto di vista generale; sono infatti disponibili software che consentono di gestire l’intero flusso della fatturazione elettronica, in ognuna delle sue fasi, dalla creazione o ricezione, fino alla conservazione secondo i termini e le forme di legge.
Cosa si intende per conservazione sostitutiva
Stiamo quindi parlando di un intero processo, che permette di identificare e segnare da un punto di vista temporale ogni singola fattura elettronica, anche in previsione di contenziosi o controlli futuri. Appare chiaro quindi che i software che permettono la conservazione delle fatture elettroniche pa devono anche consentire di applicare ad ogni documento gli appositi certificati che lo rendano non deteriorabile nel tempo. Questi certificati comprendono la marcatura temporale, così come la firma elettronica di tutte le aziende o i professionisti coinvolti. I file dei certificati verranno poi conservati in un database che potrà essere in cloud o in un archivio fisicamente presente in azienda, sottoforma di computer in grado di immagazzinare migliaia di dati.
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