E’ anticipato alle ore 6 del mattino l’orario di apertura delle edicole presenti sul territorio comunale. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco che entra in vigore domani, 29 aprile, emessa nell’ottica di conciliare l’attività dei punti vendita di giornali e riviste con la necessità di evitare assembramenti nella fascia oraria del mattino in cui si registra il maggior numero di acquirenti.
Il provvedimento consente quindi lo svolgimento dell’attività di vendita dalle ore 6 alle ore 20. Gli esercizi commerciali sono tenuti ad assicurare oltre alla distanza interpersonale di un metro anche ingressi dilazionati e il rispetto del divieto di sostare all’interno dei locali per più del tempo necessario all’acquisto dei beni.
“Basta con inutili proclami, ormai vogliamo i fatti”. Sono le parole del Segretario Generale Regionale della Federazione Sindacale di Polizia, Manrico Martini, il quale chiede, nuovamente, che vengano effettuati tamponi alle Forze dell’ordine.
Il Governatore Luca Ceriscoli, attraverso canali non istituzionali - spiega Martini - aveva fatto trapelare che i Poliziotti sarebbero stati i primi destinatari, insieme al personale Sanitario, dei Tamponi preventivi. Ad oggi, 28 Aprile, siamo ancora ad attendere la sua risposta ufficiale alla nostra richiesta datata 18 marzo 2020.
“Lo spirito di sacrificio e devozione del personale delle Forze dell’ordine – continua il segretario - non deve essere sempre anteposto ad ogni cosa. La salute è un diritto che va garantito, compresa quella delle nostre famiglie che devono essere tutelate. Ogni giorno, il personale in divisa per adempiere al proprio dovere, rischia sempre più la propria vita, ed in questo momento storico, rischia di mettere a repentaglio anche l’incolumità dei rispettivi figli, coniugi, genitori, nonni e familiari in genere, tutto questo è inaccettabile.
Dopo aver appreso che la Regione Veneto dalle promesse del Governatore Zaia è passata ai fatti con un protocollo che prevede un test sierologico che verrà eseguito agli appartenenti delle Forze dell'ordine., e che in caso di positività riscontrata culminerà con un test con tampone, parliamo di un vero e proprio screening offerto dalla Regione a tutti gli operatori della sicurezza pubblica.
Vogliamo sentire la vicinanza delle Istituzioni, le promesse vanno rispettate”.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha emanato questa mattina l’ordinanza n. 24, che modifica gli orari di apertura degli esercizi commerciali di vicinato di cui all’ordinanza n. 21 del 3 aprile 2020 e gli orari di attività per l’asporto.
In base alla nuova ordinanza, l’orario di apertura degli esercizi commerciali di vicinato è consentito dalle ore 8 alle ore 21 e l’attività di asporto di cui al decreto n. 126 del 26 aprile 2020 è consentita dalle ore 7.30 alle ore 22.00.
L’ordinanza odierna specifica che l’asporto di bevande è possibile solo insieme con l’asporto di cibo e che il primo maggio è consentita l’apertura per l’attività di asporto.
L’atto produce gli effetti dalle mezzanotte del 28 aprile 2020 fino al sopraggiungere di provvedimenti governativi o ministeriali o regionali che dispongano diversamente
(Foto di StockSnap da Pixabay)
“Il sindaco Carancini non confonda il takeaway con il drive-in e si decida una buona volta a dare risposte come la Lega chiede dall’inizio: totale apertura della ZTL con sosta temporanea gratuita su strisce blu da estendere alle mura perché ne beneficino anche Corso Cairoli e Corso Cavour. Dal 18 maggio, data prevista per la riapertura dei musei, ingresso gratuito oppure ad offerta fino al 31 agosto per i musei e le raccolte cittadini: vanno considerati uno dei volani per la ripresa che si annuncia durissima”.
I consiglieri leghisti Andrea Marchiori e Francesco Luciani criticano l’operato del sindaco, definendo l’apertura parziale della ZTL fino al 31 maggio un goffo tentativo di tacitare le critiche mossegli dal suo PD.
“Abbiamo proposto sin dai primi giorni dell’emergenza virus l’apertura della ZTL per la sopravvivenza del centro storico di Macerata, ma Carancini resta sordo e partorisce un'ordinanza monca in zona Cesarini, valida solo fino al 31 maggio – spiega Marchiori – Solo provvedimenti tampone, privi di effetti concreti e senza prospettiva persino ora che tutte le attività sono alla canna del gas. Non solo: sono state scelte fasce orarie che, nei fatti, penalizzano l’attività di bar, pasticcerie, pizzerie e gelaterie, meta principe, nella bella e nella brutta stagione, diquelle piazze e strade che il sindaco vorrebbe rivedere piene”.
“Perché è stato aperto per la prima volta l’ingresso di via Mozzi, ma non quello di via Garibaldi? domanda Luciani. E perché non è consentita una sosta di 30 minuti in centro e fuori le mura urbiche sulle strisce blu in modo che tutte le attività possano beneficiarne? Perché resta il problema della sosta per chi deve recarsi alle poste? – aggiunge il consigliere Luciani – Signor sindaco, non servono provvedimenti ad ostacoli per chi di ostacoli ne ha già a bizzeffe e non deleghi alla polizia municipale il compito di fronteggiare al posto suo le criticità”.
Tradizionalmente diffuso nei paesi anglosassoni, negli Stati Uniti e in Canada, oltre che in Francia, il sidro è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione delle mele. Considerato in passato una bevanda curativa, è un prodotto antichissimo che vanta proprietà antiossidanti e che può essere gustato da solo o impiegato in cucina come valido sostituto del vino e dell’aceto. Tra i produttori storici di questa bevanda c’è Möhl, rinomata azienda a conduzione famigliare con sede ad Arbon, nello svizzero Canton Turgovia. Dal 1895, anno in cui l'agricoltore Hans Georg Möhl aprì la locanda Rössli nella sua fattoria, l’azienda trasforma le mele in succo, mosto e sidro e oggi, per celebrare questa lunga tradizione, ha deciso di creare un museo che ne ripercorre l’affascinante storia imprenditoriale. All’interno di questo spazio, tutto ruota attorno alla mela e al processo che porta alla sua trasformazione in sidro, rappresentato da un’esposizione di strumenti che include antiche presse, macine, apparecchiature da laboratorio e le più grandi botti ovali della Svizzera. Al MoMö, però, la tradizione si sposa con la tecnologia più moderna e i visitatori, attraverso delle postazioni interattive, possono seguire le varie fasi della lavorazione e scoprire tutte le figure professionali che caratterizzano un’azienda del mosto. I video mostrano infatti il lavoro di frutticoltori, tecnologi delle bevande, bottai, apicoltori e distillatori di acquavite.
Il progetto architettonico sviluppato dallo studio svizzero Harder Spreyermann, selezionato da un’apposita commissione nel 2012, integra le tecniche costruttive di un moderno edificio industriale con i materiali tipici della tradizione rurale locale. L’uso contemporaneo del cemento e del tetto in lamiera si fonde perfettamente con il rivestimento verticale in legno, tipico degli edifici agricoli della zona. Le scenografie, curate dalla società zurighese Aroma Productions AG, riproducono in maniera accattivante e interattiva l’intero processo di produzione del sidro, che i visitatori possono completare con una visita guidata all’impianto e alle cantine.
L’illuminazione artificiale, affidata ai due studi di progettazione illuminotecnica lichtgestaltende ingenieure Vogtpartner e Sektor4, è stata pensata con caratteristiche diverse ma perfettamente integrate tra loro. Vogtpartner ha infatti lavorato sull’illuminazione architettonica, ottenuta con temperature colore di 4000 K, mentre Sektor4 si è concentrato sull’illuminazione scenografica e su temperature di 2700 K. Coni di luce a 10°, ottenuti grazie all’impiego di proiettori Palco iGuzzini, illuminano le vere protagoniste di questo innovativo museo: le mele, disposte su una base di legno non trattato. L’area di accoglienza, che ospita la biglietteria, un bar e un negozio, è invece coronata da una griglia in rame lunga 18 metri che regge una serie di lampade a filamento, distribuite secondo tre diverse altezze per creare una sorta di stratificazione della luce e un “umore luminoso” di base.
Lichtgestaltende ingenieure vogtpartner ha poi creato un ulteriore livello di illuminazione a 4000 K per enfatizzare la matericità del cemento scelto per le pareti, le scale e la galleria. A tale scopo, sulle falde del tetto sono stati montati dei binari che ospitano proiettori Palco con griglia antiabbagliamento, che minimizza l’ingombro degli apparecchi.
Le stesse soluzioni iGuzzini, ma in versione Low Voltage, sono state scelte anche per l'illuminazione scenografica e Sektor4 ha optato per la temperatura colore 3000 K, che è stato successivamente modificato fino ai 2700 K usando dei filtri e integrando delle alette direzionali per il controllo dell'abbagliamento. La grande versatilità dei proiettori Palco ha quindi permesso di ottimizzare il lavoro di progettazione e di utilizzare per entrambe le tipologie di illuminazione – architettonica ed espositiva – una sola linea di apparecchi.
La luce scenografica crea gerarchie nello spazio e guida lo sguardo del visitatore negli ambienti del museo, che il rivestimento in legno scuro rende simili all’interno di un fienile. Il forte contrasto chiaro-scuro crea tensione visiva e conferisce vitalità alle vecchie attrezzature utilizzate per produrre il mosto, facendole emergere dall’oscurità. Ogni singolo elemento all’interno del museo è stato reso oggetto di un’attenzione speciale: ad esempio, per evidenziare la plasticità della stretta e alta distilleria a colonna, in funzione fino al 1983, Faktor4 ha utilizzato numerosi apparecchi variandone le direzioni luminose per ottenere omogeneità ed evitare ombre troppo marcate, trasformandola in un elemento attrattivo lungo il percorso di visita.
L’innovativo e scenografico allestimento del museo si è aggiudicato diversi premi, fra cui il XAVER Award 2019 e l’ICONIC AWARD 2019 per la categoria «Innovative Architecture”, ed è stato finalista al Golden Award of Montreux 2019 nella categoria «Permanent Thematic Exhibition».
"Da una missiva tra il Comune di Corridonia e il Ministero dell’Istruzione intercorsa in merito alla costruzione del nuovo plesso scolastico per l’infanzia di Via Sant’Anna, abbiamo appreso, a seguito di un nostro accesso agli atti, che il “golpe” dell’amministrazione Cartechini continua". Questo quanto affermano, in una nota congiunta, i consiglieri di minoranza del comune di Corridonia (Corridonia Futura, Per Cambiare Corridonia, Corridonia Domani).
"Nella lettera, - spiegano i consiglieri - il Sindaco ha dichiarato che per costruire la nuova scuola per l’infanzia di Via Sant’Anna chiuderà le scuole per l’infanzia di Colbuccaro, di Campogiano e la scuola per l’infanzia “Bartolazzi”. Inoltre realizzerà delle economie di spesa sul contributo annualmente erogato alle Suore di San Giuseppe per la gestione della scuola paritaria dell’infanzia “E. Niccolai”. Siamo di nuovo di fronte ad un atto unilateralmente deciso dall’amministrazione senza nessuna condivisione con noi consiglieri di minoranza e soprattutto con i cittadini. Delle chiusure presenti nel testo, solo quella della scuola per l’infanzia del “Bartolazzi” era nota".
L'annuncio delle chiusure, secondo i consiglieri di minoranza, sarebbe avvenuto per giustificare al Ministero la capienza di 224 alunni prevista dal progetto per la nuova scuola: "Anche sommando gli alunni attualmente in forza nei tre plessi scolastici richiamati si arriverebbe al numero di 147 alunni, numero molto inferiore alle previsioni di capienza di 224 alunni. Il costo di 4 milioni e mezzo, se proporzionato alle reali esigenze, risulta inadeguato ed eccessivo. La scuola sorgerebbe, peraltro, in una zona non baricentrica. definita da tanti il "fosso". Siamo convinti che quest’amministrazione stia difendendo con le unghie e con i denti un progetto distante dalle reali necessità cittadine che comporterà un indubbio sperpero di denari pubblici".
"Nel prossimo consiglio chiederemo a tutti i consiglieri, compresi quelli che risiedono a Colbuccaro e dovrebbero farsi portavoce delle istanze di quella parte di territorio, di votare la revoca della scelta effettuata unilateralmente dal Sindaco di chiudere le scuole per l’infanzia di Campogiano e di Colbuccaro e di votare l’impegno per l’amministrazione a non modificare per gli anni a venire l’importo del contributo da erogare alle Suore di San Giuseppe per la gestione della scuola paritaria dell’infanzia “E. Niccolai” concludono dalla minoranza.
Con grande rammarico l’Associazione Whats Art annuncia l’annullamento del Recanati Art Festival 2020 in programma il 4 e il 5 luglio.
“Una scelta sofferta, maturata nel corso della quarantena – fanno sapere gli esponenti dell’associazione - praticamente condivisa da tutti e frutto di alcune riflessioni. In primo luogo abbiamo valutato la tempistica e lo stato attuale dell’epidemia, quest’ultima in via di miglioramento ma non ancora sotto controllo. Ci siamo armati di coraggio scegliendo una soluzione a noi di sicuro svantaggiosa ma che non metta in rischio le persone”.
C’è poi una riflessione a partire dalla mission e dalla finalità del Festival: promuovere l’Arte ed offrirla in beneficio al pubblico. “Per fare questo – affermano - abbiamo bisogno della normalità, ad oggi ancora lontana, la sola che ci consentirebbe di realizzare con il solito entusiasmo e in piena libertà un evento pubblico in cui l’aggregazione, la socialità, la fisicità sono essenziali, agli artisti e agli spettatori.
Cercheremo lo stesso di continuare, laddove possibile, la nostra attività di valorizzazione dei fenomeni artistici contemporanei. In questi giorni stiamo condividendo sulla nostra pagina Facebook video, dirette, live streaming che i protagonisti delle passate edizioni del Festival e amici stanno realizzando. Si sta creando una proficua sintonia. Vogliamo contribuire in qualche modo a sostenere gli artisti, la loro voglia di fare”.
Con la V edizione Recanati Art Festival l’appuntamento è rimandato al 9 e 10 luglio 2021
Solidarietà non solo per paesi e terre lontane ma anche per la comunità di San Severino Marche. L’associazione Sorrisi per l’Etiopia onlus, nata nel 2006 in memoria di Cristina, Luca e Alessio - tre giovani ragazzi settempedani scomparsi in un incidente stradale -, ha donato 2.500 mascherine monouso di tipo chirurgico, occhiali protettivi e igienizzanti al sindaco, Rosa Piermattei, che ha consegnato il materiale alla Casa di riposo “Lazzarelli”, al comandante della locale stazione dei Carabinieri, al comandante della Polizia Locale, al presidente del comitato settempedano della Croce Rossa Italiana e al coordinatore dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile. Alla consegna hanno assistito Vincenza Costantini e Fabio Scuriatti, presidente della onlus.
I dispositivi di protezione individuale erano stati destinati all’ospedale “Bartolomeo Eustachio” che non li ha ritenuti validi per l’utilizzo in ambito sanitario.
L’associazione Sorrisi per l’Etiopia nel tempo ha realizzato diverse opere e importanti progetti nella regione del Wolayta, a 400 chilometri a sud di Addis Abeba. In questo paese il 72% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
Il primo mattone di una delle opere più importanti della onlus è stata la costruzione di un asilo nel villaggio di Lenda. Sorrisi per l’Etiopia mantiene ogni anno i piccoli studenti, garantendo loro la retta scolastica, una pasto caldo al giorno, lo stipendio dei maestri e tutto ciò che riguarda le attrezzature e la manutenzione della scuola.
La onlus ha poi provveduto alla sistemazione di un pozzo che ha permesso ai bambini, di poter frequentare regolarmente la scuola ed evitare di intraprendere ogni giorno una camminata di più di 10 chilometri per raccogliere l’acqua necessaria per la sopravvivenza della famiglia.
Ogni anno il gruppo nato a San Severino Marche si preoccupa anche dell’acquisto e della consegna di medicinali alla clinica di Kanafa dove è stato costruito un nuovo edificio e allestimento con macchinari da ufficio l’ufficio sanitario interno alla clinica e sono state acquistate importanti apparecchiature mediche, letti ed è stata seguita tutta l’attività della clinica che è anche l’unico pronto soccorso che serve una comunità di circa 80mila persone distribuite in tanti villaggi. Tra gli altri progetti della onlus si segnalano: un asilo di Goduto, il sostegno economico alla comunità dei ciechi di Padre Marcello, il sostegno economico e la consegna di vestiario alle ragazze della casa famiglia di Lina e Antonio a Soddo, aiuti a famiglie bisognose di Lenda, consegna di vestiario e indumenti, sostegno periodico a diverse famiglie indigenti.
"Il 26 aprile abbiamo utilizzato per la seconda volta il quad, acquistato ed immediatamente operativo. Sarà impiegato per il controllo sicurezza durante il periodo estivo su tutto il litorale civitanovese, fino al Bacino del Chienti". Questo l'annuncio fatto dall'assessore alla sicurezza del comune di Civitanova Marche Giuseppe Cognigni.
Sul lungomare sud, all'altezza dello chalet "Il Brigantino", sarà predisposta un’area sosta per il mezzo e per gli Operatori, sempre appartenenti alla Polizia Locale. Terminerà, invece, il 4 maggio - in corrispondenza con la Fase 2 - l'utilizzo del drone, anche se lo stesso verrà impiegato durante i mercati del sabato "per sorvegliare l’incolumità delle proprietà personali, spesso oggetto di furti, borseggio e altre amenità", come specificato dall'assessore.
"Dal 4 maggio riapriranno i parchi e le spiagge - ricorda Cognigni -. Questo è quello che conta, ancora poco e la battaglia contro il Covid-19 l’avremo vinta per tornare, assolutamente, alla normalità di un tempo. Ancora qualche giorno e l’unlock permetterà di ripartire, sempre in sicurezza, tornando gradualmente al mondo che conosciamo".
Si è svolta ieri la conferenza stampa di presentazione del proposta progettuale denominata “Basta un sorriso”. La proposta, ideata dai titolari dei locali del centro storico Lord Bio e HAB rispettivamente, Raffaele Delle Fave e Paolo Perini, consiste nella disponibilità a distribuire pasti a persone e famiglie bisognose indicate dal Comune.
“L’iniziativa - ha detto l’avvocato Delle Fave - è stata maturata insieme ad un confronto con Perini, che aveva già in mente di offrire un servizio di questo genere. È nata ben prima dello scoppio della crisi epidemica e vuole essere un progetto strutturato, capace di sopravvivere anche quando questo brutto periodo sarà finito".
Perini di HAB ha aggiunto che “è necessario, per la buona riuscita del progetto, la collaborazione del Comune, a cui abbiamo inviato la proposta, e degli altri commercianti che sono invitati a partecipare a questa iniziativa. I due locali offrono al Comune la possibilità di distribuire, attraverso il volontariato, pasti alle persone che ne hanno bisogno. La proposta è estesa anche agli altri commercianti ed a tutti i coloro che operano nel settore alimentare affinché donino cibo per fini benefici che altrimenti andrebbe sprecato”.
"Artista raffinato, geniale e dignitoso, apprezzato e stimato fuori e dentro la sua bella famiglia". Così il maestro Carlo Iacomucci ricorda il pittore Ugo Caggiano, scomparso nella mattinata di ieri all'età di 80 anni dopo una lunga malattia.
Iacomucci definisce Caggiano "un amico e un collega", sottolineando come la sua scomparsa lascia un grande vuoto in tutti quelli che lo conoscevano e lo frequentavano come artista. "Ora che sei in questo spazio immenso di luce sono certo che con il tuo animo buono ci guarderai e che manderai segnali di speranza".
L'artista, originario di Urbisaglia e tra i più rappresentativi del Maceratese, è stata ricordato anche dall'amministrazione comunale urbisalviense: "Non possiamo che ricordarlo tramite le sue magnifiche opere, iconiche e colorate di memoria. Il Sindaco e tutta l'amministrazione comunale si stringono intorno alla famiglia in questo momento di dolore. Ciao Ugo e grazie di tutto".
Visto l’impatto che il Covid-19 continua ad avere sull’economia del nostro Paese e del resto del mondo, sono tante le proposte che vengono avanzate dal governo per far sì che si possa ripartire nel migliore dei modi e che le imprese non subiscano troppe perdite. Particolarmente delicata sarà, in particolare, la ripartenza nel settore turistico, uno dei più colpiti dalla pandemia.
Quali sono, a questo proposito, le principali proposte per incentivare il turismo estivo in condizioni di sicurezza e quali conseguenze potrebbero esserci a livello finanziario e di investimenti?
Fonte: Pixabay
I possibili benefici della ripartenza
Come anticipato, la ripartenza del settore turistico rappresenta una delle fasi più delicate che il governo sarà chiamato ad affrontare nel cosiddetto periodo post Coronavirus. Come dichiarato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, il Covid-19 avrebbe infatti provocato nel settore una crisi della stessa portata di quella seguita agli attacchi terroristici del 2001, causando grosse perdite per le compagnie aree, gli hotel e per tutti coloro impiegati in quest’ambito, con gravi conseguenze anche sui titoli in Borsa.
Far ripartire il turismo, allora, non significherebbe solo dare al settore la possibilità di rialzarsi in piedi dopo un periodo di arresto forzato, ma anche fare in modo che gli investitori ricomincino a comprare azioni dei colossi del settore. Pur ripartendo con cautela, a poter beneficiare di una graduale riapertura potrebbero essere i servizi di ristorazione per chi viaggia, come la multinazionale Autogrill, che starebbe in questo periodo riuscendo a mantenere un andamento tutto sommato positivo, pur avendo subito un brusco calo da fine febbraio ad oggi, passando da una quotazione del valore di 9,18 euro il 20 febbraio all’attuale valore di 4,43 euro.
Le proposte del governo
Per quanto riguarda quanto proposto dal governo, invece, ciò di cui si è parlato di recente è la possibilità di mettere a disposizione delle famiglie un bonus vacanze, in particolare per tutti coloro con figli a carico e un reddito medio basso. Secondo il ministro Franceschini, il voucher potrebbe avere un valore di circa 500 euro ed essere impiegabile in stabilimenti e hotel italiani, proprio al fine di incentivare il turismo locale.
Se questa proposta è stata accolta con piacere anche da Maria Elena Boschi e da Elena Bonetti, ad esprimersi positivamente sarebbe stato anche il CNA Macerata, che avrebbe sottolineato come l’introduzione di un simile bonus potrebbe rappresentare un primo importante punto di svolta per far ripartire il turismo a livello regionale. In alternativa, non manca la possibilità che si scelga di introdurre una tax credit, un meccanismo basato sulla detrazione fiscale delle spese dell’anno per tutti coloro che sceglieranno di trascorrere almeno tre notti in una struttura turistica italiana, con un limite di 325 euro.
Si tratta ancora di sole proposte, ma che potrebbero dare un enorme contributo alla crisi che il settore turistico sta vivendo in questo momento. Come previsto, infatti, se tutti gli italiani scegliessero di trascorrere le vacanze estive all’interno del Paese, il settore turistico potrebbe compensare almeno il 30% delle perdite derivanti dall’assenza di turisti dall’estero.
Ha attraccato questa mattina al porto di Ancona la nave Costa Magica, con a bordo il solo equipaggio, composto da 617 membri, che senza entrare in città né avere alcun contatto con le persone presenti a vario titolo all’interno dello scalo dorico, saranno fatte sbarcare con le condizioni e i percorsi di massima sicurezza sanitaria, per raggiungere le proprie destinazioni di residenza.
Salirà a bordo il responsabile del Gores, Mario Caroli, insieme con un medico Usmaf per l’assessment, cioè per la valutazione dello scenario all’interno della nave, quindi per cercare di capire qual è la reale situazione sanitaria, per identificare il primo target di popolazione a cui eseguire il tampone e per verificare la migliore soluzione logistica per l’effettuazione dei tamponi.
Nel corso di questo sopralluogo sarà programmata l’attività dei tamponi, che avrà inizio da mercoledì mattina in base alle priorità evidenziate dopo l’assessment. Occorreranno 12-24 ore al massimo per processare i tamponi effettuati nel corso di ogni giornata.
In banchina sono state posizionate tre strutture-container: ambulatorio medico per la vestizione pulita, un modulo bagni e docce, un modulo polifunzionale. Tutta l’area è delimitata da transenne vincolate. Sono già attivi un sistema di videosorveglianza con 4 telecamere, tutte operative, e servizio di guardiania dedicati sottobordo.
Si ricorda che nessuno scenderà dalla nave e potrà muoversi in città. I rientri avverranno in una seconda fase, in base agli stretti protocolli in atto, dopo il nulla osta delle autorità sanitarie, usando mezzi dedicati, messi a disposizione da Costa crociere, che partiranno direttamente sotto bordo sino alla destinazione finale e quindi non ci sarà nessuna possibilità di contatto con la città.
Dopo 22 anni di contenzioso, il Comune di Civitanova raggiunge l'accordo sulla lottizzazione ex Ceccotti. Il 2020 segna dunque il punto di svolta di una vicenda durata decenni.
“Sopra la testa, l'Amministrazione comunale aveva inizialmente una spada di Damocle di 20 milioni di euro, una prospettiva di blocco totale della progettazione futura e nessuna possibilità di nuovi investimenti per la città – spiega l'assessore all'Urbanistica Fausto Troiani -. Ora, invece, con 750 mila euro che verseremo a titolo di risarcimento per i ritardi nella pianificazione urbanistica, il Comune potrà sanare il danno riconosciuto dal TAR e incassare gli oneri di urbanizzazione degli appartamenti venduti senza certificazione di abitabilità".
"Non nascondo la mia piena soddisfazione per la conclusione di questa vicenda . prosegue l'assessore -, che connotava negativamente la storia degli ultimi anni della Città, con una zona Ceccotti abbandonata a sé stessa e nel degrado assoluto. Ora possiamo lasciare alle spalle le politiche fallimentari del passato, che non sono state in grado di trovare una soluzione soddisfacente sia per la collettività sia per i proprietari, e possiamo impostare il futuro. Adesso bisogna andare avanti con il Piano Ceccotti e dare finalmente un assetto qualitativo ad un'area che può svolgere funzioni primarie sotto il profilo urbanistico, socio-economico e di servizi".
"Per questo voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato alla trattativa, a partire dalla Curatela fallimentare Prica, al dirigenti Paolo Strappato e al Segretario Generale Sergio Morosi al geometra Alessandro Fiorelli. Grazie a questo lavoro encomiabile tra le parti, tutte le cause pendenti saranno ritirate” conclude Troiani .
La storia del contenzioso inizia nel 1998, quando fu approvato il Piano Particolareggiato. Atto che innescò una serie di ricorsi al TAR, che nel 2005 annullò il Piano. L'anno dopo il Consiglio di Stato lo recuperò, annullando la sentenza del TAR e rideterminando così la sua piena vigenza.
Nel 2007, con l’approvazione della Variante al PRG, la Provincia, con il presidente Silenzi, stralcia il Piano Particolareggiato Ceccotti e l’area diventa "zona bianca". Si va avanti così, tra un contrasto e l'altro sul ruolo urbanistico della zona, che viene riprogettata dalla giunta Corvatta nel 2017, non riconosciuta dalla giunta Ciarapica che nel 2018 ne decide la riprogettazione. Operazione tuttora in corso.
La Società Immobiliare Terzo Millennio, intanto (poi Fallimento Prica), promuove al TAR vari ricorsi e il Comune viene condannato al risarcimento di 20 milioni di euro, nelle prime fasi giudiziarie.
Nelle perizie successive delle parti, il danno valutato dalla Prica fu di poco più di 3 milioni di euro e dal Comune di un milione e 200 mila euro. Si apre la trattativa e si arriva all'accordo finale: 750 mila euro.
Il Gores ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 48 sui 1033 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6175 su un totale di 36.650 campioni testati. L'incidenza giornaliera del numero dei positivi, rispetto ai tamponi analizzati, è del 4,64%. Si registra, dunque, un incremento rispetto alla giornata di ieri, quando l'incidenza era del 3,13%.
Il dato più significativo è che continua a scendere la curva della progressione dei contagi, rispetto ai tamponi totali analizzati dall'inizio dell'emergenza (16,84 di oggi, contro i 17,20 di ieri).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
L'incendio è divampato, intorno alle 22, all'interno della biglietteria della Stazione di Civitanova Marche.
A prendere fuoco, per cause in fase di accertamento, alcuni indumenti e coperte utilizzati dai senzatetto, che alcune volte dormono all'interno della sala d'aspetto, utilizzandola come bivacco.
Ad accorgersi del rogo, alcuni operatori della stazione che hanno subito tentato di spegnere le fiamme con gli estintori. Lanciato l'allarme sono giunti sul posto i vigili del Fuoco del distaccamento di Civitanova, che hanno spento il rogo e messo in sicurezza la biglietteria. Sul luogo dell'incendio sono giunti anche carabinieri per ricostruire quanto accaduto.Non si registrano feriti o intossicati.
“Dopo l’annuncio di ieri del Presidente del Consiglio dei Ministri, in merito alla tanto attesa fase due, rimango estremamente deluso, amareggiato ed alquanto preoccupato per le sorti e per l’avvenire del nostro Paese e per la mancanza di una vera politica progettuale”. Ad affermarlo, in una nota, è Mattia Orioli, coordinatore provinciale maceratese dell’N.Cdu, il quale espone tutte le sue perplessità riguardo la fase 2 contenuta nel nuovo decreto.
“Fino ad oggi, continua Orioli - ho ritenuto opportuno e doveroso mantener un atteggiamento silenzioso ma operoso, volto al sostegno della prima fase emergenziale alla quale il Paese tutto si è unito con profondo spirito di forza, dignità e solidarietà nazionale, dalla quale poter sancire un grande orgoglio per l'Italia. Tuttavia, dal punto di vista politico condivido quanto espresso dalle varie forze nazionali del centro destra, le quali, pur con atteggiamento collaborativo, hanno ben evidenziato preoccupazioni e perplessità sulla gestione di questa crisi.
A seguito dell’annuncio di ieri voglio esprimere alcune mie considerazioni, in modo particolare, ritengo evidente, come in questo Paese si sia passati da una cultura politica del pensare, confrontare, progettare e pianificare, quindi guardare al futuro, con piena responsabilità e capacità politica, ad una politica o meglio falsa politica, la quale si dimostra sempre più legata alla logica dell’emergenza permanente oltre la quale non si sa ne progettare, ne pianificare verso il futuro, sapendo contemperare tutti gli interessi e valori in campo, e garantendo una strategia di lotta chiara contro le varie problematiche che si presentano, una chiara differenza con la politica della prima repubblica, la quale, se pur con dei difetti, seppe comunque garantire al paese nel secondo dopoguerra, un’uscita dalla crisi ed una posizione di quinta potenza economica nel mondo”.
Di questo Orioli si dice preoccupato “non possiamo permettere che l’emergenza diventi una modalità, ad uso politico, per incapacità della stessa o per accettazione della stessa, questo paese ha diritto ad una vera politica, che guardi al domani e non solo all’immediato, e l’esempio del terremoto ne dimostra come un paese sismico come il nostro, in questi anni pur sapendo di tale pericolo, ha sempre vissuto il tutto non preparando un vero e proprio piano per l’emergenza nè realizzando un piano strategico per la ricostruzione post – sismica”.
“Per questo motivo – spiega Orioli - non posso sostenere che ancora dopo circa tre mesi e più, dalle notizia del coronavirus, questo governo non abbia ancora preparato una vera fase due, o meglio un piano organico che possa far ripartire tutti i cittadini dopo il 4 maggio, affinché possano malgrado tutto poter tornare al proprio lavoro, per vivere, se pur con le dovute misure di sicurezza; con questo non intendo affatto sminuire la gravità della situazione, tutt’altro, suggerisco che la stessa crisi non si acutizzi e diventi cronica con l’aggravarsi della crisi economica che si sta affacciando oltre a quella sanitaria già in atto.
Infatti, grazie al grande sacrificio dei medici d’ospedale, di base, infermieri e di persone che con gesti eroici hanno dato la vita per salvarne delle altre, e di tutti coloro che hanno operato in vari lavori per garantire il necessario, il Paese ha retto la cosiddetta fase immediata e critica dell’emergenza ed a mio avviso solo grazie a queste persone il sistema nazionale sanitario ed economico di base è rimasto in piedi, colmando la grave fragilità di una struttura sempre più indebolita per via dei gravi tagli, alla sanità e ai vari a settori essenziali fatti in questi ultimi anni.
Per questo, non vorrei che in futuro le curve del virus, se purtroppo dovessero risalire, come purtroppo pronosticato anche da alcuni, diventi condizione forzosa per una ulteriore chiusura del Paese a scapito dei cittadini, ma vorrei invece una politica in grado di evitare questo problema non solo “chiudendo il Paese” fatto che è stato plausibile nell’immediato della crisi acuta di emergenza, dal quale però invece occorre superare mettendo in campo una strategia reale di contenimento in grado di contemperare in maniera progettuale l’aspetto sanitario insieme a quello economico e non l’uno forzatamente a discapito dell’altro, facendo superare la fase acuta della prima chiusura per dar spazio ad una vera seconda fase in grado di sostenere e contenere il virus per poterci convivere sino alla sua sconfitta, per questo vorrei che si investisse fortemente sulla sanità, per tutelare le nostre vite e di chi ci cura con strumenti adeguati subito, ed allo stesso tempo aprire il 4 maggio affinché si possa far tornare tutti al proprio lavoro, pur con distanziamenti , precauzioni e regole severe volte a tutelare il contenimento del virus e garantire sicurezza, salvaguardando quindi tutti i nostri valori fondamentali insiti nella nostra costituzione”.
"Non si possono far morire intere fasce economiche – prosegue il coordinatore provinciale del N.Cdu - le imprese non hanno avuto ancora la liquidità necessaria per compensare il sacrificio sostenuto, e di fatto sono a grave rischio chiusura con annessi posti di lavoro, così come tanti altri cittadini in grave difficoltà economica e sociale, basti pesare al settore del turismo, e via dicendo, per questo, la crisi pandemica non deve assolutamente acutizzarsi anche in quella economica, perché se la salute, e quindi la vita è una priorità indiscutibile, essa, va vista però nel suo reale complesso, in tutte le sue forme e sostanze; infatti la salute è anche lavorare per mangiare, e salute è anche quella immateriale, sia essa spirituale che intellettuale, la quale non può essere assolutamente sospesa più del dovuto, e quindi del necessario, e su questo mi riferisco anche alla possibilità di poter tornare a messa nelle nostre amate chiese.
Pertanto l’emergenza non può essere la risposta politica ma una fase imprevista, la quale deve essere il prima possibile contenuta, e superata, dando spazio ad una vera politica, in grado di assumersi delle responsabilità e non di lasciarle sulle spalle degli italiani l’ammortizzazione degli effetti di questa grave crisi, ed anche delegando a vari comitati, diversi dal luogo sancito dalla costituzione, il parlamento, decisioni fondamentali sulle sorti di un intero paese e popolo.
Per questo mi auspico – conclude Orioli - che questo governo nell’immediato si ravveda e si renda conto che da soli non si può sconfiggere il virus e le relative conseguenze, di cui quelle economiche, e per questo mi auspico vivamente che si relazioni subito con le opposizioni in parlamento, e non si chiuda in se stesso, affinché insieme si possa pianificare una vera fase due per il 4 maggio, o meglio un vero piano strategico – progettuale di ripartenza per tutti i cittadini, in grado di farci convivere con questo maledetto virus, sino alla sua definitiva sconfitta”.
Non mancano le polemiche, dopo la firma posta dal premier Conte, sul nuovo decreto che dà il via alla cosiddetta fase 2. Il nodo delle scuole, ma anche quello delle seconde case o ancora la questione delle messe, sono diversi i punti sui quali arrivano critiche alle misure messe in campo dal governo. Da una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, con "congiunti" si intendono "parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili". Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.
La visita ai "congiunti" comprende anche i "fidanzati". Lo ha chiarito la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli a 'La vita in diretta'. "I congiunti sono le persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, compresi i fidanzati", ha detto la ministra, puntualizzando comunque che "una dicitura così ampia richiede la responsabilità individuale". Questo, comunque, aggiunge, esclude pranzi di famiglia: "ma singolarmente ci potremo rivedere". "Dubito che ci sarà in un futuro abbastanza prossimo la possibilità di assembramento anche di natura familiare".
De Micheli ha chiarito anche che "non si possono raggiungere le seconde case, tranne mi sembra di aver capito ci sia qualche presidente di Regione che lo sta ipotizzando, ma nell'ambito di questo dpcm non è possibile raggiungere le seconde case".
(Foto di Tú Anh da Pixabay)
Nel perdurare della situazione di emergenza covid19 e alla luce delle nuove disposizioni del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, DPCM del 26 aprile, l’Amministrazione comunale ha deciso di modificare le fasce orarie per l’accesso delle auto al centro storico.
Da domani, martedì 28 aprile, fino al 31 maggio il semaforo d’accesso al centro storico sarà verde dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 tutti i giorni, feriali e festivi.
La progressiva riapertura degli esercizi commerciali, a partire attualmente dalle librerie, e la possibilità per ristoranti e locali di offrire servizi di asporto e take away, consentita dalle nuove indicazioni, richiede una particolare attenzione alla mobilità in sicurezza.
Il provvedimento, preso con Ordinanza del Comandante della Polizia Locale, prevede quindi l’accesso libero al centro storico delle auto tutti i giorni, feriali e festivi, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22.
Propone di favorire con urgenza le nuove attività consentite oltre che dal DPCM del 26 aprile, anche dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 126 del 26 aprile 2020, il quale a far data dal 27 aprile 2020 stabilisce:
1. Si consente la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte delle attività anche artigianali quali a titolo esemplificativo: rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato e/o interdetto l’accesso;
2. La vendita per asporto sarà effettuata esclusivamente previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamento, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti, all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce e nel rispetto delle misure del Dpcm.
3. Allo stesso modo è consentito l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo;
4. Resta sospesa per gli esercizi ogni forma di consumo sul posto.
Nella fascia ZTL dalle 22 alle 10 e dalle 14 alle 18 si conferma che è consentito l’accesso per consegna a domicilio dietro apposito permesso rilasciato dal Comando della Polizia Locale da richiedere inviando una mail a ztl@comune.macerata.it.
Restano autorizzati, su richiesta, tutti i permessi per l’accesso al centro storico necessari per motivi di lavoro o residenza.
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 9 persone. Salgono a quota 893 le vittime, dall'inizio della pandemia (547 uomini e 346 donne). 139 i decessi registrati in provincia di Macerata.
Tra le vittime riportate dal bollettino del Gores, un uomo di 90 anni di Porto Recanati deceduto all'ospedale di Civitanova, dove era stato ricoverato, e una 95enne di Recanati che ha perso la vita sempre nel Covid-hospital della città rivierasca.
Secondo i dati complessivi, nel 94,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,2 anni.
Di seguito, nel dettaglio, i dati trasmessi dal Gores: