Treia, il covid non ferma la disfida del bracciale: la tradizione prosegue grazie agli artigiani
Prima della pandemia, nel mese di febbraio, la giornalista Julia Buckley del National Geographic Travel si era recata nella città del bracciale per conoscere le eccellenze artigiane del territorio; poi è stata la volta del reporter Francesco Lastrucci che accompagnato dalla consigliera comunale al turismo Sabrina Virgili ha ripreso il lavoro di due artigiani locali: Daniele Rango e Nazzareno Crescimbeni.
Il primo è il creatore (insieme a Paolo Sparapani) del pallone da gioco del calcio storico fiorentino, lanciato ufficialmente nel 2017, anno del gemellaggio tra il bracciale di Treia e il calcio fiorentino appunto.
Il secondo, ex mandarino e appassionato del gioco tipico di Treia, da alcuni anni si cimenta nella costruzione di bracciali da gioco; recentemente ha anche realizzato, in collaborazione con l’orafo Roberto Cola, un bracciale valorizzato con il supporto di argento e un cammeo inciso a mano riguardante proprio Treia, l’arena Carlo Didimi e la disfida del Bracciale.
Anche nell’anno del covid, nonostante lo stop alla disfida, la tradizione del bracciale prosegue grazie all’impegno degli artigiani del territorio.
Inoltre non si ferma l’impegno dell’amministrazione comunale e dell’ente disfida nella promozione turistica della città proprio attraverso il bracciale; il 19 settembre appuntamento a Verona con Aga e Tocati per il primo incontro del 2020 per il riconoscimento del gioco di Treia e di altri giochi antichi di altrettante comunità ludiche italiane come patrimonio immateriale dell’Unesco.
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