Civitanova Marche si conferma ancora una volta tra le località balneari italiane più adatte alle famiglie: anche per il 2025 sventolerà sulla città la Bandiera Verde, il prestigioso riconoscimento assegnato dai pediatri italiani alle spiagge ideali per i più piccoli.La Bandiera Verde, conquistata per la prima volta da Civitanova nel 2012 e ideata dal professor Italo Farnetani, presidente dell’International Workshop of Green Flags, certifica l’eccellenza della città in termini di sicurezza, qualità dei servizi, pulizia e attenzione ai bambini. Tra i criteri premianti la comodità e lo spazio necessario fra gli ombrelloni per consentire il gioco libero e indisturbato. Un mare calmo, pulito e accogliente, in cui l'acqua non diventi subito troppo alta, per poter fare il bagno in sicurezza. E poi assistenti di spiaggia, attrezzature e servizi, strutture per la ristorazione. Senza dimenticare il divertimento, per grandi e piccini.“Questo riconoscimento – dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica – è una conferma importante del lavoro che, anno dopo anno, portiamo avanti insieme agli stabilimenti balneari per rendere Civitanova una città accogliente, vivibile e sempre più attenta alle famiglie e ai bambini. È un successo di tutta la comunità e uno stimolo a fare sempre meglio”.Nel 2025 saranno 158 le spiagge insignite della Bandiera Verde: 150 in Italia e 8 all’estero. Per ottenere il riconoscimento, è necessario che almeno 35 pediatri, sottoscrivano e firmino la candidatura della località.
Le città italiane stanno affrontando una crescente invasione di piccioni. Questi volatili, che ormai fanno parte del paesaggio urbano, non sono solo un problema estetico, ma rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria e strutturale. Il loro guano, oltre a deteriorare edifici e monumenti, è un ricettacolo di batteri, virus e parassiti che possono trasmettere malattie potenzialmente gravi agli esseri umani.
Sebbene molti cittadini li considerino innocui, i piccioni possono trasformarsi in una minaccia silenziosa per la salute pubblica e per la conservazione del patrimonio architettonico. Il problema non riguarda solo i grandi centri urbani: anche le aree periferiche e le zone industriali stanno registrando un aumento della presenza di questi volatili. Ma quali sono i veri pericoli e come si può intervenire per contrastare questa invasione?
Piccioni e malattie: un rischio sottovalutato
Uno degli aspetti più preoccupanti legati alla presenza dei piccioni è la loro capacità di trasmettere patologie attraverso il guano, le piume e i parassiti che spesso li accompagnano. Le malattie correlate ai piccioni non sono rare, ma spesso vengono diagnosticate solo quando hanno già provocato conseguenze serie per la salute.
Tra le infezioni più comuni c’è la salmonellosi, una malattia batterica che può diffondersi attraverso il contatto con superfici contaminate dagli escrementi di piccione. Questo batterio può resistere per lungo tempo nell’ambiente e, se ingerito accidentalmente, può causare febbre alta, dolori addominali e gravi disturbi intestinali.
Un’altra patologia poco conosciuta ma molto pericolosa è la criptococcosi, causata da un fungo che prolifera nel guano secco. Le sue spore, quando inalate, possono scatenare infezioni polmonari e, nei casi più gravi, colpire il sistema nervoso centrale, provocando meningiti e altre complicanze. A rischio sono soprattutto le persone con un sistema immunitario indebolito, come gli anziani, i bambini e i pazienti con patologie croniche.
Oltre ai batteri e ai funghi, i piccioni possono essere vettori di parassiti come acari e zecche, che trovano nei loro nidi l’habitat ideale per proliferare. Questi insetti possono facilmente diffondersi nelle abitazioni e negli uffici, causando allergie, dermatiti e infestazioni difficili da debellare.
"Molti pensano che i piccioni siano solo un problema estetico, ma in realtà sono vettori di patologie pericolose per l’uomo", spiega Simona di Zucchet ZCT, esperta dell’azienda leader in disinfestazioni e in allontanamento piccioni. "Il loro guano può contaminare l’aria con spore fungine e attirare insetti infestanti. La prevenzione è fondamentale per evitare problemi sanitari e danni agli edifici."
Danni agli edifici e costi nascosti
Oltre ai rischi per la salute, la presenza di piccioni comporta costi di manutenzione spesso sottovalutati. Il loro guano è altamente acido e, con il tempo, può corrodere materiali come la pietra, il metallo e il cemento. Facciate di edifici storici, tetti, balconi e monumenti sono costantemente esposti a questa minaccia, con conseguenze devastanti per il patrimonio architettonico italiano.
Anche le strutture moderne, come i pannelli solari e gli impianti di climatizzazione, possono essere seriamente compromesse dalla nidificazione dei piccioni. I cavi elettrici danneggiati dai nidi possono causare cortocircuiti e ridurre l’efficienza degli impianti fotovoltaici, con un impatto diretto sulla produzione energetica.
I danni non si limitano solo agli edifici pubblici o storici: anche i privati devono affrontare spese impreviste per la pulizia e la manutenzione di balconi e tetti infestati. Ignorare il problema significa ritrovarsi, nel giro di pochi anni, a dover sostenere costi elevati per restauri e riparazioni.
"L’errore più comune è intervenire quando il problema è già fuori controllo", continua Simona. "Se si agisce in tempo, si possono evitare danni economici e sanitari enormi. La prevenzione è sempre la strategia migliore."
Come proteggersi? Le strategie più efficaci
Per contrastare il problema dei piccioni in modo efficace, è necessario adottare misure mirate che impediscano loro di insediarsi su balconi, tetti e cornicioni. Una delle soluzioni più utilizzate è l’installazione di barriere fisiche, come reti protettive e sistemi di dissuasione meccanici, che impediscono ai volatili di trovare spazi sicuri per la nidificazione senza compromettere l’estetica degli edifici.
Un’attenzione particolare va riservata agli impianti fotovoltaici, dove i piccioni trovano spesso rifugi ideali sotto i pannelli. In questi casi, l’uso di protezioni specifiche per pannelli solari può risolvere il problema senza alterare il funzionamento dell’impianto.
Il servizio di falconeria offre una soluzione ecologica e sicura per il controllo dei volatili e si utilizza per aree molto vaste. Durante gli interventi, che si svolgono principalmente nelle ore notturne, i falchi vengono utilizzati per dissuadere i piccioni senza alcun danno per gli animali. Il benessere dei volatili è garantito grazie a strutture adeguate, alimentazione biologica e controlli regolari. L'area di intervento viene mantenuta pulita e igienicamente sicura, con disinfezioni ecologiche e frequenti rifornimenti di cibo e acqua.
Anche la pulizia regolare delle aree esterne può contribuire a ridurre l’attrattiva dei luoghi per i piccioni. Rimuovere residui di cibo, sigillare eventuali fessure nei tetti e mantenere sgombre le grondaie aiuta a prevenire la formazione di nidi e la proliferazione di parassiti.
Molte persone tentano soluzioni fai-da-te, come spaventapasseri o nastri riflettenti, ma questi metodi raramente funzionano a lungo termine. I piccioni sono animali intelligenti e si abituano rapidamente agli ostacoli statici. Solo un intervento professionale, basato su una combinazione di strategie fisiche e repellenti sonori, può garantire risultati duraturi e rispettosi dell’ambiente.
"Solo un approccio mirato e professionale può garantire risultati a lungo termine senza arrecare danno agli animali" conclude Simona.
La presenza di piccioni nelle città italiane non è solo una questione di decoro urbano, ma un problema che riguarda la salute pubblica e la conservazione del patrimonio. Agire tempestivamente con soluzioni efficaci è l’unico modo per proteggere edifici, abitazioni e la salute di chi vive e lavora in ambienti infestati.
La sinergia tra Li Matti de Montecò e Marche Full Experience fa un upgrade e diventa ancora più interessante e significativa. L’azienda di servizi turistici di Porto Sant'Elpidio presieduta da Alessia Brugnoni Tomassini, progetto dedicato al turismo esperienziale che intreccia memoria, identità e accoglienza, sta per inaugurare “Dimora”.
Si tratta di una vera e propria casa, realizzata nella stessa sede a Porto Sant'Elpidio, dove si potranno accogliere non solo i turisti stranieri, ma anche italiani emigrati all’estero, che tornano per riconnettersi con le proprie radici, con la lingua delle nonne, i sapori veri, le usanze antiche.
Ed ecco allora l'importanza della collaborazione con Li Matti de Montecò, gruppo folk da sempre attivo nel recupero, nella valorizzazione e nella diffusione delle tradizioni contadine della regione Marche.
Fare un salto nel passato per Li Matti de Montecò significa comprendere la storia delle Marche, un territorio capace di sorprendere. Alla scoperta insomma dei segreti, della cucina e delle tradizioni che più rappresentano l’identità del territorio, a contatto con la cultura locale.
In particolare il gruppo folk lo farà attraverso danze allegre e veloci della tradizione marchigiana che si fonda sulla società contadina, canti popolari e stornelli che parlano di vicende quotidiane della vita di un tempo.
In una giornata dai ritmi concitati e passi svelti sul selciato caldo delle vie di Roma, ci siamo concessi una pausa mangereccia nel cuore del quartiere Prati, davanti a un’insegna che promette romanità senza compromessi: Hostaria Dino e Tony.
Sembra quasi che il tempo si pieghi, all'ingresso. Fuori il traffico incalza, ma qui dentro l’orologio batte il ritmo antico di una cucina che sa di casa, di festa in famiglia. L’aria è già un profumo e le puliture dei carciofi romaneschi fuori dal locale sono un preludio fragrante a un banchetto che sollazzerà i nostri palati e le nostre pance, consci del piacevole “abbiocco” cui andremo incontro.
All’interno, le pareti raccontano la storia di una famiglia; tra tutte le immagini che ci circondano, una attira subito la nostra attenzione. Due bambini, in bianco e nero, in piedi fianco a fianco. “Quella è la nostra prima foto insieme, a Pescara del Tronto, eravamo piccoli”, ci dicono Dino e Tony con un sorriso che scava la memoria. Poi, il dovere e la clientela chiamano i fratelli al “fuoco sacro” dei fornelli e ad accoglierci, con grane simpatia e gentilezza, e a raccontarci la storia di questo locale è la figlia di Dino, Rossella: “Era il 28 settembre del 1992: avevo quasi sei anni quando hanno aperto questa attività, con tante difficoltà, ma con una passione che non ha mai vacillato”.
E quella passione, oggi, la ritroviamo in ogni gesto. In quella cassa piena di carciofi pronti a diventare alla giudia, croccanti come vuole la tradizione. Nei pomodori col riso e patate, che sembrano usciti dalla cucina di una nonna. Nella trippa che profuma d’intingolo vero, e nella coda alla vaccinara che sfida l’appetito con la sua sontuosa consistenza.
Dino e Tony, originari di Tino di Accumoli, tra i Sibillini, il Gran Sasso e Monti della Laga, hanno portato a Roma il sapore della loro terra, amalgamandolo con l’identità fortissima della Capitale. Ne è venuto fuori un tempio della romanità, dove le voci dei clienti si fondono col tintinnio dei piatti, e dove ogni forchettata racconta qualcosa di chi cucina.
Il menù è un canto corale di piatti veraci: il trittico amatriciano con gricia, amatriciana e carbonara; le polpette al sugo come quelle della domenica; d’inverno, le puntarelle condite con quel pizzico d’aglio e acciuga. E poi i dolci, tutti rigorosamente fatti a mano: il tiramisù spolverato con l’amaro del cacao, il crème caramel che si scioglie amenamente in bocca.
Intorno a noi, volti e accenti che raccontano il mondo. New York, Atlanta, Santo Domingo, Chicago, Australia e Spagna. Si mangia, si sorride, ci si rilassa. L’hostaria è piena di ospiti affezionati che chiamano Dino e Tony per nome, e di viaggiatori che scoprono in un boccone quello che nessuna guida turistica può spiegare: l’unicità di una cucina che si tramanda di generazione in generazione.
Noi, tra una forchettata e l’altra, ascoltiamo storie, ridiamo con chi ci siede accanto. E mentre fuori Roma continua a correre, qui dentro, tra il profumo del guanciale di Amatrice e la voce allegra di Dino, Tony, Rossella, ci sembra di non avere fretta.
Sazi e con animo ritemprato salutiamo con gratitudine questa grande famiglia e, dopo una foto a immortalare il momento, si riprendono gli strumenti del mestiere e si riparte alla volta di un’intervista speciale, che promette riflessioni e rivelazioni.
Si è tenuto ieri, martedì 27 maggio, presso l’Auditorium dell’Università di Macerata in via Padre Matteo Ricci 2, il convegno “La riforma della disabilità”, promosso dalla direzione regionale INPS Marche in collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata e con il patrocinio del Comune. L’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto fondamentale in vista dell’avvio della sperimentazione della riforma nella provincia di Macerata, prevista per settembre.
All’evento hanno preso parte autorevoli esponenti istituzionali e tecnici, tra cui Valeria Vittimberga, direttore generale dell’INPS; Emanuela Zambataro, direttore regionale INPS Marche; Filippo Bonanni, direttore centrale INPS salute e prestazioni di disabilità; Marco Mancini, direttore provinciale INPS Macerata; e Raffaele Migliorini, coordinatore generale medico legale INPS. In platea erano presenti anche il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata, e il prefetto Isabella Fusiello, a testimonianza dell’attenzione delle istituzioni locali verso i temi della disabilità e dell’inclusione sociale.
Il convegno si è aperto e concluso con un intervento musicale dell’Orchestra di Fiati “Insieme per gli altri”, simbolo concreto del coinvolgimento della comunità e dell’attenzione all’inclusione anche in ambito culturale. Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali del sindaco Sandro Parcaroli, del rettore dell’Università di Macerata John McCourt, di Emanuela Zambataro e della presidente del Comitato Regionale INPS Marche Tiziana Mosca.
Il programma si è articolato in due sessioni. La prima, dedicata ai cambiamenti introdotti dalla riforma, è stata moderata da Salvatore Santangelo, dirigente INPS dell’area comunicazione omnicanale. In questa fase si sono confrontati rappresentanti dell’INPS, esperti legali e istituzionali, tra cui Valeria Vittimberga, Fabio Vitale, Filippo Bonanni, Raffaele Migliorini, Mariano Cingolani, l’assessore regionale Filippo Saltamartini e la consigliera regionale Anna Menghi.
La seconda sessione, moderata dal professor Guido Luigi Canavesi, ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Macerata, è stata invece dedicata alla sperimentazione della riforma sul territorio. Sono intervenuti rappresentanti INPS, del sistema sanitario locale, e delegati di associazioni e ordini professionali, tra cui Nunzia Cannovo, Alessandro Marini, Marco Mancini, Silvia Cascioli, Giorgio Menichelli, Roberto Di Iulio e Fabio Mariani.
Durante l’incontro, è emersa con forza la visione strategica della riforma, orientata alla costruzione di un sistema più equo, accessibile e centrato sulla persona. Macerata si prepara così a diventare uno dei territori protagonisti dell’attuazione, attraverso una rete integrata tra istituzioni, enti previdenziali, sanità e mondo dell’associazionismo.
Valeria Vittimberga, direttore generale INPS, ha dichiarato: “La riforma della disabilità, fortemente voluta da tutto il governo e dal ministro Locatelli, va in una doppia direzione: da un lato la semplificazione delle procedure, con l’INPS come unico ente responsabile del processo; dall’altro un passaggio culturale, da una visione meramente medica della disabilità a una centrata sulla persona, come soggetto portatore di valore per la società, che va aiutato a costruire un progetto di vita superando gli ostacoli socio-economici”.
Il programma si è articolato in due sessioni. La prima, dedicata ai cambiamenti introdotti dalla riforma, è stata moderata da Salvatore Santangelo, dirigente INPS dell’area comunicazione omnicanale. In questa fase si sono confrontati rappresentanti dell’INPS, esperti legali e istituzionali, tra cui Valeria Vittimberga, Fabio Vitale, Filippo Bonanni, Raffaele Migliorini, Mariano Cingolani, l’assessore regionale Filippo Saltamartini e la consigliera regionale Anna Menghi.
La seconda sessione, moderata dal professor Guido Luigi Canavesi, ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Macerata, è stata invece dedicata alla sperimentazione della riforma sul territorio. Sono intervenuti rappresentanti INPS, del sistema sanitario locale, e delegati di associazioni e ordini professionali, tra cui Nunzia Cannovo, Alessandro Marini, Marco Mancini, Silvia Cascioli, Giorgio Menichelli, Roberto Di Iulio e Fabio Mariani.
L’evento ha rafforzato il ruolo di Macerata come territorio pilota in una delle riforme sociali più importanti dei prossimi anni.
A Macerata entra in vigore una nuova ordinanza della Polizia locale per regolamentare la viabilità nelle zone interessate dai lavori di ricostruzione degli edifici di via Maffeo Pantaleoni, compresi tra i civici 89 e 111. Il provvedimento, attivo ininterrottamente dalle 00:00 alle 24:00, sarà valido dal 31 maggio fino al 31 luglio.
La misura prevede modifiche temporanee alla circolazione per consentire l’avanzamento dei lavori in sicurezza, interessando in particolare via Coniugi Zorli, via Maffeo Pantaleoni, la sua traversa in prossimità dell’ex mulino Vignati, via San Michele Arcangelo e via della Pace.
Su via Coniugi Zorli è prevista la disattivazione temporanea del semaforo in prossimità dell’incrocio con via della Pace. Saranno rimossi i dissuasori di sosta nel tratto iniziale in direzione via Pantaleoni, mentre sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati della strada, dall’intersezione con via Maffeo Pantaleoni fino al civico 21, fatta eccezione per i veicoli di persone con disabilità muniti di contrassegno. Nello stesso tratto sarà introdotto il limite di velocità a 30 km/h. Per favorire il transito in sicurezza, si istituirà un senso unico alternato: regolato a vista tra il civico 5 e l’intersezione con via Maffeo Pantaleoni, con precedenza per i veicoli in uscita su quest’ultima; e regolato da un semaforo temporaneo da cantiere dal civico 5 al civico 70. Sarà inoltre vietato il transito sulla rampa d’uscita di via Zorli verso via della Pace, con sbarramento fisico. Per chi si immette da via Maffeo Pantaleoni su via Zorli e viceversa sarà obbligatorio dare la precedenza. Tutti i veicoli provenienti da via Zorli e diretti verso via Maffeo Pantaleoni dovranno rispettare uno stop temporaneo all’intersezione.
In via Maffeo Pantaleoni, nel tratto compreso tra i civici 77 e 111, sarà vietata la sosta con rimozione coatta su entrambi i lati, fino all’area di parcheggio adiacente all’Istituto “E. Fermi”. Saranno inoltre installati cartelli temporanei, introdotto un limite di velocità di 30 km/h, il divieto di sorpasso e un restringimento asimmetrico della carreggiata. Anche qui sarà attivo un senso unico alternato per consentire il transito durante i lavori.
Nella traversa di via Pantaleoni, in prossimità dell’ex mulino Vignati, i veicoli che si immettono in via Maffeo Pantaleoni con direzione via della Pace dovranno obbligatoriamente svoltare a sinistra quando la lanterna semaforica è in modalità lampeggiante. Verrà istituito uno stop con nuova segnaletica orizzontale e verticale. Inoltre, verrà invertito il senso di marcia del parcheggio “Le Spighe”, con ingresso da via Maffeo Pantaleoni e uscita sulla traversa.
In via San Michele Arcangelo, tutti i veicoli dovranno svoltare obbligatoriamente a destra, fatta eccezione per i residenti delle vie Panati, Bianchini, Luchetti, Guidi e per quelli della contrada Pace ai civici 41, 42, 48 e 49.
Infine, all’intersezione tra via della Pace e borgo San Giuliano, i mezzi con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, gli autobus urbani ed extraurbani, gli autocaravan e i veicoli con rimorchio avranno l’obbligo di proseguire dritto. Tutti gli altri veicoli dovranno svoltare a destra, ad eccezione di quelli sopra menzionati. In prossimità dell’Istituto “E. Fermi” verranno istituite due nuove fermate per il trasporto pubblico urbano, su entrambi i lati della carreggiata.
La nuova ordinanza è pensata per garantire lo svolgimento dei lavori in condizioni di sicurezza, minimizzando al contempo i disagi per residenti, studenti e automobilisti. I cittadini sono invitati a prestare attenzione alla segnaletica temporanea e a programmare i propri spostamenti tenendo conto delle modifiche introdotte.
Uno dei luoghi più suggestivi e carichi di fascino delle Marche torna finalmente al suo antico splendore. Il Parco di Villa Spada, simbolo storico e paesaggistico della città di Treia, è stato restituito alla comunità dopo un importante intervento di recupero e valorizzazione finanziato con i fondi del PNRR, nell’ambito della misura dedicata ai parchi e giardini storici.
Il progetto, per un importo complessivo di 2 milioni e 400mila euro, ha interessato l’intero impianto paesaggistico del parco che circonda la storica villa neoclassica ottocentesca. I lavori hanno riguardato la messa in sicurezza e il ripristino dei percorsi pedonali, la cura del patrimonio arboreo, il restauro degli elementi architettonici, la riapertura delle visuali panoramiche e la valorizzazione della biodiversità presente. Un intervento filologico e attento alla sostenibilità ambientale, che ha restituito integrità e bellezza a uno dei più significativi esempi di giardino romantico delle Marche.
Completamente rinnovata anche l’illuminazione, studiata appositamente per valorizzare il parco anche nelle ore serali, restituendo al visitatore un’esperienza immersiva e affascinante.
«Il parco di Villa Spada è un tesoro paesaggistico e culturale – ha dichiarato il sindaco di Treia, Franco Capponi – e con questo intervento restituiamo ai cittadini e ai visitatori un luogo unico, dove natura, arte e storia si incontrano in armonia. Non è solo il recupero di uno spazio verde, ma la restituzione di un pezzo fondamentale della nostra identità. Un modello di rigenerazione intelligente e lungimirante che fa bene a un intero territorio: sarà il parco della città».
L’intervento si colloca in un contesto più ampio di rilancio dei piccoli centri italiani attraverso la tutela del patrimonio storico e paesaggistico. In un momento in cui i borghi tornano centrali nelle politiche di sviluppo territoriale, il caso di Treia dimostra come investire nella bellezza significhi rafforzare identità, turismo sostenibile e qualità della vita.
Il Parco di Villa Spada è ora pronto a diventare fulcro di iniziative culturali, attività educative e percorsi turistici slow, in dialogo costante con la storia, il paesaggio e l’anima profonda del territorio.
Operazione "Los Pollos": smantellate due organizzazioni criminali legate allo spaccio. Coinvolti soggetti italiani e nordafricani, base logistica nelle campagne di Cingoli.
All’alba di oggi, un’operazione ad ampio raggio condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Macerata ha portato all’esecuzione di 19 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati a vario titolo di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Macerata su richiesta della Procura.
Il blitz ha coinvolto un massiccio dispositivo di forze dell’ordine, con il supporto dei Comandi Provinciali di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo e Roma, dei Nuclei Cinofili di Pesaro e Roma Santa Maria di Galeria, oltre al 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara. Le operazioni si sono svolte nelle province di Macerata, Ancona e Roma.
Dei 19 indagati, 13 sono finiti in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 3 sottoposti all’obbligo di dimora e uno all’obbligo di firma. Le persone raggiunte da misura cautelare risiedono a Roma, Cingoli, Jesi, Filottrano, Treia, Monte San Giusto, Appignano e Santa Maria Nuova.
Le indagini, condotte da settembre 2024 a marzo 2025, hanno permesso di smantellare due distinti gruppi criminali – uno composto da soggetti nordafricani operanti a Cingoli, l’altro da italiani con base a Roma – che collaboravano stabilmente nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish.
Tutto è partito da un’attività di osservazione nelle campagne cingolane, dove un anomalo viavai attorno a un’abitazione abitata da cittadini nordafricani ha attirato l’attenzione dei militari. I pedinamenti e gli appostamenti hanno fatto emergere l’esistenza di una vera e propria centrale di spaccio, attiva nel rifornire consumatori e spacciatori delle province di Macerata e Ancona.
Nel corso dell’attività investigativa, sono stati ricostruiti gli spostamenti degli indagati, individuando i ruoli ricoperti da ciascuno: committenti, fornitori, trasportatori e distributori. Le consegne di droga, in arrivo dalla Capitale ogni 10-15 giorni, alimentavano un vasto giro di spaccio locale.
Il primo importante sequestro risale all’8 ottobre 2024, quando a Monte San Giusto un giovane è stato trovato in possesso di 2,5 chili di hashish suddivisi in 25 panetti, oltre a quasi 2.500 euro in contanti. A metà novembre, una giovane residente nelle campagne cingolane è stata arrestata a Jesi con 6 chili di hashish. Il giorno seguente, a Camerino, altri 200 grammi della stessa sostanza sono stati sequestrati a due giovani denunciati in stato di libertà.
Il 25 novembre, a Filottrano, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza un giovane ghanese residente nel comune e una donna di Roma, incaricata del trasporto dello stupefacente. In quell’occasione sono stati sequestrati 610 panetti di hashish del peso complessivo di oltre 30 chili, insieme a 200 grammi di marijuana, 50 grammi di cocaina e più di 24.000 euro in contanti.
Nei giorni successivi, a Cingoli, un uomo proveniente da Roma è stato intercettato con 14 chili di hashish, mezzo chilo di marijuana e 4 grammi di cocaina. Il 4 dicembre, a Grottaccia di Cingoli, due giovani – uno marocchino e uno ucraino – sono stati fermati con 715 grammi di hashish.
Questa mattina, nel corso della fase esecutiva, a Roma uno degli indagati – già destinatario di misura cautelare – è stato arrestato in flagranza di reato. Durante la perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti oltre 14 chili di hashish, più di 4 chili di cocaina e la somma in contanti di oltre 348.000 euro. A carico degli altri soggetti sono stati sequestrati altri 40 grammi di hashish e circa 29.200 euro.
L’operazione, denominata “Los Pollos” dal nome della chat usata dagli spacciatori, ha permesso il sequestro complessivo di 54 chili di hashish (per un totale di 752 panetti), 715 grammi di marijuana, 50 grammi di cocaina e oltre 27.500 euro in contanti. Sette le persone arrestate in flagranza di reato. Le cessioni di droga accertate superano quota 130. Secondo gli investigatori, i traffici illeciti avrebbero riguardato complessivamente 385 chili di hashish, oltre 9 chili di cocaina e circa 2 chili di marijuana, per un valore stimato sul mercato di circa 5,4 milioni di euro.
"Un patto silenzioso tra uomini d’onore, che salvò due vite e l’onore dell’Italia”: così Lanfranco Minnozzi, presidente dell’A.N.P.I. di Tolentino, ricorda un episodio poco noto ma straordinario della Resistenza marchigiana, accaduto l’8 dicembre 1943 nei dintorni della città.
“Ho ricevuto – racconta Minnozzi – un’e-mail dall’avvocato Riccardo Chilosi di Roma, che mi ha trasmesso un racconto ricevuto dal padre, Cesare Chilosi, allora tenente comandante dei carabinieri di Tolentino tra il 1943 e il 1945. Una testimonianza preziosa, che getta nuova luce sulla collaborazione tra l’Arma e i primi gruppi partigiani locali nei mesi più drammatici dell’occupazione nazifascista”.
Secondo quanto riportato, nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, mentre Tolentino era ancora sotto controllo tedesco e repubblichino, due militari britannici catturati furono affidati alla caserma dei Carabinieri in attesa della fucilazione.
“Fu in quel momento – prosegue Minnozzi – che il tenente Chilosi decise di agire. In segreto contattò il gruppo partigiano che si era formato a Carpignano, una piccola località tra Tolentino e San Severino. Era guidato da Pacifico Nerpiti ed era conosciuto come 'la banda di Piccinì', poi ufficialmente riconosciuto come primo nucleo partigiano delle Marche con la denominazione ‘Gruppo 201’”.
Tra Carabinieri e partigiani si raggiunse un accordo rischiosissimo: inscenare un attacco armato alla caserma per consentire la liberazione dei due prigionieri. “Chilosi – spiega Minnozzi – si fece trovare impreparato, con pochi uomini, così da giustificare la mancata reazione. Il piano funzionò. I due inglesi furono liberati e nessuna rappresaglia colpì la caserma o la famiglia del tenente”.
Per il suo gesto, e per il rifiuto di giurare fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana, il tenente Cesare Chilosi ricevette un encomio ufficiale dall’Arma dei Carabinieri. “Oggi, a ottant’anni da quei fatti – conclude Minnozzi – sentiamo il dovere di ricordare e ringraziare chi, con coraggio e coscienza, ha saputo anteporre la salvezza di vite umane alla paura e alla sottomissione. Ringrazio di cuore il dottor Chilosi per aver condiviso con noi questa memoria, che rafforza la consapevolezza delle migliori energie morali del nostro Paese unite nella lotta per la libertà”.
Quando la creatività incontra l’arte e si fonde con la passione, il risultato non può che essere un capolavoro. È questo lo spirito che animerà Mogliano sabato 31 maggio, in occasione della tradizionale Infiorata dell’Ascensione, lungo lo scenografico viale del Santuario.
A partire dal pomeriggio, 15 gruppi di infioratori moglianesi, insieme a 7 Maestri Infioratori ospiti – provenienti da comuni vicini, da altre province e persino da altre regioni – si metteranno all’opera per dar vita a una serie di suggestivi quadri floreali, realizzati interamente con trucioli colorati con tinte naturali.
Il tema scelto per questa edizione è più che mai attuale: “Insieme è più facile”. Un messaggio che parla di cooperazione, solidarietà e del valore del camminare insieme, mano nella mano, per superare ostacoli e costruire una società più unita e pacifica.
Le opere, frutto di un lavoro minuzioso e collettivo, diventeranno un vero e proprio percorso d’arte a cielo aperto, capace di emozionare e far riflettere. L’evento è organizzato dalla Pro Loco, con il sostegno del Comune di Mogliano, da sempre vicina alle tradizioni locali e promotore di iniziative che valorizzano il territorio e il talento dei suoi cittadini.
L’Infiorata dell’Ascensione non è solo un appuntamento religioso e culturale, ma un’occasione per riscoprire l’importanza del fare comunità, della bellezza condivisa e della forza che nasce dall’unione. Un invito, attraverso il linguaggio universale dei fiori, a credere che davvero insieme tutto sia più facile.
Sarà inaugurata domani, martedì 28 maggio alle ore 18.30, nella suggestiva cornice della Chiesa di Santa Maria della Piazza ad Ancona, l’esposizione del bozzetto originale della “Resurrezione”, celebre capolavoro dello scultore marchigiano Pericle Fazzini, commissionato da Papa Paolo VI per la Sala delle Udienze Paolo VI (Sala Nervi) in Vaticano.
L’opera, straordinario esempio di scultura sacra contemporanea, rappresenta in un impeto dinamico e simbolico la vittoria della vita sulla morte, trasmettendo un messaggio universale di speranza e spiritualità. Con oltre sette milioni di visitatori ogni anno, la “Resurrezione” risulta essere una delle sculture più visitate al mondo.
L’iniziativa è promossa in sinergia dall’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e dalla Fondazione Di Paolo, che per l’occasione ha realizzato riproduzioni in edizione limitata dell’opera vaticana: un bassorilievo e una scultura in bronzo posta su tre gradi di marmo bianco – lo stesso della Sala Nervi – custodita in una teca trasparente.
All’inaugurazione interverranno numerosi ospiti illustri, tra cui lo scultore Giovanni Beato, allievo e assistente di Fazzini, e l’artista internazionale Tonino Maurizi, noto per le sue opere bronzee dedicate a Giovanni Paolo II e Papa Francesco, entrambe presenti all’interno dell’esposizione.
A fare gli onori di casa sarà monsignor Angelo Spina, arcivescovo di Ancona e Osimo, affiancato dal presidente della Fondazione Di Paolo, Roberto Di Paolo, e da artisti e critici d’arte, tra cui Martine Goeyens.
La mostra sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni, con orario 9:00-12:00 e 15:00-18:00, offrendo a cittadini e visitatori l’occasione unica di ammirare un’opera d’arte che ha segnato la storia della scultura italiana del Novecento.
Una mattinata all’insegna del rispetto, della responsabilità e dell’educazione civica quella vissuta dagli alunni delle classi prime dell’Istituto Comprensivo “E. Fermi” di Macerata, protagonisti di una speciale lezione fuori aula presso il canile municipale.L’iniziativa nasce da un progetto educativo proposto dall’insegnante e consigliera comunale Sabrina De Padova, da sempre attiva nella promozione della tutela degli animali, anche attraverso proposte e ordini del giorno presentati in consiglio comunale.
Il percorso didattico ha preso il via durante la settimana culturale con un primo incontro in classe, volto a introdurre i concetti fondamentali legati al benessere animale. Il momento culminante è stata la visita al canile, dove i ragazzi sono stati accolti da Giacomo Cappelloni, responsabile della struttura.
Cappelloni ha guidato gli alunni alla scoperta del canile, illustrando le abitudini degli ospiti a quattro zampe e raccontando le storie di alcuni di loro. I ragazzi hanno potuto osservare da vicino gli animali, interagire con alcuni esemplari usciti temporaneamente dalle gabbie e comprendere meglio la realtà quotidiana del rifugio.
Durante l’incontro è stato ribadito un messaggio fondamentale: gli animali non sono oggetti, ma esseri senzienti che richiedono cura, rispetto e attenzione. Adottare un cane, è stato spiegato, significa assumersi una responsabilità per tutta la vita.
Per gli alunni è stata un’occasione preziosa per confrontarsi con una realtà spesso poco conosciuta, riflettendo sul tema dell’abbandono, sull’importanza dell’empatia e sul valore dell’impegno individuale a favore del benessere animale.Un’esperienza formativa che, grazie all’approccio diretto e coinvolgente, ha lasciato un segno profondo nei piccoli partecipanti, contribuendo a costruire una cittadinanza più consapevole e responsabile.
Due giornate intense, all’insegna dell’impegno civile, dell’ambiente e della mobilità sostenibile. Montecosaro prima e Civitanova Marche poi, hanno accolto l’unica tappa marchigiana di “Pedali per l’Ambiente – Contro le Mafie”, iniziativa nazionale che unisce sport, educazione ambientale e sensibilizzazione alla legalità. Il gruppo di otto ciclisti – provenienti da Emilia, Calabria, Svezia e Danimarca – è partito domenica 25 maggio da Casalgrande e concluderà il proprio viaggio domenica 1° giugno a Cutro.
Lunedì 26 maggio, a Montecosaro, si è tenuta una tavola rotonda molto partecipata, che ha visto la presenza di autorità istituzionali, esperti e cittadini. A portare i saluti istituzionali sono stati il consigliere regionale Simone Livi, il Consigliere Provinciale Giorgio Pollastrelli, il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica e la sindaca di Montecosaro Lorella Cardinali, che hanno omaggiato i ciclisti e i relatori con una targa ricordo e una copia del Glossario civitanovese.
Presente anche l’assessora ai Servizi Sociali Barbara Capponi. L’incontro, moderato dal Presidente provinciale di Acli Terra Venanzio Pennesi, ha visto l’intervento del presidente dell’Associazione Ciclistica Emiliana, che ha raccontato la genesi del progetto, nato da una proposta del presidente nazionale Acli Terra Nicola Tavoletta.
Un viaggio simbolico in bicicletta per accendere i riflettori su ambiente, agricoltura e legalità. Durante la tavola rotonda, il professor Alberto Felici dell’Università di Camerino ha offerto un’approfondita riflessione sul concetto di sostenibilità, richiamando l’attenzione sugli stili di vita, sull’alimentazione e sulla riduzione degli sprechi come leve fondamentali per contrastare il degrado ambientale. Nicola Tavoletta ha invece illustrato quattro sfide prioritarie per affrontare il cambiamento climatico: la transizione ecologica, un nuovo modello di welfare, l’introduzione di colture tropicali nelle aziende italiane e il rifiuto del cibo sintetico come alternativa.
Martedì 27 maggio, i ciclisti hanno ripreso la loro marcia da piazza XX Settembre a Civitanova Marche, salutati dal sindaco Fabrizio Ciarapica, da Nicola Tavoletta e da Venanzio Pennesi in un momento semplice ma denso di significato. “Siamo orgogliosi di aver accolto a Civitanova questa iniziativa che unisce il coraggio della denuncia alla forza dell’esempio – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica augurando buon viaggio ai ciclisti –. Pedali per l’Ambiente ci ricorda che la legalità si costruisce ogni giorno, anche con piccoli gesti, e che la sostenibilità è una responsabilità condivisa. Ringrazio Acli Terra e tutti i partecipanti per aver portato nella nostra città un messaggio così forte.”
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Venanzio Pennesi, Presidente provinciale Acli Terra, per la riuscita dell’iniziativa e la sentita partecipazione alla tappa civitanovese, segno tangibile dell’attenzione del territorio verso i temi proposti.
Un violento acquazzone abbattutosi nel primo pomeriggio di oggi ha interessato l’intero territorio comunale della città di San Severino Marche, causando numerosi disagi e danni soprattutto alla viabilità.
Frane e smottamenti si sono verificati in più punti del comprensorio comunale, rendendo difficoltosa la circolazione su diverse strade. Particolarmente critica la situazione lungo la S.S. 361 “Septempedana”, nel tratto compreso tra la zona archeologica e l’abitato di Taccoli, dove si è formato un esteso manto melmoso sulla sede stradale. Questo ha reso il transito estremamente pericoloso per i veicoli in circolazione, causando rallentamenti e potenziali rischi per la sicurezza.
I disagi maggiori si sono registrati nella fascia oraria compresa tra le 15 e le 17, quando l’intensità delle precipitazioni ha raggiunto il picco. Provvidenziale si è rivelato l’intervento tempestivo della Polizia Locale, che ha immediatamente segnalato i punti critici agli automobilisti in transito, scongiurando incidenti.
Contestualmente, è stata mobilitata una ruspa con pala meccanica per liberare la sede stradale dal fango e dai detriti accumulatisi. Grazie alla prontezza dell’intervento, la situazione è tornata alla normalità nel giro di un paio d’ore.
L’Amministrazione comunale di San Severino Marche invita la cittadinanza alla massima prudenza negli spostamenti e ricorda che è attivo il servizio di segnalazione dei disagi tramite i canali ufficiali del Comune.
Il maltempo ha interessato, nel primo pomeriggio, anche i territori di Cingoli, Apiro e Muccia colpiti da una violenta grandinata.
Giulio Pellizzari, liberato dai compiti di gregario visto il ritiro del capitano della sua squadra Primoz Roglic a causa di una caduta, si mette in luce al Giro d'Italia 2025. L'arrivo in ascesa della sedicesima tappa a San Valentino di Brentonico consegna il terzo posto finale al talento 21enne di Camerino.
LA TAPPA - Pellizzari è partito in solitaria a circa dieci chilometri dal traguardo uscendo dal gruppo maglia rosa con l'obiettivo di andare a recuperare lo svantaggio di circa quattro minuti accumulato dal plotone nei confronti degli uomini in fuga.
Operazione quasi completata con il corridore marchigiano della Red Bull-Bora-Hansgrohe che è giunto al traguardo in terza posizione a soli 55 secondi dal vincitore, l'azzurro Christian Scaroni. Si tratta del primo successo italiano in questa edizione della Corsa Rosa.
Nel finale il camerte è riuscito a staccare tutti i big, compreso lo scalatore ecuadoriano Richard Carapaz, l'ultimo capace di tenergli la ruota tra gli uomini di classifica, risalendo nella graduatoria generale. Da questa sera Pellizzari si gode il nono posto in classifica a 4'36'' dalla maglia rosa che resta sulle spalle del messicano Isaac Del Toro: ora è lui il corridore su cui puntare per la corazzata Red Bull-Bora-Hansgrohe. Si prospetta un finale di Giro d'Italia da protagonista assoluto per Pellizzari.
Dolce, salato, profumato di tradizione: è il calcione di Treia. E per celebrarlo come si deve, torna in città anche quest’anno la Sagra del Calcione e del Raviolo, uno degli appuntamenti più attesi dell'anno in città, giunta alla sua 58ª edizione.
Il cuore pulsante della festa sarà piazza della Repubblica dove gli stand gastronomici proporranno cinque tipi diversi di calcioni, dalla ricotta e uvetta al formaggio, passando per varianti golose con cioccolato e cannella. E per chi ama il fritto tornano a grande richiesta gli intramontabili calcioni fritti. Sulla veranda de "All'antica fornace", invece, sarà possibile gustare ravioli fatti a mano, con sughi diversi e secondi di vario genere.
Non è solo una sagra: è un piccolo rito collettivo che mescola sapori, chiacchiere, musica di sottofondo e il piacere di ritrovarsi. Un weekend per chi ama le tradizioni vere, quelle che si impastano a mano e si servono con il sorriso.
La festa sarà arricchita da un vivace programma di eventi: venerdì alle ore 21:30 "Edge of Sound" in concerto con atmosfere pop, blues e rock; sabato ore 21:30 serata musicale con "Three Mix" e un viaggio tra musica italiana e internazionale; domenica dalle ore 15:30 spazio ai più piccoli con Bimbolandia, giochi e animazione per un pomeriggio di allegria. Alle 19:00 si continua con il divertimento per tutta la famiglia.
Grande partecipazione per gli appuntamenti conclusivi del Festival della Famiglia come “Passi in Famiglia: tra mura antiche e alberi secolari”, la passeggiata organizzata dal Comune di Macerata - Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità in collaborazione con Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Ancona.
Tantissimi bambini e genitori hanno avuto l’occasione, grazie alla presenza della guida turistica, di scoprire la storia di luoghi, palazzi e monumenti della città in un clima di divertimento e all’insegna dello stare insieme; si è partiti dai Cancelli per poi percorrere corso Cavour, il Monumento ai Caduti, viale Indipendenza, il parco di Villa Lauri e il borgo di Ficana. Durante tutto il percorso sono stati posizionati circa 40 cartelli con altrettante frasi di personaggi famosi sul tema e sul valore della famiglia. La passeggiata si è conclusa da Tuttincluso con un aperitivo offerto da Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Ancona.
“Una passeggiata inclusiva che ha voluto promuovere il ruolo e il valore della famiglia e dello stare insieme coinvolgendo tutta la comunità a partire dai bambini e dai genitori ma anche persone con disabilità - ha detto l’assessore Francesca D’Alessandro -. Un ringraziamento a Confartigianato e Tuttincluso e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa così partecipata e che ha rappresentato un momento di gioia per tanti”.
Il Festival della Famiglia si è concluso domenica 25 con un pomeriggio di festa, divertimento, giochi, canti, animazione e merende nel quartiere Pace grazie alla collaborazione con il Comitato Promotore Festa Santa Maria della Pace.
“Siamo stati felici di chiudere il Festival della Famiglia con un appuntamento nel quartiere Pace che ha visto coinvolti tanti genitori e ragazzi e che ha lanciato un messaggio forte a tutta la città – ha detto la D’Alessandro -. Una giornata che è iniziata con la Santa Messa celebrata dal vescovo Nazzareno Marconi e che è proseguita con una serie di attività per tutta la famiglia nello spirito della condivisione e dello stare insieme”.
Parola d’ordine: "Il sociale non va in vacanza". Con l'avvicinarsi dell'estate l'Unione Montana Potenza Esino Musone conferma, ancora una volta, il suo impegno nel sociale con il lancio di tre nuove iniziative dedicate al supporto e alla crescita del territorio: la summer school "Fresco", e i progetti "SuperAbilità" e "Semi di Abilità".
La presentazione del ricco ventaglio di iniziative è avvenuta nella sede dell'ente alla presenza del presidente Denis Cingolani, del coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale 17, Valerio Valeriani, della sociologa dello staff Ats 17, Silvia Sorana, del responsabile dell'area finanziaria, tributi e servizi sociali dell'Unione Montana, Daniele Sampaolo, dell'assistente sociale Giulia Vitali, e dei partner delle varie progettualità.
"Il sociale non va in vacanza", ha dichiarato il presidente Cingolani, sottolineando l'importanza di continuare a offrire opportunità di inclusione e formazione anche nei mesi estivi. "Fare sociale è una sfida che ci vede combattere quotidianamente per smentire chi dice che il sociale non produce. Il nostro impegno è nel non mollare e nel dare una mano alle famiglie. Questi progetti, inoltre, sono un’occasione unica anche per presentare il nostro territorio, che è un territorio che non ha nulla da invidiare alle grandi realtà, con i suoi straordinari tesori e le sue caratteristiche uniche".
La summer school "Fresco", acronimo che sta per Formazione Ricerca Educazione per lo Sviluppo delle Competenze e l'Orientamento dei giovani, è un'opportunità di crescita per 30 giovani “Neet” del territorio, cioè giovani che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, selezionati per beneficiare di una borsa di studio di 1.200 euro lorde.
Il progetto, finanziato nell'ambito dell'avviso pubblico "Link! Connettiamo i giovani al futuro" promosso da Anci e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Universale, si svolgerà da lunedì prossimo (3 giugno) al 20 giugno a Matelica, presso gli spazi dell’associazione Scacco Matto e Kindustria. I partecipanti avranno la possibilità di seguire due percorsi distinti, due classi: "Fresco Immagina", un laboratorio creativo dedicato alla valorizzazione e promozione del territorio attraverso design grafico, scrittura creativa, fotografia e storytelling, e "Fresco Spazio", un laboratorio pratico di riqualificazione e innovazione di spazi pubblici, incentrato sulla progettazione e prototipazione di ambienti che favoriscano socializzazione, apprendimento e inclusione sociale, utilizzando materiali naturali e tecniche sostenibili.
L'obiettivo sarà quello di migliorare l'occupabilità dei giovani e promuovere l'integrazione tra competenze multidisciplinari e il territorio, con un focus su sostenibilità e innovazione sociale, attraverso il metodo "learning by doing".
Il presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani, e il coordinatore dell'Ats 17, Valerio Valeriani, hanno espresso grande soddisfazione per l'avvio di questa iniziativa, definendola "non solo un'opportunità formativa, ma anche un momento di aggregazione, di scoperta del proprio potenziale e del proprio territorio".
Nel corso dell’incontro sono state poi presentate altre due attività: il progetto "Semi di Abilità 2025", giunto alla sua seconda edizione, che è un programma di formazione professionale per persone autistiche di livello 1 residenti nella provincia di Macerata e negli Ambiti Territoriali Sociali del suo territorio. A cura di Cooss Marche Onlus in collaborazione con l'azienda agricola Si.Gi. di Macerata, il primo progetto, che consiste in un campus estivo, avrà una durata di due settimane, dal 16 al 27 giugno, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 15:30.
L'approccio, centrato sui punti di forza e sulle abilità, mira a migliorare i risultati lavorativi e sociali delle persone autistiche. Il programma prevede formazione mirata in ambito agricolo, di produzione, trasformazione e commercializzazione, inclusione sociale attraverso un ambiente di apprendimento e lavoro accogliente, valorizzazione delle risorse personali e supporto multidisciplinare con psicologi, educatori e maestri d'opera.
I partecipanti riceveranno un'indennità di 600 euro lorde, il pranzo, il servizio di trasporto e assistenza, e avranno la possibilità di realizzare prodotti di filiera con etichetta dedicata "Semi di Abilità". Il 28 giugno si terrà la "Festa dell'Orto" con la presentazione dei risultati insieme alle famiglie. Il progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per le Disabilità.
Infine, il campus "SuperAbilità 2025", anch'esso alla sua seconda edizione, è un campus gratuito di gioco e autonomie personali per bambini e ragazzi con diagnosi di autismo, di età compresa tra i 2 e i 21 anni, volto alla promozione della socializzazione e delle autonomie personali. A cura di Cooss Marche Onlus in collaborazione con l'associazione "Lulù e il Paese del Sorriso", il campus si svolgerà a Esanatoglia dal 9 al 27 giugno.
I partecipanti saranno affiancati da educatori in rapporto uno ad uno e supervisionati da un team riabilitativo composto da analisti del comportamento, assistenti analisti del comportamento o senior tutor, educatori professionali e terapisti della neuropsicomotricità dell'età evolutiva. Attraverso attività ludiche, sportive, artistiche e di socializzazione, il progetto mira a sviluppare le abilità sociali, comunicative e le competenze cognitive dei bambini e dei ragazzi, migliorando la loro qualità di vita e il benessere psicologico.
Il campus è gratuito e rivolto ai bambini e ai ragazzi residenti nei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali 16, 17 e 18, e comprende il pranzo e punti di ritrovo per il trasporto fino alla struttura. Anche questo progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per le Disabilità.
“Siamo in fase di verifica del progetto esecutivo e la Provincia si sta adoperando per l’avvio del cantiere nel più breve tempo possibile, tenuto conto di tutti gli adempimenti tecnici e burocratici necessari, sempre lavorando in sinergia con gli altri Enti coinvolti”.
Così il presidente Sandro Parcaroli al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina in Provincia per fare il punto sui lavori di realizzazione del nuovo campus scolastico di Tolentino, una struttura suddivisa in tre distinti corpi di fabbrica, che potrà arrivare ad ospitare fino a mille alunni, ripartiti in 44 classi, il cui costo complessivo di 31 milioni di euro è stato finanziato dall’Ufficio Ricostruzione.
Presenti il Sindaco Mauro Sclavi, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi, il consigliere delegato Fabio Montemarani, l’ingegnere Katiuscia Faraoni, il vicepreside Roberto Romagnoli, il professor Alberto Paoloni, due studenti del liceo scientifico, Valerio Vincenzetti e Teo Mattioli e, per la Provincia, il consigliere delegato Pierfrancesco Castiglioni, il dirigente Stefano Mogetta e i tecnici Giordano Pierucci e Jessica Polenta.
“Abbiamo fatto un incontro in Provincia già concordato lo scorso aprile e che sarà seguito da una nuova riunione a fine giugno. Ringrazio il Presidente Parcaroli perché, al di là di alcune sue problematiche personali, si è dimostrato sempre disponibile e presente – ha aggiunto il sindaco Sclavi -. L’incontro è servito per mettere tutti a conoscenza sullo stato dell’arte dei lavori".
"Oltre alla riunione del mese di giugno ci si è accordati sulla volontà di incontrare presso l’Istituto “Filelfo” gli studenti e gli insegnati con sindaco e presidente. Auspichiamo la presenza del commissario Castelli che stiamo coinvolgendo per dimostrare la volontà di avviare i lavori per la costruzione del nuovo campus. In questa occasione è bene precisare che i tempi più dilatati sono dovuti a meri adempimenti burocratici e alle loro tempistiche”. “Usciamo con una certezza – conclude il vicepreside Romagnoli –: che il campus si farà e i lavori partiranno in tempi brevi. Questa certezza ci rassicura perché avevamo sentito voci contrastanti e ora, invece, abbiamo ascoltato che la realizzazione del polo non è in discussione”.
A quattro anni dall’adozione del Piano della Sosta e dopo l’ultima revisione nel 2023, il comune di Tolentino ha annunciato un nuovo piano parcheggi che entrerà in vigore il 1° luglio 2025, con l’obiettivo di rispondere alle mutate esigenze della città, in particolare nel centro storico e nelle aree interessate dalla ricostruzione post sisma.
Grazie al lavoro congiunto dell'amministrazione comunale, di ASSM spa e dell’ufficio Suap, il piano introduce "Qmodifiche sostanziali per migliorare l’accessibilità e ridurre i disagi di residenti, lavoratori e frequentatori del centro cittadino", sottolinea il primo cittadino Mauro Sclavi.
Le principali novità del piano
🔹 Parcheggi di struttura completamente gratuitiI parcheggi Foro Boario, Filzi e Matteotti diventeranno gratuiti, con una significativa riduzione degli stalli a pagamento da 1.142 a 705, e ben 437 posti in più resi liberi rispetto al precedente piano.
🔹 Sosta gratuita estesa nella zona RossaNei settori a maggiore rotazione commerciale (zona tariffaria Rossa), la sosta gratuita sarà prolungata da 30 minuti a 2 ore, incentivando l’accesso ai negozi e ai servizi senza costi aggiuntivi per gli utenti.
🔹 Ampliamento degli abbonamenti agevolati per residenti (1° auto)Saranno validi anche in Piazza della Libertà, Via Roma e Viale Matteotti. Restano escluse le zone: Piazza Martiri di Montalto, Via Parisani, Via Tambroni, Piazza dell’Unità, Viale Benadduci e Piazzale Bartolozzi.
🔹 Nuovi abbonamenti per gli over 75Introdotta una nuova agevolazione per i cittadini over 75 (non residenti in centro o nelle vie con parcheggi a pagamento), che potranno sostare nei parcheggi su strada della zona Rossa A e B con la prima auto.
🔹 Più uniformità nel sistema tariffarioEliminata la tariffa verde per semplificare la lettura del piano: Piazzale Bartolozzi passerà dalla zona Rossa alla Blu, mentre il secondo tratto interno di Viale Matteotti passerà da Verde a Rossa.
🔹 Nuova apertura del cortile degli ex Licei come parcheggioIn accordo con la dirigente scolastica Mara Amico, il cortile degli ex licei sarà fruibile come area di sosta ogni weekend (da sabato ore 14:30 a domenica ore 23:00) e tutti i giorni al termine delle attività scolastiche, salvo necessità dell’istituto.
"Il nuovo piano, che comporterà un impegno economico annuo di circa 60mila euro per il Comune (comprensivo dei permessi gratuiti ai residenti senza garage), vuole essere una risposta concreta alle criticità legate alla riduzione degli stalli disponibili per via dei numerosi cantieri in corso, cercando un equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle delle attività commerciali", conclude il sindaco Mauro Sclavi. Gli orari restano invariati: 8:00-13:00 e 15:00-20:00, esclusi i festivi.