La Maceratese esce sconfitta dalla trasferta contro la Forsempronese: la vice capolista supera i biancorossi 2-0. Nella terzultima giornata di campionato, con la corsa ancora apertissima per il primo posto e i padroni di casa intenzionati ad inseguire la promozione diretta in Serie D, i ragazzi di mister Amadio si fanno sorprendere dall’inizio bruciante degli avversari e non riescono più a recuperare lo svantaggio accumulato fino al triplice fischio.
Pronti via e la Forsempronese passa in vantaggio: al primo corner, a 90 secondi dal fischio d’inizio, il classe 2003 Palazzi calcia in rete e porta subito i suoi in avanti. Non si fa attendere il raddoppio dei padroni di casa con Pagliari (8’) che sugli sviluppi di un traversone infila in rete per il 2-0 entro i primi dieci minuti. Unici due guizzi della Maceratese da parte di De Iulis e D’Ercole che non riescono ad accorciare le distanze entro la fine del primo tempo.
La ripresa prosegue sulla scia della prima frazione, con Fossombrone in controllo della gara che spinge famelica in cerca del tris. La Maceratese difende ordinatamente e in un paio di occasioni arriva anche vicina al gol. Alla mezz’ora D’Ercole, dopo un dribbling contro due di pregio, sbaglia clamorosamente di fronte all’estremo locale; segue Cirulli poco dopo che pecca d’imprecisione nel tiro e si spegne sul fondo. Poco da segnalare nelle fasi finali, con la formazione di mister Fucili che insiste per fino al termine senza centrare il bersaglio.
Al termine, la Maceratese rimane ferma a 37 punti, a +3 dal Chiesanuova e dalla zona playout, mentre la Forsempronese insegue l'Atletico Ascoli a una singola distanza dopo la vittoria della capolista nel derby odierno contro l'Azzurra Colli, terza in graduatoria.
Ha riscosso un grande successo il “Torneo delle Classi” di pallamano organizzato dalla Polisportiva Cingoli per i ragazzi della scuola Secondaria di I° Grado dell’Istituto Comprensivo “Mestica”, con il patrocinio dell’Avis Cingoli.
Venerdì scorso, 31 marzo, infatti, circa 100 ragazzi hanno animato il PalaQuaresima, a conclusione del progetto scolastico “3 S: scuola, sport, salute”, brillantemente gestito dal tecnico Emanuele D’Agostino.
Dalle 14.30 alle 17.30 i ragazzi si sono sfidati su tre campi nel palazzetto cingolano. La precisa organizzazione di Sergio Palazzi e Emanuele D’Agostino si è avvalsa anche della collaborazione del tecnico Albano Cocilova e dei giocatori Codina Vivanco, Somogyi, Gomes, Fioretti e Lucertoni. Gli alunni erano divisi in 14 squadre, 5 per le classi prime, 5 per le seconde e 4 per la terza.
Al termine del torneo la presidente dell’Avis Cingoli, Floriana Crescimbeni, sempre vicina al mondo dello sport e all’attività sociale delle società sportive del territorio, ha premiato le tre squadre vincitrici e ha donato a tutti i ragazzi un omaggio a ricordo dell’evento.
“L’Avis – spiega Crescimebeni - valorizza e sostiene, con convinzione ed entusiasmo, l’attività sportiva a Cingoli, nella sua funzione sociale e educativa a valori di correttezza, impegno e salute, da tramandare ai giovani. Il progetto “3 S: scuola, sport e salute” che sosteniamo e realizziamo ormai da anni con la Polisportiva nelle scuole è sempre una bella iniziativa che ci fa vedere con grande piacere tanti ragazzi che si sfidano con correttezza e si divertono”.
La Polisportiva Cingoli è soddisfatta della riuscita dell’evento e per questo vuole ringraziare le docenti Giuseppina Cristofaro e Cecilia Carloni per la disponibilità e la collaborazione. Il sodalizio del presidente Gastone Corti è contento per la vivacità del proprio settore giovanile e più in generale per la diffusione, la pratica e l’apprezzamento verso la pallamano tra i giovani a livello scolastico. Il livello di gioco dimostrato dai ragazzi è stato veramente molto buono, considerando anche che solo una parte di loro si allena con la Polisportiva, a conferma della grande crescita della pallamano a livello locale.
A Monte San Martino si torna a parlare dei lavori di ripristino del versante in frana in via Grazie, al km 0+100 della strada provinciale 84 Monte San Martino - Amandola.
Nelle scorse settimane, il capogruppo di "Monte San Martino tra la gente - Fratelli d’Italia", Raffaele Anselmi, aveva parlato di "un vero e proprio scempio" relativamente a una intera scarpata situata all’ingresso del centro storico del paese, ricoperta da una rete con all’interno del materiale plastico che - affermava - "ha portato non solo alla copertura, ma anche al danneggiamento di uno splendido glicine centenario" (leggi qui).
Ora, la vicenda finisce all’attenzione del consiglio comunale. Raffaele Anselmi, infatti, ha presentato un'interrogazione sui lavori di ripristino del versante in frana in via Grazie, chiedendo all’amministrazione comunale che venga prodotta "tutta la documentazione relativa ai pareri favorevoli rilasciati in sede di conferenza dei servizi indetta per questi lavori".
“E’ doveroso” spiega Anselmi “conoscere chi ha autorizzato la stesura di quella copertura e sono tanti i cittadini che chiedono chiarimenti. Auspico chiarimenti in merito da parte del Sindaco e dell’amministrazione comunale”.
La discussione dell’interrogazione è già stata calendarizzata per il prossimo consiglio comunale di Monte San Martino, fissato per giovedì prossimo 6 aprile.
"Avete il bellissimo Sferisterio, spero di ballarci nei prossimi mesi". Così Ivan Cottini, il ballerino marchigiano che usa la danza per "prendere a calci nel sedere la sclerosi multipla", ieri, sabato 1° aprile, al Premio Inclusione 3.0 organizzato dall’Università di Macerata.
Testimonial della campagna di sensibilizzazione per la Sla, ha macinato centinaia di chilometri da Milano per non mancare a un appuntamento nazionale sempre più partecipato e sentito che da sei anni vuole dare visibilità alle tante realtà, nazionali e internazionali, impegnate in percorsi di inclusione delle persone con disabilità.
Il Premio Inclusione 3.0 è il culmine della Settimana dell’Inclusione che ha animato la città e l’ateneo con decine di seminari, laboratori, incontri formativi e informativi.
"È una settimana strategica questa - ha sottolineato ieri il rettore John McCourt - in cui sono coinvolti tutti i nostri dipartimenti, in una unità di intenti per rendere sempre più accessibile l’ateneo. L’inclusione va implementata giorno per giorno. Siamo qui per premiare tante persone, tante realtà, anche internazionali, da cui possiamo solo imparare".
Anche il sindaco Sandro Parcaroli ha portato il saluto del Comune, che ha patrocinato l’iniziativa: "Questa manifestazione rappresenta un’occasione di scambio e valorizza l’unicità delle persone. Il nostro impegno per l’inclusione è massimo".
Quest’anno il comitato scientifico ha assegnato 26 premi. Tre sono stati i "Premi Speciali" a realtà di spicco e storie di vita significative: oltre allo stesso Cottini, Margherita Campanelli, laureata magistrale UniMc ed educatrice con sindrome di Down, "testimonianza di come si possa essere protagonisti del proprio futuro" recita la motivazione.
Altro premio speciale è andato all’impresa sociale "Con i bambini", che con circa 600 progetti sull’intero territorio nazionale coinvolge oltre mezzo milione di bambini, ragazzi e famiglie in programmi per il contrasto della povertà educativa minorile.
Sette premi sono andati alle scuole che hanno attivato progetti innovativi volti all’inclusione, rappresentando esempi di valore nell’ambito delle pratiche educative e didattiche inclusive: “Elefante più piccolo. La valorizzazione delle diverse abilità” alle Scuole dell'infanzia "Lascito Ranieri" e "Lombardo Radice" dell’istituto comprensivo II Torre a Mare di Bari; “Mama” dell’Istituto d'istruzione Superiore Algeri Marino Casoli di Chieti; “Alberghiamoci” dell’Istituto Alberghiero Girolamo Varnelli di Cingoli; “A scuola di vita” dell’Istituto Istruzione superiore Garibaldi di Macerata; “Metalmeccanix” dell’Ipsia Corridoni; “Progettare per includere” dell’Istituto d'istruzione Superiore Morea Vivarelli di Fabriano; “Mani Cre_abili” del Liceo Enrico Medi di Cicciano di Napoli.
Quattordici riconoscimenti per la sezione "Territori" sono andate a progetti innovativi di elevato impatto sociale: “Pensare un antidoto contro ogni forma di discriminazione” dell’organizzazione di volontariato in viaggio con noi; la Fondazione dell’Ospedale G. Salesi Onlus di Ancona; “InSuperAbily” dell’Associazione Orizzonte Autonomia Onlus; “Sfida” del Laboratorio di Neuroscienze Educative e Sport Heracle, dell'Università Niccolò Cusano, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Grosseto, liceo artistico indirizzo Architettura Bianciardi di Grosseto.
E ancora “Voglio la luna” dell’impresa sociale Teatro Giovani Teatro Pirata, “Balneabile” del Comitato Territoriale dell’Unione Italiana Sport Italiano di Jesi; Vallesina Bio S.B. Agricola; “Hacca risponde. L’inclusione passa dai fili telefonici“ dell’Associazione di Genitori e Figli per l'Inclusione, Omphalos Autismo & famiglie e azienda agricola “Openhouse” della Fondazione Giò di Fano; “Seminiamo talenti” dell’Associazione Amici del Talento e Cooperativa Sociale il Talento di Morrovalle; “Bloom again. Tutti i sensi hanno colore” dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti; “La Locanda dei Girasoli” di Roma; “Vivi la città in Caa” dell’Associazione Autismo in blu di Pistoia.
Per la sezione internazionale, i premi sono andati a “AstroDance” del Rochester Institute of Technology, New York, e a Simone Aparecida Capellini per il Centro Lida, dell’Università statale di San Paolo, Brasile.
A consegnare i premi: la prorettrice vicaria Catia Giaconi, la prorettrice al welfare Natascia Mattucci, la delegata all’inclusione Noemi del Bianco, il sindaco Sandro Parcaroli, il prefetto Flavio Ferdani, la consigliera regionale Anna Menghi, il Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli, la vicesindaco e assessore alle politiche sociali Francesca D’Alessandro, il dirigente dell’Ufficio scolastico di Macerata Roberto Vespasiani, il presidente regionale dell’Unione italiana ciechi Cristiano Vittori, la consigliera nazionale della Uici Alina Pulcini, il presidente di Anffas Macerata Marco Scarponi.
Il comune di Macerata ha firmato ieri, a Trieste, il protocollo d’intesa con l’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio, la maggiore delle associazioni dell’esodo giuliano-dalmata attiva sul territorio nazionale.
Gli assessori Katiuscia Cassetta e Paolo Renna hanno, inoltre, accompagnato gli studenti vincitori del bando di concorso "Il Giorno del Ricordo: In memoria dei Martiri delle foibe e dell’Esodo degli istriani, fiumani e dalmati".
Il bando, riservato agli studenti dell’ultimo anno degli istituti superiori, ha lo scopo di ricordare alle nuove generazioni i tragici eventi verificatisi al confine orientale italiano tra il 1943 ed il 1954, la tragedia della strage delle foibe e dell’esodo degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Il delegato del sindaco Sandro Parcaroli e il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, hanno firmato il protocollo d’intesa che prevede l’organizzazione di iniziative, convegni e attività per commemorare, sinergicamente e con spirito collaborativo, il Giorno del Ricordo, in particolare coinvolgendo le scuole e gli studenti.
Hanno preso parte all’iniziativa il vicesindaco di Trieste Serena Tonel e il senatore Roberto Menia. Gli studenti che hanno partecipato al concorso della Regione Marche hanno redatto un elaborato scritto o multimediale dopo aver preso parte a un incontro di approfondimento storico con l’Unione degli Istriani svoltosi nei rispettivi istituti tra dicembre 2022 e gennaio 2023.
I lavori sono stati poi valutati da un’apposita commissione che ha selezionato gli studenti più meritevoli che hanno preso parte al "Viaggio del Ricordo" durante il quale sono stati accompagnati da guide selezionate, messe a disposizione dall’Unione degli Istriani, alla scoperta dei luoghi più significativi di questa tragedia: dagli itinerari della Grande Guerra (trincee, luoghi di battaglia e monumenti) al Sacrario Militare di Redipuglia, dalla Foiba di Basovizza al Museo Centro Raccolta Profughi di Padriciano (TS), dalla Risiera di San Sabba alle cittadine dell’Istria.
"Un sogno che si è avverato". Così l'artista cingolano Nazareno Rocchetti, ha definito l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvenuto in occasione dell'inaugurazione del nuovo Centro nazionale della Lega del Filo d'oro a Osimo (leggi qui), organizzazione che si occupa di assistenza e recupero delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
Rocchetti ha omaggiato il Presidente con una sua opera, un pezzo unico in bronzo, che ritrae una mano aperta - "l'unico modo che bambini ciechi, sordi e muti hanno per comunicare con il mondo esterno sono proprio le mani", spiega l'artista - che tiene tra le dita un Cristo tumefatto, senza un braccio e senza una gamba.
"Volevo simboleggiare un tentativo di aiuto a questi poveri cristi, che sono tanti sulla Terra, rappresentando anche la mutilazione", racconta Rocchetti che, alla Lega del Filo d'oro, ha donato un'altra sua opera, due anni fa, "La Mano dell'Amore", realizzata in legno di cedro atlantico e alta oltre sette metri, posta oggi all'ingresso del centro.
Il presidente si è definito onorato di aver ricevuto il premio, ma "forse gli ho stretto la mano un po' troppo con forza", scherza Rocchetti, "a mo' di bambino non gliel'ho lasciata per tutto il nostro discorso, avendo il timore che andasse via. C'è stato uno scambio di parole e di energie".
"Personalmente ho conosciuto un altro presidente, Sandro Pertini - conclude Rocchetti -. E trovo che Mattarella lo ricordi in parte. Sebbene con modi di esprimersi differenti, entrambi hanno sempre pensato agli altri, insegnando l'onestà e i valori di un tempo che, ahimè, si sono persi. Mattarella è una persona intelligente, umana e che cerca sempre di gratificare i meritevoli della società. Stavolta sono stato io a premiarlo".
Sandro Grandinetti, imprenditore, amministratore della Grandinetti srl di Potenza Picena, a soli 68 anni ha concluso il suo percorso terreno.
Laureato in ingegneria aveva continuato nell’attività iniziata dal padre. Con impegno e grande responsabilità sociale seguiva da anni l’impresa, con un’attenzione dedicata alla persona, all’ascolto, che fosse un collaboratore, un cliente, un fornitore, un socio.
Amava la sua famiglia, gli amici, il lavoro, la vita, la Grecia, sua seconda amatissima terra. Lascia la moglie Armanda, i figli Daniele, Paola e Cecilia che, unitamente alla mamma Diva ed ai fratelli Paolo e Stefano con tutti i parenti e gli amici affranti dal dolore avranno sempre, però, vivo il ricordo e l’esempio dei valori che Sandro nella sua quotidianità ha regalato a chiunque ha avuto la fortuna di conoscerlo.
La famiglia ringrazia gli operatori del 118 e il reparto di rianimazione dell’ospedale di Macerata. Sarà possibile salutare Sandro alla casa del commiato di Giuseppe Carestia, Potenza Picena dalle ore 16:00 di oggi. I funerali si svolgeranno lunedì 3 aprile alle ore 16:00 presso la chiesa del convento dei Frati Cappuccini, Potenza Picena.
No, nessuno scherzo, anche se era il 1° aprile. Nella partita da non fallire, la Halley Matelica sfodera una prestazione tutta cuore e attributi sul parquet della Computer Gross Empoli e, almeno per qualche ora in attesa della gara di San Miniato, aggancia il 12° posto.
Match ad alta tensione, con le due squadre che sentono molto l’importanza della posta in palio, ma nel complesso Vigor che si guadagna meritatamente il successo, cercando più volte lo strappo decisivo e trovandolo a cavallo tra terzo e quarto periodo.
La Halley si scioglie subito in avvio con tre triple in un amen firmate da Caroli, Riccio e Gallo e prende subito in mano il match (5-9 al 4’). L’attenzione è massima sullo spauracchio Casella (24 punti di media nelle ultime 8 partite) e finché lui gira a vuoto dal punto di vista realizzativo Empoli non ha grande continuità.
I padroni di casa si accendono nel finale del primo quarto salendo a +3 (14-11 all’8’ con canestro di Mazzoni), ma i biancorossi non si scompongono. Nel secondo quarto scendono le percentuali e aumentano le palle perse, ma la diga difensiva regge alla grande, la Use resta a secco per tutti gli ultimi 5’ del primo tempo e la Halley allunga fino al 21-28 di metà gara.
Sembrano le basi per lo strappo vigorino e invece le parti si invertono a inizio terzo quarto. La Vigor resta all’asciutto per oltre 5’ e perde pure Seck per un infortunio alla caviglia, Casella batte qualche colpo ed Empoli ne approfitta per piazzare un parziale di 10-0 che la riporta avanti (31-28 al 25’).
La Halley si scuote prima di fare danni peggiori e riprende il filo del discorso, dando un’altra spallata: a cavallo tra terzo e quarto periodo ecco il contro-parziale di 2-10 che gira di nuovo l’inerzia e lancia la fuga matelicese (38-47 al 32’ con la firma del preziosissimo Enihe del finale di gara).
La Computer Gross è alle corde, i montanti di Riccio e Gallo sembrano spedirla ormai al tappeto (43-55 a 3’ dalla sirena) ma c’è il +9 dell’andata da difendere e allora i toscani lottano con le unghie e con i denti fino in fondo. Una bomba di Costa entrando nell’ultimo minuto dà l’ultimo brivido a Matelica (51-57), ma i giochi, almeno per la partita, sono fatti.
Nei secondi finali la Halley avrebbe anche il tiro per il potenziale +9, che impatterebbe proprio la differenza canestri del match di andata, Riccio non realizza dalla media, ma per stasera va più che bene così.
La Halley stacca di nuovo i toscani in classifica, che ora sono a -2, e agguanta l’ultima piazza buona per entrare negli spareggi, quella occupata da San Miniato. Ritrovata la vittoria dopo 4 ko consecutivi, però, non ci si può fermare: mercoledì a Castelraimondo sale il fanalino di coda Tigers Romagna e non si possono fare sconti.
COMPUTER GROSS EMPOLI-HALLEY MATELICA 51-58
EMPOLI: Marchioli ne, Giannone 8, Baccetti, Costa 7, Agbortabi ne, Sesoldi 5, Menichetti ne, Nwokoye 10, Casella 10, Mazzoni 6, Cerchiaro 5, Antonini. All.: Valentino.
MATELICA: Provvidenza 8, Mentonelli 2, Seck 2, Vissani, Gallo 10, Caroli 3, Polselli, Riccio 13, Adeola 8, Paglia, Enihe 12. All.: Trullo.
ARBITRI: Doronin, Mammoli.
PARZIALI: 15-16, 6-12, 17-14, 13-16.
Prosegue senza sosta l’attività di promozione del territorio che il comune di Sarnano persegue con costanza e che sta portando grandi risultati in termini di presenze turistiche. Sabato 1 e domenica 2 aprile, il sindaco Luca Piergentili e l’assessore Stefano Censori hanno partecipato alla fiera del Cicloturismo di Bologna, nello stand della Regione Marche insieme al consorzio Noi Marche Bike Life.
"Anche in questa occasione" hanno detto Piergentili e Censori "c’è stato un forte interesse per le bellezze del nostro territorio e per gli itinerari che possiamo proporre, in questo caso agli appassionati di cicloturismo. Ringraziamo di cuore il dottor Marco Bruschini direttore dell’Atim, Agenzia regionale per il turismo e l'internazionalizzazione, per lo spazio che ci ha concesso".
Curarsi con le acque è una tradizione antica. La medicina dell’antichità utilizzava come rimedio ai mali fisici soprattutto le acque e le erbe, elementi naturali facilmente reperibili. Già i Greci e altri popoli antichi come gli Etruschi in Italia, conoscono e ricorrono ai benefici dell’acqua.
Sono i Romani che costruiscono intorno alle sorgenti straordinarie opere di architettura: le Terme secondo una grande cultura igienica, salutistica, ed edonistica. Le Terme romane, pubbliche aperte a tutti uomini e donne, patrizi e plebei, frequentatissime sono dotate di piscine e vasche a temperature diverse, che sfruttano quando possibili sorgenti calde naturali o che sono altrimenti fornite di efficaci sistemi di riscaldamento.
Ci sono palestre, stadi, biblioteche, giardini, portici, luoghi vari per esercizi fisici ed intellettuali, come pure per incontri sociali, scambi e svaghi. È il modello delle terme che ha resistito fino ai nostri giorni; sono subentrate certamente migliorie tecnologiche, ma il principio è lo stesso: sfruttare per la conservazione della salute e la ricerca del benessere le proprietà fisiche e chimiche dell’elemento più naturale ed essenziale per la vita: l’acqua.
Se l’Italia è famosa per le sue tante sorgenti, per i suoi centri termali rinomati ed attraenti, le Marche non hanno complessi grandi e famosi, ma da sempre possono vantare un patrimonio idrico-geologico rilevante e ben distribuito su tutto il territorio.
Le sorgenti di acqua minerale sono numerose e conosciute fin dal Medioevo per le loro proprietà curative. Questa distribuzione sul territorio consistente ed omogenea di fonti ritenute terapeutiche ha fatto nascere e crescere nel tempo una cultura ed una tradizione legata all’utilizzo dell’acqua per il trattamento di alcune patologie in tutta la popolazione regionale.
Attualmente quelle operative e convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale sono le Terme di Acquasanta, S. Giacomo di Sarnano, S. Lucia di Tolentino, Frasassi di Genga e Raffaello di Petriano, che sono riunite nell’Associazione Terme delle Marche per programmi e iniziative comuni utili al settore.
Quando nel secolo scorso attorno alle sorgenti più tradizionalmente conosciute sono state costruite delle strutture piccole, ma funzionali, esse sono subito diventate punto di riferimento per tutta la gente, proveniente anche da fuori regione, nella prevenzione e cura di affezioni croniche dell’apparato respiratorio superiore e osteoarticolare, nonché per il trattamento per la sordità rinogena, di alcune affezioni ginecologiche e dermatologiche.
Nella terapia idropinica anche affezioni gastroenteriche e renali. Negli organi respiratori superiori l’acqua è utilizzata sotto forma di vapore con tecniche di inalazione e aerosol, deterge le mucose e stimola le difese immunitarie dei tessuti.
Con le docce nasali si combatte una patologia molto insidiosa come la sinusite. Le insufflazioni servono ad attenuare l’ipoacusia catarrale. Nella patologia artrosica con la fangoterapia e la balneoterapia, attraverso la perfusione del calore e dell’acqua stessa si attenua o si elimina addirittura il dolore, si rivitalizza il tessuto cartilagineo delle articolazioni, l’azione meccanica con idromassaggio dell’acqua rilassa la muscolatura contratta intorno alla lesione artrosica.
Nella terapia con il fango, la sua applicazione favorisce una perfusione di calore che inibisce la sintomatologia dolorosa. In alcune terme della nostra regione è possibile poi bere acqua minerale che incide positivamente nel trattamento della calcolosi renale, renella, gotta ed in alcuni fastidi dell’apparato gastroenterico, come ad esempio la stipsi.
Tutto questo è stato oggetto di osservazioni, studi approfonditi e le terapie suddette fanno parte ormai da tempo dei LEA nazionali e degli accordi di convenzioni regionali.
Qui nelle Marche si è molto lavorato, con risultati importanti, anche all’ampliamento del ruolo delle stazioni termali per la ricerca del benessere e la complementarità delle mansioni del Servizio Sanitario Regionale nei territori. Ne parliamo con il Dr Danilo Compagnucci, direttore delle Terme Santa Lucia di Tolentino, dove questa apertura verso ulteriori servizi è stata da tempo ricercata ed applicata.
Dr. Compagnucci, le terapie termali tradizionali nelle terme S. Lucia e nelle altre stazioni termali delle Marche usufruiscono di ottime acque, sulfuree, salsobromoiodiche e bicarbonato-calciche. Nelle sue terme si è però sempre cercato di ampliare l’attività usufruendo anche della capacità di organizzazione e degli ambienti indubbiamente favorevoli. Quali sono le novità introdotte?
• Fin dagli anni ’90 del secolo scorso alle Terme S. Lucia abbiamo introdotto, a fianco delle terapie tradizionali, alcuni servizi sanitari che erano utili ai cittadini e che potevano essere anche di aiuto al compito territoriale del Servizio Sanitario Nazionale. Gli ambulatori di riabilitazione e di medicina dello sport sono stati i nostri primi esperimenti, subito molto apprezzati tanto da essere in breve tempo convenzionati. Altri servizi non sanitari, ma di grande interesse e richiesti alle terme sono quelli legati al benessere e all’estetica.
Nell’ambito dei servizi sanitari vi siete limitati solo all’ambulatorio di medicina dello sport e della riabilitazione?
• Sicuramente no; tenendo anche conto del nostro status di servizio sociosanitario privato, ma di proprietà pubblica (Comune di Tolentino) e considerando le esigenze dei cittadini, è stato anche allestito un poliambulatorio per consulto e diagnostica che fosse comunque alla portata di tutti. Ottimi i servizi di ginecologia, cardiologia, endocrinologia, dietetica, esami ecografici...quasi tutte le specialità sono coinvolte.
Ci sono delle nuove opportunità per le cure termali?
• La grande novità, che qui nelle Marche ci è stata riconosciuta dal 2019 e proprio in questi giorni riconfermata, è la riabilitazione termale inserita nel budget delle terapie termali convenzionate, unico caso in Italia, in fase ancora sperimentale.
Ieri, 1° aprile avete aperto la nuova stagione termale con un Open Day per la visita dei cittadini e loro informazione. Qual è la sua sensazione?
• La sensazione è che tutti i cittadini dei nostri territori stanno molto apprezzando il ruolo di una stazione termale per la loro salute e il loro benessere. Durante il lock-down è stato indubbiamente un veicolo di comunicazione importante il nostro hub vaccinale a cui si sono rivolte migliaia di persone, quasi una certificazione della nostra competenza ed affidabilità.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti di vicinato, e, soprattutto, i disturbi che potrebbero sorgere.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “Il titolare di un pub potrebbe andare incontro ad una responsabilità penale a causa degli schiamazzi notturni dei propri clienti?”.
Tale circostanza ci offre la possibilità di far chiarezza riguardo ad una fattispecie molto dibattuta nei rapporti di vicinato soprattutto nei centri storici delle città, e a tal proposito, la Suprema Corte recentemente ha avuto modo di pronunciarsi in una vicenda i cui protagonisti sono stati il titolare di un pub imputato del reato di cui all’art. 659 c.p. (Disturbo delle occupazioni o del riposo delle parsone) ed alcuni vicini quali parti civili costituite.
La Corte di Cassazione ha subito evidenziato come, nel caso di esercizi commerciali aperti al pubblico, debba essere riconosciuto in capo al titolare l'esistenza di una «posizione di garanzia», cui è correlato l'obbligo giuridico di impedire gli schiamazzi o comunque i rumori prodotti in maniera eccessiva dalla propria clientela (Cass., n. 22142 del 08/05/2017).
Tale obbligo, che si sostanzia nel doveroso esercizio di un potere di controllo, è configurabile rispetto alle condotte poste in essere da parte dei clienti sia che si trovino all'interno del locale, sia per gli schiamazzi e i rumori dagli stessi prodotti all'esterno del locale: la veste di titolare della gestione dell'esercizio pubblico, infatti, comporta l'assunzione dell'obbligo giuridico di controllare, con possibile ricorso ai vari mezzi offerti dall'ordinamento, come l'attuazione dello "ius excludendi" e il ricorso all'Autorità, che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica.
Infine, i Giudici precisano che la rilevanza penale della condotta produttiva di rumori, censurati come fonte di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, richiede l'incidenza sulla tranquillità pubblica, «sicché i rumori devono avere una tale diffusività che l'evento di disturbo sia potenzialmente idoneo a essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluni se ne possano lamentare» (Cass., n. 2258 del 17/11/2020).
In altre parole, non è necessario che tutti i residenti sulla via limitrofa al locale percepiscano il rumore come superante la soglia di normale tollerabilità, essendo sufficiente che solo alcuni di essi ne abbiano subito turbamento nelle occupazioni e nel riposo e che altri potrebbero subirne altrettanto.
Pertanto, in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità e in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare che: “Integra il delitto di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, di cui all'art. 659 c.p., la condotta del gestore di un pubblico esercizio che non impedisca i continui schiamazzi provocati dagli avventori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, essendogli imposto l'obbligo giuridico di controllare, anche con ricorso all'Autorità od allo "ius excludendi" che la frequentazione del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme di tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica”(Cass. Pen., sentenza n. 24397/2022).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Venanzo Ronchetti, già sindaco di Serravalle di Chienti, con la mozione “I socialisti con i socialisti”, è stato eletto all’unanimità nuovo segretario provinciale PSI di Macerata durante il congresso che si è svolto nella mattinata di sabato a Loro Piceno, presso il ristorante Le Grazie.
Uomo di grande esperienza politica e amministrativa, lo ricordiamo tutti come il “Sindaco del terremoto” per il grande contributo dato ai territori colpiti dal sisma del ’97.
In passato ha già svolto ruoli di dirigente provinciale del partito e non si è mai sottratto all’impegno ogni volta che la comunità socialista gli ha chiesto di candidarsi, ottenendo ottimi risultati che dimostrano il grande rispetto e la grande stima di cui ha sempre goduto; il medesimo rispetto e la medesima stima che oggi le compagne e i compagni presenti al congresso gli hanno confermato durante i loro interventi.
Il congresso si pone a conclusione di un impegnativo percorso di ricostruzione e rilancio del partito socialista maceratese che ha visto come prima concretizzazione durante l’assemblea degli iscritti a luglio 2022 la nomina dei tre coordinatori Giulio Borroni, Giorgio Menghi e Nando Ferretti.
Con loro, e grazie al supporto di Lucia Pistelli vice-segretaria regionale e membro della Direzione Nazionale del Psi, Ronchetti ripartirà.
“I socialisti della provincia di Macerata approvano incondizionatamente la proposta di avviare gli Stati Generali del Socialismo indicata dalla Direzione Nazionale - così recita la mozione presentata da Claudio Simonetti - e si impegnano a raggiungere tale obbiettivo unitario rivolgendo un appello a tutti i socialisti anche a livello territoriale che si sentono espressione di un socialismo moderno e riformista".
Ronchetti, insieme al nuovo gruppo dirigente, ripartendo dai punti qualificanti dell’iniziativa socialista - quali la tutela del mondo del lavoro, la difesa della scuola e della sanità pubblica, la lotta alle vecchie e nuove povertà, la lotta per una giustizia giusta, per i diritti civili e per uno sviluppo sostenibile che difenda l’ambiente - tenterà di riportare i Socialisti ad essere protagonisti della politica provinciale.
Colleghi di lavoro, 30 anni lui, 20 lei, erano giunti venerdi notte in treno ad Ancona e sarebbero dovuti ripartire ieri mattina, dopo aver dormito in un albergo vicino alla stazione, dove avevano prenotato due camere. Intorno alle 4.30 di notte è arrivata una richiesta telefonica di aiuto dalla giovane, che ha dichiarato di essere stata violentata dall'uomo. Giunte immediatamente sul posto l'automedica e due volanti della Polizia, la ragazza è stata trasferita al pronto soccorso del Salesi per alcuni accertamenti. L'uomo ascoltato dalla polizia avrebbe dato una versione diversa, dicendo che si sarebbe trattato di un rapporto consenziente. Saranmo gli esami condotti sulla ventenne ad accertare i segni di violenza.
Vista l'ora tarda nessun ospite dell'albergo ha potuto fornire la propria testimonianza, non essendosi accorti di nulla.
Cuore e potenza oltre l’ostacolo. Spinta da oltre 70 tifosi in trasferta e dagli 8 ace di Nikolov sui 15 di squadra, la Cucine Lube Civitanova s’impone anche in Gara 4 dei quarti Scudetto espugnando il Pala Agsm Aim con una rimonta in quattro set (25-20, 23-25, 26-28, 24-26).
La serie contro i padroni di casa della WithU Verona è ora sul 2-2. Così come lo scorso anno nella semifinale con Trento, il sestetto campione d’Italia riesce nell’impresa di procurarsi la bella dopo aver perso i primi due confronti. Per completare l’opera e staccare il pass per le semifinali Scudetto, gli uomini di Chicco Blengini devono firmare la vittoria decisiva per il passaggio del turno.
Tenuta mentale da campioni per i biancorossi, in grado di capitalizzare il punto a punto nei tira e molla finali, riscattando in particolare quanto sprecato in Gara 1. Fondamentale la prova dei nove metri nei momenti decisivi del match, con una grande reazione dopo il primo set e una prova stellare di Nikolov (22 punti con 8 sigilli al servizio), unita al contributo sempre importante di Zaytsev (17 punti e il supporto in ricezione) e Yant (17 punti con 3 ace).
Grande carisma di De Cecco, colpi di esperienza di Anzani e Chinenyeze, un ottimo lavoro di Balaso e un aiuto costante degli atleti entrati dalla panchina come Bottolo, D’Amico, Garcia e Diamantini. Tra i padroni di casa riflettori su Keita, top scorer con 25 punti, Sapozhkov (21) e Mozic (18). Sabato 8 aprile, alle 18, è in programma all’Eurosuole Forum di Civitanova Marche Gara 5.
La partita
Lube in campo con De Cecco al palleggio per l’opposto Zaytsev, Yant e Nikolov in banda, Anzani e Chinenyeze al centro, con Balaso libero. Padroni di casa schierati con la diagonale composta da Spirito e Shapozhkov, Mozic e Keita in banda, Grozdanov e Mosca al centro, Gaggini libero.
Verona parte aggressiva e sul mani out di Keita (9-4) Blengini chiama a rapporto la squadra. I campioni d’Italia rientrano siglando 3 punti di fila (9-7), ma la WithU è più cattiva a rete e torna a distanza di sicurezza (16-10). La Lube reagisce in attacco e al servizio (18-15) avvicinandosi dopo l’ace di Nikolov. Sul 22-19 Gabi Garcia entra per la battuta e sull’errore di Mosca le squadre sono vicine (22-20), ma uno sbaglio biancorosso e 2 punti di Keita mandano avanti di 1 set Verona (25-20), concreta in attacco (52%).
Nel secondo set il muro di Grozdanov e l’ace di Keita caricano il palas (9-6). Le battute dello Zar ridanno ossigeno, ma un Video Check infiamma gli animi (10-8). Il pari arriva con l’ace di Chinenyeze (11-11). La WithU torna avanti per la leggerezza dei biancorossi e l’ace di Grozdanov (18-15). Un attacco e due ace di Nikolov annullano il divario (18-18). Sul più bello Civitanova frena (20-18), poi reagisce e impatta a muro con Anzani (20-20) dopo l’ingresso al servizio di Garcia. Strappo cuciniero con Yant, De Cecco e Garcia (20-23). Sul 21-24 di Zaytsev Verona si rialza, ma Yant chiude (23-25). Decisivi i 4 ace biancorossi.
Duro impatto nel terzo parziale (8-3) sotto i colpi di Sapozhkov (9 a fine parziale). Il sestetto scaligero mette pressione anche con Keita (13-7), ma la rimonta arriva con gli ace di Nikolov (8 punti globali nel set, 3 dai nove metri), intervallati dal muro del nuovo entrato Bottolo (13-12). Verona riprende il forcing (16-13). L’ace di Mozic taglia le gambe alla Lube (20-16). Con Yant di nuovo in campo i cucinieri risalgono e annullano 4 palle set (1 tocco offensiva e 2 ace del cubano, seguiti da un attacco di Zaytsev) per il 24-24. Verona spreca altre 2 palle set, va sotto 26-27 sul bolide dello Zar e attacca fuori (26-28) perdendo un parziale clamoroso con 6 palloni decisivi sciupati come era successo alla Lube in Gara 1.
In avvio di quarto set i biancorossi si rendono pericolosi con tutti gli effettivi (7-10). La WithU cerca riparte dal servizio e trova un ace (9-10), ma sul muro a uno di Yant su Keita Civitanova torna in triplo vantaggio (11-14). Si procede a strappi (13-14). Sull’ace di Yant i campioni d’Italia riallungano (13-16), ma agli scaligeri riesce l’aggancio (16-16). Ne nasce un botta e risposta spezzato dal solito ace di Nikolov e dal mani fuori di Yant (18-21).
I padroni di casa non ci stanno e annullano il divario nel turno in battuta di Grozdanov con il tocco di Mozic (21-21). Braccio di ferro finale: Yant colpisce per il 23-24, Mosca impatta (24-24), ma poi batte fuori (24-25) e la Lube chiude a muro (24-26).
Il tabellino
WithU Verona - Cucine Lube Civitanova 1-3 (25-20, 23-25, 26-28, 24-26) - WithU Verona: Spirito 0, Keita 25, Grozdanov 7, Sapozhkov 21, Mozic 19, Mosca 3, Gaggini (L), Zanotti 0, Vieira De Oliveira 0, Cortesia 0, Magalini 0. N.E. Bonisoli, Cavalcanti, Jensen. All. Stoytchev.
Cucine Lube Civitanova: De Cecco 3, Yant Herrera 17, Chinenyeze 8, Zaytsev 17, Nikolov 22, Anzani 4, Bottolo 2, Garcia Fernandez 1, Balaso (L), D'Amico, Diamantini 0. N.E. Ambrose (L), Gottardo, Sottile. All. Blengini. ARBITRI: Pozzato, Zanussi.
PARZIALI: 25-20 (30’), 23-25 (33’), 26-28 (36’). 24-26 (31‘). Totale: 2h 10’. NOTE: Verona: battute sbagliate 19 , ace 7, muri 8 , attacco 54%, ricezione 48% (27% perfette). Civitanova: battute sbagliate 16, ace 15, muri 6, attacco 50%, ricezione 45% (20% perfette). Spettatori: 5.300. MVP: Nikolov.
Strada sbarrata per la CBF Balducci HR al PalaVerde (oltre 3mila spettatori) contro le campionesse d’Italia e del Mondo della Prosecco Doc Imoco Conegliano nell’anticipo della dodicesima e penultima di ritorno di Serie A1: 3-0 il finale per le venete in un gara ininfluente per la classifica.
Fiesoli e compagne, escluso il primo set dove uno straripante servizio delle padrone di casa fa la differenza, restano a lungo in partita contro la fortissima formazione veneta (che ha optato per un parziale turnover) nel secondo e nel terzo set, cedendo soltanto nei momenti finali dove le ragazze di Santarelli hanno maggiore determinazione e lucidità per chiudere secondo parziale e poi gara a loro favore, trascinate dai 16 punti di Plummer e dai 14 di Lubian, oltre che dai 10 muri vincenti e dagli 8 ace. Best scorer delle arancionere Chaussee con 13 punti.
Coach Paniconi riparte di nuovo con Dijkema in regia, Malik opposta, Aelbrecht-Cosi centrali, Fiesoli-Chaussee schiacciatrici, Fiori libero. Coach Santarelli per Conegliano dà spazio al turnover con Carraro in regia in diagonale con Samedy, De Kruijf-Lubian al centro, Plummer-Gray in banda, Pericati libero.
L’inizio match vede subito la battuta di Conegliano protagonista con due ace consecutivi di Lubian che firmano il primo break (6-2), la CBF Balducci HR resta comunque in scia con l’attacco di Malik (9-6) poi il colpo di Gray non passa e ancora l’israeliana contrattacca il -1 (11-10). Arrivano altri però due ace di Lubian (14-10) e il muro di De Kruijf allunga ancora per le venete (16-11), anche la regista Carraro si fa valere sotto rete con due muri che spingono la Prosecco Doc Imoco sul 20-13. De Kruijf trova pure l’ace del 22-13 e il set si chiude con un altro punto dei nove metri per Conegliano con la Plummer (25-15). Sono 7 gli ace delle venete a fine set.
Nel secondo set c’è Molinaro in campo per Cosi ed inizia la sua gara con un ace (1-2), c’è più equilibrio in campo (5-6 Fiesoli in pallonetto) e la CBF Balducci HR conquista il +2 con l’ace di Dijkema (6-8). Conegliano riacciuffa subito (9-9) e ora si va punto a punto (12-12, Chaussee), Samedy non trova la riga e Macerata è ancora avanti (14-15). Sul 16-17 entra Gennari per Plummer nelle venete ma Chaussee allunga ancora (16-18) poi sul suo errore c’è di nuovo la parità a quota 18. Aelbrecht tiene il +1 (19-20), Plummer (rientrata) però la ferma (21-20): la schiacciatrice americana contrattacca il 24-22, Malik sbaglia ed è 25-22. Plummer protagonista con 8 punti nel parziale.
Resta in campo Molinaro nel terzo set, la Prosecco Doc Imoco prova a scappare subito (5-3) ma l’errore delle venete vale subito la parità (5-5). Gli errori arancioneri riportano su le padrone di casa (8-5), le ragazze di Paniconi però non vogliono lasciar andare la partita restando attaccate alle campionesse d’Italia (10-9 con Molinaro) e sorpassando con tre servizi di Malik che mandano in crisi la ricezione Imoco (11-14). Solo un guizzo perché le ragazze di Santarelli recuperano subito grazie al muro di De Kruijf (14-14) e tornano avanti con Gray (16-15) in contrattacco. Santarelli rinforza la ricezione con Gennari per Gray tenendo il +1 (18-17) mentre Paniconi ha inserito Cosi per Aelbrecht al centro. Le arancionere hanno la palla del nuovo vantaggio ma il muro di Conegliano sale in cattedra con Lubian: tre muri consecutivi e 21-18 per la Prosecco Doc Imoco Conegliano. Carraro firma l’ace del 22-18 ma la CBF Balducci HR non vuole mollare: Malik e Cosi confezionano il 22-21 a filo rete, Lubian a filo rete fa 24-21 e poi le venete chiudono 25-21.
IL TABELLINO
PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO: Carraro 4, Plummer 16, Robinson, Squarcini n.e., De Kruijf 8, Gennari, Gray 13, Lubian 14, De Gennaro (L), Haak n.e., Pericati (L), Wolosz n.e., Fahr n.e..
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Cosi 3, Fiori (L), Abbott n.e., Napodano (L), Chaussee 13, Ricci n.e., Quarchioni n.e., Okenwa n.e., Molinaro 5, Fiesoli 5, Malik 9, Poli n.e., Aelbrecht 2, Dijkema 1. All. Paniconi
Arbitri: Selmi (MO), Serafin (PD)
Parziali: 25-15 (21’), 25-22 (26’), 25-21 (31’).
Continua il sogno della Recanatese in serie C. I leopardiani ottengono il pareggio contro la Reggiana con un eurogol di Alfieri e festeggiano la salvezza con tre giornate di anticipo
L’ex-capolista, dal canto suo, ha provato in tutte le maniere a vincere questa partita: Fallani ha negato la doppietta a Kabashi con un paio di interventi decisivi mentre Capone lo ha grazia da pochi passi. Evidentemente la tensione ha giocato un brutto scherzo al numero 28 di Diana che faticherà a prendere sonno stanotte ripensando all’occasione malamente sciupata.
La cronaca – La Reggiana attacca subito a testa bassa conquistando un calcio d’angolo con Cigarini che sbaglia il tocco corto e regala la sfera agli avversari.
Al 12’ occasione proprio per il numero 8 che prova a sorprendere Fallani lontano dai pali, Ferrante salva quasi sulla linea rifugiandosi in calcio d’angolo, pericolo scampato per i leopardiani che al 13’ vengono però puniti dal sinistro micidiale di Kabashi che si infila all’angolino, quinto gol in campionato per il centrocampista albanese che porta i suoi sull’1 a 0.
I leopardiani però reagiscono e la prima grande occasione arriva al 36’ quando Senigagliesi per poco non sorprendere Venturi con un sinistro a giro che termina fuori di pochissimo.
Scampato il pericolo i padroni di casa si distendono nuovamente al 39’ con il solito Kabashi che sfiora la doppietta, questa volta Fallani si oppone e blocca la sfera. Dall’altra parte del campo Carpani sbaglia l’apertura per Sbaffo che avrebbe potuto calciare da posizione molto interessante. A ridosso del 45’ Morrone chiude Lanini in calcio d’angolo. La prima frazione si chiude coì senza ulteriori squilli.
All’inizio del secondo tempo la Reggiana reclama un calcio di rigore per un contatto in area tra Morrone e Guiebre, il burkinabé cade all’interno dell’area ma per l’arbitro Turrini non c’è nulla e fa cenno di proseguire.
La Recanatese non si perde d’animo e pareggia i conti grazie ad Alfieri che salta Cigarini con un tunnel e poi pesca il jolly dai 30 metri: missile imprendibile per il povero Venturi con il pallone che si infila proprio sotto la traversa, tutto il Mapei Stadium piomba in un silenzio inquietante. I tifosi sugli spalti sono i primi a rendersi conto che se l’Entella dovesse segnare aggancerebbe proprio la squadra di Diana in testa alla classifica del girone B di Serie C.
Il liceo scientifico “Galileo Galilei” di Macerata ha celebrato questa mattina alle 10, in piazza della Libertà, il centenario dalla fondazione. In occasione della ricorrenza secolare, i 900 studenti delle due sedi di via Manzoni e via Gramsci si sono riuniti nel cuore della città per realizzare un esperimento scientifico unico nel suo genere: interamente vestiti di nero, le alunne e gli alunni hanno simulato il fenomeno delle onde sismiche sotto la guida del professor Patrizio Bronzi e del geologo Piero Farabollini, docente dell’università di Camerino ed ex commissario straordinario alla ricostruzione.
A riprova della sinergia con il tessuto cittadino, la manifestazione si è tenuta alla presenza di tutti i membri delle istituzioni, dal sindaco Sandro Parcaroli al vescovo Nazzareno Marconi, dai rappresentanti delle forze dell’ordine ai docenti e alla dirigente del liceo scientifico, Roberta Ciampechini. Presente anche il rettore dell’università di Macerata, John McCourt.
Il flash mob è stato solo il primo degli otto appuntamenti dedicati al centenario, in programma fino al prossimo 16 dicembre. Mostre, dibattiti filosofici e incontri letterari animeranno il teatro Lauro Rossi, la biblioteca Mozzi Borgetti, l’auditorium di Banca Macerata e la sala Giovannetti del Palazzo degli Studi.
Il Galilei fu il primo liceo scientifico istituito nella regione Marche nell’ormai lontano 1 ottobre 1923, in seguito alla riforma Gentile, fino a diventare oggi un punto di riferimento centrale per l’educazione e l’istruzione della provincia. Da Iginio Straffi a Carla Sagretti, da Emanuele Frontoni ad Andrea Angeli, tante le “menti brillanti” che hanno mosso i loro primi passi nel liceo scientifico di Macerata.
Al termine del flash mob, si è proseguito con la mostra di scienze naturali ospitata dal foyer del teatro Lauro Rossi e organizzata dal dipartimento del liceo. Presentato inoltre il nuovo annullo filatelico realizzato per l’occasione e apposto sulle cartoline ricordo del centenario.
“Ci sono persone che 50 anni fa frequentavano la scuola da studenti e che oggi vivono le stesse aule da docenti – ha commentato Stefano Della Ceca, docente di Religione da 20 anni al liceo di Macerata – Ogni studente ha la sua storia unica da raccontare e l’esperienza al Galilei è qualcosa che ognuno di loro porta con sé per tutta la vita”.
“Sono felice ed emozionata per questa giornata di festa – ha detto la dirigente scolastica Ciampechini – È una giornata interamente dedicata ai ragazzi, cuore pulsante della scuola e della città. Mi rivolgo a voi studenti: siate fiduciosi nel futuro. Il nostro liceo ha dimostrato in questo secolo di essere una scuola di grande qualità, fucina di menti geniali. Siete tutti i benvenuti”.
Di seguito il servizio:
Civitanova Marche - “ La vicenda Asur è stata per me un vero e proprio calvario che ha vuto serie ripercussioni sotto l’aspetto della salute psicofisica e non solo. Mi è stata riconosciuta una malattia professionale con invalidità permanente del 16%. Sotto l’aspetto professionale, inoltre, ho ricevuto otto sanzioni disciplinari e sono stata licenziata in tronco. Infine della mia situazione economica: ho finora sostenuto circa 74.000 eeuro di spese legali e ho rateizzato ulteriori 68.000 euro già preventivati e altri 24.000,00 nella stessa maniera”.
Lusi Fattori racconta la sua verità riguardo la vicenda giudiziaria che l’ha vista protagonista. Era caposervizio tributi alla Civitas quando, nel 2017, esplose la questione della decadenza della cartella Tarsu dell’Asur da 486 mila euro relativa agli anni compresi dal 2006 al 2010.
Venne travolta dalle indagini ed è finita a processo, ma pochi giorni fa, dopo “sei anni di calvario” – come lei stessa li ha definiti - la Corte dei Conti, che indagava sul danno erariale, ha emesso la sua sentenza: un’assoluzione piena, che ha riconosciuto la legittimità delle sue azioni, condannando il solo Alessandro Brandoni, all’epoca dei fatti presidente della società controllata dal Comune, a un risarcimento danni di 200 mila euro.
“Nonostante ciò, c’è ancora chi alimenta ambiguità sul mio operato e allora voglio ristabilire una volta per tutte la verità dei fatti – ha sottolineato Fattori incontrando la stampa alla pasticceria Romoli, affiancata dall’avvocato Francesco Acquaroli – lo devo alla mia famiglia e a me stessa come donna e come lavoratrice”.
“Quello che mi sono chiesta è – ha domandato Fattori - ma se non fossi stata una donna, con le capacità e il curriculum che ho, sarebbe successo tutto questo? Nessun colore politico ha speso una sola parola per me in quanto dipendente, nonostante all’epoca abbia gestito in maniera impeccabile budget da 20 milioni di euro. Ho dovuto rivolgermi fuori dalla città, mi sono rivolta a uno dei massimi esperti di mobbing, Harald Ege, e ho trovato un sostegno fondamentale nell’associazione Donne Stelle contro la violenza di Maria Arco Boiano”.
“Viste alcune direttive poco chiare, segnalai due volte che stavano andando a scadenza le cartelle della Tarsu dell’Asur a fine 2016: una prima volta il 10 ottobre e poi il 2 dicembre, entrambe le volte con note che feci controfirmare dal presidente Brandoni: lui disconosce la sua firma, ma non ha mai chiesto la verificazione per questo ho dati incarico ai miei legali di chiedere la procedura di verificazione", ricorda Fattori. "D’altronde, la richiesta di verificazione non cambierà nulla sul fronte delle sentenze già emesse ma potrà essere rilevante negli altri procedimenti ancora aperti. E ce ne sono diversi”.
“La corte ha smontato tutta la costruzione fatta a mio danno dagli altri imputati: hanno fornito ricostruzioni distorte degli accadimenti tentando di addossare su di me ogni responsabilità, dipingendomi come una dipendente incompetente –spiega ancora Fattori – hanno persino tentato di difendersi dicendo che non conoscevano la disciplina tributaria che amministravano. Io ho dimostrato con documenti e richieste di prove testimoniali: ho presentato 112 documenti, quattro testimoni, un fascicolo di oltre 4 mila pagine di cui potrei citare anche le virgole. Alla fine la Corte ha sposato in pieno la mia tesi difensiva”.
Soddisfatto per la risoluzione della vicenda anche l’avvocato Francesco Acquaroli. “Voglio precisare solo alcuni punti, visto che la sentenza è molto articolata, sono 106 pagine– ha evidenziato il legale ed ex esponente politico – in primo luogo la Corte ha chiarito che per Lusi sarebbe stato impossibile far partire un decreto ingiuntivo: è competenza esclusiva del giudice tributario in materia di contenzioso tra un contribuente e un ente impositore”.
"Poi, le spese legali liquidate dalla Corte a favore degli assolti da parte del Comune sarebbero state liquidate anche se il Comune non ci fosse stato l’intervento ad adiuvandum del Comune stesso. Infine, e credo sia la cosa più importante che rimarca la sentenza, Lusi non aveva la concreta possibilità di opporsi efficacemente alla determinazione del presidente Brandoni di sospendere temporaneamente l’invio all’Ica della posizione debitoria dell’Asur”.
Il Comune di San Severino Marche ha pubblicato il bando per la formazione di una graduatoria degli aspiranti all’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il bando è rivolto a coloro i quali hanno bisogno di un alloggio di dimensioni idonee alle esigenze del proprio nucleo familiare ad un canone di locazione inferiore a quello di mercato.
Per nucleo familiare si intende quello composto dal richiedente, dal coniuge non legalmente separato, dai soggetti con i quali convive e da quelli considerati a suo carico ai fini Irpef, salva l’ipotesi in cui un componente - ad esclusione del coniuge non legalmente separato - intenda costituire nucleo familiare autonomo, dalle persone unite civilmente e dai conviventi di fatto.
La convivenza è attestata dalla certificazione anagrafica che dimostri la sussistenza di tale stato da almeno due anni antecedenti la data di scadenza del bando stesso. "La domanda va presentata in bollo da 16 euro - fa sapere l'ente - utilizzando esclusivamente l’apposito modulo in distribuzione gratuita presso l’ufficio Servizi alla Persona del Comune di San Severino Marche sito in piazza del Mercato o scaricabile dal sito istituzionale.
L’ufficio Servizio Servizi alla Persona è a disposizione per assistere gli interessati nella compilazione della domanda previa prenotazione telefonica di appuntamento. La domanda di partecipazione al bando va presentata in uno dei seguenti modi:
- tramite consegna diretta all'ufficio del Protocollo del Comune di San Severino Marche (che ne rilascerà ricevuta) negli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00); a mezzo del servizio postale tramite raccomandata A.R. entro e non oltre la scadenza del termine, tramite posta elettronica certificata all'indirizzo: protocollo.comune.sanseverinomarche@pec.it.
Stavano per allontanarli dai figli per presunti maltrattamenti, così una coppia olandese, lei 42 anni, lui 36, ha lasciato i Paesi Bassi con i due bambini, e è arrivata ad Ancona, dove però è stata intercettata dalla polizia nella zona del porto e arrestata per sottrazione di minori. Sulla coppia pendevano due mandati di arresto europeo emessi dalle autorità olandesi.
L'indagine è stata portata a termine dalla squadra mobile di Ancona e dalla polizia di frontiera marittima, sotto la direzione della procura generale della Repubblica presso la corte di appello di dorica e la procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Ancona.
La vicenda è partita dalla segnalazione del servizio per la cooperazione internazionale di polizia, divisione SI.Re.N.E. di Roma, a fronte di un iniziale inserimento di ricerca in banca dati Shengen da parte dei colleghi olandese: nei giorni precedenti la famiglia era stata controllata ad Ancona da una volante.
Le autorità olandesi hanno quindi emesso i M.A.E. (mandati di arresto europeo), formulando inoltre la richiesta di messa in protezione dei due bambini, un maschio di 9 anni, nato da una precedente relazione della donna, e una femmina di 5 mesi, avuta dall'attuale partner.
Nei giorni scorsi i poliziotti hanno rintracciato la famiglia al porto e dalla documentazione proveniente dall'Olanda a sostegno della richiesta di arresto, è emerso che l'uomo maltrattava i bambini e, sapendo che sarebbe stato emesso un provvedimento di messa in protezione dei piccoli, aveva deciso insieme alla compagna di lasciare il Paese per recarsi in Italia.
La coppia è stata portata in carcere e i servizi sociali del Comune di Ancona hanno affidato temporaneamente i piccoli ad una famiglia della provincia in attesa delle decisioni dell'autorità giudiziari.