"Giornata ricca di incontri e di progetti con lo sguardo al futuro". Così il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli descrive la giornata di lavoro vissuta a Roma assieme all'assessore alla Cultura e all'Istruzione Katiuscia Cassetta e all’assessore regionale Giorgia Latini, nella quale ha avuto modo di incontrare il leader della Lega Matteo Salvini, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni e il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali.
"Abbiamo parlato del rilancio e delle potenzialità della nostra città e di progetti e collaborazioni da sviluppare insieme invitandoli alla prima del Centenario allo Sferisterio - dice Parcaroli -. Comune, Regione e Governo, con un importante lavoro di squadra, stanno operando in sinergia per la valorizzazione e la promozione del nostro territorio".
Dell'incontro, con un focus su Macerata Città Europea dello Sport 22, ha parlato anche l'assessore Latini: "Presto faremo un summit in regione con l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi per pianificare al meglio lo sviluppo delle progettualità - annuncia -. Facciamo rete tra Comuni, Regione e Governo per il nostro bellissimo territorio".
Oltre 40 anni di carriera alle spalle, tante ‘ginocchia’ trattate e un ‘amore’ per la sala operatoria che ancora non ne vuole sapere di tramontare. Parlare del dottor Gabriele Caraffa, non è solo raccontare la storia di una istituzione nel campo della chirurgia ortopedica maceratese ma è anche intraprendere un percorso di ‘vita’ formato da varie tappe in cui lo sport rappresenta una componete speciale e forte, non solo sotto l’aspetto professionale.
Si è congedato nel dicembre 2020 dalla carriera ospedaliera, dopo aver ricoperto il ruolo di Direttore responsabile del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale di Macerata e ora sta scrivendo un nuovo capitolo della sua avventura, questa volta, alla Casa di Cura privata Villa dei Pini a Civitanova Marche.
“Il mio percorso è iniziato dall’Università di Perugia, dove mi sono laureato nel lontano 1983, dopodiché mi sono specializzato in ortopedia – racconta il dottor Caraffa - in quel periodo ho cominciato a seguire l’attività con il professor Giuliano Cerulli, un vero e proprio maestro che mi ha trasmesso gran parte di quelle che oggi sono le mie competenze professionali; ecco perché devo tanto a lui – continua - Alla fine degli anni 80, a seguito di un concorso, sono entrato di ruolo come assistente ortopedico all'ospedale di Macerata e da lì ho intrapreso la mia carriera ospedaliera fino al dicembre 2020”.
“Praticamente ho svolto la classica gavetta che si faceva a livello ospedaliero – spiega l’ortopedico - iniziando dal ruolo di assistente e affiancando tante figure professionali di spicco come il dottor Fabio Giangecchi (che è purtroppo scomparso da qualche anno), con cui abbiamo riformato una grossa fetta dell’attività ortopedica maceratese e successivamente il dottor Michele Mastrangelo (purtroppo anche lui deceduto) dopodiché sono subentrato al suo posto, da principio come facente funzioni e poi, vincendo il concorso dedicato e, negli ultimi 5 anni, ricoprendo il ruolo di primario del reparto di ortopedia”.
Una missione oltre che un lavoro che fa del movimento la sua pietra miliare ma anche la sua principale peculiarità per proiettarsi verso il futuro: “L'ortopedia è una branca della medicina in continua evoluzione – spiega Caraffa –. In 40 anni molte tecniche chirurgiche sono cambiate così come i materiali utilizzati. Quindi è necessario un continuo aggiornamento per non rimanere indietro all’interno di un mondo che ha subito un continuo innovamento da quando ho iniziato – prosegue -. Una volta la figura dell'ortopedico si occupava di tutto, oggi invece c’è una richiesta di ‘specializzazione nella specializzazione’ per cui si parla di chirurgo del ginocchio, della mano, dell'anca, della spalla, della caviglia o piede. Ora il paziente è molto più aggiornato e acculturato del passato quindi va alla ricerca di uno specialista ben definito”.
“Quando negli anni 80 ho mosso i primi passi in questa professione la mia particolarità è stata quella di interessarmi al ginocchio e nel corso del tempo ho sviluppato prevalentemente questo campo – riferisce - poi ovviamente essendo primario ho trattato un po’ di tutto ma io provengono dalla chirurgia del ginocchio, che va dall’artroscopia alla protesica; una branca nella quale ho sviluppato delle tecniche specifiche, scritto varie pubblicazioni scientifiche e partecipato anche a convegni come relatore”.
Difficile pensare di portare avanti un iter professionale così denso senza una forte passione di base a fare da motore perpetuo. Ecco infatti che nel cammino del dottor Gabriele Caraffa l’amore per lo sport diventa un pilastro fondante e caratteristico della sua veste istituzionale nel campo delle ‘ginocchia’.
“Da sempre sono appassionato di sport, specialmente calcio – racconta l’ex primario dell’ortopedia maceratese che ancora si diletta in partite di calcio a 5 conservando così la sua vena da ‘agonista’ - ho collaborato con diverse società sportive nel corso degli anni: dalla Maceratese della dottoressa Maria Francesca Tardella, che fu anche promossa in Serie C fino al Matelica Calcio, dove oggi collaboro come ortopedico, insieme al medico sociale Giorgio Del Gobbo - aggiunge - Quest'anno la squadra ha avuto un grosso successo e domenica si giocherà i meritati play-off contro la Sambenedettese e questo grazie soprattutto al presidente Mauro Canil che è stato capace di allestire una compagine molto competitiva a tutti i livelli".
"Un grande risultato che, da macerates,e mi fa molto piacere anche se purtroppo quest'anno tutte le gare si sono giocate a porte chiuse a causa della pandemia – afferma Caraffa –. I componenti della rosa e dello staff sono stati sempre sotto controllo attraverso i tamponi e tutta la serie di protocolli richiesti dalla Lega Calcio e sotto questo aspetto non si sono riscontrati problemi, ovvio che il lato negativo è stato assistere alle partite senza i tifosi che sono un elemento imprescindibile in questo mondo”
“Avere una società sportiva professionistica a Macerata che permette di vedere il calcio di un certo livello, per me come sportivo e amante di questo sport è senza dubbio un piacere – sottolinea - avendo perso la Lube che si è spostata a Civitanova, ora speriamo che, quando le porte dello stadio riapriranno ai tifosi, Macerata potrà godere di una club capace di garantire delle sfide di prestigio e mi auguro che l’Amministrazione Comunale si attivi per preservare questo patrimonio e magari trasformarlo in Maceratese in quanto sono convinto, e non solo io, che con le possibilità e la passione di Canil questo club potrà ambire a dei campionati di ancor più alto profilo”.
“Non dimentichiamo inoltre che una realtà di questo livello ha tutte le potenzialità per creare un indotto importante sotto l’aspetto dello sviluppo di un settore giovanile all'altezza – puntualizza Caraffa – un contributo che potrebbe essere enorme per la città in quanto molti ragazzi non solo della provincia, avrebbero la possibilità di far parte di una società sana per coltivare un piccolo sogno di una futura carriera”.
Un ultimo anno di lavoro presso il nosocomio del Capoluogo di Provincia per il Dottor Caraffa caratterizzato dall’emergenza Covid che, soprattutto nella sua fase iniziale, ha messo a dura prova tutto il Sistema Sanitario Nazionale che è stato costretto a fare i conti con un nemico che allora non era ancora bene definito.
“A marzo 2020 purtroppo, a causa dell'elevato numero di pazienti contagiati, e non essendo ancora pronto il Covid Center a Civitanova, molti ospedali furono convertititi in Covid hospital chiudendo i reparti di ortopedia sia a Civitanova che a Camerino. La sola unità operativa dell’Area Vasta 3 era quella di Macerata. Inizialmente si sono venuti a creare dei disagi importanti in quanto da inizio pandemia fino a giugno si è lavorato prevalentemente solo nel capoluogo di provincia, insieme agli altri colleghi ortopedici che nel frattempo si erano trasferiti dalle altre strutture ospedaliere del Maceratese – rende noto Caraffa - consideriamo anche che nelle prime settimane dell’emergenza non erano ancora ben chiare le linee guida da seguire quindi c’era sempre un po’ di paura di poter contagiare i pazienti e molte attività ortopediche non sono state svolte proprio per questo senso di smarrimento di alcuni pazienti non traumatizzati che hanno atteso del tempo prima di andare sotto i ferri e quindi sono stati profilati solo quelli che necessitavano di interventi urgenti. La situazione si è poi normalizzata e fortunatamente non si sono registrati grossi problemi così come nel periodo di fine estate scorsa quando abbiamo affrontato le seconda ondata, ma in quel caso eravamo sicuramente maggiormente preparati e in più era attivato il Covid Center di Civitanova Marche che è stato molto efficiente nel limitare la pressione sanitaria nelle varie strutture ospedaliere”.
L’ ‘abbandono’ della sale operatorie dell’Ospedale di Macerata non ha fatto venir meno nel dottor Caraffa la sua voglia di mettersi ancora in gioco.
“Dopo il pensionamento, ho iniziato a lavorare alla clinica Villa Pini di Civitanova dove svolgo la mia attività di ortopedico insieme ad atri colleghi, tra cui c'è il dottor Nicola Gentile - annuncia -. Qui ci occupiamo di chirurgia protesica e trattamenti artroscopici e con altre equipe specializzate riusciamo a coprire tutte le patologie ortopediche, ogni pool nel suo ruolo".
“Un’ortopedico ama la sala operatoria – chiarisce Caraffa - la pensione da un parte rappresenta il distacco da un lavoro di 40 anni ma il fatto è che a me la sala operatoria manca e quindi ho colto subito la possibilità di fare ciò che amo in maniera serena, iniziando a svolgere la mia attività chirurgica a Villa Pini - conclude - con pieno spirito collaborativo e cercando di trasmettere anche le mie conoscenze a tutti quei giovani che hanno voglia di intraprende questa strada”.
Nuovi mezzi per la Provincia di Macerata. Questa mattina il presidente Antonio Pettinari ha consegnato ufficialmente cinque nuove auto alla Polizia provinciale, alla presenza del dirigente Maurizio Scarpecci e del personale di turno, tra cui il Comandante Attilio Sopranzetti.
Il Corpo di Polizia potrà da oggi contare su questi mezzi moderni, muniti di numerosi dettagli aggiunti, dall’illuminazione agli accessori, utili per lo svolgimento delle funzioni.
Si tratta di cinque Fiat Panda cross, con 4 ruote motrici, adatte per arrivare in tutte le zone del nostro territorio, da quello cittadino a quello dell’entroterra.
“Finalmente, dopo alcuni anni - ha affermato Pettinari - la Polizia provinciale può contare su un rinnovo del parco mezzi quasi totale. Era arrivato il momento di sostituire le precedenti automobili in dotazione che, pur avendo sempre avuto la corretta manutenzione per garantire efficienza e sicurezza, erano in circolazione da tempo e avevano percorso numerosi chilometri. Trovate le risorse in bilancio, abbiamo subito effettuato il rinnovo".
"Voglio in questa occasione, ringraziare il personale e mostrare gratitudine per il grande e attento lavoro che la Polizia provinciale svolge, sempre al fianco delle imprese e dei cittadini e in collaborazione con tutte le istituzioni - aggiunge Pettinari -. Si pensa che il lavoro sia legato alla circolazione, ma in realtà ci sono servizi complessi che non si limitano solo alla funzione di vigilanza venatoria finalizzata alla tutela e salvaguardia della fauna selvatica e a quella di vigilanza pescatoria per il rispetto dell’equilibrio biologico; ci sono, infatti, molte altre funzioni importanti inerentila tutela dell’ambiente e, più in generale,la salute dei cittadini. Questi mezzi moderni ci permettono di potenziare sicurezza e prevenzione e sono uno strumento in più per garantire la legalità”.
La Cisl Funzione Pubblica Macerata scrive alle amministrazioni pubbliche maceratesi per continuare ad incoraggiare il ricorso allo smart working, a seguito delle ultime disposizioni pubblicate in Gazzetta Ufficiale, nelle quali si introducono importanti novità relativamente alla disciplina del lavoro agile nel pubblico impiego.
Viene prorogato, infatti, il termine di applicazione delle misure in materia di lavoro agile emergenziale fino alla definizione della disciplina da parte dei contratti collettivi, non oltre il 31 dicembre 2021.
"Dunque, nel confermare la competenza della contrattazione collettiva quale fonte di disciplina degli istituti del lavoro agile, viene prorogata oltre il termine dello stato di emergenza la possibilità per le amministrazioni pubbliche di organizzare il lavoro dei propri dipendenti applicando il lavoro agile in deroga all’obbligo di accordo individuale previsto dalla legge 81/2017 - sottolineano dalla segreteria maceratese della Cisl Fp -. Contestualmente viene abrogato l’obbligo di adibire a lavoro agile almeno il 50 per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità, il che non autorizza nemmeno esplicitamente l’inosservanza delle norme sanitarie e sul lavoro agile o un rientro indiscriminato nelle sedi di appartenenza degli smart-worker".
"La Relazione tecnica che accompagna lo schema di decreto specifica che alle modifiche apportate all’art. 263 del Decreto Rilancio non deve conseguire un rientro automatico del personale nella sede lavorativa poiché la finalità è quella di consentire a ciascuna pubblica amministrazione, nel rispetto delle misure di contenimento del COVID-19 e delle disposizioni emanate dalle autorità sanitarie competenti, di avere piena autonomia organizzativa nella gestione del lavoro agile emergenziale senza essere vincolate da una soglia minima" spiega ancora Alessandro Moretti, responsabile maceratese della Cisl Funzione Pubblica.
"Il medesimo articolo 1 apporta alcune modifiche anche alla disciplina del lavoro agile a regime dettata dall’art. 14 della legge 124/2015 - aggiungono dalla Cisil -. Si conferma che le amministrazioni pubbliche entro il 31 gennaio di ciascun anno, sentite le organizzazioni sindacali, devono redigere il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA). Rispetto alla precedente formulazione si prevede che in caso di adozione del Pola per le attività che possono essere svolte in modalità agile almeno il 15 per cento dei dipendenti deve avvalersene (in luogo del 60 per cento). Se il Pola non viene adottato deve essere comunque assicurato che almeno 15 per cento dei dipendenti richiedenti venga adibito al lavoro agile".
"Si conferma, infine, che i dipendenti che si avvalgono della modalità di lavoro agile non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera e che le economie derivanti dall’applicazione del Piano organizzativo del lavoro agile restano acquisite al bilancio di ciascuna amministrazione pubblica" conclude Alessandro Moretti.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati tre decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata in provincia di Macerata: si tratta di un 95enne di Treia con patologie pregresse, spentosi presso l'ospedale del capoluogo di provincia.
Un decesso è stato registrato anche al nosocomio di Senigallia dove è spirata un 72enne del luogo. Una persona si è spenta anche all'ospedale di Pesaro: a perdere la vita è stato un 86enne pesarese.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2960 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (971), mentre sono 495 quelle totali nella provincia di Macerata.
Enrico Diamantini murerà ancora in biancorosso. Il centrale nativo di Fano, classe 1993, ha firmato il rinnovo che lo legherà alla Cucine Lube Civitanova per tre anni. Prosecuzione naturale per un atleta che quando è stato chiamato in causa ha sempre dato un contributo importante al Club.
Cresciuto nel vivaio della Lube e protagonista di esperienze significative in team di SuperLega e A2, nell’ultimo triennio il gigante di 204 cm ha fatto incetta di trofei a Civitanova vincendo un Mondiale per Club, un Champions League, due Scudetti e due Coppe Italia, titoli che hanno arricchito il suo Palmares personale, in precedenza caratterizzato dalla vittoria dei Play Off di A2 con il Volley Potentino nel 2014/15 e dalla conquista della Challenge Cup con Ravenna nel 2018/19. Numerosi anche i titoli messi in bacheca con i collettivi della cantera biancorossa.
“Oggi sono proprio felice– le prime parole di Enrico Diamantini dopo l'accordo – Questo è quello che volevo. Desidero continuare a vincere con il Club in cui sono cresciuto”.
Un’altra famiglia settempedana torna a casa, nella frazione di Serripola, dopo i lavori di ricostruzione che hanno consentito la riparazione del danno, con rafforzamento localizzato della struttura, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale, a causa del sisma, aveva dovuto dichiarare non utilizzabile l’edificio che, nel frattempo, è stato interessato dal lavoro di recupero per un importo complessivo di circa 75mila euro interamente finanziato dall’ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche.
Scontro fra tre auto in superstrada: traffico in tilt. L'incidente si è verificato, intorno alle 16, lungo la superstrada 77 della Valle del Chienti, direzione monti, in prossimità dello svincolo "Tolentino zona industriale".
Per cause ancora in fase di accertamento, tre mezzi sono entrati in collisione tra loro. Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei Vigili del Fuoco. Gli occupanti dei mezzi non hanno riportato gravi conseguenze e sono stati curati sul posto.
La strada è stata momentaneamente chiusa al traffico per consentire il completamento delle operazioni di messa in sicurezza dei mezzi coinvolti, con conseguenti forti disagi al traffico veicolare. Si segnalano code di diversi chilometri.
I rilievi del caso spetteranno agli agenti della Polizia Stradale di Camerino.
Coraggio, orgoglio e generosità. Proprio nel significato più profondo di queste parole è racchiuso lo spirito della 29ª edizione delle Giornate FAI di Primavera in programma sabato 15 e domenica 16 maggio 2021. Le Giornate FAI di Primavera sono il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo l’ultimo periodo di lockdown.
Anche quest’anno la grande manifestazione di piazza del FAI, dal 1993 il più importante evento dedicato al patrimonio culturale che celebra arte, storia e natura, torna a coinvolgere gli italiani - dopo i mesi difficili vissuti - nell’entusiasmante scoperta delle bellezze che ci circondano, grazie all’apertura di 600 luoghi in 300 città e 19 Regioni, molti dei quali poco conosciuti o accessibili in via eccezionale, visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti.
Le Giornate FAI sono un’occasione per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra il FAI e tutti gli italiani. Chi deciderà di partecipare contribuirà ad aiutare la Fondazione, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a portare avanti la sua missione.
Per prenotarsi e prendere parte all’iniziativa è richiesto un contributo minimo di 3 euro. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure attraverso l’iscrizione annuale - sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento - o ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021.
Nelle Marche 61 aperture, 55 beni, 19 località a cura di 5 delegazioni, 6 gruppi FAI, 6 gruppi Giovani. Nell'ultima edizione, risalente al 2019, le Marche segnarono il record di visitatori: oltre 55.000 visitatori negli 80 beni aperti in tutta la regione.
Il catalogo dei beni visitabili durante le Giornate FAI di Primavera raccoglie una proposta così varia e originale che è impossibile da sintetizzare. Ne segnaliamo alcuni:
- Delegazione di Pesaro Urbino:
Rocca Costanza
La Rocca, detta Costanza dal nome di Costanzo Sforza, signore della città, si trova non lontano dalla linea di costa e doveva difendere Pesaro dall'assalto nemico proveniente dal lido o dal porto, e sorvegliare anche la via Flaminia. E' circondata da un profondo fossato a quadrifoglio, in origine pieno d'acqua, superato da un ponte in muratura di cui restano solo le asole murarie.
I lavori di sterro per tale opera di fortificazione iniziarono nel 1474 e, secondo la tradizione del tempo, videro l'intervento di diversi personaggi, dall'imprenditore fiorentino Giorgio di Francesco Marchesi, all'architetto Luciano Laurana, allo stesso committente Costanzo Sforza. L'edificio costituisce un bell'esempio di architettura militare di fine '400; comprendeva inoltre un'aula amministrativa, che serviva da segreteria ducale, ed una residenziale, necessarie in seguito ai tanti disordini interni alla città; successivamente fu destinata all'uso di carcere, subendo diverse modifiche.
L'antica fortezza ha una pianta quadrata con quattro torri cilindriche angolari di circa 20 metri di diametro, su basi scarpate. Il portale a sagoma poligonale, è sormontato da una fascia di pietra d'Istria con lo stemma ed il nome latino del duca Giovanni Sforza, che terminò l'imponente opera nel 1483. Le basi scarpate delle torri dovevano deviare i colpi delle bombarde e attutirli. Varcato l'ingresso, si accede ad un ampio cortile, disegnato dal Laurana, con porticati ad archi regolari ricchi di capitelli, scudi e peducci con emblemi sforzeschi.
- Delegazione di Ancona:
Osservatorio astronomico Paolo Senigalliesi
L'Osservatorio astronomico di Ancona, gestito dall'A.M.A. (Associazione Marchigiana Astrofili), è situato nella zona di Pietralacroce, una delle colline più alte della città che mirano il mar Adriatico e lo skyline storico e portuale del capoluogo. All'interno della sua caratteristica struttura a cupola sono contenuti due telescopi oggetti di continui studi: 1 rifrattore da 150 mm di diametro, usato prevalentemente per la visione di oggetti planetari e 1 riflettore (Newton) da 400 mm di diametro, usato per la visione degli oggetti nebulari.
Inaugurato nel 1976 durante il X congresso dell'Unione Astrofili Italiani in programma ad Ancona. Sul terreno demaniale ottenuto in concessione venne innalzata una costruzione poligonale a 24 lati, parti prefabbricate ancorate a un plinto di cemento, sulla quale venne montata una cupola in vetroresina con ossatura metallica. In merito alla strumentazione, l'università di Catania aveva dismesso in quel periodo un tubo rifrattore con montatura del tipo Merz-Cavignato che per tanti anni aveva operato sull'Etna. La parte meccanica venne ceduta con la formula del “prestito permanente” e a questa montatura venne applicato un tubo a traliccio e sistema ottico newtoniano di 35 cm di diametro e 225 cm di focale. La realizzazione dello specchio e la supervisione alla trasformazione della meccanica fu opera di Paolo Senigalliesi, il compianto socio al quale l'Osservatorio stesso è dedicato.
- Delegazione di Fermo:
Mostra pittorica permanente Giuseppe Pende
Giuseppe Pende, di origine pugliese, incomincia a dipingere all'età di 8 anni grazie anche alla passione del padre Nicola, pittore dilettante, di professione magistrato, dimostrando subito notevole propensione alla pittura. Si iscrive alla facoltà di Architettura. Negli stessi anni frequenta con ottimi risultati i campi di atletica e nel 1935 diviene campione italiano di salto triplo. Tra gli anni cinquanta e sessanta Pende inizia a eseguire sculture in varie tecniche e dimensioni che spaziano dal bassorilievo al tutto tondo, dai bronzi alle statue lignee. Nei primi anni settanta inizia a sostituire i l'olio ad altri colori, intraprendendo così un nuovo periodo di ricerca artistica dove predilige altre tecniche come le tempere, gli acrilici, i pastelli, le matite, i pennarelli e persino le biro. Anche i supporti sui quali dipinge sono i più disparati: tele, formica, lastre zincate, alluminio, ottone, tavole, carta e cartoncini, piastrelle di ceramica, masonite, seta e altre stoffe.
- Delegazione di Ascoli Piceno:
Palazzo e Pinacoteca Vescovile
Nella splendida città di Ascoli Piceno, Piazza Arringo è la più antica e la più grande in dimensioni, caratterizzata sul lato sud dall'imponente facciata del Palazzo Comunale dell'Arengo e ad est dalla Cattedrale di S. Emidio col Battistero; tra i due blocchi chiude il lato sud il complesso del Palazzo Vescovile, che ha di fronte edifici rimaneggiati tra XVIII e XIX secolo tra i quali Palazzo Panichi, sede del Museo Archeologico.
Il Palazzo Vescovile di Ascoli è costituito da un complesso di tre edifici adiacenti di diversa epoca e stile; fino al secolo scorso con gli orti e il giardino murato lambiva le sponde del sottostante Torrente Castellano e nel tardo medioevo costituiva il luogo del potere politico-religioso del Vescovo di Ascoli.
La grande facciata della Cattedrale di Cola dell'Amatrice (1529) si sovrappose parzialmente al Palazzo Caffarelli e successivamente il nuovo Episcopio chiuse il lato Sud della Piazza.
Palazzo Caffarelli si sviluppa su tre livelli e dalle epigrafi in facciata conosciamo gli interventi operati dal vescovo Caffarelli nel 1496 e dal vescovo Filos Roverella con il primo restauro. Sull'angolo opposto si erge il Palazzo Roverella. L'edificio fu fatto costruire a cominciare dal 1532 dal Vescovo Roverella (1518-1550), poggia su un alto basamento in bugne rustiche e tra le finestre del primo piano, sotto lo stemma papale è collocata l'epigrafe celebrativa. Il fronte posteriore del Palazzo si sviluppa su quattro livelli fuori terra, con un doppio ordine di loggiato a tre arcate, sul grande giardino all'italiana. La loggia del piano primo fu tamponata nel XVIII secolo e all'interno delle arcate vennero realizzate semplici finestre rettangolari. Tra i due palazzi si sviluppa la lunga facciata dell'Episcopio, frutto di numerosi interventi architettonici fatti eseguire dai Vescovi nelle diverse epoche.
- Delegazione di Macerata:
Cingoli: passeggiata verso il centro storico
Una passeggiata alla scoperta della meravigliosa realtà paesaggistica che avvolge come un abbraccio, il prestigioso nucleo architettonico-monumentale della città di Cingoli. Il percorso guidato da giovani esperti conoscitori del territorio, ha nei luoghi topici, i suoi affascinanti riferimenti: i viali Gino Valentini, i giardini pubblici, i viali della Carità e il parco delle Pietre Vive. Attraverso la Porta dei Tassi ci si inoltra poi verso via della Polisena e il quartiere dello Spineto, costeggiando i palazzi nobiliari tra gli altri Palazzo Puccetti, affiancati da umili case, fino ai resti dell'antica Sinagoga. Il percorso si conclude con la originale e coinvolgente esperienza del "Restauro Aperto" nella Chiesa di Santo Spirito prestigioso luogo sacro le cui origini risalgono alla metà del 300.
Tanti però saranno i gioielli delle Marche da poter visitare, tra gli altri anche: il borgo storico di Offida, Villa Cerboni Rambelli e la Riserva naturale Sentina a San Benedetto del Tronto, l'Antica farmacia dell'ospedale Fatebenefratelli di Jesi, la cattedrale di San Flaviano a Recanati, il complesso storico Cartiere Miliani a Fabriano, il percorso di architettura modernista a Senigallia, Villa Severini a Fano.
Domenica 9 maggio alle ore 17 nella Basilica di San Nicola da Tolentino, alla presenza del vescovo diocesano Nazzareno Marconi, della Commissione diocesana composta da 5 membri (il Delegato del Vescovo don Gianni Compagnucci, il Promotore di Giustizia don Giacomo Pompei, il Notaio Attuario la consacrata Maria Antonietta Germondani, il Notaio Aggiunto il signor Leonardo Salvatori, il Cursore la signora Maria Federici Fenati) e della Commissione storica composta da 3 membri (il Presidente Padre Marziano Rondina, il signor Rossano Cicconi e il signor Paolo Paoloni) si svolgerà l'apertura della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione di fra Mario Gentili.
L'intera cerimonia sarà trasmessa in diretta su EmmeTv, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook della diocesi di Macerata. Sarà trasmessa anche la Santa Messa successiva, nel corso della quale sarà accesa e benedetta la Fiaccola della Pace e del Perdono, col gemellaggio tra Tolentino e Cascia.
Dal 10 al 14 maggio si terrà la IV Settimana di Eccellenza «L’innovazione pedagogica e didattica nel sistema formativo» organizzata nell’ambito delle attività didattiche di alta qualificazione promosse dal Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università degli Studi di Macerata. In programma seminari e laboratori per studenti e dottorandi e un convegno nazionale di studi.
L’iniziativa si terrà in modalità telematica attraverso la piattaforma Zoom e gli interessati potranno collegarsi al seguente link: https://zoom.us/webinar/register/WN_vv1dpIZsQmyZ0ICUBzAW5g. Per informazioni: www.3i4u.unimc.it, settimanadieccellenza2020@unimc.it .
A inaugurare la settimana saranno – lunedì 10 maggio alle 15.00 – Lorella Giannandrea, direttrice del Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, Michele Corsi, professore emerito di Pedagogia generale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata e Roberto Sani, coordinatore scientifico e organizzativo della Settimana di Eccellenza.
Martedì 11 maggio alle 9.00 si apriranno i lavori del convegno nazionale di studi sul tema «L’innovazione pedagogica e didattica nel sistema formativo italiano dall’Unità al secondo dopoguerra» al quale parteciperanno docenti e studiosi di numerosi atenei italiani.
Nella sessione mattutina interverranno Edoardo Bressan (Università degli Studi di Macerata), Fulvio De Giorgi (Università degli Studi di Modena e Reggio), Giorgio Chiosso (Università degli Studi di Torino), Maria Cristina Morandini (Università degli Studi di Torino), Marta Brunelli (Università degli Studi di Macerata), Roberto Sani (Università degli Studi di Macerata) e Simonetta Polenghi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). Nella sessione pomeridiana – presieduta da Giuseppe Trebisacce (Università degli Studi della Calabria) – si susseguiranno gli interventi di Hervé A. Cavallera (Università degli Studi di Lecce), Tiziana Pironi (Università degli Studi di Bologna), Maria Tomarchio (Università degli Studi di Catania), Juri Meda (Università degli Studi di Macerata), Lorenzo Cantatore (Università degli Studi di Roma Tre), Carla Ghizzoni (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Fabio Targhetta (Università degli Studi di Macerata), Renata Bressanelli (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Chiara Meta (Università degli Studi di Roma Tre).
I lavori riprenderanno mercoledì 12 maggio alle 9.00 con la terza sessione presieduta da Alberto Barausse (Università degli Studi del Molise). Interverranno Carmen Betti (Università degli Studi di Firenze), Carmela Covato (Università degli Studi di Roma Tre), Giuseppe Zago (Università degli Studi di Padova), Anna Ascenzi (Università degli Studi di Macerata), Luigiaurelio Pomante (Università degli Studi di Macerata). La quarta e ultima sessione – prevista nel pomeriggio – sarà presieduta da Mirella D’Ascenzo (Università degli Studi di Bologna). Parteciperanno Benedetto Vertecchi (Università degli Studi di Roma Tre), Francesca Borruso (Università degli Studi di Roma Tre), Paolo Alfieri (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Cristiano Corsini (Università degli Studi di Roma Tre), Edoardo Puglielli (Università degli Studi di Roma Tre), Monica Galfrè (Università degli Studi di Firenze) e, infine, per le conclusioni, Roberto Sani (Università degli Studi di Macerata).
Nel programma anche diversi appuntamenti riservati a studenti e dottorandi dell’Università di Macerata. Lunedì 10 maggio, alle 16.00, Francesco Tonucci (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche) proporrà un incontro sul tema «Si può insegnare a fare innovazione didattica?», mentre giovedì 13 e venerdì 14 – dalle 9 alle 12.00 – il Museo della scuola «Paolo e Ornella Ricca» organizzerà il laboratorio di alta specializzazione con Fabio Targhetta e Marta Brunelli (Università degli Studi di Macerata) e Francesca Davida Pizzigoni (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa).
Giovedì 13, dalle 15.00 alle 18.00, si terrà il seminario di alta specializzazione «What is educational innovation? A critical look from history» con María del Mar Del Pozo Andrés (Universidad de Alcalá – Spagna) e Sjaak Braster (Erasmus Universiteit, Rotterdam – Olanda). Il seminario si svolgerà in lingua inglese e sarà tradotto simultaneamente in lingua italiana.
La Regione ripropone, per il prossimo triennio, il servizio di dialisi riservato ai turisti che scelgono le Marche per soggiornare. A partire da questa estate e per tutto il 2023, la prestazione verrà garantita l’intero anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre.
“Abbiamo rimodulato il progetto per favorire i non residenti che vengono nella nostra regione per vacanza o per motivi familiari e di lavoro, estendendo le opportunità tradizionalmente offerte dalle strutture sanitarie aderenti all’iniziativa – riferisce l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini – Già le dialisi, per i non residenti, potevano essere effettuate, a partire dalle festività pasquali, fino ai mesi estivi, anche con turni serali. L’emergenza Covid-19 ha bloccato, dallo scorso anno, tutte le attività turistiche. In vista della ripartenza, potenziamo il servizio per permettere di trascorrere vacanze serene, avendo a disposizione un centro dialisi di riferimento al quale rivolgersi”. Il progetto triennale è stato finanziato con 432 mila euro. Serviranno a rafforzare i servizi dialisi, remunerando il personale coinvolto.
I turisti hanno sempre apprezzato la qualità delle prestazioni offerte, avviate dal 2009, quando le Marche hanno accolto l’appello dell’Associazione nazionale emodializzati (Aned) che chiedeva di garantire al dializzato il diritto di spostarsi sul territorio nazionale per motivi non clinici. Sulla base degli ultimi dati disponibili, quelli pre Covid-19, del 2019, nelle Marche, sono state effettuate 1.301 prestazioni, a fronte delle 1.440 del 2018 e delle 1.219 del 2017. Sono state 509 quelle realizzate in orario notturno. Sulla base della residenza, 38 persone venivano dalla provincia di Roma, 23 da quella di Milano, 7 da Perugia e 4 erano stranieri. Il 60% degli utenti si trovava nella fascia di età 61-80 anni, due avevano 94 anni. Il contributo di dialisi maggiore è stato garantito dalle località costiere: Senigallia, Civitanova Marche, Fermo-Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto. Nelle zone interne si segnalano, invece, i Centri di Fabriano, Jesi e Tolentino.
Prorogato al 30 giugno il termine di presentazione delle domande per la selezione dell’assegnazione di borse di studio a sostegno delle spese sostenute dalle famiglie degli studenti che frequentano la scuola secondaria di secondo grado, per l’anno scolastico 2020/2021.
Si ricorda che possono presentare domanda i genitori o gli altri soggetti che rappresentano il minore, ovvero lo stesso studente se maggiorenne, residenti nel Comune di Macerata, che appartengano a famiglie il cui ISEE 2021 sia inferiore o uguale a 10.632,94 euro.
È possibile inviare il modulo di domanda, reperibile nella segreteria delle scuole, al servizio Scuola del Comune di Macerata e alla portineria dell’Ente in viale Trieste, 24 o nel sito www.comune.macerata.it.) compilato e firmato, all’indirizzo ufficioscuola@comune.macerata.it
Per informazioni gli interessati possono rivolgersi al Servizio Scuola del Comune di Macerata, viale Trieste, 24 (tel. 0733256453/534), e mail ufficioscuola@comune.macerata.it
Si scrive ABRIOPACK, si legge “Il biopackaging in una filiera avicola industriale a basso impatto ambientale nel rispetto dell’economia circolare”: parliamo del progetto che ha ottenuto un finanziamento di 324.735 euro nell’ambito del PSR-Programma Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 e che vede come capofila la Società cooperativa agricola Carnj (gruppo Fileni) ed un partenariato composto da Università di Camerino, Novamont S.p.A. Società Benefit, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche (IZSUM), Società Agricola Sorriso Srl, Società Agricola Biologica Fileni Srl, Arca Srl Benefit.
Avviato nel febbraio 2019 con durata triennale, il progetto ha l’obiettivo di sostituire i materiali tradizionali utilizzati nel packaging agroalimentare con un packaging biodegradabile adatto alla conservazione delle carni avicole ottenute con metodi di produzione antibiotic-free e valutare l’effetto dei materiali di scarto di questo processo (bioplastiche biocompostate) sui suoli destinati alla produzione della materia prima agricola, in ottica di economia circolare.
Segue la strategia delle 3 R (Ridurre - Riutilizzare - Riciclare) e punta, quindi, a diminuire l’impatto sull’ambiente e a salvaguardare le risorse naturali in un’ottica di economia circolare.
L’incontro di presentazione dei primi risultati del progetto, che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 4 maggio, è stato aperto dai saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari, del Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura Regione Marche Mirco Carloni, dell’Amministratore Delegato Carnj S.C.A e Vice Presidente della Fileni Alimentare spa Massimo Fileni, dell’Amministratore Delegato Novamont S.p.A. Società Benefit Catia Bastioli.
Sono poi seguiti gli interventi di Alessandro Tramontano Gruppo Fileni, Francesca Blasi dell’IZSUM, Giacomo Rossi, Gianni Sagratini e Antonietta La Terza di Unicam, Daniele Turati di Novamont S.p.A. Società Benefit, Marco Ricci di CIC, Bruno Garbini Presidente Arca Srl Benefit, Francesco Petretti, biologo.
“Siamo capofila di questo progetto, che ci sta dando davvero delle grandi soddisfazioni - ha affermato Massimo Fileni, Amministratore Delegato Carnj Società Cooperativa Agricola - perché sta già portando benefici molto importanti per la nostra produzione, sia dal punto di vista dell’allevamento, con l’eliminazione degli antibiotici, sia dal punto di vista del packaging. Un progetto, quindi, che seguo davvero con interesse e che sicuramente porterà al raggiungimento di obiettivi importanti”.
Alessandro Tramontano, Project Manager Filiera Estesa Fileni, ha poi introdotto Abriopack in tutta la sua complessità, presentando nel dettaglio le finalità, i partner e le attività svolte dall’avvio dei lavori. “Questo è un progetto interdisciplinare che permetterà di promuovere un modello agroindustriale circolare volto alla riduzione dei rifiuti indifferenziati, al recupero di materia organica e ad un fine vita virtuoso e sostenibile. Le parole chiave che potrebbero riassumerlo, infatti, sono: riciclo, rigenerazione, eco-design e agricoltura”.
Per Unicam sono coinvolti nel progetto i ricercatori delle Scuole di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, di Bioscienze e Medicina Veterinaria e di Scienze e Tecnologie con il coordinamento dei professori Gianni Sagratini e Giacomo Rossi.
“Gli studi condotti – hanno sottolineato il prof. Sagratini ed il prof. Rossi a nome di tutto il team Unicam coinvolto – attestano che il nuovo packaging compostabile, biodegradabile e prodotto a partire da biopoliesteri è in grado di conservare la carne avicola antibiotic free durante tutta la sua shelf life (14 giorni) con la stessa efficacia di una classica vaschetta in Polietilene Tereftalato (PET). Un’innovazione tecnologica molto importante dunque, che va nella direzione di rispettare l’ambiente e allo stesso tempo di preservare la sicurezza del consumatore”.
“Con questo progetto si conferma ancora una volta – ha affermato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – non solo la vitalità dei nostri ricercatori, ma anche l’importanza delle attività di trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori a beneficio dello sviluppo economico del territorio, attraverso il sostegno alle imprese che in esso vi operano, in questo caso a beneficio della valorizzazione dell’agroalimentare con un attenzione particolare alla sostenibilità ed alla circolarità dell’economia”.
I dati raccolti dal gruppo di ricerca Unicam e IZSUM suggeriscono nuove soluzioni per la riduzione della resistenza antibiotica negli allevamenti, attraverso interventi per modulare la flora microbica intestinale nei primi giorni di vita del pulcino. In attesa di una standardizzazione della procedura, le prove condotte mostrano una riduzione significativa della colonizzazione da parte di germi antibiotico-resistenti accompagnata da un miglioramento della salute intestinale negli animali.
Bruno Garbini, Presidente di Arca Srl Benefit, partner di Abriopack, ha illustrato brevemente il Progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ribadendo l’importanza di un suolo sano per ottenere cibi sani, che fanno bene alle persone e, quindi, al pianeta. “Terra buona, cibo sano, infatti, è lo slogan del Progetto ARCA - ha dichiarato Garbini - perché tutto dipende dal suolo che, se curato e rispettato, ha la capacità di preservare l’eco-sistema. Ecco perché ARCA promuove un’agricoltura bio rigenerativa, che va oltre il biologico tradizionale e che utilizza tecniche e tecnologie per rigenerare il terreno in termini di microflora, microfauna e humus. Un progetto, quello ARCA, che punta inoltre alla costruzione di una filiera innovativa. Filiera che inizia in campo e arriva direttamente al mercato, all’interno della quale viene valorizzata la figura dell’agricoltore dal punto di vista economico e sociale per il suo ruolo di presidio e gestore del territorio”. Garbini, infine, ha espresso soddisfazione per la recente costituzione del Distretto Biologico Regionale, proponendo di porre la futura sede a Camerino, anche come segnale di rilancio per le aree interne in difficoltà.
Francesco Petretti, biologo, ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura amica dell’ambiente, poiché almeno il 50 % della biodiversità europea in qualche modo è collegata alla gestione degli ambienti agricoli. Chiudendo il cerchio, rappresentato dalla sostenibilità dei sistemi agricoli, dalla qualità del prodotto per i consumatori, dalla conservazione della biodiversità e dal benessere degli animali allevati, l’agricoltura diventerà veramente il pilastro della gestione sostenibile del nostro territorio.
Intervento di manutenzione straordinaria della palestra della scuola dell’infanzia e primaria “Dolores Prato” di via Cardarelli.
L’intervento, dell’importo complessivo di 260mila euro, consiste nel rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura, inserendo nel pacchetto che la compone, oltre alla barriera al vapore in polietilene, anche un pannello in polistirene estruso per coibentare il soffitto migliorando di gran lunga la dispersione termica e riducendo anche i consumi energetici.
Si andrà poi a inserire sul tetto una linea vita che permetterà di eseguire le future opere di manutenzione in completa sicurezza e si procederà alla rimozione di tutto il pavimento della palestra in parquet e del relativo massetto con il rifacimento di una nuova pavimentazione sportiva vinilica in Pvc provvista di certificazione ignifuga.
L’intervento riguarderà anche la demolizione dei pavimenti e i rivestimenti degli spogliatoi, il rifacimento dell’impianto idrico-sanitario dei bagni e delle docce con la realizzazione di due nuovi bagni per disabili, attualmente non presenti, uno per ogni spogliatoio. Si procederà anche alla ripresa dell’intonaco degli spogliatoi dove si prevede uno zoccolo di 1,20 metri con intonaco deumidificante per contrastare la risalita dell’umidità e, infine, si procederà alla tinteggiatura finale.
L’intervento di manutenzione straordinaria, al quale hanno collaborato gli assessorati ai Lavori Pubblici, all’Istruzione e allo Sport e il cui avvio è previsto entro l’estate, è volto a fronteggiare le infiltrazioni di acque meteoriche provenienti dal tetto che hanno provocato, in alcuni punti, anche il sollevamento dei listelli accoppiati del pavimento costituito da parquet.
"Con questo atto di indirizzo abbiamo voluto effettuare un intervento sostanziale di rigenerazione del plesso adibito alle attività di educazione fisica e motoria – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. L’attenzione di questa Amministrazione per l’edilizia scolastica si manifesta in azioni concrete perché riteniamo che le scuole rappresentino una priorità del programma politico. L’attività scolastica deve essere svolta in ambienti sicuri, confortevoli e salubri e siamo certi che le famiglie apprezzeranno tale impegno che porterà anche un notevole risparmio energetico".
A Cingoli è stato completato il censimento dei tigli nel Viale della Carità e avviate le verifiche di stabilità degli altri esemplari
A fine 2020 il Comune di Cingoli ha incaricato il dr Renzaglia esperto forestale per fare una preliminare ricognizione di tutto il patrimonio arboreo comunale, procedendo a un censimento generale degli alberi ad alto fusto insistenti nel suo territorio. Il primo lotto ha riguardato il Viale della Carità.
La ricognizione consiste nella raccolta puntuale di dati riferiti alle caratteristiche degli alberi che verranno pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Cingoli.
Le informazioni acquisite con il censimento sono la codificazione univoca, la posizione, la specie arborea, il diametro, l'altezza e le caratteristiche in cui vegeta l’albero. Questo metodo verrà esteso successivamente a tutti gli alberi del centro storico.
Ciò permette all'Amministrazione comunale di monitorare tutto il patrimonio e nel contempo a garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica, soprattutto nei casi in cui nel tempo non sono state svolte opere di manutenzione significative.
Dallo studio attento e scrupoloso effettuato dall'agronomo dr Renzaglia si evidenzia la necessità di un immediato abbattimento di cinque tigli che presentano problemi di stabilità tali da risultare pericolosi per la pubblica incolumità. Le condizioni di precarietà statica sono dovute dalle diffuse cavità al castello e sulle branche principali conseguenza di tagli non rimarginati o sbrancamenti per vento o eccessivi carichi di neve.
“Quello svolto sul patrimonio arboreo è un lavoro attento e rigoroso, in costante divenire, che richiede meticolosità, oltre a un monitoraggio costante – evidenzia Pamela Gigli assessore all’Ambiente- necessario per garantirne la futura vitalità”.
“Abbiamo chiesto ad un esperto di effettuare alcune valutazioni di stabilità - prosegue il Sindaco Michele Vittori - e purtroppo sono emerse situazioni emergenziali, che ci vedono costretti a procedere con alcuni abbattimenti, decisi non certamente a cuor leggero, ma con grande senso di responsabilità. I 5 esemplari pericolosi verranno comunque sostituiti nella piantumazione generale in programma”.
“Inoltre - ha aggiunto l'Assessore Gigli - si punterà a garantire un qualificato piano di potature mirate alla salvaguardia e alla tutela del Viale.
Il Viale Valentini, il Viale della Carità e il Parco delle Pietre Vive sono l'essenza stessa di Cingoli – dicono il sindaco Michele Vittori e l'assessore all'Ambiente Pamela Gigli - per questo le misure adottate rivestono particolare importanza per garantire alle future generazioni la possibilità di fruire e godere di un patrimonio arboreo unico.
I dati del primo quadrimestre 2021 della ricostruzione post sisma nelle quattro Regioni del Centro Italia dimostrano che la semplificazione della normativa e delle procedure varata nel corso del 2020 sta producendo frutti importanti. Il numero di domande di contributo approvate nei primi quattro mesi è quasi pari a quello dell’intero 2020, con un ritmo di crescita triplo. E con le nuove Ordinanze, concordate venerdì scorso con i Governatori e i Sindaci e firmate oggi dal Commissario Straordinario, Giovanni Legnini, si apre una nuova fase.
Quella segnata dall’avvio della ricostruzione nei centri maggiormente colpiti, come Amatrice e Camerino, e delle opere pubbliche più critiche e urgenti, a partire dall’edilizia scolastica, con le Ordinanze Speciali in deroga. Il processo di ricostruzione, inoltre, fa un altro forte salto di qualità con l’Ordinanza che aumenta, fino a raddoppiarli, i contributi dello Stato per la riparazione e la ricostruzione degli edifici di interesse storico, artistico e culturale, anche se non espressamente vincolati.
Si creano le condizioni, dunque, per una ricostruzione rispettosa dei luoghi e della loro storia, dell’ambiente, grazie alla possibilità di coniugare contributi e Superbonus, e sicura, grazie agli studi di approfondimento su frane e faglie.
I dati di aprile e dei primi quattro mesi
Nei primi quattro mesi del 2021 sono state approvate 2.600 richieste di contributo, quasi quante quelle accordate in tutto l’anno scorso, che sono state 2.700. Nel complesso, a fronte 20.300 domande presentate, circa un terzo di quelle realisticamente attese, quelle accolte sono pari a 9.546.
In 4.651 cantieri i lavori di ricostruzione o riparazione si sono già conclusi con la consegna degli edifici, ed il conseguente rientro a casa delle famiglie che li abitavano. Dall’inizio dell’anno gli immobili riparati, all’interno dei quali vi sono in genere più unità immobiliari, sono circa mille (957), dal 30 giugno 2020 oltre duemila (2.109). I cantieri che sono attualmente attivi in tutti i Comuni del cratere e fuori cratere sono più di 4.500.
La forte accelerazione della ricostruzione è confermata dai dati della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce i fondi per la ricostruzione, attraverso le banche convenzionate. Le erogazioni effettive nel periodo gennaio-aprile del 2021 sono cresciute del 55% rispetto all’analogo periodo del 2021.
L’Ordinanza sugli edifici storici e culturali
Con l’Ordinanza 116 si introduce un’innovazione radicale nella determinazione dei contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma, in considerazione dell’importanza paesaggistica e del carattere dell’architettura storica di cui, per la maggior parte, sono costituiti i piccoli centri dell’Appennino danneggiati dal sisma. Si prevede, in particolare, un aumento del contributo di ricostruzione fino al 100% per gli immobili dichiarati di interesse culturale, fino al 70% per quelli tutelati ope legis e per quelli ricompresi nei centri e nuclei storici sottoposti a vincolo paesaggistico specifico, e fino al 50% per gli immobili nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, o qualificate come tali dagli strumenti urbanistici regionali o comunali, in quanto architettura storica e tradizionale. Viene superato in questo modo l’attuale sistema di maggiorazione del contributo, automatico e rigido, prevedendo un incremento in funzione premiale all’adozione di buone soluzioni progettuali e di idonee pratiche realizzative, per favorire soluzioni conservative di restauro e scoraggiare il ricorso semplicistico alla demolizione e ricostruzione.
Le Ordinanze Speciali in deroga
Dopo l’intesa raggiunta venerdì in Cabina di Coordinamento il Commissario Giovanni Legnini ha firmato oggi sette Ordinanze Speciali in deroga
- la ricostruzione del centro storico di Amatrice,
- la ricostruzione del centro storico Camerino
- ripristino del comune e delocalizzazione edilizia residenziale pubblica a Valfornace (Mc)
- ricostruzione delle scuole di Ascoli Piceno
- ricostruzione delle scuole e del Municipio di Teramo,
- ricostruzione degli edifici residenziali pubblici di Teramo e di altri comuni della Provincia.
- ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia
Un’altra Ordinanze Speciale, per le scuole di San Ginesio sarà firmata nei prossimi giorni, non appena ricevuto il parere dell’Anac. Al momento sono in fase di predisposizione una ventina di altre Ordinanze Speciali in deroga, tra le quali quelle per Accumoli, Arquata del Tronto, Campotosto, Norcia, Pieve Torina e molti altri Comuni tra quelli maggiormente colpiti.
Con questi provvedimenti viene data concreta attuazione ai poteri speciali concessi da Governo e Parlamento al Commissario, che può disporre Ordinanze in deroga alla normativa vigente per la ricostruzione di opere pubbliche urgenti o caratterizzate da criticità e per la ricostruzione unitaria dei centri storici dei comuni maggiormente colpiti. Le Ordinanze definiscono specificamente le deroghe cui si ricorre, in particolare riguardo al codice degli appalti e al procedimento di approvazione dei progetti, il supporto tecnico a sostegno dei soggetti attuatori, la nomina dei sub-commissari e gli stanziamenti necessari.
Compresa quella per Unicam, le Ordinanze Speciali prevedono interventi pubblici per un importo di 276,6 milioni di euro, dei quali 172 già stanziati con le vecchie Ordinanze ed ulteriori 104 milioni di euro a valere sulla contabilità speciale del Commissario Straordinario, da realizzarsi in tempi che variano da 6 mesi a un massimo di 36 mesi.
L’Anteas di Macerata, associazione di volontariato e promozione sociale sostenuta dalla Fnp Cisl, promuove e organizza il trasporto gratuito per gli over 65 che si recano a fare la vaccinazione Covid-19. La gratuità è applicata sul tragitto dalla residenza al centro vaccinale di competenza e ritorno ed è valida per i residenti dei comuni di Corridonia, Macerata (in collaborazione con le associazioni aderenti all’iniziativa), Mogliano, Montefano, Potenza Picena, Treia. L’iniziativa è valida anche per il secondo vaccino di richiamo. In caso di utenti che necessitano di accompagnamento, la gratuità è valida anche per l’accompagnatore.
A Montelupone e Tolentino, in collaborazione con i Comuni, è garantito il servizio con il pagamento di un contributo minimo per fasce chilometriche.
Dal 20 febbraio, data di inizio della campagna vaccinale degli over 80 nella Regione Marche, l’Anteas di Macerata ha trasportato diverse decine di utenti negli hub vaccinali e assistito le persone nella prenotazione dell’appuntamento online.
Questa iniziativa si inserisce nell’insieme delle attività che l’Associazione offre e ha messo in campo in questo difficile periodo di emergenza sanitaria: taxi sociale, consegna farmaci a domicilio, spesa a domicilio, ascolto sociale.
Prende il reddito di cittadinanza, ma ha una barca da diporto di 12 metri: denunciata una donna dell’Anconetano
Nell'ambito dei controlli per accertare l'avvenuta comunicazione al fisco del valore delle unità da diporto immatricolate all'estero, i militari della Guardia di Finanza del Reparto Operativo Aeronavale di Ancona hanno individuato una cittadina italiana residente nell'Anconetano proprietaria di una barca a vela, che oltre a non segnalarla al fisco, ha indebitamente percepito il reddito di cittadinanza per 23 mesi, presentando per ben due volte la richiesta del sussidio, dichiarando di possedere i requisiti previsti per l'erogazione. Nel corso dell'ordinaria attività di controllo svolta nel porto di Marina Dorica, i finanzieri della Stazione Navale di Ancona hanno individuato l'imbarcazione battente bandiera belga, ma di proprietà di un'italiana.
Il controllo eseguito con l'ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha consentito di riscontrare la mancata presentazione, fin dal 2017, delle dichiarazioni dei redditi con il relativo quadro RW attestanti il possesso dell'imbarcazione, un bene estero del valore di euro 38mila. Alla donna sono state contestate le violazioni amministrative per l'omessa dichiarazione dei redditi con le relative sanzioni. È risultato, inoltre, che percepiva il reddito di cittadinanza, avendo omesso di essere proprietaria della barca, il cui possesso esclude automaticamente dal beneficio. In questo modo aveva percepito indebitamente oltre 16mila euro. È stata segnalata alla Procura della Repubblica di Ancona per aver indebitamente percepito erogazioni a danno dello Stato, reato che prevede fino a 6 anni di reclusione, e all'Inps per il blocco dell'erogazione ed il contestuale recupero della somma incassata
(Fonte Ansa)
Anche la CBF Balducci HR Macerata, vincitrice della Coppa Italia Frecciarossa di Serie A2 di volley femminile, viaggia con Contram nelle sue trasferte. Un connubio fortunato, che va ad unirsi alle fortune sportive di altre grandi realtà come Lube Volley, Santo Stefano Basket o Matelica Calcio. Connubio che il Presidente del Contram Stefano Belardinelli ha celebrato con la consegna di una targa alla società Helvia Recina Volley, in omaggio alla vittoria della Coppa.
“Per noi è un grande piacere accompagnare squadre vincenti come l'Helvia Recina e tante altre squadre che viaggiano con noi – ha dichiarato Stefano Belardinelli – Questa società sportiva ha il merito, oltre ai risultati, di dedicare molta attenzione al sociale, al settore giovanile, all'inclusione allo sport dei diversamente abili. Oltre a questo c'è il mio ricordo personale dello storico presidente Tito Antinori. Chi ha preso le redini oggi lo sta facendo con grande entusiasmo e personalità. Il volley è uno sport importante nelle Marche ed il settore femminile è rilevante per il seguito che offre. Noi siamo contenti di offrire un servizio di qualità a questa società, vogliamo continuare a farlo seguendo la squadra nelle trasferte ma anche vivendo con loro quello che succede nel corso dell'anno.”
Un momento importante anche per la squadra e la società, che con i loro risultati e con la capacità di reagire anche nelle difficoltà hanno rappresentato la forza di tutto un territorio.
“Per noi è stato un grande successo – conferma Ilenia Peretti, capitano della CBF Balducci – L'auspicio è quello di aver portato una grande gioia a questa città e a questa provincia; essendo anche io di Macerata la soddisfazione è ancora più grande. Per me che vivo qui, la Contram l'ho sempre vissuta fin da piccola, andando a scuola con le loro corriere, quindi oggi è un onore essere accompagnati da loro ed è bellissimo vedere la scritta Campioni d'Italia 2021sul pullman con il quale abbiamo vissuto le nostre trasferte.”
“Questa consegna è il riconoscimento per un gruppo, da un'azienda come la Contram che ci dà l'onore di fruire dei suoi mezzi – ha dichiarato il presidente dell'HR Volley Pietro Paolella – L'omaggio che ci hanno consegnato rafforza ancora di più l'unione che c'è con il nostro territorio, questo ci spinge sempre di più a lavorare ed a fare bene.