Altri due rinforzi per la Maceratese.
Potenza e qualità. Gabriele Tittarelli è il nuovo bomber della Rata. Tecnica e velocità, invece, per Davide Zandri che rinforzerà il reparto arretrato. Entrambi dall’Eccellenza rispettivamente Sangiustese e Forsempronese. Sono due colpi, classe ’94 il primo, ’91 il secondo, di valore e affidabilità per la Maceratese che è partita oggi per il ritiro agli ordini di Mister Nocera.
Nel fine settimana appena trascorso, nell’ambito della verifica del rispetto delle norme anti-Covid disposta dal Questore di Macerata, il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Civitanova Marche, unitamente alle altre forze dell’ordine, ha proceduto al controllo degli chalet del lungomare di Civitanova Marche.
Uno di questi, il VirgolaZero1, è stato sanzionato per il mancato rispetto della normativa Covid, con violazione dell’art. 4 del DL 2019/20 e la sanzione accessoria della chiusura dell’attività per cinque giorni, che è scattata immediatamente. Nel locale, in particolare, è stato tenuto un dj set con tanto di balli che hanno visto per protagonisti i giovani che hanno affollato lo chalet, in violazione della normativa attualmente vigente.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 849 tamponi: 336 nel percorso nuove diagnosi (di cui 15 nello screening con percorso Antigenico, con 2 positivi rilevati) e 65 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 19,3%). Il tasso di incidenza del virus, ad oggi, è di 55,74 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (ieri era al 55,01).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 65 di cui 9 nella provincia di Macerata, 27 nella provincia di Ancona, 25 nella provincia di Pesaro-Urbino, 1 in quella di Ascoli Piceno, nessuno in quella di Fermo e 3 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (11 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (19 casi rilevati), contatti in ambito domestico (10 casi rilevati), contatti in ambiente di vita e socialità (3), contatti extra regione (2), contatti in ambito lavorativo (3). Altri 10 casi sono ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un forte incremento rispetto alla giornata precedente (anche a causa dell'incidenza del weekend): incidenza al 19,3% oggi, rispetto al 6,7% registrato ieri.
Sono in aumento di quattro unità i ricoveri Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono 35 tra i quali 6 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto alle ultime 24 h), 28 in reparti non intensivi, e un paziente nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso, invece, correlato alla pandemia nelle ultime 24 ore.
Vi sono inoltre 4 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (nell'Rsa di Campofilone), mentre altre tre persone Covid positive sono ospitate nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche (2) e Macerata (1).
Pronti a minacciare gli agenti della Polizia locale quando si trovano davanti alla tastiera di un computer o con uno smartphone in mano, ma molto meno “spacconi” una volta convocati al Comando per rispondere delle proprie parole e difendersi da una denuncia per minacce e diffamazione.
E’ successo nei giorni scorsi quando, dopo la diffusione e la pubblicazione da parte degli organi di informazione locale di un comunicato stampa di bilancio su operazioni di controllo effettuate sul territorio dal Comando della Polizia locale, diffuso dall’ufficio Stampa del Comune di Macerata, sono stati riscontrati commenti sui social network con insulti e minacce nei confronti degli agenti.
Il Comando, sotto la guida del comandante Danilo Doria, con il vice comandante Fabrizio Calamita e il sostituto commissario Ilaria Ferranti, ha immediatamente avviato un’attenta attività di verifica e controlli incrociati, resi possibili anche grazie alla collaborazione della Polizia Postale e la Polizia locale di alcuni Comuni del territorio, ed è riuscito a risalire agli autori.
Si tratta di un uomo e di una donna adulti - quest’ultima ha riconosciuto di essere l’autrice del commento “incriminato” mentre l’uomo ha ammesso di usare Facebook ma non di aver commentato la notizia - dell’hinterland maceratese che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata.
C’è una lunga strada da percorrere, in termini di impegno e sacrificio, prima di giungere ai massimi livelli sportivi. Magari, chissà, prima di conquistare una medaglia olimpica. Lo sa bene Ester Grandinetti, di Caldarola, che però, a soli 10 anni ha già raggiunto il suo primo importante traguardo, aggiudicandosi il “Trofeo Pinocchio”, la fase nazionale dei Giochi della Gioventù di Abano Terme, nella specialità del tiro con l’arco olimpico, categoria ragazze.
Questa la motivazione dell’invito che è stato formulato alla giovane campionessa dal Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, e dal Vicepresidente, Gianluca Pasqui, che le hanno attributo il riconoscimento per il prestigioso risultato, ma anche per aver portato in alto il nome di Caldarola e delle Marche.
“E’ significativo che questo invito cada proprio in concomitanza dei giochi olimpici – ha detto il Presidente Latini – che rappresentano occasione per far propri, in tutti noi, i valori e gli insegnamenti che soltanto lo sport riesce a trasmettere”.
All’iniziativa, oltre ad Ester, alla quale è stata consegnata una targa del Consiglio regionale, erano presenti la famiglia, con il fratello Fabrizio, nato nel 2010, vice campione regionale sempre di tiro con l’arco, e il nonno, Fabrizio Grandinetti, ex Vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, l’allenatore Enrico Palmioli, in rappresentanza della Fitarco regionale, e Laura Corvini, presidente della società di appartenenza “Nuovo oratorio Cristo Re” di Caldarola.
Serata d’applausi per l’evento clou dell’estate settempedano, lo show “Story” che ha visto protagonista, sul palco di piazza Del Popolo, un travolgente Giorgio Panariello.
Il comico, cabarettista, imitatore, attore, conduttore televisivo e regista toscano, è riuscito, con un grande monologo, a coinvolgere il pubblico prima di vestire i panni dei suoi personaggi storici in quella che è stata la seconda parte di uno spettacolo unico durato oltre due ore.
Lo show si è aperto con un paio di battute sui marchigiani e un tributo all’impresa di Gianmarco “Gimbo” Tamberi, oro olimpico nel santo in alto. Una volta rotto il ghiaccio Panariello, ormai entrato appieno nella parte del one man show, è andato avanti a braccio con aneddoti, racconti e canzoni.
Poi dal cilindro sono spuntati fuori i suoi veri “personaggi”: da Mario il bagnino a Merigo, da Simone il ragazzo col marsupio a Renato Zero, Lello Splendor, Naomo e tanti altri. Tra i ricordi anche l’amicizia con Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni. Tutti e tre, insieme, in questi anni li abbiamo visti sui gradini del podio della comicità all’italiana passando per il Festival di Sanremo e altri eventi nazional popolari del Bel Paese.
“Ho un gran bel rapporto con le Marche e i marchigiani”, ha esordito il Giorgio nazionale che prima di salire sul palco, e subito dopo lo spettacolo, si è intrattenuto con il sindaco, Rosa Piermattei, per parlare dei progetti che lo vedono impegnato ma anche per conoscere meglio un territorio, quello settempedano, che ha particolarmente mostrato di apprezzare per la sua bellezza e per la sua ospitalità.
La serata, organizzata dall’assessorato al Turismo del Comune di San Severino Marche e da Eclissi Eventi in collaborazione con la Pro Loco, si è svolta senza intoppi anche grazie alla presenza in piazza di diverse pattuglie della Polizia Locale, del comando stazione dei Carabinieri e dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e della Croce Rossa Italiana impegnati nel dare assistenza ma anche nella verifica del rispetto delle misure di sicurezza.
Grande lavoro, per il coordinamento dell’iniziativa, per l’assessore comunale al Turismo, Jacopo Orlandani, che archiviata la data di Panariello si è messo subito all’opera per il prossimo evento della rassegna “Summer Time” con un ancora ricco cartellone estivo in città.
Operazione congiunta dei Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche e della Tenenza di Porto Recanati: sottoposti a sequestro circa 19mila articoli recanti il falso marchio “CE” – (acronimo di China Export) e oltre 55.000 articoli sprovvisti dell’etichettatura recante le informazioni minime da fornire al consumatore previste dal Codice del Consumo.
Durissimo colpo inferto all’economia illegale dalle Fiamme Gialle, le quali hanno portato a segno una serie di sequestri in materia di commercio di prodotti recanti marchi contraffatti o insicuri per la salute pubblica nonchè, più in generale, a contrasto dell’abusivismo commerciale.
Le attività in questione hanno interessato tutto il tratto costiero. L’operazione, denominata “Estate sicura”, in particolare, ha preso spunto da un controllo eseguito dai Finanzieri della Tenenza di Porto Recanati su un venditore ambulante attivo lungo il litorale della città. Infatti, dall’esame della merce esposta in vendita, le Fiamme Gialle hanno potuto constatare come su alcune lenti di occhiali da sole fosse apposto il marchio China Export, con l’evidente intenzione di ingannare l’acquirente, facendogli credere di acquistare un prodotto garantito, per qualità e origine, dalla marcatura comunitaria di conformità “CE”.
Conseguentemente, i militari hanno proceduto al sequestro probatorio degli articoli irregolari, attivando, contestualmente, una pregnante attività info-investigativa tesa ad individuare i fornitori dell’ambulante, in modo da risalire ai canali di approvvigionamento, ovvero all’intera filiera del falso.
Le indagini, sviluppate in collaborazione con la Compagnia di Civitanova Marche, hanno portato all’individuazione di altre cinque imprese operanti nella città costiera, attive nel commercio di abbigliamento e accessori. I conseguenti interventi hanno permesso di rinvenire e sequestrare complessivamente circa 19.000 articoli, tra occhiali da sole, orologi da polso digitali e vario materiale elettrico ed informatico, tutti recanti il marchio “CE” non veritiero.
I sei responsabili sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, che prevede la reclusione fino a 2 anni e la multa fino a 20.000 Euro.
Nell’ambito degli stessi controlli, dalla disamina di altri prodotti esposti per la vendita, i Finanzieri hanno potuto constatare come numerosi articoli fossero sprovvisti di qualsivoglia etichettatura che potesse indicarne, in lingua italiana, i materiali impiegati, l’eventuale presenza di sostanze nocive per l’uomo o per l’ambiente e, le limitazioni nella destinazione d’uso, informazioni minime, obbligatoriamente previste dal Decreto Legislativo 206/2005 (Codice del Consumo), per consentire al potenziale acquirente di avere indicazioni chiare e precise su ciò che compra, utili per poter valutare e scegliere in maniera consapevole.
Conseguentemente, anche in considerazione della scarsa qualità delle materie prime utilizzate e comunque non espressamente tracciabili, non potendo escludere che i prodotti rinvenuti possano essere pericolosi e dannosi per la salute dei consumatori, si è proceduto al sequestro amministrativo di oltre 55.000 articoli irregolari, tra pelletterie, giocattoli, casalinghi, ulteriore materiale elettrico ed informatico.
I responsabili degli esercizi commerciali sono stati quindi anche segnalati alla locale Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza e rischiano una sanzione fino a oltre 25.000 euro.
Ulteriori accertamenti verranno svolti per verificare eventuali profili di irregolarità anche da un punto di vista fiscale.
Si è svolta sabato 31 luglio la cerimonia di consegna da parte del sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo, della targa di turista fedele da settanta anni, alla maceratese Hena Marchegiani che per 40 anni ha insegnato come maestra elementare nella provincia di Macerata a generazioni di maceratesi ed è ormai quasi centenaria.
Il padre della signora Hena era sergente durante la prima guerra mondiale, mentre il marito Ottavio Pasquali era ufficiale dell'esercito durante la seconda guerra mondiale. Eventi ormai dissolti dal tempo, ma di cui la signora Hena fu testimone.
La maestra si è presentata circondata dal calore di figli, nipoti e pronipoti dai quali ha ricevuto fiori e manifestazioni di affetto oltre che parole di elogio da parte del sindaco Mozzicafreddo.
A seguire la figlia, la professoressa Maria Cristina Pasquali, dopo aver illustrato i lunghi periodi estivi trascorsi dalla famiglia a Porto Recanati, ha presentato sempre nell'Anfiteatro delle Scuole elementari, il suo ultimo volume dal titolo "I miei 12anni in Etiopia nel Corno d'Africa e dintorni", ricordi degli anni trascorsi in quella parte del mondo alle dipendenze del Ministero degli Esteri davanti ad un pubblico interessato, cordiale e numeroso, ringraziando l'amministrazione comunale di Porto Recanati per aver voluto realizzare questa iniziativa.
Comunità settempedana in lutto per la prematura scomparsa di Stefano Tartuferi, 67 anni, storico commerciante di piazza Del Popolo, già presidente del Cai e attuale vice presidente della sezione settempedana del Club Alpino Italiano.
Nel primo pomeriggio di ieri, mentre stava facendo rientro a Serrapetrona con una comitiva di escursionisti che stava riportando al punto di partenza dopo una escursione a piedi a Buca d’Aria, organizzata dall’associazione di cui faceva parte insieme ai Comuni e alle Pro Loco di San Severino Marche e Serrapetrona, ha accusato un malore che non gli ha lasciato scampo. Inutili tutti i soccorsi.
Attoniti e sotto shock i partecipanti all’escursione che era partita la mattina poco dopo le 8 dal bivio sulla strada per l’Acquedotto e, procedendo per Castel San Venanzio e Villa d’Aria, era arrivata prima di pranzo alla Buca del Terremoto. Qui il gruppo guidato da Stefano si era ritrovato con altri escursionisti arrivati con un secondo gruppo da San Severino Marche.
L’incontro tra le due comitive che partecipavano alla seconda edizione della manifestazione “Zaino in spalla” era stato animato da un momento conviviale e da una pausa per il pranzo. Poi gli escursionisti erano ripartiti ma durante il tragitto, di 7 chilometri complessivi, Tartuferi si è improvvisamente accasciato a terra.
La notizia ha colpito profondamente i settempedani. Il sindaco Rosa Piermattei ha fatto giungere alla famiglia un messaggio di vicinanza esprimendo, a nome dell’intera Amministrazione comunale e della comunità tutta, le più vive condoglianze.
Stefano, come membro del direttivo del Cai, proprio in questo periodo stava lavorando a una serie di iniziative tra cui la riapertura di alcuni percorsi per escursionisti nel territorio settempedano.
Tartuferi, nato a Macerata, lascia la moglie, Rosella Natalini, e due figli.
Si è inaugurata, nella giornata di sabato scorso (31 luglio), la stagione dei matrimoni civili con valore legale nel Comune di Montefano. A celebrare le nozze è stata il sindaco Angela Barbieri, nella splendida location di Palazzo Carradori, arricchita dalle decorazioni floreali di Egidio Pellegrino.
Davanti a lei gli sposi Elisa e Matteo, entrambi originari di Ancona, che hanno aperto i loro cuori, con poche parole ma con tanta gioia negli occhi.
Insieme alla coppia erano presenti i testimoni e i loro affetti più stretti, in una cerimonia che si è svolta osservando tutte le misure di sicurezza previste dall’emergenza sanitaria da Covid-19, così come programmato dagli organizzatori della Papery Wedding.
La celebrazione di un matrimonio, in un periodo come quello che stiamo vivendo, rimane un segnale e un messaggio importante di amore e speranza.
Si è disputato a Treia sabato 31 luglio e domenica 1 agosto all’arena Carlo Didimi di Treia il "Memorial Maurizio Mattei" del gioco pallone col bracciale per la categoria juniores.
In finale vittoria dei celesti sui viola, mentre il terzo posto è andato al cassero sull’onglavina.
Ecco i protagonisti scesi in campo
Borgo juniores: Luca Gigli, Francesco Gigli, Kevin Medei, Simone Brizi, Alessio Tartarelli, Gianmarco Marini, Leonardo Piermattei, Mandarino: Raffaele Carbonari, Direttore tecnico: Matteo Camertoni, Direttore Sportivo: Sestilio Medei
Vallesacco juniores: Sarnari Carlo, Renzi Nicola cap., Passeri Diego, Germani Giampaolo, Moretti Elia, Marini Tommaso, Paolo Martorelli Christian, Frascarelli Edoardo, Mandarino Aringoli Mauro, DT Riccardo Crispiani
Onglavina juniores: Pettarelli Riccardo cap., Ventura Matteo, Bartoloni Matteo, Laurito Mauro, Fermani Elia, Rustichelli Michele, Branchesi Daniele mandarino, Direttore tecnico Pettarelli Matteo
Cassero juniores: Tomassoni Matteo, Caracini Filippo, Montefusco Leonardo, Branchesi Mirko, Frascarelli Marco, Medei Leonardo, Mandarino:Branchesi Kevin, Direttore Tecnico: Medei Roberto
Venerdì 30 si sono invece giocate le semifinali giovanissimi, che vedranno il loro epilogo mercoledi 4 agosto con le ultime due gare del Memorial Ferrino Colcerasa. Da giovedì 5 agosto saranno, invece, in campo le quote rosa con le semifinali e il venerdì la finale del Memorial "Sestilia Colcerasa."
Il Memorial "Ernesto Rapon" infine parte sabato 7 agosto alle 16, con le finali domenica 8 agosto (verrà anche consegnato il premio Benito Raponi).
L’ingresso in arena è a numero chiuso; i tickets potranno essere ritirati direttamente all’ingresso in arena; per le gare di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 obbligo green pass.
"Siamo abituati a vedere la Volante nel cuore della notte che gira per le strade della città proteggendo i cittadini e garantendo la legalità. Siamo abituati a vederla correre in soccorso perché sono state segnalate grida di aiuto provenire da un appartamento o perché hanno appena perpetrato un furto o truffa ai danni di persone anziane. Prevenzione generale e soccorso pubblico, questo è l’impiego preminente delle Pantere della Questura di Macerata che dagli anni novanta proteggono giorno e notte i cittadini di Macerata. Dal 30 luglio 2021, però, una disposizione interna obbligherà gli operatori della Squadra Volante a rilevare anche gli incidenti stradali senza feriti".
Questo quanto dichiarano i Segretari Generali Provinciali dei due Sindacati della Polizia di Stato più rappresentativi, SIULP e SAP, Damiano Cioppettini e Lorenzo Pezzola, secondo i quali la disposizione rappresenta "un significativo passo indietro rispetto a quanto costruito negli ultimi decenni relativamente a prevenzione dei reati, controllo del territorio e soprattutto la tutela dei cittadini e la sicurezza degli operatori".
"Rilevare un incidente stradale, anche se senza feriti, seguendo tutte le procedure, richiede tempo - affermano Cioppettini e Pezzola -. Se consideriamo che sul territorio comunale è spesso presente una sola Volante per turno è indubbio che questo ulteriore e gravoso incarico riduce sensibilmente le capacità di controllo del territorio, prevenzione e soprattutto soccorso pubblico della pattuglia. Chi ci protegge quando è impegnata nel rilevamento degli incidenti? Gli operatori, inoltre, non posseggono un adeguato equipaggiamento. Le auto a disposizione alla Squadra Volante sono blindate ed adibite per il controllo del territorio e non specializzate per la sicurezza stradale. Per tale motivo la segnaletica stradale idonea ad evidenziare e circoscrivere il campo dell’incidente che permetterebbe di mettere in sicurezza l'utente e gli operatori, anche se fosse disponibile, non entrerebbe nemmeno in auto".
"Senza parlare di ulteriori accessori come catarifrangenti per la sicurezza degli operatori, macchina fotografica, torce a vento, cordella metrica e/o altri mezzi tecnici idonei all’accertamento urgente ex art 354 c.p.p., apparecchiatura etilometro per accertare lo stato psico-fisico dei conducenti dei veicoli coinvolti negli incidenti - aggiungono i due segretari generali provinciali -. Attrezzatura che l'operatore della volante non possiede. Paradossalmente, qualora fosse necessario l'accertamento con etilometro, la sala operativa dovrebbe chiedere l'ausilio di una pattuglia non Polizia di Stato attrezzata. Avremmo così due auto delle forze dell'ordine ferme per un incidente senza feriti. E' palese che in una realtà come Macerata, tali disposizioni riducano sensibilmente l'efficacia della prevenzione generale, controllo del territorio e soccorso pubblico. Le stesse, espongono inoltre gli operatori a pericoli professionali inaccettabili, sia in termini di sicurezza personale, sia a possibili problemi di natura giudiziaria".
"Tuteliamo i cittadini e gli operatori: lasciamo questa delicata incombenza a chi è preposto e specializzato" concludono Cioppettini e Pezzola.
SIULP e SAP chiederanno un incontro con il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani, titolato al monitoraggio dell'attuazione dell'accordo quadro siglato dal Ministro dell'Interno Lamorgese e l'Associazione dei Comuni Italiani nel 2020. Accordo quadro che si pone l'obiettivo di regolare l'interazione delle forze di polizia per garantire un più efficace controllo del territorio.
I Vigili del fuoco sono intervenuti ieri sera, poco dopo le ore 20:00, in località Glorioso, nel Comune di San Severino Marche, per l'incendio che ha interessato un'autovettura parcheggiata in un garage privato.
Sul posto sono immediatamente accorse le squadre di Camerino e Tolentino che hanno provveduto a spegnere il rogo.
Le fiamme hanno coinvolto anche il garage, ma grazie al lavoro dei vigili del fuoco l'area è stata messa in sicurezza senza che venissero coinvolte persone: non si registrano nè feriti nè intossicati.
"L'oro più commovente fra tutti quelli che hanno illuminato la nostra storia sportiva". Così il numero uno del CONI regionale, Fabio Luna, subito dopo la conferma della vittoria del campione anconetano, Gianmarco Tamberi, nel salto, ai Giochi di Tokyo 2020 (Leggi qui).
Sulla notizia, arrivata mentre il Presidente era in visita ai campionati italiani di Tiro a Volo, tuttora in corso nel maceratese, Luna ha commentato: "Ho visto in diretta la gara di Gimbo e quindi non ho dovuto attendere per esultare con tutto l'entusiasmo. Le vivissime congratulazioni che rivolgo a Tamberi vorrei arrivassero prima all'uomo e subito dopo all'atleta per tutti gli scogli che ha dovuto superare negli ultimi anni di attività e per come ha saputo reagire, senza mai perdere di vista il proprio obiettivo. Spero quindi che, di questo successo, ai marchigiani resti memoria non solo da un punto di vista sportivo ma anche morale, Tamberi è un esempio per tutti di come ci si debba rialzare anche quando cadiamo.
Infine, mi piace pensare che un oro vinto nella disciplina olimpica più antica, come l'atletica leggera, porti ulteriore motivazione, consapevolezza e progresso all'interno del nostro movimento sportivo, che lavora a livelli sempre più elevati".
“Per noi è un orgoglio - commenta Simone Rocchetti, presidente del Comitato regionale FIDAL Marche - e una grandissima soddisfazione. Finalmente Gimbo ce l’ha fatta. Forse in pochi se lo aspettavano, dopo le ultime prestazioni, ma Tamberi nei momenti importanti riesce a tirare fuori qualcosa in più con il suo carattere, per centrare l’obiettivo. A lui vanno i complimenti di tutto il Comitato regionale. È un momento esaltante, siamo davvero contenti. Al suo rientro, lo aspettiamo per festeggiare insieme. Dopo questo trionfo, a breve è previsto l’inizio dei lavori al Palaindoor di Ancona, dove nascerà una palestra dedicata al salto in alto. Ma in generale il suo successo potrà essere un trampolino di rilancio per tutta l’atletica”.
Le congratulazioni a Gianmarco Tamberi sono arrivate anche da parte del presidente regionale, Francesco Acquaroli, e dal sindaco di Civitanova Marche (città natale del campione) Fabrizio Ciarapica.
Perde il controllo della moto e finisce in una scarpata: centauro soccorso in eliambulanza.
L’incidente si è verificato, intorno alle 17:40, in contrada Pianibianchi a Tolentino.
Per cause in corso di accertamento, un uomo in sella alla propria moto, all’altezza dello svincolo per la superstrada, ha perso il controllo del mezzo cadendo a terra per poi finire la sua corsa in una scarpata ai lati della carreggiata.
Un automobilista ha dato l’allarme e sul posto si sono precipitati i mezzi di soccorso del 118.
Gli operatori dell’emergenza, valutata la situazione, hanno trasferito il centauro a Belforte, dove ad attenderlo c’era l’eliambulanza che lo ha trasportato a Torrette. Il motociclista non sarebbe, comunque, in pericolo di vita.
Nella giornata di ieri (sabato 31 luglio), all’Helvia Recina di Macerata, si sono svolte le gare di atletica paralimpica valide per i CDS Fispes, per la Coppa Italia Lanci Fispes e come prova Fisdir.
Complessivamente iscritti 28 atleti in rappresentanza di 5 società, con l’Anthropos a dettar legge grazie ai suoi 21 iscritti, tra cui alcuni fuoriclasse pronti per i prossimi Giochi paralimpici di Tokyo: Assunta Legnante e Ndiaga Dieng, ma anche Giuseppe Campoccio (Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa che nelle competizioni a squadre veste i colori dell’Anthropos) e Niccolò Pirosu (Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre che nelle competizioni a squadre veste i colori dell’Anthropos) con la sua guida Osaremen G. Ozigbo.
Non sono mancate performance di altissimo livello come i due nuovi primati italiani di Giuseppe Campoccio, categoria F34, nel getto del peso con 10,06 metri e nel lancio del disco con 24,75 m (5^ prestazione mondiale dell’anno) e con il nuovo, straordinario, record europeo di Assunta Legnante, categoria F11, nel lancio del disco con metri 39,03 che la conferma primatista mondiale di specialità nell’anno e favorita per l’oro paralimpico.
Ottime, tra gli altri, le prestazioni di Niccolò Pirosu, con la guida Ozigbo, al personale nei 400m piani con il tempo di 56”64, di Luigi Casadei, recente campione del mondo nel giavellotto che, conferma gli oltre 53 metri nella specialità, ma che innalza il suo personale nel peso a 10,06 m.
Tutti questi risultati e gli altri andranno nella classifica dei Campionati di Società e di Coppa Italia Lanci 2021 della Fispes.
Per la buona riuscita dell’evento l’Anthropos ringrazia "l’Amministrazione Comunale di Macerata per la concessione dell’impianto, l’Atletica Avis Macerata per il supporto logistico, la Fidal Marche per la giuria e regolarità di gara, la Ficr Marche, la Croce rossa Macerata ed i volontari presenti in una giornata di caldo intenso".
Il presidente Nelio Piermattei: “È l’ultimo evento ufficiale prima di Tokyo. Ora penseremo solo alle Paralimpiadi e ai nostri 3 rappresentanti, peraltro gli unici marchigiani, Legnante, Farroni e Dieng. Ci stringeremo emotivamente intorno a loro pronti ad abbracciarli, comunque vada, al loro ritorno”.
Fiori d'arancio a Tolentino.
Francesco Dignani e Alessandra Domizi hanno coronato il loro sogno d’amore, unendosi oggi in matrimonio.
La cerimonia si è tenuta presso l’abbazia di Chiaravalle di Fiastra.
I novelli sposi muoveranno poi verso la location di Villa Bianca, nel comune di Montegranaro, dove festeggeranno il lieto evento.
Da parte di parenti e amici l’augurio di una vita felice insieme.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3111 tamponi: 1887 nel percorso nuove diagnosi (di cui 843 nello screening con percorso Antigenico, con 17 positivi rilevati) e 1224 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 6,7%). Il tasso di incidenza del virus, ad oggi, è di 55, 01 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (ieri era al 48,48).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 126 di cui 28 nella provincia di Macerata, 37 nella provincia di Ancona, 33 nella provincia di Pesaro-Urbino, 1 in quella di Ascoli Piceno, 17 in quella di Fermo e 10 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (20 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (28 casi rilevati), contatti in ambito domestico (39 casi rilevati), contatti in ambiente di vita e socialità (5), contatti extra regione (2), contatti in ambito lavorativo (4). Altri 28 casi sono ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 6,7% oggi, rispetto al 10,4% registrato ieri.
Sono in aumento di quattro unità i ricoveri Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono 31 tra i quali 6 in Terapia intensiva (+1 rispetto alle ultime 24 h), 24 in reparti non intensivi, e un paziente nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso, invece, correlato alla pandemia nelle ultime 24 ore.
Vi sono inoltre 4 pazienti ospiti nelle strutture territoriali, mentre non ci sono persone Covid positive ospiti nei Pronto Soccorso.
Vasto incendio in località Scossicci di Porto Recanati: Vigili del Fuoco sul posto.
Le fiamme sono divampate, nella tarda mattinata odierna, e si sono diffuse in un'area piuttosto estesa fino ai comuni di Loreto e Castelfidardo, lungo le sponde del fiume Musone.
Le squadre dei Vigili del Fuoco di Ancona e Macerata sono sul posto per spegnere il rogo. Inizialmente, a causa delle raffiche di vento che hanno interessato la zona non è stato possibile azionare i canadair. La stessa azione del vento ha fatto sì che le fiamme si propagassero in maniera repentina e interessassero una zona estesa con vegetazione e sterpaglie.
Una volta calmata la situazione, i vigili del fuoco hanno fatto entrare in azione due canadair e un elicottero. Per precauzione sono state fatte evacuare anche tre abitazioni che si trovano a ridosso del rogo e il campeggio Numana Blu. Chiusa anche la Strada Statale 16 Adriatica (ambo le direzioni) all'altezza del Comune di Castelfidardo. Per alcune ore, è stato interdetto al traffico il tratto auotostradale della A14 Bologna-Taranto tra Ancona sud e Loreto, direzione Pescara, poi riaperto. Sospeso, inoltre, il tratto ferroviario tra la linea Varano Loreto. Trenitalia ha attivato un servzio di smart caring per i passeggeri a bordo dei treni.
Mezzi e personale dei pompieri sono ancora al lavoro per domare le fiamme. Presenti anche i carabinieri e il prefetto di Ancona.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 20: Ancora chiusa la linea ferroviaria, si sta procedendo allo spegnimento lungo la vasta area interessata con l'elicottero regionale e mediante squadre dei vigili del fuoco a terra.
AGGIORNAMENTO 2 AGOSTO ORE 8:30: nella notte sono proseguite le operazioni di spegnimento con 3 squadre dei Vigili del fuoco e alle ore 1:15 è stato dato il nulla osta per la riapertura della linea ferroviaria adriatica.
Oggi proseguono le operazioni di bonifica e sorveglianza con 2 squadre dei vigili del fuoco coordinate dal Posto di Comando Avanzato attivo da ieri.
È un Gianmarco Tamberi da urlo quello che conquista la medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Tokyo. Il saltatore anconetano sale sul gradino più alto del podio in coabitazione con il qatariota Barshim volando sino a quota 2.37 senza errori. Il sogno si avvera cinque anni dopo il terribile infortunio che gli impedì di partecipare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
LA GARA - Tamberi fa il suo ingresso nella finale alla misura di 2.19, saltata senza difficoltà e in bellissimo stile alla prima opportunità. Riesce al primo colpo anche il superamento della quota di 2.24, sebbene dall'espressione del viso il marchigiano non appaia del tutto soddisfatto del suo salto. L'asticella resta illibata anche a 2.27 e 2.30.
Al primo tentativo arriva anche il superamento della quota di 2.33, così come il bielorusso Nedasekau (che ha, però, un errore a 2.19) e il qatariota Barshim.
Si arriva sino a 2.35 e Tamberi riesce ad ottenerla - anche in questo caso - al prima tentativo: l'asticella si muove, colpita dal tallone di Gianmarco, ma non cade.
Il finale è thrilling visto che sia Nedasekau che Barshim riescono a superare la soglia del 2.37 al primo colpo. Gianmario, però, non accusa la pressione e li imita. Tutto si decide a 2.39, misura che nessuno riuscirà a superare.
A Barshim e Tamberi non resta che decidere se tutto si deciderà agli spareggi o se entrambi vogliano condividere l'oro. Propendono per la seconda ipotesi: la grande festa di Tamberi può iniziare, tra tantissime lacrime di gioia e un commosso "Non ci credo!" urlato al mondo.
"È pazzesco, ho sentito il cuore che mi esplodeva, un’emozione così forte non l’avevo mai provata - urla, grida, abbraccia chiunque gli capiti vicino - fino all’altro ieri non sapevo nemmeno se ne fosse valsa la pena. Se fosse stato giusto tutto quello che ho fatto, tutte le lacrime versate. Vincere un oro olimpico, dopo quell’infortunio tremendo a pochi giorni dalle Olimpiadi di Rio, vale più di qualsiasi altra cosa”.Se lo sentiva. Lo voleva. Lo aspettava come si attende qualcosa di prezioso, di raro. “Non vedevo l’ora di fare questa finale, sapevo che qualcosa di magico sarebbe successo. È stato il punto fisso il giorno stesso che ho iniziato la riabilitazione. È stato il mio mantra. Ogni difficoltà, ogni momento in cui le cose non funzionavano mi dicevo… ‘Gimbo, dovrà funzionare quel giorno, solo quel giorno, il resto non importa’. Sapevo che c’era la possibilità di riuscirci. Così è stato”.
Un oro condiviso con un altro fenomeno. Un campione vero, come Gimbo. Un amico leale e presente, che non è mai mancato nei momenti di sconforto. Anche per Barshim un percorso senza errori a 2,37, poi tre tentativi senza successo a 2,39. A quel punto, in un altro mondo sarebbe stato spareggio. Non nel mondo di Gimbo e Mutaz: “Per me è un grande amico, non ho mai nascosto che sia il più forte saltatore di tutti i tempi, ed è l’unico che insieme a me è passato attraverso un infortunio tremendo. Vederlo saltare e vincere l’oro olimpico insieme a me è la cosa più bella che potesse capitare. Chissà quante volte ci siamo detti… ‘t’immagini cosa sarebbe salire sul podio olimpico insieme?’. È successo. Non c’è stato bisogno di parlarci, c’è bastato guardarci e darci un abbraccio. Nessuno dei due voleva togliere all’altro la gioia più immensa della propria vita. Perché entrambi siamo passati in un vortice che ti risucchia, infortuni tremendi. Ho passato anni terribili e non ho mai voluto accontentarmi di un piccolo traguardo. Ho sempre pensato all’oro olimpico. Mai, in questi anni, mi accontentavo di ciò che avevo raggiunto. In quello sguardo è esplosa la nostra emozione infinita”.
Gimbo, infinitamente Gimbo, nell’Olimpo a 29 anni. “Non vedevo l’ora di provarci - prosegue Tamberi, neo entrato in Fiamme Oro, un fiume in piena prima di correre ad abbracciare papà Marco, artefice, al suo pari, di questo trionfo senza precedenti - Era soltanto il momento di tirar fuori Gimbo. Non Halfshave, non mezza barba, non i capelli bianchi. Niente di tutto questo. Semplicemente Gimbo. Semplicemente me stesso. Insieme a tutte le persone che mi hanno sostenuto, la mia ragazza, i miei amici, il mio team sanitario, tutta l’Italia. Ho passato notti insonni. Oggi mi rendo conto che ne è valsa la pena, un sogno che è diventato realtà”.
Dentro questa medaglia, c’è fame di vittoria, orgoglio, riscatto. “In questi cinque anni ho deciso di mettere lo sport davanti alla mia vita. E anche Chiara, la mia ragazza, ha deciso di mettere lo sport davanti alla sua vita. Le difficoltà e le lacrime sono state veramente troppe. Prima della gara, Chiara mi ha scritto in un messaggio: era tesissima, aveva paura, sperava sarebbe andata come sognavo. Io le ho risposto ‘tu goditi la gara, al resto ci penso io’. Sapevo che c’era una fiamma, una magia che sarebbe venuta fuori. E si è vista”.
Qualcuno, tra i tanti giornalisti italiani in mixed zone per cogliere ogni istante di questa notte sensazionale, guarda già avanti: “Parigi 2024 per confermarmi? Un passo alla volta. È la prima volta, nella mia vita, che voglio godermi qualcosa. I Mondiali di Portland del 2016 erano stati un passaggio: dovevo vincere quei Mondiali per sentirmi all’altezza di conquistare l’oro alle Olimpiadi a Rio. Ma non ho mai goduto davvero di una mia vittoria. Adesso voglio viverla fino in fondo”.Una notte così, l’atletica italiana non l’aveva mai vissuta. E probabilmente tutto lo sport azzurro, esploso di felicità in un primo-agosto-duemilaventuno immortale, davanti alla tv oppure in spiaggia. Due ori in un quarto d’ora o poco più: “Non ero nella pelle, non capivo cosa stesse succedendo, avevo vinto e stava per correre Jacobs. Piangevo, ridevo, ero in estasi pura. Quando si sono spente le luci per la presentazione dei 100 metri ho lanciato un urlo incredibile. Credo l’abbia sentito anche Marcell. È una giornata che l’Italia deve ricordare per sempre, soprattutto adesso che stiamo attraversando difficoltà enormi. Da questa serata dobbiamo trarre qualcosa di positivo: non bisogna mai demordere. Se ci credi, le cose si avverano”.
Tra i primi abbracci, quello con il presidente FIDAL Stefano Mei e con il presidente del CONI Giovanni Malagò. Da Palazzo Chigi arriva la chiamata del presidente del Consiglio Mario Draghi: “Mi ha fatto i complimenti e ha detto a me e a Marcell di andarlo a trovare appena torniamo in Italia. Abbiamo fatto la storia. Due ori in pochi minuti. Pazzesco. Pazzesco. Spero - anzi sono convinto - sia di stimolo per i prossimi italiani in pedana. Saranno gasatissimi. E io farò il tifo per loro”.Nel mare di emozioni, c’è spazio anche per qualche - pur rapida - valutazione tecnica: “Il mio salto più bello è stato il 2,35. Saltare tutto alla prima prova fino a 2,37 è qualcosa di unico. Ho dimostrato in questi anni che nelle gare importanti posso tirare fuori qualcosa di più. Ero sul pezzo. La gara era la mia. L’Olimpiade era la mia. Volevo viverla ogni secondo, dal punto di vista mentale. E poco importa se da quello tecnico c’erano comunque delle imperfezioni. C’è margine. Ma non mi interessa adesso. Sono il campione olimpico. È tutto quello che volevo”.
(foto Giancarlo Colombo/FIDAL)