Sarà la città di Porto Recanati ad accogliere la quinta tappa della lV edizione di Tiello Streetto 2022 in collaborazione con l’International Street Food, due tra le più importanti manifestazioni di street food esistenti in Italia. L'evento si svolgerà in via Marinai d’Italia venerdì 29 aprile dalle ore 18, sabato 30 aprile e domenica 1° maggio 2022, dalle ore 12.
In questa quarta tappa ci saranno più di 20 cucine diverse con le seguenti specialità: gli arrosticini abruzzesi, i carciofi alla giudia, il polpo alla piastra, i panini di mare, il Black Angus, la paella, la pinsa romana, l'hamburger di bufala con mozzarella di bufala, la carne chianina, la carne di cinghiale, le bombette di Alberobello, la pizza fritta, le olive ascolane, la cucina romana con la porchetta, le specialità messicane, un banco argentino, i birrifici artigianali e i dolci internazionali.
“Questa collaborazione con Tiello Streetto è molto importante perché permette non solo di far conoscere il cibo di strada in un territorio diverso dal nostro campo di azione, ma offre la possibilità a molti operatori del settore di sviluppare ulteriormente la propria attività" A dirlo è Alfredo Orofino, presidente Airs e fondatore del primo circuito nazione International Streetfood.
In questa tappa il pubblico potrà apprezzare anche le esibizioni di numerosi gruppi musicali. Il 29 aprile sarà la volta de “I Wooden Trio”, con il loro Rock e Rock'n Roll. Il gruppo è composto da tre talentuosi musicisti: Paolo di Berardo, Fabio Badass e Luca Cetroni, accomunati dal piacere di riscoprire le fantastiche e coinvolgenti sonorità degli anni '50 e '60.
Suoni crudi volutamente scarni di effetti, che mettono in risalto il ritmo e le armonie che non solo hanno segnato una generazione, ma che sono state scuola delle più grandi rock band.
Il 30 aprile il pubblico potrà apprezzare i “Zigà World Music”, un gruppo che nasce otto anni fa dalla passione, ma soprattutto dall’amicizia di tre ascolani, con l’idea di non far morire le tradizioni del centro sud Italia.
Canzoni tradizionali ascolane e marchigiane, Pizziche salentine, tammurriate napoletane, tarantelle e ballate celtiche, sono il loro fiore all’occhiello con una musicalità vivace e coinvolgente che riesce a catturare lo spettatore rendendo l’ascolto molto piacevole e divertente. Nel loro repertorio, vi sono brani in dialetto ascolano da loro arrangiati in forma allegra, ballabile e molto ritmati in modo da coinvolgere anche i più giovani.
Il gruppo è composto da: Matteo Maria Mariani – musicista diplomato in violino e sassofonista eclettico con spiccate qualità virtuosistiche in entrambi gli strumenti; Mirko Albanesi – Mirketto Dj, esperto di musica, percussionista con buona conoscenza di console e strumentazione elettronica; Roberto Rosati – musicista diplomato in Fisarmonica, musicoterapeuta e corista; Federica Romanelli – cantante e leader di Zigatrìo, voce ed interprete strepitosa; Laura Romanelli - corista, ballerina di danze popolari e tamburellista.
Si conclude il primo maggio con il gruppo Fe-Rock, poi si esibirà Terenzio Tacchini, One man band con chitarra, voce e armonica, gran cassa e rullante. Infine i Jailhouse Bomb Rock'n'Roll e Rockabilly Rock'n' Roll Blues, con un sound vibrante e coinvolgente che mixa rhythm and blues, rockabilly style, rock americano roots e ritmi anni '50.
Ottomilacinquecento metri quadrati di struttura disposti su tre piani: questi i numeri della struttura del nuovo ospedale di comunità di Tolentino presentati dalla candidata sindaco del centrodestra Silvia Luconi.
"La sanità è un altro dei temi che, come quello delle scuole, viene utilizzato dai candidati avversari per convincere gli elettori di avere la verità in tasca, ma non è così", punge l'attuale vicesindaco, in risposta all'intervista rilasciata dal candidato del terzo polo civico Mauro Sclavi.
"Smentisco tutto quello che è stato detto sul nuovo ospedale - dice - e se non basta la mia smentita è sufficiente consultare il Decreto numero 64 del 12 aprile scorso per comprendere la verità di ciò che dico. I cittadini non meritano di avere informazioni fuorvianti, soprattutto su un tema fondamentale come quello della Sanità. Meritano invece fatti concreti".
"Il nuovo Ospedale di Comunità di Tolentino sarà realizzato su 8500 mq disposti su tre piani - spiega la candidata del centrodestra -. Nel seminterrato saranno previsti l’obitorio; un’autorimessa di 1500 mq per le auto dei dipendenti e per le ambulanze; la sala di osmosi; i servizi e gli spogliatoi per i dipendenti".
"Salendo al piano terra ci saranno 16 posti di Dialisi, il Punto di Primo Intervento, un ampio bar e un luogo di culto. Il primo piano sarà occupato dai Servizi Territoriali: ambulatori di specialistica per il Cardiologo, l’Oculista, il Dentista, oltre che il consultorio per il Ginecologo, l’Assistente Sociale, lo Psicologo e l’Unità Multidisciplinare Età Evolutiva (Umea); ma anche la Radiologia l’Accettazione, la sala polifunzionale di preparazione al parto, l’educazione sanitaria e la promozione sociale", aggiunge Luconi.
"Sempre al primo piano ci saranno la sala prelievi, gli ambulatori per l’Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) e le attività infermieristiche; l’Ambulatorio Chirurgico e quello per le ferite difficili. Sono 40 i posti letto previsti per le cure intermedie - prosegue la vicesindaco - . Saranno divisi in due moduli e distinti in 20 posti. Le degenze saranno autonome in termini di servizi e ventilazione forzata, garantendo una flessibilità di utilizzo in caso di emergenza e pandemia".
"È giusto discutere di temi che interessano la città e i tolentinati - conclude Silvia Luconi - . Il confronto sulla Sanità e sui servizi fondamentali per Tolentino e per i paesi vicini interessa da vicino tutti noi, ma è necessario che le proposte e le idee partano da basi solide e da informazioni veritiere".
Come far rivivere il ricordo di una persona cara per sempre? Questa è la domanda che la maggior parte di noi si pone subito dopo aver vissuto la perdita di una persona cara.
Esistono diverse scelte da poter compiere prima, durante o dopo la morte di un familiare, di un partner o un amico. Quella più comune è senza dubbio la donazione in memoria, un modo per far rivivere ad altre persone il ricordo positivo di un defunto.
La donazione in memoria è una pratica diffusa sia in Italia che nel resto del mondo, resa possibile dalle numerose organizzazioni no profit, che permette di salvare la vita di tanti bambini, donne e uomini che hanno bisogno di cure.
Fai una donazione in memoria e scopri nei prossimi paragrafi in cosa consiste questa pratica e come farla online.
Donazione in memoria: ecco come puoi farla
Le donazioni rappresentano l’atto più nobile che una persona può fare, un gesto simbolico che permette di condividere con le persone più bisognose una maggiore serenità, un aiuto concreto, delle cure e una speranza di vita migliore.
Come affermava Sant’Agostino: “Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime”, non c’è modo migliore della donazione in memoria per far vivere il ricordo di una persona cara, per permettere a chi non c’è più di continuare a fare del bene.
Grazie alle nuove tecnologie oggi è ancora più semplice fare una donazione, perché la maggior parte delle organizzazioni no profit permettono di fare donazioni online direttamente dal loro sito web. In questo modo è possibile fare una donazione in memoria in modo semplice e veloce.
In genere, basta compilare un modulo presente sul sito ed effettuare il pagamento tramite uno dei metodi di pagamento accettati dall’organizzazione. Tra i dati richiesti dal modulo c’è sempre il nome e il cognome della persona che si vuole ricordare, così che l’organizzazione di riferimento possa scrivere una lettera personalizzata alla famiglia della persona che si vuole ricordare attraverso la donazione, per informarla e condividerla del gesto di solidarietà.
Perché fare una donazione in memoria?
Trasformare in solidarietà il dolore che si prova dopo una perdita di una persona cara è senza dubbio il modo migliore per elaborare un lutto e dare un maggiore sostegno a chi ne ha veramente bisogno.
Un piccolo contributo può contribuire all’acquisto e alla fornitura di farmaci o ausili sanitari, può contribuire al sostegno economico di tutti i volontari che in prima persona assistono persone bisognose di cure, cibo e farmaci.
Le organizzazioni no profit utilizzano i fondi raccolti attraverso le donazioni in memoria in tanti modi differenti e in genere la percentuale più alta dei fondi viene destinata a diversi progetti attivi dislocati nelle località del mondo dove c’è più bisogno di aiuto.
Fare una donazione in memoria con Medici Senza Frontiere
Medici Senza Frontiere è un’organizzazione no profit attiva dal 1971, nata a seguito di una drammatica guerra scoppiata in Biafra. L’organizzazione è presente in ogni località colpita da conflitti, catastrofi naturali ed epidemie, sempre in prima linea per salvare vite e offrire tutte le cure necessarie a donne, uomini e bambini.
L’81% dei fondi raccolti attraverso le donazioni è destinato ai progetti di cura attivi in tutto il mondo e solo una piccola parte viene utilizzata da Medici Senza Frontiere per le spese di gestione dell’organizzazione.
Fai donazione in memoria e nell’area donatori di MFS puoi trovare tutti i documenti utili per dedurre o detrarre l’importo donato.
Camerino celebra la Festa della Liberazione italiana: fiori sulle vie che portano i nomi dei partigiani camerti. Non è mancata neppure la cerimonia commemorativa in viale Giacomo Leopardi, nei pressi del monumento ai Caduti della Resistenza.
Il commissario Paolo De Biagi ha presenziato alla celebrazione, insieme all’Anpi, deponendo una corona di alloro sul monumento e fiori sotto le targhe di intitolazione di vie cittadine a partigiani camerinesi.
A istituire ufficialmente la data fu la legge numero 260 del maggio 1949, presentata da Alcide De Gasperi in Senato nel settembre 1948: oggi quindi ricordiamo le donne e gli uomini della Resistenza, i tanti italiani uccisi mentre combattevano per la liberazione dell’Italia.
“Commemoriamo oggi una data importante che segnò la riconquista della libertà e della democrazia; esprimiamo gratitudine e riconoscenza verso quanti si sacrificarono allora per quegli ideali, poi trasfusi nella Costituzione, e testimoniamo l’impegno a tutelarli e difenderli da ogni pericolo di ritorno alla dittatura" ha detto il commissario De Biagi.
"E maggiore deve essere il nostro impegno oggi, nel momento in cui gli echi della guerra, dei suoi lutti e delle sue devastazioni, ci giungono dai confini orientali dell’Europa” ha aggiunto “Dobbiamo avere cari gli insegnamenti che discendono dal 25 aprile dai quali non si può prescindere per proseguire nel cammino di sviluppo, da allora intrapreso, verso un futuro migliore, in una cornice di civiltà, libertà e democrazia”.
La Cucine Lube Civitanova va a caccia di una rimonta storica che rimarrebbe impressa negli annali del volley e nelle menti di tutti gli appassionati.
I cucinieri, campioni d'Italia in carica, affrontano l'Itas Trentino nella gara 5 delle semifinali scudetto di Superlega mercoledì 27 aprile, alle 20:30, all'Eurosuole Forum.
E lo fanno dopo essere stati in svantaggio nella serie per 2-0, con possibilità che parevano - ormai - residue di poter centrare la finale: sarebbe la quinta consecutiva.
La partita, attesissima, sarà trasmessa in diretta da Rai Sport con telecronaca di Maurizio Colantoni e Andrea Lucchetta e in live streaming su Volleyball TV (volleyballworld.tv). È, inoltre, aperta la prevendita dei biglietti, online sul circuito Vivaticket, e al botteghino del palazzetto civitanovese.
L'accesso all’Eurosuole Forum sarà consentito solo ai possessori di una delle Certificazioni Verdi Covid-19 da vaccinazione o guarigione (cd. green pass rafforzato) dotati di mascherina FFP2 (l’unico tipo consentito di protezione delle vie respiratorie) da indossare per tutta la durata della permanenza all’interno dell’impianto. Verifica documentazione all’ingresso.
Sono escluse dall’obbligo di certificazione verde rafforzata le persone di età inferiore ai dodici anni e i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute. Alla fine della partita sarà vietato il contatto fra giocatori e spettatori.
PREZZI BIGLIETTI
PREMIUM (settore B): 50 Euro Intero, 40 Euro Ridotto*
GOLD (settori A-C): Biglietto numerato: 40 Euro Intero, 32 Euro Ridotto*
TRIBUNA (settori G-H-I): 30 Euro Intero, 24 Euro Ridotto*
GRADINATA: 20 Euro Intero, 15 Euro Ridotto*
*Ridotto Under 18 e Over 65 (in tutti i settori)
(Credit foto: Maurizio Spalvieri)
Sarà Macerata ad accogliere la decima tappa della VI Edizione dell'International Street food 2022. L'evento si svolgerà in Piazza Mazzini e prenderà il via venerdì 29 aprile dalle 18, per poi proseguire sabato 30 e domenica primo maggio, dalle 12.
Si tratta del più grande evento itinerante di alta cucina, che porta con sé tutti i profumi e i sapori dei piatti più famosi della tradizione regionale e internazionale. Sono previste 150 tappe in tutta Italia.
Saranno presenti stand in rappresentanza di 30 cucine diverse con le seguenti specialità: gli arrosticini abruzzesi, i carciofi alla giudia, gli arrosticini abruzzesi, il polpo alla piastra, i panini di mare, il Black Angus, la paella, l'hamburger di bufala con mozzarella di bufala, la carne chianina, la carne di cinghiale, le bombette di Alberobello.
E ancora la pizza fritta, le olive ascolane, le bombette pugliesi, un banco romano con porchetta, un banco con specialità messicane, un banco argentino, un banco greco, la famosa paella, i birrifici artigianali e i dolci internazionali come il famoso kurtos ungherese.
“Siamo felici del successo che i nostri chef hanno riscosso nelle precedenti edizioni, la cucina ed il cibo di strada, fanno parte della nostra cultura. L'entusiasmo della gente che è accorsa numerosa ci ha riempito il cuore di gioia” afferma Alfredo Orofino, organizzatore dell’International Street Food, soprannominato il re dello street food e presidente dell’A.I.R.S. Associazione Italiana Ristoratori di Strada. “Siamo certi che questa edizione verrà accolta con lo stesso entusiasmo e calore.”
San Severino Marche ha ospitato le celebrazioni provinciali per il 77esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo promosse dall’Amministrazione comunale, dalla Prefettura di Macerata, dal Comitato provinciale di Macerata dell’Anpi, dalla sezione Anpi “cap. Salvatore Valerio” e dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata.
La festa del 25 aprile è coincisa, quest’anno, con l’inaugurazione dei restauri al Monumento alla Resistenza realizzato nel 1965 dall’artista settempedano Arnaldo Bellabarba.
Un lungo corteo, partito da piazza Del Popolo, ha sfilato per le vie del centro fino ad arrivare davanti al monumento di viale Mazzini tornato a splendere di nuova luce grazie alla lunga e laboriosa opera della bottega di restauro Mastro T di Emanuele Ticà.
Qui si sono tenute le orazioni ufficiali alla presenza del Prefetto, del Questore, del comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, del comandante della Compagnia carabinieri di Tolentino, del comandante della locale stazione dell’Arma, del comandante della Polizia Locale, dei rappresentanti del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, dell’Aeronautica Militare Italiana e della Polizia Provinciale.
Presenti anche il presidente della Provincia di Macerata, i gonfaloni, i sindaci e i rappresentanti di diversi Comuni del territorio, le associazioni combattentistiche e d’arma, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Arma di Cavalleria, della Croce Rossa Italiana, del Cisom Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, della Protezione Civile e dell’Avis.
A prestare servizio per tutta la manifestazione il Corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani” Città di San Severino Marche diretto dal maestro Vanni Belfiore.
Dopo la deposizione di una corona d’alloro al restaurato Monumento ai Caduti e un saluto introduttivo da parte del primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, hanno preso la parola, per spiegare il lavoro di recupero, Donella Bellabarba che ha tracciato la storia di questo straordinario luogo della memoria per tutti i settempedani costruito da suo zio, lo scultore Arnaldo Bellabarba, nel 20esimo anniversario della Liberazione, e il restauratore Emanuele Ticè, titolare del laboratorio Mastro T.
A seguire l’intervento dei finanziatori con le voci di Orietta Minnucci del Sindacato Pensionati Italiani Spi Cgil. Poi, in rappresentanza stavolta di tutte le organizzazioni sindacali, quella di David Ballini della Cisl di Macerata.
Nella seconda parte nelle celebrazioni provinciali per il 25 Aprile hanno registrato l’intervento del sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e del presidente del Comitato provinciale di Macerata dell’Anpi, Francesco Rocchetti.
“Quella di oggi è la festa di chi crede nei principi di democrazia che sono alla base del nostro Stato, di chi si riconosce in essi, di chi ogni giorno lotta per la loro difesa ma è anche la festa di chi, lottando, si è liberato da un nemico oppressore e da una condizione di sottomissione, credendo nella rinascita di una nazione e di un continente, l’Europa, che oggi, come ieri, lavora alla promozione della pace", ha sottolineato il sindaco Piermattei.
"Il tributo di sangue della Città di San Severino Marche è stato altissimo - ha aggiunto -. Per poter celebrare la fine dell'occupazione, fu necessario il sacrificio di tanti partigiani e alleati che costrinsero le ultime armate nazi-fasciste ad arrendersi. Anche San Severino Marche ha conosciuto la parola eccidi. Anche San Severino Marche ha versato sangue per conquistare la libertà".
"Tra chi si ribellò al nazifascismo c’erano tanti giovani e oggi mi fa piacere vedere che le nostre scolaresche abbiano aderito a prendere parte a questa celebrazione, che la Città di San Severino Marche si onora di accogliere, ospitando gli altri Comuni della nostra Provincia. E’ ai giovani che dedichiamo questa cerimonia insieme a chi, oggi, si deve difendere dagli oppressori. Ci sono popoli, come l’Ucraina, che sono alle prese con l’orrore già vissuto dalla nostra Nazione. Per questo ci sentiamo in dovere di urlare al mondo: no alla guerra, sì alla pace" ha concluso il sindaco.
Molto toccanti le parole del presidente del Comitato provinciale Anpi di Macerata, Francesco Rocchetti, che prima di augurare “Tanta Liberazione a tutti” ha voluto ricordare l’importanza del Monumento alla Resistenza e poi il grande lascito della Resistenza che è stato quello di “una Costituzione che parla di diritti e di impegno, che invita a stare insieme per progettare il futuro. Resistere oggi è anche cercare di stare insieme, prendere il tempo per stare insieme, prendere il tempo per parlare delle cose giuste da fare".
Le cerimonie si sono poi concluse con gli interventi degli alunni delle scuole. Ad introdurli il sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi, Alessandro Bordo. Sono seguite le letture di alcuni brani del discorso di Pietro Calamandrei agli studenti da parte dei ragazzi della Secondaria di primo grado e quelle di alcune poesie di Calvino, Rodari e Szymborska da parte dei bambini della Primaria. Nel pomeriggio, invece, si svolta la Marcia sui Sentieri della Memoria nei luoghi della battaglia di Roti, Valdiola e Chigiano.
Donna scivola mentre stava percorrendo un sentiero speleo all'interno delle Grotte di Frasassi: soccorsa dai Vigili del Fuoco e dal Soccorso Alpino. È quanto avvenuto intorno alle 12:30, nel comune di Genga.
Mentre stava effettuando la discesa, la donna è scivolata lungo il sentiero, un itinerario di grado avanzato, ed è stato necessario l'arrivo sul posto di una squadra di Fabriano dei Vigili del Fuoco per recuperarla, con la collaborazione del Soccorso Alpino.
La signora, che ha riportato un trauma toracico, è stata trasportata su una barella specifica fino all’uscita del percorso, per poi essere affidata alle cure dei sanitari del 118 che hanno poi provveduto al trasferimento presso il pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano per accertamenti.
Sul posto anche i Carabinieri di zona e la Polizia Locale. Per favorire le operazioni è stato disposto il blocco delle entrate alle Grotte di Frasassi per circa tre ore, con inevitabili disagi per i tanti turisti accorsi in una giornata festiva come quella di oggi: ben più di 20 mila le presenze registrate.
Sale ancora il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 834,32 casi su 100mila abitanti (ieri 827,84), a fronte di 716 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 42,2% dei 1.695 tamponi diagnostici, su 1.974 tamponi complessivi: un numero di test molto inferiore rispetto a ieri, per via del fine settimana.
Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 181, a seguire Ascoli Piceno con 179, Macerata con 135, Pesaro Urbino con 104 e Fermo con 80.
Sono 37 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 177 casi e 45-59 anni con 215, seguite da 60-69 con 83 casi.
I soggetti con sintomi sono 154, i contatti stretti di casi positivi 213, i contatti domestici 167, i positivi in setting scolastico formativo 2, i contatti in ambiente di vita socialità 11, mentre ci sono 149 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
Aumenta nelle Marche anche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 186, tre in più rispetto a ieri. I dati indicano pure che si sono stati 31 dimessi.
I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-1), quelli in semi intensiva a 45 (+1), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di tre unità (136). Un decesso connesso al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di una 84enne di Camerino.
Una bella mattinata di sole ha accompagnato le celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione, organizzato dal Comune di Morrovalle nella mattinata odierna.
Dopo la Santa Messa in memoria dei caduti tenutasi all’interno della chiesa di Sant’Agostino, il sindaco Andrea Staffolani, affiancato dal sindaco del consiglio comunale giovanile Luca Frattari, dalle autorità civili e militari, dai rappresentanti del consiglio comunale e delle associazioni cittadine, ha incontrato la banda musicale Giuseppe Verdi in piazza Vittorio Emanuele. Da qui il corteo è partito in direzione del Monumento ai Caduti di via Medaglie d’Argento, dove è giunto dopo aver sfilato lungo le vie principali del centro cittadino: via Mazzini, piazza Garibaldi (dove il corteo ha fatto sosta ai piedi della lapide che ricorda i caduti della Seconda Guerra Mondiale), viale Cesare Battisti.
Staffolani e Frattari insieme hanno deposto una corona di alloro ai piedi del memoriale, quindi il primo cittadino ha lanciato il suo messaggio di pace. «Dopo tanti mesi di sacrifici per combattere la terribile pandemia che ci ha colpiti, è davvero bello ritrovarci insieme in questo luogo per celebrare questa giornata – ha evidenziato il sindaco – la nostra città vede in questa giornata un tributo a donne e uomini che hanno perso la vita per la libertà e il mio pensiero oggi è anche rivolto alle vittime di questa guerra presente, che sta togliendo la vita ma anche gli affetti a molte persone. Dobbiamo lavorare per creare consapevolezza, per diffondere conoscenza, per fare memoria tra i giovani perché tali orrori non debbano più verificarsi; un compito inderogabile delle istituzioni, del mondo della cultura, della politica, delle Forze dell’ordine, della magistratura, di ognuno di noi».
Staffolani ha voluto ricordare per l'occasione due storie legate alla Resistenza antifascista. Una è tratta dal libro “Morrovalle 1943-1946 – L’odissea bellica e politica” di Piero Giustozzi e parla del movimento patriottico morrovallese e della sua utilità nella lotta di liberazione. Viene citata tra le azioni condotte a buon fine, il salvataggio di una famiglia ebrea. L’altra è quella di Mario Batà, studente di ingegneria iscritto all’Università di Roma e, al tempo stesso, allievo ufficiale alla scuola centrale del genio militare che era stata trasferita da Civitavecchia a Macerata, comandante di un nucleo partigiano maceratese. Cadde prigioniero dei tedeschi, scappò e mentre stava cercando armi per il suo gruppo, fu ricatturato e subito processato dal Tribunale tedesco di Guerra di Macerata. Fucilato il 20 dicembre.
«La Liberazione è anche il frutto di tante storie come queste, di storie di italiani che dobbiamo onorare e tramandare, insieme a quei valori di libertà e democrazia che ne rappresentano la più preziosa eredità – ha concluso Staffolani – libertà non è solo poter uscire di casa e vivere la normalità, ma libertà significa anche sapere di poter sperare in un futuro migliore. Libertà è avere la possibilità di resistere alle difficoltà, insieme, uniti: morrovallesi, italiani e popoli del mondo. Viva il 25 Aprile! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!».
A conclusione della mattinata, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Luca Frattari, insieme a una delegazione della scuola secondaria Canale, ha declamato il "discorso di Pericle agli Ateniesi", una delle prime e più importanti testimonianze di democrazia nel V° secolo avanti Cristo.
Con una cerimonia molto partecipata si è chiuso stamattina, davanti al Monumento dedicato ai Caduti della Resistenza nei pressi dei giardini di piazza Gramsci, il programma per la Festa della Liberazione organizzato dall’Amministrazione comunale e dall’Anpi locale, che si è aperto ieri con l’intitolazione di un tratto della ciclabile del lungomare Piermanni al Maestro e partigiano Giuseppe Gaggegi.
Come tradizione, le autorità civili e militari unitamente al corteo di persone, alla Banda comunale si sono radunati alle ore 10,00 davanti a Palazzo Sforza, dove il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi e il sindaco Fabrizio Ciarapica, hanno deposto una corona d’alloro sulla Lapide ai Caduti, insieme al presidente Anpi Claudio Gaetani.
Le celebrazioni, coordinate dal giornalista Vittorio De Seriis, ex tenente dell’Esercito, sono proseguite a Civitanova Alta, in viale della Rimembranza e al piazzale Italia, presso il Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Presenti anche gli assessori Roberta Belletti e Barbara Cappponi, insieme a consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e ad alcuni candidati a Sindaco. Nelle parole dei rappresentanti delle istituzioni e dell’Anpi, si è sollevato un appello unanime alla pace e ai valori di libertà e coesione sociale e la condanna ad ogni guerra, con il pensiero rivolto alla popolazione ucraina e ai tanti morti sotto le bombe.
“Non rassegnarsi, ma impegnarsi in prima persona per una Patria migliore e per una società migliore oggi come ieri” – ha detto Morresi. “Facciamo nostre le parole del presidente Mattarella, la Liberazione non è un anniversario che possiamo dare per scontato, ma va rinnovato e vale ovunque, in Europa come in Italia”.
A seguire, il sindaco Ciarapica ha sottolineato: “Il 25 aprile rappresenta per tutti noi un momento di unificazione raggiunto con la vita di migliaia di italiani e anche con il concorso silenzioso di molte italiane che combatterono contro il regime nazifascista che aveva ridotto l’Italia in un cumulo di macerie, di dolore, di perdite, di povertà. Il nostro pensiero va però anche a ciò che sta accadendo in Ucraina, un conflitto che mette in pericolo la pace in tutto il mondo e che ci auguriamo possa terminare al più presto”.
Il Primo cittadino ha poi anticipato la volontà dell’Amministrazione comunale di intitolare uno spazio cittadino all’indimenticata presidente Anpi Annita Pantanetti, che per anni è stata con intelligenza, preparazione e garbo collaborativa in tutte le iniziative istituzionali. “Credo sia giusto ricordare una donna così importante a cui la nostra città deve molto” - ha concluso Ciarapica.
Il presidente Anpi sezione di Civitanova Claudio Gaetani, ripercorrendo con soddisfazione l’intitolazione della ciclabile a Gaggegi, ha sottolineato la storia che ha portato alla nascita di un’Italia diversa che si è data la Costituzione. “Quel 25 Aprile ci permette oggi di parlare di pieno sviluppo dell’individuo e della sua piena dignità senza differenza alcuna – ha dichiarato Gaetani - La Costituzione è di per sé un manifesto di pace e dobbiamo condannare chi invece apre conflitti, come sta facendo Putin”.
Prima della chiusura della cerimonia, lo storico Vito Carlo Mancino ha ripercorso le tappe della Resistenza nelle parole di alcuni partigiani maceratesi. A conclusione, un gruppo di persone ha intonato il canto “Bella Ciao”.
"Parole violente inaccettabili dal consigliere regionale Pd, ora partito prenda provvedimenti". Sono le parole dell'Assessore alla cultura per la Regione Marche, Giorgia Latini, a seguito della pubblicazione di un’immagine di Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù da parte del consigliere regionale Pd e presidente Anci Marche, Maurizio Mangialardi.
"E utto questo alla vigilia delle celebrazioni per il 25 aprile - prosegue Latini nel suo comunicato -. Ferma condanna per un gesto simile, prendo le distanze da questo linguaggio. Un gesto che non meriterebbe alcuna visibilità, ma occorre prendere posizione nei confronti di chi si dice nemico della violenza e poi usa parole violente. Non si può invocare piazzale Loreto nascondendosi dietro i valori della Resistenza! Ci perdono tutti, questo non è difendere la libertà! Credo che il partito del consigliere Mangialardi ora debba prendere seri provvedimenti per condannare questo gesto"
"Esprimo - conclude l'assessore - la mia solidarietà a Matteo Salvini e Marine Le Pen e faccio i miei complimenti a quest'ultima per il bel risultato democraticamente ottenuto alle presidenziali francesi: ha raccolto il voto di 13 milioni di persone, una percentuale mai vista in passato. Avanti insieme, per un’Europa fondata sul lavoro, sulla famiglia, sulla sicurezza, sui diritti e sulla libertà"
Due corone di alloro deposte una sulle stele di Piazza Matteotti e l’altra su quella di Piazza Douhet. Due mazzi di fiori nelle vie intitolate ai partigiani Mariano Cutini e Mariano Scipioni. Così Potenza Picena ha ricordato le vittime della resistenza nel giorno del 77° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Le celebrazioni, promosse dall’amministrazione comunale e dall’ANPI Scipioni e Cutini, hanno visto la partecipazione delle principali autorità civili, militari, quali Carabinieri, Polizia Municipale, Aeronautica Militare, Capitaneria di Porto, le associazioni combattentistiche e d’arma, le Pro Loco, la Protezione Civile, il Gonfalone del Comune, la Croce Rossa e la banda cittadina.
“Il 25 aprile non è solo una data, – ha dichiarato il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini – ma è il ricordo vivo di chi ha combattuto per la libertà. È la consapevolezza dell’inizio di un percorso che ha portato alla costituzione della nostra Repubblica”. Poi la scelta di omaggiare le donne, alla luce anche e soprattutto dell’esperienza diretta vissuta nelle ultime settimane: “A 77 anni dalla Liberazione del nostro Paese, voglio ricordare le tante concittadine, italiane, potentine che negli anni più difficili non hanno mai fatto venir meno la loro forza, la loro resistenza: penso alle tante ragazze che, giovanissime, si sono battute per i loro ideali. Penso a tutte quelle donne che hanno atteso la Liberazione prigioniere di violenza. Alle madri sole, vedove di guerra, che hanno anelato ogni giorno per i loro figli o mariti combattenti pace e libertà, fino a quel 25 aprile 1945".
"Ripercorrendo tutto questo - ha aggiunto Tartabini - il mio pensiero non può non andare a quello che sta accadendo intorno a noi in questo momento storico. La nostra comunità, con un impegno e una umanità che mi rendono davvero orgogliosa, ha allargato le braccia per accogliere tante donne sole chiamate a “resistere” lontano dalla loro terra di origine. Abbiamo conosciuto i loro volti spaesati, segnati dall’orrore della guerra. Abbiamo assistito ai loro abbracci rassicuranti di madri nei confronti dei loro piccoli, messi in salvo da lunghi viaggi di speranza. Abbiamo raccolto le loro lacrime per quel figlio combattente che da troppi giorni non dà sue notizie. Per loro, e per tutti i popoli segnati da conflitti e violenze, oggi più che mai, al cospetto della nostra storia, non possiamo che desiderare al più presto pace e libertà”.
A seguire l’intervento del Presidente dell’ANPI Scipioni e Cutini, Luca Manzi che, dopo aver ripercorso le vicende della resistenza potentina ha sottolineato come, nel giorno della Liberazione, sia impossibile “non pensare a quello che sta accadendo nel cuore dell’Europa, in Ucraina. Qualcosa che ci lascia sgomenti ed inermi di fronte a scene di inaudita violenza nei confronti della popolazione civile, soprattutto donne, bambini ed anziani.
Queste vicende ci riportano, come ha detto il presidente Mattarella, alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo. Si contano oggi circa 70 conflitti in tutto il mondo. Cambiano gli interpreti, cambiano gli scenari, ma il copione distruttivo della guerra è sempre lo stesso. Dobbiamo operare unitariamente affinché tacciano le armi e parli la diplomazia”.
“Un fine intellettuale, un asceta della pittura, un Maestro sapiente e illuminato, un punto di riferimento ideale per intere generazioni di studenti dell'Istituto d'Arte dove ha insegnato per lunghi anni”. Così viene ricordato nel mondo dei social il pittore Nino Ricci, scomparso oggi all’età 91 anni presso l’ospedale di Macerata, dove era ricoverato.
Nato il 2 ottobre 1930, nella casa di via Crespi 38, da Amedeo e da Giuseppina Nicolino, è stato fin dagli anni ’50 punto di riferimento della cultura del territorio marchigiano e fervido promotore di eventi.
Pittore versatile, incisore, scenografo, fu studente presso l’Accademia di belle Arti a Roma, collaborò con l’Art Club di Macerata e frequentò - fra gli altri - i colleghi Umberto Peschi, Wladimoro Tulli, Osvaldo Licini e Ivo Pannaggi. Nella memoria restano anche le sue battaglie civili, per l’ambiente e l’urbanistica, volte resituire alla sua città natia lustro e bellezza attraverso la propria visione artistica.
"Il Partito Democratico di Macerata vuole esprimere le sue più sentite condoglianze alla Famiglia del professor Nino Ricci - si legge in una nota del Pd comunale -. La sua scomparsa lascia un profondo vuoto nella città. Mancheranno, in questi tempi spesso troppo veloci e superficiali, il suo garbo, la sua ironia colta, il suo sguardo limpido e sagace sulla città, la profondità delle sue riflessioni, la sua arte universale. Docente di tante generazioni di maceratesi".
"Artista colto e raffinato, uomo riservato, garbato e ironico. E con quello stesso stile ha sempre manifestato il suo attaccamento e la passione civile verso la sua città ed il suo futuro. Una passione civile che oggi deve continuare ad animare i suoi concittadini per costruire una città all’altezza delle sue aspettative" conclude la nota.
“Solo la lettura fuorviante del leader della Lega e dei suoi epigoni locali poteva interpretare in modo così distorto il significato di una storia su Instagram che voleva solamente sottolineare l’importanza storica della vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali francesi”. Questa la difesa di Maurizio Mangialardi in merito al post da lui pubblicato, ritraente una foto rovesciata di Matteo Salvini e Marine Le Pen, che ha suscitato la reazione della Lega la quale ne ha chiesto le dimissioni da Consigliere regionale (leggi qui).
“Qualche giorno fa in un talk show serale – scrive Mangialardi su Facebook - proprio Salvini aveva parlato della grande opportunità che avrebbe rappresentato un eventuale successo di Marine Le Pen per “ribaltare” gli equilibri in Europa. L’affermazione di Macron, invece, ha letteralmente ‘ribaltato’ Marine Le Pen e le speranze dello stesso Salvini. Da qui il significato del mio post. Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire”.
“Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire" conclude il Consigliere Pd, sottolineando il "grande disagio" con cui "Salvini e i leghisti marchigiani, i quali non hanno mai disdegnato i voti delle formazioni dell'estrema destra, vivono la Festa della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo”.
Caduta fatale per un'escursionista sul Monte Amandola, nel Parco dei Monti Sibillini. Allertati dai carabinieri di Amandola i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico di Montefortino (Fermo), insieme alle squadre di Macerata e Ascoli Piceno, sono intervenuti sul sentiero 242 che dal Rifugio Amandola taglia in obliquo il versante.
L'escursionista era partita con il marito per poi separarsi su percorsi diversi. Non vedendola rientrare, lui ha chiamato i soccorsi. Le ricerche a terra e con l'elicottero dei Vigili del Fuoco hanno permesso di individuare il corpo della donna nel dirupo sotto il sentiero. L'escursionista è morta a causa dei traumi riportati nella caduta di circa 60 metri lungo il dirupo.
Sbarcati successivamente sul posto il medico e il tecnico dell'elisoccorso Icaro 02 non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna e recuperare la salma per metterla a disposizione dell'autorità giudiziaria.
(ANSA)
"Solidarietà a Matteo Salvini, ancora una volta bersaglio di odio e violenza. Il Partito Democratico prenda le distanza da un gesto che infanga la pace e fomenta odio”. Così il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, nell'attacco al Consigliere regionale del Pd, Maurizio Mangialardi, reo - secondo la Lega - di aver postato su una storia Instagram una foto del leader del Carroccio in compagnia di Marine Le Pen “a testa in giù".
“Ieri il Capogruppo del Pd marchigiano Maurizio Mangialardi ha sfilato baldanzoso per le strade di Perugia e Assisi in nome della pace, ma a distanza di qualche ora sui suoi canali social ha pubblicato una foto di Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù – dichiara Marchetti - si tratta dell’ennesimo atto di incoerenza che testimonia quanto Mangialardi sia l’emblema di una sinistra ipocrita e meschina”.
“È vergognoso che si invochi la pace ma si continui ad alimentare odio - attacca Marchetti - auspico che il Partito Democratico non solo prenda le distanze, ma che assuma anche i provvedimenti adeguati contro chi, nella Regione Marche, è il primo rappresentante del partito, nonché candidato governatore alle scorse elezioni regionali”.
“In un momento in cui l’Europa si trova stretta nella morsa di una guerra che sta dilaniando un popolo - incalza Marchetti - tutta la politica dovrebbe dimostrare solidarietà e rispetto, accantonando sterili polemiche di cattivo gusto. Mangialardi si è reso protagonista di una pagina imbarazzante e vergognosa della politica - conclude il Commissario della Lega - dimostri almeno di avere un minimo di buonsenso: chieda scusa e si dimetta”.
La “gaffe” social di Mangialardi non è sfuggita all’attenzione dello stesso Matteo Salvini che su Facebook ha scritto:“Magari oggi sarà in piazza con la bandiera della pace (riferendosi a Mangialardi). Buona festa della Liberazione da guerra, violenza e cretini”.
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Grazie al progetto Erasmus+, dal titolo “Back to Nature”, l’Istituto Comprensivo “Vincenzo Tortoreto” di San Ginesio ospiterà dal 25 al 30 aprile 2022 ben 28 insegnanti ed alunni stranieri, provenienti dalle scuole Osnovna škola Belica (Croazia), OOU. Kuzman Josifoski-Pitu, Kicevo (Macedonia del Nord) e Escola Pia Olot (Spagna).
“Il progetto – sostiene la responsabile professoressa Simona Belli, nonché reduce da altre esperienze Comenius ed Erasmus - è nato nel 2019 con lo scopo di incrementare il numero delle mobilità di allievi e personale docente nei vari stati membri dell’Unione Europea, di favorire l'apprendimento delle lingue straniere moderne, di far conoscere tradizioni, usi e costumi dei vari paesi europei.
Nello specifico il progetto “Back to Nature”, si basa sull'idea di costruire un ponte tra lo stile di vita tradizionale e quello moderno, tra il vivere in armonia con la natura e il vivere in un'epoca frenetica moderna, l'idea di usare la saggezza dei nostri antenati e trasformarla in benefici per i nostri discendenti. Il progetto combina la conduzione di attività pratiche nel giardino della scuola, l'esplorazione dei metodi tradizionali di uso a base di erbe in casa, la produzione di rimedi, detergenti e cosmetici naturali con attività di apprendimento delle lingue e delle nuove tecnologie, con attività progettuali curriculari ed extracurricolari”.
“Docenti e alunni hanno la fortuna di lavorare insieme ai colleghi e ai coetanei degli altri Paesi d’Europa su uno o più temi di comune interesse nell’ambito della normale attività scolastica, sviluppando strategie che consentono agli alunni di condividere il loro lavoro, le loro esperienze, conoscenze e tradizioni con altri paesi europei per mezzo di e-mail, lettere, testi, immagini, video, e mobilità in presenza”.
Dal 25 al 30 novembre 2019, 3 insegnanti e 6 ragazzi delle classi terze di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano con la media dei voti più alta hanno partecipato al primo degli scambi culturali previsti dal progetto. Gli alunni Bracalente Emanuele, Canzonetta Laura, Cardarelli Eleonora, Papapietro Sara, Rastelli Maria e Rommozzi Riccardo sono stati ospiti dei ragazzi della scuola spagnola di Olot in Spagna.
Dal 28 febbraio al 5 marzo gli alunni di classe terza della Scuola Secondaria di 1° grado di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano, causa Covid, hanno potuto partecipare solo virtualmente alla mobilità tenutasi presso la scuola di Kicevo, in Macedonia del Nord.
La settimana dal 25 al 30 aprile, che vedrà ospiti dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Tortoreto alunni e insegnanti della scuola croata, macedone e spagnola, si presenterà ricca di attività davvero entusiasmanti. Martedì 26 aprile la giornata di accoglienza si aprirà con una “Season March” per le strade del paese e con un saluto in musica da parte degli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Secondaria di 1° grado di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano alle ore 10.30 presso il chiostro di San’Agostino di San Ginesio, dove verrà anche allestita una mostra sulle Erbe Aromatiche e Officinali realizzata e tradotta in lingua inglese dagli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano.
Seguiranno visite guidate in lingua inglese a San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano con le miniguide delle classi terze, escursioni naturalistiche, uscite didattiche, attività sportive, attività laboratoriali sull’uso delle erbe aromatiche e officinali con esperti.
Il progetto si concluderà presso la Scuola di Belica, in Croazia, che oltre ai macedoni e spagnoli, dal 23 al 28 maggio 2022, vedrà partecipi i nostri 9 alunni delle classi terze con la media più alta dei voti, accompagnati da tre insegnanti. I ragazzi interessati saranno Broccoletti Sara (3C), Calvà Elia (3A), Contigiani Emma (3B), Costantini Anna (3B), Martorelli Carlo (3C), Nahar Caterina (3A), Nardi Maddalena (3B), Pennesi Matteo (3B) e Polci Giovanni (3A).
“Sarà un’esperienza davvero significativa e indimenticabile – dichiara la Dirigente Arianna Simonetti - tutti saranno consapevoli del fatto che la propria scuola, il proprio paese, la propria regione, pur rappresentando solo un piccolo elemento del puzzle europeo, costituisce in realtà una parte importante d'Europa”.
Prosegue l’ottimo momento per la Vis Civitanova che sbanca il campo dell’Isera per 2-0 nello scontro salvezza e continua a scalare la china della classifica. Le rossoblu hanno fornito un’altra prova di carattere e qualità, riuscendo a cogliere il bottino pieno su un campo difficile. Tre punti pesanti che permettono alle “ragazze de citanò” di avvicinare il Bologna in sest’ultima piazza.
Partita condizionata dal campo, che si gioca su un terreno di gioco in erba reso pesante dalla pioggia. Avvio lento con le squadre che si studiano. Il primo tempo è equilibrato con occasioni da entrambi le parti ma che termina sullo 0-0.
Nella ripresa la Vis Civitanova parte subito forte: minuto 55, azione personale dalla fascia di Spinelli che mette una palla al centro dell’aria di rigore con il difensore centrale locale che devia di testa e spiazza il suo stesso portiere mettendo la palla in rete. Le rossoblu gestiscono il vantaggio, riuscendo ad arginare le folate offensive dell’Isera. La partita si chiude al 70’ con un tiro forte di De Luca deviato da Uzqueda che mette la palla dentro per il 2-0 che chiude la contesa.
“Una partita importante e di carattere pertanto faccio i complimenti alla squadra – commenta il DS rossoblù Michele Picozzi – E’ stata una vittoria fortemente voluta in un campo difficile, dove l’Isera ha dato tutto per metterci in difficoltà. Nel primo tempo abbiamo patito il campo pesante, e stretto a cui non siamo abituate, ma siamo state brave a controbattere alle loro offensive ed a colpire al momento giusto".
"La squadra è in serie positiva da quattro turni, con 9 gol fatti e 3 subiti: anche se la strada per salvarsi è ancora lunga ma queste ragazze hanno tutte le carte in regola per continuare a fare bene. Chiudo ringraziando la società per tutti gli sforzi che sta facendo - ha aggiunto il DS - questo è il giusto ringraziamento da parte delle ragazze, con questo atteggiamento e questa voglia”.
Una liberazione. Dopo sette ko consecutivi, infortuni e paure, la Virtus Civitanova ritrova il successo battendo nettamente a domicilio i Tigers Cesena e facendo così un passo probabilmente decisivo nella corsa ad evitare l’ultimo posto. Lo spettro della gara di andata, quando i biancoblu dilapidarono un vantaggio di 9 punti all’ultimo giro di lancette, i ragazzi di coach Schiavi lo hanno preso a calci con una prestazione tutta fosforo e difesa, trovando in un maestoso Musci (25 punti, 10/17 dal campo, 17 rimbalzi, 2 stoppate, 8 falli subiti, 40 di valutazione) il dominatore della gara.
Ma è stata tutta la squadra civitanovese, sempre priva del lungodegente Guerra, a girare a mille dal primo all’ultimo minuto. E infatti capitan Felicioni (lanciato in quintetto nel ruolo di playmaker) e compagni hanno preso il comando delle operazioni in avvio e non hanno più lasciato le redini del match fino alla sirena del 40’. Il 2-3 iniziale firmato da Anumba, infatti, è l’unico vantaggio cesenate della serata. Musci prende rapidamente possesso del pitturato, poi l’ingresso dalla panchina dell’acciaccato Costa mette il turbo alla Virtus, che sale rapidamente a +9 (15-6 sulla bomba di Riccio al 7’).
Civitanova dovrebbe soffrire la fisicità dei romagnoli, ma invece con abnegazione e attenzione controlla la lotta in area e concede pochissime occasioni ai cecchini bianconeri. Nonostante un Mascherpa deleterio, Cesena trova il suo miglior momento a inizio secondo quarto, quando impatta a quota 18 con la tripla di Bugatti, ma la Virtus c’è e con Musci che si rimette al lavoro torna a risalire fino al +6 di metà gara (36-30).
Il terzo quarto è nel segno della tensione, con tanti errori da ambo le parti. La Virtus tiene botta in difesa mascherando il passaggio a vuoto in attacco, poi quando Dessì pesca una preziosissima tripla dopo due liberi di Vallasciani il vantaggio sale per la prima volta in doppia cifra (45-35 al 26’). Ti aspetti una reazione cesenate nell’ultimo quarto e invece sono gli aquilotti a dare il colpo di grazia. Un appoggio al vetro di Rosettani su perfetto taglio backdoor dopo una tripla di Costa scaraventa i Tigers a -14 (59-45), anche se mancherebbe ancora una vita visto che il cronometro segna 8’ da giocare. Ma Cesena è sulle gambe e non riesce mai nemmeno a far salire un brivido lungo la schiena ai ragazzi di coach Schiavi, che amministrano senza patemi anche quando gli ospiti provano ad allungare la difesa a tutto campo.
Un successo di platino, che rinfranca classifica e morale: a due giornate dal termine della regular season, infatti, ora la Virtus è terzultima con due lunghezze di vantaggio sul tandem Montegranaro- Giulianova. Un tesoretto che dovrebbe bastare per un accesso ai playout che potrebbe diventare matematico già domenica prossima, con gli aquilotti che saranno di scena sul campo della Rennova Teramo.