di Lisa Grelloni

Castelraimondo, l’amore per le api de Il Girasole: il miele diventa esperienza per grandi e bambini

Castelraimondo, l’amore per le api de Il Girasole: il miele diventa esperienza per grandi e bambini

L’Apicoltura Il Girasole di Umberto Turchetti è nata nel 2005 a Matelica, poi il trasferimento a Castelraimondo, in località Collina, queste le parole del proprietario: “Mi sono innamorato subito di questo fantastico mondo delle api”.  Puoi parlarci dell’Apicoltura il Girasole? Quali sono i vostri prodotti? “Anno dopo anno ho cercato di fare una tipologia di miele sempre più naturale trovando posti quasi incontaminati, creando un millefiori, un castagno ed una melata di bosco molto buona. Negli anni successivi ho cominciato a realizzare delle confetture al miele con lamponi, more selvatiche, prugnoli selvatici e fichi”. La chicca dell’azienda? “La nostra chicca è la confettura lamponi, more e miele”. Progetti in cantiere? “Negli anni, grazie alla Coldiretti e a Campagna Amica sono stato in diverse città d’Italia come Milano, Roma, Bologna e Bari, nei villaggi Coldiretti, presentando i miei prodotti con molto successo. A giugno del 2021 sono stato invitato alla festa dell’educazione alimentare a Roma presso Castelporziano, la residenza del presidente della Repubblica, dove per diversi giorni ho spiegato il mondo delle api con stand ed attrezzatura apistica. Da tre anni stiamo lavorando ad un progetto dove le famiglie con i loro bambini potranno conoscere il mondo delle api e mettere mano in un’arnia. Ci siamo trasferiti da Matelica a Castelraimondo in località Collina dove stiamo terminando il laboratorio e un terreno dove poter svolgere questa nuova iniziativa”.  

03/05/2025 14:15
Pioraco, segnalibro in edizione limitata (con carta fatta a mano) in occasione del Giro d’Italia 2025

Pioraco, segnalibro in edizione limitata (con carta fatta a mano) in occasione del Giro d’Italia 2025

Fervono i preparativi anche a Pioraco, tra 15 giorni, sabato 17 maggio, il Giro d’Italia, tingerà di rosa le strade del piccolo gioiello dell’entroterra maceratese. Una vetrina internazionale che porterà anche una maxi promozione di questo territorio, ferito dal sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016.  Domani (sabato 3 maggio), alle ore 17.30, è in programma presso il Lanciano Forum di Castelraimondo la presentazione dell’ottava tappa del Giro d’Italia. Il paese della carta dunque sarà tra i protagonisti dell’ottava tappa della prestigiosa corsa ciclistica, per l’occasione, sono stati realizzati dei segnalibri con carta fatta a mano, i quali verranno regalati come omaggio alle maggiori autorità presenti che hanno contribuito alla realizzazione del Giro d’Italia.  Una splendida ed originale idea nata su iniziativa del Comune di Pioraco, come un ricordo in grado di rappresentare nel miglior modo il paese. Claudio Monteverde è colui che si è adoperato per la creazione di questi segnalibri: "Sono il frutto di un procedimento artigianale rimasto invariato dagli inizi del 1800, sono fatti con carta al 100% in cotone. Sono prodotti con una macchina in tondo (detta anche macchina Fourdrinier cilindrica), si tratta di un processo che mantiene una forte componente artigianale assimilabile al processo fatto a mano utilizzato specialmente per le carte pregiate".  Monteverde ha poi illustrato i passaggi principali che si fanno con la macchina in tondo: "In primis c’è la preparazione, con fibre naturali (cotone, lino, ecc.), esse vengono sminuzzate e mescolate in acqua. In seguito, si passa alla formazione; un cilindro forato ruota in una vasca, raccogliendo sulla rete un sottile strato di fibre. Poi c’è la fase del trasferimento in cui il foglio umido viene staccato dal cilindro e si appoggia su un feltro. Il quarto passaggio prevede la pressatura, i fogli passano tra rulli per l’eliminazione dell’acqua, in seguito si passa all’essiccazione, ovvero ad un’asciugatura lenta o tramite cilindri caldi, ed infine alla finitura, si tratta di un'eventuale lisciatura, taglio e collatura".   

02/05/2025 19:11
Pioraco invasa dai turisti per il Primo maggio. Il sindaco esulta: "Mai vista così tanta gente"

Pioraco invasa dai turisti per il Primo maggio. Il sindaco esulta: "Mai vista così tanta gente"

Un primo maggio da sogno a Pioraco che ricorda tanto il Ferragosto tra il lungofiume, i sentieri ed il museo a cui fare visita, è stato lo stesso sindaco Matteo Cicconi a sottolinearlo: “Un primo maggio davvero full, sembrava il Ferragosto”.   La “Piccola Svizzera delle Marche” è stata presa d’assalto da tantissimi turisti che hanno deciso di trascorrere la festa dei lavoratori godendosi qualche ora di riposo con amici o in coppia. Un’immensa soddisfazione ieri ha travolto il sindaco di Pioraco Cicconi: «Massimo successo, in tutta la mia vita non ho mai visto un primo maggio così pieno di gente. Questo ci fa veramente onore per i tanti sforzi che facciamo per tenere alto il nome di Pioraco. Grazie a tutti coloro che hanno scelto ancora una volta il nostro paese per trascorrere una giornata in compagnia ed in relax all’aria aperta”.  Il primo cittadino di Pioraco ha dettato la linea per i mesi a seguire: “Noi ci impegneremo sempre di più per migliorare servizi ed infrastrutture, tutto è andato molto bene, tanta tanta gente inaspettata. È stata anche una bella boccata d’ossigeno per tutte le attività commerciali di Pioraco e del territorio, che sia dunque tutto ciò di auspicio per partire alla grande anche con la stagione estiva 2025. ‘Pioraco beach’ ha quindi scaldato i motori e si è messo ai nastri di partenza”. 

02/05/2025 10:00
Pioraco, altri fondi per la nuova palestra: 60mila euro per realizzare il COC

Pioraco, altri fondi per la nuova palestra: 60mila euro per realizzare il COC

L’amministrazione del Comune di Pioraco, classificandosi al settimo posto, si è aggiudicata 60mila euro per realizzare uno spazio all’interno della palestra per il centro operativo comunale (COC), determinante il costante aggiornamento del Piano comunale della Protezione Civile. Il finanziamento a fondo perduto proviene dal bando della Regione Marche nominato “Promuovere strutture in grado di assicurare il coordinamento degli interventi in caso di calamità naturale e fornire alla popolazione ogni forma di prima assistenza”. Il palazzetto dello sport è stato recentemente soggetto a lavori di adeguamento sismico, ed inaugurato il 1° marzo con una festa di Carnevale.  Il sindaco del Comune di Pioraco Matteo Cicconi ha aggiunto: "Inseriremo nella struttura un sistema radio, potenzieremo l’impianto elettrico, miglioreremo i servizi sanitari per renderli maggiormente fruibili in caso di terremoti o altre calamità". Nel corso di questi lavori, la palestra sarà normalmente fruibile, non subirà delle chiusure.   

01/05/2025 11:15
"Il viaggio dei nostri bovini? Tutto racchiuso tra le colline di San Severino": la società agricola Cruciani si racconta

"Il viaggio dei nostri bovini? Tutto racchiuso tra le colline di San Severino": la società agricola Cruciani si racconta

Ruggero Cruciani è un giovane nato a San Severino Marche nel 1999 e titolare della Società Agricola Cruciani Ruggero & C. Il suo allevamento si trova in località Cagnore a 2 km circa da San Severino, sopra Cesolo. La sua passione per il mondo agricolo è sbocciata fin da piccolo, poi, finita la scuola, la sua vena imprenditoriale l’ha spinto a lanciarsi in questa splendida avventura, sempre in crescita.  Puoi raccontarci la storia della Società Agricola Cruciani Ruggero & C.? Dove si trova? “La Società Agricola Cruciani Ruggero & C. è un’azienda a conduzione familiare composta da me, mio padre e mia madre. In più abbiamo anche un dipendente. Ho iniziato quest’attività a tempo pieno appena finita la scuola superiore, ho frequentato l’ITIS, indirizzo meccanica, a San Severino Marche. Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per l’agricoltura, in particolare per l’allevamento di bovini. Nel 2020 ho avuto la possibilità di acquistare un allevamento all’asta con varie stalle e ho così iniziato con l’introduzione di alcuni vitelli. Con cinque anni, sono riuscito ad arrivare a circa 80 capi di Razza Marchigiana IGP e Limousine”.   Quali sono i vostri prodotti?  “Oltre all’allevamento ci occupiamo della coltivazione di cereali e foraggio biologici su terreni di proprietà aziendale, la cui produzione è destinata quasi esclusivamente all’alimentazione dei bovini anch’essi in regime biologico. Inoltre produciamo miele, questa è una passione intrapresa fin da piccolo, seguendo i consigli e le visite in apiario con i mie nonni. Abbiamo circa 200 arnie dislocate in vari punti delle campagne settempedane, ed un laboratorio per la produzione, il confezionamento e la vendita di miele. Un’altra nostra attività è la produzione di olio extra vergine di oliva, possediamo circa 500 ulivi secolari, nel 2021 abbiamo aggiunto altri tre ettari di uliveto di varietà autoctone (Piantone di Mogliano ed Orbetana) anch’essa ha un punto confezionamento e vendita in località Patrignolo, insieme al miele, anch’esso biologico. Commerciamo anche la legna da ardere, proveniente dai boschi locali di nostra proprietà”.   La chicca della vostra azienda agricola biologica? “La chicca potrei dire che è questa: i bovini nascono tutti nella nostra azienda e la destinazione finale, è quella delle macellerie locali”.  

26/04/2025 14:00
Matelica, dalla tipografia alla viticoltura biodinamica. Casa Lucciola: "L'artigianalità il nostro punto di forza"

Matelica, dalla tipografia alla viticoltura biodinamica. Casa Lucciola: "L'artigianalità il nostro punto di forza"

Casa Lucciola è l’azienda agricola della famiglia Cruciani che si trova nella valle di Matelica. Luca Cruciani fino al 2014 faceva il grafico presso una tipografia, poi ha iniziato con l’agricoltura quando è nato il suo primo figlio (ora ne ha tre). “Quando è nato mi sono chiesto ‘E adesso che cosa gli do da mangiare’? Da lì è nato questo amore per l’agricoltura, ho messo su delle arnie e ho prodotto del miele. Io muovevo il mouse, avevo un piccolo schermo su cui lavoravo, ora lo schermo è molto più ampio e al posto del mouse uso la cloche del trattore”, queste le parole di Luca Cruciani.  Puoi raccontarci un po’ la storia di Casa Lucciola? “Casa Lucciola è stata acquistata da mio padre nel 1992, sono otto ettari di seminativo e due di bosco. All’inizio coltivava solo cereali, egli lavorava alla Asl, e i pomeriggi li passava nel suo orto dove aveva galline, polli, faraoni, maiali ed anche un paio di mucche. Casa Lucciola era dunque dedicata all’autosufficienza alimentare, mio padre ha convertito subito l’agricoltura in agricoltura biologica perciò noi siamo certificati dal 1998. In seguito alla morte di mio padre nel 2013 ho piantato i primi due ettari di vigneto, poi nel 2016 ho costruito la cantina e ho aggiunto altri due ettari nel 2017. L’ecologia è sempre stata nei miei interessi, il non inquinare il mondo, il vivere a contatto con la natura, per questo motivo ho cercato di creare un reddito con l’agricoltura e a Matelica, essendo molto votata per la viticoltura. Il vino per me è il motore di tutta l’azienda agricola. Avendo pochi ettari ho iniziato a fare il viticoltore anche se non sapevo niente all’inizio. Pian piano ho fatto corsi di potatura e ho letto molti libri. Il corso sulla viticoltura biodinamica in particolare mi è piaciuto molto, a un incontro quando seminavano i corni ho visto che erano agricoltori che avevano una particolare sensibilità relativa ai cicli della natura, si basano molto sull’osservazione”.  Quant’è importante proseguire nella tradizione di famiglia?  “Sono partito con un’idea molto romantica dell’agricoltura, poi quando pianti il vigneto ti rendi conto che ti assorbe tutta la giornata, c’è la trasformazione dell’uva in vino, la commercializzazione. Quando si parla di tradizione io sono la prima generazione, per me essa è anche in quello che mangiamo, come il ragù della domenica, gli hamburger tutti i giorni o il cibo precotto. Cioè, la tradizione è anche sui sapori. Io non vengo da una famiglia di viticoltori, sono alla prima generazione, spero che i figli proseguano ma non li forzerò sulle mie scelte, la vita è loro”.  Puoi parlarci un po’ del tuo vigneto?  “I quattro ettari di vigneto sono tutti coltivati in biologico, io seguo anche le linee della biodinamica. Essi guardano tutti a sud-ovest, quindi si godono il tramonto, in collina a 430 metri sul livello del mare, i vigneti sono molto in pendenza, per quello che posso faccio tutto io con l’aiuto di mia moglie. Ora riparte la prossima stagione con i trattamenti e la scacchiatura”.  La tua giornata “tipo”?  “Mi alzo presto, verso le 6, la prima cosa che faccio è portare i cani a spasso. Poi di solito mi programmo la giornata, ma sto un po’ al meteo. Finite le piogge, taglierò l’erba e inizierò la scacchiatura. I lavori sono divisi tra il vigneto, la cantina, un minimo di amministrazione e di vendite”.  Qual è il punto di forza di Casa Lucciola?  “Il punto di forza per me è l’artigianalità, nel senso che comunque cerchiamo di lavorare il più naturalmente possibile, rispettando il prodotto uva dall’inizio alla fine. Noi vinifichiamo tutti i vini con lieviti indigeni, siccome i vigneti sono intorno casa, si cerca di inquinare il meno possibile, non è un’agricoltura industriale. A differenza di altri vigneti con stesse caratteristiche, alla fine la differenza la fa la sensibilità che l’uomo mette nel coltivare e nel produrre il vino”.  Progetti futuri? “Per adesso nell’immediato vorrei rivedere le etichette, perché le avevo fatte io a suo tempo, ma non sono molto entusiasmanti. Poi stiamo costruendo un piccolo agriturismo con dieci posti per dormire e venticinque per mangiare, penso che sarà pronto per la prossima primavera, in più ci saranno delle e-bike per scoprire il paesaggio qui intorno. Casa Lucciola ha una bella posizione, una splendida vista sulla valle di Matelica. L’agriturismo lo realizziamo per chiudere un cerchio. Il vigneto per me si nutre di bei panorami”.

23/04/2025 11:00
Tafa para, la Folgore Castelraimondo esulta: è Coppa Marche. Real Cameranese ko ai calci di rigore

Tafa para, la Folgore Castelraimondo esulta: è Coppa Marche. Real Cameranese ko ai calci di rigore

La Folgore Castelraimondo allo stadio “Sandro Ultimi” di Chiesanuova di Treia, batte la Real Cameranese 4-2 e si aggiudica la prima Coppa Marche di Prima Categoria della sua storia. Che orgoglio per il paese dell’entroterra maceratese.  LA CRONACA- Il primo squillo del match arriva al 20’, Sparvoli subisce fallo mentre rinvia il pallone, ma per l’arbitro è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Marchionne ma Tafa si fa trovare pronto, prima devia il pallone sul palo e poi blocca. Al 44’ tiro di Angeletti, ancora Tafa protagonista in tuffo a salvare la Folgore. Nella ripresa, la Folgore inizia con un atteggiamento diverso, si rende pericolosa in più occasioni. Al 53’ cross dentro di Fede per Romoli che svetta di testa, miracolo di Fatone che spedisce palla sopra la traversa. Al 56’ discesa di Girolami, cross sul secondo palo, Montecchia non trova la porta. Al 71’ chance per Romoli, viene atterrato in area, ma per l’arbitro è fallo in attacco. All’89’ Folgore vicina all’1-0 con Dashi. Dopo 5’ di recupero, arriva il triplice fischio dell’arbitro, si va ai calci di rigore. Questa la sequenza: Bisbocci (F) gol, Defendi (R C) gol, Romoli (F) gol, Domenichetti (R C) para Tafa, Lispi (F) gol, Avarucci (R C) gol, Carletti Orsini (F) Fatone intercetta, ma la sfera termina ugualmente in rete, su Negozi (R C) para Tafa, lo specialista die rigori, è tripudio biancoazzurro. La Coppa Marche di Prima Categoria prende la strada di Castelraimondo. Tabellino Real Cameranese - Folgore Castelraimondo 0-0 (2-4 dcr) Real Cameranese: Fatone, Principi (92' Avarucci), Razgui, Perugini, Baldini, Angeletti, Defendi, Marchionne (73' Sandroni), Portaleone (70' Domenichetti), Anconetani, Negozi. A disposizione: Niccolini, Recanati, Renghini, Taddei, Alessandrelli, Casaccia. Allenatore: Pantalone.  ASD Folgore Castelraimondo: Tafa, Sparvoli (75' Binanti), Fede, Lori S. (69' Lori G.), Lispi, Carletti Orsini, Girolamini, Chioccolini (78' Mancini), Montecchia (62' Dashi), Romoli, Bisbocci. A disposizione: Zallocco, Micheli, Nardini, Rossi, Buldorini. Allenatore: Ortolani. Arbitro: sig. Gasparroni della sez. di Jesi Assistenti: Federici della sez. di Ascoli, e Censori della sez. di San Benedetto del Tronto. Reti: Bisbocci (F), Defendi (R C), Romoli (F), Lispi (F), Avarucci (R C), Carletti Orsini (F).

18/04/2025 10:20
Camerino, la ricostruzione accelera: "Dal rumore dei passi alla musica dei martelli pneumatici"

Camerino, la ricostruzione accelera: "Dal rumore dei passi alla musica dei martelli pneumatici"

"Siamo passati dal rumore dei passi, alla musica dei martelli pneumatici", la conferenza stampa che si è tenuta oggi (martedì 15 aprile) nella sala consiliare del comune di Camerino potrebbe essere riassunta con queste parole del magnifico rettore Unicam Graziano Leoni.  Camerino è sicuramente la città più colpita dal sisma del 2016, nell'incontro odierno è stato fatto un punto della situazione sulla ricostruzione della città, del territorio camerte ma anche dell'università in seguito alle tre ordinanze.  Il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli ha parlato sia in merito all'ordinanza Nibbiano, sia sulla ricostruzione del centro storico: "Con questa ordinanza speciale (la prima per certi aspetti) iniziamo a parlare di proprietà e di quote di proprietà e non solo di edifici. A febbraio del 2025 - ha aggiunto - avevamo fatto un primo report, che partiva da giugno 2023, aveva visto un incremento dei progetti presentati del +125%, un 61% di lavori conclusi e un +184% di lavori in corso. I dati aggiornati alla data odierna, da febbraio ad aprile, indicano un grande incremento, +11% di progetti presentati, +10% di lavori conclusi e +15% di lavori in corso". Non poteva mancare un focus del primo cittadino camerte sui lavori che finiranno o che partiranno a breve: "L’ex Banca Marche sta ormai arrivando al progetto definitivo, a giorni, prima del primo maggio, dovremo averlo depositato. Abbiamo inoltre fatto un magnifico sopralluogo insieme alla Soprintendenza, all’USR ed alla struttura commissariale per la Rocca Borgesca, si riscoprono posti fantastici ed anche destinazioni diverse. L’obiettivo è sì ricostruire ma anche dare funzionalità agli spazi. Ad aprile ci sarà l’affidamento dei lavori del parcheggio meccanizzato, uno degli interventi fondamentali per la fruibilità del centro storico".  Il magnifico rettore dell'Università di Camerino Graziano Leoni ha espresso tutta la sua soddisfazione e gratitudine nei confronti della struttura commissariale per l'aumento dei finanziamenti: "Novità importanti oggi perché il commissario comunica un incremento del finanziamento per due importantissime opere di ricostruzione dell’università di Camerino, il Palazzo Ducale, che ha bisogno di restauri oltre che di essere ricostruito, è il centro della nostra università ed una struttura iconica anche per la città. L’altra opera molto significativa che aveva bisogno del rifinanziamento è il Palazzo Ribechi, sarà una foresteria, l’abbiamo quasi completato, ma con il budget eravamo arrivati un po’ scoperti". Poi ha annunciato e sottolineato una bellissima novità, che diventerà di spicco non solo a livello regionale: “Per quanto riguarda la ricostruzione socio-economica va riconosciuto anche lo sforzo importantissimo che viene fatto dalla struttura commissariale nel finanziare un centro di ricerca che sorgerà in località Torre del Parco, un progetto da oltre 18 milioni di euro con un complemento di altri 6,5 milioni di euro per due progetti connessi. Sono delle strutture che presto Unicam gestirà con altre università anche di regioni confinanti, per portare a Camerino un’eccellenza in più". Per la Regione Marche, presente il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui ed il commissario alla riparazione e ricostruzione sisma Guido Castelli, il quale ha svelato: "Abbiamo approvato il progetto definitivo della caserma dei Vigili del Fuoco di Camerino per 6 milioni e 86 mila euro, intervento finanziato dalla collaborazione tra il Ministero dell’Interno e la struttura commissariale". I l senatore ha poi aggiunto un dato importante relativo al Cas ora Cda, per chi è ancora fuori dalla propria abitazione: "Al 31 marzo i titolari di Cas, sono passati da 14mila nuclei a 10mila, a colpi di 1000/1500 ritornano a casa, penso che questo sia il test migliore". 

15/04/2025 14:50
Camerino, parte il servizio colazione nel centro storico al "Noè Errante"

Camerino, parte il servizio colazione nel centro storico al "Noè Errante"

Il Comune di Camerino vorrebbe ripopolare al più presto il centro storico di Camerino, messo in ginocchio dal sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016. Nel 2021, il "Noè Errante" di Noè Roberto Frifrì è stata la prima attività ad essere tornata nel cuore della città camerte, è praticamente l’unico locale aperto tra i molteplici cantieri. Frifrì si reputa molto fortunato a poter essere nel luogo da lui scelto per il suo locale, da domani (lunedì 14 aprile) offrirà un nuovo servizio alla comunità, ovvero quello che riguarda il bar: "Dalle 7 offrirò la possibilità di fare colazione, un servizio utile agli operai della ricostruzione e agli studenti. Ci sarà sia salato che dolce: tramezzini, panini, teglie di pizza, caffè con cornetti".  (Credit Foto: Profilo Fb Noè Roberto Frifrì) 

13/04/2025 14:40
“Gagliole in uno scatto”, il borgo si racconta con la fotografia: al via il primo concorso aperto a tutti

“Gagliole in uno scatto”, il borgo si racconta con la fotografia: al via il primo concorso aperto a tutti

Il 1° Concorso Fotografico intitolato “Gagliole in uno scatto” organizzato dal Comune di Gagliole e dal Circolo fotografico “Progetto Immagine” di Camerino ha preso il via oggi, sabato 12 aprile. L’assessore all’Istruzione, alla Cultura, al Turismo e ai Servizi Sociali del Comune di Gagliole Catia Eliana Gentilucci ha così commentato l’iniziativa, sottolineandone lo scopo: “Gli appassionati di fotografia o coloro che visiteranno Gagliole nel corso degli eventi, potranno scattare ed inviare foto per il contest. È un modo per promuovere a livello turistico il nostro territorio”. Le sezioni previste sono: natura, urban landscape, eventi ma anche tema libero.  Le fotografie dovranno essere inviate entro il 9 settembre 2025 (poi si terrà la premiazione), alla mail eventi.gagliole@gmail.com. L’iscrizione è gratuita. Gli scatti potranno essere utilizzati per creare prodotti (non a scopo di lucro) i quali hanno soltanto l’obiettivo di promuovere le bellezze del Comune di Gagliole. Le fotografie potranno inoltre essere esposte alla mostra “Il Novecento a Gagliole”. 

12/04/2025 19:30
Il trombonista Matteo Paggi, 'Nuovo talento 2024': "La banda di Fiuminata la tengo nel cuore"

Il trombonista Matteo Paggi, 'Nuovo talento 2024': "La banda di Fiuminata la tengo nel cuore"

Matteo Paggi, classe 1997, originario di Fiuminata, è un trombonista. Si è aggiudicato il premio di “Nuovo Talento 2024” in Italia per la rivista Musica Jazz. L’artista marchigiano ha studiato prima in Olanda, poi anche negli Stati Uniti, iniziando così molte collaborazioni nel settore, finché  Enrico Rava non gli ha proposto di entrare nei “Fearless Five”. “Ham and Sun” è il suo ultimo singolo, uscito recentemente, il quale anticiperà il disco. Matteo, com’è nata la tua passione per la musica e… per il trombone? “La mia passione per la musica è nata inizialmente dalle influenze di mio zio Eugenio e di mio fratello che si ascoltavano il rap di Caparezza o dei brani rock degli ACDC o dei Kiss. Per molto tempo sono stato un rocckettaro, era quel periodo in cui dovevi scaricare la musica e poi averla o su un computer, o su un telefono o su un lettore audio. Mio zio mi scaricava i brani che volevo e mio fratello, di tre anni più grande di me, che mi indirizzava proprio sugli ascolti. Poi dopo io ho preso tutto il mio filone metal degli Iron Maiden, dei Nightwish, dei Pantera, sono stato un metallaro per anni, con tanto di cresta rossa ed anfibi con le catene (ride, ndr).  Per la musica come passione da suonare, anche quella nasce dai miei zii che suonavano nella banda cittadina di Fiuminata, un paese di 800 abitanti, dove la banda suona sia nelle feste religiose che in quelle politiche. Io ho casa in piazza nel piccolo paese dell’entroterra maceratese, quindi la banda l’ho sempre vista fin da piccolo, ricordo che le marce religiose mi toccavano molto, anche ai funerali. Ricordo che ero a casa di nonna, proprio sopra alla mia (costruita da nonno Sabatino), dalla finestra della cucina c’era la banda che suonava questa marcia che poi ho imparato essere “Il pianto della mamma”, e a 6-7 anni, ogni volta che lo ascoltavo piangevo, mi toccava tantissimo. Dopo quando sono entrato in banda capii che brano fosse, dopo tanti anni, mi commuoveva sempre, così come tanti altri brani. La banda di Fiuminata aveva un repertorio antico e molto ricercato, che non ho visto in altre bande della zona. Ho iniziato dunque il corso della banda con il maestro Sergio Giuli che tengo sempre nel cuore e poi la passione per la musica è scoppiata sin da quando egli mi ha dato lo strumento in mano, avevo 8 anni, con il flicorno tenore, già sapevo che avrei voluto fare il musicista. Ho girato in tantissime bande e da lì l’ho voluto fare professionalmente, ma già lo sapevo da quando frequentavo le elementari/le medie che volevo fare questo. La banda mi ha dato proprio la sensazione di unione, la banda ancora oggi per me è famiglia, sono molto legato a loro, ogni volta che posso vado a suonare per loro. Per anni il giorno più bello dell’anno è stato la prova generale del concerto di Natale, dove tutti i bandisti si riunivano con le loro famiglie, si faceva la prova mentre le moglie cucinava questa pasta all’arrabbiata su un mega pentolone (ride, ndr) poi si mangiavano formaggi e salumi tipici, vini e liquori fatti in casa, e al termine, tutti mezzi ubriachi si suonava il jazz fino alle 5 del mattino. Un ricordo che porto sempre dentro il cuore. Dalla banda ho preso la passione per la musica e la passione dello stare insieme che è importantissima, ma poi anche quella per il jazz, quindi gli devo veramente tanto.  La passione per il trombone è poi nata perché io suonavo il flicorno, e volevo studiare seriamente già da giovanissimo, e la classe di flicorno non esisteva, quindi inizia il trombone che era lo strumento di zio Eugenio, me lo prestava lui per studiare. Me ne sono innamorato, è uno strumento anche più flessibile e versatile del flicorno quindi potevo suonare tanti generi, infatti nel corso degli anni ho suonato di tutto”. “Nuovo Talento 2024” in Italia per la rivista Musica Jazz, te l’aspettavi? Qual è stata la tua reazioni alla notizia? “La mia reazione alla notizia è stata emozionante, ero felice, fiero, mi ha dato un po’ di relift, perché comunque tutti noi musicisti lavoriamo tanto e facciamo tanti sacrifici, lavoriamo tanto con noi stessi per avere un buon rapporto tra il nostro essere umani ed il nostro essere artisti. Quando si ha ricevimenti di questo genere fa bene all’anima. Ti dà soddisfazione e senti che stai andando nella direzione giusta. C’è da dire che non me l’aspettavo di vincerlo, ma quando ho visto ciò non ero alla fine così sorpresa perché quest’anno sono stato nel gruppo di Enrico Rava e mi ha dato tantissima visibilità. Penso che in Italia suonare nel quintetto di Rava sia la cosa che ti possa dare più visibilità in assoluto. Quindi io credo nelle mie potenzialità ed abilità che coltivo ogni giorno, avere questo tipo di esposizione è importante, combinata con tutto il lavoro che si fa ed il fatto che ci si crede di star facendo qualcosa di buono. Come premio lo apprezzo tanto, sento tanta gratitudine per questo periodo e per tutto quello che sta accadendo, ho pubblicato contemporaneamente anche il disco “Words” che ha avuto una risonanza importante grazie al lavoro svolto dal team, dal press office e dall’etichetta, questo ha giocato anche un ruolo. Mi ha fatto un po’ inserire nel panorama italiano, io continuo a produrre e vediamo come va”. L’8 aprile è uscito il singolo “Ham and Sun”, qual è la sua genesi? “”Ham and Sun” è il brano che io scrissi per fare l’ammissione al conservatorio di Amsterdam. Inizialmente era diverso da come lo sentirete registrato, lo scrissi nel 2018, volevo un brano di effetto per riuscire ad accedere, in quel conservatorio che in quel momento era il mio sogno, il mio obiettivo più grande. È una bella storia perché descrive un’esperienza molto specifica, io che sono cresciuto nelle Marche, dietro casa ho un giardino dove si vedono tutti gli appennini marchigiani, il ricordo è quello di mangiarmi un bel panino al prosciutto fatto in casa da mio nonno, in primavera, dove c’è il venticello fresco, il sole che ti accarezza e riscaldo, seduto sulla cassapanca di legno dove teneva gli attrezzi, il legno si scaldava con il sole e c’erano tutti questi colori verdi e blu, con qualche nuvola qua e là ed il rumore degli insetti intorno a te che ti fanno compagnia e questo gusto del prosciutto di nonno. “Ham and Sun” cerca di descrivere me da piccolo che mangio questo panino e che uso l’energia che mi ha dato quel momento di pausa dal mangiare una cosa buonissima, stare in un posto bellissimo ed avere quei cinque minuti di calma per ricaricarmi. Usare tutta quell’energia per sfociare quindi nel gioco da solo o con mio fratello”. Ti manca Fiuminata? Se sì… che cosa? “Fiuminata mi manca certo, ma per adesso non ci tornerei. Del mio paese sento la mancanza della tranquillità, la semplicità ed il fatto che è circondata da montagne e tutto sembra essere così sereno e non complesso in qualche modo, si conoscono tutti quelli che incontri per strada. È il tipo di tranquillità di un paese piccolo di montagna, questo mi manca, ma non tornerei ora, perché ho bisogno proprio del contrario, di giungla, di inaspettato, di arte e sicuramente lì l’influenza artistica e le ispirazioni motivazioni artistiche mancano. Proprio per questo mi sto traferendo a Parigi che è una metropoli ben più grande e questo è quello che cerco in questo momento”. Hai in programma qualche data nella tua regione d’origine? “Per questo tour con le “Giraffe” ho in programma ben tre date nella mia regione. L’11 giugno suoniamo a Macerata e sono molto contento perché suonerò con i ragazzi della “Musicamdo” con cui sono cresciuto, li conosco tutti e gli voglio molto bene, li stimo, sono le persone che nel nostro territorio cercano di portare bella musica e tengono al jazz. Nel mio percorso mi hanno influenzato molto. A luglio suonerò a Fano Jazz, perché è una città che conosco benissimo, ho avuto lì una ragazza storica, sono un fan numero uno della “Moretta” un caffè che fanno solo lì ed ogni volta che torno è fantastico. Tra l’altro con mio figlio e la mia ragazza andremo in vacanza proprio lì perché è economico, bellissimo e si sta proprio bene (ride, ndr), il giorno dopo grande sorpresa avrò il concerto proprio a Fiuminata. Questo deriva proprio dal top jazz, perché in paese tutti mi conoscono e sono fieri di questo riconoscimento. Quindi ho detto ‘No, dobbiamo fare un concerto’, suonerò proprio nel palco davanti casa, dove da piccolo sono venuti tanti artisti. Penso che senza ombra di dubbio sarà il concerto più emozionante del tour anche se suoniamo in palchi importanti. Quello di Fiuminata sarà molto emozionante, suonare davanti a persone che ti conosco fin da quando sei piccolo, sentirò un sacco di amore”.      

12/04/2025 17:45
Fiuminata, dall’etologia alla terra: la visione di Giusy Mazzalupi prende vita nella 'Tenuta San Leonardo – Villa Dubios'

Fiuminata, dall’etologia alla terra: la visione di Giusy Mazzalupi prende vita nella 'Tenuta San Leonardo – Villa Dubios'

Giusy Mazzalupi è un’etologa formata all'Università di Pisa dove ha insegnato ai master di Etologia e di Medicina Comportamentale. È una studiosa di bioetica ed è la titolare dell’azienda agraria "Tenuta San Leonardo".Puoi raccontarci un po’ la storia della Tenuta San Leonardo - Villa Dubios?“L’azienda nasce in Umbria a Montefalco nel 2005, ed è stata poi trasferita a Fiuminata in provincia di Macerata, mio paese d'origine. L’azienda è dal 2024 anche azienda agrituristica e vivaistica, iscritta al registro ruop della Regione Marche. Vengono coltivate soprattutto rose antiche e rose inglesi, una grandissima passione da sempre sin dai tempi di Montefalco, una varietà molto adatta in zone come Fiuminata e dintorni dove le giornate sono scandite dal sole ma anche ore di ombra originata dai molti alberi. Alle rose sono dedicati molti corsi formativi, loro gestione,  cura, potatura ecc…”L’agriturismo “Villa Dubios” è a gestione familiare e rispecchia la vostra filosofia di vita… vuoi parlarcene?“L’agriturismo "Villa Dubios" dell'azienda agraria “Tenuta San Leonardo” è un piccolo agriturismo, che intende riprendere l’idea originaria dell’agriturismo ovvero un'integrazione di reddito dell’azienda agricola, un aiuto per l’imprenditore agricolo, dove le persone si sentono a casa, riscoprendo quel senso di comunità che purtroppo si sta perdendo. Spesso un ristorante in campagna viene frainteso per un agriturismo, quando sono realtà assolutamente distinti. Esso offre agli ospiti cibo di produzione propria o acquistata da altre aziende agrarie, nel nostro caso siamo molto attenti anche all'aspetto etico”. Nel vostro menù c’è una particolarità, niente carne… da cosa nasce questa scelta? E qual è la vostra offerta?“Nel nostro agriturismo non cuciniamo carne, sia io che la mia famiglia siamo da tantissimi anni vegetariani per una scelta precisa. Non potrebbe essere diversamente essendo un’etologa ho acquisito scientificamente la consapevolezza di come e quanto gli animali comprendono, del loro livello cognitivo, della loro percezione del dolore sarebbe inconcepibile per me mangiarli e i miei figli sono cresciuti in questo clima culturale seguendomi in molti ambienti che riflettono questa mia stessa sensibilità.Proponiamo piatti che rappresentano la nostra storia di famiglia dai molto piatti insegnati da mia suocera di Mogliano, piatti della mia infanzia a Fiuminata, moltissimi piatti umbri avendo vissuto molti anni a Montefalco: vini marchigiani e umbri di qualità; Verdicchio, Rosso Piceno, Montefalco Rosso e Sagrantino. Pecorini con miele e composte di nostra produzione, focacce, cresce. Bruschette con olio di Mogliano e olio di Montefalco. Gnocchi al Sagrantino, ravioli ai formaggi, burro e salvia, tagliatelle al tartufo, ai funghi, lasagnette con le verdure, zuppe ecc… Parmigiana di verdure secondo stagionalità, melanzane, gobbi, finocchi gratinati con besciamella e farinata di ceci. Tra i dolci sempre tutto fatto in casa tiramisù, zuppa inglese, crema catalana e tozzetti con le mandorle”.Agriturismo sì, ma non solo… è presente un “Garden Rose”. Com’è nata questa idea? Perché proprio giardino di rose? Raccontaci di ciò…“In azienda si può visitare il giardino espositivo di rose inglesi, tantissime varietà della collezione di Davide Austin, si possono acquistare o prenotare se non disponibili. Si può prenotare una visita anche solo per avere delle consulenze in materia di giardinaggio o cura delle proprie piante. Uno spettacolo dalla primavera all’autunno dove si può anche mangiare all'aperto vivendo un’esperienza sensoriale unica”.Avete anche un giardino/vivaio giusto?“In agriturismo possono essere acquistati i miei libri sempre sull'etologia. Si può partecipare ai tanti eventi culturali  organizzati dall’azienda in tema di etologia e di gardening. Animali e piante che sembrano temi così differenti hanno molti più punti in comune di quanto si possa pensare, tanto che ora si parla sia di Etologia animale che di Etologia vegetale in quanto anche le piante hanno dei loro tipici comportamenti. Provano emozioni, hanno memoria tanto che la scienza parla oggi di intelligenza delle piante ed è proprio questo ambito di interesse che negli ultimi anni mi ha portato a dedicarmi alla produzione e studio delle piante per approfondire questi studi”.   Da voi è possibile anche seguire dei corsi…“In azienda sempre coerentemente con tutto ciò che ho fatto, studiato ed insegnato nella mia vita, mi dedico a molte altre attività connesse tra cui la formazione, in primis corsi di Etologia, per cercare di far comprendere maggiormente il comportamento degli animali con cui conviviamo, sia per facilitarne la relazione e comunicazione cercando di garantirne un sano benessere non solo fisico ma anche e soprattutto etologico, ma anche per evitare morsicature o aggressioni proprio a causa di una mancanza di conoscenza dei segnali di avvertimento che ci inviano gli animali soprattutto i nostri animali domestici come i cani”.  

12/04/2025 16:13
Calcio a 5, che impresa per il Gagliole: superato il Bayer Cappuccini. È finale playoff

Calcio a 5, che impresa per il Gagliole: superato il Bayer Cappuccini. È finale playoff

 L’Asd Gagliole C5, splendida realtà nell’entroterra maceratese, ha espugnato il campo della Bayer Cappuccini vincendo 10-7, conquistando così il pass per la finalissima del playoff regionale. I ragazzi di mister Mirko Rossini hanno sfoderato una prestazione importante sia dal punto di vista tecnico che mentale, nonostante le diverse defezioni, riuscendo ad avere la meglio su una squadra competitiva. Da sottolineare l'esordio in prima squadra dei tre Under 17 Pisoni, Cerqueti e Agrioli che nel finale di match sono scesi in campo, facendo dunque la loro figura.  Nel primo tempo la squadra rossoblù va subito sul 3-0 (in gol Ocharan (2) e Pereira). Nel secondo tempo i “galletti”mettono la quinta e prendono il largo. Ferjani segna una tripletta, seguito dalla rete di Ocharan, Pereira e Casoli (2 reti). Nel finale la Bayer Cappuccini accorcia la distanza, fissando il risultato sul 7-10. BAYER CAPPUCCINI-ASD GAGLIOLE C5 7-10 (0-3 pt) BAYER CAPPUCCINI: Polzoni, Albani, Nazarolf, Renki, Serantoni, Silmi, Bonfigli, Iesari, Di Bernardo, Luciani, Cericola, Antinori. All. Salvi ASD GAGLIOLE C5: Tamburrino, Occhiuzzo, Calisti, Pereira, Casoli, Di Ronza, Ferjani, Ocharan, Agrioli, Pesoni, Savi. All. Rossini Arbitri: V.P. Bavaro di Ancona e C. Frelli di Macerata Reti: 6’ e 7’ Ocharan, 18’ Pereira // 1’ st Ferjani, 3’ st Serantoni, 3’ st Ferjani, 4’ st Ocharan, 6’ st Pereira, 7’ st Ferjani, 9’ st Casoli, 10’ st Silmi, 11’ st Casoli, 15’ st Serantoni, 19’ st Serantoni, 19’ st Bonfigli, 19’ st Serantoni, 19’ st Serantoni      

12/04/2025 09:43
Gagliole si lancia sul turismo, l’assessore Gentilucci: “Ci stiamo attrezzando per le strutture ricettive"

Gagliole si lancia sul turismo, l’assessore Gentilucci: “Ci stiamo attrezzando per le strutture ricettive"

“Ci aspettiamo che le persone siano invogliate a venirci a trovare, oltre che per le manifestazioni, ci stiamo attrezzando per la ricezione. Stiamo lavorando per dare la possibilità di pranzare e di pernottare a Gagliole”, a parlare è l’assessore all’Istruzione, alla Cultura, al Turismo ed ai Servizi Sociali del Comune di Gagliole Catia Eliana Gentilucci.  Il “Castrum Galli” e la “Festa della Braciola” sono i due eventi più ricorrenti, che da anni richiamano molte persone. In questo 2025 Gagliole quindi si sta organizzando per rendere sempre più vivo il proprio borgo.  “Gagliole in uno scatto” è il concorso con iscrizione gratuita per gli amanti di fotografia o per le persone che raggiungeranno questo territorio durante gli eventi in programma. I vincitori saranno premiati a fine settembre. L’assessore Gentilucci si è così espresso: “Si tratta di un concorso fotografico sulle bellezze di Gagliole, abbiamo un belvedere straordinario sui Sibillini, il nostro obiettivo è invogliare la gente a scegliere il nostro paese“. In aprile ci sarà anche “L’appetito vien camminando”, per l’appunto in questo caso si cammina e mangia in allegria alla scoperta del territorio. “La montagna accessibile” è la manifestazione che si terrà il 14-15 giugno, dedicata alle persone con disabilità, sono due giorni di attività escursionistiche e di trekking cittadino. Da sottolineare infatti che Gagliole è un borgo accogliente. Prevediamo anche una bella grigliata nel nostro rifugio sui prati. Dopo il manifesto della primavera, che durerà fino a giugno, avremo quello dell’estate fino a giugno, e poi il manifesto dell’autunno che va fino a novembre”. 

07/04/2025 12:14
Mario Bottega e l’Agriturismo Fattoria di Cignano: “Un angolo di campagna per chi cerca di evadere dal caos”

Mario Bottega e l’Agriturismo Fattoria di Cignano: “Un angolo di campagna per chi cerca di evadere dal caos”

L’Agriturismo Fattoria di Cignano è il trionfo della tradizione in cucina, immersa in un panorama mozzafiato in uno dei luoghi più suggestivi delle Marche, splendido lo skyline di Camerino. Mario Bottega, 44 anni, è il titolare dell’Agriturismo Fattoria, dopo gli studi a Perugia e una breve parentesi all’estero, ha deciso di rimanere qui per continuare l’attività di famiglia. Di generazione in generazione vi prendete cura del vostro territorio… “l’Agriturismo Fattoria Cignano nasce nel 2004 con l’intento e la volontà di fornire ed avviare un’attività suppletiva alla tradizionale attività agricola presente da diverse generazioni cercando di essere un punto di riferimento di “campagna”. L’idea è infatti quella di creare una casa di campagna per chi cerca tranquillità e pace evadendo un po’ dal caos delle città.  L’attività agrituristica dispone quindi di sei camere e di una sala ristorante. Ormai l’attività compie vent’anni, penso che ormai sia piuttosto consolidata. Abbiamo affrontato diverse difficoltà, prima fra tutte il terremoto che ha decisamente cambiato il tutto sia a livello lavorativo che sociale. L’azienda ha subito dei danni in vari fabbricati ma ci siamo rimboccati le maniche cercando sempre di rimanere ben saldi nel territorio, tentando di rimettere in sesto quello che è stato possibile per poi andare avanti. L’altra problematica affrontata è stata quella relativa al Covid e a ciò che ha comportato”.  Qual è l’offerta per i vostri clienti?  “La nostra offerta è all’insegna della semplicità sia per quanto riguarda la parte puramente ricettiva, ripeto cerchiamo di essere un angolo di campagna per chi cerca pace. Abbiamo parte della clientela che proviene da Roma e Milano e a caccia proprio di una piccola oasi di relax cercando di evadere da ciò che le metropoli comportano. Per quanto riguarda la parte della ristorazione facciamo una cucina il più tradizionale possibile con un occhio di riguardo a quella che è la stagionalità”. La specialità della cucina? “Facciamo una cucina all’insegna della tradizione e della tipicità, come primi non possono mancare i vincisgrassi, piatto forte della domenica, o gli gnocchi al ragù di papera e la pappardella al cinghiale. D’estate dal nostro orto possiamo offrire gli strozzapreti con le zucchine ed i fiori di zucca. Come secondo il coniglio in porchetta ed il capretto”. Progetti in cantiere? “L’idea principale sarebbe quella di ampliare la parte ricettiva, il problema come accennato prima, è la lenta ricostruzione post sisma e gli oneri finanziari a carico che fanno rallentare un po’ il tutto”.

05/04/2025 16:38
Fiuminata, esemplare di cervo avvistato alle porte del centro: “Mi sono accorta grazie al mio cane"

Fiuminata, esemplare di cervo avvistato alle porte del centro: “Mi sono accorta grazie al mio cane"

Un imponente maschio di cervo con palchi in velluto è stato avvistato nella giornata di ieri (sabato 4 aprile) da Maria Teresa Tapanelli in un giardino, poco distante dal centro storico di Fiuminata. “Mi sono accorta del cervo in quel giardino - ha raccontato Maria Teresa Tapanelli - perché erano le 7 del mattino ed il mio cane abbaiava tantissimo. Non capivo inizialmente cosa avesse visto, così sono uscita sul terrazzo per capire, ho visto che guardava in quella parte, così l’ho inquadrata e ho notato questo spettacolo. Qualche anno fa ne vidi un altro - ha proseguito la signora - era entrato nel mio giardino di casa, ma era più piccolo. Non avevo ancora il cane e la recinzione del giardino era più bassa di quella attuale. Praticamente era entrato ma non riusciva più ad uscire, così gli aprii il cancello per liberarlo. Dalle mie parti è normale imbattersi in capriolo o cinghiali, ma non in cervi, uno spettacolo che non può passare inosservato”. La pagina Facebook Camoscio Sibillini - Promozione del Territorio, ha svelato che si tratta dei cervi fuggiti dai recinti di Valleremita di Fabriano, che hanno colonizzato l’intero Appennino Umbro-Marchigiano. 

05/04/2025 11:46
Gagliole, il movimento internazionale CoderDojo “sbarca” nel piccolo comune dell’entroterra

Gagliole, il movimento internazionale CoderDojo “sbarca” nel piccolo comune dell’entroterra

Il movimento internazionale del CoderDojo è nato anche nel piccolo comune di Gagliole, grazie all’iniziativa dell’assessore all’Istruzione, alla Cultura, al Turismo ed ai Servizi Sociali Catia Eliana Gentilucci. “Mio figlio partecipò ad un incontro del CoderDojo di Pisa - ha raccontato Gentilucci -, me ne parlò, un giorno andai per capire meglio e da lì decisi che doveva essere portato anche qui”. In questi laboratori si insegnano le basi della programmazione a blocchi, si tratta di un semplice approccio, per dare libero sfogo alla creatività. Visto il successo riscontrato al primo incontro del Coder Club Gagliole, 11 i ragazzini presenti, questo progetto, totalmente gratuito, proseguirà. Il secondo appuntamento ci sarà domenica 6 aprile, dalle 15 alle 18.30, presso il Centro Sociale di Gagliole, il laboratorio è gratuito e dedicato a giovani coder dai 7 ai 13 anni. Essi per partecipare dovranno portare computer, acqua e merenda, accompagnati da un genitore. Per informazioni ed iscrizioni è possibile scrivere alla mail a coderdojo.gagliole@gmail.com. L’assessore del Comune di Gagliole ha poi aggiunto: “I ragazzini sono stati veramente felici nel corso del pomeriggio trascorso insieme per progettare. In questo appuntamento di aprile sarò io la speaker, spiegherò loro come si fa a scrivere e ad animare una storia con il programma Scratch (un applicativo per spiegare ai bambini come si possono creare animazioni tipo videogiochi al computer). Speriamo in ogni caso che il gruppo di bambini cresca, crediamo molto nella crescita dei giovani di questo territorio”. A maggio invece, l’appuntamento con il Coder Club Gagliole è fissato per sabato 24 alle ore 15.

02/04/2025 11:00
Fattoria Fucili di San Severino, un sogno familiare che continua a crescere: "Agricoltura e allevamento sostenibili"

Fattoria Fucili di San Severino, un sogno familiare che continua a crescere: "Agricoltura e allevamento sostenibili"

La Fattoria Fucili, situata in località Agello a San Severino Marche, è gestita da Francesco e dai suoi genitori. Si trovano alle falde del Monte San Vicino, coltiviamo cereali e foraggi, allevano suini e bovini, e hanno un laboratorio per la trasformazione e la vendita diretta di carni e salumi.  Puoi raccontarci la storia della Fattoria Fucili?  “La nostra azienda nasce dai bisnonni, poi da mio nonno che fino agli anni ’70 lavorava con l'aiuto di alcuni mezzadri che vivevano in una vecchia casa colonica di nostra proprietà, allevavano bovini marchigiani, suini e producendo cereali e vino. Poi, mio padre Pacifico, finiti gli studi superiori ha preso a condurre direttamente l'azienda nel 1972, continuando a specializzarsi nell'allevamento bovino ed introducendo la meccanizzazione per coltivare i nostri terreni, fino a fine anni ’90 abbiamo allevato principalmente bovini venduti a macellerie del circuito locale, poi ad inizio anni 2000 ho deciso di entrare a gestire l'azienda e abbiamo investito nella trasformazione ristrutturando il vecchio casolare colonico e creando laboratorio e punto vendita aziendale di carni e salumi". "L'attività è sempre cresciuta e nel 2017 anche mio fratello Fabio ha deciso di gestire insieme a me e ai nostri genitori l'azienda, abbiamo fatto ulteriori investimenti come la nuova stalla innovativa per i maiali allevati nel rispetto del massimo benessere animale ed ambientale su paglia. Dal 2020 siamo aperti con il nostro punto vendita aziendale anche nel mercato coperto di Campagna Amica a Macerata con moltissimi clienti affezionati. Purtroppo poi nel 2022 mio fratello si è ammalato e lo scorso 24 marzo 2024 ci ha lasciati... Ma in sua memoria stiamo portando avanti il nostro sogno continuando ad investire in azienda”.  Qual è la tua “giornata tipo” in azienda? “Giornata tipo dipende... il lunedì ci alziamo verso le 7, sistemiamo gli animali, "vestiamo" le lonze, poi si prosegue con i lavori di routine aziendale fino alla sera. Il martedì sveglia alle 5,45 per portare i maiali al mattatoio, poi pulizia della stalla dei suini con il cambio della lettiera in paglia, pomeriggio-sera "smontiamo" i maiali che ci riconsegnano. Il mercoledì sveglia alle 6, io vado a Macerata al mercato, e i miei iniziano a preparare le carni dei maiali. Nel pomeriggio insacchiamo salsicce e salumi. Il giovedì, meteo permettendo, si lavora nei campi e si fa manutenzione alle attrezzature, il venerdì lo stesso, poi pomeriggio e sera vado a fare le consegne di salumi a qualche cliente commerciale e a privati tra San Severino Marche e Tolentino. Sabato mattina di nuovo al  mercato a Macerata e al pomeriggio nel punto vendita aziendale così come la domenica perché in quei giorni vengono a trovarci la maggior parte dei clienti, siamo sempre aperti”. Quali sono i vostri prodotti? E… la “chicca” della Fattoria Fucili?  “I nostri prodotti sono tutti i salumi della tradizione marchigiana: salame morbido (che non possiamo chiamare ciauscolo perché non aderiamo per scelta al disciplinare Igp voluto dai grandi produttori di salumi delle Marche che prevede uso di conservanti e provenienza di carni anche da fuori regione), salame lardellato, salame magro, salame di fegato, lonzino, capocollo, guanciale pancetta, culatello e prosciutti con osso. La coppa di testa solo nel periodo autunno-inverno che insieme al salame di fegato sono le nostre chicche. Poi con i bovini che alleviamo facciamo pacchi di carne famiglia con i vari tagli assortiti”.  Dal campo alla tavola, il tutto senza alcun uso di conservanti, giusto?  “Coltiviamo i nostri campi con uno scarsissimo uso di prodotti chimici e destini o la maggior parte dei cereali e foraggio per alimentare i nostri animali. Poi nei laboratori non utilizziamo né conservanti né coloranti”.  Un evento da voi realizzato che vi è rimasto particolarmente nel cuore? “In realtà molti eventi, l’inaugurazione l’1 maggio 2007, poi il 10 agosto 2010 festa della trebbiatura tradizionale per amici e clienti con giochi e rinfresco per tutti…”. Obiettivi per il futuro? “L’obiettivo è quello di riuscire a continuare a garantire prodotti sani e di qualità ai nostri clienti, e se capita al sottoscritto, metter su famiglia visto che sia il lavoro ma anche le soddisfazioni qui non mancano... nonostante tutto…”

29/03/2025 15:43
Nubifragio a Fiuminata,  allagamenti colpiscono la frazione di Castello: la conta dei danni

Nubifragio a Fiuminata, allagamenti colpiscono la frazione di Castello: la conta dei danni

Una fortissimo nubifragio di acqua e grandine si è abbattuto ieri sera sull’entroterra maceratese, danni a Fiuminata, in particolare nel cuore della frazione di Castello dove si sono verificati forti allagamenti. Tra le abitazioni più colpite quelle di fronte alla chiesa di San Giovanni Battista. I tombini non riuscivano più a ricevere l’acqua, la grandine ed il fango proveniente dalla strada SP256 e per questo motivo sono state allagate alcune cantine. Gli abitanti di Castello si sono subito adoperati nella notte, e tuttora stanno proseguendo, per ripulire i propri edifici coadiuvati dagli operatori comunali inviati dal sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli .  

26/03/2025 12:00
Da Rino a Dante, la tradizione di famiglia della Cantina Fattoria Duri: "Il nostro punto di forza è il lavoro manuale"

Da Rino a Dante, la tradizione di famiglia della Cantina Fattoria Duri: "Il nostro punto di forza è il lavoro manuale"

La Cantina Fattoria Duri nasce in località Colleluce, a San Severino Marche, per dare seguito al lavoro già svolto da Rino Duri, venuto a mancare nel 2002, attualmente la conduzione dell’azienda è affidata al figlio Dante. Egli ha svolto studi in giurisprudenza e ha acquisto esperienza di vendita nel settore di edilizia per interni ad alto livello, ma il legame con la terra è sempre stato forte, soprattutto con la viticoltura, praticata in famiglia almeno dal lontano 1867.  Dante è cresciuto aiutando la sua famiglia in tutti i lavori necessari in vigna e cantina, imparando così ad amare questo lavoro e la Vernaccia Nera. Ha da sempre creduto dal valore di questo vitigno e nelle sue potenzialità anche grazie al suo sapere unico ed alla versatilità straordinaria. Infatti la Vernaccia Nera si presta molto bene a diverse tipologie di vinificazione. Dante Duri ha scelto di non spumantizzare e produrre solo vini fermi perché così ha conosciuto i vini creati da suo padre e dagli anziani del territorio. La Vernaccia Nera è un vitigno autoctono antichissimo, per secoli è stato vinificato come vino fermo da pasto e come vino passito per le stragrandi occasioni. Dante è ripartito da questa certezza, con un piede nel passato, guardando però al futuro. Così è nata la sua prima etichetta proposta “Il Piccato”, un vino rosso passito da uve di Vernaccia Nera uscito nel settembre 2012.  Il vigneto è stato realizzato nel 2006, conservando comunque quello del 1961. Può svelarci come è composto e come funziona? Questo vigneto l’ho conservato perché è innanzitutto testimone della viticoltura applicata dai nostri anziani ma soprattutto perché ha un grande valore proprio per le uve prodotte. Infatti è noto che un vigneto acquisisca la maturità adulta solo dopo i 30-35 anni e più è vecchio il vigneto e più sono buone le uve perché le radici di queste viti così antiche scendono più in profondità, riescono a nutrirsi meglio di minerali più difficilmente raggiungibili dalle viti giovani che hanno radici superficiali. Questo si riconosce all’assaggio perché questi vini ottenuti da viti così antiche sono maggiormente sapidi e saporiti.  Dal vigneto del 1961 otteniamo due vini: un bianco ed un rosso, che sono dei blend, rispettando la composizione dei vari vitigni presenti in vigna. Il bianco è principalmente composto da uve di Trebbiano, poi ci sono un paio di vitigni aromatici. Abbiamo un po’ di Malvasia e un po’ di Garofanata. Il rosso è ugualmente un blend, composto principalmente da uve di Sangiovese, poi vi sono un altro paio di vitigni, il Ciliegiolo e una parte di uve di Merlot».  Qual è il punto di forza della Cantina Fattoria Duri? «Il punto di forza aziendale avendo solo due ettari, è sicuramente il grande lavoro manuale che si applica in tutte le fasi di allevamento della vite e di produzione di queste uve. Da noi non esiste la raccolta meccanizzata, la vendemmia viene fatta a mano controllando ogni singolo grappo e togliendo con le forbicine, con attenzione certosina, tutti gli acini d’uva rovinati. Questo ci porta ad avere poi delle uve il più possibile perfette e sane per abbattere poi in cantina l’uso di solfiti e ottenere quindi più puliti, più profumati, che rispettino le caratteristiche del vitigno».  Tra i vostri prodotti qual è secondo lei la chicca? E… perché?  «Noi ora siamo arrivati a ben nove diverse etichette, per noi questi vini prodotti sono come dei figli. Se lei facesse una domanda ad un padre o ad una madre, dicendo quale dei suoi figli è il preferito, penso che nessun genitore le saprebbe rispondere. Tutti i nostri vini sono da noi amati ed apprezzati. Li abbiamo creati e siamo soddisfatti delle nostre proposte. Siamo stimati soprattutto per lo sforzo, per la volontà che mettiamo nel proporre in tante diverse tipologie di vinificazione, perché siamo già arrivati a sette diversi vini fermi ottenuti da uve di Vernaccia Nera e le persone del mondo del vino apprezzano molto questa nostra volontà di far conoscere in ogni modo le diverse vinificazioni possibili ed attuabili da questo vitigno.  La nostra ultima proposta è per noi un grande risultato perché siamo appena usciti con il “Collelucus”, un vino già certificato come Doc Serrapetrona, ma ottenuto da una vendemmia tardiva di questi grappoli, lasciati finire di maturare in vigna fino alla fine di novembre. Devo dire che all’uscita di questo vino in bottiglia abbiamo riscontrato unanimi consensi anche per aver proposto una tipologia di vino veramente originale perché una vendemmia tardiva nella zona della Vernaccia Nera credo non sia ancora stata fatta e dà dei sentori davvero particolari. Nel complesso è un vino rotondo, molto corposo e strutturato, che rispecchia ed esalta le caratteristiche del vitigno». Ha dei progetti in cantiere?  «Credo che abbiamo raggiunto date le nostre dimensioni un numero di etichette già ampio così come siamo messi ora. Penso dunque che il nostro proposito migliore per il futuro sia consolidare questi prodotti, sfruttare al meglio la nostra esperienza per realizzarli ancora meglio nelle future annate e farli conoscere a più persone possibili».

22/03/2025 14:11
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