Erano circa le 13 quando una donna è stata urtata da una vettura mentre si accingeva ad attraversare la strada.
La donna, una cinquantenne maceratese, è stata trasportata al Pronto Soccorso di Macerata per accertamenti ma le sue condizioni non destano preoccupazione.
Intervenuti prontamente sul posto il personale del 118 e gli agenti della Polizia Locale a cui spetta ora risalire alla dinamica del sinistro
Giovanni Ferretti, filosofo e storico della filosofia italiano, professore ordinario di filosofia teoretica dal 1976, e direttore del Dipartimento di filosofia e scienze umane dell’Università degli studi di Macerata dal 1999, puntualizza il suo punto di vista a fronte delle polemiche sulla riapertura delle chiese.
Sono in molti, anche dal mondo clericale, a lamentare che non sia stata prevista l'apertura delle chiese per le celebrazioni dopo più di un mese di quarantena, prese di posizione che hanno diviso il mondo cattolico, tanto da far vacillare anche la ferrea posizione della CEI che impone la sospensione delle celebrazioni pubbliche.
In questo panorama don Giovanni Ferretti, che dal 1979 al 1985 è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università degli Studi di Macerata; dal 1985 al 1991 ne è stato Rettore e che dal 1995 al 1998 ne è stato Presidente del Nucleo di valutazione, dice la sua.
"La Chiesa non ha uno statuto privilegiato nello stato democratico, che le dia il diritto di sottrarsi alle norme del vivere civile. Soprattutto, come oggi in mezzo alla pandemia, quando ne va della vita delle persone". La netta presa di posizione, affidata ai colleghi de "La Stampa", fa parte di un lungo ed articolato pensiero sulle attuali situazioni della chiesa in tempo di Covid dove il Prof. Ferretti commenta anche il comportamento dei Vescovi : "Il disaccordo dei vescovi è uno sbaglio politico. Siamo in mezzo a una pandemia, bisogna tutelare la vita delle persone".
Preoccupazione in Regione per i congiunti delle vittime positive al Covid dopo aver avuto conferma dell'invio delle cartelle per le spese di cremazione e trasporto.
Tutti ricordiamo le immagini dei camion militari che trasportavano le vittime da Bergamo ad altre regioni italiane per procedere alla cremazione. In molti casi si trattava di pazienti deceduti in ospedale senza poter contare sull'affetto dei congiunti.
Sono salme ritornate ai familiari sotto forma di urna con le ceneri, i resti di una cremazione fatta lontano.
Ed è notizia di questi giorni che a quei parenti superstiti, l'Amministrazione dello Stato abbia inviato la fattura per quel servizio. Un conto salato che comprende il trasporto della salma, la cremazione, l'urna ed il rientro per un totale di 777,74€.
Sul fatto molte testate e tg nazionali hanno approfondito e molti esponenti politici hanno gridato allo scandalo ed etichettato come "vergogna" il salato conto, come la deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda oppure il presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò.
La preoccupazione ora è per tutti i familiari dei malati Covid deceduti nelle strutture, il serio timore che lo Stato arrivi a battere cassa per il pagamento delle spese.
Un timore che mina in maniera ancor più incisiva gli equilibri in tempo di coronavirus e che rischia di creare ulteriori preoccupazioni o agitazioni speriamo ingiustificate.
Dopo l'aspettata riduzione delle limitazioni dovute alla quarantena, sono molte le realtà che iniziano a scaldare i motori per ripartire alla grande
E' il caso del grande Cinema delle Marche, che riapre le porte alle riprese sul proprio territorio non appena finiranno i blocchi per il Covid19.
Si inizia con la società di produzion Guasco di Ancona, che in collaborazione con il Circolo della Confusione di Cagliari, associata alla CNA Cinema e Audiovisivo Marche
La società organizza un Casting on-line per il nuovo film che si chiama "Come niente", una regia di Davide Como con protagonista Franco Oppini.
Le riprese prenderanno il via presumibilmente tra giugno e luglio 2020 nella zona di Valfornace (MC).
Il casting è rivolto esclusivamente ai residenti nella Regione Marche e la produzione cerca per due ruoli principali: bambina 8-12 anni; ragazza 18-20 anni (età scenica 16-18)
Le persone interessate dovranno inviare una mail con i propri dati personali, l’indicazione di eventuali esperienze di recitazione e un selftape di autopresentazione (è sufficiente un video realizzato con cellulare, durata massima 1 minuto), entro venerdì 8 maggio 2020 all’indirizzo mail info@guascosrl.it. Il video dei minorenni dovrà essere inviato tramite la mail di un genitore unitamente ai dati personali del minore e del genitore stesso. Il materiale pervenuto avrà un uso esclusivamente interno per valutare i successivi call back. Seguiranno, a breve, altri casting per ruoli primari e secondari.
(foto:CNA)
Esce dal nulla la chiamata del Re dei Paparazzi, uno squillo, un saluto ed il telefono che mi arriva in mano "c'è un amico che ti vuole salutare"
E' Rino Barillari, il Re indiscusso dei Paparazzi, che questo titolo non se lo è inventato, ma gli è stato ufficialmente assegnato dai vip, le sue "vittime". Si chiacchiera del coronavirus, della città, della situazione, ed inevitabilmente escono i ricordi
"Mi manca via Veneto, la mia via Veneto" E mentre lo dice si sente la malinconia. "su via Veneto c'è la follia, il divertimento, le emotions, ora c'è il silenzio. Mi manca tutto, perfino il parcheggiare male, il vigile che ti fischia... li passavano tutti, politici, attori, ambasciatori. Ora il silenzio"
Ed ovviamente non manca la passione "Se ci fosse Fellini, ora, farebbe un film meraviglioso", dice. Ed ovviamente i ricordi vanno ai tempi insieme a Guido Picchio, quello che chiama "Il vice King"
"Con Guido era una cosa meravigliosa, era tutto estremamente naturale ma quello che usciva era meglio del film - racconta con commozione- erano situazioni vere che sembravano una scena di un set"
Metto quindi in vivavoce "Guido ! Digli com'era !" sollecita Rino "Ogni volta che arrivavo a Roma, Rino era sempre con me - racconta Guido Picchio (Fotoreporter e Direttore della testata n.d.r.) Non so quante volte abbiamo abbandonato la cena perchè squillava il cellulare e si partiva. Non avevo idea di dove si andasse" e ride
Gia perchè le soffiate erano abbondantissime, in molti chiamavano Rino per segnalare possibili scoop e "ogni volta era un'emozione - continua Guido - non avevo idea di chi mi sarei trovato davanti"
Impossibile non farsi trascinare dai racconti e così mi incuriosisco. Voglio sapere quale è stato lo scoop indimenticabile "il Papa" dice Rino, "Indubbiamente quando fotografammo Sofia Loren - esclama Guido - Fu un emozione unica che mi emozionò tantissimo. Non potrò mai dimenticarlo"
Beh ma era facile, bastava andare e scattare. "andare e aspettare" incalza Rino "aspettare e aspettare".
E Guido rilancia "ricordi quando ci dissero che c'era Britti e Luisa Corna ?" apre una cartella ed escono a monitor le foto "Alex Britti, dopo ore di attesa, alle tre di notte usci e gli piombammo davanti. Lui anzichè scappare si mise a ridere e si fece fotografare. Fu un successo"
Ma gli animi si rattristano pensando all'impossibilità di ripetere queste esperienze per colpa delle quarantena.
"In questa esperienza quello che dobbiamo ammettere è che abbiamo fallito. - sentenzia Rino - Abbiamo fallito come uomini, come esperti. In tempi in cui creiamo missili intelligenti, in cui prevediamo il tempo mesi prima, in cui sappiamo come si evolverà l'universo, non siamo riusciti a capire che stava arrivando un virus"
Ma è solo un momento, passerà e torneremo alla vita di prima. "tu ci metti il punto esclamativo, io il punto interrogativo - conclude Rino - torneremo alla vita di prima ? La vita andrà avanti lo stesso, ma ci saranno le stesse emozioni ?"
Non capisco, come possono cambiare le emozioni ? "e' facile amico mio. La fiducia, non sarà lo stesso neanche baciare una donna..."
Si chiama Simona Castelli, di Macerata, ed è dal 18 marzo che affronta l'ignoto, lasciata sola dalla sanità maceratese, ha raccontato la sua storia a Tagadà, la nota trasmissione di La7.
"Suo marito come sta" ,è la domanda che apre il collegamento. "Mio marito sta attraversando una nuova crisi grave". Una domanda obbligata perchè proprio dopo il ricovero del marito, Simona è stata abbandonata a se stessa dalla sanità.
Mio marito "il 18 esce di casa - racconta Simona a Tagadà - . Il 19 si sottopone a tampone perché a casa non riusciamo ad averlo nonostante la richiesta del medico curante".
Ed inizia a raccontare il suo calvario: "Mio marito viene ricoverato per fare il tampone, il giorno dopo ancora non sanno il risultato allora io riesco, attraverso amici e conoscenti a sapere il risultato e lo comunico al reparto. È positivo. mi ringraziano e mi dicono che vedranno dove si è inceppato il meccanismo".
Tre giorni dopo, il 24, vista l'assenza di comunicazioni e dopo molti tentativi, la donna riesce a contattare l'Asur competente che la informa che è sottoposta ad isolamento fiduciario dal 20 marzo ovvero da 4 giorni.
La donna informa tutte le persone che nel frattempo, ignara della restrizione, ha frequentato. Fortunatamente per loro nessuno contrarrà la malattia.
Simona è preoccupata, ha convissuto con un positivo ed inizia ad accusare sintomi preoccupanti quali la mancanza di gusto ed olfatto. Così chiede di essere controllata, di sottoporsi ad un tampone.
Ma il tampone non arriva, nonostante anche la richiesta effettuata anche dal medico di famiglia gia dal 23 marzo.
Arriva il 4 Aprile, data in cui l'isolamento finisce e data la latenza dell'Asur, Simona decide di effettuare un test sierologico da privati (a pagamento).
L'esito del test è impressionante. Simona ha ancora un'infezione presente e le consigliano di rimanere a casa. Ma lei è comunque rimasta in isolamento volontario.
"Simona, ma lei quindi è stata sola in tutto questo". Esclama la presentatrice sbalordita. "Sì" risponde rassegnata, "ma andiamo avanti, perchè non è finita".
"Sabato scorso (18/05 n.d.r.) sono stata contattata dalla Asur territoriale, che mi ha chiesto 'Ma lei signora che dice? Sarà il caso che lo faccia il tampone?'" Simona risponde ovviamente sì e viene inserita in una lista per essere invitata in un "drive in" allestito a Macerata entro il 22.
Ancora una volta, però, ci si scontra con la confusione, la chiamata non arriva e così è di nuovo la donna a dover contattare ieri la asur non senza difficolta. La sorpresa è, come sempre, in agguato: Lei chi è scusi? Simona?" Si è sentita rispondere la donna.
Come racconta lei stessa "non abbiamo il suo nominativo" le hanno risposto. Ma erano stati loro a contattarla e questo Simona lo dice, "ci sarà stato qualche disguido - le rispondono - vediamo se possiamo inserirla nella prossima settimana".
"Io sono abbastanza senza parole rispetto a tutta la vicenda in verità" chiosa la conduttrice, "noi siamo soli di fronte alla morte", risponde Simona.
CLICCA QUI per vedere l'intervista integrale
Servizio bloccato fino a quando la Regione Marche non avrà saldato le pendenze, pendenze che ammontano a circa 8 milioni di euro.
Per l'esattezza, sono 4,2 milioni di euro di fatture gia emesse e scadute, a cui si aggiungono 3,4 milioni di euro di fatture in emissione. Un totale di 8.200.000 Euro.
E' questo l'importo che la Regione Marche deve corrispondere per il servizio di gestione delle macerie post sisma effettuato dalla Cosmari, che ha annunciato l'interruzione immediata del servizio fino a saldo delle spettanze
In realtà la Consmari, capitanata da Giuseppe Giampaoli, aveva gia sollecitato da tempo la Regione Marche, il Commissario straordinario ed i Comuni interessati senza avere riscontri.
Nonostante il forte ammanco in cassa, la Cosmari ha fornito immediata assistenza per l'emergenza Covid, attraverso la puntuale raccolta dei rifiuti, il piano di disinfezione, le opere di sanificazione delle strade pubbliche,ma ora la situazione diviene sempre piu difficile.
La mancanza della liquidità richia di mettere in serio pericolo la stabilità economica della società sia per quanto non riscosso sia per il perdurare della situazione che vedrà irrimediabilmente accumularsi ulteriormente insoluti.
Da qui la decisione di interrompere nell'immediato il servizio di gestione delle macerie post sisma rimanendo comunque attivi in tutti gli altri servizi e ripromettendosi di riavviare l'attività non appena sarà stato effettuato il saldo delle fatture emesse
Questa è la lettera inviata dal navigato chef marchigiano Lucio Pompili al Gambero Rosso per ufficializzare l’iniziativa portata avanti con gli altri cuochi delle Marche. Un movimento sottoscritto gia da 1200 esercenti che vede ampliare i consensi giorno dopo giorno
"Mi faccio portavoce dei ristoratori marchigiani #Ristoritalia che vogliono scendere in piazza, in mutande e giustamente distanziati, perché la situazione è oramai insostenibile, soprattutto dopo due mesi di restrizioni e clausura forzata, tra le promesse fatte di liquidità, cassa integrazione e quanto altro non mantenuto dal Governo."
"Intanto intentiamo uno sciopero fiscale perché non possiamo pagare - continua Pompili - le nostre attività sono chiuse forzatamente. E lasceremo chiusi i nostri locali anche all’ipotetica riapertura perché, se le condizioni rimangono quelle attuali, si tratterà di una libera uscita ad alto contagio."
L'esasperazione del portavoce dei ristoratori è evidente, un esasperazione che racchiude la rabbia, la disperazione ed a volte la rassegnazione di centinaia di esercenti:
"Ci hanno dato un accesso al credito che fondamentalmente significa un ulteriore indebitamento, non è assolutamente vero che lo Stato fa da garante, considerate che su 400 ristoratori di Pesaro e provincia solo in 3 si sono visti erogare i famosi 25mila euro. Le misure che il Governo ha preso sono ridicole e sembrano più che altro misure salva banche”
Ma questa non è l'unica preoccupazione per Pompili: "Non solo, non siamo disposti a considerare i nostri ristoranti come pronto soccorsi con ingressi contingentanti, noi non serviamo solo cibo, vendiamo emozioni ed esperienze gastronomiche. Siamo stanchi di uno Stato che ci spinge ancora ad indebitarci nonostante tutte le tasse pagate ogni anno, stiamo iniziando a non avere più speranza per il futuro e l’ultima spiaggia della nostra protesta sarà lo sciopero della fame: se non potremo fare da mangiare per gli altri, non lo faremo nemmeno per noi."
"Le bombe della guerra, a nostro avviso, sarebbero state meglio, almeno avrebbero suonato le sirene e noi ci saremmo nascosti. Questo virus, invece, ti scova ovunque tu sia e ti uccide”.
“Non possiamo continuare a vivere in questa incertezza -lo sfogo del cuoco - In Italia ci sono 250mila laboratori di analisi, ci sono i materiali per fare i tamponi con un riscontro del 97% di sicurezza ma questi (i laboratori) stanno aspettando l’ok degli assessori alla sanità regionale, almeno qui nelle Marche. Tant’è che molti laboratori hanno cominciato a farli privatamente e alcune aziende hanno speso i loro soldi per eseguire questi benedetti tamponi ai dipendenti, per poter riaprire”.
“Questo virus ammazzerà tutti, prima gli anziani, poi le aziende, le partite iva, coloro che non riusciranno ad affrontare una crisi simile. Ecco perché con i colleghi vogliamo intentare lo sciopero fiscale: se rivogliono i nostri soldi devono metterci nelle condizioni di poter lavorare”.
I ristoratori marchigiani scenderanno nelle varie piazze “in mutande” il 28 aprile, “Noi ristoratori siamo tutti sulla stessa barca, ben vengano iniziative del genere. Dobbiamo farci sentire perché nei tavoli di trattativa devono andarci esperti veri che diano risposte vere. Ho bisogno di riacquistare fiducia nelle istituzioni”. Contemporaneamente, altri esercenti prenderanno parte al flashmob delle serracinesche, altro movimento di protesta.
Indagini aperte, su richiesta del Ministro Costa, circa l'anomalo abbattimento di Pini sul territorio nazionale.
Un'indagine dei tecnici del Ministero e una delle forze di polizia, queste le azioni messe in campo dal Ministro dopo l'ondata di segnalazioni pervenute dai cittadini che lamentavano l'abbattimento di alberature nei centri abitati (quasi sempre Pini, n.d.r.), durante il lockdown dovuto al coronavirus.
"Stiamo lavorando molto col Comitato Verde Pubblico, costituito per legge presso il Ministero con tutta una serie di specialisti, sulle segnalazioni che ci sono arrivate sul taglio degli alberi - ha detto Costa durante una diretta Facebook -. Ho chiesto agli esperti del Comitato, che ho incontrato ieri in videoconferenza, di approfondire questo tema.
Io devo capire perché tanti cittadini, su tutto il territorio nazionale, mi segnalano questo problema: un numero molto consistente di abbattimenti di alberature stradali e del territorio comunale. Ho dato questa indicazione e vi aggiornerò su quello che mi diranno"
"In parallelo al Comitato - continua il Ministro Costa - ho chiesto anche agli organi di polizia sul territorio di intervenire, per capire se siamo di fronte a dei reati"
Una serie di analisi della situazione dettate dall'allarme sollevato da centinaia di migliaia di cittadini, un emergenza che non è passata in sordina neanche sulla stampa. Basta infatti inserire la ricerca "Abbattuti pini" per trovare una miriade di articoli, dal giugno 2019 ad oggi, che riportano abbattimenti di pini che appaiono agli occhi della popolazione assolutamente immotivati.
Ma il ministro placa gli animi: "Teniamo conto che il Ministero dell'Ambiente non ha una diretta competenza sull'argomento, è una competenza dei Comuni. Non sto accusando l'uno o l'altro. Mi sto mettendo a fianco, per capire se posso aiutare i Comuni in qualche modo".
(Fonte: ANSA)
Non fa smettere di parlare di se Lino Rossi, generoso imprenditore di Sefro dedito all'allevamento di Trote.
Dopo la donazione volontaria di 100.000 euro all'ospedale di Macerata e Camerino, la ditta "Eredi Rossi Silvio" da lui magistralmente diretta oggi torna ad aprire il suo cuore ufficializzando la donazione di 75.000 euro ai nosocomi di Pescara, l'Aquila e Popoli per le esigenze legata all'emergenza Coronavirus.
“Ci è stato chiesto un ulteriore contributo e abbiamo ritenuto giusto fare ancora la nostra parte – ha spiegato Rossi -. Di fronte a tutto quello che stanno facendo in queste settimane medici e infermieri che, per salvare le vite altrui, mettono a rischio la propria, non si può rimanere insensibili”
La ditta Eredi Rossi Silvio famosa ed apprezzata in tutta europa, oltre agli stabilimenti marchigiani annovera anche tre stabilimenti in territorio abruzzese
l piccolo tesoro è gia stato utilizzato per l'acquisto di due ecografi destinati alle strutture di Pescara e L'Aquila mentre al presidio ospedaliero di Popoli si è optato per materiale sanitario di primaria necessità.
Sincera commozione questa mattina nel nosocomio di Civitanova Marche dove Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco e volontari hanno voluto rendere omaggio ai "colleghi di soccorso" che operano negli ospedali
Decine di uomini in divisa si sono schierati dinnanzi al Pronto Soccorso dell'Ospedale, alla presenza di una delegazione del municipio capitanata dal Sindaco Ciarapica che ha espresso, nel corso di un articolato e sincero discorso, i più vivi ringraziamenti a nome dell'amministrazione e della popolazione per lo straordinario lavoro svolto dal personale medico ed infermieristico.
Nelle parole del sindaco, l'amministrazione ha voluto portare un virtuale abbraccio a tutte le forze in campo, auspicando che la situazione torni alla normalità al più presto ma mantenendo sempre alta la guardia verso un nemico insidioso e mortale.
Immancabile nella cerimonia l'inno di Mameli riprodotto tramite un mezzo della Polizia Locale, seguito da un commosso applauso del personale ospedaliero, a cui si è aggiunto l'applauso ed i saluti del personale aereonautico della Polizia che ha voluto presenziare con un volo radente operato da un elicottero già in volo da stamattina sopra Civitanova per il controllo del territorio.
Decisamente poco frequentato il tradizionale mercato settimanale di questa mattina a Civitanova Marche.
Non molti gli ambulanti presenti, tutti ricompresi nelle categorie della vendita di sementi, piante, formaggi e rosticceria per un affluenza molto al di sotto delle precedenti settimane.
"Stamattina la gente è stata davvero poca - ci dice "Righetto" storica presenza - ma sono sicuro sia solo una situazione passeggera. Nei mercati dei paesi piu interni lavoriamo molto, c'è piu fiducia"
"In questi periodi non sarebbe conveniente, gli incassi non coprono le spese. Ma è un nostro dovere essere qui, prima di tutto per mantenere un po' la quotidianità e poi per dimostrare che siamo qui per la popolazione, indipendentemente dagli incassi"
Mentre parliamo si avvicina un'anziana, compra e insieme ai soldi lascia una mascherina cucita a mano "È bello e succede spesso - ci dice l'esercente - sopratutto la gente piu anziana, i clienti storici, passano per un acquisto e ci lasciano un pensiero, quasi fossimo di casa. Questo volevo dire, è per questo che siamo qui"
Ed in tutta la cornice del mercato, quello che si nota è la grande responsabilità dei clienti, la sensazione di tranquillità, che ci fa apprezzare in un modo diverso le cose, un modo piu genuino al quale non eravamo piu abituati.
Dopo le prime riaperture sono molti i commercianti che iniziano a scaldare i motori.
Nel viaggio verso la nostra redazione in Corso della Repubblica, a Macerata, sono molti gli esercenti che vedo ritornare nelle attività, chi per ritirare la corrispondenza, chi per verificare i luoghi, chi per fare pulizie e chi per organizzarsi per la riapertura.
Tra tutti, grazie anche a motivi logistici, mi fermo per capirne di più alla Pizzeria del Corso, nel centro della città. "Siamo preoccupati - ci dice uno dei titolari - non ci sono date certe, non si sa se e quando si potrà tornare a lavorare ma quello che piu preoccupa è che non sappiamo come si potrà lavorare".
Il riferimento è ovvio e rivolto alle limitazioni che riguardano le distanze e la capienza degli esercizi, già in atto all'istituzione della quarantena, che verosimilmente saranno mantenute ed ampliate
"Noi ci stiamo organizzando pensando alla possibilità che siano imposte distanze per gli avventori - continua - distanze che avendo a che fare con ragazzi, potrebbero non essere recepite e quindi rispettate facilmente".
E quindi ci si reinventa. "Stiamo strutturando il locale in modo da avere un bancone direttamente sul corso, questo ci eviterà di controllare l'accesso e l'uscita di ogni singolo cliente dall'attività".
Una realizzazione fatta in economia grazie alla passione per il Fai da te, e supervisionata da professionisti: "Ho chiesto come doveva essere realizzata a professionisti e secondo quanto dettato ho semplicemente modificato arredamento già nel negozio. Abbiamo anche chiesto il parere della biologa che ci segue per l'analisi della fattibilità e delle contaminazioni, tutto ok".
Una ripartenza forzata, un approccio molto diverso rispetto al consueto, ma affrontato con il sorriso "Cambiamo locale, cambiamo metodi, e stiamo cambiando anche vita. Ed allora perchè non cambiare anche il nome?" e lo dice con una smorfia di provocazione "prima eravamo lungo il corso, ora siamo proprio sul corso... allora ci chiameremo Pizzeria sul corso!"
Ed ammette "è un po un esorcismo perchè quando riprenderemo il nostro vero nome, vorrà dire che avremo riacquistato anche la nostra vera vita".
Primi spiragli di normalità dopo il DPCM del 10 Aprile 2020. Un annuncio che, tra gli altri, ha ridato un po di serenità alle migliaia di lettori che dal 13 Aprile sono potuti tornare ad acquistare fisicamente i libri.
E' il paradiso di ogni lettore la scelta di un nuovo titolo, pregustandolo attraverso la lenta lettura di un incipit, accompagnata dall'inebriante profumo della carta stampata...
Un sogno purtroppo spezzato per le decine di avventori che si sono recati nelle consuete librerie per i nuovi acquisti.
Nonostante il DPCM lo permetta, sono moltissime ancora le librerie che hanno deciso di non riaprire la serranda o di aprire ad orario limitato, un apertura a macchia di leopardo che disorienta la clientela.
Abbiamo provato a fare quello che farebbe un qualsiasi cliente, ovvero cercare su un motore di ricerca le librerie aperte a Macerata. Risultano 18 Librerie nel comune, dove campeggia inesorabile la scritta "Temporaneamente chiuso". Proviamo quindi a contattarle telefonicamente e scopriamo che a Macerata risponde una sola libreria, la Bottega del Libro, sui motori di ricerca anche Mondadori Bookstore, storica rivendita nel centro della Città.
Li raggiungiamo e ci accoglie Chiara Tomassetti; o meglio, mi fa aspettare fuori perchè ci blocca con un: "deve aspettare, ci sono altre persone, motivi di igiene"
Arrivato il nostro turno ne approfittiamo per due chiacchiere veloci perchè la gente fuori è tanta.
"Abbiamo aperto ieri - ci dice Chiara - e siamo stati subito raggiunti dal gruppo dei clienti, una fila modesta ma continua"
Una mancanza, quella dei libri, sentita da moltissimi "stamattina ci ha chiamato un signore per sapere se fossimo aperti per acquistare un libro. - ci racconta - Quando ci ha raggiunto ha tirato fuori una lista di titoli collegati a dei nomi. Erano le richieste di tutti i vicini che, saputo della sua visita, gli avevano chiesto di comprare libri anche per loro".
Una fame di libri che, faccio notare, poteva essere saziata anche attraverso l'acquisto on line su siti di e-commerce "noi siamo aperti da ieri ma abbiamo sempre venduto - ci tiene a precisare Chiara - attraverso la consegna a domicilio su Macerata o con i corrieri per consegne in tutta Italia. Abbiamo spedito in Toscana, Sicilia... se ci pensi è un pò strano ma quello che ho notato è che in moltissimi hanno scelto di acquistare attraverso le piccole realtà commerciali locali, piuttosto che dalla grande distribuzione"
Un buon successo quindi, complice anche il fatto che sono le prime riaperture dopo la quarantena "lo so - ribatte Chiara - noi siamo il primo contatto esterno che la gente ha dopo piu un mese. Guarda che è una bella responsabilità!"
E lo dice sorridendo, o almeno credo che lo stia facendo dietro la mascherina.
Ma gli occhi sorridono, e lo fanno ogni volta che arriva un nuovo cliente e la chiama per nome, ogni volta che cerca un libro, ogni volta che un piccolo passo la riporta sempre più vicino a quella che abbiamo sempre pensato fosse la triste, noiosa e pesante realtà quotidiana, ma che ora ci appare come una meta da raggiungere per la felicità.
Ordinanza a sorpresa dalla Regione Marche a Firma del Presidente Ceriscioli che blinda le Marche nei giorni di festa.
"Preso atto che - si legge nell'ordinanza - a fronte della crescente diffusione epidemiologica, è risultato necessario adottare misure ancora piu stringenti"
Il Presidente della Regione ha ritenuto che consti "rilevante importanza evitare situazioni che nel corso delle prossime festività possano giustificare spostamenti della cittadinanza"
Con tali premesse l'ordinanza ha imposto "Per i giorni 12, 25 aprile 2020 e 1 maggio 2020 la chiusura di tutte le attività di vendita dei generi alimentari e di prima necessità" senza alcuna distinzione tra le attività "di vicinato" e quelle presenti all'interno di grandi strutture o di centri commerciali.
L'ordinanza, con data 10/04/2020 entrerà in vigore alle ore 00.00 dello stesso giorno, ed avrà termine all'adozione di diverso provvedimento.
Tragedia sfiorata intorno alle 10.30 di questa mattina quando il ponte che collega la provincia di La Spezia con la provincia di Massa-Carrara è collassato improvvisamente.
Al momento del crollo transitavano solo due furgoni (uno del corriere Bartolini ed uno del servizio tecnico della TIM) che, a seguito del crollo, sono finiti sul letto del fiume.
Illeso il tecnico a bordo del furgone tim mentre per il conducente dell'altro mezzo è stato necessario il trasporto all'ospedale di Pisa. Le sue condizioni non destano tuttavia particolare preoccupazione.
Sul posto è avvertibile una fortissimo odore di gpl e le prime ipotesi pongono una fuoriuscita di gas come una possibile causa.
(video Varesenews)
(video Vivavideo)
(IN AGGIORNAMENTO)
E' stato approvato poco fa dal Consiglio dei Ministri l'atteso Decreto Scuola
Due gli scenari operativi previsti nel Decreto che ruotano attorno al termine della quarantena: prima o dopo il 18 Maggio 2020
In caso di termine della quarantena prima del 18 Maggio si tornerà sui banchi di scuola fino al termine naturale delle lezioni mentre, in caso contrario, tutto si svolgerà on line
Per la Maturità, tutti ammessi automaticamente all'esame di maturità a prescindere che le scuole riaprano prima o dopo il 18 maggio. Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, per la maturità ci sarà una prova nazionale di italiano e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna. Se invece non si tornasse a scuola ci sarà un'unica prova orale anche telematica.
Per la Scuola Media nell'ipotesi in cui non si tornerà in aula entro il 18 maggio niente esame di terza media e solo valutazione dei prof. Infine tutti promossi all'anno successivo
Per tutti gli altri studenti la promozione sarà automatica, ferma restando la possibilità di recuperare tutte le lacune e le insufficenze nel prossimo anno scolastico
Sul voto finale peserà, come previsto, l'esito delle attività della didattica a distanza inaugurata in queste settimane e che diventera obbligatoria per il prossimo anno
Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, chiarisce lo scenario che non sembrà così roseo.
"Tutti promossi? Non è detto. - dichiara Giannelli - Ritengo che per motivi di stretta emergenza sanitaria, come stiamo vivendo ora, la valutazione dei ragazzi non sotto esame, possa essere giustamente rimandata all'anno prossimo. Insomma si valuteranno due anni in uno e non significa che non si debba studiare, la valutazione permane"
Riguardo allo scenario peggiore ovvero che non sia possibile svolgere gli esami nel modo tradizionale, rassicura "Abbiamo già esperienza di esami agevolatì: durante la Seconda Guerra Mondiale e a seguito dei terremoti"
«in relazione al protrarsi dello stato di emergenza, con uno o più decreti del Ministro dell'università e della ricerca possono essere definite, anche in deroga alle attuali disposizioni normative, l'organizzazione e le modalità della prima e della seconda sessione dell'anno 2020 degli esami di Stato di abilitazione all'esercizio delle professioni di odontoiatra, farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista ed esperto contabile, nonché delle prove integrative per l'abilitazione all'esercizio della revisione legale»
Via libera, intanto, sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal Ministero dell'Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell'estate del 2019 da quota 100. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.
(ANSA)
E' stata stipulata oggi la convenzione tra Poste Italiane e Arma dei Carabinieri che permetterà ai cittadini con età pari o superiore ai 75 anni di delegare ai Carabinieri il ritiro della pensione che poi verrà consegnata direttamente a domicilio.
La convenzione è rivolta a "tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti" e quindi ad una platea di circa 23000 pensionati.
Non tutti, però, avranno diritto ad usufruire del servizio che «non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione».
Come si legge nel comunicato a firma congiunta, il servizio di consegna a domicilio "è parte del più ampio sforzo messo in atto dai due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare la diffusione del Covid-19 e mitigarne gli effetti, anche mediante l'adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone, ed in particolare dei soggetti a maggior rischio, in ogni caso garantendo il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro".
"I Carabinieri - si legge ancora - si recheranno presso gli sportelli degli uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un'apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800.556670 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni"
Il nuovo servizio, attivo da subito, verrà assicurato per l'intera durata dell'emergenza Covid-19.
La società “Autostrade per l’Italia” ed il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, in concerto con Aiscat, ha decretato l’esenzione del pagamento del pedaggio per tutti gli operatori sanitari che hanno necessità di muoversi per motivi di servizio legati all’emergenza Covid19. L'esenzione avrà luogo anche per eventuale percorso casa-lavoro
“L’esenzione, valida su tutta la rete autostradale gestita da ASPI, entra in vigore oggi e avrà validità fino al termine del periodo di emergenza"
Per permettere l'esenzione "E’ sufficiente che il personale sanitario interessato a usufruire dell’esenzione invii un modulo di autocertificazione all’indirizzo mail agevolazionecovid19@aiscat.it ”
“Ai possessori di Telepass non saranno addebitati, o verranno successivamente stornati, i transiti oggetto di esenzione - prosegue il comunicato - Gli operatori sanitari senza Telepass potranno invece dichiarare al casello di essere in viaggio per prestare servizio relativamente all’emergenza, ricevendo così un rapporto di mancato pagamento che andrà inviato allo stesso indirizzo email, unitamente al modulo di autocertificazione.
Sempre da oggi, e fino al termine dell’emergenza, vengono ampliate le esenzioni già in essere per le ambulanze: aderendo alla richiesta di alcune realtà del settore, Autostrade per l’Italia ha deciso che ogni tipologia di transito di ambulanze collegato all’emergenza coronavirus sarà esente da pedaggio.
Le medesime agevolazioni saranno applicate anche a tutti i mezzi delle associazioni di volontariato di ambito sanitario che prestano servizio per il coronavirus. Anche in questo caso, le associazioni interessate dovranno inviare ad Aiscat un’autocertificazione comprovante il fatto che il viaggio è legato a motivi relativi all’emergenza Covid-19.
Le informazioni e i moduli per l’attivazione delle esenzioni sono disponibili sul portale di "Autostrade per l’Italia”.
Non ci stava proprio ad essere bannato (escluso per violazioni) da quel gioco on line che tanto gli piaceva.
Ed è così che un ragazzo marchigiano ha pensato bene di inviare questo post ai gestori della piattaforma: "si fa onor ne' reputazione quindi toglietemi sto cavolo di ban altrimenti chiudo per sempre il mio aka. Sono a casa in quarantena e non posso nemmeno giocare..... o me lo riaprite istantaneamente o esco e infetto mezzo mondo sappiatelo"
Probabilmente pensava di intimidire i gestori o semplicemente di fare una goliardata. Purtroppo però, secondo le regole americane, quelle parole si sono rivelate una minaccia alla salute pubblica e pertanto i gestori della piattaforma on line hanno immediatamente informato l'FBI
Raccolti i dati di registrazione dell'utente e verificato che si trattasse di un italiano, l'FBI ha immediatamente coinvolto il Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico e per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) ed il Compartimento Polizia Postale delle Comunicazioni per le Marche.
Gli investigatori sono riusciti a rintracciare una connessione proveniente dalle Marche. Da lì si è arrivati all'account, che non era utilizzato dalla persona registrata
Attraverso un mix di tecniche investigative informatiche e tradizionali, la Polizia ha identificato un giovane, nickname «Kaiser Soze», ovvero colui che usava la piattaforma di gioco online.
Per lui è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria ex 658 c.p. per procurato allarme. Rischia l'arresto fino a sei mesi.