di Francesco Frontoni

Un aperitivo con... Annalisa Minetti

Un aperitivo con... Annalisa Minetti

DRINKING WITH L. A. Un aperitivo con Alessandra LumachelliE' un caso, forse (ma non lo è mai, guardando a ritroso), che io mi trovi a due passi da Annalisa Minetti. Quasi non lo sapevo. Come muovermi? ... La prassi generalmente è quella di presentarmi, via email, all'agente del personaggio che vorrei intervistare. Scrivo. Risponde subito. Fissiamo l'orario per l'appuntamento. Arrivo a teatro e attendo. Parrucchiere e truccatrice sono all'opera, sulla cantante, che è davvero solare. Intanto mi presento. Le accenno alcuni miei studi, tiflologia e grafologia, che riscuotono immediatamente il suo interesse. Mi fa promettere di analizzarle la grafia, al termine dell'intervista, per avere alcune indicazioni salienti della sua personalità. Acconsento con piacere. E poi iniziamo la chiacchierata, per i lettori di PicchioNews.Se Annalisa Minetti non fosse nata cantante, che supereroina sarebbe e che superpoteri avrebbe?"(che fi*ata!) beh, già mi dicono qualche volta che sono una supereroina...e...un supereroe legato ai sogni, forse...andrei a proteggere i sogni dei bambini, dei ragazzi, sì..."Ah, bello!...bellissimo...Che cos'è per te l'impegno?"Eh, il sale della vita, nel senso che volontà e impegno sono poi determinanti per realizzare tutti gli obiettivi e per dare fondamentalmente più credibilità alla nostra vita e a quello che è la nostra esistenza. Quindi, da sempre dico che sono le colonne portanti della vita".Invece, la passione?"La passione è quella che in psicologia chiamiamo autoefficacia, che fa parte della convinzione...è la motivazione, no?, quello che ci motiva, quello che fondamentalmente ci dà la possibilità di vivere le cose con quel meraviglioso sentimento ed energia che si chiama amore".La mia rubrica si chiama "Drinking with L. A.", quindi "Un aperitivo con Alessandra Lumachelli"..."...e ci piace!"...un gioco di parole riguardante la canzone "Drinking in L. A."...quindi, qual è il tuo drink preferito?"Ti sconvolgo, nel senso che non sono un'amante di tutto ciò che ha una base alcolica. L'unica cosa che bevo volentieri, quando me la preparano, è la Piña Colada".Che cosa può fare Annalisa Minetti per salvare il mondo?"Quello che fa già... però mi dovrebbero dare l'opportunità di farlo meglio. Nel senso che quello che faccio da sempre è dimostrare che tutto è possibile"......assolutamente......"e che di fondo la volontà, come ti dicevo prima, può cambiare veramente le sorti di una persona, e che esistono alternative al dolore e sono innumerevoli, basta volerle vedere... e detto da una persona che è non vedente, ti assicuro, ha un grandissimo valore. Però quello che vorrei è poter parlare di più, ed essere proprio parte integrante di un progetto scolastico"......che meraviglia......"Vorrei stare nelle scuole, e vorrei raccontare ok, ma poi fare. Perchè molto spesso i ragazzi si appoggiano a quello che diciamo, ma non a quello che facciamo".Perfetto. Ti ringrazio tantissimo.Ricordandosi della mia promessa, di analizzarle la scrittura, chiama subito la sua assistente, Francesca, e scrive per me. E, anche dalla grafia, la donna che si evidenzia è una donna forte, solare e costruttiva. Complimenti, Annalisa!In alto i calici, e i fogli, Amici!E ... alla prossima! 

02/04/2016 13:44
Enrico Rava, l'immortalità e il vino rosso

Enrico Rava, l'immortalità e il vino rosso

Drinking with L.A un aperitivo con Alessandra Lumachelli Leggo sul cartellone il suo nome, mi fermo e attendo, senza preavviso, nè email, e provero' a chiedere così, improvvisando (!) di poterlo intervistare. Vediamo se ho fortuna. E' proprio lui, un mito del nostro jazz, o meglio, del jazz internazionale, Enrico Rava. Che arriva con i componenti della sua band, attraversando la piazza semideserta, e accedendo insieme a me al teatro. Accoglie la mia richiesta con un sorriso e un complimento, complimento che origina un altro sorriso (il mio). Ci sediamo sulle poltroncine in prima fila, mentre la band inizia a provare gli strumenti. Se Enrico Rava non fosse un musicista, che superereo sarebbe e che superpoteri avrebbe?Non sarei un supereroe, perchè non mi piacciono gli eroi. Quindi, non avrei nessun superpotere. Però, se potessi avere un superpotere non da supereroe vorrei essere immortale! Cosa che, purtroppo, non è possibile... (ridiamo)Enrico Rava e l'improvvisazione.L'improvvisazione ... io sostengo da sempre che è un termine non esatto, perchè l'improvvisazione non esiste. Esistono dei frammenti di memoria, cose che uno mette insieme in modo estemporaneo, così come stiamo facendo noi. Perchè l'improvvisazione dà l'idea di qualcosa che sorge dal nulla ...... però l'improvvisazione può essere appunto una cosa nuova nel mettere insieme dei pezzi, dei frammenti, in una maniera nuova ...... sì, certo. Come quando si parla, noi abbiamo un soggetto di cui parliamo in questo momento. Però, quello che dico io sono frasi che si basano sulla sintassi, sulla grammatica. Soggetto, verbo, complemento oggetto, ci sono delle regole. E lo stesso vale per la musica: ci sono delle regole, che possono essere anche trasgredite, però ci sono. Ci sono delle frasi, che uno ha già detto altre diecimila volte, ma che invece uno mette, cambiando contesto. Per me, [l'improvvisazione] è un modo meraviglioso di dialogare coi musicisti con cui suono .Per lei che cos'è la bellezza?La bellezza è una cosa molto soggettiva. Quello che è bello per me, non è bello per un altro.A lei cosa piace? Cosa la emoziona molto?Per esempio, la bellezza fisica è indiscutibile. Poi ciascuno ha i suoi gusti, però più o meno è indiscutibile. Mentre, invece, nell'arte no: è discutibilissima. Per me, la bellezza nell'arte è quando sento che c'è una verità in quello che ascolto, o che vedo. Come il suono: è bello, quando è il suono dell'anima, non quando è un bel suono teorico.Quindi, la bellezza con l'emozione e il sentimento?Sì, la bellezza che emoziona. Ma emoziona solo ... a me personalmente, emoziona solo se è la diretta emanazione dell'anima di chi si sta esprimendo. L'esempio che io faccio sempre è: il suono di Miles Davis, quando suona lui, è una cosa pazzesca, di bello. Ma ci sono degli altri musicisti, di cui non faccio il nome, ma che hanno esattamente lo stesso suono di Miles, suonano come Miles, ma non mi "toccano" alla stessa maniera, perchè [quel suono] non è direttamente collegato ...... è una riproduzione, non è un viverlo, no? ...... sì, perchè quando è direttamente collegato con l'armonia interna, diciamo così, allora si collega anche con l'armonia cosmica, diventa una cosa ... per me, questa è la bellezza.Beh, è una cosa molto bella, la sua "bellezza"!Qual è il suo drink preferito?A me piace molto un buon vino, mi piace molto un buon Barolo, un buon Brunello di Montalcino, e altri vini, molto buoni.Che cosa può fare Enrico Rava per salvare il mondo?Niente, assolutamente niente (ride). In più, io credo che la musica, l'arte in genere, non salva un bel niente ...... chi l'ha detto? (rido)... (ride) lo dico io ...... non è assolutamente vero! (rido) ...  ... è verissimo. L'unica cosa che fa, arricchisce la vita di quelli a cui piace, che sono comunque una minoranza ......dice poco! Mi è venuta in mente adesso un'immagine molto forte, di un film, girato in un campo di concentramento, dove l'unica cosa che teneva "vive" le persone era la musica ...... certo, però non ha salvato il mondo e non ha salvato quelli del campo di concentramento ...... non li ha salvati, però aiuta! ...... certo, però salvare il mondo, assolutamente no. Infatti, non c'è musica, per bella che sia, o il più bel quadro del mondo, o qualunque cosa, che evita ai bambini di morire di fame, per esempio. [La musica] è qualcosa di molto ... che arricchisce, primo chi la pratica, e poi arricchisce, forse per un momento, forse per sempre, chi entra in comunicazione con questa cosa, quindi chi la ama per davvero.Le foto di rito, con tutti i musicisti.Brindiamo idealmente, prima di lasciarli provare, tutti insieme, il loro jazz.Quindi ... in alto i calici, Amici!Alla prossima!Who's whoPer chi non lo sapesse ...Enrico Rava è trombettista e compositore di musica jazz, e scrittore, nato a Trieste, ma di origini piemontesi. E' uno dei jazzisti italiani più conosciuti a livello internazionale, con una lunga attività oltreoceano (USA e Argentina). Ha al suo attivo circa 90 registrazioni, di cui una trentina da solista. Ha collaborato con Gato Barbieri, Steve Lacy, Carla Bley, Paul Metheny, Lee Konitz, John Abercrombie, Joe Henderson, Roswell Rudd, Joe Lovano, Massimo Urbani, Stefano Bollani, Gino Paoli, Ivano Fossati. Il suo "The Forest and the Zoo" è considerato uno dei dieci dischi essenziali di free jazz. Il personaggio di "Paolo Fava", trombettista jazz dai lunghi capelli bianchi, è stato inventato da Fiorello proprio imitando Enrico Rava: Rava e Fiorello si conobbero lavorando insieme per un audiolibro, sul primo romanzo di Andrea Camilleri, realizzato dalla RAI. Rava ha scritto due libri: "Note necessarie. Come un'autobiografia” (2004), contenente un cd antologico, e “Incontri con musicisti straordinari. La storia del mio jazz” (2011). 

26/03/2016 17:47
Tullio Solenghi, il Paradiso e un brindisi al pomodoro

Tullio Solenghi, il Paradiso e un brindisi al pomodoro

DRINKING WITH L. A. Un aperitivo con Alessandra LumachelliPossiedo ricordi quasi indelebili di ciò che mi mette allegria, che mi fa stare bene. Quindi, inevitabilmente, ho scene comiche e battute esilaranti impresse a fuoco nella memoria. Tipo l'autoradio estraibile, che l'attore Tullio Solenghi portava sottobraccio con nonchalance, entrando in scena negli spettacoli teatrali col Trio, ambientati in epoche storiche in cui l'autoradio non esisteva, non poteva esistere. Lo confesso all'attore Tullio Solenghi, che mi accoglie in platea poco prima dello spettacolo "Quei due", non appena finito il sound check. E sorride, bonariamente, di questo mio ricordo, che per me è un po' mitico. Ci sediamo sulle poltroncine rosse e iniziamo la chiacchierata "ufficiale", per voi, lettori di Picchio News.Se Tullio Solenghi non fosse un attore, che supereroe sarebbe e che superpoteri avrebbe?Addirittura un supereroe! No, io gli eroi li ho sempre odiati. Tra l'Iliade e l'Odissea, ho sempre preferito l'Odissea perchè il protagonista è un uomo qualunque, Ulisse, che ha fatto solo grandi opere di artigianato, tipo il cavallo di legno...di astuzia, ma di artigianato. Gli eroi "alla Achille", "alla Ettore" mi son sempre stati un po' antipatici. Quindi, diciamo che sarei un supernormale con dei non-poteri. Solo il potere di riuscire a socializzare col mio prossimo. Credo che sia una cosa fondamentale, per vivere nella civiltà di oggi.Tullio Solenghi e il Paradiso... (ride)Il Paradiso lo frequento spesso...ho iniziato vent'anni fa come anima del Paradiso e adesso ci sono ritornato come San Pietro: mi hanno fatto salire di grado. E aspetto una terza chiamata: allora sarò direttamente Dio, ecco. Quindi, rimandiamo la domanda a quando, da Dio, potrò dire delle cose ancora più clamorose!Meno male che non le piacciono i supereroi!! (ridiamo)Sì, è vero, mi sono smentito subito!Tullio Solenghi e i media, i mezzi di comunicazione di massa (vista l'autoradio..)I mezzi di comunicazione di massa, per me, sono soprattutto quelli della mia generazione, soprattutto la televisione generalista. Io ho iniziato sia come fruitore di televisione che lavorandoci. Prima c'era una rete sola, poi tre reti, poi la concorrenza Mediaset. Però la mia dimestichezza risale a quel periodo lì. Adesso chiaramente anch'io utilizzo la rete, però non sono un fanatico della navigazione. Mi documento molto, e sono appassionato di musica, quindi, ogni tanto vado a scovare su You Tube qualche autore. Essendo appassionato di musica barocca, cerco qualche autore, come Pierluigi da Palestrina, che mi piace particolarmente, ed oggi col vantaggio di You Tube lo si può sentire direttamente eseguito.Il drink preferito di Tullio Solenghi?Ma io analcolico...Non deve essere alcolico, hanno tutti questo fraintendimento!Il drink che per me è fondamentale è un bel pomodoro condito, per me è proprio la panacea.Cosa può fare Tullio Solenghi per salvare il mondo?Ma, nel mio piccolo, io da cinque anni sono diventato vegetariano. Io considero questa una mia scelta etica, pperchè quando si scopre che ci si può benissimo nutrire di vitamine e proteine senza uccidere gli animali, penso che sia inutile continuare a farlo. Di riflesso, è anche una scelta che riguarda anche la natura. Per mantenere gli allevamenti intensivi oggi si fa strage di foreste per i pascoli, si fa strage di acqua. Ho sempre in mente un dato che dà l'idea di quello che sto dicendo: per formare e costruire un chilo di carne, ci vogliono 100.000 litri d'acqua. Per un chilo di frumento, ne bastano 200. Quindi, secondo me il mondo, prima o poi, dovrà diventare necessariamente vegetariano per sopravvivere, perchè con una dieta vegetariana si riesce a sfamare sette volte la popolazione mondiale. Quindi, sarà una meta, prima o poi, obbligata.Ringraziando infinitamente Tullio Solenghi, e riflettendo...in alto i bicchieri ricolmi di succo di pomodoro, Amici! Alla prossima!Who's WhoPer chi non lo sapesse... Tullio Solenghi è un attore, regista teatrale, imitatore, personaggio televisivo. A 17 anni frequenta la scuola di teatro del Teatro Stabile di Genova, dove conosce Massimo Lopez. A 22 anni debutta in teatro con un'opera di Bertolt Brecht. Dal 1982 al 1994 fa parte del celeberrimo Trio, con Anna Marchesini e Massimo Lopez. Nel 1990 il Trio raggiunge l'apice del successo, con lo sceneggiato televisivo "I promessi sposi", parodia dell'omonimo romanzo del Manzoni, andato in onda su RAI 1, con una media di 11 milioni di spettatori ogni puntata (cinque in tutto). Il Trio si scioglie nel 1994, appunto, per volontà di tutti i componenti, perchè ognuno possa proseguire la propria carriera individuale. Su questa esperienza, Solenghi nel 1995 pubblica il libro "Uno e trino". E' la voce di Scar, nel film di animazione della Walt Disney Pictures, "Il re leone". Da circa vent'anni è testimonial di una nota marca di caffè, che ambienta i suoi spot in Paradiso. Insieme a Massimo Dapporto, è attualmente in tournée in tutta Italia con lo spettacolo "Quei due", per la regia di Roberto Valerio.

19/03/2016 14:15
Pino Scaccia, il tempo e il caffè shakerato

Pino Scaccia, il tempo e il caffè shakerato

Arriva in silenzio, e quasi non te ne accorgi: come tutti i “grandi”, Pino Scaccia è umile, alla mano. Scende dall'auto con l'immancabile borsello di pelle nera a tracolla, mentre occhiali da vista fotocromatici riparano gli occhi di chi ha visto molto: dalla prima guerra del Golfo al disastro di Cernobyl, dalla scoperta dei resti di Che Guevara in Bolivia all'area 51 in Nevada, dal crollo delle Twin Towers alla tragedia di Pomicino. Mi accoglie con quella leggera cadenza romana, che tutti noi riconosciamo attraverso il filtro delle telecamere del TG1.Mi siedo con chi ha narrato i drammi e i conflitti internazionali, privilegiata e onorata, ma con naturalezza, così, come se fossimo ad una riunione fra vecchi amici al bar. Questo appare, immagino, a chi, sorpreso ed incuriosito, si ferma per chiedere un autografo su uno fra gli ultimi saggi di Pino, il reportage sulla mafia russa, intitolato “Mafija”. E sorprendentemente, nonostante abbia raccontato mille tragedie mondiali, Pino Scaccia ha anche una buona dose di ironia, e ben volentieri “si sottopone” alle canoniche 5 domande della mia rubrica, col sorriso sulle labbra. Da amico. E da “grande”.Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpoteri avresti?“Sicuramente Superman (o Nembo Kid, come si chiamava ai miei tempi), perché in fondo era un giornalista, Clark Kent. Vorrei un solo superpotere: la capacità di conoscere la verità su tanti misteri”.Che valore dai al tempo?“Moltissimo. La mia vita è stata scandita dal tempo, come tutti quelli che lavorano in televisione e non possono permettersi ritardi. Il tempo in realtà è solo una convenzione, ma credo che segni molti destini”.Cos'è la paura?“La paura è una maniera di salvarsi la vita. Guai a non averla. Chi dice di non averla è bugiardo. E chi non ce l’ha è sciocco”.Il tuo drink ideale (da astemio!!)?“Caffè shakerato, sempre. In alternativa estiva, limonata con tanta scorza di limone”.Cosa può fare Pino Scaccia per salvare il mondo?“Nessuno può salvare il mondo, specie con tutta la gente che cerca di ucciderlo. Ho fatto quello che potevo: raccontare la faccia difficile. E non solo quella privilegiata che ha già tanti cantori”. In alto ... le tazzine, Amici!Alla prossima.Alessandra Lumachelli   Who's Who Per chi non lo sapesse... Pino Scaccia è giornalista e scrittore. Storico inviato del TG1, ha seguito molti importanti avvenimenti: dalla prima guerra del Golfo al conflitto serbo croato, dalla disgregazione dell'ex Unione Sovietica fino alla crisi in Afghanistan, al dopoguerra in Iraq, fino alla rivolta in Libia. Ha vinto molti premi ed è stato docente del master di giornalismo radiotelevisivo all'Università Lumsa di Roma. Ha pubblicato: “Armir, sulle tracce di un esercito perduto”, “Sequestro di persona”, “Kabul, la città che non c'è”, “La Torre di Babele”, “Lettere dal Don”, "Shabab - la rivolta in Libia vista da vicino", "Mafija" - dalla Russia con ferocia, "Nell'inferno dei narcos", "Giornalismo, ritorno al futuro".   

12/03/2016 17:30
I PanPers e l'allegria, a sorsi di Manhattan

I PanPers e l'allegria, a sorsi di Manhattan

Alessandra Lumachelli, grafologa, ma non solo. Recentemente ama definirsi comunicatrice, perchè fin da piccolina ha la passione per la scrittura e la comunicazione in generale.Da oggi sarà compagna di chiacchierate, ogni sabato, qui, su Picchio News.Ma perchè "Drinking with L. A."? E' un gioco di parole spiega Alessandra: "Drinking in L. A." è una canzone dei Bran Van 3000, che parla di un aperitivo a Los Angeles, città che amo, luogo in cui nascono nuove tendenze e stili di vita. L. A. è la sigla di Los Angeles, ma rappresenta anche le mie iniziali. E poi "Drinking with L. A." (o semplicemente "Drinking") è già un piccolo evento da me ideato, consistente in un aperitivo reale, con personaggi noti o emergenti in vari campi.Vi unite? Partiamo?Per prima cosa! Chi sono i PanPers??I PanPers sono un duo comico, formato da Andrea Pisani e Luca Peracino, attori e cabarettisti. Amici dall'età di 4 anni, iniziano ad essere conosciuti dal grande pubblico nel 2009, grazie alla trasmissione TV "Colorado". Nel 2011 sono i protagonisti di una sit-com, trasmessa da Disney Channel, intitolata "In tour". Nel 2013 vengono diretti da Paolo Ruffini nel film "Fuga di cervelli". Attivi sul web dal 2010 con il loro canale YouTube, sono attualmente in tournée in tutta Italia con lo spettacolo "Quasi esauriti". La serata è serena, poco traffico in autostrada, viaggio brevissimo. Arrivo, parcheggio ed entro a teatro. La gente è in coda per il biglietto, giovani, famiglie ... Mi presento e chiedo del manager dei PanPers, che subito arriva. E mi conduce, attraverso cavi e attrezzi, dal palco al camerino. L'accoglienza è festosa (bene bene), iniziamo subito con l'intervista, perchè tra poco va in scena lo spettacolo "Quasi esauriti".Se voi non foste i PanPers, che supereroi sareste e che super poteri avreste?Andrea: IronMan perchè è quello che funziona di più con le donne ed è più simpaticamente arrogante ... però vorrei avere il superpotere di essere più alto di Robert Downey Jr. ... Quindi alto come me, e IronMan.Luca: Io invece ... volevo essere IronMan anch'io, ma l'ha già detto lui, quindi, sarò un supereroe inventato che si chiama il Signor Popcorn e che ha il potere di bloccare il tempo e fare quello che vuole col tempo bloccato, e sparare popcorn perchè sennò il nome non ha senso.Che cos'è per i PanPers l'allegria?Luca: l'allegria è una sensazione, è una emozione bellissima, che in realtà è più rara di quanto si pensa. Perchè uno può fingere di essere felice e che va tutto bene, ma non può fingere di essere allegro. Perchè l'allegria è una roba che, o sei allegro quel giorno, ti sei svegliato bene, oppure non ce l'hai. Quindi, è una piccola fortuna che ogni tanto ci capita, quella di essere allegri.Andrea: l'allegria è un bellissimo stato mentale che ti permette di vedere le cose più belle di quello che sono. Però mai fidarsi delle persone troppo allegre sempre, perchè vuol dire che c'è qualcosa che non va. E' come una piccola droga positiva, che però non puoi usarla sempre sennò poi perde il valore.E il talento?Luca: il talento è un'altra fortuna, ognuno nasce col suo talento. E forse la fortuna più grande in realtà non è avere un talento, è scoprire di averlo.Andrea: il talento è semplicemente una caratteristica che ognuno ha...non credo che tutti abbiano un talento. Sicuramente tutti hanno una parte di cose che gli vengono meglio rispetto ad altre ... Il non scoprire di avere un talento è molto peggio che non averlo: perchè è come avere una Porsche in un garage e non sai di avere il garage...sei veramente stupido! Se uno sfrutta il talento, uno non riesce mai a vedere il lavoro che fa come un lavoro e quindi la vita diventa molto più leggera.Il vostro drink preferito?Luca: il mio cocktail preferito è il Manhattan. Però, ho anche scoperto il White Russian, che non è assolutamente male.Andrea: non mi piace particolarmente bere gli alcolici ... mi piace molto il Margarita, però prenderlo all'aperitivo vuol dire che poi a cena sbagli a imboccarti perchè sei già ubriaco, e allora dico lo Spritz. Cosa possono fare i PanPers per salvare il mondo?Luca:... dipende da qual'è la minaccia...se è una meteorite, posso mettermi degli occhiali da sole e guardarla...se è una roba tipo, che ne so, la fame nel mondo, posso fare della beneficenza, ma da solo non la sconfiggerò mai...se devo sacrificare la mia vita per salvare il mondo, allora l'unica cosa che posso fare, è sacrificare la mia vita. In questo momento le minacce del mondo sono tantissime. Probabilmente quella più grossa siamo noi esseri umani. Quindi credo che il mondo prima o poi si salverà da solo. Con un bel virus che ci ucciderà tutti. Ma questo spero fra un po' di tempo. Cioè quando sarò già morto io... [ride].Andrea: bisognerebbe far sì che chi ha veramente in mano la conoscenza, la possibilità di comunicare alla gente, comunichi davvero le cose importanti e il modo per non rovinare il mondo ... ci sono miliardi di cose che la gente non sa e che non si comunicano per ovvii motivi e secondo me bisognerebbe iniziare da quello lì, dalla comunicazione di massa ... essere un po' più incentrati verso l'obiettivo. Quello che posso fare io è arrivare ogni tanto, dare dei buoni messaggi, visto che grazie a Dio ci seguono tante persone. Svelo di essere grafologa: i PanPers e lo staff, tutti i presenti vogliono conoscere qualcosa della propria personalità attraverso la grafia. Ma il tempo stringe, e lo spettacolo "incombe"!La foto! (inevitabilmente) un brindisi scherzoso con bicchieri di plastica.In alto i calici, Amici!Alla prossima!  

05/03/2016 16:36
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