Drinking with L.A
un aperitivo con Alessandra Lumachelli
Leggo sul cartellone il suo nome, mi fermo e attendo, senza preavviso, nè email, e provero' a chiedere così, improvvisando (!) di poterlo intervistare. Vediamo se ho fortuna. E' proprio lui, un mito del nostro jazz, o meglio, del jazz internazionale, Enrico Rava. Che arriva con i componenti della sua band, attraversando la piazza semideserta, e accedendo insieme a me al teatro. Accoglie la mia richiesta con un sorriso e un complimento, complimento che origina un altro sorriso (il mio). Ci sediamo sulle poltroncine in prima fila, mentre la band inizia a provare gli strumenti.
Se Enrico Rava non fosse un musicista, che superereo sarebbe e che superpoteri avrebbe?Non sarei un supereroe, perchè non mi piacciono gli eroi. Quindi, non avrei nessun superpotere. Però, se potessi avere un superpotere non da supereroe vorrei essere immortale! Cosa che, purtroppo, non è possibile... (ridiamo)
Enrico Rava e l'improvvisazione.
L'improvvisazione ... io sostengo da sempre che è un termine non esatto, perchè l'improvvisazione non esiste. Esistono dei frammenti di memoria, cose che uno mette insieme in modo estemporaneo, così come stiamo facendo noi. Perchè l'improvvisazione dà l'idea di qualcosa che sorge dal nulla ...
... però l'improvvisazione può essere appunto una cosa nuova nel mettere insieme dei pezzi, dei frammenti, in una maniera nuova ...
... sì, certo. Come quando si parla, noi abbiamo un soggetto di cui parliamo in questo momento. Però, quello che dico io sono frasi che si basano sulla sintassi, sulla grammatica. Soggetto, verbo, complemento oggetto, ci sono delle regole. E lo stesso vale per la musica: ci sono delle regole, che possono essere anche trasgredite, però ci sono. Ci sono delle frasi, che uno ha già detto altre diecimila volte, ma che invece uno mette, cambiando contesto. Per me, [l'improvvisazione] è un modo meraviglioso di dialogare coi musicisti con cui suono .
Per lei che cos'è la bellezza?
La bellezza è una cosa molto soggettiva. Quello che è bello per me, non è bello per un altro.
A lei cosa piace? Cosa la emoziona molto?
Per esempio, la bellezza fisica è indiscutibile. Poi ciascuno ha i suoi gusti, però più o meno è indiscutibile. Mentre, invece, nell'arte no: è discutibilissima. Per me, la bellezza nell'arte è quando sento che c'è una verità in quello che ascolto, o che vedo. Come il suono: è bello, quando è il suono dell'anima, non quando è un bel suono teorico.
Quindi, la bellezza con l'emozione e il sentimento?
Sì, la bellezza che emoziona. Ma emoziona solo ... a me personalmente, emoziona solo se è la diretta emanazione dell'anima di chi si sta esprimendo. L'esempio che io faccio sempre è: il suono di Miles Davis, quando suona lui, è una cosa pazzesca, di bello. Ma ci sono degli altri musicisti, di cui non faccio il nome, ma che hanno esattamente lo stesso suono di Miles, suonano come Miles, ma non mi "toccano" alla stessa maniera, perchè [quel suono] non è direttamente collegato ...
... è una riproduzione, non è un viverlo, no? ...
... sì, perchè quando è direttamente collegato con l'armonia interna, diciamo così, allora si collega anche con l'armonia cosmica, diventa una cosa ... per me, questa è la bellezza.
Beh, è una cosa molto bella, la sua "bellezza"!
Qual è il suo drink preferito?
A me piace molto un buon vino, mi piace molto un buon Barolo, un buon Brunello di Montalcino, e altri vini, molto buoni.
Che cosa può fare Enrico Rava per salvare il mondo?
Niente, assolutamente niente (ride). In più, io credo che la musica, l'arte in genere, non salva un bel niente ...
... chi l'ha detto? (rido)
... (ride) lo dico io ...
... non è assolutamente vero! (rido) ...
... è verissimo. L'unica cosa che fa, arricchisce la vita di quelli a cui piace, che sono comunque una minoranza ...
...dice poco! Mi è venuta in mente adesso un'immagine molto forte, di un film, girato in un campo di concentramento, dove l'unica cosa che teneva "vive" le persone era la musica ...
... certo, però non ha salvato il mondo e non ha salvato quelli del campo di concentramento ...
... non li ha salvati, però aiuta! ...
... certo, però salvare il mondo, assolutamente no. Infatti, non c'è musica, per bella che sia, o il più bel quadro del mondo, o qualunque cosa, che evita ai bambini di morire di fame, per esempio. [La musica] è qualcosa di molto ... che arricchisce, primo chi la pratica, e poi arricchisce, forse per un momento, forse per sempre, chi entra in comunicazione con questa cosa, quindi chi la ama per davvero.
Le foto di rito, con tutti i musicisti.
Brindiamo idealmente, prima di lasciarli provare, tutti insieme, il loro jazz.
Quindi ... in alto i calici, Amici!
Alla prossima!
Who's who
Per chi non lo sapesse ...
Enrico Rava è trombettista e compositore di musica jazz, e scrittore, nato a Trieste, ma di origini piemontesi. E' uno dei jazzisti italiani più conosciuti a livello internazionale, con una lunga attività oltreoceano (USA e Argentina). Ha al suo attivo circa 90 registrazioni, di cui una trentina da solista. Ha collaborato con Gato Barbieri, Steve Lacy, Carla Bley, Paul Metheny, Lee Konitz, John Abercrombie, Joe Henderson, Roswell Rudd, Joe Lovano, Massimo Urbani, Stefano Bollani, Gino Paoli, Ivano Fossati. Il suo "The Forest and the Zoo" è considerato uno dei dieci dischi essenziali di free jazz. Il personaggio di "Paolo Fava", trombettista jazz dai lunghi capelli bianchi, è stato inventato da Fiorello proprio imitando Enrico Rava: Rava e Fiorello si conobbero lavorando insieme per un audiolibro, sul primo romanzo di Andrea Camilleri, realizzato dalla RAI. Rava ha scritto due libri: "Note necessarie. Come un'autobiografia” (2004), contenente un cd antologico, e “Incontri con musicisti straordinari. La storia del mio jazz” (2011).
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