Attualità

A Roma un incontro per i cittadini di Pieve Torina

A Roma un incontro per i cittadini di Pieve Torina

Interessante e movimentata riunione quella organizzata da Domenico Aquili a Roma per i cittadini di Pievetorina e alla quale hanno partecipato anche molte persone di altri paesi vicini tra i quali Pievebovigliana e Ussita. L’argomento è stato ovviamente il terremoto e tutte le problematiche che da giorni vengono dibattute a tutti i livelli purtroppo senza alcuna chiarezza sia normativa che operativa. La riunione è stata preceduta da un bellissimo concerto della giovane pianista Manuela Iori, originaria di Pieve Torina, che ha suonato per il folto pubblico brani di F.Chopin , R. Giazotto e della stessa Iori. A Lei sono andati gli applausi convinti del pubblico. Subito dopo è intervenuto il Sindaco di Pieve Torina , Alessandro  Gentilucci, che ha fatto una panoramica della situazione specificatamente riferita a Pieve Torina, ma assolutamente sovrapponibile a tutti i paesi del cratere. Non è stata una panoramica confortante visto che le norme emanate in questo periodo dal Commissario Errani hanno generato dubbi di ogni tipo e con evidenza siamo di fronte ad una gestione burocratica che rallenta e spesso blocca ogni iniziativa. Gentilucci ha parlato dell’iniziativa per dichiarare il cratere come “Zona Franca fiscale” , rispondendo poi ad una serie di domande dei cittadini e preannunciando l’arrivo di una ulteriore ordinanza commissariale per chiarire i punti oscuri che sono ancora molti! Da parte del pubblico sono stati evidenziati problemi in tema di verifiche di agibilità, tremendamente in ritardo, la possibilità di posizionare strutture di emergenza superando gli assurdi divieti dei burocrati della Regione Marche e la situazione particolare delle seconde case che oggi costituiscono la maggioranza del patrimonio abitativo. La riunione è stata coordinata dall’organizzatore Domenico Aquili e hanno effettuato interessanti interventi Claudia Stefanelli di Ussita che ha stressato in particolare i ritardi intollerabili delle verifiche di agibilità e Roberto Micheli di Pievetorina che ha illustrato le finalità del "Comitato per la ricostruzione veloce antisismica sicura al 100% (RIVAS)", iniziativa che vuole privilegiare un serio preventivo studio geologico. Claudia Stefanelli ha annunciato una riunione dedicata alle seconde case che si svolgerà a Roma, presso la parrocchia di Santa Lucia in Via Santa Lucia 5 (nelle vicinanze di Piazzale Clodio) domenica 5 febbraio alle 17. Naturalmente una partecipazione numerosa darà forza alla voce dei proprietari delle seconde case che ormai sono la realtà preponderante di tutta quest’area.

23/01/2017 11:27
A2O, da Ancona a Monte San Martino per portare acqua e aiuti all'azienda agricola

A2O, da Ancona a Monte San Martino per portare acqua e aiuti all'azienda agricola

Vicino all'emergenza e all'allerta c'è sempre anche della solidarietà. Lo dimostrano le azioni di tanti che, in questi giorni, si stanno muovendo anche da fuori provincia per dare una mano alle aziende agricole del maceratese colpite dal maltempo e dall'eccezionale nevicata. "Ieri una nostra macchinata è andata a Monte San Martino (MC), a portare 100 litri d'acqua e man forte all'Az. Agricola Marchese Marino. Avevamo già aiutato Paola e Marino, nonchè i loro dipendenti, ad Ottobre con un'altra spedizione. Quella volta eravamo giunti con una parte del cibo raccolto dopo lo sciame sismico, che aveva visto la partecipazione straordinaria di molti cittadini anconetani". Questo l'inizio di un post su Facebook che racconta l'esperienza dell'associazione anconetana A2O-Altra Ancona che ieri hanno portato un aiuto concreto all'azienda agricola "Marchese Marino". "Questa volta - si legge ancora nel post - abbiamo portato solo dell'acqua acquistata con i soldi delle donazioni arrivateci nel corso di questo periodo. Ci sono arrivati bonifici anche da Roma e da Arezzo, oltre che tante donazioni della nostra città. Con queste abbiamo anche comprato due pale nuove da 15 euro l'una, che abbiamo lasciato all'azienda.Lì sul posto abbiamo trovato i ragazzi dell'Arvultura e del Mercato Bio Mezza Campagna di Senigallia, che sostengono Paola e Marino con il loro straordinario lavoro, oltre che con le raccolte cibo organizzate a Senigallia. Sono loro che ci hanno fatto conoscere questa realtà, e loro che hanno attivato una campagna di crowfunding chiamata #ilBiochenontrema, a cui tutta la città di Ancona ha aderito acquistando la maglietta ideata dalla nostra associazione, da ORA - organizzazione ragazzi per ancona e dai ragazzi dello Spazio Comune Heval di via Macerata. Abbiamo trovato una situazione molto critica rispetto a quella di Ottobre. La neve non ha risparmiato la zona.A causa del peso della neve e delle tre scosse di pochi giorni fa, è crollata la stalla con sotto tutto il gregge. Molte pecore si sono salvate, e sono state tratte in salvo da Marino e dai Vigili del Fuoco che sono passati tre giorni fa circa. Molte non ce l'hanno fatta. Oltretutto, per alcuni giorni Marino e alcuni dipendenti hanno dovuto vivere e dormire nei container, donati da varie associazioni italiane, senza elettricità e riscaldamento. Le temperature notturne raggiungevano i -12 C°. L'elettricità è stata ripristinata da poco. Il crollo della stalla ha anche causato la rottura delle tubature dell'acqua. Il sindaco e i dipendenti comunali fanno il possibile, ma loro per primi hanno consigliato a Paola e Marino di rivolgersi all'aiuto privato. Noi, dal canto nostro, abbiamo aiutato Paola a spostare i viveri, abbiamo liberato i tetti dei container per ripristinare i condizionatori, abbiamo aiutato i ragazzi di Senigallia a puntellare ciò che è rimasto in piedi del fienile e delle stalle. Ora non resta che aspettare che se ne vada la neve, per fare una conta più oculata dei danni. Presto pubblicheremo nuove foto e nuovi aggiornamenti della giornata di ieri. Come al solito: volevamo dirvi che non siete soli".  

22/01/2017 18:02
Fattorie Osella dona 100 quintali fieno all'azienda Lai di Gualdo

Fattorie Osella dona 100 quintali fieno all'azienda Lai di Gualdo

Cento quintali di fieno in dono all'azienda Lai di Gualdo (Macerata) per salvare le pecore dopo il crollo di stalla e fienile. Li ha donati l'imprenditore piemontese Dario Osella, fondatore delle Fattorie Osella, che ha risposto all'appello lanciato dalla Coldiretti per sostenere gli allevatori terremotati. Il carico verrà consegnato domani nell'allevamento di Laura Lai, che dopo essere stato gravemente danneggiato dal sisma del 24 agosto e da quello di ottobre ha visto crollare la struttura provvisoria dove erano state sistemate le pecore per ripararle dalle neve. Sempre a causa del maltempo è venuto giù anche il fienile, già lesionato (ANSA).

22/01/2017 14:30
"Tante promesse, nessun fatto": i terremotati si preparano a marciare su Roma

"Tante promesse, nessun fatto": i terremotati si preparano a marciare su Roma

Su facebook di recente è nato il gruppo “Manifestazione terremotati a Roma” che in pochi giorni vanta più di 13000 iscritti. “Questo gruppo nasce dal malcontento di persone indipendenti deluse su come è stata mal coordinata e mal gestita tutta l'emergenza del post-terremoto, che ha fatto sì che arrivassero tante promesse seguente da nessun fatto”, spiega il fondatore Diego Camillozzi, anch’egli in prima persona colpito dagli effetti del terremoto sia nella dimensione abitativa che in quella lavorativa. La finalità del gruppo è “contestare un decreto indecifrabile che ci lascia sospesi ad una burocrazia inattuativa, contestare il modo di come vuol essere gestita la ricostruzione e contestare questo sistema di mal politica generale. Serve l'immediato ripristino delle attività produttive e delle vie di collegamento”. Un utente scrive stamattina: “Butto sul tavolo due numeri. 80.000 edifici da controllare con schede fast, 15.000 fatti in 3 mesi, quindi 5.000 al mese, i 65.000 controlli da fare finiranno fra 13 mesi quindi arriviamo a febbraio 2018. Da questa data si saprà quante casette occorrono e quindi verranno commissionate e realizzate. Ottimisticamente saranno finite e funzionanti in 8/9 mesi e siamo a Natale 2018. Non voglio allarmare nessuno, anzi spero di essere smentito ma questa volta la vedo proprio drammatica”. Per questi e mille altri motivi, proprio nella giornata di domani gli organizzatori si incontreranno per decidere il giorno in cui la prossima settimana si terrà la “marcia su Roma dei terremotati”. Al momento la data più probabile per la manifestazione dovrebbe essere a cavallo fra il 30 gennaio e il 2 febbraio. Lo scopo della manifestazione davanti al Parlamento è quello di ottenere risposte costituite da “fatti certi (messi per iscritto) con tanto di scadenze e termini prefissati e a quel punto ci diranno anche che fine hanno fatto i nostri soldi che sono stati donati a noi … e non alle loro banche”. Per far sì che questo succeda il gruppo auspica la più ampia partecipazione e anche se questo significherà che si dovrà aspettare qualche giorno in più, ciò sarà finalizzato a convogliare quanta più gente possibile in questa protesta.    

22/01/2017 13:58
Visso, è allerta alluvione: sindaco lancia allarme su Fb. La video intervista a Pazzaglini

Visso, è allerta alluvione: sindaco lancia allarme su Fb. La video intervista a Pazzaglini

A Visso è allerta alluvione. A lanciarlo è il sindaco Giuliano Pazzaglini con un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. Il timore di Pazzaglini è che lo scioglimento della neve possa ingrossare il corso dei fiumi, in particolare il torrente Ussita che confluisce proprio a Visso nel Nera. Sulla pagina social, il sindaco ripercorre la problematica idrogeologica che da sempre affligge il territorio. "Probabilmente  - si legge su fb - a questo punto tutti conoscete il rischio. Nei giorni scorsi più volte ho evidenziato il possibile problema creando evidentemente un allarme diffuso. Questo è un dilemma su cui riflettere, dire tutto per trasparenza e correttezza come ho sempre fatto o meglio che certi argomenti non siano resi noti per evitare allarmismi? Grazie a chi mi aiuterà a capire... Passando però alla situazione attuale è bene fare un po' di chiarezza. Il problema a Visso c'è sempre stato ed è a me noto fin dal primo mandato. Ho letto che per qualcuno non è stato fatto nulla ma è tutt'altro che vero.Già 15 anni fa infatti abbiamo fatto i primi lavori sui fiumi all'interno del centro abitato. 10 anni fa invece sono stati fatti lavori importanti sul vallopa e a cardosa, grazie ad un finanziamento del ministero dell'ambiente riuscimmo a mettere in sicurezza quell'area fino ad arrivare al laghetto. I vissani, a prescindere che lo siano perché proprietari di una prima o di una seconda casa, probabilmente conoscono questi lavori per le polemiche che generarono... considerati superflui portarono a diversi articoli sull'eco del nera di cui immagino molti abbiamo il ricordo. Quasi 2 anni fa invece invece presentammo un progetto per la messa in sicurezza del fosso delle ruote al "click day", fummo i primi in tutte le marche ma il ministero equiparò le domande presentate i primi due secondi e diventammo decimi per l'importo non venendo finanziati. Ora quel progetto verrà realizzato, a brevissimo, e segue una analoga realizzazione nella zona del piano già realizzata nei giorni scorsi. Sono partito da lontano per far capire qual'è la situazione. Secondo me il rischio è concreto e l'ho evidenziato, dato però che di cose ne sono state fatte molte (sia in questi giorni che nel recente passato) per i tecnici intervenuti ieri al gruppo di lavoro dedicato in realtà è meno concreto di quello che temo io. Per loro non è previsto uno scioglimento repentino delle nevi (che io invece consideravo probabile) e la situazione a monte di Visso non è tale da preoccupare. Questo è il quadro generale. Come ho detto in un altro intervento la mia conoscenza del problema è empirica, basata sull'esperienza personale e non su studi specifici quindi non sono in grado di confutare le conclusioni dei tecnici. Non voglio ignorare questa esperienza però quindi ho chiesto ai vigili del fuoco un drone per monitorare la situazione di fiumi e fossi in tempo reale. Ho chiesto a vvf e esercito di tenere a disposizione mezzi con cui intervenire rapidamente se servisse rimuovere ostacoli in alveo (alberi, rami, massi, ponti ecc...). Ho chiesto a vvf, esercito e protezione civile sacchetti di sabbia con cui controllare eventuali fuoriuscite e posizionarli al bisogno e ho chiesto idrovore per intervenire nel caso di allagamento di scantinati. Visto che a Visso l'acqua fuoriesce anche dal sottosuolo quest'ultima evenienza la considero inevitabile e per questo non potremmo fare nulla per scongiurarla. Non so quello che succederà, siamo pronti per fronteggiare molti scenari, l'incolumità delle persone mi dicono non essere assolutamente a rischio (cosa più importante in assoluto), ho chiesto un'organizzazione che eviti anche ulteriori danni alle proprietà. Nonostante tutto spero lo stesso abbiano ragione loro nel dire che non sia necessario". "Siamo appena usciti dall'emergenza neve e mi sto già preoccupando già per la prossima emergenza che è quella dell'acqua" ha detto il sindaco Pazzaglini al nostro mucrofono. "Già ora il livello è tra il doppio e il triplo di quello normale - continua - a causa della rotture delle sacche sotterranee che hanno rilasciato una quantità tale di acqua che hanno portato il livello già ai limiti degli argini e per questo ho chiesto alla protezione civile di studiare un piano. Il mio obiettivo è quello di reimettere l'acqua nell'alveo prima che attraversi il centro abitato. Non c'è però un reale pericolo per l'incolumità delle persone, voglio comunque farmi trovare pronto".

22/01/2017 11:50
Viaggio al gelo sotto due metri di neve: reportage da Monte Cavallo, Valfornace e Pieve Torina - FOTO E VIDEO -

Viaggio al gelo sotto due metri di neve: reportage da Monte Cavallo, Valfornace e Pieve Torina - FOTO E VIDEO -

Non perdono il sorriso gli abitanti dei paesi di montagna dell'entroterra maceratese che in questi giorni si trovano ad affrontare l'emergenza maltempo. Abbiamo fotografato la situazione di Monte Cavallo, Valfornace e Pieve Torina, comuni che sono stati letteralmente sommersi dalla neve. Luoghi nei quali si è abituati ad affronatre inverni gelidi, ma che si trovano ugualmente in difficoltà data l'eccezionalità della nevicata degli scorsi giorni. "Monte Cavallo è un paese di montagna - dice Pietro Cecoli, sindaco di Monte Cavallo - e quasi tutti gli anni siamo ci troviamo a far fronte ad emergenze di questo tipo. Va detto però che la nevicata di questo inverno ha una portata del tutto eccezionale. Le strade, almeno fino ad un certo punto, sono aperte, anche se come è ovvio non tutti i mezzi possono circolare. Il problema c'è nelle frazioni dove ci urge far arrivare alcune attrezzature che abbiamo già richiesto alla protezione civile. Ho personalmente fatto richiesta di motopale non molto grandi che ci servono per liberare gli ingressi di alcune casa, ci sono zone infatti dove si sono ammucchiati oltre due metri di neve. Siamo abituati, è vero, ma la situazione non è sicuramente piacevole".

21/01/2017 21:00
Protezione Civile, tutte le frazioni marchigiane isolate sono state raggiunte

Protezione Civile, tutte le frazioni marchigiane isolate sono state raggiunte

Tutte le frazioni marchigiane isolate nei giorni scorsi dalla neve sono state raggiunte. Ancora da liberare qualche frazione dell'Ascolano, dove comunque sono assicurati l'assistenza sanitaria, i soccorsi e la distribuzione dei generi di prima necessità alle famiglie rimaste nelle loro case. Scendono a 600 le utenze Enel ancora interrotte nell'ascolano, mentre va verso la normalizzazione la situazione del Maceratese e del Fermano. E' quanto si legge in una nota della Protezione civile regionale. Domani sono in programma ricognizioni con un mezzo aereo ed esperti neve e valanghe sui monti Sibillini da Sarnano, Ussita, Visso, Bolognola, Montesibilla, Foce di Montemonaco, Monte Vettore, Acquasanta, Arquata. I soccorritori stanno evadendo tutte le richieste sia nella provincia di Macerata sia nell'Ascolano, anche per quanto riguarda la fornitura di fieno agli allevatori. La Sala operativa unificata permanente è in funzione h24 (ANSA).

21/01/2017 19:56
San Severino, sindaco ringrazia volontari Protezione Civile inviati dalla Lombardia

San Severino, sindaco ringrazia volontari Protezione Civile inviati dalla Lombardia

“Questa volta dobbiamo dire grazie al gruppo volontari arrivato dalla Lombardia per darci una mano in piena emergenza terremoto e per far fronte alle numerose difficoltà legate all'improvvisa ondata di maltempo. Sono stati angeli straordinari che ci hanno permesso di liberare le strade della nostra città da neve e ghiaccio in tempi rapidissimi. Con le nostre forze non ci saremo mai riusciti. A loro va il nostro più grande grazie”. Così il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha salutato la partenza dei circa 40 volontari di diversi gruppi comunali della Protezione civile della Regione Lombardia. Una vera e propria task force giunta in città all'indomani delle copiose nevicate che avevano imbiancato vie e piazze del centro storico è reso difficoltosa la circolazione lungo i percorsi pedonali e in alcune frazioni del vasto territorio comunale. Armati di badile e di tanta buona volontà, i volontari si sono uniti agli addetti alle manutenzioni del Comune. Il sindaco ha voluto personalmente seguire e coordinare la loro opera che è stata apprezzata dalla popolazione e da tanti commercianti.

21/01/2017 19:47
Allarme Nera, Pambianchi: "Dopo la tanta neve controllare le sorgenti"

Allarme Nera, Pambianchi: "Dopo la tanta neve controllare le sorgenti"

“Il fiume Nera è passato da una portata di 3 metri cubi al secondo a ben 7 metri cubi al secondo". È l'allarme lanciato da Gilberto Pambianchi, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Geomorfologia e docente dell’Università di Camerino. "Alcune sorgenti che avevano un gettito di 40 litri al secondo, si sono addirittura completamente asciugate - ha spiegato - Dopo i terremoti l’energia che si libera crea conseguenze nella dinamica in superficie, dunque sono raddoppiate le portate dei fiumi. Ora sarà necessario controllare le sorgenti, controllare i versanti soprattutto quelli dove insistono gli acquedotti e controllare i fiumi. Quando la neve si scioglierà le portate dei fiumi aumenteranno ulteriormente e le valli potrebbero entrare in crisi. Bisogna porsi anche il problema di quello che potrebbe accadere dopo".Pambianchi fa parte del gruppo di ricercatori che sta studiando i cambiamenti del territorio dell’Appennino in seguito agli ultimi terremoti. “È probabile che il mutamento causato dal terremoto possa manifestarsi con la destabilizzazione dei versanti. Oggi - ha proseguito Pambianchi - la tecnologia è dotata di tutti gli strumenti finalizzati al controllo dei versanti. A tutto questo potrà aggiungersi un altro fattore non secondario in quanto le falde acquifere potrebbero addirittura depauperarsi con conseguenze dure anche durante la ricostruzione che sicuramente sarà lunga. Il depauperamento delle falde acquifere può portare ad assenza di acqua, dunque ad una crisi idrica. Questi temi ovviamente non sono nuovi alla comunità scientifica, ma rappresentano una novità per l’opinione pubblica. C’è il decreto 189 del 2016 'Misure per l’ambiente' che necessita di integrazioni. Nello stesso decreto si pone il tema della rimozione delle macerie di un terremoto, ma è fondamentale anche trattare il tema della sicurezza dopo un terremoto. Oggi la tecnologia offre tutti gli strumenti satellitari per intervenire in fase preventiva sui versanti delle montagne, ma è necessario che tutto ciò sia previsto dal decreto e che si inserisca la geomorfologia nelle norme vigenti”.Forte la denuncia di Pambianchi. "In questi anni non abbiamo per nulla rispettato la natura prendendo esempio ed imparando a anche dai contadini di una volta, i quali avevano memoria storica di eventi già accaduti. L’albergo Rigopiano – ha dichiarato Pambianchi - con ogni probabilità non avrebbe dovuto essere in quel posto. E’ necessario che i geologi conducano i cittadini a vedere la natura, che si esca e si facciano escursioni sul posto, si conduca la gente a vivere la natura, ad osservare la natura".Tutela assoluta del paesaggio e ricognizione dei versanti: interviene anche l'Aigae. "Le Guide Ambientali Escursionistiche Italiane esprimono piena solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e dall’emergenza neve. Va assolutamente fatta una ricognizione - ha dichiarato Filippo Camerlenghi, Vice Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche - per verificare la sicurezza o eventuali modifiche subite dai versanti. I sentieri potrebbero essere stati devastati. Sarà necessario nelle prossime settimane e magari anche nei prossimi mesi ricontrollare l’intero territorio colpito dal sisma e dall’emergenza neve. Le Guide Ambientali Escursionistiche si impegneranno costantemente in questa attività garantendo al territorio il rispetto del suo valore geologico". (da Aigae Ass. Ita. Guide Ambientali)

21/01/2017 18:37
Piebovigliana: da Ferrara arrivano i volontari per aiutare gli allevatori in difficoltà - FOTO -

Piebovigliana: da Ferrara arrivano i volontari per aiutare gli allevatori in difficoltà - FOTO -

I volontari dell'associazione "Vola nel cuore onlus" sono arrivati nel comune di Pievebogliana (ora Valfornace) ad aiutare gli allevatori in difficoltà. Da Ferrara hanno portato grandi balle di fieno e un furgone pieno di cibo anche per cani e gatti.  Un viaggio preannunciato in settimana sulla pagina facebook dell'associazione di volontariato e che si è concluso felicemente qualche ora fa con la consegna del cibo e l'aiuto dei volontari agli allevatori ormai stremati dalla neve e dal terremoto.  

21/01/2017 17:45
Marì, 94 anni, simbolo della forza dei marchigiani: "Apritemi la strada per dar da mangiare alle galline"

Marì, 94 anni, simbolo della forza dei marchigiani: "Apritemi la strada per dar da mangiare alle galline"

Poi c'è lei, Marì, 94 anni (dichiarati 87), che vive dentro ad una roulotte della protezione civile nel paese di Penna San Giovanni. Una energica signora, simbolo della genuinità marchigiana di un tempo, che si racconta che nel periodo estivo si recasse a piedi da Penna San Giovanni a Sarnano per farsi i trattamenti termali. All'arrivo degli uomini della protezione civile così esordisce, in perfetto dialetto marchigiano: "Fiji jete a spalà la neva lassù che ci sta 'na vecchia che c'ha ottant'anni, io sto vé, basta che me venite n'attimo qua lu pollaio a famme lu stradellu che devo jì a dà da magnà a li puji". Su facebook si legge: "un grazie a Marì che nonostante c'hai casa "llamata" c'hai fatto fa due risate con la tua buona vecchia ironia marchigiana". E noi ci uniamo a questi ringraziamenti.  Grande Marì!

21/01/2017 15:55
Emergenza maltempo, il nostro viaggio ad Aschio. "Ostaggi della neve, siamo rimasti bloccati per tre giorni" - FOTO e VIDEO -

Emergenza maltempo, il nostro viaggio ad Aschio. "Ostaggi della neve, siamo rimasti bloccati per tre giorni" - FOTO e VIDEO -

Bloccati dalla neve per tre giorni.  Ad Aschio, frazione di Visso, la neve ha interrotto i collegamenti con il resto del mondo per circa 72 ore. Una situazione drammatica che si è sbloccata solo ieri mattina quando alcuni volontari provenienti da Rimini, grazie all'ausilio di una turbina, hanno finalmente liberato le vie di accesso alla frazione. Ad attenderci, al nostro arrivo, cumoli di neve e uno scenario di desolazione composto da quelli che erano stati i danni provocati dal terremoto ora completamente innevati. Tredici abitanti nella frazione tra i quali Francesco, detto Checco, Benedetti, di 91 anni, allevatore da una vita che rivolge il suo sfogo verso le istituzione che mancano di: "Generosità verso di noi, verso i cittadini. Basterebbe un piccolo sforzo, minimo, da parte loro per risolvere la situazione di molti di noi che, pur vivendo con dignità, hanno deciso di restare vicini ai loro animali, dove sono nati e cresciuti". A lavorare con zelo, davanti ai container all'interno del quale gli abitanti di Aschio vivono dal '97, alcuni operatori della protezione civile, provenienti dalla Lombardia, accolti con entusiasmo dagli abitanti di Aschio. "A questi ragazzi - continua Checco - abbiamo offerto tutto quello che abbiamo. A noi non manca nulla e vogliamo condividere quello che abbiamo con chi ci viene ad aiutare". Tre giorni difficilissimi anche per gli animali e per chi si occupa del loro benessere. Riki, guardiano di circa cento mucche, ci racconta qual è la situazione del bestiame. "Io mi occupo di circa cento mucche - racconta - che in questo momento vivono all'aperto. Proprio ieri è morto un vitello: eravamo riusciti a metterlo in un luogo riparato, ma il ristoro non è bastato. Alle mucche assicuriamo cibo grazie ad un trattore con il quale portiamo il fieno, ma le condizioni sono estreme. L'acqua non arriva perché ghiacciata e per tre giorni siamo rimasti isolati. Io, che fino a poco meno di un mese fa dormivo in tenda, ora sto in una roulotte e mi lavo all'aperto. Non ci lamentiamo, ma il freddo si fa sentire, eccome".

21/01/2017 15:38
Cento mezzi al lavoro per liberare le frazioni dalla neve

Cento mezzi al lavoro per liberare le frazioni dalla neve

Sono una decina le frazioni delle Marche le cui vie di accesso non sono state ancora completamente liberate dalla neve, e dove oggi sono al lavoro le turbine. Tutte comunque sono state raggiunte, anche se la gran parte manca ancora di energia elettrica. Oggi, fa sapere la Soup, sono in campo 538 uomini e 100 mezzi: turbine, lame, pale, bobcat, fuoristrada, spargisale, frese, autocarri. A questi si aggiungono i mezzi di Province e Comuni e le attrezzature leggere. In corso una serie di verifiche sui fiumi, in particolare sul Nera, monitorato in tempo reale: fino a questo momento non risultano situazioni di rischio legato a esondazioni, e i livelli del fiume sono gli stessi di un mese fa. Quattro le stazioni di controllo a monte dell'abitato di Visso, fino a Castelsantangelo sul Nera: ogni intervento di monitoraggio dà la possibilità di allertare eventualmente i Comuni in tempo utile. Gli altri fiumi della regione sono sotto controllo con 165 centraline (ANSA).

21/01/2017 13:17
Cambio al vertice della stazione Carabinieri di Macerata: arriva il maresciallo Petroselli

Cambio al vertice della stazione Carabinieri di Macerata: arriva il maresciallo Petroselli

Dopo lunghi anni di carriera, il luogotenente Bottalico Tommaso, già comandante della stazione di Macerata, lascia oggi il servizio attivo per raggiunti limiti di età. Il luogotenente era approdato al comando della stazione nel 2010 proveniente dal nucleo carabinieri Banca d’Italia di Macerata. L’incarico viene assunto dal maresciallo aiutante Petroselli Andrea. 47enne, sposato e padre di un bambino di 2 anni, originario di Monte San Giusto, il maresciallo Petroselli ha trascorso alcuni anni in zone operative della Campania e poi al nucleo operativo di Macerata ove ha partecipato a svariate operazioni.

21/01/2017 11:05
L'Ingv in bolletta, il presidente Doglioni: "Mancano i fondi per fare ricerca"

L'Ingv in bolletta, il presidente Doglioni: "Mancano i fondi per fare ricerca"

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) non ha un finanziamento sufficiente per garantire la sua attività di ricerca: a lanciare l'appello in piena emergenza terremoto è il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni. "L'Ingv - ha detto all'ANSA - fa monitoraggio di vulcani e terremoti, purtroppo i finanziamenti insufficienti per farlo vivere, siamo in bolletta"."E' talmente importante studiare la Terra - ha aggiunto Doglioni - che non si capisce perchè non si voglia investire di più per capire come funziona il nostro pianeta". C'è disparità, secondo il presidente dell'Ingv, tra i finanziamenti assegnati all'ente che presiede e ad altri enti pubblici di ricerca. "Eppure - ha rilevato - studiare il comportamento di terremoti e vulcani non è meno importante di altri settori di ricerca, anche in termini di applicazioni concrete". Ma portare avanti progetti di ricerca in questo momento è davvero molto difficile perchè, ha aggiunto, "i fondi dell'Ingv non bastano a coprire le spese, non riusciamo a pagare gli stipendi e il mantenimento delle strutture e non abbiamo soldi per i progetti di ricerca". Per Doglioni "un ente di ricerca normale non può trovarsi con un bilancio in rosso, deve avere un bilancio che permetta di fare ricerca", senza parlare delle "400 persone precarie, 150 delle quali sono ricercatori a tempo determinato, che non sanno che cosa succederà a fine contatto. E' una situazione che ho ereditato e per la quale sto cercando di proporre soluzioni alternative".

20/01/2017 19:27
Decisa smentita di Tondi al titolo allarmistico di un quotidiano: "mai detto che arriverà una scossa più forte"

Decisa smentita di Tondi al titolo allarmistico di un quotidiano: "mai detto che arriverà una scossa più forte"

“Che non si possa escludere un evento più forte è una cosa, che si vada verso un evento più forte è un'altra”. Così il professor Emanuele Tondi prende chiaramente posizione nei confronti del titolo di stamattina di un quotidiano che ha allarmato tanti cittadini. "Non si va verso nulla, anche perché non è possibile affermare una cosa del genere da un punto di vista scientifico." “Mai fatta un’affermazione del genere” chiarisce Tondi. Il geologo ha sempre affermato che nella zona tra Montereale e Campotosto non si possono escludere scosse più forti di quelle di mercoledì, cosa nota e condivisa anche da INGV e che vale per tante zone in Italia. E la nostra intervista che per coincidenza è stata pubblicata stamattina lo conferma: (qui) “Se un altro evento importante si verificherà in quest'area è chiaro che le candidate più probabili sono loro (faglia di Capitignano e del Gorzano). Che l’evento di magnitudo 4,4 sia un foreshock che precede un evento importante generato dalla faglia del Gorzano o di Capitignano non è dato saperlo.    Osservando la mappa dei terremoti avvenuti negli ultimi 90 giorni (immagine a destra), l’evento di questa sera sembra, anche se nell’estremità sud, rientrare nella zona di instabilità che sta generando aftershocks dal 24 agosto.  Voglio sperare che sia così, non è obbligatorio che si attivino in così poco tempo tutte le faglie presenti nell’area.” Questo si legge nel nostro articolo. Ed il concetto è chiarissimo. “Consegno la mia smentita ufficiale a Picchio News, in quanto le dichiarazioni che ho rilasciato a questa testata sono state sempre riportate integralmente e con una chiarezza encomiabile, laddove qualche modifica ad affermazioni non sensazionalistiche avrebbe di certo incrementato il numero dei lettori”. Questo non può che farci piacere, ma ciò che più ci preme evidenziare è che laddove un emerito studioso come Emanuele Tondi si esprime chiaramente e sempre allo stesso modo sui medesimi concetti in interviste a giornali, radio e nella sua pagina facebook, ci si chiede come si possa essere arrivati ad un titolo del genere.  Fra l'altro, il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, proprio questa sera ha dichiarato all'Ansa "Non sorprenderebbe se nelle zone colpite dai terremoti del 18 gennaio si verificasse una scossa di intensità pari o superiore a quelle avvenute. «Non sappiamo quanta possa essere l'energia ancora da liberare, ma è più che legittimo dire che non è da escludere un evento più importante, ma non è possibile dire quando».     Il giornalismo cede in questo modo il passo al sensazionalismo, provocando però sgomento e preoccupazione in una popolazione già duramente provata dagli eventi degli ultimi mesi. Tra l’altro ancora non è chiaro che Tondi è un geologo e non un sismologo! Il compito del comunicatore è quello di informare correttamente la gente su ciò che è noto alla scienza ed evidenziare il limite di incertezza oltre il quale non possono farsi affermazioni insindacabili. Gli studiosi si prestano alla divulgazione per permettere alla popolazione di avere un quadro il più possibile comprensibile in una situazione in cui non c’è stata da parte delle amministrazioni pubbliche una preparazione a simili eventi né una puntuale informazione. Anche domani mattina ad esempio il Prof. Tondi ribadirà gli stessi concetti in un seminario divulgativo per la popolazione organizzato nel comune di Loro Piceno dal titolo “Conoscere il terremoto”. Questo fa il professor Tondi: spiega cosa sia il terremoto, non lo prevede!  Ma ormai sono in pochi a non saperlo. O a far finta che non sia chiaro.. (?)

20/01/2017 17:59
Fuga dei giovani all'estero: la storia dei civitanovesi Silvia e Daniele

Fuga dei giovani all'estero: la storia dei civitanovesi Silvia e Daniele

Negli ultimi periodi si fa un gran parlare di giovani all'estero, argomento tornato in auge anche grazie alle frasi del ministro Poletti.Ci sono due giovani civitanovasi che possono illustrarci bene la situazione, avendo scelto da qualche mese di cambiare vita e trasferirsi in Irlanda. Parliamo di Silvia e Daniele, classe 1985 lei e 1982 lui, sposati dal settembre 2015.Entrambi avevano contratti a tempo indeterminato, lui lavorava in un supermercato e lei faceva l'impiegata in una ditta del settore metalmeccanico. Un bel giorno, come purtroppo sta accadendo sempre più spesso in Italia, Silvia ha perso il lavoro e dal dicembre 2015 si è trovata ad ingrossare le fila dei disoccupati.Dopo pochi mesi dal matrimonio e con un mutuo sulle spalle alla nuova famiglia è venuto a mancare metà del reddito. Un brutto colpo per i ragazzi che però non si sono persi d'animo ed hanno iniziato a cercare in lungo e in largo per la città, la provincia e la regione. Hanno battuto a tappeto tutte le ditte possibili ed immaginabili, allargando di volta in volta il raggio d'azione, arrivando fino alle provincie limitrofi.Dopo 6 mesi, l'unica cosa che sono riusciti a trovare, nonostante l'impegno profuso, è stata purtroppo una semplice sostituzione di maternità. Non propriamente il lavoro sperato e desiderato.E' a questo punto che si comincia a pensare all'estero come possibile soluzione e sull'esperienza di alcuni viaggi fatti, le mete che avevano in mente erano due: Regno Unito e Irlanda.Alla domanda di come mai hanno scelto questi paesi, Daniele risponde che avendoli visitati, gli era piaciuta l'accoglienza ed il rapporto che secondo lui c'era con gli stranieri, a differenza magari di Germania e Austria, ritenute più "fredde", dal punto di vista dei rapporti umani. Un altro elemento importante che li ha portati a scegliere l'Irlanda, è stato la presenza di alcuni loro amici che hanno vissuto o che vivono attualmente da quelle parti, che li hanno aiutato fornendo consigli e tutto il supporto necessario.Si era pensato anche gli Stati Uniti ma dopo alcuni sondaggi inziiali, sono stati scartati per via delle difficoltà insormontabili a livello burocratico. Parole testuali di Daniele: "Negli USA è impossibile entrare".A questo punto, scelta più o meno l'area geografica, hanno iniziato entrambi a inviare curriculum. Si perché anche Daniele, nonostante avesse un contratto a tempo indeterminato, non era molto soddisfatto della nuova mansione che era stato chiamato a ricoprire.E' proprio Daniele che sblocca l'impasse e riesce ad ottenere diversi colloqui, così a luglio scorso si trasferisce e già ad agosto è operativo, come assitente di vendita, presso un supermecato affiliato alla più grossa catena di franchising in Irlanda.Nel frattempo Silvia iniziava a ricevere qualche risposta e la situazione si stava sbloccando anche per lei. Forte di questi contatti ricevuti, decide intanto di trasferirsi ed inizia a preparare il trasloco e sbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie, per loro ma anche per l'amato cane Nemo. A fine settembre raggiunge Daniele a Dundalk, cittadina di 37 mila abitanti, quasi come Civitanova, a metà strada tra Dublino e Belfast, distanti rispettivamente 95 e 106 chilometri.Poco dopo il suo arrivo, anche la sua situazione finalmente si sblocca e trova lavoro come agente di vendita in un'azienda di rilevanza mondiale che vende articoli promozionali e gadgets per poi, dopo qualche mese, ricevere un'offerta migliore da una multinazionale americana che si occupa di pagamenti online e trasferirsi da loro.Mattone dopo mattone, i ragazzi iniziano a costruire la loro vita in Irlanda. Comprano perfino una macchina usata perché per Daniele, raggiungere il luogo di lavoro è quasi impossibile con i mezzi pubblici.A questo punto, dopo qualche periodo di assestamento, le cose cominciano a girare tutte nel verso giusto. Ci sono delle spese in più rispetto a prima, perché oltre all'affitto irlandese, ci sono delle rate da saldare anche in Italia ma con qualche piccolo sforzo, la cosa è assolutamente sostenibile.Alla domanda sulla nostalgia di casa, rispondono che gli mancano i tanti amici ed ovviamente i familiari, con cui sono spesso in contatto tramite social, applicazioni e videochiamate. Quando invece parliamo di Italia, notiamo una vena leggermente polemica nella risposta: "nel nostro paese non esiste la meritocrazia ed è molto difficile emergere se non si ha la famosa spintarella, mentre in Irlanda, anche per quanto appurato personalmente nel breve periodo della nostra permanenza, la cosa è molto diversa". Silvia ci fa l'esempio di una sua collega che dopo poche settimane, con i buoni risultati ottenuti, è riuscita ad avere una promozione che altre, molto più anziane di lei dal punto di vista lavorativo, ancora non sono riuscite a raggiungere.Per concludere la nostra chiacchierata, chiediamo come vedono la loro vita tra qualche anno e se pensano ad un ritorno in patria prima o poi. La risposta è abbastanza decisa, da parte di entrambi: rimarremo in Irlanda fino al raggiungimento della pensione e fino ad allora, in Italia torneremo solo da turisti.

20/01/2017 16:38
Neve: frazioni ancora isolate e allerta valanghe

Neve: frazioni ancora isolate e allerta valanghe

Ancora frazioni isolate nelle Marche a causa della neve. I vigili del fuoco, l'esercito e tutta la macchina dei soccorsi ha lavorato tutta la notte per raggiungere le famiglie da giorni bloccate. Liberare le strade è la priorità della Protezione civile anche per la giornata di oggi. Non ci sono precipitazioni in atto e è previsto un leggero rialzo termico, con un conseguente rischio idrogeologico e di valanghe. I fiumi sono costantemente monitorati, così come le aree dove il rischio valanghe è più alto. Riaperta la Salaria, con un limite per il tonnellaggio dei mezzi. (Fonte:Ansa)

20/01/2017 10:35
Il soccorso alpino guida i soccorritori nella tormenta di neve. Ce ne parla Marianelli

Il soccorso alpino guida i soccorritori nella tormenta di neve. Ce ne parla Marianelli

Le abbondanti nevicate delle ultime 24 - 48 ore stanno determinando in tutte le aree montane dell'Appennino centrale situazioni di forte emergenza. Ce ne parla Renzo Marianelli, capo stazione del soccorso alpino di Macerata che, impiegato nell'ascolano, sta cercando di far fronte alle diffuse situazioni di criticità che stanno interessando tutta la zona.  Renzo Marianelli, assieme alla sua squadra, lavora ininterrottamente dal 24 di agosto e lo avevamo già  incontrato in occasione delle ricognizioni con i droni per la messa in sicurezza delle strade nel post - terremoto. È di ritorno dall'Abruzzo dove ha partecipato ai soccorsi nell'hotel di Rigopiano. È sceso da poco dall'elicottero e ha appena qualche minuto per dirci qualcosa sulla situazione nel versante appenninico marchigiano. "Ci sono circa 25  operatori - racconta Marianelli - che provengono sia dal maceratese, che dal fermano, dall'ascolano e da Ancona. Oggi sono arrivati rinforzi anche dall'Emilia, precisamente da Parma. La situazione comporta un dispiegamento di forze importante perché tutte le zone dell'ascolano, al confine con il Lazio e l'Abruzzo, hanno bisogno di interventi. Moltissime frazioni sono rimaste isolate a causa della neve e, proprio oggi, abbiamo effettuato il recupero di due adulti e un bambino, isolati da diverse ore". "Le strade sono bloccate - continua Marianelli - e anche se la situazione sta lievemente migliorando qua c'è davvero tantissimo lavoro da svolgere. Da un lato si deve pensare alla messa in sicurezza dei versanti e al rischio valanghe, dall'altro si deve arrivare in quelle frazioni che sono isolate e dove ci sono abitanti che hanno bisogno di ogni genere di prima necessità che, tra l'altro, sono difficili da individuare a causa delle interruzioni delle comunicazioni e dell'erogazione dell'energia elettrica". "Per domani mattina - conclude Marianelli - le strade dovrebbero ricominciare ad essere transitabili. Quello che però raccomandiamo vivamente è di non svolgere attività all'aperto, né sport di montagna perché il rischio valanghe è grado 5 (il massimo è 'Molto forte' 5)".    

19/01/2017 22:07
Da San Martín a Civitanova Marche: ventuno studenti in visita alla città

Da San Martín a Civitanova Marche: ventuno studenti in visita alla città

  Ventuno studenti argentini di San Martín sono arrivarti oggi pomeriggio a Civitanova Marche per visitare la città, conoscere il sindaco Tommaso Claudio Corvatta e portare i saluti del Primo cittadino Gabriel Katopodis. Le due città sono legate da un antico gemellaggio, il primo a carattere extraeuropeo della nostra Provincia, siglato nel 1990 dai sindaci di allora Costamagna e Brown. L'incontro è stato organizzato dalla Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri “Campus Magnolie” di Castelraimondo, e dai due insegnanti, il civitanovese Simone Accattoli e Hilda Laura Guigue che hanno accompagnato il gruppo, composto da persone di varia età, che è nelle Marche da tre settimane per frequentare le lezioni e visitare l'Italia. Ad accoglierli insieme a Corvatta c'erano il presidente del Consiglio comunale Daniele Maria Angelini, gli assessori Cristiana Cecchetti e Gustavo Postacchini, Corinne Michetti di San Martin ma residente in città. Il presidente Angelini, nel dare il benvenuto, ha ricordato le radici del gemellaggio, la figura di Vincenzo Foresi che nel 1949 emigrò in Argentina, il legame stretto dalla Società operaia Oltreoceano e il lavoro svolto da Costamagna, pioniere del progetto istituzionale che è stato rinverdito dalle successive Giunte insediate a Palazzo Sforza. “Il nostro è un gemellaggio nato dal sangue – ha detto Corvatta commosso – ed è motivo di orgoglio per me accogliervi nel nome di Foresi e di tutti i nostri emigrati. L'atmosfera di oggi è quella di una famiglia che si ritrova e la vostra presenza un regalo molto gradito”. L'insegnante Guigue ha consegnato delle foto di San Martin e in particolare della via intitolata alla nostra città e il libro di José Hernández “Martin Fierro” da parte del sindaco Katopodis, mentre Corvatta ha consegnato lo stemma della città, il dvd Wonderful Life e a tutti i presenti il calendario del 2017 realizzato dall'Assessorato al Turismo. La visita si è trasformata poi in una simpatica festa a sorpresa, con brindisi finale, nel momento in cui l'assessore Cecchetti ha comunicato che oggi il sindaco Corvatta festeggia il suo compleanno. Il gruppo poi è ripartito per la basilica di Loreto.  

19/01/2017 20:53
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