Dopo l'incontro di venerdì sera al ristorante "La Filarmonica" di Macerata con il professor Emanuele Tondi, abbiamo ricevuto numerosissime richieste di poter riproporre la registrazione integrale dell'evento.
Infatti, a causa della enorme mole di connessioni contemporanee, in tanti non sono riusciti a seguire la diretta streaming. Per questo, riproponiamo dal nostro canale youtube l'intera serata.
Da notizie diffuse dal vice sindaco Silenzi, apprendiamo dello stato dei lavori su Porta Marina che in questi giorni è al centro dell'attenzione e molti cittadini sono particolarmente interessati all'argomento.Si legge: "Su Porta Marina gli impegni presi sono stati rispettati avendo trovato il finanziamento e avendo appaltato i lavori. Lavori che sono iniziati e stanno andando avanti e tra pochi mesi tornerà a rappresentare uno dei simboli della città." Entrando nello specifico, si apprende che: "Si è provveduto al restauro dei merli e sono in corso le operazione di rimozione delle barre di ferro ossidate, inserite all'interno della muratura in precedenti interventi di consolidamento negli ’70, le quali hanno determinato fenomeni di degrado chimico-fisico di rilevante entità con formazione di fratture e lesioni a carico della muratura. Tale operazione risulta particolarmente delicata, perchè ovviamente, per rimuovere le suddette barre di ferro non è possibile smontare la muratura, se non per piccole porzioni e quindi si deve procedere all'intercettazione dei ferri, alla loro rimozione mediante perfori con trapani elettrici e successiva intasatura del foro con boiacca di calce."Come è normale che sia per lavori che si svolgono all'aperto, si afferma che ci sono stati degli inevitabili rallentamenti dovuti dal maltempo che negli ultimi periodi si è accanito particolarmente sulla nostra regione con pioggia, neve e soprattutto basse temperature, che hanno impedito di eseguire i lavori di consolidamento delle murature.Entrando poi nel merito sul tipo di lavori che si stanno eseguendo, in relazione all'adeguamento sismico, Silenzi afferma quanto segue: "l'intervento di adeguamento su un bene monumentale in muratura quale è Porta Marina è pressoché impossibile in quanto comporta opere particolarmente impattanti, non accettabili dalla Soprintendenza e comunque la tipologia d'intervento è scaturita da valutazioni tecniche, che hanno tenuto conto delle condizioni statiche del manufatto che non presenta criticità tali da pregiudicare la stabilità dell'immobile, ma che presenta fenomeni degenerativi determinati dalla fatiscenza del paramento murario esterno [...] Su tali paramenti già disgregati, l'azione sismica amplifica il danno. Pertanto l'intervento di miglioramento adottato è largamente sufficiente per il recupero del bene".Per fare chiarezza in merito al tipo di soluzione adottata, il vice sindaco conclude dicendo che si tratta di "miglioramento" e non di "adeguamento" perché è l'unica operazione possibile in un edificio con vincoli della soprintendenza e che, in un manufatto di così vecchia data, sarebbe impossibile effettuare una verifica statica, conforme alla vigente normativa.
“Secondo qualcuno l'INGV la abbasserebbe (chissà poi a che pro), e lo avrebbe fatto anche dopo il terremoto di giovedì scorso nella zona di Spoleto. L'origine di questo sospetto è difficile da rintracciare, ma il meccanismo con cui accade è sempre lo stesso: si vanno a cercare le notizie in rete subito dopo l'evento e si trovano le prime stime di magnitudo pubblicate da enti nazionali o internazionali con dati provvisori e incerti. Anche nel caso dell'evento di giovedì sono uscite varie stime, qualcuna più alta e qualcuna più bassa, come mostrato in figura (dal sito dell'EMSC)”.
Così sbotta il sismologo Alessandro Amato in un post sulla sua pagina facebook in merito alle ricorrenti polemiche sul metodo di calcolo della magnitudo dei terremoti.
“Ma, poiché la magnitudo Richter si deve calcolare (per definizione dello stesso Charles Richter) su sismometri posti a distanze minori di 600 km, per un terremoto in centro Italia quasi tutti i dati utili sono quelli della Rete Sismica Nazionale INGV. Perciò ognuna di quelle stime degli austriaci, dei tedeschi, dei francesi (che si incazzano, cit.) si basa su una combinazione di dati INGV e qualche altro dato al di là delle Alpi. Non essendo nessuno di questi Enti transalpini responsabili per quanto si fa e si discute in Italia, a loro non importa molto di fare un po' di confusione. O meglio, immaginano forse che tutti capiscano che una stima come la magnitudo si può fare con varie tecniche e varie combinazioni di dati e quindi mostrare valori differenti tra Enti, o variazioni nel tempo dello stesso parametro all'aggiunta di nuovi dati, sia perfettamente normale. Non conoscono evidentemente l'atteggiamento di molti nostri connazionali”.
E termina in modo più che esplicito:
“In conclusione, nella seconda figura vi mostro come è stata calcolata nella sala sismica INGV la magnitudo Richter del terremoto dell'area spoletina. La ML è determinata a partire da ben 256 dati! (si intende valori della massima ampiezza su ogni sismogramma a una determinata frequenza). La distribuzione è da manuale di statistica: la mediana viene 3.85 (arrotondato a 3.9) ma vedete anche come ci siano valori anche notevolmente distanti dal valore medio, a causa delle caratteristiche con cui si propagano le onde nelle varie direzioni e attraversando rocce diverse. Per questo motivo è meglio fare i conti con più dati possibili e dopo che ogni terremoto è stato rivisto dai turnisti sismologi.
Preferiamo aspettare qualche minuto in più e dare una stima robusta piuttosto che sparare i primi numeri e rettificarli poco dopo”.
Questa in sintesi la filosofia degli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Grazie Alessandro della chiarezza!
L’ordine degli Architetti di Macerata non ci sta, in merito alla notizia (fonte Ansa) circa i 120 tecnici che hanno risposto all'appello della regione per formare le squadre FAST "dove come tecnici impegnati in questa attività compaiono solo geometri ed ingegneri”.
Da una comunicazione di un rappresentante dell’Ordine, l'architetto Franco Domizi, apprendiamo che le affermazioni scorrette divulgate sono considerate “addirittura offensive, diffamatorie ed oltremodo irresponsabili verso una professione, quella dell'architetto, sempre al servizio della collettività”.
“In molti hanno sacrificato tempo, energie e denari per questo servizio e anche oggi e domenica 12 professionisti maceratesi saranno impegnati in questa importantissima fase emergenziale”.
Si continua nella missiva.
"Infatti ad oggi, 10 febbraio 2017, ore 21.25, sul sito della Regione Marche appositamente strutturato per gestire questa importantissima fase dell'attività emergenziale in seguito al sisma del 2016 e 2017, si possono leggere ben 335 squadre accreditate di cui ben 119 sono costituite da architetti della Regione Marche.
Di queste squadre 14 sono state formate da architetti con altri professionisti delle altre professioni tecniche della Regione e della Provincia. Ben 238 architetti si sono accreditati e stanno svolgendo con dedizione, assiduità, competenza, senso del dovere civile e morale una attività sociale senza eguali a favore della gente duramente provata anche dalle ultime avverse condizioni meteorologiche".
Così ci spiega anche il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Macerata Enzo Fusari che si mostra stupito, se non indignato, in merito alla vicenda delle false informazioni divulgate.
Si precisa ulteriormente che ben 79 Architetti che formano queste squadre FAST sono della provincia maceratese e formano complessivamente oltre 40 squadre.
Rappresentano, questi volontari, il 12% complessivo dei tecnici regionali impegnati.
Gli Architetti della Regione formano attualmente quasi il 36% dell'intero sistema di squadre FAST. Questo, pur essendo complessivamente gli Architetti in numero decisamente inferiore alle altre due citate professioni tecniche.
E si punta il dito su chi possa aver diffuso delle notizie tanto scorrette.
“L’unica fonte non può che essere la Regione Marche, che tra l’altro si mostra sorda alle nostre continue richieste di confronto. In questo modo si rende il nostro Ordine il capro espiatorio di tutti i mali dell’emergenza, mentre al contrario noi siamo i primi tecnici presenti per numero ed impegno nell’effettuare i rilievi fast”.
“Riteniamo che con 60.000 sopralluoghi ancora da svolgere la situazione esploderà e prima di agosto il lavoro non sarà completato”. Ci dice preoccupato Fusari.
E non risparmia nessuno dei protagonisti (formali) di questo controverso post sisma.
Il Commissario Errani non ci ha mai voluti ascoltare né si è mai rivolto a noi per chiedere informazioni preziose su un territorio che conosciamo benissimo. E’ in gioco il futuro di una parte della nostra Regione”.
Si auspica che le istanze dell'Ordine trovino spazio in qualche emendamento al terzo decreto sulla ricostruzione prima che venga convertito in legge.
Ma aggiunge severo:
“I parlamentari locali sono latitanti, forse temendo di non essere ricandidati; i sindaci zitti perché probabilmente tacitati dalla paura di non ricevere le casette e gli aiuti. L’unica speranza è nella stampa libera che divulghi informazioni vere e le porti a conoscenza della collettività”.
Addirittura ci giunge notizia che sedi locali di associazioni di protezione del territorio nazionali avallino l’organizzazione di eventi sul terremoto e sulla ricostruzione ad opera di architetti e professionisti di altre regioni che in massa sembrano muoversi verso il nostro territorio con l’intento di colonizzarlo escludendo quasi del tutto, e danneggiando di conseguenza, le professionalità locali.
Il Presidente Fusari, così come molti altri attori dell’epoca, ricorda poi la ricostruzione post sisma 1997:
“Nella nostra Regione abbiamo un esempio di modello di ricostruzione che ha funzionato benissimo, quello del 1997. Ma non lo si vuole seguire e sembra quasi deliberato il tentativo di affossare gran parte della nostra terra. Non c’è un criterio nelle pianificazione della ricostruzione che tenga conto di aspetti sociali, economici e ambientali che noi come conoscitori del territorio siamo pronti a fornire.
L’esodo della popolazione nelle zone di mare per un anno e l’installazione di casette che resteranno nelle zone colpite dal sisma per decenni rappresenta un fatto che fino ad oggi non si era mai verificato. Ed è gravissimo per la nostra Regione che ne porterà il segno per lungo tempo”.
Forse la prossima settimana si terrà un incontro tra l’Ordine e il Presidente Ceriscioli per discutere della questione e nel corso del quale l’Ordine ha intenzione fornirà i dati reali del proprio ruolo nella ricostruzione e farà di certo sentire le sue legittime ragioni.
Il maresciallo Francesco Losurdo, 55 anni, originario di Altamura, in provincia di Bari,
ha ufficialmente assunto il comando titolare della stazione dei carabinieri di San Severino Marche. Negli ultimi anni ha affiancato il luogotenente Pierluigi Lupo, nel frattempo trasferitosi alla stazione di Pescara, ricoprendo l’incarico di vice comandante.
In servizio effettivo a San Severino da vent’anni esatti, il maresciallo Losurdo ha avuto un ruolo importante in molte indagini fra cui quelle che hanno portato ad individuare gli autori degli omicidi di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce sambenedettese ucciso nel giugno del 2014, di Ramiro Morelli, freddato dal rivale in amore nel febbraio 2006, di Mario Ciriaci, ucciso nel 1998 nella propria abitazione con diciassette colpi di fucile da un amico affetto da turbe psichiche. Rilevante il suo aiuto anche in alcune importanti operazioni antidroga su tutto il territorio e nello sgominare una banda di albanesi specializzata in furti presso abitazioni.
Felicitazioni per la nuova nomina sono state indirizzate e ringraziamenti per i lunghi anni d’impegno sono state indirizzate al maresciallo Losurdo dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
La rabbia di Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, passa anche da Facebook. Le lungaggini burocratiche e le risposte che tardano ad arrivare al centro della polemica del sindaco.
"Camerino - si legge nel suo post - non può più permettersi di fare i conti con quelli che vanno piano. L'ultima vittima delle lungaggini è la nostra chiesa di Santa Maria in Via, per la quale solo alle diciotto di ieri sera è arrivata la lettera di presa in carico da parte della Sovrintendenza. Ieri, dopo che una ulteriore porzione della chiesa è caduta. Ripeto che non è un problema di persone, ma quegli enti, quelle istituzioni, che non vogliono accettare la prescrizione della tempestività mancano di rispetto a una città intera e alla sua gente, ad una storia millenaria e a un territorio che si è rimboccato le maniche, che ha fatto da solo, che ha contenuto in solitaria le sue emorragie, ma che oggi è allo stremo.Non può un ente dirmi a parole, per mesi, che determinati interventi sono di sua competenza, mettendo l'amministrazione in condizione di non fare da sola e contestualmente lasciar passare giorni e giorni. Salvo poi farmi arrivare una lettera, dopo un sollecito scritto, in cui mi si dicono non progetti tempi e termini precisi, ma semplicemente che "si è in procinto di attivare i lavori necessari" e che nello stesso giorno è stato nominato il responsabile. Quanto tempo ancora passerá, non solo per Santa Maria in Via ma anche per tutti quei nostri beni che rischiano di diventare macerie?"
Il liceo musicale “Nelio Biondi” di Camerino, intitolato al musicista camerinese suo fondatore, inizia la propria attività nel 1976 come scuola di canto e pianoforte, inserendo poi l’insegnamento di qualche strumento a fiato.
Dopo la scomparsa del maestro Biondi, viene costituita legalmente l’associazione “Liceo musicale”(oggi Istituto Musicale), grazie al maestro Vincenzo Correnti, al prof.don Mario Scuppa e ad alcuni appassionati di musica.
Prende il via così una regolare attività didattica e artistica.
Tanti giovani della città e del terriotrio hanno così la possibilità di avvicinarsi allo studio della musica sia a livello amatoriale che professionale.
Numerosi allievi sostengono, con ottimi risultati, esami complementari e di diploma presso i Conservatori di musica e oggi sono affermati professionisti e docenti anche all'interno dello stesso istituto.
La scuola inoltre permette di essere un vivaio importantissimo per la gloriosa Banda Città di Camerino fondata nel 1880 e che dal 1982 diretta dal M° Vincenzo Correnti è diventata un fiore all'occhiello non solo della città, riscuotendo importanti riconoscimenti anche all'estero e collaborando grazie al Camerino Festival Music con grandissimi artisti di fama internazionale. Non possiamo dimenticare l'ultimo oncerto in ordine temporaneo con Nello Salza, la tromba oscar del cinema italiano nela prestigiosa cornice del Teatro Marchetti.
Dal 1994 l'istituto musicale organizza, ogni anno, un concorso per giovani musicisti, uno stage estivo di perfezionamento e master class con importanti musicisti.
Collabora con associazioni camerti, con Italian Clarinet University e L'accademia Italiana del Clarinetto.
Nel Novembre 2010 è stato firmato il Protocollo d’intesa con gli Istituti d’Istruzione superiore della città.
Inoltre l' Istituto Musicale "Nelio Biondi" è convenzionato con il Conservatorio Statale di Musica "G.B.Pergolesi" di Fermo.
Da Gennaio 2015 è sorta la nuova associazione (ADESSO MUSICA) che gestisce l'istituto Musicale e la Banda Musicale Città di Camerino,presieduta da Gilberto Spurio e diretta artisticamente dal M° Vincenzo Correnti.
Purtroppo il terremoto del 26 ottobre ha reso inagibile la sede e messo in ginocchio questa realtà camerte, che prima del terremoto aveva sede nel Palazzo della Musica, un importante palazzo storico del 1600 di proprietà comunale posto nel centro storico e riconsegnato alla città e al territorio nell'aprile 2015 dopo il terremoto del 1997.
C'è urgente bisogno di ripartire e costruire una nuova struttura idonea per riprendere regolarmente tutta l'attività didattica, artisti e di ricerca musicale.
Ci sono allievi iscritti ai corsi pre accademici che devono prepararsi a sostenere gli esami in conservatorio e hanno bisogno di regolarità nello studio e spazi dove provare come lo è per la Banda/Orchestra di fiati.( Il concerto del 26 Dicembre è stato preparato solo due ore prima dell'inizio per impossibilità di avere spazi idonei)
L’associazione Adesso Musica che promuove l’Istituto Musicale Nelio Biondi e la Banda Città di Camerino ha avviato una raccolta fondi sostenuta dall'Amministrazione Comunale di Camerino la quale ha già individuato e assegnato l'area, per la realizzazione della nuova scuola di musica.
E' un progetto in avanzato stato di realizzazione che permetterebbe a breve un ritorno alla normalità dei nostri ragazzi, una struttura di 400 mq con aule ,sala prove, servizi, ecc.
COORDINATE BANCARIE PER DONAZIONI
ADESSO MUSICA - Ass.Musica Sez. Istituto Musicale N. Biondi
Codice Iban : IT 71 Q 08456 68830 000020155054
Banca dei Sibillini - Filiale di Camerino.
CAUSALE: Donazione libera Emergenza Terremoto
Con DDPF n. 1/IRE del 20/01/2017 è stata approvata la graduatoria finale del Bando POR MARCHE FESR 2014-2020 - ASSE 1 – OS 3 – AZIONE 3.1 “Promuovere soluzioni innovative per affrontare le sfide delle comunità locali nell’ambito della salute e benessere attraverso progetti collaborativi di ricerca e sperimentazione tra imprese e strutture pubbliche/private che erogano servizi ai cittadini”.
Tra gli 8 progetti finanziati c’è anche Probiosenior, classificatosi 1° nell’ambito tematico “Nutraceutica e Alimenti Funzionali”, rappresentato dall’azienda capofila Synbiotec Srl, storico spin-off dell’Università di Camerino, oggi PMI innovativa, che dirige una cordata costituita da aziende del settore agro-alimentare (Caseificio Val D’Apsa snc di Urbino, Pittalis Srl di Ostra, Synbiofood Srl di Civitanova Marche, Torrone Camerinese Casa Francucci snc di Camerino), del settore tecnologico-informatico (Fidoka Srl di Ripe San Ginesio, IT Innovative Technology Srl di Camerino), dell’ambito sociale (COOSS Marche onlus Soc. Coop P.A. di Ancona) nonché soggetti sperimentatori sia pubblici che privati (Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell’ Esino, Unione Montana dei Monti Azzurri, Unione Montana Marca di Camerino e Labor Spa di Jesi). Partner strategici della ricerca scientifica sono l’Università di Camerino e l’Università di Firenze.
Obiettivo del progetto è sviluppare e sperimentare un set di nuovi alimenti funzionali e nutraceutici contenenti probiotici, distribuiti in modo capillare e monitorato, in grado di migliorare parametri correlati con il processo di invecchiamento.
Per la Synbiotec, che ha seguito tutte le fasi di organizzazione del partenariato e di progettazione scientifica, si tratta di un piano molto ambizioso e di ampia portata. Lo stesso propone, infatti, innovazioni che mirano da una parte ad aumentare la specializzazione produttiva delle imprese marchigiane, e dall’altra a proporre reti di servizi per la cura e il benessere della popolazione del territorio, con particolare riferimento agli anziani.
Il progetto, della durata di 3 anni, ha ottenuto un contributo di circa 2.000.000,00 di euro e prevede una fase di sperimentazione presso alcuni Ambiti Territoriali Sociali e Case di Cura del territorio. Si tratta quindi di una sfida e di un contributo estremamente importanti per la ripresa della nostra Regione dopo gli ultimi eventi sismici che l’hanno colpita e le relative conseguenze, una risposta positiva con la voglia e la determinazione per ricominciare che da sempre ci contraddistingue: Il Futuro non crolla!
Si è rinnovato il direttivo provinciale Federagit Macerata che ha aperto la serie di assemblee delle Marche conclusasi con l’assemblea di Pesaro-Urbino.
La Confesercenti e la presidenza regionale Federagit hanno riconfermato nella carica di presidente provinciale Daniela Perroni per il territorio maceratese dove il rilancio del turismo attraverso la competenza e la professionalità delle guide turistiche è un importante obiettivo da conseguire soprattutto dopo il sisma.
La sig.ra Daniela Perroni è guida turistica abilitata dal 1997 ed accompagnatrice turistica abilitata dal 1999. Esercitando la sua professione da anni nel territorio provinciale lo conosce in modo approfondito non solo dal punto di vista artistico, ma anche dal punto di vista umano. La sua competenza è stata preziosa in Confesercenti poiché dal 2008 è aderente a Federagit e da subito ha messo a disposizione dell’associazione la sua professionalità per mettere in risalto e dare valore al nostro territorio, alla sua arte e agli imprenditori che vi lavorano.
L’assemblea maceratese è servita, inoltre, al rinnovo delle adesioni di guide e accompagnatori a Federagit, iscrizione che sarà possibile effettuare fino alla fine di febbraio 2017 e che consentirà di indicare i delegati marchigiani che saranno presenti in sede nazionale per il rinnovo della presidenza nazionale Federagit che si terrà a Roma il 15 febbraio 2017.
Confesercenti/Federagit è un’importante occasione di confronto, sviluppo formazione e aggiornamento per la categoria attraverso riunioni e corsi accreditati presso la regione Marche che aumentano competenze e capacità professionali facilitando la coesione e l’unità d’intenti al fine di superare meglio le tante difficoltà interne ed esterne alla categoria stessa.
Confesercenti/Federagit, con il loro costante impegno e la loro continua presenza nel territorio, si schierano dalla parte della legalità del lavoro tutelando e promuovendo la professionalità nel settore delle professioni turistiche soprattutto attraverso il costante dialogo con le istituzioni. L’organizzazione sindacale di Confesercenti è un’ottima occasione di tutela per gli operatori turistici sia che esercitino individualmente che in forma societaria.
"Si riaccendono le luci su un fenomeno preoccupante come l'abuso e la dipendenza dei giovani da alcol e droghe".
Il sindaco di Civitanova Marche Corvatta ritiene che tale attenzione possa essere utile per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica intorno ad un fenomeno estremamente serio.
"Va ribadito che questa amministrazione ha da tempo recepito un progetto di intervento elaborato negli ambienti sanitari che costituisce un'arma in più nella lotta al disagio giovanile. Da alcuni mesi stiamo portando avanti l'idea di istituire a Civitanova un centro di adolescentologia, che sarebbe il primo nelle Marche e la prima attività coordinata tra settore sanitario e sociale. Questo progetto, infatti, prevede la presenza di figure di entrambi i versanti per fornire un primo punto di riferimento ai genitori ed ai ragazzi anche molto giovani con delle iniziali difficoltà, prima che sfocino in devianze inveterate".
Tale ipotesi è stata sottoposta all'attenzione dell'Ambito sociale XIV e tramite essa al nuovo organismo di coordinamento:
"l'Unità operativa sociosanitaria che nella nostra area è stata la prima a partire a livello regionale. E' ipotizzabile che questo centro possa partire con un utilizzo limitato di risorse umane ed economiche ed è pensabile che proprio qui, in uno dei punti della regione in cui si registra una necessità maggiore ed una maggiore attenzione al fenomeno, possa rivelarsi un servizio particolarmente utile".
Il sindaco annuncia che nelle prossime settimane tornerà con ancor più determinazione alla carica affinché vi sia la giusta attenzione dell'ambiente sanitario a questo progetto e si possa passare alla sua concreta realizzazione.
Il Giorno del ricordo, istituito per commemorare le vittime delle foibe e l'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, è stato celebrato questa mattina a Civitanova, all'aula magna dell'Istituto superiore Leonardo da Vinci, con un Consiglio comunale in seduta aperta.
All'incontro, dopo i saluti di apertura del sindaco Tommaso Claudio Corvatta e del presidente del Consiglio comunale Daniele Maria Angelini, sono seguite le relazioni del dirigente scolastico prof. Pierluigi Ansovini e del prof. Valerio Calzolaio. Per l'occasione, gli studenti dell'Istituto tecnico commerciale Corridoni hanno realizzato un video sul tema “Foibe ed Esodo”, proiettato nel corso della mattinata. Ha partecipato, con una toccante testimonianza, il dottor Orazio Zanetti Monterubbianesi, figlio di esuli.
“Con la guida dei docenti – ha rimarcato il presidente Angelini rivolgendosi agli studenti – avete potuto conoscere una realtà storica che vi consentirà di comprendere meglio ed apprezzare ancor di più i valori di pace ed accoglienza, per costruire un futuro in cui siano bandite violenza, ingiustizia e discriminazione. Per saldare una frattura storica è servito un impegno verso la verità ed uno sforzo verso la riconciliazione con le popolazioni di Slovenia e Croazia, volto a mantenere una visione complessiva e imparziale di un'epoca caratterizzata da opposti totalitarismi. Nessuna riconciliazione cancella il dolore subito, ma può consentire di superare le ferite reciprocamente inferte”.
“Non ritengo queste manifestazioni come giornate commemorative – le parole del sindaco Corvatta – ma come opportunità di riflessione su fatti dolorosi del passato che servono per migliorare il futuro e non c'è spazio migliore di una scuola superiore per questa attività. Questa mattinata, attraverso i contributi di autorevoli relatori, ci testimonia la sofferenza prodotta dall'odio e ci fa riflettere anche sulle migrazioni forzate che ancora oggi sono all'ordine del giorno. Invito voi ragazzi ad essere sempre sinceri e critici con voi stessi. E' questa la miglior arma che avete per combattere l'odio e la creazione di muri”.
La cerimonia si è conclusa alle 12.30 con la deposizione di una corona di alloro al monumento delle foibe in piazza Abba.
Il 13 febbraio è la giornata internazionale per l’epilessia e Palazzo Sforza sede Comunale di Civitanova Marche si illuminerà di viola esattamente come i più bei monumenti storici d’Italia “usciranno dall’ombra” colorandosi simbolicamente di viola in favore della sensibilizzazione sull’epilessia, una delle malattie neurologiche più diffuse al mondo, che in Italia coinvolge circa 500.000 persone con oltre 30.000 nuovi casi l’anno.
L'assessore ai servizi sociali Yuri Rosati ha aderito all'iniziativa organizzata dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), che ha visto lo scorso anno illuminate del colore simbolo dell’epilessia la Fontana della Barcaccia in piazza di Spagna a Roma, la Torre di Pisa, Il Maschio Angioino di Napoli, la Basilica di San Bernardino dell’Aquila, la Fontana Monumentale di Bari e molti altri importanti siti storici del Paese, accompagnati da iniziative in tutta Italia.
La giornata ha lo scopo di attirare l’attenzione della popolazione verso una patologia che è storicamente poco conosciuta e temuta in modo eccessivo, risultandone spesso effetti fortemente negativi sui diritti e sulla normale qualità di vita delle persone affette.
L’obiettivo è quello di far capire quanto l’epilessia non rappresenti un’etichetta sinistra e oscura ma un vero e proprio capitolo della medicina in cui coesistono condizioni diversissime – da molte assolutamente benigne e transitorie ad altre (una minoranza) molto difficili da curare.
L’importante è, per chi se ne occupa e ha rapporti con persone affette da questo tipo di patologia, di affrontare questa tematica ed eventuali problemi senza infondati e generalizzati pregiudizi.
Sono 120 i tecnici, tra ingegneri e geometri, che hanno risposto all'appello lanciato dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli per l'avvio, il 30 gennaio, del sistema regionale di gestione nella compilazione delle schede Fast per l'agibilità degli edifici, passato dal Dicomac in carico alla Regione.
"Sono state formate 60 squadre che sono già al lavoro, è un bel numero e un buon segnale. Bisogna continuare così" dice il governatore all'ANSA, ringraziando coloro hanno risposto al suo appello che lui stesso definisce "accorato", in cui aveva chiesto ai tecnici "uno sforzo straordinario". "E' una sfida grandissima - aggiunge -, un passaggio fondamentale per accelerare il processo della ricostruzione". Il capitolo dei sopralluoghi e delle verifiche di agibilità - 24.706 le verifiche Fast eseguite nelle Marche - è stato reso particolarmente complicato dal susseguirsi di nuovi eventi sismici, da agosto, a ottobre a gennaio fino a pochi giorni fa, con la necessità ogni volta di ripartire da capo. (Ansa)
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Gruppo consiliare alla Regione Marche della Lega Nord:
Un altro caso di burocrazia che fa danni, a volte peggio di un terremoto. A sollevare un nuovo caso sono i consiglieri regionali della Lega Nord, sulla situazione di un allevatore terremotato di Sarnano.
Il fatto è stato portato all’attenzione di tutti in consiglieri regionali di opposizione (Lega Nord, Fratelli d'Italia e Forza Italia), durante la pubblica assemblea tenutasi proprio a Sarnano lo scorso 3 febbraio. Alla fine dell’incontro, molti dei presenti hanno esposto le loro critiche situazioni ai consiglieri, chiedendo aiuto su casi urgenti e specifici.
Uno di questi interessa l’allevamento di selvaggina “Collerosso”, colpito anch’esso fortemente dal sisma, ma che, nonostante tutto, sta cercando di rialzarsi e tenere in vita un’attività che risulta un presidio di eccellenza per questi territori montani. Il problema paradossale – afferma Sandro Zaffiri - è che, al titolare, non avendo la residenza nel comune di Sarnano, non è consentito avere un modulo- abitativo per poter stare sul luogo della sua ragione di vita. Con i forti terremoti di questi mesi, l'allevatore si è trovato senza strutture di ricovero per la ditta medesima, dato che le voliere e le reti poste sugli appezzamenti circostanti continuano a permanere. Il titolare ha pertanto fatto richiesta di un modulo “abitativo” atto a poter ospitare egli stesso e i soggetti che lo aiutano nella attività lavorativa. La risposta è stata che il modulo non può essere concesso per assenza della residenza del titolare medesimo nel comune interessato; questa conclusione ha determinato elevato disagio logistico e psico-fisico nell'allevatore, già fortemente penalizzato dai tragici eventi.
Vorrei ricordare – interviene Marzia Malaigia – che tale allevamento oltre ad essere un importante presidio per questo territorio, permette la riproduzione di numerose specie avicole oltre che di mammiferi e riveste importanza anche dal punto di vista del mantenimento genetico di alcune razze o varietà animali. Essere sordi a richieste che dovrebbero essere considerate esaudibili con un po di raziocinio, significa andare contro alle stesse parole di Ceriscioli dette in Aula Regionale pochi giorni fa. Il presidente ha infatti affermato: “se ognuno fa la propria parte, possiamo dare una mano a questi cittadini, alle nostre imprese, al sistema marchigiano che da questa infinita serie di sfortunati eventi possa rimettere in moto le opportunità, le prerogative, gli strumenti che sono a disposizione”.
Invitiamo pertanto, con questo atto, la Giunta regionale, ad attivarsi affinché tante parole di circostanza si trasformino in atti concreti per la vita di uomini e loro famiglie costretti ad una vita più dura del solito a causa di neve e terremoto.
L’Open day ad Associati Fisiomed di Sforzacosta riguardava la presentazione al pubblico del “Bemer”, il macchinario di ultima generazione che riesce con grande efficacia a conservare e ripristinare il microcircolo.
La giornata del 7 febbraio si è rivelata alla fine troppo breve per soddisfare tutte le richieste di prova della terapia. Associati Fisiomed con un’iniziativa davvero apprezzata ha gratuitamente elargito gli intervenuti col “Bemer” che nei giorni precedenti erano stati prenotati. Per i medici ed i tecnici del centro medico che lavorano con il “Bemer” ci sarebbero voluti più giorni per soddisfare tutti. L’occasione naturalmente è stata anche proficua per una accurata informazione sul “Bemer”. Tre signore che hanno usufruito del servizio, Tamara, Nina e Noemi dopo il trattamento sono state da noi intercettate per registrare le loro impressioni. Anzitutto sono rimaste soddisfatte per l’estrema semplicità del trattamento, recependo poi le informazioni ed intuendo l’azione dell’apparecchio sono animate da buone aspettative. Lo stress e la mancanza di un sonno regolare sono proprio i problemi accusati dalla signora Tamara con una progressivo gonfiore delle gambe durante la giornata ed una sensazione di stanchezza. La signore Nina e Noemi invece hanno voluto provare il “Bemer” perché da qualche tempo notano un cambiamento e rallentamento della circolazione dei capillari.
Perché tanto interesse per questa terapia innovativa? Lo stress intenso, la carenza di sonno, un'alimentazione inadatta, cattive abitudini di vita, malattie ed il naturale processo di invecchiamento, rallentano il movimento di pompaggio dei microvasi.
Questo è un problema che riguarda circa l’83% della popolazione italiana. Il movimento troppo lento delle cellule del sangue impedisce l'efficace svolgimento della loro funzione. L'irrorazione dei tessuti e degli organi è insufficiente e, col passare del tempo, causa la riduzione delle prestazioni fisiche e mentali, dolori, disturbi dell'umore e malattie.
La Terapia fisica vascolare BEMER può contribuire efficacemente a contrastare il rallentamento della vasomozione. Mediante una stimolazione basata su specifici segnali (emessi con l'ausilio di onde elettromagnetiche) BEMER favorisce il movimento di pompaggio dei microvasi normalizzando il flusso sanguigno e ripristinando l'approvvigionamento delle cellule del corpo.
Ne consegue che tutte le cellule possono riprendere a lavorare adeguatamente, possono riprendere a debellare le malattie, combattere il dolore, guarire le ferite, rifornire il corpo di energia per le varie prestazioni fisiche e mentali e ripristinare il benessere generale.
Un ulteriore occasione per tutti cittadini ed in questo caso in particolare le donne per una buona informazione, anche questa organizzata dal centro medico Associati Fisiomed di Sfrozacosta sarà a Civitanova Marche Alta il 18 febbraio dalle ore 15.50 presso la Galleria Centofiorini. Il centro ha deciso di organizzare con il patrocinio del comune di Civitanova Marche ed in collaborazione con Artep un incontro gratuito ed aperto a tutti sul benessere femminile dal titolo “La prevenzione: un atto d’amore”. Saranno presenti diversi specialisti per parlare della prevenzione e del benessere nella sfera femminile
“La memoria dei martiri delle Foibe va tenuta viva, il Giorno del Ricordo deve essere occasione per riflettere su quella che è stata una tristissima pagina di storia”.
Lo sottolinea l’amministrazione comunale di San Severino Marche che ha deciso di unirsi e partecipare a tutte le iniziative che ricordano la solennità civile nazionale, istituita con legge del 30 marzo 2004, per ricordare le drammatiche vicende che avvennero a cavallo del 1945 e che videro torturate e uccise almeno diecimila persone a Trieste e nell'Istria per mano delle milizie e dei fiancheggiatori del dittatore Tito. Soprattutto italiani, ben cinquemila, ma anche sloveni e croati, subirono atroci torture e vennero gettati, alcuni dopo essere stati fucilati altri ancora vivi, dentro le “foibe”, cavità naturali presenti sull'altipiano del Carso triestino ed in Istria.
Venerdì 10 febbraio, presso il ristorante La Filarmonica di Macerata (inizio ore 20.30), si terrà un incontro con il prof. Emanuele Tondi dal titolo “I terremoti dell’estate-autunno 2016 in Italia centrale : dall’emergenza alla prevenzione”.
Dopo i saluti del sindaco di Macerata Romano Carancini, il Direttore della sezione di geologia della scuola di scienze e tecnologie dell’Università di Camerino spiegherà le caratteristiche dei terremoti che si sono verificati nel centro Italia da agosto 2016 in poi con la consueta chiarezza che lo caratterizza.
Per il docente di Unicam fondamentale è la tematica della prevenzione che “resta l’unico modo per difendersi dai terremoti“.
Tondi da sempre afferma che è importante sapere dove un evento sismico potrà avvenire e ritiene uno strumento fondamentale in questo senso la carta di pericolosità sismica: essa che permette di individuare le aree piu’ pericolose rispetto ad altre, dove poter dunque concentrare l’attività di messa in sicurezza prima che si verifichi un terremoto, e non dopo.
Introdurrà l'incontro e dialogherà con il professor Tondi, il direttore di Picchio News Roberto Scorcella. L'ingresso alla conferenza è libero e aperto a tutta la cittadinanza. Per chi non avesse la possibilità di intervenire, ci sarà la possibilità di seguire la conferenza in diretta streaming all'indirizzo www.picchionews/tv
Nella tarda serata di ieri è stato promulgato dal Presidente della Repubblica il nuovo decreto legge sulla ricostruzione post sisma nel suo testo definitivo, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 febbraio 2017 e rubricato “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”.
Il provvedimento, di cui sono stati indicati gli elementi centrali in nostro un articolo lo stesso 2 febbraio 2017, nello specifico modifica la legge 229/2016 di conversione del decreto 189/2016 introducendo diverse novità tra le quali:
in primis “l’immediata effettuazione di un piano finalizzato a dotare i Comuni della microzonazione sismica di III livello e prevedendo l’affidamento degli incarichi da parte dei Comuni ad esperti di comprovata esperienza in materia iscritti nell’Elenco speciale”.
Ricordiamo al riguardo che la microzonazione sismica consiste in studi attraverso i quali è possibile individuare e caratterizzare le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale e le zone soggette a instabilità, quali frane, rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno. Gli studi di Microzonazione Sismica hanno come obiettivo quello di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie, fornendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione per l’em Lo studio di Microzonazione Sismica è uno strumento conoscitivo dalle diverse potenzialità, che ha costi differenti in funzione del livello di approfondimento che si vuole raggiungere:
- il livello 1 è un livello propedeutico ai veri e propri studi di MS, in quanto consiste in una raccolta di dati preesistenti, elaborati per suddividere il territorio in microzone qualitativamente omogenee
- il livello 2 introduce l’elemento quantitativo associato alle zone omogenee, utilizzando ulteriori e mirate indagini, ove necessarie, e definisce una vera carta di MS
- il livello 3 restituisce una carta di MS con approfondimenti su tematiche o aree particolari.
Venendo poi alle altre novità principali previste nel decreto, riguardo alla compilazione delle schede Aedes viene eliminato (articolo 12) il limite di assunzione degli incarichi (30) né rilevano i criteri per evitare la concentrazione di incarichi in capo alla stessa persona.
Il provvedimento prevede poi in materia di opere di urbanizzazione, ai fini di velocizzare il tutto, un’anticipazione fino al 30% dell’importo per la loro realizzazione.
Per quanto riguarda gli appalti per la realizzazione delle opere di urbanizzazione, delle strutture abitative d’emergenza, dei moduli provvisori per attività economiche e rurali, le Regioni colpite dal sisma vengono individuate a tali fini Stazioni appaltanti e le stesse provvedono a sorteggiare all’interno dell’Anagrafe antimafia cinque operatori economici tra i quali poi procedere all’aggiudicazione delle opere in base al criterio del prezzo più basso.
L’articolo 4 invece fissa al 31 luglio 2017 il termine ultimo per presentare la documentazione relativa alla domanda di richiesta dei contributi.
In materia di rifiuti si stabilisce che i Presidenti delle Regioni entro il 1 marzo 2017 il piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti derivanti dalla ricostruzione.
L’articolo 13 prevede la possibilità per i Comuni di acquisire all’edilizia pubblica degli immobili disponibili da destinare a chi ha casa nella zona rossa oppure dichiarata inagibile con esito E o F.
Sono previste poi misure a sostegno delle fasce deboli della popolazione – nel limite di 41 milioni di euro per l’anno 2017 - in base agli indicatori ISEE (reddito non superiore a 6000 euro) e dunque forse troppo bassi, nonché esenzioni fiscali per le aziende residenti nei territori colpiti dal sisma, in una sorta di zona franca fiscale limitata però in quanto esclude le aziende non residenti ma con l’intenzione di investire nelle aree terremotate e che di conseguenza andrebbero premiate con le medesime esenzioni.
Specifiche misure economiche sono previste inoltre (articolo 14) per il sostegno alle aziende agricole, agroalimentari e zootecniche.
Infine è previsto il potenziamento del personale tecnico ed amministrativo per le amministrazioni pubbliche sia comunali che regionali, anche tra esperti di livello universitario, oltreché un aumento dell’organico a disposizione del Commissario Straordinario e vengono stanziate delle risorse economiche a favore del Dipartimento di Protezione civile.
Debbo chiedere pubblicamente scusa a Vasco Errani. Lo faccio prontamente da questa rubrica e senza attenuante alcuna. Solo qualche giorno fa l’ho accusato di appesantire gli iter burocratici, senza nessuna ragione plausibile. Sbagliando ancora, ho anche molto criticato l’impianto normativo sul terremoto, soggetto a diverse verifiche da parte di alcune autorità di controllo. L’assunto delle mie critiche si basava e faceva forza sulla correttezza e sul profondo senso di responsabilità dell’intera comunità marchigiana. Una percezione, questa, che si è rivelata completamente distorta e sbagliata. Non solo annullata, ma addirittura completamente ribaltata da un recentissimo studio effettato da una autorevole testata giornalistica regionale sull’abuso dei medicinali nel post sisma. In particolare di Viagra. Davvero un’autentica vergogna, come segnalavano qualche giorno fa le locandine pubblicitarie, disseminate per ogni dove, dello stesso giornale.
Do ovviamente per scontato che questo studio, prima di essere pubblicato, sia stato realizzato con rigorosissimi criteri scientifici. Sarebbe infatti da pazzi solo pensare di dare alle stampe determinati numeri e percentuali se non si hanno in mano inattaccabili riscontri oggettivi e certosine tabelle con quantità e qualità del campione intervistato. Soprattutto se esso studio offre uno spaccato discutibilissimo dei marchigiani. Pronti ad approfittare, come si evince dagli articoli a corredo, pure delle altrui disgrazie. In questo caso per fare incetta - come ampiamente dimostrato - di pillole blu, a tutti note per le capacità di far fronte, in erotici diletti, al non trascurabile problema della disfunzione erettile. Certo è che se nei numerosi articoli, si fosse fatto riferimento agli autori e ai criteri matematici utilizzati nel lavoro di ricerca sarebbe stato meglio per tutti. Del resto parole che si trasformano in pietre come: beffa, vergogna, delusione, farmacie prese d’assalto e sanità deviata non si utilizzano se non si ha nel sacco una granitica certezza sull’inoppugnabilità del lavoro effettuato. Studio corroborato, peraltro dagli autorevolissimi pareri della dirigente regionale della sanità, Lucia di Furia e del segretario regionale del PD Francesco Comi, che definisce il fenomeno dell'abuso di medicine "ingiusto e intollerabile.”
Quindi la notizia di cui dobbiamo – ahimè – prendere realisticamente atto è che moltissimi nostri concittadini, con la scusa del terremoto, stanno addirittura abusando dei medicinali. Se è così oggi, figuriamoci cosa accadrà quando verrà il momento della vera e propria ricostruzione. Se tanto dà tanto, e con questi presupposti, chiedere di mettere un freno alla burocrazia e ai controlli, non solo diventa impossibile, ma suonerebbe come un’autentica provocazione: quasi un istigazione a delinquere! Anzi, visto questo odioso e prontamente documentato precedente, occorrono più verifiche e maggiori controlli. Se c’è chi oggi si approfitta delle medicine, quando sarà il momento di scavi, mattoni, piastrelle ed infissi, ci troveremo verosimilmente in presenza di un pericoloso suk afgano, popolato da malavitosi e malfattori da far impallidire Alì Babà e i quaranta ladroni. Il biglietto da visita che abbiamo offerto con i medicinali richiede dunque e senza indugi la pronta presenza di numerosi gendarmi in ogni angolo del territorio. Possibilmente armati di carabine e dotati anche dei desueti, ma sempre efficacissimi schiavettoni.
A me resta l’amaro in bocca per aver combattuto fino ad oggi una battaglia dalla parte sbagliata. Ma con la stessa onestà intellettuale con la quale chiedo apertamente scusa a Errani, ribadisco la mia totale buona fede in proposito. Buona fede che, nonostante le risultanze dell’approfondita indagine scientifica del noto quotidiano regionale, mi porta ancora a scrivere (e se ve ne fosse bisogno anche a giurare) sulla correttezza della totalità dei marchigiani. Soprattutto in circostanze drammatiche come questa che stiamo vivendo. Di tutti, terremotati e non. D’altra parte al cuore non si comanda e così come l’amore cieco verso una donna - ancorchè fedifraga - riesce a far velo anche sulla vera e cruda realtà, allo stesso modo uno studio – per quanto documentato e scientificamente avvalorato – non riuscirà a farmi cambiare la stima e l’impagabile considerazione che ho dei miei conterranei.
Ieri, mercoledì 8 febbraio, molti cittadini del quartiere Pace, a Macerata, si sono riuniti spontaneamente nei locali della parrocchia “Santa Maria della Pace” per discutere dei ripetuti furti subiti.
Negli ultimi anni è andata persa quella sicurezza che nella nostra Macerata ci faceva tenere le chiavi sulle porte di casa; i tagli ai pattugliamenti delle forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri) hanno ridotto al minimo la sorveglianza del territorio. Si parla da tempo dell’istituzione del vigile di quartiere, ma non se ne conoscono i tempi di attuazione.
La legislazione vigente in materia sembra tutelare di più gli aggressori che gli aggrediti. L’esasperazione ha portato alla volontà di creare spontaneamente un comitato per avviare una serie di iniziative volte a una maggiore attenzione alla sicurezza delle nostre famiglie.
Si è già provveduto a creare un gruppo Whatsapp per lo scambio di segnalazioni; si utilizzeranno applicativi tipo “altolà” che in tempo reale verifica le targhe delle auto. È inoltre emersa la volontà di ritrovarsi periodicamente per un’attenzione costante sulla problematica e programmare nuove iniziative.
Il filo conduttore di tutto l’incontro è stata la certezza di non voler rimanere inermi e rassegnati di fronte ad un diritto fondamentale come la sicurezza delle nostre abitazioni, minacciate costantemente da continue ruberie.