La Fondazione Carima fa ritorno “Sulle strade della Solidarietà”, che stavolta la conducono verso l’entroterra maceratese duramente colpito dai recenti eventi sismici.
Stamattina, all’Abbadia di Fiastra, ha infatti donato dieci automezzi ad altrettanti Comuni del cratere, che sono: Bolognola, Caldarola, Camerino, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Sefro, Treia e Valfornace.
“Dopo il contributo per la ripartenza di UNICAM – ha spiegato la Presidente Del Balzo – o la Fondazione Carima risponde concretamente ad un’altra esigenza ritenuta prioritaria, con un investimento significativo di circa 150.000 euro. Abbiamo deciso di riunirci qui, perché anche questo luogo tanto caro a tutti noi porta le ferite del terremoto, ma sta gradualmente tornando a vivere, dandoci la speranza nella futura ripresa dell’intera area colpita”.
Il Presidente della Provincia Pettinari ha ringraziato i Sindaci, che stanno affrontando con il coraggio e la tenacia propri di questa terra una situazione difficilissima, e la Fondazione Carima, che continua a dimostrare vicinanza e sostegno al territorio, ricordando quanto sia determinante nella fase attuale l’unità tra le istituzioni.
L’Assessore Sciapichetti ha ricordato come i Sindaci siano i primi volontari che dal 24 agosto combattono senza sosta contro gli effetti devastanti del terremoto, ribadendo poi che solo lavorando senza divisioni e polemiche sarà possibile dare un futuro alla comunità maceratese, la quale ha bisogno di essere ricostruita nei luoghi, a livello economico, ma anche di persone che si sentono smarrite perche hanno perso tutto.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione solenne del Vescovo di Macerata, il quale ha riconosciuto alla Fondazione il merito di essersi relazionata direttamente con i Sindaci per capire cosa di semplice e concreto servisse loro.
La Fondazione Carima proseguirà quindi il percorso intrapreso destinando i fondi per il 2017 agli interventi post sisma più urgenti da realizzare, che sono oggetto di un’accurata valutazione da parte degli organi istituzionali, nella consapevolezza di costituire un punto di riferimento per la comunità locale nella fase di grave difficoltà che sta attraversando il nostro territorio.
“Sulle strade della solidarietà” è una delle principali iniziative promosse dalla Fondazione Carima in favore delle categorie sociali deboli, con l’obiettivo di supportare il periodico rinnovo del parco macchine di enti pubblici e privati non profit che prestano assistenza ai soggetti più fragili del proprio territorio di riferimento.
Il Comune di Macerata ha presentato il suo modello di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati , in particolare, il progetto Famiglie a Colori con il quale 20 minori sono già stati affidati alle famiglie straniere e italiane che si sono rese disponibili.
L’assessore ai Servizi sociali del Comune di Macerata Marika Marcolini, il dirigente dei Servizi alla Persona Gianluca Puliti e le assistenti sociali Marika Di Prodi e Lucia Mandorlini, sono stati invitati dall’associazione La Goccia di Macerata a partecipare a una due giorni di formazione e scambio di buone pratiche per l’accoglienza familiare dei minori stranieri non accompagnati, organizzato dall’associazione Amici dei Bambini nel centro di formazione Itaca di Venezia.
Il progetto ha consentito di affrontare con maggiore adeguatezza il tema dell’accoglienza dei minori, soprattutto in termini di integrazione sociale e culturale dei ragazzi che faticosamente hanno raggiunto un luogo di speranza per ridefinire il loro progetto di vita.
Famiglie a Colori rappresenta una risposta più efficace e meno onerosa all’abituale inserimento del minore in struttura educativa. Per capire la portata del progetto basti pensare che, solo nel 2016 sono stati accolti dal nostro Comune 59 minori stranieri non accompagnati, i quali, a causa della saturazione della ricettività regionale,.in gran numero hanno dovuto trovare collocazione in comunità educative fuori regione.
Tutto ciò grazie al lavoro di squadra svolto dagli operatori sociali assieme alle famiglie, sostenute attraverso incontri mensili condotti dalla psicologa del Servizio, Milena Foglia, in forte sinergia con le diverse realtà del territorio maceratese.
A conclusione delle giornate formative il Comune di Macerata è stato chiamato a partecipare al tavolo di lavoro nazionale organizzato dall’Associazione Amici dei Bambini per definire le buone prassi per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
Nell’occasione gli organizzatori hanno presentato il modello olandese per l’accoglienza in famiglia dei minori stranieri non accompagnati, attuato dalla Fondazione Nidos, capofila europeo in tema di training ALFACA-Alternative Familiy Care.
Oltre al Comune di Macerata hanno portato la loro esperienza anche gli operatori dei Servizi sociali dei Comuni di Bari, Trieste, Roma, Venezia e operatori dello sportello Terre di Mezzo della cooperativa Elleuno di Venezia.
Sono state affrontate tematiche importanti quali i flussi migratori e i “bambini in movimento”, analizzati i numeri, il trend in Europa e in Italia e la normativa nazionale e internazionale in tema di protezione umanitaria.
Dalla dialisi estiva a quella turistica: le Marche estendono il servizio a favore dei turisti emodializzati, anticipandolo dalle festività pasquali.
È la novità della stagione turistica 2017: l'assistenza alle persone nefropatiche, che scelgono di trascorrere un periodo di vacanza nelle Marche, sarà garantita dal 14 aprile al 30 settembre. Gli anni scorsi il servizio era disponibile dal primo giugno. Le prestazioni potranno essere svolta in modalità diurna e notturna, sulla base delle esigenze di soggiorno individuali.
"Un gesto di attenzione verso i nostri ospiti che, proprio per il servizio garantito, tornano volentieri nelle Marche - commenta il presidente della Regione e assessore alla Sanità Luca Ceriscioli -. Una fidelizzazione nata dalla disponibilità di Centri di dialisi in prossimità dei luoghi di villeggiatura, che copre l'intero territorio marchigiano, da Urbino ad Ascoli Piceno. Una peculiarità, questa, al momento solo marchigiana, come riconosciuto dall'Associazione Nazionale Emodializzati".
(Fonte Asna)
Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha fissato, con proprio decreto, la data per lo svolgimento delle consultazioni per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali, nonchè per l'elezione dei consigli circoscrizionali nelle regioni a statuto ordinario per domenica 11 giugno 2017.
L'eventuale turno di ballottaggio per l'elezione diretta dei sindaci avrà luogo domenica 25 giugno. In particolare, i comuni interessati alla consultazione sono 1.021, di cui 796 nelle regioni a statuto ordinario e 225 nelle regioni a statuto speciale, dove lo svolgimento delle elezioni e' fissato autonomamente, anche in data diversa da quella prevista per le regioni a statuto ordinario. Nel dettaglio, 153 sono i comuni superiori ai 15.000 abitanti, di cui 25 comuni capoluogo di provincia (tra questi 4 comuni capoluogo di regione: Palermo, Genova, Catanzaro e L'Aquila) e 858 comuni inferiori ai 15000 abitanti.
Sul sito www.interno.gov.it e' consultabile l'elenco dei comuni interessati alle prossime consultazioni elettorali amministrative.
Il decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, la cui legge di conversione è stata approvata in prima lettura alla Camera dei Deputati il 23 marzo 2017, parte con l'obiettivo di introdurre regole più snelle e aiuti per i cittadini e le imprese delle zone terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, "modificando e novellando in vari punti il decreto legge 189/2016, con l’obiettivo di semplificare e accelerare le varie fasi della ricostruzione.
Tra le novità, c'è un punto in cui si afferma "Al fine di impedire ogni attività di tipo speculativo, il decreto è stato emendato su proposta del Governo stabilendo il divieto di vendita delle case riparate con contributi pubblici prima di 2 anni dalla fine dei lavori, pena la decadenza dei contributi e l’obbligo di restituzione con relativo pagamento degli interessi. Rimane comunque possibile vendere l’immobile al coniuge, ai parenti o affini fino al quarto grado e alle persone legate da rapporti giuridicamente rilevanti".
"Questa norma" racconta l'avvocato Giorgio Di Tomassi, residente a Caldarola "laddove confermata in Senato, creerebbe enormi problemi a chi (come me) nel frattempo aveva provveduto ad acquistare una nuova prima casa, facendo affidamento sulla norma fiscale che consente di mantenere l'aliquota impositiva minima (4%) per l'acquisto, purché l'immobile precedentemente acquistato con le agevolazioni prima casa sia rivenduto entro un anno dall'acquisto della nuova abitazione che ha fruito delle stesse agevolazioni, oltre a tutte le altre penalizzazioni derivanti dal fatto di non poter acquistare come prima casa quella che, di fatto, lo è.
Nel mio caso specifico esiste anche mandato di vendita all'agenzia, conferito prima del sisma, e contratto di acquisto (appalto) della nuova casa che è attualmente in costruzione, anch'esso antecedente la data del sisma, atti entrambi stipulati per scrittura privata non autenticata né registrata.
Sarebbe doveroso, in estrema sintesi, emendare la norma evidenziata almeno nel senso di prevedere che essa non si applica in tutti i casi in cui la vendita dell'immobile riparato con contributi pubblici sia strettamente connessa all'acquisto di altra abitazione da adibire a prima casa".
Di Tomassi e la sua famiglia, dopo il 30 ottobre hanno vissuto in albergo un mese a Martinsicuro, poi a San Ginesio, quindi a Sarnano per decidere alla fine di acquistare una roulotte (a proprie spese ovviamente), dove alloggia da tre mesi, parcheggiata davanti alla sua abitazione (in condominio) danneggiata e classificata Aedes di tipo “b”. L'avvocato e la sua famiglia non percepiscono un euro di contributo autonoma sistemazione, usufruendo della mensa comunale.
"Per non perdere le agevolazioni della prima casa" conclude il legale "l'unica soluzione che ora avrei sarebbe di riparare integralmente a mie spese gli interni ed accollarmi la quota delle riparazioni esterne che il condominio andrà a fare avvalendosi del contributo, il che mi sembra estremamente penalizzante".
La Regione Marche teme che le azioni annunciate dai comitati degli sfollati, che non vogliono essere trasferiti, avranno ripercussioni sulla disponibilità manifestata dalle altre strutture ricettive ad accogliere i terremotati nei prossimi mesi.
"Ho ricevuto una lettera da due strutture di Numana e Sirolo - ha detto l'assessore al Turismo Pieroni all'ANSA -, che ora non ospitano sfollati: avevano dato disponibilità per 600 posti, 250-300 nuclei familiari. Ora ci hanno chiesto di dare conferma entro il primo aprile dell'arrivo dei terremotati. In caso contrario 'apriranno' alla clientela della stagione estiva". Tanto più che le prenotazioni sono in ripresa. I comitati hanno ipotizzato il ricorso al precetto da parte dei prefetti per rimanere dove stanno. "Ma se poi il precetto non arriva? E gli altri alberghi ritirano la disponibilità? Dove mettiamo gli sfollati?".
Secondo l'assessore, sono circa 1.800 i terremotati ospiti di alberghi e camping che dovranno spostarsi, su un totale di poco meno di 5.000. (Ansa)
Nessuna "idea precisa" su cosa abbia provocato il crollo del cavalcavia nel tratto di autostrada A14 tra Loreto e Ancona il 9 marzo 2017. "Sono un architetto non un ingegnere strutturista". Così davanti alla Commissione Infortuni sul lavoro del Senato l'architetto Francesco D'Altiero, coordinatore dell'esecuzione dei lavori del cantiere interessato dal crollo, avvenuto mentre gli operai stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti (sostegni temporanei), non dà risposte precise, trincerandosi dietro "io non c'ero al momento del cedimento". L'unico appunto fatto, stando alle parole dell'architetto sarebbe stato quello della "nastratura sui cavi elettrici della centralina, nastri che avevano bisogno di manutenzione". Perché spiega D'Altiero "in cantiere non sono ammesse nastrature". La centralina di cui si parla è proprio quella che serve per il sollevamento dell'impalcato. Nel crollo sono morte due persone, e tre operai sono rimasti feriti (ANSA).
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte di Tiziana Terzoni (M5S)
“La lista delle buone intenzioni diramata da Paolo Gentiloni poco fa a Palazzo Chigi avrebbe il sapore della burla, non fosse che purtroppo l’attuale maggioranza ci ha ormai abituati all’utilizzo indiscriminato del futuro come tempo verbale circa l’operatività nel post-sisma. Il “fare” da Renzi a Gentiloni è sempre un “faremo”: intanto, nelle zone colpite, va tutto a velocità di moviola. Dalla rimozione delle macerie, i cui effetti sulla salute dei cittadini non sono noti nonostante le nostre reiterate richieste di chiarimenti in merito, ai sopralluoghi nei vari edifici, che tra una scartoffia e l’altra ormai ci tiriamo dietro a passo di lumaca da un semestre abbondante. Gentiloni ha garantito che verranno ultimati a breve, che saranno stanziati fondi per oltre un miliardo l’anno per tre anni già ad aprile e che arriveranno nuovi aiuti sotto forma di imprecisati sgravi alle famiglie interessate. Verranno, saranno, arriveranno: un ennesimo uso a valanga del futuro che non ci lascia affatto tranquilli, alla luce di quanto abbiamo visto negli ultimi mesi. Che i buoi siano usciti dalla stalla da un pezzo è certificato dalle segnalazioni che dagli Appennini ci arrivano pressoché quotidianamente: bisognava affrontare la situazione di petto e non lo si è fatto, e ora l’elenco di promesse ci pare tardivo. Così come arriva alla buon’ora il ministro dei Beni culturali Franceschini che oggi propone di inserire nella Protezione Civile una struttura permanente da dedicare al nostro patrimonio artistico e culturale, che ad ogni calamità naturale subisce sempre seri danni. Una dichiarazione che fa quasi tenerezza per il ritardo biblico con cui arriva, dopo che per mesi ci siamo sfiatati nel chiedere al Mibact meno chiacchiere e più fatti”.
'Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha annunciato che il Governo si impegna a recuperare nella manovra di aprile alcuni dei contenuti che non hanno trovato spazio nel decreto terremoto: le zone franche o comunque misure di fiscalità agevolata per le imprese, e un intervento a compensazione delle minori entrate dei Comuni del cratere, che rischiano il dissesto''. Così il presidente delle Marche Luca Ceriscioli, ''molto soddisfatto'' del confronto avuto dai governatori delle regioni terremotate con il premier. ''Abbiamo fatto il punto su tutte le questioni: casette, sfollati, sostegno alla ripresa delle attività produttive'' ha spiegato.
Gentiloni ha assicurato ''lo stanziamento di un miliardo l'anno per tre anni, e la contestuale ricerca di risorse aggiuntive''. Uno degli obiettivi sarà poi trasformare in antisismici edifici ''non danneggiati nelle zone 1, quelle a rischio massimo''. Bene anche, conclude, l'impegno ''a un crescente trasferimento di protagonismo al territorio per la ricostruzione'' (ANSA).
In riferimento alle dichiarazioni dell’Assessore comunale allo Sport, Alfiero Canesin, rilasciate a mezzo stampa, la SS Maceratese precisa che non risponde al vero che l’Amministrazione Comunale non abbia in questi giorni richiesto per tramite del Tribunale di Macerata il pagamento dei canoni dell’Helvia Recina, in quanto il Decreto Ingiuntivo è stato notificato alla società in data 08.03.2017.
Per quanto concerne il locale di Collevario, la SS Maceratese in data 09.02.2017 ha fatto regolare richiesta per l’utilizzo dello stesso, ricevendo risposta da parte dell’Amministrazione Comunale in data 21.03.2017 nella quale ci veniva comunicato di non poter utilizzare tale struttura intimandoci anche l’immediato rilascio in quanto abusivamente occupata, previe azioni legali contro la SS Maceratese.
Apprendiamo infine a mezzo stampa che le trattative per la cessione della SS Maceratese che l’Amministrazione Comunale sta seguendo si siano oggi materializzate nella persona del Sig. Canil.
Negli ultimi anni il nome di Mauro Canil è stato avvicinato più di una volta alla Maceratese. L’imprenditore di origini venete trapiantato a Matelica aveva sempre smentito qualsiasi interessamento per il sodalizio biancorosso.
Forse a causa dell’ennesima delusione patita con il suo Matelica, Mauro Canil stavolta ha accettato l’invito del sindaco di Macerata, Romano Carancini, per parlare della prima squadra di calcio della provincia, alle prese con una grave crisi economico finanziaria.
Domenica mattina un tifoso della Maceratese attirato dalla Ferrari giallo fiammante lo aveva avvicinato allo stadio “Giovanni Paolo II” di Matelica, dove era in programma una partita delle giovanili. Ma Canil era rimasto impassibile, era sua intenzione tenere nascosto l’appuntamento con Carancini. Aveva parlato piuttosto del ribaltone sulla panchina del Matelica e delle epurazioni di Rosania, Titone, Marsili ed Esposito in seguito alla sconfitta di Fermo. Il pomeriggio stesso Canil si era però preso una rivincita contro la rivale di sempre, Maria Francesca Tardella, andando a vincere a Recanati, dove l’ex presidente della Maceratese svolge il ruolo di consulente esterno.
“Sono dispiaciuto perché è fuoriuscita la notizia di questo incontro che doveva rimanere riservata – afferma Canil - Anche perché si è trattato di un incontro informale dove non abbiamo deciso assolutamente niente. Abbiamo fatto soltanto due chiacchiere a livello generale. Non voglio illudere nessuno a Macerata perché non è corretto illudere le persone. Ho accettato l’invito del sindaco perché stiamo parlando del nostro territorio. Non c’è assolutamente nessun accordo concreto”.
Si è parlato della Maceratese?
“Per forza, non abbiamo parlato di Civitanovese”.
I tifosi della Maceratese sarebbero contenti se Canil dovesse abbracciare la causa biancorossa.
“A me dispiace la situazione che sta attraversando la Maceratese, per me c’è solo una strada da percorrere. La passata gestione è stata del tutto superficiale e anche scorretta nei confronti di tante persone. C’è una situazione finanziaria assolutamente fallimentare. Se questi imprenditori che vengono da fuori dovessero riuscire a coprire un buco così grande sarebbero veramente degli eroi”.
Ci sono i presupposti perché lei si possa impegnare con la Maceratese?
“Ci vogliono molte altre componenti, oggi è molto prematuro parlare di questo”.
A Matelica ha fatto un po’ di pulizia nei giorni scorsi.
“Purtroppo mai e poi mai avrei pensato di arrivare a questo punto, perdere ci può stare, ma c’è modo e modo. Quello che è accaduto a Fermo ha fatto traboccare il vaso. Ho impiegato anni per costruire una società seria ed un nome, ad infangarla ci si mette un minuto. Per questo abbiamo deciso di allontanare tecnici e giocatori”.
Dipinti, sculture, manufatti d'oreficeria, il manoscritto dell'Infinito del Leopardi e persino campane, in prestito agli Uffizi dalle zone delle Marche devastate dal terremoto: è "Facciamo presto. Tesori salvati, tesori da salvare", esposizione da oggi al via agli Uffizi di Firenze nella sala magliabechiana fino al 30 luglio.
Tra le opere la pala raffigurante l'Annunciazione e il Cristo in pietà del Museo di Camerino, realizzata da Giovanni Angelo d'Antonio da Bolognola, ma anche lavori di Cola dell'Amatrice, Simone de Magistris e di Tiepolo, con la Visione di San Filippo Neri, dalla chiesa dei Filippini a Camerino. Di ogni biglietto che verrà acquistato per entrare agli Uffizi nel periodo della mostra verrà destinato 1 euro al risanamento dei danni inferti dal terremoto al patrimonio marchigiano. Alla presentazione dell'esposizione, oggi, ha preso parte anche il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt (ANSA).
"Ho detto che stanzieremo almeno 1 miliardo all'anno e per 3 anni, ma stiamo lavorando per avere risorse più ingenti possibili. Le modalità con cui questo fondo sarà utilizzato saranno rese note dal governo ad aprile". Lo ha annunciato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parlando delle norme per il terremoto del Centro Italia (ANSA).
L’Europa al centro dell’incontro avvenuto questa mattina nella sala Castiglioni della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti dove l’assessore all’Urbanistica Paola Casoni ha incontrato gli studenti del Liceo linguistico Leopardi di Macerata e i loro coetanei del Lycée Bellevue di Le Mans accompagnati dagli insegnanti Sylvie Bartoloni, Fabio Macedoni, Yoan Fontaine e Germano Pallini.
I giovani francesi, in totale 28, si trovano a Macerata, ospiti delle famiglie dei loro compagni italiani, grazie a uno scambio tra le due scuole organizzato all’interno del progetto europeo Hyppocrène basato principalmente sull'importanza della cittadinanza europea tra i giovani. Inoltre, i due licei, sono coinvolti anche nel progetto Esabac che prevede attraverso lo studio approfondito delle due lingue, il conseguimento dei diplomi validi in Francia e in Italia.
L’assessore Casoni ha dato il benvenuto ai giovani ospiti ricordando il rapporto tra Italia e Francia, due realtà molto vicine tra loro e ha sottolineato l’importanza di essere cittadini europei e dello scambio tra culture coem fattore di crescita: “Sarete sempre i benvenuti a Macerata – ha concluso salutando i giovani studenti – la vostra casa in Italia”.
Durante il soggiorno italiano il gruppo francese partecipa a lezioni a scuola mentre nei giorni scorsi ha visitato Macerata, Recanati, le grotte di Frasassi e Assisi mentre è programmata per i prossimi giorni una gita a Urbino.
Al termine dell’incontro i giovani francesi hanno donato all’assessore Casoni un libro su Sarthe, territorio provinciale dove si trova Le Mans, mentre a tutti i ragazzi è stata consegnata una penna touch multicolore del Comune e un segnalibro.
C'è un'ordinanza, quella del 17 marzo 2017, con la quale il comune di Valfornace motiva la necessità di occupare una superficie di 20.000 mq. per l’installazione delle strutture abitative di emergenza. La zona interessata sarebbe quella di Pontelatrave dove c'è la Chiesa di San Francesco che, a detta di alcuni cittadini: "sembra ancora di più reclamare il restauro visto che sarà il simbolo del nuovo centro abitativo".
Le motivazioni che il Comune di Valfornace ha inserito nell’Ordinanza riguardano l'urgenza con la quale si vuole ricondurre gli abitanti ad una condizione di vita normale, rilevato il fatto che molti cittadini non sono più in possesso di un'abitazione dopo gli eventi sismici e che per loro si è determinata una situazione di grave pericolo a causa delle lesioni delle strutture.
Motivazioni che non convincono del tutto alcuni residenti che scrivono: "Sembrerebbe sia una decisione presa “in alto” quella di stabilire dove aggregare la popolazione o meglio ciò che della popolazione resta e resterà dopo il tempo necessario per concretizzare le operazioni. Tra tutte le aree che potevano essere scelte certamente non è la più condivisa dalla popolazione che purtroppo ancora una volta subisce logiche e scelte dettate e suggerite da tecnici che non hanno come priorità quella di soddisfare le esigenze della cittadinanza. La lontananza dal centro abitato originario (tuttora in attesa dei primi barlumi della ricostruzione…) non è marginale e destinata a modificare la vita quotidiana!"
"A proposito di Pontelatrave - si scrive ancora - il pensiero fa tornare alla mente a quando “quattro gatti illusi” fecero per far variare il tracciato della superstrada che proprio in questi luoghi scelti per le SAE doveva passare e che avrebbe distrutto un paesaggio assolutamente da preservare! In ogni caso questa localizzazione potrebbe rappresentare un primo accenno verso la scelta futura di concentrazione in un’area il cui centro potrebbe essere Maddalena ciò che rappresenterebbe un primo abbozzo di quella auspicata sede di strutture amministrative di un moderno aggregato al servizio di un territorio con respiro più allargato rispetto ai ristretti spazi dei nostri attuali piccoli Comuni. Sempre sperando che i sempre presenti campanilismi e gelosie e i protagonismi di alcune “prime donne” non impediscano la modernizzazione ed un nuovo sviluppo di queste zone! Condizione essenziale sarà una rafforzata rete di collegamenti del trasporto pubblico che dovrà garantire l’unità di un territorio amministrativamente più consono alle necessità e di crescente rilevanza sia politica che amministrativa nel panorama regionale e nazionale!"
"La tanto ipocritamente promessa ricostruzione - concludono i cittadini - infatti, non deve essere rivolta alla ricostruzione dei soli manufatti bensì proprio al territorio affinchè esso non rappresenti il semplice sito di case più o meno abitate, ma spazio vivo e ricco di emergenze e di servizi che aggreghino le comunità e siano l’autentico motore della vita sociale. Certamente il concetto di territorio così come appena definito, può a molti apparire una nozione complessa che richiede predisposizione culturale e capacità di pianificare e programmare, concetti quasi mai applicati dalla politica nell’alto maceratese".
Sostenere i genitori che lavorano con un buono-servizio per gli asili nido, puntando sulle risorse del Fondo sociale europeo (Fse). È l'obiettivo di una delibera approvata dalla Giunta regionale, trasmessa al Consiglio delle autonomie locali e alla Commissione consiliare per un parere sui criteri di emanazione del bando.
A disposizione c'è un milione di euro, che verrà erogato sotto forma di buono per accedere ai servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni). Beneficiarie saranno le famiglie con minori a carico. I genitori dovranno essere occupati e con un Isee non superiore ai 25.000 euro. Il valore del buono sarà in proporzione al costo effettivo della retta e, comunque, non superiore ai 200 euro mensili e di durata equivalente a 10 mensilità. Le domande andranno presentate alla Regione, attraverso la piattaforma Siform, per stilare la graduatoria degli aventi diritto.
(Fonte Ansa)
Rappresentanti del prestigioso Palio alla rievocazione storica del Ritorno degli esuli. Forse soltanto la Storia riesce a spiegare certi legami che somigliano alla fratellanza, soprattutto quando si parla di città, luoghi, tradizioni. Dopo più di cinquecento anni è ancora forte quello che salda le radici civili e civiche di Siena e San Ginesio, e che si mostra nel riflesso sacro di un crocifisso di legno.
Tra il 1450 e il 1460 trecento esuli sanginesini, allontanati per questioni politiche e di potere perché sostenitori dei signori Da Varano di Camerino contro la primazia della Chiesa, poterono rientrare in patria grazie all'intercessione di alcuni notabili senesi che ne avevano potuto apprezzarne a Siena la diligenza e la fedeltà.
I trecento furono riaccolti anche per l'eloquenza degli ambasciatori senesi, e il segno di quell'episodio che avrebbe dovuto dare inizio a una pace perpetua fu un crocifisso, ancora oggi venerato. I senesi portarono in dono anche una copia dei loro statuti, perché fossero da modello per una costituzione nuova.
Esattamente questo senso di condivisione ha portato in questi giorni all'incontro, in terra toscana, tra i rappresentanti del Comune di San Ginesio e quello di Siena: per parlare di partecipazione al difficile momento che i sanginesini stanno vivendo a causa del terremoto; parlare di presenza alla prossima edizione della rievocazione storica del Ritorno degli esuli, che da più di 50 anni si ripete ogni tre anni a San Ginesio, a giugno, con una delegazione di figuranti del Palio di Siena; per parlare di radici che si percepiscono ancora forti e che vogliono rinsaldarsi con gesti di condivisione, amicizia, vicinanza.
Il sindaco di San Ginesio, Mario Scagnetti, il consigliere Marco Taccari e la presidente dell'associazione tradizioni sanginesine, Tullia Leoni, sono stati ospiti del sindaco senese Bruno Valentini (dal 2014 cittadino onorario del paese marchigiano), degli assessori Anna Ferretti e Leonardo Tafani, e di Rita Bianciardi, da lungo tempo coordinatrice della delegazione della municipalità senese al Ritorno degli esuli. "Siena ci è vicina, ancora - ha commentato Scagnetti - con i fatti.
Sarà parte della nostra rievocazione anche quest'anno, il 18 giugno. Il 21 maggio, inoltre, la sua prestigiosa Banda sarà dentro le nostre mura per un concerto. Ma Siena ci fa sentire la sua presenza sempre, in mille modi, e ne siamo onorati". Dopo l'incontro istituzionale i ginesini hanno incontrato anche le realtà associative senesi che, in segno di antica fratellanza, contribuiranno alla conoscenza e alla crescita di questo sodalizio civico con vari contributi culturali.
Il Ritorno degli esuli, per volere dell'amministrazione ginesina, sarà quest'anno il momento della riconoscenza: saranno presenti, infatti, tutti i comuni che in qualunque modo hanno reso possibile la ripartenza e la rinascita del paese.
Fine settimana a tutta birra in Spagna dove si è tenuto il Barcellona Beer Festival al cui interno sono stati decretati i vincitori del Barcelona Beer Challenge, il concorso internazionale a cui hanno partecipato anche numerosi birrifici italiani e che, soprattutto, hanno riportato a casa ben 25 medaglie: 6 ori, 9 argenti e 10 bronzi; su un totale id 98 medaglie assegnate.
A combattersi a suon di boccali il birrificio Il Mastio di Urbisaglia che ha conquistato la bellezza di due ori con le due birre Litha e Corrosipa. La Litha ha trionfato nella categoria Witbier surclassando la belga Limburgse Witte di Cornelissen e l’italiana Collesi Bianca di Tenute Collesi. Mentre la Corrosipa è stata premiata come miglior Amercan IPA lasciandosi alle spalle due birre “di casa”: le spagnole Camarillo di Mad Brewing e Turtle Neck di Napar.
Non contento degli ori, Il Mastio ha conquistato anche due medaglie d’argento con altre due birre: la Rifle nella categoria American Pale Ale e la Road 77 tra le American Amber Ale.
Grande successo per il birrificio di Urbisaglia che torna a casa con un bel bottino e la consapevolezza di aver conquistato il rispetto in una competizione importante nel settore.
(Foto pagina Facebook "Birrificio il Mastio")
Senza sosta l’attività del Rotary di Tolentino a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Il club ha destinato mille euro ad una famiglia di Camporotondo di Fiastrone che ha avuto danni e problemi con il terremoto.E lo ha fatto tramite il sindaco del paese Emanuele Tondi.
Il sodalizio tolentinate ha ottenuto tale somma di denaro dall’Inner Wheel di Cirié Valli di Lanzo. Il club piemontese è vicino alle popolazioni terremotate così ha voluto fare una donazione ed ha scelto per tale gesto il Rotary di Tolentino.
La cerimonia di consegna è avvenuta l’altra sera all’agriturismo “Il Toccalito” di San Severino Marche. Per l’occasione erano presenti Francesca Rizzotti, vice presidente dell’Inner Wheel di Ciriè Valli di Lanzo, il marito Giuseppe Galizia past president del Rotary di Ciriè Valli di Lanzo, il sindaco di Camporotondo di Fiastrone Emanuele Tondi, Donatella Varnelli, la governatrice Maria Pia Pietroni Luchetti dell’Inner Wheel Distretto 209. L’assegno è stato così consegnato dalla Rizzotti al presidente del sodalizio tolentinate Fabio Nardi.
"Una simbolica donazione – ha detto Francesca Rizzotti – per far sentire la nostra vicinanza, in un momento così difficile, alle zone terremotate. Abbiamo scelto il Rotary di Tolentino perché conosco bene la città dove ho vissuto dal 2005 al 2006 con mio marito che è stato direttore di produzione alla Nazareno Gabrielli".
Il Rotary club di Tolentino, infine, l’altra sera ha preso parte all’interclub che si è svolto al ristorante "Orso” di Civitanova Marche.
Relatore dell’incontro è stato il past governator Elio Cerini del Rotary Club Milano Duomo il quale ha parlato di "Come si vive l'appartenenza nel Rotary oggi".
La trasmissione cult di Radio24, condotta da David Parenzo e Giuseppe Cruciani, è tornata a parlare di Civitanova e lo ha fatto nel peggiore dei modi, definendola: "un bordellificio italiano".
Nella puntata di ieri sera, alle 19:28 per la precisione, è intervenuto telefonicamente un certo Francesco dalla provincia di Macerata, che si è presentato dicendo di essere quello con la compagna che faceva la prostituta. Al sentire quelle parole, senza che fosse citata in alcun modo, Cruciani interviene dicendo: "Posto che mi dicono, la costa di Civitanova, popolata da molte prostitute" e rincara la dose con "E' diventato un bordellificio italiano".Riprende quindi la parola l'ascoltatore che corregge in qualche modo il tiro, localizzando il "bordellificio" tra Porto Sant'Elpidio e Civitanova ed elenca le specialità della casa: "C'è la scelta più assoluta, da una parte quelle dell'est, minorenni, trans.." e quando il conduttore gli chiede conto di quelle parole, se ne fosse a conoscenza perché fruitore, questo si giustifica ricordando che la sua compagna è un ex prostituta.Come dicevamo, non è la prima volta che La Zanzara parla di Civitanova. Il 18 dicembre del 2013 infatti, dopo l'eco nazionale del gesto dell'assessore Peroni di farsi immortalare mentre cestinava il cartello di Via Almirante, il sindaco Corvatta fu oggetto di una telefonata da parte di una fantomatica Fondazione Almirante che chiedeva spiegazioni sul cambio del nome della via in Mandela.