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Canil alla Maceratese: si può fare. Ma per adesso non c'è nulla di concreto

Canil alla Maceratese: si può fare. Ma per adesso non c'è nulla di concreto

Negli ultimi anni il nome di Mauro Canil è stato avvicinato più di una volta alla Maceratese. L’imprenditore di origini venete trapiantato a Matelica aveva sempre smentito qualsiasi interessamento per il sodalizio biancorosso.

 

Forse a causa dell’ennesima delusione patita con il suo Matelica, Mauro Canil stavolta ha accettato l’invito del sindaco di Macerata, Romano Carancini, per parlare della prima squadra di calcio della provincia, alle prese con una grave crisi economico finanziaria.

 

Domenica mattina un tifoso della Maceratese attirato dalla Ferrari giallo fiammante lo aveva avvicinato allo stadio “Giovanni Paolo II” di Matelica, dove era in programma una partita delle giovanili. Ma Canil era rimasto impassibile,  era sua intenzione tenere nascosto l’appuntamento con Carancini. Aveva parlato piuttosto del ribaltone sulla panchina del Matelica e delle epurazioni di Rosania, Titone, Marsili ed Esposito in seguito alla sconfitta di Fermo. Il pomeriggio stesso Canil si era però preso una rivincita contro la rivale di sempre, Maria Francesca Tardella, andando a vincere a Recanati, dove l’ex presidente della Maceratese svolge il ruolo di consulente esterno.

 

“Sono dispiaciuto perché è fuoriuscita la notizia di questo incontro che doveva rimanere riservata – afferma Canil - Anche perché si è trattato di  un incontro informale dove non abbiamo deciso assolutamente niente. Abbiamo fatto soltanto due chiacchiere a livello generale. Non voglio illudere nessuno a Macerata perché non è corretto illudere le persone. Ho accettato l’invito del sindaco perché stiamo parlando del nostro territorio. Non c’è assolutamente nessun accordo concreto”.

 

Si è parlato della Maceratese?

 

“Per forza, non abbiamo parlato di Civitanovese”.

 

I tifosi della Maceratese sarebbero contenti se Canil dovesse abbracciare la causa biancorossa.

 

“A me dispiace la situazione che sta attraversando la Maceratese, per me c’è solo una strada da percorrere. La passata gestione è stata del tutto superficiale e anche scorretta nei confronti di tante persone. C’è una situazione finanziaria assolutamente fallimentare. Se questi imprenditori che vengono da fuori dovessero riuscire a coprire un buco così grande sarebbero veramente degli eroi”.

 

Ci sono i presupposti perché lei si possa impegnare con la Maceratese?

 

“Ci vogliono molte altre componenti, oggi è molto prematuro parlare di questo”.

 

A Matelica ha fatto un po’ di pulizia nei giorni scorsi.

“Purtroppo mai e poi mai avrei pensato di arrivare a questo punto, perdere ci può stare, ma c’è modo e modo. Quello che è accaduto a Fermo ha fatto traboccare il vaso. Ho impiegato anni per costruire una società seria ed un nome, ad infangarla ci si mette un minuto. Per questo abbiamo deciso di allontanare tecnici e giocatori”.

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