Una brutta sorpresa al risveglio per il proprietario di una Fiat Punto grigia (vedi foto) parcheggiata in viale don Bosco, nei pressi della stazione di Macerata.
Ci sarà poco da festeggiare, questo 25 aprile, per lui.
Per l'impatto la ruota posteriore lato destro dell'automobile ha oltrepassato il marciapiede entrando nell'aiuola.
A tamponarla, qualcuno che - probabilmente - percorrendo la strada ad alta velocità ha investito la Punto distruggendo la carrozzeria posteriore sinistra.
Arriva a Civitanova Marche, dal 29 aprile al 1 maggio l’appuntamento con “Street Food Time”, il tour itinerante della gastronomia che l’anno scorso ha girato in lungo e in largo tutta la penisola incassando strepitosi successi di pubblico.
Nella piazza Ex Ente Fiera, affacciata direttamente sul mare, giungeranno diciassette stilosi food truck da ogni regione d'Italia che daranno la possibilità di degustare oltre cento proposte gastronomiche differenti. I fuochi si accenderanno alle ore 11:00 del mattino, eccezion fatta per il primo giorno che vedrà il taglio del nastro alle ore 18.00, e resteranno accesi fino a notte fonda. L’ingresso all’evento, organizzato dalla Blunel con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche, è assolutamente gratuito.
Di seguito un piccolo assaggio dei piatti proposti dal festival: la polenta con cervo in salmì e il cartoccio di salsicce e patate dal Friuli Venezia Giulia; l’hamburger di chianina e cinta senese, le polpette di chianina e lapunta di petto di chianina dalla Toscana; “Cacio & Pepe”, “Gricia” e “Carbonara” dal Lazio; le olive all’ascolana classiche, vegetariane e al tartufo, la crema fritta e i panini gourmet con prodotti tipici marchigianidalle Marche; gli “arrosticini”, le ciabatte di pane casereccio con salumi dei parchi e le patate bio farcitedall’Abruzzo; gli spiedini di caciocavallo e la scamorza arrostita dal Molise; le “Bombette di Cisternino”, ilpanino col polpo e vincotto di fichi, le “pettole”, ilcartoccio di polpettine di pane di Altamura con canestrato pugliese e salamella artigianale, il panino con salsiccia pugliese a punta di coltello con crema di olive celline e caciocavallo dalla Puglia; le patate novelle al vin cotto balsamico, “Pittule” e “Panvinesco” dal Salento.
Mentre la Campania presenzierà con Vitantonio Lombardo, chef stellato titolare del celebre ristorante “Locanda Severino” di Caggiano (SA) che proporrà nel nuovissimo food truck le rielaborazioni creative ed innovative del tradizionale “panuozzo”. Non mancherà un gustoso assaggio di cucina dal mondo con il BBQamericano con 24 ore di affumicatura, il “Pulled Pork” e “Ribs” dagli Stati Uniti; grigliate di Angus e carni miste rigorosamente dall’Argentina; i churros farciti con crema alla nocciola e dulce de leche dal Sud America; l’hot dog dall’Inghilterra; baguette gourmet e vegetariane dalla Francia.
Il tutto sarà accompagnato da tanta musica, vino e dalle birre rigorosamente artigianali dei birrifici Mad Hopper, la Fortezza, Terre D’Acqua Viva e Carnival.
Tradizione e varietà degli alimenti fanno di “Street FoodTime” uno degli eventi nazionali più riconosciuti del settore che ha come nobile scopo la valorizzazione dei territori e la promozione dei prodotti tipici regionali.
Il Console Provinciale dei Maestri del Lavoro d’Italia di Macerata, Angelo Previati, fa sapere che il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha insignito per l’anno 2017 quattro lavoratori della Provincia di Macerata (tre Maestri di Tolentino e una Maestra di Recanati) con la "Stella al Merito del Lavoro".
Si tratta di Capradossi Peppino, De Angelis Gioacchino, Marzioni Giacomo e Morosini June.
Capradossi Peppino di Tolentino, Diploma di Ragioniere – Perito Commerciale. Coniugato, ha tre figlie. Ha iniziato la sua carriera lavorativa presso la Fonderia Farabolini di Tolentino in qualità di impiegato amministrativo poi, con la stessa qualifica, ha lavorato presso la Banca Popolare di Ancona-Gruppo UBI. Per alcuni anni è stato impiegato presso l’ufficio estero centrale di Jesi e successivamente con lo stesso incarico presso la sede di Macerata conseguendo il grado di capo Reparto e poi di Vice Capo-ufficio. Trasferito a Tolentino con la qualifica di Vice-Direttore con il grado di Capo Ufficio. Poi ha lavorato presso altre filiali del maceratese rientrando definitivamente a Tolentino dove ha svolto sempre la mansione principale di Responsabile Fidi con l’incarico di sostituto del Direttore e con il grado di Quadro Direttivo. È in pensione dal 2016. Si dedica con passione al volontariato: collabora con la parrocchia di S.Catervo con l’incarico per la contabilità parrocchiale. Si dedica alla politica attiva con diversi mandati come presidente di Seggio. Collaboratore sindacale. Durante il servizio militare ha svolto la mansione di accompagnatore di grande invalido presso il Distretto di Macerata. Ha l’hobby della lettura, passeggiate di lungo percorso,qualche viaggio.
De Angelis Gioacchino di Tolentino, Diploma di Ragioniere – Perito Commerciale. Coniugato, con due figli maggiorenni. Ex Dirigente Industriale ha lavorato ininterrottamente presso il Gruppo Nazareno Gabrielli, sensibilmente modificatosi nel tempo a seguito di diverse e complesse operazioni di fusioni, incorporazioni, scorpori, trasformazioni aziendali nonché modifiche di denominazioni sociali. Assunto infatti presso l’allora Nazareno Gabrielli s.n.c., dopo essere stato in forza presso diverse aziende del Gruppo, ha lasciato il servizio per pensionamento nel 2015, dalla “N.Gabrielli Diaries SpA”, ultima azienda datrice di lavoro. Per tutta la carriera lavorativa ha collaborato fattivamente con la Confindustria Macerata, ha fatto parte della Commissione Circoscrizionale per l’Impiego. È tuttora iscritto allo SDAI (Sindacato Dirigenti Aziende Industriali di Macerata) ed è componente del Consiglio Direttivo dell’UMDAI (Unione Marchigiana Dirigenti Aziende Industriali) di Ancona. Per quanto concerne l’attività di volontariato, collabora da oltre 15 anni come Organista presso la concattedrale di San Catervo di Tolentino, è segretario del Consiglio Pastorale Parrocchiale della Cattedrale della sua città. Ha militato negli Scout, medaglia d’oro AVIS. Oltre alla musica, si dedica con passione ad altri hobbies come meccanica, falegnameria, elettricista, modellismo, collezionismo vario.
Marzioni Giacomo di Tolentino, Laureato in Giurisprudenza. Coniugato, ha una figlia. Dopo la pratica presso uno Studio Legale dove ha scoperto la sua passione per il Diritto Societario e Industriale, è stato assunto dalla Banca Nazionale del Lavoro presso la filiale di Macerata. Dopo vent’anni di “sviluppo esterno”, ha ottenuto a Tolentino l’incarico di Gestore Relazionale, prima nel mercato retail e poi nel mercato private. Iscritto da oltre vent’anni all’Albo dei promotori finanziari. Nel periodo del pensionamento, febbraio 2017, ha sottoscritto il contratto di agenzia, sempre con la Banca Nazionale del Lavoro, per svolgere lì attività di consulente finanziario – lifebanker. Fin da giovane si è dedicato all’attività teatrale raggiungendo il risultato di rappresentare, con il Gruppo Teatrale di Tolentino e la regia di Saverio Marconi, l’Italia al Festival Internazionale del Teatro Amatoriale di Montecarlo.
Morosini June di Recanati, Diploma di Ragioniere – Perito Commerciale. Coniugata, ha un figlio e tre nipoti. Ha lavorato ininterrottamente dal dicembre 1969 al 2008 all’interno di diverse realtà tutte riconducibili a D.Lamberto Pigini, che negli anni ha avviato numerose attività produttive e società ed è stato mentore, ispiratore e fondatore di diverse aziende dell’attuale PiginiGroup. Per i primi otto anni di carriera lavorativa ha svolto l’attività di impiegata con mansioni di responsabile dell’area amministrativa dell’ente OSFIN (Opera San Filippo Neri) che svolgeva attività di formazione professionale e della scuola privata di lingua inglese per bambini Euroschool. Dal 1978 ricopre il ruolo di responsabile amministrativa della Casa Editrice ELI che, all’epoca, aveva come attività principale, quello di editare riviste in lingue straniere, in particolare l’inglese, per agevolarne l’apprendimento a bambini e adolescenti dai 6 ai 20 anni e che, negli anni, sarebbe diventata una delle più importanti case editrici scolastiche e che oggi edita volumi e corsi di lingue per le scuole materne, elementari, medie e medie superiori per il mercato nazionale ed esporta inoltre in 45 paesi. È in pensione dal 2008. Continua a collaborare occasionalmente con la ELI come consulente nell’area dell’ufficio acquisti e finanza.
L’ambita onorificenza “Stella al merito del lavoro”, che dà diritto al titolo di “Maestro del Lavoro”, sarà consegnata il 1° Maggio 2017 nell’Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona alle ore 10 alla presenza delle massime Autorità Civili, Militari e Religiose della Regione Marche. Il Consolato Provinciale ed i Colleghi Maestri del Lavoro maceratesi si congratulano vivamente con i neo Insigniti dando loro il benvenuto nella Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia.
Fillea Cgil e Legambiente sabato 29 aprile alle ore 10.30 presentano a Muccia, presso il tendone della Protezione Civile nel campo base evacuati, l’Osservatorio nazionale per una ricostruzione di qualità. Un progetto che ha l’obiettivo di monitorare costantemente il livello qualitativo del processo di ricostruzione nelle aree del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016 a partire dalla ricostruzione di 21 edifici scolastici distrutti o danneggiati nell’area del cratere e sulla rimozione/riutilizzo delle macerie.
Sede dell’Osservatorio sarà una “casetta” mobile, montata in questi giorni a Muccia, che avrà anche funzione di centro polivalente di servizio alla popolazione e ai lavoratori impegnati nei cantieri della ricostruzione e che verrà inaugurata sabato alle ore 12.
Saranno presenti e interverranno: Mario Baroni, Sindaco di Muccia; Rossella Muroni, Presidente Nazionale di Legambiente; Alessandro Genovesi, Segretario generale Fillea; Gianna Fracassi, Segretaria nazionale Cgil.
Un tempo di esposizione di 1 minuto e mezzo. 2 minuti per lo sviluppo. Qualche ora per l’asciugatura. Risultato finale una istantanea polaroid di grandi dimensioni che testimonia il silenzio, il dramma, il dolore, l’abbandono, la polvere, le macerie, le ferite strutturali del post sisma all’interno del complesso monumentale della Basilica di San Nicola.
Queste le atmosfere e le emozioni che hanno vissuto i giornalisti invitati ad assistere agli scatti effettuati dal grande fotografo di fama mondiale Maurizio Galimberti, su invito del mecenate Alberto Marcelletti, utilizzando uno dei pochissimi esemplari di giant polaroid, capaci di scattare fotografie istantanee 50x60 centimetri.
Infatti, quale atto finale del progetto “San Nicola reMade”, Maurizio Galiberti dopo aver scattato, utilizzando la sua personalissima tecnica, oltre 9.000 istantanee polaroid per raccontare in un mosaico assolutamente unico quanto affascinante lo splendore artistico e spirituale del Cappellone e del complesso monumentale della Basilica di San Nicola da Tolentino, ha eccezionalmente utilizzato una polaroid di grandi dimensioni, già adoperata tra gli altri anche da Andy Warhol e Karl Lagerfield, per scattare alcune fotografie, praticamente pezzi unici, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni riportati a seguito del terremoto dalla Basilica di San Nicola, anche per favorire l’inizio dei restauri e la riapertura di tutto il complesso, quale testimonianza identitaria non solo di Tolentino ma di un ampio territorio di riferimento.
Del resto la personalissima tecnica del “Mosaico” viene usata da Galimberti per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città. Con equilibrio il celebre fotografo alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola polaroid, come in questo caso, addirittura di grandi dimensioni. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà. Inoltre a San Nicola, Galimberti è andato oltre la ricerca delle bellezza degli affreschi del Cappellone, al di là dei colori e della qualità dell’opera ma ha cercato, con occhi diversi, di raccontare il dramma del terremoto, in maniera personale e innovativa, utilizzando una chiave estetica fortemente emozionale.
Tutto il progetto è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa da Alberto Marcelletti, Maurizio Galimberti, Giuseppe Pezzanesi Sindaco di Tolentino, da Gianluca Giustozzi e Massimiliano Sbrolla che hanno realizzato uno short film su tutto il progetto che sarà trasmesso da Sky Art, da Gianfranco Ruffini e Alessandro Massi.
Tutto il materiale fotografico opera di Galimberti sarà utilizzato per una pubblicazione di arte fotografica e per l’allestimento di importanti mostre in Italia e nel mondo.
Commozione e cordoglio in occasione dell'anniversario della morte di don Ennio Salvadei, sacerdote di Villa Potenza, morto il 23 aprile 1979 e del piccolo Sergio Isidori scomparso nello stesso giorno in cu morì il parroco.
Dopo la messa, celebrata da don Franco nella chiesa del SS. Sacramento a Villa Potenza, un concerto dei Salvadei Brass che hanno suonato brani scritti proprio da don Ennio e altri tratti dalla “Cavalleria Rusticana” di Mascagni e il “Nabucco” di Verdi.
Nell’occasione è stata letta una poesia scritta dalla sorella di Sergio, Giorgia, e presidente di Penelope Marche onlus, dal titolo “Silenzio” dedicata a suo fratello sulla scia del dramma vissuto dalla sua famiglia. La stessa ha ottenuto nel 2013 il primo premio al Concorso Internazionale di Poesia, Prosa e Arti Figurative, sezione poesia singola, organizzato dall’Associazione Culturale no profit “La Finestra Eterea” di Cinisello Balsamo (Mi).
La Croce Verde di Civitanova avrà presto una nuova ambulanza: a donarla agli operatori della sede di via Pertini sarà l’azienda civitanovese ICA – Industria Chimica Adriatica, un gesto di solidarietà e vicinanza al territorio.
La consegna avverrà mercoledì prossimo, 26 aprile, alle ore 11.30, alla presenza del presidente della ICA, Sandro Paniccia, e del presidente della Croce Verde di Civitanova, Cesare Bartolucci.
Per l’occasione, la Croce Verde allestirà un’esposizione dei propri mezzi d’epoca.
A sei mesi dal sisma, Gagliole è il primo comune ad eliminare la zona rossa. Il 26 aprile alle ore 11 riaprirà il centro storico e, dopo una cerimonia inaugurale, una ventina di famiglie potrà tornare a casa.
“ Anche se si tratta di 50-60 persone è un segnale che ci dà molta speranza – commenta il sindaco Mauro Riccioni - A sei mesi dal sisma tornano nelle loro case interessate da una inagibilità indotta; a gravare sugli immobili era la pericolosità della Rocca che abbiamo prontamente sistemato e grazie poi alla sollecitudine con cui anche le Fast hanno lavorato (già 40 giorni fa abbiamo completato infatti tutti i controlli) si è raggiunto questo bel traguardo che ci ha consentito di eliminare la zona rossa. Il centro storico di Gagliole torna a vivere”.
“E’ già tutto pronto – conferma il primo cittadino- e a maggio le prime case cominceranno ad essere sistemate. Oggi c’è la mia personale soddisfazione e quella dei cittadini del centro storico, parecchi dei quali per sei mesi hanno vissuto nelle roulotte, in situazione di grande disagio, consumando i pasti nella mensa pubblica e dividendo con gli altri gli spazi comuni. Alcune delle famiglie per due mesi avevano utilizzato come sistemazione i dormitori allestiti nell’emergenza e dunque, varcare la porta di quello che è il proprio nido, assaporare il piacere di mettersi sul letto e chiacchierare con la propria moglie, penso che significhi riacquistare quell’intimità che solo casa tua può darti".
"Ritornare alla quotidianità di prima, anche se tutto quello che ti circonda non è la vita di un tempo, ha un valore enorme -afferma Riccioni -. Seppure per pochi andiamo a far sì che da un 48 per cento di persone i cui immobili erano inagibili, oggi con il ritorno in centro storico di 15- 20 famiglie, l’inagibilità riguardi circa un terzo di abitanti. Con la ricostruzione leggera inoltre pensiamo di far rientrare per l’inverno una cinquantina di altre famiglie, per un totale di 150 persone, il che ci fa essere ottimisti. Per quel che riguarda la ricostruzione pesante vedremo; siamo in attesa di ordinanze e circolari per capire come fare per partire perché al momento non c’è molta chiarezza". E conclude "Qui purtroppo il comune può fare ben poco; ci auguriamo che facciano molto Governo, Commissario straordinario e chi di dovere”.
Michele Scarponi è stato da sempre vicinissimo anche ai territori colpiti dal terremoto. Malgrado i tanti impegni lo tenessero spesso e volentieri lontano da casa e dalle sue Marche, Michele non appena poteva partecipava ad iniziative di beneficenza, contribuendo in prima persona con la sua presenza e con la sua simpatia. E, lo sottolineiamo per correttezza e giustizia, ogni volta non ha mai e in nessun modo chiesto alcun compenso.
Il 20 dicembre scorso, era stato protagonista di una cena di beneficenza a favore della popolazione di Gagliole e, insieme al sindaco Mauro Riccioni, aveva registrato un simpatico video dove, fra l'altro, invitava i terremotati a farsi forza. In quell'occasione, di fronte a oltre 250 persone, Michele aveva portato una sua maglia dell'Astana da mettere all'asta e il sindaco Riccioni avva ricambiato con il suo libro "Il sindaco gratis". Ricordava Gagliole per un episodio: "Siamo passati di lì per una corsa e c'era uno strappo in salita durissimo..."
Ecco il video: un altro modo per ricordare un grande campione, un grande uomo.
Una serata di grandissime emozioni quella di domenica per il piccolo Simone Storani che ha coronato il sogno di poter conoscere dal vivo i suoi idoli del mondo del calcio.
Simone ha assistito alla partita fra la Juventus e il Genoa e poi ha incontrato i campioni bianconeri Higuain, Benatia e Bonucci che, con grande disponibilità e simpatia, sono andati a cena con il bambino e la sua famiglia, scambiando quattro chiacchiere per una serata che resterà indimenticabile.
Recuperati tre archivi parrocchiali in chiese danneggiate dal sisma nel Maceratese.
L'attività è stata coordinata dai funzionari della Soprintendenza archivistica per l'Umbria e le Marche e condotta da carabinieri, vigili del fuoco e funzionari della diocesi di Camerino. Nella chiesa Santa Maria Assunta di Pievebovigliana sono stati recuperati oltre 10 metri lineari di manoscritti, registri e documenti a cavallo tra 1600 e primi del 1900, tra cui un cabreo del 1745, illustrato con acquarelli che, oltre a delimitare i possedimenti della Chiesa di Pievebovigliana, riproducono i vari tipi di colture e gli animali allevati nel territorio, un vero e proprio spaccato dell'economia rurale dell'epoca. Altro recupero a Pievebovigliana, in frazione Isola, nella Chiesa di San Giovanni, dov'erano conservati manoscritti risalenti al 1570 e volumi del 1700. A Castelsantangelo sul Nera, frazione Nocria, nella Chiesa di San Vittorino, sono stati portati in salvo manoscritti e documenti che vanno dal 1606 al 1914.
(ANSA)
Oltre al pericoloso spuntone in ferro del Lido Cluana di cui abbiamo scritto ieri (clicca qui), proseguendo qualche metro più avanti, alla base sinistra del famoso Arco sul Mare, c'è una colonia di topi che non si è riuscita ancora a debellare e che potenzialmente è ancora più pericolosa.
All'inizio si era data la colpa di tale nutrita presenza di ratti all'abbattimento dei locali dell'ex fiera, che avendogli distrutto "la casa", ne aveva liberata una discreta quantità in giro per la zona. Si era detto che il fenomeno sarebbe stato temporaneo ma da quella demolizione sono passati già quasi cinque mesi ed una derattizzazione.
Ieri pomeriggio passando da quelle parti, dietro all'isola ecologia (attualmente spostata), siamo stati accolti da un'abbondante deiezione canina e un grosso topo a poca distanza che appena ci ha visto è corso a rifugiarsi dentro una delle tante tane scavate nel terreno.
Ci siamo accostati alle recinzioni che delimitano quella piccola porzione di prato dietro all'isola ecologica e di topi ne abbiamo visti e filmati diversi. Ricordiamo che nelle vicinanze c'è una scuola materna, ci sono un paio di ristoranti, nel prato ci sono dei giochi per i bambini e soprattutto che domani ci sarà la festa per le celebrazioni del 25 Aprile e l'inaugurazione ufficiale dell'Arco sul Mare.
Bisogna dire che il livello di educazione di qualcuno è davvero sconcertante e contribuisce attivamente anche al fenomeno. Oltre infatti alla popò di cane non raccolta, qualcuno ha pensato bene di foraggiare i roditori lasciandogli un paio di sacchetti della spazzatura a pochi centimetri dalle tane, con i cassonetti che si trovano poco distante, e a quanto sembra i roditori hanno anche gradito, dato che i sacchetti sono stati aperti ed il contenuto in parte fuoriuscito.
Speriamo vivamente che si intervenga al più presto in maniera radicale e si riesca a debellare definitivamente la presenza di topi da quella zona.
Abbiamo ricevuto una segnalazione riguardante i resti di un palo di ferro che spuntano pericolosamente dal brecciolino del Lido Cluana e siamo andati a controllare.
Non si sa da quanto tempo si trovi in quello stato quello spuntone arrugginito e se le ultime piogge abbiano in qualche modo contribuito a farlo "emergere", ma quello che possiamo dire è che nei pochi minuti che abbiamo monitorato quel tratto del Lido Cluana, ben due signore che passavano, sono inciampate rischiando seriamente di cadere.
Se si fosse trovato nella parte centrale sarebbe stato sicuramente più pericoloso ma nonostante la sua posizione laterale, con l'apertura degli spazi dell'ex Ente Fiera e il flusso di persone sempre maggiore che attraversa quel corridoio per spostarsi dal centro al lungomare e viceversa, il rischio che qualcuno inciampi cadendo è più che concreto e se dovesse capitare ad una persona anziana potrebbero esserci conseguenze molto serie. Pericolo che aumenta in modo esponenziale in vista dei festeggiamenti del 25 aprile, quando nel nuovo Varco sul Mare ci sarà il concerto dei Modena City Ramblers ed è previsto un massiccio afflusso di pubblico.
Sollecitiamo chi di dovere a prendere tutte le misure del caso per rendere "inoffensivo" quello spuntone al più presto.
Pubblichiamo integralmente la lettera di Roberta Salvucci, mamma di Filippo Bartolacci, il sedicenne ciclista di Treia che un anno fa circa è stato vittima di un terribile incidente stradale mentre si stava allenando insieme ai suoi compagni di squadra. Le condizioni del ragazzo, che è stato anche in coma farmacologico, sono migliorate ed ora è fuori pericolo.
"Ogni giorno la cronaca è tempestata da notizie di ciclisti disarcionati. Che quando sono fortunati portano a casa qualche rottura di ossa. Per poi passare a quelli che, con meno fortuna, vincono un trauma cranico con conseguenze devastanti. Poi ancora peggio quelli che, come il caro Michele Scarponi, passano da Campione a #persempredefunto. Parlo per esperienza. Quella del 17 maggio 2016.
Un sorpasso azzardato. Mio figlio 6 giorni di coma e un calvario fino qui. Giorni tormentati da mille interrogativi. Vittima di un incidente in bici. Durante un allenamento. Un sorpasso azzardato non di un killer ma di un uomo che andava troppo di fretta. Abbiamo vissuto mesi a cercare di capire come quel sorpasso azzardato ci avrebbe restituito un ragazzo pieno di vita, un atleta e soprattutto UN FIGLIO. Oggi respiriamo meglio. Ma il cammino è stato lungo. Fatto di attese, a volte tradite. Fatto di miglioramenti e di ricadute. Piccole conquiste a piccoli sorsi.
Parlo in prima persona. Sia come madre che come automobilista. Io non avevo mai rispettato le regole. Sono stata sempre in ritardo e sempre di fretta. Non ho mai dato importanza, fino a quando non ho capito, delle conseguenze del mancato rispetto delle regole stradali. Ho capito cosa vuol dire un danno da incidente. L’ho capito sulla pelle di mio figlio. Sto correggendo il mio modo di andare per strada. Dovremmo farlo tutti. Purtroppo ora che ci sono passata sono sempre più osservatrice della condotta di automobilisti. Ora che cerco di rispettare i limiti ho sempre qualche clacson che mi richiama a sbrigarmi. Fermiamoci tutti un attimo. Il minuto di silenzio usiamolo per comprendere che tutta questa furia può trasformarsi in furia omicida. Noi l'abbiamo raccontata la storia di nostro figlio Filippo. Con tante difficoltà ma è con noi.
Avete in mente quante sono state le difficoltà che siamo stati costretti a superare? Avete idea di quali conseguenze possono prodursi da condotte azzardate? Fate un giro al Santo Stefano. Piano Secondo Padiglione B. Fate un giro al Torrette, passando dalla Rianimazione verso Neurologia o Unità Spinali. Fate un giro per un secondo dentro il cuore di qualche genitore il cui figlio potrebbe restare in stato vegetativo o per sempre sulla sedia a rotelle. Avete idea di quanto sia devastante per una persona e per la sua famiglia trovarsi in queste situazioni? Vorreste viverle in prima persona? Non credo. Allora nel momento in cui pensate di fare la cazzata al volante pensateci. È un secondo. Un secondo che può costare una vita. Il minuto di silenzio da osservare oggi deve essere usato per riflettere. Perché oggi, al di la del Campione, si piange un uomo, un figlio, un padre di famiglia e un marito. Il minuto di silenzio usiamolo per comprendere che tutta questa furia che ci spinge ad andare oltre ogni limite può trasformarsi in furia omicida".
Il giorno dopo la tragedia è quello che fa ancora più male. Quello in cui si realizza che non è stato tutto un maledetto, brutto sogno, ma una incredibile, assurda, tragica realtà. Sembra confermarlo la valanga di commenti sui social che ricordano, esprimendo dolore e cordoglio, Michele Scarponi morto tragicamente ieri.
Stamattina, alla partenza della Liegi - Bastogne - Liegi, i corridori dell'Astana si sono presentati con il lutto al braccio per onorare il loro capitano e un commosso applauso ha voluto salutare Michele Scarponi: sullo sfondo, proiettata su maxischermo, una foto dell'Aquila di Filottrano.
Un video commovente, pubblicato su Twitter, quello con il quale la sua squadra, l'Astana Team, ha voluto omaggiare Michele ricordando non solo le vittorie sportive ma l'uomo, solare e coraggioso che era: lo pubblichiamo insieme a questo articolo quale nostro, piccolo ma sincero omaggio alla memoria di un grande campione.
Tanti i messaggi di vicinanza alla famiglia di Michele Scarponi arrivati dal mondo dello sport. Il capitano della Roma Francesco Totti su Facebook e Twitter scrive: "Vicino alla famiglia di Michele Scarponi. Una tragedia che tocca tutto lo sport italiano".
Parole piene di sgomento e dolore quelle spese da Davide Cassani, selezionatore della nazionale italiana di ciclismo che su Facebook commenta la morte dell'atleta e amico con queste parole: "Ieri. Non una vita fa, non anni, neanche mesi. Un giorno. È passato un giorno, anzi meno, 21 ore. Sono al Tour of the Alps con la nazionale. Ho l'ammiraglia numero 8, davanti a me i tedeschi della Bora e dietro l'Androni.
La fuga ha preso il largo e, come spesso accade, il gruppo rallenta e diversi corridori si fermano a bordo strada. Ho il finestrino abbassato anche perché, finalmente, la temperatura ha ripreso a rialzarsi dopo qualche giorno di freddo quasi invernale. Assorto nei miei pensieri, attento alle comunicazioni di radio corsa, sento una mano attaccarsi alla portiera della mia macchina. Giro lo sguardo ma prima di avere il tempo di aprire bocca per salutarlo mi incalza: "Allora Cassa, ma quanto devo correre ancora?" La mia risposta è immediata: "Ascoltami Scarpa, il prossimo anno, a Innsbruck abbiamo un Mondiale durissimo, ho bisogno di un corridore come te. Almeno almeno devi correre fino al prossimo anno, poi decidi tu. Ok?" Michele mi risponde con un sorriso, ed è normale perché lui, il sorriso, ce l'ha stampato sul viso. Anzi no, lui ci prova a fare il serio ma non ci riesce. Lo dice sempre. Sono 300 metri che è attaccato alla mia ammiraglia, ha voglia di parlare, è felice. Ha molti motivi per esserlo. Il primo? Ha vinto una corsa dopo 4 anni di digiuno, da quel giorno di settembre del 2013 quando, già convocato da Ballerini per il Mondiale di Firenze, si impose al GP Costa degli Etruschi a Donoratico.
Il secondo? Avere dedicato la vittoria ai suoi due bambini, Giacomo e Tommaso. Hanno 5 anni i suoi due gemellini ed essendo nati nel 2012 non avevano mai visto il loro papà vincere una corsa. Li adorava. Il terzo? Un Giro d'Italia alle porte, da correre nelle ritrovate vesti di capitano per merito di un Fabio Aru, costretto a restare a casa per colpa di una brutta caduta. E di motivi, Michele, per essere felice ne avrà sicuramente tanti altri perché è ottimismo fatta persona. E come corridore? Esemplare. Ho detto di questo periodo senza vittorie ma non perché Michele fosse calato, ma per il semplice fatto che dal 2014 ha cominciato a lavorare per gli altri. Risoul 2016, penultima tappa alpina del Giro d' Italia. Michele è in fuga con il belga Monfort. Cosa fa? Si ferma. Mette piede a terra per aspettare il suo capitano che nel frattempo ha staccato quasi tutti gli avversari più diretti, a cominciare dalla maglia rosa kruijswijk (caduto) e Valverde. È proprio il lavoro di Scarponi che permette al siciliano di avvicinarsi alla maglia rosa che verrà conquistata il giorno dopo, sempre grazie ad un Michele straordinario. Io ci provo ma non riesco a scrivere al passato. Vorrei tornare indietro di qualche ora, magari allungare di un giorno il Tour of the Alps o nascondere la bicicletta a Michele in modo che non esca questa mattina in bici. Ma non posso. Da questa mattina quando parlerò di Michele dovrò usare il passato, ma ogni volta che penserò a lui lo vedrò li, di fianco alla mia ammiraglia, a chiedermi per quarto tempo dovrà correre ancora".
Le condoglianze arrivano anche dal ministro dello Sport Luca Lotti che commenta così la tragica vicenda. "Faccio le mie condoglianze alla famiglia, a tutto il mondo del ciclismo. Mi sono già sentito con il presidente Di Rocco. E' un argomento che ci deve sempre far riflettere, dobbiamo sempre porre maggior attenzione alla sicurezza stradale, alla sicurezza dei ciclisti e delle persone che vivono la strada, e che stanno sulla strada quotidianamente". "Non solo abbiamo approvato la legge sull'omicidio stradale ma abbiamo anche presentato un provvedimento tre giorni fa con il vice ministro Nencini che abbiamo denominato 'salva ciclisti'. Mai abbassare la guardia sulla sicurezza sulla strada", ha aggiunto Lotti.
Luca Ascani, ex ciclista su strada italiano, professionista dal 2005 al 2012, di Castelfidardo, ricorda Scarponi, amico e collega con il cuore gonfio di dolore e amarezza. "Un amico, oltre che un avversario onesto e un campione grande. Ci siamo spesso allenati insieme, anche in un periodo in cui entrambi eravamo lontani dalle gare e insieme ci spronavamo, a vicenda. Vorrei ricordarlo con mille parole, ma in questo momento il dolore è troppo grande".
"E’ con infinita tristezza che stamattina abbiamo appreso la notizia della tragica scomparsa del nostro caro amico Michele Scarponi. Tutta l’Associazione Marina Romoli Onlus piange la sua prematura dipartita e si unisce all’immenso dolore dei familiari. Ciao Michele, grazie per aver fatto parte della nostra famiglia. Il tuo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti": così la recanatese Marina Romoli, vice-campionessa mondiale in linea tra le juniores nel 2006. Nel 2010 un incidente durante un allenamento, in tutto e per tutto simile a quello costato la vita a Scarponi, le ha fatto perdere l'uso delle gambe costringendola su una sedia a rotelle.
Il cordoglio non arriva solo dal mondo dello sport ma anche dalla politica.
"Ci ho messo un pó a fare questo post. Perché il dolore e lo sgomento è tanto. Ho avuto il piacere in questi anni di conoscere Michele Scarponi. Era un campione del nostro territorio. Ma prima ancora era un esempio di sportivo pulito. Con il sorriso sempre stampato sul volto. Un marchigiano di cui essere orgogliosi. L'ultima volta che abbiamo parlato è stata a una recente cena a Falconara nel corso della quale gli ho fatto la domanda tipica di ogni tifoso : "Qual è stata la tua vittoria più bella?". E lui voltandosi verso i suoi due gemelli mi rispose: "Loro". Ecco in questa risposta c'è il Campione vero, nello sport e nella vita". Così lo ricorda su Facebook l'onorevole Emanuele Lodolini.
Cento candeline spente da Anna Cipollari, belfortese alla quale tutta la cittadinanza fa i migliori auguri.
"Tanti auguri da parte di tutti i belfortesi - si legge sulla pagina Facebook del sindaco di Belforte Roberto Paoloni - alla nostra concittadina Anna Cipollari che ha compiuto 100 anni. Auguroni di cuore nonna Anna".
Sabato 22 aprile a Cessapalombo, dove il sisma, oltre a colpire duramente il suo territorio, ha reso inagibili le sette chiese presenti nel comune, è stata inaugurata la nuova Chiesa donata dalle parrocchie appartenenti all’Unità Pastorale di Lumezzane (BS).
Alla cerimonia del taglio del nastro e alla successiva celebrazione della Santa Messa erano presenti l’Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro della Diocesi di Camerino e San Severino, dei parroci delle parrocchie di Lumezzane, dell’Assessore Regionale Angelo Sciapichettidell Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, delSindaco di Cessapalombo Giammario Ottavi e del parroco Don Lorenzo Di Biagi
Grande è stata la partecipazione dei cittadini di Cessapalombo che hanno percepito questo evento come un importante primo passo per ripartire e ritornare piano pianoad una normalità perduta, rendendoli più fiduciosi per il futuro.
Inoltre la donazione della Chiesa ha rafforzato e consolidato una bella storia di solidarietà e amicizia tra la comunità di Cessapalombo e quella di Lumezzane, quest’ultima infatti aveva precedentemente contribuito alla realizzazione della struttura, in frazione Villa di Montalto, destinata ad uso mensa e centro ricreativo
Continua il progetto di riqualificazione del muro del molo est del porto di Civitanova , un evento che sta coinvolgendo 20 artisti italiani per la realizzazione di 250 metri di muro dell'area portuale.
Da venerdì a lavoro 4 nuovi artisti che termineranno le loro realizzazioni questa domenica.
Con i primi due week end sono state consegnate alla città le prime 6 opere dell’edizione 2017 di Vedo a Colori - Street Art al porto di Civitanova Marche a cura di Giulio Vesprini, Urban Artist e grafico indipendente.
L’idea è quella di rendere il porto di Civitanova Marche un museo a cielo aperto dedicato alla disciplina della Street Art. Iniziato nel 2009, oggi conta oltre 16 cantieri navali dipinti e 1000 metri quadrati di muro del molo est. Per l’edizione 2017 sono previsti altri 1000 metri quadrati per un totale di 50 artisti arrivati da tutta Italia negli anni e più di 50 murales distribuiti nell’area portuale. Il progetto dal 2014 ha il patrocinio del Comune di Civitanova Marche, del Gac Marche Sud e della Regione Marche per la vittoria di un bando Europeo per la riqualifica delle aree portuali e attività legate alla pesca.
Il primo muro dell'edizione 2017, realizzato dall’artista leccese Chekos Art, rende omaggio ad uno dei registi più rappresentativi del poliziesco italiano, Stelvio Massi, civitanovese doc, il quale nel 1978 girò il film Un poliziotto scomodo, vera e propria celebrazione della sua amata Civitanova.
Il secondo muro invece rappresenta uno scenario marino dipinto dall’artista Federico Crisa, arrivato direttamente da Cagliari per Vedo a Colori.
La terza opera segue sempre il tema del mare con un uomo-pesce che emerge dalle acque. Questo personaggio fantastico è stato realizzato dall’artista proveniente da Oristano, Andrea Casciu.
Infine Opiemme l’artista di Imperia, attraverso la tecnica della Street Poetry, ha dedicato il quarto muro ad un’altra figura legata a Civitanova, Sibilla Aleramo, scrittrice e poetessa italiana che omaggiò la città con un passo nella sua opera letteraria Una Donna : “Sole, sole! Quanto sole abbagliante! Tutto scintillava, nel paese dove io giungevo: il mare era una grande fascia argentea, il cielo un infinito riso sul mio capo, un’infinita carezza azzurra allo sguardo che per la prima volta aveva la rivelazione della bellezza del mondo…”
Vedo a Colori ha poi proseguito con le sue opere e con l’omaggiare figure importanti per la città (come nel primo week end con il primo muro dedicato al regista civitanovese Stelvio Massi e uno alla poetessa Sibilla Aleramo che scrisse dei versi riferendosi al paesaggio marittimo civitanovese, a lei molto caro).
Questa volta il personaggio rappresentato con il quinto muro è San Marone, il patrono di Civitanova Marche. L’artista Daniele Geniale con il supporto di Roberta Fucci, arrivato da Andria, attraverso la tecnica dello stencil, ha interpretato questa figura con un dipinto che evoca potenza e allo stesso tempo protezione.
La sesta opera invece è stata realizzata da due artisti di Trani, Alessandro Suzzi e Daniele Bruno (i Gods in love) che hanno lasciato il loro segno indelebile a Civitanova e a Vedo a Colori.
Nel frattempo continua la campagna di Crowdfunding sulla piattaforma buonacausa.org/cause/vedoacolori e tra i main sponsor ufficiali, oltre a ICA spa, Gas Marca, BCC Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro e altre realtà commerciali e di ristorazione locali, si è aggiunta la Eurosuole Spa a sostenere Vedo a colori, un progetto completamente autoprodotto.
Oggi hanno riempito le pagine di giornali e le agenzie non fanno altro che battere il nome di Michele Scarponi. Cordoglio unanime, che arriva da ogni dove: dai ministri ai presidenti delle federazioni sportive, dai colleghi ai giornalisti.
Le avevate già riempite le pagine di giornali e avevate già fatto centinaia di lanci di agenzia dieci anni fa, quando Michele Scarponi era stato bollato, smerdato, condannato senza processo dal solito utilizzo scientifico dei media che devono creare il "mostro" per essere "il solito ciclista dopato". Ve lo siete scordato oggi quello che scrivevate su Scarponi? Oggi diventa un "campione" perchè ha perso la vita a 37 anni in un assurdo incidente a due metri da casa? Beh, avete la memoria corta. Ma fortunatamente non tutti.
Su Michele Scarponi sono state gettate camionate di merda in merito a una vicenda mai del tutto chiarita, il famigerato caso chiamato come un film portoricano di second'ordine: "Operation Puerto".
Copio da Wikipedia: "Operation Puerto è il nome dato all'indagine spagnola relativa al doping sportivo effettuata tra il febbraio e il maggio 2006.
I principali accusati sono Eufemiano Fuentes, medico di diverse squadre ciclistiche, e Manolo Saiz, al momento dell'arresto direttore sportivo della squadra Liberty Seguros. Secondo l'accusa Fuentes e Saiz erano a capo di una organizzazione che si dedicava alla gestione di autoemotrasfusioni, alla vendita di sostanze dopanti, quali EPO, ormoni della crescita, anabolizzanti, e alla pianificazione del loro utilizzo.
La polizia ha sequestrato anche numerosi elenchi cifrati di presunti clienti dell'organizzazione. Dalla decifrazione degli elenchi si è arrivati al coinvolgimento di 58 ciclisti professionisti, che sono stati individuati dalle autorità. I nomi di altri sportivi non sono stati decifrati o resi noti, il dottor Fuentes ha però riferito di prestare regolare assistenza medica a sportivi di discipline diverse, fra cui calciatori, motociclisti e tennisti".
Michele Scarponi venne squalificato per 18 mesi dalla commissione disciplinare della federciclismo che l'ha giudicato dopo il deferimento della Procura antidoping del Coni per tentato uso di sostanze proibite. In sostanza è stata confermata la prima richiesta di stop, che poi è stata leggermente ridotta per la collaborazione fornita dal corridore, ritenuta comunque "incompleta".
Il 5 maggio 2007 la Gazzetta dello Sport scriveva "Il corridore (Scarponi, ndr) ha già dato la propria disponibilità al test del Dna, dando prova di un atteggiamento collaborativo. Ma non sono le sacche di sangue ciò che gli viene contestato. Nel materiale in mano agli inquirenti del Coni ci sarebbero infatti altri elementi che testimonierebbero rapporti con Fuentes: in particolare un numero di telefono di Scarponi (che per i magistrati spagnoli si nasconderebbe dietro lo pseudonimo Zapatero) sull’agenda del medico. Anche qualora non fosse possibile dimostrare una relazione diretta, il corridore rischia il deferimento alla Disciplinare per la presunzione dei fatti".
Diciotto mesi di squalifica per "la presunzione dei fatti". Capito come? E mesi di gogna mediatica, non con quella che sembrerebbe essere una banale ma logica presunzione di innocenza, ma secondo quell'odioso motto popolare instillato dal giustizialismo a tutti i costi per il quale "Eh, ma qualcosa avrà fatto sicuramente, ti pare?".
E i responsabili primi di tutto questo siamo noi giornalisti, categoria da cui mi sento personalmente ogni giorno sempre più distante.
Beh, malgrado tutto, Michele Scarponi è ripartito, ha ricominciato, ha continuato a pedalare, a spingere lungo quelle salite che per noi "umani" a volte è difficile anche percorrere in prima con la macchina. E nel 2011 ha vinto anche la corsa delle corse per un ciclista italiano, quel Giro d'Italia assegnatogli a tavolino dopo la squalifica di Contador.
Stamattina l'Aquila di Filottrano è tornata a volare in cielo, libera, lasciando Giacomo e Tommaso insieme a mamma Anna nel dolore, ma anche nell'orgoglio di chi ha vissuto accanto a un grande atleta, a un ottimo ciclista ma soprattutto a un uomo per bene come tutti confermano a Filottrano dove era amatissimo per la sua estrema disponibilità e per il carattere gioviale che lo contraddistinguevano.
Il tweet di ieri sera alle 22.02 con i due gemelli sulle spalle è struggente: "...anche se solo per un giorno ho pensato di portarne a casa 2 di maglie da leader.... ".
Stamattina Michele, ti sei portato via la maglia da immortale. E anche il rimorso, speriamo, di chi prima di chiamarti "campione" ti chiamava "dopato". Ciao, saluta Marco: per voi non esistevano prima salite impossibili, figuriamoci adesso...
Completato in mattinata il murales di Jerico dedicato ad Annibal Caro.
Al lavoro già da inizio mattino, lo street artist Jerico ha completato l'opera di via Trieste, apponendovi la firma, poco prima delle tredici di oggi. Ad assistere ai lavori uno stuolo di fotografi e curiosi che hanno destato molta curiosità anche tra i passanti del sabato di mercato cittadino.
Come abbiamo già riferito nei giorni scorsi, il murales è dedicato ad Annibal Caro e porta a compimento le celebrazioni per i 450 anni dalla morte del letterato, organizzate nel 2016 dall'Amministrazione comunale.
Jerico è un artista filippino, nato a Rosario nel 1992. Attualmente è residente a Roma, dove si trasferì con la famiglia quando aveva dieci anni, ed è proprio nella capitale italiana che iniziò, all'età di 13 anni, a creare graffiti in luoghi nascosti e abbandonati e firmandosi come "Dekoner". Alle scuole superiori sviluppa un forte interesse per la storia dell'arte e studia ulteriormente alcuni artisti come Van Gogh, Lucian Freud e Francis Bacon, da cui prende ispirazione. Noto per i suoi dipinti e murales espressionisti, le sue opere raffigurano prevalentemente volti umani con espressioni diverse.Grande soddisfazione da parte del vice sindaco Silenzi che parla di un'altra opera d'arte contemporanea per quello che ormai possiamo definire un museo diffuso a cielo aperto.