"San Nicola reMade", le 9000 istantanee di Maurizio Galimberti raccontato la Basilica
Un tempo di esposizione di 1 minuto e mezzo. 2 minuti per lo sviluppo. Qualche ora per l’asciugatura. Risultato finale una istantanea polaroid di grandi dimensioni che testimonia il silenzio, il dramma, il dolore, l’abbandono, la polvere, le macerie, le ferite strutturali del post sisma all’interno del complesso monumentale della Basilica di San Nicola.
Queste le atmosfere e le emozioni che hanno vissuto i giornalisti invitati ad assistere agli scatti effettuati dal grande fotografo di fama mondiale Maurizio Galimberti, su invito del mecenate Alberto Marcelletti, utilizzando uno dei pochissimi esemplari di giant polaroid, capaci di scattare fotografie istantanee 50x60 centimetri.
Infatti, quale atto finale del progetto “San Nicola reMade”, Maurizio Galiberti dopo aver scattato, utilizzando la sua personalissima tecnica, oltre 9.000 istantanee polaroid per raccontare in un mosaico assolutamente unico quanto affascinante lo splendore artistico e spirituale del Cappellone e del complesso monumentale della Basilica di San Nicola da Tolentino, ha eccezionalmente utilizzato una polaroid di grandi dimensioni, già adoperata tra gli altri anche da Andy Warhol e Karl Lagerfield, per scattare alcune fotografie, praticamente pezzi unici, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni riportati a seguito del terremoto dalla Basilica di San Nicola, anche per favorire l’inizio dei restauri e la riapertura di tutto il complesso, quale testimonianza identitaria non solo di Tolentino ma di un ampio territorio di riferimento.
Del resto la personalissima tecnica del “Mosaico” viene usata da Galimberti per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città. Con equilibrio il celebre fotografo alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola polaroid, come in questo caso, addirittura di grandi dimensioni. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà. Inoltre a San Nicola, Galimberti è andato oltre la ricerca delle bellezza degli affreschi del Cappellone, al di là dei colori e della qualità dell’opera ma ha cercato, con occhi diversi, di raccontare il dramma del terremoto, in maniera personale e innovativa, utilizzando una chiave estetica fortemente emozionale.
Tutto il progetto è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa da Alberto Marcelletti, Maurizio Galimberti, Giuseppe Pezzanesi Sindaco di Tolentino, da Gianluca Giustozzi e Massimiliano Sbrolla che hanno realizzato uno short film su tutto il progetto che sarà trasmesso da Sky Art, da Gianfranco Ruffini e Alessandro Massi.
Tutto il materiale fotografico opera di Galimberti sarà utilizzato per una pubblicazione di arte fotografica e per l’allestimento di importanti mostre in Italia e nel mondo.
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