Oggi 5 febbraio ha preso corpo la nuova Area Intensiva del presidio ospedaliero di Civitanova Marche che si trova nell’area del Pronto Soccorso.
L’anno scorso si è attivata la Medicina d’urgenza ed ora, con il trasferimento dell’Unità Intensiva Coronarica e della Rianimazione, si completa la piattaforma dell’emergenza che vedrà collocati sullo stesso piano le tre principali Unità Operative preposte al trattamento dei pazienti acuti e critici:
- Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza
- UTIC
- Rianimazione
Nel prossimo futuro troverà allocazione all’interno del DEA anche il servizio di Radiologia con la TAC.
L’Ospedale si presenta ai cittadini con un’organizzazione moderna e potenziata per garantire la migliore risposta alle emergenze. La nuova area intensiva comprende 8 posti di degenza di cui 5 per la Rianimazione e 3 per l’UTIC: tutti i posti letto sono dotati di monitoraggio intensivo.
La sinergia tra UTIC e Rianimazione ha il vantaggio di trasformare una postazione classificata a media intensità di cura, quale quella dell’UTIC, ad alta intensità di cura quale quella della Rianimazione. In particolare, in caso di aggravamento delle condizioni cliniche del paziente affetto da patologia cardiologica, la postazione letto si trasforma in postazione di rianimazione, evitando al paziente lo stress e il disagio di un trasferimento, all’interno della stessa struttura ospedaliera, qualora i posti letto nella attuale Rianimazione non fossero disponibili Tutto ciò con un aumento dell’efficienza complessiva della cura.
Programma di breve termine:
Biobanca
I lavori per la realizzazione della camera di criocongelamento, da utilizzare per la conservazione delle cellule staminali, ed oggetto di donazione da parte della Fondazione Carima, saranno completati entro il 20 febbraio 2018. Si prevede l’avvio della piena operatività per aprile 2018, considerando anche i tempi di formazione sia del personale medico che infermieristico.
Per la realizzazione dei locali della camera di criocongelamento l’investimento complessivo è pari ad € 253.678,00 di cui € 148.678 donati dalla Fondazione Carima.
Investimento necessario per la cura delle leucemie acute che necessitano di ricoveri protetti per il trapianto di midollo. L’importo complessivo dell’investimento assomma ad € 130.000,00 di cui €. 60.000,00 con il contributo dell’Associazione Italiana Lotta alle Leucemie (A.I.L.). La camera sterile è situata a Piano secondo della struttura ospedaliera, nel Reparto di Medicina. Sia la progettazione che la direzione lavori è affidata al personale tecnico interno.
Tra la consegna del progetto esecutivo, prevista entro il corrente mese, validazione dello stesso, espletamento della gara e realizzazione dei lavori, si prevede la piena funzionalità di questa importante opera per il mese di dicembre 2018.
Programma di medio termine:
Nuova risonanza magnetica
L’investimento è stato possibile a seguito della donazione del macchinario da parte della Fondazione Carima.
Il programma iniziale ha subito un’importante modifica in quanto si è ritenuto necessario potenziare l’attività radiologica con la R.M.N., affiancando il nuovo macchinario all’attuale attrezzatura in uso, con la realizzazione di un locale prefabbricato adiacente all’attuale reparto di radiologia.
Al riguardo: è stato verificato e validato il progetto definitivo; è stato ritirato il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Civitanova Marche; si è in possesso del parere favorevole dei Vigili del Fuoco.
Infine si fa presente che l’utilizzo dei nuovi locali è già stato autorizzato ai sensi della L. R. Marche n. 20/2000.
In questi giorni si sta completando la progettazione esecutiva con consegna del progetto prevista entro il 15/02/2018. Con il progetto esecutivo si procederà all’espletamento della gara per individuare il direttore dei lavori nonché la ditta che dovrà eseguirli. Tenuto conto dei normali tempi previsti dalla normativa sugli appalti pubblici, e dei necessari collaudi, si prevede la piena funzionalità della nuova Risonanza per il mese di giugno 2019.
Con il trasferimento del Reparto di Rianimazione all’interno del D.E.A. si darà avvio al trasferimento del reparto di Allergologia al piano terzo. Conseguentemente nei locali del reparto di Allergologia troverà allocazione il reparto di Oncologia. Questa operazione consentirà, al reparto diretto dal Dott. Pucci, di avere più spazio e più qualità nell’accoglienza dei pazienti, che provengono sempre più numerosi e anche da fuori Regione. Una volta trasferito il Reparto di Allergologia e previa rivisitazione degli spazi, si procederà al trasferimento presso tali locali dell’U.O. di Oncologia. Questa disposizione consentirà per questo importante Reparto la dotazione di più ambulatori, con accesso riservato per i pazienti.
L’investimento complessivo per le due operazioni è di circa €. 1.200.000,00. La data prevista per la conclusione di entrambi i percorsi è prevista per Aprile – Maggio 2019.
Quanto sopra troverà la necessaria formalizzazione in un atto amministrativo in via di predisposizione e che sarà pubblicato entro il corrente mese.
L’investimento si rende necessario per migliorare e ampliare gli spazi del centro trasfusionale con conseguente ampliamento e potenziamento dell’attività del Laboratorio Analisi.
Oggi i Reparti sono contigui e si trovano entrambi al piano terra. A seguito delle necessarie opere, il centro trasfusionale sarà spostato a fianco della camera di criocongelamento, sempre al piano terra sopra gli attuali locali del DEA.
Entro il corrente mese verrà adottato l’atto per l’avvio dell’iter amministrativo, per il quale si prevede un investimento di circa € 1.660.000,00. Il cronoprogramma, il cui avvio avverrà con l’adozione, entro febbraio 2018, della determina per l’approvazione del progetto di fattibilità, prevede la fine dei lavori per il mese di Dicembre 2019.
Il progetto principale riguarda l’adeguamento del blocco operatorio (sale operatorie A e B), la realizzazione dell’importante reparto di radiologia dedicato all’emergenza, situato al piano primo sottostrada, adiacente al Pronto Soccorso, e la realizzazione di un sistema di posta pneumatica per un costo complessivo pari ad € 6.064.111,00 +IVA.
A completamento dei lavori del DEA si prevede inoltre la realizzazione di una centrale di sterilizzazione a servizio delle nuove sale operatorie e il potenziamento e adeguamento del Pronto Soccorso per un ulteriore costo complessivo pari ad € 479.522,76 +IVA.
L’ultimazione dei lavori riferiti ad entrambi i progetti è prevista per il mese di maggio 2019.
Il Comune di Civitanova Marche ha ospitato alcuni comuni dell’ambito per cercare un accordo sulla formazione di un regolamento condiviso sul gioco d’azzardo. Per Civitanova Marche, comune promotore dell’incontro, erano presenti: gli assessore Barbara Capponi e Pierpaolo Barroni e i consiglieri Monia Rossi e Maria Cristina Ruffini.
Gli altri Comuni che hanno partecipato sono stati: Potenza Picena, Montelupone, Montegranaro, Morrovalle.
L’obiettivo dell’incontro è quello di trovare un regolamento che possa essere uguale per tutti. Il punto di incontro tra tutti i comuni è stato trovato in due punti chiave: formazione degli esercenti e sensibilizzazione coinvolgendo le scuole.
Ciascun Comune, chiaramente, lavorerà in base alle esigenze del proprio territorio. Si lavorerà su formazione degli esercenti, sensibilizzazione soprattutto a scuola, ciascun comune in base alle proprie esigenze.
«I Comuni che hanno partecipato sono stati molto disponibili, l’idea sarà quella di avere un regolamento condiviso o, quantomeno, di avvicinarsi ad esso - ha dichiarato il consigliere Monia Rossi. Purtroppo molti dei Comuni che avevano dato la disponibilità (dell’Ambito e non solo) non sono venuti. Spero di vederli mercoledì al prossimo incontro».
Mercoledì 7 febbraio ci sarà un nuovo incontro al quale saranno presenti: l’ambito territoriale 14, il SERT con i responsabili locali e provinciali, le Forze dell’Ordine e due associazioni: Moica e Sentinelle del mattino per discutere proposte e idee, mentre a fine febbraio ci sarà una riunione con gli esercenti.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Macerata ai Maceratesi.
Macerata è al centro delle cronache nazionali. Non per la cultura, il turismo o la qualità della vita, ma per l’efferato omicidio di una ragazza. Centinaia di migranti che non hanno ottenuto lo status di rifugiato stanno uscendo dai programmi di protezione delle associazioni “umanitarie”, accampandosi con mezzi di fortuna in ogni luogo della città, contribuendo all’aumento dello spaccio, del degrado e della criminalità in una cittadina che già da tempo non può più essere definita isola felice, come era un tempo.
E’ ora di pretendere il diritto alla sicurezza da parte delle istituzioni. E’ ora di dire basta al progetto Sprar, a cui i comuni non sono obbligati ad aderire. E’ ora di rimpatriare i clandestini che hanno invaso il territorio comunale.
A gennaio dello scorso anno arrivarono in città trainando una roulotte perché volevano dare un tetto a chi una casa non ce l’aveva più, poi tornarono per portare un aiuto economico a chi doveva affrontare l’emergenza. Adesso i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di Torrazza Coste, in provincia di Pavia, sono voluti tornare a San Severino Marche per incontrare e salutare la comunità settempedana gravemente colpita dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.
A ricevere il gruppo che era guidato dal coordinatore dei volontari pavesi, Francesco Moroni, sono stati il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, e il coordinatore dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di San Severino Marche, Dino Marinelli.
Il sindaco ha ringraziato chi, fin dal primo momento, ha voluto far sentire la propria vicinanza dando un aiuto concreto alla città. La delegazione si è poi recata in vista al villaggio terremotati “Campagnano”, nel rione San Michele, e nelle vie e nei quartieri più colpiti dalle scosse. La visita si è conclusa con la promessa, da parte degli amici di Torrazza Coste, di ritornare in futuro.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma della presidente della Onlus Alzheimer Uniti Italia di Macerata, Manuela Berardinelli
Quanto sta accadendo alla nostra città sgomenta ed addolora ciascuno di noi. Macerata è una città che ha fatto dell’accoglienza la sua peculiarità nei secoli. Siamo una comunità ospitale, da sempre. A partire dall’assistenza data ai malati durante la peste del 1300 fino al periodo della seconda guerra quando ci fu l’occupazione da parte dei tedeschi.
Non abbiamo bisogno di dimostrare la nostra capacità di essere ospitali e generosi, parlano i nostri comportamenti quotidiani. La cittadinanza maceratese adesso è impaurita e disorientata, ma non vacilliamo nella convinzione di ciò che siamo, l’intelligenza del cuore, quella che guarda alla persona senza alcuna distinzione, tanto meno il colore della pelle, ci appartiene per dna. La cattiveria non conosce etnia, è del genere umano esattamente come la bontà. Quello che è accaduto alla povera ragazza è atroce e mi toglie il sonno, ma l’efferatezza di tale crimine non ha nulla a che vedere con il colore della pelle. I criminali al mondo purtroppo esistono esattamente come i benefattori . Di certo non si può negare però nel nostro Paese un disagio sociale forte rispetto al tema della sicurezza, lo Stato deve assumersi la responsabilità di non riuscire a gestire una problematica seria. E’ evidente che c’è un’assenza di politica reale e regolata sull’immigrazione. Ma la reazione a tutto ciò, al terribile omicidio di Pamela, non può, non deve essere assolutamente l’odio.
Non dobbiamo permettere che un clima da far-west dove ciascuno pensa di fare giustizia da solo trionfi. Dico a tutti noi che è il momento di stringerci, di riflettere su un dolore che deve unirci non dividerci con polemiche strumentali.
Abbiamo scelto Macerata come Alzheimer Uniti Italia per il progetto pilota della “Comunità amica della persona con demenza” per la sua propensione all’accoglienza, tra l’altro confermata in questo anno e mezzo di sperimentazione, non ci siamo mai pentiti di averlo fatto perché la risposta è stata corale, oltre ogni aspettativa.
Non disperdiamo questo patrimonio, non permettiamo a niente e nessuno di contaminare il nostro senso profondo di rispetto della persona. Il logo che rappresenta il progetto della Città amica della persona con demenza è un abbraccio ed è esattamente questo l’invito che rivolgiamo a tutti: di allargare le braccia e non cadere nella tentazione di serrarle.
A nome mio personale e dell’Associazione che rappresento esprimiamo alla famiglia di Pamela il profondo cordoglio ed il dolore per la terribile tragica perdita, manifestiamo inoltre la più ferma condanna ai fatti accaduti il 3 febbraio esternando il nostro sostegno e la vicinanza alle persone ferite.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea "Morbiducci" di Macerata.
"Vendetta razziale, raid xenofobo, azione terroristica non dissimile da quelle organizzate dall’Isis: comunque lo si voglia chiamare, quello che è successo nel centro di Macerata, con la sua scia di sangue e di orrore, non è il gesto di un folle o di un disadattato, ma il frutto di un clima sociale e politico spaventosamente deteriorato e avvelenato da impulsi neofascisti, da terminologie di guerra e da farneticazioni sulla razza. Quello stesso clima che aveva spinto le forze democratiche a costituire nell’autunno scorso la rete antifascista maceratese.
Con l’episodio di Macerata, la campagna razzista ha scavalcato il terreno della propaganda, generando una vera e propria azione terroristica: un pericoloso salto in avanti della destra fascista e xenofoba, un allarmante passo indietro della nostra civiltà democratica. A Macerata - com’è stato giustamente scritto - siamo caduti in uno dei punti più oscuri della nostra storia recente. E quanto è successo nella nostra città potrebbe accadere altrove e dovunque.
Per rispondere a questa deriva, insieme alla mobilitazione immediata di tutte le forze democratiche, occorrono risposte culturali e formative adeguate. L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Morbiducci” di Macerata, che da anni è impegnato nella costruzione di strumenti per leggere storicamente e moralmente il presente, intensificherà la sua presenza nelle scuole e nel territorio per la formazione delle nuove generazioni alla cittadinanza democratica e per la creazione, attraverso essa, dei veri anticorpi contro il fascismo e la xenofobia".
La folle sparatoria avvenuta sabato mattina a Macerata ad opera di Luca Traini, ha fatto rapidamente il giro del mondo ed è stata riportata dai principali siti d'informazione internazionali.
La notizia è comparsa in tutti i siti europei, con la Bbc che titola "Stranieri colpiti da una macchina in corsa... in quello che sembra essere un attacco motivato dal razzismo", il Guardian scrive "Guidatore spara contro immigrati africani nella città di Macerata", El Pais "una persona è stata arrestata dopo aver sparato da un'auto ferendo quattro immigrati africani", la Frankfurter Allgemeine Zeitung scrive "Diverse persone ferite da colpi d'arma da fuoco in Italia", Le Figaro "Sparatoria in una città del centro Italia".
L'eco dei colpi sparati da Traini, però, ha varcato i confini europei e la notizia ha avuto risonanza planetaria. La troviamo sullo statunitense New York Time che parla di "Odio razziale alla base del ferimento di immigrati africani in Italia", sul russo Vesti con "L'esecuzione a Macerata potrebbe essere la vendetta per la ragazza morta trovata nelle valigie" e completando il giro del mondo, anche dall'altro capo del globo, con The Australian che titola "Un pistolero italiano di estrema destra, ha sparato e ferito sei immigrati africani in una sparatoria".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dell'associazione "L’esistenza Ora".
Dopo gli ultimi fatti l’associazione “l’esistenza Ora“ che si occupa di violenza su donne, uomini e minori, con sede a Macerata, tramite la scrivente Orietta Quarchioni nonché Presidente della stessa, dichiara quanto segue: "Sono profondamente addolorata per gli ultimi accadimenti avvenuti a Macerata, in primis, per la morte di Pamela Mastropietro, una giovanissima ragazza uccisa con modalità di inaudita ferocia, in seguito i fatti ingiustificabili e gravi di un ragazzo che sopraffatto da un raptus di pura follia ha seminato caos e sparato contro passanti extracomunitari. Entrambi i fatti colpiscono profondamente ognuno di noi; come associazione ci stringiamo al dolore della mamma della giovane ragazza; ed al dolore delle persone colpite dai successivi fatti. Per questo motivo ci siamo sentiti il dovere di organizzare una fiaccolata martedì 6 febbraio 2018 con partenza alle ore 20.30 dai Giardini Diaz, fino a Piazza Cesare Battisti, per condannare ad ogni forma di illegalità e di violenza qualunque essa sia. L’iniziativa l’abbiamo chiamata: "Una luce per Pamela". Non mi posso esimere, altresì, dall’ esprimere le difficoltà che oggi il nostro Paese sta attraversando sullo stato attuale della sicurezza, dell’immigrazione irregolare e incontrollata e dell’illegalità in generale. Dobbiamo tutti insieme tutelare il primato della legge, della sicurezza e dei valori morali del vivere civile, affinchè questi episodi non accadano più. E’ necessario il rispetto delle regole per tutti. Per questo vogliamo mantenere accesa una luce per Pamela perché non ci si dimentichi che quello che è successo a Lei non solo non deve più accadere, ma la tragicità del fatto deve far riflettere ognuno di noi che come afferma il Vescovo di Macerata: "È una morte, quella di Pamela, per la quale l’intera società deve chiedere perdono".
Da queste vicende ognuno di noi ne esce sconfitto e per tentare di far sì che tali accadimenti non succedano più, manteniamo questa luce accesa per Pamela..Per non dimenticare ci ritroviamo martedì ai giardini Diaz!
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Cesare Procaccini Segretario Provinciale del PCI.
"La Federazione provinciale di Macerata del Pci,condanna il raid razzista e fascista avvenuto nella citta' di Macerata ad opera di un esponente di destra gia' affiliato alla Lega di Salvini. Un fatto di una gravita' inaudita contro cittadini inermi “colpevoli” di avere il colore diverso della pelle.
Ciò è il frutto avvelenato di un clima di odio razzista alimentato dalle forze di destra che strumentalizzano il fenomeno ormai annoso dell'immigrazione dagli anni novanta ai giorni nostri che non va mai dimenticato è stata causata dalle guerre imperialiste Usa in Medio oriente e in Africa e dalla scomparsa dei Paesi socialisti in Europa. L'atroce delitto, vittima una ragazza romana avvenuto nella nostra Provincia non puo' in alcun modo giustificare questa azione razzista!
Il Pci esprime vicinanza e solidarietà ai feriti del "raid" che noi consideriamo nostre sorelle e nostri fratelli e invita alla vigilanza la popolazione democratica arginare e prevenire tali fatti razzisti sempre piu' diffusi nel mondo".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Csa Sisma/Centri Sociali Marche/Ambasciata dei Diritti Marche
Trattare quanto successo a Macerata come l’ennesimo caso di cronaca in cui un folle si fa “giustizia” da solo è parte integrante del clima politico, sociale e culturale che stiamo vivendo da anni.
Chi oggi ha sparato per le strade della città ha un profilo politico chiaro: candidato della Lega alle amministrative, tatuaggio che richiama a Terza Posizione in fronte, frequentazioni in vari ambienti di estrema destra, al momento dell’arresto ha fatto il saluto romano con il tricolore legato al collo. Si tratta chiaramente di un’azione di matrice fascista: un fascista ha sparato a persone indifese che passeggiavano.
Un’azione che non è un episodio isolato: da anni militanti di estrema destra nel nostro paese sparano e sono responsabili di gravissimi episodi di violenza contro migranti e non solo.
Quello di oggi è solo l’ultimo, e sicuramente anche il più grave, di una serie di fatti che hanno un’unica origine, che si colloca sulla scia di una serie di atteggiamenti solo apparentemente “innocui”, anche quotidiani, a cui ciascuno di noi è costretto ad assistere a Macerata come altrove.
Stupirsi di quanto accaduto fa parte dello stesso meccanismo di sdoganamento delle ideologie razziste che è in atto nei mezzi di informazione e nel dibattito politico. Se infatti la matrice è chiara anche le ragioni che portano a questi fatti lo sono: nel nostro paese è in atto un meccanismo che alimenta odio razziale a tutti i livelli, la politica ha enormi responsabilità, negarlo, ancora una volta, significa essere complici. E le responsabilità non sono da attribuire solamente a partiti come la Lega, Casa Pound o Forza Nuova che minimizzano o addirittura “rivendicano” e dimostrano solidarietà all’aggressore, ma anche a chi in questi anni ha legittimato queste organizzazioni in nome di una falsa democrazia, dando adito a chi strumentalizza una povera ragazza massacrata per giustificare un fascista che tenta una strage.
Parte dello stesso meccanismo è quello che in queste ore ha portato al completo disinteresse rispetto alle vittime.
Chi lotta tra la vita e la morte, a loro va il nostro primo pensiero, è stato completamente dimenticato e sembra caduto nel dimenticatoio mediatico e del semplicistico dibattito da social.
Ancora una volta le vere vittime sono escluse, private della parola e del racconto. Anche questo, forse soprattutto questo, è sintomo del razzismo dilagante.
Episodi come questi vanno combattuti nel quotidiano, in ogni ambito, non sono sufficienti purtroppo i dati e le statistiche che da soli basterebbero a dimostrare in maniera evidente come quello dell’immigrazione sia un dibattito completamente folle e drogato da un substrato razzista.
La risposta a questi gravissimi fatti deve essere immediata ma non dovrà esaurirsi nella comprensibilissima onda emotiva iniziale, la lotta contro fascismo e razzismo è azione quotidiana, è ricostruzione costante delle condizioni che ne determinano l'inagibilità fisica, politica e culturale nelle nostre città e nelle nostre piazze.
BISOGNA REAGIRE SUBITO CON FORZA E DETERMINAZIONE.
INVITIAMO TUTTI SABATO 10 FEBBRAIO A COSTRUIRE INSIEME UNA GRANDE MANIFESTAZIONE CAPACE DI DARE VOCE E CORPO COLLETTIVO AD UNA REALE OPPOSIZIONE AD OGNI FASCISMO E RAZZISMO".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fp Cisl Marche.
Con la presente la Fp Cisl Marche nel confermare la manifestazione regionale unitaria , davanti al Palazzo della Regione, prevista per lunedi 5 febbraio 2018 alle 9.30 con tutti i lavoratori della Sanita Marchigiana convocati , in assemblea all'aperto ad Ancona, comunica che alla luce dei gravi fatti avvenuti a Macerata sabato scorso i servizi erogati lalla cittadinanza non subiranno sostanziali variazioni.
Una folta rappresentanza di infermieri, operatori socio sanitari, tecnici ed amministrativi in rappresentanza dei circa 2800 lavoratori sara' comunque presente ad Ancona per rivendicare il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro fermo da dieci anni. Buste paga piu' leggere , carichi di lavoro piu' pesanti, non certezza dei riposi ,mancata ancora definizione del problema precariato , ritardi nelle sostituzioni di maternita' e mobilita', sono elementi forti di protesta anche per i lavoratori dell'Area Vasta 3 .
Per questo , pur nel rispetto dei cittadini e della situazione creatasi dopo i noti eventi di sabato, lunedi davanti alla Regione anche le legittime istanze dei lavoratori dell'Area Vasta 3 saranno portate all'attenzione dell'incontro chiesto ai massimi vertici della Regione.
In merito ai fatti odierni, il Rettore dell'Università di Macerata Francesco Adornato ha inviato una comunicazione agli studenti, ai docenti e al personale tecnico amministrativo dell’Università di Macerata: " Cari colleghi tutti, carissimi studenti, anch'io, come voi, ho seguito, e seguo, la vicenda allucinante dello sparatore, ottimamente affrontata e conclusa dalle forze dell'ordine, così come presto altrettanta attenzione ai primi commenti in merito.
Bisogna essere lucidi e freddi, proprio e ancor più in questi momenti di tensione. Nonostante la gravità dei fatti, che hanno provocato panico e che lasceranno tracce profonde nella vita della città, occorre non farsi prendere dall'impeto. Mai come adesso bisognerà riflettere e ragionare profondamente su queste vicende, per pronunciarsi in modo chiaro e deciso. E l'Università ha per definizione tutti gli strumenti per farlo. Proporremo, intanto, confronti con le Istituzioni cittadine e del territorio per rafforzare il senso dell'essere comunità cittadina. Per quanto più direttamente ci riguarda, svolgeremo iniziative all'interno dell'Ateneo per riportare serenità e fiducia tra i nostri studenti e per far prevalere le ragioni del dialogo e della convivenza civile. Rifiutiamo la violenza e gli orrori da qualunque parte provengano e operiamo per formare giovani alla cittadinanza, alla partecipazione, alla democrazia e alla responsabilità".
"A Macerata, questa mattina, sono accaduti fatti gravi che potevano avere conseguenze ancora più tragiche" ha dichiarato invece Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, commentando la caccia all'uomo di colore compiuta da una persona armata in apparente rappresaglia per il truce omicidio di Pamela Mastropietro e che al momento dell'arresto si è avvolto in una bandiera italiana e ha fatto il saluto romano. "A un atto di barbarie, come ha detto lo zio di Pamela, non si risponde con altrettanta barbarie. Si risponde accertando i fatti e punendo i responsabili individuali con pene adeguate alla gravità del reato", ha aggiunto Marchesi.
"Purtroppo il clima di odio che circola nel paese alla vigilia della campagna elettorale non prelude a nulla di buono. C'è chi l'odio, anzichè contrastarlo, lo semina, favorendo e persino giustificando episodi come questo. Speriamo che da oggi ognuno sia consapevole delle parole che usa e dell'effetto che possono suscitare", ha concluso Marchesi.
Per i candidati marchigiani del M5s Donatella Agostinelli, Patrizia Terzoni, Andrea Cecconi, Daniela Tisi e Mauro Coltorti “E’ sconcertante quanto accaduto oggi a Macerata. L’episodio si commenta da sé, e deve ricordarci a tutti che l’odio razziale va condannato sempre e comunque e in ogni sua forma ed esternazione. Altrettanto disarmante è però il comportamento di certa parte della politica che strumentalizza l’accaduto prendendo le difese del ragazzo autore del folle gesto: a forza di aizzare gli animi in modo becero e verbalmente violento, i risultati che si ottengono sono questi.
Quando succedono queste cose non c’è una parte politica che vince e una che perde: da questo triste sabato usciamo tutti sconfitti. Per tale motivo tutti coloro che sono candidati al prossimo Parlamento dovrebbero avere fissa come stella polare del proprio impegno politico la non strumentalizzazione a fini elettorali e propagandistici di certi accadimenti. In questa triste vicenda, l’unico plauso va alle nostre forze dell’ordine che con grande professionalità sono riuscite a intervenire in tempo utile prima che accadesse l’irreparabile. Per il resto, certi gesti vanno condannati senza tentennamenti. E chi cerca di giustificarli ancora di più”.
È stato un Consiglio Direttivo allargato, quello tenuto lo scorso mercoledì 31 gennaio ad Ancona presso la Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, che ha visto la partecipazione di una rappresentativa di vari ordini, della RPT e della Federazione dell’Umbria, nonché del Presidente della Rete Nazionale delle Professioni Tecniche e del CNI Armando Zambrano e di Raffaele Solustri Consigliere CNI delegato al sisma e componente dell’Osservatorio Nazionale per la ricostruzione.
All’ordine del giorno temi importanti come lo stato della Ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito le regioni del centro Italia e la nuova Legge Sismica approvata dal Consiglio Regionale delle Marche a dicembre del 2017.
Provvedimento, quest’ultimo, su cui in più occasioni gli ordini provinciali e la federazione regionale hanno espresso motivate perplessità, proponendo in varie sedi istituzionali correttivi per sanare le criticità evidenziate.
La riunione è stata, altresì, un’utile occasione di confronto e dialogo a tutto tondo con il Presidente Zambrano sul ruolo delle professioni tecniche in questa fase delicata e importante per le Marche, sullo stallo dei Lavori Pubblici e sulle potenzialità offerte dal Piano nazionale Industria 4.0.
In conclusione il Presidente della Federazione Ordini Ingegneri Marche Massimo Conti, ha proposto ai presidenti degli ordini provinciali di predisporre, nei prossimi giorni, un documento per evidenziare i numerosi problemi ancora irrisolti su ricostruzione e legge sismica, da portare all’attenzione di tutti i candidati marchigiani alle prossime elezioni politiche di marzo.
Il Luogotenente Carica Speciale Diego Crovace è il nuovo comandante della Tenenza di Porto Recanati, che sostituisce il Luogotenente Carica Speciale Luciano Giacò, prossimo al congedo dopo aver guidato la Tenenza per ben undici anni.
Il passaggio di consegne è avvenuto il primo febbraio durante una breve cerimonia alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Amedeo Gravina e del Comandante della Compagnia di Civitanova Marche, Capitano Raffaele Del Vecchio.
Il Luogotenente Carica Speciale Diego Crovace, laureato in economia e commercio, 54 anni, di origine tarantina, coniugato con due figli, ha prestato servizio al Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma, al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Macerata, dove ha comandato la sezione verifiche per oltre 10 anni, ed infine alla Compagnia di Macerata, dove ha comandato la Sezione Operativa per 9 anni.
Fotografi maceratesi alla conquista del mondo in questo periodo e dopo aver pubblicato le meravigliose foto, calde e sature di colori indiani di Valentino Paoletti ( qui ) due settimane fa, in questi giorni ci stanno arrivando quelle altrettanto belle di Andrea Giandomenico, fotoamatore di Montecosaro, con paesaggi diametralmente opposti, fatti di laghi ghiacciati e distese innevate, provenienti dal nord della Lapponia, fino a raggiungere il tetto d'Europa, inteso latitudine, di Nordkapp.
Dopo l'Islanda e le isole Lofoten, con una parentesi in un parco americano, Giandomenico è tornato in cerca di foto nel circolo polare artico, che ci confida amare particolarmente: "Mi affascinano questi posti cosi freddi e sperduti, dove sembra tutto surreale. Piccoli paesini di appena 40 anime. Case colorate, distanti anche un chilometro l'una dall'altra, che con i loro rossi accesi contrastano con il bianco del paesaggio in cui sono immerse e sembrano abbandonate dal mondo. Mi piacciono questi posti in cui regna il silenzio e l'unico rumore che senti è quello del vento, freddissimo".
A livello di temperature, il fotografo riferisce di viaggiare ad una media di 10-15 gradi sottozero, con picchi veramente elevati che hanno raggiunto persino i -37, come testimoniato dalla foto del cruscotto del mezzo con cui si muovono, pubblicata sul proprio profilo social.
"Le foto quà sono incredibili - continua Giandomenico - abbiamo un periodo di luce molto ristretto con l'alba alle 10 e il tramonto alle 15. Non si riesce a descrivere la bellezza di questi paesaggi. Sembra di vivere nelle fiabe. E' meraviglioso trovarsi sopra ad un lago ghiacciato a fotografare il sorgere del sole, oppure uno spettacolare tramonto. Dove sembra ci sia il nulla, puoi trovare tutto".
E' particolarmente entusiasta il fotoamatore anche per l'esperienza vissuta a Capo Nord, dove il suo gruppo è stato uno dei primi fortunati al mondo, a detta del personale, a fotografare l'aurora boreale da quella falesia che rappresenta il punto più settentrionale d'Europa, anche perché la sua apertura serale è attiva solamente dal marzo scorso e solo con determinate condizioni climatiche.
A questo punto, dato che le foto che abbiamo ricevuto solo solamente un anticipo, scattate quasi sempre con lo smartphone, attendiamo il ritorno in Italia di Giandomenico per gustare a pieno la bellezza delle sue foto professionali, raccolte negli svariati gigabyte di schede di memoria ed hard disk.
"Non siamo abusivi ma terremotati", "Terremotati sì, perseguitati no": sono questi alcuni degli slogan di una nutrita rappresentanza di terremotati che si è radunata questo pomeriggio nella Sala polifunzionale "Annalena Tonelli" di Caldarola per chiedere la modifica di quello che ormai impropriamente viene definito il "decreto salva Peppina" che rischia di lasciare senza un tetto oltre 1200 persone.
L'occasione era quella della presentazione del progetto per la costruzione della nuova scuola di Caldarola, alla quale avrebbe dovuto partecipare anche il commissario straordinario per il terremoto Paola De Micheli. Che però all'ultimo minuto non si è presentata.
L'annuncio è stato dato dal sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti ed è stato accolto da sonore bordate di fischi da parte dei manifestanti. Un impegno improvviso avrebbe impedito a De Micheli di partecipare all'incontro. Forse lo stesso impegno che le fece rinunciare a un incontro in Prefettura a Macerata il 4 novembre scorso: anche in quell'occasione era stata preannunciata una manifestazione di protesta e De Micheli annullò l'appuntamento. Presenti, invece, il presidente della Regione Luca Ceriscioli e l'assessore Angelo Sciapichetti.
Fra l'altro, il commissario aveva già detto no a un incontro con alcuni sindaci del territorio che avevano chiesto di poterla incontrare a Caldarola proprio per discutere del decreto salva Peppina. A comunicarlo è stato il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che spiega "Anche a nome di altri sindaci del territorio, avevo chiesto di poter incontrare il commissario straordinario alla ricostruzione, on. Paola De Micheli, per parlare delle problematiche relative al così detto "Decreto Salva-Peppina". L'occasione, vista la partecipazione annunciata del commissario, poteva essere quella dell'iniziativa in programma oggi a Caldarola.
Non saremo ricevuti in questa occasione, ma c'è la promessa di un incontro a breve. Tuttavia, senza aggiungere commenti, riporto di seguito alcuni passaggi della lettera che il commissario De Micheli ha inviato questa mattina in risposta alla nostra richiesta. "La norma in questione, recentissimamente introdotta nel d.l. n. 189/2016 dalla legge di conversione del d.l. n. 147/2017, è frutto di un intenso e approfondito dibattito parlamentare sollecitato dalle esigenze dei territori e dei cittadini trovatisi privi di sistemazione abitativa per effetto del sisma, e che – come è noto – le camere sono state sciolte in data 27 dicembre 2017, di modo che nessun ulteriore intervento normativo è ragionevolmente ipotizzabile, almeno nei prossimi mesi.
Ci tengo a sottolineare che la norma in oggetto è finalizzata a consentire ai soggetti interessati di avvalersi degli ordinari strumenti amministrativi per la realizzazione di manufatti temporanei e/o precari, come già previsti dal T.U. Dell'edilizia, con modalità e tempistiche agevolate e adeguate alle esigenze degli interessati, tenuto conto dei tempi e delle difficoltà prevedibili per la ricostruzione delle abitazioni distrutte o danneggiate.Ti ricordo che anche in occasione del citato dibattito parlamentare non è stata mai esplicitamente proposta l'idea di introdurre per i manufatti precari una deroga indiscriminata alle vigenti normative urbanistiche. Questo soprattutto tenendo conto dei tempi prevedibilmente non brevi della eventuale permanenza in loco di edifici privi dei requisiti minimi di sicurezza (con gli intuibili rischi in caso di nuove scosse) nonché inadeguati dal punto di vista igienico-sanitario (il che, a tacer d'altro, non gioverebbe al decoro e al rilancio dei territori interessati)".
Si tratta di episodi che purtroppo ogni tanto si ripetono, segno che c'è totale disinteresse da parte di qualche proprietario di cane, in questo caso Pitbull, verso le più elementari regole di gestione dell'animale e della civile convivenza.
Il fatto è successo in serata, esattamente alle 19:20, come descritto nel post di denuncia del malcapitato proprietario del cane aggredito, quando passeggiando sull'arenile nord, il suo meticcio di piccola taglia, dal peso di circa 10 chili, è stato attaccato e morso al collo da un ben più robusto pitbull, lasciato colpevolmente libero dalla proprietaria e della museruola nemmeno a parlarne.
"Il mio cane è stato appena ferito al collo - ci racconta il proprietario del meticcio che abbiamo contattato - poca cosa per fortuna, ma solo perché l'ho staccato da terra con il guinzaglio. Quello che mi ha fatto arrabbiare molto è che nonostante le mie grida di aiuto, la padrona del cane si portava ragione, dicendo che se mi avesse visto avrebbe legato il suo cane, come se portare a spasso certe razze sciolte fosse la cosa più naturale del mondo".
Sono state avvertite anche le forze dell'ordine ma, da quanto ci viene riferito, i carabinieri hanno dirottato la chiamata alla Polizia Municipale che purtroppo non aveva personale disponibile da poter mandare sul posto.
"La gente deve sapere e capire - conclude l'uomo - che i cani vanno tenuti in un certo modo e te lo dice uno che ama gli animali follemente".
Il Servizio Sanità delle Marche ha avviato una serie di misure per verificare i rapporti di lavoro precario e pianificare le modalità operative che porteranno all'emanazione di linee guida regionali per le assunzioni.
In una riunione tra i dirigenti della Sanità e i responsabili degli uffici del personale è stata messa in comune la banca dati per individuare le caratteristiche previste dalla Legge Madia e dalle varie circolari. Le aziende stanno incrociando ed accorpando le informazioni sui singoli contratti. La Regione ha invitato le 4 aziende (Asur, Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona, Marche Nord e Inrca) a fornire il censimento nel minor tempo possibile. L'operazione apre la strada ai piani triennali di assunzioni che vanno dal 2018 al 2020. La Regione Marche condivide con i sindacati l'impegno per dare stabilità al sistema tanto che negli obiettivi 2017 per i direttori generali era previsto quello di ridurre il precariato in favore del tempo indeterminato, Previsto un incontro con sindacati.
(Fonte Ansa)
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma della comunità "Pars" dove la giovane Pamela Mastropietro era ospitata.
"In merito alle notizie apparse sulla tragica morte di Pamela riteniamo opportuno precisare quanto segue.
Abbiamo piena fiducia negli organi inquirenti, a cui abbiamo dato tutte le informazioni richieste; non intendiamo lasciare la linea di riserbo, per motivi di rispetto e riservatezza nei confronti della famiglia e dei nostri ospiti. Vogliamo comunque esprimere di nuovo cordoglio e vicinanza ai familiari, di cui comprendiamo appieno i sentimenti di dolore, sconforto e rabbia per l'accaduto.
Ci sembra necessario rilevare quanto i fatti portino in primo piano la tragica sottovalutazione del problema droga nel nostro paese: la sua diffusione è la vera causa della devastazione di mente e fisico dei nostri giovani e delle loro famiglie.
La legislazione è inadeguata: non consente una vera repressione dello spaccio, che avviene ovunque nelle nostre città, non promuove una prevenzione efficace nelle scuole e nelle famiglie, non sostiene la cura precoce e specialistica di chi ha questo tipo di problema. La droga oggi è un tabù; non se ne può parlare, non si hanno certezze a riguardo, se se ne parla, tutto è un'opinione come un'altra. Non conta l'allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità; la cultura prevalente ha normalizzato l’uso delle droghe, senza pensare agli effetti negativi che questo ha sui giovani che finiscono per sottovalutare il pericolo. Non si vede, non si dice o si fa troppo poco nelle scuole e sul territorio per porre rimedio allo sfacelo a cui vanno incontro i nostri giovani sotto l'effetto di queste sostanze; si preferisce tacere e nascondere, sperando che il problema passi da solo; intanto le famiglie interessate non sanno che fare, sono spesso sole ed emarginate; i servizi per le dipendenze agiscono con risorse sempre più scarse.
Le comunità spesso sono lasciate sole a fronteggiare situazioni e casi molto difficili; nonostante l'aiuto che a volte ci viene prestato da forze dell'ordine e servizi di soccorso, che ringraziamo, la legislazione pone limiti chiari e non consente di trattenere nessuno contro la propria volontà nelle comunità terapeutiche; il principio in generale è giusto, ma sarebbe necessario prevedere per legge alternative in altre strutture per casi particolari.
Da oltre trent'anni la Pars lotta contro la droga e i suoi effetti devastanti, con successi e insuccessi, come è inevitabile. Abbiamo richieste di ingresso provenienti da tutta Italia, tanto che non riusciamo a soddisfarle con i pochi posti che la Regione ci concede.
Senza norme e investimenti adeguati, senza un'azione coerente ed efficace di tutti gli organismi (scuola e enti locali, forze dell'ordine e magistratura, servizi sociali e sanitari), il sostegno di mass media e opinione pubblica, la battaglia contro la droga non si può vincere, sono troppo forti le mafie che si arricchiscono con lo spaccio, il crimine e la ricerca dello sballo a tutti i costi".
La Run, presente a Macerata dal 2012 e rappresentante in diversi organi di ateneo e dipartimenti, ha rinnovato il proprio direttivo, mercoledì 31 gennaio 2018 con il congresso al Creahub di Macerata, in Via Antonio Gramsci 29.
Alla presenza dei numerosi soci dell’associazione, i candidati si sono presentati e a maggioranza sono state votate Agnese Perfetti nel ruolo di presidente e Michela Visceglia nel ruolo di coordinatrice. A comporre il direttivo ci saranno anche Enrico Giambuzzi (vice presidente), Valerio de Luce (vice coordinatore) e Gianluca Nozza, (tesoriere-segretario) e delegato alla comunicazione.
"Sebbene ci saranno momenti difficili, dobbiamo continuare a essere presenti e non scoraggiarci. Il nuovo anno sarà impegnativo e denso di appuntamenti che ci chiameranno a essere protagonisti in prima linea. Il mio obiettivo, da presidente di questa associazione sarà continuare a chiederci chi siamo per dare un’identità sempre più chiara alla nostra associazione, con lo sguardo puntato sia all’università che alla città, per far divenire Macerata sempre più accessibile, accogliente ed a misura di studente” afferma la neo presidente Agnese Perfetti.
Michela Visceglia, neo coordinatrice aggiunge: “Platone sosteneva che la polis fosse tanto simmetrica quanto il corpo umano: se si rompe un braccio, è tutto il corpo che ne risente, si prova dolore con la mente oltre che strictu sensu. Il corpo intero non riesce più a svolgere una funzione, non è più un intero completo e perfetto. È così che anche noi siamo una piccola polis, se si rompe un arto all'interno di essa, tutto il corpo si mette in movimento per poterlo rigenerare e tutti insieme, come i legamenti, le vene e la mente di un corpo solo, lavoriamo affinché tutto funzioni al meglio. Coordinare questo lavoro di rifinitura di questo magnifico corpo, che è la RUN può solo essere un onore e ringrazio i miei "arti" per aver creduto in me”.
Il congresso è terminato con un momento di festa, occasione per brindare e congratularsi con il nuovo direttivo e per confrontarsi sui progetti futuri.
Per chi volesse ricevere maggiori informazioni riguardo all’associazione e fosse interessato a farne parte può contattarci su questi indirizzi: Agnese Perfetti : 346 611 2903; agnese.perfetti3@gmail.com; Michela Visceglia : 345 075 1747; michela.visce2407@gmail.com