Attualità

San Severino, sopralluogo del Sindaco nel cantiere della scuola temporanea di via D'Alessandro

San Severino, sopralluogo del Sindaco nel cantiere della scuola temporanea di via D'Alessandro

Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha effettuato un sopralluogo nel cantiere di via Lorenzo D’Alessandro, nel rione Di Contro, dove si sta realizzando l’edificio temporaneo ad uso scolastico destinato ad ospitare 14 classi, un’aula multimediale, un refettorio e alcuni locali di servizio. L’impresa appaltatrice dopo le opere di scavo ha avviato quelle di fondazione. “Vedere uomini e mezzi al lavoro ci fa guardare avanti con fiducia – commenta il sindaco, Rosa Piermattei – Il cantiere è stato aperto da pochi giorni ma l’impresa sta lavorando celermente per portare a compimento l’opera”. Le opere sono state affidate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alla Mastrosimone Costruzioni, per un importo di 1.167.973,10 euro comprensivo degli oneri per la sicurezza e al netto dell’Iva. Il Comune di San Severino Marche partecipa con una propria quota di 415.063,10 euro.    

08/02/2018 15:01
L'uomo di Elcito protagonista a Macerata

L'uomo di Elcito protagonista a Macerata

Tocca anche Macerata il tour promozionale del romanzo di Maximiliano Cimatti, "L'uomo di Elcito", un epopea "western" tutta marchigiana tra briganti e soldati, che farà tappa alla Libreria Feltrinelli domenica prossima 11 febbraio alle ore 18:00, con ingresso libero. Maximiliano Cimatti, originario di Ravenna ma trapiantato da qualche anno nelle Marche è l'autore di vari racconti apparsi in antologia e nel 2016 ha vinto il primo premio al concorso letterario Luciano Pittori. "L'uomo di Elcito" è il suo primo romanzo, ambientato proprio tra le colline della sua terra d'adozione. "Mi sono innamorato delle Marche sin dalla prima visita - racconta Cimatti - questi territori sono stati lo sprone per un cambio di vita radicale e la prima fonte d'ispirazione per il romanzo". Ambientato nel 1866, narra della caccia all'imprendibile brigante Olmo Carbonari. Una missione ossessiva per il sergente del Regio Esercito Anselmo Toschi, che diventa anche la ricerca del senso di una vita, del destino, dei sogni. Il romanzo, che per forza espressiva e influenze è già stato avvicinato dalla critica a "Cuore di Tenebra", risente certamente degli influssi dei romanzieri anglosassoni così come del mito della frontiera americano. Le Marche, alla fine dell'Ottocento, erano davvero una terra di frontiera, dove il cambio di padroni (dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia) non aveva modificato affatto le condizioni di vita degli abitanti. Negli anni in cui è ambientato il romanzo la prima traccia di modernità arrivò proprio con la ferrovia, in grado di accorciare le distanze geografiche e imporre un nuovo ritmo alla vita delle colline, generando anche la nascita di nuovi paesi, esattamente come stava accadendo oltreoceano.

08/02/2018 11:05
Incontro con il commissario De Micheli su Salva Peppina: modifiche rinviate al prossimo parlamento

Incontro con il commissario De Micheli su Salva Peppina: modifiche rinviate al prossimo parlamento

 Incontro questo pomeriggio a palazzo Chigi sul tema del decreto cosiddetto "Salva Peppina", sulla regolarizzazione delle casette abusive per i terremotati, tra il commissario alla ricostruzione onorevole Paola De Micheli, il suo staff tecnico e una delegazione dell'associazione di terremotati "La nostra terra trema, noi no", composta da Diego Camillozzi, Carlo Chiarolla, Ludvina Cinti ed il tecnico ingegner Roberto Di Girolamo. "Usciamo dal confronto con certezze, non purtroppo sufficienti a definire il caso di specie ma comunque certezze. Il commissario ha spiegato che essendo stato sciolto il parlamento, le norme attuali del decreto non possono essere modificate sino a quando il nuovo parlamento non si riunirà prima del prossimo 23 marzo – hanno specificato i componenti dell'associazione – è stato specificato che le norme 'Salva Peppina' sono nate stabilendo determinati criteri, stimando una casisistica di circa 300 case abusive, di cui circa 200 sono state ritenute sanabili con la nuova norma. I numeri reali invece si sono rivelati di molto superiori, il problema si è dunque spostato in ordine di grandezza". Il commissario De Micheli si è impegnata ad inserire nella relazione sullo stato della ricostruzione, che presenterà al parlamento neo-eletto a fine marzo, il problema del cosiddetto "abuso di necessità", delle persone terremotate che non hanno voluto lasciare la loro terra. "Ha affermato che investirà il nuovo parlamento del problema – proseguono i componenti dell'associazione – è stato sollevato anche il problema degli abusi strutturali, che impediscono la presentazione dei progetti di ricostruzione. Abbiamo presentato un documento con alcuni rilievi tecnici, che è stato apprezzato dai tecnici della struttura commissariale". Dal colloquio con l'onorevole Paola De Micheli, il gruppo de "La terra trema noi no", ha appreso del prolungamento dello stato di emergenza: "E' stato detto che ci sarà un prolungamento dello stato di emergenza almeno sino a fine agosto, in quanto le ordinanze di Protezione civile, non consentono di superare i sei mesi di proroga. Sono giunte rassicurazioni che l'attuale regime del contributo di autonoma sistemazione, non subirà nessuna modifica, rispetto a quello vigente. Saranno riaperti i termini, in centri dove ancora la situazione non è definita, per la richiesta di soluzioni abitative di emergenza o per l'assegnazione degli alloggi Erap, acquisiti dalle Regioni. Continueremo ad essere vigili ed attivi, per poter giungere ad una soluzione positiva, di questo problema che incombe su tante famiglie, togliendo loro la serenità, dopo che hanno perso tutto a causa del sisma".  

07/02/2018 18:14
Cordoglio nel mondo sanitario per la scomparsa della dottoressa Graziella Caporicci

Cordoglio nel mondo sanitario per la scomparsa della dottoressa Graziella Caporicci

Profondo cordoglio a Tolentino per la scomparsa della dottoressa Graziella Caporicci. La dottoressa Caporicci aveva 61 anni ed era medico di base a Tolentino e Serrapetrona. Si è spenta in ospedale a Bologna a seguito di una inesorabile malattia. Lascia le figlie Francesca e Federica, la mamma Maria Pia, i nipoti Luca e Alessandra. La camera ardente è stata allestita presso la Sala del Commiato Terracoeli di Tolentino. I funerali si svolgeranno venerdì 9 febbraio alle ore 15 nella chiesa dello Spirito Santo a Tolentino. 

07/02/2018 17:47
Civitanova, nuovo incontro a Palazzo Sforza sul gioco d’azzardo

Civitanova, nuovo incontro a Palazzo Sforza sul gioco d’azzardo

Hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni, i rappresentanti del SERT, le Forze dell’Ordine, associazione MOICA, associazione le sentinelle del mattino. La riunione è stata molto partecipata anche da parte dei Comuni invitati ed erano presenti: Montecosaro, Potenza Picena, Montelupone, Montegranaro, Montefano, Recanati. Per il Comune di Civitanova erano presenti: l’assessore Barbara Capponi, il consigliere Monia Rossi, il consigliere Vincenzo Pizzicara. Gli interventi hanno puntato i riflettori sulla presa di coscienza che c’è un problema e che è reale ma che per molto tempo non è stato riconosciuto come tale, per questo si è dato molto spazio ad esperti ed operatori sul campo delle dipendenze. Il dottor Giuli ha sottolineato come ci siano voluti 5 anni per inserire il gioco d’azzardo patologico nel piano DEA. E per lungo tempo il SERT si è trovato a curare delle persone senza che la loro patologia venisse riconosciuta ufficialmente. Ha rimarcato il fatto che anche su questo verte il tavolo sulla sicurezza aperto in Prefettura e l’esigenza di costruire una rete. Mentre il dottor Nanni ha sottolineato come il fenomeno sia percepito ma poco studiato e i ragazzi vivano in un ambiente che sta normalizzando una situazione pericolosa per loro e per l’intera società. Il Comandante dei Carabinieri Marinelli ha invece evidenziato come il Gioco d’azzardo si intrecci con una serie di altri reati, come ad esempio le rapine, e che la situazione è molto delicata in quanto ci sono anche molti arrivi da fuori provincia. Il dottor Flamini, responsabile dell’Ambito, ha sottolineato come ci sia ipocrisia da parte dello Stato e come si sia rimangiato quanto stabilito nella conferenza Stato Regioni prorogando le licenze in scadenza per l’esigenza di raccogliere velocemente 1 miliardo e 300 milioni. Ha parlato anche della legge regionale sul gioco d’azzardo, mettendo la regione Marche non tra quelle virtuose che hanno preso una posizione forte (come, ad esempio, la regione Piemonte). È necessario infatti rivisitare la legge Regionale che così come è formulata non aiuta le Amministrazioni Comunali a mettere in atto azioni incisive contro il gioco d’azzardo. "Il fenomeno è estremamente complesso – ha dichiarato Barbara Capponi - e abbiamo ritenuto opportuno confrontarci con diversi attori per avere il loro feedback al fine di intervenire in modo coordinato ed intelligente per affrontare il problema. Gli interventi saranno sicuramente non solo di tipo normativo ma anche educativi e coinvolgeranno non solo le fasce patologiche ma anche la cittadinanza tutta”. Soddisfatta per l’ampia partecipazione e per i risultati ottenuti dalla giornata di oggi anche il consigliere Monia Rossi che annuncia i prossimi incontri: il primo, a breve, che riguarda le commissioni congiunte tra servizi sociali, commercianti, associazioni di categoria ed esercenti e un nuovo incontro tra comuni ed esperti  tra un mese. Mentre, il 26 febbraio sarà la Giornata dedicata alla lotta al Gioco d'Azzardo Patologico .

07/02/2018 14:43
Macerata: la collaborazione come chiave per la gestione del gioco d’azzardo

Macerata: la collaborazione come chiave per la gestione del gioco d’azzardo

A gennaio si sono tenuti a Macerata i corsi di formazione Astro rivolti al personale delle sale da gioco come previsto dall’ordinanza regionale approvata nel gennaio 2017. L’obiettivo di questi corsi è aumentare le competenze del personale impiegato nelle sale da gioco trattando temi quali: il divieto di accesso al gioco per i minori, le norme antiriciclaggio, conoscenza della normativa in materia di gioco, risorse e strumenti utili a individuare ed intervenire su comportamenti a rischio di dipendenza patologica. Questa iniziativa ci offre l’opportunità per un ragionamento più ampio sul tema del gioco in Italia e nel nostro territorio. La regolamentazione del gioco d’azzardo nel nostro Paese sembra muoversi a due velocità. Da un lato abbiamo le norme relative ai siti di gioco a distanza, grazie alle quali gli operatori in possesso di regolare licenza sono obbligati ad offrire un servizio che rientri entro determinati criteri, dall’altra, invece, si trovano le sale da gioco e gli apparecchi slot presenti sul territorio, per i quali manca un’organica regolamentazione a livello nazionale. Le amministrazioni locali sono quindi lasciate in qualche modo sole a riordinare un settore tanto critico quanto complesso. Se le preoccupazioni correnti in merito al gioco d’azzardo si concentrano sugli aspetti come il rischio per le fasce più deboli della popolazione, l’aumento della spesa in materia di scommesse e la diffusione delle patologie da gioco compulsivo, i casinò online hanno già trovato misure e modalità utili a limitare questi pericoli. Innanzitutto, solo i soggetti maggiorenni possono aprire un conto di gioco e, grazie al fatto che agli utenti viene chiesto l’invio di una copia del documento di identità, è davvero difficile aggirare questo primo filtro. In secondo luogo, i giocatori online hanno la possibilità di stabilire limiti di deposito settimanali che permetto di introdurre un controllo automatico sul proprio livello di spesa. Infine, grazie ai bonus senza deposito e alle versioni Demo dei giochi, gli utenti hanno la possibilità anche di giocare gratuitamente senza dover necessariamente attingere al proprio denaro. L’attuazione di misure simili sugli apparecchi slot e nelle sale giochi presenti sul territorio appare invece più complessa. La Regione Marche si è attivata da tempo, approvando nel gennaio 2017 un’ordinanza per disciplinare la prevenzione ed il trattamento del GAP (gioco d’azzardo patologico). In quella misura si prevedevano regole relative alla distanza degli esercizi con slot dai luoghi sensibili e agli orari di apertura e al divieto di pubblicità. Accanto a questi divieti erano anche previste attività di sensibilizzazione a favore dei giovani e di formazione e di responsabilizzazione degli esercenti. Ai Comuni poi spettava approvare i relativi regolamenti per l’attuazione delle direttive e molti hanno scelto una via che non fosse solo di imposizione di divieti ma anche di dialogo con tutti i soggetti coinvolti. Macerata come anche Civitanova Marche, Ancona e più recentemente Jesi si sono infatti rese conto che le ordinanze non sempre raggiungono gli obiettivi di contrasto al Gap che si propongono e, anzi, rischiano di danneggiare l’economia locale. Questi comuni hanno quindi preferito organizzare tavoli di confronto tra amministrazioni e associazioni di categoria che permettessero di trattare il tema del gioco in modo più organico e integrato, preoccupandosi sia di tutelare i cittadini a rischio, sia di non danneggiare le imprese locali con conseguente perdita di posti di lavoro. Il tema è serio e complesso: se da una parte è indiscutibile che il gioco patologico sia una delle nuove emergenze sociali da affrontare, è vero anche che i dati del 2017 dimostrano come le misure restrittive dei Comuni non abbiano sortito l’effetto sperato. Le statistiche dello scorso anno ci dicono che limitazioni dell’orario di funzionamento degli apparecchi di gioco e distanziometri non hanno ridotto la spesa nel gioco d’azzardo. Ben vengano quindi le attività di formazione per gli operatori tenutesi a Macerata e di sensibilizzazione per i giovani previste dal piano regionale; forse una maggiore educazione sul gioco responsabile e sul come godere di questa forma di intrattenimento con moderazione è veramente la direzione da seguire per il futuro.  

07/02/2018 14:23
Il ministro Orlando a Macerata in visita ai feriti della sparatoria - VIDEO

Il ministro Orlando a Macerata in visita ai feriti della sparatoria - VIDEO

Questa mattina il Ministro della Giustizia Andrea Orlando è arrivato in visita all'ospedale di Macerata per verificare di persona la situazione a seguito degli eventi della scorsa settimana. "Credo che sia giusto che le istituzioni in questo momento ribadiscano che in questo Paese non c'è spazio per chi pensa di poter fare presunta giustizia da solo, non c'è spazio per i fascisti, per i razzisti, per i nazisti e, chiunque minimizza quello che è accaduto va indirettamente a giustificarlo. Bisogna andare oltre qualsiasi divisione politica e cercare di ostacolare fenomeni di violenza simili che vanno a destabilizzare la nostra coscienza democratica". Questo il commento di Orlando che ha poi concluso: "La lotta alla xenofobia e al razzismo deve essere fatta a prescindere dal partito cui si appartiene e l'ideologia politica in quanto è un qualcosa di cui andrebbe a giovarne l'intera società". Poi il ministro è andato in Procura e ha incontrato il procuratore Giovanni Giorgio.  "Lasciate lavorare i magistrati", ha detto al termine dell'incontro. "Un colloquio per far arrivare agli uffici di Macerata un messaggio mio personale e del Ministero. Bisogna garantire ai magistrati di questa realtà di poter lavorare con la giusta serenità nell'interesse della giustizia e della verità". "Ci sono molti segnali inquietanti - ha aggiunto infine - e io credo che non debbano essere sottovalutati". Orlando ha invitato "tutti, tutti i democratici e tutte le istituzioni a non sottovalutare, ad andare oltre le divisioni politiche" per ribadire che "in questo momento in Italia non c'è spazio per chi pensa di poter fare presunta giustizia da solo in modo folle. Non c'è spazio per i fascisti, non c'è spazio per i razzisti, non c'è spazio per i nazisti". "E chiunque minimizza, relativizza e giustifica - ha aggiunto a margine della sua visita ai feriti del raid xenofobo di Luca Traini - rischia di diventare obiettivamente complice".

07/02/2018 13:51
San Severino, firmata dal sindaco la prima revoca dell'ordinanza di inagibilità di un edificio con danni lievi

San Severino, firmata dal sindaco la prima revoca dell'ordinanza di inagibilità di un edificio con danni lievi

Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale, nel gennaio dello scorso anno, aveva imposto il divieto di accesso a un immobile reso inagibile dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. L’immobile, una casa singola di proprietà di una settempedana, aveva subito danni lievi ed era stato classificato come edificio “B” con scheda Aedes redatta dai tecnici comunali. Nel luglio 2017 sono iniziati i lavori di riparazione e rafforzamento che si sono poi conclusi nelle scorse settimane come comunicato all’ufficio Sisma dall’ingegner Marcello Muzi, tecnico incaricato dalla proprietà di progettare il recupero. “Finalmente si comincia a muovere qualcosa e sono contenta che, ancora una volta, il nostro Comune abbia rispettato i tempi rapidi che i cittadini ci hanno sempre richiesto - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei. Vorrei ringraziare chi ha eseguito il recupero e complimentarmi con la proprietà e il progettista. Stiamo facendo di tutto perché si torni alla normalità nel più breve tempo possibile. La mia più grande speranza, ora, è di poter vedere, con l’inizio della primavera, tante gru in città”.      

07/02/2018 13:33
La PARS sulla vicenda di Pamela: "Si può sempre migliorare ma il nostro metodo di lavoro non va cambiato"

La PARS sulla vicenda di Pamela: "Si può sempre migliorare ma il nostro metodo di lavoro non va cambiato"

Riceviamo e pubblichiamo dalla Cooperativa Sociale PARS "Pio Carosi" Onlus La triste vicenda di Pamela ha suscitato tante reazioni, di cui una particolarmente deplorevole (la sparatoria), ed ha posto tanti interrogativi, alcuni dei quali riguardano il modo con cui funzionano le comunità e come possono agire in casi come questo. Proviamo a chiarire, fin dove è possibile, il contesto di questa vicenda. Quando un servizio chiede l'ingresso in una comunità residenziale di una persona significa che ha già tentato di realizzare tutta una serie di interventi ambulatoriali che si sono dimostrati infruttuosi. E' come quando il medico di base o lo specialista chiede il ricovero in ospedale, lo si fa solo quando altri interventi non sono più utili. In comunità Pamela, come tutti gli utenti, è stata seguita personalmente da un operatore di riferimento, da uno psicologo e da un medico psichiatra; nel suo caso, anche per la giovane età, il rapporto con la famiglia è stato particolarmente intenso e frequente: in tre mesi ci sono state numerose telefonate, una relazione scritta sul suo percorso di comunità, tre incontri in comunità da parte dei familiari con puntuali aggiornamenti, altri giorni passati con la famiglia vicino alla comunità, una visita medica specialistica sempre su richiesta della famiglia. Inoltre, in accordo con i familiari, l'equipe aveva deciso un calendario di incontri di Pamela con la mamma in comunità. Alla luce dei fatti, tutto ciò, nonostante gli ultimi tentativi di dissuadere Pamela dall'andarsene, non è stato sufficiente a trattenerla dall'andare verso la morte. Ci si chiede ovviamente se si poteva fare di più. Si può sempre migliorare, ma quasi trent'anni di esperienza e le tante persone che abbiamo avuto ed abbiamo in cura con buoni risultati (migliaia i casi trattati, lunghe liste di attesa per l'ingresso) ci dicono che il nostro metodo di lavoro non va cambiato nei punti fondamentali: la proposta di un nuovo stile di vita che si confronta ogni giorno, attraverso educatori, medici e psicologi, con la libertà delle persone che ancora sentono fortemente l'attrazione delle sostanze e che devono imparare a fronteggiare le loro debolezze. La tentazione della fuga per i nostri ospiti, per il tipo di patologia che hanno, è di ogni giorno, ma le tante ragioni per uscire da un passato negativo, l'affetto dei compagni e il sostegno degli operatori, la sapiente cura dei professionisti, riesce quasi sempre, ma non sempre, a vincere questa tentazione. La libertà della persona in comunità non può essere costretta, sono altri i luoghi (carceri, ricoveri coatti, …) in cui questo può avvenire; la legge vieta alle comunità ogni tipo di costrizione (fisica, psichica e morale) e i nostri regolamenti illustrano nel dettaglio il modo con cui funziona la comunità e sono firmati per accettazione da ospiti e famiglie, altrimenti anche il nostro sarebbe un carcere e non sarebbe possibile fare nessun passo di cambiamento per queste persone. Le diverse droghe creano sempre squilibri mentali che nel tempo portano sempre, in modo diretto o indiretto, a comportamenti devianti: spaccio, furti, prostituzione, rapine, omicidi, fino alle vere e proprie organizzazioni criminali. Fondamentale è che la cura inizi in modo precoce, ai primi sintomi. Purtroppo oggi c'è una cultura dominante che ha normalizzato l'uso delle droghe e che ne sottovaluta il pericolo; così il problema si aggrava ed uscirne diventa più difficile, anche se non impossibile, come dimostrano le tante persone che hanno terminato il programma e stanno bene.

07/02/2018 13:02
L'appello di Carancini: "Si fermino tutte le manifestazioni. Si azzeri il rischio di divisioni e violenze"

L'appello di Carancini: "Si fermino tutte le manifestazioni. Si azzeri il rischio di divisioni e violenze"

I fatti dell'ultima settimana hanno profondamente sconvolto il tessuto sociale di Macerata e di tutto il territorio. I fatti di martedì pomeriggio in via Gramsci, poi, hanno confermato un clima di tensione palpabile che rischia di diventare ancora più grave in vista delle annunciate manifestazioni dei prossimi giorni. E il sindaco di Macerata Romano Carancini ha lanciato questa mattina un appello via Facebook per chiedere che le manifestazioni vengano annullate. "È il tempo della comunitá, della nostra comunità.Forse fin qui" scrive Carancini "ho detto troppo timidamente che i prossimi giorni sono, da un certo punto di vista, più delicati di quelli terribili passati.E allora chiedo a tutti di farsi carico del dolore, delle ferite e dello smarrimento della mia città.Si fermino tutte le manifestazioni, si azzeri il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze, che non vogliamo, non vogliamo.So bene che c'è il "sentire" di molti di voler esprimere tanti buoni sentimenti generati dalle brutte cose accadute la scorsa settimana.Ma oggi io ho a cuore la mia Città, la forte volontà di proteggerla verso la nostra normalità, il nostro quotidiano incedere tra bellezze e problemi.È per questo che mi appello alle donne e agli uomini, in particolare ai giovani, per sospendere spontaneamente ogni pur legittimo desiderio di far sentire la propria voce, in questi giorni difficili e fragili.Io sento forti le responsabilità per la città, per la comunità di cui sono parte e credo che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare, tutti insieme, a favore della vita, per la nostra costituzione, per i diritti alla legalità.Questo è il tempo della riflessione e dell'impegno a riprendersi e ritrovarsi, tra noi, verso quello che siamo".

07/02/2018 09:45
Cuochi d'Italia, Paciaroni esce a testa alta: sconfitto per un punto

Cuochi d'Italia, Paciaroni esce a testa alta: sconfitto per un punto

Si conclude l'esperienza televisiva di Paolo Paciaroni, lo chef di Tolentino che ha rappresentato le Marche nella trasmissione Cuochi d'Italia, in onda sul canale 8 del digitale terrestre. Nella puntata andata in onda ieri sera, lo chef di Borgo Lanciano ha sfidato la concorrente della Campania, riuscendo ad aggiudicarsi la prima prova, nonostante giocasse "in trasferta", che nel gergo del programma sta ad indicare che oltre ai sapori della loro regione, gli sfidanti devono utilizzare un ingrediente scelto dai giudici che nella prima parte è stato il capitone, facente parte della tradizione partenopea, soprattutto durante le feste natalizie. Un doppio quattro è stato il giudizio per la Campania e poco meglio quello del nostro Paolo Paciaroni che chiude a nove la prima frazione di gioco. Nella seconda prova, i concorrenti si sono dovuti cimentare nella preparazione di vari tipi di funghi, tipici del nostro territorio. Il piatto presentato da Paciaroni è stato un crumble (granella composta da zucchero, burro e farina) aromatizzato con del sale, pepe bianco e noce moscata come base, sul quale ha adagiato i funghi in varie cotture, abbinandoli con i morici (more di gelso). All'assaggio finale dei giudici, il nostro portabandiera conquista solamente due sei e raggiunge quota 21 punti che purtroppo non sono sufficienti, dato che la zuppa della sfidante campana viene giudicata con un doppio sette che la porta a 22 e quindi sarà lei ad accedere alle semifinali.

07/02/2018 09:27
La solidarietà di Lonato Del Garda verso Camerino

La solidarietà di Lonato Del Garda verso Camerino

Una festa nel segno della solidarietà e di quella che sta diventando una vera e propria amicizia tra due comunità: quella di Camerino e quella di Lonato del Garda. Domenica, infatti, ho partecipato ad una bellissima iniziativa nel meraviglioso comune in provincia di Brescia, che ancora una volta ha scelto la nostra cittadini per indirizzare la generosità dei suoi cittadini. In programma, infatti, nell’ambito della Fiera Regionale Agricola, c’era il pranzo con “l’os de stomach” dei record: un insaccato di quasi 500 kg. Proprio come lo scorso anno, il denaro raccolto nel corso di questo momento conviviale (circa 5000 Euro) è stato donato alla città di Camerino per la realizzazione della nuova sede del Palazzo della Musica. L’incontro, tuttavia, ha costituito anche l’occasione per rafforzare l’amicizia tra i due comuni, tanto da esserci ripromessi, insieme al collega di Lonato del Garda, di portare nei rispettivi consigli comunali una proposta di gemellaggio.   “I soldi raccolti – ha dichiarato il sindaco di Lonato, Roberto Tardani – grazie alla sensibilità e alla generosità di tanti lonatesi, lo scorso anno sono stati destinati alla ricostruzione del Palazzo della Musica della città. Quest’anno abbiamo ripetuto il gemellaggio solidale con il pranzo di domenica e il primo cittadino Gianluca Pasqui è stato con noi. Siamo riusciti nuovamente a raccogliere una cifra significativa, da destinare all’importante iniziativa camerte, ed abbiamo posto anche le basi per formalizzare anche questa amicizia che è nata tra le nostre comunità”.   Ringrazio a nome mio e di tutta la città l’intera comunità lonatese, a cominciare dal sindaco Tardani e gli altri amministratori, passando per il parroco don Gianni Guandalini e Stefano Salvoldi, vera anima di tutta l’iniziativa.

06/02/2018 17:30
Migliorano tutti i feriti nella sparatoria di sabato, solo uno rimane in prognosi riservata

Migliorano tutti i feriti nella sparatoria di sabato, solo uno rimane in prognosi riservata

Stanno tutte meglio le persone ferite sabato mattina da Luca Traini nella sua folle scorribanda in giro per Macerata. In base al bollettino medico diramato dalla direzione sanitaria dell'Area Vasta 3, Wilson resta ancora in Chirurgia a Macerata, ma è stata sciolta la prognosi e rimarrà ancora qualche giorno per monitoraggio. Jennifer domani verrà operata in Ortopedia per la riduzione della frattura dell'omero Toure è stato trasferito ieri a Torrette dove oggi è stato operato per eliminare un versamento nel cavo pleurico: resta ancora in prognosi riservata. Dell'altro ragazzo portato a Torrette sin da sabato non risultano problematiche particolari e non risultano lesioni vascolari. Ieri è ritornato in ospedale Gideon con ferita alla coscia e ricoverato per l'infezione causata dal proiettile. Ma si è allontanato ancora una volta e la direzione sanitaria ha avvisato i carabinieri.

06/02/2018 13:43
La gestione dell'emergenza da parte di Contram, parla Stefano Belardinelli - VIDEO

La gestione dell'emergenza da parte di Contram, parla Stefano Belardinelli - VIDEO

La nuova emergenza che si è venuta a creare a Macerata e nei Comuni limitrofi a seguito dei fatti di sabato scorso ha visto in prima linea anche Contram. Presidente Belardinelli, cosa è successo e cosa avete fatto? "Siamo stati avvertiti dal Presidente della provincia Antonio Pettinari, sempre molto sensibile alla sicurezza dei ragazzi, delle scuole e delle strade e siamo stati in diretto contatto con lui tutta la mattinata. Essendo in orario scolastico e non essendo opportuno far uscire i ragazzi prima della fine dell’emergenza, abbiamo ritardato tutte le partenze degli autobus nell’ordine dei 10/20 minuti, ma se fosse stato necessario anche di più per evitare che i ragazzi non avessero il mezzo per rientrare. Oltre a ciò pensando anche alla possibilità che qualche ragazzo, magari spaventato, tardasse ulteriormente abbiamo messo a disposizione anche due ulteriori mezzi senza una specifica destinazione, ma a servizio di coloro che ne avessero avuto bisogno nel caso in cui non avessero fatto in tempo a raggiungere l’autobus. L’emergenza ha riguardato solo il Comune di Macerata? "In realtà un po’ tutte le scuole erano state allertate, addirittura fino a Camerino, perché non si capiva esattamente cosa stesse succedendo, quindi, vista la necessità di tranquillizzare i ragazzi tutti erano stati avvisati che i servizi di trasporto erano confermati".  Le emergenze continuano... "Purtroppo devo dire di sì. Da quelle grandi come il terremoto fino a quelle di media difficoltà come la neve di inizio 2017, dobbiamo fronteggiare queste difficoltà e l’azienda si è dovuta organizzare anche per gestire l’imprevedibile; ovviamente non siamo infallibili, ma abbiamo strutture, personale e servizi di reperibilità interna che ci consentono di fare qualcosa. Anche questi ultimi tragici eventi, ci confermano quanto sia necessario avere un coordinamento dove anche noi dobbiamo essere avvertiti prontamente dalle dirette autorità competenti e non solo con voci di corridoio, semplicemente per una ragione di tempestività di intervento. In ogni caso registriamo sempre un’ottima collaborazione con le forze di polizia e i comuni interessati, quindi, il “sistema Provincia di Macerata” è provato dal lato emergenza e queste prove rappresentano dei test di efficienza tangibili".

06/02/2018 13:09
Gestione emergenza sanitaria dopo la sparatoria, parla il dottor Ermanno Zamponi - VIDEO

Gestione emergenza sanitaria dopo la sparatoria, parla il dottor Ermanno Zamponi - VIDEO

Il primario del Pronto Soccorso di Macerata Ermanno Zamponi ha illustrato il modo in cui sono intervenuti nella gestione dell'improvvisa emergenza dello scorso sabato. "Sapevamo che si trattava di un Alfa Romeo 147 che girava per la città seminando il panico e abbiamo avvisato tempestivamente tutti i soccorritori in modo tale che potessero lavorare in condizioni di maggiore sicurezza. Abbiamo inoltre allertato l'eliambulanza per trasferire i pazienti al Torrette di Ancona nel caso in cui ci fosse stato bisogno di chirurgia vascolare. Fortunatamente questa non è stata necessaria e siamo riusciti a gestire l'emergenza direttamente da Macerata anche perchè, a causa della scarsa visibilità dovuta al mal tempo le eliambulanze erano impossibilitate a decollare".

06/02/2018 12:55
Camerino: in Regione il punto della situazione sulle Sae

Camerino: in Regione il punto della situazione sulle Sae

C'erano tutti i responsabili dei cantieri, i direttori dei lavori e i rappresentanti delle ditte all'incontro voluto quest'oggi in Regione dal presidente Ceriscioli e dal sindaco Pasqui. Con il primo cittadino anche l'assessore Mancinelli, il segretario generale Montaruli e il responsabile dell'ufficio tecnico Orioli, mentre per la Regione Marche erano presenti anche l'assessore Sciapichetti, la consulente Giannini e i tecnici responsabili. L'incontro è stato voluto per fare il punto della situazione nei vari cantieri Sae di Camerino, alla luce delle tante problematiche emerse nel corso delle opere e che, come è stato sottolineato, non erano preventivabili in sede di progettazione. Un modo congiunto, quindi, per rispondere anche alle tante dicerie su colpe o presunte colpe di Comune, Regione, ditte o Protezione civile. Nel nuovo programma redatto oggi sono state fissate le date di consegna delle casette, con le prime delle 311 Sae di Camerino che verranno consegnate, secondo quanto affermato in Regione, tra la fine del mese di febbraio (Morro) e il 15 marzo (Cortine Ovest), per poi proseguire nel mese di maggio fino a chiudere, a metà giugno, con l'area di Arcofiato. “Ringrazio il presidente Ceriscioli – ha affermato il sindaco Pasqui – e con lui anche tutte quelle persone che da mesi stanno lavorando. È chiaro ed evidente che ci sono stati dei ritardi ma è altrettanto chiaro ed evidente, alla luce della riunione di oggi, che certe problematiche sono emerse solo in corso d'opera e che, quindi, non è il caso di puntare il dito verso il Comune, la Regione, le ditte o i progettisti. Il presidente mi ha garantito che nei prossimi giorni la Regione Marche diffonderà il nuovo cronoprogramma dove sarà illustrata la situazione area per area. Con l'incontro di oggi ho voluto anche portare al presidente Ceriscioli tre argomenti che mi stanno particolarmente a cuore: il primo è la necessità di approvare la perimetrazione del centro storico così da poter disporre dei fondi necessari all'attuazione del piano strategico, il secondo quello di inserire anche Camerino tra le otto richieste di una nuova Tac per gli ospedali marchigiani e, infine, una nuova e più adeguata copertura per la palestra situata nel quartiere delle Conce e che serve l'istituto professionale, magari attingendo ai fondi degli sms solidali”.

05/02/2018 20:26
Raid xenofobo, rettore Unimc, "Bisogna mantenere la lucidità"

Raid xenofobo, rettore Unimc, "Bisogna mantenere la lucidità"

L'Università di Macerata mette a disposizione "competenze e sapere" per "riportare serenità e fiducia tra gli studenti e per far prevalere le ragioni del dialogo e della convivenza civile" dopo il raid xenofobo a colpi di pistola di Luca Traini per le vie del centro. "Una vicenda allucinante" dice all'ANSA il rettore Francesco Adornato, che ha scritto una lettera a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo, invitando ad "essere lucidi". Una vicenda "ottimamente affrontata e conclusa dalle forze dell'ordine". Ma non basta: ora bisogna "riflettere e ricostruire la tranquillità dei giovani, di tutta la città". "Bisogna essere lucidi e freddi proprio e ancor più in questi momenti di tensione - insiste -. Nonostante la gravità dei fatti, che hanno provocato panico e lasceranno tracce profonde nella vita della città, occorre non farsi prendere dall'impeto. Mai come adesso bisognerà riflettere e ragionare profondamente". (Fonte Ansa)

05/02/2018 19:35
Sisma, giovedì ad Ussita la consegna di 15 abitazioni nell'area Pieve

Sisma, giovedì ad Ussita la consegna di 15 abitazioni nell'area Pieve

Giovedì 8 febbraio 2018, alle ore 12,30, il Commissario straordinario, dott. Mauro Passerotti, procederà alla consegna delle chiavi di ulteriori 15 abitazioni allestite nella seconda area di Pieve, situata all’ingresso del paese. Lo rende noto un comunicato del Comune di Ussita.  ''Come preannunciato dallo stesso Commissario straordinario - si legge nella nota -  durante la cerimonia di consegna delle prime abitazioni di emergenza avvenuta prima di Natale, grazie alla collaborazione di tutti gli Enti interessati e delle Ditte impegnate nei cantieri, sono proseguiti alacremente i lavori di completamento di altre strutture abitative di emergenza per consentire la consegna di ulteriori casette e permettere il rientro di un’altra parte di popolazione, per lo più ancora ospitata nelle strutture ricettive.Altre 15 famiglie potranno così far rientro definitivamente ad Ussita, per un numero complessivo di 26 abitanti, che si vanno ad aggiungere agli altri 72 cittadini che hanno fatto ritorno in paese durante le festività natalizie, insieme a tutti coloro che sono già tornati per l’agibilità delle loro case. Con questa nuova consegna - conclude la nota del Comune di Ussita -  proseguono così tutte le attività e le iniziative volte a ricostituire integralmente la comunità di Ussita completamente evacuata a seguiti degli eventi sismici di ottobre 2016''.    

05/02/2018 19:28
Droga, Gianni Giuli: "Il problema c'è ed è complesso, ma nel nostro territorio stiamo lavorando attivamente per contrastarlo"

Droga, Gianni Giuli: "Il problema c'è ed è complesso, ma nel nostro territorio stiamo lavorando attivamente per contrastarlo"

"Nella nostra regione abbiamo da tempo attenzionato i luoghi critici di spaccio e in particolare nella Provincia di Macerata c'è un tavolo di sicurezza fortemente voluto dalla Prefettura". A parlare è Gianni Giuli, direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell'Area Vasta 3 che commenta l'orrore della morte di Pamela Mastropietro ponendo l'attenzione sulla sofferenza e la complessità del problema della droga. "Mi sembra - commenta - che non si sia posto adeguatamente l'accento sulla sofferenza di questa ragazza e di sua madre, una donna che di certo ha lottato per farla entrare in comunità. Queste strutture (Pamela era ospitata dall Pars di Corridonia ndr) private prevedono infatti una domanda di cura volontaria da parte della persona che decide di entrarvi. Mi resta difficile credere che la ragazza in questi mesi sia entrata e uscita indisturbata in quanto tra assistito e comunità si sottoscrive un contratto nel quale viene specificato che non si può uscire. La scelta della cura è libera e c'è una libertà individuale che non può essere contrastata da nessuno e se si decide di uscire non si può impedire l'azione. Il problema quando il paziente  esce da una comunità dopo un periodo passato al suo interno è che la persona non ha più tolleranza neurobiologica alle stesse dosi di droga di prima e ipotizzando un'iniezione di eroina pura si può arrivare facilmente all'overdose". "Il problema droga è molto complesso ed estremamente complicato combatterlo. Sono tanti i fattori che incidono come la difficoltà di entrare capillarmente nel territorio, le ingerenze da parte della criminalità organizzata che spesso attinge laddove c'è più fragilità e sofferenza e per questo motivo anche quello dell'immigrazione è un fattore che incide fortemente. In questo territorio, al contrario di quanto è stato affermato, si sta cercando di fare, di sensibilizzare all'argomento attraverso incontri e tavole rotonde c'è una collaborazione serrata tra prefettura,procura, asur,forze dell'ordine, tecnici, università per trattare il problema nella maniera migliore. Una rete istituzionale è assolutamente necessaria per combattere la problematica che è un questione di salute pubblica. Di certo quella della droga è una responsabilità condivisa e collettiva che non esclude nessuno e non riguarda solo chi è colpito in prima persona dal problema ma anche tutti quelli che fanno finta che il problema non ci sia".  

05/02/2018 15:50
Pranzo d'inizio anno al ristorante Anton per il Moto Club Franco Uncini

Pranzo d'inizio anno al ristorante Anton per il Moto Club Franco Uncini

Con l’inizio del nuovo anno grande festa nel fine settimana per soci amici e simpatizzanti del Moto Club Franco Uncini che si sono ritrovati con il tradizionale pranzo d’inizio anno presso il ristorante Anton. Come sempre a fare gli onori di casa il presidente Italo Pizzichini con tutto il direttivo e il Campione del Mondo Franco Uncini 1982 classe 500 cc oggi con il ruolo importante di responsabile per la sicurezza dei circuiti del moto mondiale. Ad impreziosire la giornata tantissimi ospiti , dal vice presidente della Federazione Motociclistica Italiana Giuseppe Bartolucci ,al pluricampione di moto cross il Fermano Franco Perfini , ai piloti che saranno protagonisti nel moto mondiale 2018 con il colori del Moto club Franco Uncini. Nella Moto 2 Lorenzo Baldassarri con il nuovo team Sito Pons in sella con una  Kalex , Federico Fuligni che a pieno titolo entra a far parte nel motomondiale in Moto 2 con il Team Tasca in sella ad una Kalex , Filippo Fuligni che sarà protagonista al Rookiers cup, Super sport 300cc,al giovanissimo Volpi Mattia di Potenza Picena che parteciperà in terra spagnola al Campionato di velocità categoria Moto 4 con il  Team Rotex. Durante il pranzo è stato anche occasione di presentare l’attività per la stagione 2018 del sodalizio Recanatese, che vede il primo appuntamento di rilievo per il 21 e 22 Aprile con il XXXIV° Motoraduno Nazionale “ Città di Recanati” in piazza G. Leopardi richiamando  centinaia di motociclisti da ogni parte d’Italia. Si prosegue poi con il XII° Motoraduno di Bolognola domenica 17 Giugno, ed infine di nuovo a Recanati il 19 di Agosto con il VIIII°Moto incontro della Papera in via campo dei Fiori presso Villa Colloredo Mels. Tra le novità 2018 oltre ai Ragazzi del Reparto corse ed il gruppo mototurismo che con passione portano il nome del moto club nel fine settimana nei circuiti italiani e nei vari motoraduni sparsi per l’Italia, entra a far parte del Moto club Franco Uncini il Gruppo “ Vintage “ appassionati motociclisti che con moto anni settanta e ottanta parteciperanno a motoraduni e feste a tema come “ Senigallia Jamboree“ ed altro .    Tra un piatto e l’altro prendendo la parola Franco Uncini indossando una maglietta dedicata alla sua città Recanati ha ringrazziato  soci amici, e sponsor per il lavoro che svolgono con passione e per l’abilità nell’organizzare sempre   belle manifestazioni, ha inoltre colto l’occasione per augurare una stagione ricca di successi hai piloti che anche quest’anno   con i colori del moto club saranno al via nei campionati di velocità. Tra gli ospiti presenti  Mario Ciamberlini amico e meccanico di Franco Uncini ai tempi del mondiale ,Lanfranco Biagiola titolare della ditta Grafiche BIEFFE,  Roberto Mogetta  titolare della ditta M.G.R lavorazioni meccaniche ll Maresciallo dell’arma dei Carabinieri di Recanati silvio  Mascia Durante il pomeriggio il sindaco di Recanati  Francesco Fiordomo accompagnato dal delegato allo sport Mirco Scorcelli hanno portato il saluto dell’amministrazione Cumunale 

05/02/2018 14:45
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