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Droga, Gianni Giuli: "Il problema c'è ed è complesso, ma nel nostro territorio stiamo lavorando attivamente per contrastarlo"

Droga, Gianni Giuli: "Il problema c'è ed è complesso, ma nel nostro territorio stiamo lavorando attivamente per contrastarlo"

"Nella nostra regione abbiamo da tempo attenzionato i luoghi critici di spaccio e in particolare nella Provincia di Macerata c'è un tavolo di sicurezza fortemente voluto dalla Prefettura".

A parlare è Gianni Giuli, direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell'Area Vasta 3 che commenta l'orrore della morte di Pamela Mastropietro ponendo l'attenzione sulla sofferenza e la complessità del problema della droga.

"Mi sembra - commenta - che non si sia posto adeguatamente l'accento sulla sofferenza di questa ragazza e di sua madre, una donna che di certo ha lottato per farla entrare in comunità. Queste strutture (Pamela era ospitata dall Pars di Corridonia ndr) private prevedono infatti una domanda di cura volontaria da parte della persona che decide di entrarvi. Mi resta difficile credere che la ragazza in questi mesi sia entrata e uscita indisturbata in quanto tra assistito e comunità si sottoscrive un contratto nel quale viene specificato che non si può uscire. La scelta della cura è libera e c'è una libertà individuale che non può essere contrastata da nessuno e se si decide di uscire non si può impedire l'azione. Il problema quando il paziente  esce da una comunità dopo un periodo passato al suo interno è che la persona non ha più tolleranza neurobiologica alle stesse dosi di droga di prima e ipotizzando un'iniezione di eroina pura si può arrivare facilmente all'overdose".

"Il problema droga è molto complesso ed estremamente complicato combatterlo. Sono tanti i fattori che incidono come la difficoltà di entrare capillarmente nel territorio, le ingerenze da parte della criminalità organizzata che spesso attinge laddove c'è più fragilità e sofferenza e per questo motivo anche quello dell'immigrazione è un fattore che incide fortemente. In questo territorio, al contrario di quanto è stato affermato, si sta cercando di fare, di sensibilizzare all'argomento attraverso incontri e tavole rotonde c'è una collaborazione serrata tra prefettura,procura, asur,forze dell'ordine, tecnici, università per trattare il problema nella maniera migliore. Una rete istituzionale è assolutamente necessaria per combattere la problematica che è un questione di salute pubblica. Di certo quella della droga è una responsabilità condivisa e collettiva che non esclude nessuno e non riguarda solo chi è colpito in prima persona dal problema ma anche tutti quelli che fanno finta che il problema non ci sia".

 

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