Si è concluso il seguitissimo torneo “Vince chi serve”, manifestazione sportiva di tennis per vescovi, sacerdoti e diaconi di caratura europea. L’evento disputatosi per la prima volta in Italia (a Recanati e Loreto) patrocinato dagli omonimi comuni, dal Centro Giovanni Paolo II di Loreto, dal Pontificio Dicastero per i laici la famiglia e la vita e dall’Ufficio per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana. Nella serata conclusiva presso l’Auditorium del Centro Mondiale della Poesia, il sindaco Francesco Fiordomo, il presidente del Coni Marche Fabio Luna, il responsabile della Fit Andrea Pallotto, il presidente del Ct Guzzini Claudio Regini e l’imprenditore Adolfo Guzzini hanno accolto e premiato i partecipanti provenienti da Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Italia. Gli ospiti sono stati intrattenuti dal maestro Riccardo Serenelli che con la sua esibizione ha omaggiato Beniamino Gigli. La serata è stata anche un’occasione per far conoscere agli ospiti in maniera più approfondita la città di Recanati.
L’obiettivo di “Vince chi serve” ha detto degli organizzatori del torneo, don Francesco Pierpaoli -“Mettere insieme le caratteristiche del tennis e quelle del cristiano e quindi del prete. Dobbiamo però constatare che nel tennis come nella vita non è sempre cosí: in questo contesto, noi preti, ci sentiamo di dire che il “servizio” sempre e comunque “vince” al di lá del risultato immediato legato a fragilitá e debolezze”.
“Allineare il progetto dei Nuovi sentieri di sviluppo con il lavoro che sta portando avanti l’Istao per giungere ad una proposta forte, concreta, lungimirante, capace di dare prospettive e speranze a quei territori”. Questo il messaggio lanciato dal presidente del consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, intervenendo, questa mattina, al convegno, organizzato dalla Politecnica, in collaborazione con le altre Università marchigiane, Istao e Fondazione Fuà, presso la Facoltà di Economia di Ancona, su “Le Marche di domani: sviluppo, lavoro 4.0 e coesione sociale”.
La sessione di questa mattina, dedicata a “Ricostruzione nelle aree terremotate e sviluppo delle aree interne”, è stata anche occasione per ricordare l’impegno tempestivo e a tutto tondo del Consiglio regionale nell’immediato post-sisma e che, a tutt’oggi, si dipana su più fronti. “Un impegno sul piano legislativo, di indirizzo e sempre in sintonia con chiunque fosse interessato ad offrire il proprio contributo – ha affermato Mastrovincenzo, ricordando, in tal senso, le sedute tematiche del Consiglio regionale, l’approvazione della legge sull’antisismicità degli edifici, la risoluzione che proponeva la sottoscrizione di un patto per lo sviluppo, i seminari itineranti di Marcheuropa, organizzati nelle località del cratere sismico, il coordinamento operativo dei Consigli regionali di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, le tante audizioni parlamentari. Poi, come noto, il filone della ricerca, con l’affidamento alle quattro Università marchigiane e a quella di Modena e Reggio Emilia del compito di realizzare lo studio di cui si è parlato anche sabato scorso al Convegno che si è tenuto a Camerino. “Un progetto - ha affermato Mastrovincenzo – rispetto al quale il Consiglio regionale va fiero perché è stato portato a termine nei tempi previsti (sei mesi), perché è riuscito a far da collante tra gli atenei, perché si è avvalso della competenza e della professionalità di docenti e ricercatori, perché, infine, ha coinvolto i sindaci dei comuni delle aree terremotate”.
“Il Consiglio regionale – ha concluso Mastrovincenzo – intende tradurre questo grande lavoro in un atto da ratificare in Aula, entro giugno, e sarà sempre da stimolo, affinché questo percorso di ricostruzione e rinascita si porti a compimento e contribuisca ad evitare il rischio spopolamento di quei territori”. (l.b.)
Il 2018 è l’anno europeo del Patrimonio culturale e tra gli eventi proposti dall’Italia (oltre 50) a Macerata oggi si è aperto il convegno “Patrimonio in Pericolo: sicurezza, prevenzione, rinascita”. La chiusura dell’evento è prevista per domani a Camerino (Sala Conferenze dell’Università, alle 9). L’arte ferita dal sisma che ha interessato le Marche è la protagonista della due giorni. Una riflessione pubblica sulle tematiche della prevenzione e della sicurezza del patrimonio culturale alla luce dell’esperienza del terremoto, con presentazione di strategie e di interventi messi in campo sia per il recupero dei beni che per la valorizzazione e le capacità attrattive del territorio. Presenti, tra gli altri, l’europarlamentare Silvia Costa, l’assessore regionale alla Cultura, Moreno Pieroni, il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il segretario regionale del Mibac, Francesca Furst, e il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato.
“L’esperienza dolorosa del terremoto – ha detto Costa – è stata occasione di ripensamento del ruolo del patrimonio culturale, mettendone in luce la forza e il valore fondante per le comunità locali. L’anno europeo del patrimonio culturale fortemente voluto anche dal Governo italiano, contribuisce alla consapevolezza di come l’Europa ritrovi se stessa nel patrimonio culturale, per costruire ponti che da una condizione di dolore portino al riscatto”.
“Il Ministero – ha sottolineato Pieroni nel portare i saluti della giunta regionale - ha voluto scegliere tra le altre regioni le Marche e in particolare Macerata e Camerino e i nostri Atenei, per riflettere sul tema della sicurezza dei nostri beni. Una scelta che da una parte ci riempie di orgoglio perché possiamo testimoniare le nostre buone prassi territoriali e dall’altra, ancor più se possibile in questi ultimi giorni, ci induce a una consapevolezza sempre più forte: la fragilità del patrimonio culturale e la necessità dell’acquisizione di competenze sempre più avanzate di conservazione e recupero di una straordinaria eredità che abbiamo il dovere di trasferire alle nuove generazioni. Ma bisogna partire da un cambio di mentalità e anche qui l’elemento chiave è la consapevolezza del patrimonio, un senso profondo di appartenenza che diventa identità culturale caratterizzante. Il patrimonio ci appartiene nella misura in cui lo possiamo vivere, apprezzare e proteggere come un dono raro. Un cambio di mentalità che può avvenire solo se c’è anche la comprensione delle potenzialità del patrimonio culturale in termini economici, quando economia però significa sviluppo, coesione, servizio sociale, rafforzamento di valori autentici e non solo profitto. E qui nelle Marche, dove abbiamo la fortuna di ammirare un patrimonio ineguagliabile per diffusione e bellezza, questo principio di buona e sana economia stiamo cercando di renderlo concreto perché stiamo finalmente riscoprendo il valore del saper legare il passato al futuro come effetto moltiplicatore di sviluppo in un circuito virtuoso tra Cultura e Turismo”.
"In occasione dell’anno europeo del patrimonio culturale e in questa fase di ricostruzione su più fronti – ha detto Carancini - questo convegno rappresenta per la città di Macerata e per tutto il territorio un imperdibile momento di approfondimento, di riflessioni e di scambio di esperienze per la promozione e la valorizzazione del ruolo del patrimonio culturale quale elemento portante per la definizione di nuove strategie di rinascita e di sviluppo territoriale."
Il convegno è stato promosso dal ministero dei Beni e delle attività culturali, dalle Università degli Studi di Macerata e Camerino, in collaborazione con la Regione Marche, i Comuni di Macerata e Camerino, il CNR e Casa Italia. (a.f. – f.b.)
Finalmente, dopo un anno e mezzo dalla scossa di terremoto del 26 ottobre 2016, è stato possibile restringere ulteriormente la zona rossa in loc. Fluminata grazie agli interventi dimessa in sicurezza della viabilità pubblica lungo via Roma e Via Rosi ad essa attigua, effettuati per garantire l’incolumità pubblica, la mitigazione del rischio sismico e il ripristino dei servizi essenziali. Ciò è stato possibile grazie ad un lavoro assiduo e complesso dell’Ufficio Tecnico Comunale, ben coordinato dal suo Responsabile, geom. Patrizia Ortenzi, con il supporto del personale tecnico a tempo determinato assunto durante la gestione commissariale. E' quanto si legge in una nota sullo stato dell' arte degli interventi, del Commissario Straordinario del Comune di Ussita, viceprefetto Mauro Passerotti.
A seguito del sisma, l’allora Sindaco del Comune di Ussita, ing. Marco Rinaldi, si ricorda nella nota, disponeva infatti, con l’Ordinanza n. 110 del 26.10.2016, l’istituzione di una “zona rossa” su tutto il territorio comunale che però, sebbene successivamente ridotta grazie a nuovi provvedimenti di riperimetrazione, continuava ad includere il nucleo storico di Fluminata. La riapertura della viabilità interna al nucleo della località di fondo valle costituisce il primo di una lunga serie di traguardi che la gestione commissariale intende conseguire, che interessano altri borghi di Ussita e che puntano a restituire parte del contesto urbano ai suoi abitanti.
Nel caso particolare di Fluminata questa prima riapertura permetterà di riallestire lo storico mercato estivo e creare una via alternativa per collegare il nuovo insediamento SAE di Vallazza con la strada Provinciale per Visso.
Per eliminare i gravi pericoli che minacciavano la viabilità sulla strada principale di Via Roma, prosegue Passerotti, così come per quella degli altri borghi di imminente apertura, l’Amministrazione ha affrontato un complesso iter procedurale iniziato di fatto solo a fine maggio 2017, quando le squadre dei Vigili del Fuoco hanno lasciato il territorio comunale, e portato avanti con il contributo delle risorse umane messe in campo dalla gestione commissariale. La complessità dell’iter è legata principalmente ai diversi vincoli di tutela cui i borghi ussitani, compreso Fluminata, sono assoggettati: paesaggistica e ambientale, in quanto appartenente al Parco Nazione dei Monti Sibillini; storica, per gli ambiti identificati come centro storico; culturale, con riferimento ad edifici di culto e di pregio artistico.
Da ciò deriva la necessità, spesso tradottasi in elementi di forte prolungamento dei tempi operativi, di doversi rapportare con i vari Enti coinvolti: - per l’approvazione degli interventi sul patrimonio immobiliare ai fini della messa in sicurezza della viabilità: il Servizio di Protezione Civile regionale, la Regione Marche, il MIBACT, la Soprintendenza,
- per l’esecuzione degli stessi interventi e le società di servizio, quali Italgas Reti, ASSEM, Cosmari.
Provando a schematizzare, i principali passaggi procedurali, per realizzare un singolo intervento a partire dall’esito delle schede di valutazione del G.T.S. redatte per gli edifici pericolanti del territorio comunale, sono i seguenti:
emissione di Ordinanza relativa ai provvedimenti in ordine alla messa in sicurezza, a partire dalle indicazioni fornite dal GTS;
determinazione per l’affidamento dell’incarico professionale per la redazione di specifica perizia, la direzione lavori e contabilità finale, ai progettisti iscritti nell’Elenco Speciale Professionisti (D.Lgs 189/2016) e in quello degli operatori abilitati dal Comune;
supporto dei professionisti, da parte dei tecnici comunali, durante la fase di sopralluogo progettazione, mettendo a disposizione mappe catastali, carte tecniche regionali, schede G.T.S., e quant’altro si fosse reso necessario;
contatto con i proprietari degli immobili, per coinvolgerli in tutte le fasi dell’intervento e dar loro modo di recuperare, nei casi di demolizione e nei limiti del possibile, mobilio, oggettistica o anche semplici elementi dal legame affettivo;
controllo e valutazione della perizia di progetto e, laddove necessario, richiesta di nulla osta preventivo della Regione Marche e del parere autorizzativo dal Segretariato Regionale MiBACT e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio delle Marche;
Affidamento dei lavori, o diretto o mediante procedura di gara con invito a 5 operatori economici;
Coordinamento delle attività in cantiere con sopralluoghi e prestazioni di servizio da parte di vari Enti e società di servizio
Controllo dell’esecuzione, della perizia di stato finale e rendicontazione economica.
Ciò nonostante all’interno del nucleo storico di Fluminata in meno di un anno sono stati messi a punto n. 10 interventi di messa in sicurezza della viabilità pubblica tramite
demolizioni o puntellamenti e opere provvisionali di edifici pericolanti, prospicenti Via Roma e Via Rosi, di cui n. 4 eseguiti dalle squadre dei Vigili del Fuoco durante la gestione sindacale, e n. 6 eseguite da imprese inserite all’interno dell’elenco degli operatori economici che ne hanno fatto apposita richiesta, durante la gestione commissariale.
Pertanto, come anticipato, con Ordinanza n. 91 del 30.03.2018 emanata dal Commissario Straordinario del Comune di Ussita, dott. Mauro Passerotti, con il completamento della demolizione dell’ex macelleria, gravemente danneggiata dagli eventi sismici, eseguita lungo la Via Rosi è stato possibile restringere ulteriormente la zona rossa in loc. Fluminata.
''Si è lavorato fino all’ultimo, quando - sottolinea Mauro Passerotti - nella stessa giornata del 10 aprile scorso a seguito dell’ultima scossa di magnitudo 4,6, gli addetti dell’ufficio tecnico comunale hanno prontamente organizzato una ricognizione lungo la via principale del borgo di Fluminata e grazie alla tempestiva risposta di una impresa, tra le tante coinvolte nella gestione dell’emergenza, è stato possibile eliminare il rischio residuo di caduta dei coppi che nella prima mattina, erano scivolati dalla copertura di un edificio prospicente la via Roma. Pertanto, malgrado lo sciame sismico che all’alba di martedì scorso, 10.04.2018 ha fatto ipiombare la popolazione nel senso di incertezza e paura, il Comune di Ussita,interessato tra l’altro da inevitabili ed ulteriori danneggiamenti agli immobili presenti sul territorio, è così pronto a riaprire alla cittadinanza e ai turisti che chiedono di poter ritornare presto nei loro luoghi di villeggiatura, il nucleo storico di Fluminata''.
Si sottolinea tale risultato poiché durante la gestione commissariale fino ad oggi sono stati in essere su tutto il territorio comunale n. 97 interventi disposte con altrettante relative ordinanze commissariali di messa in sicurezza, di cui 35 interventi ultimati e rendicontati; 15 in corso d’opera; ed i restanti in fase di progettazione.
Procedendo con questo trend, conclude la nota del Commissario Straordinario, si attendono a breve analoghi provvedimenti di restrizione nella zona rossa per i borghi di Tempori, Sorbo e Sasso.
Sospeso nel marzo scorso per le avverse condizioni meteo, nella serata di sabato 14 aprile, dalle 21, l’Abbazia farà da scenario all’edizione 2018 del “Premio San Firmano” che ogni anno viene conferito a personalità che si siano distinte nella valorizzazione del patrimonio storico, culturale, religiose e ambientale del territorio.
Tra i recenti premiati, l’insigne storico romano don Federico Corrubolo, che ha portato alla luce fonti storiche, su san Firmano, redatte oltre un millennio fa, e il professor Roberto Perna che, grazie alle ricerche archeologiche della propria équipe, ha individuato antichi insediamenti romani là dove oggi sorgono il piccolo agglomerato urbano e la chiesa in riva al fiume Potenza.
Quest’anno, il Premio San Firmano verrà conferito a don Grigorij Linnik (nato a San Pietroburgo nel 1971), già amato parroco e gran promotore a San Firmano e attuale rettore della Basilica della Madonna della Misericordia di Macerata, nonché direttore dell’archivio storico diocesano.
La serata prevede il saluto d’apertura del sindaco Rolando Pecora e, a seguire, l’intervento di monsignor Pietro Spernanzoni, vicario emerito della diocesi di Macerata. Alle 21.30 Gilberto Chiacchiera, presidente del Comitato L’Abbadia, presenterà l’edizione 2018 del premio e lo consegnerà a don Gregorij Linnik che, a sua volta, pronuncerà il discorso di accettazione. Appena l’attuale parroco don Giacomo Ippolito chiuderà la cerimonia di presentazione , il M° Alessandra Gattari, in veste di presentatrice della serata, alle 22 darà il via al concerto offerto dalla Schola Cantorum Virgo Lauretana di Recanati.
Parte la campagna Cisl "Per la nostra sanità, Per la tua salute", una campagna di ascolto, informazione e sensibilizzazione sulla sanità nell’Area Vasta 3.
Obiettivo di fondo è "mettere al centro del dibattito le persone e le loro esperienze reali della sanità maceratese, puntare la lente sui loro bisogni di salute e sull’adeguatezza delle risposte che essi ottengono dal servizio sanitario del territorio".
"Rischiamo sempre di più che la sanità nell’Area Vasta 3 - spiega il sindacato - resti schiacciata tra una giunta regionale che si ostina a procedere nel governo del sistema sanitario delle Marche all’insegna della massima opacità e autoreferenzialità e un dibattito pubblico locale monopolizzato dalla discussione surreale sulla localizzazione dell’Ospedale Unico. Nel frattempo il confronto con la Direzione dell’Area Vasta 3 è del tutto assente ormai da tempo (l’ultimo incontro con le organizzazioni sindacali confederali risale a gennaio 2017), nella totale omissione dei dati e delle informazioni necessarie per comprendere lo stato di programmazione e gestione del sistema sanitario nel territorio. Per questo pensiamo sia essenziale ancora una volta ripartire dai cittadini e dar loro voce".
"Stiamo conducendo un’indagine tra i nostri iscritti rispetto ad alcuni aspetti essenziali del sistema sanitario nel territorio che incidono in modo significativo sulla qualità del servizio salute e stanno emergendo molte conferme rispetto ai nostri principali timori - prosegue - Ad esempio, del medico di medicina generale ci si fida, ma quanto basta. Spesso si ricorre direttamente allo specialista nel privato. Sulla rete dell’emergenza-urgenza non c’è stata una vera informazione dell’utenza, che continua a rivolgersi ai Punti di Primo Intervento e ai PAT con la convinzione di accedere a un Pronto Soccorso e al contempo non muta il sovraccarico di codici verdi nei Pronti Soccorso ospedalieri. Sul governo dei tempi di attesa, in molti casi sembra di essere rimasti all’anno zero, dal momento che l’utenza spesso non è consapevole dell’inserimento o meno da parte del medico curante del codice di priorità nella ricetta medica. E il risultato è che in troppi casi di fronte a tempi di attesa troppi lunghi si rinuncia alla visita o alla prestazione".
Nella giornata di oggi "di fronte agli ospedali abbiamo raccolto voci, testimonianze, storie e denunce. In tanti ci hanno detto che i reparti si reggono solo grazie alla dedizione di personale medico, infermieristico e ausiliario che per dare risposte va ben oltre l’orario di lavoro; lo stesso personale medico ci ha raccontato le contraddizioni di una riforma rimasta a metà, con gli ospedali sempre più concentrati sulle acuzie e un sistema di cure intermedie nei piccoli ospedali che ancora stenta a partire con il risultato che i pazienti che necessiterebbero della lungodegenza rischiano di rimanere senza adeguata presa in carico. Anche racconti di buona sanità, sempre legati alla qualità del personale, ma tanti anche le rassegnazioni o il disagio di chi resta schiacciato nel sistema".
"In merito alla questione relativa servizio mensa mi preme immediatamente rassicurare le famiglie che le non conformità rilevate dai Nas nel centro di cottura sono state immediatamente oggetto delle nostre attenzioni e che ci siamo messi in moto facendo richieste sia ai Nas che all'Asur riguardo a sanzioni e provvedimenti. Questo va precisato in prima battuta poiché ci è stato garantito dall'Asur, che nel mese di febbraio ha effettuato i dovuti controlli, che le non conformità sono state sistemate e lo si può verificare nel verbale da loro redatto. E' bene dare questa notizia a tutti quei genitori che questa mattina ci hanno espresso le loro preoccupazioni dopo aver letto gli articoli dei quotidiani con le dichiarazioni del consigliere Pier Paolo Rossi". Così l'assessore all'Istruzione di Civitanova Marche, Barbara Capponi.
"Ci tengo a dire inoltre che, in un'ottica di massima trasparenza nei confronti delle famiglie - prosegue - ho chiesto e ottenuto per i genitori visite di accesso alle cucine, cosa che non era mai avvenuta in passato e che è stata possibile solo grazie all'azione di questa Giunta. Inoltre, sono agli atti le richieste di riscontro che il Servizio Educativo e Formativo del Comune ha inviato alla All Food e ai Nas nello svolgere la sua costante attività di controllo per quanto di competenza comunale.
È stata l'Amministrazione stessa che in trasparenza ha dato notizia ai membri del comitato mensa del verbale e ha messo il documento in mano agli stessi che lo hanno potuto leggere. Su tale argomento, l'Amministrazione si è interfacciata di continuo con ogni mezzo con chi è preposto per legge a controlli e misure, e in aggiunta ai loro risposte ha chiesto formalmente conto all'azienda della situazione richiamandola a tutte le sue responsabilità di carattere contrattuale e di legge".
"Ci tengo anche a ribadire - aggiunge ancora l'assessore - che i membri del comitato tecnico mensa sono stati convocati per ben due volte tra Natale e gennaio (una volta dalla presidente e un'altra in convocazione straordinaria anche dalla sottoscritta), per discutere del menù e altre proposte da inserire nel nuovo bando con il quale si riapre la gara d'appalto per la gestione del servizio. Nell'occasione ho ribadito i tempi strettissimi per la presentazione del bando in stazione unica appaltante (Provincia): quindi tutti erano a conoscenza della tempistica. In diversi hanno espresso o inviato i loro suggerimenti, molti dei quali sono stati ascoltati e finiti nel bando ufficiale senza preclusione alcuna da parte dell'Amministrazione, ma anzi con gratitudine perché le sinergie costruttive sono fondamentali e sicuramente di grande vantaggio per i nostri bambini. Per quanto riguarda invece, nello specifico, la carenza della dimensione dei locali, dove i pasti vengono preparati da oltre dieci anni, non si comprende perché il consigliere Rossi non abbia provveduto quando era presidente della Commissione Lavori Pubblici e membro della Commissione Urbanistica della precedente Amministrazione. Sempre a proposito di suggerimenti, Rossi ha protocollato tutta una serie di idee relative alla modifica del regolamento mensa in cui dava diversi spunti relativi anche alla stesura del bando, ma non c'è alcuna menzione da parte sua al dimensionamento minimo delle cucine".
"Mi corre l'obbligo spiegare ai cittadini - conclude l'assessore Capponi - che la metratura non è elencata negli standard di legge né è un requisito minimo, quindi non solo non è obbligatorio inserirla nel nuovo bando, come ci è stato confermato anche da un parere scritto del Sian dell'Asur, che avevamo già richiesto, ma se inserito potrebbe persino essere da alcuni ritenuto un requisito discriminante, attesa l'autonomia organizzativa delle ditte partecipanti e fermo restando che l'obiettivo dell'Amministrazione è quello di avere forniture di qualità indipendentemente dalle dimensioni della cucina in cui vengono preparate. Ribadisco infine che l'amministrazione comunale tiene la guardia altissima su questo argomento e che ripone la massima fiducia nelle Forze dell'Ordine e negli enti preposti ai controlli, continui e frequenti, per garantire massima sicurezza alimentare nelle nostre mense. Proseguiremo come fatto finora a mettere in atto ogni misura che la legge ci consente per la tutela dei nostri piccoli".
Premi e riconoscimenti agli sportivi e alle associazioni dello sport di Morrovalle che si sono particolarmente distinti nell’ultimo anno. Questo sarà, come di consueto, il momento centrale della Serata dello Sport, organizzata per sabato 14 aprile nell’Auditorium di Borgo Marconi. A curare la manifestazione, giunta alla sesta edizione, è l’assessore competente Giorgio Baldassarri. Saranno presenti sportivi conosciuti al grande pubblico nazionale quali Igor Cassina, campione olimpico nella specialità della sbarra, Francesco Damiani, campione del mondo dei pesi massimi di pugilato, e Vincenzo Maenza, pluricampione olimpico nella lotta greco-romana. Interverranno inoltre altre personalità legate al mondo dello sport.
L’iniziativa si conferma come un appuntamento che vuole premiare il grande impegno di tutti coloro che sono attivi nella trentina di associazioni sportive della città.
La notizia dell'ennesimo episodio di violenza a Macerata (qui) ha provocato la reazione della consigliere Deborah Pantana, che é tornata a chiedere più sicurezza in citta e, contestualmente, di restituire la parola al popolo.
"La misura è colma, la parola al popolo - afferma l'esponente di Forza Italia in una nota a sua firma - Gli ultimi fatti di cronaca, compreso quello che ha visto un extracomunitario accoltellato nel sottopasso tra lo Sferisterio e via Maffeo Pantaleoni, sono l’ennesima dimostrazione che la situazione di Macerata è fuori controllo. Questa amministrazione degli annunci facili, addirittura l’ultimo quello dell’apertura del centro storico in inverno, guarda caso lo ha detto ora che siamo in primavera, di fatto ha permesso che nella nostra città potessero arrivare tanti immigrati senza un vero progetto di accoglienza. La città di Macerata non può continuare ad essere continuamente alla ribalta delle cronache nazionali perchè da noi si susseguono delitti orribili. Le politiche di prevenzione di cui parla il Sindaco non sono servite a nulla, ed ormai è necessaria una forte e persistente presenza dello Stato e quindi delle forze dell’ordine che ci aiutino a venir fuori da questa situazione di degrado generale. Presto celebreremo un consiglio comunale aperto sul tema dell’immigrazione, ma sarà, mi auguro, il momento della verità, dove finalmente sarà lasciata la parola al popolo. Questa è la vera democrazia!"
Martedì 10 aprile al teatro della Filarmonica di Macerata ha avuto luogo un convegno organizzato dall'associazione Insieme in Sicurezza in collaborazione con l'associazione "Con Nicola oltre il deserto di indifferenza" dal titolo: Droga, fra politiche di prevenzione e strategie di repressione e recupero.
La presenza del Questore della provincia di Macerata, la relazione dell'avv. Bommarito, l'intervento del sindaco di Macerata e la testimonianza, anche se in collegamento telefonico, dell'avv. Verni (zio di Pamela Mastropietro), hanno permesso di delineare un quadro più completo dello stato di salute della provincia di Macerata sul versante della droga. Una coraggiosa iniziativa, come l'ha definita qualcuno, che ha consentito a circa duecento persone, ragazzi delle scuole superiori, insegnanti e semplici famiglie di ascoltare un approfondimento, a più voci, sul problema della droga. L'unico neo, purtroppo, è stato il tentativo finale di alcuni, di trasformate il tutto in uno "scontro" politico.
Tentativo fallito, perché il valore delle idee, l'autorevolezza dei relatori e la regia del coordinatore dei lavori Giorgio Iacobone, hanno prevalso su tutto.
Gli obbiettivi dell'incontro che le associazioni si erano prefissate come dettagliatamente illustrato dal presidente dell'Associazione Insieme in Sicurezza Romeo Renis nell'apertura dei lavori erano:
- far si che tutti assumano la consapevolezza che il problema droga esiste e che nessuno deve rimanere indifferente;
- esprimere vicinanza ai giovani e alle famiglie che direttamente e indirettamente sono stati colpiti da questo grave problema;
- invitare la politica a non strumentalizzare il problema della droga consapevoli che su questo delicato argomento si vince solo se si è tutti uniti.
"Purtroppo - dice Renis - con sincera onestà, il terzo obbiettivo, almeno in quell’occasione, non è stato raggiunto, ma noi sicuramente non ci arrenderemo, continueremo ad impegnarci affinché tutti raggiungano la consapevolezza che contro la droga uniti avremo più forza"
Esattamente novanta anni fa, nel 1928, Walt Disney inventa Topolino. Da allora le strisce disegnate in infinite storie avventurose di questo strano personaggio possono essere considerate un "grande ed unico romanzo di formazione", come le ha definite il filosofo Giulio Giorello, per intere generazioni di ragazzi. Da allora, il mutamento del personaggio ha progredito di pari passo con il mondo che cambia: Mickey Mouse non ha mai accettato la realtà in modo passivo e con grande coraggio ha messo sempre in discussione vecchie concezioni e comportamenti consolidati. Ancora oggi Topolino vive i suoi tempi con un atteggiamento sempre curioso e capace di rinnovarsi, come dovrebbe fare ogni bravo giovane della società contemporanea.
Ma alla fine degli anni Settanta arriva sulla televisione italiana il principe Duke Fleed (Actarus), in fuga dal suo pianeta approdato sulla terra a bordo del robot Goldrake, che lotta eroicamente al fianco degli umani contro il Re Vega.
Atlas Ufo Robot, la cui comparsa sulla Rete Due compie quaranta anni, ha sovvertito lo scenario televisivo e mediatico italiano. Schiere di genitori, educatori, giornalisti e politici hanno ripetutamente chiesto di sospendere la trasmissione della serie. Ma il successo fu travolgente e le ‘alabarde spaziali’ di Actarus sovvertirono le regole etiche del racconto per ragazzi e l’estetica della narrazione fumettistica.
“Due Weltanshauung diverse dell’animazione, quella Occidentale e quella Orientale, a cui abbiamo deciso di dedicare la sesta edizione di Biumor. – ha dichiarato la direttrice artistica, Lucrezia Ercoli – Gli eroi dei comics, Topolino versus Goldrake, hanno costituito vere e proprie icone pop dell’esperienza adolescenziale”.
Biumor è il festival annuale dedicato alla filosofia dell’umorismo, realizzato da Popsophia in collaborazione con la Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino, che si svolge al Castello della Rancia di Tolentino a fine agosto.
Un’edizione che si realizza ogni anno grazie al sostegno dell’amministrazione comunale: “Biumor caratterizza la stagione estiva tolentinate da cinque anni – ha dichiarato il sindaco, Giuseppe Pezzanesi - e deve tornare al Castello della Rancia per contribuire alla ricostruzione comunitaria e culturale di una città che si è sempre distinta per innovazione artistica e promozione turistica”. Entusiasta anche la vicesindaco Silvia Luconi: “Il Festival dell’Umorismo è un progetto di respiro nazionale che ha riattivato il turismo culturale e valorizzato le eccellenze del nostro territorio”. Forte promotrice l’Assessore alla Cultura, Alessia Pupo: “Abbiamo accolto con entusiasmo la nuova sfida proposta da Popsophia per il Festival al Castello della Rancia; crediamo che il tema scelto per questa VI edizione possa raccontare, tra tradizione e innovazione, l’umorismo dei cartoni che hanno caratterizzato l’infanzia e l’adolescenza di tantissime generazioni”.
Biumor 2018 si promette come un’edizione aperta al futuro, volta ad attivare le collaborazioni con le preziose risorse culturali del territorio e proprio per questo è stata presentata nelle aule del corso di fumetto dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata, che collaborerà attivamente all’allestimento della location del festival: “Siamo entusiasti di confermare questa importante collaborazione con Biumor attraverso le bellissime istallazioni di Matteo Catani a cui ver un’ala del Castello della Rancia”.
“In genere i discriminanti sono la distanza spazio-temporale da un evento precedente (in genere più forte) o più spesso da un raggruppamento di eventi (una sequenza in corso) – a parlare è Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Non ci sono regole fisse e valide sempre sulla distanza in tempo e in chilometri per decidere se un determinato evento è o non è un aftershock di un altro. È chiaro che se siamo nel pieno di una sequenza e avviene un terremoto all’interno del volume già attivo, si tratterà indubbiamente di un aftershock. Se, al contrario, siamo a qualche decina o centinaia di chilometri lontani dalla zona attiva, molto probabilmente i due eventi non saranno collegati; più aumenta la distanza dalla zona attiva e più diventa difficile trovare un collegamento tra i due. Se per di più l’evento avviene a distanza di anni da un altro, le probabilità di un legame tra i due sono ancora più scarse. Secondo numerosi studi effettuati a partire dagli anni ’90 del Novecento, un forte terremoto altera le condizioni di stress di alcune delle faglie intorno, anche a notevole distanza (decine di chilometri) dal volume attivato, allargando così la regione in cui le probabilità di avere dei terremoti aumentano (in altre zone le probabilità invece diminuiscono). Anche in questi casi ì si parla di ‘aftershocks’, ma la materia è dibattuta”.
Nel caso di Muccia, dunque, non sembrano esserci dubbi e a giudicare dalle parole di Amato si rientra perfettamente nella casistica degli aftershock. Ma la domanda, dettata più dalla paura che da basi scientifiche, a questo punto, è se un aftershock potrà mai avere una magnitudo superiore a quella dell’evento principale, con Amato che spiega che ciò può avvenire solo in casi molto rari.
“A quel punto l’evento X diventerà il main shock (l’evento principale) della sequenza, ma resterà pur sempre un aftershock di qualche evento precedente. E’ importante, inoltre, conoscere la distribuzione della sismicità e le sue eventuali ‘migrazioni’ nel tempo e nello spazio. Questo ci permette di fare ipotesi in caso si assista a un’attivazione di una ‘nuova’ faglia (cosa che al momento non si sta verificando per il settore a nord di Muccia). Al tempo stesso, però, questo purtroppo non ci permette di escludere che un’altra faglia si attivi comunque, vuoi perché si sarebbe mossa comunque, o perché riceve una ‘spinta’ da una vicina. Ricordiamo che prima del 24 agosto non c’era stato alcun aumento di sismicità (anche di bassa magnitudo) nella zona della faglia di Amatrice.
Il fatto che una faglia si sia attivata con uno o più forti terremoti non significa che abbia ‘scaricato’ tutto il suo potenziale; perciò se anche l’aftershock in questione avvenisse su una faglia che ha avuto eventi forti in un recente passato, non si può escludere che la stessa faglia possa averne altri, anche forti. Pensiamo ad esempio al terremoto del 30 ottobre 2016, avvenuto nell’area dove già c’erano stati eventi importanti a sud (il 24/8) e a nord (il 26/10).
Poi, l’aftershock potrebbe essere localizzato sì all’estremità di una faglia già attiva, ma accanto a questa ci potrebbero essere altre faglie in grado di attivarsi, quindi si potrebbe assistere a una sorta di ‘migrazione’ dell’attività da una faglia a una adiacente, proprio per il processo di trasferimento di stress, o per una migrazione di fluidi da una faglia all’altra, o altro.
Per di più, secondo alcuni modelli statistici, ogni terremoto aumenta le probabilità di averne altri nei paraggi; la maggior parte di questi sarà di magnitudo minore del precedente, ma anche la probabilità di eventi più forti aumenterà. Sempre secondo questi modelli, che riescono a spiegare abbastanza bene l’andamento statistico degli aftershock di minore magnitudo dopo un forte terremoto, le probabilità di avere un evento forte (per es. M>5.5) dopo un terremoto di magnitudo 4 o 4.5 aumentano ma rimangono comunque molto basse, tipicamente dell’ordine dell’1% in una settimana”.
Respinta ieri dall’assise comunale la mozione che proponeva modifiche urgenti al piano della mobilità e della sosta in centro storico. Portato in aula dai gruppi di opposizione, primo firmatario Riccardo Sacchi (Fi), l’atto dopo due giornate di confronto e di acceso dibattito è stato respinto con 9 voti favorevoli (minoranza), 14 contrari (maggioranza) e tre astensioni dei consiglieri del Partito democrativo Bruno Mandrelli e Paolo Micozzi e del Movimento 5 stelle Roberto Cherubini.
Un ampio dibattito che, pur nel rammarico dei presentatori per la bocciatura, è stato giudicato positivo dal consigliere Riccardo Sacchi (presentatore e primo firmatario della mozione) perché è servito a portare in aula un argomento molto sentito in città, ha permesso ai gruppi politici di esprimere ciascuno la propria posizione e soprattutto a far emergere una possibilità, espressa dal sindaco, in merito all’apertura della Ztl. Romano Carancini, infatti, nel suo intervento aveva dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione comunale ad aprire il centro storico alle auto in alcune fasce orarie e in alcuni particolari periodi dell’anno, che potrebbero coincidere con il periodo invernale. In più, aveva espresso la possibilità di studiare con Apm un modo per rendere il parcheggio di piazza Vittorio Veneto gratuito, con sosta regolata da disco orario, nelle fasce di apertura della ZTL. Una soluzione questa, condivisa poi anche dalla maggioranza, che terrebbe insieme le varie esigenze e avrebbe una visione complessiva su tutti gli attori che gravitano intorno al centro storico.
Le difficoltà di un centro storico chiuso H24 sono emerse dagli interventi dei gruppi di minoranza che hanno segnalato varie situazioni di sofferenza e messo in evidenza da più parti la mancanza di gente in centro soprattutto durante le ultime festività natalizie. E’ stato poi da più parti contestato il fatto che la decisione chiudere il centro storico è giunta in un periodo già di per sé molto difficile dovuto al terremoto.
Ma il problema del centro storico ha più sfaccettature, secondo la maggioranza, e non si può legare al solo fatto della chiusura H24. In più la mozione non è condivisibile, sempre secondo i partiti che al termine della discussione l’hanno respinta, perché si focalizza soprattutto verso il settore dei commercianti e non considera invece la componente residenti e lavoratori.
In fase di dichiarazione di voto il Movimento 5 stelle, con Carla Messi, considerata anche la disponibilità espressa dal sindaco di valutare possibili fasce di apertura, ha ritenuto di astenersi dalla votazione. Dichiarazione di astensione anche per il consigliere Bruno Mandrelli (Pd), che apprezzando la proposta del sindaco ha invitato l’amministrazione ad approfondire la possibilità di avere spazi per la sosta in coincidenza con le fasce orarie di apertura e per Paolo Micozzi (Pd), che prendendo positivamente atto dell’apertura dell’amministrazione comunale rispetto al tema ha ritenuto che attualmente il problema centro storico esiste e va affrontato con giuste soluzioni.
La terra ha tremato ancora. Erano le 15,24 di oggi pomeriggio e la scossa é stata distintamente avvertita in tutto il territorio dell'Alto Maceratese. Non si hanno, al momento, notizie di danni a persone o cose. Lo sciame sismico, a quanto pare, non accenna ad arrestarsi dopo la violenta scossa delle 5,11 di martedì scorso, che ha avuto per epicentro Muccia ed una magnitudo di 4,6.
La scossa delle 15,24 di oggi é stata di entità più lieve (magnitudo 3.6, epicentro Muccia), ma chiaramente ha risvegliato paure mai sopite in una popolazione che non ne può più e che ormai da quasi due anni fa i conti con il dramma del terremoto.
Si arricchisce di un altro prezioso appuntamento Sferisterio Live Macerata, la rassegna di musica all’aperto promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata in collaborazione con l’associazione Arena Sferisterio che caratterizza ogni anno l’estate maceratese con la presenza di artisti rilevanti e di fama internazionale.
Il 16 agosto a calcare il palcoscenico dell’arena Sferisterio sarà il cantautore, chitarrista e musicista italiano, Fabrizio Moro.
Artista molto amato dal pubblico, Moro ha alle spalle una ventennale carriera, cominciata nel 1996, con all’attivo, oltre al nuovo progetto Parole rumori e anni, 8 album in studio. L’edizione 2018 del Festival di Sanremo, lo ha visto vincitore nella categoria Big insieme a Ermal Meta con il brano Non mi avete fatto niente che è stato certificato oro dopo solo due settimane dalla data di uscita. Nel corso degli anni diversi suoi brani sono stati utilizzati come spot pubblicitari e documentari e come colonne sonore per campagne sociali, serie e programmi televisivi.
Il concerto di Moro, organizzato dalla M&P Company, va ad aggiungersi a quelli già annunciati e che vedranno nella suggestiva cornice dello Sferisterio esibirsi: Simple Minds il 4 luglio, Max Gazzè il 7 agosto e Vinicio Capossela per i Martedì crossover del Macerata Opera Festival 2018 il 24 luglio, Francesco Gabbani il 26 agosto, Carl Palmer il 23 agosto e ora Fabrizio Moro il 16 agosto.
I biglietti per assistere al concerto maceratese di Moro, una delle tappe del tour prodotto da F&P Group, sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it, alla Biglietteria dei Teatri di piazza Mazzini 10 a Macerata e nei punti vendita Vivaticket, a partire da oggi giovedì 12 aprile alle ore 15. Info www.fepgroup.it.
A seguito della richiesta di informazioni da parte di Carmen Lisa Carella, nuova residente del quartiere Risorgimento, preoccupata per i fumi che vedeva uscire anche di domenica, dal depuratore di via Della Fontanella, c'è stata piena disponibilità da parte dell'Atac.
Come scrive la stessa nel gruppo social civitanovese, dopo la sua domanda e grazie all'interessamento dell’Associazione Città Verde, ci sono state sia verifiche degli organi competenti che spiegazioni da parte del dottor De Carolis, responsabile Atac.
Proprio grazie all'intervento di Amedeo Regini, presidente dell'associazione ambientalista e alla disponibilità dell'Atac, si è creata inoltre una interessante opportunità, quella di visitare e comprendere il funzionamento del "famigerato" essiccatore di fanghi, comunemente noto come depuratore.
La visita guidata sarà lunedi 16 ma per motivi organizzativi è aperta, previa comunicazione alla signora Carella, solamente per una piccola delegazione di cittadini, residenti nel quartiere Risorgimento, che abbiano interesse a conoscere una realtà che li coinvolge, spesso temuta proprio perché non si conosce.
In riferimento alla recente polemica sulle telecamere targa System, l'assessore alla Sicurezza, Giuseppe Cognigni, replica al consigliere Pd, Giulio Silenzi, che "smentiva le affermazioni fatte dal sottoscritto riguardanti l'attivazione di un nuovo strumento denominato Targa System in dotazione alla Polizia Municipale".
Silenzi, prosegue l'assessore, "si è affrettato a scrivere subito la replica, ha dichiarato che in città ci sono delle telecamere attivate dalla giunta Corvatta con la stessa funzione, come se queste fossero le prime telecamere di Civitanova Marche. L'uscita di Silenzi sembra lo sfogo di un bambino a cui hanno copiato il compito in classe, ma se si guardano gli atti si può vedere che l'installazione di un nutrito numero di telecamere risale all'Amministrazione del Sindaco Massimo Mobili, quando il delegato alla sicurezza era il Consigliere Giovanni Corallini (vedasi le delibere di Giunta n. 249 del 8-6-2010, n. 560 del 1-12-2010, n. 17 del 21-1-2011, n. 157 del 11-4-2012).
La Giunta alla quale ha partecipato Silenzi - prosegue l'assessore - si è quindi posta sulla scia di un lavoro già ben avviato dal centrodestra ed ha fatto la sua parte come dovuto, essendo stata al governo della città per un quinquennio. Il consigliere Silenzi afferma poi che l'ultimo acquisto della Polizia Municipale, il Targa System, fa lo stesso lavoro che facevano già le telecamere di Corvatta, ma il consigliere si dimentica di dire che le telecamere della sua Amministrazione sono in postazioni fisse e che scattano foto alle macchine solo se possano nella strada da loro visualizzata. Il nuovo sistema Targa System, che è stato consegnato ora alla Polizia Municipale, è montato su un'auto e può così spostarsi su tutto il territorio comunale rilevando le targhe delle auto anche in sosta e verificando se esse sono state sottoposte a revisione, se il veicolo è rubato o è un veicolo che è inserito per qualsiasi motivo nella lista nera (black list) delle Forze dell'Ordine per i più disparati motivi di ordine pubblico.
E' vero che la Giunta di Silenzi aveva deliberato l'acquisto di tale strumento ad aprile 2017, ma poi non si era mai curata neppure di ordinarlo. Sono stato io, in qualità di assessore alla Sicurezza, a tirare fuori questa pratica, attivandomi per far consegnare il sistema Targa System alla Polizia Municipale a marzo 2018 ed a farlo metterlo subito in funzione".
"Mi spiace per Silenzi, che vuole sempre fare la parte del 'primo della classe' - conclude l'assessore Cognini - ma devo fargli notare ci sono altri amministratori che hanno fatto in precedenza e fanno ora meglio di quanto egli ha fatto e che non può impartire gratuiti insegnamenti in materia di sicurezza a chi sta dimostrando di saperne molto più di lui. Il consigliere Silenzi, anche questa volta, non si è accorto che la cittadinanza che con le ultime elezioni non lo ha, confermato ha capito che le sue lezioni sul tema della Sicurezza le doveva impartire alla sua stessa Giunta, che su questo tema ha fallito clamorosamente".
"Apprendo positivamente la notizia dell'invio di un contingente di 10 carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo dell'8° Reggimento Lazio di Roma a supporto dell'azione degli uomini già intensamente impiegati sul nostro territorio e di questo ringrazio il Comando Provinciale di Macerata e il Comando generale dell'Arma".
Sulla situazione che ruota attorno al complesso dell'Hotel House e dei macabri ritrovamenti di questi ultimi giorni torna la capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, presentando una specifica interrogazione alla Regione Marche.
"Il Pd ha ancora un ministro dell'Interno in carica – esordisce la Leonardi – che ho direttamente e ufficialmente interessato lo scorso mese di settembre, ma i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Criminalità più o meno organizzata, droga, furti, contraffazione e immigrazione clandestina stanno rovinando la serenità ai marchigiani oltre che l'immagine della nostra bellissima località di riviera. Nascondere la testa sotto la sabbia non risolve i problemi nè ci si può tacitare la coscienza presentando generiche richieste di fondi finalizzati magari a ricoprire debiti di chi non paga nel condominio – prosegue la rappresentante del partito della Meloni - La Regione in primis doveva intervenire già da molto tempo chiedendo un incontro al Ministero e, come evidenzio nel mio atto regionale, l'avvio di un Piano concreto per ripristinare la sicurezza. Essa avrebbe dovuto farsi "cabina di regia" per l'apertura di un Tavolo con tutti i soggetti istituzionalmente preposti per avviare con il Ministero un nuovo Patto per la Sicurezza capace di prevedere interventi e misure idonee a ripristinare legalità e sicurezza".
"Per questo nell'interrogazione regionale - prosegue Leonardi – chiedo anche quali atti, protocolli, intese, sono stati emessi o deliberati dalla Regione Marche sulla situazione Hotel House in tema di sicurezza dei cittadini di Porto Recanati e marchigiani in genere.Già nello scorso mese di novembre nella discussione in aula dell'Assemblea Regionale avevo ricordato come fosse già stato sottoscritto, all'epoca in cui ero assessore alla Sicurezza del Comune di Porto Recanati uno specifico "Patto per Porto Recanati Sicura" con il ministero rappresentato dall'onorevole Mantovano presso la Prefettura di Macerata. E' stata valutata la possibilità di ripartire da quello, potenziandolo e adeguandolo all'attuale situazione? Per rafforzare la presenza stabile delle forze dell'ordine sul territorio è stata chiesta la possibilità di elevare la caserma dei carabinieri a tenenza?"
"Ricordo anche – spiega la capogruppo di Fratelli d'Italia - che oggi più che mai c'è una forte richiesta da parte di tutti i cittadini di Porto Recanati che sia riportata la legalità in quel condominio e non solo, che non ci sono mai state forme di razzismo nei confronti delle persone che sono per la maggior parte extracomunitari, che appartengono a quasi 40 etnie diverse all'interno del condominio. Ma i recenti fatti di cronaca ci dicono che le istituzioni devono intervenire fattivamente facendo sentire forte la presenza dello Stato, cosa che il Pd in tutti questi anni di Governo evidentemente non ha voluto fare".
I militari della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino hanno deferito in stato di libertà i due responsabili del reato di tentato furto aggravato: un italiano pluripregiudicato ed uno straniero.
In seguito ad una segnalazione i militari sono intervenuti in viale Vittorio Veneto n. 101, presso un'abitazione inagibile a seguito del sisma del 2016 sorprendendo i due in flagranza di reato che si nascondevano nella camera matrimoniale dell'appartamento.
E' emerso agli occhi dei carabinieri inoltre che la porta dell'abitazione era stata aperta con dei calci e le camere erano state messe a soqquadro dai due malviventi. Si tratta dell'appartamento delle titolari della tabaccheria conosciuta in città come "Pasquì", che da poco si è trasferita pochi metri più giù rispetto alla vecchia sede, sempre in via Vittorio Veneto.
Il danno complessivo stimato è di circa 200,00 euro.