Il progetto dell'area commerciale di Pieve Torina, che ospita le attività economiche terremotate, inaugurato nel novembre 2017 e realizzato con la rigenerazione dei container marini, è tra i dieci finalisti del concorso per le attività produttive tra i 100 migliori progetti italiani, che saranno presentati giovedì 31 maggio all'Accademia Nazionale di San Luca di Roma.
L'idea, appoggiata sin dal primo momento dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Alessandro Gentilucci, è stata riconosciuta come meritevole da una commissione di esperti che passa al vaglio migliaia di progetti in tutta la penisola. L'utilizzo dei container marini, rigenerati dal mare alla montagna per far fronte alla necessità di ripartenza di una comunità ferita, sposa appieno il tema della solidarietà e della condivisione e il suo valore è stato compreso dagli esperti del Comitato d'onore che giovedì saranno presenti alla cerimonia di premiazione. Interverranno infatti Massimo Sessa, presidente generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Giuseppe Capocchin, presidente del Consiglio nazionale architetti paesaggisti, pianificatori e conservatori, Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv, Federica Gallori, direttore generale Mibact, Maria Carmela Giarratano, direttore generale del ministero dell'ambiente, Andrea Margaritelli, presidente dell'Istituto nazionale di architettura, Francesco Moschini, segretario generale dell'Accademia nazionale di San Luca, Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo, Roberta Vitale, presidente Giovani Ance, Armando Zambrano, presidente Consiglio nazionale ingegneri.
L'area commerciale di Pieve Torina si estende su una superficie complessiva di 510 metri quadri. È stata realizzata utilizzando container di dimensione 20 e 40 piedi, con idonee prestazioni energetiche di trasmittenza termica, assemblati su un’ampia pedana in legno che crea l’effetto di una piazza al centro della struttura. Per rendere i container più significativi e apprezzabili esteticamente, alcune pareti esterne, quelle più visibili dalla strada, sono state dipinte dagli street artist di Anime di strada con murales a tema sociale che ripercorrono gli istanti più significativi del sisma. Un riconoscimento che riempie di orgoglio il sindaco, Alessandro Gentilucci, l'amministrazione e tutti i tecnici e funzionari che hanno lavorato affinché il paese avesse una nuova piazza per la comunità.
Fino al termine dei lavori di messa in sicurezza, mediante demolizione, del condominio di viale Europa, dal civico 27 al 31, si ricorda che nella stessa via il traffico proveniente da via Settempeda e da viale Eustachio verrà deviato, con indicazioni sul posto, per via Cancellotti.
Per i veicoli provenienti invece da viale Europa, con direzione via Settempeda, la viabilità resterà invariata. Su via Cancellotti, al fine di facilitare la viabilità in tutta l’area interessante dal cantiere provvisorio dei lavori, è stato istituito infine il divieto di sosta e di fermata. La modifica della viabilità varrà fino al termine dei lavori.
La puntata della trasmissione di Rai3 "La difesa della razza", condotta da Gad Lerner, ha trattato ieri sera del caso di Luca Traini, con immagini ed interviste fatte dallo stesso giornalista, in occasione della sua presenza a Macerata, il giorno del processo allo sparatore neofascista.
Ci si chiede se il razzismo sia ormai sdoganato nell'Italia di oggi, incolpando in qualche modo i colleghi della stampa, che dopo l'omicidio efferato di Pamela Mastropietro, avvalorarono la falsa notizia secondo cui il nigeriano o i nigeriani, prima di smembrare il cadavere, ne avessero divorato il cuore adempiendo a un rito tribale e proprio da questo orrore, sarebbe scaturita una pulsione d'odio, culminata nella spedizione punitiva di Luca Traini, il vendicatore, fascista dichiarato, che sabato 3 febbraio, con la sua pistola Glock, ha sparato 30 proiettili, in 10 diversi punti di Macerata, mirando a casaccio contro le persone di colore che incontrava.
"Luca Traini a Macerata lo conoscono tutti - afferma Lerner - e gode di una generale indulgenza, se non addirittura di ammirazione. Non daremo troppa importanza alle grida "Viva Luca, viva Traini" lanciate dai bambini della scuola media inferiore, limitrofa al tribunale, quando è arrivato il furgone per la prima udienza del processo, ma da qualche parte quell'approvazione devono averla orecchiata".
"Un bravo ragazzo" definisce Luca Traini la sua ex insegnante Patrizia Meloni, che Lerner incontra davanti al tribunale, che pure condanna il suo gesto e crede che il giovane ancora non si renda conto di quello che ha fatto.
Il giornalista incontra quindi Tommaso Golini, ex forzanovista, fondatore del movimento Macerata ai maceratesi, chiedendo una opinione su alcune frasi razziste contro l'ex ministro Kyenge, tra cui quella di tornare in Congo. Golini, con pacatezza, risponde che nell'invitare qualcuno a tornare al proprio paese, non si commette nessun tipo di reato e non sarebbe un problema per lui se qualcuno, incontrandolo a in una città diversa oppure all'estero, lo inviti a tornare a Macerata o in Italia. Il leader del movimento maceratese afferma poi di aver conosciuto Traini perché militò per un periodo in Forza Nuova, quando lui era il responsabile ma che era una persona tranquilla e non certo come il mostro con cui è stato dipinto dalla stampa. Golini definisce "scomposto, squilibrato e senza nessuna giustificazione" il gesto compiuto dallo sparatore di Tolentino, condannandolo in maniera chiara, ma riconosce tuttavia che la Lega a Macerata ha ottenuto più del 20% nelle ultime elezioni, collegando in qualche i due fatti ed auspicando rimpatri di massa per tutti gli immigrati che non abbiano lo status di rifugiati politici.
Nel suo viaggio a Macerata, Lerner incontra anche Stefano Casulli, educatore ed esponente del movimento antifascista che ha conosciuto Traini in palestra ma ne ha un ricordo meno benevolo, ricordando che entrava facendo il saluto fascista e si dice spaventato da quanti, pur avendolo conosciuto, non abbiano trovato in lui nessun elemento di pericolosità, per lui evidenti.
Segue l'intervista allo psichiatra Giovan Battista Camerini, incaricato della perizia dalla difesa che afferma come anche un'idea aberrante, come quella di Traini di sparare ai neri, non corrisponda automaticamente alla presenza di una patologia. Patologia comunque ravvisata in lui, che al momento del fatto ha creato un scompenso temporaneo sulla sua capacità di intendere e di volere. "Luca Traini in un certo senso ha acquistato un'identità grandiosa, dal suo punto di vista - afferma lo psichiatra - che compensa un enorme buco che lui ha a livello profondo nella sua personalità".
"Tutti i razzisti sono un po' malati?" chiede Lerner, per concludere su Traini, al criminologo Adolfo Ceretti, il quale risponde che "anche una persona semi inferma di mente, è assolutamente capace di comprendere il significato che dà a dei gesti, a dei simboli e a delle ideologie" e rivolgendosi a quelli che a Macerata parlano dello sparatore come un bravo ragazzo a cui ha preso solamente un momento di raptus, Ceretti dice che "non è così, perché sicuramente Luca Traini era, come tutti noi, una persona in attesa di significato nella sua vita e si è associato con persone che hanno nell'odio razziale un punto di innesco, con tantissimi esempi che la storia ci ha proposto fino ad ora".
Potete vedere il video della trasmissione al seguente link: https://goo.gl/QjNkqX
Dieci sono le edizioni, 6500 gli euro donati alla Fondazione Salesi e "2 wheels 4 benefit" é il nome dell'evento che anche quest'anno ha portato a Petriolo tantissimi motociclisti. Un'evento che, appunto, é giunto alla sua decima edizione in qeusta ultima domenica di maggio, con la raccolta fondi del raduno di solidarietà che ha permesso di "staccare un assegno" di ben 65000 Euro in favore delle attività dell'Ospedale Pediatrico anconetano.
Il tutto, come sempre, nel nome della passione per le due ruote e del grande cuore dei motociclisti che hanno scelto di trascorrere questa domenica in sella a moto e scooter di ogni tipo, raggiungendo prima Petriolo e attraversando, poi, i meravigliosi paesaggi delle colline marchigiane fino ad Ancona, per consegnare personalmente il ricavato della manifestazione.
Torna, puntuale come ogni domenica, l'appuntamento con la nostra rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avvocato Oberdan Pantana.
Questa settimana, fra le diverse mail arrivate, abbiamo scelto un quesito posto dal lettore Alberto P. di Tolentino che chiede chiarezza in merito al tema della privacy ed al corretto utilizzo della videosorveglianza nei rapporti di vicinato, strumento questo spesso mal utilizzato e lesivo pertanto di interessi legittimi.
Ecco la risposta del legale Oberdan Pantana.
Video-sorveglianza nei rapporti di vicinato: il caso in parola offre la possibilità di eseguire una chiara distinzione tra videosorveglianza con rilevo penale e videosorveglianza unicamente con rilievo civile.
Caso giuridico: Due villette a schiera confinanti di cui una dotata di videocamere puntate anche sulle finestre del vicino: tale circostanza comporta la sola violazione della privacy domestico o integra anche il reato di interferenze illecite nella vita privata ex art. 165 bis c.p.?Il proprietario dell’immobile “ spiato”, pertanto, quali azioni potrebbe intraprendere per tutelare i propri diritti?
Videosorveglianza e reato di illecite interferenze nella vita privata ex art. 165-bis c.p.:
Il reato di illecite interferenze nella vita privata ex art. 165-bis c.p. si registra quando le telecamere inquadrano spazi altrui appositamente schermati dai proprietari in modo da escluderne la vista agli estranei. Nel nostro caso i vicini non avevano schermato la visione delle finestre rendendo così le stanze a queste prospicienti assimilabili a "luoghi esposti al pubblico". Secondo giurisprudenza consolidata non sono punibili (e non possono, pertanto, dar luogo ad alcun correlativo risarcimento) «le videoriprese aventi ad oggetto comportamenti tenuti in spazi di pertinenza della abitazione di taluno ma di fatto non protetti dalla vista degli estranei, giacchè per questa ragione tali spazi sono assimilabili a luoghi esposti al pubblico» (Cass. n. 44156/2008). Pertanto sebbene le videocamere del vicino avessero registrato stralci di vite altrui nessun reato ex art. 165-bis c.p. sarebbe stato integrato.
Videosorveglianza e illecito civile (lesione privacy):
Le videocamere puntate anche sugli spazi del vicino costituiscono sempre una lesione della privacy domestica degli interessati che integra perfettamente la fattispecie dell'illecito civile. Nell'ambito della responsabilità aquiliana la questione centrale si snoda attorno all'ampiezza dell'angolo visuale delle videocamere private. La delibera del Garante Privacy dell’8 aprile 2010 sancisce che, ove il singolo condomino installi un impianto di videosorveglianza a tutela della proprietà̀ esclusiva «l'angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, ad esempio quelli antistanti l'accesso alla propria abitazione, escludendosi ogni forma di ripresa, anche senza registrazione, di immagini relative ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni) o antistanti l’abitazione di altri condomini.
Nel caso di specie, l'angolo visuale delle videocamere comprendeva anche l'accesso a casa e le finestre di bagno e cucina del vicino. Pertanto sotto il profilo civile vi era stata lesione della riservatezza domestica. Tuttavia l'esistenza della violazione non costituisce un danno in re ipsa nel nostro ordinamento, ma occorre addurre sempre le allegazioni e le prove del danno conseguenza altrimenti si snaturerebbe «la funzione del risarcimento, che verrebbe concesso non in conseguenza dell'effettivo accertamento di un danno, ma quale pena privata per un comportamento lesivo» (Cass. SS. UU. 26972/08).
Azione giuridica del proprietario: riconoscimento del danno punitivo.
Il proprietario spiato decide, pertanto, di intraprendere un giudizio civile nei confronti del vicino ai fini del risarcimento del danno, ma nei fatti non è in grado di provare alcunché rimettendosi semplicemente all'equità del giudicante, senza, pertanto, porre in essere delle allegazioni che avrebbero permesso al Giudice di applicare il criterio equitativo in modo più adeguato alla realtà. In questo modo il Giudice comprende che vi sia stato un pregiudizio, ma non ha gli strumenti per determinarlo scientificamente sebbene in via equitativa.
Così la liquidazione con il criterio dell'equità riconosce in questo caso una sorta di danno punitivo: «la quantificazione equitativa di detto danno ingiusto non può che essere tuttavia contenuta entro termini minimi: tali da assicurare quella che si è giunti bensì̀ a riconoscere che sia la valenza punitiva iure propria del risarcimento del danno non patrimoniale da lesione dei diritti fondamentali». Tutto ciò, in quanto, nel vigente ordinamento alla responsabilità̀ civile non è assegnato solo il compito di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, poiché́ sono interne al sistema la funzione di deterrenza e quella sanzionatoria del responsabile civile; non è quindi logicamente incompatibile con l'ordinamento italiano l'istituto di origine statunitense dei risarcimenti punitivi, (così Cass. SS.UU. 16601/17)». In questo caso il minimo riconosciuto dal Giudice è stato di € 20.000,00.
Nel consigliare la massima tutela in materia di privacy soprattutto in ambito personale, come sempre attendo le vostre richieste dandovi appuntamento alla prossima settimana. Avv. Oberdan Pantana
L’impressione è che ci sia molto poco da stare tranquilli e a lanciare l’allarme, più o meno timidamente, sono stati gli stessi professionisti. Quegli ingegneri o architetti che, effettuando simulazioni nel sistema di calcolo per stabilire l’ammontare del contributo per la ricostruzione, hanno scoperto che sarà pressochè impossibile effettuare lavori senza accollo. Senza, cioè, che quanti hanno avuto la loro casa lesionata dal sisma di agosto o di ottobre non metteranno mano al proprio portafogli e ai propri risparmi per poter tornare ad abitarla.
Il paradosso, poi, è che se il sistema di calcolo non sarà cambiato, i proprietari di abitazioni piccole non riusciranno a coprire l’importo dei lavori con il contributo ricevuto, mentre i proprietari di abitazioni grandi non riuscirebbero a spenderlo tutto.
Il famigerato file di calcolo è stato messo online dal commissario straordinario per la Ricostruzione alcuni giorni fa, dopo un incontro avuto a Camerino tra i professionisti privati e i funzionari dell’ufficio ricostruzione. “Io – racconta l'architetto Loredana Camacci Menichelli - ho iniziato a fare delle prove inserendo i contributi che avevo stimato con un mio foglio di calcolo e pur inserendo importi che secondo le mie stime erano interamente coperti da contributo in realtà andavo sempre in accollo. Di certo nei condomini o per edifici con più proprietari, quando le unità sono di dimensioni diverse, le più piccole finiscono in accollo e quelle più grandi non possono utilizzare il loro contributo totale. Nel ‘97 per intervenire sulle strutture e sulle finiture connesse la procedura era diversa. Oggi, nel file di calcolo, per ogni unità immobiliare stimano il peso in rapporto ai mq e fanno il confronto fra parametrico e quanto previsto nel computo, poi scelgono la somma minore e aggiungono cassa professionisti e iva, e fanno di nuovo il confronto. A questo punto si finisce con l’andare sempre in accollo perché, facendo il confronto con somme maggiorate dall'iva, in proporzione hanno importi che superano il limite. Questo confronto fatto con le somme lorde è quantomeno discutibile in quanto la legge dice che cassa e iva sono in aggiunta”.
Della questione sono già stati interessati gli addetti ai lavori e, stando a quanto è dato sapere, non sono mancate frizioni tra funzionari della Regione Marche e funzionari della struttura commissariale che hanno messo a punto questo sistema di calcolo. “Mi è stato detto – prosegue l'architetto Camacci Menichelli - che l'ingegner Spuri si è battuto molto per renderlo pubblico, mentre da Roma volevano giocare a briscola coperta e ruba mazzo contemporaneamente”.
Tra l’altro, sembrerebbe che il programma presenta non pochi problemi, che si blocchi molto facilmente e che sia compatibile solo con determinati software.
“Se non siamo sicuri al 100% di come calcolano e interpretano il calcolo scopriremo solo al momento del decreto quanto contributo abbiamo perso e buttato al vento – conclude l’architetto che ha scoperto la falla - magari dopo aver detto ai clienti che la somma prevista nel nostro progetto era interamente coperta dal contributo. Noi tecnici rischiamo di dover spiegare alle riunioni di condominio che più o meno tutti andranno in accollo, ma non per aver fatto interventi necessari che vanno oltre il costo parametrico massimo e magari perchè le somme parametriche sono basse e non coprono gli interventi necessari, ma perchè il meccanismo di calcolo che hanno impiantato non consente l'utilizzo dell'intero contributo che, se fosse spalmato su tutto l'edificio potrebbe e dovrebbe essere usato per tutti e per coprire tutti gli interventi strutturali e per le finiture connesse necessari”.
Sono 14 i milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 destinati alla viabilità della vallata del Musone, a servizio del nuovo ospedale Inrca-Ancona sud e al collegamento viario delle zone industriali di Castelfidardo, Loreto, Recanati con la Ss 16. Provengono, spiega la Regione in una nota, dalla ripartizione effettuata dal Cipe che ha assegnato alle Marche 132,8 milioni di euro per investimenti nel settore infrastrutturale e ambientale.
Gli interventi nell'area sud di Ancona fanno parte di un'unica strategia regionale per collegare i nuovi poli ospedalieri alla viabilità principale e razionalizzare i servizi e adeguare le connessioni con le aree servite. Le delibere Cipe sono al visto della Corte dei conti. I lavori dovranno essere appaltati entro il 2019 e verranno inseriti subito nella programmazione le opere cantierabili. Il piano è stato illustrato a Villa Musone di Loreto a sindaci e operatori dal presidente della Regione Luca Ceriscioli e dall'assessore regionale Moreno Pieroni.
(Fonte Ansa)
Riguardo al richiamo da parte del Ministero della salute di un lotto di Ciauscolo di Visso IGP per la presenza di Listeria monocytogenes in 25 g. (leggi qua l'articolo), la società Vissani Salumi srl, produttrice del salame precisa che la rilevazione della presenza di “Listeria monocytogenes” è stata evidenziata in fase di controlli sanitari di routine.
"Le analisi - dice Massimo Focacci - hanno rilevato una minima presenza del microrganismo (inferiore a 10 colonie su 100 grammi di prodotto). Riguardo al Lotto 18 04 03, oggetto di richiamo, si precisa che è costituito da una piccola quantità di prodotto: già in fase di prima analisi sono state attivate tutte le procedure al fine di garantire la salubrità del prodotto. Si precisa, inoltre, che il germe “Listeria monocytogenes” non deriva da carni di animali malati ma è normalmente presente nell’ambiente".
Al fine di garantire la massima sicurezza alimentare dei prodotti, l’Azienda si sta attivando per condurre uno studio che consente la commercializzazione, in presenza di 100 colonie per 100 grammi di prodotto, durante la vita commerciale dello stesso.
"La Vissana Salumi - conclude Focacci - conosciuta in tutto il territorio, da anni si è attivata con procedure atte a garantire qualità e salubrità dei prodotti, nonostante le avverse situazioni dovute dagli eventi sismici del 2016".
Nel pomeriggio di venerdì 25 maggio, alle ore 17:00 presso la Casa della Salute di Treia, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’apparecchiatura Dexa per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi.
Hanno presenziato il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il Direttore dell’area vasta n. 3 Alessandro Maccioni e il Sindaco di Treia Franco Capponi ed il presidente della provincia Pettinari.
La DEXA rappresenta, attualmente, l’attrezzatura più utilizzata per valutare la densità minerale delle ossa, risultando particolarmente utile nella diagnosi e nel monitoraggio dell’osteoporosi.La densitometriaosseapermette,infatti, di scoprire se una persona sia affetta da osteoporosi e di stabilirne il livello di gravità; può inoltre quantificare il rischio futuro di sviluppare la patologia ed aiuta a valutare l’efficacia delle terapie intraprese.
L'indagine densitometrica è particolarmente indicata per le donne ultrasessantacinquenni, mentre non esiste orientamento unanime sull'età alla quale gli uomini dovrebbero essere sottoposti a questo tipo di esame.
La densitometria ossea utilizza una piccolissima dose di raggi X per stabilire quanti grammi di calcio e altri minerali siano presenti nel segmento osseo esaminato, con dosi di radiazioni minime, per preservare ulteriormente la salute del paziente, in tempi rapidissimi; è un esame indolore e ad altissima precisione.Al termine della procedura il paziente può quindi riprendere normalmente le comuni occupazioni.Si tratta, pertanto, di unadelle tecniche in questo campo con il migliore rapporto costi/benefici.
E’ un momento molto significativo per la comunità treiese, poiché la prevenzione e la diagnosi precoce sono strumenti fondamentali per la tutela della salute. Avere a disposizione strumenti moderni, minimamente o per nulla invasivi, anche nelle strutture sanitarie periferiche e poter contare su servizi sanitari di grande qualità rappresenta un obiettivo da perseguire con determinazione.
La nuova diagnostica va, quindi, a completare un’offerta di alta specializzazione della Casa della Salute di Treia, all’avanguardia nelle specializzazioni della Riabilitazione (Dipartimento diretto dal Dott. Giorgio Caraffa) e delle Cure intermedie, che rappresentano un vero e proprio coordinamento per le politiche di salute per l’anziano verso un programma di Longevità attiva ed il trattamento delle principali malattie delle fasi senili della vita.
Increduli e felici gli studenti della classe 2M dell’ I.I.S. “Matteo Ricci” di Macerata - Indirizzo Turismo per la vittoria con la menzione “Social” di “Destinazione Futuro 2018”, il progetto studenti promosso dalla Regione Marche giunto alla sesta edizione.Mercoledì 23 maggio, nello splendido scenario della Mole Vanvitelliana di Ancona, ha avuto luogo infatti l’evento conclusivo con la premiazione dei progetti dedicati alla divulgazione dei valori dell’ UE e delle possibilità offerte agli studenti dai fondi strutturali europei, cerimonia aperta dai puntuali interventi dell’Assessore all’Istruzione Loretta Bravi e della Dott.ssa Gianna Prapotnich, esperta nazionale Erasmus in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale.I ragazzi e le ragazze del “Ricci” hanno illustrato con orgoglio ed entusiasmo il sito creato con il titolo “Io sono l’Europa” all’interno del quale sono state inserite sezioni ove reperire informazioni sui programmi destinati ai giovani, riflessioni personali e video girati con la tecnica del green screen.Il lavoro, svolto sotto la supervisione delle professoresse Alessandra Gattari e Giulia Compagnucci, ha permesso alla classe di coniugare competenze digitali, sociali e civiche in un contesto di progettualità e collaborazione che fa dell’Istituto, diretto dal Prof. Daniele Sordoni, una scuola sempre più proiettata verso l’internazionalizzazione.Il premio conseguito dalla classe 2M prevede, entro il mese di dicembre, la visita alla sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea a Roma: un’ulteriore occasione per sperimentare e vivere la cittadinanza europea.
Vigili del fuoco a sirene spiegate nel centro di Macerata. È quanto è accaduto oggi, intorno alle 11. Sono stati in molto a domandarsi cosa fosse successo a Palazzo Buonaccorsi dove era stata programmata una simulazione di un incendio al secondo piano dei Musei civici. L’esercitazione è stata organizzata dall’assessorato alla Protezione civile del Comune di Macerata guidato da Alferio Canesin e ha permesso di testare il piano di emergenza interno alla struttura museale verificando la validità dei modelli organizzativi di intervento.
In azione, a partire dalle ore 11, i Vigili del Fuoco di Macerata che hanno simulato lo spegnimento di un incendio scoppiato nelle Sale di arte antica del Buonaccorsi, il salvataggio di due visitatori e la messa in sicurezza delle opere d’arte utilizzando tecniche innovative di derivazione speleo-alpino-fluviali. Coinvolto anche il personale interno addetto alla sicurezza antincendio che ha attuato tutte le procedure di protezione previste dal piano di emergenza.
Sul posto anche la Polizia locale, il personale sanitario del 118 e i volontari di protezione civile regionale. Ad assistere all’esercitazione due classi di scuola primaria di secondo grado dell’Istituto comprensivo Enrico Fermi.
Una giornata di solidarietà per sostenere la ricostruzione a Pieve Torina. Destinatario della generosità di associazioni e privati è stato il laghetto all' interno del Parco Giochi che, grazie alla cifra di circa 1500 euro raccolta, è stato messo in sicurezza.Il parco è stato interamente realizzato da volontari del gruppo “Io sto con i bambini”."Intendiamo ringraziare - il commento di Ornella Giaconi, tra gli organizzatori - tutti i partecipanti e ribadire la nostra grande ammirazione per i titolari del Nialtri, Alberto e Stefano, che hanno abbracciato la nostra causa. Va detto, inoltre, che il 23 maggio 2018 sono iniziati i lavori anche per il parco giochi di Muccia un altro dei nostri progetti che a breve porteremo a termine".
"Siamo tranquilli, sicuri della correttezza del nostro lavoro. Abbiamo autorevoli pareri che ci confortano. Le carte sono più che in regola e non abbiamo timore di dimostrarlo di fronte alla magistratura se dovesse esserci una procura che volesse indagare sul nostro business. Un business che esiste da 40 anni e che la nostra società porta avanti da 15 senza che ci sia stato un cliente o un istituto bancario che abbia avuto da lamentarsi. Se non adesso. Da quando è esploso il caso mediatico relativo ai presunti prezzi gonfiati. Eppure non è facile determinare il prezzo di un diamante, figuriamoci se a stabilirlo è, per esempio, il gioielliere sotto casa o una parte che ha in qualche modo interesse”. Così Maurizio Sacchi, presidente della DPI, Diamond Private Investment di Porto Recanati, replica al servizio delle Iene (leggi qui), andato in onda mercoledì, servizio incentrato sulla presunta truffa dei diamanti da investimento, pagati dagli investitori, questa l’accusa, a un costo gonfiato.
“Ci troviamo in questo frullatore mediatico da tempo, abbiamo sempre preferito non intervenire, ma ora la vicenda, con l’accostamento della nostra azienda alle vicende di un altro imprenditore che ha scelto di togliersi la vita, con cui non abbiamo avuto mai rapporti, sta diventando una presa in giro. E allora abbiamo scelto di dire la nostra. Avremmo preferito di no, ma semplicemente perché con gli interlocutori delle trasmissioni che hanno trattato questo argomento, è complicato mettersi a un tavolo e spiegare, con le modalità che sono soliti adottare, non si può avviare un confronto. Nei giorni scorsi è stata fatta una vera e propria imboscata, alla quale, voglio precisare, mi sono sottratto ma non barricandosi in casa. Semplicemente ero altrove quel giorno, ero fuori Italia. A un certo punto, se dovesse essere, a difenderci nelle sede opportune non avremo problemi, come è avvenuto e avverrà al Tar. Questo frullatore sta gettando discredito su un’azienda che, negli ultimi 4 anni, ha pagato 109 milioni di Iva, 55 milioni di tasse, un’azienda che è stata premiata dai mercati esteri, verso i quali siamo già indirizzati da tempo, e tanto più ora che queste ricostruzioni scorrette potrebbero ammazzare, se non lo hanno già fatto, il nostro business, di cui, ripeto, in tutti questi anni nessuno ha dubitato se non dopo le notizie costruite su fondamenta errate". "Errore" che l'azienda ricostruisce in una lunga nota. "La vicenda che coinvolge la società ha avuto avvio in seguito al reportage proposto da una notatrasmissione televisiva che ha inteso avvalersi del 'parere' di una associazione di categoriasicuramente non imparziale e non disinteressata rispetto all’eventuale demolizione di un’attività esistente sul mercato da oltre 40 anni, da sempre connotata dall’assoluta soddisfazione dellavastissima clientela - si legge - DPI intende, tuttavia, tralasciare in questa sede gli aspetti deontologici che hanno interessato la conduzione e la messa in onda della suddetta trasmissione in assenza di un effettivo e leale contraddittorio.
L’affermazione secondo la quale DPI avrebbe truffato i propri clienti nel vendere diamanti dainvestimento a prezzi notevolmente superiori quelli indicati dal listino Rapaport (presentato erroneamente da non ben definite voci di presunti esperti come indice ufficiale dei diamanti) costituisce semplificazione inaccettabile oltre che infondata.
L'affermazione è tanto suggestiva, idonea ad essere cavalcata da stampa disattenta e da soggetti a vario titolo interessati alla demolizione commerciale della DPI, quanto infondata. Si tratta della classica affermazione adatta a riempire titoli ad effetto, in grado di fare audience, perché si sa, la suggestione del mondo dei diamanti, ed in particolare, presunti scandali ad esso legati, è sempre un argomento mediaticamente intrigante. Seppure esista una sanzione da parte dell’AGCM, tra l’altro impugnata di fronte al TAR (che ne haanche deliberato la sospensiva pecuniaria) e quindi ancora tutta da definire, essa non è riferita a quegli aspetti che sembrano essere alla base delle accuse mediatiche. La correttezza della determinazione del prezzo di vendita da parte di DPI e la liceità del business sono state peraltro confermate sia dalla AGCM (che, nei propri provvedimenti sanzionatori, si è limitata a rilevare un deficit di comunicazione alla clientela), sia da consulenze redatte da importanti docenti universitari del settore riconosciuti a livello internazionale. I professionisti, in particolare, hanno anche dimostrato l’impossibile utilizzo, ai fini che interessano il commercio condotto da DPI, del listino Rapaport, e della conseguente quindi inattendibilità delle considerazioni che avrebbero portato al presunto deficit comunicativo. Quanto ai residui rilievi mossi dalla Autorità Garante, che, si ripete, non riguardano la determinazione del prezzo e, dunque, la convenienza economica dell'affare per i singoli clienti, DPI si è rivolta alla Magistratura Amministrativa, nel cui operato confida, con un articolato ricorso sul quale, anche per non indulgere al sensazionalismo mediatico, non intende soffermarsi".
"La premessa dalla quale è necessario muovere - scrive ancora l'azienda - è che non esiste un fixing ufficiale del diamante, e nemmeno un riferimento ufficioso riconosciuto internazionalmente. Il motivo di tutto ciò si basa sul fatto che in natura esistono oltre 16.000 tipologie di diamanti, distinte non solo per caratura, ma, soprattutto, per qualità, ossia per taglio, colore, purezza, fluorescenza; pertanto risulta impossibilericonoscere un “fixing ufficiale del diamante”.
I diamanti da investimento rappresentano soltanto il 2% circa della produzione e comprendono le pietre di qualità più alta (classificati A1), del cui trading si occupa la DPI, e per stabilirne il prezzo risulta deontologicamente e scientificamente scorretto prendere a riferimento valori indicativamente attribuibili a diamanti di categorie più basse (A3 e inferiori) che possono variare di oltre il 50% in meno del valore, trattandosi apparentemente dello stesso diamante (ad esempio undiamante da 1 carato, colore D, purezza IF può variare di oltre 15.000 € già all’ingrosso).
Ad attestare tutto ciò, oltre ad indiscutibili perizie, è lo stesso Rapaport, erroneamente consideratocome listino di riferimento al pubblico del “diamante” in generale.Il cosiddetto “Rapaport” è un listino prezzi utilizzato esclusivamente da operatori professionali del settore all’ingrosso, basato su indicazioni che rappresentano esclusivamente una guida ed un punto di riferimento e partenza per la definizione del prezzo di una determinata pietra preziosa. È lo stesso Rapaport ad avvertire sul fatto che il suo listino non rappresenta alcun indice o benchmark ufficiale dei diamanti, bensì una propria opinione sul prezzo di partenza all’ingrosso, che non contempla, ad esempio, né le particolarità di taglio (che incidono sensibilmente sul prezzo), né i costi di importazione, di certificazione, di qualità, né le imposte (IVA), né tantomeno le spese di commercializzazione e le altre voci economiche necessarie a condurre un simile commercio".
"Per confutare quindi ogni potenziale illazione sul fatto che i prezzi di DPI siano “gonfiati” è sufficiente calcolare, con fatture alla mano, che il costo della pietra nuda, regolarmente importata e con le caratteristiche al top di gamma, senza considerare alcun servizio aggiuntivo e alcun margine né per DPI né per alcun intermediario, è pari al 71.83% del prezzo. A questo punto invitiamo la clientela a diffidare di tutti coloro che sostengono la tesi dei prezzi gonfiati, poiché probabilmente è proprio in quell’offerta ad esserci qualcosa di non trasparente. In merito poi ai presunti andamenti “falsati” del mercato di cui alcune associazioni accusano, pubblicando grafici con andamenti completamente differenti da quanto sostenuto da DPI, si specifica che anche tutto ciò è frutto di accuse artificiose, o, nella migliore delle ipotesi, di ignoranza scientifica, poiché, come chiunque può in modo elementare sostenere, confrontare dati di natura disomogenea è un grossolano errore; anche in questo caso le perizie dimostrano la veridicità dei dati forniti da DPI, avvalorate da ulteriori studi matematici".
"Il clamore mediatico seguito alla trasmissione televisiva ricordata ed ai numerosi articoli di stampa (dei quali hanno beneficiato esclusivamente i soggetti con palese interesse alla demolizione di tale mercato) ha determinato una sorta di panic selling unito alla paralisi completa del mercato: un risultato diametralmente opposto rispetto a quello che dovrebbe essere perseguito dalle associazionidi consumatori. Queste, poi, anziché tutelare l’interesse degli aderenti, hanno inteso scagliarsi, prividi qualunque cognizione tecnica, contro la presunta “truffa dei diamanti” coinvolgendo la società egli istituti bancari in una vicenda dai connotati assai torbidi.
E ciò in spregio, ancora una volta, a qualunque regola che impone, per la correttezza dell’azione, l’ascolto delle parti in causa senza pregiudizi di sorta. La libertà di informazione ed il diritto di cronaca trovano limiti precisi nella verità dei fatti enell’obbligo di verifica di veridicità di essi. Tale principio è stato reiteratamente disatteso ed ignorato da quanti hanno inteso “lanciarsi” sullanotizia arbitrariamente veicolata senza alcuna preventiva documentazione circa i connotati veri delle attività di DPI - conclude la nota - DPI ha consapevolmente scelto in questi mesi il silenzio mediatico, dettato dal rispetto degli accertamenti degli organi competenti. Tale scelta è stata dettata anche dalla convinzione che i processi abbiano opportune sedi e opportuni professionisti, che non sono le piazze, i media o i soggetti non qualificati a tale attività. Il diritto di cronaca è una cosa, il giudizio su notizie arbitrarietutt’altro".
Italiani sempre più ansiosi. Aumenta di quasi l'8% in un anno il consumo di psicofarmaci utilizzati per combattere ansia, nevrosi, attacchi di panico e insonnia. E' quanto emerge da un approfondimento sui consumi di psicofarmaci in Italia pubblicato sul portale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). E' stabile intorno al 6% della popolazione, si legge nel report, il numero di italiani a cui è stato prescritto, almeno una volta nel corso dell'anno, un antidepressivo. Attraverso l'analisi dei dati sulle prescrizioni farmaceutiche rimborsate dal Servizio sanitario nazionale, Aifa stima che circa 3,6 milioni di Italiani li abbiano assunti nel 2017.
In aumento, invece, i consumi benzodiazepine, ovvero una classe che comprende ansiolitici, ipnotici e sedativi: nel 2017 "si osserva un consumo di circa 50 dosi giornaliere ogni mille abitanti, con un incremento di circa l'8% rispetto all'anno precedente". "E' un campanello d'allarme che rappresenta una risposta a aumentati livelli di stress e disagio psichico nella quotidianità", commenta Massimo Cozza, psichiatra e coordinatore del Dipartimento Salute Mentale Asl Rm2, il più grande d'Italia con un bacino d'utenza di circa 1,3 milioni di abitanti. A pesare, prosegue, "sono una crescente solitudine, un futuro incerto e una sempre maggiore incapacità di gestire le frustrazioni".
Franky è tornata a casa. Il colorato pappagallo femmina, che seguiva Michele Scarponi nei suoi allenamenti, il 18 maggio è stata investita da un'automobile, riportando la frattura di un'ala. Frattura per la quale è stata operato con successa a Tolentino dai veterinari di Futuravet.
Ora dovrà affrontare una lunga convalescenza a casa del suo padrone, Giacomo Lucchetta, un grande amico del ciclista marchigiano, morto il 22 aprile 2017 in un incidente mentre si stava allenando non distante dalla sua abitazione. Ai medici della clinica veterinaria che lo hanno preso in cura è dedicato un messaggio di ringraziamento sulla pagina Facebook Franky il famoso pappagallo libero: "Vai Franky! Questa sera siamo ritornati a casa Ringrazio di nuovo la clinica e tutti i suoi lavoratori avete fatto un ottimo lavoro!".
Piazza della Libertà gremita dalle ore 15 a oltre la mezzanotte, esibizioni continue, applausi, sorrisi, divertimento e aria di festa e ancora sfilate, concerti, rappresentazioni teatrali, canti, ospiti.
Questo il clima di grande partecipazione che ha coinvolto l’intera comunità tolentinate in occasione della Festa della Scuola.
L’evento è stato promosso dagli Assessorati all’Istruzione, alla Cultura e Sport del Comune di Tolentino in collaborazione di tutti gli istituti scolastici cittadini.
Ogni scuola, comprese quelle dell’infanzia, fino alle primarie di primo e secondo grado e ai licei, all’Ite e all’Istituto professionale hanno dato dimostrazione della bravura degli alunni e degli insegnanti, illustrando progetti, piani formativi e laboratori.
Tanti applausi per tutte le esibizioni che hanno visto alternarsi sul palco allestito di fronte allo storico Palazzo Sangallo oltre mille studenti di tutte le età.
La Festa della Scuola è stata l’ennesima dimostrazione di quanto l’Amministrazione comunale sostenga e valorizzi le scuole del proprio territorio, con lo scopo di condividere gli obiettivi della formazione, far conoscere le diverse realtà e possibilità educative che connotano la crescita di ogni bambino e ragazzo e di consentire alle stesse scuole di arricchire e promuovere la propria offerta formativa. Infatti il Comune sostiene direttamente con il proprio bilancio, diverse iniziative che vanno ad incrementare i normali percorsi educativi e promuove in accordo con le dirigenti scolastiche incontri, convegni, proiezioni di film, spettacoli teatrali e momenti di studio che consentono di approfondire specifiche tematiche, anche di storia locale.
Considerato il successo e il gradimento registrato, tutti sono concordi a ripetere anche il prossimo anno, in concomitanza con la fine dell’anno scolastico, la Festa della Scuola, facendola divenire un appuntamento annuale con spettacoli, saggi, recite, cori, gruppi e bande musicali, show di danza, video, sfilate, laboratori.
Inoltre le società sportive ADS Cantine Riunite, Futura Tolentino Pallavolo, U. S. Tolentino 1919, Basket Tolentino, hanno allestito in piazza Mauruzi campi da gioco per far provare, gratuitamente, a tutti i bambini, le diverse discipline sportive e alla manifestazione hanno aderito anche i Commercianti del Centro Storico e alcuni bar, ristoranti e pizzerie che hanno praticato uno sconto del 10% ai partecipanti alla iniziativa.
I protagonisti della Festa della Scuola sono stati gli alunni e gli insegnanti degli Istituti comprensivi Don Bosco e Lucatelli, dell’Istituto d’Istruzione superiore Filelfo e dell’Ipia Frau.
Ospite attesissimo il giornalista Luca Pagliari che già collabora con diverse scuole tolentinati su importanti progetti educativi, anche su temi ambientali e comunque volti ad accrescere la coscienza civile delle giovani generazioni e che ha confermato il proprio sostegno alle iniziative del Filelfo.
Superano i cento milioni di euro le risorse disponibili per il rilancio economico e produttivo delle imprese delle aree terremotate. Le Marche hanno beneficiato di un contributo aggiuntivo dall’Unione europea di 248 milioni, di questi al rilancio produttivo sono stati destinati 100,5 milioni.
Parte di queste risorse potranno essere utilizzate anche da 48 comuni della provincia di Macerata ricadenti nel cratere sismico. Uno specifico asse della programmazione regionale dei fondi Ue (il n. 8), è dedicato a "Prevenzione sismica e idrogeologica, miglioramento dell’efficienza energetica e sostegno alla ripresa socioeconomica delle aree colpite dal sisma".
Le Marche per il periodo 2014 – 2020, hanno ora a disposizione risorse superiori a 585 milioni di euro, rispetto ai 337 iniziali. "I 100 milioni aggiuntivi per l’area del cratere, vanno a sommarsi ai 192 già stanziati dal programma ordinario, andando a comporre un monte risorse regionale per il sistema delle imprese pari a 292 milioni, cioè più di quanto il Fesr 2007/13 aveva nel suo complesso per tutti gli interventi previsti. In pratica ora per le imprese ci sono molte più chance di vedere finanziati i propri progetti d’investimento e per quelle localizzate nei comuni compresi nel cratere ce ne saranno ancor di più", commenta l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora. Molto importante è utilizzare subito queste risorse, secondo il presidente Luca Ceriscioli, "per far marciare la ricostruzione materiale dei luoghi con quella produttiva, parallelamente alle previsioni del Piano strategico che punta al rilancio delle zone terremotate attraverso l’innovazione e il sostegno agli investimenti produttivi".
Infatti tre nuovi bandi usciranno entro giugno e promuoveranno con sei milioni, le attività imprenditoriali a sostegno delle istituzioni pubbliche che operano a favore delle fasce più deboli e disagiate della popolazione. Con dieci milioni la competitività delle aree colpite dal sisma e con 15 milioni le filiere del Made in Italy presenti nelle zone terremotate. Per quanto riguarda lo scorrimento di graduatorie su bandi che hanno ottenuto un grande interesse da parte delle imprese del cratere, vengono confermati stanziamenti aggiuntivi di 8 milioni per l’innovazione e aggregazione in filiere delle Pmi culturali e creative, della manifattura e del turismo. Confermati altri 8 milioni per quello che finanzia il miglioramento della qualità e sostenibilità, efficienza energetica e innovazione tecnologica delle strutture ricettive e di 5 milioni per scorrere i progetti presentati sul bando Aree di crisi del Piceno. Rilevante anche l’innovativo sostegno delle imprese sociali, così come lo stanziamento di 9 milioni per favorire l’accesso al credito nell’ambito dell’aggregazione dei Confidi, capace di movimentare fino a 300 milioni di investimenti.COMUNI NEL CRATERE SISMICOApiro - Cingoli - Poggio san vicino - Appignano - Colmurano - Corridonia - Loro piceno - Macerata - Mogliano - Montecassiano - Petriolo - Pollenza - San severino marche - Treia - Urbisaglia - Acquacanina - Bolognola - Camerino - Castelraimondo - Esanatoglia - Fiastra - Fiordimonte - Fiuminata - Gagliole - Matelica - Muccia - Pievebovigliana - Pioraco - Sefro - Serravalle di Chienti - Monte san martino - Penna san giovanni - Belforte del Chienti - Caldarola - Camporotondo di fiastrone - Cessapalombo - Gualdo - Ripe san ginesio - San ginesio - Sant'angelo in pontano - Sarnano - Serrapetrona - Tolentino - Castelsantangelo sul nera - Monte cavallo - Pieve torina - Ussita - Visso
Grazie all’intesa arriveranno nuovi servizi anche nelle tabaccherie della provincia di MacerataPoste Italiane ha firmato un accordo quadro di collaborazione con la Federazione Italiana Tabaccai (FIT) per una più ampia collaborazione nel settore della corrispondenza e dei pacchi fra due delle realtà più capillari in Italia. In base all’intesa le tabaccherie italiane avranno la possibilità di entrare a far parte di “PuntoPoste”, creando un vero e proprio “PuntoPoste - Tabaccaio”. Anche le tabaccherie della provincia di Macerata potranno far parte della nuova rete di accesso ai servizi per l'eCommerce: vi si potranno ritirare i pacchi, consegnare i resi ed effettuare spedizioni prepagate o preaffrancate. Ma non solo, l’accordo quadro tra Poste Italiane e FIT, oltre a prevedere che le tabaccherie possano funzionare come punti di accettazione della corrispondenza, semplifica le modalità di distribuzione e vendita dei francobolli. Un’intesa, quella tra Poste e FIT che rinsalderà la collaborazione tra le due principali reti italiane garantendo, come nel DNA dei tabaccai, sempre maggiori servizi ai cittadini.La rinnovata collaborazione tra Poste Italiane e la Federazione Italiana Tabaccai punta su soluzioni innovative e rappresenta un ulteriore passo in avanti per migliorare la qualità del servizio offerto su tutto il territorio nazionale, in linea con le strategie di “Deliver 2022”, il nuovo Piano industriale di Poste Italiane.
Domenica 27 maggio 2018, a causa della chiusura di Via Battisti a Recanati per dei lavori urgenti ad una fognatura, sarà sospesa la ZTL dalle ore 6 alle ore 17 dal Varco di Porta Marina. Ciò significa che si potrà transitare liberamente in questi orari con direzione Via Roma o Via Calcagni.Ciò darà la possibilità di oltrepassare il cantiere.Si evidenzia che rimarrà attivo il varco di Corso Persiani e la disciplina ZTL a Porta Nuova.
Il sindaco di Montelupone Rolando Pecora lo scorso 19 maggio ha postato un “allarme-appello” sulla pagina Fb “Montelupone ufficio stampa”.
Alcuni stralci: “Non so se farlo da sindaco, padre, nonno o pediatra, però sento la necessità e il dovere di farlo. Mi si dice anche che tra gli stessi ragazzi (preadolescenti di scuola media - ndr) si faccia uso di sostanze diverse dal tabacco. Allora forse, se esiste un limite, lo stiamo superando. È un fenomeno che è arrivato in casa nostra e che sta interessando i nostri figli adolescenti. Occorre che facciamo subito, non domani, un serio esame di coscienza. Occorre che, subito dopo, si pianifichino, corcentandole, delle azioni che ridiano dignità al nostro ruolo e speranza ai nostri giovani”.
Il grido di allarme, che si fonda su fonti “credibili”, del sindaco-pediatra e la sua accorata preoccupazione per il benessere dei giovanissimi hanno avuto una eco davvero rilevante. Considerando infatti che la pagina Fb“Montelupone ufficio stampa”, è espressione di una piccola comunità di circa 3600 abitanti e che ha non più di 3854 followers, il post del sindaco ha prodotto al momento 21.205 contatti, 574 like, 211 condivisioni e 52 commenti tutti partecipi, a cui vanno aggiunte le non quantificabili reazioni alle condivisioni.
Ciò significa che il tema postato dal sindaco, letto tra l’altro anche da molti fuori regione, ha toccato un nervo molto sensibile che non riguarda soltanto gli adolescenti di Montelupone, ma una platea ben più vasta e una situazione forse generalizzata. Si auspica, dunque, che “l’allarme-appello” non resti lettera morta, ma avvii serie riflessioni e conseguenti azioni.