Aggiornato alle: 23:59 Venerdì, 25 Aprile 2025 cielo sereno (MC)
Attualità Macerata

Il buon razzista della porta accanto: trasmissione di Rai3 su Luca Traini

Il buon razzista della porta accanto: trasmissione di Rai3 su Luca Traini

La puntata della trasmissione di Rai3 "La difesa della razza", condotta da Gad Lerner, ha trattato ieri sera del caso di Luca Traini, con immagini ed interviste fatte dallo stesso giornalista, in occasione della sua presenza a Macerata, il giorno del processo allo sparatore neofascista.

Ci si chiede se il razzismo sia ormai sdoganato nell'Italia di oggi, incolpando in qualche modo i colleghi della stampa, che dopo l'omicidio efferato di Pamela Mastropietro, avvalorarono la falsa notizia secondo cui il nigeriano o i nigeriani, prima di smembrare il cadavere, ne avessero divorato il cuore adempiendo a un rito tribale e proprio da questo orrore, sarebbe scaturita una pulsione d'odio, culminata nella spedizione punitiva di Luca Traini, il vendicatore, fascista dichiarato, che sabato 3 febbraio, con la sua pistola Glock, ha sparato 30 proiettili, in 10 diversi punti di Macerata, mirando a casaccio contro le persone di colore che incontrava.

"Luca Traini a Macerata lo conoscono tutti - afferma Lerner - e gode di una generale indulgenza, se non addirittura di ammirazione. Non daremo troppa importanza alle grida "Viva Luca, viva Traini" lanciate dai bambini della scuola media inferiore, limitrofa al tribunale, quando è arrivato il furgone per la prima udienza del processo, ma da qualche parte quell'approvazione devono averla orecchiata".

"Un bravo ragazzo" definisce Luca Traini la sua ex insegnante Patrizia Meloni, che Lerner incontra davanti al tribunale, che pure condanna il suo gesto e crede che il giovane ancora non si renda conto di quello che ha fatto.

Il giornalista incontra quindi Tommaso Golini, ex forzanovista, fondatore del movimento Macerata ai maceratesi, chiedendo una opinione su alcune frasi razziste contro l'ex ministro Kyenge, tra cui quella di tornare in Congo. Golini, con pacatezza, risponde che nell'invitare qualcuno a tornare al proprio paese, non si commette nessun tipo di reato e non sarebbe un problema per lui se qualcuno, incontrandolo a in una città diversa oppure all'estero, lo inviti a tornare a Macerata o in Italia. Il leader del movimento maceratese afferma poi di aver conosciuto Traini perché militò per un periodo in Forza Nuova, quando lui era il responsabile ma che era una persona tranquilla e non certo come il mostro con cui è stato dipinto dalla stampa. Golini definisce "scomposto, squilibrato e senza nessuna giustificazione" il gesto compiuto dallo sparatore di Tolentino, condannandolo in maniera chiara, ma riconosce tuttavia che la Lega a Macerata ha ottenuto più del 20% nelle ultime elezioni, collegando in qualche i due fatti ed auspicando rimpatri di massa per tutti gli immigrati che non abbiano lo status di rifugiati politici.

Nel suo viaggio a Macerata, Lerner incontra anche Stefano Casulli, educatore ed esponente del movimento antifascista che ha conosciuto Traini in palestra ma ne ha un ricordo meno benevolo, ricordando che entrava facendo il saluto fascista e si dice spaventato da quanti, pur avendolo conosciuto, non abbiano trovato in lui nessun elemento di pericolosità, per lui evidenti.

Segue l'intervista allo psichiatra Giovan Battista Camerini, incaricato della perizia dalla difesa che afferma come anche un'idea aberrante, come quella di Traini di sparare ai neri, non corrisponda automaticamente alla presenza di una patologia. Patologia comunque ravvisata in lui, che al momento del fatto ha creato un scompenso temporaneo sulla sua capacità di intendere e di volere. "Luca Traini in un certo senso ha acquistato un'identità grandiosa, dal suo punto di vista - afferma lo psichiatra - che compensa un enorme buco che lui ha a livello profondo nella sua personalità".

"Tutti i razzisti sono un po' malati?" chiede Lerner, per concludere su Traini, al criminologo Adolfo Ceretti, il quale risponde che "anche una persona semi inferma di mente, è assolutamente capace di comprendere il significato che dà a dei gesti, a dei simboli e a delle ideologie" e rivolgendosi a quelli che a Macerata parlano dello sparatore come un bravo ragazzo a cui ha preso solamente un momento di raptus, Ceretti dice che "non è così, perché sicuramente Luca Traini era, come tutti noi, una persona in attesa di significato nella sua vita e si è associato con persone che hanno nell'odio razziale un punto di innesco, con tantissimi esempi che la storia ci ha proposto fino ad ora".

Potete vedere il video della trasmissione al seguente link: https://goo.gl/QjNkqX

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni