Quattro generazioni, una produzione di 300 sassofoni l’anno, l’80% destinata a tutti e cinque i continenti. Collaborazioni con artisti mondiali come Joe Lovano, Jimmy Greene, Bob Berg, Michael Brecker, Gerry Mulligan, Pietro Tonolo e Stefano “Cocco” Cantini: questa la storia dei (quasi) 150 anni della Borgani di Macerata, raccontata dal titolare Orfeo, amante della musica classica, di quella degli anni ’70 e ’80 e, ovviamente, del jazz.
L’Azienda nasce nel 1872 dal fondatore Augusto, bisnonno di Orfeo, a Loro Piceno. “Lui ha da sempre avuto una grande passione per la musica e decise di intraprendere la strada della costruzione di strumenti musicali – ci spiega Orfeo, oggi Dirigente dell’Azienda -. Ciò che stupisce, in merito alla sua storia, è che la spinta imprenditoriale del mio bisnonno arriva a metà dell’Ottocento da un piccolo paese delle Marche che, certamente, non era una delle Regioni più evolute. Egli decise di istruire i suoi quattro figli per seguire una visione imprenditoriale a lungo termine e gettare quindi le basi per un’azienda con una mentalità moderna.”
“Qualche anno dopo l’Azienda si sposta poi a Macerata, principalmente perché qui c’è la ferrovia – ha proseguito Orfeo -. Il nostro vero cambiamento avviene negli anni ’80. Dopo il boom economico dei vent’anni precedenti, nel ’68, iniziano le prime lotte sindacali: prima si lavorava per prezzo e non per qualità. Se non si era seguita questa linea negli anni si veniva buttati fuori dal mercato. Molte aziende non hanno capito che i tempi stavano cambiando e, per molte di loro, è arrivata la crisi. Noi siamo riusciti a farlo e abbiamo dato ai nostri clienti un servizio di qualità che non si ferma alla vendita dello strumento ma inizia molto prima e prosegue soprattutto dopo: è in questo che dobbiamo essere competitivi. Soprattutto dato che i nostri concorrenti (quattro in tutto il mondo) sono delle multinazionali: tra questi anche la Yamaha.”
“Nell’ultimo periodo abbiamo puntato molto a incrementare nei giovani l’insegnamento della musica, una cosa che in Italia non è mai avvenuta – ha osservato Orfeo -. La musica non è una materia curricolare e, in questo modo, sono gli stessi ragazzi a sottovalutarla. Anche il fatto che un capoluogo di provincia come Macerata non sia dotato di un Conservatorio o di un Liceo Musicale, penso sia un fatto negativo.”
“Da circa un anno, abbiamo dato vita all’Associazione Accentum e, tramite un progetto pilota, abbiamo pensato di poter divulgare la musica suonata nell’età prescolare ed elementare, proponendo anche un saggio finale per i ragazzi. Il bello degli strumenti a fiato è anche quello: suonare tutti insieme e socializzare. Quello dell’insegnamento e dell’informazione è però un problema italiano che dovrebbe essere risolto. A tal proposito, sempre in collaborazione con l’Associazione Accentum e l’Anbima Marche, abbiamo ideato e realizzato il primo corso di formazione in Italia per l’avvio alla pratica strumentale. Tale corso suddiviso in 3 moduli, svoltosi da gennaio ad aprile, per un week end al mese, con 3 Insegnanti tra i più qualificati in Italia, è stato una delle prime importanti iniziative ideate proprio per aiutare la diffusione della musica.”
Quando Orfeo parla però delle sue creazioni, gli occhi si riempiono di orgoglio e soddisfazione. “I nostri sassofoni sono prodotti altamente artigianale e personalizzati. Lavoriamo infatti con il singolo Artista e lo strumento, il più giovane di quelli a fiato, viene realizzato su misura in base alle sue esigenze artistiche e musicali – ha spiegato nel dettaglio il patron della Borgani mentre il noto sassofonista Stefano Bedetti stava provando il suo strumento nell’altra stanza –. È un lavoro di grandissima precisione, che richiede delle capacità specifiche e che non tutti sono in grado di fare. Lavoriamo con alcuni specialisti e riparatori che sono tra i migliori a livello mondiale. Il tempo che ci vuole? Bè è un lavoro che non può essere quantificato perché lo stesso artista viene qui, prova lo strumento, torna a casa, ascolta le registrazioni e poi decide. Da lì inizia la produzione del sassofono che può essere modificata in itinere. Le modifiche più importanti sullo strumento sono avvenute negli anni ‘60 ma le ultime innovazioni sul Sassofono sono le nostre, realizzate tra gli anni ’90 e 2000: per noi questo è un motivo di grande orgoglio. Costruiamo infatti lo strumento in sette leghe sonore diverse che danno altrettanti suoni diversi”.
Quando gli chiediamo se il territorio ha penalizzato o meno l’Azienda, Orfeo ci risponde raccontandoci un aneddoto di qualche anno fa. “Mi colpì ciò che notò un nostro amico musicista arrivato dal Brasile che, giunto a Macerata mi disse ‘ho impiegato più tempo per arrivare da Bologna a Macerata che dal Brasile all’Italia’. La penalizzazione quindi c’è ed è notevole perché spesso è sinonimo anche di rinunce, ma la nostra volontà è quella di rimanere sul territorio, un territorio che spesso sembra non apprezzare la nostra professionalità.”
Un rapporto, quello con gli artisti internazionali con i quali la Borgani collabora, che va oltre al semplice momento lavorativo. “Mulligan quando veniva in Italia per suonare, lasciava sempre due posti riservati per mio padre: questo per far intendere il rapporto di amicizia e umano che c’era. Gli stessi artisti di livello internazionale hanno permesso alla nostra azienda di compiere negli anni una vera e propria crescita: interfacciarsi con i massimi esperti del settore ci ha portato a produrre solo il top di gamma.”
Quella di Orfeo Borgani è una visione imprenditoriale di qualità e a lungo termine che però, non sembra trovare riscontro nell'attuale situazione economia italiana. “Penso che, nel nostro Paese, si sia distrutto l’artigianato a favore della grande azienda che fa massa – ci ha spiegato -. Il dramma della nostra economia è che è difficile trovare manodopera perché il mondo stesso è cambiato. Io stesso sono stato invitato all’Università di Verona per tenere una lezione sulla mia Azienda con il professor Sergio Noto: sono soddisfazioni certamente ma sono cose che succedono fuori da casa nostra perché qui non mi è stato mai chiesto nemmeno un parere in merito a contesti relativi al mio ambito professionale. Credo sia nostro dovere investire sulla formazione e sull’informazione e creare un circuito affinché la gente venga a Macerata.”
Il Gruppo 50 bis, ovvero il coordinamento dei dipendenti pubblici assunti nei Comuni e negli Uffici Speciali per la Ricostruzione a seguito del Sisma del Centro Italia 2016, ha presentato all’attenzione delle Istituzioni competenti (tra cui il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e il Sottosegretario Vito Crimi, ndr) una nota relativa alle problematiche poste dall'applicazione dell'art. 22 del cd. Sblocca Cantieri.
Nella nota si vuole far emergere la situazione in cui versano gli oltre 700 neoassunti ex art. 50 bis D.L. 189/2016 che, in attuazione della recente L. 55/2019, potrebbero diventare presto oltre 900: "Ci siamo costituiti in un coordinamento informale il 3 aprile 2019 a Tolentino (Macerata) al fine di tutelare la nostra dignità professionale e superare, insieme alle Istituzioni competenti, l’attuale condizione di precari della PA a beneficio, non solo dei lavoratori stessi e delle loro famiglie, ma soprattutto delle stesse comunità locali (già duramente colpite dai drammatici eventi del 2016) delle quali queste famiglie sono esse stesse espressione".
"Si vuole sottolineare come questi lavoratori siano indubbiamente il vero motore della ricostruzione post-sisma e su di essi (e sulla loro tutela) è necessario puntare per realizzarla velocemente e nel miglior modo possibile. Con la presente - prosegue la nota - siamo quindi a stabilire un contatto diretto (senza nulla togliere alla lodevole attività di assistenza e supporto prestata sino ad oggi dalle organizzazioni sindacali) con le Istituzioni, gli enti e gli uffici chiamati ad effettuare scelte e decisioni politiche e tecnico-giuridiche, le quali avranno inevitabilmente un effetto diretto e immediato sulle nostre posizioni lavorative e, indirettamente, nelle nostre vite e comunità locali".
"Siamo certi, infatti, che la possibilità di partecipare ai tavoli di confronto, insieme agli altri stakeholders coinvolti nel difficile processo della ricostruzione, renderebbe tale processo più veloce ed efficace proprio perché saremo noi stessi chiamati ad applicare le norme e le procedure frutto di quei confronti. Nella speranza di essere coinvolti in futuro in tali processi decisionali, poniamo subito alla Vostra attenzione alcune perplessità relativamente all’approvazione della recente legge 55/2019 (legge di conversione del D.L. 32/19 cd. Sblocca Cantieri). L’art. 22, comma 2, lett. a) del D.L. 32/2019 (così come convertito con modificazioni con L. 55/2019) prevede la modifica del comma 2 dell’art. 50 bis del D.L. 189/2016 con l’integrazione delle parole “anche stipulando contratti a tempo parziale previa dichiarazione, qualora si tratti di professionisti, e fermo restando quanto previsto dall’art. 53 .lgs. 165/2001, di non iscrizione o avvenuta sospensione dall’elenco speciale dei professionisti di cui all’art. 34 del presente decreto”.
"La richiesta di sospensione e/o cancellazione dalla cd. white list dei professionisti, non presente nel testo del Decreto 32 pubblicato ad aprile, oltre ad essere ingiusta e discriminatoria, comporta anche effetti opposti a quelli che, si presume, vorrebbe realizzare nelle intenzioni del Legislatore: quella di evitare l’ipotesi di un conflitto di interesse tra il professionista impiegato part-time negli enti locali ex art. 50 bis e gli incarichi assunti privatamente e connessi alla ricostruzione".
Nella nota vengono presentati i seguenti rilievi critici:
1) Sovrapposizione e antinomia con l’art. 53 T.U.P.I.
L’art. 53 del T.U.P.I., fra l’altro richiamato dalla stessa norma sub iudice, già disciplina perfettamente le ipotesi di incompatibilità ai commi 7-13, prevedendo che tale disciplina non si applica (comma 6) ai lavoratori con contratto part-time fino al 50%, i quali pertanto non necessitano neanche di autorizzazione da parte dell’ente di appartenenza per svolgere incarichi esterni. I professionisti con orario part-time oltre il 50%, invece, possono svolgere incarichi dietro autorizzazione dell’ente di appartenenza, la quale autorizzazione contiene in sé l’accertamento circa l’insussistenza di situazioni anche potenziali di conflitto di interesse. L’art. 22, comma 2 lett. a), si sovrappone quindi all’art. 53 TUPI e comporta una (ingiusta) presunzione assoluta di conflitto di interesse il cui accertamento è avvenuto “per legge” sottraendolo alla valutazione del caso concreto da parte del singolo ente di appartenenza del professionista, derogando a quanto già previsto dal Testo unico sul pubblico impiego.
2) Violazione dell’art. 3 Costituzione: disparità di trattamento con altri professionisti dipendenti PA
L’art. 22, comma 2, lett. a) comporta una evidente e ingiusta disparità di trattamento tra: a) professionisti dipendenti part – time presso enti locali, assunti a tempo determinato ex art. 50 bis (causa sisma) i quali, con questa norma, non possono più avere incarichi esterni relativi al sisma; b) professionisti dipendenti part – time presso enti locali, assunti a tempo determinato o indeterminato per altre cause/necessità dell’ente di appartenenza (non sisma), i quali possono invece continuare ad assumere incarichi esterni relativi al sisma in quanto la norma si riferisce solo agli assunti nella PA ex art. 50bis;
3) Violazione degli obblighi deontologici verso i clienti e la stessa Pubblica Amministrazione – illegittima retroattività della norma
La norma, obbligando i professionisti a cancellarsi/autosospendersi dall’elenco speciale dei professionisti di cui all’art. 34 D.L. 189/2016, rende impossibile portare a termine gli incarichi assunti nei confronti sia di privati che di altre pubbliche amministrazioni. Ciò comporta automaticamente la violazione degli obblighi professionali e deontologici e, paradossalmente, il rischio per i professionisti di essere deferiti ai rispettivi consigli disciplinari. La norma, pertanto, non dovrebbe avere effetti retroattivi ma applicarsi solo nei seguenti casi: professionisti che verranno assunti nella PA dopo l’entrata in vigore della norma; professionisti, già dipendenti di enti locali ex art. 50 bis al momento in cui la norma è entrata in vigore, ma che non avevano ancora assunto incarichi esterni relativi alla ricostruzione. E’ necessario pertanto un provvedimento d’urgenza che dia l’esatta interpretazione della norma relativamente alla direzione temporale di applicazione, in esecuzione del principio tempus regit actum.
4) Effetti paradossi della norma: concentrazione di incarichi e rallentamento del processo di ricostruzione
L’impossibilità per i professionisti dipendenti part-time degli enti locali ex art. 50 bis, ad assumere e/o a proseguire incarichi esterni relativi al sisma comporterà inevitabilmente il rallentamento di quei cantieri dove tali professionisti risultano incaricati, dovuto alla necessità di individuare nuovi tecnici cui affidare l’incarico. Inoltre vi sarà un’ulteriore concentrazione di incarichi per i professionisti non sisma, rallentando l’esecuzione delle attività di ricostruzione in generale. Si chiede pertanto alle Istituzioni competenti l’adozione urgente di provvedimenti rivolti alla rimozione delle problematiche sopra evidenziate a tutela dei lavoratori part-time assunti ex art. 50 bis.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della tutela degli animali e nello specifico il caso in cui gli amici a quattro zampe vengano abbandonati dai propri padroni, orrenda circostanza questa spesso posta in essere proprio a ridosso delle ferie estive. Il caso in parola ci offre la possibilità di esaminare giuridicamente tale deplorevole condotta penalmente rilevante. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: “Il proprietario di un cane abbandona l’animale ai bordi di una strada proprio prima di partire per le proprie ferie estive senza essere visto da alcuna persona che potrebbe denunciare immediatamente tale fatto alla Polizia Giudiziaria. L’animale viene poi salvato da un passante che denuncia tale ritrovamento all’Autorità Pubblica: quali le responsabilità in capo al proprietario dell’animale?
Il caso di specie ci porta ad analizzare il reato di “Abbandono di Animali”, previsto e disciplinato dall’art. 727 del codice penale, secondo il quale: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”. A tal proposito, il concetto di abbandono va ricondotto alla trascuratezza o al disinteresse verso l’animale e non invece all’incrudelimento nei suoi confronti o all’inflizione di sofferenze gratuite, atteggiamenti questi rientranti, di fatto, nel reato di “Maltrattamento di animali” previsto e punito dall’art. 544- ter del codice penale.
L’abbandono, in ogni caso, non va individuato nella sola precisa volontà di abbandonare l’animale, ma nell’intento più generale di non prendersene più cura nella consapevolezza dell’incapacità dell’animale di provvedere autonomamente a se stesso. Pertanto, nel caso che ci occupa, risulta evidente l’applicazione dell’art. 727 c.p. nei confronti del proprietario del cane abbandonato, il quale, pur non essendo stato visto da alcuna persona, non ha tenuto conto della presenza del microchip addosso all’animale; per tali ragioni, è stato agevole per il Servizio Veterinario, poter risalire al proprietario del cane abbandonato poi denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di abbandono di animali. Il proprietario dell’animale abbandonato, sia in primo grado, sia in Appello, ha tentato di difendersi adducendo il fatto di aver smarrito il cane durante un’uscita, senza però aver presentato alcuna denuncia o comunque aver posto in essere alcun tentativo effettivo di ritrovamento. Per tali ragioni, la Corte di Cassazione, non ha potuto che rigettare il ricorso e confermare la sentenza di condanna, in quanto il comportamento tenuto dal proprietario dell’animale, è rinvenibile nella nozione di abbandono enunciata dal primo comma dell'art. 727 c.p. , la quale postula una condotta ad ampio faggio che include anche la colpa intesa come indifferenza o inerzia nella ricerca immediata dell'animale.
La Suprema Corte quindi specifica che la nozione di abbandono di animali è da intendersi non solo come precisa volontà di abbandonare definitivamente l'animale ma anche come il non prendersene più cura, "ben consapevoli dell'incapacità dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone". I Giudici di legittimità concludono, avallando ancor di più la decisione del Tribunale, affermando che il "concetto di abbandono, come delineato dall'art. 727 c.p., implica semplicemente quella trascuratezza o disinteresse che rappresentano una delle variabili possibili in aggiunta al distacco volontario vero e proprio (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 18892/11)."
Nel consigliare a tutti di denunciare prontamente tali spregevoli e pericolosi comportamenti penalmente rilevanti, come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"C’è bisogno di una replica? Pensavo che il mio articolo fosse molto chiaro e semplice perché ho solamente descritto l’evoluzione di una serata molto agitata alla quale hanno partecipato parecchi cittadini, nonostante il tutto fosse stato organizzato velocemente. Ho sempre sottolineato il fatto che chiacchere da bar, delle vere malelingue, circolavano in merito ad un presunto progetto di impianto per trattamento rifiuti. Infatti, anche lo stesso Assessore Daris Belli ha ammesso di aver sentito tali voci" così Barbara Archeri, Presidente del Comitato per la tutela Ambientale dell’Alta Fiastrella, dopo la replica del consigliere Alessio Costantini, in merito alla sua lettera-denuncia inviata alla nostra redazione.
"Non ho niente di personale contro il sig. Alessio Costantini anche perchè non lo conosco e lo invito a rileggere con più attenzione il mio articolo perchè non ho mai sostenuto che è sua intenzione realizzare un impianto di trattamento rifiuti, ma che più di una persona presente all’incontro di lunedì sera, ha chiesto agli Assessori presenti il ritiro delle deleghe a lei attribuite sottolineando l’inopportunità di un incarico/delega all’ambiente e al COSMARI di un Consigliere Comunale che è anche Amministratore unico di una ditta che, tra le altre cose, ha come oggetto sociale anche il trattamento rifiuti. Le ricordo che ho semplicemente letto un atto pubblico e cioè una visura camerale. È un reato?" prosegue la Archeri.
"Per chiarezza nei confronti di tutti, ci tengo a sottolineare che non ho alcun ruolo né all’interno di alcun partito né tanto meno all’interno della Pubblica Amministrazione ma che sono una casalinga che presiede un Comitato (che nel recente passato si è tolto una bella soddisfazione contribuendo ad impedire il degrado del territorio) e quindi senza alcuna autorità per costringere chicchessia a rinunciare ad incarichi di ogni natura e genere" conclude la Archeri.
Si è appena concluso a Roma il maxi-concorso che porterà alla selezione dei navigator, le nuove figure che provvederanno a fornire assistenza ai percettori del Reddito di Cittadinanza guidandoli in un processo che avrà come obiettivo primario quello di individuar loro una collocazione lavorativa, nel mentre viene erogato il sussidio.
Il concorso si è tenuto presso i padiglioni di Roma Fiere
Anche gli aspiranti navigator maceratesi si sono dunque recati nella Capitale sperando di riuscire ad aggiudicarsi l’ambito posto di lavoro, che tuttavia non partirà con un contratto a tempo indeterminato.
Il concorso è stato ospitato dai padiglioni di Roma Fiere e, a detta delle testimonianze, l’organizzazione sembra esser stata buona: le procedure di identificazione hanno consentito lo svolgimento della prova nei tempi consentiti, ai candidati sono stati forniti tutti i prodotti di cancelleria necessari per lo svolgimento della prova, come ad esempio quelli disponibili su e-commerce specializzati quali dadoshop.it , ed ovviamente si è fatto divieto assoluto di utilizzare smartphone.
A Macerata, saranno assunti 11 navigator
A Macerata ci sarà spazio soltanto per 11 addetti, ed è utile ricordare che hanno potuto accedere alla prova esclusivamente laureati magistrali in determinate discipline.
Un primo screening è stato effettuato sulla base del voto di laurea e, secondariamente, anche in relazione all’età: a parità di voto di laurea è stata dunque selezionata la persona più giovane.
Per ogni singolo posto disponibile sono state ammesse al concorso 20 persone, di conseguenza avrebbero potuto presentarsi al “concorsone” di Roma” 220 candidati per quel che riguarda la città di Macerata, anche se le domande effettive sono state solo 188, come abbiamo avuto modo di sottolineare in quest’articolo.
Grande curiosità nei confronti di questa nuova figura
Si dovranno attendere alcuni giorni per conoscere chi saranno i navigator che opereranno a Macerata, ed è inutile sottolineare che questa figura suscita non poca curiosità, oltre ad un notevole interesse mediatico.
La sfida più grande, per questi nuovi professionisti, sarà sicuramente quella di riuscire a trovar lavoro ai cittadini: è cosa nota il fatto che la situazione occupazionale nel paese non sia florida, dunque è verosimile immaginare che questa sfida non sarà certo semplice.
Ovviamente, il Reddito di Cittadinanza non è uno strumento finalizzato esclusivamente alla ricerca di lavoro: esso prevede anzitutto un sussidio erogato dall’INPS, il quale riguarda esclusivamente cittadini che rispondono a specifici requisiti, inoltre sono previste delle ore di attività socialmente utili nonché dei corsi di formazione che, si spera, possano qualificare i percettori del Reddito rendendo più agevole il loro inserimento lavorativo.
I pareri sul concorso
L’attenzione dei media è stata massima anche sul concorso, il quale è stato articolato su 3 giorni e 6 turni complessivi, e non sono mancate alcune polemiche.
Nei Social, in molti hanno lamentato il fatto che tantissime persone, molte delle quali disoccupate, hanno dovuto spendere non poco per raggiungere Roma e in molti casi anche per pernottarvi, sottolineando il fatto che una selezione organizzata a livello locale sarebbe stata più equa, altre lamentano il fatto che nel web sono circolate, se pur per grandi linee, delle informazioni sul tipo di domande che sono state poste, di conseguenza i candidati dei turni successivi avrebbero potuto trarre un qualche vantaggio, e via discorrendo.
Al di là di questo, ora non resta che attendere: i candidati per la provincia di Macerata saranno sicuramente in trepidazione, e ovviamente un po’ tutta Italia si chiede come andranno ad operare in concreto, i navigator che affiancheranno i percettori del Reddito di Cittadinanza.
(ARTICOLO PROMOREDAZIONALE)
Sarà riaperto, dopo anni di abbandono, il parco di Villa Lauri in viale Indipendenza a Macerata. Martedì 25 giugno, alle ore 17.30, ci sarà una cerimonia e una festa con tutta la cittadinanza, che potrà fruire di questo antico e straordinario polmone di verde all’ingresso della città, nel quartiere Santa Croce.
L’apertura del parco è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra l’Unimc, proprietaria dell’area e che sta ristrutturando la villa all’interno del parco come sede dell’Istituto Confucio, e il Comune che ha realizzato le opere per rendere fruibile un complesso ambientale e storico che risale alla seconda metà dell’800, dimora della famiglia Lauri e successivamente il sanatorio della città.
Le opere realizzate dal Comune, assessorato all’Ambiente, hanno consentito la sistemazione del vialetto d’ingresso al parco e il ripristino della fruibilità e funzionalità di alcune aree verdi mediante potature e messa in sicurezza, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche.
Sono stati inoltre sistemati gli arredi, le panchine già presenti e posizionate di nuove, realizzata l’illuminazione e la segnaletica, compresi anche dei totem informativi sulla storia del parco. La struttura sarà anche dotata di due aule verdi a disposizione della cittadinanza e delle scuole in particolare, in cui - con la stessa logica che anima il progetto QUIsSI CRESCE!, sostenuto dall’impresa sociale con i bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile - si svolgeranno attività e laboratori aperti a bambini e famiglie sulla progettazione partecipata e condivisa, sui materiali naturali e l’ambiente, sull'abitare e il ri-abitare gli spazi esterni e naturali.
Il parco è stato inoltre dotato di un secondo ingresso, non esistente, per l’accesso dalla zona di Colleverde dietro alla palestra. Costo complessivo dell’intervento è di 148mila euro finanziati dalla Regione Marche con i fondi POR FESR 2014/2020, cui si aggiungono 50mila euro dello stesso finanziamento a disposizione dell’Università per realizzare la recisione trasparente in ferro, in sostituzione del muro attuale, togliendo quindi i confini tra il parco e la via pubblica. Per ora nel parco sarà fruibile un percorso di circa 1.500 metri, essendo rimaste naturali e intatte le zone boscate, ma quando sarà completato il restauro della villa si potrà fruire di un percorso più ampio ad anello.
Il parco sarà gestito dal Comune, cui è stato concesso dall’Università in comodato d’uso per 10 anni, che si occuperà della manutenzione, gestione e apertura del parco che al momento sarà dalle ore 8 alle 20.30.
(In foto la firma dell'accordo tra Unimc e Comune)
Augusto Curti, sindaco di Force e presidente del Cal è stato nominato coordinatore dei piccoli comuni di Anci Marche dall’Assemblea Regionale Piccoli Comuni e Unioni. Succede a Roberto De Angelis, già sindaco di Cossignano. “Ringrazio i colleghi per la fiducia e il presidente Mangialardi per aver proposto la mia candidatura” – ha detto Curti che riunirà il coordinamento in tempi brevissimi per definire le priorità. “Nei primissimi posti – ha aggiunto - deve restare il tema della ricostruzione anche se i piccoli comuni hanno tante necessità che attendono risposte”.
All’assemblea ha partecipato anche Luca Ceriscioli, Presidente della giunta regionale che ha sottolineato “il grande impegno dell’Anci come interlocutore istituzionale puntuale e competente. Oggi salutiamo Roberto De Angelis che ha dimostrato grandi capacità e sono certo che anche il nuovo coordinatore regionale saprà contribuire a portare le istanze per mantenere quella collaborazione istituzionale che è indispensabile”.
All’assemblea ha partecipato Massimo Castelli, Coordinatore Nazionale dei Piccoli Comuni e Sindaco di Cerignale (PC). “Il Presidente Ciampi diceva che “l’Italia è un paese fatto di paesi” – ha detto Castelli - e quindi il tema delle esigenze dei 5.505 piccoli comuni su 8.000 deve essere centrale”. “Ci tengo a sottolineare – ha detto – che posso testimoniare l’impegno di Anci Marche nel tema del terremoto sui tavoli nazionali. Il tema è che la politica nazionale deve decidere cosa fare delle aree alle spalle delle grandi città perché se non si ricostruisce la comunità per chi facciamo le opere? Sono contro la riduzione del numero di parlamentari perché altrimenti i piccoli territori non avrebbero più rappresentanza, sono invece per rivedere le indennità rispetto alle responsabilità che ci si assume. Il campanilismo va bene se si usa il campanile per salirci in cima e guardare lontano. Se si sta seduti all’ombra non si cresce e non si sviluppano i territori e il paese. Tra i temi emersi nel dibattito, quindi, anche il fatto che "non si parladella figura del sindaco che, indipendentemente dalle dimensioni e dal numero di abitanti, ha grandi responsabilità."
Il programma ha previsto anche l’intervento di Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona, che ha sottolineato “il ruolo dell’Anci e la necessità di far pesare di più il governo locale nelle scelte nazionali che fanno il nostro destino” e di Guido Castelli, Presidente dell’Ifel che ha sottolineato “come l’assemblea nazionale del 5 luglio a Gornate Olona (VA) sia la sede per discutere del tema dell’autonomia di cui si sta tornando finalmente a parlare”. Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche, ha presieduto l’assemblea e ha ribadito il concetto di parlare a voce unica “anche per evitare pasticci tipo quello dell'approvazione delle norme di modifica del Codice Appalti contenute nel Decreto Sbloccantieri appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale che non può applicarsi ai Comuni del cratere." Mangialardi ha anche ricordato la "battaglia vinta grazie all’impegno di Anci Marche per l’indennizzo da corrispondere ai comuni del cratere che doveva essere considerato al netto degli indennizzi assicurativi perché, diversamente, si sarebbe andati a penalizzare quei sindaci virtuosi che avevano stipulato polizze per tutelarsi in caso di eventi calamitosi come quelli che purtroppo hanno ferito oltre 130 comuni del centro Italia, per la gran parte marchigiani”.
Il coordinamento regionale è composto dai sindaci di Force (Augusto Curti coordinatore), Mergo, Polverigi, Monte Roberto, Serra De’ Conti, Genga, Lunano (Mauro Dini, vice coordinatore), Borgo Pace, Gradara, San Costanzo, Frontone, Appignano del Tronto, Montedinove, Pievetorina, Apiro, Appignano, Bolognola, Belmonte Piceno, Monsampietro Morico, Smerillo, Cossignano (vice sindaco).
Dopo la recente sentenza del Tar del Lazio, accolta con molto clamore e che sembrava aver rivoluzionato la normativa riguardante l'accesso dei cani in spiaggia, bollando come "irragionevole e illogico" vietare l'ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione, abbiamo fatto il punto della situazione con Marco Scarpetta, vicepresidente dell'Associazione Balneari.
"Con le attuali norme - afferma il titolare dello stabilimento Raphael's Beach -, a Civitanova la situazione è la seguente: l'ingresso dei cani in spiaggia è permesso dal 16 ottobre al 14 marzo (periodo invernale) mentre dal 15 Marzo al 15 ottobre (stagioni calde), si può accedere esclusivamente nelle aree autorizzate dal comune".
Attualmente le aree autorizzate ad ospitare gli amici a quattro zampe sono le seguenti: Balneare Antonio (conc. n.1); Solemar (conc. n.5); Kite Surf (tra le concessioni n. 5 e n. 6); Lido Cristallo (conc. n.6); Gianfranco (conc. n.9); Marebello (conc. n.11); I due Re (conc. n.12); Gigetta (conc. n.13); Arturo (conc. n.15); Cala Maretto (conc. n.16); Giovanni e Anna (conc. n.17); Ippocampo (conc. n.35); Caribean (Conc.n.40); Virgolazerouno (conc. n. 43).
Il fatto di aver ottenuto la concessione non significa però che tutti ne usufruiscano, è bene quindi chiedere al gestore prima accedere alla spiaggia ed è comunque sempre vietato l'ingresso dei cani in acqua.
"Circa la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio riguardo i cani in spiaggia - conclude Scarpetta -, al momento non sortisce effetti sulle nostra normativa comunale che si basa su regolamenti e leggi regionali".
Consegnato all’ingegnere Severino Capodagli della Valmex di Fano il Premio Imprenditore UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) intitolato a “Giuseppe Guzzini”, figura di grande spicco nel panorama non solo marchigiano ma anche nazionale, scomparso nel 2015.
La premiazione della terza edizione ha avuto luogo ieri, venerdì 21 giugno alle ore 18:30, presso il Comune di Recanati.
”Sono troppo orgoglioso che il nostro territorio sia celebre per i personaggi di alto calibro che sono nati qui - dichiara il sindaco Antonio Bravi -. Il Premio Giuseppe Guzzini edizione 2019 ha affrontato una tematica più che attuale: il lavoro. La difficoltà generale oggi è proprio il lavoro: darlo, trovarlo, crearlo. Mi auguro che le imprese continuino a nascere e crescere per dare un futuro a questa terra”.
“Questo premio mi ricorda la Parabola dei Talenti - interviene il Vescovo di Macerata Nazzareno Marconi -. Quella stessa parabola è una critica alla mancanza di capacità imprenditoriale in pratica. E di questa ne abbiamo bisogno perché il lavoro oggi non si trova. Il lavoro oggi si crea. E chi si dà da fare per crearlo, fa qualcosa di particolarmente meritevole”.
A premiare l’ingegnere sul palco il presidente dell’UCID Marche, il segretario generale dell’UCID Italia e tutti i fratelli Guzzini; la madre, la signora Silvana, non ha potuto esserci a causa di un recente incidente, ma ha scritto una lettera con la quale ringraziava tutti i partecipanti e ha ricordato che grande uomo è stato Giuseppe Guzzini, nel lavoro ma soprattutto nella vita quotidiana.
Il premio - una scultura dell’artista locale Ermenegildo Pannocchia - è andato all’ingegner Capodagli della Valmex, che ad oggi conta 350 dipendenti, perché “in anni di crisi ha saputo mantenere tutta la produzione in Italia, garantendo e aumentando gli addetti ai lavori. Si è speso nell’associazionismo e ha rappresentato le istanze dei piccoli e grandi imprenditori. Un filantropo è un uomo che ha sempre messo l’uomo al centro, non il dipendente”.
“Devo ringraziare Guzzini - commenta commosso Capodagli - Io mi sento un pulcino in confronto a Giuseppe, io ho solo fatto il mestiere che mi piaceva fare, l’ingegnere, e l’ho fatto meglio che ho potuto. Questo premio non è per me, deve essere dato a tutti i miei dipendenti perché sono loro che hanno contribuito a rendere grande l’azienda. Ma soprattutto lo vorrei dedicare alla mia famiglia, che spesso ho sacrificato per il mio lavoro”.
“Questo non è mai stato un premio locale - conclude Manlio D’Agostino, segretario generale UCID -. Giuseppe Guzzini non è stato e non è un personaggio importante solo per Recanati, ma per tutta l’Italia è una eccellenza imprenditoriale e umana. Il premio lo abbiamo fortemente voluto nazionale proprio per questo. Il premio non è un ricordo, è un ponte. Tra chi ha costruito tanto e noi che dobbiamo continuare ad innovare pur nella tradizione. Non dobbiamo insegnare ma dobbiamo fare e soprattutto dobbiamo far sapere”.
Presente in sala ad omaggiare il vincitore anche il questore Antonio Pignataro e diversi rappresentati dell’imprenditoria locale e nazionale.
E’ firmata Gambero Rosso la prima guida italiana delle migliori panetterie d’Italia. Dopo lunghi mesi di ricerca, selezione e di assaggi, di test e confronti è uscita la nuovissima guida Pane & Panetterie d’Italia. Dei ventimila e più panifici presenti lungo la Penisola, ne finiscono in guida poco più di 350 e tra questi è stato inserito il Panificio Pasticceria di Pietro Quercia di Montecosaro Scalo.
Pietro Quercia nasce in Puglia, da una generazione di frantoiani, a 18 anni decide di intraprendere gli studi in economia nelle Marche ma coltiva da sempre una grande passione, quella della panificazione. Sempre più spinto da questa sua passione decide di frequentare la prestigiosa Accademia Internazionale di cucina fondata da Gualtiero Marchesi e dopo aver avuto come mentore Ezio Marinato, tra i massimi esperti italiani di panificazione, decide di aprire un suo laboratorio. Nel 2015 nasce a Montecosaro Scalo in provincia di Macerata il Panificio Pasticceria Quercia Pietro.
Come afferma Pietro Quercia: “Credo che la salute parta dall’alimentazione e da un continuo divenire tra ricerca e tradizione. Ed è per questo che la nostra panificazione utilizza solo grani antichi biologici e farine non raffinate e dalla forte identità che vengono acquistate da mulini locali. Utilizziamo solo lievito madre e materie prime biologiche di primissima qualità a km 0". Tra i prodotti annoverati oltre al pane di varie tipologie, ricordiamo la focaccia pugliese, la pizza al formaggio, panzerotti e dolci tipici marchigiani e stagionali.
Ancora abbandono di rifiuti nelle zone rurali di Tolentino. A seguito dei consueti controlli effettuati con l’ausilio dell’Ufficio Ambiente per individuare eventuali responsabilità dovute ai recenti allagamenti riguardanti contrada Pianibianchi, è stata individuata una sorta di discarica abusiva sotto uno dei cavalcavia della superstrada.
Materiali di vario tipo sono stati erroneamente abbandonati e accatastati: tubi di cemento, stufe, termosifoni e vari inerti da cantiere.
La notizia del rinvenimento è stata subito trasferita al Comando della Polizia Locale che su sollecito del Consigliere delegato all’Ambiente Antonio Trombetta ha provveduto all’identificazione dei responsabili del conferimento di notevoli quantitativi di rifiuti abbandonati in contrada Ancaiano.
Avanzano i lavori di risanamento profondo della pavimentazione avviati da Anas (Gruppo FS Italiane) sulle strade statali nelle Marche.
In particolare, sulla strada statale 77 “della Val di Chienti”, a partire da domani sarà interessato un tratto in prossimità dello svincolo di Camerino/Sfercia. Il transito sarà consentito a doppio senso di marcia in corrispondenza del cantiere, mentre lo svincolo sarà temporaneamente chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Foligno. Il completamento di questa fase è previsto entro il 13 luglio.
Al contempo proseguono gli interventi anche in corrispondenza dello svincolo di Pollenza, che è chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Civitanova Marche. Anche in questo caso il completamento è previsto entro il 13 luglio.
“10 minuti del tuo tempo per contribuire alla costruzione di una visione del “nuovo” Centro Storico di Tolentino”.
Con questo slogan l’Amministrazione comunale ha avviato le procedure per la Revisione della Variante Normativa al Piano Perticolareggiato delle Aree Storiche (PPAS) al fine di governare le modificazioni del Centro Storico, perseguendo obiettivi quali la trasformazione urbanistica sostenibile, la tutela e la valorizzazione ambientale, lo sviluppo socio-economico e il miglioramento della qualità insediativa.
Per meglio centrare questi importanti obiettivi e con l’intento di favorire la partecipazione di tutti i cittadini ed in particolare dei residenti e di chi opera e lavora all’interno del centro storico, si inviano i tolentinati a compilare un questionario che offre a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione su questioni che li riguardano direttamente o indirettamente.
L’idea è quella di avere suggerimenti e consigli su come trasformare “il cuore pulsante della città”. Il questionario è quindi una strumento di partecipazione diretta per esprimere le proprie opinioni e possono compilarlo tutti gli abitanti del Comune di Tolentino che abbiano compiuto i 10 anni.
Nello specifico, il questionario indaga la percezione degli abitanti (residenti e non) e dei fruitori del Centro Storico sul proprio ambiente di vita, di studio, di lavoro, di vacanza, di svago e per il tempo libero; il modo di vivere gli spazi, vederli e percepirli, insieme alle molte informazioni derivanti da studi settoriali, contribuirà a definire il quadro conoscitivo da cui trarre le indicazioni per la revisione della normativa, che regolerà in futuro il Centro Storico.
Il questionario si dividerà in 5 parti: la prima raccoglie dati preliminari sul compilatore (età, sesso, titolo di studio, posizione lavorativa, ecc.), la seconda raccoglie la percezione che si ha del centro storico, la terza è dedicata a far indicare gli elementi ritenuti indispensabili per viverci, mentre le ultime due sezioni sono riservate a immaginare quale possano essere le cose che potrebbero invogliare i giovani e le giovani coppie a frequentare o risiedere nel centro storico e a disegnare una sua visione turistica.
Il questionario è anonimo ed è disponibile dal 24 giugno:
- online sulla home page del sito del Comune di Tolentino www.comune.tolentino.mc.it
-.in forma cartacea presso Ufficio Servizi Sociali comunale, piazza Martiri Montalto, Pro Loco TCT, piazza della Libertà, Centro Sociale Auser, via San Nicola, Centro Sociale Anziani – Centro Santa Teresa e presso le farmacie e tabaccherie.
I punti di raccolta del formato cartaceo, con termine il 10 luglio, sono gli stessi presso cui è distribuito. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dall’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi, presenti gli Consiglieri Prioretti e Serragiotto, dalla responsabile dell’Ufficio Urbanistica Patrizia Meo e dall’architetto Rosita Baldassarri, presenti le collaboratrici Federica Montali, Tania Della Valle, Silvia Granaccini dello studio Arch&co.
È prevista domenica 23 giugno la riapertura della strada provinciale 136 “Pian Perduto” tra Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Castelluccio di Norcia (Perugia). La Provincia di Macerata, accertato il ripristino delle condizioni di sicurezza, in particolare dei tratti dove operano gli operai nei cantieri allestiti, ha ordinato la riapertura temporanea al transito.
Questa mattina si è tenuto un ultimo sopralluogo di verifica e domani, sabato 22 giugno, saranno effettuati gli ultimi interventi per riaprire questo collegamento gravemente danneggiato dai sismi del 2016, ma di fortissima vocazione turistica con un considerevole afflusso di visitatori durante i mesi estivi, e in particolare in questo periodo della fioritura delle lenticchie.
Il tratto di strada interessato, fino al confine con l’Umbria, sarà vigilato dalla ditta appaltatrice dei lavori con il proprio personale, soprattutto nei tratti più impervi, e dei controlli saranno effettuati anche dalla polizia provinciale, su disposizione del Presidente della Provincia Antonio Pettinari.
Le giornate di apertura decise, oltre a domenica 23 giugno, sono: tutti i sabati e tutte le domeniche, dalle ore 8 alle ore 21 per il restante mese di giugno e per i mesi di luglio e agosto 2019; tutta la settimana dal 12 al 18 agosto 2019 dalle ore 8 alle ore 21; tutte le domeniche, dalle ore 8 alle ore 20 per i mesi di settembre ed ottobre 2019. Nei restanti giorni proseguono i lavori del cantiere.
“L’obiettivo della nostra Amministrazione - dichiara Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata - è accelerare il più possibile i lavori, anche perché sono quasi passati tre anni dai fenomeni sismici. È importante garantire l’apertura del tratto stradale nei fine settimana in cui il cantiere non lavora, per dare opportunità alle comunità di riprendere, anche se lentamente, un ritmo di vita normale, soprattutto dal punto di vista economico e sociale. Tutto deve avvenire nella massima sicurezza, per la tutela dei cittadini, degli automobilisti e dei motociclisti: ecco perché non abbiamo adottato il provvedimento di apertura fino a quando non siamo stati sicuri della completa sicurezza”.
Oggi 21 giugno 2019 è il solstizio d'estate ed è anche il giorno più lungo dell’anno, almeno per tutte le zone a nord dell’Equatore: sarà infatti il giorno più breve per le aree della Terra a sud dell’equatore, dove rappresenterà il solstizio d’inverno.
Ecco il tempo previsto nelle Marche per i prossimi giorni, secondo il bollettino della Protezione Civile della Regione Marche.
Il rapido transito di una debole perturbazione nella giornata di sabato determinerà un temporaneo peggioramento seguito subito da un miglioramento già dal pomeriggio di domenica.
Sabato 22 giugno il cielo sarà inizialmente poco nuvoloso con aumento delle nubi cumuliformi dalla tarda mattinata e nuvoloso nel pomeriggio, per quanto riguarda le precipitazioni, dal pomeriggio rovesci e temporali sparsi localmente di forte intensità in particolare sul settore collinare e costiero. Le temperature previste: minime in lieve aumento e massime in diminuzione.
Le previsioni previste per domenica 23 giugno.
Il cielo sarà irregolarmente nuvoloso al mattino lungo la fascia collinare e costiera per nubi cumuliformi in rapido dissolvimento. Prevalenza di sereno per il resto della giornata con attività cumuliforme limitatamente ai rilievi appenninici.Per quanto riguarda le precipitazioni ci saranno degli isolati rovesci o temporali durante le ore notturne in esaurimento nelle prime ore del mattino. Nel pomeriggio rovesci o isolati temporali sulle zone appenniniche.Temperature: in diminuzione in particolare nei minimi.
I venti previsti : di brezza tesa dai quadranti settentrionali con raffiche fino a vento teso, il mare sarà mosso.
Lunedì 23 giugno.
Il cielo sarà sereno o poco nuvoloso con addensamenti cumuliformi sui rilievi appenninici e senza precipitazioni.Le temperature: minime stazionarie e massime in aumentoVenti: settentrionali di brezza tesa o moderati lungo la costa, il mare risulterà mosso.
Prima della sentenza del Tar, i sindaci previdenti e lungimiranti, che ogni anno riservano risorse per stipulare Polizze Assicurative a tutela del Patrimonio immobiliare Pubblico, si ritrovavano penalizzati rispetto a quelli che non avevano assicurato niente.
"Grande soddisfazione per la Sentenza del TAR LAZIO sulla destinazione dei ristori assicurativi riscossi da una quarantina di Comuni Marchigiani" - commenta l’allora Presidente della Commissione ANCI Terremoto Franco Capponi da poco rieletto Sindaco di Treia (seppur sospeso a causa dell’applicazione della Legge Severino) promotore allora del ricorso insieme a molti altri Sindaci.
"Molti Sindaci virtuosi tra i quali Treia, Apiro, Camerino, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Gualdo, Macerata, Mogliano, Monte San Giusto, Morrovalle, Pioraco, Pollenza, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Valfornace ed altri Ascolani e Fermani che avevano asscicurato i loro beni contro il danno da sisma, si sentirono allora beffati dall’ordinanza del Commissario per la Ricostruzione De Micheli (ORDINANZA N. 43 del 15 Dicembre 2017), in special modo da una norma contenuta all’Art. 5 ora completamente cassata, che prevedeva la decurtazione del finanziamento delle Opere Pubbliche finanziate dalla legge sulla ricostruzione delle somma percepite dai Comuni come ristoro dei danni subiti dal Sisma al proprio patrimonio pubblico - prosegue Capponi -. In pratica circa 60/70 milioni di Euro che venivano confiscati ai comuni senza tener conto che avevano sostenuto anche il costo delle polizze assicurative. A niente inoltre erano serviti gli incontri e le proposte di modifica avanzate dalla Commissione ANCI terremoto al Commissario della ricostruzione. Praticamente, i sindaci contestavano che le amministrazioni venivano beffate in quanto i primi cittadini previdenti e lungimiranti, che ogni anno riservano risorse per tutelare il patrimonio pubblico, si ritrovavano penalizzati rispetto a quelli che non avevano assicurato niente."
"Beffati, ma solo per due anni, perché ora è arrivata la giustizia - ha proseguito Capponi -. Il Tar del Lazio ha dato ragione a questi Sindaci, dichiarando nulla l'ordinanza del dicembre 2017 del Commissario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 nella parte in cui stabiliva che, in relazione agli interventi previsti ed ammessi a contributi pubblici, l'entità del contributo stesso fosse da considerarsi al netto dell'indennizzo assicurativo o di altri contributi pubblici percepiti per le stesse finalità. Certo, sarebbe stato meglio non dover ricorrere, perdendo così tempo e risorse, ma alla fine la vittoria è totale, visto che il Tar ha pure stabilito che le spese processuali spettano al Governo. Una sentenza molto articolata, di oltre 20 pagine che fa scuola e chiude una querelle in cui tornano a sorridere i sindaci più previdenti come ad esempio Treia, Sarnano, Amandola, Fermo, Servigliano, ed altri. Importante inoltre perché stabilisce un altro principio e cioè la necessità di una collaborazione stretta e concorde tra Commissario, regione ed Enti locali soprattutto quando trattasi di ricostruzione pubblica."
"La famosa INTESA sulle Ordinanze e sulle principali decisioni dei Commissari, ora azzoppata dal governo, doveva essere estesa anche alla rappresentanza dei COMUNI (ANCI) e non ridimensionata con l’esclusione, invece, addirittura delle REGIONI" ha concluso Capponi.
È stato presentato questa mattina, presso Palazzo Conventati, il nuovo Comandante della Polizia Locale di Macerata, Danilo Doria. 40 anni, nato a Fermo e residente a Porto Recanati, il Comandante Doria prenderà servizio presso la stazione del capoluogo a partire dal 1° luglio.
Presenti, oltre al nuovo Comandante, il Questore di Macerata Antonio Pignataro, il Sindaco del capoluogo a Romano Carancini, l’Assessore alla Polizia Municipale Marco Caldarelli, e i rappresentanti del Corpo della Polizia Municipale la Dottoressa Maura Castellucci e il Dottor Fiorenzo Fiorani. Presenti alla conferenza stampa anche la Dottoressa Maria Raffaella Abbate, Capo della Mobile e Nicoletta Pascucci, Dirigente della Digos.
Il primo cittadino ha ringraziato “chi ha guidato il Corpo della Polizia Municipale fino ad oggi, il Dottor Michele D’Alfonso. Grazie inoltre al Corpo della Polizia Municipale che, in questi nove anni, ha fatto uno sforzo incredibile in relazione alla sfida che l’Amministrazione gli ha posto davanti.”
“Oggi voglio fare anche un po’ di autocritica – ha proseguito Carancini -: penso che la Polizia Municipale avrebbe meritato una maggiore attenzione da parte del Sindaco, soprattutto dopo l’uscita della Comandante Roberta Pallonari. Oggi voltiamo pagina e iniziamo una nuova storia. Ho scelto il Comandante Doria personalmente perché mi hanno colpito la sua straordinaria motivazione e le sue caratteristiche di umanità non consuete.”
“La presenza oggi del Questore, il Dottor Pignataro, è un segnale molto forte – ha concluso il primo cittadino – che ci indirizza verso l’incremento delle misure di prevenzione, come la videosorveglianza, e il rapporto con la comunità. Il Comandante sarà certamente capace di mettere insieme rigore e serietà e soprattutto sarà capace di adottare un sistema di prossimità con i cittadini, sempre improntato al buonsenso.”
“Oggi abbiamo voluto dare un segnale forte alla Città, con la mia presenza e quella delle Dottoresse Abbate e Pascucci – ha aggiunto il Questore Pignataro -. Con il Comandante Doria credo si sia fatta la scelta migliore per la comunità perché sono certo che saprà rappresentare in maniera eccezionale il Corpo. Doria infatti, con il quale abbiamo già collaborato a Recanati, si è saputo conquistare la stima sul campo con la sua continua voglia di lavorare e mettersi al servizio dei cittadini: sono certo che le sue qualità faranno bene a Macerata. Chi svolge funzioni pubbliche deve farlo con disciplina e onore, doti che appartengono al nuovo Comandante Doria: noi possiamo cambiare il tessuto connettivo della Città e sono certo che, lavorando in stretta sinergia, sarà così.”
“Questo arrivo ci apre certamente a nuove prospettive – ha commentato la Dottoressa Castellucci – e ci dà modo di proseguire con i progetti che abbiamo già avviato. Siamo molto contenti della scelta dell’Amministrazione.” Un sentimento positivo espresso anche dal Funzionario Fiorani .“Il fatto di avere una nostra guida è molto importante perché credo un corpo organizzato rende meglio il servizio che ogni giorno svolgiamo per i cittadini”.
“Sono onoratissimo di ricoprire questo ruolo e ho già respirato aria di positività in ufficio – sono state le prime parole del nuovo Comandante, che disporrà di 40 agenti di Polizia Municipale -. Avere qui oggi anche il Questore Pignataro per me è davvero un regalo e sono convinto di poter contare su molti professionisti e su valorosi collaboratori.”
“Macerata dovrò scoprirla come dovrò scoprire le esigenze dei cittadini – ha proseguito il Comandante -. Credo che le divise debbano stare il più possibile tra la gente e debbano, allo stesso tempo, avere un rapporto anche critico, ascoltando le esigenze della comunità. Il tutto nel rispetto delle leggi e in sicurezza, con la massima collaborazione costante con le forze di Polizia. Il mio obiettivo è di applicare sicurezza urbana e sicurezza integrata, non dimenticando quindi mai la prossimità e avvalendomi della videosorveglianza, uno strumento che ritengo molto valido e fondamentale per il nostro lavoro.”
“Spero di essere supportato e sopportato – ha concluso Doria -. Dietro la divisa c’è sempre una persona e io vorrei poter cogliere sempre quel valore aggiunto nei miei colleghi. Utilizzando questi metodi nel corso degli anni ho ottenuto molti risultati e spero sarà così anche a Macerata.”
CHI È DANILO DORIA
Nato a Fermo il 28 febbraio 1979 e residente a Porto Recanati, Danilo Doria si è laureato in Comunicazione Istituzionale all’Università di Macerata con una tesi su “Indicatori sociologici di Sicurezza in Area Urbana. La percezione di sicurezza veicolata dalle figure di prossimità".
Discussa con l'Ex Magnifico rettore Alberto Febbrajo, la tesi disquisisce su vari aspetti della sicurezza e della sua relatività, nonché dell'utilità della polizia di prossimità.
Sempre conciliando studio e lavoro, ha poi conseguito un Master MaPS - Management sulle Politiche Integrate di Sicurezza Urbana all'Università Carlo Bo di Urbino, organizzato dall'Università, dalla Regione Marche e dal FISU Forum Italiano sulla Sicurezza Urbana.
La tesi " L'occhio sulla città di Fermo: analisi e percezione della sicurezza fornita dai sistemi di videosorveglianza" ha avuto come nucleo centrale un'indagine su un campione dei residenti della città, sull'utilità della videosorveglianza e ha poi analizzato come in un quartiere in particolare, Lido tre Archi, l'insieme di opere, interventi urbanistici, illuminazione, la creazione di parchi pubblici, hanno migliorato la qualità della vita. Questo per dare concretezza al C.P.T.E.D., ovvero la prevenzione del crimine attraverso la progettazione ambientale.
A conclusione del Master ha partecipato a un corso di specializzazione sulla videosorveglianza a Rotterdam, organizzato dal Forum Europeo per la Sicurezza Urbana, poichè crede moltissimo nella videosorveglianza come strategia di prevenzione e deterrenza ma anche come strumento utilissimo nella fase successiva delle indagini a seguito di accadimenti di qualsiasi genere.
Doria proviene dal Comune di Recanati dove dal 2012 è in servizio al corpo di Polizia Locale prima come funzionario poi come vice comandante, carica che ha ricoperto dal febbraio 2013 al luglio 2018 (Comuni di Recanati e Montelupone), poi come comandante, dal 15 luglio 2018 ad oggi.
Dal 2007 è anche responsabile della Polizia Locale del Comune di Massa Fermana.
Indossa la divisa della Polizia Locale dal 2000. Ha iniziato la carriera prima a Porto Recanati per un breve periodo, poi a Monte Urano dove è rimasto fino al dicembre 2012. Durante questo periodo ha svolto servizio a tempo determinato, anche nei servizi di Polizia Locale dei Comuni di Fermo, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado e Francavilla D'Ete, prima di passare al Comune di Recanati.
Dal punto di vista personale, Danilo Doria si definisce persona dinamica e sportiva, che ama viaggiare e conoscere nuove culture. Appassionato di motociclismo, ciclismo e Formula 1, è sempre predisposto ad aggiornare le proprie conoscenze soprattutto in campo professionale.
Il Presidente della Cooperativa sociale "il Nodo" Francesco D'Ulizia è intervenuto in merito alla lettera di licenziamento fatta pervenire ai due dipendenti , ed in seguito al botta e risposta dei giorni scorsi tra il consigliere di minoranza Stefano Ghio e l'assessore Barbara Capponi.
“Comunichiamo che – a seguito di intese raggiunte con l’Amministrazione Comunale di Civitanova Marche – abbiamo provveduto a revocare in data odierna i due licenziamenti per i quali avevamo avviato le procedure di legge - afferma in una nota - . Il tutto in attesa di un incontro con il Sindaco Ciarapica che dovrebbe avvenire il prossimo 26 giugno e nel corso del quale verranno esaminate tutte le possibili strategie e soluzioni per il mantenimento dei livelli occupazionali della Cooperativa. Ringraziamo l’Assessore Barbara Capponi - continua - per la fattiva collaborazione. Ringraziamo anche tutti coloro che hanno manifestato solidarietà alla Cooperativa Sociale Il Nodo con la speranza che alle dichiarazioni seguano fatti concreti. Per questo siamo a disposizione e ci rivolgiamo a chiunque voglia dare una mano alla Cooperativa per assicurare continuità alla funzione sociale svolta dal Nodo da oltre 25 anni a beneficio di tutta la Comunità e del territorio" - conclude il presidente della Cooperativa "Il Nodo"- .
Presso il Ristorante “Villa Anton” di Recanati, a breve distanza dall’evento sulla Riforma dell’MCC, si è tenuto un altro convegno promosso dalla Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano - Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea - sul tema “Finanza sostenibile e responsabile: il doppio valore degli investimenti”.
A condurre i lavori è stato il nuovo Vice Direttore Generale della Banca, il Dottor Davide Celani che dapprima ha colto l’occasione per presentarsi e per fare un breve excursus sui suoi trascorsi nel mondo del Credito Cooperativo e successivamente ha fatto conoscere ai presenti i componenti dell’Area Retail della BCC di Recanati e Colmurano che quotidianamente operano in stretto raccordo con le Filiali.
A seguire, ha preso la parola il Presidente della BCC, ing. Sandrino Bertini che, nel ringraziare e salutare i presenti, ha sottolineato l’importanza del tema “sostenibilità” anche in un ambito come quello finanziario-bancario, questione alla quale una Banca locale ed attenta alla tutela, alla difesa ed alla salvaguardia del territorio in cui opera come è la BCC di Recanati e Colmurano non può che essere estremamente sensibile.
Il Presidente ha poi lasciato la parola al dott. Emanuele Micheletti, importante esponente di BCC Risparmio & Previdenza, la società della Capogruppo ICCREA specializzata nella gestione dei risparmi, il quale nel ringraziare la Direzione della Banca per l’occasione e per la perfetta organizzazione dell’evento, si è rallegrato per l’ampia partecipazione.
Sul tema oggetto del convegno, la folta platea ha poi avuto il piacere di assistere all’atteso intervento del Dott. Fabio Cappa, Senior Relationship Manager della Raiffeisen Capital Management, un esperto di Finanza oltreché grande appassionato di natura, ambiente e sviluppo sostenibile.
Il relatore ha illustrato l’importanza dello scegliere di investire in aziende che abbiano determinati requisiti in tema di sostenibilità e che siano in grado di garantire attenzione per l’ambiente, totale estraneità riguardo ad attività in settori ritenuti eticamente non apprezzabili ed il rispetto dei diritti umani relativamente ai rapporti di lavoro con maestranze e collaboratori.
Ed ha parlato di “doppio valore degli investimenti” poiché oltre a queste prerogative di interesse collettivo, è dimostrato che tali investimenti fanno registrare migliori performance rispetto a quelli ritenuti “tradizionali” perché le aziende che hanno attenzione alla sostenibilità sono aziende che presentano migliori prospettive di sviluppo e di redditività e minori rischi.
Il dott. Cappa ha quindi spiegato ad una numerosa e quanto mai interessata platea, le aree di valutazione del grado di sostenibilità: in fatto di ambiente, con l’attenzione all’innalzamento della temperatura del globo causato dalle emissioni di CO2 ed al consumo di preziose risorse naturali (acqua, flora, ecc..); in tema sociale, con il rispetto dei diritti dell’uomo ed in particolare dell’adolescenza ed anche dell’infanzia.
Entrando nel dettaglio del Fondo Raiffeisen Bilanciato Sostenibile il relatore, nel ricordare i 30 anni di storia di questo che viene considerato il perno della gamma dei fondi sostenibili di Raiffeisen Capital Management, ha poi sottolineato come lo stesso si sia aggiudicato il primo premio nella categoria dei “bilanciati-flessibili” agli SRI Awards di novembre 2017 e 2018 e sia uno dei pochi cui Morningstar ha attribuito il massimo punteggio sia in termini di performance che di sostenibilità.
Un Fondo la cui componente azionaria è molto diversificata e investe in aziende che guardano al futuro con rispetto per le future generazioni e che, anche per questo motivo, possono vantare una situazione finanziaria solida ed un crescente sviluppo degli utili; mentre vengono escluse quelle che operano in settori quali la produzione di armamenti, di energia atomica e quelle che violano i diritti dei lavoratori ed i diritti umani in genere.
A conclusione del suo intervento un invito a tutti a pensare al futuro ricordando che “Non ereditiamo la terra dai nostri padri ma la prendiamo in prestito dai nostri figli”.
L’evento si è concluso con un light dinner molto apprezzato da tutti i partecipanti.
La segnalazione era arrivata lo scorso 18 giugno dai Carabinieri Forestali della Stazione di Recanati che avevano individuato un abbandono incontrollato di rifiuti "anche pericolosi, tra cui materiali contenenti amianto presso l'area ubicata in Località Scossicci." I militari hanno subito avvisato il Comune di Porto Recanati invitandolo a emettere una apposita ordinanza per la messa in sicurezza dell'area ai fini di igiene e tutela della salute pubblica, nonché di ordine e sicurezza pubblica.
Una nota dell'Arpam dello stesso giorno comunicava la necessità di effettuare "una adeguata copertura di rifiuti presenti nell'area al fine di evitare la dispersione delle fibre di amianto."
Il proprietario del terreno dove risultano abbandonati e depositati in maniera incontrollata i rifiuti "si identifica - si legge nell'ordinanza a firma del primo cittadino - nella società Residenziale Sole & Mare Srl, con sede legale a Fermo." Il Sindaco Roberto Mozzicafreddo ha ordinato quindi alla società di "provvedere nel più breve tempo possibile e comunque entro e non oltre 5 giorni dalla notifica dell'ordinanza a effettuare adeguate coperture dei rifiuti presenti nell'area al fine di evitare la dispersione delle fibre di amianto, previa richiesta ed ottenimento del dissequestro dell'area interessata."
L'ordinanza prevede di provvedere "nel più breve tempo possibile e comunque entro e non oltre 60 giorni, previa richiesta ed ottenimento del dissequestro dell’area interessata, dalla notifica dell'ordinanza, alla rimozione attraverso Ditta Specializzata [...] che provvederà a presentare, [...] piano di lavoro all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori per le determinazioni di competenza dei rifiuti abbandonati contenenti amianto presso l’area sita in Località Scossicci di Porto Recanati, [...] e alla rimozione ed allo smaltimento, in base alla tipologia del rifiuto e ai sensi dell’art. 192 del D.lgs 3 aprile 2006 n 152, dei rifiuti abbandonati presso l'area sita in Località Scossicci [...] e al ripristino dello stato dei luoghi."