La miseria della politica odierna italiana rispecchia in maniera perfetta e aderente la miseria della politica in tutto l’Occidente o, meglio, l'uccidente liberal-atlantista, come ormai sarebbe più opportuno appellarlo. Secondo quanto abbiamo provato a mostrare nel nostro studio "Demofobia", stiamo vivendo ormai da diversi lustri nel tempo dell'alternanza senza alternativa, in cui la destra neoliberale e la sinistra neoliberale si alternano al governo garantendo in tal guisa la tenuta dello stesso ordine liberale dominante.
Quest'ultimo appare sempre più simile a un'aquila con doppia apertura alare: con le sue ali destra e sinistra, detta aquila vola alta nei cieli della globalizzazione turbocapitalistica, per poi scendere in picchiata rapinosamente sui popoli, sulle classi lavoratrici e sulle nazioni, secondo quella lotta di classe univocamente condotta dall'alto che caratterizza il desertico paesaggio della globalizzazione neo-liberale. Dobbiamo immaginare, in effetti, la destra e la sinistra in quanto espressioni del medesimo ordine neoliberale come due zelanti maggiordomi, differenti unicamente per il colore della livrea indossata.
In questa fiction che farebbe ridere se solo non facesse piangere, il maggiordomo di destra con la livrea bluette e il maggiordomo di sinistra con la livrea fucsia si sfidano tra loro per conquistare il posto al servizio del padronato cosmopolitico o patriziato sans frontières che dir si voglia. Per questo motivo, destra bluette e sinistra fucsia non si distinguono per le idee e per i programmi, che anzi tendono sempre più a coincidere sotto il segno del liberalismo politico, del liberismo economico, del nichilismo arcobalenico culturale, dell'imperialismo atlantista.
Fanno anzi a gara a chi rappresenta meglio queste istanze e, dunque, può piacere di più ai padroni del mondo. Si dice sempre, e non senza buone ragioni, che presso i totalitarismi novecenteschi vigeva il Partito Unico, dacché tutte le altre forze politiche erano poste fuori legge. Nel quadro del nuovo ordine mondiale liberal-atlantista, la situazione è solo apparentemente diversa: abbiamo certo una pluralità caleidoscopica di partiti, ma tutti risultano varianti del medesimo messaggio liberale e atlantista, cosicché il sempre celebrato pluralismo si risolve in un finto pluralismo, in cui i plurali sono tutti espressione del medesimo.
E, in tal guisa, non esistono realmente partiti plurali, ma un Partito Unico fintamente articolato del capitale, secondo la figura che il mio maestro Costanzo Preve chiamava della omogeneità bipolare o, ancora, secondo la figura che Domenico Losurdo appellava del monopartitismo competitivo neo-liberale.
La stessa struttura di comando dell'ordine neoliberale risulta sempre più simile a una oligarchia finanziaria plebiscitaria: nei consessi privati, la classe dominante decide le proprie traiettorie e le proprie strategie, che poi impone sovranamente ai maggiordomi politici operanti nei parlamenti nazionali. Per parte sua, il popolo si illude di vivere in democrazia perché gli viene concesso di scegliere, con le elezioni, quali maggiordomi mandare a prendere gli ordini in parlamento dalla classe capitalistica transnazionale. Insomma, la democrazia risulta oggi un guscio vuoto, un semplice nome che copre e legittima una struttura intimamente non democratica, de facto coincidente con l'autogoverno della plutocrazia neoliberale e dei mercati.
Una seconda donazione a distanza di poco tempo dalla precedente, si registra sempre a favore dell’Unità Operativa della Pediatria di Macerata, diretta dalla Dr.ssa Martina Fornaro. Stavolta è l’azienda Edif con sede a Corridonia che ha consegnato al Reparto pediatrico una bibliotechina contenente ben 119 volumi adatti ai bambini da 0 a 6 anni.
Le corsie della Pediatria maceratese si arricchiscono di libri e storie destinate ai piccoli pazienti. Ha espresso un vivo ringraziamento per l’ulteriore donazione la Responsabile della Libreria Giunti al Punto di Macerata Raffaella di Gioia: “Ringraziamo da parte nostra l’azienda Edif che ha voluto aderire al progetto “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro! Edizione 2024”, attivo in tutte le librerie Giunti al Punto d’Italia”.
“Le donazioni alla nostra Ast di Macerata sono la testimonianza tangibile della generosità e della vicinanza della popolazione nei confronti della nostra Azienda, alla quale i privati cittadini che donano riconoscono l’impegno e la dedizione che i nostri professionisti dedicano al servizio della salute pubblica”- dichiara il Direttore Generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci.
“La rete di solidarietà è estremamente preziosa per rendere il luogo di cura a misura di bambino – dichiara il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini –. Per questo desidero ringraziare tutti i donatori che con la loro generosità contribuiscono all’umanizzazione degli ambienti di cura”.
La ristrutturazione di Rocca Varano sarà presto realtà. L’Amministrazione comunale ha infatti messo a punto un progetto di recupero della storica Rocca, danneggiata dal sisma, che sarà così oggetto di una profonda riqualificazione.
Tornerà dunque a splendere un edificio simbolo della Città e di tutto il territorio che sarà ristrutturato dai danni del terremoto, con abbattimento delle barriere architettoniche, messa a norma dal punto di vista sia degli impianti sia della sicurezza e sarà inoltre impreziosito da un allestimento museale.
Il progetto del Comune di Camerino sarà finanziato in gran parte grazie alla partecipazione al bando della Regione Marche, dedicato ad investimenti in opere pubbliche di riqualificazione urbana, attraverso progetti di promozione e accoglienza turistica e culturale, in cui Camerino è risultato tra i primi in graduatoria. Il contributo approvato dalla Giunta regionale è infatti di 750 mila euro, su un intervento dal costo previsto di circa 850 mila euro.
“Finalmente restituiamo dignità dopo otto anni a uno dei luoghi simbolo della Città, Rocca Varano - dice il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli - Questo accadrà grazie al lavoro che va avanti ormai da mesi da parte dell’Amministrazione comunale e che oggi si concretizza con l'attribuzione di questo contributo da parte della Regione Marche.
Contributo che nasce appunto da quella filiera istituzionale tra Amministrazione regionale e comunale, garantita anche grazie alla presenza del vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui che ci sta permettendo in questi mesi di attingere sempre più a fondi regionali. Si tratta sicuramente di un contributo importante, 750 mila euro per un lavoro di circa 850 mila a cui l’Amministrazione ha tenuto particolarmente, proprio perché andiamo a riconsegnare e a riqualificare uno dei luoghi simbolo della Città. Il grazie va all'assessore ai Lavori pubblici Falcioni e all'assessore al Turismo Piscini che hanno seguito il progetto che restituirà al territorio la porta di accesso alla vallata del Chienti. Siamo veramente contenti e c’è grande soddisfazione, perché l'azione dell'Amministrazione si sta concretizzando sempre più con segni tangibili che sono poi quelli che possiamo lasciare alle future generazioni”.
“Ora avanti tutta con la parte esecutiva dell'intervento nei prossimi mesi - prosegue Lucarelli - L'intervento è sicuramente ambizioso poiché vede, oltre al recupero strutturale della Rocca, anche la sua riqualificazione e rifunzionalizzazione ai fini culturali e turistici: ci sarà un gran lavoro dietro per arrivare fino alla fine in tempi brevi e sistemare veramente un altro tassello importante in quello che è il recupero a 360 gradi della Città di Camerino”.
Il ferro è un nutriente fondamentale per la nostra salute, indispensabile per la produzione di emoglobina, la proteina nei globuli rossi responsabile del trasporto dell’ossigeno in tutto il corpo. Nonostante la sua importanza, la carenza di ferro è sorprendentemente diffusa: secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, fino all'80% della popolazione globale potrebbe esserne colpita, con le ragazze in età fertile tra le categorie più vulnerabili a causa delle perdite ematiche mestruali.
La carenza di ferro può portare all'anemia sideropenica, una condizione che si manifesta con sintomi quali stanchezza, indebolimento del sistema immunitario e difficoltà nella termoregolazione. Per valutare se si è carenti di ferro, il dosaggio della ferritina nel sangue è un metodo efficace e ampiamente utilizzato.
Come affrontare la carenza di questo elemento? Mangiare più carne rossa è davvero sufficiente?
È importante sapere che il ferro negli alimenti si presenta in due forme: il ferro eme e il ferro non eme. Il ferro eme, presente negli alimenti di origine animale come le carni rosse e i frutti di mare, è facilmente assorbibile dal nostro organismo. Al contrario, il ferro non eme, contenuto in alimenti vegetali come legumi, rucola, timo, cereali integrali, broccoli e carciofi, viene assimilato con maggiore difficoltà.
È risaputo che una dieta ricca di fonti vegetali sia associata a numerosi benefici per la salute, mentre un consumo eccessivo di carni rosse può comportare rischi. Di conseguenza, è fondamentale imparare come ottimizzare l’assorbimento del ferro dai vegetali, senza compromettere il proprio benessere con un consumo eccessivo di carni rosse.
Per migliorare l’assorbimento del ferro non eme, è utile combinare questi alimenti con fonti di vitamina C, come agrumi, kiwi, peperoni e pomodori, o con alimenti contenenti ferro eme. Ad esempio, condire vegetali e legumi con succo di limone o preparare una pasta integrale con un sugo di vongole e pomodorini freschi può essere un'ottima strategia. Inoltre, il ferro presente nei cereali integrali e nei legumi è spesso legato all’acido fitico, una molecola che ne riduce l’assimilazione. Un rimedio efficace per ovviare a questo problema è lasciare questi alimenti in ammollo per tutta la notte prima della preparazione.
Anche la modalità di cottura gioca un ruolo cruciale: le alte temperature possono ridurre la biodisponibilità del ferro, quindi è preferibile consumare i vegetali crudi o cucinarli in modo breve e delicato per preservarne le proprietà nutrizionali. Al contrario, abbinamenti come quelli con latte, formaggi e bevande contenenti tannini, come tè e caffè, possono ostacolare l’assorbimento. Anche il vino rosso, spesso associato al consumo di carne, può limitare l’efficacia dell’assimilazione del ferro.
In conclusione, contrariamente a quanto si possa pensare, una bistecca (soprattutto se accompagnata da un bicchiere di vino) non è necessariamente la soluzione ideale per affrontare una carenza di ferro. Prestare attenzione agli abbinamenti e alle tecniche di preparazione degli alimenti può fare una grande differenza nel migliorare l’apporto di ferro nella dieta, permettendo di sfruttare al meglio le fonti alimentari disponibili e mantenere un buono stato di salute.
Sono stati oltre 60 i cittadini che, nei giorni scorsi, hanno preso parte alle prime serate informative promosse dall’associazione provinciale C.I.V.E.S. O.d.V. di Macerata che rientrano all’interno delle attività del progetto “Macerata città Cardioprotetta”. I corsi si sono svolti nelle frazioni di Sforzacosta, Piediripa e Villa Potenza.
“Macerata città Cardioprotetta” è un progetto patrocinato dal Comune di Macerata - assessorato alla Protezione Civile -ideato dall’associazione Unbetables e promosso dall’associazione provinciale C.I.V.E.S. O.d.V. di Macerata, finalizzato all’installazione di defibrillatori salvavita in luoghi strategici della città. A settembre l’Amministrazione comunale ha inaugurato i primi totem nelle tre frazioni; le apparecchiature sono state donate da Cirioni Trasporti (Sforzacosta), dalla Orim S.p.a (Piediripa) e dal gruppo CB Tigrotto ETS – ODV (Villa Potenza).
Contestualmente sono partiti, nei giorni scorsi, i primi incontri informativi durante i quali i partecipanti hanno ricevuto da parte degli infermieri del Cives, informazioni sul funzionamento della Centrale Unica di Risposta Marche Umbria N.U.E., dell'app "112 Where Are U", sull'organizzazione del sistema di Emergenza Sanitaria della Provincia di Macerata, sul funzionamento della Centrale Operativa 118 di Macerata, sul riconoscimento e trattamento di un malore oltre alla visione del funzionamento del Defibrillatore Semiautomatico.
“Siamo davvero soddisfatti del grande successo registrato dall’iniziativa ‘Macerata città Cardioprotetta’ perché siamo riusciti a sensibilizzare molti cittadini su una tematica fondamentale – ha detto l’assessore con delega alla Protezione Civile Paolo Renna -. Semplici ma indispensabili informazioni che permettono di riconoscere un arresto cardiaco e formano i cittadini su come comportarsi di conseguenza; è fondamentale creare una rete di protezione nelle comunità per abbattere l’inaccettabile numero di decessi causati dall’arresto cardiaco ed è importante che le persone siano formare in maniera adeguata. Rinnovo il ringraziamento dell’Amministrazione Parcaroli all’impegno di Cives e Unbeatables Onlus”.
I corsi di formazione proseguiranno anche nelle prossime settimane e per avere informazioni è possibile contattare il Cives al numero 340-0645360 o contattare i Comitati di quartiere di appartenenza.
Nel corso della “IV Giornata della Sostenibilità Cooperativa”, svoltosi il 29 ottobre presso il Palazzo della Cooperazione di Roma, sono state premiate 21 cooperative tra le molte partecipanti al Concorso Sostenibilità Cooperativa, organizzato da Confcooperative a livello nazionale. L'iniziativa mira a valorizzare l'impegno della cooperazione nello sviluppo dei principi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con premi offerti da Fondosviluppo.
Tra le realtà premiate, l'unico rappresentante delle Marche è stata Meridiana Cooperativa Sociale, che ha conquistato la giuria con la fotografia “L'abbraccio” di Stefano Leoperdi, presentata nella categoria “Pace”.
Il concorso prevedeva, infatti, l’invio da parte dei partecipanti di un’opera che ritraesse o raccontasse attività delle cooperative, riconducibili alle cinque P dell’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Tutte le opere in concorso dovevano essere corredate da una didascalia/descrizione e ogni cooperativa si poteva candidare con un'unica opera (una foto, un’opera, un video).
“L’abbraccio” di Stefano Leoperdi, che ha partecipato per la “categoria Pace” e ha colpito la giuria tecnico-artistica a livello nazionale, racconta infatti, il contributo e l’impegno di Meridiana, anche fuori dal territorio nazionale, in uno dei luoghi più inospitali del nostro pianeta: i campi profughi Saharawi, altipiano dell’Hammada, nel cuore del deserto del Sahara in Algeria.
Come noto, la Commissione Europea, ha definito la popolazione Saharawi i "profughi dimenticati", per il protrarsi nel tempo di una condizione della quale, ancora oggi, dopo quasi 50 anni, non si intravede un superamento. E’ un popolo molto paziente e pacifico, che ha fatto della diplomazia la sua unica arma e che ha scelto di non ricorrere al terrorismo e alla violenza, come forma di propaganda per divulgare la propria causa. Proprio questa sua caratteristica, di essere un popolo che ha scelto una lunga attesa di pace, anziché una guerra per ottenere l’autodeterminazione, ha spinto anche Meridiana ad attivarsi concretamente, partecipando a missioni umanitarie nei campi profughi, con progetti di solidarietà, per alleviare la difficili condizioni in cui il popolo è costretto a vivere.
La cooperativa ha raccontato come nel 2007 abbia adottato a distanza Naha, una bambina che viveva nei campi profughi Saharawi con gravi problemi di salute, incapace di parlare, poiché nel posto dove sua madre l’aveva partorita, non c’erano ospedali ne medici e cure per le sue necessità. Per rafforzare quel patto di amicizia con la bambina e la sua famiglia, nel 2008, era, poi, partita da Macerata una delegazione, per portare aiuti umanitari e sostegno alla causa del popolo saharawi. In quell’occasione, operatori di Meridiana hanno incontrato Naha, visitato la tenda di famiglia e consegnato cibo e giocattoli. Negli anni a seguire, le spedizioni di personale e collaboratori di Meridiana presso i campi sono continuate per diversi e importanti progetti, anche in collaborazione con istituzioni, quali il Comune di Macerata e la Regione Marche.
La foto “L’abbraccio” di Stefano Leoperdi, premiata nel corso dell’iniziativa svoltasi a Roma, ferma nel tempo, l’abbraccio tra una donna saharawi capofamiglia e la direttrice generale di Meridiana Cooperativa Sociale, Barbara Vittori, nel momento del saluto prima del viaggio di ritorno in Italia. Un abbraccio carico della grande commozione per la vicinanza espressa ad un popolo che, con grande dignità, cela la sofferenza di una vita lontana dalla propria patria e dai propri affetti. Un abbraccio carico di silenzio, al di sopra delle diversità di cultura, religione, ruolo, colore della pelle e che racconta la commossa gratitudine, di chi vive una lunga attesa con la paura di essere dimenticato. Un abbraccio premiato in questa occasione perché simbolo di pace tra tutti i popoli della Terra.
Rainbow, la content company italiana fondata da Iginio Straffi e celebre per i successi internazionali delle Winx e dei Gormiti, ha annunciato un'importante acquisizione: i diritti della storica proprietà intellettuale italiana di Pinky , il leggendario coniglio rosa creato da Massimo Mattioli. Rainbow si arricchisce così di un'altra iconica figura del mondo dell'intrattenimento, con l'obiettivo di esplorare nuove direzioni creative.
Fin dal suo debutto nel 1973 sulle pagine de Il Giornalino , Pinky ha conquistato generazioni di lettori con il suo umorismo surreale e le avventure rocambolesche. Le storie del coniglio rosa, che sfidano le leggi della logica e regalano risate ai limiti dell'assurdo, hanno reso Massimo Mattioli uno degli autori più amati e riconoscibili del fumetto italiano.
Attraverso questa operazione, Rainbow punta a dare una nuova vita al personaggio. "Rainbow pone le basi per dare nuova vita a uno dei personaggi più amati e iconici del fumetto italiano, confermando la propria volontà di continuare a investire nel patrimonio artistico italiano, valorizzando i classici del fumetto e proponendoli in chiave moderna al pubblico di oggi", ha dichiarato la società.
Straffi, fondatore di Rainbow, ha espresso grande entusiasmo per questa nuova avventura: "I personaggi di Massimo Mattioli sono stati tra i più avanguardisti e innovativi del panorama fumettistico italiano. Ho sempre ammirato il suo stile e il suo talento nel fare umorismo con grande versatilità , mantenendo sempre una cifra stilistica unica, surreale e iperbolica. Per noi è un grande onore acquisire la sua opera più longeva e trasversale. Pinky ha ancora molto da raccontare alla nostra società".
L'acquisizione si inserisce in un contesto di espansione continua per Rainbow, che negli anni ha costruito un portfolio con grandi nomi dell'intrattenimento globale e numerose collaborazioni e licenze internazionali. Con Pinky , Rainbow si prepara a reinterpretare un classico del fumetto italiano, promettendo di conquistare anche il pubblico moderno con nuove e sorprendenti avventure.
Nel cuore delle Marche, tra dolci colline e paesaggi incantevoli, sorge l'Azienda Gobbi di Monte San Martino, un luogo dove la passione per la terra si intreccia con una tradizione secolare. Già ai piedi della strada che conduce in cima alla collina, l’armonia di profumi dolci e fruttati dei meleti prelude alla gentilezza, nell’accoglierci, dei titolari Caterina e Ruffino Gobbi e della loro mamma, Maria.
La giornata è illuminata da un sole caldo, che sembra aver "baciato" una giornata bella, fatta di coincidenze inaspettate quanto perfette: arrivati all’interno del punto vendita c’è un gruppo di studenti dell'Istituto Agrario Morra Vivarelli di Fabriano i quali, con occhi curiosi e attenti, seguono la lezione del prof. Giorgio Murri, dottore agronomo presso l'Università Politecnica delle Marche, che ci guida in un viaggio, dove la conoscenza più tecnica si unisce al fascino della narrazione, tra le varietà antichissime di mele, rivelando storie di un passato ricco di sapori e sapienza.
“Senza biodiversità non abbiamo un futuro” afferma Murri, sottolineando l’importanza di riscoprire e tutelare le antiche varietà locali, che affondano le radici nella storia marchigiana, risalendo fino all'epoca romana. La biodiversità non è solo un concetto ecologico, ma una vera e propria chiave di lettura del nostro passato, una finestra su un mondo di profumi e sapori dimenticati: " E' importante - prosegue l’agronomo- perché abbiamo un mondo di profumi, di sapori, di possibilità di conservare in maniera naturale la frutta e di mangiare frutta fresca, come le mele, già dal periodo estivo fino alla Pasqua dell’anno successivo, lavorando con delle varietà che un tempo erano di questo territorio”.
Qui, la tradizione si fonde con l’innovazione, portando alla luce tipologie che rischiavano di essere perdute nell’oblio dei tempi moderni. Ogni meleto è una tessitura di storie antiche, un palinsesto di memorie contadine che rivelano l’importanza di custodire il patrimonio agronomico.Queste mele, frutti di un’epoca passata, non solo arricchiscono le tavole contemporanee, ma offrono anche un'opportunità unica di rivitalizzare le aree montane, contribuendo a un'agricoltura più sostenibile.
“Tutte queste piante sparpagliate nel territorio- conclude Giorgio Murri- sarebbero andate perdute, visto la meccanizzazione, se non fosse stato per lo studio, la catalogazione e la conservazione da parte della Regione, dell’Amap, dell’Università Politecnica delle Marche e soprattutto degli agricoltori ‘custodi’. Tutto questo ha dei grandi vantaggi perché, a disposizione del consumatore, portiamo sapori caratteristici che erano, e sono ancora, nella memoria degli anziani e sono anche fonte di scoperta per i più giovani. Da una parte c’è la possibilità, quindi, di conservare il materiale, dall’altra la possibilità di reimmettere in commercio antiche varietà e quindi antichi sapori e saperi del territorio”.
Caterina Gobbi ci racconta come l’Azienda, fondata circa trent’anni fa dal padre Umberto, sia stata avviata per passione, senza l’intento immediato di commercializzazione. “L’Azienda è nata con mio padre, al quale l’Assam aveva proposto di coltivare alcune varietà di mele rosa e mele antiche” spiega la titolare, riflettendo su come il progetto sia evoluto nel tempo: “Inizialmente era un impianto con circa ottanta varietà poi, nel corso degli anni, abbiamo visto che alcune di queste non avevano una lunga conservazione, quindi, è stato riadattato l’impianto e siamo andati avanti arrivando a una trentina di varietà”.
La scelta di coltivare varietà adatte a una conservazione naturale ha creato non solo un legame profondo con la terra, ma ha anche promosso un rapporto intimo e amichevole con i clienti, trasformando la vendita in un intreccio prezioso di relazioni: “Solo successivamente, è venuta l'idea di rivolgersi a una clientela che oggi viene regolarmente ad acquistare le mele. Con quest’ultima si è creato un rapporto davvero molto bello; non è più un rapporto venditore-acquirente ma di amicizia”.
Le difficoltà affrontate, dai cambiamenti climatici alla meccanizzazione dell’agricoltura, non hanno mai fermato la determinazione della famiglia Gobbi: “Abbiamo affrontato molte difficoltà nel portare avanti il progetto; tra queste c’è sicuramente il cambiamento climatico. Attualmente, il clima è in costante variazione quindi anche noi,ogni giorno, dobbiamo fare i conti con diverse problematiche (da ultima quella di una mosca che attacca qualsiasi frutto e che, fino a poco tempo fa, era presente solo a quote più basse): nonostante questo si va sempre avanti con dedizione e passione”.
Ruffino Gobbi, aggiungendo il suo contributo, ci parla delle proprietà organolettiche della mela rosa, un frutto che si distingue per la sua capacità di conservarsi nel tempo, acquistando sapore e carattere, oltre che di contrastare l’invecchiamento precoce.
“L’idea iniziale è stata quella di riportare sulle tavole un frutto che si stava perdendo. Poi, contemporaneamente, si è capito, invece, che c’era anche dell’altro: la riscoperta di questo frutto e di altri frutti antichi portava con sé innanzitutto un discorso di sostenibilità perché, conservandosi da soli, non avevano bisogno di celle frigorifere. Inoltre, avendo questa tipologia di mele una buccia spessa e una polpa soda, sono meno attaccate dai parassiti, rendendo così possibile l’eliminazione di fitofarmaci”.
Sempre dal punto di vista della sostenibilità: “L’impianto stesso - prosegue il titolare - è stato pensato con l’inerbimento che permette alle piante di avere specifiche caratteristiche che sono diverse da un frutteto che sfrutta l’irrigazione. Tutto questo ci ha permesso nel tempo di poter offrire della frutta diversa da quella che normalmente arriva sugli scaffali dei supermercati.
In questo contesto, la riscoperta dei sapori diventa un elemento chiave. “Ad alcune persone queste mele fanno ricordare l’infanzia perché sono sapori di quando erano bambini: risentirli e insieme riscoprirli, a distanza di tempo, riapre una sorta di piccola scatola del tesoro” chiosa Ruffino, richiamando alla mente l’immagine di un mondo in cui il cibo non era solo nutrimento, ma momento di convivialità che si sedimenta, col tempo, nella memoria delle emozioni le quali, come i desideri cantati da Battiato, “non invecchiano quasi mai con l’età”.
Pertanto, queste tipologie di mele diventano quell’elemento capace di evocare emozioni dal profondo, legando indissolubilmente il passato al presente. In un’esistenza umana scandita da ritmi incalzanti, i meleti dell'Azienda Gobbi non rappresentano solo una coltivazione, ma una testimonianza viva della storia, di una tipologia di agricoltura che, attraverso una ricerca tecnica e appassionata, dal “tempo perduto” giunge al “tempo ritrovato”.
Lo scorso martedì 29 ottobre, il Comune di Macerata ha conferito un prestigioso riconoscimento alla cittadina americana Sue Su, che da anni si distingue per il suo impegno a favore della comunità maceratese. La cerimonia ha celebrato il contributo di Su durante la pandemia, quando ha inviato oltre 50.000 mascherine alla città, e la sua dedizione nell'offrire borse di studio in college americani per giovani di Macerata. Oltre al supporto concreto, la filantropa americana ha promosso il turismo maceratese in Cina e negli Stati Uniti, rafforzando così un legame culturale e sociale tra le due sponde del Pacifico.
Sue Su, intervistata ai microfoni di Picchio News per l'occasione, si è detta onorata di ricevere il riconoscimento e ha sottolineato l'importanza del lavoro di squadra che coinvolge sia la città di Macerata che Taitsang, la città cinese da cui è originaria. “Questo premio”, ha affermato Su, “è un incoraggiamento per me e per il team che ha lavorato così duramente a questi progetti. Non è più solo il mio impegno personale, ma quello di una comunità che si sta unendo per creare opportunità per la nuova generazione”.
Il legame di Sue Su con Macerata risale al 2012, quando un amico la presentò alla città e alla figura di Matteo Ricci, che partendo da Macerata fu il primo ambasciatore culturale italiano in Cina. Da quel momento, Su ha iniziato a vedere in Macerata una seconda casa. Questo legame si è tradotto in azioni concrete: non solo ha fondato, insieme al maceratese Dario Marcolini, l'azienda 'ViaSoccer', ma ha anche lavorato per consolidare scambi culturali e collaborazioni tra le comunità. Il calcio, punto di partenza dell'iniziativa, è divenuto così uno strumento per costruire progetti di scambio che coinvolgono scuole, università e amministrazioni.
Sue Su riconosce che il percorso è impegnativo, poiché si tratta di coniugare due culture, sistemi sociali e mentalità differenti. Allo stesso tempo però è fermamente convinta che questo “gemellaggio” tra Macerata e Taitsang sia un'opportunità unica per far crescere le comunità, apprezzando le differenze che le rendono uniche. “Questo premio”, ha concluso, “è un nuovo inizio dopo anni difficili. Ora siamo più intraprendenti, e sono fiduciosa che sia il momento per le nostre comunità di avvicinarsi ulteriormente”.
Il progetto 'ViaSoccer' è oggi un esempio concreto di come lo sport possa fungere da ponte culturale. L'azienda organizza programmi di scambio internazionali su misura, creando legami duraturi tra scuole, organizzazioni e amministrazioni, focalizzandosi su esperienze che lasciano un impatto positivo sui partecipanti e sulle loro comunità. L'obiettivo, infatti, è quello di creare opportunità e ricordi che restino vivi per chi, da una parte all'altra del mondo, condivide la stessa passione per il calcio e il rispetto reciproco.
Con oltre 60 viaggi tra le due città, Sue Su spera che il suo impegno contribuisca a far conoscere Macerata e il territorio circostante a un pubblico sempre più ampio, attirando visitatori dalla Cina e dall'America che potranno scoprire la ricchezza culturale e paesaggistica delle Marche. “Spero”, ha concluso Su, “che il ponte che stiamo creando porti nuove persone qui e sostenga la crescita della comunità, permettendo alle tradizioni di continuare a vivere attraverso nuove connessioni”.
In occasione della festa di Halloween, i carabinieri del Comando provinciale di Macerata hanno organizzato un'iniziativa speciale per avvicinarsi ai più piccoli e alle loro famiglie.
Nell'ambito del iniziativa "vicini alla gente", i militari hanno allestito un punto dove i bambini hanno potuto incontrare i carabinieri, e ricevere dolciumi vari e caramelle. I più piccoli, divertiti e felici, hanno potuto avvicinarsi al Comando provinciale, scoprendo così un volto più umano e amichevole dell' istituzione con simpatia ed entusiasmo
L'iniziativa ha riscosso un grande successo, dimostrando ancora una volta l'importanza di un rapporto di fiducia tra le forze dell'ordine e la comunità.
"Esprimiamo la nostra vicinanza alla popolazione spagnola, e in particolare a quella della comunità di Valencia, duramente colpita dalle recenti alluvioni che al momento in cui scriviamo hanno causato cento vittime" scrive in una nota Piero Farabollini, presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche.
"L’evento - continua Farabollini - ha purtroppo riportato alla memoria la storica inondazione del 1957, in cui il fiume Turia causò devastazioni significative attraversando il centro di Valencia. Dopo quella tragedia, che costò la vita a 81 persone, le autorità spagnole decisero di deviare il corso del fiume a diversi chilometri più a sud per ridurre il rischio di future inondazioni. Tuttavia, il fiume sembra oggi aver ripreso, almeno in parte, il suo antico percorso".
"Questo episodio tragico ci ricorda quanto sia complesso gestire le dinamiche idrogeologiche, soprattutto in contesti urbani densamente popolati. A seguito di particolari perturbazioni atmosferiche tipiche del Mediterraneo occidentale, eventi di portata eccezionale possono verificarsi e colpire aree già vulnerabili. Sebbene il cambiamento climatico contribuisca a incrementare la frequenza e l'intensità di questi fenomeni estremi, le cause delle alluvioni non sono imputabili esclusivamente a questa variabile".
"Ribadiamo che un’efficace politica di prevenzione non può prescindere dalla comprensione delle caratteristiche storiche e geomorfologiche del territorio, così come delle condizioni meteorologiche locali. In aree storicamente soggette a fenomeni di piena, come Valencia, è cruciale un monitoraggio costante, un’attenta pianificazione territoriale e un adeguamento delle infrastrutture esistenti. Gli interventi devono mirare non solo alla sicurezza, ma anche alla resilienza delle città e delle aree limitrofe, in modo che possano reagire efficacemente e in tempi rapidi".
"Alla luce di questi eventi, - conclude il presidente dei Geologi marchigiani - ribadiamo l’importanza di mettere al centro delle politiche ambientali un approccio preventivo, fondato sullo studio scientifico e multidisciplinare del territorio e sulle previsioni idrogeologiche. Solo così sarà possibile ridurre i rischi per la popolazione e i danni al patrimonio e alle infrastrutture".
Luogo di grande impatto storico e artistico, Villa La Quiete è situata appena fuori dalle mura del centro storico di Treia, nel Maceratese. Considerato uno dei capolavori artistici del grande architetto Giuseppe Valadier per l’arduo tentativo di unire armoniosamente varie correnti architettoniche, è da sempre uno dei tesori più amati dai cittadini treiesi e non solo.
«Grazie all’ordinanza commissariale numero 137, il pregevolissimo monumento, di proprietà comunale, verrà riparato dai danni prodotti dal sisma del 2016/2017, migliorata sismicamente e restaurata grazie ad un importo di 6,1 milioni di euro - spiega il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Il progetto, infatti, è stato appena approvato dalla Conferenza regionale; per il completo riutilizzo del bene vengono inseriti nuovi spazi pubblici destinati a biblioteca, archivio, sala conferenze, spazi espositivi e spazi a disposizione della collettività. Ringrazio il Presidente della Regione Francesco Acquaroli per la costante collaborazione».
Si è ipotizzato un uso flessibile della villa, in modo che le differenti porzioni possano essere utilizzate anche in momenti differenti e in modo autonomo. Tale ipotesi consente un utilizzo più duraturo e variabile nel tempo con destinazioni d’uso adatte al contesto storico ed artistico e che consentano di “far vivere” il luogo durante tutta la giornata.
Relativamente alle operazioni di restauro, verranno eseguiti interventi su pavimentazioni, murature, intonaci, serramenti e controsoffitti. A livello strutturale, invece, sono previsti, tra le altre cose, consolidamenti, risarciture e ristilature e scuci/cuci.
Curiosità. Il sito ospitava, sin dal 1036, la chiesa di San Savino alla quale, nel 1579, venne aggiunto il convento dei padri Cappuccini, che nel 1810 fu soppresso con decreto napoleonico. Nel 1853 la proprietà della villa passa al letterato Lavinio Spada, che lì si rifugiò dopo aver sposato la contessa Natalia Komar.
Il nome con cui è maggiormente conosciuta, ovvero Villa Spada, deriva proprio dal cognome del proprietario. All'interno degli innumerevoli passaggi di proprietà venne utilizzata, durante la seconda guerra mondiale, anche come luogo di prigionia. Il 6 giugno 1940, quando erano proprietari i conti Vannutelli, nella villa fu aperto un campo di internamento femminile.
Nel panorama in costante evoluzione del marketing online, le affiliazioni sono diventate uno degli strumenti più efficaci per promuovere prodotti e servizi. Questo approccio, noto come “marketing di affiliazione”, permette alle aziende di ampliare la propria visibilità collaborando con terzi, detti affiliati, che si occupano di promuovere l'offerta su vari canali digitali. L'affiliato riceve una commissione per ogni vendita generata attraverso il proprio link promozionale, un modello vantaggioso per entrambe le parti, poiché le aziende pagano solo per risultati concreti e gli affiliati guadagnano senza doversi occupare direttamente della gestione del prodotto.
Il marketing di affiliazione è particolarmente rilevante nei settori competitivi come il mondo delle scommesse sportive, in cui il network di affiliazioni scommesse calcio sta riscontrando un interesse crescente. Questo tipo di affiliazione richiede strategie mirate, in grado di massimizzare i profitti senza compromettere la qualità delle interazioni con il cliente finale. Ma come funziona esattamente questo sistema? Quali sono i principali network di affiliazione e come è possibile sfruttare al meglio questa opportunità di guadagno online?
Cos'è il marketing di affiliazione
Il marketing di affiliazione è una strategia in cui un’azienda collabora con partner (gli affiliati) per promuovere i propri prodotti o servizi. Questi partner possono essere blogger, influencer, proprietari di siti web, o qualsiasi figura capace di generare traffico verso il sito dell'azienda. Attraverso un link tracciabile, gli affiliati promuovono i prodotti presso il loro pubblico e ricevono una commissione per ogni vendita o azione completata.
Le commissioni variano in base al settore, all'azienda e al tipo di azione richiesta: alcune aziende pagano solo per le vendite, mentre altre riconoscono una commissione per ogni lead generato. Nel settore delle scommesse, ad esempio, i network di affiliazioni offrono spesso guadagni molto alti agli affiliati, data la competitività del mercato. La percentuale delle commissioni e le modalità di pagamento sono spesso stabilite nel contratto di affiliazione, e può essere necessario un volume di traffico significativo per ottenere guadagni considerevoli.
I vantaggi del marketing di affiliazione per le aziende
Per le aziende, il marketing di affiliazione rappresenta una soluzione efficace per aumentare le vendite e migliorare la visibilità online senza dover affrontare i costi di una pubblicità tradizionale. La caratteristica principale dell'affiliazione è il modello di pagamento a risultato: un’azienda paga solo per le conversioni ottenute. Questa modalità riduce i rischi finanziari, poiché i costi sono proporzionali al successo della campagna.
Inoltre, le aziende possono espandere il proprio pubblico raggiungendo nicchie di mercato difficilmente accessibili con metodi pubblicitari tradizionali. Gli affiliati, conoscendo bene il loro pubblico, riescono a proporre i prodotti in maniera più mirata, incrementando la probabilità di conversione. Questo rende l’affiliazione una strategia scalabile, che può crescere con l'azienda e adattarsi alle sue esigenze, sia in termini di volume che di target.
Come scegliere un network di affiliazioni
Scegliere il giusto network di affiliazioni è cruciale per ottenere successo nel marketing di affiliazione. Esistono molteplici piattaforme che mettono in contatto affiliati e aziende, ma non tutte sono adatte a ogni tipo di attività. Ad esempio, i network di affiliazione generici possono non essere ideali per settori di nicchia come il betting online, dove è più vantaggioso selezionare network specializzati nel settore delle scommesse sportive.
Un network di affiliazione efficace offre strumenti di monitoraggio accurati, supporto tecnico e commissioni competitive. Le piattaforme più avanzate permettono agli affiliati di analizzare in tempo reale le performance dei loro link, in modo da ottimizzare le campagne e aumentare i guadagni. Per coloro che intendono promuovere prodotti specifici, come quelli legati alle scommesse sul calcio, scegliere un network focalizzato su questo settore può fare la differenza in termini di performance e potenziale di guadagno.
Strategie per ottimizzare le affiliazioni
Per massimizzare i risultati nel marketing di affiliazione, è importante seguire alcune strategie consolidate. Innanzitutto, è essenziale conoscere il proprio pubblico e selezionare solo quei prodotti o servizi che possono davvero interessarlo. La rilevanza del prodotto è uno dei fattori principali per ottenere una buona conversione, poiché i potenziali clienti tendono a ignorare contenuti che non trovano pertinenti.
Un'altra strategia è quella di utilizzare i contenuti come strumento di promozione. Blog, video, recensioni e testimonianze rappresentano un mezzo efficace per attirare l’attenzione degli utenti e convincerli ad acquistare. Ad esempio, per chi si occupa di promuovere un network di affiliazioni legato alle scommesse sportive, scrivere articoli che analizzano i vari tipi di scommesse o forniscono consigli sulle scommesse sul calcio può risultare una scelta vincente. In questo modo, il contenuto stesso diventa parte del processo di conversione, aumentando le probabilità che l’utente completi l’azione desiderata.
Come monitorare le performance delle affiliazioni
Uno degli aspetti chiave del successo nel marketing di affiliazione è la capacità di monitorare le performance delle proprie campagne. I principali network di affiliazione mettono a disposizione degli affiliati strumenti avanzati per tracciare ogni clic, lead o vendita generata tramite i link di affiliazione. Attraverso report dettagliati, è possibile comprendere quali sono le campagne più redditizie e quali, invece, necessitano di miglioramenti.
Per chi desidera promuovere affiliazioni nel settore delle scommesse, ad esempio, diventa cruciale capire quale tipo di contenuto o strategia riesca a ottenere più risultati. La possibilità di analizzare dati in tempo reale permette agli affiliati di adattare rapidamente le loro campagne, sfruttando le tendenze del momento o modificando le strategie che non si dimostrano efficaci.
È stata inaugurata questa mattina a Pieve Torina la nuova caserma dei carabinieri e carabinieri forestali. Si tratta della prima caserma a essere completata tra quelle danneggiate dal sisma del 2016. Questo intervento, di importanza strategica per il territorio, è stato reso possibile grazie a un investimento complessivo di circa 4,3 milioni di euro, finanziato tramite l'ordinanza speciale 27 che, per quanto riguarda le Marche, finanzia la ricostruzione di venti sedi delle forze dell’ordine attraverso un investimento complessivo di oltre 57 milioni di euro, in capo al demanio, che è proprietario degli immobili e il soggetto attuatore degli interventi.
L'edificio, realizzato in pannelli di legno lamellare per garantire rapidi tempi di costruzione e alta resistenza antisismica, si sviluppa su tre piani per una superficie totale di 1.083 metri quadrati e risponde ai più alti standard di sicurezza. Progettato come edificio Nzeb (Near Zero Energy Building), presenta consumi energetici quasi nulli e strutture che garantiscono una sostenibilità elevata. A impreziosire l’ingresso anche l'opera di arte contemporanea dell'artista Nicola Valigi, che rappresenta il legame tra la comunità, il territorio e l'Arma dei carabinieri.
Presenti al taglio del nastro, che è seguito alla benedizione da parte dell'acivescovo di Camerino Francesco Massara, il commissario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il sottosegretario del Mef Lucia Albano, il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, il Prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il vicecomandante del Corpo d'Armata Salvatore Luongo, il comandante della legione carabinieri "Marche" generale di brigata Nicola Conforti, il direttore regionale del Demanio Cristian Torretta e tanti sindaci del cratere maceratese.
"L'inaugurazione di questa mattina segna un traguardo sia concreto che simbolico nel comune di Pieve Torina - dichiara il commissario Castelli -, uno dei più danneggiati dalla scossa del 30 ottobre 2016, che, come tanti altri Comuni vicini della provincia di Macerata e nella vicina Umbria, sta conoscendo finalmente un momento di rinascita, trainato da una ricostruzione pienamente avviata. La cerimonia di oggi ci tocca nel profondo perché restituisce ai nostri carabinieri e carabinieri forestali una struttura nuova, sicura ed efficiente, così da coadiuvare al meglio il loro fondamentale lavoro orientato alla sicurezza e alla tutela della legalità".
"Oggi, a Pieve Torina, aggiungiamo un altro tassello alla ricostruzione: una nuova sede dell'Arma dei carabinieri, simbolo di legalità e presidio delle istituzioni vicine alle comunità colpite dal sisma - sottolinea il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli -. La scossa del 30 ottobre segnò profondamente queste aree che già da agosto vivevano una situazione complessa, e oggi, a otto anni di distanza, la riapertura di questa sede è un segnale di speranza e che dà merito al lavoro svolto finora. La ricostruzione procede spedita e in particolare, anche in questo mese di ottobre abbiamo registrato un record di risorse messe a disposizione a chi sta ricostruendo la propria casa".
"Sono gli uomini che fanno la differenza - evidenzia il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci -. In un anno e quattro mesi dalla posa della prima pietra, oggi, a otto anni esatti dagli eventi sismici che hanno distrutto il nostro territorio, si inaugura la nuova prima caserma ricostruita dei carabinieri e carabinieri forestali nel cratere. C'è dentro l'orgoglio di quell’italianità del saper fare e la partecipazione e riconoscenza di tutta una comunità che ci ha guidati in questo gioco di squadra, grazie in primis al presidente della regione, Francesco Acquaroli, al commissario straordinario per il sisma Guido Castelli e ai vertici dell'Arma che hanno voluto onorarci della loro presenza".
La città di Civitanova Marche celebra con orgoglio il traguardo straordinario di Giammarco Marzialetti, incoronato vicecampione del Mondo del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli. Ieri, il pilota è stato accolto in Comune dal sindaco Fabrizio Ciarapica e dagli assessori Ermanno Carassai e Barbara Capponi per festeggiare insieme un successo che rappresenta non solo una vittoria personale, ma anche un motivo di orgoglio per tutta la comunità.
Tra i presenti, oltre al Teams, familiari e amici, anche il consigliere regionale Simone Livi, il sindaco di Loro Piceno Robertino Paoloni, il vice sindaco di Sant'angelo in Pontano, Luca Bonfranceschi e il presidente del Ferrari Club Castorano, Ivan Ameli
"Oggi è un giorno di grande orgoglio per la nostra comunità e per l'intera regione Marche – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – .Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento a Giammarco Marzialetti e a tutto il suo Teams, che con passione, determinazione e talento hanno portato a Civitanova, città in cui tutto è iniziato, il trofeo del mondiale”.
“Questo straordinario risultato non è solo una testimonianza delle sue abilità e capacità nel motorsport, ma anche un simbolo di come i sogni possano diventare realtà. La sua passione e il suo impegno rappresentano un faro di ispirazione per tutti noi e un esempio di come il lavoro duro possa portare a successi straordinari. Giammarco è anche promotore del marchio Let’s Marche. Un vero e proprio ambasciatore perché ha portato e continuerà a farlo, le eccellenze della nostra Regione e di Civitanova in ogni gara, in ogni circuito e in ogni occasione”.
Applausi per i tanti successi collezionati e raccontati dal team manager del team MRNC 12, Gianluigi Bianchini e tanta commozione nelle parole del vice campione. “È stata una soddisfazione immensa conquistare questo trofeo e portalo qui nella città che mi ha accolto tanti anni fa in un modo meraviglioso – ha detto Marzialetti - Rappresenta la caparbietà tipica di noi marchigiani, rappresenta quella voglia di non arrendersi mai e credere sempre in ciò che si fa. Qui oggi ci sono tutti coloro che insieme a me ci hanno creduto fino in fondo. Grazie a tutti loro, al presidente Francesco Acquaroli che mi ha dato l'onore di portare il marchio Let's Marche in tutti i circuiti e al sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che ci ha sempre sostenuto”.
Di “miracolo sportivo raggiunto grazie a perseveranza, dedizione, passione e tanto cuore” ha parlato il consigliere regionale Simone Livi. “Sono orgoglioso – ha detto - di aver supportato la scelta di far correre Giammarco con il marchio Let's Marche e faremo del tutto per rafforzare questo accordo”. “Abbiamo bisogno di buon esempi – ha detto il sindaco Paolucci – e Giammarco è sicuramente uno di questi, un campione che affrontale le sfide con il cuore”.
Domani 31 ottobre, alle ore 18.30, nella cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista di Macerata, avrà luogo l’ordinazione diaconale di Giacomo Alimenti.
Responsabile dell’Ufficio sisma e dell’Ufficio tecnico, condirettore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Macerata e membro della Comunità di Consacrati “Figli del Sacro Cuore di Gesù” dell’associazione Mariana “Regina dell’Amore”, architetto, 38 anni, sarà ordinato diacono dal vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi.
Giacomo Alimenti ha iniziato il suo discernimento all’interno dell’associazione Mariana nel 2005. Nel 2016 ha effettuato il probandato all’interno della comunità di Consacrati dove, il 7 maggio 2022, ha professato pubblicamente i voti di obbedienza, povertà e castità. Nello stesso anno ha conseguito il baccalaureato in Scienze Religiose presso l’Issr “Ecclesia Mater” di Roma.
Dopo l’ordinazione, svolgerà il suo servizio liturgico all’interno della comunità di consacrati, nella Chiesa Cattedrale di Macerata, mantenendo la funzione di responsabile Ufficio tecnico e sisma, condirettore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Macerata.
Appena terminati i lavori di asfaltatura in corso Garibaldi e quelli tra Largo Italia ed il Tiro al Volo (resta da ultimare la segnaletica orizzontale), sono in procinto di partire altri due cantieri per un importo totale dei lavori di 140 mila euro: lunedì 4 novembre inizieranno i lavori per il nuovo asfalto sulla rotatoria "Rinaldelli", tre giorni dopo, giovedì 7 novembre, in via Martiri di Belfiore nel tratto compreso tra via Ugo Bassi e la rotatoria di via Indipendenza.
"Massimo impegno da parte dell'amministrazione nella riqualificazione delle strade cittadine - fa sapere il sindaco Fabrizio Ciarapica - Dopo l'asfaltatura in viale Vittorio Veneto che presto sarà completata, quella in corso Garibaldi e su un tratto del lungomare sud, il Piano asfalti prevede altri due interventi in altrettante strade cittadine. Cercheremo di completare i lavori nel minor tempo possibile, minimizzando i disagi".
I lavori sulla rotatoria "Rinaldelli", infatti, si terranno in notturna. L'intervento di fresatura del manto stradale partirà lunedì sera dopo le ore 20 e continuerà fino alle 6 di mattina. Alle 7 la rotatoria sarà riaperta al traffico e verrà richiusa la sera stessa alle ore 20 quando inizieranno i lavori di asfaltatura. Salvo imprevisti termineranno mercoledì verso le ore 14. Il traffico verrà deviato sia per chi viene da nord (superstrada) sia per chi viene da sud (Porto Sant'Elpidio) in via Aspromonte e via Fontanella, con apposita segnaletica. Verrà garantita la circolazione per chi proviene da via Aldo Moro in direzione superstrada.
Dopo 3 giorni, inizieranno i lavori nel tratto di via Martiri di Belfiore, tra via Ugo Bassi e la rotatoria di via Indipendenza, e proseguiranno senza interruzione della viabilità. Termine previsto entro il 12 novembre. “Subito dopo – assicura il primo cittadino – completeremo la resta parte di viale Vittorio Veneto”.
L’Avis provinciale di Macerata e il comando provinciale della Guardia di finanza si sono uniti in un’iniziativa dedicata alla promozione della donazione di sangue e plasma, un gesto di solidarietà essenziale per sostenere numerosi pazienti che necessitano di trasfusioni. L’evento, dal titolo “Insieme per la Vita”, ha avuto il sostegno delle diverse Avis comunali della provincia, confermando una collaborazione attiva e duratura tra Avis e Guardia di finanza, che insieme portano avanti i valori della generosità e della donazione.
Alla cerimonia, ospitata nell’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, hanno partecipato figure di rilievo: Massimo Lauri, Consigliere Avis Nazionale; la dottoressa Isabella Cantori, direttrice del Centro Trasfusionale di Macerata e Civitanova Marche; l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini; il consigliere regionale Pierpaolo Borroni; e il colonnello Ferdinando Mazzacuva, con i militari-donatori della provincia di Macerata. A rappresentare ADMO, è intervenuta la presidente Eleonora Salvatori, per sottolineare l’importanza del gesto volontario di ciascun donatore.
Il sostegno dei militari della Guardia di finanza rappresenta una forma concreta di solidarietà verso coloro che dipendono dalle trasfusioni, tra cui pazienti affetti da talassemia, leucemia o da altre patologie oncologiche. Per questi pazienti, la disponibilità continua di sangue e plasma è vitale, e il contributo dei finanzieri diventa così un segno di altruismo e impegno civico. Questo gesto, fortemente sentito tra i militari del comando provinciale, è motivo di orgoglio, riflettendo una sensibilità profonda verso il bene comune.
Durante le tre giornate di raccolta sangue di quest’anno, sono stati raccolti ben 20.700 ml di sangue intero e 9.100 ml di plasma, testimonianza dell’impegno e dello spirito di squadra dei donatori della Guardia di finanza di Macerata. “Grazie a voi, ogni giorno si diffonde il valore della solidarietà e si dona un sorriso a chi soffre,” ha dichiarato Morena Soverchia, presidente Avis Provinciale Macerata, ringraziando sentitamente i militari.
In onore dei 250 anni dalla fondazione della Guardia di finanza, Avis e le Avis comunali della provincia hanno espresso la loro riconoscenza ai militari per la dedizione mostrata verso la comunità, ricordando come ogni singola donazione rappresenti un prezioso contributo per migliorare la vita altrui. Per celebrare l’importanza di questa collaborazione, è stato ideato un logo commemorativo, simbolo dell’alleanza tra Avis e guardia di finanza nella promozione del dono.
L’amministrazione comunale di Macerata ha sostenuto l’iniziativa concedendo il patrocinio e offrendo la splendida cornice della Biblioteca Mozzi Borgetti per l’evento, riconoscendo il grande valore sociale di questo gesto solidale. “Insieme per la Vita” non è solo un motto, ma un impegno condiviso, per continuare a fare la differenza nelle vite di chi ha bisogno.
È stato presentato il 26 ottobre, alle 18.30, nella sezione autonoma “Alice nella città” della Festa del Cinema di Roma, il cortometraggio “Gli Elefanti” di Antonio Maria Castaldo, realizzato con il patrocinio di Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission.
Girato tra i comuni marchigiani di Jesi, Montecarotto e Poggio San Marcello, e prodotto dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco e dalla Direzione Regionale VV.F. Marche, il film racconta un intervento di soccorso, che pone al centro della narrazione l’empatia.
Al buio, lungo una strada di campagna, un’auto esce di strada e precipita in un dirupo. Il conducente, Andrea, rimane intrappolato ed accorrono i vigili del fuoco. Tra loro ci sono Carlo, un vigile esperto e calmo, e Luca, un giovane che sta attraversando un momento difficile.
Durante l’operazione di soccorso, le tensioni personali dei due protagonisti emergono, intrecciandosi con l’urgenza del salvataggio. Sarà proprio un gesto di Luca, intriso di umanità e comprensione, a fare la differenza, offrendo ad Andrea il conforto necessario per superare la crisi.
Il regista Antonio Maria Castaldo spiega che la scelta del titolo è legata alla grande capacità degli elefanti di percepire e rispecchiare le emozioni degli altri membri del branco attraverso il “contagio emotivo” centrale anche nel film, che vuole esplorare l’importanza della sensibilità verso gli altri, senza cadere nella retorica dell’eroismo. Un cortometraggio che non si limita a raccontare l’intervento di soccorso ma scava nel profondo delle emozioni umane.
Sarà il talentuoso cavallo Bengurion Jet a rappresentare Civitanova alla 36esima edizione del Palio dei Comuni, che si terrà il 10 novembre all’Ippodromo San Paolo di Montegiorgio. Un esemplare di grande valore e prestigio nel panorama dell'ippica internazionale, figlio di Maharajah e della madre Love Me Tender, che ha già conquistato il cuore di molti appassionati, accumulando un impressionante bottino di vincite.
Il cavallo si è distinto in numerosi ippodromi internazionali, portando a casa vittorie classiche che ne attestano il talento e la versatilità. Nel 2022, fu proprio Bengurion Jet a vincere il Palio dei Comuni per il comune di Gualdo Tadino, battendo il portacolori di Civitanova, Global Trustworthy.
La scelta è stata effettuata dal consigliere comunale e appassionato di cavalli, Pierpaolo Turchi, su delega del Sindaco Fabrizio Ciarapica, a testimonianza dell’impegno dell’amministrazione comunale nel sostenere e valorizzare le tradizioni locali.
“Competere con un cavallo di tale calibro è una grande opportunità per Civitanova - dice il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Ringrazio il consigliere Turchi e invito tutti a partecipare al Palio. Un evento che non è solo una competizione, ma una celebrazione delle nostre tradizioni e della nostra identità e che ogni anno riunisce la nostra comunità attorno a valori di unità, passione e sana rivalità, rafforzando il clima di amicizia e collaborazione tra territori".
I proprietari del cavallo, Piero Foglio e Simone Castagnetti, hanno scelto di affidarsi all’esperienza e alla competenza dell’allenatore e guidatore Alessandro Gocciadoro.
“Conosco bene le potenzialità di questo cavallo - dichiara il consigliere Turchi -.Per questo siamo entusiasti di avere Bengurion Jet come rappresentante di Civitanova. La sua carriera parla chiaro e siamo fiduciosi che porterà grande prestigio alla nostra città. Il Palio dei Comuni è un evento fondamentale per la nostra comunità, e siamo determinati a fare del nostro meglio per onorarlo”.
Novità di quest'anno è il corteo storico, dove sfileranno gli undici gonfaloni della città di Civitanova che hanno debuttato per la prima volta all'ultima edizione della Corsa dei quartieri dinanzi ad un pubblico di migliaia di persone. Confermate la presenza della Pro Loco di Civitanova Alta con le sue specialità gastronomiche.